21-SET-2020 Estratto da pag. 14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 12
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 12
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 13
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 13
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 21
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
*
DIFETTO DI STAMPA
21-SET-2020 Estratto da pag. 10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 17
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 21
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 21
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
4
PRIMO PIANO
LUNEDÌ 21 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
Elezioni
Lorenzoni vota ieri mattina nel giardino di casa
Le operazioni di voto in un seggio bellunese
Veneto, l’affluenza al referendum batte quella per la Regione Si vota fino alle 15 La scheda con il quesito per ridurre il numero dei parlamentari attrae più di quella sul successore di Zaia. Seggi sanificati
Zaia al seggio di San Vendemiano
da allora non è cambiato nulla perché la Provincia attende il riconoscimento dell’autonomia “speciale” sancita dal referendum nel 2017 e mai concessa dalla giunta Zaia. L’incubo del Covid ha certamente pesato, ma le operazioni si sono svolte con regolarità in tutte le sezioni. Paura a Verona per un arresto cardiaco in vicolo San Bernardino, nelle vicinanze della Basilica di San Zeno. Mentre votava, una persona è stata colpita da un arresto cardiaco ed è stata subito salvata dagli scrutatori che hanno seguito via telefono le indicazioni della centrale operativa del 118. Il miracolo è arrivato con il defibrillatore e poi con il ricovero. L’AUGURIO DELLA CASELLATI
PADOVA
Il Veneto con la Toscana tallona la Val D’Aosta nella classifica dell’affluenza al voto con il referendum sul taglio dei parlamentari che “piace” più del test sulla Regione, il cui esito appare scontato. La forbice di due punti alla mattina si è allargata a quattro alle 7 di sera, con Belluno e Treviso che guidano il gap tra le due schede: appena il 26,9 per le regionali e il 34,8 al referendum tra le Dolomiti mentre nel Trevigia-
no siamo al 33,7 contro il 39,4%. Insomma, il test nazionale “anticasta” appassiona più di quello locale. Alle 19 i dati diffusi dal ministero degli Interni danno questa fotografia: in Veneto ha votato il 35,6% per cento degli elettori che sono 4.126.055. IL CASO DI BELLUNO
In Val D’Aosta siamo al 42%, ma nella regione a statuto speciale è competizione vera tra i due schieramenti dopo l’inchiesta sul condizionamento
elettorale della ’ndrangheta che ha portato a sciogliere in anticipo il consiglio regionale. Seggi aperti anche oggi fino alle 15, poi inizierà lo spoglio dei risultati. In testa alla classifica la provincia di Padova con il 41%, in coda Belluno che risulta staccata di nove punti sulla media regionale. Forse è utile ricordare che si tratta di un trend stabile nel tempo, sconfessato solo alle politiche del 2018. Cinque anni fa Belluno chiuse con il 44% di partecipazione contro il 57,2% veneto e
La diretta dai primi exit poll fino ai risultati delle urne nei Comuni
Sul nostro sito la maratona inizia alle 15 Spoglio in diretta, commenti e analisi TUTTO SUL WEB
I
dati sulle affluenze, come sempre (assieme agli eventuali problemi ai seggi, quest’anno esasperati dalle norme di sicurezza anti-Covid), segnano l’inizio di qualsiasi tornata elettorale. Quest’anno avremo a che fare con il referendum sul taglio dei parlamentari (tema caldo anche in Veneto), con le Regionali e con la “solita
batteria annuale” di Comunali, tra cui spicca Venezia seguita - come dimensione - da Portogruaro e Castelfranco. Occhi puntati sulle Regionali, ma il quadro politico veneto andrà raffrontato con il senso politico che il test in atto tra ieri e oggi attribuirà a livello nazionale, affiancato evidentemente anche dall’esito del referendum. Un quadro complesso di cui vi daremo atto con la nostra diretta elettorale: abbia-
mo iniziato ieri con i dati di affluenza, ma la vera e propria maratona partirà oggi alle 15.01 con i primi exit poll e si chiuderà domani sera con l’esito delle Comunali, sapendo che qualche dato completo potrebbe arrivare solo mercoledì. Vi proporremo lo spoglio in diretta con le grafiche aggiornate, i video collegamenti dal consiglio regionale, i commenti e le analisi. Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook.
Di prima mattina ha varcato la soglia del seggio 49 dellascuola Vivaldi a Padova la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: con la mascherina al volto ha augurato agli scrutatori che «tutto vada per il meglio». Il presidente della giunta veneta Luca Zaia alle 9,30 si è recato con la moglie alle scuole di San Vendemiano, nel Trevigiano. Dopo il voto, le sue considerazioni: «I seggi sono assolutamente sanificati, siamo l’unica regione d'Italia, da quello che so, che ha dato la possibilità di fare il test agli
il rito a valeggio
Flavio Tosi e Patrizia Bisinella novelli sposi Flavio Tosi e Patrizia Bisinella(nella foto) ieri si sono sposati. L'ex sindaco di Verona e l'ex senatrice trevigiana della Lega poi passata a Fare! hanno celebrato le nozze con rito civile a Villa Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, officiate da Renato Piccoli, amico della coppia ed ex direttore generale del Comune di Verona.
seggio vacante a verona
Una sfida a tre per la poltrona da senatore Non solo referendum e regionali nel Veronese. In 53 comuni della provincia di Verona si terranno anche le elezioni suppletive per il collegio uninominale Veneto 9 del Senato della repubblica. Il voto si è reso necessario per sostituire il senatore Stefano Bertacco di Fratelli d'Italia, scomparso lo scorso 14 giugno, dopo una lunga malattia. Il collegio comprende appunto 53 comuni del Veronese, da Villafranca che è il più popoloso della provincia scaligera, con oltre 33mila abitanti, alla zona del Baldo-Garda fino a tutta la Bassa. La sfida riguarda tre candidati: Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore (Belluno) e già deputato di Fratelli d'Italia; Matteo Melotti, consigliere comunale a Villafranca per il Partito Democratico, ed Emanuele Sterzi per il Movimento 5 Stelle. De Carlo ha perso il seggio alla Camera dopo il riconteggio dei voti, che ha visto premiare il deputato Giuseppe Paolin della Lega.
