IA dicembre 2018

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anno 57 - n. 596 dicembre 2018

CON IL PATROCINIO DI

INDUSTRIE

Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 11/2018 - IP - ISSN 0019-901X

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CHIRIOTTI

EDITORI

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RUBRICHE

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Fiere - Pack Expo, nuovi record a Chicago - Sistemi di pesatura - Confezionatrice automatica in continuo - Etichettatrici per tutte le esigenze - Linee per snack e piatti pronti - Pesatrice multi-testa - Termoformatrice automatica - Miscelatore continuo - Sistemi di visione - Automazione robotizzata - Impilatori con flessibilità integrata - Impianti di riempimento in linea - Confezionamento in cartoni gable-top - Colatrice a iniezione singola - Etichettatrici - Soluzioni di confezionamento su misura - Etichette termoretraibili a tutto corpo

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Macchine accessori - Ispezione a raggi X efficace anche per i casi particolari - Tostini verticali per frutta secca - Catene portacavi con perni dinamici - Digitalizzazione per facilitare montaggio e ordini delle catene portacavi - Filtro magnetico riscaldato per rimuovere le particelle di ferro dal cioccolato liquido - Filtro a pressione rotativo più economico delle centrifughe

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Fine linea - Aumenta la produttività con il controllo del peso Ishida - Alte prestazioni nel confezionamento in atmosfera modificata Elettronica automazione - Messa in servizio nell’industria alimentare - Tracciabilità totale per il Caffè Borbone - Modulo di controllo per ridurre i consumi e migliorare le prestazioni - Gestione delle etichette basata su cloud pubblico

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Analisi controllo - Miscelatori di gas intelligenti - Nuovo kit per l’analisi degli antibiotici nelle carni - Determinazione dell’acrilamide negli alimenti Imballaggi confezioni - Il ruolo sempre più importante del packaging per i prodotti dolciari - Sealed Air verso soluzioni di imballaggio sempre più sostenibili - Dalla natura un materiale per preservare al meglio i prodotti ortofrutticoli

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Prodotti - Base per pizza integrale e soffici mousse di formaggio - Nocciolata bianca spalmabile - Tortelloni ripieni con le ricette della tradizione regionale - Nuove pizzette surgelate - Patatine in edizione lusso - Parmigiano Reggiano kasher

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Sicurezza alimentare La sicurezza alimentare va di pari passo con la sostenibilità Ricerca applicata - Rifiuti alimentari convertiti in mangimi con la digestione enzimatica - Film in LLDPE con nanoparticelle di Ag-Cu e olio essenziale di cannella nel confezionamento del pollo - Effetti del riscaldamento a microonde del latte - Metodi di conservazione e ossidazione delle carni bovine

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Mercati consumi - Le tendenze per il Food & Beverage nel 2019 - In crescita l’agroalimentare italiano - Boom delle etichette pulite in Cina - Volano i consumi dei prodotti ittici surgelati - Scoppiano di salute negli Usa i popcorn aromatizzati - Perturbazioni sul mercato internazionale del caffè - In Asia-Pacifico meglio dolci salutari che golosi - Una panoramica sul mercato indiano del pollame

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Leggi - Modifica modalità di applicazione del Reg. 834/2007 relativo alla produzione biologica Notizie dal mondo - Difesa del Made in Italy, export e innovazione le leve del successo del futuro - Sial si conferma think tank globale per l’industria e l’innovazione alimentare - Un nuovo successo per il Save di Verona - Alleanza per la ricerca nel settore lattiero-caseario - Polo di innovazione per il settore degli snack - Approccio semplificato per facilitare le donazioni di prodotti alimentari

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Agenda - Gli appuntamenti 2019 sull’automazione - Enolitech e Fieragricola insieme nel 2020 - A Napoli il 9° shelf-life international meeting - Previsioni di crescita per il Cibus Tec - A Rimini il salone delle nuove esigenze alimentari - Si prepara una nuova edizione di Upakovka - Tante iniziative collaterali al Biofach - Il salone australiano del processing & packaging Londra ha il suo salone del processo e confezionamento per il food & beverage - Buone previsioni per il salone globale dell’industria della carne - Ibie, il salone di riferimento per il bakery nelle Americhe - Calendario

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Recensione libri AITA - La pagina del Presidente - Novità nel mondo delle norme dedicate al settore Food - Un’acetaia sostenibile - Soci sostenitori Le aziende

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ARTICOLI 3. Impiego di alte pressioni per prolungare la shelf-life di prodotti di salumeria affettati confezionati in sottovuoto L. Iacumin - M. Lo Re - S. Ottaviani C. Patthey - E. Mitri - G. Landini S. Ottocento - G. Comi

12. Gli oli di oliva extra vergini prodotti in Calabria: la cv Leccino nell’areale ionico di Reggio Calabria A. Avram - M.E. Caccamo - C. Zappia R.M. Macrì - M. Poiana - M. Caracciolo

CONTENTS 3. The use of High Pressure Processing for extending the shelf-life of vacuum packed cold meats L. Iacumin - M. Lo Re - S. Ottaviani C. Patthey - E. Mitri - G. Landini S. Ottocento - G. Comi

12. Extra virgin olive oils produced in Calabria: the Leccino cultivar from ionian area of Reggio Calabria, Italy A. Avram - M.E. Caccamo - C. Zappia R.M. Macrì - M. Poiana - M. Caracciolo

DEPARTMENTS  22  34  40  42  46  48  54  58  62  66  80  88  94 104 106 112

EXHIBITION (PACK EXPO) MACHINES DOWNSTREAM AUTOMATION ANALYSIS PACKAGING PRODUCTS SAFETY FOOD APPLIED RESEARCH MARKETING LAWS NEWS AGENDA BOOKS AITA COMPANIES’ ADDRESS


Mensile - ISSN 0019-901X December 2018 Year 57 n. 596

Chiriotti Editori srl

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Impiego di alte pressioni per prolungare la shelf-life di prodotti di salumeria affettati confezionati in sottovuoto The use of High Pressure Processing for extending the shelf-life of vacuum packed cold meats

• PAROLE CHIAVE salumi, HHP, riduzione microrganismi, shelf-life • KEYWORDS meat products, HHP, microorganisms reduction, shelf-life • RIASSUNTO È stato valutato un trattamento HHP (High Hydrostatic Pressure) per prolungare la shelf-life o eliminare la popolazione microbica post-affettamento di alcuni prodotti di salumeria confezionati in sottovuoto e conservati a temperature di refrigerazione fino a 120 giorni. I campioni di salumi non sottoposti a trattamento HHP hanno subito un deterioramento causato dall’aumento dei batteri lattici entro breve tempo dal confezionamento. Nei campioni trattati, invece, si è notato un significativo ritardo nella crescita dei microrganismi associati al deterioramento, e ciò ha contribuito al mantenimento della freschezza sensoriale per 120 giorni in fette di prosciutto cotto e porchetta e per 60 giorni in fette di mortadella. Il trattamento HHP non ha permesso di decontaminare completamente la popolazione microbica costituita dagli Staphylococci non patogeni e dagli stessi batteri lattici. Infatti pur non avendo evidenziato la loro presenza a tempo 0 dopo il trattamento (< 2 log UFC/g limite soglia metodo), i batteri sopravvissuti al trattamento sono cresciuti nel tempo.

L. Iacumin1 - M. Lo Re1 S. Ottaviani2 - C. Patthey2 - E. Mitri2 G. Landini2 - S. Ottocento3 - G. Comi1* 1 Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali, Università degli Studi di Udine, Via Sondrio 2/a, 33100 Udine.

• SUMMARY A High Hydrostatic Pressure (HHP) treatment was evaluated to extend the shelf-life or eliminate the post-slicing microbial population of some packaged cooked meat products stored at 4 ± 2°C for up to 120 days. The meat products that did not undergo HHP treatment were subject to deterioration, which was caused by an increase in lactic acid bacteria, shortly after packaging. In the treated samples, on the other hand, there was a significant delay in the growth of the microorganisms associated with deterioration and this helped to maintain the sensory freshness of the cooked ham and porchetta slices for at least 120 days, and of mortadella slices for at least 60 days. The HHP treatment did not completely decontaminate the microbial population made up of Coagulase Negative Cocci and lactic acid bacteria. As a matter of fact, even if their presence was not noted immediately (time 0) after the treatment, (<2 log UFC/g limit threshold method), the bacteria that did survive the treatment has actually grown over time and after 120 days, could be observed at concentration levels less than 5 log CFU/g. On the contrary, in the untreated samples the concentration exceeded 7 log UFC/g and therefore made the product unfit for consumption.

Qualità Reale Srl, via J. Ressel n. 1, 34018, Dorligo della Valle (TS) 3 Principe di San Daniele S.p.a., Via J. Ressel n. 1, 34018, Dorligo della Valle (TS) *email: giuseppe.comi@uniud.it

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industrie alimentari

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Introduzione I consumatori chiedono prodotti carnei di alta qualità e convenienti, con sapore e gusto naturali, e apprezzano molto i cibi minimamente trasformati e soprattutto la loro sicurezza e “naturalità” e quindi cibi privi di conservanti e altri additivi (23). Per armonizzare e unire tutte queste esigenze senza comprometterne la sicurezza, si è reso necessario implementare nuove tecnologie di conservazione nell’industria della carne, considerando che i prodotti a base di carne affettata confezionata sottovuoto sono il segmento di mercato con il maggior tasso di crescita negli ultimi anni. Tali prodotti sono particolarmente suscettibili di contaminazioni crociate da parte di microrganismi alteranti e/o patogeni durante la loro produzione e prima del confezionamento. Pertanto allo scopo di stabilizzare, eliminare i patogeni e prolungare la shelf-life degli alimenti sono state recentemente sviluppate diverse tecnologie alternative o complementari ai classici processi di conservazione (4,14,19,2628,31,38,40,45,49,50). Tra queste trova ormai largo impiego l’uso delle alte pressioni (HHP). Queste sono molto promettenti soprattutto per la conservazione di prodotti a base di carne cotti e lavorati, e prevedono pressioni isostatiche tra i 100 e i 600 MPa a temperatura ambiente (2,6,7,11,18,34,43). In generale, l’HHP a bassa o moderata temperatura causa la distruzione delle cellule vegetative microbiche e l’inattivazione enzimatica, senza cambiare le caratteristiche organolettiche del prodotto. L’efficacia varia a seconda del ceppo mi-

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crobico, del tipo di matrice di carne da trattare, della pressione raggiunta, della temperatura di trattamento e del tempo di esposizione (1-3,21,22,24,32,39,46,47). Rispetto alle tecnologie tradizionali, l’HHP conserva il colore originale, il sapore, la qualità e il contenuto nutrizionale dell’alimento, ma può modificare la struttura delle molecole come le proteine e i carboidrati, mentre non altera le molecole più piccole come i composti volatili, i pigmenti, le vitamine e altri composti connessi con gli aspetti sensoriali, nutrizionali, che promuovono la salute (15,30,33,44,47). In USA, l’HHP è definita una “pastorizzazione non-riscaldante”, che può sostituire la pastorizzazione classica col calore, ed è stata approvata come trattamento per uso alimentare (5) e in particolare per carni fresche e trasformate, essendo questa un substrato ottimale per i microrganismi. Murano et al., (35) hanno testato l’utilità di applicare un trattamento a 50°C in contemporanea con l’HHP in carne di maiale fresca per abbassare i valori di Listeria monocytogenes. Il trattamento a 414 MPa e a 50°C per 6 minuti ha permesso di ottenere una riduzione di 10 log del ceppo più resistente di L. monocytogenes. Il trattamento con HHP in combinazione con un blando riscaldamento può essere utilizzato con successo per produrre carni suine più sicure e durature senza influenzarne la qualità. Carne di manzo maturata con Aw > 0,96 confezionata sottovuoto e trattata con HHP a 600 MPa per 6 minuti a 31°C subiva una riduzione di CBT e LAB di 4 log UFC/g. Tali gruppi microbici rimanevano al di sotto del limite di rilevazione (<102 UFC/g) durante lo stoccag-

gio a 4°C per 120 giorni, contribuendo a prevenire il gusto acido e l’alterazione dell’aroma, mentre gli stessi campioni non trattati avevano raggiunto valori di 108 UFC/g dopo 30 giorni nelle stesse condizioni. Le Enterobatteriaceae si sono mantenute al di sotto di 10 UFC/g durante tutto il periodo di conservazione in campioni trattati con HHP, mentre nei campioni non trattati hanno raggiunto valori di 105 UFC/g dopo 30 giorni. L’HHP è una buona tecnologia per controllare i pericoli associati a Salmonella spp. e L. monocytogenes in carni crude o marinate. La maggior parte dei campioni non trattati hanno mostrato la presenza in 25 g di uno o di entrambi gli agenti patogeni, mentre tutti i campioni trattati hanno mostrato l’assenza in 25 g. Le HHP vengono impiegate per conservare o prolungare la shelf-life di prodotti trasformati quali prosciutti cotti e crudi. Recentemente campioni di prosciutto crudo, trattati con HHP a 600 MPa per 6 minuti, hanno mostrato una riduzione significativa di almeno due cicli log dei microrganismi associati al deterioramento e il microbiota sopravvissuto è stato mantenuto a livelli bassi durante lo stoccaggio, contribuendo non solo alla conservazione della freschezza organolettica per tutto il periodo di conservazione (120 giorni), ma anche a prevenire sapori anomali, gusti acidi e formazione di gas (16-18). A tal proposito l’HHP viene utilizzato in Italia per eliminare L. monocytogenes in prosciutti crudi disossati o per la produzione di “mattonelle” soggette poi ad affettamento in camere bianche. Tale intervento è spesso reso obbligatorio per l’esportazione in quei paesi, dove vige la tolleranza 0 per L. monocytogenes.


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Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare l’impiego di HHP per prolungare la shelf-life di prodotti di salumeria, confezionati in sottovuoto e conservati a 4°±2°C.

Materiali e metodi Fette di prosciutto cotto, di porchetta e di mortadella di Bologna, confezionate in sottovuoto utilizzando un film multistrato flessibile trasparente con la seguente composizione OPET/PE/EVOH/PE + antifog + anti-uv spessore 65 micron, sono state sottoposte a un trattamento HHP (600 MPa) a 31°C per 6 minuti. Dopo il trattamento le confezioni sono state conservate a 4±2°C per 120 giorni e analizzate a tempi diversi per studiare l’effetto del trattamento sui microrganismi e valutare la shelf-life dei prodotti. Campioni di prosciutto cotto senza trattamento HHP sono stati conservati a 2°C costanti ed analizzati fino a 120 giorni. Ciò ha costituito un ulteriore controllo dei campioni non trattati vs i campioni trattati. Sono state effettuate per ogni campione analisi microbiologiche, chimico-fisiche ai tempi: 0, 15, 30, 45, 60, 90 e 120 giorni. Ad ogni tempo sono stati analizzati 3 campioni per ogni trattamento e per ogni tipologia di prodotto: prosciutto cotto, mortadella e porchetta trattati o non con tecnologia HHP.

Analisi microbiologiche Sono stati ricercati i seguenti microrganismi: Carica Batterica Totale (CBT) in PCA (Plate Count Agar, Oxoid, Italia) incubato a 30°C per 24-48 h; Batteri Lattici (LAB, MRSOxoid, Italia) incubato a 37°C per

48 h; Salmonella spp. secondo ISO 6579-1 (2002 Cor.1:2004 Microbiology of food and animal feeding stuffs – Horizontal method for the detection of Salmonella spp.); Listeria monocytogenes secondo ISO 11290-1,2 (1996 Adm.1:2004); Staphylococci lecitinasi positivi in Baird Parker (Oxoid, Italia) incubato a 37°C per 24-48 h; Enterococchi in Kanamicina Aesculina Azide Agar (KA, Oxoid, Italia) incubato a 37°C per 24-48 h; Enterobacteriaceae in VRBGA (Violet Red Bile Glucose Agar, Oxoid, Italia) incubato a 37°C per 48 h; Escherichia coli in VRBLA (Violet red Bile lactose Agar, Oxoid, Italia) incubato a 37°C per 24-48 h; Clostridi solfito riduttori in DRCM (Differential Reinforced Clostridial Medium, WWR, Italia) incubato in jair per anaerobi a 37°C per 48 h; Cocchi coagulasi-negativi catalasi-positivi (CNCPC) in Mannitol Salt Agar (Oxoid, Italia) incubato a 30°C per 72 h. Dalle piastre di Mannitol Salt Agar sono state isolate random 5 colonie (totale colonie isolate 100), che sono state presuntivamente identificate tramite: Colorazione di Gram e Catalasi.

Analisi chimico-fisiche L’attività dell’acqua (Aw) è stata eseguita ad ogni campionamento attraverso apparecchio AquaLab (Decagon, USA), il pH utilizzando un pHmeter (Radiometer Copenhagen pH M82, Cecchinato, Italy) e il colore è stato misurato utilizzando un Minolta Chromameter CR-200 (Minolta, Osaka, Japan), che lavora a sistema CIE Lab. Dopo la calibrazione con un piatto bianco standard, il Chromameter è stato posizionato perpendicolarmente alla superficie della fetta. Sono stati valutati i parametri L*, a*, b*: valori che descri-

vono l’intensità di bianco/luminosità (L*); il colore rosso (a*) e il giallo (b*). Sono state valutate 3 posizioni diverse sullo strato superiore di ogni campione subito dopo l’apertura. Sono state eseguite 3 misure per ogni campione.

Analisi statistica I dati ottenuti dalle analisi microbiologiche e chimico-fisiche dei campioni di pancetta cubettata sono stati confrontati attraverso l’analisi statistica: analisi della Varianza (One Way) e le medie sono state separate attraverso il test di Tukey’s.

Risultati e discussione I risultati della evoluzione di parametri chimico-fisici e microbiologici di campioni di prodotti di salumeria soggetti a diversi trattamenti (HHP) sono riportati nelle Tabb. 1-6. La Tab. 1 riporta l’evoluzione della CBT in prodotti di salumeria trattati e non. Come si osserva la CBT in prodotti trattati con le HHP incrementa in maniera significativa fino a 60 giorni poi diminuisce (p<0,05). Anche nei campioni non trattati si osserva un incremento della stessa; incremento diverso a seconda del prodotto considerato. Infatti nel prosciutto cotto e nella mortadella, l’incremento della CBT è più consistente (p<0,05), mentre nella porchetta è più contenuto. Tali microrganismi appartenevano principalmente alla famiglia delle Microccoccaceae e in particolare agli Staphylococci coagulasi negativi, come evidenziato dal loro sviluppo su Mannitol Agar. Infatti la

industrie alimentari

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Tabella 1 - Evoluzione nel tempo della Conta Batterica Totale (CBT) in campioni di prosciutto cotto, mortadella, porchetta. Prodotto

Trattamento

Giorni 0 15 30 60 90 120

Prosciutto cotto Prosciutto cotto Mortadella Mortadella Prosciutto cotto Porchetta

HHP NoHHP HHP NoHHP NoHHP* HHP

0,9 ± 0,5a 0,9 ± 0,8a 1,1 ± 0,7a 1,5 ± 0,1a 1,4 ± 0,1a 2,8 ± 0,1a

1,5 ± 0,3b 1,9 ± 0,5b 2,1 ± 0,8a 1,8 ± 0,5a 3,2 ± 0,6b 6,1 ± 0,1b

3,6 ± 2,2c 4,4 ± 2,7c 1,5 ± 0,1a 1,5 ± 0,1a 6,7 ± 1,4c 4,5 ± 2,2b

5,2 ± 0,2d 7,2 ± 0,3d 4,4 ± 1,1b 4,6 ± 4,3b 6,8 ± 0,4c 4,0 ± 1,8b

5,1 ± 0,3e 4,9 ± 1,6c 1,5 ± 0,1a 2,4 ± 1,3a 2,1 ± 1,0a 1,4 ± 0,1d

1,9 ± 0,3b 4,9 ± 1,2c 2,0 ± 0,6a 2,8 ± 1,3a 4,8 ± 1,4b 1,5 ± 0,2d

Porchetta

NoHHP

3,2 ± 0,1a

5,9 ± 0,4b

5,5 ± 1,5b

3,5 ± 1,5b

3,5 ± 1,1b

3,0 ± 1,7b

Legenda: Dati log UFC/g rappresentano le medie ± le deviazioni standard; *Le medie con le stesse lettere entro le linee non sono significativamente diverse (p<0,05); *Campioni di prosciutto cotto mantenuti in cella a 2°C costanti.

concentrazione della CBT osservata in Plate Count Agar era simile a quella osservata in Mannitol agar, e in particolare le colonie cresciute erano prevalentemente mannitolo positive. Infine anche nei campioni non trattati di prosciutto cotto e conservati a 2°C, si osserva un incremento della CBT fino a 60 giorni, dimostrando che tale temperatura, seppur mantenuta costante nel tempo, non è stata in grado di bloccare o eliminare completamente ogni sviluppo microbico.

La Tab. 2 riporta l’evoluzione nel tempo dei LAB in campioni di prosciutto cotto, mortadella e porchetta. Anche in questo caso si osserva indipendentemente dal trattamento applicato incrementi significativi (p<0,05). Nei prodotti trattati l’incremento nel tempo è più contenuto e ritardato per effetto dell’HHP applicato. La concentrazione dei LAB nel prosciutto cotto trattato aumenta in maniera contenuta e a fine shelf-life è inferiore a 5 log UFC/g; viceversa nei prodotti non trattati, se si eclude

la porchetta, i LAB aumentano oltre a 8 log UFC/g. Solo nella porchetta non trattata l’aumento è più contenuto e raggiunge il valore di 5 log UFC/g. Le Tabb. 3, 4 e 5 riportano l’evoluzione dei parametri L*, a* e b* nel tempo. Guardando l’andamento dei tre parametri si nota che i loro valori rimangono costanti nel tempo fino al termine della prova. Ciò conferma che il confezionamento sottovuoto, in atmosfera priva di ossigeno, rallenta l’ossidazione dei pigmenti responsabi-

Tabella 2 - Evoluzione nel tempo dei LAB in campioni di prosciutto cotto, mortadella, porchetta. Prodotto

Trattamento

Prosciutto cotto Prosciutto cotto Mortadella Mortadella Prosciutto cotto Porchetta Porchetta

Giorni

0 15 30 60 90 120

HHP NoHHP HHP NO HHP NO HHP* HHP

< 2a 1,7 ± 0,1a 0,7 ± 0,1a < 2a 1,6 ± 0,6a < 2a

2,2 ± 0,1b 2,6 ± 1,7a 2,2 ± 0,1b 4.4 ± 0.1b 2,3 ± 0,2a 2,1 ± 0,2b

3,5 ± 0,3c 6,3 ± 1,0 b 5,2 ± 0,1c 7.0 ± 0.1b 6,9 ± 0,3b 2,1 ± 0,2b

3,1 ± 0,2c 8,3 ± 1,7 c 7,1 ± 0,2d 9.2 ± 0.8c 8,2 ±1,3b 5,2 ± 0,2c

3,2 ± 0,3c 7,9 ± 0,1c 7,2 ± 0,1d 8.2 ± 0.1 d 4,8 ± 1,5d 5,2 ± 0,2c

4,3 ± 0,2d 4,8 ± 0,9 7,2 ± 0,2d 8.0 ± 0.3d 4,8 ± 0,9d 5,0 ± 0,2c

No HHP

< 2a

1,9 ± 0,4b

1,8 ± 1,0b

5,1 ± 0,4c

5,2 ± 0,1c

2,0 ± 0,2b

Legenda: Dati log UFC/g rappresentano le medie ± le deviazioni standard; Le medie con le stesse lettere entro le linee non sono significativamente diverse (p<0,05); *Campioni di prosciutto cotto mantenuti in cella a 2°C costanti; *Dati < 2 UFC/g.

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Tabella 3 - Evoluzione nel tempo del valore L* in campioni di prosciutto cotto, mortadella, porchetta trattati con diverse tecnologie e non. Prodotto

Trattamento

Prosciutto cotto Prosciutto cotto Mortadella Mortadella Prosciutto cotto Porchetta Porchetta

HHP NoHHP HHP NO HHP NOHHP* HHP No HHP

Giorni

0 15 30 60 90 120 62,9 ± 2,1 63,4 ± 2,0 62,0 ± 1,0 63,0 ± 0,7 62,8 ± 1,9 62,2 ± 2,1 62,4 ± 2,8

61,6 ± 1,0 61,1 ± 3,0 60,7 ± 0,1 60,5 ± 0,5 62,3 ± 2,9 62,1 ± 1,5 58,8 ± 1,4

64,1 ± 1,0 63,1 ± 0,7 61,9 ± 0,3 62,2 ± 1,8 63,7 ± 1,4 59,5 ± 1,5 62,6 ± 3,3

65,3 ± 0,5 64,2 ± 2,8 64,6 ± 2,7 62,9 ± 0,8 64,3 ± 2,1 64,3 ± 9,2 63,0± 3,2

65,3 ± 1,0 64,5 ± 2,0 61,0 ± 0,3 62,0 ± 1,5 62,0 ± 2,5 64,1 ± 9,8 62,3 ± 0,5

64,5 ± 1,2 64,0 ± 2,0 60,3 ± 0,5 62,0 ± 1,2 61,5 ± 1,7 64,0 ± 5,8 63,3 ± 0,5

Legenda: Dati rappresentano le medie ± le deviazioni standard; Tutte le medie entro le linee non sono significativamente diverse (p<0,05); *Campioni di prosciutto cotto mantenuti in cella a 2°C costanti.

Tabella 4 - Evoluzione nel tempo del valore a* in campioni di prosciutto cotto, mortadella, porchetta trattati con diverse tecnologie e non. Prodotto

Trattamento

Prosciutto cotto Prosciutto cotto Mortadella Mortadella Prosciutto cotto Porchetta Porchetta

HHP NoHHP HHP NO HHP NOHHP* HHP No HHP

Giorni

0 15 30 60 90 120 12,9 ± 1,5 13,8 ± 1,6 15,9 ± 0,2 16,2 ± 0,2 12,7 ± 0,6 12,2 ± 2,1 10,4 ± 2,8

11,5 ± 0,4 14,7 ± 0,6 17,6 ± 0,2 18,1 ± 0,3 15,2 ± 0,9 12,7 ± 1,0 12,6 ± 0,5

11,5 ± 0,6 13,2 ± 0,4 14,6 ± 2,0 15,3 ± 2,3 11,8 ± 0,5 12,0 ± 0,9 11,7 ± 0,8

11,7 ± 0,5 13,0 ± 0,9 16,1 ± 0,2 16,5 ± 0,7 12,1 ± 0,7 9,9 ± 5,1 9,5 ± 3,3

11,7 ± 0,5 12,8 ± 1,4 16,0 ± 0,3 16,5 ± 0,4 12,8 ± 0,7 9,9 ± 5,5 9,3 ± 3,8

11,7 ± 0,8 12,8 ± 1,1 16,0 ± 0,2 16,1 ± 0,3 12,3 ± 0,5 9,2 ± 3,7

Legenda: Dati rappresentano le medie ± le deviazioni standard; Tutte le medie entro le linee non sono significativamente diverse (p<0,05); *Campioni di prosciutto cotto mantenuti in cella a 2°C costanti.

Tabella 5 - Evoluzione nel tempo del valore b* in campioni di prosciutto cotto, mortadella, porchetta trattati con diverse tecnologie e non. Prodotti

Trattamento

Prosciutto cotto Prosciutto cotto Mortadella Mortadella Prosciutto cotto Porchetta Porchetta

HHP NoHHP HHP NO HHP NOHHP* HHP No HHP

Giorni

0 15 30 60 90 120 3,6 ± 0,4 2,9 ± 0,3 3,6 ± 0,4 3,3 ± 0,3 3,1 ± 0,9 4,9 ± 1,9 5,6 ± 0,7

3,6 ± 0,7 3,0 ± 0,6 5,0 ± 0,2 4,7 ± 0,2 4,3 ± 2,0 4,0 ± 0,9 3,3 ± 2,0

3,3 ± 0,5 3,0 ± 0,6 4,3 ± 0,1 3,2 ± 1,2 4,0 ± 0,6 3,7 ± 0,6 3,8 ± 0,8

3,4 ± 0,1 3,3 ± 0,6 4,4 ± 2,0 3,7 ± 0,2 3,7 ± 0,7 7,4 ± 1,2 10,3 ± 2,4

4,5 ± 0,7 4,2 ± 1,8 4,5 ± 0,3 3,8 ± 0,2 3,4 ± 0,7 7,2 ± 1,4 9,8 ± 3,5

4,5 ± 0,4 4,2 ± 1,4 4,4 ± 0,1 3,8 ± 0,4 3,1 ± 0,5 7,0 ± 1,2 9,7 ± 3,5

Legenda: Dati rappresentano le medie ± le deviazioni standard; Tutte le medie entro le linee non sono significativamente diverse (p<0,05); *Campioni di prosciutto cotto mantenuti in cella a 2°C costanti.

