anno 57 - n. 595 novembre 2018
CON IL PATROCINIO DI
INDUSTRIE
Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 10/2018 - IP - ISSN 0019-901X
ALIMENTARI
CHIRIOTTI
EDITORI
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EUROFINS CHEMICAL CONTROL un centro di ricerca e analisi al servizio delle aziende del settore alimentare. Fondato nel 1979, è entrato a far parte del GRUPPO EUROFINS nel 2006 PRINCIPALI RICERCHE E SERVIZI DI ANALISI • Aspetti nutrizionali e Studi di Shelf-life (stabilità dei prodotti nel tempo) • Analisi degli additivi e di parametri qualitativi e caratteristici • Analisi dei residui di contaminanti (fitofarmaci, micotossine, metalli pesanti, PCB, diossine, residui di medicinali veterinari, ormoni, IPA, contaminanti di processo, ecc.) • Analisi Microbiologiche e Filth test (determinazione impurità solide e ricerca cause infestazione) • Analisi allergeni (ELISA, PCR, analisi chimiche) • Analisi OGM e identificazione specie/varietà mediante analisi del DNA • Analisi sugli imballaggi alimentari (food packaging) • Studi di messa a punto di nuovi metodi e/o indici analitici • Autenticità degli alimenti mediante analisi isotopica, metodi di screening e analisi del DNA • Test analitico-sensoriali (FREE-WAY) CONSULENZE PRINCIPALI • Assistenza nella messa a punto di nuovi prodotti e/o processi produttivi • Assistenza nella soluzione di problemi di processo che influiscono sulla Qualità e/o sulla Sicurezza alimentare
dei prodotti • Assistenza nella validazione di nuovi impianti produttivi • Attività di consulenza in materia di etichettatura e assistenza tecnico-legislativa • Assistenza nelle controversie con fornitori, clienti o laboratori ufficiali di revisione PRINCIPALI AUTORIZZAZIONI, CERTIFICAZIONI E RICONOSCIMENTI • LABORATORIO ACCREDITATO ACCREDIA n° 0490 in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 per l’esecuzione delle prove, il cui elenco è pubblicato sul sito www.accredia.it • REGIONE PIEMONTE: Laboratorio abilitato (n. di registrazione 14) ad effettuare prove analitiche relative all’autocontrollo • MINISTERO DELLA SANITA’ GIAPPONESE: Riconoscimento del laboratorio ad eseguire analisi su prodotti e bevande destinate all’esportazione (Laboratorio N. 216) • Iscrizione nell’elenco dei laboratori consigliati dall’AIC per la determinazione del glutine negli alimenti • LABORATORIO CERTIFICATO QS per controllo di residui in frutta, verdura, patate • ALTRI RICONOSCIMENTI/AUTORIZZAZIONI: sono indicati sul sito www.eurofins.it.
RUBRICHE
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Fiere - Iba, l’innovazione in scena a Monaco: Haas e Bühler insieme come una sola realtà - Linee pizza “gluten free” - Cuocitore per caramello - Clippatrici per sacchetti - Macchine e linee per panificazione - Stazione di formatura per pane - Elevatori/rovesciatori di vasche - Macchine per il settore dolciario - Impastatrici - Sgusciatrice per uova - Rivestimenti antiaderenti - Linea di panificazione - Sistemi industriali di stoccaggio, trasporto e dosaggio - Macchine confezionatrici - Tecnologie di imaging ottico - Trattamenti e rivestimenti antiaderenti - Centrifuga asciuga cassette - Sistemi di ispezione - Generatori di umidità ad ultrasuoni per un pane più morbido - Lubrificanti per l’industria dei prodotti da forno - Nuovi standard per la produzione di biscotti farciti
accessori - Riempitrice asettica - Cinghie, nastri e soluzioni modulari per il food - Materiale plastico marcabile laser per l’industria alimen 44 Macchine
tare - Dosatori mescolatori continui - Sistema twist di movimentazione di lattine e barattoli - Particolari in materiale polimerico per il food & beverage - Configuratore per gli equipaggiamenti adatti a ogni tipo di robot industriale - Nuova tecnologia a raggi X a servizio della sicurezza alimentare
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Fine linea - Macchine di confezionamento “smart” - Un concentrato di energia confezionato con efficienza
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Elettronica automazione - Assistenza immediata in loco tramite app e Live Chat - Blue Software e Siemens insieme per migliorare la gestione del ciclo di vita dei prodotti - Network Blockchain per un sistema alimentare globale più sicuro, trasparente ed efficiente - Boom per l’Industria 4.0 Analisi controllo - Kit per analisi alimentari rapide Imballaggi confezioni - Quale sarà l’imballaggio del futuro? - In crescita la domanda globale di bicchieri e coperchi di carta - Soluzioni di confezionamento premium per i piatti pronti - Algoritmo per valutare d’idoneità dei contenitori in polistirene - Mondelez sempre più sostenibile
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Prodotti - Panettone dedicato a Gioacchino Rossini - Filetti di tonno grigliati - Crema di nocciole in versione noir - Burger di pesce al naturale - Gamma completa di pomodoro Food Service - Il buongiorno con meno calorie - Nuovi gusti per condividere un break goloso - Vellutate biologiche e senza glutine
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ARTICOLI 3. La verifica dei trattamenti termici F. Castoldi - A. Mucciolo - C. Mucciolo
13. Acrilammide: applicazione del Regolamento UE 2017/2158 nella produzione industriale degli alimenti M. Rapa - R. Ruggieri - G. Vinci
CONTENTS 3. Verification of heat treatments F. Castoldi - A. Mucciolo - C. Mucciolo
13. Acrylamide: application of EU Regulation 2017/2158 in the industrial production of food M. Rapa - R. Ruggieri - G. Vinci
Igiene ambienti - Soluzioni per i pavimenti Energia sostenibilità (F. Fantozzi) - i-REXFO LIFE: un modello di business innovativo per ridurre gli sprechi alimentari - Riso Scotti punta all’efficienza energetica Mercati consumi - Una panoramica sul mercato mondiale degli alimenti microondabili - Previsioni per il mercato mondiale delle carni fresche e trasformate - La Francia leader in Europa per la pizza refrigerata - La strategia creativa sempre più importante nel segmento degli snack - Database globale su prodotti da forno e cereali Notizie dal mondo - 60 anni ISI Plast - Ottimo risultato per la quinta edizione di Forum Meccatronica di Torino - FachPack 2018 stabilisce nuovi record - Corteva Agriscience al servizio di coltivatori e allevatori - Il Gruppo Martini celebra 100 anni di sapori - Cresce il latte Candia in Italia
- Buone adesioni a Cibus Connect - ProFood Tech, un punto di riferimento per il food&beverage a Chicago - Intergastra si prepara per una 102 Agenda
nuova edizione di successo - A Barcellona si riunisce il mondo dei prodotti “free from” e funzionali - Calendario
- La pagina del Presidente - Prossime attività - La certificazione MOCA a garanzia della sicurezza e del rispetto dei requisiti obbligatori 106 AITA L’utilizzo dei grani germinati in panificazione - Soci sostenitori
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DEPARTMENTS 22 44 54 58 62 64 70 76 78 88 98 102 106 112
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Mensile - ISSN 0019-901X November 2018 Year 57 n. 595
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processi
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La verifica dei trattamenti termici
Verification of heat treatments
• RIASSUNTO
• PAROLE CHIAVE
I trattamenti termici applicati agli alimenti svolgono funzioni diverse, tra le quali quella di garantirne la sicurezza attraverso il controllo degli eventuali germi patogeni. Pertanto la verifica della corretta applicazione di tali trattamenti assume un ruolo fondamentale a protezione della salute dei consumatori e degli stessi interessi delle aziende produttrici. La valutazione di efficacia del processo e l’osservazione della sua effettiva, corretta applicazione, inizia dal momento della progettazione, prosegue in fase di realizzazione degli impianti di trattamento, per poi indagare l’impianto operativo. In alcune situazioni, tali verifiche possono presentare aspetti di particolare complessità. Solo un approccio sistematico alla valutazione dei diversi aspetti, progettuali, costruttivi, di funzionamento, documentali, ecc., è in grado di portare l’addetto al controllo ad esprimere un giudizio di conformità basato su solide evidenze tecnico-scientifiche.
trattamenti termici, alimenti, sicurezza alimentare, germi patogeni • KEYWORDS heat treatments, food, food safety, pathogenic germs
• SUMMARY Foods heat processing aims to achieve different goals, among which food safety through pathogenic microorganism control. As a consequence, process verification takes on a fundamental role in ensuring the consumers’ health and the food businesses’ interest as well. The process efficacy and its actual operation assessment includes the plant(s) design and assembling verification as well as its functioning. Sometimes, the verification process can be particularly complex. Only a systematic approach to all the different aspects related to the plant design, assembly, operation and the relevant documentations and registrations assessment can lead to express an evaluation on the process efficacy on a sound scientific basis.
F. Castoldi1 - A. Mucciolo2 C. Mucciolo3* Regione Lombardia U.O. Veterinaria
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Dottore in scienze e tecnologie delle produzioni animali
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3 ASL di Salerno, Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene Alimenti di O.A. Via Nizza 146 - 84124 Salerno
*email: cl.mucciolo@aslsalerno.it
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Storicamente l’applicazione di un trattamento termico ad un alimento è sempre stato impiegato per più scopi: migliorare la digeribilità e la palatabilità degli alimenti (pensiamo all’impatto, per i nostri antenati, della scoperta della cottura al fuoco delle carni, sino a quel momento consumate crude), per prolungare la conservabilità del cibo, preservandone al contempo le caratteristiche, e in ultimo, ma non certo per importanza, per garantire la sicurezza degli alimenti. Grazie agli studi compiuti per primo da Pasteur, siamo riusciti a comprendere i meccanismi che rendono possibile questo importante risultato: l’applicazione del calore a un alimento ne modifica il profilo microbiologico, riducendo, in particolare, la probabilità che nello stesso possano rinvenirsi microorganismi patogeni vitali o loro metaboliti in grado di causare malattie nei consumatori. Tutto semplice quindi? Basta cuocere un alimento per renderlo sicuro? Purtroppo non sempre le cose apparentemente semplici sono tali in realtà. Un cibo trattato in modo inadeguato con il calore, oltre a determinare un falso senso di sicurezza, potrebbe risultare più pericoloso di un alimento non trattato. È quindi fondamentale definire le modalità con le quali accertare la corretta applicazione del trattamento con il calore. A parte le considerazioni in merito alla valutazione soggettiva del grado di cottura anche in alimenti nei quali sia possibile seguire il processo di trattamento de visu (quando un hamburger è ben cotto?), il problema della verifica del trattamento termico diviene assai più complesso passando a considerare processi che avvengono “a cielo chiuso”, com’è tipicamente nel trattamento del latte o di altre matrici fluide, quando l’operatore potrebbe anche non vedere mai l’alimento che viene mante-
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nuto all’interno di un circuito, appunto, chiuso sino al momento del suo confezionamento. La verifica delle corrette modalità di applicazione di un trattamento termico, sia da parte di un’industria alimentare, sia dell’Autorità competente in materia di controlli ufficiali, deve essere condotta in modo rigoroso e oggettivo, da assicurare il raggiungimento dei risultati perseguiti.
Il quadro normativo di riferimento Da dove partire? Trattandosi di una attività che può avere importanti risvolti sulla sicurezza degli alimenti e sulla salute dei consumatori, il primo riferimento viene dalla normativa vigente, e in particolare dai regolamenti del c.d. “Pacchetto igiene”. Il regolamento (CE) n. 852/04 include l’applicazione del calore fra i “trattamenti”, cioè tra quelle azioni in grado di indurre una “modificazione sostanziale del prodotto iniziale”1 che deve essere rilevabile e possibilmente misurabile. Mediante l’applicazione di un trattamento da un “prodotto non trasformato” si ottiene un “prodotto trasformato”. Deve peraltro essere ricordato che non sempre l’applicazione di un trattamento interessa in modo uniforme un prodotto, per cui un “prodotto trasformato” mediante cottura potrebbe non avere raggiunto in ogni suo punto una temperatura in grado di assicurare un effetto letale sugli eventuali germi patogeni a livello dell’intera massa, e di questo si dovrà tenere conto nel valutare l’efficacia del trattamento stesso. Diversa è la situazione quando si vengano a considerare gli alimenti che, dopo avere subito un trattamento termico, siano immessi sul mercato in recipienti ermetica-
mente chiusi,2 quali il latte alimentare pastorizzato, a media (UHT) o lunga (sterilizzato) conservazione, i prodotti d’uovo liquidi (misto d’uovo, albume o tuorlo), le conserve e alcune semiconserve (alimenti per i quali il trattamento termico applicato non è sufficiente a garantirne la conservazione a temperatura ambiente), per i quali il Reg. (CE) n. 852/04 stabilisce, al capitolo IX dell’allegato II, requisiti specifici: a) che la temperatura sia innalzata in ogni parte del prodotto per un determinato periodo di tempo; b) che il prodotto non subisca contaminazioni3 nel corso del processo. Il primo requisito fa riferimento a due parametri distinti: - il riscaldamento dell’alimento in modo tale da assicurare che ogni sua parte raggiunga, come minimo, la temperatura stabilita e - il mantenimento di tale temperatura per un periodo di tempo sufficiente a raggiungere gli obiettivi (sanitari) stabiliti. Il secondo requisito è solo apparentemente ovvio ed è applicabile anche ai prodotti diversi da quelli immessi sul mercato in contenitori ermeticamente chiusi. È opportuno richiamare come nel caso del latte sottoposto a trattamento termico, il Reg. (CE) n. 853/04 rinvia in modo specifico ai requisiti stabiliti dal Reg. (CE) n. 852/04 per gli alimenti sul mercato in contenitori ermeticamente chiusi, significando che il latte pastorizzato (o, a maggior ragione, UHT o sterilizzato) non può essere pre 1 2
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Reg. (CE) n. 852/04, art. 2.1, lett. m). «recipiente ermeticamente chiuso»: contenitore destinato ad impedire la penetrazione al suo interno di pericoli. Reg. (CE) n. 852/04, art. 2.1, lett. l). «Contaminazione»: la presenza o l’introduzione di un pericolo [Reg. (CE) n. 852/04, art. 2.1, lettera f)].
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sentato ai consumatori altro che in confezioni ermeticamente chiuse alla produzione.4 Di seguito verranno discussi i diversi requisiti. In ogni caso deve essere sottolineato che la verifica del rispetto dei requisiti di cui sopra è un processo complesso, che incomincia dal momento in cui l’impianto di trattamento viene progettato, quindi, validato e poi mentre è operativo. L’esame dei criteri progettuali, costruttivi e di validazione dell’impianto può essere condotto mediante l’esame della documentazione messa a disposizione dal costruttore e/o dal responsabile della messa in opera degli impianti e, solo secondariamente, con l’ispezione degli impianti stessi e delle eventuali registrazioni prodotte nel corso della loro attività. Una volta che l’impianto sia operativo, sarà invece possibile verificare la conduzione dei processi e la corretta applicazione delle procedure operative adottate dallo stabilimento anche alla luce delle registrazioni prodotte.
Verifiche in fase di progettazione e realizzazione dell’impianto di trattamento – La temperatura Il primo aspetto da prendere in considerazione riguarda la capacità dell’impianto a “innalzare ogni parte del prodotto sottoposto al trattamento a una determinata temperatura”. Dovrà quindi essere verificato che l’impianto sia stato progettato e realizzato in modo tale da assicurare che tutti i punti del prodotto possano raggiungere la temperatura stabilita, il che non significa necessariamente che sia in grado di garantire una diffusione uni-
forme del calore: l’omogeneità della distribuzione del calore può essere assicurata solo in via teorica. Le caratteristiche geometriche e spaziali del volume nel quale l’alimento è posto per essere riscaldato, le modalità impiegate per procedere al suo riscaldamento, come pure quelle di diffusione del calore (irraggiamento, conduzione, convezione) incidono in modo significativo sulla distribuzione del calore. Il requisito regolamentare può essere rispettato garantendo il continuo rimescolamento della matrice da processare, in modo che ogni sua parte, occupando in successione porzioni diverse della “camera di riscaldamento”, riceva la medesima quantità di calore e arrivi alla medesima temperatura di tutte le altre, il che può essere facilmente applicato nel caso di alimenti fluidi mediante un agitatore meccanico o adattando la conformazione delle superfici sulle quali scorre il liquido così da favorirne il rimescolamento prevenendo il flusso laminare. Nel caso degli alimenti solidi (quando non è possibile assicurare un’efficace agitazione), il costruttore dovrà individuare il “punto più freddo” all’interno dell’impianto, a livello del quale effettuare il rilievo della temperatura del prodotto, così da assicurare che nessun prodotto e/o nessuna sua parte raggiunga una temperatura inferiore rispetto a quella rilevata in quello specifico punto. Teoricamente quando l’alimento riempie totalmente l’ambiente nel quale è sottoposto a trattamento, il centro geometrico dell’ambiente, che coincide con il centro geometrico dell’alimento, costituisce il punto più freddo a livello del quale rilevare la temperatura. In tutti gli altri casi, il punto più freddo deve essere identificato per via sperimentale e la relativa docu-
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mentazione a supporto delle prove condotte e dei risultati ottenuti (per esempio una mappa che descriva la distribuzione del calore nell’ambiente) deve essere disponibile al momento della verifica. In ogni caso bisogna considerare che la distribuzione e la diffusione del calore in un determinato ambiente sono influenzate delle condizioni del suo “riempimento”: la temperatura rilevata negli stessi punti di un forno pieno, parzialmente carico, o a pieno carico può essere significativamente diversa. In sede di verifica, pertanto, andranno considerate le condizioni nelle quali è stata condotta la prova per la definizione del punto più freddo per accertare che le stesse riproducano quelle effettivamente occorrenti nello stabilimento. Una volta individuato il “punto più freddo”, dovrà poi essere verificato che l’impianto sia in grado di raggiungere effettivamente la temperatura prevista in sua corrispondenza così da assicurare che ogni parte del prodotto sia innalzata, come minimo, a quella temperatura.
Verifiche in fase di progettazione e realizzazione dell’impianto di trattamento – Il tempo di trattamento Il mantenimento della temperatura prevista per un determinato periodo di tempo completa il requisito che determina l’efficacia del trattamento, considerato che in nessun caso è possibile raggiungere i risultati previsti istantaneamente – qualsiasi processo di “risanamento” necessita di un tempo, lungo o breve che sia, per raggiungere l’obiettivo stabilito. 4
Reg. (CE) n. 853/04, all’allegato III; sezione IX, capitolo II, capo II, punto I.
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Nel caso degli impianti che lavorano per cicli discontinui, per esempio un forno, il rilievo del tempo di trattamento non riveste particolari difficoltà, posto che sia già stato identificato il punto esatto (il punto “più freddo”) a livello del quale deve essere misurata la temperatura. Un orologio sarà sufficiente al fine di rilevare il tempo durante il quale il prodotto viene mantenuto alla temperatura prevista. Nel caso degli impianti che operano a ciclo continuo e a cielo chiuso, tipicamente impiegati per il trattamento di alimenti fluidi quali il latte, l’uovo liquido o le creme, la misura del tempo è più complessa e dipende in modo sostanziale, anche se non esclusivo, dai criteri progettuali e costruttivi dell’impianto. La verifica sarà quindi indirizzata a quei criteri progettuali e costruttivi che influiscono sul tempo minimo di trattamento quali: - Le dimensioni dell’impianto stesso (per esempio la lunghezza del tubo di sosta) - Le caratteristiche della pompa di alimentazione e dell’eventuale pompa “booster”, in particolare la loro prevalenza massima; - La sezione dell’impianto all’interno del quale fluisce l’alimento; [questi ultimi due aspetti determinano la pressione di esercizio che a sua volta incide sul tempo di trattamento. In particolare il tempo minimo di trattamento è determinato dalla pressione massima impressa al fluido dal sistema di pompaggio] - L’eventuale induzione di moto turbolento che, rallentando il flusso, allunga i tempi di trattamento; - La viscosità dell’alimento, che a sua volta dipende, almeno in parte, dalla temperatura di trattamento [quest’ultimo punto è di particolare rilevanza nel caso in cui lo stesso impianto sia impie-
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gato per il trattamento di alimenti aventi caratteristiche fisiche diverse]. I parametri da prendere in considerazione non cambiano sostanzialmente nel caso in cui il trattamento in continuo venga applicato ad alimenti “discreti” (è il caso di una linea in continuo per la cottura di prodotti da forno, prodotti a base di carne o altro). Qui saranno la lunghezza del forno e la velocità massima della catenaria/nastro trasportatore o comunque del dispositivo di avanzamento dei prodotti nella camera calda a determinare il tempo minimo di trattamento. In entrambi i casi il tempo minimo di trattamento è stabilito dai
criteri costruttivi dell’impianto, per cui ogni eventuale variazione indotta dal personale addetto alla gestione dei processi (per es. la diminuzione del numero dei giri delle pompe o il rallentamento del dispositivo di avanzamento dei forni in continuo) può solo portare a un aumento del tempo di trattamento. Resta inteso che il tempo minimo di trattamento, in funzione delle caratteristiche dell’impianto, della matrice oggetto di trattamento e dei parametri di processo applicati/applicabili (per esempio con riferimento all’ambito delle temperature applicate), dovrà essere definito in sede di validazione dell’impianto da parte del costruttore e/o impiantista.
Verifiche in fase di progettazione e realizzazione dell’impianto di trattamento – Modalità di misurazione dei parametri di processo Si è detto che negli impianti operanti a cielo chiuso (per es. un impianto di trattamento di pastorizzazione del latte), il tempo minimo di trattamento è determinato dalla caratteristiche progettuali e costruttive dell’impianto stesso. Nel caso in cui lo stesso impianto fosse impiegato per trattare alimenti diversi (per esempio latte scremato e creme) aventi requisiti legali o tecnologici differenti, il “tempo” effettivo di trattamento viene, di norma, misurato in modo indiretto, per esempio mediante il rilievo del flusso o della pressione del liquido all’interno dell’impianto. In entrambi i casi il costruttore dovrebbe rendere disponibile all’utilizzatore un sistema (algoritmo, tabella o altro) in grado di permettere di effettuare la correlazione tra il valore del parametro effettivamente rilevato (il flusso, la pressione) e il tempo di trattamento.
Bisogna poi tenere presente che, a seconda del tipo di impianto, i parametri di processo (tempo e temperatura) potrebbero essere variati mediante comandi imputati dall’operatore responsabile della sua gestione (per esempio accendendo e spegnendo l’impianto o una sua porzione, avviando le diverse fasi di trattamento, variando il numero di giri delle pompe o la velocità di avanzamento del prodotto nella camera calda, ecc.), o in modo automatico. In quest’ultimo caso i parametri di funzionamento dell’impianto non possono venire modificati direttamente dall’operatore in corso di processo. Questi può intervenire, però, scegliendo una tra le diverse opzioni di programma codificate in sede di progettazione e di programmazione da parte del costruttore. In sede di verifica delle caratteristiche dell’impianto dovranno essere quindi prese in considerazio-
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ne anche le modalità attraverso le quali è possibile modificare i parametri di processo, oltre alla capacità teorica dell’impianto a supportare il trattamento richiesto (tem-
po e temperatura), mentre le condizioni reali di trattamento potranno essere valutate in fase operativa e/o sulla base delle registrazioni prodotte nel corso del processo.
Verifiche in fase di progettazione e realizzazione dell’impianto di trattamento – I dispositivi di sicurezza E se l’impianto non dovesse rispettare i parametri di processo previsti? In sede di verifica degli aspetti progettuali e costruttivi dovrebbero essere verificate la presenza e le modalità di funzionamento di eventuali dispositivi/sistemi di emergenza (per es. valvola di deviazione, sistema di allarme sonoro e visivo, sistema di fermo automatico dell’impianto ecc.) in grado di attivarsi quando non dovessero venire rispettati i previsti parametri di processo. Il rilievo della presenza di un dispositivo di emergenza non conclude gli accertamenti. Deve essere infatti accertato se i criteri costruttivi e di realizzazione di tale dispositivo permettano di verificarne periodicamente e in modo semplice e pratico il corretto funzionamento dell’impianto di trattamento. Per esempio, come
è possibile accertare l’apertura della valvola di deviazione nello stesso istante in cui la temperatura di trattamento dovesse scendere al di sotto di quanto stabilito? È chiaro che i criteri costruttivi dell’impianto devono rendere possibile rilevare contestualmente la temperatura di processo e il movimento della valvola. Un aspetto particolare, più connesso, a dire il vero, con le verifiche operative che con quelle da condurre sui criteri progettuali, riguarda la presenza di allarmi: la sola presenza di un dispositivo di allarme che non si accompagni a una azione diretta sull’avanzamento del processo non garantisce sufficientemente circa l’effettiva applicazione della necessaria azione correttiva (l’allarme potrebbe non essere sentito o raccolto, per esempio) e il rispetto dei criteri di processo stabiliti.
Verifiche in fase di progettazione e realizzazione dell’impianto di trattamento - Prevenzione delle contaminazioni Una volta verificate le garanzie offerte dall’impianto di trattamento in merito al rispetto dei parametri di tempo e temperatura, deve ancora essere valutato in che modo i criteri costruttivi e progettuali, nonché le modalità operative dell’impianto a queste connesse, siano in grado di prevenire la (ri)contaminazione del prodotto durante il trattamento termico o nelle fasi successive.
Passando in esame i diversi metodi impiegabili per il trattamento termico degli alimenti, è chiaro che la modalità di applicazione del trattamento può impattare in modo diretto sui rischi di contaminazione degli alimenti. Schematicamente possono essere riconosciuti due grandi famiglie: gli impianti che operano a cielo chiuso, nei quali è previsto che l’a-
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limento non venga esposto all’ambiente esterno sino al momento in cui viene confezionato in un contenitore sigillato, e gli impianti “aperti”, nei quali l’alimento durante o successivamente al trattamento viene esposto all’ambiente “post-letale”, cioè a quello che circonda l’alimento dopo che questo è stato sottoposto a trattamento di risanamento mediante il calore. I sistemi di trattamento a cielo chiuso possono operare per Iniezione diretta di un fluido preriscaldato nell’alimento da trattare (per es. nel trattamento UHT diretto) o mediante scambiatori di calore. La cottura di alimenti posti in contenitori sigillati è assimilabile a un processo di trattamento a cielo chiuso. Nel primo caso il fluido preriscaldato è portato a temperature sufficienti per escludere rischi di tipo microbiologico, mentre dovrà essere presa in considerazione la qualità chimica del fluido impiegato. Nel verificare gli impianti per il trattamento degli alimenti mediante impianti a scambio di calore operanti in “controflusso”,5 dovrà invece essere accertata l’efficacia delle misure previste per prevenire la possibile contaminazione dell’alimento trattato da parte di quello che deve essere ancora trattato che scorre, appunto, in contro flusso in una camera adiacente. In generale tale risultato è assicurato mantenendo un appropriato gradiente di pressione tra i due comparti dell’impianto. Nel caso di alimenti sottoposti a trattamento in un contenitore sigillato, sono le modalità del confezionamento ermetico che dovranno essere prese in considerazione e verificate in fase operativa, infat 5
Tecnica che prevede il recupero di calore dall’alimento risanato impiegato come “fluido tecnico” per preriscaldare quello da trattare, ottimizzando il rendimento energetico del processo.
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ti una inadeguata sigillatura della confezione potrà portare alla successiva ricontaminazione del prodotto. Nei sistemi “aperti” (per esempio trattamento in forno o in autoclave, in bagno caldo, ecc.), i rischi di contaminazione sono legati alle condizioni alle quali il prodotto è esposto tra l’applicazione del trattamento termico e il confeziona-
mento ermetico, per cui dovranno essere posti sotto controllo gli ambienti e le modalità operative applicate in tutte le fasi che intercorrono fra il processo di cottura e il confezionamento. In questi casi è chiaro che il monitoraggio sistematico dell’ambiente “post letale”, anche mediante campionamenti e analisi microbiologiche assume un valore particolare.6
Validazione dell’impianto La validazione dell’impianto, cioè la verifica della sua capacità a funzionare come previsto e a raggiungere gli obiettivi attesi, costituisce una fase estremamente delicata, finale, del processo di progettazione e costruzione. In pratica, prima della sua effettiva messa in opera, il costruttore dovrà: - dimostrare che l’impianto è in grado di garantire, in ogni parte dell’alimento sottoposto a processo e in tutte le condizioni di processo ragionevolmente prevedibili e descritte, l’innalzamento della temperatura sino al livello e per il tempo stabiliti; - dimostrare che all’interno dell’impianto il calore è distribuito in modo omogeneo, come riscontrabile attraverso ripetuti rilievi della temperatura, oppure - identificare il “punto più freddo” a livello del quale dovranno essere condotte le pertinenti misurazioni; - documentare, laddove opportuno, il tempo minimo di trattamento correlato con le caratteristiche dell’impianto stesso, le modalità attraverso le quali è possibile modificare (allungandolo) il tempo di trattamento e la correlazione fra tempo di trattamento e i parametri oggetto di
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misurazione (pressione, flusso, numero di giri delle pompe ecc.); - descrivere i dispositivi e i sistemi per prevenire le contaminazioni in corso di processo o nelle fasi successive; - definire i criteri di taratura degli strumenti di misura connes-
si all’impianto (ambito di applicazione delle misurazioni, incertezza di misura nell’ambito di funzionamento previsto, frequenza di taratura). Seppure non strettamente riconducibili al processo di validazione dell’impianto, è importante che in questa fase vengano anche definiti gli interventi di manutenzione necessari a garantire il corretto funzionamento dell’impianto e il mantenimento delle sue prestazioni nel tempo: lavaggio, detersione e disinfezione ordinari e straordinari, incluse le frequenze con le quali gli stessi devono essere condotti. Tutte le informazioni di cui sopra devono essere rese disponibili agli utilizzatori prima della prima messa in attività dell’impianto e, successivamente, al momento del controllo.
Verifiche in fase operativa dell’impianto di trattamento – L’esame della documentazione Nella stragrande maggioranza dei casi, i corretti principi progettuali e di realizzazione degli impianti verranno valutati in apparecchiature già operative, sulla base delle informazioni (documentate) prodotte dall’operatore economico del settore alimentare. Potrebbe peraltro capitare che quest’ultimo non sia in possesso di alcune informazioni o che le stesse risultino incomplete. In questi casi il soggetto incaricato delle verifiche (Autorità competente o 6
soggetto privato incaricato delle verifiche, anche internamente allo stabilimento) dovrà accertare se, in che modo e in che misura l’assenza totale o parziale di tali informazioni potrebbe incidere sulle valutazioni che è chiamato ad esprimere. Nel caso in cui la mancata documentazione a supporto di alcuni aspetti fondamentali dell’impianto (e del processo) porti all’impossibilità di esprimere una valutazione solidamente scientifica, il responsabile delle ve-
L’art. 5.2 del Reg. (CE) n. 2073/05 prevede che “Gli operatori del settore alimentare che producono alimenti pronti, i quali possono sviluppare Listeria monocytogenes e presentare pertanto un rischio per la salute pubblica, procedono nell’ambito del loro piano di campionamento al prelievo di campioni dalle aree di lavorazione e dalle attrezzature per la ricerca di Listeria monocytogenes.” E “Gli operatori del settore alimentare che producono alimenti in polvere per lattanti o alimenti in polvere destinati a fini medici speciali per bambini di età inferiore ai sei mesi che possono comportare un rischio da Enterobacter sakazakii tengono sotto sorveglianza nell’ambito del loro piano di campionamento le aree di lavorazione e le attrezzature per accertare che non siano contaminate da Enterobatteriacee.”
processi
rifiche dovrà esprimere una valutazione degli esiti del controllo sfavorevole e richiedere l’adozione delle pertinenti e conseguenti misure atte ad assicurare che non vengano immessi sul mercato alimenti non sicuri. Questo approccio prudenziale dovrà, in particolare, essere seguito nel caso di trattamenti termici “a cielo chiuso”, quando la maggioranza dei controlli e delle verifiche sono condotte mediante l’esame della documentazione e delle registrazioni prodotte nell’ambito delle attività di controllo (gestione) dell’impianto e, se del caso, il controllo analitico del prodotto finito.7 La verifica della documentazione inerente le caratteristiche progettuali e costruttive dell’impianto costituisce il primo “step” del controllo documentale che prosegue con l’esame del diagramma di flusso del processo, funzionale all’analisi dei pericoli. Il diagramma deve descrivere esattamente ed effettivamente quanto avviene, sembra banale dirlo, passo dopo passo nello stabilimento. Ciò significa che l’esattezza e completezza del diagramma dovrebbero venire verificate in stabilimento, seguendo il percorso fisico delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti per assicurare la coerenza di quanto osservato con ciò che è descritto nel diagramma. Attenzione, però, questa “verifica in campo” è possibile solo se l’operatore conosce esattamente i flussi che occorrono in ogni sezione dell’impianto di trattamento, sia quanto alla natura del materiale (per esempio, latte crudo, latte già sottoposto a trattamento, acqua calda o fredda, vapore, ecc.), sia alla direzione dei flussi, per cui è fortemente suggerito di riportare sui singoli segmenti dell’impianto stesso la matrice che vi scorre e il verso di scorrimento. Un caso particolare è rappresentato dalla possibilità che un prodot-
to sia sottoposto a “rilavorazione” – per esempio a seguito del rilievo di un trattamento insufficiente. È fondamentale che tali rilavorazioni siano prese in considerazione nel diagramma e in sede di analisi dei pericoli, in quanto il prodotto destinato a rilavorazione possiede sicuramente un profilo microbiologico (alle volte anche chimico) differente da quello che era inizialmente e, quindi, l’analisi dei pericoli potrebbe evidenziare, in corrispondenza di questo passaggio, aspetti diversi da prendere in considerazione. Considerato l’impatto che le modalità di applicazione del trattamento hanno sul risultato finale (espresso, generalmente, in termini di riduzione della carica microbica target), la verifica dei criteri e delle fonti sulla cui base sono stati stabiliti i parametri di processo assume un rilievo particolare. Questi ultimi possono essere imposti dalla normativa (come nel caso del trattamento di pastorizzazione),8 o possono essere desunti dalla letteratura e prendere la forma di un obiettivo di performance (come nel caso del trattamento UHT del latte), un criterio di performance (espresso come numero di riduzioni decimali di un determinato patogeno da raggiungere mediante l’applicazione del trattamento termico)9 o di criteri di processo (per esempio combinazione di tempo e temperatura per la pasteurizzazione del latte).10
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In ogni caso, se lo stabilimento processa matrici diverse (per natura, composizione, stato fisico, dimensioni, ecc.), come pure nel caso in cui lo stabilimento decida di applicare criteri di processo diversi da, ma equivalenti a, quelli prescritti dalla norma, i criteri di processo dovranno essere stati definiti e adeguatamente giustificati11 nell’ambito delle procedure predisposte e applicate dallo stabilimento. Una volta accertata la fondatezza e la coerenza scientifica dei criteri di trattamento che lo stabilimento ha deciso di applicare, si dovrà verificare quali parametri lo stabilimento ha deciso di monitorare al fine di documentare la tenuta sotto controllo del processo che, a prescindere dai criteri di riferimento, potrebbero non coincidere con quelli riportati nel modello teorico (temperatura/tempo). Per esempio, come discusso sopra, il tempo di trattamento potrebbe essere desunto (calcolato) in funzione della pressione del fluido o della sua velocità/flusso all’interno dell’impianto di trattamento. In questi casi, dovrà essere verificata la disponibilità degli strumenti (foglio di calcolo, tabella, programma informatico o altro) impiegati al fine correlare il valore del parametro effettivamente rilevato (pressione, flusso) con il valore del parametro target (tempo di trattamento) al fine di assicurarne il rispetto.