scrutatori e al personale impegnato nelle elezioni». LORENZONI IN QUARANTENA
Arturo Lorenzoni, che guida il centrosinistra, invece non si è mosso da casa: dimesso dal reparto di Malattie Infettive di Padova è ancora positivo ed è confinato in quarantena, in una stanza con bagno senza contatto con la moglie i tre figli. «Ho potuto votare da casa, grazie al servizio allestito dall'Usl e alla collaborazione del prefetto e del Comune. Ogni voto è importante e incoraggio tutti a recarsi ai seggi, nella sicurezza garantita dalle amministrazioni comunali» ha detto il prof universitario. LA SORPRESA REFERENDUM
Ovunque la partecipazione alle Regionali è nettamente più bassa rispetto al voto referendario costituzionale. In Veneto siamo al 35,6% di elettori per l’assemblea di palazzo Ferro Fini contro il 39,3% di chi ha deciso sì o no al taglio da 945 a 630 parlamentari. Con Renzi nel 2016 votò il 76,7% dei veneti e la vittoria del no costò al premier la poltrona di Palazzo Chigi. Alle 15 lo spoglio dei dati dirà se il vento “anticasta” soffia ancora come un tornado . —
ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA
III
Primo Piano
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Speciale Elezioni
Affluenza, 2 comuni sopra il 50 per cento Maglia nera a Calto `Nessuna defezione tra presidenti Elettori in calo rispetto al 2015, ma 4 punti sopra la media nazionale e scrutatori. Oggi seggi aperti fino alle 15 `
LA GIORNATA ELETTORALE ROVIGO Affluenza alle urne più bassa in Polesine rispetto al 2015, ma migliore nel confronto con il resto dell’Italia. Alla chiusura dei seggi nella prima giornata di voto, l’affluenza raggiunta è stata del 44,78% degli aventi diritto al voto, contro il circa 40,10% di media nazionale. A guidare la lista dei Comuni più “fedeli” alla chiamata alle urne sono le municipalità di Villanova del Ghebbo (52,44%), Gaiba (50,58%), Pontecchio (49,89%) e Bosaro (48,63%). Maglia nera invece Censelli (38,42%), Villanova Marchesana (38,01%) e Calto (35,89%). Calto, inoltre, conferma il trend negativo già evidenziato l’ultima volta, dimostrandosi uno dei seggi meno frequentati. IL CAPOLUOGO Il capoluogo, Rovigo, ha visto votare il 43,10% degli aventi diritto, sopra la media generale di tutta la provincia. La complicità del periodo in cui l’elettorato è stato chiamato a votare deve avere inciso sull’affluenza, proprio alla fine dell’estate e con l’aumento dei casi da Covid-19. In passato non si era mai andati a votare prima della fine di maggio, come avvenuto nel 2015. Per trovare un raffronto efficace dei dati dell’affluenza è però necessario tornare indietro di dieci anni, quando, come quest’anno, il 28 marzo 2010 si è andati a votare in due giornate distinte e si è recato al seggio il 66,60% degli aventi diritto. Per raggiungere questo risultato oggi dovrebbe recarsi a votare un ulteriore 22,03% di elettori, ma è un lunedì e in molti saranno impegnati a lavoro. Nel 2015 l’affluenza è stata del 60,15%, un risultato che anche in questo caso forse quest’anno
IN ATTESA Elettori in fila ai seggi delle elementari Mattioli
seconda con 16.865 persone. Il Comune con meno votanti in assoluto in Polesine è la piccola Calto con appena 744 votanti. Su 275 seggi, cinque sono ospedalieri distribuiti nelle strutture di Rovigo, Adria e Trecenta.
NESSUNA DEFEZIONE
FRATELLI D’ITALIA Cristina Folchini
AL VOTO Nella foto grande, l’assessore regionale Corazzari. A destra, Azzalin (sopra) e Crivellari
VENETO CHE VOGLIAMO Enrico Bonato
non sarà replicato.
Per Fratelli d’Italia, Cristina Folchini è andata a votare alle 11,30 seggio 1 della Gran Guardia a Rovigo, mentre la collega di lista Valeria Mantovan ieri non è andata. Gli aventi diritto al voto in provincia di Rovigo sono 200.832, le donne sono la maggioranza (103.087), circa 5.300 in meno gli uomini (97.745 uomini). Ovviamente, la città con il maggior bacino di votanti è Rovigo con 41.991, mentre Adria è la
IL SINDACO Uno dei primissimi elettori è stato il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, che alle 9 si è recato nel suo seggio di Sarzano, impegnato a votare per la prima volta dopo la sua vittoria alle Amministrative delle 2019. I candidati più accreditati (almeno sulla carta) sono andati quasi tutti a votare. il primo è stato Michele Are-
tusini, in corsa per un posto a palazzo Ferro Fini tra le fila di Lista Veneta Autonomie a sostegno del candidato presidente Luca Zaia. Nella sua città, Rosolina, è andato a votare anche Diego Crivellari, candidato nel Partito Democratico, mentre il compagno di partito e listino Graziano Azzalin, alla ricerca della terza riconferma per altri cinque anni in Regione, è andato nel seggio 4 delle scuole Pascoli. Rimanendo
a Rovigo, il candidato di Forza Italia Andrea Bimbatti è invece andato al seggio di Boara Polesine. A Stienta, Comune dove è stato anche sindaco, è invece andato a votare l’assessore regionale uscente Cristiano Corazzari. Anche Enrico Bonato de Il Veneto che Vogliamo, a sostegno di Arturo Lorenzoni, è andato a votare in mattinata.
tutti ai seggi
Villadose, è sfida Barison-Pozzato ELEZIONI COMUNALI VILLADOSE Il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco sono appuntamenti che richiamano sempre una maggior affluenza alle urne. Così è stato anche per questo primo giorno di voto che ha visto un continuo andirivieni di persone recarsi ai seggi disposti al polo scolastico di via della Pace nei locali della scuola primaria e palestra per quanto riguarda il capoluogo e la frazione di Canale, nella palestra per quanto riguarda la frazione di Cambio. Alle 19 l’affluenza è stata del 39,94%. Alle 23 l’affluenza è arrivata al 51,28%. I due candidati sindaco, Lucia Pozzato per la lista civica di centrosinistra Per Villadose e Pier Paolo Barison per la lista civica di cen-
I CANDIDATI Pier Paolo Barison e Lucia Pozzato subito dopo il voto
trodestra Vivere Villadose si sono recati alle urne a metà mattinata. Intorno a loro i candidati consiglieri e alcuni amici e sostenitori. Al termine del voto si sono soffermati alcuni per qualche minuto nel cortile della scuola, un bel gruppo invece è rimasto parecchio tempo crean-
do qualche battibecco fra i candidati prontamente risolto dalle forze dell’ordine.
