Chicstyle Spring 2017

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CHIC

Style

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ORARI > LUNEDì CHIUSO | MARTEDì 9:00 - 17:00 / MERCOLEDì 12:30-22:00 | GIOVEDì VENERDì E SABATO 9:00 - 18:00

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EDITORE Associazione ! CHIC Testata Registrata presso il Tribunale di Frosinone. DIRETTORE

Claudio Giuliani GRAFICA

Advok Studio srl - Grafica & Web info@advok.it VALENTINA FANFERA MADDALENA ZOLFINI Direttore responsabile and product manager adv SALVATORE PIGLIASCO SS 155 per Fiuggi n 7 03100 Frosinone Tel. 0775 961440 Creative area / Creative coordinator/Brand Manager CHIARA LUCIA GUARINO chicstyle.redazione@gmail.com Capo redattore CLAUDIA PALOMBI redazione@chicstyle.it

In copertina MODELLA Stella Kerxhalli FOTOGRAFIA Riccardo Lancia MAKEUP & HAIR Hair Prestige STYLIST Chiara Lucia Guarino, Claudia Palombi BRAND PaViè Bijoux, Firminio CAPI Quadrifoglio LOCATION Agriturismo San Lorenzo - Fiuggi

Vice Redattore Capo VINCENZO TIRITTERA In questo numero Fotografia RICCARDO LANCIA STEFANO ROSSI Makeup & Hair Artist PRESTIGE HAIR LAURA NARDONE FRANCESCA ROTONDI

I partners di questo numero

Stylists CHIARA LUCIA GUARINO CLAUDIA PALOMBI

APPONI SPACE, GIANCARLI GIOIELLI, MAD MODA ACCESSORI DESIGN, BLOGGER 36, MEDICI PELLETTERIA, GLI OCCHIALI DI VENERE, LE VISIONARIE, PECCATI DI STILE, QUADRIFOGLIO,CLOÈ,

Redazione ANASTASIA VERRELLI CLAUDIA CAPONE FRANCESCA CAVALIERE GIUSI ROSAMILIA MARTINA SIRAVO MATTEO TOMAINO STEFANY BARBERIS SILVIA AROSSA VINCENZO TIRITTERA VIVIANA GUGLIELMINO VALENTINA DI MANNO

P&B DIFFUSION, HAIR PRESTIGE, ROYAL LOOK PRO ADVOK STUDIO COMUNICAZIONE, DOLCEMASCOLO PASTICCERIA, GRUPPO GO! AUTOMOBILI, OMNIA FITNESS, MONTONI, ATELIER WHITE F.

Modelle STELLA KERXHALLI SILVIA SCACCIA GIORGIA CIANFROCCA Location AGRITURISMO SAN LORENZO - FIUGGI ACCADEMIA DI BELLE ARTI - FROSINONE PROSSIMA USCITA - GIUGNO 2017 CHIUSO IN STAMPA IL 7 APRILE 2017 STAMPA - ARTI GRAFICHE AGOSTINI - TIRATURA 10.000 COPIE

I CONTENUTI, LE DESCRIZIONI, LE IMMAGINI E LE COLLABORAZIONI PRESTATE SI INTENDONO ESCLUSIVAMENTE A TITOLO GRATUITO

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Primavera

Chic!

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a primavera ha in sé l’aria del cambiamento. Chic Style con la bella stagione prende il via con tante novità: non solo magazine, ma centro propulsore della moda che coinvolge la città di Frosinone e tutta l'Italia. Una collaborazione che si consolida con l'Accademia di Belle Arti di Frosinone. Consapevole che la forza motrice di ogni epoca è nelle menti creative dei giovani; è importante investire e scommettere su di loro regalando fiducia. L'intento è di valorizzare un’eccellenza tutta ciociara, l'Accademia, un'importante istituzione di cui all'interno studiano quasi 600 studenti provenienti da tutto il mondo e vanta un importantissimo primato: fu la prima in Italia ad attivare un corso di Fashion Design. Talento, cultura, passione, innovazione sono queste le parole che ispirano e guidano Chic Style aprendo le pagine del suo magazine a questi giovani creativi. Un'offerta allettante quella di un palcoscenico per far conoscere i volti e le creazioni dei designer del domani. Una testimonianza del rinnovato impegno nella ricerca e promozione dei creativi. Chic Style sta scommettendo sui giovani che senza una vetrina di lancio impiegherebbero il doppio del tempo per ritagliarsi un posto in un sistema difficile come quello della moda. Essere pubblicati su di una rivista è un'importante opportunità data agli studenti. Chic Style Magazine si conferma centro propulsore della moda con un progetto che si estende in tutto il territorio italiano attraverso la ricerca di designer. L'obiettivo della Redazione è quello di promuovere tutti quei designer emergenti che hanno la necessità e la volontà di trovare un proprio spazio. Una piattaforma creativa autorevole come trampolino di lancio e incubatore di tendenze e creatività per valorizzare quelle realtà nuove e promettenti del fashion design. La Redazione.

16. Floria Sigismondi 18. Tendenze Primavera Estate 2017 20. Quando la Lingerie non è più intima 22. L’Insostenibile leggerezza della

Mousseline Bianca 24. Primavera - Estate 2017 borse e scarpe 26. Animali e fiori nei gioielli 2017 28. Tu che hai in tasca? 30. Plissè e rouches Il trend della Primavera 2017 32. CHIC DESIGNERS 52. CHIC STYLE CONTEST 54. Glowy Skin e Makeup decisi 55. Conrad Jon Godly 56. Make-up grafici 57. Hairstyle effetto bagnato 60. Shorts is better 64. Francesco Formaggi 66. Tendenza trasparenze 67. L'eleganza del monocolore 68. Emanuele Farneti 70. Tagli Bohémien 74. Nikos Alteri 76. Pupi Avati a Frosinone 78. Greenery 79. Le sculture d’ombra di Kumi Yamashita 80. Scrimshaw Tattoo 84. Una strada dritta verso la felicità 86. Rubrica Luxury Chic 92. Jan Fabre 93. Officine Utopia 94. Pasqua green 96. Pic Nic di Pasquetta 98. Praga: fuga dalla città d'oro


FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone - OPERA Carlo Pizzichini Manoscritto, 2013

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FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone - AULA di Decorazione

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FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone - OPERA Ignazio Gadaleta Accademia oltre, 2015

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FOTOGRAFIA Riccardo Lancia MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone - OPERA Eleonora Pusceddu Attraverso la paroLA, 2014

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FOTOGRAFIA Riccardo Lancia MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone


FOTOGRAFIA Riccardo Lancia MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone - OPERA Augusto Ranocchi MACA, 2011

Pagina accanto QUADRIFOGLIO abito ANNARITA N. MEDICI PELLETTERIA pochette glitter GIANNI CHIARINI GIOIELLERIA GIANCARLI

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MEDICI PELLETTERIA borsa effetto trapuntato VERSACE JEANS GIOIELLERIA GIANCARLI mix bracciali e collana LE VISIONARIE occhiale sole VOGUE


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FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone - AULA di Decorazione


FOTOGRAFIA Stefano Rossi MODELLA Stella Kerxhalli STYLIST Chiara Guarino - Claudia Palombi MAKE UP & HAIR ARTIST Laura Nardone - AULA di Decorazione

Pagina accanto

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MEDICI PELLETTERIA borsa sacchetto LOVE MOSCHINO GIOIELLERIA GIANCARLI orologio, bracciale e orecchini GLI OCCHIALI DI VENERE occhiale sole RALPH LAUREN


Icon

FLORIA

SIGISMONDI Artista Eclettica e Trasgressiva

N Di Claudia Capone

ata a Pescara e figlia d’arte, Floria si traferisce con l’intera famiglia in Canada all’età di due anni, paese dove trascorrerà gran parte della sua vita. Classe 1965, sin da bambina si appassiona alla pittura e al disegno, infatti è nel 1987 che decide di frequentare l’Ontario College of Art & Design. In realtà Floria sposta la propria attenzione dal disegno alla fotografia, specializzandosi nella fotografia di moda e iniziando la propria carriera in questo settore. Ma la fotografa abruzzese non si è fermata lì ed inizia a dirigere video per brand canadesi, mostrando così grandi abilità da regista e videomaker.

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I video dell’artista italiana sono subito considerati innovativi e a tratti scioccanti, date le influenze artistiche delle immagini di David Lynch e dei film di Stanley Kubrick e Federico Fellini. Come la stessa Floria ha dichiarato spiegando la sua arte, i suoi video sono “entropici sottomondi abitati da anime torturate e esseri onnipotenti”. L’arte di Floria si distingue per l’ispirazione gotica, barocca e per le influenze surrealiste, peculiarità che hanno fatto del suo stile un tratto distintivo. Elementi, quelli rappresentati dalla regista, che negli anni ’90 hanno attratto diversi musicisti e band importanti. Da qui, la carriera di Floria inizia a decollare completamente, dedicando il proprio lavoro alla realizzazione di copertine di album così come di videoclip. Primo tra tutti che ha riconosciuto il talento della Sigismondi e l’ha voluta per una collaborazione è stato Marilyn Manson, il quale l’ha scelta per dirigere ben due suoi video: The Beautiful People e Tourniquet. Per Manson, l’artista italo-canadese ha anche realizzato le fotografie dell’album Lest We Forget. Fotografa, regista ma anche scultrice e pittrice, Floria ha avuto anche delle esposizioni e mostre personali in varie città del mondo, come New York, Toronto, Stoccarda e Londra, giusto per citarne alcune. Nel 2010 ha diretto un film, unico all’interno del suo portfolio, dal nome The Runaways interpretato da Dakota Fanning e Kristen Stewart, il quale racconta la storia dell’omonima rock band femminile degli anni ’70. Tra gli ultimi capolavori di Floria c’è il video che ha realizzato nel 2013 per la canzone The Next Day di David Bowie; video che ha scatenato abbastanza polemiche in ambiente cattolico a causa del contenuto blasfemo del filmato. Floria Sigismondi si è affermata nel panorama artistico internazionale per il suo stile unico e inconfondibile, in cui l’eccentricità e la trasgressione sono le parole chiavi per poterla interpretare.

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Moda

Tendenze

Primavera Estate Occhiale Dolce & Gabbana

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2017

Di Matteo Tomaino

irettamente dalle ultime passerelle una serie di tendenze declinate su un’infinità di capi diversi. Ma quali scegliere ? Così, stavolta abbiamo deciso di scommettere su quelle che, prevediamo, diventeranno le più in voga.Ricami e stampe floreali I fiori sono senz’altro il simbolo per antonomasia della primavera. Sono stati protagonisti di intere collezioni con le stampe più disparate: da quelle stilizzate fino a quelle più realistiche. Balenciaga li propone ipercolorati e dalla stampa grafica, da portare in total look. Chloé gioca su un mix&match volumetrico interessante, sia per quanto riguarda i capi che per la dimensione dei fiori. Prada presenta la stampa floreale in pannelli dal rigoroso schema geometrico in camicette e abiti, da abbinare ad altri capi tinta unita piuttosto che a fantasia.Ricordate: Nulla ci vieta di mixare più stampe in un unico look, l’importante resta sempre l’armonia d’insieme !- Aggiunti come ricami, su abiti leggiadri dall’effetto vedo non vedo, i fiori donano un tocco di delicata femminilità. Romantiche alcune proposte Fendi e Les Copains, in cui i ricami rimandano alla sfera haute couture. Alexander McQueen, invece, ha contrapposto i ricami floreali a dettagli punk, per look dalla elaborata raffinatezza e dal carattere selvaggio.

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Jacquemus

Fendi

Occhiale Fendi

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Elie Saab frange

L’occhiale che ti veste Diventa talmente importante da non poter essere definito un semplice complemento. Fa da protagonista e aggiunge un tocco eccentrico al look: nella versione bijoux Dolce&Gabbana e Gucci, e in quella squadrata Moschino, Jeremy Scott, Miu Miu e Fendi. Le frange Suggestive e danzanti rammentano gli abiti per ballare il Charleston degli Anni Venti. Le abbiamo viste extra long nella collezione di Elisabetta Franchi e raggruppate in nappe in quella di Christian Pellizzari. Elie Saab le propone in lurex, tono su tono, giocando con le trasparenze degli abiti, conferendogli così un allure destrutturato. Le righe Orizzontali o verticali che siano non ha nessuna importanza: per essere di tendenza quest’anno basterà indossarle. In passerella le abbiamo viste in tutte le direzioni: sia orizzontali che verticali, dai rimandi nautici su capi e borse Fendi e Ports 1961. Denim Un revival dell’abbigliamento Anni Ottanta, periodo in cui ebbe particolarmente successo. Il denim arriva ad oggi più in voga che mai, con proposte alquanto innovative. Carolina Herrera lo presenta come tessuto sui capi più disparati: su abiti da giorno e spolverini eleganti, nel classico colore blue jeans. La sfilata Philosophy di Lorenzo Serafini si rifà a quegli anni, da qui la decisione di inserire il denim nella collezione: materiale che sfoggia bordi sfilacciati su indumenti e accessori, abbinati al pizzo per un sapore più romantico. Incontra motivi floreali in alcuni capi Antonio Marras, in cui il denim viene lavorato a imitare il merletto. Il tessuto viene così proposto in buon parte della collezione, non solo su indumenti patchwork ma anche su scarpe e borse. Il cappello di paglia Dimenticatevi il classico cappello di paglia da portare in spiaggia ! Quest’anno la tendenza vuole che lo si porti anche in città, con forme innovative ma pur sempre dal classico colore naturale, al massimo nero. Da diva le proposte Emilio Pucci, Blumarine e Tome: in cui le proporzioni over del cappello arrivano a coprire parte del viso. Destrutturato la tipologia Vivienne Westwood, mentre a tesa dritta quello Jacquemus.


Moda

Quando la Lingerie non è più intima

L’ Di Giusi Rosamilia

intimo non è più cosa privata, ma è sempre più in evidenza. Da New York a Milano i designers presentano creazioni che sembrano essere nightwear invece che outfit da giorno. In passerella sfilano abiti sottoveste in pizzo o in seta, pantaloni palazzo comodi e scivolati. Pioniera è senza dubbio Rihanna che non si fa scappare l’occasione di indossare abiti pigiama e lingerie a vista nei locali della grande mela o in occasioni più o meno importanti. Dakota Johnson durante una premiazione a Los Angeles ha indossato un abito sottoveste rosa cipria con spalline sottilissime e scollatura profonda. Le collezioni autunno inverno 2016/2017 hanno confermato il trend: lingerie dress sotto cappotti, giacche e bomber. Le star confermano: Kim Kardashian e la sorella Chloe prediligono body e bustier ricamati che abbinano facilmente a jeans, Kate Middleton ha osato un effetto sottoveste sotto un cappotto in tartan di Erdem Resort. Kendall Jenner ama molto il bralette, a metà strada tra reggiseno e top e lo sfoggia su magliette o anche da solo, su jeans o sotto la giacca. Molto diffusi i body, si possono trovare in tanti materiali e in tanti modelli: alcuni in maglia molto adatti al daywear, altri in pizzo, in tulle trasparenti con maxi scollature. Per un look provocante si può optare per un reggiseno a balconcino o a fascia da indossare sotto camicie completamente trasparenti. I marchi più o meno famosi si sono adeguati: Intimissimi propone un reggiseno a triangolo effetto bustier impreziosito da inserti in ecopelle, il sotto seno è a retina trasparente, ideale sotto giacche, camicie e top o da indossare da solo su un jeans (per chi ama osare); Stella Mc Cartney crea un sofisticato body nero in pizzo Leavers giapponese con profonda scollatura sul fronte e sul retro, parte inferiore in tessuto liscio con supporto leggero; Dsquared2 sceglie un samurai tattoo bodysuit in tulle; H&M suggerisce un reggiseno-top tutto ricamato anche sulla schiena, Federica Parmeggiani consiglia un bodysuit grintoso e sensuale della collezione Rosie: un giusto equilibrio tra trasparenze e ricami a mano in pizzo rebrodè che lo rende un capo da indossare in diverse occasioni, come sottogiacca o come top, molto elastico, si adatta perfettamente alla forma del corpo. Chantal Thomass pensa all’eleganza e insieme alla comodità con un reggiseno nero a fascia con bretelle sottili in tulle, impreziosito da cristalli swarowski. Quando la lingerie non è più intima..