A questo proposito si tenga presente che la probabilità di intercettare un problema (una non conformità) all’interno di una partita di prodotti confidando solo su un piano di campionamento casuale è estremamente bassa: nel caso di una prevalenza della NC del 5%, il prelievo e l’analisi di un campione di 5 pezzi permetterebbe di rilevare il problema solo nel 23% dei casi, percentuale che sale al 40% se i campioni sono 10. Reg. (CE) n. 853/04, All. III, Sez. IX, Capitolo II, capo II, punto 1, b), ii). 9CFR318.17 – requisiti USDA per la produzione di carni bovine cotte pronte al consumo. Reg. (CE) n. 853/04, All. III, Sez. IX, Capitolo II, capo II, punto 1, a). Nel caso del processo di pasteurizzazione del latte, G. Bolzoni, E. Buffoli, A. Marcolini in “Pastorizzazione del latte e trattamento equivalente” – Il latte, Luglio 2015, propongono un algoritmo per il calcolo dei tempi di pasteurizzazione che, al variare della temperatura, assicurano l’equivalenza del processo.
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La verifica dovrà quindi essere indirizzata alla capacità dell’impianto di portare tutto il prodotto alla temperatura minima prevista mediante l’esame della documentazione prodotta dallo stabilimento. Questa potrà includere i dati messi a disposizione dal costruttore/installatore, come pure le registrazioni prodotte nell’ambito delle prove per dimostrare l’uniforme distribuzione del calore nell’impianto o, per contro, l’individuazione del punto più freddo. È importante sottolineare che a seguito di qualsiasi intervento sull’impianto, considerato che anche piccole modifiche possono comportare una diversa distribuzione del calore al suo interno, dovrà essere richiesta una nuova verifica del suo funzionamento (validazione). Considerata l’importanza assunta dal rilievo strumentale dei parametri di processo (tempi, temperature, pressioni, flussi) la verifica della corretta taratura degli strumenti di misura e delle relative sonde, che dovrebbe avvenire nel rispetto di frequenze adeguatamente giustificate, assume un valore di tutto rilievo. L’esame dei certificati di taratura permetterà di rilevare anche l’errore di misura stimato e di verificare se, nel definire i criteri di processo operativi, lo stabilimento ne abbia tenuto conto [se, per esempio dovesse essere assicurata una temperatura di almeno 70°C al cuore del prodotto, e il termometro a sonda in dotazione fosse caratterizzato da un margine di incertezza di misura di +0,5°C, l’impianto dovrebbe essere in grado di assicurare il raggiungimento di una temperatura rilevata al cuore del prodotto non inferiore a +70,5°C per il tempo richiesto]. L’ultimo aspetto da verificare riguarda le misure predisposte dall’OSA al fine di prevenire contaminazioni del prodotto in fasi di
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processo o nelle fasi successive, per esempio, come discusso più sopra, il mantenimento di un gradiente di pressione fra l’alimento trattato e il fluido impiegato ai fini dello scambio termico, il piano delle verifiche di laboratorio al fine di accertare, sia l’efficacia del processo, sia quella delle procedure e dei sistemi di prevenzione delle contaminazioni di origine ambientale, le procedure di manutenzione degli impianti di trattamento e, se del caso, di confezionamento al fine di assicurarne l’integrità e il corretto funzionamento. Particolare attenzione andrà prestata alle procedure di manutenzione delle parti degli impianti soggette a maggior usura, quali le guarnizioni, o di quelle soggette a maggiori sollecitazioni termiche o meccaniche (le pompe, le
valvole, per esempio). Il buono stato delle guarnizioni è fondamentale al fine di assicurare la prevenzione di dispersioni di calore (che potrebbero incidere sull’efficacia processo), come pure la prevenzione di possibili contaminazioni nel corso del processo o nelle fasi successive (una guarnizione usurata, screpolata o comunque non più a perfetta tenuta può presentare rischi di “annidamento” di germi patogeni o alteranti, come pure non garantire la prevenzione delle contaminazioni dall’ambiente esterno). Le frequenze e le modalità di intervento con le quali lo stabilimento provvede all’esame e alla periodica manutenzione degli impianti e delle attrezzature dovranno essere definite e giustificate nell’ambito delle proprie procedure.
Verifiche in fase operativa dell’impianto di trattamento – La valutazione del processo “in campo” Le evidenze raccolte in sede di analisi e di valutazione della documentazione saranno integrate e confermate mediante una ispezione in campo, nel corso della quale deve essere possibile verificare il rispetto di quanto previsto in procedura per quanto riguarda le modalità di applicazione del processo termico, il rilievo e la registrazione dei parametri di processo, le attività di verifica, l’adozione delle eventuali misure correttive nel caso in cui venisse rilevato uno scostamento dall’atteso. Il primo aspetto da verificare riguarda con quali modalità, e attraverso quale strumentazione, gli addetti alla produzione rilevano i parametri di processo (tempi, temperature, pressioni, flussi) e i relativi valori definiti in procedura. Trattando delle modalità di monitoraggio dei processi, si dovrà verifica-
re che il personale addetto al monitoraggio abbia ricevuto adeguate istruzioni operative che assicurino omogeneità di comportamenti e ripetibilità delle misurazioni condotte e sia stato adeguatamente formato circa la loro applicazione, cosa quest’ultima, accertabile mediante l’osservazione dell’operatore nell’esecuzione dei propri compiti, la conduzione di interviste e l’esame delle registrazioni prodotte in fase di monitoraggio. Il rilievo delle temperature è influenzato in modo determinante, tra gli altri, - dal punto nel quale viene posta la sonda (è stata collocata in corrispondenza del punto più freddo della “camera” o in quello più “interno” al prodotto?), - dal fatto che l’addetto abbia rispettato il tempo di stabilizzazio-
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ne dello strumento di misura o che abbia, laddove previsto, rilevato la temperatura in più punti (i punti a livello dei quali è stata rilevata la temperatura sono quelli definiti in procedura? al fine della determinazione dell’avvenuto trattamento è stato preso in considerazione il solo valore inferiore?) e - dallo strumento impiegato per condurre le misurazioni (lo strumento è tra quelli per i quali lo stabilimento ha attestato l’avvenuta taratura? Nel valutare il raggiungimento della temperatura prevista è stato tenuto conto dell’errore di misura rilevato in sede di taratura?). Considerato che il tempo di trattamento nel caso degli alimenti fluidi “a cielo chiuso” viene di norma determinato per via indiretta attraverso, per esempio, il rilievo della pressione, del flusso all’interno dell’impianto, del numero di giri della pompa, è necessario assicurarsi che l’operatore addetto al monitoraggio disponga degli strumenti necessari al fine di convertire i valori delle grandezze effettivamente rilevate (pressione, flusso, n. di giri) in valori di tempo. La conversione può essere effettuata mediante l’impiego di una tabella consultabile dall’operatore, di un algoritmo operato dallo stesso operatore o da un sistema automatico, da un sistema informatizzato connesso all’impianto stesso (in quest’ultimo caso, di fatto, l’operatore rileva direttamente il valore del tempo calcolato). Nel caso i tempi di trattamento siano calcolati da un sistema automatico, anche quest’ultimo dovrà essere periodicamente verificato al fine di assicurarne la corretta operatività (si tratta, di fatto, di un processo di taratura dello strumento). Un aspetto particolare che deve essere preso in considerazione in
sede di verifica in campo quando il rilievo dei parametri di processo avviene mediante strumenti connessi all’impianto di trattamento stesso, riguarda la facilità con la quale gli addetti al rilievo dei parametri di processo (monitoraggio) sono in grado di condurre tale attività dalle proprie postazioni di lavoro. Non dovrebbe essere necessario possedere doti da contorsionista per poter leggere la temperatura o la pressione rilevata da uno strumento di misura posto, alle volte, in posizioni difficilmente raggiungibili. Le modalità effettive di gestione/prevenzione delle possibili (ri) contaminazioni in corso di processo o nelle fasi successive completa le verifiche da effettuare in stabilimento. Come per ogni altro aspetto fin qui considerato, i controlli saranno condotti in modo tale da tenere conto delle modalità di trattamento applicate, della natura e delle caratteristiche degli impianti impiegati, delle procedure predisposte dallo stabilimento. Fra gli altri andranno prese in esame: - le procedure di sanificazione attuate dallo stabilimento al fine di prevenire la contaminazione degli impianti e degli ambienti nei quali il prodotto è riesposto dopo il trattamento e le contaminazioni crociate tra impianti e/o attrezzature e prodotti; - le modalità di attuazione del piano di monitoraggio delle superfici a contatto diretto e indiretto, nonché di quelle non a contatto con gli alimenti, incluse le azioni condotte a seguito del rilievo di situazioni che potrebbero comportare rischi di contaminazione; - le procedure tese ad assicurare che i flussi di aria, di acqua e di altri fluidi impiegati nel corso del trattamento procedano sempre dall’area a bassa contaminazione a quelle a
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maggior rischio (per esempio: mantenimento dei locali di confezionamento in sovrappressione, mantenimento del gradiente pressorio tra l’alimento sottoposto a trattamento e i fluidi impiegati in fase di riscaldamento e raffreddamento); - le misure attuate al fine di prevenire il passaggio diretto del personale o delle attrezzature da un’area caratterizzata da standard igienici minori (per esempio un magazzino di merci imballate) a quella nella quale i prodotti sono esposti immediatamente dopo il trattamento termico; - i sistemi predisposti e attuati dallo stabilimento per verificare l’effettiva ermeticità dei contenitori nei quali gli alimenti sono immessi dopo il trattamento termico. In fase operativa sarà poi possibile, mediante l’esame delle registrazioni, l’osservazione delle attività svolte e la conduzione di interviste, l’effettuazione di misurazioni, accertare anche se le procedure periodiche attuate dallo stabilimento per verificare il mantenimento delle funzionalità dell’impianto, inclusa quella dei sistemi di emergenza/allarme, il corretto svolgimento del processo e il raggiungimento dei risultati previsti sono attuate correttamente. L’attenzione andrà quindi rivolta agli interventi di manutenzione, inclusi quelli volti ad accertare lo stato di taratura degli strumenti di misura, e al rispetto della frequenza e delle modalità con le quali dovrebbero venire condotti, anche alla luce, laddove opportuno, delle pertinenti indicazioni dei fabbricanti. Nel caso in cui tali interventi fossero demandati a soggetti esterni, dovrà essere esaminata la documentazione prodotta da questi ultimi anche al fine di verificare che lo stabilimento abbia tenuto in debito conto le risultanze delle attività
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di calibrazione condotte (nel definire i criteri operativi degli impianti, si è tenuto contro dell’errore di misura definito in sede di taratura della strumentazione e delle sonde?). Tra le verifiche attuate dallo stabilimento, sarà da prendere in considerazione anche il piano dei campionamenti a delle analisi condotti sulle materie prime, sui semilavorati, sui prodotti finiti e sulle superfici. Nel caso degli alimenti sottoposti a trattamento termico, oltre ai parametri microbiologici potranno essere presi in considerazione la misurazione dell’attività enzimatica e, nel caso delle conserve e semiconserve, le prove di stabilità del prodotto. Il monitoraggio di eventuali contaminanti chimici introdotti nel corso del processo dovrebbe essere deciso caso per caso in funzione delle caratteristiche degli impianti, dei materiali impiegati, dei dati storici dell’impianto. I riferimenti legali sono costituiti, oltre che dai principi generali stabiliti dall’art. 14 del Re, (CE) n. 178/02, dal Reg. (CE) n. 2073/05,12 dal Reg. (CE) n. 853/04,13 dal Reg. (CE) n. 2074/05.14 Nel considerare il piano di campionamento e analisi predisposto e attuato dallo stabilimento, andrà verificato che quest’ultimo abbia, come minimo, rispettato le frequenze di controllo previste dalle pertinenti norme, come tutti gli altri elementi del pertinente criterio (matrice analizzata, fase di processo a livello della quale è stato effettuato il campionamento, determinazione e metodo analitico impiegato, criteri di accettabilità, azioni successive al rilievo di un risultato non soddisfacente). Quando la norma di riferimento non contenga i criteri di verifica, sarà lo stabilimento a giustificare le scelte effettuate (frequenza e sede dei campionamenti, matrici da campionare, de-
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terminazioni da condurre, criteri di accettabilità, azioni successive al rilievo di esiti non soddisfacenti). La valutazione delle azioni correttive attuate dallo stabilimento a seguito del rilievo di uno scostamento da quanto atteso, costituisce l’ultimo aspetto da considerare in sede di verifica (e se lo stabilimento non avesse registrato nessun problema negli ultimi dodici mesi?). Nulla di diverso da quanto attuabile nel corso di una qualsiasi altra verifica. Considerato che in generale è assai difficile prevedere in astratto e a priori la natura e le cause delle possibili non conformità, appare velleitario prospettare preventivamente le azioni correttive da attuare. Si tratta quindi essenzialmente di una valutazione a posteriori, condotta dallo stabilimento stesso in sede di riesame o da parte dell’Autorità competente in sede di verifica. Tre gli aspetti fondamentali da prendere in considerazione: - le responsabilità in merito all’adozione delle azioni correttive; - la gestione dei prodotti ottenuti in condizioni di non conformità (tutti i prodotti sottoposti a un trattamento non rispondente ai criteri stabiliti sono stati identificati e segregati?); - le misure attuate dallo stabilimento per riportare i processi sotto controllo (sono state ricercate e rimosse le cause che hanno portato alla deviazione? Lo stabilimento si è assicurato che i processi siano di nuovo sotto controllo? Come?) - il riesame delle procedure interne per assicurarsi che le stesse mantengano la propria efficacia (l’incidente è dovuto a una carente applicazione delle procedure previste? All’occorrere di un evento straordinario, non ragionevolmente ripetibile, può essere escluso che si ripresenti?).
Conclusioni Come ricordato in premessa, i trattamenti termici degli alimenti perseguono obiettivi diversi, alcuni di carattere edonistico (miglioramento delle caratteristiche di palatibilità), altri di ordine tecnologico, altri ancora di tipo igienico-sanitario. Questi ultimi rivestono un’importanza particolare, tanto che il regolamento sull’igiene dei prodotti alimentari vi dedica uno specifico capitolo dell’allegato. L’apparente semplicità dei processi di trattamento termico, nulla toglie alla complessità delle verifiche che possono, e devono, essere condotte al fine di assicurare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi desiderati. Un impianto di trattamento termico può, alle volte, sembrare difficilmente verificabile, soprattutto nel caso in cui non sia mai possibile osservare direttamente l’alimento (c.d. “impianti a cielo chiuso”): materia più per ingegneri o idraulici che per professionisti del settore alimentare. Un approccio sistematico, che parta dai criteri progettuali e costruttivi degli impianti, per passare alle modalità con le quali questi vengono operati, all’esame della documentazione alla base delle scelte effettuate e delle registrazioni attestanti le misure attuate, permette di comprendere a fondo il funzionamento di questi sistemi, di valutarne il funzionamento e le performance e, alla fine, di esprimere un giudizio di conformità in relazione ai requisiti legali e tecnologici nonché alla loro capacità di assicurare il raggiungimento degli obiettivi. 12
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Oltre ai criteri di cui all’allegato I al regolamento, dovrà essere preso in considerazione anche quanto disposto all’art. 5.2 in materia di monitoraggio delle contaminazioni ambientali. All. III, sez. IX, capitolo II, capo II. Art. 6 bis e All. V Ibis per i metodi di prova per l’attività della fosfatasi alcalina.
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Acrilammide: applicazione del Regolamento UE 2017/2158 nella produzione industriale degli alimenti Acrylamide: application of EU Regulation 2017/2158 in the industrial production of food
• RIASSUNTO
• PAROLE CHIAVE
L’acrilammide è una specie chimica, che si forma durante la cottura di molti alimenti a partire da zuccheri e aminoacidi. La formazione di acrilammide è favorita principalmente da due condizioni di processo, ovvero temperature di cottura superiori ai 120°C e bassa umidità relativa. Per questo motivo gli alimenti in cui si riscontra un elevato tenore di acrilammide sono: patatine e patate fritte a bastoncino, pane, cereali per la prima colazione, biscotti e cialde, cracker, fette biscottate caffè e succedanei del caffè. L’acrilammide è un composto chimico classificato come cancerogeno e genotossico, sul quale anche l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha recentemente emanato un parere scientifico. A tale proposito l’Unione Europea ha emanato il Regolamento UE 2017/2158 che “istituisce misure di attenuazione e livelli di riferimento per la riduzione della presenza di acrilammide negli alimenti”. In questo Regolamento vengono affidate agli Operatori del Settore Alimentare (OSA) le procedure necessarie a raggiungere gli obiettivi fissati dal Regolamento, predisponendo un programma per la campionatura e l’analisi dell’acrilammide nei prodotti alimentari. Lo sviluppo di nuove tecnologie, come l’introduzione dei forni combinati a vapore, e l’ottimizzazione dei processi produttivi può quindi aiutare la prevenzione della formazione di questo composto altamente nocivo.
acrilammide, formazione/prevenzione, sicurezza alimentare, Reg. UE 2017/2158 • KEYWORDS acrylamide, making/prevention, food safety, Reg. EU 2017/2158
• SUMMARY Acrylamide is a chemical compound, formed during the cooking of many foods from sugars and amino acids. The acrylamide formation is favored by two process conditions: cooking temperatures above 120°C and low relative humidity. For this reason, foods with a high acrylamide content are: potato crisps, french fries, bread, breakfast cereals, biscuits and waffles, crackers, rusks, coffee and coffee substitutes. Acrylamide is a chemical compound classified as carcinogenic and genotoxic, upon which the European Food Safety Authority (EFSA) has recently issued a scientific opinion. In this context the European Union has issued the EU Regulation 2017/2158 which “establishes mitigation measures and reference levels for reducing the presence of acrylamide in food”. In this Regulation, the Food Sector Operators (FSO) are entrusted with the procedures necessary to achieve the objectives set by the regulation, preparing a program for the sampling and analysis of acrylamide in food products. The development of new technologies, such as the introduction of combined steam ovens, and the optimization of production processes can therefore help prevent the formation of this highly harmful compound.
M. Rapa - R. Ruggieri - G. Vinci* Sapienza Università di Roma Dipartimento di Management Via del Castro Laurenziano 9 00161 Roma *email: giuliana.vinci@uniroma1.it
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Introduzione L’acrilammide o propenammide (C3H5NO), è l’ammide dell’acido acrilico. Questa specie chimica si forma durante la cottura degli alimenti a partire da zuccheri e amminoacidi, reazione di Maillard. L’acrilammide conferisce particolari caratteristiche organolettiche, che inducono il consumatore ad eccedere dei prodotti che la contengono. Le condizioni che favoriscono la formazione di tale composto, sono la temperatura di cottura superiore ai 120°C e la bassa umidità relativa, per questo si può facilmente trovare nei prodotti sottoposti a frittura, cottura al forno o alla griglia. I prodotti alimentari in cui l’acrilammide è maggiormente presente sono: caffè e succedanei del caffè, patatine e patate fritte a bastoncino, prodotti da forno come pane, biscotti, dolci e fette biscottate. Recentemente l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha confermato le valutazioni secondo le quali l’acrilammide presente negli alimenti può aumentare l’incidenza dell’insorgere di tumori nei consumatori di tutte le fasce d’età. Gli studi condotti su cavie da laboratorio dimostrano una grande probabilità di correlazione tra l’assunzione di acrilammide e l’insorgenza di tumori e mutazioni genetiche, mentre gli studi effettuati sull’uomo sono alquanto limitanti in quanto evidenziano pareri discordanti. Infatti, l’acrilammide viene classificata come genotossica e cancerogena e la sua DL10 è pari a 0,17 milligrammi di acrilammide al giorno per chilogrammo di peso corporeo. È importante prendere in considerazione l’effetto cumulativo dell’esposizione all’acrilam-
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mide, in quanto i prodotti in cui essa è presente sono tra quelli che vengono maggiormente consumati in Italia. Recentemente è stato emanato il Regolamento UE 2017/2158 che “istituisce misure di attenuazione e livelli di riferimento per la riduzione della presenza di acrilammide negli alimenti”, nel quale vengono affidati agli Operatori del Settore Alimentare (OSA) le procedure necessarie a raggiungere gli obiettivi fissati dal Regolamento, predisponendo un programma per la campionatura e l’analisi dell’acrilammide nei prodotti alimentari.
Dieta mediterranea La dieta mediterranea (DM), riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio orale e immateriale dell’umanità nel 2010, è un regime alimentare diffuso nei Paesi che affacciano sul Mar Mediterraneo, dal quale prende il nome (Saulle et al., 2012). I Paesi in cui la DM è il modello alimentare che più viene adottato dalla popolazione sono: l’Italia, la Spagna, la Grecia e il Marocco. Il concetto di DM è stato introdotto e studiato inizialmente dal fisiologo statunitense Ancel Keys, il quale ne ha indagato gli effetti sull’incidenza epidemiologica di malattie cardiovascolari in un’importante ricerca effettuata in sette Paesi, il “Seven Country Study”. I paesi coinvolti sono stati: Italia, Grecia, Jugoslavia, Finlandia, Paesi Bassi, Giappone e Stati Uniti d’America. Lo studio si è basato sul monitoraggio di volontari (dai 40 ai 59 anni), tenendo conto dei loro differenti stili di vita, abitudini ali-
mentari, fattori di rischio ed incidenza di mortalità dovuta a malattie cardiovascolari. Già dai primi studi condotti negli anni ’60, si è evidenziato come nelle popolazioni italiche e greche ci fosse una minore insorgenza di malattie cardiovascolari. Lo studio continuò negli anni fino al 1990 dove anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) condusse una ricerca parallela al Seven Country Study, che confermò i risultati sul rapporto tra dieta, nutrizione e prevenzione delle malattie croniche (Hone et al., 1990). Proprio per questo motivo la DM viene oggi considerata la più salutare. Il regime alimentare della DM si fonda sul consumo di grandi quantità di verdure (fresche, di stagione e di origine locale): frutta fresca e dolci contenenti zuccheri raffinati o miele poche volte la settimana; olio di oliva come principale fonte di grassi; latticini (principalmente formaggi e yogurt) consumati giornalmente in modesta quantità; pesce e pollame consumato in quantità modesta; da zero a quattro uova la settimana; carni rosse in modesta quantità e vino consumato in quantità moderata (Murphy et al., 2018). La DM si basa sui tipi di alimenti, ma anche sulla quantità, infatti durante gli studi l’enfasi era posta sulle piccole porzioni che i volontari assumevano anche a causa delle poche risorse economiche alle quali avevano accesso; per questo la quantità delle porzioni è il parametro più importante nella maggior parte delle diete (Velho et al., 2016). Basandosi sugli studi epidemiologici effettuati (soprattutto il Seven Country Study), che avevano dimostrato l’efficacia della DM sulla longevità, è stato elaborato da alcuni studiosi uno schema cono-
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sciuto col nome di “Piramide Alimentare”. La piramide della DM comprende il consumo di circa 2223 porzioni di alimenti al giorno, divise in 3 o 4 pasti. La frequenza con la quale consumare ogni componente è: - Giornaliera: cereali (8 porzioni); frutti (3 porzioni); vegetali (6 porzioni); olio di oliva come principale grasso aggiunto; latte e prodotti del latte (2 porzioni); vino con moderazione (3 porzioni nell’uomo, 1,5 per la donna; acqua in quantità libera; sostituzione del sale per il condimento con spezie (es. origano, basilico, timo ecc.). - Settimanalmente: pesce (5-6 porzioni); pollame e carni bianche (4 porzioni); olive, legumi, noci (3-4 porzioni); patate (3 porzioni); uova (3 porzioni); dolci (3 porzioni). - Mensilmente: carni rosse (4 porzioni). I vari componenti della DM, espressi come percentuali dell’apporto calorico totale sono quindi: cereali 50,0-59,0%, olio di oliva extravergine 13,0-17,0%, vegetali 2,2-3,6%, patate 2,3-3,6%, legumi 3,0-6,0%, frutta 2,6-3,6%, pesce 1,6-2,0%, vino rosso 1,0-6,0%, carne 2,6-5,0%, latticini 2,0-4,0%, uova e grassi animali molto scarsi. Questa dieta ha un contenuto basso in grassi saturi (inferiore al 7,0-8,0%), ed un contenuto totale di grassi al massimo del 35,0%. Il contenuto calorico della DM si attesta attorno a 2.500 kcal per l’uomo e le 2000 kcal per la donna, comunque l’introito calorico non deve andar oltre il consumo metabolico con l’attività fisica. Nelle indagini del “Seven Counrties Study” si trattava di una dieta di una popolazione rurale e povera che svolgeva attività lavorativa nei campi, con il sedentarismo
delle professioni lavorative attuali l’attività fisica richiesta deve quindi essere svolta in separata sede (Panagiotakos et al., 2016).
Alimenti e acrilammide La composizione della DM prevede il consumo di prodotti alimentari a base di cereali per il 50,059,0% e di patate per il 2,3-3,6%. Il prodotto maggiormente consumato è il pane, seguito dalle patatine fritte, biscotti e dolci. Inoltre, la popolazione mediterranea, ed in particolare quella italiana, fa grande uso di caffè. Tutti questi prodotti prevedono una trasformazione con temperature superiori ai 120°C e bassa umidità relativa, caratteristiche che favoriscono la formazione dell’acrilammide.
Prodotti da forno (PF): pane, biscotti, dolci e fette biscottate I PF possono essere differenziati sulla base della presenza, o meno, di un processo fermentativo ed in base al tipo di agente lievitante (naturale o chimico) utilizzato: PF lievitati con lievito naturale, PF lievitati con lievito chimico, PF non lievitati. In Europa si consumano annualmente 64 chilogrammi pro-capite di PF (pane e altri prodotti). Il mercato di questi prodotti vale circa 137 miliardi di euro. Il pane ricopre più della metà del mercato dei PF per 73 miliardi di euro con una produzione complessiva di 38 milioni di tonnellate. Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna si attestano ai primi quattro posti per il consumo di pane. Se si analizza il mercato complessivo dei prodotti della
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panificazione: pane, dolci, cracker e fette biscottate; in questo caso l’Italia si posiziona al quarto posto per il consumo. Secondo recenti statistiche, in Italia si acquistano 57 kg di PF ogni anno pro-capite. I PF sono ottenuti mediante l’impasto di: farina, acqua, sale ed eventualmente una componente lievitante. La fermentazione del composto, qualora prevista dalla tecnica di produzione, è attuata da alcuni microorganismi, meglio conosciuti come Saccharomyces cerevisiae, o per mezzo di una molecola chimica (bicarbonato di sodio, cremortartaro, ecc.). Successivamente la cottura dei PF avviene ad alte temperature e a basso grado di umidità relativa (Tab. 1). Sono proprio queste le condizioni che favoriscono la formazione dell’acrilammide durante la reazione di Maillard, in presenza di zuccheri e amminoacidi (Research and Markets, 2015).
Patatine e patate fritte a bastoncino (PePF) Il mercato delle PePF è uno dei segmenti più rilevanti per quanto riguarda la diversificazione del prodotto. Le PePF sul commercio si presentano sotto diversi aspetti: dalle “classiche” o “french fries”, a foglia o chips, a bastoncini o stiks; inoltre le patate fritte posso subire un’ulteriore trasformazione: come crocchè, rosti o hash brown. Il consumo mondiale annuale di PePF è di 34 kg pro-capite, distribuito in modo eterogeneo nelle diverse aree geografiche: Asia/Oceania 26 kg, Europa 96 kg, Africa 14 kg, America Latina 24 kg e Nord America 58 kg. In Europa, l’Italia si attesta intorno agli 87 kg di patate l’anno, contro i 102 kg degli inglesi e i 113 dei bielorussi. In Italia si producono 17 milioni di quin-
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tali di patate, l’11% dei quali destinati alla trasformazione industriale; di questi ultimi un terzo diventano chips, patatine fritte confezionate, mentre il restante sticks. Le PePF, in Italia, rappresentano un mercato pari a 3 miliardi di euro. La tecnologia di produzione delle PePF consta di diversi step: lavaggio e pelatura delle patate; taglio e scelta dei pezzi conformi agli standard qualitativi; lavaggio dell’amido tramite una o più fasi di cottura in acqua; essiccazione; frittura in friggitrici continue ad immersione a temperature comprese tra 160 e 190°C; raffreddamento ed eventuale surgelazione (Research and Markets, 2017).
Caffè e succedanei del caffè (CeSC) I consumi mondiali di caffè pro-capite sono molto variegati a seconda dell’area geografica: negli USA vengono consumati 4,2 kg di caffè pro-capite/anno, mentre nell’UE 5,2 kg. In Europa il consumo varia dai 7,6 kg in Germania ai 2,4 kg in Portogallo; la Finlandia rappresenta il Paese con il maggiore consumo pro-capite pari a 11,4 kg. L’Italia è al quinto posto come importazioni e al decimo posto in Europa per consumi pro-capite. I succedanei del caffè sono: Caffè d’orzo; Caffè di malto; Caffè di segale; Caffè di cicoria; Caffè di fichi; Caffè di Yannoh (miscela di cereali tostati: orzo, cicoria, segale e ghiande). Si tratta di miscele solubili, quindi, senza caffeina e spesso utilizzate per aromatizzare frullati, yogurt, dolci ma anche piatti decisamente più elaborati. La produzione dei CeSC è composta dai seguenti step: raccolta; defruiting; washing; asciugatura;
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sorting; aging; tostatura e macinatura. La tostatura è la fase in cui i CeSC raggiungono la temperatura di 200°C per circa 15 min (Research and Markets, 2016).
Fromazione dell’acrilammide Nel processo produttivo di tutti gli alimenti sopra riportati, sono presenti degli step “critici” durante i quali si raggiungono le condizioni favorevoli alla formazione dell’acrilammide. Questo composto deriva dalla reazione di Maillard ed è considerata un sottoprodotto indesiderato (Curtis et al. 2016). La reazione di Maillard avviene in presenza di zucche-
ri e proteine (Fig. 1), dando luogo a diverse sostanze dall’odore e dal colore caratteristico (tra le quali l’acrilammide). La reazione di Maillard può seguire diversi percorsi, spesso simultanei fra loro: lo stesso tipo di molecola può infatti andare incontro a destini diversificati (Duda-Chodak et al., 2016). La reazione di Maillard quindi non è una sola, ma è costituita da una serie di fenomeni che si innescano in tre fasi: la prima non presenta effetti visibili, mentre causa la degradazione di alcuni amminoacidi essenziali come l’asparagina; la seconda è responsabile della formazione dei composti odorosi tipici degli alimenti cotti; la terza vede invece la nascita di grosse molecole che conferiscono il tipico colore bruno
Tabella 1 - Trasformazioni chimico-fisiche che avvengono durante la cottura del pane. * Step con rischio formazione acrilammide. Temperatura
Eventi che si verificano durante la cottura
Fino a 40°-45°C
Intensificazione della fermentazione con ulteriore sviluppo di gas e aumento di volume del pane. Il glutine si ammorbidisce e l’amido si elasticizza.
45°-50°C
Inattivazione e morte dei saccaromiceti.
60°C
Formazione della salda d’amido e inizio della denaturazione proteica. I granuli d’amido sottraggono acqua al glutine, estendendo al massimo il reticolo.
65°-80°C
Inizia la coagulazione del glutine; diminuisce fino ad arrestarsi l’attività enzimatica. L’alcol e le altre sostanze aromatiche evaporano. Inizia la caramellizzazione di alcuni zuccheri.
100°C
Completa coagulazione del glutine e parziale gelatinizzazione dell’amido; l’impasto diventa rigido. Evaporazione dell’acqua e formazione della crosta.
120°-140°C*
Destrinizzazione dell’amido e completa disidratazione della crosta che solidifica.
140°-150°C*
Caramellizzazione completa degli zuccheri.
150°-200°C*
Formazione del colore bruno e di sostanze aromatiche, dovute in parte alla reazione di Maillard.