I CONTENDENTI Due le liste che si sono presentate, entrambe civiche. La lista appoggiata dal centro sinistra “Per Villadose – Lucia Poz-
zato Sindaco” e la lista appoggiata dal centrodestra “Vivere Villadose – Pier Paolo Barison sindaco”. «Oggi è un buon giorno per ripartire – ha commentato Lucia Pozzato, appena uscita dai seggi - Un voto che conta, che può dare una svolta positiva al destino del paese che ha bisogno di rilanciarsi dopo qualche anno di declino». Dopo il voto il candidato sindaco Pier Paolo Barison ha commentato: «Per me è sempre un’emozione, sono quarant’anni che mi impegno in politica e riconosco la sincerità negli occhi delle persone. Ho visto tante persone, un gran salutare. Speriamo che questa buona pratica di salutarsi rimanga anche dopo le elezioni». Mirian Pozzato © RIPRODUZIONE RISERVATA
1534e819-9a32-41e5-84ad-68a4f0bff3d0
Anche nell’organizzazione delle operazioni di voto il Polesine si contraddistingue dal resto del Paese, visto che all’insediamento dei seggi i presidenti c’erano tutti e non ci sono state assenze tra gli scrutatori, perché erano pronti tanti sostituti iscritti alle liste comunali. Lo spoglio elettorale inizierà oggi pomeriggio, alla chiusura dei seggi alle 15. Prima saranno scrutinate le schede del referendum, che coinvolge tutto il Paese, poi le schede per il rinnovo del Consiglio regionale veneto. I candidati alla presidenza della regione sono: Arturo Lorenzoni (Partito Democratico, Il Veneto che Vogliamo, Più Veneto in Europa, Europa Verde e Sanca Veneta), Luca Zaia (Lega, Lista Zaia Presidente, Lista Veneta Autonomie, Fratelli d’Italia e Forza Italia), Patrizia Bartelle (Veneto Ecologia Solidarietà), Paolo Bevegnù (Solidarietà Ambiente Lavoro), Enrico Cappelletti (Movimento 5 Stelle), Paolo Girotto (Movimento 3V), Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti), Simonetta Rubinato (Veneto per le Autonomie) e Daniela Sbrollini (listino unico composto da Italia Viva, Psi e Pri). Alberto Lucchin © RIPRODUZIONE RISERVATA
CONSORZIO DI BONIFICA DELTA DEL PO Via Pordenone, 6 - 45019 Taglio di Po (RO) - Tel. 0426.349711 – www.bonificadeltadelpo.it
AVVISO APPALTO AGGIUDICATO ART. 98, D.LGS. 50/2016 RICOSTRUZIONE E RISAGOMATURA DELLE SPONDE DEL CANALE PRINCIPALE VENETO FRANATE A CAUSA DELLE MAGGIORI INFILTRAZIONI PROVOCATE DALLA PIENA DEL PO CREANDO ANCHE SITUAZIONI DI RISCHIO IDRAULICO PER IL DEFLUSSO DELLE ACQUE” - (CODICE RENDIS: 05IR010/G9) APPROVATO CON DELIBERA CIPE N. 35/2019.- GARA N.03/2020. CUP: J43H19000410001 – CIG: 8332987668 Con deliberazione presidenziale n. 15/P/2581 del 24.08.2020 è stata disposta l’aggiudicazione definitiva della procedura aperta espletata adottando il criterio del minor prezzo riferita all’appalto dei lavori in oggetto (CPV: 45246200-5), al COSTRUZIONI GENERALI BIASUZZI S.R.L. – (C.F.: 01162920266) con sede in Ponzano Veneto (TV), via Morganella Ovest 55, NUTS ITH34 - Tel. +39 0422 440474; +39 0422 440454– E-mail: info@biasuzzi.it– Pec: costrgenbiasuzzi@legalmail.it, che ha offerto, il ribasso del 24,393%, corrispondente ad un importo complessivo di Euro 1.370.197.60, di cui Euro 70.000,00 per oneri di sicurezza diretti inclusi nei prezzi di elenco e non soggetti a ribasso d’asta, Euro 30.000,00 per oneri aggiuntivi di cui al D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. non soggetti a ribasso d’asta. Il testo integrale dell’avviso è pubblicato sul Profilo del Committente, sulla piattaforma ANAC e sul sito del Ministero delle Infrastrutture – Servizio bandi e programmazione. E’ stato pubblicato, altresì, per estratto sulla Gazzetta Ufficiale n. 109 - 5a Serie Speciale - del 18.09.2020. IL DIRETTORE - Dott. Ing. Giancarlo Mantovani -
12
Nordest
FINITA L’ESTATE, È ALLERTA METEO Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. Allerta gialla in Veneto sul bacino dell’Alto Piave
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Bonus ai politici, il silenzio dell’Inps Lettera di Ciambetti a Tridico: «Diteci se altri consiglieri `L’Istituto rinvia al Garante della privacy: «È stata aperta regionali veneti hanno avuto l’indennità da coronavirus» una istruttoria, al momento non possiamo fornire i dati» `
Roberto Ciambetti, scrive a Pasquale Tridico: «Al presidente dell’Inps ho chiesto di avere l’elenco degli eventuali consiglieri regionali del Veneto che hanno ottenuto il bonus Covid. Questo perché per legge dobbiamo rendere pubblici i redditi dei nostri consiglieri». L’Inps, però, non risponde. Ciambetti invia un sollecito al presidente Tridico e all’intero consiglio di amministrazione dell’Inps il quale, secondo quanto risulta a Palazzo Ferro Fini, si riunisce l’8 settembre.
IL CASO VENEZIA Quanti degli uscenti 51 consiglieri regionali del Veneto hanno chiesto e ottenuto il bonus Inps per l’emergenza coronavirus? Solo i tre leghisti che per “punizione” non sono stati ricandidati da Luca Zaia? O anche altri? La domanda, pur formulata ufficialmente dal Consiglio regionale del Veneto, al momento non ha ottenuto risposta perché l’Inps ha deciso di sentire cosa pensa al riguardo il Garante della privacy e cioè se è possibile diffondere i nominativi di chi ha percepito l’indennità statale di 600 euro al mese anche se si tratta di politici e amministratori pagati con i soldi pubblici. E il Garante per la protezione dei dati personali cosa ha detto? Niente, non ha risposto. Per sapere chi a Palazzo Ferro Fini ha preso il bonus pur godendo di un stipendio netto mensile di circa 8mila euro bisognerà dunque aspettare almeno un anno, quando saranno pubblicate le dichiarazioni dei redditi dei consiglieri. A meno che Inps e Garante, improvvisamente, non decidano di dare i nomi.