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Tabella 6 - Evoluzione nel tempo del valore del pH. Prodotto

Trattamento

Prosciutto cotto Prosciutto cotto Mortadella Mortadella Prosciutto cotto Porchetta Porchetta

HHP NOHHP HHP NOHHP NOHHP* HHP NOHHP

Giorni

0 15 30 60 90 120 6,0 ± 0,1 6,0 ± 0,1 5,8 ± 0,1 5,7 ± 0,3 6,0 ± 0,1 6,0 ± 0,1 6,0 ± 0,1

5,8 ± 0,1 5,9 ± 0,1 5,8 ± 0,1 5,3 ± 0,1 5,9 ± 0,1 6,1 ± 0,1 6,2 ± 0,1

5,9 ± 0,1 5,9 ± 0,7 5,6 ± 0,1 5,7 ± 0,1 6,1 ± 0,1 6,0 ± 0,1 5,9 ± 0,1

6,1 ± 0,1 5,7 ± 0,5 5,6 ± 0,1 5,5 ± 0,1 6,1 ± 0,1 5,9 ± 0,1 5,9 ± 0,1

5,9 ± 0,1 5,6 ± 0,5 5,5 ± 0,2 5,3 ± 0,1 5,9 ± 0,1 6,1 ± 0,1 6,1 ± 0,1

6,1 ± 0,1 5,5 ± 0,6 5,7 ± 0,1 5,6 ± 0,1 6,2 ± 0,1 6,0 ± 0,2 5,9 ± 0,3

* Legenda: Dati rappresentano le medie ± le deviazioni standard; Tutte le medie entro le linee non sono significativamente diverse (p<0,05); *Campioni di prosciutto cotto mantenuti in cella a 2°C costanti.

li del colore. Inoltre viene confermato che il trattamento con HHP non produce alterazioni di colore quando il prodotto è confezionato in sottovuoto. La Tab. 6 riporta l’evoluzione del pH in campioni di prosciutto cotto, mortadella, porchetta trattati con diverse tecnologie e non. Per quanto riguarda il pH in tutti i campioni di prosciutto cotto, mortadella e porchetta si può affermare che non vi sia una differenza statisticamente significativa nel tempo, nonostante in alcuni casi si sia osservato un incremento sensibile dei LAB. In realtà in alcuni casi si osserva un decremento sensibile della media, ma l’ampia deviazione standard elimina la significatività di tale variazione. La diminuzione del pH è correlata all’attività dei LAB. Infine Listeria monocytogenes, Salmonella spp, Stapylococcus lecitinasi positivi, E. coli, Enterobacteriaceae, Enterococchi e Clostridi solfito riduttori non sono mai stati trovati (< 2 UFC/g, limite soglia metodo). Risultati analoghi sono stati osservati da Clariana et al., (13) e Garriga et al., (16). Questi ottennero significativi decrementi in CBT utiliz-

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zando alte pressioni (600 MPa per 6 min) per decontaminare prosciutti crudi. Inoltre hanno evidenziato che la concentrazione delle Enterobacteriaceae era sempre sotto il limite di detenzione (102 UFC/g) sia in prosciutti crudi trattati con HHP che non. L’impiego di pressioni comprese fra 350 e 400 MPa ha permesso di ridurre e contenere la CBT anche in lonze maturate; anzi i campioni trattati hanno mantenuto, oltre 45 giorni di stoccaggio, concentrazioni più basse rispetto a quelli non trattati (8). In ogni caso gli stessi autori hanno confermato che il trattamento a 600 MPa per 6 min non produceva tolleranza 0 e conseguentemente i microrganismi sopravvissuti crescevano durante lo stoccaggio. Anche i LAB subiscono rallentamenti o inibizioni dal trattamento HHP. I dati riguardanti i LAB della nostra sperimentazione sono in accordo con quelli di Jofré et al., (25), che avevano ottenuto una significativa riduzione dei LAB; riduzione in alcuni casi al di sotto del limite di detenzione. Tuttavia come confermato dai nostri dati, gli stessi autori (25) hanno osservato che i LAB sopravvissuti, nel tempo si

rivitalizzano e si rendono contabili dopo 28 giorni di stoccaggio (25,26). Anche nei prosciutti cotti confezionati, è stato osservato che la concentrazione della CBT e dei LAB si riduceva al di sotto di 1,0 log UFC/g dopo trattamento HHP; anzi secondo Pietrasik et al., (41) tale valore rimaneva costante fino a fine shelf-life e ciò rendeva il prosciutto cotto accettabile secondo i limiti per gli alimenti ready-to-eat canadesi (20). Diversi autori (25,36,37,42) hanno osservato che solo nei campioni non trattati, la CBT aumentava dopo le 8 settimane di stoccaggio in refrigerazione. Ciò è in accordo con i dati della nostra sperimentazione; dati che confermano come l’HHP può inibire la crescita batterica e può effettivamente estendere la shelf-life di prosciutto cotto preaffettato. Inoltre la eliminazione o la riduzione della crescita previene odori o sapori anormali, marciumi o cambiamenti di colore. Infatti i dati della ns. sperimentazione sono in accordo con quelli di Carpi et al., (10). Questi hanno riportato che la shelf-life di fette di prosciutto cotto poteva


shelf life 9

essere estesa fino a oltre 75 giorni a 4°C utilizzando un trattamento di HHP a 600 MPa per 5 min, mentre l’impiego di pressioni più basse (200 MPa o 400 MPa) non permetteva alcun prolungamento della shelf-life (29). In questo caso le fette di prosciutto cotto rimanevano accettabili per solo 21 giorni. Ciò conferma come l’intensità della pressione e i tempi di trattamento siano fondamentali per la eliminazione dei microrganismi. Infine dai dati è emerso che il trattamento non influenza il colore dei prodotti trattati. Ciò è in accordo con Cheftel e Culioli (12), che avevano dimostrato che fette di salami e prosciutti cotti confezionati e soggetti a HHP non evidenziavano alcun cambiamento di colore, sebbene talvolta l’uso della pressione porti a discolorazione nelle carni perché la mioglobina ridotta (ferrosa) si ossida (ferrica) a pressioni uguali o più grandi di 400 MPa (9).

Conclusioni È stato valutato un trattamento HHP per prolungare la shelf-life o eliminare la popolazione microbica post-affettamento di alcuni prodotti di salumeria confezionati in sottovuoto e conservati a temperature di refrigerazione fino a 120 giorni. La tecnica HHP è stata recentemente riscoperta come tecnologia post-confezionamento ai fini di favorire l’accettazione di prodotti di salumeria italiani in paesi dove vige la tolleranza 0 per L. monocytogenes, come ad esempio USA, Giappone, Cina e Russia. Inoltre tale tecnologia, agendo sia sui microrganismi patogeni che sugli alteran-

ti, viene da sempre impiegata per prolungare la shelf-life di prodotti ready-to-eat o soggetti a successiva cottura. La tecnologia è applicabile solo a quei prodotti che non si alterano in seguito alle alte pressioni. Infatti, ad esempio, l’impiego delle HHP può alterare la struttura del salame, costituita da carne macinata e maturata, producendo rammollimenti o smelmature. Viceversa la struttura di salumi a “pezzo intero” (muscolo intero) non subisce alcuna modifica. Inoltre la composizione degli alimenti può avere un effetto protettivo nei confronti dei microrganismi, conseguentemente è importante sia valutare la resistenza microbica, sia l’intensità della pressione. Nel nostro lavoro abbiamo valutato l’efficacia del trattamento su fette di salumi cotti confezionati in sottovuto. Le operazioni di taglio e di confezionamento avvengono dopo la produzione e quindi apportano contaminazioni al prodotto; contaminazioni derivanti dall’ambiente o crociata tra prodotto e prodotto oggetto dell’affettamento e ciò nonostante l’affettamento e il confezionamento avvengano in camere bianche (Clean Room), dove l’ambiente, le attrezzature e l’aria sono severamente decontaminate. In questo studio, i microrganismi erano presenti a livelli molto bassi in tutti i campioni appena affettati e confezionati, suggerendo che le condizioni igieniche osservate dall’azienda fossero corrette. Del resto l’affettamento è stato eseguito in camere bianche, dove le superfici e l’aria vengono attentamente sanificate. A causa dell’elevata attività dell’acqua (Aw 0,97) nei salumi oggetto dello studio e non soggetti a trattamento HHP, i LAB sono

cresciuti rapidamente raggiungendo nel breve tempo concentrazioni indice di alterazione; alterazione verificata dall’abbassamento del pH. Tuttavia nel tempo, nonostante il loro sviluppo non si è notato alcuna patina biancastra e/o perdita di vuoto o comunque alterazione visibile tipica dei LAB. Nei campioni trattati con HHP, invece, si è notato un significativo ritardo nella crescita dei microrganismi associati al deterioramento rispetto ai campioni non trattati, contribuendo al mantenimento della freschezza sensoriale per almeno 60-120 giorni dopo il trattamento; anzi la concentrazione massima dei LAB in questi campioni non ha mai superato 5 log UFC/g; concentrazione ritenuta accettabile per questa tipologia di prodotti. Solo nella mortadella trattata si è osservato un incremento della carica dei LAB a 60 giorni superiore a 7 log UFC/g. In ogni caso è stato confermato che il trattamento HHP non permette di decontaminare completamente la popolazione microbica costituita dagli Staphylococci non patogeni e dagli stessi LAB. Infatti pur non avendo evidenziato la loro presenza al tempo 0 dopo il trattamento (< 2 log UFC/g limite soglia metodo), i batteri sopravvissuti al trattamento sono cresciuti nel tempo, e nel prosciutto cotto e nella porchetta a 120 giorni la loro concentrazione era a livello di 5 log UFC/g; concentrazione microbica accettabile. Viceversa negli stessi prodotti non trattati la concentrazione superava i 7 log UFC/g e quindi non erano adatti al consumo. Nei campioni di mortadella, invece, l’accettabilità era ridotta a 60 giorni a causa della presenza di una concentrazione di LAB superiore a 7 log UFC/g e a 9 log UFC/g, rispettivamente nei

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campioni trattati e non trattati con HHP. Infine la tecnologia di produzione utilizzata e il trattamento HHP hanno permesso di eliminare ogni forma di microrganismo patogeno o potenziale tale.

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Gli oli di oliva extra vergini prodotti in Calabria: la cv Leccino nell’areale ionico di Reggio Calabria Extra virgin olive oils produced in Calabria: the Leccino cultivar from ionian area of Reggio Calabria, Italy

• PAROLE CHIAVE olio extra vergine di oliva, esteri metilici degli acidi grassi, Olea europaea L., cultivar Leccino, steroli • KEYWORDS extra virgin olive oil, fatty acid methyl esters, Olea europaea L., Leccino cultivar, sterols

• RIASSUNTO

• SUMMARY

La cultivar Leccino è una delle più diffuse sul territorio nazionale italiano ed è utilizzata anche in Calabria per aumentare la biodiversità in ambito olivicolo. Il presente studio è stato condotto in 20 aree produttive della parte ionica della provincia di Reggio Calabria, nel periodo di novembre 2016. I parametri rilevati sono stati: acidità libera (0,190,62%); numero di perossidi (8,52-11,22 meq O2 / kg olio); indice di stabilità ossidativa misurato con il Rancimat (8,50-11,89); clorofilla (24-31 mg/kg); caroteni (7-14 mg/kg); polifenoli totali (255-396 mg/kg); attività antiossidante- test DPPH (66,678,5%); contenuto totale in cere (58-73 mg/ kg), alcoli alifatici totali (84-104 mg/kg), steroli totali (1714-1881 mg/kg), somma di eritrodiolo e uvaolo (1,82-2,21%). Lo studio ha contribuito alla conoscenza di questa cultivar in un areale geografico diverso da quello di origine.

The Leccino cultivar is one of the most widespread olives in the Italian national territory and is also used in Calabria to increase biodiversity in the olive sector. The present study was carried out in 20 production areas of the Ionian side of the province of Reggio Calabria, in November 2016. The parameters detected and the results obtained were: free acidity (0.19-0.62%); number of peroxides (8.52-11.22 meq O2/kg oil); oxidative stability index measured with the Rancimat instrument (8,50-11.89 h); chlorophylls (24-31 mg/ kg); carotenes (7-14 mg/kg); total polyphenols (255-396 mg/kg); antioxidant activity - DPPH test (66.6-78.5%); total content in waxes (58-73 mg/ kg), total aliphatic alcohols (84-104 mg/kg), total sterols (1714-1881 mg/kg), sum of erythrodiol and grape (1.82-2.21%), The study contributed to the knowledge of this cultivar in a geographical area different from that of it’s origin.

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A. Avram1 - M.E. Caccamo1* C. Zappia1 - R.M. Macrì1 M. Poiana1 - M. Caracciolo1 Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, AGRARIA - Dipartimento di Agricoltura, Risorse forestali, Ambiente Risorse zootecniche, Ingegneria agraria, Alimenti - Contrada Melissari 89124 Reggio Calabria *email: mariaelisa.caccamo@gmail.com 1


olive

Introduzione Negli ultimi anni, la produzione mondiale di oli vegetali ha registrato una crescita costante. In commercio sono presenti molteplici varietà di oli vegetali, alcune di esse hanno caratteristiche positive e funzionali alla salute del nostro corpo, altre possono invece essere nocive. La tipologia di olio più utilizzata in Italia è sicuramente l’olio extra vergine di oliva (EVO), che ha raggiunto nella campagna olearia 2017/2018 una produzione mondiale di 2.937.631 tonnellate. Ciò rappresenta un incremento dell’8% rispetto alla campagna precedente. Per quanto riguarda l’Italia, secondo i dati Ismea (1), vi è stata una produzione di olio pari a 370.000 tonnellate, invece, in Calabria la Coldiretti ha stimato una produzione di circa 90.000 tonnellate (2). L’olio d’oliva è considerato un alimento nutraceutico, efficace nella prevenzione e nella cura di diverse patologie grazie, soprattutto alla sua peculiare composizione chimica. È costituito per il 98% circa da una frazione saponificabile e per il 2% circa da una frazione insaponificabile. La tendenza produttiva attuale in ambito oleario è quella degli oli monovarietali. Ciò è motivato dalla possibilità di offrire al consumatore un olio con caratteristiche riconoscibili. Tuttavia, sebbene la cultivar abbia un’influenza profonda sulle caratteristiche compositive dell’olio, molti altri fattori del pre e del post-raccolta influenzano le caratteristiche compositive di un olio: trattamenti agronomici, irrigazione, tipologia di raccolta, tipologia di estrazione, conservazione (3). Uno dei fattori che più influenzano le proprietà fisico-chimiche di un olio è il microclima. Ne deriva che l’olio della cultivar Leccino, prodotto in un deter-

minato areale geografico calabrese, può avere una composizione diversa da quello prodotto in altri areali della stessa regione o da quello prodotto in altre regioni. Ecco perché è importante svolgere uno studio dettagliato sull’olio prodotto in diversi areali geografici. La Calabria è una delle regioni più importanti nel panorama olivicolo-oleario e di conseguenza molti studi sono stati condotti su diversi aspetti produttivi, come per esempio le cultivar esistenti (4, 5) le tipologie di impianti utilizzati (5), gli aspetti legati all’HACCP (6, 7), aspetti qualitativi dell’olio (8-10) e aspetti compositivi di scarti di lavorazione (11). Una delle cultivar esistenti, sia pur per estensioni ridotte è il Leccino. Il Leccino è una cultivar di olivo di media vigoria, dal portamento assurgente e dalla chioma ampia e folta, i rami ed il fusto sono di colore verde-grigio chiaro, le foglie di dimensioni medie e di forma ellittico-lanceolata, bicolore, le cui pagine superiori si presentano di colore verde chiaro e quelle inferiori grigio argenteo (12). Questa cultivar si distingue per i frutti di media pezzatura, forma ellissoidale, leggermente asimmetrica ed apice arrotondato a base appiattita (12). Tali drupe dal peso compreso tra 2 e 2,5 grammi, dall’invaiatura precoce (12) e dal colore cangiante (12), a maturità assumono una colorazione nero corvino, si presentano sulla pianta riunite in 2-3 per grappolo, sono conosciute per una discreta e costante produttività, oltre che per una buona resistenza ai parassiti. La cultivar Leccino è mediamente resistente alle basse temperature (12), è stata considerata una pianta a duplice attitudine, utilizzata per la produzione sia di olive da olio che da tavola (12). Questa cultivar poco sensibile al Cicloconio

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(12), è autosterile (12), sono usati come suoi impollinatori il Morchiaio, il Pendolino, il Frantoio. La pianta del Leccino è originaria della Toscana dove ha avuto in passato una media produttività, si è diffusa in tutta la penisola italiana, mostrando negli impianti razionali realizzati contemporaneamente in altre regioni, una produttività soddisfacente, mediamente costante e un buon adattamento (12). Nel corso del tempo, pur privilegiando l’impiego di cultivar tradizionali (molte delle quali anche autoctone), la crescente richiesta di olio, ha portato sia al miglioramento di tecniche di coltivazione, sia alla scelta ed all’utilizzo di nuove cultivar (anche alloctone) che esplicano al meglio le loro potenzialità in aree ben diverse da quelle d’origine, fornendo risposte quantitative e qualitative diversificate, anche di collaudata adattabilità al terreno. L’obiettivo di questo lavoro è quello di studiare l’olio ottenuto dalla cultivar Leccino prodotto nella parte ionica della provincia di Reggio Calabria.

Parte sperimentale Campionature Sono state eseguite 20 campionature di olio della cultivar Leccino nella parte ionica della provincia di Reggio Calabria. Si trattava di oliveti sui quali vegetavano piante di 15-25 anni di età, ubicati su terreni pianeggianti, oppure con una lieve pendenza e in parte gradonati. Le piante erano in gran parte autoradicate, alle quali era stato somministrato concime organico e concime minerale NPK 20/10/10. Le piante

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non erano irrigate ma erano messe a dimora in oliveti posti in zone non eccessivamente carenti d’acqua. La potatura è stata eseguita ad anni alterni, il seccume, invece, è stato rimosso annualmente. Le olive sono state raccolte per scuotitura meccanica o con pettini vibranti dopo caduta su reti quando erano invaiate per metà. Le drupe sono state sottoposte ad estrazione dell’olio entro 10 ore dalla raccolta mediante impianti moderni a tre fasi. L’olio è stato poi filtrato su carta da filtro e posto in piccoli contenitori di vetro ambrato da 100 mL di volume e conservati al buio, a circa 15°C, fino ad analisi che è avvenuta entro 5 giorni dall’estrazione dell’olio.

Metodi di analisi  1. Determinazione dell’acidità libera, Reg. CEE, allegato II (13), mediante titolazione con una soluzione di NaOH 0,1 N.  2. Determinazione del numero di perossidi, Reg. CEE, allegato III (13), mediante titolazione con tiosolfato di sodio 0,01N.  3. Determinazione del tempo di stabilità all’ossidazione misurato al Rancimat secondo le metodiche (14-16).  4. Determinazione dei polifenoli totali. I polifenoli sono stati espressi come mg/kg di acido gallico dopo lettura dell’assorbanza a 725 nm. La determinazione è stata condotta per reazione colorimetrica con reattivo di Folin-Ciocalteu (17).  5. Determinazione delle clorofille totali. Mediante misurazione spettrofotometrica con lettura a 670 nm contro isottano (18).  6. Determinazione del contenuto in caroteni totali. Mediante misurazione spettrofotometrica e l’assorbanza e lettura a 436 nm contro isottano (18).

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7. Attività Antiossidante test DPPH. È stato utilizzato il metodo proposto da Kalantzakis et al. (17), modificato da altri Autori (19).  8. Determinazione della composizione in esteri metilici degli acidi grassi. La preparazione del campione è stata eseguita mediante il metodo a freddo proposto dal Reg. CEE, allegato XA (13), le condizioni gascromatografiche utilizzate sono quelle descritte in altri lavori scientifici (20).  9. Determinazione della composizione sterolica. Il campione è stato preparato secondo il metodo proposto dal Reg. CEE, allegato V (13), le condizioni gascromatografiche sono state quelle descritte in precedenti articoli scientifici (21). 10. Determinazione del contenuto in alcoli alifatici totali. Il campione è stato preparato secondo il metodo proposto dal Reg. CEE, allegato XIX (13), le condizioni gascromatografiche sono state quelle descritte in precedenti articoli scientifici (22-23). 11. Determinazione del contenuto in cere totali. Il campione è stato preparato secondo il metodo proposto dal Reg. CEE, allegato IV (13), le condizioni gascromatografiche sono state quelle descritte in precedenti articoli scientifici (24-25). 12. Per l’analisi statistica è stato utilizzato il software: Microsoft Excel 2010 per Windows.

Reattivi I reattivi utilizzati sono della ditta Carlo Erba (Milano, Italia). Clorofilla e β-carotene standard sono stati acquistati dalla ditta Sigma Aldrich (Darmstadt, Germania).

Risultati e discussione Acidità libera I valori di acidità variano tra un minimo dello 0,19% e un massimo dello 0,62% (Tab. 1) e cioè sempre ampiamente sotto allo 0,80% previsto per un olio extra vergine di oliva indicato dalla Gazzetta Ufficiale europea, nonché dalla Norma edita dal Consiglio Oleicolo Internazionale (26): questi valori indicano un miglioramento continuo generalizzato rispetto alla situazione produttiva e qualitativa di alcuni anni addietro (8), infatti, un grosso sforzo divulgativo e tecnico è stato fatto in questa regione per migliorare gli standard qualitativi, pur mantenendo quelli quantitativi. In uno studio condotto su olio della cv Leccino allevata in Basilicata, sono stati rilevati valori di acidità libera pari a 0,39% (27) e cioè identici a quelli rilevati da Ninfali et al. (28) in olio prodotto nella regione Marche da piante alle quali era stato somministrato concime organico.

Numero di perossidi Il numero di perossidi medio è stato di 9,90 meq O2/kg di olio, muovendosi tra un minimo di 8,52 e un massimo di 11,22 (Tab. 1). Tutti e tre questi valori si trovano ben al di sotto dei 20 meq O2/kg di olio previsti dalle attuali normative per un olio extra vergine. Va precisato che nel caso del numero di perossidi, i 20 meq O2/kg di olio discriminano un olio extra vergine da uno lampante, non vi sono quindi categorie intermedie come quella esistente nel caso dell’aci-


olive

Tabella 1 - Acidità libera, numero di perossidi e tempo di induzione misurato al Rancimat negli oli della cv Leccino presente in Calabria. Campione n.

Acidità libera (% ac. oleico)

Numero di Perossidi (meq. O2/kg olio)

Tempo di induzione (h)

1

0,51

11,22

8,50

2

0,44

11,16

8,72

3

0,36

10,11

9,64

4

0,25

9,78

11,23

5

0,24

9,89

11,50

6

0,47

10,15

9,16

7

0,48

10,88

9,63

8

0,62

8,74

11,41

9

0,34

8,94

11,38

10

0,41

9,42

11,04

11

0,42

10,26

8,88

12

0,19

9,63

11,06

13

0,22

8,52

11,89

14

0,28

9,99

11,56

15

0,29

9,83

11,20

16

0,15

10,96

10,22

17

0,46

10,10

11,47

18

0,49

10,47

9,02

19

0,51

10,68

9,18

20

0,55

10,25

10,09

Minimo

0,19

8,52

8,50

Massimo

0,62

11,22

11,89

Media

0,37

9,90

10,34

DS

0,12

0,80

1,15

dità libera. Sempre sull’olio della cv Leccino sono stati condotti studi da altri Autori, rilevando valori di 15,4 meq O2/kg di olio in campioni provenienti dalla regione Basilicata (28) oppure valori più bassi e cioè compresi tra 2,66 e 11,50 meq O2/kg di olio in campioni provenienti da altre aree geografiche italiane (29).

Indice di Stabilità Ossidativa Questa determinazione è stata condotta a 110°C in quanto tale temperatura è indicata non solo

per gli oli o grassi per uso alimentare, ma anche per quelli da usare per la preparazione di biodiesel. Nei 20 campioni presi in considerazione sono stati rilevati valori di resistenza all’ossidazione compresi tra 8,50 e 11,89 h, con una media di 10,34 h. Tali valori sono decisamente maggiori rispetto a quelli rilevati con lo stesso strumento e nelle stesse condizioni operative in oli di semi di pomodoro (20), il che evidenzia, ancora una volta, le migliori proprietà chimiche e biologiche dell’olio di oliva rispetto a uno di semi.

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Polifenoli totali I polifenoli svolgono un’attiva azione antiossidante nell’olio di oliva (33) come anche in altre matrici vegetali e la loro presenza è influenzata da fattori diversi (30-33). Essi hanno una funzione favorevole nella riduzione dei lipidi nel sangue (34). Nei nostri campioni abbiamo riscontrato valori non inferiori ai 255 mg/kg e non superiori ai 396 mg/kg. Solo 4 campioni sui 20 analizzati avevano un contenuto di polifenoli totali inferiore ai 300 mg/kg (Tab. 2) e in quantità paragonabile ad oli della cv Ottobratica rilevati nel periodo di ottobre-novembre nell’areale tirrenico della provincia di Reggio Calabria (35). In studi precedenti è stato evidenziato come il contenuto di fenoli sia influenzato dal periodo di raccolta delle olive (36-37). Lo stress termico legato alla cottura dell’olio determina la rapida diminuzione del contenuto fenolico, anche in relazione alle temperature usate (38).

Attività antiossidante (Test DPPH) Il test DPPH è ampiamente utilizzato per valutare l’attività antiossidante di molte matrici vegetali (39-42) ed è caratterizzato da un cambiamento di colorazione da viola a giallo. Negli oli di oliva della cv Leccino l’attività antiossidante è risultata essere in media del 73,2% con un minimo del 66,6% ed un massimo del 78,5% (Tab. 2). Si tratta di valori molto superiori a quelli riscontrati in un olio di semi (40, 43). In uno studio svolto su olio di oliva prodotto in Calabria è stato evidenziato come l’attività antiossidante diminuisca progressivamente con il procrastinarsi della data di raccolta delle olive (44)

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e come essa sia correlata alla diminuzione delle sostanze antiossidanti presenti nell’olio.

Clorofilla e caroteni Clorofilla e caroteni sono pigmenti che svolgono sia una funzione nell’espressione del colore dell’olio, sia una funzione nella fase ossidativa dell’olio. Nei nostri campioni di olio, la clorofilla aveva un contenuto sempre maggiore rispetto ai caroteni, evidenziando un contenuto doppio o triplo. Nello specifico, la clorofilla variava tra i 24 e i 31 mg/ kg, mentre i caroteni erano presenti per 7-14 mg/kg. Altri Autori hanno riscontrato valori di poco inferiori,

in oli di origine nord-africana e molto superiori in oli prodotti in Brasile e in Spagna (51-52). Inoltre, è stato provato come il processo di estrazione dell’olio influenzi la presenza di questi pigmenti nell’olio (47).