Sopra i 200°C*
Carbonizzazione
acrilammide
Fig. 1 - Reazione di formazione dell’acrilammide partendo da uno zucchero riducente (glucosio) e un amminoacido (asparagina).
agli alimenti. Questa reazione dà origine a numerosissimi composti diversi, non tutti identificati e la cui chimica è ancora in parte da scoprire (Semla et al., 2016). La prevenzione della formazione dell’acrilammide dal punto di vista biochimico è assai difficile. Recenti pubblicazioni evidenziano come la quantità degli zuccheri presenti nell’alimento rallentano la cinetica di formazione dell’acrilammide. Altri studi mettono in evidenza come l’utilizzo dell’enzima asparaginasi (proveniente da Fusarium culmorum (ASP-87), addizionato durante la lavorazione dei PF, inibisce la formazione di questo composto. Nonostante non siano ancora chiari tutti i processi anabolici dell’acrilammide, questi studi hanno dimostrato che l’asparagina ri-
copre un ruolo fondamentale nella formazione dell’acrilammide.
Metodi per la prevenzione della formazione dell’acrillamide Non è del tutto possibile determinare l’effettiva esposizione dei consumatori all’acrilammide, essendo un composto ubiquitario nella DM. L’unica strategia possibile per diminuire la probabilità che un consumatore ne venga a contatto è quella della prevenzione sulla formazione di tale composto negli alimenti. Tale preven-
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zione può essere ottenuta agendo con due strategie differenti: la prima, aggiungendo l’asparaginasi o diminuendo gli zuccheri; la seconda utilizzando implementazioni tecnologiche nel processo di produzione. La bibliografia recente evidenzia come agendo sugli ingredienti del pane e sul loro rapporto si registri una minore formazione dell’acrilammide: il trattamento enzimatico con l’asparaginasi è il modo più efficace per ridurne la formazione (Mohan Kumar N.S. et al. 2014, Meghavarnam A.K. et al. 2018). Altri autori invece hanno condotto studi sul rapporto tra asparagina e zuccheri riducenti (Nguyen H.T. et al. 2017) o sull’effetto delle varie tipologie di zuccheri coinvolti (Nguyen H.T. et al. 2016). Studi molto interessanti si sono incentrati sulla costruzione di un modello cinetico della reazione, usato per ottimizzare le condizioni di produzione dell’alimento riducendo la formazione dell’acrilammide (Isleroglu H. et al. 2012, Van De Fels-Klerx et al. 2014). La seconda strategia coinvolge l’implementazione tecnologica, infatti è nel processo di cottura del pane (Fig. 2) che si arriva alle condizioni ideali per la formazione dell’acrilammide, con temperature superiori ai 120°C e bassa umidità relativa.
Fig. 2 - Processo di produzione del pane.
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In Tab. 1 invece sono riportati in dettaglio i vari step di cottura del pane. La tecnologia che risponde in modo ottimale alle esigenze di regolazione, di temperatura e umidità relativa riguarda l’utilizzo dei forni a vapore e/o forni combinati. Il forno a vapore consente di combinare insieme i sistemi di cottura tradizionale (termoventilata) con quella a vapore. Il passaggio da un metodo all’altro di cottura risulta essere semplice e in qualsiasi momento è possibile decidere quale metodologia eseguire. I forni a vapore consentono di regolare la quantità di vapore da impiegare, in base alla tipologia di alimento da cuocere. Con il forno a vapore, misto con le tecniche termoventilate, è possibile raggiungere livelli molto efficienti di cottura, poiché il vapore viene diffuso in maniera uniforme garantendo così una notevole qualità degli alimenti. Questo permette un risparmio di tempo e di energia, rispetto alla cottura classica (Isleroglu et al., 2012). Le temperature raggiunte da un forno a vapore sono differenti: con la cottura con solo vapore la temperatura varia fra i 30 e i 120°C; combinando entrambe le metodologie di cottura, vapore e termoventilata, la temperatura può raggiungere i 250°C. I forni che consentono di cuocere a vapore, presentano due tipologie di funzionamento: - modelli che impiegano l’acqua, spruzzata da particolari iniettori, all’interno degli elementi riscaldanti del vano cottura, mentre il vapore viene nebulizzato uniformemente all’interno del forno; - modelli che consentono di sfruttare solamente il vapore, prodotto da un generatore autonomo all’esterno della camera di cottura.
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I primi modelli di forno vengono impiegati per la cottura di alimenti che richiedono una temperatura che superi i 100°C; i secondi, in cui è possibile regolare la temperatura del vapore, sono indicati per la cottura di alimenti quali: patate, carne, impasti o verdure in foglia (Isleroglu et al., 2017).
Regolamento (Ue) 2017/2158 L’Unione Europea, nel novembre del 2017, ha emanato il Regolamento (UE) 2017/2158 che “istituisce misure di attenuazione e livelli di riferimento per la riduzione della presenza di acrilammide negli alimenti”. Questo regolamento è stato emanato dal legislatore in seguito alla crescente attenzione dei consumatori sui danni che l’acrilammide può provocare alla salute umana. Proprio su questo argomento l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) nel 2015 ha emanato un parere scientifico sulla presenza di acrilammide negli alimenti, dopo aver condotto una valutazione dei rischi connessi per la salute. Alcuni studi condotti sugli animali, hanno evidenziato che l’acrilammide presente negli alimenti aumenta il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori di tutte le fasce d’età. Data l’ubiquità dell’acrilammide nella dieta giornaliera l’allarme riguarda tutti i consumatori, in particolare le categorie più sensibili, bambini e anziani. Gli studi condotti su cavie da laboratorio dimostrano una grande probabilità di correlazione tra l’assunzione di acrilammide e l’insorgenza di tumori e mutazioni genetiche, mentre i limitati studi effet-
tuati sull’uomo evidenziano pareri discordanti. Infatti, l’acrilammide viene classificata come genotossica e cancerogena e la sua DL10 è stata stabilita come 0,17 milligrammi di acrilammide al giorno per chilogrammo di peso corporeo. Il suddetto Regolamento fornisce quindi indicazioni sui livelli di riferimento di acrilammide che un alimento deve contenere. Il Regolamento (UE) 2017/2158 è inteso a garantire un elevato livello di tutela dei consumatori in relazione alla sicurezza degli alimenti, in quanto l’acrilammide è considerato un contaminante secondo il Reg. (CEE) n. 315/93, costituendo un pericolo chimico nella catena alimentare. Nella normativa vengono indicati gli operatori del settore alimentare (OSA) come responsabili per le misure di prevenzione e di attenuazione della formazione dell’acrilammide negli alimenti. Nell’articolo 2 vengono riportate le misure di attenuazione che gli OSA devono perseguire. Le strategie proposte per la riduzione della formazione di acrilammide negli alimenti cotti prevedono interventi su tutto il processo di produzione, dalla scelta delle materie prime ai pretrattamenti dell’alimento fino alle condizioni di trasformazione. Ad esempio, nell’allegato I, Capitolo X vengono riportare le indicazioni per la produzione di pane. Le indicazioni iniziano dalla farina che deve provenire da coltivazioni di cereali dove si siano seguite sia le buone pratiche agricole in materia di concimazione, in particolare per quanto riguarda il mantenimento del tenore di zolfo equilibrato nel terreno e la corretta applicazione di azoto; sia le buone pratiche fitosanitarie atte a prevenire le infezioni fungine. Queste condizioni prevengono la formazione dell’a-
acrilammide
sparagina, un composto di fondamentale importanza per la formazione dell’acrilammide durante la reazione di Maillard. Altri accorgimenti che gli OSA devono attuare riguardano: la cottura del pane (cotto fino al raggiungimento di una colorazione finale più chiara), l’allungamento dei tempi di fermentazione, la riduzione del calore applicato (ottimizzando temperatura e tempo di cottura), la sostituzione del fruttosio con il glucosio (soprattutto nei prodotti contenenti bicarbonato di ammonio (E503) o l’uso dell’asparaginasi per ridurre il tenore di asparagina. Nell’allegato IV sono riportati i livelli di riferimento di acrilammide negli alimenti (Tab. 2), questi livelli devono essere accertati in seguito ad opportuno campionamento e successiva determinazione quantitativa dell’acrilammide.
Conclusioni La prevenzione della formazione dell’acrilammide è possibile attenendosi alle direttive del nuovo Regolamento UE 2017/2158, il quale prevede delle misure di attenuazione che gli OSA devono seguire. Nel Regolamento e nei suoi allegati, sono descritte tutte le misure di prevenzione che prevedono interventi su tutto il processo di produzione, dalla scelta delle materie prime allo stoccaggio del prodotto. Nell’allegato IV sono inoltre riportati i livelli di riferimento per l’acrilammide negli alimenti ed in particolare nei PF. Il modo migliore per la prevenzione della formazione di questo composto rimane comunque la sensibilizzazione del consumatore, che deve essere maggiormente informato riguardo
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Tabella 2 - Livelli di riferimento dell’acrillamide negli alimenti (All. IV, Reg. UE 2017/2158). Alimento
Livello di riferimento [µg/kg]
Patate fritte a bastoncino pronte per il consumo
500
Patatine (chips) a base di patate fresche e a base di pasta di patate Cracker a base di patate Altri prodotti a base di pasta di patate
750
Pane morbido - Pane a base di frumento - Pane morbido diverso dal pane a base di frumento
50 100
Cerali per la prima colazione - prodotti a base di crusca e cereali integrali, cereali soffiati - prodotti a base di frumento e segale - prodotti a base di granturco, avena, spelta, orzo e riso
300 300 150
Biscotti e cialde Cracker esclusi i cracker a base di patate Pane croccante Pane con spezie (panpepato) Prodotti simili agli altri prodotti di questa categoria
350 400 350 800 300
Caffè torrefatto
400
Caffe (solubile) istantanei
850
Succedanei del caffè: - succedanei del caffè contenenti esclusivamente cereali - succedanei del caffè contenenti esclusivamente cicoria Alimenti per la prima infanzia, alimenti trasformati a base di cereali destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, esclusi biscotti e fette biscottate Biscotti e fette biscottate destinate ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia
ai problemi derivanti dalla cottura di questi prodotti. Proprio in questo senso, l’implementazione delle tecnologie va in aiuto al consumatore con l’introduzione di forni combinati attraverso i quali è possibile scegliere la cottura a vapore, andando quindi ad aumentare la percentuale di umidità relativa nella camera di cottura e prevenendo la formazione dell’acrilammide. È difficile fare una stima dell’assunzione reale di acrilammide dei con-
500 4.000 40 150
sumatori poiché è legata alla quantità degli alimenti consumati ogni giorno. L’acrilammide inoltre è presente anche nel fumo di tabacco, fonte non alimentare di esposizione per fumatori e non fumatori (tramite il fumo passivo). Inoltre l’acrilammide ha un’ampia varietà di usi industriali non alimentari e pertanto per alcune persone l’esposizione può avvenire mediante assorbimento cutaneo o per inalazione sul luogo di lavoro.
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L’innovazione in scena a Monaco
Si è conclusa la 24ª edizione di Iba, il salone internazionale per il settore della panificazione, della pasticceria e degli snack che ha richiamato a Monaco di Baviera 76.800 visitatori qualificati e ha visto sottoscrivere contratti per 2,1 miliardi di euro da parte dei 1.373 espositori intervistati. Gli operatori hanno apprezzato particolarmente i test sui nuovi prodotti e le novità proposte in materia di tecniche di produzione, materie prime e arredi per negozi. Fra le tendenze discusse al salone, che andranno a delineare il futuro nei prossimi tre anni, il posto d’onore spetta alla digitalizzazione, dove sia gli espositori che i visitatori hanno individuato nelle soluzioni e nei processi digitali, nei nuovi modelli di business e nella sicurezza dei prodotti le linee di sviluppo chiave del settore.
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L’Iba non è solo un’esposizione di prodotti, ma anche una piattaforma di conoscenze e ispirazione, come dimostra l’ampio numero di temi trattati nell’ambito dell’Iba Forum o nella nuova area Speakers Corner, dove sono state proposte complessivamente oltre 100 presentazioni. L’obiettivo era non solo mettere gli spettatori direttamente in contatto con gli esperti del settore, ma anche presentare conoscenze e competenze pratiche subito applicabili nella realtà quotidiana, con benefici concreti. La prima edizione degli Iba Virtual Bakery Tour ha proposto un nuovo canale virtuale che spalanca le porte a universi e opportunità innovative: grazie all’uso di occhiali per la realtà virtuale e video immersivi a 360 gradi, i visitatori han-
no potuto visitare panifici innovativi in Germania, Grecia, Islanda, Austria e Stati Uniti, raccogliendo idee e spunti preziosi per la loro attività. Fra le attività collaterali, la premiazione dei campionati mondiali juniores di pasticceria organizzati dall’UIBC, che in questa edizione ha incoronato il cinese Haoran Lyu, impostosi su rivali provenienti da Taiwan, Islanda, Norvegia, Brasile, Cina e Giappone. Il clima di ottimismo nei padiglioni si è riflesso anche nella valutazione complessiva sulla congiuntura economica del settore: in un sondaggio indipendente, sette visitatori su dieci hanno dichiarato che la situazione economica migliorerà o resterà buona. La prossima edizione di Iba si svolgerà dal 23 al 28 ottobre 2021 a Monaco di Baviera.
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Haas e Bühler insieme come una sola realtà Haas e Bühler si sono presentate per la prima volta insieme all’Iba dove, grazie all’opportunità di toccare con mano le soluzioni e di discuterne con gli esperti presenti, i visitatori hanno potuto sperimentare il valore aggiunto che possono attendersi dall’unione di due leader del mercato mondiale. La reazione dei clienti a questa novità dimostra che il messaggio è stato ascoltato ed accolto positivamente. Dalla collaborazione del Gruppo Haas, leader mondiale nelle attrezzature per la produzione di waffle, biscotti e altri prodotti da forno, e di Bühler, leader mondiale nelle apparecchiature per la produzione di alimenti, è nato un centro di competenza unico per soluzioni complete per l’industria dolciaria e dei prodotti da forno che offre agli operatori del settore in tutto il mondo l’opportunità di avvalersi di soluzioni integrate lungo l’intera catena di processo basate sul valore aggiunto, dalla materia prima al prodotto finito, ricevendo il tutto da un unico fornitore. Un esempio di questo approccio integrato è rappresentato dal processo di produzione 1:1 di biscotti ricoperti di cioccolato. Inoltre sono state presentate soluzioni di processo altamente innovative come la selezionatrice ottica Sortex, l’impastatrice bivite continua ContiMix ed il forno di cottura completamente automatico EWB-R. “Inno-Lab”, momento dove esperti del settore alimentare e cioccolatieri hanno realizzato dolci e prodotti da forno per la degustazione e presentato idee per nuovi prodotti ai clienti, si è affiancato al più tradizionale spazio espositivo, ricevendo un entusiastico riscontro
Lo stand Bühler e Haas a Monaco.
anche grazie ad un approccio che, in un dialogo aperto con il coinvolgimento di tecnologi alimentari e cioccolatieri presenti presso lo
stand, ha consentito di realizzare il prodotto desiderato, grazie ad un pensiero comune che inizia proprio dal risultato finale.
Linee pizza “gluten free” Esperienza, passione, innovazione e soddisfazione sono i cardini della filosofia di lavoro di Alba & Teknoservice, fattori che, data la crescente richiesta da parte di clienti e mercato, hanno portato l’azienda a realizzare linee Pizza Gluten Free estremamente performanti e personalizzabili, che stanno avendo grande successo a livello mondiale. I concetti alla base di queste machine sono stati esibiti e dimo-
strati durante l’ultima fiera Iba a Monaco, con grande soddisfazione dei clienti e dei visitatori. Si tratta di linee con pressatura a freddo dotate di dispositivi sincronizzati che garantiscono accuratezza e regolarità nel processo, così come soluzioni innovative per la lavorazione delle palline di impasto, sempre con possibilità di automatizzare i processi successivi alla linea per la realizzazione di prodotti sempli-
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Un particolare della linea per pizza gluten free presentata a Monaco (Alba & Teknoservice).
ci in termini di ingredienti e aspetto, la cui qualità e gusto sono in grado di soddisfare anche la clientela più esigente. Tutto è concepito e disegnato per lavorare con impasti molto delicati come quelli senza glutine. Ciò è possibile grazie agli oltre 35 anni di esperienza di Alba nel settore, a cui si affianca l’attenzione alle esigenze del cliente che ha portato l’azienda a specializzarsi in macchine personalizzate.
Cuocitore per caramello La caramellizzazione è uno dei più importanti processi di imbrunimento negli alimenti, insieme alle reazioni di Maillard e all’imbrunimento enzimatico. Il processo di caramellizzazione inizia con lo scioglimento dello zuc-
Il nuovo sistema ETC gestisce accuratamente il riscaldamento dei cuocitori Firex.
industrie alimentari
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chero ad alte temperature, seguito dalla formazione di schiuma. In questa fase il saccarosio si decompone in glucosio e fruttosio. Avviene quindi una fase di condensazione, in cui i singoli zuccheri perdono acqua e reagiscono tra loro. I passi successivi comprendono isomerizzazioni e ulteriori reazioni di disidratazione. Un’ultima serie di reazioni di frammentazione e polimerizzazione porta alla produzione rispettivamente di aroma e colore tipici. Il risultato finale è una complessa miscela di vari componenti ad alto peso molecolare, polimeri spesso usati come coloranti in prodotti alimentari (E150), dalle cole alla salsa di soia, dai dolciumi ai gelati. In realtà tutte le reazioni che avvengono durante il processo di caramellizzazione non sono ancora ben conosciute e portano alla formazione di colori e sapori desiderabili quando il processo è controlla-
to, ma un attimo di distrazione sarà sufficiente per avere sapore e aroma di zucchero bruciato. I cuocitori Firex sono equipaggiati con il nuovo sistema ETC che gestisce accuratamente il riscaldamento tramite l’utilizzo di 2 sonde di temperatura: una a diretto contatto con il prodotto che rileva l’avanzamento della cottura, e una immersa nel fondo vasca, posta a soli 2 mm di distanza dal prodotto, che consente di mantenere costante e precisa la temperatura di riscaldamento. Tutte le variabili di processo, comprese impostazioni mixer e l’aggiunta di avvisi, possono essere salvate in ricette multifase rendendo la produzione costante e facilmente programmabile. La specifica configurazione del mixer con raschiatori in peek e riscaldamento sulle pareti laterali rendono i cuocitori Firex i partner ideali per la produzione di tutte le varianti di caramello.
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Le cinghie e i nastri trasportatori utilizzati nella lavorazione degli alimenti devono essere realizzati con materiali adatti al contatto del cibo, in accordo con le normative europee EU1935/2004, EU10/2011 and EU 174/2015. Puliti, sicuri e resistenti agli olii e ai grassi, le soluzioni Megadyne per l’industria del Food sono utilizzabili lungo tutto il processo produttivo di tutti i tipi di prodotti alimentari, umidi e secchi. La gamma comprende: le cinghie sincrone Megalinear FC e Megapower FC; i nastri trasportatori in poliuretano, PVC e poliestere (Serie P - P8/A/BL e P9/A/BL/PX; Serie R - R13/LB; Serie F - F10/AB) disponibili anche con tasselli, profili e pareti laterali.
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Clippatrici per sacchetti Comi Pak lavora nel settore packaging da oltre 20 anni e si è specializzata nella progettazione e produzione di macchine clippatrici e legatrici twist per la chiusura di sacchetti prevalentemente alimentari. La gamma completa, composta da macchine manuali e automatiche, da tavolo e non, soddisfa qualsiasi necessità grazie all’adattabilità e alla capacità di personalizzazione, mentre alcuni particolari modelli possono essere anche integrati all’interno di macchine confezionatrici. I settori di applicazione delle clippatrici Comipak spaziano in campo alimentare dai prodotti da forno alla panificazione e pasticceria, ai caseifici industriali ed artigianali.
Clippatrice passo passo A480PL/PLM (Comi Pak).
La clippatrice passo passo A480PL/PLM, ad esempio, è un modello di produzione consolidata e affidabile, utilizzabile su più turni di produzione al giorno. La versione A480PLM, a movimentazione meccanica, garantisce precisione, alte velocità e bassi consumi
grazie all’utilizzo di motori “brushless” ad alto rendimento. Ideale in abbinamento a confezionatrici verticali e orizzontali dalle elevate prestazioni, la tradizionale A480PL, ad alimentazione elettropneumatica, si distingue per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
Macchine e linee per panificazione IBL – Industrial Bakery Line – è specializzata nella progettazione, realizzazione ed installazione on-site di layout produttivi ad alta automatizzazione e di macchinari tecnologicamente all’avanguardia per la lavorazione di prodotti da forno: dal pane e sfogliati ai biscotti di ogni tipo. IBL offre anche manutenzione e assistenza, ammodernamento e modifica di linee produttive esistenti: sempre all’insegna della più evoluta concezione del servizio e fornendo soluzioni progettuali innovative e originali caso per caso. Gli impianti produttivi e i macchinari per l’industria bakery progettate e costruite completamente presso il quartier generale dell’a-
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zienda, nei pressi di Verona, rispecchiano lo stato dell’arte del settore e garantiscono le soluzioni su misura più appropriate, innovative
e cost-effective, in ogni contesto produttivo e scenario economico, con soluzioni dallo stoccaggio delle materie prime, all’impasto e alla
Porzione di linea per focaccia, pane arabo, pizza e similari (IBL).
fiere
formatura, alla cottura, fino al confezionamento del prodotto finito. Anche grazie alla stretta collaborazione tecnica con i partner fornitori di componentistica, le linee di produzione bakery IBL offrono affidabilità totale e lunga durata, flessibilità, semplicità di manutenzione e garanzia poliennale del costruttore, caratterizzate inoltre da versati-
lità, facile e rapida conversione per ogni tipologia e variante di prodotto finito. Per la pasta sfoglia, ad esempio, IBL offre linee con un range di larghezza che varia da 600 a 1.600 mm, costruite solo con materiali di elevata qualità e i cui punti di forza sono l’alta efficienza, la facilità di pulizia e la facilità nel cambio del prodotto.
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Per quanto riguarda invece la produzione di focaccia, pane arabo, pane ciabatta, pita, pizza e altre specialità, le linee IBL si caratterizzano per il forno ad alta temperatura che, attraverso un piano di cottura a pietra naturale, è in grado di trasmettere al prodotto il calore tipico del metodo artigianale.
Stazione di formatura per pane CSC Sartori, focalizzata nella progettazione e costruzione di macchine per la panificazione destinate sia al settore industriale che a quello artigianale con una gamma di macchine arricchite da soluzioni tecnologiche di grande automazione pur mantenendo un utilizzo semplice ed intuitivo, ha proposto, ad esempio, la spezzatrice arrotondatrice volumetrica automatica SVP e la formatri-
ce L-500 RT che, in abbinamento, danno vita alla moulding station MDS. Questa stazione di formatura modulare, maneggevole, ergonomica e comodamente regolabile, permette di ottenere diversi formati di pane: hot dog, filoncini, finger rolls e altro ancora. Dal pannello touch screen della spezzatrice arrotondatrice SVP vengono impostate le velocità dei tap-
Stazione di formatura multi-formato MDS (CSC Sartori).
peti di formatura, con la possibilità di salvataggio dei singoli settaggi. La macchina è composta da due sistemi: uno di spezzatura e arrotondatura e uno di avvolgitura e pressatura che, uniti a un tappeto di ritorno, permettono all’operatore – da un’unica postazione – di inserire l’impasto all’interno della spezzatrice e ricevere il prodotto formato, pronto per le lavorazioni successive. In particolare, MDS-RT è una stazione di formatura multi-formato di larghezza 500 mm, con struttura in acciaio inox e gestita da pannello elettrico; è composta da una stazione di schiacciatura a rulli, una rete avvolgitrice, un pressoio con doppio tappeto motorizzato e tappeto di ritorno. Opzionali sono lo sfarinatore sul tappeto filonatore, il controllo da pannello in linea, il tappeto disponibile in diversi materiali e il controllo velocità tappeto inferiore con inverter senza testate di pressatura. La MDS-LN, invece, è una stazione di formatura multiformato composta dagli stessi elementi della precedente con l’eccezione del tappeto di ritorno.
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Elevatori/rovesciatori di vasche Starmix è specializzata nella produzione di mescolatrici planetarie per pasticceria artigianale e industriale. Per agevolare l’operatore nella fase di svuotamento del prodotto dalle vasche produce inoltre elevatori/ribaltatori, tamponi pneumatici di trasferimento e progetta sistemi particolari su richiesta specifica del cliente. Ne sono un esempio gli elevatori/rovesciatori Help1 per vasche da 200 a 800 litri, utilizzati per elevare e rovesciare il contenuto delle vasche su tramogge che alimentano linee di produzione per prodotti di pasticceria realizzati con qualunque tipo di impasto. Caratterizzati da una struttura solida in acciaio inox AISI 304 micro pallinato, hanno un’altezza di rovesciamento standard di 3.000 mm ed un sistema di trasmissione mediante motoriduttore con catena doppia e singola di sicurezza. Montati su due ruote girevoli e due fisse per facilitare lo spostamento, sono dotati di gabbia di protezione costruita secondo la normativa CE con porta di accesso controllata da microinterruttore, comando ad azione mantenuta con uomo presente per comandare la macchina, scivolo per indirizzare il prodotto sulla tramoggia di carico; doppio inverter per la gestione delle velocità; pannello comandi con selettore a sette posizioni con icone per facile utilizzo; soffietto di protezione per la trasmissione e controllo automatico di usura della trasmissione. Gli elevatori/rovesciatori Helo1, inoltre, effettuano la rotazione di rovesciamento e traslazione di salita e discesa vasca in modo indipen-
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dente, oltre al rallentamento automatico nella fase terminale della discesa vasca secondo la normativa CE. Ricordiamo infine la presenza e il blocco vasca controllati secondo la normativa CE e il posizionamento dei comandi atto a garantire la massima visibilità durante tutte le fasi di sollevamento, rovesciamento e discesa della vasca. Come optional è disponibile un sistema raschiante motorizzato solidale al movimento della vasca per facilitarne la pulizia.
Elevatore/ rovesciatore di vasche Help1 (Starmix).
Macchine per il settore dolciario Rollmatic vanta oltre 30 anni di costanza, dedizione e sperimentazione nella produzione di macchine per il settore dolciario, e si è specializzata in sfogliatrici, planetarie e taglierine che per la maggior parte esporta all’estero. L’azienda si avvale dei più evoluti sistemi di progettazione in 3D che permettono la simulazione del funzionamento delle macchine, identificando e risolvendo eventuali criticità sin dalle prime fasi.
Linea per pasta sfoglia (Rollmatic).
Questo si traduce in maggior affidabilità che, assieme al forte impegno nella ricerca e a tecnologie produttive innovative, hanno consentito a Rollmatic di raggiungere un livello qualitativo e di efficienza riconosciuti a livello internazionale. Conoscenza del processo della lavorazione artigiana e tecnologia si condensano nelle macchine Rollmatic, tecnicamente aggiornate ma sempre rispettose della tradizione.
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Cucimax e caramellizzazione La caramellizzazione è uno dei più importanti processi di imbrunimento negli alimenti. I cuocitori Firex sono equipaggiati con il nuovo sistema ETC che gestisce accuratamente il riscaldamento tramite l’utilizzo di 2 sonde di temperatura: una a diretto contatto con il prodotto e una immersa nel fondo vasca. Tutte le variabili di processo, comprese impostazioni mixer e l’aggiunta di avvisi, possono essere salvate in ricette multifase rendendo la produzione costante e facilmente programmabile. La specifica configurazione del mixer con raschiatori in peek e riscaldamento sulle pareti laterali rendono i cuocitori Firex i partner ideali per la produzione di tutte le varianti di caramello. Il controllo di temperatura permette di lavorare anche i prodotti più delicati a temperature inferiori evitando qualsiasi reazione non desiderata. Tecnologia e innovazione 100% made in Italy.
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Impastatrici Escher Mixers è specializzata nella produzione di macchine per l’impasto e la miscelazione per i settori della panificazione e della pasticceria, ed oggi vanta una gamma estremamente completa, con numerosi modelli in grado di coprire sia le esigenze dell’artigianato che dell’industria. Tutte le macchine sono caratterizzate robustezza, longevità, accuratezza delle finiture e qualità dell’impasto che riescono ad ottenere. La MR Professional line, ad esempio, è costituita da impastatrici a spirale a vasca estraibile con sistema conico di bloccaggio e movimentazione della vasca brevettato. La rotazione della vasca è data da un albero conico che garantisce un numero costante di giri vasca, migliorando quindi la qualità dell’impasto e la performance della macchina. La capacità della vasca varia, a seconda dei modelli, da 80 a 500 kg. La MD Line identifica invece una serie di impastatrici con sistema di scarico dal fondo vasca che depone l’impasto su un nastro tra-
Impastatrici con sistema di scarico dal fondo vasca MD Line (Escher Mixers).
sportatore o su una vasca movibile. Il sistema di impasto può essere tramite spirale MD-Line o doppio utensile (MDW-Line). Questo sistema compatto, composto da una o più serie di impastatrici, permette di alimentare direttamente le linee di produ-
Sgusciatrice per uova La polacca Ovo-Tech ha presentato le sue macchine sgusciatrici per uova, utilizzate per produrre uova fresche liquide e separare il tuorlo dall’albume. Queste unità, che imitano il processo di sgusciatura manuale, utilizzano particolari coltelli per tagliare e aprire i gusci, operando nel rispetto dei più rigorosi standard igienici. Le capacità produttive variano da 1.600 a 25.600 uova/h. La gamma dell’azienda polacca comprende serbatoi buffer, filtri, sistemi di stoccaggio per le uova, riempitrici bag in box e pastorizzatori semi-automatici o automatici.
industrie alimentari
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zione. Un’estensione dell’impianto prevede la possibilità di un sistema per il riposo degli impasti. La macchina è stata progettata tenendo conto in particolare degli aspetti di igiene e di funzionalità, in particolare la pulizia del tappo di chiusura della vasca. La trasmissione della vasca garantisce giri costanti e questo migliora la qualità dell’impasto. La stessa trasmissione è stata concepita per una maggiore durata ed una assenza di manutenzione se comparate alle classiche ruote di frizione utilizzate nel settore. L’impastatrice è disponibile con una serie di optional a completamento, come il Vario Drive System (VDS) che permette la regolazione della velocità dell’utensile di impasto e della vasca. La capacità varia da 160 a 500 kg.
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Rivestimenti antiaderenti Chemours ha presentato un nuovo portafoglio di sistemi di rivestimento antiaderente in fluoropolimero Teflon per teglie e stampi, studiati per aiutare i panifici industriali a migliorare le prestazioni, riducendo i tempi di elaborazione e l’impatto ambientale ed estendendo la durata degli stampi. Al centro della presentazione fieristica dell’azienda, quest’anno sono state proposte alcune novità: polveri PFA con prestazioni migliorate, elaborazione più semplice e minore impatto ambientale; rivestimenti superficiali e medi in PFA, con resistenza all’abrasione e alla permeazione migliorate; rivestimenti superficiali e medi FEP che riducono i tempi di elaborazione e con proprietà di rilascio superiori; primer senza NMP con resistenza alla corrosione migliorata; pre-primer che aumenta la resistenza alla corrosione e la scorrevolezza.
Chemours ha proposto nuovi rivestimenti antiaderenti per teglie e stampi per panificazione.
I rivestimenti proposti da Chemours, applicabili su teglie e stampi in acciaio al carbonio, alluminio, acciaio alluminato e acciaio inossidabile, offrono un’eccellente resi-
stenza agli ingredienti utilizzati nella produzione del pane durante i cicli di cottura in continuo, a cui si associa uno stegliamento affidabile senza l’uso di olio e grassi.
Linea di panificazione Turri ha presentato la tecnologia No-Stress di tutti i suoi componenti che permette di produrre, in modo artigianale come fatti a mano, una vasta gamma di prodotti quali: ciabatte, pani tondi, filoni, ecc. I prodotti risultano sempre naturali, ben alveolati e di alta qualità senza dover ricorrere ad additivi chimici. Cuore della linea è la spezzatrice Gravi-Flux che, con le sue celle di carico ad alta sensibilità, assicura una elevata precisione di peso. Grazie alla laminazione a rulli bat-
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tenti ed il taglio a ghigliottina, la pasta è priva di tensioni e può essere subito arrotondata e persino filonata senza dover ricorrere a costose e ingombranti celle di riposo intermedio. L’elevatissimo grado di automazione permette che un solo operatore sia sufficiente per tutta la linea, garantendo così un rapido ritorno dell’investimento. Il prodotto finito arriva sempre all’uscita dell’ultima macchina, qualunque sia la forma che si vuole ottenere (rettangolare, tondo o filone), consenten-
do così un’efficiente organizzazione del laboratorio. Nel dettaglio, la linea si compone di: Spezzatrice No-Stress Gravi-Flux per la laminazione a rulli battenti e il taglio con controllo peso, che non maltratta l’impasto e produce pani leggeri ed alveolati come lavorati a mano con mattarello e coltello; Arrotondatrice a moto eccentrico regolabile Gravi-Rondo, che arrotonda accarezzando l’impasto come la mano del panettiere. L’eccentricità regolabile della campana oscillante
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permette di arrotondare una grande varietà di pezzature; Gravi-Split è invece il nastro divisore che distanzia i pezzi quando si lavora a due vie; il Filonatore No-Stress Gravi-Forma, dotato di nastro pressoio motorizzato per allungare la pasta dolcemente senza danneggiare le fibre; il centratore ottico Gravi-Centra, che centra e allinea i pezzi per il successivo integliamento; infine, l’integliatore automatico Gravi-lnteglia, adatto a teglie di larghezza 800 mm e di diverse lunghezze, dotato di rullo motorizzato per i filoni/baguette.
Porzione della linea universale per pane Gravi Line (Turri).