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Intimissimi bralette

Intimissimi

Federica Parmeggiani

Stella Mccartney



Texture

L’Insostenibile leggerezza della

Mousseline Bianca

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Di Claudia Palombi

e la donna è nata dalla costola dell’uomo, anche i suoi indumenti non si sottraggono a questa discendenza. L’immagine perfetta della “donna angelo” vestita con un abito di mousseline bianca non sarebbe stata possibile se non fosse stata “sradicata” l’imbottitura degli indumenti maschili. Infatti, tali rivestimenti, erano costituiti da questa tipologia di stoffa che venne ben presto utilizzata come tessuto da confezione. Finissimo, bianco, leggero, trasparente e croccante a causa della semplice armatura a tela, entrò di prepotenza nel campo dell’abbigliamento grazie alla regina Marie Antoinette. Tutti conoscono i bellissimi abiti del film di Sofia Coppola, ma è altresì presente nell’immaginario collettivo la sua moda della 'chemise à la Reine' nel periodo della sua ultima gravidanza. Abiti estivi semplici, dalla linea dritta, in mussola indossati direttamente sopra il corpetto intimo. Con il passare degli anni, questa stoffa si carica di un allure romantica diventando essenziale soprattutto per la realizzazione di abiti che vogliono ricreare una sensazione di leggerezza e sensualità.

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Accessori

Primavera - Estate 2017 borse e scarpe

C Di Giusi Rosamilia

olori? pastello o molto sgargianti. Scarpe? Zeppe o stivali. Borse? Pochette o zainetti. Stampe? Fiori, pois e righe. Si sente già il sole sulla pelle, profumo di serenità e tante novità. La primavera estate 2017 si preannuncia intensa, piena di fantasia e accessori unici che non possono mancare negli armadi delle più cool. Le scarpe seguono svariate tendenze: si va dagli anni ‘80 con il ritorno del tacco quadrato come quelle di Ouigal fiorate alle sling back, un classico bon ton. Le ciabbatine chic hanno un gusto retrò, flipper bassa, apertura posteriore come quelle proposte da Alberta Ferretti con applicazioni di perline tono su tono o quelle con apertura frontale e fiori Ermanno Scervino. Lo stivale calzino è tra le tendenze più viste in passerella, Fendi lo crea in maglia stretch, tacco a righe e dettagli in pizzo. Tornano le zeppe: Marni le propone in camoscio con strass di vetro. Gli stivali primaverili si portano con gonne corte o jeans, alle sfilate spiccano quelli gialli a fiori di Philosophy by Lorenzo Serafini. Le sniker vanno bene in ogni occasione, si abbinano facilmente a tanti outfits, sono comode e colorate: Holy&Yolo le suggerisce con platform in tela e stampa a fiori. Il tacco a spillo è un must che mai si eclisserà: Dolce&Gabbana indicano un modello con calzina fino alla caviglia in pizzo nero. Zaini, tracolle, shopping bag, bauletti, secchielli ricamati in pelle e in tessuto: è la stagione dei contrasti. Le borse a tracolla sono squadrate e pratiche, Miu Miu la impreziosisce con una maxi fibbia gioiello, Michele Chiocciolini la immagina a forma di castello, Chanel come un piccolo robot. Le pochette sono sempre più piccole e ricercate: Bottega Veneta, ad esempio, gioca con un effetto intrecciato in pelle di ayers. Fendi sfoggia un classico rivisitato in pelle con nastro in jacquard in evidenza, unico manico. Moschino pensa alla praticità e consiglia uno zaino nero con fiori 3D di diverse dimensioni applicati.Colori pastello, nuance sgargianti, dettagli unici e curatissimi, accessori per tutti i gusti: la primavera estate 2017 è un arcobaleno di forme, gusti e tendenze.

Bottega Veneta

Fendi

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Fendi




Moda

Tu che hai in tasca?

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Di Valentina Di Manno

iviamo in un’epoca di grandi libertà e siamo così abituati ad avere tutto a nostra disposizione che diamo molto per scontato. Le tasche, per esempio. Bisogna ammettere che non capita spesso di soffermarsi a riflettere sulla loro storia, quando ne abbiamo bisogno sono lì, al posto giusto. Ma come ci sono arrivate? Nel corso dei secoli, le donne hanno fatto fatica a trasportare i propri oggetti in maniera sicura, tra un abito in stile impero, un corsetto, tra una crinolina e un charleston non c’era davvero spazio per contenitori di stoffa che avrebbero certamente rovinato la silhouette, rispetto, invece, agli uomini che potevano vantare una moda più comoda, fatta di abiti pieni di tasche. La mancanza di un accessorio come questo poteva essere percepito come l’ennesima restrizione in un mondo dominato dagli uomini. Scriveva Gwen Raverat, nipote di Charles Darwin: “Perché non possiamo avere tasche? Abbiamo il suffragio femminile, perché dobbiamo ancora essere inferiori agli uomini” e così, nel 900, la tasca è diventata un simbolo di emancipazione contro quella visione di donna relegata in un bel salotto come un soprammobile senza opinioni né utilità. Ora le tasche sono simbolo di una realtà che è sempre più frettolosa e per questo 2017 le tasche sono ovunque, a soffietto, invisibili, con bottoni o cerniere, purché siano maxi. In passerella abbiamo visto tasche quadrate sui tailleur in bouclé di Chanel e scomparti ergonomici su bomber e chiodi in pelle di Versace; mentre quelle di Marni si trovano su fianchi e braccia con grandi bottoni decorativi, Prada propone patta e soffietto; per Max Mara tagli più eleganti con maxi tasche a righe bianche e nere e per Cèline impermeabili con tasche ad altezze diverse. La donna nuova ha tutto a portata di mano, sostenuta da una moda che oltre a renderla più bella la aiuta ad avere uno stile di vita più funzionale. Allora, avete già pensato a come riempirvi le tasche?

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Pandora

ANIMALI E FIORI NEI

GIOIELLI 2017

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Di Anastasia Verrelli

randi anelli a forma di animali o con pietre, ma anche anelli di forme bizzarre con i colori tipici dello stile boho (blu, turchese, rosso e argento), sono un must quest’anno. Potete indossare un anello su ogni dito e, più grandi sono, meglio è. Se volete osare, gli anelli più consigliati sono quelli a forma di animale. Se li preferite in ceramica ci sono quelli di MaryLou, con Scoiattolini golosi, Grumphy the cat , aironi e procioni; oppure quelli di Nach Bijoux, leader mondiale nelle miniature di animali di porcellana da ormai 30 anni, che comprendono tantissimi animali esotici e non, diventati anche anelli tenerissimi (gattini e coniglietti, ma anche puma leopardi e unicorni!). Michael Tatom crea invece anelli a forma di animali in argento e oro, dalle linee pulite e essenziali e nella sua collezione troviamo la volpe, il puma e il gatto. Ricordate il serpente flessibile di Bulgari? Diamanti di dimensioni diverse per creare un effetto-movimento, squame realizzate in oro bianco con diamanti, per renderle lucide e lisce. E’ così: Bulgari era riuscito a inserire il serpente tra le tendenze gioielli negli anni passati e si ripete con quelle del 2017. Le forme animali saranno un must nel nuovo anno, e adorneranno collane, orecchini e bracciali. Ma anche i fiori saranno protagonisti. Nel laboratorio Chanel Joaillerie di Place Vendome le spighe di grano vengono trasformate in un accessorio prezioso ed elegante. La nuova tendenza riguarda proprio il motivo floreale dorato. Un inno al rifiorire primaverile della natura arriva con le Margherite Luminose che decorano orecchini, ear climber, anelli e bracciali in argento Sterling 925, arricchito da micro zirconi cubici, applicati a mano. Il blossoming prosegue anche con l’anello Fiore di Magnolia, con petali nelle delicate tonalità e sfumature del bianco e del rosa, per un effetto molto naturale, impreziosito dal punto luce creato con una zirconia cubica rosa incastonata al centro. Tra i nuovi arrivi Pandora primavera 2017 anche molti charms con nuovi soggetti pensati appositamente per la stagione più bella e mite dell’anno, non a caso siamo di fronte a un vero e proprio omaggio ai fiori e alla natura: margherite, decorazioni floreali e quadrifogli sono i protagonisti della linea di bracciali estivi, che puntano tutto sulle tante sfumature del viola e del lilla.


Models: Stefano Roccatani / Alessandra Gori - Fotografo: Matteo Paniccia - Post Produzione: DaMa Creation - HairStylist: Sandra Mastracci / Evoluzione Uomo Stefano - MUA: Marzia Pica - Location and dress: Immagine Sposa Atelier


Plissè e rouches

Il trend dellaPrimavera 2017

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Di Silvia Arossa

uando si pensa alla moda primaverile del 2017, le prime cose che ci vengono in mente sia guardando le nuove collezioni nei negozi, sia osservando gli abiti che hanno sfilato in passerella, sono proprio le rouches e il tessuto plissè. Dare volume al tessuto di un abito, giocare con la luce e le dimensioni e infine creare un effetto retrò sono senza dubbio gli obiettivi di questi trend. Le gonne plissè lunghe fino al ginocchio sono già state viste nella moda autunnale dello scorso anno, ma ritornano anche in primavera, con un gusto più romantico ed elegante. Infatti, non solo si gioca con la luce, abbinando il tessuto plissè ad un ecopelle laminata argento od oro, ma esso incontra i colori pastello, come il rosa cipria e l’azzurro tenue, creando un capo davvero unico e perfetto per la primavera. Non ci si ferma però all’ecopelle, ma si va oltre, con tessuti più leggeri come il tulle o il raso per creare una gonna che avvolge la silhouette più morbida, raffinata e femminile. Se indossata con una blusa e sandali con tacco si può creare un look molto romantico, ma se al contrario si vuole giocare con i contrasti, l’ideale è quello di indossarla con una maglia semplice, biker boots e chiodo in pelle. Naturalmente non esistono solo le gonne plissè, ma anche abiti e pantaloni culottes che possono rendere il vostro look davvero ricercato e sofisticato. Quindi, è lecito chiedersi “dove vai se il plissè non ce l’hai”? Altro trend che è stato già un must have durante il periodo invernale dello scorso anno, è stato quello delle rouches. Alzi la mano chi di noi ha comprato un maglioncino con le rouches sul petto oppure sulle maniche. Infatti, le rouches, che non sono altro che semplici arricciature del tessuto, rendono un semplice maglione più particolare e dettagliato, andando a giocare con le forme e le soprattutto con le dimensioni del capo e della nostra silhouette. Un esempio, molto in voga per la primavera, è il classico maglioncino basic aderente con le rouches sulle spalle o sulla manica. Un modello che merita di essere citato è quello che ha accanto alla rouches sul fondo della manica anche delle perle bianche (lo potete trovare da Zara). Ma non solo: le rouches diventano essenziali anche su maglioni, maglie off-the-shoulder, su abiti e persino gonne e pantaloni. Basta fare un giro nei negozi o sugli e-shop di molti brand per rendersi conto che se questo trend fa per noi, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Attenzione però a scegliere il capo giusto: le rouches tendono a mettere in risalto la parte in cui si trovano, quindi se avete le spalle grandi, una maglia con le rouches sulle spalle le ingrandirà ulteriormente. Quindi il consiglio è quello di recarvi in un negozio e provarle, per vedere quale modello vi dona maggiormente. Insomma … buono shopping!

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CHIC DESIGNERS MY GOLDEN CAGE My Golden Cage nasce da un'idea di Maria Elena Pino, fashion Designer che da circa 15 anni lavora nel campo del fashion system. Muove i primi passi in uffici stile a Milano, fino ad arrivare ad importanti aziende come la Giorgio Armani o il gruppo INDITEX in Spagna, sviluppa al meglio le sue capacità creative vivendo esperienze che le hanno permesso di capire e conoscere le varie sfaccettature di una collezione e non solo, così da affinare anche il gusto, la sensibilità creativa e le proprie esigenze di stile. Da questi percorsi, diversi e complementari tra loro, ha avuto la necessità di ricrearsi uno spazio, un foglio bianco o una piccola gabbia d’oro dove poter realizzare qualcosa di bello e speciale. Questa è la storia di My Golden Cage, nata per caso e per esigenza come sfogo creativo, il bisogno di esprimere artigianalmente e, come un’artista, avere un immediata gratificazione dopo aver creato l’opera. Per questo ogni gioiello è pensato a sè e nasce da un'attenta ricerca con continui riferimenti all'arte contemporanea ed al design.

LIZASUN Lizasun è un progetto di Elisa Talentino. Quando mi chiedono “Elisa, che lavoro fai?” ho sempre delle difficoltà a rispondere. Sono una designer? Sono una sarta? Sono un’architetto? Vorrei rispondere che sono Elisa e sono tante cose. Pensandoci bene, c’è un mestiere che racchiude tutte queste cose, ed è l' artigiano. Wikipedia dice che “l’artigiano è un professionista che utilizza strumenti, macchinari e materie prime per la produzione o la trasformazione di determinati oggetti”. Così Elisa si definisce un' artigiana. Nasce e vive in provincia e nella città di Torino, diventa architetto, si trasferisce a Roma dove inizia a dare spazio alla creatività mettendo in pratica tutte le sue curiosità e le sue abilità. Nel 2015 si iscrive al corso di Sartoria, taglio e cucito dell’Accademia di Moda Maria Maiani di Roma. La sua attitudine al progetto e la sua manualità hanno permesso la nascita del marchio Lizasun, una nuova realtà nel campo dell'handmade, in cui il disegno, la passione per il riuso dei materiali, il vintage, il graphic design e i colori, si fondono per dare vita ad accessori e abiti unici. Tutte le creazioni, esterne al circuito dell’omologazione, sono realizzate a mano e ogni singolo pezzo è rivolto all'unicità del prodotto. Vengono privilegiati i dettagli e l'utilizzo di nuovi oggetti mescolati con materiali di riuso. Le piace studiare la moda del passato per poi farla rivivere attraverso un nuovo progetto creativo. Con un sguardo sempre agli anni ’40.

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PAVIÈ L' azienda Paviè nasce nel 2010, per opera delle sorelle Palma, che provenendo da un esperienza familiare nel settore dei preziosi, e spinte da una forte passione per la moda, portano avanti un progetto creativo e originale. Grazie ad esperienze accademiche, danno sfogo alle loro capacità professionali disegnando, producendo e commercializzando monili unici e inconfondibili interamente realizzati a mano in Italia. I loro bijoux sono pensati per la donna moderna e attenta alla moda, creati privilegiando l' uso di materiali ricercati come resine intarsiate a mano, swarovski, ottone galvanizzato in oro giallo, rosa e argento. Dopo la specializzazione presso il Tarì design school e la collaborazione con alcuni marchi famosi della gioielleria italiana, il fratello Francesco, nel 2012, contribuisce al progetto Paviè, creando una linea di gioielli interamente fatti a mano, composti da finissimi ori e argenti lavorati, cesellati con tecniche uniche e impreziositi da gemme preziose. Nasce così la linea Jewels, che fonde l' eccellenza manifatturiera italiana con l' innovazione e la cura dei dettagli, realizzando veri e propri capolavori di arte orafa.