Acidi grassi È stato provato come il consumo di acidi grassi essenziali abbia un’azione nella prevenzione di malattie cardiovascolari (48). Negli Stati Uniti il consumo totale di acidi grassi omega-3 è di circa 1,6 g/die e solo 0,1-0, 2 g/d provengono da acidi grassi essenziali docosaesanoico (C22:6n-3) e eicosapentaenoico (C20:5n-3) (49). In generale, una

Tabella 2 – Determinazioni spettrofotometriche sugli oli della cv Leccino presente in Calabria. Campione n. Clorofilla Caroteni Polifenoli totali (mg/kg) (mg/kg) (mg/kg)

1  2  3  4  5  6  7  8  9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Minimo Massimo Media DS

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31 30 28 29 27 26 25 28 29 26 24 28 27 29 26 29 26 24 27 28 24 31 27,4 1,90

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11 9 7 8 10 11 7 9 12 11 14 12 14 13 11 10 9 12 14 13 7 14 10,9 2,21

255 266 312 388 394 305 316 396 387 355 274 364 391 372 361 311 385 286 293 308 255 396 335,95 47,99

Attività antiossidante DPPH test (%) 66,6 68,2 71,2 75,3 75,2 70,1 70,8 77,8 77,1 76,4 69,9 74,1 78,5 78,0 77,3 76,6 70,5 69,6 69,9 70,9 66,6 78,5 73,2 3,78

appropriata composizione in acidi grassi costituisce un pregio per l’olio alimentare. Negli oli della cv Leccino da noi analizzati, abbiamo riscontrato come tutti gli acidi grassi rientrassero nei limiti proposti dalla Normativa Europea e da quella COI (13, 26). Gli acidi eptadecenoico (max 0,22%), linolenico (max 0,50%), arachico, (max 0,52%), eicosenoico (max 0,26%), beenico (max 0,13%), lignocerico (max 0,11%) erano sempre ben al di sotto dei massimi consentiti che sono: ≤0,30% (acido eptadecenoico), ≤1,00% (acido linolenico), ≤0,60% (acido arachico), ≤0,40% (acido eicosenoico), ≤0,20% (acido beenico), ≤0,20% (acido lignocerico). L’acido oleico era presente entro valori compresi tra il 77,75 e il 79,57% (Tab. 3), in quantità leggermente maggiori rispetto a quanto rilevato in altri oli sempre dell’areale ionico reggino (50) oppure in oli provenienti dall’areale tirrenico reggino (51), oppure di oli di oliva prodotti in Algeria (52). La composizione in acidi grassi e in particolare il contenuto di acido oleico, linoleico e linolenico, sono tra gli elementi che consentono di distinguere un olio di oliva da oli di altre specie vegetali (5358). Complessivamente il contenuto medio di acidi grassi saturi era del 13,55% a fronte dell’86,45% di insaturi, con i monoinsaturi che hanno contribuito per l’80,28% e i polinsaturi per il 6,17% (Tab. 4).

Cere Le cere sono presenti sulla cuticola delle olive e hanno una funzione protettiva del frutto da fattori ambientali biotici e abiotici (59), esse sono prodotte in maggiore quantità dalla pianta quando questa si trova in condizione di stress (60). Durante il processo di estrazione una parte di cere si trasferi-


olive

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Tabella 3 - Acidi grassi singoli dell’olio della cv Leccino presente in Calabria. Campione n.

1  2  3  4  5  6  7  8  9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Minimo Massimo Media DS

C16:0 % C16:1 % C17:0 % C17:1 % C18:0 % C18:1 % C18:2 % C20:0 % C18:3 % C20:1 % C22:0 % C24:0 % 11,63 11,55 11,44 11,48 10,67 10,56 10,78 10,89 11,23 10,90 11,34 10,70 10,94 11,40 10,76 10,29 11,51 10,38 10,66 11,39 10,29 11,63 11,03 0,42

1,36 1,33 1,37 1,38 1,22 1,28 1,25 1,31 1,21 1,27 1,22 1,29 1,19 1,20 1,16 1,29 1,34 1,35 1,23 1,24 1,16 1,38 1,27 0,07

0,15 0,11 0,12 0,16 0,12 0,10 0,09 0,11 0,14 0,17 0,08 0,13 0,16 0,11 0,12 0,15 0,12 0,13 0,12 0,15 0,08 0,17 0,13 0,02

0,17 0,14 0,16 0,22 0,17 0,14 0,12 0,16 0,18 0,21 0,12 0,16 0,20 0,14 0,15 0,17 0,15 0,17 0,14 0,18 0,12 0,22 0,16 0,03

1,88 1,76 1,75 1,90 1,91 1,73 1,82 1,86 1,78 1,85 1,92 1,71 1,87 1,83 1,80 1,90 1,77 1,75 1,81 1,76 1,71 1,92 1,82 0,07

77,75 78,00 77,91 78,23 79,37 79,57 79,56 79,24 78,40 78,91 78,57 79,26 78,41 78,42 78,59 79,09 78,28 78,76 78,64 77,94 77,75 79,57 78,65 0,56

5,76 5,90 5,91 5,37 5,42 5,48 5,21 5,17 5,80 5,63 5,56 5,44 6,01 5,68 6,05 5,99 5,69 6,12 6,08 6,06 5,17 6,12 5,72 0,30

0,47 0,44 0,45 0,48 0,40 0,41 0,42 0,41 0,45 0,39 0,38 0,49 0,51 0,52 0,46 0,48 0,47 0,50 0,46 0,43 0,38 0,52 0,45 0,04

0,48 0,44 0,43 0,40 0,39 0,42 0,38 0,45 0,44 0,36 0,33 0,39 0,41 0,42 0,50 0,35 0,40 0,46 0,49 0,47 0,33 0,50 0,42 0,05

0,18 0,17 0,22 0,20 0,21 0,16 0,15 0,19 0,17 0,16 0,25 0,26 0,23 0,15 0,21 0,20 0,19 0,23 0,22 0,20 0,15 0,26 0,20 0,03

0,12 0,10 0,13 0,11 0,08 0,09 0,12 0,12 0,11 0,09 0,13 0,10 0,05 0,08 0,11 0,07 0,06 0,10 0,09 0,10 0,05 0,13 0,10 0,02

0,05 0,06 0,11 0,07 0,04 0,06 0,10 0,09 0,09 0,06 0,10 0,07 0,02 0,05 0,09 0,02 0,02 0,05 0,06 0,08 0,02 0,11 0,06 0,03

Tabella 4 - Elaborazioni sugli acidi grassi nell’olio della cv Leccino presente in Calabria. ampione n. Σ Saturi C (%)  1  2  3  4  5  6  7  8  9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Minimo Massimo Media DS

14,31 14,02 13,98 14,12 13,21 12,96 13,29 13,52 13,79 13,43 13,90 13,10 13,45 13,89 13,38 12,78 13,88 12,87 13,23 13,95 12,78 14,31 13,55 0,45

Σ Insaturi (%)

Insaturi / saturi

85,69 85,98 86,02 85,88 86,79 87,04 86,71 86,48 86,21 86,57 86,10 86,90 86,55 86,11 86,62 87,22 86,12 87,13 86,77 86,05 85,69 87,22 86,45 0,45

5,99 6,13 6,15 6,08 6,57 6,72 6,52 6,40 6,25 6,45 6,19 6,63 6,43 6,20 6,47 6,82 6,20 6,77 6,56 6,17 5,99 6,82 6,39 0,25

Σ Mono- Σ Poli-insaturi Mono-insaturi/ Oleico insaturi (%) (%) Poli-insaturi + Linoleico 79,46 79,64 79,66 80,03 80,97 81,15 81,08 80,90 79,96 80,55 80,16 80,97 80,03 79,91 80,11 80,75 79,96 80,51 80,23 79,56 79,46 81,15 80,28 0,54

6,23 6,34 6,36 5,85 5,82 5,89 5,63 5,58 6,25 6,02 5,94 5,93 6,52 6,20 6,51 6,47 6,16 6,62 6,54 6,49 5,58 6,62 6,17 0,32

12,75 12,56 12,53 13,68 13,91 13,78 14,40 14,50 12,79 13,38 13,49 13,65 12,27 12,89 12,31 12,48 12,98 12,16 12,27 12,26 12,16 14,50 13,05 0,74

83,51 83,90 83,82 83,60 84,79 85,05 84,77 84,41 84,20 84,54 84,13 84,70 84,42 84,10 84,64 85,08 83,97 84,88 84,72 84,00 83,51 85,08 84,36 0,47

Oleico Oleico Palmitico / Linoleico / Palmitico / Linoleico 13,50 13,22 13,18 14,57 14,64 14,52 15,27 15,33 13,52 14,02 14,13 14,57 13,05 13,81 12,99 13,20 13,76 12,87 12,93 12,86 12,86 15,33 13,80 0,80

industrie alimentari

6,69 6,75 6,81 6,81 7,44 7,54 7,38 7,28 6,98 7,24 6,93 7,41 7,17 6,88 7,30 7,69 6,80 7,59 7,38 6,84 6,69 7,69 7,14 0,32

2,02 1,96 1,94 2,14 1,97 1,93 2,07 2,11 1,94 1,94 2,04 1,97 1,82 2,01 1,78 1,72 2,02 1,70 1,75 1,88 1,70 2,14 1,93 0,13

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sce nell’olio e l’estrazione dell’olio dalla sansa acuisce questo trasferimento (61). In precedenti studi è stato evidenziato come il contenuto in cere sia influenzato significativamente dalla cultivar, dall’anno di raccolta delle olive e dall’epoca di raccolta (24-25). La Normativa europea (13) prevede, per un olio extra vergine di oliva, un contenuto massimo di cere pari a 150 mg/kg di olio, annoverando in questo computo le cere con 42, 44 e 46 atomi di carbonio. Nelle campionature del presente studio abbiamo rilevato un contenuto mediamente pari alla metà (64,7 mg/kg) del massimo consentito dalla Normativa europea.

Alcoli alifatici Gli alcoli alifatici fanno parte dei cosiddetti composti minori di un olio vegetale e sono utilizzati anche per la caratterizzazione degli oli medesimi, unitamente ad altre frazioni minori (62-63). Alcuni Autori hanno dimostrato che la somministrazione di 2040 mg/die di policosanoli per 30 giorni inibisce significativamente l’aggregazione piastrinica, inoltre essi hanno un effetto di abbassamento del colesterolo (64). Inoltre cellule trattate con docosanolo resistono all’infezione di virus incluso gli herpes virus (65). Gli oli con un tenore di cera compreso fra

300 mg/kg e 350 mg/kg (C 40 + C 42 + C 44 + C 46) sono considerati olio di oliva lampante se gli alcoli alifatici totali sono pari o inferiori a 350 mg/kg (13). Anche da questo punto di vista tutti i campioni presi in considerazione rientrano ampiamente all’interno dei valori indicati dalla Normativa europea. In particolare, nel nostro studio abbiamo identificato un profilo in alcoli alifatico con C22+C23+C24+ C25+C26+C27+C28 atomi di carbonio che sommavano un contenuto di alcoli alifatici totale variabile tra gli 84 e i 104 mg/kg, e solo 4 campioni su 20 che superavano la soglia di 100 mg/kg (Tab. 5). Questi risultati possono essere confrontati

Tabella 5 - Contenuto in cere, alcoli alifatici, steroli, eritrodiolo e uvaolo negli oli della cv Leccino presente in Calabria. Campione n.  1  2  3  4  5  6  7  8  9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Minimo Massimo Media DS

industrie alimentari

Cere 42+44+46 (mg/kg)

alcoli alifatici (mg/kg)

Steroli totali (mg/kg)

65 62 60 70 68 62 63 71 66 71 65 64 60 62 58 61 66 67 73 59 58 73 64,7 4,33

95 92 88 101 99 87 84 103 96 102 97 95 89 91 93 92 87 98 104 93 84 104 94,3 5,74

1881 1834 1779 1750 1821 1870 1725 1749 1735 1812 1801 1823 1857 1744 1788 1740 1861 1872 1714 1766 1714 1881 1796 54,49

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Eritrodiolo Uvaolo (%) (%) 1,78 1,65 1,61 1,55 1,80 1,88 1,76 1,83 1,69 1,68 1,72 1,54 1,66 1,52 1,82 1,79 1,77 1,60 1,67 1,81 1,52 1,88 1,71 0,11

0,40 0,44 0,36 0,37 0,39 0,33 0,29 0,30 0,34 0,35 0,26 0,31 0,36 0,41 0,28 0,27 0,25 0,22 0,26 0,35 0,22 0,44 0,33 0,06

E + U (%)

E/U

2,18 2,09 1,97 1,92 2,19 2,21 2,05 2,13 2,03 2,03 1,98 1,85 2,02 1,93 2,10 2,06 2,02 1,82 1,93 2,16 1,82 2,21 2,03 0,11

4,45 3,75 4,47 4,19 4,62 5,70 6,07 6,10 4,97 4,80 6,62 4,97 4,61 3,71 6,50 6,63 7,08 7,27 6,42 5,17 3,71 7,27 5,40 1,11


olive

con quelli ottenuti da olio estratto da altre cultivar calabresi, in modo da ottenere una banca dati che consenta di operare un confronto e una caratterizzazione di ciascuna cultivar (66). I Valori rilevati sono sempre stati maggiori del contenuto in alcoli alifatici riscontrato in altri oli vegetali (67).

Steroli, eritrodiolo e uvaolo Gli steroli svolgono un duplice ruolo in un olio vegetale. Dal punto di vista analitico sono utilizzati per distinguere una specie da un’altra e per distinguere un olio di oliva vergine da uno rettificato. Alcuni studi svolti in Calabria hanno evidenziato come la frazione sterolica sia influenzata nel suo contenuto assoluto e percentuale dai fattori cultivar, epoca di raccolta e anno di produzione (68-69). Dal punto di vista alimentare i fitosteroli agiscono riducendo l’assorbimento intestinale di colesterolo (70-71). La normativa europea indica un contenuto minimo di 1000 mg/kg di steroli perché un olio sia classificato vergine o extra vergine, e un massimo dello 0,50% di colesterolo e un minimo del 93% del β-sitosterolo apparente. Un valore di colesterolo così basso consente di fare emergere i pregi di questo olio vegetale e, allo stesso tempo consente di distinguerlo da altri oli come quello estratto dai semi di pomodoro che lo contengono in quantità molto maggiori (72). Nei campioni di olio della cv Leccino analizzati, il contenuto di steroli totali era di minimo 1.714 mg/kg (Tab. 5) e cioè circa il 70% in più rispetto al minimo contenuto indicato dalla normativa europea. Dal confronto dei risultati presentati in questo studio con quelli di precedenti ricerche, emerge come gli oli della cv Leccino abbiano un contenuto di steroli totali maggiore di quello rileva-

to in altre cultivar come Pendolino e Itrana (73). Sempre con la stessa determinazione analitica che prevede una separazione su piastra di gel di silice viene calcolato il contenuto di eritrodiolo e uvaolo che la legislazione richiede siano presenti per un massimo del 4,5% rispetto al contenuto totale di steroli, con l’eritrodiolo sempre presente in quantità maggiore rispetto all’uvaolo e un rapporto eritrodiolo e uvaolo compreso fra 3,71 e 7,27 (Tab. 5).

Conclusioni La cultivar di olivo Leccino è una delle più diffuse sul territorio italiano. Essa non è una cultivar autoctona della regione Calabria ma è importante conoscere la sua adattabilità ad un ambiente diverso da quello originario. Dal presente studio è emerso come tutti i parametri qualitativi presi in considerazione facciano rientrare l’olio ottenuto dalla cv Leccino coltivata in Calabria, tra gli oli extra vergini, e ciò sia alla luce della attuale normativa europea che della norma proposta dal Consiglio Oleicolo Internazionale. Inoltre altri parametri come il test Rancimat e il test DPPH, unitamente alla determinazione del contenuto in polifenoli totali hanno ulteriormente evidenziato le proprietà biologiche di quest’olio oltre alla sua stabilità ossidativa.

Ringraziamenti Questa ricerca è stata supportata dai fondi del progetto: POR CALABRIA FESR 2007/2013 – EX ALBIS ULIVIS: Innovazione di processo e valorizzazione dell’olio di Calabria. ASSE I, ricerca scientifica, innovazione tecnologica e società dell’informazione.

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72. Giuffrè A.M., Capocasale M. Sterol composition of tomato (Solanum lycopersicum L.) seed oil: the effect of cultivar. International Food Research Journal 23, 116-122 (2016).

63. Giuffrè A.M., Capocasale M. n-Alkanes in tomato (Solanum lycopersicum L.) seed oil: the cultivar effect. International Food Research Journal 23, 979-985 (2016).

73. Giuffrè A.M. Steroli, Eritrodiolo e Uvaolo in olio di oliva da cultivar coltivate in Calabria. Industrie Alimentari 51, 20-26 (2012).

industrie alimentari

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Nuovi record per il Pack Expo di Chicago Pack Expo, il salone internazionale dell’imballaggio di Chicago conclusosi lo scorso ottobre, ha registrato un’altra edizione da record, con quasi 45.000 partecipanti e 2.500 espositori – di cui 457 nuovi – distribuiti su una superficie di oltre 116.000 m2. Grande successo ha registrato il fitto programma di eventi collaterali, come gli Innovation Stages, spazio all’interno del quale sono stati affrontati i temi di punta dell’industria dell’imballaggio, e il Forum, al debutto, con 15 sessioni interattive alternatesi nei quattro giorni del salone. Un’altra novità di quest’anno del salone organizzato dall’associazione nordamericana per le tecnologie di imballaggio e processo evidenzia il costante impegno di PMMI ad investire nella forza lavoro futura. È CareerLink, una piattaforma per le

Sacmi a Chicago.

industrie alimentari

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fiere

Concetti al Pack Expo.

aziende associate che cercano posizioni di ingresso e stage per entrare in contatto con studenti che desiderano acquisire esperienza e impiego nel settore dell’imballaggio e dei processi. Anche il premio Technology Excellence Awards, al suo debutto, è stato un successo, e ha visto fra i vincitori Volpak, per le soluzioni di confezionamento per bevande e prodotti caseari, la Bemis

Company, per l’imballaggio di carni, pollame e pesce, e la Pearson Packaging Systems, specializzata nel packaging di piatti pronti. Altre iniziative di rilievo sono state la partecipata colazione del Packaging & Processing Women’s Leadership Network (PPWLN), per discutere del potenziamento del ruolo femminile nei luoghi di lavoro di produzione, e il programma Insider Advantage, con

Un momento dell’incontro organizzato da Ucima presso Eataly Chicago.

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un numero record di partecipanti (oltre 1.500) di 23 aziende di beni confezionati che hanno approfittato delle sale riunioni private gratuite, presentazioni di tendenze personalizzate, le ultime iniziative commerciali di PMMI e OpX Leadership Network. Il prossimo evento nel portafoglio di Pack Expo, organizzato in collaborazione con Anuga e l’International Dairy Foods Association (IDFA), è ProFood Tech, dal 26 al 28 marzo 2019, sempre al McCormick Place di Chicago, che rappresenta il principale evento sul processo alimentare e delle bevande in Nord America.

Sistemi di pesatura Comek vanta una ventennale esperienza nella progettazione e realizzazione di impianti automatici di pesatura, imballaggio e confezionamento per packaging alimentare. Core business dell’azienda è la produzione di macchine confezionatrici verticali, pesatrici lineari e pesatrici multi-testa, dosatori volumetrici a tazze, a coclea e pneumatici principalmente dedicati al settore alimentare. Si completa la produzione con sistemi trasportatori, automatismi per inserimento gadget, macchine riempitrici-sigillatrici-chiuditrici, pick & place. Sono disponibili configurazioni ad hoc progettate su misura per il cliente per prodotti dedicati o con particolari esigenze. L’alto contenuto tecnologico delle linee ha permesso all’azienda di sviluppare macchine altamente affidabili, dalla facile manutenzione e caratterizzate da un semplice utilizzo.

industrie alimentari

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Le pesatrici lineari, ad esempio, sono macchine che contano da 1 fino a 4 cestelli di pesatura per poter pesare qualsiasi tipologia di prodotto food e non-food, in un range di peso da 20 g a 25 kg. I cestelli, con larghezza variabile da 100 a 400 mm e capacità da 1 a 70 L e apertura singola, singola autopulente o doppia – si aprono con cilindri pneumatici senza l’ausilio di molle di chiusura. È anche disponibile una versione con cestello di memoria. Altre caratteristiche sono l’alimentazione dei cestelli di pesatura con canali vibranti, anche con base vibrante separata per sgrossatura e finitura, per una maggiore precisione di peso, oppure con nastri tra-

Lo stand Comek a Chicago.

sportatori comandati da inverter per prodotti di difficile scorrimento o molto delicati. Le pesatrici Multi-

testa Comek, invece, garantiscono un’elevata flessibilità per ottenere fino a 4 prodotti con 4 pesi diversi.

Confezionatrice automatica in continuo SMI Pack ha presentato la sua confezionatrice automatica della HS500 che, come gli altri modelli della stessa serie, si caratterizza per l’eccellente rapporto qualità prezzo e per la propria modularità. Tutti i modelli di questa gamma, infatti, possono essere forniti con o senza tunnel di termoretrazione. La serie HS con saldatura in continuo a

Confezionatrice automatica in continuo HS500 Servo (SMI Pack).

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ciclo intermittente o box motion è utilizzabile con poliolefina e polietilene, polipropilene monopiega o foglia piana con piegatori PX, e può soddisfare produzioni fino a 7.200 e 9.000 pacchi/ora con soluzioni personalizzate. In particolare, la confezionatrice automatica in continuo HS500 Servo è una macchina a tre tappe-

ti (box motion), per capacità produttive fino a 7.200 confezioni/h di altezza massima di 200 mm ed è dotata di 5 servomotori, controllo automatico del passo dei prodotti e sistema motorizzato di centratura della saldatura. Come optional può montare un tappeto aspirante.


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Etichettatrici per tutte le esigenze Il Pack Expo di Chicago è per Altech un appuntamento imperdibile a cui partecipa ormai abitualmente esponendo con successo le ultime novità nel settore delle macchine etichettatrici. Attraverso la sua sussidiaria (Altech US) con sede a Cincinnati (OH), ha esposto una vasta rassegna di etichettatrici innovative in grado di applicare, tracciare, verificare e codificare etichette autoadesive su qualsiasi tipologia di prodotto. In particolare, sono state esposte le seguenti soluzioni di etichettatura: un sistema print&apply in tempo reale ALcode P per l’applicazione di etichette (formato A5) su due lati di un pallet, e l’applicatore di etichette ALritma, a Chicago all’opera su un simulatore, top della gamma delle testate Altech che può raggiungere una cadenza di 1.000 etichette al minuto mantenendo allo stesso tempo una assoluta precisione anche a velocità variabile (particolarmente indicato per etichettatrici rotative).

Lo stand di Altech a Chicago.

Nello stand erano anche presenti un sistema di etichettatura ALline E per l’applicazione fronte e retro di prodotti cilindrici, ellittici e rettangolari; il nuovo modello della testa etichettatrice ALcode, per la stampa e applicazione in tempo reale di etichette (comprende un pan-

nello touch screen a colori con una nuova interfaccia grafica); la testa etichettatrice economica ALstep con cassetta comandi dotata di un nuovo involucro in profilo d’alluminio, e un’etichettatrice semiautomatica ALmatic C per l’etichettatura di prodotti cilindrici.

Linee per snack e piatti pronti La olandese DJM Food Processing, fondata nel 1978, negli ultimi decenni è diventata uno dei principali operatori nel mercato globale delle macchine per la produzione di snack e piatti pronti, fornendo soluzioni per tutte le fasi di produzione. Che si tratti di hamburger, crocchette di pollo, bastoncini di formaggio ripieni o similari prodotti in un unico ciclo, vengono proposte linea di produzione complete dalla A alla Z, progettate da un moderno reparto R & D che utilizza tecniche di produzione avanzate. Ad esempio, le linee di riempimento sottovuoto della DJM utilizzano pompe a palette servocomandate, per

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un dosaggio estremamente preciso ad alte velocità. Grazie al funzionamento sottovuoto, l’aria viene completamente eliminata dal prodotto, semplificandone il trasferimento alla stazione di lavorazione successiva, senza interruzioni ed espulsioni. Tutti i componenti della macchina, in particolare quelli a contatto con i prodotti alimentari, sono realizzati in acciaio inossidabile di alta qualità, mentre il convertitore ad alte prestazioni è dotato di motori IE3 ad alta efficienza energetica. Le macchine possono anche essere dotate di un sistema di lubrificazione automatica, che prolunga la vita utile riducendo i costi di manutenzione.


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Pesatrice multi-testa Di Ricciarelli, specializzata nella produzione di macchine per il confezionamento di prodotti secchi, freschi e surgelati e dei componenti per l’automazione dei fine linea degli impianti di confezionamento nei settori pasta e food, con sistemi di palettizzazione e movimentazione, ricordiamo la gamma di pesatrici multi-teste mod. FCBS28TW, con 28 teste di pesatura, costituite da due settori completamente indipendenti, formate da 14+14 teste comandate da “motori passo-passo” disposte a raggera con due coni di scarico per alimentare confezionatrici twin o astucciatrici con due punti di carico. Fra le possibili applicazioni, il confezionamento di paste corte e fresche, frutta fresca

Pesatrice multi-testa FCBS28 (Ricciarelli).

ed essiccata, caramelle, cioccolatini, snack e patatine, legumi e formaggi grattugiati. Fra le applicazioni speciali citiamo invece il dispositivo rifasatore per la raccolta delle pesate dalla bilancia a combinazione e il riempimento delle vaschette.

Termoformatrice automatica OMG ha presentato la termoformatrice automatica Elektra a vuoto (modello RVE) o vuoto e pressione combinati (modello PVE), ideale per la produzione di termoformati in volumi medio/alti e che sfrutta tutti i vantaggi della movimentazione elettrica racchiudendo diverse caratteristiche uniche ed innovative: è, ad esempio, l’unica macchina con impilatore universale, sia verso l’alto, sia verso il basso. La serie Elektra, grazie al sistema elettrico con servomotori, garantisce maggiore affidabilità, produttività elevata, velocità costante, qualità superiore del termoformato e altezza degli stampi regolabile a piacimento. Nel contempo, comporta un risparmio energetico del 60%; è dotata di pressa di formatura ruotabi-

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le di 180° per il cambio rapido dello stampo, di sistemi di movimentazione a ginocchiere, di attacchi rapidi stampi e di robot a ventose e moduli aggiuntivi per impilature difficili. Inoltre, consente la pratica reversibilità vuoto/aria di formatura e l’impilatura verso l’alto o verso il basso sullo stesso dispositivo di serie. Fra le peculiarità ricordiamo il portabobine autocaricante per

un caricamento semplice e rapido, la traslazione del film mediante catene ad arpioncini movimentate da servomotore, con la possibilità di lavorare materiali serigrafati con avanzamento in offset, il sistema di pinze di preriscaldamento che assicura la traslazione anche dei materiali più duri e/o spessi e il riscaldamento a resistenza singola, che ottimizza la distribuzione del calore con diagnostica integrata. La gestione del ciclo avviene attraverso uno schermo industriale touch-screen che facilita all’operatore la regolazione e la memorizzazione dei parametri di lavoro, mentre il servizio di telediagnostica via Internet consente ai tecnici OMG di colloquiare direttamente a distanza con il sistema per affiancare gli utenti nella gestione dell’impianto.

Termoformatrice automatica Elektra (OMG).

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Miscelatore continuo Il miscelatore continuo MX di Exact Mixing è una macchina estremamente versatile caratterizzata da un design a doppio albero e adatta ad un’ampia gamma di prodotti, fra cui snack, pizze, pastelle, ghiacce e impasti, ma rappresenta anche il sistema di miscelazione iniziale ideale per processi che richiedono il montaggio di creme e passaggi di pre-miscelazione. Grazie alla miscelazione continua si eliminano le variazioni indesiderate degli impasti che derivano della miscelazione in batch. Altri vantaggi della macchina sono la facilità di pulizia e manutenzione e l’eliminazione del pericolo di contaminazione degli impasti che, nel processo continuo, non vengono mai

Il miscelatore continuo MX (Exact Mixing).

esposti all’ambiente. Inoltre, il dosaggio preciso e ininterrotto degli ingredienti verso il miscelatore riduce i consumi energetici, i costi di manodopera e gli ingombri dell’impianto. Il miscelatore continuo MX può essere organizzato in molte configurazioni, in base allo spazio disponibile, e può essere compresso per ridurne l’altezza.