Sistemi industriali di stoccaggio, trasporto e dosaggio B&B Silo Systems progetta e costruisce sistemi industriali di stoccaggio, trasporto e dosaggio polveri alimentari e liquidi, in base alle esigenze degli utilizzatori. Tra i vantaggi dell’automazione della produzione figurano il risparmio sul costo delle materie prime, l’eliminazione di operazioni manuali come il solle-
vamento di pesanti sacchi o la loro movimentazione, il trasporto, completamente automatico, delle materie prime fino alle impastatrici, in quantità precise e predeterminate, e l’igiene dell’area produttiva, conforme alle normative HACCP. L’azienda ferrarese, in particolare, realizza stazioni di dosaggio, mi-
Impianto per il dosaggio di polveri (B&B Silo Systems).
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cro-dosatori e impianti di dosaggio in continuo, individuando le soluzioni più appropriate ai singoli casi. Nel dosaggio e miscelazione di macro e micro ingredienti, polveri o granuli, in peso o a volume, la capacità delle tramogge è modulare e può dunque essere aumentata successivamente. Il dosaggio e la miscelazione di macro e micro ingredienti, liquidi o fluidi viscosi può avvenire in peso o a volume, con controllo della temperatura, mediante l’uso di acqua di rete, acqua calda e acqua refrigerata. In particolare, nel dosaggio in continuo, macro e micro-prodotti (polveri, granuli, solidi e liquidi) vengono dosati in volume dal sistema di estrazione dei sili, delle tramogge, delle vuota big-bag o delle vuotasacchi. Il prodotto viene prelevato nell’esatta quantità richiesta dalla ricetta preimpostata, e convogliato attraverso sistemi di trasporto sino al ciclone di alimentazione. L’utilizzo di filtri consente la fuoriuscita dell’aria di trasporto, separata dal prodotto, e la pulizia delle maniche.
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Macchine confezionatrici Schib Packaging ha partecipato alla fiera Iba di Monaco assieme alla consociata Hayssen Flexible Systems (marchio Simionato), specializzata in sistemi di confezionamento verticale e pesatrici multi-teste. Entrambe le aziende appartengono alla divisione BW Flexible Systems, una delle nove unità operative della famiglia Barry-Wehmiller. Barry-Wehmiller, con la sua piattaforma BW Packaging Systems, è un leader mondiale in tecnologie e servizi presente sul mercato dell’imballaggio da più di 100 anni, e vanta attualmente un fatturato di oltre 3 miliardi di dollari e un team di più di 12.000 persone distribuite in oltre 100 siti in tutto il mondo. In particolare, la divisione BW Flexible Systems è in grado di fornire una gamma completa di soluzioni per il packaging, che vanno dal confezionamento verticale a quello orizzontale tipo flow-pack tradizionale o richiudibile e relativi sistemi di alimentazione, fino a soluzioni per riempimento e sigillatura di buste preformate, oltre a tecnologia per la realizzazione delle stesse. Fin dalla sua fondazione nel 1968, Schib Packaging si è specializzata nella progettazione e produzione di macchine confezionatrici orizzontali flow-pack che trovano applicazione nelle più svariate industrie e spaziando in numerosi settori alimentari, dai biscotti a caramelle e panetteria. La gamma di macchine Schib Packaging comprende modelli con bobina alta e bobina bassa, sistemi di saldatura rotativi, D-cam, a movimento accompagnante o a ghigliottina, in grado di utilizzare vari tipi di materiale d’incarto, dal film
polipropilene al polietilene, fino a laminati, film barriera e termoretraibili. Tutte le soluzioni Schib Packaging, dalle macchine singole fino alle linee più complesse, sono interamente progettate in casa da un team aziendale di disegnatori. Forte della sua esperienza nell’industria dolciaria, della panetteria e degli snack, ad Iba Schib Packaging ha affrontato le tematiche del confezionamento in atmosfera modificata (MAP) ponendo
150 confezioni/minuto. Altri vantaggi sono rappresentati il formato veloce e un design igienico di alto livello che assicura facilità di pulizia e manutenzione ed ergonomia per l’operatore. Nell’ambito del confezionamento in atmosfera modificata (MAP), Schib dispone anche del modello CO50TG con un nuovo sistema “box motion” veloce, in grado di realizzare fino a 75 confezioni al minuto, ossia circa il 30% in più rispetto alla versione box motion
Modulo di gestione ranghi (Schib Packaging).
sotto i riflettori una confezionatrice flow pack con testata di saldatura Long-Dwell, configurata per croissant e wafer. La macchina Integra, concepita per il confezionamento alimentare ad alta velocità e la realizzazione di saldature a tenuta, assicura prestazioni eccezionali in condizioni difficili e nelle applicazioni che richiedono l’inserimento di gas protettivo per prolungare la shelf-life di molti prodotti alimentari. La velocità ottenibile è di
precedente. La macchina è completamente elettronica con tecnologia di controllo multi- asse, con ben 5 servo motori indipendenti, ed offre all’operatore la comodità di un pannello touch screen da 7 pollici montato su braccio girevole. Su richiesta, sono disponibili anche sistemi di rilevazione perdite e misura MAP. Il controllo e la risoluzione di problemi a distanza sono possibili grazie a un dispositivo di servizio remoto all’avanguardia.
industrie alimentari
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Tecnologie di imaging ottico Opto Engineering si è evoluta negli anni, inserendo nel mercato centinaia di nuovi prodotti e sviluppando molteplici ambiti di competenza, specializzandosi nelle tecnologie di imaging ottico. L’obiettivo è quello di produrre e fornire ogni singolo componente necessario alle applicazioni di imaging: partendo dal know-how in ambito ottico e proseguendo con le competenze in materia di illuminazione, fornisce la miglior combinazione di strumenti disponibili nel mercato dei sistemi di visione artificiale. Per tutti questi motivi Opto Engineering è diventata il partner di riferimento in applicazioni ottiche di alta gamma per molte delle maggiori aziende di sistemi di visione artificiale in tutto il mondo. In particolare, ad Iba Opto Engineering ha presentato Albert, un
Unità di visione ad intelligenza artificiale Penso (Opto Engineering).
sistema di autoapprendimento preconfigurato dedicato alle esigenze dell’industria alimentare, ideale per controllare la qualità di una gran varietà di prodotti da forno,
come cornetti e biscotti, ma anche di prodotti surgelati, cioccolatini e altri alimenti, anche se disposti in modo disordinato e con diversi orientamenti. Questa unità di ispezione visiva apprende le caratteristiche di un prodotto direttamente dalla linea di produzione e ne valuta autonomamente la qualità; è molto semplice da usare e non richiede complicate procedure di programmazione da parte di utenti esperti, per essere subito pronto a controllare nuovi prodotti con caratteristiche diverse. Penso è invece un’unità computazionale basata sull’intelligenza artificiale per applicazioni di imaging. Grazie al sistema di autoapprendimento, apprende le caratteristiche attese di un prodotto visionando una piccola serie di campioni, indipendentemente dall’eventuale presenza di prodotti difettosi. Una volta addestrato, Penso inizia a funzionare autonomamente e avvisa nel caso di situazioni anomale.
Trattamenti e rivestimenti antiaderenti P.D. Service è specializzata nel coating industriale, con trattamenti destinati ai più svariati campi di utilizzo. Exelia, ad esempio, sono
Stampi con rivestimento antiaderente (PD Service).
industrie alimentari
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coating applicabili su materiali metallici e non metallici anche per uso alimentare, in grado di soddisfare requisiti applicativi di severità alta o estrema. L’antiaderenza è solo la più nota delle molte caratteristiche di questi rivestimenti: l’eccellente resistenza all’invecchiamento, anche in presenza di alte temperature e prodotti chimici aggressivi, oltre alla resistenza ambientale (all’ossidazione, alla luce, a un range di temperature da -200°C a oltre 500°C, all’attacco di microrganismi), all’assenza di contaminanti, alla resistenza elettrica, alla corrosione, all’abrasione e all’usura, ne fanno una linea
di prodotti unica, versatile e dalle svariate applicazioni. Tutti i materiali utilizzati nella manifattura degli stampi e delle attrezzature per l’industria alimentare possono essere rivestiti, fra cui alluminio, acciaio inox, lamiera alluminata e lamiera bluita. Le caratteristiche dei rivestimenti antiaderenti si traducono in una serie di vantaggi: minore necessità di lavaggi delle teglie, riduzione dei rischi di incendio nei forni, maggiore durata delle teglie e stampi perché protetti dalla corrosione dovuta all’umidità, ai sali e alle sostanze acide presenti nell’ambiente di cottura.
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Il rivestimento applicato su teglie per pane e pizza, per dolci (come stampi per pandoro e teglie per croissant), forme per pane in cassetta e pan bauletto, teglie per grissini (utilizzando la versione di colore nero per attirare il calore) permette di migliorare gli standard di cottura e garantisce una serie di vantaggi nei confronti di teglie prive di rivestimento o trattate con elastomero/silicone. Sempre nel bakery può essere applicato su tramogge, stelle, macchine arrotondatrici per godere dell’antiaderenza su impasti crudi, su piastre per cottura di crèpes e gallette/cialde, su
stampi e griglie metalliche per cottura di pesce (per es. tonno) e verdure. Exelia Evolution è invece un rivestimento idoneo al contatto alimentare in grado di soddisfare molteplici esigenze qualora sia necessaria la caratteristica dell’antiaderenza superficiale. I polimeri in esso contenuti riescono a sopportare temperature di esercizio superiori alla media superando infatti i 300°C e contestualmente escludendo qualsiasi emissione gassosa dannosa per la salute. Questo rivestimento si posiziona al più alto grado di performance antiabrasive
e antiusura grazie alla propria compattezza e durezza superficiale. Un altro importantissimo vantaggio di Exelia Evolution consiste nel mantenere inalterate dimensioni e forme dei manufatti in alluminio; ciò non va assolutamente sottovalutato visto che dimensioni e forme solitamente subiscono delle deformazioni durante le fasi di sinterizzazione ad alta temperatura. Può essere applicato in varie colorazioni e, su richiesta, anche con l’effetto “glossy”. Sono disponibili delle versioni in grado di resistere a temperature estreme, superando infatti il limite dei 500°C.
Centrifuga asciuga cassette Grazie alle continue evoluzioni maturate nell’ultimo decennio, Colussi Ermes è diventata leader non solo negli impianti di lavaggio, ma anche nei sistemi di asciugatura di teglie, cassette e carrelli. Ha partecipato ad Iba presentando innovativi sistemi fra i quali spiccavano le centrifughe asciuga cassette, veloci, compatte, eleganti, con una capacità fino a 2.400 casse/ora nella versione singola, che arriva a 4.200 casse/ora nella versione Twin-lane, con cassette di diversi formati, sia rigide che pieghevoli. Le asciuga cassette a centrifuga della Colussi Ermes possono essere inserite sia all’interno di impianti esistenti che di nuova installazione, dove un design curato nei particolari, con ingombri minimi che variano da 3.800 a 4.200 mm in Ue e da 4.200 a 5.400 mm per il mercato America, consente un adattamento anche in ambienti con spazi estremamente ridotti.
industrie alimentari
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In soli due secondi l’asciuga cassette a centrifuga Colussi Ermes è in grado di ottenere un’asciugatura perfetta con ridotti consumi di energia elettrica (risparmio tra l’80 e il 90%), lascian-
Asciuga cassette a centrifuga (Colussi Ermes).
do un residuo di appena 2-4 g di acqua. Le elevate prestazioni, combinate con un’alta efficienza energetica, la rendono una soluzione efficace e nello stesso tempo conveniente.
Mai più bloccaggi con la tecnologia “wipe away”
In tutto il mondo le caratteristiche delle acque reflue sono diventate sempre più complesse rispetto a pochi anni fa. Allo stesso tempo, la gestione delle reti subisce sempre maggiori pressioni, da un lato per ridurre i consumi d’acqua e dall’altro per ridurre i consumi energetici. La sfida contro i bloccaggi non è mai stata più difficile. Ecco perché Sulzer ha introdotto una nuova comprovata linea di trituratori potenti e affidabili. Questa collaudata tecnologia è stata sviluppata per proteggere le apparecchiature critiche e risolvere i problemi di bloccaggio anche in stazioni di sollevamento che presentano quantità estreme di solidi e fibre, offrendo una maggiore garanzia e capacità di gestione dei crescenti problemi di intasamento. Un altro modo con cui Sulzer aiuta i propri clienti a portare le loro reti fognarie ad un livello sempre più alto di efficienza e di affidabilità. Per maggiori informazioni www.sulzer.com/muffinmonster
La gamma di trituratori Muffin Monster e Channel Monster in team con le pompe per acque reflue più resistenti al bloccaggio presenti sul mercato è la risposta alle sfide di oggi e di domani
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Sistemi di ispezione Multi Eye è il sistema di imaging iperspettrale proposto da EyePro System per il rilevamento e la classificazione automatica di contaminanti tipicamente non rilevabili con le tecnologie tradizionali quali metal detector, sistemi a raggi, sistemi di visione a colori. L’imaging iperspettrale combina invece la spettroscopia e le tecnologie di imaging dallo spettro visibile, al vicino infrarosso (NIR), fino allo spettro infrarosso a onde corte (SWIR), consentendo di analizzare le immagini in tempo reale
e online in applicazioni quali la rilevazione avanzata di corpi estranei, la distribuzione di umidità, l’analisi della composizione del prodotto e del contenuto di grasso. Questi sistemi possono essere personalizzati nel rispetto degli standard internazionali e delle specifiche esigenze, anche grazie ad un’architettura hardware e software modulare. Fra i contaminanti rilevabili figurano frammenti di carta, gomma, legno e plastica.
Struttura di un sistema automatico di ispezione con imaging iperspettrale on-line (EyePro System).
Generatori di umidità ad ultrasuoni per un pane più buono L’umidità è uno dei fattori più decisivi nel processo di cottura che influisce direttamente sulla qualità del pane. Per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, ottimizzare il processo di cottura e risparmiare sull’energia Contronics ha presentato i sistemi ad ultrasuoni di generazione di “nebbia fredda” durante il processo di lievitazione e raffreddamento, con goccioline di diametro compreso tra 1-2 μm. L’aerosol viene diretto attraverso la camera di lievitazione da una corrente d’aria. Alcune gocce evaporano immediatamente, provocando un aumento di umidità uniforme e senza condensa, mentre le restanti rimangono sospese e si depositano sull’impasto, formando un sottile strato di umidità che ritarda la formazione della crosta nel forno, migliorando il trasferimento di calore nell’impasto che viene trasmesso più velocemente, più profondamente e in modo
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più uniforme attraverso il pane. Grazie a questo trattamento il pane non si asciuga e non sviluppa prematuramente la crosta. Inoltre, l’impasto non si attacca e risulta più stabile. Questa tecnologia, applicabile in qualsiasi fase del processo di
lievitazione e a qualsiasi temperatura, consente di regolare l’umidità relativa fino al 100% e di far lievitare e cuocere i prodotti a temperature inferiori o per periodi più brevi, con relativo risparmio energetico.
Lubrificanti per l’industria dei prodotti da forno Bakery Support Worldwide, parte del gruppo Kaak specializzato in consumabili per il bakery, ha proposto i suoi lubrificanti per alimenti ad alte prestazioni a marchio B-SWK studiati per garantire alta qualità, riduzione dell’usura per una maggiore durata, funzionamento silenzioso della linea di produzione, manutenzioni dira-
date e maggiore durata degli impianti. La gamma di produzione comprende i grassi Excell, progettati per una varietà di applicazioni in ambienti con carichi elevati e basse temperature. Sono i più adatti per la lubrificazione nei casi in cui il contatto diretto con il cibo sia inevitabile, tuttavia, funzionano bene
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anche se applicate per proteggere tenute, guide, cuscinetti e lame. Gli oli Excell, invece, aiutano a proteggere le attrezzature da usura eccessiva, attrito, corrosione e ossidazione, dissipando il calore e facilitando il trasferimento della potenza. Sono compatibili con gomma e altri materiali di tenuta e, in alcune circostanze, noti anche per avere un effetto sigillante. Ove necessario, gli oli hanno un effetto penetrante ad alte prestazioni e ottime proprietà di spruzzatura. La gamma compren-
de un lubrificante anticorrosivo idoneo per l’uso sulle catene delle celle di lievitazione. Per una facile applicazione, come il lubrificante universale, viene fornito come bomboletta spray per aerosol. Infine, la pasta Excell aiuta a prevenire il grippaggio, l’usura, la corrosione e l’attrito su elementi di fissaggio, filetti e giunture. È un sigillante di alta qualità, non essiccante, non fusibile, ideale per la lubrificazione di filetti su connessioni di linea che trasportano liquidi e gas.
Nuovi standard per la produzione di biscotti farciti Leader da oltre 50 anni nello sviluppo e nella produzione di sistemi innovativi per l’industria del biscotto, Houdijk Holland ha presentato in anteprima, durante l’ultima edizione di Iba, la nuova piattaforma Mark III. In un contesto di crescente competizione, che spinge i produttori di biscotti ad una continua ricerca d’innovazione, alta produttività e flessibilità di lavoro, la linea Capper di Houdijk è già riconosciuta dal mercato per le sue elevate prestazioni: alta ve-
locità di produzione, design ottimizzato per tener conto delle esigenze di facile igienizzazione e controllo della sicurezza microbiologica, flessibilità operativa per la gestione di biscotti di varie forme e dimensioni. A queste eccellenti caratteristiche, la nuova generazione di macchine Houdijk Capper Mark III unisce un significativo aumento delle prestazioni, diventando così, nella produzione del “biscotto farcito”, il sistema innovativo con la massima capacità produttiva sul mercato.
La nuova piattaforma arriva, infatti, a gestire fino a 360 ranghi di biscotti al minuto, il che equivale a 180 ranghi di biscotti farciti/minuto. Con un aumento di capacità superiore al 30% – per riferimento e confronto – il nuovo sistema supera ora la capacità di due streamer a 4 corsie. Il sistema Houdijk Capper è inoltre dotato di un Vision Selector, un modulo d’ispezione che controlla e garantisce la totale efficienza della linea di produzione. Ciò significa che tutti i prodotti vengono verificati prima di accedere all’interno del sistema stesso, al fine di proteggere le attrezzature di produzione, eliminando i biscotti che possono causare arresti e possibili guasti al sistema o richieste di intervento tecnico. Una serie di linee a colori 2D effettua, infatti, la scansione dei biscotti, mentre una camera a 3D ne ispeziona forma, altezza, posizione e, se richiesto, anche il colore. I pezzi non idonei vengono automaticamente scartati mediante applicazione di un getto d’aria ad alta pressione. Il sistema Manifold Houdijk è attualmente disponibile in versione pressurizzata o volumetrica in grado di creare un singolo punto, una striscia, un co-deposito o un deposito incapsulato o rotante.
Sistema Houdijk Capper con Vision Selector (Houdijk Holland).
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Riempitrice asettica La riempitrice asettica mod. Argo di Ing. A. Rossi nasce con l’obiettivo di fornire un prodotto che unisca semplicità ed eccellenza, come confermato dalla sua linea pulita ed essenziale. Nel cuore di questa riempitrice si trova la camera asettica, un ambiente a tenuta stagna totalmente pressurizzato, in grado di garantire un elevato livello di sterili-
tà del prodotto. Un design del flusso di processo in acciaio inox AISI 316 completamente igienico, sviluppato sulla base delle linee guida EHEDG e 3A, e la possibilità di sanificare la camera asettica mediante vapore, clorina e oxonia, la rendono particolarmente adatta al riempimento di prodotti ad alto pH in sacchi pre-sterilizzati. La macchina, con movimento elettrico
delle teste, è ideale, inoltre, per il riempimento di prodotti cubettati e in pezzi fino a 40 mm, grazie alla valvola a 2” di dosaggio prodotto a corsa completa, che preserva la qualità e la texture del prodotto finito. Argo è stata ideata con lo scopo di possedere un’alta affidabilità e ridurre al minimo gli sforzi legati alla manutenzione, valutando come ottenere un risultato ottimale tramite l’utilizzo di meno parti mobili e un design semplificato. L’impiego di misuratori di portata massica in combinazione con unità elettroniche di controllo del peso dedicate consente un’accuratezza di riempimento ineguagliabile anche nel caso di piccoli contenitori, unitamente all’eliminazione dei costi di manutenzione delle celle di carico tradizionali. Allo stesso tempo i movimenti guidati elettronicamente permettono migliori performance, azzerando il rischio di contaminazione di olio sull’imballo. Un modulo opzionale di gestione via web è disponibile per il confezionamento automatico di contenitori bag-inbox da 20-10-5 L.
Particolare della riempitrice asettica Argo in funzione (Ing. A. Rossi).
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Cinghie, nastri e soluzioni modulari per il food Megadyne Group, multinazionale specializzata in strumenti per la trasmissione di potenza e la movimentazione automatizzata, produce e commercializza una vasta gamma di prodotti che trovano applicazione in tutti i principali settori industriali: cinghie sincrone dentate in poliuretano e gomma, cinghie piane, nastri trasportatori, cinghie trapezoidali, catene e nastri modulari in plastica e metallo, pulegge e articoli complementari. Fondata nel 1957 a Torino, si è trasformata in 60 anni da piccola azienda familiare a importante gruppo internazionale, con 15 stabilimenti produttivi e oltre 50 uffici commerciali in EMEA, APAC e Americhe. Un’evoluzione costante e continua che ha consentito a Megadyne di raggiungere una posizione di primissimo piano tra le società leader del settore, proponendosi come fornitore unico e affidabile, garantendo efficienza e velocità operativa anche nelle soluzioni custom-made e mantenendo sempre al centro del suo concetto d’impresa l’attenzione alle persone e al territorio, l’innovazione di prodotto e l’aspirazione continua agli elevati standard di qualità. Allo sviluppo di nuove soluzioni per il settore alimentare Megadyne ha dedicato risorse e investimenti, e oggi propone una gamma che comprende: le cinghie sincrone Megalinear FC e Megapower FC; i nastri trasportatori in poliuretano, PVC e poliestere (Serie P P8/A/BL e P9/A/BL/PX; Serie R R13/LB; Serie F - F10/AB) disponibili anche con tasselli, profili e guide laterali.
Le cinghie sincrone Megapower FC (Megadyne).
La recente acquisizione del Gruppo Ave ha ampliato la capacità d’offerta di Megadyne ai nastri modulari, dalle soluzioni adatte al trasporto di prodotti freschi (carne, vegetali e prodotti caseari) ai nastri per le torri di raffreddamento dei prodotti da forno. Facili da pulire, sicuri e resistenti agli olii e ai grassi, le solu-
zioni Megadyne per l’industria del Food sono utilizzabili lungo tutto il processo produttivo di tutti i tipi di prodotti alimentari, umidi e secchi. Le cinghie e i nastri trasportatori Food di Megadyne sono realizzati con materiali adatti al contatto col cibo, in accordo con le normative europee EU1935/2004, EU10/2011 and EU 174/2015.
Un’applicazione al food dei nastri trasportatori di Megadyne.
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Materiale plastico marcabile laser per l’industria alimentare Ensinger ha ampliato la propria gamma di semilavorati plastici per il settore alimentare con materiali marcabili con laser per marcatura UV. Il nuovo Tecaform AH LM, una resina acetalica copolimero (POM-C) appositamente modificata, consente una marcatura laser dei componenti tecnici con ottimo contrasto, soddisfacendo anche i severi requisiti normativi del settore alimentare e farmaceutico (FDA, Reg. UE 10/2011). La marcatura laser è tra i sistemi di etichettatura più affidabili in quanto risulta permanente, a prova di contraffazione e chiaramente leggibile. A differenza delle superfici incise, i componenti marcati laser sono facili da pulire e, contrariamente alle marcature ad inchiostro che possono consumarsi durante il ciclo di vita del componente, non vi è alcun rischio di contaminazione del prodotto alimentare o farmaceutico. Il POM-C naturale, prodotto ampiamente utilizzato in queste industrie, nella sua formulazione normale non può essere marcato con laser UV, per cui Ensinger ha sviluppato uno speciale compound modificato. Dati personalizzati come testi, numeri, simboli grafici e codici che facilitano la tracciabilità possono essere facilmente impressi sul materiale, disponibile nelle colorazioni chiare bianco e grigio, impiegando processi automatizzati. Grazie all’elevato contrasto, sono inoltre possibili marcature facilmente leggibili anche con caratteri molto piccoli, inferiori a 1 mm. Le caratteristiche meccaniche e la lavorabilità dei semilavorati
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La resina POM-C Tecaform AH LM consente una marcatura laser ad elevato contrasto e soddisfa gli stringenti requisiti delle normative per l’industria alimentare (Ensinger).
estrusi in Tecaform AH LM white e Tecaform AH LM grey sono simili a quelle ben note del TECAFORM AH natural. Il nuovo POM marcabile laser, Tecaform AH LM white è disponi-
bile in lastre (formato 620 x 3000 mm, spessori 20, 40 e 60 mm) e barre tonde (lunghezza 3 m, diametri 40 e 60 mm). La variante Tecaform AH LM grey è prodotta da Ensinger su richiesta.
Dosatori mescolatori continui Il dosatore-mescolatore continuo della Tecno 3, serie MDC, è utilizzato nel processo di produzione del cioccolato e delle creme per dosare e miscelare in modo omogeneo tra di loro gli ingredienti liquidi e solidi previsti nelle ricette. Può alimentare impianti di raffinazione, oppure essere inserito quale unità autonoma in diverse posizioni sulle linee produttive (es. aggiunta di frazioni solide o aromi), grazie al basamento dotato di ruote che consente un facile spostamento.
La precisione nel dosaggio degli ingredienti è garantita da un software appositamente dedicato, che dà la possibilità di registrare i dati dell’operazione. Tutti gli altri parametri, quali la temperatura della vasca, la velocità ed il senso di rotazione del mescolatore, il livello del prodotto, ecc., sono controllati da PLC e impostabili da schermo touch-screen. L’opportunità di avere a disposizione agitatori intercambiabili con differenti forme geometriche in funzione dei prodotti da tratta-
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re assicura sempre un risultato ottimale nella miscelazione. Il dosatore-mescolatore continuo della Tecno 3 ha un ingombro limitato e permette di gestire quantità ridotte di miscela. Consente un veloce cambio di ricetta con una accurata pulizia radicale, grazie allo sgancio rapido dei contenitori di lavoro degli ingredienti solidi, alla possibilità di sostituire interamente il gruppo di aromatizzazione per evitare inquinamenti, allo smontaggio agevole della vasca di miscelazione e all’utilizzo di un nastro di trasporto del prodotto (da MDC a punto di impiego) montato a sbalzo per l’estrazione laterale del tappeto.
Dosatore-mescolatore continuo MDC per liquidi e solidi (Tecno 3).
Sistema twist di movimentazione di lattine e barattoli Magnoni, azienda di Modena che dal 1956 produce e commercializza in tutto il mondo sistemi di movimentazione su misura per l’industria alimentare, per la movimentazione di lattine e barattoli propone il “Twist Automatico vuoti”, soluzione che introduce un nuovo ed efficace concetto di rovesciamento di 180° per lattine e barattoli vuoti, in grado di gestire tutti i formati presenti sul mercato attuale. L’innovativo sistema consente di effettuare automaticamente il cambio formato, in maniera semplice e istantanea, per mezzo di un PLC e di attuatori elettrici, abbattendo drasticamente i tempi di fermo linea e i relativi costi di mancata produzione. In più, sono stati ulteriormente facilitati sia l’ispezionabilità che l’accesso della macchina. Anche sul fronte della produttività, la proposta di Magnoni ha rag-
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giunto livelli d’eccellenza: il “Twist Automatico” può infatti raggiungere una velocità fino a 130.000 cph. Con un solo sistema Magnoni garantisce quindi la gestione di tutti i formati lattina in uso (con diametro da 52 a 66 mm e con altezza da 87 a 180 mm). Il Twist multiformato, evitando lunghi e costosi fer-
Sistema twist di movimentazione di lattine e barattoli (Magnoni).
mi linea, è quindi la soluzione ideale per quelle aziende di imbottigliamento che hanno in produzione diversi formati di lattine. Un PLC può essere fornito per gestire automaticamente i cambi di formato. Si tratta di un sistema utile per diversi usi quali ad esempio riempitrice, pre e post rinser.
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Particolari in materiale polimerico per il food & beverage Il settore delle macchine destinate alla lavorazione alimentare, al loro confezionamento e all’imbottigliamento trae notevoli vantaggi dall’utilizzo di particolari in materiale polimerico, che si rivelano in grado di fare la differenza a più livelli: sia dal punto di vista tecnico-prestazionale, sia da quello dell’ottimizzazione economica. La bassa densità delle materie plastiche consente, ad esempio, di contenere il peso e l’inerzia dei componenti, aprendo alla realizzazione di macchine più veloci e alla possibilità di ridurre le dimensioni di particolari e meccanismi diversi, come boccole, ingranaggi, cuscinetti o addirittura motori, ottenendo anche significative ottimizzazioni di costo. Geartec è in grado di supportare i costruttori di macchine ed impianti alimentari sin dalla fase progettuale, collaborando con gli uffici tecnici e di qualità sulla scelta del materiale plastico più adatto, considerato che l’adozione di un particolare polimero – e delle sue lavorazioni – rappresenta spesso un aspetto dirimente ai fini tecnico-economici, e che sono numerosi gli aspetti da affrontare in fase progettuale nel mondo del food & beverage e del packaging, dai requisiti prestazionali al rispetto delle specifiche iniziali, dal funzionamento e la durata della macchina a, ovviamente, la garanzia del mantenimento delle proprietà dei cibi e della rispondenza agli standard e alle normative richiesti per ogni singola applicazione. Come illustra Giancarlo Piatti, Direttore Generale di Geartec, la
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resistenza chimica e alla corrosione fornita dai tecnopolimeri protegge i componenti sottoposti ai lavaggi e alle sanificazioni – per cui spesso si usano anche sostanze aggressive – necessari a garantire la pulizia e l’igiene della macchina; mentre la resistenza ter-
Particolare in Peek usato per linee di imbottigliamento (Geartec).
mica e meccanica dei polimeri ad alte prestazioni permette alle materie plastiche di essere utilizzate anche nelle applicazioni più gravose. I pezzi utilizzati nelle macchine per la lavorazione alimentare o per il packaging, sono solitamente ricavati tramite asportazione di truciolo, processo che risulta particolarmente indicato in caso di lotti produttivi medio-piccoli e ove siano prescritte tolleranze dimensionali e di forma ristrette. Ma Geartec è anche in grado
di stampare componenti a iniezione – laddove necessario, per produzioni più ampie – certificando la produzione secondo il Regolamento Europeo 2023/2006 CE (GMP) che stabilisce le buone norme di fabbricazione per materiali ed i pezzi che vengono a contatto con gli alimenti. I materiali utilizzati e disponibili in Geartec per questi settori sono molti – ad esempio, la poliammide, il PTFE, il PE, le resine POM, il PVDF e il Peek – e conformi FDA ed ai Regolamenti Europei 1935/2004 CE e 10/2011 CE e sono completamente tracciabili, sin dal ricevimento della materia prima e anche durante le fasi produttive, attraverso un sistema di controllo a codici a barre e a un archivio documentale elettronico. Ogni singola fornitura può inoltre essere corredata da una Dichiarazione di Conformità che garantisce il cliente e il consumatore finale del rispetto di specifiche e normative cogenti. Lo stesso sistema elettronico permette di verificare l’avanzamento della commessa e lo stato dei controlli qualitativi sui pezzi. I particolari, al termine della produzione, possono essere marcati tramite punzonatrice o laser per facilitarne l’identificazione e il prolungamento della tracciabilità anche presso i magazzini del cliente. Geartec, inoltre è certificata secondo ISO 9001-2015, e, a seguito di un audit specifico, è stata altresì inserita negli elenchi NSF – l’ente USA indipendente che certifica prodotti e produzioni in relazione alla sicurezza di cibi e bevande – quale produttore di particolari a contatto con gli alimenti e, quindi, può marcare i propri pezzi come conformi alle specifiche dell’ente americano.
Conformi ai criteri
HACCP e GMP
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MULTI-SPECTRUM METAL DETECTORS CONFORMI ALLA NORMA FDA 21CFR, PARTE 11 ∫ SICUREZZA ∫ INTEGRITÀ ∫ TRACCIABILITÀ DEI DATI
CONTROLLO AUTOMATICO CERTIFICATO DELLA SENSIBILITÀ DEL SISTEMA
COSTANTE MONITORAGGIO DELLE CARATTERISTICHE DI RIVELAZIONE
ESCLUSIVO SISTEMA DI AUTOAPPRENDIMENTO
INTERFACCIA MODERNA, SEMPLICE E ROBUSTA
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Configuratore per gli equipaggiamenti adatti a ogni tipo di robot industriale Igus presenta il configuratore per equipaggiamenti robot, uno strumento online che consente di trovare velocemente il sistema adatto, tra i vari sistemi di catene portacavi triflex R igus. Facile da montare e da cablare, questa catena portacavi protegge i cavi movimentati sui robot industriali durante i loro movimenti altamente dinamici in qualunque direzione, prolungandone la durata d’esercizio in uso. Con questo strumento – ideato per individuare la giusta componentistica per ogni tipo di robot – l’utente risparmia tempo, e quindi denaro, sin dalla fase di configurazione. Per iniziare, l’utente deve selezionare il produttore del robot, quindi scegliere tipo, modello e assi da equipaggiare. Un’immagine permette di visualizzare il robot e i vari componenti del sistema. Il passaggio successivo comporta la scelta di un sistema di ritrazione che tenga la catena portacavi in tensione, evitando la formazione di anse
e prevenendo i guasti. Infine l’utente configura la catena portacavi triflex R e la dimensione. L’utente può scegliere di aggiungere protezioni ulteriori e di ordinare maglie
aggiuntive per la catena triflex R. Il configuratore crea automaticamente un elenco di tutti i componenti del sistema che può essere trasferito direttamente al carrello per l’acquisto online. Con pochi clic, è possibile trovare anche i modelli CAD dei vari componenti e un rapporto in PDF della configurazione del sistema.