FIRMINIO Firminio nasce dall’ incontro di due giovani donne amiche ed innovatrici, Valentina e Valeria Maria, che spinte entrambe dal desiderio di riportare la bellezza dell’ artigianalità italiana alla portata di tutte le donne e di far rifiorire la loro terra d’ origine, decidono di creare un impresa.Valentina di Firminio è l’ ispirazione, l’ idea ,dopo aver compiuto studi di comunicazione mass media all’ Aquila, e aver lavorato per la rete nazionale a Roma, torna ad Alvito dove è cresciuta. Scegli il nome FIRMINIO ispirandosi ad un romanzo di Sam Savage che parla di un topolino cresciuto in una libreria di Manhattan e cerca, attraverso la lettura di emanciparsi dagli altri topini. Valeria nasce a Roma dove dopo aver studiato Economia e Commercio consegue il dottorato di ricerca in storia e teoria dello sviluppo economico e intraprende la carriera accademica. Ad Alvito, paese di origine della sua famiglia torna spesso, grazie all’ amicizia con Valentina allo scambio di idee, decide di sposare il progetto e nel 2016 nasce FIRMINIO SRL.Firminio vuole soddisfare l’ esigenza di tutte quelle donne che cercano negli accessori praticità e funzionalità, senza rinunciare al design e alla qualità dell’ artigianato italiano.

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Black Hole Fotografia Riccardo Lancia Style Claudia Palombi Assistente Valentina Di Manno Brand My Golden Cage Acquistabili Da Mad - Moda Accessori Design



A Secret Place

Fotografia Riccardo Lancia Model Stella Kerxhalli Style Chiara Guarino, Claudia Palombi Hair Style And Makeup hairPRESTIGE Brand Paviè Capi Quadrifoglio Location Agriturismo San Lorenzo - Fiuggi Acquistabili Da MAD - Moda Accessori Design




We Can Do It ! Fotografia Riccardo Lancia Style Chiara Guarino Mua Francesca Rotondi Modella Silvia Scaccia Brand Lizasun Acquistabili da MAD - Moda Accessori Design

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LEAF Fotografia Riccardo Lancia Style Claudia Palombi, Chiara Guarino Brand Firminio Flower Rose Rosse- Castro dei Volsci Acquistabili Da MAD - Moda Accessori Design 40



Una storia di donne Firminio è un brand tutto italiano che, guidato da tenacia e lungimiranza, è andato oltre il territorio in cui è nato.

“Ama” … la tradizione, le origini, le storia. “Pensa” … Innovazione, Unicità, Creatività, Visione. “Indossa” … Concretezza, Fattibilità.

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Di Vincenzo Tirittera

irminio è un brand italiano nato dal sodalizio di due donne: Valentina e Valeria. Una storia fatta di sogni, di persone e di una sfida; una storia di donne giovani e ambiziose, innovatrici ma soprattutto amiche. Nonostante la formazione universitaria e accademica diversa, che pure le ha tenute "lontane", Valeria e Valentina si sono ritrovate, oramai donne, in un progetto ambizioso e per certi versi ostico vista la concorrenza spietata e la difficoltà di un settore come l'artigianato in Italia, seppure è questa la patria natia dell'handmade. Firminio, il nome scelto per il brand, deriva da Firmino: personaggio del romanzo di Sam Savage, un topino che vive in una libreria di Manhattan e che cerca di distinguersi dagli altri topini imboccando la via della lettura. Questo è un po' il ritratto di Firminio: un sogno inseguito con costanza e dedizione. Originarie di Alvito (FR), si conoscono sin da bambine. E' nel paese della Valle di Comino che tutto ha inizio. Le due giovani donne si incontrano nei periodi in cui godono del loro paese, intavolano strategie e fondono le loro idee in questo unico progetto: Firminio Srl. Partono dal basso Lazio, aprono il primo punto vendita in paese e a qualche decina di metri adibiscono il laboratorio, cardine tra idee e realizzazione del prodotto. Conquistano in breve tempo l'Italia prima e l'Europa poi, immettendosi nelle corsie preferenziali che portano al commercio internazionale (Tokyo e Stoccolma), seguite da uno staff competente e brillante. Nate lo stesso giorno, dello stesso mese e dello stesso anno (16 novembre 1981), non potevano, dunque, non essere in puntuale sintonia. ChicStyle, da sempre sensibile alle realtà nostrane in campo di design, ha deciso di incontrarle e fargli qualche domanda che sia utile a tutti quelli che vogliono formarsi, ma soprattutto riuscire, in progetti come questo. Firminio: di cosa si tratta? Fondata dall’intuizione e dalla creatività di Valentina, stilista e fondatrice del marchio, Firminio è la storia di due amiche legate da valori condivisi e animate dal desiderio di promuovere il vero prodotto italiano in un territorio ricco di storia e tradizione. FIRMINIO nasce nell’antico borgo

medievale di Alvito, incastonato nelle colline che dominano la verde Valle di Comino. Valentina e Valeria, unite da una lettera che sa di vittoria. Quando e dove è iniziato tutto? Il 16 novembre del 1981: siamo nate lo stesso giorno! In tanti sognano di diventare professionisti della moda, confrontandosi però con un terreno impervio: qual'è il segreto per trasformare una passione in una professione? Non improvvisare. Ci vogliono competenze e professionalità. Ovviamente nulla riesce bene senza la passione e il piacere di fare un qualcosa che ti entusiasma. Se l'unione fa la forza: chi è la mente e chi il braccio? Entrambe abbiamo messo in gioco le nostre attitudini e capacità. Mente e braccio? Bhe.. diremmo di più “disegni e numeri”. Oltrepassare i confini nazionali, e anzi, andare ben oltre, voi lo avete fatto. Come? Credendoci. Abbiamo puntato sulla qualità dei prodotti che ogni volta ricevevano grande apprezzamento dai tanti “passanti” davanti le nostre vetrine. Ma le componenti più importanti sono state la pazienza e la fermezza di voler a tutti costi riuscire a farcela. Abbiamo incontrato persone che hanno creduto in noi! In un ambiente saturo di designer e case produttrici, labile è il confine tra audacia e fortuna. Nel vostro caso hanno influito in quale misura? Non è e non è stato facile. L’audacia si avvicina molto di più al nostro percorso. Crediamo fermamente che “ognuno è artefice della propria fortuna”. A tutti quelli che vogliono avvicinarsi al mondo della moda e del design, cui serbano enormi aspettative, cosa vi sentite di consigliare? Le aspettative nascono dalla capacità di prevedere che un avvenimento si avveri o meno. Abbiamo dosato capacità previsionale con le nostre attitudini umane e professionali. Se si crede di riuscire solo sperando di ottenere numeri positivi crediamo che non si può andare lontano. Pazienza, costanza, passione.



Surreal Wild Fotografia Riccardo Lancia Model Giorgia Cianfrocca Style Claudia Palombi Assistente a Mask Designer Valentina Di Manno Abito Accademia di Belle Arti - Fashion Design Mua Francesca Rotondi



Michela Morisco vincitrice della fascia Chic Style - Miss Ciociaria 2017 Fotografia Riccardo Lancia Make Up & Hair Style Laura Nardone Style Claudia Palombi Dress Ilaria Celani / Accademia di Belle Arti di Frosinone


Dove acquistare i prodotti dei Designer Chic

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hic Talents è un progetto ambizioso fatto dai giovani per i giovani. Nato con lo scopo di favorire le eccellenze italiane, si promette di seguirle passo passo la creazione di una vetrina-mercato dove ammirare ed acquistare prodotti di abbigliamento, accessori e gioielli realizzati da brand soprattutto emergenti; in collezioni originali, pezzi unici o a tiratura limitata. Nell'immaginario collettivo era consuetudine, soprattutto tra i giovani, affiancare l'aggettivo "di qualità" solo alle grandi firme, ma da qualche tempo a questa parte il vento sta cambiando. L'hademade, il fatto a mano, l'artigianato, è la risposta. In l'Italia, culla della alta sartoria mondiale -dove la tradizione è fortemente radicata in ogni atelier- sta tornando in auge tra i giovani la volontà di primeggiare in questo settore: a rimettersi in gioco. Con questi presupposti la Redazione di ChicStyle promette di promuovere tutti quei designer emergenti che hanno la necessità, ma soprattutto la volontà, di trovare un proprio spazio fisico, capace di testimoniare visivamente e attivamente i progetti e i lavori da loro svolti, aldilà della mera visibilità virtuale. Attraverso un lavoro di ricerca la redazione avvia un processo di selezione che passerà alla produzione di materiale fotografico professionale e sfocerà nella promozione online ed offline; seguendo efficaci regimi di web marketing. I lavori più interessanti, scelti da un team di esperti, verranno inoltre esposti nei negozi partners di ChicStyle, incrementando notevolmente la visibilità del brand. Un progetto semplice, che non bada a certi canoni intricati, ovvero una vetrina commerciale pubblicitaria in cui esporre i propri prodotti. Un'opportunità per valorizzare le nuove e promettenti realtà in ambito di design e fashion design, con un occhio di riguardo al territorio ma soprattutto ai giovani, vera forza motrice del Made in Italy e dell'handmade che da sempre ci appartiene e di cui, di diritto, deteniamo lo scettro.

Lizasun da MAD - Moda Accessori Design, Via Maccari 9, Frosinone

My Golden Cage da MAD - Moda Accessori Design, Via Maccari 9, Frosinone

Paviè da MAD - Moda Accessori Design, Via Maccari 9, Frosinone

Firminio da MAD - Moda Accessori Design, Via Maccari 9, Frosinone


Wedding

FIORI

D’ARANCIO

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Di Anastasia Verrelli

fiori d’arancio sono il simbolo del matrimonio, tant’è che appena li si sente nominare si pensa alle nozze. Allora perché non organizzare un matrimonio con il colore arancione? E’ il colore della serenità e della gioia e ad esso si associano il calore e la bontà d’animo. Per preparare il bouquet con le sfumature dell’arancio bisogna stare molto attenti con le gradazioni di colore. Evitate di buttarvi sui toni troppo carichi del colore che preferite e optate per una commistione di nuance eterogenee che abbiano tutte lo stesso seme. Meglio giocare con rose e gerbere aggiungendo un tocco di verde leggero. Lasciate i gambi dei fiori scoperti e teneteli insieme legandoli soltanto con un nastro di raso colo arancio. L’arancione creerà un bellissimo contrasto con il candore dell’abito bianco. Per chi preferisce uno stile più country chic, il consiglio è di indossare una coroncina floreale arancione, illuminerà molto il viso. Stesso colore per il vestito delle damigelle: anche in questo caso, mantenetevi su un arancio accennato e che, magari, abbia delle sfumature di giallo chiaro, in modo da dare un effetto complessivo bilanciato e soddisfacente! Le composizioni floreali arancioni sono perfette per un matrimonio in estate, magari anche in spiaggia, abbinate a tovaglie dai toni chiari o ad altri fiori in sfumature variopinte. Questo genere di colori è molto utilizzato anche in autunno, stagione delle zucche, frutti perfetti per decorare la tavola. E così nascono centrotavola originali e vivaci, segnaposto e festoni in tinta. Oltre ai fiori, si possono costruire bellissime coccarde e girandole, o recuperare antichi oggetti per uno stile shabby chic dal gusto vintage. Per fare le cose in grande stile, potreste far preparare dolcetti arancioni, cocktail in tinta e decorare la vostra torta nuziale a tema. La chiesa sarà addobbata seguendo lo stesso andamento. Un idea potrebbe essere adornare la navata principale in questo modo: piccoli bouquet di fiori arancio sull’esterno di ogni panca che costeggia la navata principale e con dei veli di tulle arancio che andranno a collegare tutti i bouquet. Un effetto scenografico davvero suggestivo!


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Per il tuo giorno più bello fatti incantare da Atelier White F.

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ederica Pelleschi, stilista laureata con lode all’Accademia Di Costume e Moda di Roma, dopo aver lavorato all’interno della Pollini per le linee Alberta Ferretti e Philosophy di Alberta Ferretti, si cimenta in un’esperienza lavorativa del tutto autonoma dando vita nel 2009 all’ Atelier White F lanciando la sua linea di abiti da sposa, abiti caratterizzati da linee fresche, innovative e originali come gli abiti dipinti a mano. Altro grande successo nel 2016 quando apre un nuovo showroom a Frosinone dove oltre alla linea della stilista è possibile ammirare la collezione St. Patrick bridal since 1964 del Pronovias Fashion Group, una collezione contemporanea e romantica, caratterizzata da una grande ricercatezza di tessuti e finiture e cura per i particolari, e la collezione Aurora, l’ultima nata della famiglia Nicole, da un design più elegante e raffinato, fatto di pizzi francesi e sete purissime per una collezione davvero eccezionale. Per rendere ancora più particolare il vostro giorno speciale, in atelier è possibile trovare anche una linea di scarpe e accessori personalizzabili dalla stilista. Che aspettate? Fatevi rubare il cuore dall’ Atelier White F . La collezioni saranno presentate in Atelier al Prossimo Bride Beauty Day.

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CHIC Style CONTEST

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nternet è un grande spazio virtuale che presenta infinite opportunità. Viviamo in un epoca in cui la tecnologia è ormai parte di noi e di ogni cosa che facciamo; siamo fortunati, ormai tutto ciò che ci circonda è smart. Ad oggi quello dei social network rimane il modo più efficace per farsi notare, basta postare una fotografia e piovono decine di “like” e per chi ha idee, passioni e progetti le piattaforme come Instagram, Facebook o Twitter sono i migliori trampolini di lancio che ti connettono con tutto il resto del mondo dando modo anche a chi non ti conoscere di scoprire i tuoi lavori.Professionisti e non, ormai si fa di tutto per emergere a far vedere di cosa si è capaci ma l’editoria resta sempre l’obbiettivo più ambito di chi mira a farsi strada tra il grande pubblico quindi Chic Style propone dei contest su fotografia e make up per dare spazio alla creatività e poter dedicare uno spazio ai vincitori tra le pagine della rivista! Scatenate le idee e che vinca il più cliccato!

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VINCITRICE CONCORSO “TRUCCA E VINCI” / Modella: Federica Filice / Fotografo: Vito Sinagra / Trucco e capelli: Gilda Maria Costabile

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VINCITRICE CONCORSO “POSA E VINCI” / Modella: Alessia Di Domenico / Fotografo: Riccardo Lancia / Trucco e capelli: Francesca Rotondi

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Beauty

GLOWY SKINS & MAKE UP DECISI LE TENDENZE PER LA STAGIONE PRIMAVERA / ESTATE 2017

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Di Claudia Capone

a primavera è arrivata e con lei anche la voglia di togliersi di dosso il grigiore invernale per aprire le porte alla freschezza e alla vitalità. Cresce la voglia di sperimentare con i colori, di abbandonare le tonalità cupe e scure per dare ampio spazio alla vivacità e alla luminosità. Le tendenze per la stagione in arrivo prevedono incarnati luminosi e floridi, in contrapposizione a makeup più decisi e vibranti. Il viso per la stagione primavera/estate 2017 avrà l’effetto glowy, letteralmente ‘luminoso’, perciò via libera a illuminanti che creino questo effetto luminoso e diano immediatamente un aspetto più sano alla pelle, quasi da ragazzina.Inoltre, la base deve essere il più chiara e nude possibile prediligendo l’utilizzo di prodotti, quali fondotinta/bbcream e ciprie, con una texture impalpabile e leggera, quasi a creare l’effetto del makeup - non makeup. Anche per le labbra si segue la scia dell’effetto glowy, scegliendo gloss dalle tonalità chiare per creare l’effetto bagnato e dare lucentezza alla bocca.In contrapposizione alla tendenza glowy, si può optare per un makeup più strong e deciso, puntando su colori forti per non passare inosservate. Ombretti verde acido, bianco e nero sono esempi di tonalità da poter utilizzare per creare un trucco color block e dare al look un’impronta decisa e strutturata. Oppure si può scegliere di indossare uno smokey multicolor con colori vibranti e accesi, come il fucsia e il turchese, che vestono lo sguardo e perfetto per le più audaci.Infine, un’altra tendenza makeup per la stagione primavera/estate 2017 è l’intramontabile smokey eye, adatto a chi ama rendere lo sguardo sensuale.Se durante il periodo autunno/inverno lo smokey eye ha una veste più intensa e drammatica, con l’arrivo della bella stagione il focus è incentrato sul soft smokey realizzato con colori più tenui e ben sfumati, incentrando così l’attenzione sugli occhi senza però risultare eccessivo.Ampia varietà di scelta in campo makeup: semplicità per chi vuole essere naturale, colori per chi vuole osare e smokey per chi vuole sedurre, insomma anche per la stagione in arrivo c’è un makeup adatto a ogni donna.