I TRE LEGHISTI La vicenda risale allo scorso 9 agosto quando si viene a sapere che alcuni parlamentari ma anche duemila amministratori regionali di tutta Italia hanno avuto il bonus per le partite Iva, un’indennità da 600 euro mensili, poi elevata a 1000, prevista dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva in difficoltà durante la crisi del coronavirus. Nella chat dei consiglieri regionali veneti leghisti piomba la domanda del gover-
«SIAMO OBBLIGATI A RENDERE PUBBLICI I REDDITI DEGLI ELETTI». NESSUNA RISPOSTA DALL’AUTORITÀ
IL SILENZIO
I PRECEDENTI Gianluca Forcolin, Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli sono stati esclusi dalle liste della Lega per aver chiesto/ottenuto l’indennità Covid destinata ai liberi professionisti. Da più di un mese il Consiglio regionale ha chiesto se altri eletti hanno avuto il bonus
natore Luca Zaia: c’è qualcuno di voi che ha chiesto il bonus? E che l’ha avuto? Lorenzo Fontana, segretario della Liga Veneta, avvisa: «Se dovesse emergere che eletti hanno fatto richiesta all’Inps del bonus da 600 euro al mese per le partite Iva, quei nomi non finiranno tra i candidati nelle liste della Lega in Veneto e verranno immediatamente sospesi dal movimento». Si sa com’è finita: il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin (che peraltro il bonus manco l’ha avuto perché la domanda presentato dal suo studio professionale non è stata formalizzata), il presidente della Prima commissione Alessandro Montagnoli, il vicecapogruppo della Lega a Palazzo Ferro Fini Riccardo Barbisan vengono tagliati fuori dalle liste. Ma erano solo loro tre?
Il matrimonio L’ex sindaco e l’ex senatrice di Verona Tosi e Bisinella si sono sposati Dopo sei anni di fidanzamento Flavio Tosi e Patrizia Bisinella si sono detti sì. Il matrimonio tra l’ex sindaco di Verona ed ex segretario della Lega e l’ex senatrice - ora entrambi consiglieri comunali a Verona - è stato celebrato ieri con rito civile. Testimoni Roberto Bolis, che di Tosi è stato portavoce, e un’amica della sposa. Duecento gli invitati a Villa Sigurtà a Valeggio sul Mincio. Erano emozionatissimi», hanno raccontato gli amici. Nella foto di Andrea Gorzegno gli sposi in Vespa.
LA LETTERA Il 14 agosto il presidente del consiglio regionale del Veneto,
Il giorno dopo arriva la risposta: negativa. Testuale: “Il garante per la protezione dei dati personali ha aperto una istruttoria in merito al trattamento dei dati personali effettuato dall’Istituto per la verifica dei requisiti necessari per beneficiare del sussidio richiesto con le domande, per il riconoscimento della sopra indicata indennità, presentate e liquidate. Circostanza, questa, che, al momento, rende incerta la possibilità di poter procedere legittimamente all’attività che sarebbe necessaria per riscontrare puntualmente la domanda, tanto più che la stessa Funzione Pubblica sottolinea la necessità che in tali casi il riscontro debba essere assolutamente completo ed accurato, al fine di evitare che il dibattito pubblico si fondi su informazioni non precise ed aggiornate. Di conseguenza l’Istituto ha, al momento, sospeso ogni ulteriore attività di trattamento dei dati, differendo l’istruttoria del procedimento sull’istanza di accesso civico generalizzato ed ogni connessa valutazione, all’esito delle determinazioni che verranno assunte dalla suddetta Autorità garante”. Il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti si è così rivolto al Garante della privacy. Risposte: nessuna. Si dovranno aspettare le dichiarazioni dei redditi 2020, che saranno rese note per legge tra almeno un anno, per sapere se qualcun altro ha avuto il bonus? Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cannabis alla guida, allievo poliziotto espulso dalla scuola LA VICENDA TRIESTE Positivo alla cannabis dopo un incidente stradale, un allievo del corso per agenti della Polizia di Stato è stato espulso dalla Scuola di Trieste. Fine della carriera professionale? Per ora, inizio di una vicenda giudiziaria: il giovane ha presentato ricorso al Tar del Friuli Venezia Giulia, che sul caso ha sollevato una questione di legittimità davanti alla Corte Costituzionale.
LO STUPEFACENTE Il sinistro risale all’estate dello scorso anno, quando l’aspirante poliziotto era stato sottoposto all’esame delle urine. Dall’accertamento medico-legale era risultata l’assunzione del-
la sostanza stupefacente, come peraltro ammesso dallo stesso automobilista, che il 22 agosto 2019 aveva confessato ai suoi futuri colleghi di averne fatto uso alcuni giorni prima. A quel punto era scattato il procedimento disciplinare: sospensione del giudizio di idoneità, espulsione dal corso e cessazione dal servizio nell’amministrazione. L’uomo si era però rivolto al Tribu-
IL GIOVANE: «USO ISOLATO NELLA PAUSA ESTIVA DEL CORSO». ORA IL TAR DI TRIESTE SOLLEVA IL CASO DAVANTI ALLA CONSULTA
nale amministrativo regionale, sostenendo che le sue ammissioni erano avvenute in condizioni di «fragilità psico-fisica» durante il ricovero in ospedale e che il consumo di droga era «del tutto isolato e collocato nella pausa estiva delle attività didattiche», dunque non tale da meritare una punizione così dura. Il ministero dell’Interno aveva invece ribattuto che un simile provvedimento «può ragionevolmente effettuarsi nei confronti di chi si renda responsabile, in questa fase formativa e di addestramento, di violazioni disciplinari aventi particolare gravità».