Sistemi di visione Intellect + Vision è un sistema di visione altamente configurabile e la più recente tecnologia di visione proposta da Filtec, le cui capacità di ispezione consentono un’ampia gamma di configurazioni per soddisfare le esigenze in continua evoluzione delle moderne linee di confezionamento. La macchina rileva, in un’ampia gam-

Il sistema si caratterizza per la configurazione, messa a punto e funzionamento intuitivi, il cambio automatico, la modularità e scalabilità, il processore all’avanguardia per la visione artificiale fino a 12 GHz in totale e le fotocamere da 2,3 megapixel con profondità di 12 bit. Questo modulo, adatto alle linee di confezionamento esistenti, senza alcun contatto con i contenitori, si avvale della tecnologia di visione diretta, della connettività ethernet e per il controllo della linea ed è compatibile con l’accesso da remoto.

ma di contenitori, il riempimento insufficiente o eccessivo, la mancanza di capsula o tappo a corona o il loro non corretto posizionamento sul collo della bottiglia, l’assenza o la rottura della fascetta antimanomissione, il colore e il modello degli imballaggi, la presenza dell’etichetta sul vetro, del codice a barre e della data.

Automazione robotizzata La olandese PWR Pack International ha partecipato al Pack Expo proponendo le sue soluzioni personalizzate per l’automazione robotica per l’industria alimentare e, in particolare, per i settori degli snack e dei prodotti da forno, dolciari e preconfezionati. L’azienda è specializzata nella fornitura di linee ad alta velocità contraddistinte dalla massima efficienza, ma sviluppa anche progetti speciali per garantire una gestione regolare del prodotto a velocità di prelievo molto elevate. Inoltre, un software dedicato messo internamente garantisce il massimo ritorno sull’investimento.

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Il sistema di visione Intellect + Vision (Filtec).


Mai più bloccaggi con la tecnologia “wipe away”

In tutto il mondo le caratteristiche delle acque reflue sono diventate sempre più complesse rispetto a pochi anni fa. Allo stesso tempo, la gestione delle reti subisce sempre maggiori pressioni, da un lato per ridurre i consumi d’acqua e dall’altro per ridurre i consumi energetici. La sfida contro i bloccaggi non è mai stata più difficile. Ecco perché Sulzer ha introdotto una nuova comprovata linea di trituratori potenti e affidabili. Questa collaudata tecnologia è stata sviluppata per proteggere le apparecchiature critiche e risolvere i problemi di bloccaggio anche in stazioni di sollevamento che presentano quantità estreme di solidi e fibre, offrendo una maggiore garanzia e capacità di gestione dei crescenti problemi di intasamento. Un altro modo con cui Sulzer aiuta i propri clienti a portare le loro reti fognarie ad un livello sempre più alto di efficienza e di affidabilità. Per maggiori informazioni www.sulzer.com/muffinmonster

La gamma di trituratori Muffin Monster e Channel Monster in team con le pompe per acque reflue più resistenti al bloccaggio presenti sul mercato è la risposta alle sfide di oggi e di domani


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Impilatori con flessibilità integrata Forpak, specializzata nella costruzione di impilatori dedicati a svariati settori di applicazione, dai prodotti da forno, alle carni, alla pizza, ha proposto i Servo Impilatori GS11, con capacità di 80 pezzi/ min per ciascuna corsia, ideali per pane tipo pita e basi per pizza. Un componente chiave della flessibilità delle soluzioni Forpak è la possibilità di montare un depositore automatico di interfalde, in carta o cartone fra i singoli prodotti, eliminando l’intervento manuale e i con-

seguenti carichi di lavoro e rischi di contaminazione. Grazie all’impiego di questi impilatori, è possibile ridurre i costi di manodopera dal 30 al 50%. Gli impilatori Forpak, disponibili in versioni da una a tre corsie, sono costruiti in acciaio inox, dispongono di controllo multiplo delle ricette e di sistema di alimentazione a velocità variabile. Altre caratteristiche sono la progettazione igienica e la lavabilità totale che ne consegue.

L’impilatore GS11 (Forpak).

Impianti di riempimento in linea La turca Kulp ha presentato i suoi sistemi di riempimento in linea utilizzabili per il confezionamento di un’ampia gamma di prodotti alimentari, liquidi, semi-liquidi, vi-

Sistema di riempimento in linea (Kulp).

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scosi, pastosi e granulari, dal miele alla marmellata, dalla maionese alle creme di cioccolato spalmabili, fino a oli d’oliva e di semi, concentrati di pomodoro, pasta d’oliva,

aceto e aceto balsamico. Queste linee si compongono, ad esempio, di un modulo BT-980 per l’alimentazione di contenitori rotondi prima della sciacquatrice ad aria AR100, per la rimozione del particolato da qualunque tipo di contenitore in vetro, plastica o banda stagnata, capace di raggiungere velocità fino a 200 contenitori/min, e poi alla riempitrice automatica in linea, adatta a formati da 5 a 5.000 mL con un’accuratezza del ±1%. Questa macchina a riempimento volumetrico a pistone, monta tutte le parti a contatto con il prodotto in acciaio inox 316 L e viene comodamente gestita da un pannello tattile in lingua inglese. Seguono la capsulatrice KAO 929, con la stessa capacità della macchina precedente, con annesso sistema di alimentazione dei tappi, l’etichettatrice E-40 per etichette autoadesive, e infine un tavolo di accumulo TT-980 ad altezza regolabile per i contenitori in uscita.


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Confezionamento in cartoni gable-top Per il confezionamento di prodotti secchi in cartoni Tetra-Pak con porzione superiore “gable top”, Nimco propone le sue riempitrici in acciaio inox e ad azionamento meccanico per prodotti liquidi opportunamente adattate. Indipendentemente dal volume del cartone o della velocità raggiungibile dalla macchina vengono integrati sistemi di riempimento ausiliari specifici per ciascun prodotto, fra cui figurano coclee, coppette, bilance a peso netto o sistemi volumetrici.

Etichettatrici Sono disponibili macchine con capacità da 118 mL a 5 L, con ritmi fino a 125 cartoni/min, con la possibilità di montare anche sistemi di chiusura con tappo a vita di tipo Cap Pac, mentre fra i prodotti secchi confezionabili con questi sistemi figurano zucchero, caramelle, cereali, muesli, cracker snack, fiocchi di patate, miscele per la preparazione di pancake, sale, spezie, prodotti dolciari, prodotti ortofrutticoli disidratati e frutta secca.

Colatrice a iniezione singola Aasted ha presentato a Chicago alcune delle sue macchine per la lavorazione del cioccolato. Fra queste, ricordiamo la colatrice Nil-

Colatrice Nilshot (Aasted).

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shot, progettata per la lavorazione one-shot di piccole quantità di cioccolatini pieni e ripieni con volume di farcitura fino al 60%, ma utilizzabile anche per la realizzazione di prodotti a due strati, tavolette ripiene, tartufi, ovetti e praline al liquore. La macchina, costruita in acciaio inox e alluminio per un’efficace pulizia, è dotata dei software più avanzati e consente di lavorare un’ampia gamma di prodotti e di memorizzare fino a 30 ricette, con cambi prodotto facili e rapidi. La capacità produttiva massima è di 150 kg/h. In associazione al Nilshot Aasted propone il trasportatore con agitatori integrati, uno orizzontale e uno verticale. Quello orizzontale muove il cioccolato liquido in tutti gli angoli dello stampo per modellarlo perfettamente, mentre quello ver-

Marburg Industries produce da oltre 30 anni macchine per l’applicazione di etichette decorative e anti-manomissione, progettate per garantire facilità d’uso e un funzionamento a basso costo. Sia che si tratti dell’applicazione di fascette antimanomissione che di etichette termoretraibili con tunnel di termoretrazione, la società americana offre una gamma di soluzioni versatili ed efficaci per soddisfare le esigenze delle piccole e grandi aziende, utilizzando manicotti in PVC oppure soluzioni ecologiche e biodegradabili come PET, OPS e PLA. Da decenni Marburg fornisce l’industria alimentare e delle bevande, ad esempio con sistemi per l’applicazione di fascette ed etichette termoretraibili ad alte prestazioni su una molteplicità di prodotti, dalle bottiglie di Margarita, alle salse, dalla gelatina al burro di arachidi, senza dimenticare le esigenze di confezionamento dell’industria degli snack e delle caramelle.

ticale elimina l’aria che vi rimane intrappolata. Anche in questo caso vengono garantiti la facile pulizia e manutenzione e la semplicità di montaggio e regolazione per un risultato ottimale.

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Soluzioni di confezionamento su misura ACMA, società del gruppo Coesia, ha partecipato alla fiera di Chicago nell’ottica di rafforzare il proprio posizionamento nel mercato nord americano, con particolare riferimento al settore Confectionery. In esposizione, la confezionatrice orizzontale per cioccolatini sferici CW 800 R, modello già ampiamente apprezzato dagli utilizzatori ed equipaggiato con un nuovo pannello operatore di ultima generazione. L’azienda italiana offre soluzioni flessibili e scalabili, in grado di adattarsi alle più eterogenee esigenze di confezionamento, che si tratti di prodotti solidi o liquidi, in forme, quantità e tipologie differenti. Al contempo, è in grado di affiancare il cliente a partire dalle fasi preliminari di un progetto, compresa la definizione della forma di confezionamento più adatta a seconda dello specifico target di mercato. L’orientamento verso il cliente ha subito un ulteriore impulso negli ultimi anni, divenendo uno dei cardini attorno a cui si sviluppano le attività dell’azienda. Questo significa rendere la tecnologia delle proprie macchine sempre più semplice e accessibile, con un occhio alla sostenibilità e al risparmio. Significativa in tal senso è la presentazione in anteprima mondiale del nuovo pannello operatore sviluppato da ACMA, mostrata sulla macchina CW 800 R esposta a Chicago. Studiato per semplificare la conduzione della macchina, il pannello operatore di CW 800 R è dotato di funzioni avanzate, che consentono di eseguire in maniera semplice e intuitiva operazioni quali la diagnostica della macchina e la sostituzione di parti macchina. Si trat-

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ta di un’applicazione complementare al sistema ARA – Advanced Remote Assistance –, standard su tutte le unità ACMA prodotte dal 2015, che consente in maniera semplice e immediata l’intervento in remoto di personale specializzato. L’approccio verso l’innovazione e l’industry 4.0, condiviso all’interno di tutto il gruppo Coesia, è ulteriormente testimoniato dall’implementazione di servizi quali il “Coesia Web Shop” che consente di ordinare in maniera semplice e immediata i pezzi di ricambio attraverso una piattaforma dedicata, simile ai portali di cui tutti usu-

Confezionatrice orizzontale per cioccolatini sferici CW 800 R (ACMA).

fruiamo nella nostra vita personale per fare acquisti on line. Dietro a un’interfaccia semplice e funzionale, c’è in realtà un sistema complesso, che consente di supportare in maniera efficace la manutenzione delle macchine nel tempo.

Etichette termoretraibili a tutto corpo SleeveSeal costruisce etichettatrici robuste e veloci per l’applicazione di etichette termoretraibili a tutto corpo in dieci colori in un’unica operazione (i quattro fondamentali, oltre a tinte piatte e lucide, con finiture opache e/o perlate), per ottenere in modo rapido ed efficiente effetti visivamente sorprendenti per la differenziazione a scaffale. Queste macchine, caratterizzate da velocità, lunga durata e costruzione in acciaio inox e materiali di saldatura di ottima qualità, sono dotate di automazione Allen Bradley e progettate per fornire un’etichettatura di qualità con cambi formato semplici e senza bisogno di attrezzi, mentre un gruppo brevettato di taglio a lame multiple facilmente sostituibili semplifica la manutenzione. In abbinamento alle etichettatrici, SleeveSeal propone tunnel

di termoretrazione, disponibili in un’ampia gamma di modelli, per risultati rapidi e ripetibili, mentre le sigillatrici di tappi, anch’esse operanti per termoretrazione, utilizzano gli stessi sistemi di trazione delle etichettatrici verticali per cambi formato veloci e semplici.

Esempio di etichetta applicata con le etichettatrici SleeveSeal.


Produttore di forni e impianti industriali con tecnologia a microonde.

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Ispezione a raggi X efficace anche per i casi particolari La tecnologia a raggi X offre un metodo affidabile nel settore alimentare e garantisce la qualità e la sicurezza dei prodotti. Viene utilizzata per rilevare corpi fisici estranei o esaminare la struttura interna degli alimenti. Come componente del concetto HACCP (hazard analy-

sis and critical control points), aiuta a soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori e degli organismi di regolamentazione. Negli ultimi anni i sistemi di ispezione a raggi X sono diventati più potenti, affidabili e di facile utilizzo. Alcuni sistemi non rilevano solo corpi estranei ma controllano anche il peso, il numero di pezzi, i livelli di riempimento o l’integrità della sigillatura delle confezioni.

Il caso

Il sistema di ispezione a raggi X Dylight rileva in modo affidabile i corpi estranei nelle fasi di produzione (Minebea Intec).

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HCP Health Care Products Ltd., The Sweetener Company, azienda fondata più di 25 anni fa, è il maggior produttore britannico di compresse e prodotti dolcificanti per marchi importanti e supermercati nel Regno Unito e nel mondo. I prodotti vengono confezionati in tubetti alti 100 mm e con un diametro di 90 mm, chiusi con un tappo a vite ma anche con un film di alluminio. Considerata la tipologia di imballaggio, HCP non era più in grado di rilevare l’intera gamma di metalli potenzialmente contaminanti, incluso l’acciaio inox. L’azienda aveva quindi a disposizione due strade: rilevare l’eventuale presenza di metalli prima di chiudere definitivamente l’imballo, lasciandolo così esposto a un rischio

di contaminazione, oppure utilizzare un sistema di ispezione a raggi X. La scelta alla fine è ricaduta sulla tecnologia di ispezione a raggi X proposta da Minebea Intec, nella fattispecie un’unità Dylight, preferita alla concorrenza per il livello di performance del dispositivo, i tempi di fornitura e i costi. Questa macchina, installabile su una linea circolare con prodotti in movimento continuo, può raggiungere una sensibilità di rilevamento pari a 1,2 mm per tutti i metalli, con un’altissima garanzia di efficienza. Il test effettuato presso lo showroom di Mintebea Intec a Birmingham ha dato ottimi risultati, con oltre 400 prodotti passati attraverso l’unità – e successivamente introdotti e scansionati al metal detector – senza nessuna espulsione errata. HCP aveva poi problemi di tempi stretti, così la disponibilità a magazzino del sistema a raggi X e la messa in funzione in appena due settimane, a fronte di una spesa di poco inferiore alle 30.000 sterline, ha convinto la committenza a scegliere Minebea Intec. Particolarmente apprezzata dal cliente è poi stata la capacità di Minebea Intec di rispondere in modo convincente a tutte le domande sulla sicurezza d’uso del sistema a raggi X, che ha dissipato ogni preoccupazione.


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Tostini verticali per frutta secca L’innovazione tecnologica ha portato Tecno 3 alla realizzazione di un nuovo impianto di torrefazione in 3 stadi che può operare su differenti tipi di frutta secca, con funzionamento in continuo. La frutta secca è trasportata con un sistema pneumatico o con un elevatore a tazze a colonna continua nella tramoggia superiore, che alimenta il torrefattore in modo automatico e continuo. Nel 1° stadio avviene l’essiccazione mediante insufflazione di aria calda in ricircolo, con un ricambio parziale per consentire l’espulsione dell’umidità. Le temperature di lavoro ed i tempi di trattamento sono dipendenti dal tipo e dalle dimensioni della frutta secca in lavorazione. Il prodotto passa poi nella camera di torrefazione vera e propria (2° stadio), dove è trattato con aria calda in ricircolo chiuso, alla temperatura stabilita per ottenere lo sviluppo aromatico desiderato. Infine scende nel 3° stadio per il raffreddamento a temperatura ambiente, con ventilazione di aria pulita opportunamente filtrata. Il processo di tostatura termina con l’estrazione, mediante un nastro di uscita a velocità variabile, che regola i tempi di trattamento e garantisce il flusso omogeneo attraverso l’impianto. Nel caso delle nocciole, detto nastro le trasferisce correttamente ad un impianto di depellicolatura molto efficiente e compatto, che stacca le bucce rimovibili, le aspira e le invia ad un abbattitore a ciclone. Le due camere separate di essiccazione e di tostatura permettono di ottenere un prodotto con ca-

ratteristiche di struttura eccellenti e ne garantiscono una più lunga conservazione nel tempo senza che intervengano evidenti fenomeni di ossidazione. Il riscaldamento dell’aria è generato da batterie alimentate con vapore saturo. Sviluppato verticalmente, il torrefattore Tecno 3 occupa poco spazio e offre una buona accessibilità per agevolare le operazioni di pulizia e manutenzione. Il processo è gestito in maniera totalmente auto-

matica da PLC, con la possibilità di programmare le ricette da pannello operatore touch-screen. La precisa regolazione delle temperature ed il loro continuo monitoraggio garantiscono un risultato perfetto e costante nel tempo. L’alimentazione del prodotto è effettuata di preferenza con un trasporto pneumatico in aspirazione che non provoca rotture. La nuova serie di tostini TFS è realizzata in acciaio Aisi 304 e copre un’ampia gamma di produzione.

Tostino verticale per frutta secca TFS400 (Tecno 3).

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Catene portacavi con perni dinamici Per soddisfare i particolari requisiti industriali di flessibilità, sicurezza e costo nelle applicazioni high-tech o low-tech, Igus ha recentemente sviluppato lokchain, un nuovo modello di catena portacavi con perni dinamici e canale di guida compatto. La movimentazione in costante sicurezza della catena portacavi nel canale di guida permette di impiegare il sistema in applicazioni sospese, in verticale o su di un lato, con e senza accelerazioni trasversali. Anche corse lunghe con movimentazione del tratto inferiore sono gestibili grazie al possibile fissaggio della lokchain nel tratto superiore del canale di guida. Il sistema può essere installato anche in applicazioni rotatorie, sia orizzontali che in verticale. La lokchain è perfettamente adatta, ad esempio, per un utilizzo nello spazio ridotto di un apparecchio a raggi X con arco a C. La flessibilità della catena portacavi offre all’utente la possibilità di sviluppare progetti e modelli di macchine assolutamente nuovi.

Il principio alla base della lokchain è semplice: nelle parti laterali sono integrati dei perni che bloccano la catena portacavi nel canale di guida. Quando la maglia della catena entra nel raggio, i perni rientrano automaticamente, liberando la catena dalla guida. Quando la maglia lascia il raggio e rientra nel canale, i perni fuoriescono nuovamente e tornano a incastrarsi nel canale in modo automatico. Un meccanismo autobloccante semplice e straordinariamente efficace che elimina la necessità di impiegare canali di guida complessi consentendo un risparmio per il cliente. Inoltre, la particolare struttura della lokchain minimizza l’attrito e l’usura, con conseguente aumento della durata d’esercizio della catena portacavi. Un altro vantaggio fondamentale del nuovo sistema per catene portacavi è la mobilità delle maglie. Grazie a queste ultime, la catena portacavi scorre in modo sicuro e silenzioso anche con raggi di curvatura ridotti e su corse lunghe. Attualmente la nuova catena

Catena portacavi Lokchain con perni dinamici e canale di guida compatto (Igus).

portacavi è in fase di prototipizzazione, pertanto i clienti possono contribuire alla scelta delle dimensioni desiderate e del design. Richieste speciali ed esigenze individuali possono essere valutate e gestite rapidamente, dalla realizzazione di prototipi a piccole e grandi serie.

Digitalizzazione per facilitare montaggio e ordini delle catene portacavi Oltre agli strumenti online e alle smart plastics che – in un’ottica di manutenzione predittiva – controllano la propria usura, Igus compie un ulteriore passo nella digitalizzazione dei suoi prodotti tribologici dotando le proprie catene portacavi di un codice QR per cui, con una semplice e veloce scansione tramite smartphone o tablet, il tecnico ha accesso immediato a tutte le informazioni relative al suo prodotto, può visualizzarne le istruzioni di montaggio o ordinare direttamente pezzi di ricambio. Per utilizzare il codice QR, non si deve fare altro che puntare la fotocamera dello smartphone o del tablet verso il pittogramma. Un’applicazione scansiona in automatico il codice pixel riportato sui traversini e sulla maglia. Quindi l’utente viene indirizzato al sito web dove Igus fornisce tutte le informa-

industrie alimentari

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zioni rilevanti sul prodotto. Tra le informazioni disponibili, anche foto e video che illustrano i vari passaggi per il montaggio. Le principali fasi del montaggio sono visualizzate al rallentatore, così i movimenti sono subito chiari. Questa rappresentazione multimediale riduce notevolmente i tempi di preparazione e semplifica il primo montaggio. Grazie al codice QR diventa anche più semplice e più veloce reperire i giusti pezzi di ricambio per le catene portacavi. Le illustrazioni sul sito web sono molto intuitive e permetteranno all’utente di capire velocemente la struttura del codice dell’articolo e di individuarne i singoli componenti. Dopodiché, se necessario, basterà un solo clic per raggiungere lo shop online ed effettuare l’ordine. I componenti richiesti possono essere pronti per la spedizione in 24 - 48 ore.


macchine accessori

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Filtro magnetico riscaldato per rimuovere le particelle di ferro dal cioccolato liquido I filtri magnetici a doppia parete Goudsmit rimuovono minuscole particelle di ferro di dimensioni fino a 30 μm dal cioccolato liquido dove, riscaldando il corpo del filtro con acqua tiepida, si mantiene il cioccolato allo stato liquido. Il design del filtro magnetico è stato recentemente modificato su richiesta degli utilizzatori per includere un setaccio che filtri le impurità del prodotto, come carta, particelle di plastica e pietre. Normalmente si tratta di un’unità separata montata a monte del filtro magnetico nel processo di produzione, mentre in questa particolare versione esso viene associato con il filtro magnetico a doppia parete, il che riduce gli interventi, i costi, il tempo e la perdita di calore. Un ulteriore vantaggio è la possibilità di pulire sia le barre magnetiche che il setaccio in un’unica operazione. I principali produttori di cioccolato in Francia, Germania, Paesi Bassi e Belgio utilizzano filtri magnetici a doppia parete nelle loro linee di processo, che rimuovono le particelle di metallo dai prodotti che possono rapprendersi e sono trasportati sotto pressione. L’acqua calda scorre attraverso la parete esterna, che mantiene il prodotto liquefatto. La temperatura massima di esercizio e del prodotto è di 140°C. Le potenti barre magnetiche al neodimio-ferro-boro presenti nel nucleo, con una densità di flusso di 10.700 gauss, catturano le particelle di ferro nel prodotto, assicurando così che nessun contaminante rimanga nel prodotto finale. Il filtro magnetico è rea-

lizzato in acciaio inossidabile 316, pertanto soddisfa i severi requisiti (HACCP) applicabili nell’industria alimentare. È facile inserire il filtro

cui scorre l’acqua calda, il che impedisce il rischio di infiltrazione di acqua nel cioccolato, che comporterebbe la perdita dell’intero

Il nuovo filtro magnetico riscaldato per rimuovere le particelle di ferro dal cioccolato liquido (Goudsmit).

in un tubo a pressione esistente, da 10 a 15 bar, dato che le guarnizioni sono conformi alla normativa CE 1935/2004. Il filtro magnetico è disponibile nelle taglie da DN50 a DN125. Il filtro magnetico esistente a doppia parete è stato modificato per includere un’ulteriore parete, il che crea uno spazio pieno d’aria tra il nucleo – attraverso il quale scorre il cioccolato o la massa di cacao – e la cavità in

lotto. L’implementazione specifica voluta dall’utilizzatore offre un’ulteriore sicurezza: una chiusura speciale sul coperchio che ne evita l’apertura senza attrezzi, mentre condizioni sotto pressione e pulizia non si verificano nello scivolo del prodotto. Inoltre, il progettista ha aggiunto uno speciale punto di connessione che consente all’utente di montare un sensore di pressione per misurarla regolarmente.

industrie alimentari

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Filtro a pressione rotativo più economico delle centrifughe Quando si sviluppano nuovi processi produttivi, fra gli obiettivi fondamentali figura sempre la massima efficienza. Tuttavia, gli impianti esistenti e i processi definiti in precedenza vengono raramente esaminati per la possibile ottimizzazione, anche se è proprio lì che si nascondono grandi potenzialità. BHS-Sonthofen ha esaminato un processo di filtrazione esistente per un produttore tedesco di additivi alimentari, e i risultati dei test di laboratorio e pilota hanno suggerito che un singolo filtro a pressione rotativo avrebbe potuto sostituire le tre centrifughe pelatrici precedentemente utilizzate in un’unica fase di produzione, anziché sostituirli con tre macchine nuove identiche alle precedenti. Rispetto a tre centrifughe ad alta velocità, questa singola unità a rotazione lenta richiedeva molto meno energia, liquido di lavaggio e manutenzione.

Inoltre, la quantità e la qualità della resa risultavano in significativo aumento nel caso di utilizzo di un filtro a pressione rotativo. Questa ipotesi è stata verificata per la prima volta mediante test di laboratorio che hanno simulato il futuro processo su piccola scala direttamente nello stabilimento del cliente. Successivamente, i risultati hanno confermato che il filtro a pressione rotativo è superiore alle centrifughe in termini di qualità ed efficacia del lavaggio dei panelli. Quest’ultima, ad esempio, è stata migliorata di circa il 90%, riducendo al contempo la quantità richiesta di liquido di lavaggio. Grazie alla produzione di un filtrato privo di solidi fin dall’inizio, non ci sono state perdite di prodotto, a differenza delle centrifughe. Meglio ancora, un singolo filtro potrebbe sostituire tutte e tre le centrifughe. Inoltre, i consumi ener-

Filtro a pressione rotativo RPF (BHS-Sonthofen).

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getici si sono ridotti del 50% circa grazie alla potenza di trasmissione relativamente bassa. Nella fase successiva, i test di laboratorio sono stati estesi per verificare i risultati alla situazione reale dell’impianto, utilizzando un impianto pilota collegato tramite un bypass. Un lungo test condotto nell’arco di 24 ore ha confermato i risultati delle misurazioni di laboratorio ed ha chiaramente indicato che il filtro a pressione rotativo è l’alternativa migliore sotto tutti gli aspetti.

Processi semplici, efficienti e sicuri BHS-Sonthofen cerca soluzioni complete, ideando processi su misura del cliente, ma sempre in grado di garantire un’elevata efficienza ed una riduzione del carico di lavoro degli operatori. In questo caso, la sostituzione delle tre centrifughe pelatrici con un singolo filtro voleva creare un processo più efficiente che comportasse al contempo una gestione più semplice e sicura, dal momento che la rotazione lenta del filtro riduce i rischi per il personale. Come ulteriore vantaggio, non sono richiesti basamenti speciali. La manutenzione generale è già ridotta grazie all’utilizzo di una sola macchina anziché tre. Inoltre, contrariamente alle centrifughe, il filtro a pressione rotativo non richiede regolari ispezioni TÜV (Technical Inspection Agency), lunghi intervalli di pulizia o specialisti per eseguire lavori di manutenzione. Il risparmio di tempo e il carico di lavoro ridotto degli operatori non solo rendono estremamente efficiente questo processo, ma queste funzionalità liberano anche capacità per attività più importanti, migliorando ulteriormente la produzione complessiva.