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Conrad Jon Godly,

la materia pittorica della natura

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Di Claudia Palombi

na pittura materica, nevrotica, che ricorda le pennellate di Van Gogh ma che cela in sé la tranquillità intrinseca dei paesaggi di montagna. Opere che sono un omaggio alla natura come fonte inesauribile di ispirazione, forza e bellezza. Per comprendere il contesto in cui si muovono le opere di Conrad Jon Godly, occorre capire l’intenzione e le modalità pittoriche dell’artista. Lungi dal definirlo un cronista o un pittore paesaggista. Le sue opere nascono al chiuso del suo atelier, sono solo percezioni e sensazioni, non raffigurazioni tassativamente riconoscibili per la loro topografia. I suoi sono gesti pittorici che vacillano dall’impressionismo all’astrazione per catturare l’essenza di ciò che è, o potrebbe essere, un paesaggio su tela. Il soggetto è ridotto all’essenziale per una libertà stilistica e compositiva.

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Make-up grafici

Le nuove tendenze di questa primavera

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Di Silvia Arossa

e c’è una cosa che ci insegnano i grandi stilisti sulle passerelle è che un outfit non è completo se anche il trucco non è impeccabile, abbinato allo stile dell’abito e se non attira l’occhio (quello degli altri). Quindi il trucco sta nel creare un vero e proprio make-up grafico, con eye-liner doppi, dalle curve particolari e in punti strategici della palpebra. Ma non dimentichiamoci gli ombretti. Alcuni make-up grafici ci propongono palpebre dal colore estremamente intenso e super marcato, poco sfumato, quasi con l’intento di creare una linea spessa sopra la palpebra mobile come se fossimo un capo di una tribù di indiani d’America. Per adattare questi look così eccentrici eppure così sfiziosi alla vita di tutti i giorni, basta semplicemente imparare a dosare. Per esempio potreste giocare su un trucco quasi invisibile, come un classico no make-up make-up (detto in gergo you tubiano), ma aggiungendo un tocco extra con l’eye-liner: una linea in perfetto stile cat-eye di eye-liner nero, accompagnata da una seconda linea superiore di un colore shimmer, come un bel dorato o argentato. Già questo dettaglio renderà il vostro trucco occhi davvero sofisticato ed elegante. Se volete passare direttamente allo step successivo, potreste giocare con uno smokey eyes, accentuato da una linea di eye-liner ancora più dettagliata: una linea classica, una sotto l’occhio e una che va a delineare ulteriormente la piega dell’occhio. Se volete ancora di più dal vostro trucco occhi, allora passate ai glitter: applicate un primer per mantenerli attaccati alla palpebra e appoggiateli sopra con un pennello. La luce verrà riflessa in tutte le direzione e i vostri occhi risplenderanno nella primavera. Per quanto riguarda i colori, anche qui potrete divertirvi e sperimentare, ma cercate di tenere conto che uno dei trend più in voga del periodo è il color pesca. Quindi vi consiglio di munirvi di ombretti pescati, marroni dai toni caldi e altri ad effetto metallizzato. Naturalmente questo make-up grafico dovrà essere accompagnato da sopracciglia super curate e perfette, contouring e highlighting impeccabili e labbra idratate e fresche. Il blush dovrà essere anch’esso pescato, come il trend di stagione vuole.

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Hairstyle effetto bagnato un look da sirene e surfiste Sarà la tendenza dell’estate, che evita il calore di phon e piastre e mette fine alle liti con i capelli indomabile.

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Di Stefany Barberis

hairstyle dell’estate punta sul wet, l’effetto bagnato più o meno esteso dalle radici o alla chioma intera, come se si fosse appena uscite dall’acqua. Tommy Buckett – hairstylist del salone Serge Normant- durante un’intervista spiega che è una tendenza tornata di moda dagli anni ’90, ma ovviamente più fresca, leggera e moderna. Ma come poter rendere il look effetto bagnato senza avere i capelli unti o grassi? Ovviamente il segreto è mai lesinare sull’uso dei prodotti. È sicuramente più facile realizzare il look wet sui capelli già bagnati: basta spremere l’umidità in eccesso dalle lunghezza applicando un serio o olio di cocco sulle punte e spalmare del gel dalle radici alle ad altezza nuca. Per evitare che il prodotto si indurisca e i capelli appaiano rigidi, applicate una noce di balsamo leave-in. Una passata di pettine a denti stretti o denti larghi è il dettaglio che distingue un look più patinato da uno più sporty. A quel punto, basta una pennellata di bronzing powder per sentirsi in bilico sulle onde. Ma basta un colpo di pettine per renderlo “patinato” e adatto perfino al red carpet. Se il total wet dalle radici alle punte funziona di giorno, la sera si può optare per una versione semi wet o una finitura bagnata che porta impressi i segni dei dentini del pettine: look da sexy creatura marina assicurato. Un hairstyle fresco e facile da realizzare che riesce a farvi sembrare delle vere e proprie sirene appena uscite dall’acqua.

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ESTENSIONE DELLE CIGLIA

Allungare le ciglia per uno sguardo sempre seducente

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iglia lunghe e sexy, senza l'utilizzo del mascara: l'allungamento delle ciglia è il trend! Ideale per le vacanze estive o per chi non ama truccarsi ma vuole comunque apparire sempre bella e curata. Le ciglia per le extension sono delle ciglia artificiali che vengono attaccate con una colla apposita, una per una, alle ciglia vere per allungarle. Si tratta di una tecnica nuova ma che ha origine antiche. Le prime forme di extension ciglia fanno capolino nel mondo del cinema già prima degli anni ’20. Furono poi le donne giapponesi, quasi cent’anni dopo, a riprendere in uso questa pratica facendo da apri-pista nel mondo occidentale, passando per l’America, nei paesi dell’est Europa fino ad arrivare anche nel mercato italiano. Ma è la Russia che riserva una vera e propria rivoluzione iniziando a parlare di volume con il “Russian Volume” che dona un effetto da vera diva. Abbiamo avuto modo di parlare con Anastasia Shchepina, russa di origine, che vive in Italia dal 2011. La sua carriera professionale inizia nel 2009, divenendo master di extension ciglia. La passione per il mondo di ciglia e sopracciglia la porta ad aprire nel 2015 Royal Look, il suo “reame” dell’extension ciglia con una linea di prodotti di altissima qualità con il proprio marchio omonimo “Royal Look”. Anastasia ci racconta che prima di procedere con il trattamento studia alla perfezione l'occhio ed il viso della persona. Infatti, in base alla cliente su cui andrà a lavorare, dopo aver effettuato un’accurata analisi dei suoi occhi, sceglie la curvatura, la lunghezza e il design che più permetterà di correggere l’occhio e valorizzare lo sguardo.“Bisogna valutare sia la sua formazione che la scelta dei prodotti. La zona perioculare è delicatissima, bisogna fare attenzione a tutto”. Per questo bisogna affidarsi solo a professionisti del settore ed Anastasia invita ad una consulenza presso il suo studio a Frosinone Via Volsci N.29. Salone che presto sarà trasferito nel cuore della moda, beauty e benessere di Frosinone: Via Aldo Moro.Si tratta di una vera rivoluzione che permette ad ogni donna, con metodo del tutto indolore, di ottenere il risultato desiderato e che più si adatta al suo viso. Una tecnica per valorizzare lo sguardo in modo del tutto naturale ottenendo un effetto glamour e sofisticato adatto ad ogni occasione: alla vita quotidiana e agli eventi speciali, senza più ricorrere all’utilizzo di piegaciglia o mascara.

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Hairstyle

Shorts is better Hair 2017, il corto che fa tendenza

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Di Viviana Guglielmino

nno nuovo, taglio nuovo. Dimenticate le lunghe chiome principesche, il 2017 è l’anno del corto. Lo stile androgino un po’ mascolino, lanciato negli anni ’60 dalla top model Twiggy e ripreso negli anni ’90 da Linda Evangelista, torna con successo tra le ultime tendenze del mondo dell’hair styling. Il Pixie Cut è un taglio amatissimo anche tra le star, molte delle quali lo hanno sfoggiato con fierezza durante la notte degli Oscar. È il caso di Michelle Williams che ha fatto del Pixie Cut biondo con ciuffo laterale il suo tratto distintivo. Lo stesso vale anche per l’attrice Ginnifer Goodwin che durante l’89 esima edizione degli Academy Awards lo ha sfoggiato in una versione cortissima. Un po’ più sbarazzino e spettinato è invece il Pixie Cut di Lily Collins e Scarlett Johansson, contraddistinto da un ciuffo più lungo con cui è possibile “giocare” realizzando acconciature differenti per ogni occasione. Di ispirazione ’70s un altro grande successo della prossima primavera è il Long Bob. Si tratta di un taglio di media lunghezza che sfiora leggermente le spalle che è stato già considerato l’haircut più in voga dell’anno. Lanciato da Emma Stone nel 2015, il Long Bob è il mix perfetto che accontenta le amanti del corto che però non rinunciano al fascino della lunghezza. Le ultime mode vogliono questo taglio contraddistinto da un piega waves – ad onde- con effetto spettinato. Per un mood più rock chic, riga centrale e ciuffo laterale possono essere sostituiti da una frangia scalata che copre leggermente gli occhi. Ad accompagnare questi haircut è senza dubbio il colore. Da oltreoceano arrivano tendenze colorfun, dove tonalità pastello come pesca, azzurro e rosa stanno via via spodestando le nuances basic. Novità indiscussa dell’estate è il Blorange, una tonalità dall’allure pop nata dalla fusione cromatica tra il biondo e l’arancione lanciato dalla modella Georgia May Jagger. Da Instagram, piattaforma in cui è scoppiata questa moda, la colorfun mania ha influenzato anche le passerelle -in particolare Chanel, Vivetta e Philip Plein- fino ad arrivare sul palco dell’Ariston con Elodie Di Patrizi che si è esibita con il suo immancabile Pixie Bob rosa.

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Hair Contouring: la nuova tecnica di

colorazione capelli di Hair Prestige

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a alcuni anni l'obiettivo primario di Hair Prestige è quello di ridefinire e personalizzare lo stile, attraverso forme, luci e colori, curando ogni minimo dettaglio e offrendo ad ogni cliente consulenze personalizzate. Proprio per soddisfare tali obbiettivi, una delle ultime tecniche messe a punto dal team di Hair Prestige è l' hair counturing. Una tecnica di colorazione per capelli innovativa, che agisce sulla chioma attraverso l'utilizzo di colori diversi, per rimodellare la forma del viso. Giuseppe e Cristina sono dei veri e propri specialisti del colore, ed attraverso questa nuova tecnica studiano con attenzione ogni forma del viso e, rubando alcuni segreti del make-up, giocano con chiaro-scuri per valorizzare e regolarizzare ogni tipo di viso. “Questo tipo di tecnica è pensata e rivisitata per ogni cliente, i toni più scuri vengono usati per nascondere i difetti e quelli più chiari per esaltare i pregi, con lo scopo di rendere più armoniosi i lineamenti. Un servizio su misura come l'alta sartoria” Ci racconta Cristina. Ogni sfumatura è pensata ed adattata anche al diverso tipo di incarnato. Grazie all'attenzione e alla professionalità del team di Hair Prestige, ogni donna potrà personalizzare il suo colore, nascondere in modo naturale i difetti, ed esaltare i punti di forza. Insomma un vero e proprio make-up della chioma, pensato per ogni tipo di esigenza e per valorizzare al meglio con piccoli trucchi, la bellezza di ogni donna.

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Roxana Nesfintu Sintesi Sintetica Il progetto “Sintesi Sintetica” nasce come ricerca di una nuova Couture e di un ritorno ad un aspetto più tattile ed umano, in cui materiali e le lavorazioni alternative per la moda trovano un punto di incontro in nuove sperimentazioni.

La collezione è realizzata in silicone, il quale, in combinazione con altri tessuti sintetici (neoprene, tulle, chiffon, latex), crea effetti scultorei sorprendenti. Gamma cromatica limitata, trasparenze dall’effetto vitreo, pennellate e decorazioni astratte in silicone sono gli elementi caratterizzanti della collezione.

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Una ricerca sperimentale che pone attenzione alla manualità della lavorazione dei materiali dal forte “impatto tattile” e visivo, quali il silicone. Il concept è l’eliminazione del fast fashion per un ritorno all’esclusività superando il concetto di stagionalità.

Capi che ricordano le gettata di colore del dripping di Pollock. Il tessuto dell'abito è concepito come il tessuto della tela soggetto ad un movimento psichedelico tipico dell'Action Painting.

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Intervista

Francesco Formaggi

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iociaro, nato e cresciuto tra Anagni e Sgurgola, oggi vive a Frosinone. Ama la sua terra, dove è tornato dopo gli studi universitari di Filosofia a Bologna, dopo esperienze di lavoro a Milano. “Ho bisogno di avere negli occhi i panorami della Ciociaria, di stare tra le montagne così dolci, la valle nel mezzo, i paesaggi di campagna”. È uno scrittore, si chiama Francesco Formaggi e di recente è uscito il suo secondo romanzo per Neri Pozza Editore dal titolo Il cortile di pietra. Noi gli abbiamo fatto qualche domanda, per conoscerlo meglio, per sapere del suo lavoro e della sua vita. Questo tuo secondo romanzo esce in libreria a distanza di quasi quattro anni dal primo, Il casale (Neri Pozza, 2013). Come mai così tanto tempo? Perché scrivere per me è un lavoro lungo e impegnativo, soprattutto quando la storia che stai scrivendo ti coinvolge totalmente, ti impone di mettere in gioco tutto te stesso, la tua vita presente, le tue esperienze passate. E poi non si può scrivere tutto il giorno: si deve anche vivere la vita, fare lavori che ti permettano di sbarcare il lunario, coltivare gli affetti. Ho iniziato a scrivere questo nuovo romanzo in un periodo in cui avevo cominciato una ricerca sulla mia infanzia, chiedendomi che bambino ero stato, che esperienze avevo vissuto, per comprendere la mia vita di adesso, l’uomo che sono diventato, con tutti i miei pregi e difetti. E allora la scrittura diventa anche un modo di dare forma alla propria interiorità, di capirsi, di esplorarsi, di risolvere problemi, di suturare le ferite, di fare i conti con le proprie paure e i propri vuoti. Quando scrivere è una cosa del genere, e non un esercizio di stile o la compilazione di pagine, allora ci vuole tempo, e pazienza.

L’idea originaria è stata semplice: raccontare l’infanzia, farlo in modo che il lettore potesse entrare dentro il mondo interiore di un bambino piccolo che vive esperienze terribili, ma che sa anche trovare la forza di sopravvivere e liberarsi. Per far questo ho attinto dalla mia esperienza personale, dalle mie paure, dalla mia frequentazione, seppur breve, di un asilo gestito da suore ecc. Il contesto invece l’ho preso dai racconti di mia nonna sulla miseria della sua epoca, sulla vita dura dei contadini nel Dopoguerra, e dai racconti di un amico scomparso che mi ha narrato la sua esperienza di

In questo nuovo romanzo racconti la storia di un bambino piccolo, Pietro, che viene abbandonato dai genitori in un collegio di suore terribili. Racconti la storia della sua amicizia con Mario, un orfano del collegio, con il quale riesce a scappare e salvarsi. E non solo. Il tutto ambientato nel passato, in un tempo che potrebbe essere il Dopoguerra, in un luogo che potrebbe essere la Ciociaria; ma che allo stesso tempo potrebbe essere dovunque, in qualsiasi tempo. Qualcuno lo ha definito un “noir dickensiano”. Da dove ti è venuta l’idea di fare un romanzo così?