L’INCOSTITUZIONALITÀ I giudici del Tar hanno tuttavia ritenuto che l’articolo della legge in materia «sia costituzio-
nalmente illegittimo, nella parte in cui non prevede che la sanzione venga irrogata solo a seguito di un accertamento in contraddittorio con l’interessato della violazione e non consente di valutarne la gravità in concreto, né di commisurare a questa la misura della sanzione». Fra i presupposti dell’espulsione, le disposizioni elencano condotte che comportano «denigrazione dell’Amministrazione o dei superiori», «turbamento nella regolarità o nella continuità del servizio di istituto», «pubblico scandalo», «mancanza del senso dell’onore o del senso morale»: secondo il Tribunale, si tratta di «una grande varietà di comportamenti, in astratto certo accomunati da una particolare gravità e riprovevolezza, ma che pos-
bee71edf-a9c4-4367-86bf-e4f491794388
sono in concreto non esprimere un uniforme grado di offensività al prestigio della funzione o al suo regolare svolgimento e non ritenersi quindi meritevoli della massima sanzione». I magistrati non dubitano che «una violazione meriti di essere più gravemente punita quando commessa da colui che non appartiene ancora a pieno titolo all’amministrazione di Polizia», in quanto l’aspirante agente «dovrebbe dimostrare di essere all’altezza della funzione da svolgere», però non può «razionalmente giustificarsi il rigido automatismo» tra il fatto e l’espulsione. Il ricorso è stato quindi sospeso in attesa che la Consulta si pronunci sulla legittimità della norma. A.Pe. CORTE I giudici costituzionali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DEL LUNEDÌ
il Quotidiano
€ 1,20
y(7HB1C0*QKOOLQ( +”!z!;!$!=
del NordEst
ANNO 134- N° 37
VENEZIA MESTRE
Lunedì 21 Settembre 2020
Jesolo Barca in fiamme al largo di Jesolo: paura in spiaggia coppia salvata
L’intervista «Mondine addio il mondo magico del riso oggi è tecnologico»
Babbo a pagina IX
L’analisi
La tentazione di fare le cicale prima di uscire dalla scena Luca Ricolfi apisco che sentirsi seduti sopra una montagna di euro sia inebriante. E’ la sensazione che doveva provare lo zio Paperone quando si tuffava fra le monete del suo deposito. E dev’essere la sensazione che provano i nostri governanti quando parlano dei 209 miliardi in arrivo dall’Europa. Ci sono due importanti differenze, tuttavia. I soldi che arriveranno in Italia non saranno dollari, bensì euro. Ma soprattutto: lo zio Paperone sedeva su soldi propri, perché li aveva guadagnati. Invece i nostri governanti si accingono a sedersi su soldi altrui, che dovranno essere restituiti. Qualcuno potrebbe obiettare: una parte dei soldi che attendiamo dall’Europa, più di 80 miliardi, sono a fondo perduto. Ma è un’illusione. Chi ha provato a fare i conti, come l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, avverte che, dal momento che l’Italia è contributore netto al bilancio europeo, il beneficio effettivo per il nostro paese potrebbe aggirarsi sui 46 miliardi. Che sono meno della metà del nuovo debito che il Governo ha contratto con i tre scostamenti di bilancio approvati durante il primo semestre, e circa un terzo dell’incremento del debito pubblico intervenuto in appena 5 mesi, da febbraio a luglio di quest’anno. In poche parole: i soldi “veri” (diversi dai prestiti) che prima o poi arriveranno dall’Europa non bastano nemmeno a ripianare (...) Segue a pagina 27
C
www.gazzettino.it
MotoGp Bagnaia, che rabbia: caduta sul più bello Vince Vinales Dovizioso ottavo
Pittalis a pagina 13
Atzori a pagina 23
Il virus non ferma il voto `Appelli-social di alcuni candidati sfidando il divieto In Veneto affluenza più alta di circa 10 punti rispetto al resto d’Italia. Anche oggi seggi aperti Polemiche ai seggi a Venezia. Padova, sms agli elettori `
Calcio. I bianconeri in gol già al 13’
L’affluenza in Veneto supera di una decina di punti percentuali il resto d’Italia, anche se i numeri parziali direbbero che il dato cala rispetto al passato. Ma il confronto con le elezioni precedenti andrà fatto oggi alle 15: diversamente dalle scorse tornate, questa volta le urne restano aperte due giorni. In Veneto, alcuni candidati hanno postato foto e appelli sui social nonostante i divieti. A Venezia, scontro centrosinistra-fucsia. A Padova alcuni cittadini denunciano sms di una candidata alla Regione. Malfetano. Pirone e Pederiva da pagina 2 a pagina 5
Il caso
Bufera su De Laurentiis che “tifa” per De Luca Un tweet del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a favore del governatore usente De Luca, scatena la polemica. Nel tweet postato attorno alle 10.30 di ieri, De Laurentiis non si limita a parlare da cittadino ma lo fa a nome della società sportiva di cui è presidente. «Cari
Campani, il Napoli sostiene la candidatura di De Luca per il secondo quinquennio di presidenza della Campania - scrive - Oggi è l’unico politico che può risollevare le sorti della Regione a livello nazionale e internazionale». Malfetano a pagina 2
Consiglieri regionali con il bonus, cala il sipario sull’elenco dei nomi La Regione Veneto chiede se ci siano altri casi, l’Inps rinvia al Garante
` LA PARTITA Kulusevski, autore del 1° gol, abbracciato da Ronaldo
Juve, Pirlo si presenta è subito 3-0 con la Samp Claudio De Min onostante la solita sfilza di indisponibili, Pirlo festeggia con un 3-0 limpido, la sua prima partita in serie A da allenatore: il tecnico con zero panchine in carriera ha battuto quello che (...) Segue a pagina 19
N
Serie A
Doppietta Napoli contro il Parma Goleada Genova 4-1 col Crotone Da pagina 19 a pagina 23
Quanti degli uscenti 51 consiglieri regionali del Veneto hanno chiesto e ottenuto il bonus Inps per l’emergenza coronavirus? Solo i tre leghisti che per “punizione” non sono stati ricandidati da Zaia? O anche altri? La domanda, pur formulata ufficialmente dal Consiglio regionale del Veneto, al momento non ha ottenuto risposta perché l’Inps ha deciso di sentire cosa pensa il Garante della privacy e cioè se è possibile diffondere i nominativi di chi ha percepito l’indennità statale di 600 euro al mese anche se si tratta di politici e amministratori pagati con i soldi pubblici. E il Garante per ora non ha risposto. Vanzan a pagina 12
Padova
Gay picchiati dal branco, controlli nelle telecamere Sulla vicenda della coppia gay insultata e picchiata a Padova indagano i carabinieri. I militari hanno iniziato a controllare le immagini delle telecamere di videosorveglianza, numerose in zona, visto che si tratta proprio del pieno centro storico della città del Santo, tra il caffè Pedrocchi, il
municipio, Palazzo Bo e piazza delle Erbe, il “salotto” di Padova. Dopo le testimonianze fatte in sede di denuncia, le riprese, infatti, potranno chiarire i contorni della vicenda e aiutare a identificare il gruppo di picchiatori. Lucchin a pagina 9
Passioni e solitudini
Il personaggio
La mascherina, un gesto d’amore per sé e per gli altri
Addio Rossanda anima critica della sinistra Mario Ajello
Alessandra Graziottin
na vita dalla parte del torto. E pure con una certa supponenza, mitigata però da una indiscutibile preparazione culturale. Rossana Rossanda, morta ieri a 96 anni, era una comunista non dogmatica ma radicale. Anzi, critica, iper-critica, assai libera nei suoi ragionamenti - spesso non condivisibili - al punto che il Pci (...)