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Cucimax Un’apparecchiatura indispensabile per l’industria alimentare: la grande elasticità di utilizzo permette di ottimizzare al meglio i processi produttivi e le risorse umane, con la riduzione dei consumi e risparmio di denaro. • Temperature di processo (20-220°C) gestite da specifiche sonde • Cottura a pressione • Software per salvataggio programmi multifase e dati di processo • Completo controllo di ogni variabile del mixer • Diverse modalità di cottura selezionabili • Riscaldamento pareti

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fine linea

Aumenta la produttività con il controllo del peso Ishida Il Gruppo Tranzit è un’azienda ungherese a conduzione familiare fondata nel 1990, oggi leader nella produzione di carni d’oca e anatra, dall’uovo, all’allevamento, alla macellazione, alla trasformazione e la vendita dei prodotti finiti, arrivando ad una produzione annua di circa 36.000 tonnellate. La sua gamma di prodotti Goldenfood viene esportata in tutto il mondo, in Paesi come Germania, Austria, Regno Unito, Francia, Slovacchia, Danimarca, Italia, Giappone, Hong Kong, Singapore, Canada e Sudafrica. L’installazione di due unità FlexGrader Ishida ha permesso

all’azienda di raddoppiare la capacità con lo stesso numero di operatori di linea. Le macchine vengono utilizzate per classificare anatre e oche, sia intere che in parti, in pesi fissi specifici richiesti dai clienti. Ogni confezione viene pesata individualmente e quindi deviata verso una serie di stazioni di imballaggio, in base al suo peso, dove viene depositata in una cassa per il trasferimento ai passaggi successivi. Il sistema FlexGrader a 20 stazioni è in grado di gestire circa 80 confezioni al minuto, offrendo la capacità di elaborare circa 3.600 anatre e 1.600 oche all’ora, rispet-

Una panoramica del sistema di controllo del peso FlexGrader installata presso la Tranzit (Ishida).

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to alle cadenze di 2.000 e 1.000 pezzi ottenute col precedente sistema manuale. Agli operatori di linea vengono assegnate tre o quattro stazioni, in cui i prodotti confezionati vengono inseriti nei cartoni e viene generata un’etichetta esterna. Il sistema ha anche la flessibilità necessaria a pesare e classificare ciascuna confezione in base al peso individuale laddove i clienti non richiedano pesi fissi. Le dimensioni delle confezioni variano da 700 a 1.200 g per il prodotto in parti e da 1.400 a 6.500 g per gli uccelli interi. Qualsiasi confezione che non rientri nelle tolleranze specificate per una particolare linea viene deviata verso un contenitore speciale per essere ripesata. La linea fornita da Ishida è stata progettata appositamente per le esigenze di Tranzit Food ed ottimizzare lo spazio disponibile. Per questo, è stata adottata una soluzione a 20 stazioni anziché a 16 come precedentemente programmato. Particolarmente apprezzata è la semplicità d’uso delle macchine: ad esempio, il cambio prodotto (oche o anatre) può essere fatto in meno di un minuto richiamando le specifiche richieste sull’unità di controllo da remoto, regolando le tolleranze anche mentre il FlexGrader è in funzione. Inoltre, il design igienico della struttura aperta


fine linea

consente una pulizia rapida e semplice, che si svolge alla fine di ogni turno. Il FlexGrader sta operando su due turni, cinque giorni su sette, con un turno extra ogni secon-

do sabato, garantendo una produzione fino a 28.000 uccelli per turno. Gli altri valori aggiunti che hanno portato l’azienda ungherese a scegliere Ishida sono il supporto

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formativo per gli operatori, la flessibilità e la completa affidabilità dei sistemi di controllo del peso FlexGrader, che consentono di soddisfare le richieste di qualità sempre più rigorose del mercato.

Alte prestazioni nel confezionamento in atmosfera modificata La Flow Pack Schib CO50TG con nuovo sistema “box motion” assicura maggiori velocità Schib Packaging, azienda della divisione BW Flexible Systems di Barry-Wehmiller, ha recentemente migliorato la sua confezionatrice Flow Pack Schib CO50TG dotandola di un sistema di saldatura “box motion” ancora più veloce. La nuova versione è stata testata con successo fino a 75 confezioni/minuto, ossia circa il 30% in più rispetto al precedente modello Schib CO50TG. La macchina è completamente elettronica con tecnologia di controllo multi-asse. Monta 5 servo motori indipendenti, rispettivamente per il controllo del nastro di alimentazione, del telo di trasferimento alle barre di saldatura, delle ruote di saldatura, del movimento e della chiusura delle barre saldanti. Ideale per il confezionamento in atmosfera modificata, il sistema di saldatura “box motion” – se usato con idonei film a barriera – riesce a realizzare saldature ad alta tenuta. Questo rende la macchina adatta per prodotti che richiedono una saldatura ermetica, come nelle applicazioni che prevedono l’inserimento di gas protettivo.

La Flow Pack Schib CO50TG è comunque in grado di utilizzare vari materiali di incarto, incluso il polipropilene, i film laminati e – appunto – i film barriera per il confezionamento a tenuta. La confezionatrice Schib CO50TG è affidabile, efficiente e facile sia da utilizzare che da pulire. Inoltre, offre all’operato-

re tutta la comodità di un pannello touch screen da 7 pollici montato su braccio girevole. La macchina può essere equipaggiata con molti accessori, fra cui il rilevamento fine bobina, lo sbobinatore motorizzato, la fotocellula per la centratura di film prestampati ed il kit per l’inserimento del gas (lancia + elettrovalvola). Il controllo, la diagnostica ed il supporto tecnico a distanza sono possibili grazie a un dispositivo di servizio remoto all’avanguardia.

Flow Pack Schib CO50TG (Schib Packaging).

industrie alimentari

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elettronica automazione

Messa in servizio nell’industria alimentare ABB ha realizzato uno strumento di messa in servizio virtuale in grado di garantire l’efficiente pianificazione dei cambiamenti che si vogliano realizzare negli impianti di lavorazione alimentare e delle bevande. Secondo Brith Isaksson, Business Unit Food & Beverage di ABB, una buona pianificazione richiede tempo, ma è fondamentale per ottenere buoni risultati. Per sem-

plificare il processo ed evitare problemi, gli architetti si avvalgono di specifici software che consentono loro di realizzare i progetti e integrare nel loro piano gli elementi degli impianti elettrico e idraulico presenti nella struttura preesistente. Una volta completata questa prima fase, gli architetti possono esaminare i piani per verificare che siano conformi alla normativa, controllare la praticità del progetto ed

La messa in servizio virtuale consente l’efficiente pianificazione delle modifiche negli impianti di produzione (ABB).

industrie alimentari

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eliminare potenziali fonti di problemi. Mentre però i piani CAD vengono spesso utilizzati per pianificare le installazioni dei sistemi negli impianti di produzione, il software tende a essere più soggetto ai limiti posti dagli elementi variabili che si presentano durante questo processo. Di conseguenza, non sorprende che ultimamente si stia affermando un nuovo trend, con i produttori sempre più interessati all’implementazione nel settore industriale di tecnologie di messa in servizio virtuale e di altre tipologie di software di simulazione. La messa in servizio virtuale consente di realizzare ed eseguire virtualmente una nuova linea di processo in fabbrica, prima di realizzarla nel mondo reale. In questo modo, possono simulare nel mondo virtuale una copia perfetta della linea di produzione, inclusi il suo sistema di automazione e la sua rete correnti, e poi modificarla andando ad aggiungere nuove apparecchiature. La messa in servizio virtuale consente


elettronica automazione

agli ingegneri di programmare robot e sistemi di automazione nel mondo virtuale. Quindi offre loro la possibilità di eseguire test virtuali e di risolvere in anticipo eventuali problemi rilevati, così da ridurre notevolmente i costi e i tempi di allestimento del sistema. Ad esempio, se il responsabile di un impianto desidera installare una nuova cella robotica per selezionare il prodotto da un convogliatore e posizionarlo in una confezione a una certa velocità al minuto, la linea può essere organizzata e testata virtualmente per arrivare a raggiungere questo obiettivo. È così possibile controllare che il robot possa eseguire i movimenti e le manovre necessarie nell’ambito di quello che è il flusso di produzione e packaging. Un’architettura di questo tipo, in cui il processo viene implementato e testato virtualmente, si dimostra estremamente flessibile in quanto consente di eseguire diversi scenari e il software di automazione può essere programmato senza che sia necessario interrompere la produzione all’interno della linea fisica. Utilizzando la messa in servizio virtuale, i produttori possono inoltre eliminare le inefficienze operative presenti nelle loro linee di produzione esistenti, così da aumentare la produttività. Ability RobotStudio di ABB è in grado di simulare i diversi processi in un impianto di produzione di alimenti e bevande in modo che i responsabili possano identificare le strategie che hanno bisogno di una “messa a punto” per poter offrire una migliore qualità e aumentare la produzione. Per il supporto e la manutenzione delle apparecchiature, i responsabili possono anche integrare altri software di simulazione come, ad esempio, le applicazioni di replica digitale. Un “gemello digitale” simula una replica esatta di una risor-

sa, un sottosistema o un sistema e combina gli aspetti digitali dell’apparecchiatura (ad esempio, il modello) con dati aggiornati in tempo reale su quelle che possono essere la sua operatività e la sua manutenzione. In questo modo, la riproduzione virtuale è in grado di offrire una visione chiara delle condizioni dell’apparecchiatura e indicare la probabilità che si verifichi un guasto a livello di singole parti. Se da un lato la messa in servizio virtuale crea un ambiente sicuro dove gli ingegneri possono testare le loro applicazioni e accertarsi che contengano la combinazione corretta di componenti, dall’altro la replica digitale offre ai responsabili la possibilità di verificare ulteriormente il progetto 3D nella sua globalità. Se nella pianificazione delle fasi di questo processo si sceglie di

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utilizzare un software di simulazione come quello di ABB, i responsabili degli impianti possono calcolare numerosi dati, come l’uso ottimale delle risorse per soddisfare la pianificazione dei consumi, così da migliorare la filiera nel suo insieme. Le operazioni necessarie per ingrandire o modernizzare la fabbrica sono molto simili a quelle che si seguono per ampliare la propria abitazione aggiungendo altri locali. Ritardi eccessivi o problemi non identificati nelle primissime fasi del progetto possono risultare particolarmente costosi, ma con la messa in servizio virtuale, i produttori di alimenti e bevande hanno l’opportunità di esaminare il modello finale prima della distribuzione, così da poter risolvere prontamente eventuali problemi ed evitare costi imprevisti.

Tracciabilità totale per il Caffè Borbone Per consentire a L’Aromatika – Caffè Borbone di ottenere la massima certificazione di sicurezza alimentare, una condizione obbligatoria per poter operare con una serie di committenti come, ad esempio, la grande distribuzione organizzata, IFS, Food Bibit – azienda italiana di information technology specializzata in tracciabilità – ha coinvolto Rockwell Automation per creare un ambiente Industria 4.0. L’Aromatika, azienda leader con una forte vocazione all’innovazione, disponeva di un sistema composto da terminali custom su base PC che si limitava a effettuare la registrazione della generazione del bancale. In questo modo tutto si risolveva nella stampa di un’etichetta alla fine del ciclo produttivo che

non riportava alcuna traccia di tutte le attività effettuate a monte. La crescita continua dell’azienda e la necessità di conformità alle stringenti normative a cui sono soggette le aziende alimentari hanno fatto nascere l’esigenza di automatizzare il processo e di dotarsi di strumenti che avrebbero permesso di monitorare tutti gli eventi che occorrono sulla linea e di stabilire i presupposti per una vera e propria tracciabilità. Una volta raggiunto questo obiettivo, L’Aromatika ha espresso il desiderio di ampliare ulteriormente il progetto per arrivare a una tracciabilità a livello di macchina e interfacciare anche le torrefattrici dove viene fisicamente generato il caffè, oltre a tutti i sistemi di stampa fino al confezionamento.

industrie alimentari

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Inizialmente il progetto avrebbe dovuto coprire dieci linee, in seguito si è arrivati a trenta linee e a 5 torrefattrici, con un risultato di tracciabilità globale e capillare che parte dal chicco di caffè fino alla singola cialda. Il sistema di Architettura Integrata fornita al cliente nell’arco dei due anni di sviluppo del progetto si compone di due controllori Allen-Bradley CompactLogix serie 5370 (una cpu L30ER ed una L36ER), di una trentina di moduli Allen-Bradley Point I/O remoti, più altri sei per le torrefattrici. Tutti questi componenti comunicano tra loro e con i server tramite una rete EtherNet/IP. Il PAC Allen-Bradley CompactLogix L30ER gestisce una dozzina di I/O remoti mentre il CompactLogix L36ER ne gestisce diciotto. Il tutto con un tempo di update di tre millisecondi grazie alla velocità garantita dai PAC di Rockwell Automation. I PAC comunicano direttamente con il server sul quale risiede il database SQL di Microsoft dove vengono registrati tutti i dati così come tutte le richieste che provengono dalle linee. L’infrastruttura di rete con protocollo EtherNet/IP permette ai PAC di gestire in automatico anche i carichi di magazzino per la parte di consumi, di produzione e anche

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quella relativa alla torrefazione con carico del caffè torrefatto e scarico del crudo. Oltre a fornire i dati per la tracciabilità, i PAC che comunicano con un server intermedio trasmettono gli stessi dati al software di contabilità permettendo di registrare il carico del semilavorato, del prodotto finito a magazzino così come lo scarico dei componenti. Grazie a questa soluzione è stato automatizzato un processo che, proprio per le sue dimensioni, sarebbe stato estremamente oneroso in termini di costi e tempi gestire manualmente e che, dal punto di vista della tracciabilità, sarebbe stato impossibile realizzare. Grazie alla soluzione fornita, L’Aromatika oggi è in grado di tracciare il processo nella sua globalità, dal ricevimento del caffè che viene registrato e associato a un lotto, al carico nelle torrefattrici e alla prima operazione di miscelazione. Le torrefattrici sono dotate di un PAC autonomo, interfacciato direttamente con un PAC Allen-Bradley serie 5380 che raccoglie i dati delle singole torrefazioni e tiene traccia dei passaggi di trattamento del caffè. Una volta pronto il caffè, viene definito il contenitore e contemporaneamente viene effettuata una registrazione di scarico del materiale

prodotto e di carico del semilavorato o caffè cotto. Questo è il primo effetto della tracciabilità che impatta anche sui carichi e scarichi di magazzino. Per ciò che concerne le linee ci si è interfacciati al protocollo tramite I/O digitali per cui, anche in presenza di macchine più datate, è possibile per il sistema monitorarne lo stato e fornire un feedback in caso di guasto, tracciare la velocità di produzione e la frequenza produttiva, anche in termini di velocità – quanti pezzi realizzati al minuto e quanti all’ora – offrendo una serie di dati che poi possono essere utilizzati dalla proprietà per valutare l’efficienza delle linee così come degli addetti. Inoltre il sistema gestisce dispositivi sulla linea come ad esempio i laser che provvedono alla marcatura diretta e che tracciano una correlazione sulla cialda, mettendo a disposizione informazioni sulla quantità di cialde realizzate, tracciandone la collocazione all’interno delle diverse scatole, quindi delle scatole nei diversi bancali, fino al destinatario del singolo bancale. Di recente è stata aggiunta anche la tracciabilità dei materiali di confezionamento utilizzati per questa attività. Per qualsiasi confezione di cialda viene registrato il tipo di alluminio, di carta filtro e di qualunque componente associato alla produzione della singola cialda che è marcata univocamente. In qualsiasi momento è possibile quindi risalire a informazioni sul destinatario finale della singola cialda così come determinare il lotto di film, di carta filtro o materiale che sia stato utilizzato nella sua produzione. Questo sono risultati impagabili per il cliente che, oltre alla possibilità di monitorare in real time l’andamento della linea, ha la possibilità in qualsiasi momento di intervenire qualora fosse necessario ritirare dal mercato un lotto.


elettronica automazione

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Modulo di controllo per ridurre i consumi e migliorare le prestazioni Ridurre il consumo di energia è importante ed è un obiettivo da perseguire lavorando su ogni aspetto in produzione. In questo l’automazione viene in aiuto con dispositivi più efficienti, moduli per il recupero dell’energia in frenata, software intelligenti per un’ottimizzazione dei processi. Ogni dispositivo, anche il più piccolo, contribuisce all’efficienza. È questo il caso del modulo per il controllo di motori passo-passo della famiglia X20 presentato da B&R, con voltaggio operativo da 18 a 60 V/DC e corrente nominale fino a 2,5 A che, grazie alla funzione integrata di riduzione della corrente, non solo garantisce migliori prestazioni nel controllo, ma permette anche un importante risparmio energetico. Con il modulo X20SM1436-1, inoltre, l’efficienza del sistema aumenta. Con la funzione di riduzione corren-

te, B&R ha integrato il controllo di corrente senza sensori, dipendente dal carico, che aumenta significativamente le prestazioni del modulo. Regolando i cali di corrente in base alla situazione operativa e al carico, il modulo consente un risparmio energetico fino al 75%. La funzione di riduzione della corrente, inoltre, riduce significativamente la dissipazione di potenza e l’accumulo di calore nel modulo. Allo stesso tempo, il controllo della corrente fa funzionare il motore senza intoppi. Per l’auto-protezione, il modulo del motore passo-passo è dotato di un limitatore della corrente di spunto e una protezione da sovraccarico. Il modulo dispone di quattro ingressi digitali da 24 V/DC, tre dei quali possono essere configurati come ingressi per encoder ABR con una frequenza del contatore di

Modulo X20SM1436-1 per il controllo di motori passo-passo X20 (B&R).

50 kHz per la valutazione 4x. Inoltre, tutti gli ingressi digitali hanno un monitoraggio a circuito aperto, che aumenta la sicurezza operativa. Per rilevare lo slittamento, il modulo è stato dotato di rilevamento di stallo.

Gestione delle etichette basata su cloud pubblico NiceLabel, leader mondiale nello sviluppo di software per la progettazione e soluzioni di gestione delle etichette, presenta il primo sistema di gestione delle etichette su cloud pubblico al mondo, sviluppato per consentire alle aziende la trasformazione digitale del processo di etichettatura in fabbrica e nel magazzino. Label Cloud è una soluzione software-as-a-service (SaaS) basata sul Sistema di Gestione delle Etichette di NiceLabel. Consente agli utenti di gestire centralmente la progettazione delle etichette, i dati di prodotto e il controllo qualità per-

mettendo anche alle filiali, ai fornitori e ai partner di accedere a tali informazioni nel cloud e di stampare le proprie etichette localmente. La soluzione cloud offre vantaggi per gli utenti, tra cui riduzioni dei costi in quanto non è necessario investire in infrastrutture IT, facilità d’uso, il che significa che l’IT non è più necessario per la progettazione e la distribuzione delle etichette, e una maggiore agilità e un time-to-market più rapido. L’aspetto più importante è la digitalizzazione del controllo qualità, che elimina i processi manuali, riduce la richiesta e i costi di ma-

nodopera e limita al minimo i rischi e gli errori. La soluzione è ideale per l’uso nell’etichettatura di produzione, etichette per allergeni e informazioni nutrizionali, re-ticketing e re-tagging nei punti vendita, ri-etichettatura a livello locale ed etichettatura da parte dei fornitori. Label Cloud non richiede alcuna installazione ed è facile da configurare, con un ritorno sull’investimento in meno di sei mesi. Si basa sulla collaudata piattaforma cloud Microsoft Azure, con API per garantire l’integrazione con altri sistemi aziendali cloud e on-premise, come ERP e MES.

industrie alimentari

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analisi controllo

Miscelatori di gas intelligenti

Witt propone miscelatori di gas intelligenti che offrono all’utente vantaggi in termini di informazioni fornite, velocità e sicurezza del processo. L’unità Gascontrol è il cuore delle moderne macchine miscelatrici, in grado di visualizzare tutti i parametri rilevanti sul touchscreen e offrire una maggiore trasparenza del processo di produzione. Un’analisi integrata dei gas opzionale monitora continuamente il processo, garantisce precisione e aumenta l’affidabilità. Tutti i dati relativi alle prestazioni vengono automaticamente archiviati e documentati in Gascontrol e un registratore di dati integrato fornisce una visualizzazione grafica dei dati storici. I miscelatori di gas possono essere collegati alla rete via Ethernet, mentre i set di dati possono essere riuniti e importati in un normale foglio di calcolo. Una caratteristica speciale è un modulo Web opzionale che informa immediatamente il tecnico dell’assistenza via e-mail o SMS in caso di errori o di superamento dei valori limite. Ora è possibile monitorare le prestazioni del sistema praticamente da qualsiasi computer o telefono cellulare. Il file di registro trasmesso in formato di puro testo (file CSV) è estremamente compatto, per cui non è necessario alcuno spazio di archiviazione o tempo di trasmissione. È anche possibile inviare automaticamente a uno o più destinatari il re-

industrie alimentari

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gistro dati giornaliero per la documentazione continua della qualità. Il software Webvisio, che Witt stessa utilizza per il monitoraggio remoto di molti miscelatori multipli di gas, è stato sviluppato appositamente per questo livello di visibilità. L’applicazione web “rispecchia” la visualizzazione di Gascontrol sullo schermo del PC o sullo smartphone. L’utente può quindi accedere al miscelatore di gas da qualsiasi postazione e, con l’aiuto di un browser Internet, può controllare il processo di miscelazione del gas e visualizzare tutti i pa-

rametri come se si trovasse direttamente accanto al mixer. I diritti di accesso dell’utente su più livelli offrono un elevato grado di sicurezza, in modo tale che l’utente possa impostare individualmente chi può ricevere i dati e chi può controllare il mixer.

Miscelatore di gas intelligente (Witt).

Nuovo kit per l’analisi degli antibiotici nelle carni L’uso dell’antibiotico ad ampio spettro Cloramfenicolo (CAP) è totalmente vietato in tutto il mondo da molti anni in quanto i suoi residui possono causare anemia aplastica nell’uomo. In alternativa, viene ampiamente usato il Forfenicolo soprattutto in medicina veterinaria e i suoi livelli massimi di residui (LMR), stabiliti dall’Unione Europea, variano da 100 a 3.000 ppb, a seconda della matrice. Il farmaco non è consentito per l’uso negli animali da cui vengono prodotti uova o latte per il consumo umano. Il Florfenicolo comunque può portare all’anemia aplastica. Per questo R-Biopharm propone

un saggio immunoenzimatico competitivo sviluppato da EuroProxima per lo screening e l’analisi quantitativa di Florfenicolo-ammina in pesci, reni, fegato, latte e uova. Si tratta di un test immunologico competitivo in una micropiastra da 96 pozzetti (12 strisce da 8 pozzetti). La Florfenicolo-amina libera contenuta nel campione e un coniugato Florfenicolo-ammina competono per gli anticorpi specifici legati sulla piastra. Dopo una fase di incubazione di un’ora, i reagenti non legati vengono rimossi col lavaggio. La quantità di Florfenicolo legato viene visualizzata aggiungendo una soluzione substrato/cromogeno.


analisi controllo

Determinazione dell’acrilamide negli alimenti Su Food Chemistry 274, 55-60, 2019 è stato pubblicato un lavoro di due ricercatori iraniani sulla messa a punto di un metodo di microestrazione a goccia singola seguito da gascromatografia e analisi con rilevatore a cattura di elettroni per la determinazione dell’acrilamide in campioni alimentari, nella fattispecie pane, patatine e biscot-

ti. Questa sostanza è stata estratta con acqua e derivatizzata con acido bromidrico in presenza di perossidisolfato di ammonio. La derivatizzazione è stata effettuata a 45°C in 15 minuti usando 46 µL di acido bromidrico e 98 mg di perossidisolfato di ammonio. Un volume di 3,0 mL dell’analita derivatizzato è stato estratto usando una goccia

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di 1,0 µL n-ottanolo fatto pendere dalla punta dell’ago di una microsiringa per gascromatografia GC. Dopo l’estrazione, l’estratto è stato iniettato nel gascromatografo. È stata studiata l’influenza dei parametri sperimentali che agiscono sulla resa della reazione di derivatizzazione e sulle prestazioni di estrazione. Il limite di rilevazione e quantificazione, deviazione standard relativa e linearità del metodo sono stati 0,60 µg/L, 2,0 µg/L, <6,0% e 2,0-100,0 µg/L, rispettivamente.

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industrie alimentari

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imballaggi confezioni

Il ruolo sempre più importante del packaging per i prodotti dolciari La confezione è l’elemento più intimamente connesso al prodotto, in misura maggiore di qualsiasi altro strumento pubblicitario. Essa genera identità con il marchio e stabilisce i trend, quindi l’autenticità gioca un ruolo fondamentale; tanto più che la scelta di prodotti dolcia-

ri e snack è in continua crescita. Sia che si parli di estetica, funzionalità, protezione o sostenibilità o di qualsiasi altro aspetto, nel punto vemdita vincono le confezioni che vantano un design accattivante. Negli ultimi anni l’importanza del design della confezione ai fini della dif-

ferenziazione è cresciuta enormemente e infatti sugli scaffali dei prodotti dolciari regna ormai un’incredibile varietà.

Il packaging valorizza il brand Sono principalmente i marchi premium a coinvolgere i sensi direttamente dallo scaffale grazie a un design limpido, caratteristiche tattili e decorazioni sorprendenti che puntano su scelta di colori e materiali, ma anche design. Tuttavia in tempi di sostenibilità e trasparenza l’estetica non è tutto. Secondo Lu Ann Williams, Direttore del Settore Innovazione presso Innova Market Insights, il consumatore odierno evidenzia una forte consapevolezza per il benessere e l’ambiente. Non c’è quindi da sorprendersi se attribuisce sempre maggior valore a un utilizzo intelligente delle risorse, per esempio grazie a con-

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imballaggi confezioni

fezioni biodegradabili e rinnovabili. La meta ambita, già raggiunta da alcune confezioni particolarmente innovative, è ottenere un circuito chiuso lungo la filiera del valore, dove obiettivo dei produttori di materiali da imballaggio è ridurre al minimo il consumo di materie prime.

Minimo spessore e massima leggerezza Le scatole pieghevoli leggere non sono ormai gli unici casi esemplari di risparmio delle materie prime. Al successo ormai consolidato in materia di sostenibili-

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mento particolarmente dinamico: sono richiudibili, maneggevoli, leggere, infrangibili e un perfetto compagno di viaggio. Questo tipo di confezione viene sempre più impiegato soprattutto per snack come chips alla verdura e frutta a guscio, ma anche praline al cioccolato e articoli stagionali. Le pellicole a base biologica, i cui polimeri si ottengono da etanolo derivato da canna da zucchero o proteine del latte, riducono l’impiego di materie prime fossili. A questo si aggiungono le nuove tecnologie di nobilitazione e le combinazioni intelligenti di materiali di confezionamento, che rendono possibili confezioni Doypack assolutamente prive di alluminio e realizzate partendo da un materiale composito a base di carta stampato in digitale.

Accento sulla personalizzazione

tà garantito dal binomio prodotti dolciari e cartone si affiancano sempre più soluzioni che prevedono l’utilizzo di involucri in alluminio che riducono al minimo il consumo di materiale. In ambito alimentare gli esperti di mercato prevedono entro il 2025 una crescita media di circa il 4,2% annuo della richiesta globale di packaging in busta di plastica. Questo trend va di pari passo con la forte richiesta dei consumatori di una confezione pratica per i vari prodotti. La praticità di apertura e chiusura è solo uno degli aspetti a cui il designer deve prestare attenzione. Da questo punto di vista le buste Doypack sono un seg-

In linea di principio anche nel campo dei prodotti dolciari i prodotti di massa sono fuori moda, mentre è di tendenza la personalizzazione. Soprattutto i Millenial prediligono scegliere sugli scaffali riservati a snack e dolciumi i prodotti più rispondenti al loro personale stile di vita. Quanto più personalizzata è la confezione, tanto più i giovani consumatori si sentiranno stimolati a prendere in mano il prodotto nel punto vendita per dargli un’occhiata più da vicino. Fra le ultime evoluzioni del settore figurano le stampanti digitali in grado di realizzare etichette su misura per i prodotti dolciari, grazie alle quali anche le piccole e medie aziende avranno un ampio margine di manovra nell’ideazione creativa dei prodotti. Già oggi si possono per esempio stampa-

re scatole pieghevoli di pregio in piccola e media tiratura su potenti stampanti digitali la cui qualità non ha quasi nulla da invidiare alla stampa offset.