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bambino che ha vissuto per anni in un collegio di suore, e lì dentro ne ha passate di tutti i colori. Quali temi nello specifico hai voluto affrontare nel libro? Quello dell’infanzia negata, per primo, e poi quello dei legami affettivi, e quello dell’essere genitori. L’infanzia negata riguarda la violenza, invisibile e non, con la quale negli istituti religiosi, per la maggior parte gestiti da suore, vengono trattati i bambini. Alla base c’è il pensiero che un bambino sia un animaletto, non un essere umano completo, e questa è una negazione terribile, violentissima, che poi porta ad atti di violenza fisica, botte e altro. Per questo non stancherò mai di dire che le famiglie dovrebbero smetterla di mandare i propri figli negli asili delle suore. Ma parliamo del romanzo. I legami affettivi riguardano l’amicizia pura tra due bambini che si salvano a vicenda, perché forti della certezza dell’affetto dell’altro, della possibilità che, poiché loro due si vogliono bene, allora nel mondo esistono persone che possono volerti bene allo stesso modo, e non picchiarti e odiarti. Il tema dell’essere genitore invece parla della differenza tra i legami biologici e quelli affettivi. Quale è più importante? Naturalmente è più importante il legame affettivo, anzi è l’unico vero legame: si è genitori di un bambino quando gli si vuole bene, lo si ama, e non solo per il fatto di averlo messo al mondo. Non conta nulla se quel bambino ha i tuoi stessi occhi o il tuo stesso colore di capelli; conta invece quanto bene gli vuoi. Quali sono le tue abitudini di scrittura? Quando lavoro a un romanzo di norma scrivo dalla mattina presto, mi alzo prestissimo, e scrivo fino all’ora di pranzo, cercando di sfruttare al massimo le ore di silenzio, quelle subito dopo l’alba, o subito prima. Nel pomeriggio spesso faccio lunghe passeggiate, su via Tiburtina, alla Villa Comunale, su via Aldo Moro, mi fermo a prendere un gelato (adoro il gelato, anche d’inverno,) e poi torno a casa. Di norma bevo moltissimo caffè, nella mia tazza regalatami dal padrone di una piccola caffetteria in Thailandia, e indosso una camiciona, blu, di cotone pesante, che è come una divisa, che possiedo da venti anni e mi va due volte, ma mi dà l’idea di essere in bottega, di fare un lavoro di artigianato (la narrativa è per moltissima parte un lavoro di artigianato delle parole), e insomma se non ho caffè e non indosso la mia camicia, per scrivere, non mi sento del tutto a mio agio. Quali sono i tuoi progetti futuri? Sta per uscire un mio romanzo per ragazzi (12+), si intitola Non chiudere gli occhi (Pelledoca editore), ed è la storia di due ragazzini di dodici anni che scoprono la verità su un caso di sparizione in un piccolo paese della provincia. Non vi dico di più perché è tutto da scoprire. È un libro a cui tengo molto, perché è ambientato nel mio paese d’origine, Sgurgola, dove ho trascorso la mia infanzia, e perché contiene in forma romanzesca la mia giovane passione per l’arrampicata sportiva. Uscirà nelle librerie il 6 aprile. E poi sto lavorando al testo di uno spettacolo teatrale che sarà in scena a Roma a luglio, uno spettacolo di teatro immersivo unico in Italia, ancora segretissimo.

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Tendenza trasparenze. Pvc e plexiglass must della stagione primaverile

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Di Claudia Capone

on l’arrivo della bella stagione mettiamo da parte i maglioni pesanti e gli strati di vestiti per lasciare spazio a tessuti più leggeri e primaverili.Tra le varie tendenze previste per questa primavera 2017, ce n’è una che dà proprio l’idea di freschezza: la trasparenza. Una trasparenza diversa da quella che siamo comunemente abituati a vedere, come veli, pizzi e tulle, stavolta si tratta di una trasparenza materiale che abbraccia essenzialmente la categoria degli accessori.Si tratta del pvc, il quale combinato al plexiglass, sarà in voga per questa stagione primaverile e riproposto nuovamente sulle passerelle.Già quale anno fa gli stilisti avevano proposto accessori come borse e scarpe interamente fatte di pvc e plexi, i quali donavano un aspetto giocoso e particolare ai look presentati.Anche quest’anno il fashion system non si è fermato ma ha continuato a cavalcare l’onda della trasparenza, allargando il suo bacino materiale di pvc e plexi anche ad anelli, orecchini, spille e bracciali. Per quanto riguarda le borse sono realizzate interamente in materiale trasparente che non lascia nulla all’immaginazione, ottime per tutte le donne che non hanno nulla da nascondere. Le scarpe anch’esse giocano sulla trasparenza: zeppe e sandali totalmente in pvc, oppure solo nel dettaglio come il tacco, le quali donano un tocco di originalità all’outfit restando però nell’insieme eleganti e sofisticate.Continuando sulla scia degli accessori troviamo nella moda attuale anche bracciali, orecchini, anelli e spille fatti di plexiglass.Che essi siano realizzati con il materiale propriamente trasparente oppure colorato, questi accessori regalano un’allure grintosa al look, senza tralasciare l’aspetto elegante e chic.Anche le collane in pvc sono un ottimo accessorio per rendere l’outfit più originale e dall’animo rock.Insomma, il pvc e il plexiglass sono il dettaglio giusto da scegliere per i look da sfoggiare questa primavera.La moda ha scelto la trasparenza, una trasparenza che abbandona il suo essere strumento di seduzione negli abiti, per diventare stile immancabile negli accessori.

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L'ELEGANZA DEL MONOCOLORE L'alternativa al caos

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Di Vincenzo Tirittera

alle ultime fashion weeks trapela un dato rilevante, e per alcuni tanto atteso: il look per l'uomo di quest'anno pone le sue basi sul monocolore. Niente cravatte e meno camicie. Sulle passerelle tessuti di diverso tipo. Giacche e maglie che non vanno ad intaccare l'eleganza, ma che -anzi- grazie all'accostamento, alla sovrapposizione di capi e materiali dello stesso colore ma di tonalità differenti, rendono il look fluido e leggero. Armonia è la parola che piace ai grandi stilisti, pantaloni tagliati per esaltare vita e glutei, giacche corte che mettono in risalto questa lavorazione. Anche la scelta dei colori, che porta con sé frustrazione e indecisione, viene annullata dalla unilateralità del monocolore. Miroslava Dume, digital-imprenditrice russa sostiene di avere un trucco: vestendo di un solo colore si appare più alti. Non solo, vestire di un solo colore, sempre secondo l'influencer russa, fa apparire più sofisticati di quanto invece farebbero accostamenti di colori differenti. In diversi ambiti e luoghi si è parlato della tendenza monocromatica, di "alternativa al caos", e ci si riferisce al monoblocco, che piace e che elimina il rischio di assemblaggi disordinati o esagerati; privi di gusto talvolta. Anche perché si rafforza la personalità che altrimenti verrebbe meno se troppi stili non saprebbero affermarsi l'uno sull'altro. Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi si schierano a favore, definendosi Minimalisti e anticonformisti; per loro "...la tendenza monoblocco è una soluzione per allontanarsi dal caos di troppe tinte e stampe abbinate insieme a caso. Tanta varietà di stili e vista nelle sfilate induce il cliente finale a pensare di poter assemblare qualsiasi cosa, si sente autorizzato a eccedere perché “tanto la moda oggi è libera”. Il fatto è che il senso cromatico non è di tutti, a volte scarseggia anche tra noi designer...". Ma non si tratta di noia o mancanza di personalità, piuttosto di carattere e decisione. Si basti pensare all'ambito politico, in cui questa non è una tendenza, ma una prerogativa. Il principe del monocromatico nostrano è Giorgio Armani che, nelle sue apparizioni pubbliche indossa solo capi di un colore. Che sia blu, grigio, fango o verde, Armani interpreta una tendenza che sembra affascinare gli stilisti per la prossima stagione. Niente stampe, fantasie o azzardi, solo uniche tonalità dalla testa ai piedi facendo un salto indietro, come ormai si fa da tempo, agli anni '90 quando erano in voga abiti eleganti che svettavano in un solo colore. Benché si ispirino ai look degli anni passati, i nuovi outfit variano, optando piuttosto per un tocco esclusivo, dove le nuance univoche si fanno allegre e fantasiose, spesso strong. Insomma, sarà un anno pieno di colore ma tutto di un tono, dalla testa ai piedi, accessori in primis: scarpe, cinture e calze.

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Trend


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Emanuele Farneti Il nuovo direttore di Vogue Italia

E' lui il successore della direttrice Franca Sozzani scomparsa lo scorso dicembre 2016.

L Di Vincenzo Tirittera

a signora della moda ci ha lasciati prematuramente in un anno drammatico per il mondo dello spettacolo, insieme ad altri nomi noti come George Michael, Carrie Fisher, Bud Spencer e David Bowie. La Sozzani per 28 anni ha tenuto stretto nelle mani lo scettro di regina -direttrice- di Vogue Italia con autorevolezza e rigore; condiviso solo con la collega Anna Wintour, direttrice di Vogue America. Attraverso Vogue ha riformulato gli schemi delle riviste di moda inserendovi tematiche sociali e temi scottanti. Pioniera di iniziative benefiche, ha dimostrato che la moda non è solo apparenza. A ricoprire il suo ruolo è stato eletto un grande professionista: Emanuele Farneti. Chiamato a sostituire una grande donna che ha lasciato, silenziosamente, un vuoto nell'editoria di moda italiana. Farneti, nato a Roma nel 1974, già direttore di GQ, nasce e si forma in televisione ma approda in Condé Nast nel 1999. In seguito lascia l'azienda per dirigere altre testate nazionali: da Sportweek a Flair. Nel 2014 torna in Condé Nast come direttore di AD, che ha rifondato e rilanciato. Fino ad arrivare a dirigere GQ.

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Molto di buono si è detto di lui, ma di Franca ce ne sarà sempre solo una. L'annuncio è arrivato direttamente da Jonathan Newhouse, chairman e chief executive di Condé Nast International, che proclama ed elogia il nuovo direttore il 20 gennaio 2017. Nel comunicato si legge:“Emanuele è considerato un vero e proprio magazine maker in grado di portare ad ogni testata sorprendenti novità, freschezza visiva e qualità ai massimi livelli. Come tutti sappiamo, Emanuele succede alla straordinaria Franca Sozzani, la cui genialità ha reso Vogue Italia e L’Uomo Vogue un punto di riferimento in tutto il mondo per la moda e la fotografia. Eppure lei stessa aveva riconosciuto che Vogue possiede una vita propria che trascende la creatività di ogni singolo individuo. Conosceva e aveva un grande rispetto per Emanuele, e credo che avrebbe approvato.”

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Beauty

Tagli Bohémien L'uomo riscopre la sua semplicità primordiale Sebbene contrapporre la figura del bohémien alla cura dell’aspetto estetico personale possa sembrare un ossimoro, al giorno d’oggi non lo è più

G Di Matteo Tomaino

li uomini si sono così aperti alla cura dell’estetica personale, seppur mantenendo, sotto alcuni aspetti, la loro semplicità primordiale. Scelgono così tagli dal sapore bohémien, apparentemente incuranti di schemi estetici. Capelli dalla media lunghezza in poi, incontrano rasature particolari del mondo odierno. Portati sciolti, rigorosamente mossi, aggiungono quel tocco di scompiglio dalla carica erotica. Nei colori naturali, al massimo con qualche riflesso che li renda ulteriormente più sbarazzini. Ottime alternative, per evitare i capelli fastidiosi sul viso, sono lo chignon e la coda bassa. Per i più alternativi, invece, fasce, dread o addirittura trecce. A te, quale si addice di più ?

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"La Ceccano notturna" Il cortometraggio di Aldo Patriarca, come la Roma dei balordi di Claudio Caligari

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ldo Patriarca fin da bambino nutre una grande passione per il cinema. Crescendo inizia a frequentare i primi corsi di scrittura cinematografica e a cimentarsi con la macchina da presa. Nel 2009 spinto da amici e conoscenti decide di realizzare il suo primo cortometraggio: notturno bahh. Nasce tutto per gioco e le riprese sono effettuate con una semplice videocamera handicam. In poco più di sei mesi insieme al suo cast riesce a realizzare il corto, e presentarlo all'organizzazione del Dieci minuti film festival, una rassegna dedicata al cortometraggio che si svolge ogni anno a Ceccano presso il cinema Antares. Il corto viene accolto con entusiasmo dal pubblico. “Il giorno della proiezione era un venerdì, me lo ricordo ancora. Mi guardo attorno e vedo la sala stracolma, persone stipate in ogni dove addirittura in piedi!!!! Noi del cast assistiamo alle proiezioni quasi “congelati” tanta era l’emozione, non si capisce nulla!!! I dialoghi sono coperti dalle risa del pubblico, c’è un tifo da stadio!!!”. Affiorano i ricordi nella mente di Aldo. Il pubblico vota il corto ponendolo nella sezione “visti da vicino”. Incoraggiato dal successo della prima edizione, Aldo decide di partecipare anche l'anno successivo a questa rassegna. Si presenta al Dieci minuti film festival 6 con Notturno baah atto secondo. Anche questa volta il parere del pubblico è positivo, anzi si rivela un trionfo, il corto aumenta le preferenze e si riconferma nella sezione “visti da vicino”. Nel 2013, dopo alcuni anni di riflessione, decide di realizzare un nuovo corto: Romanzo Commerciale, si presenta al DMFF 9 fuori concorso, un buon lavoro ma non si reputa completamente soddisfatto. Dopo circa quattro anni, in un pomeriggio anonimo di febbraio, viene colto dall' ispirazione e decide di realizzare Notturno baah atto terzo. Lo stile adottato da Aldo è poliziesco anni '70, con un risvolto comico. Il suo regista preferito è Quentin Tarantino, di lui adora lo stile originale fuori dagli schemi. Molti dei suoi film nascono a Ceccano, alla riscoperta di questo territorio e del dialetto. I personaggi sono amatoriali, presi dalla strada, rendendo il ruolo che interpretano spontaneo e genuino, evidenziando così lo stile neorealistico che Aldo ricerca nelle sue ispirazioni.

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OPEN DAY Q

uest'anno in occasione dei cinque anni di attività, la palestra Omnia Fitness ha deciso di festeggiare organizzando un OPEN DAY. Attraverso questo evento, offre la possibilità di vivere un'esperienza di fitness e benessere, e di conoscere da vicino il centro e la professionalità del personale.

Il 20, 21, 22 Aprile Omnia Fitness, apre le porte a tutti, con l' opportunità di provare i corsi gratuitamente e offre inoltre la possibilità di iscriversi ad uno speciale prezzo promo con gadgets in omaggio. Saranno tre giorni interamente dedicati al fitness, alla scoperta di uno dei centri più qualificati della zona. Proponendo un ampia diversificazione delle attività svolte all'interno della palestra, permette ad ognuno di approciarsi allo sport, nel modo che preferisce Chiunque deciderà di vivere quest'esperienza, verrà guidato da un team, qualificato e dotato di una preparazione altamente professionle, alla scoperta delle numerose attività e dei fantastici programmi dimagranti come lo Slim Belly...Crossfit, Zumba, Tone Up, Global Training, Step, Muaythai, Rowing, Pilates, Aeromix, Taekwondo, Spinning etc... sono solo alcuni dei corsi che si svolgono all'interno del centro. Tre giorni per immergersi in un mondo di puro sport, per riscoprire il proprio equilibrio mentale e fisico, per divertirsi e condividere attività sportive in gruppo. Un'esperienza da non perdere per chi già pratica sport, o per chi semplicemente vuole ritrovare la forma fisica. Insomma, verrete proiettati in un mondo dove la proprietà siete voi, e il benessere del vostro corpo, dove poter abbandonare per un po' la routine e dedicarsi a se stessi. Il centro Omnia Fitness vi attende numerosi! In via Berna, n 20, Frosinone.