ettiti la mascherina, per favore!». Il primo gesto barriera, il più semplice ed efficace, deve essere regola rispettata da tutti, ad ogni età e in ogni contesto, per evitare una seconda ondata di infezioni gravi da Covid-19, e un secondo lockdown, già riattivato in molte aree di Spagna, Francia e Gran Bretagna. Nonché per ridurre la prossima ondata di influenza. Segue a pagina 27
U
«M
Segue a pagina 15 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆
fe3c4e93-b65c-422c-a4ca-9654a747baaa
3
Primo Piano
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
I candidati e le liste LU LUCA ZAIA ZA Le Lega Forza Italia Fo Fratelli d’Italia Zaia Presidente Lista Veneta Autonomia
AR ARTURO LORENZONI LO Pa Partito Democratico +Veneto in Europa-Volt Europa Verde Sanca Veneta Il Veneto che Vogliamo
I DUE AVVERSARI Luca Zaia alle urne di San Vendemiano. E a Padova Arturo Lorenzoni accoglie il seggio speciale - con l’ex ministra Cécile Kyenge - in giardino
E ENRICO C CAPPELLETTI M Movimento5Stelle
DANIELA SBROLLINI
(foto NUOVE TECNICHE)
Italia Viva
PAOLO BENVEGNÙ
In Veneto l’affluenza supera di undici punti il resto d’Italia
Solidarietà Ambiente Lavoro
`
PATRIZIA BARTELLE Veneto Ecologia Solidarietà
PAOLO GIROTTO
Il dato pare in calo rispetto alle tornate precedenti, `Alle 23 per il referendum 51,11% (40,22% nazionale) ma allora si votava solo domenica. Oggi urne aperte Scarto con le Regionali: diverso peso del tasso estero
Movimento3V
LA GIORNATA ANTONIO GUADAGNINI Partito dei Veneti SIMONETTA RUBINATO Per le Autonomie
VENEZIA L’affluenza in Veneto supera di undici punti percentuali il resto d’Italia, anche se i numeri parziali direbbero che il dato cala rispetto al passato. Ma il confronto con le elezioni precedenti andrà fatto oggi alle 15: diversamente dalle scorse tornate, questa volta le urne restano aperte due giorni e gli esperti sono ottimisti sulla tenuta della partecipazione. Ad ogni modo alle 23 di ieri i votanti erano il 51,11% degli aventi diritto per il referendum (contro una media nazionale del 40,22%), il 46,19% per le Regionali e il 48,38% per le Comunali, con differenze che vanno spiegate sul piano aritmetico, mentre erano stati il 63,7% alle Europee 2019, il 78,7% alle Politiche 2018 e il 57,2% alle Regionali 2015.
L’ANDAMENTO
L’Ego-Hub
Padova
La presidente Casellati ringrazia gli operatori Mascherina arancione, la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha votato ieri mattina a Padova nel seggio 49 alla scuola media Vivaldi. Dopo aver inserito le schede nelle urne ha voluto ringraziare gli operatori, gli scrutatori e le forze dell’ordine.
Nel corso della giornata, l’andamento ha rispecchiato il riscontro serale. Alle 12 l’affluenza era pari al 16,31% per il referendum, al 12,76% per le Regionali, al 15,57% per le Comunali e al 15,09% per le suppletive. Analogamente alle 19 l’accesso ai seggi risultava, rispettivamente, del 39,27%, del 35,56%, del 37,48% e del 35,98%. Ma oltre alla domenica, ora si vota anche al lunedì, a differenza del passato quando alle 12 il parziale era stato di 19,7% alle Europee, 22,2% alle Politiche e 17,8% alle Regionali; alle 19 di 49,5% nel 2019, 64,6% nel 2018 e 43,1% nel 2015. Oltretutto ieri un sole spettacolare ha visto affollati sia il mare che la montagna, per cui è verosimile che gli elettori in gita possano recuperare oggi dalle 7 alle 15, contando anche sul fatto che le misure sanitarie adottate sembrano aver funzionato.
spetto a quello regionale, peraltro non solo in Veneto: per esempio alle 19 in Liguria 35,42% contro 31,59% e in Puglia 30,21% contro 27,52%, mentre in Friuli Venezia Giulia (che non deve eleggere il nuovo governatore) la partecipazione alle Comunali (33,13%) sorpassa quella al referendum (28,30%). Il divario è ancora più marcato a livello provinciale: alle 19 a Belluno (che ha tanti emigranti) 34,79% per il taglio dei parlamentari contro 26,94% per il rinnovo del Consiglio regionale, a Padova 41% contro 38,38%, a Rovigo 37,31% contro 34,73%, a Treviso 39,43% contro 33,68%, a Venezia 39,10% contro 36,49%, a Verona 37,64% contro 35,61%, a Vicenza 40,78% contro 36,36%
A VENEZIA PROTESTE DEL CENTROSINISTRA PER I FUCSIA IN CODA, NEL TREVIGIANO SOSTITUITE LE MATITE CHE SI CANCELLAVANO
LA MATEMATICA Possibile che molti elettori abbiano rinunciato alla scheda per le Regionali? No, secondo il politologo Paolo Feltrin, coordinatore scientifico dell’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale: «I conti reali si faranno con il dato finale. Ma una prima spiegazione potrebbe comunque consistere nel voto dei militari e degli appartenenti alle forze dell’ordine, dislocati per servizio in Veneto magari proprio nella sorveglianza dei seggi, ma residenti in altre zone d’Italia: partecipano al voto referendario, che è nazionale, ma non a quello regionale o comunale». Dopodiché la spiegazione è soprattutto matematica. La base elettorale su cui viene calcolata l’affluenza, per le Regionali è pari a 4.132.304 cittadini, dei quali però 375.116 sono residenti all’estero e non possono votare per corrispondenza, per cui il tasso di partecipazione finisce per essere “diluito”. I residenti all’Aire hanno invece la possibilità di spedire in Italia la scheda del referendum, ma il numero dei plichi arrivati sarà comunicato oggi, perciò finora la quota dei partecipanti vie-
Ulss 6 Euganea
L’ex ministra Kyenge guida il seggio Covid I CANDIDATI PADOVA L’ex ministra Cécile Kyenge presidente del seggio Covid nell’Ulss 6 Euganea. Già titolare dell’Integrazione nel governo Letta, poi per un mandato europarlamentare del Pd, ora l’oculista vive ad Abano Terme e a marzo ha aderito al bando per l’Unità speciale di continuità assistenziale regionale di Montegrotto, destinata alla cura a domicilio dei pazienti colpiti dal Coronavirus. Ieri e oggi il medico guida il servizio che assicura il diritto di voto alle persone in isolamento domiciliare, organizzato dalla polizia locale di Monselice, competente per territorio rispetto al Covid Hospital di Schiavonia. Di fronte alla fatica di reperire scrutatori, la professionista si è resa disponibile con due volontari. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PROTEZIONE CIVILE Un volontario sorveglia la coda di elettori alla scuola Coletti di Treviso: bisogna rispettare il metro di distanza e indossare la mascherina (foto GIULIO COSSU / NUOVE TECNICHE)
IL DIVARIO In tutto questo spicca la superiorità del dato referendario ri-
ne conteggiata sui maggiorenni effettivamente presenti in Veneto (3.757.188) e risulta inevitabilmente più elevata. Malgrado le urne aperte, diversi dei 9 candidati alla presidenza hanno continuato la campagna sui social. Luca Zaia si è recato alla sezione di San Vendemiano con la moglie Raffaella e ha ribadito la sicurezza delle operazioni: «I seggi sono assolutamente sanificati». Arturo Lorenzoni ha accolto il seggio Covid, presieduto dall’ex ministra Cécile Kyenge, nel giardino della sua abitazione a Padova: «Votare da casa non è come poterlo fare mettendosi in fila». Alcuni altri sfidanti hanno postato le proprie foto davanti alle urne. Enrico Cappelletti: «Il diritto al voto è una delle forme di libertà individuale più importanti che abbiamo». Patrizia Bartelle: «Fatto». Simonetta Rubinato: «Ho esercitato il mio diritto-dovere di voto». Daniela Sbrollini, in posa con il marito Flavio, ha invitato a «scegliere come cambiare le cose». Paolo Benvegnù ha riproposto il video della sua tribuna elettorale, Antonio Guadagnini ha lasciato che a parlare fosse il suo ultimo appello al voto, Paolo Girotto ha condiviso contenuti critici sul tema Covid.