Il nuovo configuratore di equipaggiamenti robot permette di selezionare semplicemente e velocemente il giusto sistema dresspack per oltre 400 modelli robot (Igus).
Nuova tecnologia a raggi X a servizio della sicurezza alimentare Xnext, innovativa scale up milanese, ha annunciato il completamento del progetto XSpectra, una nuova tecnologia a raggi X che rappresenta il più avanzato sistema in grado di rilevare le caratteristiche chimico-fisiche dei materiali in tempo reale e di identificare difetti per food & pharma processing, manifattura industriale e controlli di sicurezza. Ora XSpectra esce dall’ambito della ricerca con un prodotto industrializzato per essere collaudato in una prima applicazione nel settore food, dove dimostra di poter identificare nella polpa di pomodoro corpi estranei a bassa densità come plastiche leggere, pezzetti di legno, parti organiche e mozziconi di sigaretta, ad oggi non altrimenti rilevabili. In pochi millisecondi XSpectra analizza il prodotto e ne decreta la conformità o meno agli standard di qualità richiesti. L’applicazio-
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ne alimentare è stata la prima ad essere portata a compimento in quanto la sicurezza in questo campo è fondamentale, e questa tecnologia rappresenta un’innovazione importante in primis per l’industria del food, poiché propone una soluzione concreta per migliorare la salute e la sicurezza di tutti i giorni. Fondata da Bruno Garavelli e Pietro Pozzi, Xnext ha investito oltre 4 milioni di euro e 4 anni di ricerca e sviluppo per progettare XSpectra, mettendo insieme contemporaneamente tre competenze scientifiche come la fotonica, la microelettronica e l’intelligenza artificiale e sviluppando un know how proprietario e brevettato. Dal 2017 Bruno Garavelli e Pietro Pozzi fanno parte del network di Endeavor Italia, l’organizzazione non-profit che seleziona imprenditori di grande valore per aiutarli a sviluppare il loro business durante la fase di espansione.
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Macchine di confezionamento “smart” SMI progetta e realizza macchine per l’imbottigliamento e il confezionamento dal design innovativo, dotate di tecnologia IoT, per offrire soluzioni intelligenti in grado di soddisfare le esigenze di competitività, efficienza produttiva, flessibilità operativa, risparmio energetico e semplicità di gestione e monitoraggio dell’intero impianto produttivo.
Particolare della confezionatrice LSK SF Ergon (SMI).
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La serie LSK SF Ergon nasce dalla necessità di offrire una macchina ad hoc per il confezionamento di contenitori rigidi nei formati in solo film e disporre pertanto di una macchina estremamente compatta, facile da gestire e monitorare. Esposta al salone internazionale All4Pack nella versione LSK 30 SF Ergon, la macchina è dotata di portelle di protezione scorrevoli in alluminio anodizzato e di forma arrotondata, che consentono di avere tutti i motori, a basso consumo energetico, in posizione esterna rispetto ai gruppi meccanici di azionamento. Il sistema di chiusura delle portelle è dotato di un dispositivo di decelerazione, che rallenta la fase finale della corsa accompagnando la portella in maniera armonica. Il processo di confezionamento in solo film è estremamente fluido: sul nastro di ingresso della macchina, dotato di catene in materiale
termoplastico a basso coefficiente d’attrito, un dispositivo pneumatico e barre di separazione sincronizzate elettronicamente provvedono a raggruppare nel formato desiderato i contenitori sfusi per il successivo transito nella sezione di avvolgimento film e nel tunnel di termoretrazione. Riassumendo, la LSK 30 SF è una macchina automatica adatta per il confezionamento di diversi tipi di contenitori nei formati solo film, con il cambio formato di tipo manuale che permette di adattarsi velocemente a diversi formati da lavorare per produrre in modo efficiente ed economico. Di dimensioni molto ridotte adatte a soddisfare le esigenze di chi non dispone di ampi spazi produttivi, vanta un ottimo rapporto qualità/prezzo grazie ad una serie di soluzioni tecnologiche d’avanguardia con prezzi molto competitivi. Altri plus sono l’unità di taglio film dal design compatto e la lama del coltel-
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lo gestita da un motore brushless a trasmissione diretta “direct-drive”, che rende più precisa l’operazione di taglio e semplifica la manutenzione, mentre la struttura ergonomica e funzionale consente all’operatore di svolgere facilmente tutte le attività connesse all’utilizzo e alla manutenzione dell’impianto.
Tunnel di termoretrazione per ogni esigenza SMI offre una vasta gamma di tunnel di termoretrazione, che vantano soluzioni tecniche d’a-
flussi d’aria calda su tutta la superficie del pacco in formazione, assicurando una retrazione complessiva di alta qualità; inoltre, all’uscita dal tunnel, il fardello è sottoposto ad un processo di raffreddamento immediato tramite un avanzato sistema di ventilazione, che ne fissa forma, qualità estetiche e rigidità per prevenire deformazioni o rotture durante le fasi successive di imballaggio. I tunnel di termoretrazione SMI sono progettati per consentire all’operatore un facile accesso in totale sicurezza alle parti interne dell’impianto durante le operazioni di manutenzione e pulizia, che, tra l’altro, sono mol-
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sito è ottenuto dalla combustione di metano anziché dal riscaldamento di apposite resistenze elettriche. I tunnel alimentati ad energia elettrica possono essere dotati di catena in fibra di vetroresina in dotazione standard (trattiene più efficacemente il calore, riducendo quindi il consumo di energia, con rari depositi di film su questo tipo di catena) oppure di catena metallica in dotazione standard o opzionale a seconda del modello macchina (rilascia più calore, per cui i consumi sono leggermente superiori, ma allo stesso tempo assicura una migliore giunzione del film al di sotto del pacco).
Tunnel di termoretrazione alimentato a gas metano
Forno di termoretrazione (SMI).
vanguardia per contenere i consumi energetici e garantire la massima compatibilità ambientale. Ad esempio, i tunnel di termoretrazione della nuova versione ST Ergon gestiscono in modo efficiente ed omogeneo la distribuzione dei
to ridotte rispetto ad altri sistemi di concezione tradizionale. I forni della serie ST Ergon sono disponibili nella versione alimentata ad energia elettrica oppure a gas metano, dove il calore necessario alla termoretrazione dei pacchi in tran-
Accurati test di laboratorio dimostrano che, nei Paesi in cui il gas naturale è reperibile a prezzi convenienti, l’impiego di un tunnel di termoretrazione alimentato a metano assicura un risparmio fino al 60% (riferito ai costi dell’energia elettrica in Italia nel 2017) sui consumi energetici rispetto alla tradizionale alimentazione a corrente elettrica. Lo sviluppo di una nuova serie di tunnel ST Ergon alimentata a gas ha avuto origini proprio da questa considerazione, in modo da poter offrire una tecnologia innovativa e a basso impatto ambientale ai clienti che possono approvvigionarsi di gas metano a prezzi vantaggiosi. Questa soluzione ad elevato contenuto tecnologico, eco-sostenibile e a ridotto impatto ambientale per la termoretrazione dei pacchi può essere abbinata a tutte le fardellatrici e le confezionatrici combinate prodotte da SMI.
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Un concentrato di energia confezionato con efficienza L’azienda canadese Riverside Natural Foods produce palline e barrette di cereali e le commercializza in oltre 8.000 negozi in Canada e negli Stati Uniti con la marca MadeGood. Gli snack – privi di allergeni, almeno quelli più comuni, e prodotti esclusivamente con ingredienti provenienti da agricoltura biologica – offrono una sferzata di energia sana sempre a portata di mano. Fino a poco tempo fa la società confezionava i suoi snack in modo semi-automatico, ma l’enorme crescita ha reso necessario, dal marzo del 2018, l’investimento in una soluzione automatizzata, individuata nell’impianto TLM della Schubert in virtù dell’altissima fles-
sibilità e della scalabilità offerte, oltre alla struttura compatta dell’impianto e alla velocità del cambio di formato che lo rendono la migliore soluzione per il futuro. Per la Riverside poi è stata decisiva la vicinanza del team canadese della Schubert North America che garantisce un servizio di assistenza completo. La Riverside ha ordinato alla Schubert una linea picker TLM composta da cinque macchine parziali per il confezionamento finale delle palline di cereali della marca MadeGood Granola Minis. L’impianto TLM confeziona i flowpack contenenti gli snack dai gusti assortiti in cartoni di diverse dimen-
sioni e in sacchetti dai formati speciali. Secondo i desideri del cliente la Schubert ha creato diverse confezioni che insieme alla Riverside sono state ottimizzate nel design ed adattate alla lavorazione con la macchina.
La crescita richiede soluzioni automatizzate La Riverside produce le palline di cereali in cinque gusti diversi: chocolate chips, frutti di bosco, mela e cannella, banana e cioccolato, fragola. Attualmente questi gustosi snack vengono confezionati in cartoni da 4, 5 e 28 prodotti dello stesso gusto. Alla Riverside l’applicazione prevede cinque robot F4 pick-and-place in grado di inserire nei cartoni fino a 400 flowpack al minuto. Inoltre, con l’aiuto dei robot trasportatori Transmodul e l’impiego di un sistema di riconoscimento delle immagini intelligente che li raggruppa, gli snack di gusti diversi possono venire confezionati automaticamente sulla macchina oppure, a scelta, manualmente in grandi sacchetti da 20 pezzi. L’alimentazione dei prodotti è fornita da tre macchine flowpack TNA verticali uguali la cui portata arriva fino a 150 flowpack al minuto per macchina.
Pre-raggruppamento in diversi formati
L’impianto realizzato per la Riverside Natural Foods è fornito di un percorso Transmodul che collega senza interfacce i processi all’interno della macchina. I robot F2 spostano e chiudono i cartoni (Schubert).
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Per il confezionamento nei cartoni i singoli prodotti monogusto vengono alimentati continuamente nell’impianto su tre nastri trasportatori. Parallelamente i pretagliati dei diversi cartoni vengono prelevati automaticamente dal magazzino e poi formati ed incollati da un
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L’impianto Schubert della Riverside confeziona i flowpack contenenti le palline di cereali nei cartoni.
robot F2. I Transmodul trasportano i cartoni alla prossima stazione, dove cinque robot F4 pick-and-place li riempiono con i prodotti.
Due scanner larghi 600 mm identificano l’orientamento e la posizione dei flowpack. Tale informazione viene inviata ai robot F4 pick-and-place per permettere il corretto prelievo e deposito dei flowpack nelle scatole. I cartoni riempiti poi vengono spostati da un primo robot F2 su un trasportatore a vuoto e da qui, con un secondo robot F2, vengono chiusi e contemporaneamente spostati sul nastro di uscita. Per i formati speciali in cui i flowpack vengono confezionati nei sacchettoni, lo scanner riconosce anche il gusto sulla base del colore del flowpack. Ciò permette di pre-raggruppare in modo intelli-
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gente i diversi gusti delle palline di cereali, nonostante i gusti vengano alimentati in modo indifferenziato sul nastro prodotti. I gruppi di 4 flowpack ciascuno (due pezzi per ogni gusto) vengono raggruppati sui Transmodul e poi spostati da un robot F2 sul nastro di uscita per l’ulteriore lavorazione da parte della Riverside. Con la tecnologia modulare TLM delle macchine Schubert e la loro alta scalabilità e flessibilità la crescita della Riverside può proseguire senza intoppi. Grazie a moduli o utensili supplementari le macchine si adattano velocemente in caso di ampliamento della gamma di prodotti o della portata della produzione.
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elettronica automazione
Assistenza immediata in loco tramite app e Live Chat
Minebea Intec, precedentemente nota come Sartorius Intec, a breve metterà a disposizione dei suoi clienti “miRemote”, uno strumento di assistenza agile e versatile che consente agli utenti di accedere direttamente ai servizi offerti dal fornitore leader di soluzioni industriali di pesatura e ispezione. L’assistenza immediata in loco avviene tramite un’app. Attraverso una Live Chat, i tecnici dell’assistenza di Minebea Intec possono rispondere alle domande o analizzare i problemi in tempo reale, fornendo così un primo supporto tecnico. Lo strumento di assistenza offre continuità di supporto tecnico tra la fase di manutenzione preventiva ed eventuali guasti che si possono verificare, rendendo così ininfluenti i limiti posti dalle distanze e dai fusi orari.
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Con la funzione “finger pointing”, il tecnico di assistenza di Minebea Intec può fornire direttamente un’assistenza precisa.
elettronica automazione
miRemote si basa sulla tecnologia Augmented Reality e consente a Minebea Intec di rendere la propria assistenza accessibile da qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi momento. Questo strumento intuitivo aiuta a ridurre o prevenire i guasti, incrementando al contempo la disponibilità tecnica di impianti ed apparecchiature e diventando così un componente essenziale di una strategia di prevenzione. I tecnici dell’assistenza possono seguire le fasi del processo dalla loro postazione ed assistere gli utenti indicando o utilizzando movimenti visivi con la funzione “finger pointing”, per esempio. Le possibilità di impiego di miRemote sono molteplici e sono adattate alle esigenze dei clienti di Minebea Intec. Che si tratti di correggere l’operatività tecnica, ana-
lizzare gli errori o identificare rapidamente la parte di ricambio, tutte le funzioni sono concepite per supportare gli utenti nel lavoro e ridurre con efficienza eventuali tempi di fermo produzione.
Pronto soccorso via smartphone o tablet Nel Minebea Intec Service Center, il tecnico può visualizzare esattamente i dati rilevati dallo smartphone o dalla fotocamera del tablet del cliente e può quindi diagnosticare errori di utilizzo o messaggi di errore e fornire un’assistenza precisa. Sono disponibili numerose funzioni innovative, quali ad esempio “hands overlay” e “finger pointing”, che integrano la comunicazione verbale e scrit-
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ta. Inoltre, il tecnico può mostrare documenti e registrare video da valutare poi in un secondo tempo. L’azienda partner di Minebea Intec XMReality si è occupata della realizzazione di questa app intuitiva e di facile utilizzo, che può essere scaricata sulla maggioranza dei dispositivi mobili. È compatibile con tutti i sistemi operativi più comuni, tra cui Windows 10, Android dalla versione 5.1 o iOS dalla versione 9.0.
miRemote dal vivo alle fiere Fachpack e PPMA I clienti di Minebea Intec possono da subito integrare facilmente lo strumento di assistenza miRemote nella maggior parte dei livelli contrattuali di assistenza.
Blue Software e Siemens insieme per migliorare la gestione del ciclo di vita dei prodotti Blue Software, fornitore leader di soluzioni di gestione di etichette e grafica, propone la sua tecnologia di annotazione e verifica disponibile come modulo di Advanced Proofing nel portafoglio Teamcenter di Siemens, il software che, integrando in modo intelligente le informazioni in tutto il ciclo di vita digitale del prodotto, consente alle aziende di gestire prodotti sempre più complessi e di snellire le operazioni. La collaborazione con Siemens riconosce la capacità del software Blue di effettuare la verifica collaborativa a livello mondiale, una
funzione complementare a quelle offerte dal Teamcenter. Gli utenti del software PLM di Siemens possono così accedere a una soluzione di correzione avanzata che ha dimostrato in numerosi casi aziendali di aumentare l’efficienza della comunicazione e la collaborazione di oltre il 50%, oltre ad offrire funzioni avanzate di annotazione e markup, velocità di visualizzazione più elevate e capacità di annotazione simultanee. Advanced Proofing consente di zoomare fino al 4.600% e di supportare PDF, immagini, PDF 3D, video, file Office e altri formati comuni. Un desi-
gn all-HTML5 responsive estende l’Advanced Proofing a qualsiasi dispositivo HTML. Grazie a questa collaborazione con Siemens, Blue Software – che supporta oltre 12.000 marchi in più di 5.000 aziende che producono beni di consumo, prodotti confezionati, prodotti farmaceutici o dispositivi medici – ora estende la sua tecnologia leader nell’ambito di annotazione e verifica all’ingegneria avanzata e alla progettazione in una vasta gamma di settori che includono sistemi aerospaziali, automobilistici, energetici e industriali.
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Network Blockchain per un sistema alimentare globale più sicuro, trasparente ed efficiente IBM Food Trust è la rete blockchain per la filiera alimentare di IBM basata su cloud recentemente ampliata e potenziata per offrire a rivenditori, fornitori, coltivatori e distributori dell’industria alimentare dati provenienti da tutto l’ecosistema food per consentire maggiore tracciabilità, trasparenza ed efficienza. Carrefour, uno dei maggiori rivenditori al mondo con oltre 12.000 negozi in 33 Paesi, ha annunciato che utilizzerà la rete blockchain di IBM Food Trust per rafforzare le proprie attività e raggiungere l’eccellenza alimentare. I punti vendita Carrefour inizialmente utilizzeranno la soluzione per
stimolare la fiducia dei consumatori coinvolgendo un certo numero di prodotti a marchio Carrefour. Come impegno dell’azienda nell’iniziativa Act for Food, la soluzione dovrebbe espandersi a tutti i marchi Carrefour in tutto il mondo entro il 2022, con l’obiettivo di fornire ai clienti una tracciabilità sicura e inequivocabile. Usando la blockchain per transazioni verificate, il cibo può essere rapidamente rintracciato alla fonte in pochi secondi invece che in giorni o settimane. A differenza dei database tradizionali, le caratteristiche della blockchain e le possibilità di autorizzazione nell’uso dei dati consentono ai membri della rete
di ottenere un nuovo livello di informazioni attendibili. Le transazioni sono sostenute da più parti, portando a una versione singola immutabile della verità.
Un ecosistema in crescita I membri di IBM Food Trust hanno contribuito a costruire una potente soluzione aziendale globale che è interoperabile e costruita su standard aperti. Tutto ciò è progettato per consentire alle organizzazioni del settore alimentare di gestire le proprie attività in modo più efficace e fornire alimenti più sicuri a costi inferiori.
Boom per l’industria 4.0 Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano il mercato dell’Industria 4.0 ha segnato una crescita del 30% nel solo 2017, raggiungendo un valore pari a quasi 2,4 miliardi di euro, a dimostrazione che la realtà nazionale sta superando la fase iniziale per lasciare più spazio a progetti strategici e strutturati, che si inseriscono in un percorso organico di digitalizzazione, con uno sguardo sul lungo periodo. Il valore calcolato è quello dei progetti nel 2017 in termini di soluzioni basate sulle sei tecnologie di Smart Manufacturing che, secondo l’Osservatorio, definiscono il settore: Internet of Things, Big Data e Cloud Computing, Advanced Automation, Advanced HMI (Human Machine Interface) e Additive Manufacturing. Il peso maggiore è rivestito dall’Industrial IoT, in cui sono stati investiti circa 1,4 miliardi di euro, a seguire ci sono gli Industrial Analytics, con 410 milioni, e le soluzioni di Cloud Manufacturing, con 200 milioni (+35%).
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Decisivo è stato – ed è ancora – il ruolo del Piano Nazionale, atto a promuovere la conoscenza tra gli operatori e ad incentivare i progetti Industria 4.0: il 92% del campione (236 imprese industriali di tutti i settori) conosce gli incentivi, la metà ne ha già usufruito e una azienda su 4 lo farà prossimamente. La prossima grande sfida sarà coinvolgere le PMI, il cuore della manifattura italiana. Secondo Massimo Missaglia, AD di SB Italia, società specializzata in soluzioni IT per la gestione, l’integrazione e l’ottimizzazione dei processi aziendali, si tratta di un mercato sempre più maturo che sta andando verso un concetto alternativo di impresa, dove il miglioramento dell’efficienza dei processi e il ridisegno costante dei modelli di business troveranno nelle tecnologie digitali il proprio, fondamentale, driver, anche per le PMI che, anche attraverso progetti piccoli ma mirati, capiscono che l’innovazione ben gestita dà solo buoni frutti.
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Al di là dell’obiettivo di rendere il cibo più sicuro, la rete di IBM Food Trust e le soluzioni a contorno si sono ampliate per concentrarsi sull’ottimizzazione della fornitura del cibo. Ciò include la creazione di approfondimenti sulla freschezza del prodotto, la riduzione degli sprechi e la creazione di una catena di fornitura più collaborativa e trasparente.
Governance per la condivisione di una rete IBM Food Trust utilizza un modello decentralizzato per consentire a più membri partecipanti della supply chain alimentare – dai coltivatori ai fornitori ai rivenditori – di condividere i dettagli sull’origine alimentare, elaborare dati e informazioni sulla spedizione su una rete blockchain autoriz-
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zata. Ogni nodo sulla blockchain è controllato da un’entità separata e tutti i dati sulla blockchain sono crittografati. Le funzionalità decentralizzate della rete consentono a tutte le parti di collaborare per garantire che i dati siano attendibili. Come una delle più grandi e più attive reti blockchain aziendali finora prodotte, i membri di IBM Food Trust hanno aperto la strada a un modello di governance completo per la rete per garantire che i diritti e le informazioni di tutti i partecipanti siano gestiti e protetti in modo appropriato. Il modello di governance garantisce che ogni membro rispetti lo stesso insieme di regole. Le organizzazioni che caricano i dati continuano a possederli e il proprietario dei dati è l’unico in grado di fornire l’autorizzazione per la visualizzazione o la con-
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divisione degli stessi. Importanti considerazioni sulla gestione della blockchain, tra cui l’immissione di dati, l’appartenenza, l’interoperabilità, la sicurezza e i requisiti hardware, sono state prese in esame fornendo al contempo un modo coerente per standardizzare i dati.
Disponibilità generale Disponibile oggi a livello globale, IBM Food Trust funziona su IBM Cloud e offre sicurezza, affidabilità e scalabilità di livello enterprise. La tecnologia si basa su Hyperledger Fabric, un framework blockchain open source ospitato dalla Linux Foundation. Inoltre, la rete include la compatibilità con lo standard GS1 utilizzato da gran parte dell’industria alimentare per garantire l’interoperabilità per i sistemi di tracciabilità.
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analisi controllo
Kit per analisi alimentari rapide
R-Biopharm propone alcuni nuovi kit per analisi rapide in ambito alimentare. Enzytec Liquid Sucrose/D-Glucose/D-Fructose, ad esempio, è un unico kit rapido e semplice per la determinazione di tre zuccheri in alimenti e bevande (vino, birra e succhi), un dosaggio fondamentale per il controllo qualità in azienda nonché per informazioni merceologiche sui prodotti finiti (etichette nutrizionali). Questo
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nuovo kit, stabile e pronto all’uso, consente di quantificare la somma dei tre zuccheri in due semplici passaggi. Può essere utilizzato con il semplice ausilio di un fotometro oppure su analizzatori automatici mono e multi-parametro (Rida Cube Scan e i-Magic M9). Per quanto riguarda invece l’analisi degli allergeni alimentari, ricordiamo i test qualitativi e quantitativi per la ricerca delle proteine di uovo. Le principali proteine allergizzanti dell’uovo sono racchiuse nell’albume e sono rappresentate da ovotransferrina, ovoalbumina, ovomucoide e lisozima. L’uovo è presente in moltissime preparazioni alimentari ed esistono numerosi alimenti in cui rappresenta un allergene nascosto, essendo utilizzato come coadiuvante tecnologico al fine di migliorare la consistenza, soprattutto delle preparazioni alimentari a base di carne quali hamburger e
polpette. Il lisozima, inoltre, viene spesso utilizzato nel processo produttivo del vino e di alcuni formaggi, rendendo tali alimenti pericolosi per un consumatore allergico. R-Biopharm offre test ELISA quantitativi e sistemi a flusso laterale di facile utilizzo per la rilevazione delle proteine di uovo negli alimenti e sulle superfici. In particolare, RidascreenFast Lysozym è un test immunoenzimatico a sandwich per l’analisi quantitativa del lisozima in alimenti come vino, formaggi e salumi, mentre RidascreenFast Ei/Egg Protein è un test immunoenzimatico a sandwich per l’analisi quantitativa di uova intere (polvere) in alimenti come condimenti per insalate, salumi, vino, miscele per prodotti da forno e gelati, mentre Lateral Flow Egg è un test rapido per la rilevazione qualitativa dei residui di uovo sulle superfici nonché in campioni alimentari.
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imballaggi confezioni
Quale sarà l’imballaggio del futuro?
Da un sondaggio recentemente realizzato dal salone All4Pack Paris, a Parigi dal 26 al 29 novembre, in partnership con l’EPDA – European Brand & Packaging Design Association – sono emerse le 4 sfide prioritarie che aspettano il settore dell’imballaggio, connesse alle evoluzioni sociali che ci porteranno verso il 2050 e alla rivoluzione dell’imballaggio: l’invecchiamento della popolazione, l’esaurimento delle risorse del pianeta, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’aumento della mobilità grazie a veicoli a guida autonoma. Per individuarle sono stati intervistati 22 designer di 16 Paesi europei e del Maghreb. Quindi, partendo dalle loro riflessioni, la società di sondaggi YouGov ha intervistato 8.253 consumatori di 6 Paesi per comprendere le loro aspet-
industrie alimentari
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tative riguardo alle innovazioni future del settore.
L’invecchiamento della popolazione Considerando che, superata la boa della quarantina, i problemi di vista cominciano a manifestarsi e si accentuano con il tempo, lo studio Yougov sottolinea che i Baby-boomer (50 anni e oltre) ed i Millenial (18-34 anni oggi e più di 60 anni nel 2050) chiedono soprattutto imballaggi più facili da leggere, aprire e richiudere. Il 42% dei consumatori europei ritiene infatti che la leggibilità del packaging non sia adeguata, il 47% delle persone intervistate considera che il miglioramento dell’apertura e della chiusura degli imballaggi sia un argomento da prendere in
considerazione e il 31,5% dei consumatori francesi, spagnoli, britannici e italiani solleva la problematica del peso di alcuni imballaggi, mentre il 32% dei belgi e dei tedeschi critica il formato poco adatto al consumo.
L’esaurimento delle risorse del pianeta L’educazione dei cittadini rimane la soluzione migliore per diffondere le buone pratiche in materia di salvaguardia dell’ambiente, anche se ad oggi è ancora lontana dall’essere sufficiente. Gli europei intervistati richiedono però più obblighi legislativi e più incentivi: ad esempio, vorrebbero il divieto di utilizzo di imballaggi non riciclabili così come del sovraimballaggio e auspicano che sistemi di riconoscimen-
imballaggi confezioni
to economico siano applicati alla riconsegna degli imballaggi utilizzati. Misure radicali che dimostrano che i consumatori desiderano più che mai eliminare l’imballaggio superfluo e favorire il riciclo. l 47% dei britannici ed il 49% dei tedeschi desidera vietare il sovraimballaggio, mentre il 52% degli spagnoli ed il 40% degli italiani vorrebbe premiare economicamente la riconsegna degli imballaggi utilizzati. Inoltre, il 40% degli europei è favorevole al divieto di utilizzo di imballaggi non riciclabili.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale Questo progresso tecnologico dovrebbe permettere di rendere gli imballaggi più responsabili. In effetti, sia per i Baby-boomer che per i Millenial europei, l’intelligenza artificiale ha un senso se può aiutare a differenziare meglio gli imballaggi utilizzati e se questo consente di limitare lo spreco avvertendo sulla data di scadenza. In misura minore, è anche un mezzo per accedere a ulteriori in-
formazioni sul prodotto e ad un utilizzo più facile. Tutte ambizioni che permetterebbero di rendere utile l’evoluzione verso l’imballaggio intelligente. In particolare, il 34% di chi ha risposto percepisce l’intelligenza artificiale come un’opportunità a li-
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vello economico, soprattutto per limitare lo spreco avvertendo il consumatore sulla data di scadenza, mentre il 38% considera che apporterà anche dei benefici ecologici aiutando la popolazione nel processo di differenziazione degli imballaggi utilizzati.
L’aumento della mobilità grazie a veicoli a guida autonoma, anche nello spazio In viaggio, ancor più che a casa, sembrerebbe che gli imballaggi debbano essere più facili da riciclare e da aprire e richiudere senza il rischio di eventuali perdite. In effetti, la gestione dell’imballaggio dopo il suo utilizzo è la principale preoccupazione degli europei. L’apertura e la chiusura passano leggermente in secondo piano e preoccupano maggiormente i Baby-boomer rispetto ai Millenial. Ancora una volta aspettative chiare che sottolineano l’importanza della perfetta funzionalità d’utilizzo dell’imballaggio e la sua capacità di essere indirizzato facilmente verso il riciclo.
Il 35% di chi ha risposto desidera migliorare la gestione dell’imballaggio dopo il suo utilizzo, il 37% richiede un miglioramento dell’apertura e della richiusura degli imballaggi tra due utilizzi e il 29% desidera che siano riviste le dimensioni degli imballaggi, spesso non appropriate. Lo studio rileva infine che il settore dell’imballaggio è in piena e costante mutazione per effetto di innovazioni come l’intelligenza artificiale o le nuove forme di mobilità. Gli imballaggi rimarranno quindi al centro dell’attenzione ma saranno, senz’altro, più rispettosi dell’ambiente e delle persone.
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In crescita la domanda globale di bicchieri e coperchi di carta Un nuovo studio dell’analista di mercato Freedonia prevede che la domanda globale di bicchieri e coperchi di carta aumenterà ad un tasso annuo del 4,0%, fino a raggiungere il valore di 10,2 miliardi di dollari nel 2022. L’uso del cartone continuerà a crescere, in parte perché molti dei mercati in rapida crescita – specialmente nella regione Asia/ Pacifico – utilizzano maggiormente i bicchieri di carta per il settore della ristorazione e il confezionamento dei noodle istantanei rispetto a quelli in schiuma, più diffusi altrove. L’attenzione all’ambiente sta inducendo, in generale, un cambiamento dei materiali utilizzati per la produzione di bicchieri, coperchi e vaschette monouso in svariati mercati regionali e del foodservice. Il mercato nordamericano dovrebbe
confermarsi il più grande mercato regionale, soprattutto in virtù delle dimensioni dei servizi di ristorazione veloce (QSR) e dei comparti caffè/snack negli Stati Uniti. La crescita nelle regioni Africa/Medio Oriente e Centro e Sud America sarà superiore alla media, mentre il mercato Asia/Pacifico, molto più grande, sarà limitato da un rallentamento nel segmento dei noodle istantanei. Si prevede che la domanda globale di tutti i tipi di bicchieri e co-
perchi aumenterà del 3,9% l’anno fino ad arrivare a 32,4 miliardi di dollari nel 2022. La crescita sarà trainata dai progressi nei servizi di ristorazione e nelle attività di trasformazione alimentare, oltreché dalla maggiore capacità di spesa dei consumatori. Nei mercati in via di sviluppo, la domanda di bicchieri e coperchi viene in parte trainata dall’ulteriore penetrazione delle grandi catene di fast food e caffetterie.
Soluzioni di confezionamento premium per i piatti pronti Per la sua nuova linea di piatti pronti monoporzione di alta qualità, freschissimi e sani a marchio Anna’s Best, la svizzera Bina Bischofszell Food ha cercato una soluzione di confezionamento che consentisse di non utilizzare trattamenti termici per allungare la durata del prodotto, in modo da preservare gli aspetti sensoriali, la resa visiva e la consistenza di un prodotto preparato come a casa a partire da ingredienti freschi. Si tratta di un approccio innovativo che è nuovissimo nel mercato svizzero ed è sta-
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to accolto favorevolmente dai consumatori. Dopo un’attenta considerazione degli obiettivi del cliente in merito a questo progetto, Sealed Air Food Care ha identificato nel film termoretraibile Cryovac BDF la migliore soluzione di confezionamento in grado di esaltare l’aspetto fresco e sano dei cibi. Le elevate proprietà barriera e la saldatura ermetica di Cryovac BDF offrono la massima protezione e preservano la freschezza dei pasti più a lungo, con una dura-
Le confezioni dei piatti pronti della Bina Bischofszell Food confezionati col film Cryovac BDF (Sealed Air).
ta di conservazione fino a cinque giorni. Grazie al supporto completo del team di Sealed Air durante l’intero processo, dallo svilup-
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po del prodotto all’installazione, fino alla formazione e all’assistenza continua, Bina ha potuto presentare i suoi prodotti confezionati con questo film termoretraibile in sole sei settimane dalla decisione di adottarlo. Particolarmente apprezzata è la capacità di questa modalità di confezionamento di esaltare l’aspetto fresco dei prodotti, ad esempio la guarnizione delle pietanze con scaglie di formaggio, pomodori freschi e spezie, visto e considerato che la presentazione influenza in modo significativo la vendibilità. Il film Cryovac BDF è infatti dotato di eccellente trasparenza e nitidezza. Il progetto è stato portato avanti pensando anche alla sostenibilità. Bina ha scelto il vassoio di legno, non solo perché fa risaltare il prodotto sui lineari, ma anche perché le confezioni con materiali rinnovabili sono importanti per realizzare la visione aziendale, che propone prodotti freschi che richie-
dono meno energia, visto che non vengono trattati con il calore. Inoltre, il film è resistente alla manipolazione nella fase di distribuzione.
Uno dei valori aggiunti rispetto ai pasti pronti standard in vassoi con coperchio è che il prodotto fresco sembra preparato a casa.
Algoritmo per valutare l’idoneità dei contenitori in polistirene Il polistirene espanso è un ottimo isolante termico ed è per questo fra i materiali più adatti al mantenimento della temperatura e, quindi, della qualità igienico sanitaria e organolettica degli alimenti deperibili, sia che si tratti di alimenti da mantenere freddi (pesce, formaggi, gelato), o da preservare caldi (i piatti pronti). AIPE – Associazione Italiana Polistirene Espanso – ha patrocinato e rende gratuitamente disponibile un foglio di calcolo in Excel messo a punto dallo Studio Maia di
Torino, utile a definire se i contenitori in polistirene espanso adottati siano idonei, per dimensione e spessore, a mantenere la temperatura di conservazione ottimale dell’alimento. Il nuovo algoritmo, che si basa sulla norma UNI 11609:2015 e prevede anche la possibilità di tener conto della eventuale presenza di mezzo refrigerante o riscaldante, permette il calcolo semplificato del tempo di mantenimento di un contenitore in EPS nel limite della temperatura idonea.