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Intervista

NikoS Alteri

il fumettista ciociaro

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Provengo da una formazione letteraria di genere gotico, che mi accompagna per tutto il mio percorso professionale

Di Vincenzo Tirittera

bbiamo intervistato Nikos Alteri, fumettista trentenne di Sgurgola. L'artista ciociaro ci ha raccontato qualcosa di lui e del suo mestiere: dalle difficoltà alle soddisfazioni.

Ciao Nikos! Sappiamo già qualcosa di te, ma raccontaci ancora: come è nata la passione per il disegno? La passione per il disegno me la porto dietro da quando sono bambino. Prima ancora di frequentare scuole e corsi di formazione disegnavo a casa coltivando la mia passione. Passione perfezionata al Liceo Artistico di Frosinone. Su quale stile hai gettato le basi per intraprendere il tuo percorso da professionista? C'è da premettere che la prima fase è dedicata all'osservazione dei vari autori, attraverso questa si capisce a quali ispirarsi. E' tramite l'autore di riferimento che un fumettista sviluppa il proprio stile. Io mi ispiro ad autori di genere gotico ad esempio: Dino Battaglia, Corrado Roi, Mike Mignola (autore di Hellboy) e Gene Colan; Abbondando, per un istante, il disegno in generale, quando hai deciso che saresti diventato fumettista? L'amore per i fumetti, che preesisteva timidamente, è esploso al quarto anno di liceo. Attraverso un corso di formazione conobbi i Foto di Riccardo Lancia

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ragazzi della Scuola Internazionale di Comics di Roma, che mi convinsero definitivamente. Frequentai con loro un corso di un anno con relativo attestato e ho iniziato a disegnare, cose che probabilmente non smetterò mai di fare. Quali sono le tue collaborazioni più importanti? C'è da premettere che le collaborazioni più importanti le ho avviate all'estero. Ho iniziato a pubblicare nel 2014 su due riviste online che si occupano di fumettistica: Sbam!Comics e Lovecraft Ezine. Nel 2015, poi, la prima

pubblicazione italiana.

E' più facile essere notati all'estero? Per quanto riguarda la mia personale esperienza sì, ho avuto più proposte dall'estero che dell'Italia. Ma credo che non si tratti di “facilità”, piuttosto di una questione economica e della difficoltà cui versano le agenzie italiane. E' più facile, ma non impossibile. Ad esempio lo scorso 2016 al Lucca Comix & Games, molti degli editori italiani si sono mostrati interessati ai miei lavori, ci siamo scambiati i numeri di telefono. Non ti nascondo la delusione, ma è da quella che parto per migliorarmi, per dimostrare che investire su di me è bene. Specie nel mio paese. A quale progetto stai lavorando attualmente? Attualmente sto collaborando con più di uno studio. Caos Studio, un gruppo di giovani autori di Pescara che ho conosciuto appunto a Lucca, per il 2017 mi hanno affidato una storia di venti tavole, genere noir. La tecnica è incentrata abbondatemene sul contrasto bianco/nero, fiore all'occhiello della mia formazione. Il lavoro è in fase di uscita per cui non posso esagerare con gli spoilers (ride). La Cagliostro E-Press, poi, mi ha affidato un episodio per la terza stagione di Daryl Dark. Peraltro, per la stessa, ho pubblicato del materiale insieme all'amico Christian Paris, di Frosinone, con cui ho condiviso una carriera parallela dal liceo in poi. Ci siamo ritrovati autori anche per Caos Studio. Considerando quanto hai detto prima, a proposito del crescente interesse nei tuoi confronti da parte dell'editoria italiana, credi sia dovuto ad una tua maturazione personale che si è trasmessa alle tue opere? Sì, con l'età ho acquisito una sensibilità diversa. Soprattutto l'esperienza sul campo mi ha aiutato: partecipando a diverse fiere ho ricevuto consigli e pareri da moltissimi addetti ai lavori, facendone tesoro. Con l'esperienza ho imparato ad immedesimarmi nei miei autori preferiti, domandandomi: “Come lo disegnerebbe lui?”, e questo apporta notevoli miglioramenti stilistici alle mie opere. E' probabile che il pubblico italiano mi apprezzi di più anche per questo. Cosa ti aspetti dal tuo futuro professionale? Mi piacerebbe che il disegno diventi a tutti gli effetti la mia occupazione; vorrei che disegnare diventi per me un lavoro vero e proprio. La mia passione per il fumetto è potente e vitale. Attualmente il mio sogno è lavorare per la Bonelli Editore, editrice di Dylan Dog, il mio fumetto preferito. Per raggiungere questo obiettivo ho necessità di imparare partecipando attivamente a eventi, tenendomi costantemente aggiornato, disegnare sempre di più. Proseguire il lavoro finora svolto con sempre più perseveranza, rispetto e ardore.

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"La passione per il

disegno me la porto dietro da quando sono bambino. [...] disegnavo a casa coltivando la mia passione."


Cultura

Pupi Avati a Frosinone

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Di Anastasia Verrelli

upi Avati, all'anagrafe Giuseppe Avati, è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore italiano. Quarant’anni al servizio del cinema hanno trasformato Pupi Avati in un vero e proprio maestro italiano della settima arte. Il suo è stato un cinema manifesto della futilità del presente con un'esaltazione di un passato unico, reso malinconico dai temi musicali (altra sua grandissima passione). Con il passare del tempo, è diventato poi il cinema della rinascita e della rivincita (dai flop commerciali degli anni Novanta). Oggi, ruvido e sentimentale allo stesso tempo, saggio ed illuminato, è uno dei re incontrastati di Cinecittà. E così, dopo grandi film, importantissime collaborazioni con attori e registi, premi e riconoscimenti, Pupi Avati arriva a Frosinone, all’Accademia delle Belle Arti. Giovedì 27 Aprile, è in programma il quinto appuntamento con il ciclo di incontri della quinta edizione de “I giovedì dell’Accademia”, con ospite il regista Pupi Avati. E’ un’iniziativa che continua ad offrire al pubblico la possibilità di conoscere i protagonisti della cultura italiana e internazionale, cogliendo l’occasione per approfondire tematiche del nostro tempo. Come per le precedenti edizioni, l’Accademia vuole affermare con determinazione il proprio ruolo nel territorio frusinate spaziando dalle arti visive alle discipline dello spettacolo, dall’alta tecnologia al giornalismo. In questi mesi sono stati e saranno ospiti dell’Accademia: Walter Veltroni il 2 Febbraio, Eleonora Danco il 9 Febbraio, Marco Tirelli il 16 Febbraio, Patrizio Rispo il 30 Marzo, Pupi Avati il 27 Aprile, Ambra Angiolini il 4 Maggio, Giovanni Minoli l’11 Maggio, Hidetoshi Nagasawa il 18 Maggio, Claudia Gerini il 25 Maggio, PIF il 1 Giugno e iCub l’8 Giugno. Attraverso ricordi ed esperienze, ognuno di loro ha proposto e proporrà riflessioni sulla cultura, arte e attualità. L’Accademia invita tutti a partecipare a uno dei momenti più importanti dell’attività didattica: il fondamentale dialogo con artisti, critici, ingegneri, registi, attori, conduttori televisivi, che proporranno la loro interpretazione della realtà contemporanea attraverso il racconto della loro esperienza. Ricordiamo che l’appuntamento con Pupi Avati è il 27 Aprile a partire dalle ore 16.00 presso l’Aula Magna dell’Accademia nel palazzo Pietro Tiravanti.

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Illustrazione

Illustration courtesy of Rosalba Cafforio · www.rosalbacafforio.com

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Design

GREENERY, IL PANTONE COLOR OF THE YEAR 2017 Moda Design e Interni si tingono di Greenery, il colore dal verde acceso

Di Martina Siravo

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erde come la scorza di un lime, giallo come il primo sole di primavera.Si chiama Greenery il nuovo Pantone color of the year 2017. Un giallo-verde luminoso e brillante che ricorda lo sbocciare della primavera, ci rimanda al fogliame fresco e a tutte le sfumature di una natura giovane e prorompente , un colore dal tono fresco e rivitalizzante!Il Greenery, in tutta la sua luminosità e splendore, ha come la capacità di ricordare a noi consumatori di prendere un respiro profondo, ossigenare e rinvigorire.Dopo la coppia Rose Quartz e Serenity del 2016, i colori pastello e delicati che vogliono ristabilire l’ordine e la pace in una realtà sempre più frenetica, Greenery, un brillante verde mela, al contrario, esplode carico di speranza con una grandissima dose di positività ed energia.Chiamato anche Pantone 150343 è già divenuto simbolo di nuovi inizi e di una forte connessione con la natura, ha fatto impazzire sia il mondo reale che quello digitale declinandosi in abiti, oggetti, arredi, architetture e interni domestici e non. Anche se sembra un colore impossibile da indossare, è già nella palette di molte case di moda, ad esempio Kenzo e Gucci che rinverdiscono uomini e donne con pantaloni, giacche e scarpe; Premiata che intinge il tallone di un paio di sneakers sportive nella “vernice color prato”, la storica Birkin Bag di Hermes che si fa verde per l’occasione ed i profumi Diana Vreeland che, creati dal nipote in memoria del fascino della storica giornalista di moda, si accendono di verde speranza.Anche il design e l'architettura hanno optato per il Greenery, il colore dell’anno. Max Mayer continua la sua collaborazione con Pantone e propone una vernice verde dall’effetto pieno e vellutato ideale per interni very green.

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Le sculture d’ombra di Kumi Yamashita

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Di Giusi Rosamilia

arta, giocattoli, chiodi, legno: sono solo alcuni dei materiali non convenzionali utilizzati dall’artista giapponese Kumi Yamashita per la realizzazione delle sue opere. La sua fama è cresciuta in maniera esponenziale, dagli anni novanta ad oggi, tanto che è entrata nelle collezioni permanenti di molti musei e gallerie. La parola chiave dei suoi lavori è “sperimentazione”: riproduce sagome umane e ritratti con tecniche insolite e per questo originali, di grande effetto. Protagoniste assolute sono le ombre: le sue sono vere e proprie sculture che prendono vita da contrasti di luce. La sua può essere definita “Shadow art”: l’artista si serve di un’unica fonte luminosa posizionata in un’angolazione precisa, colloca alcuni oggetti che ostacolano il flusso luminoso e genera, così, le ombre, il risultato apprezzabile della composizione. Usando i materiali nelle giuste posizioni, spessori, forme, Kumi riesce a dar vita a figure ben precise con i materiali più disparati, comprese lenzuola e alluminio. Da un post-it o un foglio colorato con i bordi piegati emerge il profilo di un volto umano, oppure da una superficie liscia su cui sono stati appoggiati dei giocattoli ad hoc si crea il profilo di una ragazza. Numeri e lettere in 3D sembrano essere posizionati a caso, invece rivelano una donna che si sporge da una ringhiera. Impronte di stivali, frasi scritte a mano restituiscono l’immagine di un volto come quello di Samuel Beckett. Centinaia e centinaia di chiodini applicati su pannelli di legno fanno emergere volti in bianco e nero con una combinazione spettacolare di luci ed ombre, come se le figure fossero illuminate da un lume. L’artista propone un dialogo tra due teste, risultato di una serie di profili ritagliati su carta e montati su un asse rotante, l’ombra la fa da padrona e le labbra si muovono al chiarore di una lampadina. Alcuni ritratti, poi, regalano un effetto “ricamato”: si tratta della serie “Warp and Weft” dove è stato utilizzato un materiale semplice, il tessuto, su cui le forme si sfilano. Strappando filo dopo filo viene fuori una faccia di una persona. Kumi rivisita anche una tecnica molto utilizzata dai bambini: poggia un foglio su un’immagine in rilievo e sfrega la matita per avere il risultato sulla carta. Lei usa ritratti delle fototessere impresse su carte di credito americane. I corpi diventano anima a contatto con la luce: aspettano, riflettono, sorridono, camminano, parlano.

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Scrimshaw Tattoo Interpretare più che disegnare, perché allo studio Scrimmshaw Tattoo è importante offrire qualcosa in più al proprio cliente.

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Di Claudia Palombi e Vincenzo Tirittera crimshaw Tattoo è lo studio di tatuaggi di Serena Caponera e si trova a Frosinone in via America Latina. Uno studio anticonformista in cui valorizzare le idee e le persone rientra nelle priorità; un posto in cui i clienti possono affidarsi totalmente ai tatuatori perché questi amano quello che fanno. Un ambiente in cui le idee vengono prese in considerazione e rielaborate alla maniera Scrimshaw, per poi essere tradotte in linee e colori. Sempre tenendo conto dei desideri del cliente e, anzi, offrendo di più. Abbiamo incontrato Serena e le abbiamo chiesto come si fa a realizzare un sogno: dallo stile alle influenze artistiche; dalle indicazioni sull'approccio da adottare se si vuole intraprendere questo percorso. "sono dell'idea che ogni opera ha il suo posto sul corpo e deve sposarsi con quest'ultima" Serena Quando hai iniziato ad interessarti di tatuaggi? Prima di diventare tatuatrice volevo essere una tatuata. L'interesse non è nato per caso o dettato dalle scuole che ho fatto, ma da un amore viscerale che provo per questo lavoro, infatti ho iniziato molto tardi rispetto alla media, perché di fondo sono una persona insicura, per cui la decisione di cominciare a tatuare è stata lunga e sofferta, ma presa con il cuore andando contro tutti e tutto e forse è proprio questo che mi spinge: dimostrare a me stessa che ciò che ho scelto di diventare è l'esatta immagine di quello che voglio essere.

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Scrimshaw Tattoo. Un luogo che profuma di inchiostro e creatività. Com'è nato? Lo Scrimshaw Tattoo è nato da un sogno mio e di mio marito, non volevamo uno studio come gli altri ma una casa dei tatuatori, qualcosa che raccoglie idee che nessuno vede e crede nelle persone in cui nessuno crede. Siamo degli outsider e difendiamo questo stato: o ci ami o ci odi, non ci sono vie di mezzo. Noi non facciamo mai quello che dice il cliente, ma cerchiamo di offrire qualcosa di più. Il tatuatore non è un esecutore ma una persona con un'anima e tante idee, se scegli lo Scrimshaw è perché ti piace quello che facciamo e non perché facciamo quello che piace agli altri. Parlami del tuo stile e delle tue influenze artistiche. Più che stile lo definirei un' interpretazione: di natura sono un persona impulsiva in tutto ciò che faccio e da qui viene lo Sketch style. Quando tatuo, però, divento metodica e precisa e da qui viene l'etching o per dirlo in italiano Stile Acquaforte, che io amo chiamare sketching. Non ha una influenza vera e propria perché rappresenta in un certo modo la mia duplice natura, né ha fonti di ispirazione particolari: lo stile con cui realizzo il tatuaggio è solo un mezzo, è il linguaggio che uso che caratterizza i miei lavori. Inoltre cerco di inserire sempre dei simboli nascosti, o metafore, che rappresentino la storia o il soggetto che il mio cliente desidera. Esegui solo lavori nel tuo stile o cerchi di soddisfare idee del cliente anche se non ti rispecchiano come artista? Realizzo solo pezzi nel mio stile perché sono dell'opinione che ogni tatuatore deve avere il proprio mondo ed essere riconosciuto per quello che fa. C’è un luogo del corpo su cui preferisci lavorare? No non sono cosi fiscale, l'importante è far capire al cliente che il tatuaggio più bello del mondo messo nel posto sbagliato diventa il tatuaggio più brutto del mondo. Sono dell'idea che ogni opera ha il suo posto sul corpo e deve sposarsi con quest'ultima. Quanto tempo dedichi al disegno e alla creazione di tuoi pezzi ? Tanto tempo. Nell'arco di un mese non realizzo molti tatuaggi, perchè ogni pezzo è unico e di proprietà di chi lo porta addosso, sono onesta non disegno mai di getto come riescono altri miei colleghi, preferisco sempre prendermi il mio tempo per disegnare e studiare un pezzo; fare ricerche, provarlo e riprovarlo, scartando sempre i primi due disegni che faccio per poi scegliere il terzo o il quarto, mi fa sentire più sicura quando poi presento il lavoro finito al cliente. Cosa diresti a chi vuol intraprendere la strada per diventare tatuatrice ? Bella domanda, io forse sono l'esempio sbagliato e anche l'ultima che può dare consigli perché tatuo da tre anni e sono completamente autodidatta, però ti rispondo con una frase di un mio caro amico tatuatore che fa questo mestiere da 20 anni e tatua in tutto il mondo: “ saper fare bene due spaghetti a casa non fa di noi uno chef professionista “ .