LE POLEMICHE Nel capitolo delle polemiche, va annoverata la protesta di alcuni esponenti del centrosinistra a Venezia, per la presenza di attivisti della lista fucsia che sostiene il ricandidato sindaco Luigi Brugnaro, con spille e braccialetti in tinta, fra gli elettori in coda ai seggi. Dopo l’intervento della polizia di Stato e della Protezione civile, è stata annunciata una segnalazione alla Prefettura. Invece nel Trevigiano è spuntato il caso delle matite copiative assai poco indelebili: in due seggi di Castelfranco Veneto e Cavasagra di Vedelago alcuni cittadini hanno verificato che i segni tracciati sulla carta venivano cancellati da una semplice gomma, perciò i vigili urbani hanno sostituito la fornitura. Angela Pederiva (ha collaborato Lucia Russo) © RIPRODUZIONE RISERVATA
2f2632ce-8ee5-4b91-93ab-61ee0a2eb35e
30
LUNEDÌ 21 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO
SPORT
CALCIO: SERIE C
Padova alla “prima” pronto a riaprire i cancelli dell’Euganeo a mille tifosi La partita di Coppa di mercoledì contro il Breno si disputerà a porte chiuse ma la società si sta attrezzando per l’inizio del campionato contro l’Imolese Stefano Volpe / PADOVA
Lo stadio Euganeo potrebbe riaprire al pubblico già domenica prossima per la prima partita di campionato tra Padova e Imolese. Una notizia clamorosa, totalmente inaspettata fino a un paio di giorni fa, ma concretizzatasi dopo l’ultima ordinanza della regione che ha consentito di riaprire gli stadi fino a un massimo di mille persone e i palazzetti al chiuso fino a settecento. Ma attenzione, perché nulla è ancora deciso, il condizionale resta d’obbligo e oggi sarà una giornata campale su questo fronte. LA SITUAZIONE
A forzare la mano all’inizio dello scorso weekend è stata la Lega di Serie A, che ha aumentato la pressione sul governo per una riapertura parziale degli stadi. Ma a far saltare il tappo è stato il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che venerdì pomeriggio ha emesso l’ordinanza di riapertura degli stadi fino a mille persone, seguito a ruota il giorno dopo dai colleghi di Veneto e Lombardia. A quel punto il governo, preso in controtempo, ha convocato una riunione di emergenza nella quale è stata di fatto avallata la decisione delle regioni, estendendola a tutta Italia ma limitandola, per ora, al solo campionato di Serie A. Oggi si comincerà a parlare degli altri campionati e degli altri sport, le leghe premono (specialmente la Serie B) con l’obiettivo di avere un’indicazione chiara entro metà settimana per poter riaprire gli stadi già il prossimo
weekend quando partiranno i campionati di Serie B e Serie C. L’EUGANEO
Il Padova resta alla finestra, ma dopo il primo passo del governatore Luca Zaia la società biancoscudata si è attivata subito per studiare la possibilità di riaprire i cancelli dell’Euganeo. Non immediatamente, la partita di mercoledì in Coppa Italia contro il Breno si disputerà sicuramente a porte chiuse, ma per l’esordio in campionato di domenica prossima contro l’Imolese il Padova vuole farsi trovare pronto. E anche per questo ha ammorbidito la propria posizione iniziale.