Un packaging per ogni trend di mercato A ProSweets – fiera internazionale della subfornitura dell’industria dolciaria e degli snack in programma dal 27 al 30 gennaio 2019 a Colonia – le aziende produttrici di snack e dolciumi che desiderano conquistare maggiore libertà di manovra nel design della confezione troveranno una ricca gamma di soluzioni. Il salone fornirà un quadro completo del packaging per ogni trend di mercato. Nell’area speciale “Sweet Trends”, sul bou-

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levard nel passaggio verso la zona di ProSweets Cologne dedicata al packaging, i ricercatori di mercato di Innova Market Insights illustreranno nei dettagli cosa si cela dietro questi sviluppi. I visitatori potranno visionare i nuovi trend del packaging e gli ultimi sviluppi di prodotti dolciari e snack. La mostra speciale “Packaging - Function meets Design”, in collaborazione con i partner dell’industria e del design, mostrerà come coniugare materiali di imballaggio innovativi e idee creative per ottenere nuovi concept di prodotto. Sarà presente un team dell’Istituto Fraunhofer per microsistemi e tecnologie a stato solido (EMFT) che lavora a una perfetta e completa tracciabilità. Gli scienziati di Monaco vogliono quindi integrare nella confezione dei sensori intelligenti che garantiscono anche il controllo della qualità. Inoltre i visitatori potran-

no compiere un percorso di sostenibilità per packaging e design ideato da Pacoon, uno dei principali studi di packaging e design in area DACH. A ProSweets Cologne lo studio proporrà delle idee per soluzioni personalizzate e ottimiz-

zate dedicate ad aziende del settore dolciario che coprano le varie fasi partendo dalla strategia, passando per l’ideazione del packaging, gli aspetti relativi materiali e riciclaggio, per finire con la comunicazione.

Sealed Air verso soluzioni di imballaggio sempre più sostenibili Sealed Air Corporation ha recentemente sottoscritto un impegno importante in materia di sostenibilità e plastica, dichiarando che, entro il 2025, le soluzioni di imballaggio innovative saranno 100% riciclabili o riutilizzabili grazie all’investimento nell’innovazione, finalizzata a progettare e realizzare soluzioni di imballaggio riciclabili al 100% o riutilizzabili; all’eliminazione dei rifiuti plastici per raggiungere un obiettivo ambizioso con il 50% di contenuto riciclato medio nelle soluzioni di imballaggio, di cui il 60% è riciclato post‐consumo; alla collabora-

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zione per il cambiamento con partner in tutto il mondo per aumentare le percentuali di riciclaggio e riutilizzo. Sealed Air si impegna quindi a sviluppare soluzioni di packaging che massimizzino la protezione del prodotto, l’efficienza delle risorse e la circolarità dei materiali, focalizzandosi sulla progettazione del prodotto, sui materiali rinnovabili e riciclati e sui processi di recupero, ma tenendo sempre presente il miglioramento di prestazioni ed efficienza. Sealed Air partecipa all’iniziativa New Plastics Economy di Ellen Ma-

cArthur Foundation e recentemente è diventata firmataria dell’impegno globale New Plastics Economy Global Commitment. Oltre a questo nuovo impegno globale nel settore delle materie plastiche, Sealed Air continua a investire in un portafoglio in espansione di soluzioni sostenibili come gli imballaggi alimentari realizzati da Plantic a base di amido e di materiali riciclati, schiume espanse per protezione EcoPure di origine bio, le nuove soluzioni skin Cryovac Darfresh realizzate con PET riciclati e soluzioni riciclabili per il mantenimento della temperatura.



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Dalla natura un materiale per preservare al meglio i prodotti ortofrutticoli Per far fronte al problema dello spreco alimentare e alla crescente domanda di cibo nel mondo, Apeel Sciences ha scelto un approccio sostenibile e naturale, capace di aiutare i coltivatori, i fornitori e i rivenditori di frutta e verdura tradizionale e certificata USDA a migliorare la qualità dei prodotti e a rallentarne il deterioramento, riducendo al minimo gli sprechi dal campo alla tavola. Apeel è una famiglia di rivestimenti derivati ​​dalle piante utilizzabile per mantenere freschi i prodotti due o tre volte più a lungo, il che promuove pratiche di coltivazione più sostenibili, alimenti di qualità migliore e meno spreco di cibo per tutti. Per coltivatori, fornitori e dettaglianti, Apeel è l’unica soluzione post-raccolta che crea un microclima ottimale all’interno di ogni singolo prodotto, il che porta a una maggiore conservazione e trasportabilità – senza bisogno di refrigerazione, atmosfera controllata o conservanti. Apeel mantiene l’umidità all’interno dei prodotti e l’ossigeno all’esterno, il che rallenta notevolmente la velocità di deterioramento. Mantenendo l’umidità e riducendo l’ossidazione, questa soluzione migliora infatti le capacità naturali della pianta di proteggersi dagli stress ambientali. Quando il prodotto è fresco ha un aspetto, ma soprattutto un sapore migliore, oltre ad una maggiore concentrazione di sostanze nutritive. Apeel consente ai coltivatori di evitare la raccolta prima della maturazione, consentendo a frutta e verdura di sviluppare una qualità completa (dall’aspetto nutrizionale al sapore delizioso, ad aspetto e consistenza) prima di intraprendere il viaggio verso il punto vendita.

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Apeel è fatto di materiali derivati dalle piante – lipidi e glicerolipidi – che si trovano naturalmente nelle bucce, nei semi e nella polpa di frutti e verdure comuni, per cui viene indicato come FDA GRAS o “generalmente riconosciuto come sicuro”. È quindi un materiale commestibile, incolore, inodore e insapore, sicuro da mangiare e pienamente conforme a tutte le normative statunitensi in materia di alimenti e farmaci. Inoltre, non avendo natura proteica ma lipidica, non può scatenare reazioni allergiche, come è stato confermato da test condotti per verificare l’assenza di allergeni previsti dalla normativa. I materiali realizzati da Apeel Sciences possono essere utilizzati su prodotti biologici certificati USDA, contribuendo a ridurre gli sprechi alimentari post-raccolta, il sovra-imballaggio e il costoso stoccaggio in atmosfera controllata. I prodotti Apeel possono essere applicati sulla superficie di frutta e verdura fresca in vari modi, com-

presi i metodi di risciacquo o immersione ampiamente utilizzati, che lo rendono facile da integrare nei flussi di lavoro preesistenti. Per ora il materiale viene utilizzato per la conservazione degli avocado venduti nei principali negozi di ortofrutta statunitensi, ma ha la potenzialità di essere impiegato su più di due dozzine di prodotti.


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I bancali impilabili a perdere INKA sono la soluzione ideale per chi deve spedire i propri prodotti in Italia o all’estero.

Accettati in tutti i paesi del mondo, i pallet INKA non devono subire alcun trattamento fitosanitario in quanto costituiti da un materiale ecologico, privo di insetti e per questo motivo esentati dalla normativa FAO ISPM-15. INKA, l’alternativa “naturale” ed economica ai bancali di plastica a perdere, è un prodotto certificato PEFC che garantisce la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo sostenibile.

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prodotti

Base per pizza integrale e soffici mousse di formaggio Attenta ai cambiamenti degli stili di vita, che vedono gli italiani più attenti al benessere, Exquisa, azienda del gruppo Karwendel, leader nella produzione di formaggi freschi spalmabili, fiocchi di latte freschi e basi fresche, presenta due importanti novità: la base fresca per Pizza Integrale e due gustose e soffici mousse al Salmone Norvegese e alle Erbe Aromatiche. La base fresca per Pizza Integrale Exquisa non contiene grassi idrogenati, conservanti, coloranti, lattosio e olio di palma ed è quindi la base ideale per preparare una pizza sana, nutriente, altamente digeribile che, unita alla fantasia di chi la imbastisce, diventa un alimento gustoso e sano, adatto anche a vegani e vegetariani. Per soddisfare invece la voglia di alimenti genuini e pratici di chi ha poco tempo da dedicare alla cucina, Exquisa propone le soffici mousse Miree, disponibili in due gusti, al Salmone Norvegese e alle Erbe Aromatiche, che si prestano molto bene per la preparazione di pietanze gustose, stuzzichini ma anche per accompagnare una semplice fetta di pane. Le mousse Miree sono OGM Free, senza conservanti, senza glutine, ideali anche per chi segue una dieta vegetariana.

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La base fresca per Pizza Integrale e la Mousse Miree alle Erbe Aromatiche di Exquisa.

Tutti i prodotti Exquisa nascono da un processo produttivo che mette in stretta relazione consumatore e filiera, garantendo l’utilizzo di materie prime freschissime e ge-

nuine fornite da innumerevoli realtà ubicate nelle Prealpi Bavaresi, il territorio in cui è nata 110 anni fa l’azienda e nel quale si continua la produzione.

Nocciolata bianca spalmabile Rigoni di Asiago presenta sul mercato la nuova Nocciolata Bianca, una bontà spalmabile che va ad affiancare le altre due, la tradizionale e quella Senza Latte, apprezzatissima da tutti ma soprattutto da coloro che, a causa di intolleranze, avevano dovuto rinunciare a questa golosa leccornìa. Buona, naturale, priva di coloranti, aromi, additivi artificiali, Nocciolata Bianca Bio non contiene glutine, né olio di palma e altri grassi idrogenati. I suoi ingredienti sono costituiti esclusivamente da nocciole della migliore qualità altamente selezionate, dalle migliori varietà di pregiatissimo burro cacao,

da zucchero di canna, latte scremato in polvere, olio di girasole spremuto a freddo ed estratto di vani-

La Nocciolata Bianca di Rigoni di Asiago.


prodotti

glia naturale Bourbon del Madagascar, uno dei prodotti più apprezzati per la pasticceria. Importante è anche il suo contenuto di inulina, una fibra solubile che aiuta a favorire la digestione e a regolarizzare la funzionalità intestinale. Il suo utilizzo ha permesso di diminuire in modo sensibile la quantità di zucchero e il risultato è quello di un prodotto equilibrato, con buoni valori nutrizionali, dalla

texture morbida senza alcuna necessità di aggiungere altri elementi dolcificanti o edulcoranti. Si tratta insomma di un prodotto in grado di offrire tutti i benefici della frutta secca, particolarmente consigliata dai nutrizionisti per il suo contenuto in fibre e antiossidanti. Proprio le nocciole, in Nocciolata Bianca vengono valorizzate attraverso una lavorazione che unisce i principi della tradizione e la conoscenza delle nuove tecnologie.

Tortelloni ripieni con le ricette della tradizione regionale Alibert, storica azienda italiana specializzata nella produzione di tortellini e pasta fresca ripiena, lancia la nuova linea “I Ripieni d’Italia”, i tortelloni di pasta fresca all’uovo i cui ripieni sono ispirati ai grandi piatti della cucina regionale italiana: dai Tortelloni alla norma, ripieni di

I Tortelloni ripieni alla Norma di Alibert.

melanzane, pomodoro e ricotta stagionata, tipici della Sicilia, ai Tortelloni alla campana con friarielli e taralli; alla cucina laziale sono ispirati i Tortelloni cacio e pepe, i Tortelloni all’arrabbiata con pomodoro e peperoncino, i Tortelloni alla Carbonara con guanciale e uovo e i Tortelloni all’amatriciana con pomodoro, pecorino e guanciale, per risalire ulteriormente la Penisola con i Tortelloni alla Bolognese ripieni di ragù di carne bovina con pomodoro, carote e cipolla. Questa nuova linea di prodotti coniuga la tradizione con l’innovazione, consentendo a chiunque di gustare le migliori ricette regionali italiane con una preparazione che richiede appena 3 minuti, senza aggiungere alcun ingrediente, perché tutto ciò che serve è nel ripieno. Come tutti i prodotti Alibert, i Ripieni d’Italia sono realizzati con impasti al 10% di semola di grano duro e uova di allevamento a terra Italiani. I ripieni sono prodotti utilizzando materie prime certificate, rigorosamente selezionate e 100% italiane.

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Nuove pizzette surgelate

Findus presenta tre novità nel settore delle pizze surgelate: la Pizza Piccoletta, proposta in due gusti, e la Pizza Sofficiosa. Prodotte in Italia e preparate a regola d’arte, lasciate lievitare naturalmente 24 ore e stese a mano, sono cotte su pietra in forno a legna e propongono formati adatti a tutta la famiglia. La Pizza Piccoletta, pensata per i piccoletti di casa, è bassa, super croccante, in un formato più piccolo e disponibile in due varianti: Margherita, condita con squisito pomodoro e mozzarella extra filante; Wurstel e Patatine al cui condimento della pizza margherita sono aggiunti sfiziosi wurstel e patatine. La Pizza Sofficiosa è invece una pizza Margherita grande, alta, soffice e ideale da condividere. La Piccoletta si prepara in pochi minuti in forno: basta disporre la pizza, ancora surgelata, su una teglia o direttamente sulla griglia centrale in forno ventilato pre-riscaldato. Sono necessari 6 minuti per la pizza Margherita e 8 per la pizza Wurstel e Patatine, mentre per la Pizza Sofficiosa ne servono 9.

La nuova Pizza Sofficiosa di Findus.

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Patatine in edizione lusso Lay’s arricchisce la sua già vasta gamma con la nuova raffinata linea di patatine Gourmet, caratterizzata da un’elegante confezione total black che all’interno rivela uno scintillante animo gold.

Le nuove patatine Gourmet al gusto Formaggio Cheddar di Lay’s.

Parmigiano Reggiano Kasher

La linea Gourmet è sinonimo di qualità, cura e attenzione, ma soprattutto di tempo, un lusso da concedere ai piaceri della vita in compagnia delle persone giuste. Il gusto e la consistenza di queste patatine sono il risultato di un’accurata selezione, un taglio spesso e un lento processo di cottura che le rende particolarmente dorate. La modalità di cottura di Lay’s Gourmet è un processo sequenziale differente dalla modalità kettle classica, che conferisce un’elevata qualità costante e una maggiore croccantezza al prodotto. Sono due le referenze proposte: Classiche, che enfatizzano la materia prima semplicemente salata in superficie; e il gusto Formaggio Cheddar, che celebra le note del formaggio inglese, un sapore più deciso che sottolinea la fama internazionale del marchio. L’esterno dell’elegante pack è nero lucente, per dare all’esperienza un sapore glamour, a contrasto invece, l’interno oro specchiato fa risplendere le patatine contenute al suo interno.

A Zibello, patria del culatello, è nato il primo caseificio al mondo che, abbracciando la cultura ebraica, si è impegnato nella lavorazione esclusiva della variante Kasher del Parmigiano Reggiano. Se l’eccellenza non cambia e la qualità rimane un tratto distintivo, la differenza sta in un procedimento che – sotto gli occhi di un sorvegliante (detto mashghiah) – segue alla lettera le rigide regole in materia alimentare ispirate dalla Torah e codificate nello Shulkhan Aruk, nel pieno rispetto delle leggi ebraiche. Le circa 45 forme ottenute quotidianamente e contrassegnate dal rabbino con una dicitura identificativa in lingua ebraica si distinguono per l’uso esclusivo del caglio di vitello liquido certificato Kasher, prodotto secondo metodi di estrazione che escludono la contaminazione con eventuali residui di carne e che fanno di questa versione del tradizionale formaggio l’emblema della purezza.

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sicurezza alimentare

La sicurezza alimentare va di pari passo con la sostenibilità Consumatori, aziende di produzione e proprietari di marchi pretendono molto dal confezionamento. Ci occorrono confezioni in grado di promuovere e proteg-

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gere i prodotti, fornire gli ingredienti necessari, istruzioni e informazioni di sicurezza e migliorare l’efficienza della catena di fornitura, per far sì che i prodotti arrivino

al consumatore rispettando sempre i massimi standard di sicurezza e qualità. Nell’ultimo decennio, la sostenibilità è divenuta una priorità, e sono cresciute le nostre pretese per quanto riguarda i materiali di confezionamento. Stando allo studio 2017 PMMI State of the Industry U.S. Packaging Machinery Report della PMMI, The Association for Packaging and Processing Technologies, le aziende stanno spendendo di più per il confezionamento, con materiali sostenibili, compreso il cartone corrugato riciclato, i film di polipropilene ad alta densità (rHDPE) e quelli di polietilene riciclato (rPET). Per quanto riguarda la sostenibilità dei materiali più sottili, le aziende alimentari devono cercare soluzioni che consentano alla confezione di fare ciò che deve fare: proteggere il prodotto. Una parte della sostenibilità della confezione degli alimenti consiste in materiali leggeri, più sostenibili. L’altra parte con-


sicurezza alimentare

siste nel mantenere l’alimento fresco e protetto lungo l’intera catena di fornitura, riducendo gli sprechi di cibo. La sicurezza non è negoziabile per qualsiasi azienda di produzione e distribuzione degli alimenti. Le innovazioni a livello di confezionamento, come gli assorbitori di ossigeno e gli indicatori di temperatura, offrono soluzioni per migliorare la durata di conservazione dei prodotti alimentari. Si tratta di tecnologie che forniscono una soluzione ideale per le aziende alimentari, dando priorità alla sicurezza e contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale.

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peratura per garantire che gli alimenti arrivino sulle tavole dei consumatori in condizioni di qualità ottimali. Si tratta di indicatori che tracciano la storia della temperatura del cibo, e cambiano colore indicando per quanto tempo ancora può essere consumato. Ad esempio, Freshpoint produce indicatori di temperatura che cambiano co-

zione residua dei prodotti, garantendone la sicurezza ed evitando altresì che vengano gettati alimenti che possono ancora essere consumati. Gli assorbitori di ossigeno costituiscono un’altra soluzione per le aziende che intendono migliorare la sostenibilità riducendo gli scarti alimentari. Aziende quali MultiSorb, Clariant e Mitsubishi

lore più rapidamente alle temperature più elevate ed etichette che possono essere regolate per la durata di conservazione dei diversi alimenti. La società propone inoltre un’applicazione per cellulari, tramite la quale i consumatori possono stabilire la durata di conserva-

Gas Chemical producono tecnologie di assorbimento di ossigeno che proteggono gli alimenti da deterioramento, muffe, cambiamenti di colore e di sapore e perdita di valore nutrizionale. Gli assorbitori di ossigeno trovano applicazione per diverse tipologie di alimenti: i pacchetti e le strisce FreshPax di

L’innovazione sostenibile Nel giro di pochi anni abbiamo assistito a grandi progressi a livello tecnologico e di nanomateriali per il tracciamento dei prodotti lungo l’intera catena di fornitura, la verifica dell’autenticità degli stessi e la tutela del marchio, ma è stata la tracciabilità della catena di fornitura a far registrare la crescita più significativa. Aziende come FoodLogiQ propongono soluzioni software che consentono la completa tracciabilità dal produttore al consumatore, abbinate alla serializzazione delle confezioni. Come consumatori, siamo fiduciosi che gli alimenti che ci vengono proposti si spostino in sicurezza lungo la catena di fornitura. Le tecnologie di tracciabilità della catena di fornitura facilitano alle aziende alimentari il compito di garantire che i loro prodotti restino sicuri, consentendo loro di procedere in tempi rapidi agli eventuali richiami di prodotti. I prodotti alimentari freschi e deperibili possono trarre vantaggio dall’uso degli indicatori di tem-

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Multisorb e Oxy-Guard di Clariant funzionano bene con gli alimenti secchi confezionati, mentre la resina NutraSave di Mitsubishi è più adatta per le applicazioni di confezionamento di tipo retort. Aumentando la durata di conservazione e mantenendo l’aspetto e il gusto fresco del cibo, gli assorbitori di ossigeno fanno la loro parte per ridurre gli sprechi di cibo.

scadenza sulle confezioni, i consumatori hanno spesso difficoltà a capire quando e per quanto tempo un alimento può essere consumato e finiscono per gettare prodotti ancora perfettamente sicuri. A settembre del 2017, il Consumer Goods Forum, una rete che riunisce 400 delle principali aziende mondiali produttrici

tende armonizzare le date di scadenza a livello mondiale. Si tratta di un’iniziativa su base volontaria che chiede alle aziende alimentari di utilizzare solo due diciture standard per indicare la data di scadenza, ovvero: “da consumarsi preferibilmente entro” e “da consumarsi entro”. La prima dicitura darebbe conto della qualità del prodotto alimentare, indicando che un alimento potrebbe non risultare gradevole o efficace al meglio dopo tale data, pur potendo ancora essere consumato senza problemi. La seconda, invece, dovrebbe essere utilizzata per i prodotti deperibili, da consumarsi entro la data indicata sulla confezione e non oltre.1

Sicurezza senza se e senza ma Quando si tratta della sicurezza alimentare, non si possono fare sconti. Mantenendo il cibo fresco più a lungo o informando i consumatori quando può essere utilizzato in modo sicuro, la modernizzazione delle tecnologie di confezionamento e le iniziative provenienti dalle organizzazioni industriali propongono soluzioni in grado di proteggere il cibo e offrire vantaggi in termini di sostenibilità.

Dare un senso alle date di scadenza La confusione generata dalle date di scadenza, indipendentemente dalla dicitura, è uno degli elementi che maggiormente contribuiscono agli sprechi di cibo. Con più di 10 diverse etichette di

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di alimenti e generi di largo consumo, ha annunciato un’iniziativa per combattere gli sprechi di cibo. Chiedendo alle aziende di produzione e di distribuzione degli alimenti di semplificare le etichette con le date delle scadenze, il Consumer Goods Forum in-

Tom Egan, vicepresidente servizi alle industrie, PMMI www.pmmi.org

http://www.npr.org/sections/thesalt/

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2 0 1 7 / 0 9 / 2 0 / 5 5 2 1 1 6 3 9 9 /g l o b a l plan-to-streamline-use-by-food-labelsaims-to-cut-food-waste



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ricerca applicata

Rifiuti alimentari convertiti in mangimi con la digestione enzimatica Un lavoro di Jinno, Yijie He, Morash, McNamara, Zicari, King, Stein e Yanhong Liu pubblicato su Animal Feed Science and Technology ha trasformato rifiuti alimentari trattati mediante digestione enzimatica in mangimi per suini in accrescimento. Per questo, rifiuti di frutta, verdura, carne e latticini sono stati raccolti dai supermercati e digeriti enzimaticamente per ottenere prodotti contenenti il 90% di particelle più piccole di rifiuti alimentari (SPFW) e il 10% di particelle più grandi (LPFW). L’esperimento era teso a determinare la composizione chimica dei prodotti di scarto alimentare digeriti enzimaticamente e va-

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lutare se questi prodotti potessero essere utilizzati nelle diete per suini in fase di crescita. In media, le particelle SPFW contenevano 220,5 g/ kg di sostanza secca (DM), mentre le LPFW 289,8 g/kg. Sulla base della massa secca, le SPFW contenevano 220,5 g/kg di proteina grezza, 365,8 g/kg di grassi grezzi, 4,8 g/kg di Ca e 3,3 g/kg di P, mentre le particelle di rifiuti alimentari più grandi contenevano 195,3 g/kg di proteina grezza, 344,3 g/kg grasso grezzo, 26,9 g kg di Ca e 11,2 g/kg di P. Sempre su base DM, gli aminoacidi indispensabili totali erano di 100,7 g/kg nelle SPFW e 79,9 g/kg nelle LPSF, mentre gli aminoacidi to-

tali non essenziali erano 117,6 g/kg nelle SPFW e 95,7 g/kg nelle LPSF, rispettivamente. Una variabilità relativamente elevata è stata osservata nella concentrazione di minerali e fibre tra lotti di LPFW rispetto alle SPFW. Cinquantasei maiali derivanti da incroci (circa 32,99 kg di peso corporeo iniziale, BW) sono stati assegnati casualmente a uno dei due trattamenti dietetici con 7 penne replicate per trattamento e 4 suini per penna (2 maschi castrati e 2 scrofette). Un programma di alimentazione trifase è stato utilizzato dal giorno 0 al 28 come fase 1, dal 28 al 53 come fase 2 e dal 53 a 79 come fase 3. I due trattamenti dietetici erano una dieta di controllo basata su farina di mais e soia e una dieta liquida con la miscela di SPFW e LPFW (90:10, vol:vol). Nelle fasi 1 e 2, i maiali sono stati alimentati con diete liquide o di controllo, mentre tutti i maiali sono stati alimentati con la dieta di controllo nella fase 3. Rispetto alla dieta di controllo, i suini alimentati con la dieta liquida avevano pesi corporei inferiori (P <0,05) durante l’esperimento a causa della ridotta assunzione di materia secca (P<0,05). I maiali alimentati con la dieta liquida tendevano ad avere un aumentato rapporto fra peso e mangime (P = 0.082) somministrato nella fase 3. In conclusione, i rifiuti alimentari digeriti enzimaticamente possono fornire nutrienti, sulla base della sostanza secca, vicini al contenuto di nutrienti di un mangime a base di mais e soia somministrato a suini in fase di crescita.


ricerca applicata

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Film in LLDPE con nanoparticelle di Ag-Cu e olio essenziale di cannella nel confezionamento del pollo Uno studio di Ahmed, Mulla, Arfat, Bher, Jacob e Auras pubblicato su LWT - Food Science and Technology (93, 329-338, 2018) descrive lo sviluppo di film bioattivi lineari a bassa densità di polietilene (LLDPE), miscelati con olio essenziale di cannella e concentrazioni selezionate di nanoparticelle di rame-argento (Ag-Cu) e lavorati mediante stampaggio a compressione. È stata studiata l’influenza delle nanoparticelle sopra menzionate e dell’olio essenziale di cannella sulle proprietà termo-reologiche, strutturali, di barriera, morfologiche e

antimicrobiche di film compositi in LLDPE. L’aggiunta di nanoparticelle di argento e rame ha migliorato in modo efficace le proprietà meccaniche e di barriera dei film, mentre l’olio essenziale di cannella ha migliorato la flessibilità dei film compositi abbassando la viscosità complessa e la temperatura di fusione. I film compositi presentavano eccellenti proprietà anti-UV, e la comparsa di nuovi picchi corrispondenti al dominio aromatico con vibrazione flettente N-H è stata confermata dalla spettroscopia FTIR. I film addizionati con nanoparticelle di Ag-Cu e il 50% di olio essen-

ziale di cannella hanno mostrato la massima attività antimicrobica contro Listeria monocytogenes, Salmonella Typhimurium e Campylobacter jejuni. Campioni di pollo contaminati con S. Typhimurium e C. jejuni, confezionati in film compositi contenenti 4% (p/p) di Ag-Cu e il 50% di olio essenziale di cannella (p/p), e conservati a temperatura di refrigerazione per 21 giorni, hanno mostrato un’inibizione completa.

Effetti del riscaldamento a microonde del latte Yejun Wu, Daming Fan, Feng Hang, Bowen Yan, Jianxin Zhao, Hao Zhang e Wei Chen sono gli autori di un lavoro, pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences (19, (6): 1747, 2018) volto a valutare l’effetto del calcio sulle proprietà assorbenti e la stabilità termica del latte durante il riscaldamento a microonde. Durante il riscaldamento, sono molti i cambiamenti fisici e chimici che interessano i componenti del latte, che si riflettono principalmente in variazioni delle proteine. Gli ioni calcio nel latte reagiscono con le proteine formando precipitati o gel, e la stabilità termica del prodotto è influenzata dal tipo e dal contenuto di calcio. In questo studio, diverse formulazioni di latte arricchito con calcio sono stati trattati me-

diante riscaldamento convenzionale rapido (RCV) e riscaldamento a microonde (MV) per valutare gli effetti delle formulazioni e della concentrazione di calcio nel latte liquido sulle proprietà di assorbimento delle microonde e sulla stabilità termica del latte. Si è constatato che la concentrazione di ioni di calcio non ha un’influenza significativa sull’assorbimento dell’energia a microonde, mentre le formulazioni hanno un forte impatto sui sistemi. La stabilità termica del latte durante il riscaldamento MV è notevolmente influenzata dalle forme di ioni di calcio. Quando si aggiungeva il calcio ionizzato, i sistemi di latte arricchiti con calcio avevano scarsa stabilità termica e notevole agglomerazione di proteine, mentre l’aggiunta di calcio di latte ha evidenziato uno scar-

so effetto e non ha praticamente indotto coagulazione proteica. Si ipotizza che gli ioni metallici presenti nel campo delle microonde potrebbero creare una forte vibrazione che potrebbe innescare l’agglomerazione delle proteine attraverso la combinazione dei fosforilati di caseina circostanti.