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UNA STRADA DRITTA

VERSO LA FELICITÀ

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Di Claudia Palombi

a chiave gira, il quadro si accende, il fumo esce dalla marmitta… si parte verso una storia che ha l’odore dei vecchi viaggi in auto fatti su e giù per la nostra penisola. La mitica Fiat 500 con il portabagagli pieno di valigie, di nuovi sogni e nuovi bisogni del boom economico, come la vacanza. Se l’aereo è ancora un trattamento riservato ai nobili, il viaggio al mare o verso le città d’arte ora è un lusso che gran parte delle famiglie possono concedersi. Questo fu facilitato grazie ai chilometri di asfalto che rappresentano la colonna vertebrale d’Italia: l’Autostrada del Sole. Un progetto stupefacente: quasi 300 miliardi di lire di costo, fu consegnata senza aumenti di prezzi e con tre mesi di anticipo, unì l’Italia e divenne il simbolo della ripresa economica. L’A1 rappresenta un’infrastruttura di straordinario valore tecnologico e di coesione sociale. Attorno a questa grande opera pubblica nacquero proposte di lavoro e di amore! Una lunga “strada” per unire definitivamente Nord e Sud. Tutto, allora, profumava di benzina e di cambiamento. Lo sviluppo era una meta da spostare sempre più avanti e per questo il 4 ottobre 1964 venne inaugurata la più lunga autostrada italiana, più di

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755 chilometri da Milano a Napoli. Ed è proprio Napoli che ha un ruolo importante nella scelta del nome. Infatti il nome assegnato all'A1 è frutto di un'idea avuta dal Capo della SISI (società iniziative stradali italiane) in una nebbiosa giornata milanese. L'Autostrada del Sole aveva come meta finale Napoli, una città che non conosce nebbia ma che offre un clima caldo e assolato, da qui il nome di questa opera che voleva apparire come la strada verso la felicità, individuale e generazionale. Solo otto anni per costruire la principale arteria di comunicazione del nostro paese. In questi anni in cui la costruzione di strade e automobili si intreccia e il paese s'incammina verso la modernità. Percorrerla ancora oggi significa intraprendere un viaggio nel boom economico italiano, tra strade, viadotti, autogrill. Nell’autostrada del sole è racchiusa la storia di una grande impresa italiana che accorcia le distanze: permette agli italiani di andare in vacanza, trasportare merci più velocemente lungo lo stivale, intraprendere nuove avventure, conoscere nuovi amori.

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Luxury

LUXURY CHIC Oro, gioielli, vini, automobili, imbarcazioni, abitazioni, opere d'arte: uno stile di vita. Alcune persone pensano che il lusso sia l'opposto della povertà. Non lo è. È l'opposto della volgarità.

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Citava madamoiselle Coco Chanel.

Di Vincenzo Tirittera l lusso, ovvero coccolarsi dolcemente attraverso oggetti di alta qualità e costo. Un mercato parallelo a quello "normale", che però non conosce crisi. Dall'Antica Grecia al Rinascimento fino ai giorni nostri, il lusso è un'ambizione da sempre e per sempre. Pur non essendo raggiungibili a tutti, i luxury brand sono senz'altro riconoscibili, caratteristica principale sia che si tratti di un'automobile sia di uno smartphone. Indossare, guidare o abitare il lusso è un concetto sociologico, una questione di appartenenza ad una classe sociale e le maison di moda, di accessori, di gioielli lo sanno bene. Per questo conducono ricerche atte a comprendere i desideri dei propri clienti per rimanere nella fascia top delle vendite. Hermès, Louis Vuitton, Gucci, Rolex, Prada, Chanel, Ferrari, Porshe, Aston Martin. Il lusso è semplicemente concedersi qualcosa senza dover chiedere. Abitazioni che superano i 200 milioni di dollari; automobili veloci, figlie del vento, che sanno guidare autonomamente; smartphone ricoperti di diamanti e ancora borse di pelli pregiate e foulard preziosi. Il lusso è il "superfluo" a tanti zeri. Irraggiungibili a molti, ma non a tutti. La tecnologia ci insegna che esistono persone che possono permettersi alcuni vizi particolari e costosi, questi sono in gran parte vip e celebrity che, attraverso i propri profili social ci rendono partecipi della loro felicità. E seppure materializzare un desiderio di lusso non è affatto un gioco da ragazzi, sognare non costa nulla.

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Il lus so

è il "s uperf luo" a tanti zeri

"Preziosi da sogno in oro e diamanti" / GIOIELLERIA GIANCARLI

"Tip e Tacchi"/PECCATI DI STILE

"Gucci"/LA VISIONARIE

"Creed for her "/MEDICI PELLETTERIA

"Creed for him "/MEDICI PELLETTERIA "Max Mara"/GLI OCCHIALI DI VENERE

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ROLEX OYSTER PERPEYUAL COSMOGRAPH DAYTONA L’orologio nato dalle corse

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Di Federica Tarquini er la maison Ginevrina è sempre l’ora dell’innovazione: fantasia, tecnica, proiezione al futuro; la Svizzera degli orologi riesce sempre a stupire, trovando un raro equilibrio fra queste diverse componenti. Rolex si è presentata a Baselworld 2017 con nuove versioni del famoso Oyster Perpetual Cosmograph Daytona. Gli orologi, sono dotati dell’innovativo bracciale Oysterflex in elestomero rinforzato e dalla lunetta in Cerachrom monoblocco in ceramica hi-tech; questi due elementi, brevettati da Rolex, rendono l’orologio più desiderato al Mondo, ancora più irresistibile.Il bracciale Oysterflex, all’insegna della sportività, è caratterizzato da materiali ultraresistenti, molto più leggeri del classico bracciale in oro o in acciaio , composto da una lama metallica flessibile rivestita in elastomero ad alte prestazioni; la lunetta Cerachrom monoblocco in ceramica hi-tech presenta numerosi vantaggi : lascia, infatti, inalterato il suo colore anche dopo l’esposizione ai raggi ultravioletti ed è insensibile alla corrosione, poiché la durezza della Cerachrom rende praticamente inscalfibile la lunetta, impreziosita da un sottile strato in oro nella zona scavata della scala tachimetrica. Il lancio dei nuovi Daytona ha generato un impatto mediatico senza precedenti andando ad incoronare la Rolex come protagonista principale nell’olimpo dei segnatempo. Disponibile in oro giallo, oro bianco e ororosa (Everose 18ct) ed il prezzo varia da 25.650 a 26.750 a seconda della colorazione scelta.

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BMW R nineT Scrambler Design purista, nuovo telaio e ruota anteriore da 19" che regalano una guida più rotonda e piacevole su strada. Impiega il primo boxer Euro 4 di BMW.

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Di Federica Tarquini a nuova BMW R nineT Scrambler nasce sulla base della nota R nineT che nel mondo ha già conquistato numerosi follower. Il fascino del passato e la più moderna tecnologia si sono fusi ed hanno esaltato il connubio modern vintage. Non contenti del successo riscosso con il rilancio degli anni 70, quelli dell’elica hanno creato una versione bicilindrica retrò decisamente off-road. Il design punta su un’immagine purista ridotto all’essenziale e anticonformista. L’affinità con il modello Scrambler classico, viene confermata dall’impianto di scarico montato alto, con i due terminali montati uno sopra l’altro, fissati vicino al veicolo per intensificare il look già di per sé snello. La posizione di guida punta ad una seduta più eretta e rilassante con il manubrio posizionato in alto, la superficie di seduta con un’imbottitura leggermente più sottile e le pedane più basse e arretrate. Grande attenzione è stata dedicata ai particolari e alla possibilità di personalizzare il proprio esemplare attingendo al nutrito catalogo accessori BMW: suggestiva la strumentazione, che in un design semplice e minimale si affida a una soluzione mista analogico-digitale. Cambia l’avantreno, la ruota anteriore da 17 lascia il posto a quella da 19 pollici per un assetto più alto e penumatici tassellati, assieme a nuove sospensioni più votate al fuoristrada. La Scrambler punta sul classico brioso motore Boxer, sinonimo di design, di sviluppo di coppia rotondo e di una sonorità unica, amplificato dallo scarico Akrapovic. La Scrambler è la prima Boxer a rispettare la normativa Euro 4. Il bicilindrico di 1.170 cc eroga in 110 cv a 7.750 giri, e una coppia massima di 113 Nm a 6.000 giri. La frizione a secco è a comando idraulico e il cambio è a sei marce. La Scrambler su strada ha sorpreso e non poco. La ciclistica si rivela comoda mentre per il passeggero lo spazio risulta piuttosto angusto. Il peso ridotto al minino consente maneggevolezza e poca propensione alla fatica. Il Boxer oltre ad offrire un sound inconfondibile, ha ridotte vibrazioni anche in ripresa e un’irradiazione di calore limitata. La frenata è potente e facilmente modulabile con ABS di serie e ASC controllo automatico di stabilità come optional. Il comportamento in curva risulta neutro seppur in dotazione con cerchio 19 che non ama i grandi angoli di piega. La guida è fluida e rotonda e favorisce un gran divertimento sulle tortuose strade extraurbane. La risposta all'apertura del gas è sempre molto reattiva e prontissima fin dai bassi regimi. Spacciata per la sorella povera della nineT, la Scambler è dotata di una linea essenziale, ideale per il customizing e che regala grandi soddisfazioni alla guida.

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La riscoperta del lusso passa per i mercatini vintage

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Di Francesca Cavaliere

arà stata la crisi economica e con essa una ritrovata passione ecologica. Sarà che le mode ciclicamente si ripresentano e che alcuni capi non passano mai di moda. Ma un po' ovunque sono sorti negozi e mercatini vintage in cui poter trovare, a prezzi esclusivi, delle vere e proprie chicche. Abiti firmati, borse e scarpe griffate second hand abbandonano le soffitte polverose, e dagli armadi delle mamme o delle nonne rinascono in outfit sempre più moderni. La naftalina non avrà di certo intaccato il loro splendore! Come il buon vino migliora con il tempo, anche i capi e gli accessori firmati acquisiscono un valore aggiunto, diventando un must have per qualsiasi fashionista che si rispetti. Gli stessi mercatini vintage si trasformano in veri propri campi di battaglia dove, agguerrite fashion addict, si sfidano l'un l'altra, alla ricerca di quel tesoro glamour che ignorato da molti – giace abbandonato su qualche gruccia o in qualche angolo remoto dello stand, e non attende altro che rivivere una seconda giovinezza. E per chiunque non voglia farsi sfuggire da sotto il naso capi unici ed originali – che per i più fortunati potrebbero trattarsi persino di pezzi iconici delle migliori griffe - da far rivivere nel proprio armadio, imparerà presto che: pazienza e costanza saranno due tra le sue più fidate compagne d'avventura. L'assortimento cambia in continuazione e quindi – come ogni cultore del vintage ne è già a conoscenza- saranno necessarie più visite al prescelto mercatino o stand per accaparrarsi, per primi, tutti quei pezzi da novanta. Ma nel luxury vintage oltre l'abbigliamento c'è di più. Ci sono esclusivi ed introvabili oggetti d'arredo e da collezione. Ma ci sono anche accessori griffati - molti dei quali introvabili in qualsiasi boutique- come: occhiali, cerchietti, cappelli e guanti...Il vintage è ormai diventato un cult. E allo stesso modo, i mercatini vintage di lusso hanno iniziato ad acquisire col tempo una maggiore rilevanza. Questi, sono ormai diventati una tappa obbligatoria non solo per tutti gli appassionati del genere, ma anche per chiunque voglia impreziosire il proprio guardaroba con abiti ed accessori di marca, senza spendere necessariamente una fortuna. Questi stessi mercatini hanno, infatti, acquisito lo status di porto sicuro per chiunque fugga dalla monotonia dei centri commerciali, delle proposte standardizzate delle grandi catene della moda low cost, e dai prezzi inaccessibili dell'haute couture. I mercatini di luxury vintage rappresentano, oggigiorno, la giusta alternativa all'eccessiva massificazione a cui si sta andando incontro e, al tempo stesso, un ottimo compromesso tra qualità, prezzo e ricercatezza. La vintage-mania ormai regna sovrana, e i mercatini rappresentano la risposta più immediata al bisogno incombente di tirarsi fuori dalla massa e di rendere il più unico possibile il proprio guardaroba, surclassando con stile i repentini cambi di tendenza.

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Libri

L’arte del Lusso

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Di Claudia Palombi l manuale del perfetto Dandy? Senza dubbio L’arte del lusso di Robert Colonna D’Istria pubblicato da Lindau. Un breve trattato di stile e sul “saper vivere” che orienta il lettore al piacere del bello e alla necessità di una coscienza estetica. Per l’autore il lusso è un mazzo di violette ogni giorno fresche in una povera dimora, un elemento necessario e non necessario allo stesso tempo. Inutile ed essenziale, è un assoluto da desiderare, da ricercare, da raggiungere; sempre legato alla bellezza, alla perfezione ideale, alla luce, alla grazia. L’arte del lusso offre al lettore una giusta guida per una vita all’insegna dell’arte estetica. «Il lusso obbliga a sacrifici, a sforzi, all’abbandono della parte volgare della propria vita. Rende irrisorio tutto ciò che non può fare parte del suo ambito e ridicoli tutti gli altri scopi che l’uomo potrebbe essere tentato di prefiggersi». – Robert Colonna d’Istria

Luxury Hackers dal Fordismo al Tomfordismo e Oltre

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uxury hackers, libro di Danilo Venturi, edito da Lindau indaga le problematiche della globalizzazione, della caduta delle ideologie, della cultura no logo, del web 2.0 e della crisi finanziaria sulla moda e sul lusso. Nuovi mercati e nuove tendenze hanno portato il lusso e la moda a cambiare a grande velocità, occorre perciò ripensare a questi due settori al di fuori di una logica tradizionalista, ragionando in termini di nuovi sistemi, e trovando nuovi modi per pensarli. Un libro che si classifica tra un saggio critico di interesse generale e un testo per addetti ai lavori. Danilo Venturi propone di dare alle nuove marche del lusso e della moda, i Luxury Hackers, le informazioni necessarie per potersi presentare come interpreti aggiornate di un mondo che è passato in breve tempo dal fordismo al tomfordismo.

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Arte

Jan Fabre Un artista visivo che vuole rompere le barriere espressive.