Sulle limitazioni delle rose disposte dalla Lega Pro incombe lo sciopero dei calciatori «La notizia ha comprensibilmente suscitato tanto interesse nei nostri tifosi e siamo soddisfatti che l’argomento della riapertura degli stadi sia preso seriamente in considerazione», ha commentato il presidente Daniele Boscolo Meneguolo. «Tuttavia dal punto di vista normativo il quadro non è ancora definito perché manca un'indicazione a livello di Lega Pro. Da parte nostra speriamo venga fatta chiarezza al più presto, poi inizieremo ad interfacciarci con le autorità proposte per creare le condizioni di sicurezza che consentiranno agli sportivi padovani di seguire le gare all’Euganeo». Soltan-
to un paio di settimane fa, l’amministratore delegato Alessandra Bianchi aveva spiegato quante difficoltà ci fossero a livello economico, per una società come il Padova, per riaprire lo stadio a un numero limitato di spettatori: «Per andare in pari dovrebbero esserci almeno 2000 o 2500 paganti». Ma nonostante questo, il club sembra disposto anche a rimetterci qualcosa pur di riabbracciare i propri tifosi. Già, ma come? Se fosse confermata la capienza massima di 1000 spettatori, il Padova riaprirebbe un solo settore, indicativamente la Tribuna Ovest. Questo permetterebbe di risparmiare qualcosa di in termini di addetti alla sicurezza, appurato anche che gli ultras non intendono entrare allo stadio in queste condizioni. Il Padova sembra quindi intenzionato a riaprire il prima possibile, anche per offrire maggiore visibilità ai propri sponsor, in un particolarmente delicato per il settore commerciale, che ha inevitabilmente pagato la crisi portata dalla pandemia. Nella giornata di oggi la società si confronterà con la Questura, in attesa delle novità da Roma e se tutto dovesse filare per il verso giusto già domenica prossima un migliaio di tifosi potranno applaudire la prima uscita dei ragazzi di Mandorlini. Non c’è ancora chiarezza, tuttavia, sui criteri di accesso. Chi sarà privilegiato? Gli abbonati dello scorso anno che vantano ancora un credito per il lockdown, avranno una corsia preferenziale? Questo il maggior nodo da sciogliere. Oggi sarà un lunedì caldo
Le aperture limitate decise dal governo creano disparità tra le varie categorie. Gli ultras restano fuori ma è necessaria una mediazione
L’incongruità delle nuove regole suona come beffa per la B e la C L’ANALISI Stefano Edel
Il nostro è proprio un Paese strano. E alle volte bizzarro. Prendete l’ultima, attesa novità dell’apertura (sia pur minima) degli stadi al pubblico. E di conseguenza, su decisione
di alcuni governatori, l’estensione del provvedimento anche ai palazzetti e a quei luoghi chiusi in cui si consumino eventi sportivi. Certo, numeri bassi di presenze, e con tutte le limitazioni previste a livello di sicurezza sanitaria, ma pur sempre il segnale che (finalmente) qualcosa si è mosso. Ebbene, confermati i
10.000 a Misano Adriatico per il Gp di motociclismo, accertato che nel basket (Supercoppa) e nel volley (Coppa Italia) gli spalti non sono rimasti vuoti, viene spontaneo chiedersi come fosse possibile credere che in sole 24 ore – da sabato sera a ieri sera – si riuscisse a rimettere in moto dappertutto una macchina organizzativa ri-
serie b femminile
Le Lady granata conquistano il pari in casa della Lazio Il Cittadella Women conquista un buon pareggio per la seconda giornata del campionato di Serie B femminile. Nell’anticipo del sabato le granata impattano 1-1 in casa della Lazio, salendo a quota quattro punti in classifica. La sfida si era messa male per il Citta, passato in svantaggio alla mezz’ora dopo il centro di Gambarotta su azione d’angolo. Nella ripresa le ragazze di Fabiana Comin hanno cercato insistentemente il pareggio, trovandolo a 10’ dal novantesimo grazie a un gran mancino di Fracas. Il Cittadella tornerà in campo tra due settimane per il derby casalingo contro il Vicenza. Ieri ha esordito in stagione anche il Padova femminile, che in attesa di cominciare il campionato di Serie C, è sceso in campo a Mortise per la prima giornata di Coppa Italia. Ed è stato un esordio con i fiocchi per le biancoscudate che hanno travolto per 3-0 il Portogruaro. Sblocca il risultato Donà che allo scadere del primo tempo segna di sinistro su sponda di Zanon. Nella ripresa la neo entrata Stefanello trova il raddoppio prima del tris firmato da Gallinaro, lesta a raccogliere una respinta del portiere su tiro di Spagnolo. Domenica prossima, secondo turno di Coppa, le ragazze di Di Stasio giocheranno a Vittorio Veneto.
masta ferma per mesi. E così ecco che a Parma gli sponsor e gli amici degli amici a quota 1000 presenze (quanto previsto dalle nuove disposizioni) sono, sì, arrivati, ma con che fatica!, mentre a Genova non è entrato nessuno, a differenza di Reggio Emilia e Torino, dove Sassuolo e Juventus hanno lavorato sodo per non lasciarsi sfuggire l’opportunità. Insomma, una domenica strana, vissuta a macchia di leopardo. La cosa bizzarra poi è l’insistita precisazione, da parte del ministro dello Sport, che queste aperture riguardano la Serie A. Non la B, né la C, mentre nei dilettanti (per fortuna) i campionati sono iniziati con gradinate e tribunette discretamente affollate. Incongruità delle incongruità, come ha eviden-
anche per quel che riguarda la protesta dell’Associazione calciatori in merito alla riduzione a 22 calciatori delle rose della Serie C. LO SCIOPERO
Il sindacato vuol fare sul serio e sembra intenzionato a inviare l’ultimatum alla Lega: o si cambia immediatamente il regolamento o il prossimo weekend i calciatori non scenderanno in campo per la prima giornata di campionato. Il rischio sciopero è molto forte, anche perché l’Aic è sicura di avere dalla propria parte la maggioranza delle società (circa 40 su 60) che non sono d’accordo sulle limitazioni all’organico impo-
ziato giustamente Adriano Galliani: «Non si capisce perché, ad esempio, il Bentegodi sia accessibile agli spettatori, sempre limitati, quando gioca il Verona, mentre se si esibisce il Chievo, che è in B, deve restare chiuso». Già, stessa struttura, stesso terreno di gioco, eppure regole opposte. Probabilmente in settimana tutto verrà messo a posto, eppure la stonatura resta, e giustifica commenti polemici e sarcastici. Nessuno sottovaluta il Covid-19, ci mancherebbe! , ma sarebbe il momento di adottare strategie e misure univoche per evitare di accentuare divisioni e contrasti di cui sinceramente non si avverte il bisogno. Ci vorrà ancora molto tempo per tornare ad una parvenza di normalità, e a que-
ste dalla Lega. Anche il Padova sta dalla parte di chi protesta e si è sempre professato contrario a questa riforma. L’Associazione calciatori chiede che venga aumentato il limite a 25 giocatori ma per il momento il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli non ci vuol sentire e ha rigettato al mittente qualsiasi richiesta. La situazione resta molto calda, lo sciopero è un’ipotesi concreta e alla fine non andrebbe neanche male a una società come il Padova, che oltre ad appoggiare la protesta, avrebbe più tempo per organizzare la riapertura al pubblico dello stadio Euganeo. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
sto proposito lascia perplessi la posizione degli ultras: non ci stanno e preferiscono rimanere fuori. Ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole, ma perché non provare a mediare con il governo e le Questure invece di intestardirsi su posizioni difficili da accettare in questo momento? Gli stadi hanno bisogno di essere vissuti come luogo di divertimento, gioia e festa, e la coreografia delle curve ne è componente essenziale. Dire no solo perché non si accettano i divieti di stare vicini l’uno all’altro in spazi che oggi devono essere contingentati o perché si chiede l’utilizzo di mascherine trasparenti non serve a nessuno. Il tifo in presenza si fa sempre, anche quando bisogna mandar giù cose che non piacciono. —