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Metodi di conservazione e ossidazione delle carni bovine Fu Qingquan, Zhang Wangang, Song Shangxin, Wang Haiou e Chen Shoujiang sono gli autori di un lavoro pubblicato su Transactions of the Chinese Society of Agricultural Engineering. 34, (18): 308-314, 2018 volto a valutare gli effetti di diversi metodi di confezionamento sull’ossidazione proteica e la degradazione delle carni bovine

tiene un colore viola stabile e aumenta la durata di conservazione della carne fresca, ma può causare un essudato liquido e deformazione del prodotto fresco. Il confezionamento in atmosfera modificata con ossigeno all’80% può mantenere stabile il bel colore rosso ciliegia della carne fresca ed estenderne la durata di conservazione. Tuttavia,

durante la conservazione in condizioni di refrigerazione. Il confezionamento in condizioni ambiente (AP), sottovuoto (VP) e in atmosfera modificata (MAP) sono stati ampiamente utilizzati durante la conservazione a freddo nel mercato delle carni al dettaglio, ma ciascuno di essi presenta vantaggi e svantaggi. L’AP consente di ottenere un colore rosso vivace in breve tempo, ma durante la conservazione a freddo si verificano l’ossidazione delle proteine e dei lipidi. Il confezionamento sottovuoto man-

può causare l’ossidazione delle proteine e dei lipidi della carne fresca durante la conservazione a freddo. L’ossidazione proteica è la modifica covalente delle proteine Indotta da specie reattive dell’ossigeno o sottoprodotti dello stress ossidativo. Precedenti ricerche hanno dimostrato che l’ossidazione proteica inibisce l’attività della µ-calpaina, che può influenzare la velocità e il livello di degradazione proteica della carne fresca. Lo scopo di questo studio era di esaminare gli effetti del confezionamento AP e MAP

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ad alto contenuto di ossigeno (80% O2 + 20% di CO2) sulla tenerezza dei campioni di manzo durante la conservazione a freddo post mortem usando VP come controllo. Sei muscoli longissimus dorsi di vacche gialle di razza Simmental sono stati preraffreddati a 4°C per 24 ore, e sono stati quindi assegnati in modo casuale a MAP, VP e AP e conservati per 0, 4, 7 e 10 giorni rispettivamente a 4°C. Sono stati determinati il contenuto e la distribuzione di carbonile, i valori di idrofobicità della superficie proteica, i valori di solubilità della proteina miofibrillare, la proteina sarcoplasmatica e le proteine totali e la degradazione di desmina e titina. I risultati hanno mostrato che AP e MAP presentavano il più forte segnale luminoso di fluorescenza in un’area periferica, e il segnale di luce fluorescente si diffondeva nell’ambiente cellulare interno, a dimostrazione dell’aumento dell’ossidazione proteica. I valori di idrofobicità della superficie proteica dei campioni di carne bovina conservati in AP e MAP erano significativamente più elevati di quelli dei campioni conservati in VP (P<0,05), mentre i valori di solubilità delle proteine dei campioni di carne bovina conservati in AP e MAP erano significativamente inferiori a quelli dei campioni in VP a 10 giorni di conservazione (P <0,05). La degradazione della desmina e della titina nei campioni di carne bovina conservata in AP e MAP era significativamente inferiore rispetto ai campioni in VP a 7 e 10 giorni di conservazione (P <0,05), dimostrando che l’ossidazione proteica inibiva ulteriormente la degradazione di desmina e titina. L’aumento dell’ossidazione proteica in condizioni di AP e MAP inibisce la degradazione della proteina chiave durante la conservazione a freddo post mortem.


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Le tendenze per il Food & Beverage nel 2019

Mintel, leader agenzia di analisi di mercato, ha rivelato le tre principali tendenze che guideranno l’innovazione nel settore alimentare e delle bevande nel 2019 e oltre.

Consumi più verdi Il primo fattore è rappresentato da un consumo sempre più verde e tocca il tema della sostenibilità, temine la cui definizione si è estesa fino ad abbracciare l’intera vita del prodotto. Dal campo al punto vendita, fino alla tavola e alla spazzatura, ma idealmente, fino alla rinascita sotto forma di nuova pianta, ingrediente, prodotto o imballaggio, questo approccio a 360 gradi garantirà l’utilizzo e la conservazione delle risorse il più a lungo possibile. Oggi è in atto una vera rivoluzione su ciò che i consumatori pensano delle plastiche, e i materiali per il packaging a base biologica stanno assumendo un ruolo centrale per la prossima generazione di imballaggi responsabili. Nel 2019 e oltre, per favorire la sostenibilità si cercherà di migliorare l’accesso al riciclo e di incentivare i consumatori a riciclare gli imballaggi, mentre parallelamente aumenterà l’offerta di prodotti derivanti da materiali riciclati. Allo stesso tempo, per ridurre l’inquinamento atmosferico, sarà fondamentale lavorare sul benessere delle piante, ripristinare la salute del suolo e abbracciare l’agricoltura rigenerativa nell’ambito di programmi di sostenibilità olistica, importanti sia per le aziende che per i consumatori. Secondo Jenny Zegler, direttore associato della divisione Food and Drink di Mintel, temi come sostenibilità, salute, benessere e praticità andranno a condizionare la formulazione, il confezionamento e la commercializzazione dei prodotti negli anni a venire, prospettando un aumento della domanda e delle risorse destinate a programmi di sostenibilità aziendale più collettivi e

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condivisi tra fonitori di materie prime, produttori, governi, organizzazioni no profit, rivenditori e consumatori, per arrivare ad un’economia alimentare e delle bevande veramente circolare.

Il rapporto con il tempo che passa I consumatori considerano prioritari salute e benessere, visti come il fine di una ricerca olistica, proattiva e continua, e si preparano quindi a vivere il più a lungo possibile e in modo sano il tempo che rimane loro. Questo offre ai produttori di alimenti e bevande l’opportunità di ispirarsi al settore della bellezza, che ha creato un modello di successo per un invecchiamento in salute progettando prodotti proattivi, commercializzati con un linguaggio positivo per persone di tutte le età. Questo significa, ad esempio, non utilizzare espressioni come “anti-invecchiamento” per la loro connotazione negativa e rivolgersi invece ad un pubblico trasversale. In particolare, le esigenze delle diverse popolazioni di anziani in tutto il mondo possono essere soddisfatte con alimenti e bevande con connotazioni curative, come pure dai prodotti concepiti in un’ottica di prevenzione di futuri problemi di salute, ma formulati per essere al contempo nutrienti, saporiti e facili da consumare. Inoltre, poiché si vive più a lungo, c’è notevole spazio sia per i prodotti che si rivolgono ad un pubblico di tutte le età attento a preservare la salute di ossa, articolazioni, cervello e occhi, sia per quelli indirizzati a problemi specifici dell’invecchiamento.

La praticità protagonista I produttori cercano di rispondere alle crescenti esigenze salutistiche e alimentari avanzate da consumatori dal palato fine e sempre più interessati alla personalizzazione, senza dimenticare la concorrenza dei servizi di consegna rapidi per cui, dalla colazione alla cena, sta emergendo una nuova generazione di alimenti e bevande moderni e pratici. Guardando al futuro, la praticità si declinerà in sempre più modi, ad esempio con l’ampliamento delle gamme di kit per singoli pasti disponibili nei punti vendita, le bevande confezionate ispirate al mondo della ristorazione, una nuova generazione di piatti pronti, contorni e salse che emulano i sapori e i formati dei piatti consumati al ristorante. Anche i progressi tecnologici consentiranno di migliorare le aspettative dei consumatori nei confronti della praticità di cibi e bevande, dalla concezione al momento della spesa, alla preparazione. L’interesse per i prodotti pratici di fascia alta non sarà limitato alla cena, ma creerà opportunità per ogni pasto, spuntino e pausa per bere qualcosa.

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In crescita l’agroalimentare italiano

Secondo le previsioni sulla filiera Agroalimentare stilate da CRIF in collaborazione con Nomisma, sono circa 1,2 milioni le imprese che ne fanno parte, con più di 3 milioni di occupati e un fatturato pari al 15% del totale, mentre la produzione dovrebbe registrare una crescita del 4% e redditività del 5%. L’indagine rivela che anche nel 2017 è proseguita la ripresa dei consumi food & beverage grazie al miglioramento dello scenario macroeconomico nazionale e del migliorato potere di acquisto delle famiglie italiane, che nell’anno hanno speso oltre 243 miliardi di euro in generi alimentari e bevande, con un balzo a valori costanti dell’1,5% rispetto al 2016. Tale aumento è da ricondursi in primis alle dinamiche del fuori casa (+3,7%), che vale 83 miliardi di euro, ossia il 34% del totale; in lieve crescita anche la componente domestica (+0,5%), che intercetta i restanti tre quarti della spesa per alimenti degli italiani. I cambiamenti più significativi si sono registrati nella composizione dei consumi alimentari, sotto la spinta dei nuovi trend di consumo e dei cambiamenti negli stili di vita. Tra i nuovi driver di consumo, origine, qualità certificata e valori salutistici degli alimenti rappresentano i principali fattori che stanno riconfigurando il carrello della spesa. Da anni continuano, difatti, ad aumentare le vendite dei prodotti che richiamano l’italianità (100% Made in Italy, DOP), degli alimenti ad alto contenuto di servizio che assicurano un risparmio di tempo nella preparazione (es. piatti pronti ed insalate IV gamma)

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così come di quelle referenze che garantiscono attributi di salubrità e naturalità (si pensi agli alimenti “senza” o “arricchiti con”). In tale scenario in cui si presta sempre maggiore attenzione a ciò che si mangia, un ruolo di primissimo piano è giocato dal biologico: nel giro di pochi anni il numero di famiglie acquirenti di prodotti a marchio bio è infatti passata dal 53% del 2012 all’attuale 83%. Se si è ancora ben lontani dai tempi pre-crisi, perché considerando il trend decennale i consumi interni risultano nel complesso in calo del 5,2%, mentre va meglio per quanto riguarda la capacità di presidio dei mercati internazionali, con la domanda estera di prodotti Made in Italy che non ha accennato ad arrestarsi. Nel 2017 le vendite sui mercati internazionali, vero traino del fatturato dell’agroalimentare italiano, hanno raggiunto 40 miliardi di €, +67,8% su base decennale e +5,5% rispetto al 2016. E, sebbene sia in lieve rallentamento, l’espansione dell’export continua anche nel 2018 (+2,5% nel I semestre).

Le previsioni In questo quadro si inserisce l’analisi previsionale della filiera per il prossimo triennio, definita con una suite di modelli econometrici predisposti da CRIF e nella cui specificazione sono inclusi i principali fattori esogeni ed endogeni in grado di influenzarne le performance. Assumendo uno scenario di moderata ripresa dell’economia nazionale e di sostanziale stabilità dei prezzi delle commodity agricole, per il periodo 20182020 si stima una crescita mediana annua a prezzi correnti della produzione di filiera pari al 4%, superiore a quella stimata per l’economia nazionale (3,5%). “All’interno della filiera, la performance migliore sarà quella delle imprese dei servizi (+4,6% medio), che beneficeranno maggiormente della prosecuzione del trend di crescita dei consumi away from home – dichiara Pierpaolo Cristaudo, Big Data & Marketing Analytics Director di CRIF –. L’export sarà l’altro grande fattore trainante la produzione nazionale, che spingerà in particolar modo gli anelli di trasformazione e materie prime. Meno positiva rispetto al resto della filiera, invece, la crescita prevista per l’anello della distribuzione (+3,0%), penalizzato dal rallentamento delle vendite nella GDO”. In termini di redditività, si prospetta una condizione di sostanziale stabilità per le imprese della filiera. La performance più positiva si rileva per l’anello materie prime, con una redditività stimata all’8,4%, in leggera crescita rispetto al 2017. In questo caso, gli elementi trainanti saranno la crescente spinta dell’export accanto ad un corso favorevole dei prezzi dei fattori produttivi (es. mangimi). Per i restanti anelli, la redditività resterà stabile come risultato della compensazione tra la crescita degli ordinativi ed un lieve aumento nei prezzi degli input produttivi (materie prime agricole ed energia). Concludendo, il trend di cambiamento di stili alimentari e di vita, unitamente al consolidamento delle vendite nei mercati internazionali dei prodotti food Made in Italy, pongono la filiera agroalimentare come ambito di interesse per gli intermediari finanziari che intendano perseguire obiettivi di crescita sostenibile delle erogazioni.

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Boom delle etichette pulite in Cina Un nuovo sondaggio condotto tra i consumatori dall’analista di mercato Innova Market Insights rivela che sette consumatori cinesi su dieci controllano i claim e i loghi riportati sulle confezioni, un dato che conferma come nel continente asiatico sia cresciuta la consapevolezza e l’attenzione verso una corretta alimentazione e, di conseguenza, il desiderio di sapere cosa c’è nel cibo che si mangia e come viene prodotto. L’indagine ha rilevato che l’88% dei consumatori cinesi preferisce alimenti e bevande più sostenibili e rispettosi del pianeta, rispetto al 55% negli Stati Uniti e al 52% nel Regno Unito. Allo stesso tempo, l’utilizzo di claim che sottolineano l’impegno etico verso l’uomo, gli animali e l’ambiente per prodotti lanciati in Asia nel loro complesso ha registrato un CAGR del 54% nel periodo 2013-2017. Secondo Lu Ann Williams, direttore del settore Innovazione di Innova Market Insights, la maggiore attenzione dei consumatori asiatici verso gli ingredienti e le indicazioni riportate in etichetta, in particolare su quella frontale dei prodotti, è imputabile soprattutto alla forte preoccupazione per la sicurezza alimentare innescata da diversi scandali dovuti a episodi di contaminazione tenuti nascosti. Ad esempio, la combinazione di un’etichettatura pulita e di un’immagine sana ha contribuito a far progredire il mercato lattiero-caseario asiatico negli ultimi anni. Sebbene i latticini non rappresentino un prodotto di consumo tradizionale in Asia, sono cresciuti sia lo sviluppo di nuovi prodotti che i valori di vendita, portando entrambi al secondo posto nella classifica mondiale alle spalle dell’Europa. La Cina, con un fatturato annuo di prodotti lattiero caseari di 40,1 miliardi di dollari (2016), è ora il secondo mercato dopo gli Stati Uniti, fermo a 54,1 miliardi di dollari (stima 2018). I claim che compaiono sulle etichette pulite, come “biologico”, “sen-

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za conservanti” e “tutto naturale”, sono tra quelli in più rapida crescita della regione, dove i dati di Innova Market Insights indicano che la definizione “senza additivi/conservanti” ha rappresentato il claim salutistico più importante per i latticini lanciati in Asia, occupando nel 2017 la terza piazza nella classifica mondiale, con il 16% dei lanci. Sono popolari anche altri claim salutistici, come “con basso contenuto di grassi” e “promuove la digestione e la salute dell’intestino” utilizzati per il 12% dei lanci, oppure il riferimento crescente al contenuto proteico, all’effetto energizzante e per migliorare l’attenzione o l’arricchimento in calcio, accanto al costante interesse per l’arricchimento in vitamine e minerali. Lo yogurt ha avuto particolare successo, tanto che le vendite in Cina dovrebbero superare per la prima volta quelle del latte. I giganti cinesi del settore lattiero-caseario hanno riscosso successo nello sviluppo del mercato dello yogurt al cucchiaio, nonostante sia un prodotto relativamente nuovo per il Paese, concentrandosi sulla sua immagine nutriente, un attributo che gli ha consentito di trasformarlo in un prodotto di base, risultando il principale criterio di scelta nei principali mercati del Nord e Sud-Est asiatico, prima della componente salutistica. In entrambe le sottoregioni, oltre il 60% degli intervistati ha dichiarato che il proprio consumo di yogurt è aumentato in virtù dei benefici per la salute ad esso associati. Il consumatore di oggi mostra quindi un alto livello di consapevolezza sui temi del benessere e dell’ambiente in generale. Non sorprende quindi che stia diventando sempre più attento alle proprie scelte alimentari e a ciò che il cibo contiene, per poter prendere decisioni più informate in materia di salute, sostenibilità e questioni etiche.

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Volano i consumi dei prodotti ittici surgelati Negli ultimi anni, in Italia il consumo di pesce è notevolmente aumentato, tanto che, secondo dati forniti dalla FAO, nel 2017, ne abbiamo consumato complessivamente 28,4 kg a testa, un dato che ci pone al di sopra della media nella classifica europea e mondiale del consumo di prodotti ittici, ferma a 22,7 kg. Secondo i dati ISMEA, lo mangiamo soprattutto fresco e decongelato, ma 1 volta su 5 lo scegliamo surgelato (17% dei consumi). Un trend, questo, che si attesta in continua crescita. L’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati – ricorda che nel 2017 ne sono state consumate 113.400 tonnellate, con un aumento del +5% rispetto all’anno precedente. Nel solo canale retail, il “pesce naturale” ha registrato un incremento del +7% negli acquisti, seguito a breve distanza da mollame e crostacei (+ 6,7%) ma anche le versioni panate e pastellate hanno chiuso l’anno con risultati lusinghieri (+3%). I consumatori premiano la qualità e soprattutto il “servizio” di questi prodotti – già puliti e pronti al consumo – consapevoli anche delle tecniche di lavorazione ottimali messe in atto dalle aziende produttrici e della sostenibilità della produzione garantita dalla certificazione MSC (Marine Stewardship Council), di cui molte aziende del settore si sono dotate. Il pesce è un alimento fondamentale per la dieta alimentare e quello surgelato – spiega Vittorio Gagliardi, Presidente IIAS – ha le stesse proprietà nutrizionali di quello fresco. È una fonte naturale di macronutrienti, tra cui proteine nobili e acidi grassi omega-3, ma è anche ricco di micronutrienti come vitamine (in particolare A e D) e sali minerali (iodio e selenio). Le sue proprietà restano intatte anche se surgelato, perché viene scrupolosamente rispettata la catena del freddo, mantenendo sempre il prodotto a una temperatura di -18°C durante tutto il suo iter, dal confezionamento alla tavola. Il pesce surgelato riscuote così tanti consensi sulle tavole degli italiani perché mantiene inalterate le sue caratteristiche organolettiche più a lungo del prodotto fresco, consente di risparmiare tempo, è sicuro, è un ingrediente versatile che, oltre ad essere un ingrediente fondamentale per tantissime ricette diverse, si presta a molteplici modalità di cottura e, infine, è sempre disponibile e consente di rispettare una dieta bilanciata e salutare e di ridurre gli sprechi in cucina. Il pesce surgelato, inoltre, soprattutto sotto forma di bastoncini impanati, riscontra particolare successo fra i bambini, perché senza spine, senza sprechi, senza sforzo, come recitava lo slogan pubblicitario che ne accompagnò il lancio in Italia nel 1967. Ancora oggi, la versione più venduta dei bastoncini è quella “classica”, all’interno della quale il pesce presente è filetto di merluzzo avvolto in pangrattato. Qualità che sono alla base del successo del bastoncino di pesce anche nel nostro Paese: 10 milioni di famiglie italiane lo consumano oggi abitualmente, riuscendo, fra l’altro, a far apprezzare anche ai più piccoli un alimento che non è sempre stato in cima ai loro gusti, ma che è senza dubbio essenziale per una dieta equilibrata, soprattutto nella fase della crescita.

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Scoppiano di salute negli Usa i popcorn aromatizzati Mentre i popcorn hanno tradizionalmente beneficiato di un’immagine salutistica, una nuova ricerca dell’analista Mintel evidenzia come gli americani stiano ora abbracciando l’innovazione del gusto, dal dolce al salato, trainata dalla sempre più popolare categoria dei pop-corn ready-to-eat (RTE). Il totale delle vendite al dettaglio statunitensi di popcorn è aumentato del 32% negli ultimi cinque anni fino a raggiungere un valore stimato di 2,5 miliardi di dollari nel 2017, dove i popcorn RTE hanno addirittura registrato un incremento del 118% tra il 2012 e il 2017, pari ad un valore di 1,1 miliardi di $. Se le varietà tradizionali come il gusto formaggio (49%) o i golosi ricoperti al cioccolato e caramello (32%) sono in cima alla lista, i consumatori sono anche attratti da opzioni ai gusti misti (ad esempio ai gusti salato, goloso e formaggio in un solo sacchetto) (39%), con aggiunte di altri ingredienti (ad es. mirtilli rossi secchi o dolciumi) (20%) e aromatizzanti stagionali (ad es. zucca, pan di zenzero) (12%). Non mancano gli estimatori delle varianti naturali, scelte da quasi la metà (45%) dei consumatori di popcorn. Allargando lo sguardo al settore degli snack salati, quelli a base di carne rappresentano la tipologia in più rapida crescita, con un aumento del 45% negli ultimi cinque anni che li ha portati ad un valore di 3,6 miliardi di $ nel 2017, un incremento dovuto all’apprezzamento per l’elevato contenuto proteico in un formato pratico e portatile. La ricerca di Mintel mette in luce un altro aspetto interessante: nonostante gli americani dichiarino di aver ridotto il consumo di snack salati, il 42% ritiene che la componente del gusto sia più importante rispetto agli aspetti salutistici salute quando si tratta di spuntini salati, ma il 48% è alla ricerca di varietà più sane. Considerando poi che aumentano le occasioni di consumo, con il 41% degli intervistati che ama sgranocchiare qualcosa in movimento o per fare il pieno di energia (22%) quando ne ha bisogno, non stupisce che anche nell’ultimo anno le vendite complessive di categoria siano cresciute del 5%, fino a raggiungere gli 11,9 miliardi di $ nel 2017, mentre nell’ultimo quinquennio le vendite sono cresciute del 31%, facendo degli snack salati una delle categorie di alimenti confezionati più importanti negli ultimi anni. Secondo Mintel, quindi, dal momento che gli snack salati sono ancora visti soprattutto come un elemento di gratificazione, per continuare a crescere i produttori potrebbero posizionare meglio snack come i popcorn e gli spuntini di carne proponendoli come un’opzione salutare.

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Perturbazioni sul mercato internazionale del caffè Da un recente rapporto di Rabobank dedicato al mercato mondiale del caffè nel terzo trimestre di quest’anno emerge che il settore sta vivendo un momento non facile, in cui il prezzo dell’Arabica è sceso sotto il livello di un dollaro/lb per la prima volta dal 2006, soprattutto a causa di movimenti valutari, in particolare sul Real Brasiliano, e a fenomeni speculativi, mentre il rischio di importante fioritura anticipata non ha influenzato il prezzo di mercato, solo per quanto riguarda la volatilità implicita. Considerando la produzione, nell’annata 2017/18 i raccolti sono aumentati lievemente (0,8 milioni di sacchi) sulla base delle prestazioni dell’export, soprattutto imputabili alle varietà di Robusta. Per quanto riguarda il caffè Arabica lavato, la produzione colombiana a luglio è stata del 24% inferiore a quella di un anno fa, comportando un lieve calo della produzione complessiva di 0,2 milioni di sacchi, per un totale di 14,1 milioni. Questa riduzione è stata compensata dall’Honduras, dove le vendite sono di poco aumentate nonostante i prezzi bassi, raggiungendo i livelli dell’anno scorso e portando la produzione attesa a +0,2 milioni di sacchi, pari a 7,3 milioni. Sta per terminare il raccolto 2018/19 in Brasile e il deprezzamento della moneta locale ha contribuito ad aumentare i flussi fisici,

ma Rabobank rileva un aumento delle scorte fra i coltivatori visti i bassi prezzi totali e la riluttanza dell’industria ad acquistare il prodotto al differenziale attuale. Visto il buon andamento delle precipitazioni in Vietnam, invece, sono attesi incrementi della produzione, prevista ora a 30,4 milioni di sacchi, il che rappresenterebbe il secondo record consecutivo. Ne deriva che la quotazione dei futures 2019 tende verso il costo di produzione in questo Paese. Permangono ancora incertezze riguardo all’effetto dei bassi prezzi dell’Arabica sui raccolti 2018/19 della varietà, anche se sono attesi ulteriori aumenti dei raccolti in America Centrale, con in prima fila l’Honduras. Tuttavia, la grande incognita è se, a queste condizioni di prezzo, non si effettuerà la raccolta, soprattutto nelle zone più impervie e inaccessibili in alcune piantagioni in Centro America. Guardando ancora più avanti, al 2019/20, l’inizio della fioritura di Arabica in Brasile appare preoccupante, ma per il momento le fioriture precoci e fuori stagioni sembrerebbero limitate; anche se è difficile farne una stima precisa. In ogni caso, anche vista la volatilità delle previsioni sulle precipitazioni, la prospettiva di un calo della produzione rimane concreta. In Indonesia i raccolti potrebbero essere compromessi dalla siccità dovuta al Niño, e così in India. Anche se è ancora presto per fare previsioni affidabili, secondo Rabobank se dovessero permanere i prezzi attuali, si ritiene che dovrebbe verificarsi una produzione inferiore di Arabica lavato nella maggior parte dei Paesi produttori.

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In Asia-Pacifico meglio dolci salutari che golosi Le categorie chiave per valore, 2017-2022 (GlobalData).

Secondo un recente studio dell’analista di mercato GlobalData l’aumento dei redditi disponibili e la crescente attenzione alla salute nei Paesi emergenti dell’Asia-Pacifico (APAC) stanno incrementando la domanda di prodotti funzionali nel settore dolciario. Di conseguenza, i produttori devono proporre un’offerta salutistica piuttosto che puntare solo alla componente di gratificazione. Il rapporto rivela che il mercato in quest’area, valutato in 39,2 miliardi di dollari nel 2017, dovrebbe registrare la crescita più rapida a livello globale, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,6 % nel periodo 2017-2022. Debakshi Sarkar, Analista dei consumi di GlobalData, ritiene che la crescente popolarità degli ingredienti naturali, privi di aromi artificiali e conservanti, nel cibo stia aumentando la domanda di prodotti dolciari. Inoltre, la considerevole quantità di consumatori giovani desiderosi di novità sta alimentando la crescita di nuove varietà di prodotti dolciari nella regione. Al suo interno, la Cina deteneva nel 2017 la quota maggiore in valore con il 42%, seguita dal Giappone (25,5%), dall’India (10,1%) e dall’Australia (7,1%). L’India dovrebbe registrare il CAGR in valore più veloce, col 10,3%, seguita dalla Cina con il 6,7% durante il periodo di revisione. In termini di categorie, i dolciumi hanno coperto, sempre nel 2017, la quota maggiore con il 43,3%, seguiti dal cioccolato (37,7%). La domanda per queste categorie è trainata dai consumatori che cercano una gratificazione dopo una giornata impegnativa, un dato supportato anche dal sondaggio sui consumi del terzo trimestre del 2018 condotto da GlobalData, secondo il quale il 58% dei consumatori in tutta l’Asia e Australasia dichiara di consumare dolciumi al cioccolato e zucchero mentre si rilassa a casa. Le prime tre società del settore dolciario nell’area APAC hanno coperto una quota del 36,5% nel 2017. Mars è al primo posto con una quota del 14,4%, seguita da Mondelez International, al 12,8%, e Lotte al 9,3%, mentre i prodotti con marchio del distributore hanno rappresentato una quota del 2,5% nello stesso anno. Secondo Sarkar, quindi, dato il crescente livello di consapevolezza sulla salute tra i consumatori, ci si aspetta che nel settore dolciario aumenterà la domanda di prodotti al cioccolato funzionali ad alto valore nutritivo. Al fine di soddisfare una più ampia base di consumatori, i produttori di dolciumi dovrebbero quindi proporne versioni salutistiche piuttosto che semplici sfizi golosi. www.globaldata.com/consumer/

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INGEGNERIA ALIMENTARE Tecnologie di produzione Impianti Produttivi Logistica - Economia

G. FERRETTI - R. RIZZO - G. VIGNALI 1084 pag. Rilegato (2017) € 85.00 App per iPad € 39,99 ISBN: 978-88-96027-34-9

Il corso di laurea Magistrale di Ingegneria Meccanica dell’Industria Alimentare fu attivato a Parma nell’anno 2004/2005 con il decisivo sostegno dell’imprenditoria locale. Nell’ambito ingegneristico, dopo un impegnativo rodaggio, il Corso di Laurea fu via via implementato di contributi scientifici e di insegnamenti mutuati da discipline affini e complementari agli Impianti Industriali, fino ad assumere l’attuale denominazione di Corso di Laurea Magistrale di Ingegneria degli Impianti e delle Macchine dell’Industria Alimentare. Con la pubblicazione di questo testo, dedicato all’Ingegneria Alimentare, è stato quindi rinnovato il tacito impegno assunto da parte del Prof. Ferretti e del Prof. Rizzo più di trent’anni prima. Le scienze tecnologiche attuali, delle quali questa opera dà ampia testimonianza, potranno essere d’aiuto agli specialisti del settore nel sostenere la subentrante civiltà cittadina-industriale nel continuare l’opera di quella rurale-artigianale, individuando e fissando il punto fermo d’equilibrio che consentirà ai fruitori delle risorse di integrare giorno dopo giorno, anno dopo anno, ciclo dopo ciclo, ciò che consumeranno.