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Di Vincenzo Tirittera

e cappellini colorati sulle teste dei cani. Una carnevale come festa alla rovescia e come protesta attraverso l’esibizione degli istinti più bassi, dell’irrazionalità e crudeltà dell’uomo nei confronti dell’animale. Lo scandalo suscitato da questa esposizione fa parte della provocazione di Fabre perché egli mette in mostra quel meccanismo psicologico del piccolo borghese che abbandona egoisticamente gli animali, condannandoli a morte, ma prova orrore quando viene messo di fronte al corpo delle vittime. La vita artistica e lavorativa viene descritta con un diario, chiamato Giornale notturno, che l'artista ha scritto (dal 1978 al 1984). Pochi versi ogni giorno, che raccontano la trasfigurazione temporale che naturalmente è trascorsa nell'Io dell'artista e che lo ha portato ad essere quello che è. Tale diario è stato esposto al Maxxi di Roma nel 2014.Come artista concilience è riuscito ad unire performance e teatro cambiandone il significato, portando dinamicità a tempo reale sul palcoscenico. Opere preliminari come "Questo è il teatro come se fosse prevedibile e previsto" (1982) o "Il potere della follia teatrale" (1984), lo hanno portato a "Monte Olimpo", glorificare il culto della tragedia, una performance di 24 ore del 2015. Altro punto fermo della sua riflessione artistica gravita attorno alla ricerca "parte più sexy del corpo", cioè il cervello. Nel 2016 ha esposto, a Firenze in piazza della Signoria, due opere di bronzo: "Searching for Utopia", una tartarughe di grandi dimensioni e "The man who measures the clouds (American version, 18 years older")". In entrambe le opere si rispecchia l'autoritratto dell'artista nelle vesti di cavaliere e guardiano, tramite tra cielo e terra, forze naturali e dello spirito.

ppassionato di etmologia, avrà come mentore Jean-Henry Fabre, che, per via del cognome, associa a membro della famiglia, tanto ne è affezionato. Tramite Jean-Henry rimarrà affascinato dal mondo degli insetti fin dalla giovane età. Durante gli studi compiuti all'Accademia Reale di Belle Arti di Anversa si immergerà nella ricerca volta al dominio del corpo umano che, nella sua concezione artistica, è in costante contatto con quello animale. La concezione del tempo e dello spazio di Jan Fabre si basa sul mondo degli animali. L’artista li percepisce come esseri disinibiti, che utilizzano il potenziale dei sensi più degli uomini e registrano con accuratezza i segnali esterni. Gli animali sono un uomo potenziato o, detto diversamente, come scrive Nietzsche: “l’uomo è un animale malato”. Fabre lavora con cani e gatti impagliati, come nell’opera “Il reclamo dei gatti randagi morti”: un’istallazione del 2007 composta da nove gatti appesi a ganci da macelleria. Il numero nove è dovuto al fatto che nei paesi nordici si dice che il gatto abbia nove vite. Il gatto è l’animale sacro per gli egizi, che nel medioevo era considerato incarnazione del demonio, legato al femminile e alla stregoneria, quindi perseguitato. L’opera è quindi un omaggio ai perseguitati e agli abbandonati, come gli artisti, voluti dalla società e poi emarginati dalla stessa. “Il carnevale dei cani randagi morti” è un’installazione analoga presentata nel 2006 al Museo delle Belle Arti di Anversa, dove ad essere esposti sono i cani randagi. Fabre aveva allestito la sala come se vi fosse una festa di carnevale, con coriandoli, stelle filanti

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Officine Utopia, si fabbricano sogni

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Di Claudia Palombi

fficine: locale o insieme di locali attrezzati per la trasformazione del grezzo o del semilavorato in prodotto. Utopia: concezione o aspirazione idealistica. Due parole che esprimo perfettamente il concept delle Officine Utopia in Via Anime Sante a Ceccano. Un luogo all’interno del quale far materializzare i sogni trasformando una piccola città in un centro propulsore della scena musicale. Marmitte, luci ed altri pezzi meccanici dal bancone si proiettano verso il cielo, verso l’immaginario che si concretizza in un progetto nato da tre ragazzi che decidono di portare la musica “dal vivo” a Frosinone, anzi in un paese di provincia. Un’ideale utopico che non rimane sospeso tra le nuvole, non un sogno irrealizzabile… ma realtà. Le Officine Utopia sono diventate un appuntamento fisso e prestigioso per una rassegna che favorisce la promozione e la divulgazione della musica in tutti i suoi generi attraverso il coinvolgimento di gruppi musicali e artisti di alto spessore artistico sia essi nazionali che internazionali. Un fermento culturale che si manifesta in tutta la sua forza: un’offerta musicale di qualità: non band alle prese con cover! Protagonista è sempre la musica indipendente inedita o da band affermate, entrambe vere eccellenze artistiche, che, la musica, la vivono, la sentono, la scrivono. L’intenzione è quella di creare un prodotto culturale d’eccellenza, con l’idea di diffondere l’arte, intesa come capacità di creare musica nella sua forma più pura. Visto il palinsesto direi che Americo, Andrea e Domenico hanno realizzato non solo il loro sogno… ma quello di tutti noi! Glen Matlock dei Sex Pistols Fotografie: Davide Luigi Cerroni

Motta

Le More

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Pasqua green

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Di Valentina Di Manno

l nostro paese sta vivendo da mesi una situazione drammatica con terremoti e bufere di neve che danneggiando il nostro bellissimo territorio provocando tanto dolore e disperazione tra le persone colpite. La Pasqua può essere un’ottima occasione per riflettere su ciò che ci accade intorno e riconciliarci con quella natura che spesso sfruttiamo e trascuriamo. Quest’anno la Pasqua cade più tardi del solito il che fa crescere la speranza di un pasquetta all’insegna del clima più caldo e magari senza pioggia e località come Umbria, Veneto e Toscana sono alcune delle mete più gettonate per assaporare i primi accenni di primavera tra agriturismi, radure e i moltissimi parchi e vigneti che si organizzano per ospitare turisti e famiglie per pic nic, escursioni ed esplorazioni di trekking. Si sa che l’Italia è la patria del buon cibo e che sia un pasto sistemato in un romantico cestino, su una tavola imbandita di un rustico agriturismo o la famigliare tavola di casa, agli italiani piace far fede alle tradizioni e le ricette più popolari sono quelle del casatiello, della pastiera, dell’agnello e delle uova di cioccolato ma nominando radure incontaminate e riconciliazioni con la natura sarebbe bello parlare di un menù pasquale altrettanto green, nell’immagine di uno stile di vita più consapevole basato sul rispetto della natura e degli altri esseri viventi, soprattutto in occasione di una festività simbolo di pace e rinascita. I blogger di cucina hanno proposto tante idee sfiziose per un menù veg, con antipasti di creme di melanzane e mousse di tofu e pomodorini secchi e capperi, primi piatti a base di crespelle con crema di peperoni rossi, ravioloni alle erbe aromatiche o lasagne con funghi, polpette di borlotti e formaggio di arachidi, burger ai semi di girasole per contorno e broccoli pastellati al forno, per concludere in maniera più tradizionalista con pastiera e colomba veg.

Buona Pasqua a tutti!

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PIC NIC DI PASQUETTA:

Ecco un menù semplice e delizioso che lascerà tutti a bocca “piena”

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Di Stefany Barberis

a prima classica gita primaverile, tempo permettendo, è sempre quella di Pasquetta, ovvero il giorno dopo Pasqua nel quale si è liberi da obblighi familiari e si può fare davvero quello che si vuole. E cosa c'è di meglio di una colorata e golosa sosta Picnic durante una scampagnata a due o con tutta la famiglia? Ecco qualche ricetta veloce da preparare, pratica da mangiare e rigorosamente fredda per festeggiare su un prato o in riva al mare con buon gusto.Durante il Picnic di Pasquetta non fate mancare delle uova: sode, tagliate a metà e condite con un mix di erbette, oppure trasformate in sfiziose frittate. La classica insalata di riso o di pasta fredda andranno benissimo per cominciare. Carne fredda come il roast beef o le cotolette (che potete preparare anche il giorno prima o congelare) sono perfetti ingredienti per deliziosi panini con pane casareccio tostato o pane in cassetta e verdure. Salumi e carne avanzata andranno benissimo per preparare polpettine da mangiare fredde o da usare come ripieno di zucchine, melanzane e peperoni (basta aggiungere un po' di pan grattato e formaggio e un uovo) e perfino l'uovo di cioccolata può essere riciclato per un dolce ciambellone da servire a fette sul prato o per farcire una crostata.Sicuramente l’idea migliore è anche il riciclare in qualche modo – per evitare avanzi e sprechi- il menù di Pasqua. Non fatevi troppi problemi, è sempre meglio far fuori in maniera originale il menù del giorno prima che buttare via le cose.Come detto precedentemente la carne avanzata è perfetta per delle polpettine e stessa cosa vale per le verdure avanzate: fate una frittata oppure ancora più buona e la pasta (magari al sugo) del giorno prima messa in teglia e al forno. Una delizia e comodissima da portare per la gita fuori porta e ottima anche fredda.Quindi ricordatevi, oltre al classico menù da picnic pensate anche al risparmio e al riciclo del pranzo. Alla fine le nostre nonne lo facevano e si sa, le nonne in cucina sono delle regine.

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La Dolcezza della tradizione di Pasticceria Dolcemascolo

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iuscire a raccontare attraverso poche parole il lavoro ventennale di Salvatore Dolcemascolo e l' origine dei suoi dolci unici dal sapore inconfondibile, risulta difficile.Come afferma la filosofia di Matteo Dolcemascolo “Le parole non possono profumare di buono... ma i dolci possono davvero raccontare storie!”.Matteo, giovane pasticcere, ha deciso di seguire la tradizione familiare, scegliendo il lavoro di una vita trasmesso di generazione in generazione. Spinto dalla passione per l'arte dolciaria e dalla volontà di innovare e migliorare i sapori di una volta, ha lasciato il territorio di nascita per conseguire un tirocinio presso “CAST ALIMENTI, la Scuola di Cucina”. Tornato con esperienza e prospettive per il futuro, ha iniziato a sperimentare nuove ricette, accostando gusti innovativi e differenti, alle tradizioni di famiglia. Ha deciso di proiettarsi verso la novità, senza mai dimenticare la qualità che rappresenta da sempre la forza di Dolcemascolo.In questo periodo all'interno dei laboratori si respira “l'odore della Pasqua”. La sapiente manualità artigiana, l' utilizzo dei migliori ingredienti fanno delle loro colombe dei veri e propri capolavori d' arte culinaria, motivo di orgoglio della pasticceria Dolcemascolo. Il connubio tra ricercatezza e tipicità locale costituiscono il punto di forza della pasticceria, il tutto valorizzato da preziosi ingredienti che Matteo ricerca e seleziona quotidianamente per ottenere prodotti dai sapori unici.

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PRAGA: FUGA NELLA CITTÁ D’ORO Praga meta ideale per un weekend rilassante ad un prezzo conveniente

P Di Martina Siravo

raga, è una delle migliori mete europee per trascorrere un weekend rilassante ad un prezzo conveniente dove ci si muove con facilità, la gente è ospitale e le occasioni di divertimento non mancano mai. Nota come la città d’oro per eccellenza, Praga è un luogo unico dall’allure bohémien e dallo stile fiabesco che la rendono la meta ideale per i vacanzieri stufi delle spiagge e che desiderano solamente immergersi in un’atmosfera di mistero e cultura. Per me Praga è una di quelle città da visitare almeno una volta nella vita, un posto incantevole che ti strega al tal punto da credere che non sia reale, un luogo che ti ruba l’anima! Da anni la misteriosa ed affascinante città incanta i suoi turisti con le sue numerose attrazioni architettoniche che si riflettono sulla superficie della Moldava da più di dieci secoli. Distante solamente 2 ore circa dall’Italia, la Capitale Ceca è facilmente raggiungibile con voli low cost e, tramite un’accurata ricerca di offerte, è possibile prenotare una camera di albergo o un appartamento con un giusto compromesso prezzo basso – posizione centrale.Il 2017 ci ha regalato un sacco di ponti, che sia il weekend di Pasqua, del 25 Aprile, del 1 Maggio o del 2 Giugno Praga è una di quelle città piccole ed ideali da vivere anche per solo pochi giorni! Il miglior modo per iniziare un magnifico weekend a Praga all’insegna del low cost è un tour nel centro storico, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1992. La visita non può che iniziare dal suo cuore pulsante, la Piazza della Città Vecchia (Staromestské Námestí in ceco) che racchiude parte del pittoresco passato di Praga ed è un centro nevralgico del presente. Sulla piazza, da sempre affollato punto di riferimento cittadino, si affacciano edifici variopinti ed importanti monumenti come la Chiesa di Santa Maria di Tyn con le sue celebri guglie, il memoriale a Jan Hus, simbolo di identità nazionale, ed il meraviglioso Orologio Astronomico sulla torre del Municipio Vecchio che rappresenta senz’altro la principale attrazione, all’esterno del quale folle di turisti attendono emozionati lo spettacolo che si compie allo scoccare di ogni ora, quando le figure dei 12 apostoli si animano. Non mancano i tipici chioschi di legno dove poter assaporare il fa-

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moso Prosciutto di Praga, panini con wurstel bolliti o salsicce alla griglia ed il tipico dolce ceco il Trdlo, chiamato anche Trdelnik (ed in italiano "Manicotto di Boemia). Il Ponte San Carlo ospita ogni giorno artisti di ogni genere, chi suona, chi canta, chi disegna ritratti o caricature, chi danza, chi espone e vende le proprie creazioni agli occhi dei turisti incuriositi. La parte che più preferisco di Praga è la quantità di tour che offre: dalla gita in battello con tanto di spiegazione in lingua italiana al tour del mistero e dell’alchimia che si svolge interamente di notte, camminando intorno il centro storico con la sola luce di una lanterna e con una guida italiana che, con passione, racconta tutti gli aneddoti avvenuti nel corso del tempo. Facilmente raggiungibile dal ponte e passando per le strade di Malá Strana è il celebre Castello di Praga che, dall’alto, domina l’intera città. Le attrazioni da visitare qui sono tante: dalla meravigliosa Cattedrale di San Vito, al Palazzo Reale ed ai Giardini Reali, e il cosiddetto Vicolo D’Oro, un’antica strada un tempo abitata dai servi del castello e dagli orafi artigiani durante il Medioevo, le cui abitazioni sono rimaste ancora ben conservate, abbellite e decorate con sgargianti colori, ma pur sempre intrise di un grande mistero, difatti, secondo alcune leggende, qui vi abitavano i laboriosi alchimisti intenti ad elaborare formule magiche ed esoterismi vari. Per chi è amante dei musei, della storia e dell’arte, imperdibile sono il Museo di Franz Kafka, la Casa di Kafka, il Muro di Lennon, la Galleria Nazionale, il Museo delle Arti Decorative, il Cimitero Ebraico, al cui esterno accoglie un piccolo mercatino con i tipici souvenir cechi come il Cristallo di Boemia e le Marionette. Per gli appassionati dello shopping Piazza Carlo e Piazza Venceslao sono ricchi di negozi e catene famose dove darsi alla pazza gioia! Praga è garanzia anche di divertimento, di buon cibo ed ottime birre. Non mancano le tipiche osterie in cui poter gustare un ottimo “gulash” o una zuppa calda (polévka), magari accompagnati da una Pilsner Urquell, tipica birra ceca “lager” a bassa fermentazione. Praga è bella anche di notte e, come di giorno, accontenta un po’ tutti: dalle famose discoteche come il Duplex che si sviluppano in più piani con generi musicali diversi, ad una passeggiata romantica all’interno di una carrozza, ad i tipici bar dove imperdibili sono i cicchetti alcolici!! Insomma Praga sarà anche piccola ma le attrazioni e le opportunità che offre sono veramente tante ed uniche al mondo! Visitarla non può che essere una bellissima esperienza e magari anche voi vi innamorerete come me tanto da tornaci innumerevoli volte. Buon viaggio!

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