Mondelez sempre più sostenibile Nell’ambito della strategia di attuare un’economia circolare a livello di packaging finalizzata all’obiettivo rifiuti zero, Mondelez international si è impegnata ad adottare, entro il 2025, solo confezioni riciclabili e a fornire ai consumatori tutte le informazioni utili per lo smaltimento corretto dei rifiuti. Il gruppo stringerà tutte le partnership necessarie per far sì che i materiali utilizzati per le confezioni vengano raccolti e riciclati in tutti i suoi mercati a livello globale. L’annuncio riflette la volontà del gruppo di incoraggiare i consumatori allo snacking corretto, offren-
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do loro lo snack giusto, al momento giusto e nel modo giusto, garantendo che i prodotti siano preparati con ingredienti provenienti da fonti sostenibili, realizzati e consegnati con un impatto positivo in ogni fase della filiera. La strategia del gruppo per raggiungere l’obiettivo a lungo termine di rifiuti zero a livello di packaging passa attraverso due step fondamentali: aiutare i consumatori a smaltire in modo semplice ed immediato le confezioni e rafforzare la collaborazione con tutte le componenti del settore per migliorare il tasso di riciclo.
Rilevazione dei più piccoli contaminanti prima che possano creare problemi più gravi Con i nostri sistemi di controllo di qualità, i sassolini non avranno più scampo, i frammenti di plastica o di vetro saranno solo un ricordo e le scaglie di metallo o di gomma non saranno più un problema. Le nostre macchine rileveranno la presenza di qualsiasi corpo estraneo nei vostri prodotti. Potrete così ridurre i richiami di prodotto e proteggere la vostra immagine.
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prodotti
Panettone dedicato a Gioacchino Rossini In occasione del 150° anniversario di Gioachino Rossini, compositore straordinario e amante della buona cucina, Giovanni Cova & C. la prestigiosa pasticceria di Milano,
Il Panettone GranCioccolato di Giovanni Cova & C.
gli rende omaggio, dedicando il panettone alle sue opere. Prosegue così il percorso culturale che unisce la musica alle eccellenze dolciarie italiane nato dalla collaborazione fra l’icona dell’artigianalità nella pasticceria milanese e l’Archivio Storico Ricordi, custode delle opere, attraverso gli esclusivi prodotti dolciari della Linea Ricordi in cui le opere dei più grandi Maestri del Melodramma conservate dall’Archivio Storico Ricordi impreziosiscono l’incarto dei panettoni firmati Giovanni Cova & C. Ad arricchire la Linea Ricordi quest’anno si aggiunge il Panettone GranCioccolato, una delizia tra le delizie, golosa nella ri-
cetta e preziosa nell’incarto voluto per l’occasione con la riproduzione della partitura autografa dell’opera L’Italiana in Algeri del Maestro Gioachino Rossini omaggiato anche nel celebre ritratto di Vespasiano Bignami. Ricoperto con losanghe di cioccolato fondente e granella di nocciole e arricchito di corpose gocce di cioccolato fondente il Panettone GranCioccolato si unisce alla gamma per offrire a tutti i golosi del magico ingrediente un abbinamento senza pari capace di mescolare i toni aciduli provenienti dal lievito madre con il moderato amaro di un fondente 47% arrotondato in chiusura dal fragrante sapore del burro.
Filetti di tonno grigliati Dopo il successo dei filetti di sgombro grigliati in vaso vetro, Asdomar, marchio premium di Generale Conserve specializzato nella produzione di conserve ittiche, presenta i Filetti di Tonno grigliati all’olio di oliva da 150 g, lavorati a mano e grigliati uno ad uno, secondo la sapiente lavorazione artigianale portoghese. Il nuovo prodotto – unico sul mercato in vaso vetro – racchiude in sé tutta la bontà del tonnetto striato, il cui gusto deciso viene esaltato dalla gri-
industrie alimentari
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gliatura e dal carattere della tradizione portoghese, ricca di sapori decisi ed intensi. In più, la confezione in vetro permette di vedere subito il prodotto e di riconoscerne la qualità. Rispecchiando i valori Asdomar, qualità e rispetto, i filetti di Tonno Grigliati non sono solo buoni per il palato, ma anche per l’ecosistema marino: il tonnetto striato Asdomar, infatti, è pescato a canna e certificato Friend of The Sea, nel rispetto del mare e dei suoi abitanti.
I nuovi Filetti di Tonno grigliati all’olio di oliva di Asdomar.
prodotti
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Crema di nocciole in versione noir Damiano, leader nella produzione e trasformazione di frutta secca proveniente da agricoltura biologica, accanto alla crema spalmabile Chocobella tradizionale, propone la nuova Chocobella Noir, con ben il 45% di nocciole tostate, pasta di mandorle pelate tostate e olio di mandorle. Una crema priva di latte, perfetta quindi per chi sceglie di seguire un’alimentazione vegana. Anche questa versione, come quella tradizionale, è senza glutine, adat-
ta perciò a chi soffre di celiachia o intolleranza. Spalmate sul pane o sulle fette biscottate, Chocobella e Chocobella Noir forniscono alti livelli di proteine unite a grassi insaturi che fanno bene all’organismo, come gli Omega 3 e gli Omega 6, e sono ideali per la nutrizione dello sportivo. Le nocciole, ingrediente base di queste creme, sono fonte di aminoacidi essenziali per l’organismo, come la treonina e la leucina.
La nuova crema spalmabile Chocobella Noir di Damiano.
Burger di pesce al naturale Per tutti gli amanti del pesce, Findus lancia i nuovi Burger di pesce al naturale preparati solo con pesce pescato nelle fredde acque dell’Alaska, seguendo i criteri di pesca sostenibile certificata MSC, ed insaporiti con ingredienti semplici e genuini per esaltare tutto il loro sapore naturale. Due le tipologie proposte: i Burger di Merluzzo sono preparati con pregiati filetti di merluzzo d’Alaska ed insaporiti con prezzemolo e limone, due ingredienti semplici e profumati che esaltano tutto il sapore naturale del merluzzo più pregiato. Grazie ad un alto contenuto di proteine ed un basso contenuto di grassi saturi sono ideali da consumare per qualsiasi occasione in tavola con tutta la famiglia. I Burger di Merluzzo sono surgelati singolarmente sottovuoto così da preservare tutta la naturale freschezza e qualità del merluzzo Findus in sole 111 calorie per 100 g di prodotto.
La seconda referenza sono i Burger di Salmone Findus, preparati solo con pregiato salmone rosa selvaggio pescato nelle fredde acque del Golfo d’Alaska. Nel burger il gusto naturale del miglior salmone viene esaltato dai profumi del limone e dell’aneto in un incontro di sapori perfet-
to. I Burger di Salmone Findus sono naturalmente Ricchi di Omega 3, ideali da consumare in un’alimentazione varia ed equilibrata, versatili e semplici. Anche questi sono surgelati singolarmente sottovuoto e hanno un valore calorico di 131kCal per 100 g di prodotto.
I nuovi Burger di Salmone di Findus.
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Gamma completa di pomodoro Food Service Ai professionisti della ristorazione De Rica propone la linea completa pomodoro Professional Italia ed Export, speciale Catering e Ristorazione, pensata per rispondere alle richieste degli operatori del settore più esigenti. È composta da 11 referenze in formati e pack diversi: dalla Polpa fine alla Polpa pronta, dalla Passata Classica al Doppio Concentrato per finire con i Pelati. I pack sono sia latte da 3 e 5 kg, oltre che bag in box da 5 e 10 kg
La nuova linea Professional di De Rica.
con tappo richiudibile, per garantire freschezza e praticità all’uso. Chiude la gamma una referenza di Doppio Concentrato in scatola da 2,2 kg. La veste grafica sottolinea con semplicità ed eleganza la centralità della materia prima e della sua filiera, controllata e garantita.
Il buongiorno con meno calorie In linea con la tendenza ad una sempre più marcata attenzione all’alimentazione e alla salute, Nesquik – marchio di Nestlé – amplia la sua gamma con il nuovo Nesquik 30% meno zuccheri, una ricetta
Il nuovo Nesquik 30% meno zuccheri di Nestlé.
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studiata per offrire il 30% di zuccheri in meno rispetto a una tazza di latte preparato con Nesquik Opti-Start. Senza dolcificanti artificiali, con aromi naturali, senza glutine e con l’inconfondibile gusto di cacao, il nuovo prodotto è l’alleato perfetto per iniziare al meglio la giornata. Nesquik 30% meno zuccheri è fonte di fibre e contiene ferro, zinco e vitamina D, sostanze utili all’organismo dei più piccoli e alla loro crescita. In particolare, il ferro contribuisce al normale sviluppo cognitivo, lo zinco aiuta il buon funzionamento del sistema immunitario, mentre la vitamina D coadiuva il normale assorbimento e l’utilizzo del calcio e del fosforo presenti nel latte ed è necessaria per la crescita e lo sviluppo osseo dei bambini.
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La scatola dei KitKat Senses, il break da condividere di KitKat.
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speciale in compagnia, che può diventare inoltre un regalo informale ma elegante. I nuovi mini snack prendono ispirazione dal KitKat tradizionale, ma in misura ridotta. I classici tre strati di wafer si arricchiscono di golose creme in tre gusti differenti: Nocciola, uno strato di golosa crema e croccanti pezzetti di nocciola; Doppio Cioccolato, morbida crema al cioccolato arricchita da una croccante granella di semi di cacao; Caramello Salato, avvolgente ripieno al caramello salato con croccanti fiocchi.
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industrie alimentari
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tenti hanno reso possibile il conseguimento di importanti risultati, rispondendo a nuove esigenze e incrementando la gamma delle tipologie di pavimentazione. A seconda delle necessità, i pavimenti in resina Sirec hanno caratteristiche di resistenza fino a temperature estreme, con finiture antiscivolo di vario grado per l’incolumità degli addetti ai lavori ma sempre di facile pulizia e sanificazione.
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industrie alimentari
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energia sostenibilità
Referee: Prof. Francesco Fantozzi
i-REXFO LIFE: un modello di business innovativo per ridurre gli sprechi alimentari INTRODUZIONE Secondo la FAO ogni anno 1/3 del cibo prodotto a livello mondiale è perso o sprecato. La quantità globale delle perdite di cibo è pari a 1,3 miliardi di tonnellate di prodotti alimentari edibili [1]. Per produrre questa quantità sono necessari il 28% delle terre coltivate (circa 1,4 miliardi di ettari) e 250 miliardi di m3 di acqua per crescere le colture. Gli scarti di cibo, se smaltiti in discarica, emettono circa 3,3 gigatonnnelate di CO2 (se queste emissioni fossero di un Paese, questo sarebbe il terzo emettitore mondiale). Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, secondo le stime di BIOIS [2], le perdite di cibo nella Comunità Europea sono responsabili del rilascio di 76 milioni di tonnellate di CO2eq, quantità che è pari a circa 1,9 tonnellate di CO2eq
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per tonnnellata di scarto di cibo. Il cibo che consumiamo (anche quello che sprechiamo) ha insito un impatto ambientale, dovuto al consumo di risorse naturali e alle emissioni generate durante il suo ciclo di vita. Per questo motivo, se la perdita di cibo si verifica in fondo alla catena di produzione e consumo, l’impatto ambientale correlato con la stessa risulta essere maggiore. La quantità totale di scarti di cibo smaltiti in discarica in Europa (40 Mton all’anno) è responsabile dell’emissione di circa 76 MtCOeq/anno, senza considerare il tra2 sporto in discarica e il packaging [3]. Le emissioni di metano dalla discarica rappresentano una delle fonti che maggiormente contribuiscono all’effetto serra. Il compostaggio può evitare il conferimento in discarica di circa 150 kg di scar-
ti alimentari per famiglia per anno. La produzione di scarti di cibo durante il consumo è quella che maggiormente contribuisce agli sprechi, circa 95 kg procapite di cibo sono sprecati in Europa [4]. Quando il cibo diventa non più idoneo per il consumo umano, si incontrano barriere economiche, logistiche e legali, che ne prevengono il suo riutilizzo per la produzione di mangime ed energia. Il riutilizzo energetico anche di una piccola parte di questi scarti di cibo potrebe produrre grandi benefici ed è conforme a quanto previsto dalla direttiva Rifiuti Europea, che vuole ridurre drasticamente il conferimento della frazione organica dei rifiuti in discarica. Il progetto i-REXFO LIFE si inserisce in questo contesto perchè propone un approccio innovativo e integrato al fine di promuovere la
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riduzione degli sprechi di cibo e il loro riuso (quando non più commestibili) per la produzione di energia. Il progetto i-REXFO mira a dimostrare un modello di business innovativo e sostenibile per ridurre gli sprechi di cibo attraverso un approccio olistico, che ottimizza l’integrazione, l’interazione e la comunicazione tra stakeholder operanti nella filiera alimentare (produzione, distribuzione, uso e fine vita) conformemente ai principi dell’economica circolare e delle direttive Europee [5].
Descrizione del progetto i-REXFO è un progetto dimostrativo, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma LIFE, con l’obiettivo di ridurre significativamente la quantità di scarti di cibo conferiti in discarica, attraverso un approccio innovativo che promuove azioni per la riduzione degli sprechi di cibo e la valorizzazione energetica degli sprechi non più edibili. L’attenzione è orientata in particolare sugli sprechi alimentari generati dall’industria alimentare e delle bevande, dalle aziende agricole, dal settore della distribuzione, dagli Ho.Re.Ca. e dai consumatori. i-REXFO dimostrerà la fattibilità e la sostenibilità e replicabilità di un modello di business integrato che considera azioni di due tipologie: 1. REF (Reduction of Expired Food); 2. EFE (Expired Food to Energy). L’approccio messo in atto nel progetto i-REXFO integra nuove azioni ed azioni già esistenti (cioè già messe in atto da attori chiave) in uno scenario ottimizzato dal punto di vista economico, ambientale e sociale, che si basa sulla riduzione, riciclo e riutilizzo degli
scarti di cibo in un approccio fortemente ispirato ai principi dell’economia circolare (Fig. 1). Il progetto i-REXFO aumenterà la consapevolezza del consumatore al fine di ridurre gli sprechi di cibo in fase di consumo. Oltre a campagne specifiche volte ad aumentare la consapevolezza in fase di consumo, ci si propone di realizzare anche interventi a livello della distribuzione, in centri commerciali e Ho.Re.Ca., facilitando la vendita e donazione ad enti caritatevoli ed empori solidali del cibo vicino alla data di scadenza e di quello giudicato non adeguato in base a criteri estetici. Il progetto si occupa di rimuovere anche le barriere tecniche e legali che impediscono l’impiego degli scarti alimentari come biomasse in ingresso per impianti di biogas. i-REXFO si occupa di sviluppare un software open-source al fine di progettare scenari integrati e ottimizzarli da un punto di vista tecnico, economico e ambientale. i-REXFO si occupa anche di recepire le pratiche di gestione degli scarti di cibo di Paesi virtuosi, come la Danimarca, di dimostrarle in Italia nella regione Umbria ed
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eventualmente di trasferirle in altri Paesi europei, come l’Ungheria. Il carico di innovazione associato al progetto i-REXFO è rappresentato dalle relazioni che vengono instaurate tra i diversi stakeholders, attori, legislatori al fine di dimostrare la riduzione e il riuso di scarti di cibo e produrre tool che possano replicare la metodologia in altri stati membri Europei. i-REXFO si incentra sugli scarti di cibo disponibili a livello della distribuzione, del settore Ho.Re. Ca., dell’industria alimentare e delle aziende agricole e mira a dimostrare la fattibilità economica, ambientale e sociale, ma anche la replicabilità della riduzione degli sprechi alimentari e del loro riuso finale per la produzione di bioenergia in impianti a biogas. Le azioni riguardano anche la comunicazione adeguata del significato della data di scadenza e delle diciture riportate nelle confezioni dei prodotti alimentari e l’impiego di metodi e tecnologie IT volte a comunicare in tempo reale la disponibilità di cibo prossimo alla scadenza, che può essere consumato o donato ad asso-
Fig. 1 - Approccio circolare del progetto i-REXFO - flussi di massa.
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ciazioni caritatevoli. I prodotti vicini alla data di scadenza saranno venduti con sconti stabiliti ad hoc. La frazione di cibo non edibile è separata da quella donata e processata da aziende che si occupano di trattamento di sottoprodotti alimentari e che sono partner del progetto. In questo modo gli scarti di cibo possono diventare un prodotto a valore aggiunto che va ad alimentare impianti a biogas. Le amministrazioni locali, che sono partner del progetto, si occupano di sviluppare strumenti legislativi in grado di permette il riuso energetico di tali materie. i-REXFO divulgherà il tool per l’ottimizzazione delle filiere energetiche e delle filiere di donazione degli sprechi di cibo, le normative e le best practice, che saranno sviluppate al fine di trasferire l’approccio del progetto in altre regioni e in altri stati membri Europei. Il modello innovativo di business del progetto i-REXFO (Fig. 2) è sostenuto economicamente da un sistema di incentivi pubblici, sgravi fiscali ed entrate collegate alla produzione di energia. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: – sviluppare e testare un tool per la progettazione, l’applicazione e il trasferimento dell’approccio i-REXFO agli stakeholder e agli investori, al fine di promuovere filiere di riduzione e recupero degli sprechi alimentari su scala Europea. Il tool aiuta l’utilizzatore ad identificare l’area geografica, realizzare studi di fattibilità, generare un business model, affrontare il percorso autorizzativo; – utilizzare l’Umbria come regione pilota per il testing del modello di business sviluppato. Le azio-
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Fig. 2 - Modello innovativo di business sviluppato dal progetto i-REXFO.
ni dimostrative promuovono la riduzione degli sprechi di cibo, donando quello commestibile alle Caritas, che sono parte del progetto. Una campagna informativa sarà messa in atto coinvolgendo la grande distribuzione in attività di comunicazione e attività di promozione dell’acquisto di cibo prossimo alla scadenza. Queste azioni saranno finanziate attivando una filiera di riuso della parte non commestibile degli sprechi alimentari per scopi energetici (produzione di biogas). In questo modo si arriverà a una riduzione importante del-
la quota di scarti di cibo conferita in discarica, in conformità con quanto specificato dalla direttiva europea 1999/31/CE [6] sui rifiuti e dalla direttiva europea 2009/28/CE sull’energia rinnovabile [7]; – trasferire l’approccio sviluppato in i-REXFO in differenti regioni (del nord e del sud Italia) ed altri stati membri (es. nel progetto partecipano partner ungheresi). Al fine di raggiungere i sopracitati obiettivi, il progetto i-REXFO mette in campo diverse azioni, di seguito discusse.
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Azione 1: Progettazione del tool e dimostrazione della fattibilità dell’approccio i-REXFO I partner del progetto i-REXFO stanno sviluppando un tool per progettare e ottimizzare attività di riduzione e riuso per scopi energetici degli sprechi alimentari (Fig. 3). Questo tool sarà calibrato durante le azioni dimostrative in Umbria, per garantire la sostenibilità economica e ambientale delle filiere attivate. Il tool potrà essere scaricato dal sito del progetto, al fine di favorire la replicazione e il trasferimento dei risultati. Questo tool svolgerà un’azione di supporto agli investitori e agli stakehoder interessati a rimuovere le barriere tecniche e non tecniche, fornendo: - un sistema di calcolo capace di realizzare studi di fattibilità, identificando la disponibilità di scarti alimentari, il loro costo di raccolta (in base alla loro posizione ge-
Tabella 1. Categorie di cibo analizzate dal progetto i-REXFO Categorie Classificazione Categorie Classificazione
1 2 3 4 5 6 7 8
ografica) e la loro resa energetica (in base a un database sulle proprietà chimico-fisiche e il potenziale metanigeno dei diversi tipi di scarti di cibo, predisposto nel corso del progetto); - linee guida volte ad aiutare le autorità pubbliche a sviluppare strumenti normativi, percorsi di autorizzazione, sistemi di incentivazione, volti a facilitare la donazione del cibo commestibile e la valorizzazione energetica di quello non commestibile.
Fig. 3 - Tool messo a punto nel corso del progetto i-REXFO.
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Prodotti caseari Grassi e oli Gelati Frutta e verdura Prodotti in scatola Cereali Panetteria Carne e derivati
9 10 11 12 13 14 15 16
Pesce Uova e derivati Dolcificanti Sale e spezie Alimenti preparati Bevande Scarti di ristoranti Altro
Il tool è uno strumento di calcolo, sviluppato dall’Università di Perugia e diviso in due sezioni, impiegato al fine di valutare la fattibilità e l’impatto di un modello di business. Il tool riceverà come input i dati relativi alla disponibilità di scarti alimentari, alla loro localizzazione e tipologia. Il tool conterrà anche al suo interno un database sulle proprietà chimico fisiche e il potenziale metanigeno di 16 categorie di cibo (Tab. 1), identificate dalla classificazione FAO e usate nel progetto Europeo FUSION [8]. I dati contenuti nel database sono analizzati nei laboratori dell’Università di Perugia [910]. Risultati preliminari della misura del potere metanigeno di diversi scarti di cibo sono proposti in Fig. 4. Nel database saranno riportate le rese in metano di diverse miscele di scarti di cibo e tali dati saranno impiegati nello sviluppo di studi di fattibilità. Il tool conterrà anche i costi di investimento, i costi di trasporto (€/t), i costi di smaltimento evitati (€/t), la produzione di energia, i benefici ambientali, i ritorni economici, al fine di permettere la chiusura del business plan, garantendo una remunerazione a ciascun soggetto coinvolto.
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La seconda parte del tool consiste nello sviluppo di linee guida normative, volte a promuovere le filiere sviluppate dal progetto. In particolare queste avranno l’obiettivo di superare le barriere attualmente esistenti, che evitano la riduzione e il reimpiego degli scarti di cibo. Le linee guida a livello normativo avranno un importante impatto sulla riduzione degli sprechi di cibo fissando dei target da raggiungere ed azioni specifiche, come ad esempio: facilitare le donazioni, sviluppare procedure semplificate, incoraggiare l’impiego di “doggy bag” nel settore Ho.Re.Ca., attivare strumenti fiscali volti a ridurre la tassa sui rifiuti e sviluppare incentivi. Per le filiere che contemplano la produzione di energia da scarti di cibo non commestibili, le linee guida forniranno informazioni sugli incentivi richiesti affinché la filiera sia sostenibile dal punto di vista economico e sulle procedure per l’impiego del digestato per scopi agronomici. Si svilupperanno anche procedure volte ad assicurare che la produzione di energia, non
sia dannosa per l’ambiente e la salute umana. Il tool e le linee guida saranno sviluppati in accordo con la comunicazione della Commisione Europea di Dicembre 2015 intitolata “Closing the loop – An EU action plan for the Circular Economy”.
Azione 2: Azioni dimostrative per la riduzione degli sprechi alimentari La Commissione Europea raccomanda come prima misura per gestire gli sprechi alimentari quella di evitarne la produzione. Quindi il progetto i-REXFO dimostra una strategia sostenibile per la riduzione degli sprechi alimentari prodotti in aziende agricole, supermercati, Ho.Re.Ca. e in fase di consumo. Cento aziende sono state coinvolte in Umbria nelle seguenti azioni dimostrative: - promozione del consumo di cibo prossimo alla scadenza con sconti e adeguate campagne di comunicazione in supermercati e Ho.Re.Ca.;
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- campagne di sensibilizzazione dei consumatori alla problematica degli sprechi alimentari; - raccolta e donazione degli scarti alimentari; - distribuzione di doggy bag negli Ho.Re.Ca.. Tali azioni dimostrative ridurranno significativamente la produzione di scarti di cibo.
Azione 3: Azioni dimostrative per la produzione di energia da scarti alimentari Inevitabilmente una parte degli scarti alimentari diventa non commestibile. Questa può essere usata per la produzione di energia in impianti di biogas. Nell’azione 3 si dimostrerà la fattibilità della produzione di energia da scarti alimentari con azioni dimostrative messe in atto nella regione Umbria. Gli scarti alimentari saranno recuperati dalle industrie alimentari, aziende agricole, supermarket e Ho.Re.Ca., pretrattati (rimozione del packaging, ma-
Fig. 4 - Rese cumulative di biogas e metano da diversi scarti alimentari.
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Per aumentare l’impatto del progetto, il modello sostenibile dimostrato in Umbria deve essere replicato in altre regioni italiane ed europee. A questo scopo l’approccio di i-REXFO sarà trasferito in altre due regioni italiane ed altre due regioni in Ungheria. Dopo aver identificato le 4 regioni, in ciascuna di queste gli attori principali saranno coinvolti in azioni di riduzione e di valorizzazione energetica degli scarti alimentari. Saranno quindi sviluppati specifici business plan, strumenti legislativi e percorsi autorizzativi, oltre a studi di fattibilità tecnica, economica e ambientale. Questo avverrà impiegando il tool sviluppato nell’azione 1 e grazie all’esperienza maturata in Umbria durante le azioni 2 e 3.
ropa. Qusto sarà raggiunto grazie ad un approccio integrato in cui si ridurrà la produzione di scarti di cibo a livello dei supermercati e degli Ho.Re.Ca., e si aumenteranno le azioni di donazione. La riduzione degli sprechi alimentari creerà benefici sia per la grande distribuzione, che ridurrà i costi di gestione dei rifiuti, che per i consumatori che potranno acquistare prodotti in buono stato a costo ridotto. Infine gli scarti di cibo non commestibili saranno usati per la produzione di energia. I benefici ambientali che si otterranno dal progetto sono riassunti di seguito, includendo anche la fase after-LIFE: • riduzione di 17.340 t/anno di sprechi alimentari conferiti in discarica; • riduzione di 41.000 tCO2eq/ anno di emissioni di gas serra, derivanti dallo smaltimento in discarica degli sprechi alimentari; • diminuzione del consumo di acqua di 2.150.000 m3 all’anno, dovuta alla riduzione degli sprechi alimentari; • diminuzione del consumo di suolo di 1.080 ha per anno, dovuta alla riduzione degli sprechi alimentari; • risparmio di 10.650 MWh/anno, dovuto alla riduzione degli sprechi alimentari; • produzione di 14.250 MWh/ anno di energia rinnovabile.
RISULTATI DEL PROGETTO
CONCLUSIONI
L’obiettivo di lungo periodo del progetto (inclusa la fase after-LIFE) è una riduzione consistente degli scarti di cibo conferiti in discarica e un aumento significativo delle donazioni di cibo in Italia e in Eu-
Il progetto i-REXFO propone un modello di business innovativo che mira a ridurre gli sprechi alimentari conferiti in discarica attraverso un approccio olistico, ottimizzando la comunicazione e
cinazione, miscelazione, ecc.) per ottenere un prodotto ad alto valore aggiunto, che può essere impiegato come biomassa in impianti di biogas. Tutte le fasi della filiera saranno monitorate al fine di garantire la fattibilità economica della filiera e minimizzare l’impatto globale del ciclo di vita. I ricavi ottenuti dalla produzione di energia contribuiranno alla sostenibilità economica delle filiere messe in piedi.
Azione 4: Replicabilità e trasferibilità dei risultati del progetto i-REXFO
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coinvolgendo gli stakeholder che operano nella filiera alimentare e non (produzione, distribuzione, uso, fine vita). Questo è possibile finanziando le misure che riducono gli sprechi alimentari tramite la valorizzazione energetica della parte non commestibile di questi. Il progetto dirige la sua attenzione sugli scarti alimentari prodotti da aziende agricole, industrie alimentari, supermercati e Ho.Re. Ca. e consumatori. Le azioni del progetto consistono nello sviluppo di un tool che valuta la fattibilità economica, che è utile al fine di ottimizzare e valutare la performance economica e ambientale di modelli di business applicati a diversi scenari. La regione Umbria farà da pilota nell’applicazione delle azioni dimostrative volte a realizzare il modello di business. Operando in sinergia azioni che promuovono la riduzione degli sprechi alimentari e azioni che promuovono la produzione di energia dalla frazione non edibile di questi, il progetto svilupperà un modello che garantirà la sostenibilità economica e ambientale di entrambe le tipologie di azioni. Il modello di business sarà replicato in Ungheria al fine di testarne la trasferibilità. Il risultato principale consiste nella riduzione di 17.340 t di sprechi alimentari conferiti in discarica durante la durata del progetto e nella fase after-LIFE. Ciò comporta anche la riduzione di 41.000 t/anno di emissioni di gas serra.
RICONOSCIMENTI i-REXFO LIFE (LIFE16ENV/ IT/000547) progetto finanziato da EU nel contesto del programma LIFE 2016.
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BIBLIOGRAFIA
Waste: extent, causes and prevention, Rome 2011.
[1] FAO. “Food losses and waste in the context of sustainable food systems. A report by the High Level panel of Expert on Food Security and Nutrition of the Committee on World Food Security (HLPE), Rome, June 2014. [2] Monier, Veronique, Escalon Victoire and O’Connor Clementine. Final Report “Preparatory study on food waste across EU 27”. European Commission [DG ENV – Directorate C], BIO Intelligence Service, Paris 2010, ISBN: 978-92-79-22138-5 doi : 10.2779/85947. [3] European Commission, 2010. Preparatory Study on Food Waste Across EU 27, Technical Report 2010-054, ISBN 978-92-79-22138-5. [4] FAO, Global Food Losses and Food
[5] European Commission. “Proposal for a Directive amending Directive 2008/98/EC on waste, 94/62/EC on packaging waste, 1000/31/EC on the landfill of waste, 2000/53/EC on the end-of-life vehicles, 206/66/EC on batteries and accumulators and waste batteries and accumulators, and 2012/19/EU on waste electrical and electronic equipment”. (Brussels 2.7.2014 COM(2014) 397 final, 2014/0201 (COD) [6] Council Directive 1999/31/EC of 26 April 1999 on the landfill of waste. [7] Directive 2009/28/EC of the European Parliament and of the Council on the promotion of the use of energy from renewable sources and amending
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and subsequently repealing Directives 2001/77/EC and 2003/30/EC. [8] European Project FUSION, Food Use for Social Innovation by Optimising Waste Prevention Strategies, 2012-2016. [9] Fantozzi, Francesco, Sara Massoli, Annarita Pugliese and Cinzia Buratti. “Digestione anaerobica in condizioni termofile di FORSU trattata meccanicamente: caratterizzazione chimico fisica degli effluenti”. 66° Congresso Nazionale ATI, Rende (09/2011):56, ISBN 8895267111. [10] Fantozzi, Francesco, Valentina Pistolesi, Sara Massoli, Annarita Pugliese and Gianni Bidini. “Anaerobic digestion of spoiled milk in batch reactors: technical and economic feasibility. Energy Procedia 81 (2015):309-3018, doi: 10.1016/j.egypro.2015.12.101.
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Riso Scotti punta all’efficienza energetica Continuare a crescere a livello nazionale ed internazionale mantenendo saldi i principi dell’alta qualità attraverso una politica green, legata all’efficienza energetica: questi i comuni denominatori di due aziende come AB Energy e Riso Scotti, leader nei loro rispettivi settori. In considerazione degli elevati consumi di energia elettrica e termica richiesti dai processi produttivi e nell’ottica di una razionalizzazione nell’utilizzo delle fonti di energia fossile, con conseguente risparmio economico e miglioramento della condizione ambientale relativamente ai gas serra, Riso Scotti ha installato un impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e termica presso lo stabilimento di Pavia. Le aziende di questo settore sono grandi consumatrici di energia termica ed elettrica all’interno della loro filiera, con importanti ricadute sia a livello di costi che sull’ambiente; la cogenerazione è quindi la soluzione ideale per far fronte alle esigenze di queste realtà. Riso Scotti è la capogruppo di un team di aziende ad alto contenuto tecnologico, alcune specializzate nella coltivazione, ricerca e sperimentazione, altre nella lavorazione, trasformazione e commercializzazione del riso. Tradizione, tecnologia e investimenti si traducono in prodotti pensati per il consumatore che “sa scegliere”, non solo prodotti di qualità, ma anche attenti all’efficienza energetica e alla salvaguardia ambientale. Per questo motivo Riso Scotti ha scelto AB Energy, per progettare e realizzare l’impianto di cogenerazione. L’energia elettrica generata
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verrà integralmente utilizzata dal sito produttivo, così come l’energia termica, con un risparmio notevole sia a livello economico che a livello di emissioni di gas serra in atmosfera. Nel dettaglio l’attività dello stabilimento Riso Scotti di Pavia prevede la trasformazione, la lavorazione e la commercializzazione, in proprio e per rappresentanza, di riso, di derivati e sottoprodotti. L’impianto AB della Linea Ecomax Natural Gas (Ecomax 27 NGS) è alimentato a gas naturale ed è una soluzione modulare in container, di potenza elettrica nominale pari a 2.679 kW e con potenza termica nominale di 2.446 kW, di cui 1.571 kW impiegati per la produzione di acqua calda e 875 kW per la produzione di vapore. Il nuovo impianto produce energia elettrica che, al netto dei consumi delle apparecchia-
ture ausiliarie, verrà integralmente consumata dal sito produttivo; mentre l’energia termica prodotta dal sistema di raffreddamento dei gas di scarico e del motore verrà impiegata nel processo produttivo, come ad esempio per il funzionamento degli essiccatoi. L’operatività del gruppo cogenerativo è pari a circa 8.000 h/ anno. L’impianto, per le sue caratteristiche, può essere considerato cogenerativo ad alto rendimento ed è stato progettato per rispettare i limiti per motori a gas naturali portati nel D.Lgs 152/2006-Norme in materia ambientale. L’impianto è dotato di sistema di analisi in continuo delle emissioni in atmosfera per i parametri CO, NOX, NH3, O2, temperatura e umidità, portata e stato impianto, collegato ad un sistema di monitoraggio in grado di effettuare elaborazione e archivio dei dati misurati.
Il nuovo impianto AB Energy della linea Ecomax presso la Riso Scotti.
mercati consumi
Una panoramica sul mercato mondiale degli alimenti microondabili L’analista Allied Market Research ha curato un’indagine sul mercato mondiale degli alimenti preparabili nel microonde (stabili a temperatura ambiente, refrigerati e surgelati) e confezionati con diverse soluzioni di imballaggio (tecnologia dei ricettacoli modellati, nuovi metodi di lidding dei vassoi e nuova tecnica delle buste da cuocere), che analizza opportunità globali e previsioni per il settore dal 2017 al 2023, suddividendo il mercato oltreché sulla tipologia di prodotti e di confezionamento, anche in base all’area geografica (Nord America, Europa, Asia-Pacifico e LAMEA). Il comparto globale è stato valutato in 100,098 milioni di dollari nel 2016 e si prevede che raggiungerà i 136,305 milioni entro il 2023, registrando un CAGR del 4,4% nel quinquennio in questione, e questo perché gli stili di vita sempre più frenetici della nostra società spingono i consumatori a cercare soluzioni pasto pratiche come gli alimenti in sostituzione dei piatti cucinati tradizionali. Questi alimenti richiedono un tempo di preparazione minimo e possono essere cucinati usando un forno a microonde convenzionale. Tra essi figurano carni rosse e bianche, prodotti della pesca, piatti vegetariani, pizza e zuppe, che possono essere conservati a temperatura ambiente, in frigorifero o surgelatore e considerati sani in termini nutrizionali in quanto la loro cottura non comporta l’aggiunta di grassi. L’aumento della domanda di praticità è il fattore chiave che traina il mercato degli alimenti per microonde, a cui si aggiungono la crescita delle famiglie nucleari, l’aumento del numero di donne che lavorano fuori casa, la crescita del reddito disponibile, l’aumento del tenore di vita e il rapido aumento del numero di grandi catene della GDO. Gli operatori più importanti che operano nel mercato globale degli alimenti microondabili sono McCain Foods, The Kraft Heinz Company, Pinnacle Food, Nestlé, Kellogg Company, Ajinomoto Windsor, General Mills, ConAgra Foods, Unilever Plc, e Campbell Soup Company.
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Il cambiamento dello stile di vita influisce sul comportamento dei consumatori e la vita moderna frenetica modifica l’inclinazione dei consumatori europei nei confronti di questi prodotti, facili e veloci da preparare. Le maggiori capacità di spesa dei consumatori e l’aumento del numero di donne che lavorano fuori casa hanno aumentato il consumo di alimenti per microonde nella regione europea. Inoltre, l’elevata domanda di cibi pronti in questo mercato dovrebbe ulteriormente alimentare la crescita del comparto. Nel 2016, la Germania è stata il più grande mercato in Europa, seguito da Regno Unito, Francia e Russia, in termini di valore. Nel 2016, il segmento degli alimenti surgelati per microonde ha dominato il mercato complessivo di questi prodotti, dal momento che questa tipologia di conservazione offre vantaggi in termini nutrizionali e di gusto, con caratteristiche simili a quelle del cibo fresco, il che soddisfa la domanda dei consumatori di soluzioni pasto genuine più facili da cucinare e soddisfacenti al palato. La surgelazione aiuta a mantenere i nutrienti essenziali nei prodotti alimentari, che sono essenziali per sintetizzare varie vitamine e minerali nel corpo. Inoltre, la ricerca e l’eccellenza operativa dei produttori hanno portato al miglioramento continuo dei prodotti esistenti, guidando così la domanda del mercato. Lo sviluppo di una tecnologia a suscettori modellati ha portato a un importante passo avanti nella tecnologia di confezionamento degli alimenti microondabili, poiché il loro utilizzo aiuta l’alimento a raggiungere temperature elevate, aumentando così la sua croccantezza e doratura. Nel 2016, il segmento di questa tecnologia rappresentava la quota maggiore del mercato. www.alliedmarketresearch.com
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Previsioni per il mercato mondiale delle carni fresche e trasformate Una recente indagine dell’analista Research and Markets traccia un quadro strategico del mercato mondiale delle carni, sia fresche che trasformate, compreso in un arco temporale che va fino al 2024, anno nel quale si prevede che le carni fresche supereranno i 318 milioni di tonnellate in volume, spinte dalla crescente popolarità del prodotto in qualità di potente e preziosa proteina animale nell’industria alimentare, in un contesto dove è vitale la necessità di soddisfare le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare della popolazione globale in espansione. Il consumo di carne, nel corso degli anni, è significativamente aumentato in tutto il mondo e il suo mercato è significativamente influenzato dalle variazioni di reddito, popolazione, esportazioni e preferenze di consumo di carne, oltre ad essere una rete complessa di mercati culturalmente diversi con un’elevata sensibilità politica. Con una popolazione mondiale in rapido aumento, è inevitabile una notevole crescita dei consumi di carne. La spinta globale verso diete a più alto apporto proteico porterà inevitabilmente a un’impennata nei consumi pro capite. L’urbanizzazione promuove la diffusione della vendita al dettaglio, a sua volta favorendo la vendita e il consumo di prodotti a base di carne. Questa può essere classificata tipicamente in due tipi, fresca e trasformata: la prima viene tagliata dalle carcasse appena macellate, mentre quella trasformata è un prodotto in cui le proprietà della carne fresca vengono modificate, ad esempio, mediante varie procedure come la macinazione, la trinciatura, la salagione, la stagionatura e l’aggiunta di condimenti.
Buone prospettive La crescita futura sarà principalmente guidata dalla crescente consapevolezza sull’importanza delle proteine nella dieta. Nel corso degli anni, la domanda di proteine da parte dei consumatori ha registrato una forte crescita, trainata dalla carenza percepita di questo nutriente vitale, dalla maggiore conoscenza e uso delle proteine della carne e dalla proliferazione di prodotti a base di proteine in svariati prodotti alimentari e bevande. Poiché i consumatori di beni di prima necessità e quelli a reddito elevato rappresentano il principale gruppo di utilizzatori, il pollame e i prodotti a base di carne a valore aggiunto presentano enormi opportunità di crescita futura. Le recenti innovazioni di sapori, texture, dimensioni, forme e componenti di valore aggiunto come la praticità dei prodotti studiati per il consumo in movimento sono i
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fattori che hanno fatto crescere i consumi di snack di carne. Altri importanti fattori di crescita che incoraggiano l’espansione del mercato attraverso una migliore qualità e quantità delle carni includono bassi costi di trasporto, sistemi di distribuzione migliori, strutture di macellazione moderne, aumentate misure di controllo delle malattie, migliori politiche di gestione e miglioramento della genetica. Anche la crescente importanza della carne coltivata in laboratorio o di quella “pulita”, propagandata come la prossima grande rivoluzione alimentare, dovrebbe avvantaggiare le prospettive del mercato a lungo termine, dove con l’espressione carne pulita si intende il prodotto con la stessa texture, consistenza e sapore del prodotto tradizionale ma proveniente da animali allevati in un ambiente sterile e controllato senza l’uso di antibiotici ed esente dal rischio di contaminazione fecale, come la salmonella.
I mercati più promettenti La regione Asia-Pacifico (compresa la Cina) rappresenta il mercato più grande e in più rapida crescita di tutto il mondo, con un CAGR del 2,4% nel periodo in esame. Lo sviluppo economico frenetico, il cambiamento degli stili di vita dei consumatori, la popolazione in forte espansione, l’aumento dei livelli di reddito e della domanda di cibi pronti, consumi di carne pro capite significativamente inferiori rispetto alle controparti sviluppate e una forte domanda di carne di pollame considerata la più facilmente accessibile e la fonte più economica di proteine animali rappresentano importanti fattori di crescita nella regione. La Cina è in cima alle classifiche di produzione, consumato, importazione ed esportazione di carne e derivati nel mondo. I principali operatori del mercato sono BRF, Cargill Meat Solutions Corporation, Conagra Brands, Cremonini, Dawn Farm Foods, Elpozo Alimentacion, Foyle Food Group, Hormel Foods Corporation, Itoham Foods, JBS, Kepak Group, Leverndørselskabet Danish Crown, Marfrig Global Foods, Perdue Farms., San Miguel Pure Foods Company, Tyson Foods, VION Holding, WH Group e Smithfield Foods, tra gli altri. www.researchandmarkets.com
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La Francia leader in Europa per la pizza refrigerata Secondo i dati raccolti dall’analista GlobalData relativi ai consumi globali di pizze refrigerate nel quarto trimestre 2017, nonostante si tratti di una specialità di origine in Italia, è la Francia ad assorbire la quota di mercato maggiore, pari al 36,5% del valore totale in Europa. Le ragioni alla base di questa notevole preferenza francese per la pizza potrebbero essere correlate alla percezione favorevole che i consumatori dimostrano nei confronti degli alimenti refrigerati in generale. Secondo il sondaggio sui consumi globali condotto nello stesso periodo, oltre alla praticità, il 32% dei francesi apprezza in particolare la freschezza dei prodotti refrigerati, cinque punti percentuali in più rispetto al consumatore europeo medio (27%). Essendo la praticità un fattore chiave per i consumatori francesi, il posizionamento negli espositori refrigerati – e quindi la percezione della freschezza – conferisce alla pizza un’aura più salutistica, gradita ai consumatori francesi che non vogliano sacrificare questo aspetto pur ricercando soluzioni pasto semplici. Secondo l’analista di GlobalData Marilena Loparco, i risultati indicano ai produttori di piatti pronti che esistono opportunità di sviluppo, anche all’interno di un Paese noto per la sua cucina sofisticata. La domanda di pizza refrigerata, e quindi di altri piatti pronti in Francia, potrebbe essere ulteriormente rafforzata dall’uso di ingredienti con credenziali salutistiche, come i grani antichi o le verdure nella base della pizza apprezzati dai consumatori francesi orientati alla salute; in questo modo potrebbe essere ulteriormente rafforzato il ruolo dominante della Francia nel mercato della pizza refrigerata in Europa. www.globaldata.com
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La strategia creativa sempre più importante nel segmento degli snack Gli snack sono fondamentali nella strategia di aziende ambiziose e creative, vista la loro crescita esplosiva che ha visto aumentare del 125% in Europa e del 47% in Nord America il numero di nuovi lanci tra il 2010 e il 2017. Secondo un nuovo rapporto di New Nutrition Business, intitolato “Strategies in Healthy Snacking” questa enorme crescita fa degli snack salutistici un segmento intensamente competitivo e affollato. Julian Mellentin, autore del rapporto, ritiene che le aziende debbano lavorare ancora più duramente per riuscire a differenziare i propri prodotti agli occhi del consumatore. Il rapporto delinea 10 strategie per il successo degli snack salutistici, illustrate con 15 casi studio di marchi di questi prodotti negli Stati Uniti e in Europa. Uno dei punti di forza per ottenerlo è lo sviluppo creativo di nuovi prodotti, insieme all’innovazione. Secondo Melletin, infatti, le aziende che lo stanno sperimentando sono quelle che stanno creando nuovi mercati con idee di snack diverse, spesso utilizzando nuovi ingredienti e processi, e vendendoli con nuovi marchi e messaggi. I consumatori di oggi sono tutti esploratori alimentari, disposti ad adottare nella loro vita cibi e sapori che sarebbero sembrati strani 10 anni fa – e sono disposti a pagare di più per mangiarli.
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Poi, la “Premiumisation”, vale a dire lo spostamento dei consumi verso i prodotti o i marchi più costosi, è la nuova norma nella categoria degli snack salutistici. I brand che offrono un prodotto snack innovativo, che si rivolge a preferenze dei consumatori sempre più frammentarie, possono controllare i prezzi di fascia alta. Tutti i 15 marchi consideranti nelle case study incluse nel rapporto si posizionano con prezzi significativamente più elevati rispetto ai marchi del mercato di massa: ad esempio, i ceci Biena hanno un sovrapprezzo del 212%, i noodle senza o a basso contenuto di zucchero in vasetto Mr Lee del 434% e le bustine con beccuccio richiudibile di burro di frutta a guscio di Yumbutter addirittura dell’830%. Un altro strumento di successo di molti nuovi concetti di snack è fare leva sulla tecnologia, utilizzando nuovi metodi di lavorazione degli ingredienti naturali e nuove tecnologie di imballaggio. Ad esempio, GLK Foods, il più grande produttore americano di crauti e sottaceti in barattolo, ha sfruttato il trend degli snack creando formati più piccoli per le sue verdure in salamoia tradizionali. In queste confezioni richiudibili, commercializzate con il nome “Oh Snap!”, viene ridotto il contenuto di salamoia e si aggiungono aromi di tendenza e freschi tra cui Hot & Spicy. Biena, il primo marchio di snack di ceci arrostiti ispirati alla tradizione indiana, ha usato una particolare tecnologia di processo per rendere la consistenza del prodotto più accettabile per gli americani, con l’intenzione di creare la prossima grande merenda americana. I ceci, infatti, sono diventati molto alla moda. I vari marchi di Hummus hanno svolto un ottimo lavoro educando i consumatori americani per oltre 10 anni, e sicuramente i ceci arrostiti hanno beneficiato di questa situazione, anche se la maggior parte delle persone si imbatte in questo tipo di snack per la prima volta. I consumatori hanno idee sempre più diversificate su ciò che è salutistico, e questo apre la strada a numerose possibilità di creare nuovi snack. Tuttavia, in un settore più competitivo che mai, è fondamentale che le aziende guardino con attenzione a quali strategie si sono dimostrate efficaci per i marchi di snack e a quali si possano applicare alla propria realtà. www.new-nutrition.com
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Database globale su prodotti da forno e cereali Research & Markets presenta IC Baked Foods & Cereals, un database di intelligence globale su prodotti da forno e cereali che offre informazioni sui 52 principali Paesi, presentando dati comparabili raccolti in 13 anni e previsioni per un quinquennio, fino al 2023, compresi valore e volumi delle vendite. Le informazioni proposte sono dati affidabili e granulari per ciascun Paese riguardanti una più ampia gamma di categorie di prodotto (pane; cereali da colazione; torte, pasticcini e torte dolci; biscotti dolci; prodotti di panetteria per la colazione; cracker e biscotti salati) e le vendite per canali di distribuzione dal 2010 al 2017. Il mercato globale di prodotti da forno e cereali, che nel 2017 ha superato i 123.900 milioni di kg con una crescita stabile dell’1,9% nell’ultimo lustro, dovrebbe raggiungere il valore di 587 miliardi di dollari entro il 2023, crescendo con un CAGR del 4,2% durante il periodo di previsione. A livello regionale, il mercato dell’Europa centrale e occidentale rappresenta oltre il 47% del consumo globale per volume. L’Europa centrale sta registrando un CAGR positivo nel periodo di previsione, mentre in quella occidentale si prevede che le vendite diminuiranno dopo un periodo di crescita lenta fino al 2017. Nell’arco temporale considerato l’Asia-Pacifico ha registrato il CAGR più veloce, pari al 4,5% durante il periodo di previsione, raggiungendo quasi l’Europa occidentale. L’Asia-Pacifico supera il Nord America nei volumi di vendita, mentre si prevede che lo raggiungerà quasi in termini di valore. L’India e l’Indonesia hanno registrato un robusto CAGR, tasso che nel Sud America ha raggiunto il 7%, mentre la vendita unitaria si sta muovendo a un CAGR dell’1%. Medio Oriente e Africa hanno superato un volume di consumi di 8.324 milioni di kg nel 2017, dove l’Arabia Saudita è il mercato più significativo.
I biscotti crescono ad un ritmo costante I biscotti dolci rimangono i prodotti da forno più diffusi nell’area Asia-Pacifico, che sta registrando il CAGR più veloce, pari al 7%, durante il periodo di previsione. Questa regione mantiene la testa della classifica mondiale per questa referenza, seguita dall’Europa occidentale e dal Nord America. I biscotti al glucosio, che rappresentano la tipologia con i prezzi più bassi del mercato in Asia, sono in declino mentre il segmento premium che include biscotti ripieni di crema, dolci e salutistici, ha registrato una crescita impressionante negli ultimi anni. I biscotti ricoperti di cioccolato hanno subito un calo
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delle vendite unitarie a livello globale, mentre i biscotti più ricchi hanno registrato una crescita notevole. Si prevede che la regione Asia-Pacifico supererà il Nord America e l’Europa occidentale per diventare il più grande mercato per i prodotti di pasticceria entro il 2023. L’America Settentrionale detiene la posizione dominante nel mercato globale della pasticceria con una quota di mercato del 15%, seguita da Asia-Pacifico ed Europa occidentale. Si prevede che il consumo di questi prodotti nell’area Asia-Pacifico supererà i 22 miliardi di dollari entro il 2023, con un CAGR del 6,3%. Il Medio Oriente e l’Africa hanno registrato il CAGR più rapido, pari al 6,5%, seguiti dall’Asia-Pacifico. In Nord America si è osservato un andamento piatto delle vendite di prodotti di pasticceria durante il periodo di previsione, dopo la forte crescita dei volumi nel quinquennio 2012-2017.
Espansione dei canali di vendita nei mercati emergenti I supermercati/ipermercati coprono la quota dominante – il 45% del mercato – mentre le vendite al dettaglio online registrano il più rapido tasso di crescita. Le vendite di prodotti alimentari da rivenditori specializzati hanno toccato la quota di 165 miliardi di dollari nel 2017, in crescita del 20% rispetto al 2012. Il retail online è il canale in più rapida crescita a livello mondiale, con un CAGR del 4,7% nel 2012-2017, seguito da negozi di prossimità. La spesa online per i prodotti da forno sta crescendo a un ritmo più veloce in Europa occidentale, la regione che copre il 42% delle vendite globali al dettaglio online di prodotti alimentari e cereali al forno. www.researchandmarkets.com
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notizie dal mondo
60 anni ISI Plast ISI Food è un marchio di ISI Plast che ha recentemente festeggiato insieme a dipendenti e collaboratori i 60 anni di attività del Cav. Riccardo Melli presso la splendida cornice di “Ruote da Sogno” (Reggio Emilia). Un traguardo davvero importante per l’azienda che sulle basi solide del passato guarda al futuro con ambizione. Una serata indimenticabile per raccontare e celebrare la storia di un successo imprenditoriale che ha consentito di trasformare una piccola impresa in un’importante realtà in-
Un momento dei festeggiamenti di ISI Plast
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dustriale. ISI Plast si è infatti affermata nel corso degli anni come azienda leader in Italia nella produzione e nella personalizzazione di contenitori in plastica per il settore industriale, alimentare ed eco-sanitario. Il successo aziendale è frutto non soltanto dei costanti investimenti in Ricerca e Sviluppo e dell’impiego di processi produttivi all’avanguardia, ma anche del prezioso patrimonio di competenze maturato grazie alla passione e alla professionalità delle persone che lavorano in essa.
Il piano di sviluppo aziendale è volto al costante miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi e logistici per la riduzione del “time to market” e per il potenziamento della flessibilità operativa. Contestualmente, l’attenzione rivolta alle esigenze del mercato consente di proporre in maniera continuativa soluzioni innovative in grado di rispondere alle molteplici esigenze del mercato. Il portfolio ISI Plast si compone, ad oggi, di oltre 450 modelli di contenitori in plastica differenti per capacità (da 0,038 a 63 L), design, forma (troncoconica, troncopiramidale, cilindrica, rettangolare, quadrata) e materiale. Prima azienda del proprio settore ad avere conseguito la certificazione del Sistema Qualità (ISO:9001) e la certificazione Ambientale (ISO:14001), ISI Plast pone nel perseguimento della qualità e nel rispetto dell’ambiente i principi guida sui quali basa la propria filosofia produttiva. I festeggiamenti dei 60 anni di attività rappresentano sia la solida base su cui ISI Plast ogni giorno costruisce il proprio futuro, quello dei propri dipendenti, dei propri partner e del proprio territorio, sia momento ideale per guardare ai prossimi anni con rinnovato entusiasmo ed energia.
notizie dal mondo
Ottimo risultato per la quinta edizione di Forum Meccatronica di Torino Torino ha recentemente ospitato il Forum Meccatronica – evento ideato da ANIE – la Federazione che rappresenta le imprese fornitrici di tecnologie per l’automazione di fabbrica, di processo e delle reti e realizzato in collaborazione con Messe Frankfurt Italia – finalizzato a confrontarsi e monitorare l’evoluzione di questo specifico ambito dell’automazione. Tema di questa quinta edizione del Forum era “L’esperienza manifatturiera italiana nel passaggio al 4.0: tecnologie e competenze”. La giornata di lavori è stata l’occasione di approfondimento sia nei punti di contatto, dove i 35 partner hanno potuto incontrare gli interlocutori e sfruttare momenti di networking, sia nelle sessioni convegnistiche sviluppate su tre filoni (progettazione, produzione e prestazioni). Scopo della giornata è stato sottolineare che le tecnologie sono disponibili e garantiscono opportunità lungo tutta la catena del valore, permettendo di ottenere risultati in termini di competitività e produt-
tività, e per questo diventa importante l’interazione tra i soggetti della filiera, anche grazie ad esperienze itineranti come questa. L’evento torinese ha confermato la tendenza, già rilevata nelle preceden-
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ti edizioni della Mappatura delle Competenze Meccatroniche, verso una crescente consapevolezza sul ruolo dell’automazione, dell’innovazione e della digitalizzazione nel quadro dell’Industria 4.0, tanto che cresce la spesa in ricerca e sviluppo, che rappresenta la spina dorsale della Meccatronica 4.0. Il Forum Meccatronica torna a settembre 2019, in Toscana.
FachPack 2018 stabilisce nuovi record Si è conclusa registrando un nuovo successo l’ultima edizione di FachPack, il salone internazionale delle soluzioni per l’imballaggio che a settembre ha portato a Norimberga circa 45.000 visitatori professionali (+8% rispetto al 2016), con una crescita particolarmente forte di numeri da fuori Germania, e 1.644 espositori (1.542 nel 2016) distribuiti per la prima volta su 12 sale espositive. La digitalizzazione, l’e-commerce, il design del packaging e la sostenibilità in particolare sono stati i temi chiave per la discussione, in attesa del prossimo anno, quando protagonista assolu-
to sarà il packaging ecocompatibile, che dovrà coniugare le sfide di natura tecnica con l’attenzione all’ambiente e al consumatore, considerando l’intero ciclo del prodotto. Al centro della FachPack di quest’anno ancora una volta è stata l’industria del packaging tedesca, con 1.023 espositori, ma con una partecipazione di espositori internazionali del 38%, provenienti soprattutto dai vicini Paesi europei, in particolare Italia, Paesi Bassi, Polonia, Svizzera, Repubblica Ceca, Austria e Turchia. Ottimi i tassi di soddisfazione registrati per i prodotti e i servizi offerti dal salone fra i visi-
Corteva Agriscience al servizio di coltivatori e allevatori Corteva Agriscience, la Divisione Agricola di DowDuPont che diventerà una società indipendente, quotata in borsa, non appena sarà completato lo spin-off, entro giugno 2019, si presenta in Italia con una strategia integrata per rispondere alle nuove sfide del settore agroalimentare, mettendo a disposizione di coltivatori e allevatori competenze e risorse diversificate, con una presenza globale, che li aiuti a prosperare in tutto il mondo, e con soluzioni locali in base alle esigenze di ciascuna comunità. In particolare, l’offerta di prodotti e servizi si arricchisce di un consistente portafoglio combinato di germoplasma delle sementi, protezione dei raccolti, tecnologie applicate alle sementi e agricoltura digitale, dove le capacità di Ricerca & Sviluppo incrementano nuove promettenti tecnologie, creando soluzioni agricole innovative e collaborazione, attraverso una catena di forniture globale ottimizzata e rotte commerciali orientate al cliente.
Corteva ha inoltre annunciato una serie di cambiamenti nella struttura globale della sua leadership, concepita per ottimizzare le capacità della società di generare crescita e valore per gli azionisti, per i clienti e per i suoi dipendenti, come una società indipendente che si occupa esclusivamente di agricoltura. Grazie ai notevoli progressi compiuti nell’integrazione tra DuPont Pioneer, DuPont Crop Protection e Dow AgroSciences, la nuova struttura della leadership di Corteva è concepita per accelerare il processo di separazione. Ciò comprende la preparazione di Corteva ad operare come una società unificata e indipendente, cha abbia la capacità di massimizzare il valore del suo equilibrato portafoglio, con la creazione di una struttura efficiente che integri al meglio tre distinte piattaforme business e commerciali, che saranno: sementi, protezione dei raccolti e servizi digitali.
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tatori, in alta percentuale con potere decisionale e ruoli di responsabilità in azienda. Per quanto riguarda l’offerta, particolarmente numerosi sono stati i produttori di materiali di imballaggio (ad esempio carta, cartone, plastica e vetro) e accessori (ad esempio etichette e sigilli), seguiti dai produttori di confezionatrici, sistemi di etichettatura e marcatura, controllo, analisi e riciclaggio. Non mancavano espositori specializzati in prodotti e servizi associati alla logistica, ad esempio soluzioni per lo stoccaggio, il carico, il ritiro e il trasporto delle merci. Apprezzati i forum ed eventi che hanno offerto un’opportunità di sviluppo professionale e di condivisione delle conoscenze su tutti gli aspetti del packaging, fra cui il PackBox e il TechBox, che hanno richiamato complessivamente 7.500 partecipanti e 120 relatori, mentre il German Packaging Award 2018 ha riconosciuto il valore di 40 soluzioni di imballaggio particolarmente interessanti. Il prossimo FachPack si svolgerà presso il centro fieristico di Norimberga dal 24 al 26 settembre 2019.
Il Gruppo Martini celebra 100 anni di sapori Il Gruppo Martini, grande realtà industriale e commerciale articolata in due strutture organizzative e due differenti società che attraversano l’intera filiera agroalimentare, dal settore mangimistico e zootecnico a quello alimentare, si appresta a festeggiare i primi 100 anni di vita dell’azienda che, nata con una vocazione prevalentemente agricola, è diventata nel tempo uno degli operatori più importanti a livello nazionale nel comparto delle carni. Il Gruppo, che conta oggi più di 2000 persone tra collaboratori diretti ed indotto, oltre 470.000 tonnellate di prodotto finito, 5 livelli di lavorazione delle carni, 10 stabilimenti produttivi e circa 500 milioni di euro di fatturato annuale, è uno dei pochi player che, in Italia, può garantire tutta la filiera produttiva nel mercato delle carni. Una filosofia perseguita lungo un secolo dal management familiare che, dal fondatore Enrico Martini in avanti, ha seguito un progetto di tracciabilità
Cresce il latte Candia in Italia In controtendenza rispetto all’andamento del mercato italiano del latte confezionato, Candia Italia, filiale italiana di Sodiaal – il più importante gruppo cooperativo lattiero-caseario di Francia nonché terzo produttore di latte in Europa e quinto su scala mondiale – ha chiuso il primo trimestre 2018 migliorando le sue quote di mercato nel settore del latte a lunga conservazione e, in particolare, nel segmento del latte alta digeribilità/delattosato. Nei primi sei mesi dell’anno la società, attiva dal 1990 sul mercato italiano del latte a lunga conservazione con il marchio Candia, non solo ha confermato la propria 5a posizione con un market share del 2,1%, ma è stata tra i pochi player a mostrare un segno positivo (+ 2,3%) in un contesto di staticità o lieve arretramento nei volumi di vendita. La performance di Candia è stata particolarmente positiva nel dinamico segmento del latte delattosato, dove il marchio ha messo a segno un trend di crescita in volume del 36,8% andandosi a collocare al 3° posto per quota di mercato con il 2,5% alle spalle di Parmalat e Granarolo, a dimostrazione del rapporto fiduciario instauratosi tra il marchio e i consumatori e grazie all’allargamento distributivo.
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della filiera produttiva prima ancora che fosse richiesto per legge. Ogni ricetta creata dagli chef Martini nasce seguendo e anticipando i gusti degli italiani, con la tradizione come base fondamentale e l’innovazione come obiettivo. Il Gruppo è oggi fortemente integrato e, grazie alle due Divisioni che lo compongono, presidia l’intera filiera agro-alimentare delle carni. La Divisione Zootecnica governa l’area dei mangimifici con cinque strutture operative distribuite in varie regioni del nostro Paese. In tali stabilimenti vengono quindi prodotti gli alimenti per animali destinati ad una vasta clientela di allevatori, nonché alle strutture da riproduzione e da ingrasso, oltre 530 unità dislocate su tutto il territorio nazionale, dove sono allevati gli animali che costituiscono la Filiera Martini. La Divisione Alimentare, infine, con i suoi stabilimenti concentrati in Emilia-Romagna, è responsabile della macellazione e della lavorazione delle carni di suino, pollo e coniglio: dai tagli più semplici, ai prodotti elaborati «pronti in tavola», in linea con le rinnovate abitudini alimentari delle famiglie.
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Buone adesioni a Cibus Connect Cibus Connect, evento organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con Federalimentare in programma a Parma il 10 e 11 aprile 2019, ha raddoppiato i padiglioni occupati raggiungendo quasi il numero di aziende espositrici di Cibus, centrando l’obiettivo dell’annualizzazione della fiera internazionale del food made in Italy. Le aziende alimentari italiane stanno confermando la propria adesione, mostrando di gradire la formula smart di questa fiera: soli due giorni, stand chiavi in mano, grande spazio alla cooking station per le degustazioni riservate ai visitatori professionali e un’ampia Buyers’ lounge riservata agli operatori esteri, utile per gli incontri di business. Centinaia di nuovi prodotti alimentari saranno presentati a Cibus Connect, in virtù di una sempre maggiore attenzione all’innovazione da parte delle aziende italiane. Cibus Connect 2019 è poi collocato strategicamente contemporaneamente a Vinitaly, dando vita ad una spettacolare settimana del food and wine italiano che sta creando grande interesse tra i buyer esteri. Grazie anche all’attività di ICE Agenzia, migliaia di buyers esteri stanno confermando la visita a Cibus Connect 2019 abbinata a un tour speciale a Vinitaly e presso principali distretti produttivi agroindustriali del nord e del su Italia. La presenza di tutta la filiera nella due giorni di Cibus Connect servirà anche ad
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approfondire nei convegni le tematiche più pressanti dell’agroalimentare italiano, in primis i risultati e le prospettive degli accordi commerciali bilaterali tra Italia, Europa ed altri Paesi che stanno rimodulando la crescita dell’export grazie al contributo partecipante dei nostri imprenditori nonché gli accordi di filiera che stanno trasformando anche grazie alle nuove tecnologie digitali abilitanti il ruolo e la consapevolezza di tutti gli attori coinvolti, dal campo alla tavola. Esperti, ricercatori e i rappresentanti delle istituzioni ad ogni livello affronteranno questi due temi, profondamente intreccia-
ti, cercando di dare al settore una visione prospettica e condivisa. Altro tema che verrà affrontato nei giorni di Cibus Connect sarà quello della valorizzazione del Centro Sud italiano come piattaforma di sviluppo quali/quantitativo del food&beverage italiano; verranno confrontate le performance e i fattori critici di successo di un’area che, negli ultimi anni, ha saputo coniugare una straordinaria crescita a volumi e valore. Come di consueto a Cibus gli operatori troveranno in fiera, oltre a migliaia di industrie alimentari italiane, centinaia di produttori alimentari artigianali o semi-industriali presenti nell’area espositiva di Slow Food, area dotata di un proprio spazio Talk & Show Cooking.
ProFood Tech, un punto di riferimento per il food&beverage a Chicago Il McCormick Place di Chicago si prepara ad accogliere la seconda edizione di ProFood Tech, l’evento dedicato all’industria alimentare e delle bevande in calendario dal 26 al 28 marzo 2019. Una seconda edizione che conferma la validità del progetto e a cui hanno confermato la propria presenza molte note realtà dei comparti coinvolti, fra cui ABB, Azo, Christian Hansen, Delkor Systems, Deville Technologies, Galdi, Gea, Harpak-Ulma, Polypack, Schubert North America, Serac, Südpack, Tetra Pak, Urschel Laboratories.
Saranno circa 450 gli espositori che hanno scelto di essere presenti alla rassegna dedicata alle tecnologie alimentari e che occuperanno una superficie di oltre 12mila metri quadrati. Un evento fortemente specializzato, una autentica “fiera verticale” su tutto ciò che serve alla produzione e al confezionamento di cibi e bevande, dalle soluzioni perfette per piccole aziende e produzioni di nicchia fino ai grandi impianti dalle quali escono milioni di prodotti firmati dalle grandi multinazionali del settore.
agenda
Questa seconda edizione sarà caratterizzata da un focus sul mercato del dairy e delle bevande, spazi e iniziative realizzati grazie alla collaborazione con la International Dairy Foods Association (IDFA) e la International Society of Beverage Technologists (ISBT). Una fiera di cui si sentiva la necessità in un mercato, quello nordamericano, nel quale questo settore così specifico ed esigente non aveva alcun appuntamento di riferimento; una lacuna che è stata col-
mata dalla partnership fra Kölnmesse (Anuga FoodTec), PMMI (Pack Expo) e IDFA (International Dairy Show). “Il debutto dello scorso anno ha aperto una nuova opportunità di business – ha commentato Thomas Rosolia, AD di Kölnmesse Italia – e siamo soddisfatti di questa “seconda volta”, per la quale aspettiamo più di 7mila visitatori. Evidentemente stiamo parlando di una fiera che sta muovendo i primi passi e che si consoliderà nelle prossime edizio-
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ni, ma la volontà degli organizzatori e la necessità del mercato di poter contare su una vetrina nella quale possano incontrarsi le più importanti aziende e gruppi internazionali è indubbiamente una garanzia di successo”. Chicago si appresta dunque a diventare per tre giorni la capitale delle macchine e soluzioni per la trasformazione, il confezionamento e l’imballaggio di alimenti e bevande, a cui si aggiungono materie prime, ingredienti e servizi.
Intergastra si prepara per una nuova edizione di successo Dopo il successo del 2018, che ha registrato più di 98.600 visitatori provenienti da oltre 70 Paesi e 1.400 espositori internazionali, la fiera di Stoccarda ospiterà dal 15 al 19 febbraio 2020 una nuova edizione del più importante salone europeo per la gastronomia e il settore alberghiero che, a più di un anno dall’evento, ha visto confermata la partecipazione di oltre 200 espositori, molti dei quali di primo piano, e attende oltre 100.000 visitatori. Sempre orientata all’innovazione e attenta alle tendenze più recenti
che animano il settore, Intergastra proporrà ancora una volta una suddivisione tematica degli spazi espositivi per consentire la presentazione ottimale dei prodotti e ai visitatori professionali di apprezzare un’offerta strutturata nell’ambito di tecnologia culinaria, cibo, ambienti e attrezzature per hotel e gastronomia, servizi, bevande e caffè, nonché Gelatissimo – la più grande fiera per la produzione artigianale di gelati a Nord delle Alpi. Ricco e innovativo il programma collaterale di eventi, tra cui lo stage DEHOGA, il forum
Fokus Hotel, il Coffee Summit e la partnership con l’Associazione internazionale degli albergatori tedeschi (IHA). Oltre ai diversi eventi e presentazioni, nel 2020 l’IKA/Olimpiadi culinarie – una delle più antiche competizioni internazionali di cucina – si svolgerà per la prima volta a Stoccarda, parallelamente a Intergastra, riunendo circa 2.000 cuochi e pasticcieri provenienti da circa 60 nazioni per una competizione culinaria che vuole definire le tendenze di gusto dei prossimi anni.
A Barcellona si riunisce il mondo dei prodotti “free from” e funzionali Dopo la fortunata edizione dello scorso maggio a Stoccolma, quando più di 3.180 grandi professionisti del settore alimenti e bevande hanno visitato gli stand di 306 espositori internazionali e assistito a un ricco programma di conferenze, la settima edizione del Free From Functional Food Expo – il salone dedicato agli alimenti “senza” e funzionali – si sposta il 28 e 29 maggio 2019 a Barcellona, per fare il punto ancora una volta sul panorama europeo dei prodotti senza glutine o lattosio, vegani, biologici/naturali, senza zucchero e grano o comunque funzionali. L’evento si propone di riunire nei due giorni di lavoro oltre 300 espositori provenienti da 34 Paesi presentando, fra gli altri, nomi prestigiosi come Santiveri, Granarolo, Rosies, Pedon, Probios e Schnitzer, mentre il pro-
gramma di conferenze che accompagnerà l’esposizione, dedicato ai prodotti e ingredienti “free from” e senza lattosio dovrebbe richiamare tutti i leader di mercato europei. In sette anni la fiera è diventata un punto di riferimento fondamentale specializzato per tutti gli operatori del settore, dalla produzione alla grande distribuzione, alla ristorazione. Un elemento importante della prossima edizione è il programma Matchmaking organizzato dal partner European Enterprise Network, un’iniziativa dell’UE che prevede di organizzare 500 sessioni di incontri individuali tra espositori e acquirenti/ committenti di tutto il mondo. Le sessioni di conferenze gratuite prevedono un totale di 60 presentazioni che coprono una vasta gamma di problemi relativi al mercato.
industrie alimentari
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calendario
In rosso, le manifestazioni alle quali potete trovare le nostre riviste in distribuzione
IN ITALIA
26-28 MARZO 2019 - ProFood Tech - Salone dell’industria alimentare e bevande - Chicago (USA) -
19-23 GENNAIO 2019 - Sigep - Salone int. per panificazione, pasticceria, gelateria - Rimini - www. sigep.it 30 GEN.-1° FEBBRAIO 2019 - Enolitech - Salone int. della vitivinicoltura, olivicoltura e bevande - Verona www.enolitech.it 6-9 MAGGIO 2019 - TuttoFood - Salone int dell’alimentazione - Milano - www.tuttofood.it 8-10 MAGGIO 2019 - Macfrut - Salone dell’ortofrutta - Rimini - www.macfrut.com
int.
28-30 MAGGIO 2019 - SPS IPC Drive - Salone int. dell’automazione - Parma - www.spsitalia.it 17-20 GIUGNO 2019 - Slim - Convegno int. sulla shelflife degli alimenti - Napoli - www.gsica.net/slim-2019 22-25 OTTOBRE 2019 - Cibustec - Salone int. dell’industria alimentare - Parma - www.cibustec.it 29 GENNAIO-1° FEBBRAIO 2020 - Fieragricola Salone int. della zootecnia da latte e da carne - Verona - www.fieragricola.it
www.profoodtech.com 9-11 APRILE 2019 - Powtech - Salone int. sulle tecnologie per polveri e granulari - Norimberga (Germania) - www.powtech.de/en 4-9 MAGGIO 2019 - IFFA - Salone int. della carne Francoforte (Germania) - www.iffa.de 7-9 MAGGIO 2019 - Vitafoods - Salone int. degli ingredienti e nutraceutici - Ginevra (Svizzera) - www. vitafoods.eu.com 12-14 GIUGNO 2019 - Victam International - Salone int. dei mangimi, petfood, acquacoltura e biomasse Colonia (Germania) - www.victaminternational.com 12-15 GIUGNO 2019 - Propak Asia - Salone int. dell’imballaggio - Bangkok (Tailandia) - www.propakasia. com 27-28 GIUGNO 2019 - Snackex - Salone int. per l’industria degli snack - Barcellona (Spagna) - www. snackex.com 8-11 SETTEMBRE 2019 - IBIE - Salone int. dei prodotti da forno - Las Vegas (USA) - www.ibie2019.com
ALL’ESTERO
21-24 SETTEMBRE 2019 - Südback - Salone della
26-29 NOVEMBRE 2018 - All4Pack - Salone int. dell’imballaggio - Paris (Francia) - www.all4pack.com/ 27-29 NOVEMBRE 2018 - Health Ingredients Europe - Salone int. degli ingredienti salutistici - Francoforte (Germania) - www.figlobal.com 27-30 GENNAIO 2019 - ISM e ProSweets - Salone dell’industria dolciaria - Colonia (Germania) - www. prosweets.com 6-8 FEBBRAIO 2019 - Fruit Logistica - Salone int. dell’ortofrutta - Berlino (Germania) - www.fruitlogistica. com
industrie alimentari
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panificazione e pasticceria – Stoccarda (Germania) www.messe-stuttgart.de/ 24-26 SETTEMBRE 2019 - FachPack - Salone europeo dell’imballaggio - Norimberga (Germania) - www. fachpack.de 3-5 DICEMBRE 2019 - Food ingredients Europe Salone int. degli ingredienti alimentari - Parigi (Francia) - www.figlobal.com/fieurope 7-13 MAGGIO 2020 - Interpack - Salone mondiale dell’imballaggio - Düsseldorf (Germania) - www. interpack.com
Approved Event
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Quali dei seguenti premi Ig-Nobel secondo voi sono stati veramente assegnati? La soluzione in fondo alla pagina.
di Sebastiano Porretta
Soluzione: tutti veri.
La pagina del Presidente
- Per aver dimostrato se è vero che gli anziani hanno le orecchie grandi (il teorema varrebbe solo per alcune zone: si tratta dell’effetto noto come “se ingrandisci la cornice il quadro rimpicciolisce”). - Per aver scoperto sperimentalmente che un feto risponde di più alle musiche suonate all’interno dell’organo riproduttivo femminile che alle musiche suonate all’esterno del pancione (non fatelo a casa). - Per aver dimostrato che il T Rex sapeva di pollo bruciacchiato - Per essersi fatto pungere 25 volte dalle api per scoprire i punti del corpo più (labbra, narici e pene) e meno sensibili (alluce, nuca e avambraccio). - Per aver dimostrato che più o meno tutti i mammiferi possono svuotare la propria vescica in massimo 34 secondi. - Per aver scoperto che tenere in mano un coccodrillo o guardarlo senza provare paura ci istighi a giocare d’azzardo. Al contrario temerlo ci aiuterà a non provare la voglia di scommettere. - Per aver dimostrato che portare il caffè in ufficio comporta un alto rischio di rovesciarlo e rovinare pratiche, documenti, arredi e dispositivi e che il modo più sicuro per trasportare una tazza di caffè sia camminare all’indietro, tenendola dall’alto con tutte e cinque le dita.
aita
Prossime attività Vi presentiamo di seguito le prossime attività in programma. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.aita-nazionale.it
Corso di formazione Il sistema HACCP e i suoi aggiornamenti (RACCP, TACCP E VACCP) corretta applicazione e validazione Fiera di Cremona 19 novembre 2018 Programma: orario: 9,30-17,30 - Analisi dei pericoli - Definizione dei CCP e dei limiti critici. L’importanza del monitoraggio - Non conformità e azioni correttive - Lavoro di gruppo: identificazione dei pericoli e definizione dei limiti critici in una produzione - Simulazione di un audit: caso studio - Soddisfazione dei pre-requisiti igienici: regole ed esempi pratici per una corretta attuazione delle GMP - Adozione ed implementazione dei nuovi sistemi per la tutela dei consumatori: TACCP: Threat AssessmentCritical Control Point - RACCP: Risk Assessment and Critical Control Point - VACCP: Vulnerability Assessment and Critical Control Point Corso di formazione Microbiologia, igiene e sicurezza e riflessi legali Fiera di Cremona 20-21 novembre 2018 20 novembre Programma: orario: 9,30-17,30 - Criteri microbiologici e d’igiene (Reg. 2073 e successive integrazioni) - Principali microrganismi patogeni e loro tossine - Tolleranza zero e accettabilità - Utilizzo dei criteri microbiologici nel manuale di autocontrollo - Metodi di analisi avanzati per la ricerca dei patogeni - Microrganismi emergenti - Bioprotezione 21 novembre Programma: orario: 9,30-17,30 - Profili sanzionatori in caso di non conformità: i reati previsti dalla L. 283/62 e dal codice penale. La giurisprudenza di riferimento
- Il verbale di prelievo e le operazioni analitiche: le normative - La giurisprudenza e i precedenti sui campionamenti, sulla validità e significatività dell_e_ analisi e, in particolare, sulle garanzie difensive - Scenari futuri Corso di formazione L’etichettatura dei prodotti alimentari: alla luce delle recenti novità Fiera di Cremona 22 novembre 2018 Programma: orario: 9,30-17,30 - Le informazioni di base per la vendita di alimenti pre-imballati e non pre-imballati - Il Decreto (15 dicembre 2017, N. 231 pubblicato sulla GU dell’8/2/2018) che introduce le sanzioni per la violazione delle norme di etichettatura e informazioni del consumatore contenute nel Reg.1169 del 2011 - I più recenti decreti nazionali - Rassegna delle più frequenti contestazioni in tema d’informazione del consumatore - Le norme nazionali in tema di dichiarazione di origine - Allergie o intolleranze: panoramica sulle misure attuate in Italia in relazione ai casi di mancata indicazione degli allergeni in etichetta. Presenza di tracce e residui. - Nuovo assetto del diritto penale alimentare Corso di formazione I nuovi piani di gestione della sicurezza alimentare. Il food safety modernization act (FSMA) Fiera di Cremona 23 novembre 2018 Programma: orario: 9,30-17,30 - PCQI approfondimento del ruolo, competenze, mansioni, responsabilità PQCI - Preventive Controls Qualified Individual. Una novità importante riguarda l’istituzione del FSMA (Food Safety Modernization Act), che obbliga tutti gli operatori del settore alimentare (USA e non) che destinano prodotti al mercato statunitense ad adottare un sistema di gestione per la sicurezza alimentare rispondente a determinati requisiti. Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare vengono introdotti alcuni obblighi specifici: - Obbligo di redigere un food safety plan; - Obbligo d’implementare un food safety system (FSS) - Obbligo di qualifica (competenza/formazione del Preventive Controls) - FOOD SAFETY PLAN: elementi fondamentali per la stesura di un food safety plan - Background information - Descrizione di prodotto e di processo - Hazard Analysis and Risk based preventive control - Process Preventive control - Sanitation Preventive Control - Allergen Preventive Control - Supply Chain Preventive Control - Verification and Validation - Recall Plan - Esempi pratici di food safety plan
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Corso di formazione Il quadro normativo aggiornato in tema d’informazione del consumatore: regole e sanzioni Fiera di Cremona 23 novembre 2018 Programma: orario: 9,30-17,30 - Il punto sulla informazione del consumatore - La pubblicità dei prodotti alimentari - La pubblicità comparativa - Claim Nutrizionali e salutistici: regole e limitazioni - I messaggi propagandistici e le immagini: regole e limitazioni - Rassegna delle più frequenti contestazioni - Casi di studio Convegno Prevenzione del rischio microbiologicO e sanificazione Novotel Mecenate Via Mecenate 121, Milano 29 novembre 2018 Programma Ore 9,30: Registrazione partecipanti Ore 10,00: Il rispetto degli standard igienico-sanitari: criticità nell’era della globalizzazione Filippo Castoldi, ATS di Pavia, DG Welfare Regione Lombardia Ore 10,30: Biofilm batterico: formazione, prevenzione ed eradicazione Adriana Ianieri, Università degli Studi di Parma Ore 11,00: Biofilm: una corretta sanificazione come metodo di prevenzione e un innovativo metodo rapido per la sua rilevazione Bruno Borreani, Christeyns Food Hygiene Srl Ore 11,30: coffee break Ore 12,00: UV e ozono: tecnologie per la disinfezione senza additivi chimici delle acque Federico Dallera e Lorenzo Gomarasca, Xylem Water Solutions Italia Srl Ore 12,30: Infezioni da Listeria monocytogenes: impatto sulla salute umana e approccio delle indagini epidemiologiche Mirella Pontello, Università degli Studi di Milano Ore 13,00: pausa pranzo Ore 14,00: Microrganismi emergenti: fonti di contaminazione e metodi di rilevazione Giuseppe Comi, Università degli Studi di Udine Ore 14,30: Igiene e Sicurezza degli alimenti, monitorare le produzioni con sistemi rapidi ma efficaci Dario Deli, Romer Labs Diagnostic GmbH Ore 15,00: Il Challenge test, da sperimentazione di laboratorio a opportunità per l’azienda alimentare Sara Didio, CSI Spa Ore 15,30: Efficacia del trattamento di disinfezione dell’aria con ozono o perossido di idrogeno. Caso studio di un caseificio Milena Brasca, Ist. Scienze delle Produz. Alimentari, ISPA-CNR, Milano Ore 16,00: Chiusura convegno
industrie alimentari
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La certificazione MOCA a garanzia della sicurezza e del rispetto dei requisiti obbligatori La normativa che regolamenta i Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA) è in continua evoluzione e non esiste, a oggi, un unico corpus legislativo armonizzato. In questo panorama così complesso, che si integra alle regole che disciplinano la sicurezza alimentare, risulta fondamentale per le organizzazioni del settore poter disporre di strumenti tecnici di supporto alla corretta applicazione delle prescrizioni legislative a garanzia e tutela della salute umana. L’entrata in vigore del D.Lgs 29/17 ha definito a livello nazionale, per la prima volta dal 1973, le sanzioni in tale comparto. È stato finalmente chiarito che, per evitare di incorrere in sanzioni, i fabbricanti debbano minimizzare il rischio garantendo controlli nei processi di fabbricazione non solo sui materiali (per mezzo dei test di migrazione) ma anche assicurando l’adozione di un sistema di rintracciabilità e il mantenimento del-
le Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP). Al contempo, nel nostro Paese così come in tutta Europa, continuano a registrarsi numerosi casi di allerte sanitarie imputabili a cessioni fuori norma causate dai MOCA. In questo contesto così particolare gioca un ruolo fondamentale la certificazione MOCA di ICIM, ente di certificazione italiano con esperienza e competenza trentennale maturata nella meccanica industriale. Lo schema sviluppato da ICIM è dedicato a tutti i fabbricanti di macchinari e componenti impiegati nei processi di produzione, trasformazione, conservazione e somministrazione del food&berverage, ai produttori di packaging e vending machine. La certificazione si compie di diversi step: valutazione documentale del processo produttivo, audit in campo per la verifica del rispetto delle Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP), test di cessione sui materiali. Se gli esiti sono conformi,
ICIM rilascia il certificato che ha validità di 5 anni e prevede visite di sorveglianza annuali. Lo schema ICIM è un valido strumento di supporto e valore aggiunto per quelle organizzazioni che desiderino differenziarsi in un mercato sempre più competitivo, sottoponendo le produzioni alla verifica da parte di un ente terzo, che ne certifichi la conformità normativa prevenendo le problematiche specifiche legate alla contaminazione alimentare causata dai MOCA. Grazie alla certificazione MOCA di ICIM le aziende possono disporre del giusto strumento tecnico che le guidi nell’applicazione delle norme, esponendo un marchio che ne sottolinei la serietà e affidabilità; un plus da usare nelle gare d’appalto, uno strumento che evidenzi la corretta rispondenza ai requisiti legislativi nei confronti dei mercati sia nazionali che esteri. Valeria Mesolella Responsabile Sviluppo Attività Food ICIM SpA
Scheda di Associazione Anno 2019 Cognome.............................................. Nome................................................ Ente o Società................................................................................................. Settore merceologico di attività........................................................................ Indirizzo presso il quale desidera ricevere la rivista e le comunicazioni AITA Abitazione
Ufficio
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Autorizzo l'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 31/12/96 N. 675 per l'esercizio delle attività dell'Associazione e per il raggiungimento delle finalità previste dallo Statuto.
Data.............................................. Firma........................................................ Socio Sostenitore € 600,00 Socio Professional Member € 120,00 Socio Ordinario € 100,00 Socio Neolaureato o Dottorando € 50,00 (Anno di Laurea.....) Socio Studente € 30,00
Tel......................................................... Fax.................................................... E-mail...................................................................................................................
Riservato alla segreteria
Ricevuta N°............................................ Data.............................................................. La quota può essere inviata mediante: Sede di .................................................. Pagamento con............................................. 1. assegno circolare o bancario intestato AITA Prossima - Milano 2. bonifico sul c.c. N°B.ca 000011226171 B.ca Intesa San Paolo Ag. 20, Milano - CAB 09498 ABI 03069 Socio Nuovo Rinnovo IT23L0335901600100000119660 cod. iban: IT89A0306909498000011226171 3. vaglia postale 4. carta di credito ....................................n°....................................... scadenza.................................... nome del titolare.............................................. firma........................................ Segreteria: Via Luigi Mangiagalli, 5 - 20133 Milano - Tel 02 2365506 Fax 02 2365015 - E-Mail: aita-nazionale@aita-nazionale.it - http://www.aita-nazionale.it - Codice Fiscale: 80192570150 - Partita IVA: 05896220158 Segreteria: Strada Farini 31/a - 43121 Parma - Tel./Fax 0521 230507 - e-mail: aita-nazionale@aita-nazionale.it - http://www.aita-nazionale.it - Codice Fiscale: 80192570150 - Partita IVA: 05896220158 industrie alimentari - lvii (2018) - novembre
aita
L’utilizzo dei grani germinati in panificazione La ricerca “Taste Tomorrow” per identificare gusti e preferenze dei consumatori in merito a prodotti da forno e pasticceria condotta da Puratos, afferma che quando si tratta di scegliere un pane, i consumatori effettuano la propria scelta sulla base di tre parametri fondamentali: - Un prodotto sano e salutare - Un prodotto gustoso - Un prodotto fresco Il consumo di prodotti da forno contenenti cereali interi è un trend molto diffuso tra i consumatori negli ultimi anni. Questi ultimi sono sempre più alla ricerca di prodotti salutari ed “autentici” e i cereali interi rispondono a queste esigenze, identificandosi come una sana aggiunta alla dieta quotidiana. Un cereale intero si compone di tre elementi fondamentali che apportano gusto e salubrità ai prodotti: germe, endosperma e crusca. Tuttavia, fra i trend più recenti, al consumo di cereali interi si unisce quello dei grani germinati, che negli ultimi tempi ha avuto una crescita esponenziale in termini di lanci di nuovi prodotti sul mercato da parte dell’industria dei prodotti da forno.
damentale per lo sviluppo successivo di una pianta, in quanto in questa fase vengono attivati diversi enzimi che hanno la funzione di: - Rompere le lunghe catene di amido e di proteine e consentire una migliore digeribilità sia dei carboidrati che delle proteine - Liberare vitamine e minerali aumentandone la biodisponibilità nei prodotti finiti Il processo di germinazione dei cereali in Puratos si compone di 4 fasi: 1. Selezione e pulizia dei cereali 2. Fase di ammollo in acqua
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3. Germinazione 4. Essiccazione All’interno del processo, la fase numero 3 è quella fondamentale. Durante la germinazione, infatti, avviene lo “sblocco” dei micro-nutrienti che compongono i cereali rendendo i grani germinati estremamente ricchi di elementi benefici per la salute. La soluzione Puratos a base di grani germinati è la recente “Tegral Puravita Grani germinati”, un mix da usare al 100% contenente lievito madre che consente di realizzare un pane naturalmente sano e gustoso. La presenza nel prodotto di semi e miele, inoltre, consente di ridurre il contenuto di sale senza alterare la sapidità tipica del pane. Per maggiori informazioni: www.puratos.it, sezione contatti
Ma cosa sono nello specifico i grani germinati? Tutti i grani che consumiamo normalmente sono semi «dormienti», in attesa, cioè di dar vita ad una pianta. I grani germinati sono quei grani che subiscono il processo di germogliazione e che quindi si accingono, di fatto, a trasformarsi in una pianta. Si tratta di un processo fon-
industrie alimentari
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110 SOCI SOSTENITORI
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CHIMAB S.P.A.
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Via C. Colombo 34
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35011 Campodarsego (PD) Tel. 049 9201496
BARENTZ SERVICE S.P.A. Via privata Goito 8
CHIRIOTTI EDITORI S.R.L.
20037 Paderno Dugnano (MI)
Viale Rimembranza 60
Tel. 02 99050404
10064 Pinerolo (TO)
BUREAU VERITAS ITALIA S.P.A. Divisione Certificazione Viale Monza 347 - 20126 Milano Tel. 02 270911
Tel. 0121 393127 COMAX EUROPE S.R.L.
Via Lodovico Settala 3 - 20124 Milano (MI) Tel. 02 29511173
CARE FOOD S.R.L.
Via U. Foscolo 8/a - 20081 Abbiategrasso (MI) Tel. 02 94608677
CONSORZIO CASALASCO DEL POMODORO
DIESSECHEM S.R.L. Via Meucci 61/B - 20128 Milano Tel. 02 26305484 Fasinternational s.r.l. Via Selvanesco 75/77 - 20142 Milano Tel. 02 3491751 FAVERO ANTONIO S.R.L. Via Gramogne 60-63 - 35127 Padova Tel. 049 644855 GALBUSERA Spa Via Marconi 20 20864 Agrate Brianza (MB) Tel. 039 6056333 G. MARIANI & C. S.P.A. Via Badia 20 - 25060 Cellatica (BS) Tel. 030 316112
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Tel. 0375 536211
Via Pier Carlo Cadoppi 4
Via E. Majorana 10 -
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20834 Nova Milanese (MB) Tel. 0362 364567
42100 Reggio Emilia Via S. Gaetano 74 - 36016 Thiene (VI) Tel. 0445 313011
CAVANNA S.P.A.
CSI S.P.A.
Via Matteotti 104 - 28077 Prato Sesia (NO)
Viale Lombardia 20 - 20021 Bollate (MI)
Tel. 0163 829111
Tel. 02 38330.1
industrie alimentari
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43124 Parma
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IBERCHEM ITALIA S.R.L.
OPTIMA S.R.L.
SEALED AIR SRL
Via del Commercio 2
Via Gaggio 72
Via Trento 7 - 20017 Passirana di Rho (MI)
20832 Desio (MB) - Tel. 0362 331568
47832 Casarola S. Clemente (RN)
Tel. 02 93321
Tel. 0521 1686611
ICIM S.P.A.
Tel. 0541 859411
SHIMADZU IRALIA SRL
P.zza Don Enrico Mapelli 75
Ordine Tecnologi Alimentari
Via G.B. Cassinis 7
20099 Sesto San Giovanni (MI)
Sicilia e Sardegna
20139 Milano
Tel. 02 725341
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Tel. 02 57409690
INTERNATIONAL FLAVORS & FRAGRANCES I.F.F. ITALIA S.R.L. Via F.lli Cervi 13 - 20090 Trezzano S/N (MI) Tel. 02 484721 ITALMILL S.P.A.
95123 Catania Tel. 095 7580201
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c/o Dipartimento di Scienze degli Alimenti,
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Via S. Camillo de Lellis - 01100 Viterbo
Tel. 0521 16021
Tel. 0761 357494
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Lungotorrente Secca 3/A - 16163 GENOVA
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RI.FRA. srl
C/da Misilla 259, Marsala (TP) Tel. 0923 756020
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industrie alimentari
- lvii (2018) - novembre
Indice inserzionisti AB Energy - Orzinuovi www.gruppoab.it................................ cop. 1 ABM - Vignate www.abmnastri.com............................... ott. Alba&Teknoservice - Villafranca Padovana www.albaequipment.it............................. 57 All4Pack - Parigi (F) www.all4pack.com.................................. set. Anuga FoodTec - Köln (D) www.anugafoodtec.com . .................... gen. Arcoplastica - Andezeno www.arcoplastica.it................................. ott. Asia Fruit Logistica - Hong Kong (CHN) www.asiafruitlogistica.com ......... lug./ago. Aston Foods Int. - Steinhausen (CH) www.astonfoods.com ........................... dic. B&R Automazione - Passirana www.br-automation.com....................... giu. Bondani - Noceto www.bondani.it.......................................... 81 Brambati - Codevilla www.brambati.it........................................ 37 Bühler - Segrate www.buhlergroup.com........................... ott. Ceia - Viciomaggio www.ceia.net.............................................. 51 Chiriotti Editori - Pinerolo www.chiriottieditori.it............................... ott. Chocotech - Wernigerode (D) www.chocotech.de................................ mag. Cimbria ex Sea - Imola www.seasort.com.................................... dic. Cmp - Saluzzo www.cmp-plast.it...................................... ott. Colkim - Ozzano Emilia www.colkim.it .......................................... set. Colombo - Oggiono www.colombopietro.it.............................. 87 Comek - Castiglione delle S. www.comek.it............................................ ott. Corno Pallets - Saluzzo www.cornopallets.it . ............................. ott. Dolzan - Galliera Veneta www.dolzan.com..................................... ott. Ebara - Brendola www.ebaraeurope.com.......................... dic. Econorma - S. Vendemiano www.econorma.com . ............................ giu.
Elmiti - Avigliana www.elmiti.com......................................... 21 Emilos - Cavriago www.emilos.eu....................................... mag. Emirates SkyCargo - Dubai (UAE) skycargo.com/emiratesfresh................. giu. Eurosicma - Segrate www.eurosicma.it.................................. mag. Eurofins Chemical Control - Cuneo www.eurofins.it................................... cop. 2 Firex - Sedico www.firex.it ............................................... 29 Fispal Tecnologia - São Paulo (BR) www.fispaltecnologia.com.br............... 101 FoodExecutive.com www.foodexecutive.it............................ ott. Fruit Logistica - Berlin (D) www.fruitlogistica.de.............................. dic. Geartec - Legnano www.geartec.it . ........................................ 61 Ghizzoni D. - Felino www.ghizzoni.it....................................... mar. Gulfood Manufacturing - Dubai (UAE) www.gulfoodmanufacturing.com........ set. Hamburg Dresdner Machinen Fabriken Dresden (D) - www.h-d-m.com.......... mag. Hitech - Bari www.hitech.srl........................................ gen. Houdijk Holland - Vaardingen (NL) www.houdijk.com.................................. mag. Igus - Robbiate www.igus.it.......................................... cop. 4 Ing. A. Rossi - Parma www.ingarossi.com................................. ott. Interroll - Rho www.interroll.it........................................ ott. Ipack-Ima - Milano www.ipack-ima.com................................ apr. Ishida Europe - Rotkreuz (CH) www.ishidaeurope.com............................ 69 Isi Plast - Correggio www.isifood.com . .................................... 67 Italo Danioni - Milano www.danioni.it ........................................ ott. Italvibras - Fiorano Modenese www.italvibras.it.........................................85 Itech Italia - Lainate www.itech.eu............................................ ott.
ITP - Bosnasco www.itp.it . ............................................. mag. Ken Europe - Roma www.ken-foods.com . ........................... mar. Konica Minolta - Cinisello B. www.konicaminolta.eu . .......................... 93 Lawer - Cossato www.lawerunica.com............................. set. Leybold - Cologno M.se www.leybold.com.................................. mag. Live-Tech - Guarene www.live-tech.com............................... mag. LMD - Lissone www.lamiaditta.eu................................. mag. Marking Products - Settimo T.se www.marking.it........................................ ott. MCM Massa - Pianezza www.mcmmassa.it ................................. set. MCT Alimentare - San Donato Milanese www.mctalimentare.com/milano........ mar. Mectra - Montecchio E. www.mectra.it........................................ mag. Megadyne - Mathi www.megadynegroup.com...................... 25 Minebea Intec Italy - Nova M.se www.minebea-intec.com......................... 47 Mix - Cavezzo www.mixitaly.com..................................... 41 Montenegro - Brugherio www.montenegrosrl.it.......................... mag. Multivac - Corsico it.multivac.com......................................... apr. Nimax - Bologna www.nimax.it............................................ set. Opessi - Milano www.opessi.it........................................... ott. Opto Engineering - Mantova www.opto-engineering.it . .................... apr. ParmaControls - Parma www.parmacontrols.it.............................. 73 PCB Piezotronics - Treviolo www.pcb.com........................................... set. Perten Instruments Italia - Roma www.perten.it ......................................... dic. Pomati - Codogno www.pomati.it..................................... 74-75 ProFood Tech - Chicago (USA) www.profoodtech.com............................. 97
Prosweets - Köln (D) www.prosweets.com................................ 49 R-Biopharm - Melegnano www.r-biopharm.com ........................... ins. Radis - Ravenna www.radis.it................................................ 77 Rondo - Schio www.rondo-online.com......................... set. Sandvik - Milano www.smt.sandvik.com............................ dic. Sarp - Castelfranco Veneto www.sarp.it . .............................................. 33 Save - Verona www.exposave.com................................ set. Sealed Air - Passirana di Rho www.sealedair.com................................... 53 Selmi - Santa Vittoria D’Alba www.selmi-group.it................................. set. Sial - Parigi (F) www.sialparis.com................................... set. Sigep - Rimini www.sigep.it............................................ 105 Sirec - Colorno www.sirec.it.............................................. set. Sollich - Bad Salzuflen (D) www.sollich.com........................................ 31 SPS IPC Drives - Parma www.spsitalia.it....................................... mar. Sulzer - Casalecchio di Reno www.sulzer.com......................................... 39 Tecnafood Villavara di Bomporto www.tecnafood.com................................. 63 Tecno 3 - Corneliano www.tecno-3.it ................................... cop. 3 Thaifex - Bangkok (T) www.thaifexworldoffoodasia.com....... apr. Ulma Packaging Gragnano Trebbiense www.ulmapackaging.it........................... ott. Urschel - Castagnole delle Lanze www.urschel.com.................................... ott. Wagner - Valmadrera www.wagner-group.com..................... mag. Wolhfarth - Sordio www.wolhfarth.it....................................... 43 Xylem Solutions Italia - Lainate www.xylemsolutions.com/it................. ott.
Aziende citate AB Energy - www.gruppoab.it......................................86
Firex - www.firex.it..........................................................24
Opto Engineering - www.opto-engineering.it..........36
Alba & Teknoservice - www.albaequipment.it ........23
Geartec - www.geartec.it...............................................50
Ovo-Tech - www.egg-breakers.com............................30
B&B Silo Systems - www.bebsilos.com......................34
Haas - in Italia: Opessi Stefano - www.opessi.it.......23
PD Service - pdservicerivestimenti.it..........................36
Bakery Support Worldwide - www.bsw-bv.com......40
Houdijk Holland - in Italia: Opessi Stefano www.opessi.it.................................................................42
Blue Software - www.bluesoftware.com...................59 Bühler - www.buhlergroup.com...................................23 Chemours - www.chemours.com.................................32 Colussi Ermes - www.colussiermes.it..........................38 Comi Pak - www.comipak.com/it................................26 Contronics Engineering - www.contronics.nl...........40 CSC Sartori - www.csc-sartori.com.............................27
IBL - www.bakeryline.com.............................................26 IBM Blockchain - www.ibm.com/blockchain............60 Igus - www.igus.it............................................................52 Ing. A. Rossi Impianti Industriali www.ingarossi.com.......................................................44
R-Biopharm - www.r-biopharm.it................................62 Rollmatic - www.rollmatic.com.....................................28 Schib Packaging - www.schib.it...................................35 Schubert Gerhard - www.gerhard-schubert.de........56 Sealed Air - www.sealedair.com...................................66 Sirec - www.sirec.it..........................................................76
ISI Plast - www.isiplast.com..........................................98
SMI - www.smigroup.it...................................................54
Magnoni - www.magnonisrl.it .....................................48
Starmix - www.starmix.it...............................................28
Ensinger - www.ensingerplastics.com........................46
Megadyne - www.megadynegroup.com....................45
Tecno 3 - www.tecno-3.it..............................................46
Escher Mixers - www.eschermixers.com...................30
Minebea Intec - www.minebea-intec.com................. 58
Turri - www.turri-srl.com...............................................32
EyePro System - www.eyeprosystem.com................40
Opessi Stefano - www.opessi.it..............................23-42
Xnext - www.x-next.com...............................................52
industrie alimentari
- lvii (2018) - novembre
Jakarta International Expo - Kemayoran 17 - 20 October 2018
Stand AL007
PARIGI 31.october - 2.november 2018 Stand D21 - Hall 4 Village B to B
6 - 8 november 2018 Dubai World Trade Centre
Stand 623- Hall 6
19 - 23 January 2018
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