INDICI PARTE PRIMA Criteri di progettazione igienica degli stabilimenti alimentari Cap. 1 – I fondamenti dell’Ingegneria Alimentare. Cap. 2 – Criteri ubicazionali per le industrie alimentari. Cap. 3 – Plant layout di una fabbrica alimentare. PARTE SECONDA Materie, prodotti e tecniche di corrente impiego nelle industrie alimentari Cap. 4 – L’acqua. Cap. 5 – I liquidi di governo. Le bevande. Gli sciroppi. Cap. 6 – Il trattamento igienico dei contenitori. Lavatrici. Sciacquatrici. Sterilizzatrici. PARTE TERZA Operazioni fondamentali nella fabbricazione degli alimenti confezionati Cap. 7 – Operazioni basilari nella preparazione e nella fabbricazione industriale degli alimenti. Cap. 8 – Il confezionamento degli alimenti. Realizzazione di una linea completa.

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PARTE QUARTA Processi logistici e Tipologie di riferimento di alcune produzioni alimentari Cap. 9 – Logistica interna degli stabilimenti alimentari. Cap. 10 – I processi logistici della supply chain alimentare. Cap. 11 – L’industria vinicola. Cap. 12 – L’industria birraria. Cap. 13 – L’industria lattiero-casearia: Il Parmigiano Reggiano. Cap. 14 – L’industria delle conserve vegetali: Il Pomodoro. Cap. 15 – Prodotti carnei e conserve animali: Il Prosciutto. Cap. 16 – Impianti dell’industria molitoria e cerealicola. Cap. 17 – La pasta. PARTE QUINTA Elementi di Economia e Management dell’Industria Alimentare Cap. 18 – Studi di fattibilità nell’industria alimentare. Cap. 19 – Valutazione degli investimenti. Cap. 20 – Prospettive economiche sull’evoluzione dell’industria alimentare.

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Una panoramica sul mercato indiano del pollame Una recente indagine dell’analista Research and Markets rivela che il mercato indiano del pollame, che comprende sia le carni che le uova, nel 2017 ha toccato il valore di 18,33 miliardi di euro nel 2017 e si prevede che raggiungerà i 46,30 miliardi entro il 2023, con un CAGR del 16,5% nel 2018-2023. L’India è uno dei maggiori produttori al mondo di uova e carne di pollo e questa industria ha subito nel Paese asiatico un importante cambiamento di struttura e di funzionamento negli ultimi due decenni, trasformandosi da semplice allevamento casalingo a grande industria che conta la presenza di un gran numero di operatori integrati. Questa trasformazione ha coinvolto notevoli investimenti nel campo dell’allevamento, della schiusa e della lavorazione.

Fattori chiave del mercato avicolo indiano La carne di pollo in passato veniva considerata una leccornia ma, in seguito ai crescenti livelli di urbanizzazione e alla maggiore disponibilità economica, viene sempre più vista come un prodotto di consumo quotidiano piuttosto che un alimento di lusso. Inoltre, con il cambiamento delle abitudini alimentari e la crescente esposizione alle influenze culinarie da tutto il mondo, gli indiani stanno passando ad una dieta non vegetariana. La carne avicola viene preferita ad altre carni dal momento che è considerata più igienica ed è disponibile in tutto il Paese per tutto l’anno a prezzi relativamente inferiori a quelli del pesce e del montone. Dal report si evince che l’India rappresenta un grande mercato non penetrato: il consumo annuo pro capite di carne di pollo e uova rimane uno dei più bassi nel mondo ed è significativamente inferiore a quello di molti mercati emergenti e sviluppati. Come risultato dei bassi livelli di penetrazione e del continuo miglioramento della disponibilità economica, ci di aspetta che i consumi pro capite di entrambi i prodotti continueranno ad aumentare nei prossimi cinque anni. Un altro elemento importante è rappresentato dalla crescita nel settore della ristorazione, come ristoranti e fast food, che creano un impatto positivo sui consumi di carne di pollo e uova, che rappresentano ingredienti impor-

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tanti delle ricette tradizionali indiane non vegetariane. Infine, dal momento che le uova costituiscono un ingrediente importante dei prodotti da forno e che questo settore del mercato indiano sta vivendo una forte crescita, ci si attende che questo giochi un impatto positivo sul consumo di uova nel Paese. Il rapporto fornisce una panoramica approfondita del mercato del pollame indiano coprendone tutti gli aspetti essenziali, dalla macro panoramica generale ai micro dettagli sulle prestazioni dell’industria, le tendenze recenti, i principali fattori e le sfide del mercato, l’analisi SWOT (punti di forza, debolezza, opportunità e minacce), delle cinque forze di Porter e della catena del valore, e altro ancora.


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Modifica modalità di applicazione del Reg. 834/2007 relativo alla produzione biologica Sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 264 del 23 ottobre 2018 è stato pubblicato il Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1584 della Commissione del 22 ottobre 2018 che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli. (…) La Commissione europea ha adottato il presente regolamento: Articolo 1 Il regolamento (CE) n. 889/2008 è così modificato: 1) all’articolo 25, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. Per la pulizia e la disinfezione dei telaini, degli alveari e dei favi, può essere utilizzato l’idrossido di sodio. Per la protezione dei telaini, degli alveari e dei favi, in particolare dai parassiti, sono consentiti soltanto i rodenticidi (da utilizzare unicamente in trappole) e i prodotti elencati nell’allegato II.»; 2) all’articolo 25 terdecies, paragrafo 3, la lettera b) è sostituita dalla seguente: «b) la razione dei gamberi peneidi e di gamberetti di acqua dolce (Macrobrachium sp.) di cui alla se-

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zione 7 dell’allegato XIII bis può contenere al massimo il 25 % di farina di pesce e il 10 % di olio di pesce derivanti dalla pesca sostenibile. Al fine di assicurare le esigenze nutritive quantitative di detti gamberi e gamberetti, per integrare la loro dieta può essere utilizzato colesterolo biologico. Nei casi in cui quest’ultimo non sia disponibile può essere utilizzato colesterolo non biologico derivante dalla lana, dai molluschi o da altre fonti. L’opzione di integrare la loro dieta con colesterolo si applica sia in fase di ingrasso che nelle prime fasi di vita in incubatoi e vivai,»; 3) all’articolo 27, paragrafo 1, la lettera f) è sostituita dalla seguente: «f) le sostanze minerali (anche oligoelementi), le vitamine, gli aminoacidi e i micronutrienti, a condizione che: i) il loro impiego negli alimenti per il consumo normale sia «direttamente previsto per legge», cioè direttamente previsto da disposizioni del diritto dell’Unione o da disposizioni del diritto nazionale compatibili con il diritto dell’Unione, con la conseguenza che gli alimenti non possano essere immessi sul mercato come alimenti per il consumo normale se tali sostanze minerali, vitamine, aminoacidi o micronutrienti non sono stati aggiunti; o ii) per quanto concerne gli ali-

menti immessi sul mercato come alimenti dotati di caratteristiche o effetti particolari in relazione alla salute o all’alimentazione o in relazione alle esigenze di gruppi specifici di consumatori: — nei prodotti di cui all’articolo 1, paragrafo 1, lettere a) e b), del regolamento (UE) n. 609/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, il loro impiego sia autorizzato da detto regolamento e dagli atti adottati sulla base del suo articolo 11, paragrafo 1, per i prodotti in questione, oppure — nei prodotti disciplinati dalla direttiva 2006/125/CE della Commissione, il loro impiego sia autorizzato da detta direttiva, o — nei prodotti disciplinati dalla direttiva 2006/141/CE della Commissione, il loro impiego sia autorizzato da detta direttiva. 4) all’articolo 42, lettera b), la data «31 dicembre 2018» è sostituita dalla data «31 dicembre 2020»; 5) all’articolo 43, il secondo comma è sostituito dal seguente: «La percentuale massima di mangimi proteici non biologici autorizzata nell’arco di 12 mesi per tali specie è pari al 5 % per gli anni civili 2018, 2019 e 2020.»; 6) all’articolo 92 bis è aggiunto il seguente paragrafo 1 bis: «1 bis. Qualora uno Stato membro rilevi irregolarità o infrazioni inerenti all’applicazione del presente regolamento, per un prodotto proveniente da tale Stato membro e che reca le indicazioni di cui al titolo IV del regolamento (CE) n. 834/2007 e al titolo III del presente regolamento o all’allegato XI del presente regolamento, e se


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tali irregolarità o infrazioni hanno implicazioni per uno o più altri Stati membri, ne informa quanto prima lo Stato membro o gli Stati membri interessati, gli altri Stati membri e la Commissione, trami-

te il sistema di cui all’articolo 94, paragrafo 1, del presente regolamento.»; 7) l’allegato I è sostituito dal testo che figura nell’allegato I del presente regolamento;

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8) l’allegato II è sostituito dal testo che figura nell’allegato II del presente regolamento; 9) l’allegato VIII bis è sostituito dal testo che figura nell’allegato III del presente regolamento.

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Difesa del Made in Italy, export e innovazione le leve del successo nel futuro Lo scorso novembre Business School, in collaborazione con Il Sole 24 Ore e con il patrocinio di Coldiretti, Confagricoltura, Federalimentare, Federvini e UIV Sviluppo, ha organizzato la 6a edizione del Forum Food & Made in Italy, in questa occasione dedicato principalmente a sostenibilità e innovazione. Il Forum si è aperto con un focus sull’evoluzione dei modelli di consumo alimentari, tema approfondito da Alberto Zunino, Partner e Managing Director The Boston Consulting Group, mentre una tavola rotonda ha discusso delle forme di alleanza e di sinergia attivabili per affrontare le sfide poste dall’internazionalizzazione delle imprese italiane. In questo ambito Paolo Zanetti, vicepresidente di Federalimenta-

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re con delega per il Made in Italy, ha sottolineato che “l’Italian sounding non si combatte con i bollini ma con buoni accordi internazionali, per ottenere i quali dobbiamo pesare di più in Europa mandando al Parlamento europeo persone valide. Il vicepresidente di Federalimentare ha anche affermato che l’embargo europeo alla Russia “è stato un completo autogol” e “un danno enorme” per l’agroalimentare italiano, visto che la Russia era un mercato che cresceva, mentre più gli anni passano, più sarà difficile da affrontare e ci vorranno degli anni prima di recuperare le posizioni perse una volta che si riapriranno i confini. Sul tema della difesa del Made in Italy alimentare, l’amministratore delegato di Fiere di Parma An-

tonio Cellie ha sottolineato che è necessario resistere alla concorrenza estera non solo con i prodotti ma con la promozione del territorio, perché il nostro asset distintivo non è solo avere prodotti premium, dop, igp ma poter contare su una categoria imprenditoriale legata al territorio che continua a innovare nella tradizione. Cellie ha quindi proseguito ricordando come oggi noi nel mondo non competiamo più solo con l’Italian sounding ma anche con produttori locali che sono ispirati al nostro saper fare, quindi con l’olio tunisino spremuto a freddo, con il formaggio grande naturale che viene fatto in Winsconsin, sottolineando che questa dimensione competitiva deve ispirare nuove politiche di marketing delle aziende italiane, come si fa a Cibus, non vendendo prodotti ma prodotti legati ai loro territori, legati a generazioni imprenditoriali. Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha affermato che all’agricoltura italiana, per migliorare la competitività e raggiungere nuovi mercati, servono migliori infrastrutture per il trasporto merci, da quelle stradali alle vie su rotaia, agli aeroporti, soprattutto visto e considerato che i Paesi che ci fanno concorrenza, come la Spagna, su questo fronte sono messi molto meglio di noi, con tempi di consegna del 60% inferiori, e quindi vincenti sui mer-


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cati nordeuropei. Per il presidente di Coldiretti inoltre serve “uno sviluppo di ferrovie e aeroporti per andare incontro allo sviluppo delle consegne su ordini online” perché “saremo in grado di conquistare nuovi mercati solo se li raggiungeremo velocemente”, senza dimenticare che “se non abbiamo i cantieri oggi, nel 2030 non ce la faremo a spostare il trasporto da gomma a rotaia” come richiesto dall’Europa per rispettare le normative sulle emissioni.

Il punto sulle etichette I lavori sono proseguiti con una tavola rotonda centrata sugli aspetti chiave alla base dell’industria alimentare 4.0, a cui sono intervenuti Alessandra Argiolas, Responsabile Marketing e Organizzazione Argiolas Formaggi, Pino Calcagni, Presidente Gruppo Besana, Gianpiero Calzolari, Presidente Gruppo Granarolo, Massimo Ferro, CFO e Corporate Strategy Director Nestlé Italiana, e Riccardo Felicetti, Amministratore Delegato Pastificio Felicetti. “Sulle etichette a semaforo dobbiamo fare la massima resistenza possibile”, ha affermato il presidente del gruppo Granarolo Gianpiero Calzolari, spiegando di ritenere che sia una proposta frutto di “logiche commerciali che vengono ammantate di altro”. Sull’introduzione del bollino “a semaforo” sui prodotti alimentari, Massimo Ferro, Cfo e corporate strategy director di Nestlé Italiana, ha dichiarato che Nestlé Italia non è contraria all’introduzione. Per Ferro, il rischio più che da un bollino di questo tipo (rosso, giallo e verde a seconda dei valori di una serie di ingredienti, quali sale, zucchero, ecc. per dare una indicazione al consu-

matore sulla salubrità del prodotto) è la “proliferazione di sistemi diversi in ogni Paese” che “potrebbe rappresentare un rischio per l’Europa”. Nestlé spera, piuttosto, in “un sistema comune, omogeneo, altrimenti bisogna fare 100 etichette diverse”, aggiungendo che comunque “auspichiamo che (il bollino) sia basato sulla porzione e non su altre cose”. Il tema dell’innovazione e delle nuove tecnologie è stato alla base delle due successive tavole rotonde: la prima, centrata sul ruolo della blockchain come strumento per consentire la tracciabilità della filiera, mentre la seconda ha tracciato un quadro delle nuove frontiere dell’Agricoltura 4.0. Il focus del Forum Food & Made in Italy si è spostato quindi sui nuovi scenari del wine fra internazionalizzazione, politiche di pricing e nuove tecnologie, per concludere i lavori con una videointervista al Ministro Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio, che ha tratteggiato le priorità del proprio dicastero:

export, innovazione e riforma della Politica agricola comune. Per quanto riguarda l’export abbiamo ancora grandi margini di crescita, mentre in un’ottica di internazionalizzazione gli accordi bilaterali vanno visti come un’opportunità nel momento in cui garantiscono tutela ai prodotti alimentari di qualità italiani, mentre se non difendono le nostre specialità dall’Italian Sounding perdono molto del loro valore. Altro importante capitolo toccato dal ministro, e che è stato anche uno degli argomenti al centro del Forum Food & Made in Italy, è l’innovazione, un fronte sul quale è necessario fare di più, non perché in Italia non se ne faccia, ma perché  spesso mondo delle imprese e mondo accademico hanno comunicato poco tra loro. Decisiva, a parere del ministro Centinaio, sarà nel prossimo futuro la riforma della Politica agricola comune il cui negoziato con ogni probabilità entrerà nel vivo dopo la tornata delle elezioni europee. “Finora infatti – ha spiegato il ministro – si è parlato quasi esclusi-

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vamente di risorse finanziarie perché il principale rischio è che il budget subisca forti tagli in seguito alla Brexit. Per l’Italia si parla addirittura di 4 miliardi di euro in meno. Risorse alle quali gli agricoltori italiani non possono rinunciare”. Ma un altro fronte sul quale occorre compiere qualche passo avanti è quello del rapporto tra Stato e Regioni. Un rapporto non sempre fluido e che spesso ha de-

terminato una spesa inefficiente delle risorse Ue assegnate all’Italia. È intenzione del ministro chiedere a Bruxelles più flessibilità per fare in modo che le risorse non spese da una regione possano essere spostate su un’altra più efficiente oppure possano essere dirottate su obiettivi di interesse nazionale come l’emergenza Xylella o i danni da maltempo subiti recentemente da tante aree del Paese.

Sial si conferma think tank globale per l’industria e l’innovazione alimentare Si è concluso con un nuovo successo il Sial di Parigi, salone dell’alimentazione internazionale che in 5 giorni spumeggianti di ingredienti, ricette e sapori, in un’atmosfera “francese” ma con un tocco decisamente internazionale, si è confermato il think tank globale per l’industria alimentare e il laboratorio internazionale per l’innovazione alimentare in tutte le sue sfaccettature. Ad ottobre sono stati oltre 7.200 gli espo-

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sitori – 87% esteri – con più marchi che mai, ed oltre 310.000 i visitatori professionali (73% provenienti da fuori Francia), fra cui migliaia di compratori e influencer di tutto il mondo. Per dare un’ulteriore idea del successo dell’evento in cifre, si possono aggiungere 135 visite internazionali ufficiali, 250 “eventi nell’evento”, 2.355 innovazioni presentate per i SIAL Innovation Awards e 15 vincitori del Grand Prix.

Le parole d’ordine di questa edizione sono state: “Gusto, verità e senso”, tre valori che rappresentano lo scenario futuro verso cui gli operatori del settore alimentare si stanno rivolgendo. Crescono infatti le aspettative dei consumatori in termini di salute, autenticità, trasparenza e mangiar bene, il tutto mentre entro il 2050 aumenterà di 100 milioni il numero delle persone da nutrire. Tutto questo rende ancora più importante l’innovazione attraverso l’identificazione delle tendenze e la mappatura delle prospettive, illustrate nella quarta parte del nuovo ed esclusivo studio “Food 360” realizzato da Kantar TNS in associazione con il libro delle tendenze future curato da XTC World Innovation, insieme alle tendenze del mangiare fuori casa tracciate da GIRA Conseil. Inoltre, il futuro è stato rappresentato anche attraverso i prodotti selezionati nello spazio Foodtech, che ha proposto le innovazioni dell’intera filiera del cibo francese, mentre Ecotrophelia Europe ha offerto un’altra visione del cibo di domani, attraverso un concorso nazionale ed europeo di innovazione alimentare aperto agli studenti, un vero incubatore di idee per l’industria. Infine, fedele all’impegno di “ispirare ... e guardare più in profondità”, il Sial ha proposto, con Future Lab, un nuovo evento dedicato alle previsioni sul futuro dell’alimentazione che, attraverso un tunnel esperienziale, uno spazio dedicato alle start-up emergenti e strumenti di realtà virtuale, ha permesso ai visitatori di proiettarsi verso il Planet Food del 2030. L’attenzione all’innovazione è anche risultata evidente nel settore dedicato all’alimentazione alternativa e al suo Forum correlato, che ha avuto per protagonista il cibo più sano, con un’ampia offerta di proposte light ma anche golose. Il Sial tornerà a Parigi nel 2020.


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Un nuovo successo per il Save di Verona La 12ª edizione di Save, Mostra convegno delle Soluzioni e Applicazioni Verticali di Automazione, Strumentazione e Sensori tenutasi lo scorso ottobre a Verona, ha raccolto ancora una volta ottimi risultati. Oltre 7.400 visitatori e 213 gli espositori ne hanno confermato il ruolo di evento verticale di riferimento per gli operatori del settore e di occasione per favorire l’avviamento di progetti con le eccellenze del comparto, per avere una panoramica completa sulle ultime novità, per aggiornarsi, fare business e crescere professionalmente grazie ad un programma formativo ricco e articolato diviso tra sessioni congressuali e workshop tecnico-applicativi di approfondimento a cura delle aziende partecipanti. Ben 175 sono risultati gli autorevoli relatori che hanno partecipato a convegni, workshop, seminari e dibattiti, approfondimenti dal taglio tecnico-applicativo con focus sulle tematiche più calde dell’industria: IIoT, Industria 4.0 per il processo e per il manifatturiero, realtà aumentata, digitalizzazione, blockchain, sensoristica, asset management, manutenzione, sistemi di visione, monitoraggio e analisi, fino alle più innovative soluzioni specifiche per l’efficienza energetica e molto altro ancora. Ricordiamo in particolare l’apprezzato convegno collegato alla giornata verticale mcT Tecnologie per l’Industria Alimentare – Visione e Tracciabilità, dedicato alle novità nel campo dell’automazione nel settore Food & Beverage, con approfondimenti su efficienza energetica e produttiva, tracciabilità, automazione e IoT, Big Data, manutenzione impianti.

Fra i tanti operatori presenti all’edizione 2018 citiamo la presenza di una folta delegazione dalla Bielorussia, arrivata in mostra per incontrare operatori e aziende per promuovere opportunità e sviluppo di relazioni commerciali. Affollati anche gli oltre 50 workshop tecnico-applicativi di approfondimento a cura delle aziende partecipanti. Save 2018, che si è svolto in concomitanza con altri importanti eventi verticali sinergici quali MCM (Manutenzione Industriale), VPC (Valvole, Pompe e Componentisti-

ca), Acquaria (trattamento Acqua e Aria) e Home & Building (Home e Building automation), tornerà nel 2019 a Milano il 18 aprile con molte altre interessanti novità per gli operatori del settore, e a seguire il 23 e 24 ottobre a Verona.

Alleanza per la ricerca nel settore lattiero-caseario ARA Piemonte, ARA Veneto, ARA Sardegna e alcuni tra i più importanti centri di ricerca nazionali hanno recentemente avviato il progetto triennale “Innovations in Italian Dairy Industry for the enhancement of farm sustainability, milk technological traits and cheese quality” finanziato da AGER nell’ambito del settore Prodotti lattiero-caseari, un’iniziativa che si rivolge al comparto nazionale contemplando le produzioni casearie di pregio DOP (Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Casatella, Pecorino, Gorgonzola, ecc.) al fine di sostenere tutti gli attori della filiera lattiero-casearia regionale e nazionale e di rispondere in modo concreto a esigenze moderne e attuali. Il progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento nell’ambito del bando AGER 2017 – sezione Prodotti lattiero-caseari indetto da AGER – Agroalimentare e ricerca che dal 2008 rappresenta la prima esperienza italiana che vede un gruppo di Fondazioni di origine bancaria unite per promuovere e sostenere progetti di ricerca innovativi per consolidare la leadership dei prodotti made in Italy, garantire ai consumatori cibi di alta qualità, coniugare rese elevate con la sostenibilità ambientale delle filiere agricole. Il progetto, che verrà realizzato in collaborazione con alcuni tra i più importanti centri di ricerca nazionali, prevede una prima azione in allevamento con lo sviluppo di sistemi innovativi per la produzione di foraggi ad alta qualità per l’alimentazione delle vacche al fine di migliorare l’efficienza tecnica, la sostenibilità economica e ambientale. L’implementazione di modelli MIRS/NIRS per l’analisi della qualità nutrizionale ed organolettica dei prodotti, rivolta con particolare attenzione ai parametri connessi alla resa casearia, rappresenta un elemento fondamentale di innovazione e sostegno tecnico per gli operatori del settore. I nuovi approcci integrati per il monitoraggio dei microbioti anti-caseari e tecnologici e la realizzazione di sensori di gas non distruttivi per MAP dei prodotti lattiero-caseari rappresentano una forte evoluzione del grado di innovazione.

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Polo di innovazione per il settore degli snack Mondelez International, leader globale nel settore dello snacking che opera in 160 Paesi del mondo con un fatturato di circa 26 miliardi di dollari, ha annunciato che lancerà SnackFutures, un polo di innovazione all’avanguardia per trarre il massimo dalle nuove tendenze, mobilitare il talento imprenditoriale e le tecnologie al fine di creare e far crescere i piccoli brand con un potenziale su larga scala. Strutturato per riunire talenti interni, un’ecosistema di partnership esterne e finanziamenti dedicati, si concen-

trerà sulla reazione di nuovi brand e attività in aree strategiche, sull’innovazione di piccoli brand Mondelez con potenziale su larga scala e sullo sviluppo di nuovi business insieme a nuovi imprenditori. Scopo del progetto, che darà accesso ad opportunità di crescita in tutto il mondo in risposta alle tendenze emergenti e alle preferenze dei consumatori, è quello di contribuire con 100 milioni di $ alla crescita dei ricavi entro il 2022. SnackFutures, lanciato ufficialmente il mese scorso con un team

interfunzionale di leader con competenze specifiche in brand marketing, consumer insight e nella ricerca e sviluppo, così come nell’innovazione e nello sviluppo corporate, è alla ricerca di persone creative, imprenditori e partner con grandi idee o capacità nell’ambito dello snacking pronti ad entrare a far parte di questo hub. Per i progetti di innovazione iniziale del programma, SnackFutures cercherà imprenditori, fornitori, nutrizionisti, ingegneri che operano in campo alimentare e tecnologico e altri potenziali partner per collaborare nelle tre aree chiave di snack e ingredienti per il benessere, snack e ingredienti di alta qualità, piattaforme e capacità digitali.

Approccio semplificato per facilitare le donazioni di prodotti alimentari L’EFSA ha sviluppato un nuovo approccio di gestione della sicurezza alimentare che rende più semplice per i piccoli dettaglianti donare prodotti alimentari. Questo sistema semplificato implicherebbe che i rivenditori non sono tenuti ad avere una conoscenza dettagliata dei pericoli specifici. Comprende misure per verificare che il cibo donato sia sicuro, come ad esempio il controllo della durata di conservazione, il mantenimento della catena del freddo e la garanzia della comunicazione tra donatore e ricevente. Con il nuovo sistema i dettaglianti devono solo essere consapevoli della eventuale presenza di pericoli fisici, chimici, biologici oppure di allergeni, e che la mancata esecuzione di attività di control-

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lo essenziali – come la separazione dei prodotti crudi da quelli cotti – potrebbe rappresentare un rischio per i consumatori. L’approccio è rivolto a centri di distribuzione alimentare, supermercati, bar, ristoranti e altri piccoli rivenditori. Garantire la sicurezza di un prodotto alimentare donato è particolarmente impegnativo perché l’alimento potrebbe essere prossimo alla fine della sua durata di conservazione e anche perché diversi soggetti sono coinvolti nella filiera di donazione alimentare. Il parere scientifico aiuterà donatori e riceventi di alimenti (banchi alimentari e altre organizzazioni caritatevoli) grazie alla definizione di sistemi di gestione della sicurezza alimentare semplificati per garantire la ridi-

stribuzione di alimenti sicuri a chi ne ha bisogno. Il nuovo approccio utilizza chiari diagrammi di flusso per riassumere le fasi di produzione e semplici tabelle per accompagnare i rivenditori attraverso il processo di gestione della sicurezza alimentare dall’individuazione dei pericoli alle misure di controllo, in linea con le normative vigenti. I diagrammi e le tabelle sono generici e possono essere adattati dagli operatori del settore alimentare alle proprie attività commerciali. In un precedente parere scientifico l’EFSA ha sviluppato un semplice sistema di gestione della sicurezza alimentare per altri cinque tipi di piccole imprese alimentari: macellerie, panetterie, pescherie, negozi di alimentari e gelaterie.


IL TESTO INDISPENSABILE PER L’INDUSTRIA DELLA CARNE

CARNE

Detergenza e disinfezione dall’allevamento al prodotto MARIO STANGA 566 pag. Rilegato (2017) € 49.00 App per iPad € 29,99 ISBN: 978-88-96027-33-2

Il libro nasce dall’esperienza quarantennale dell’autore nella ricerca formulativa di detergenti e di disinfettanti e nella risoluzione di problemi di sanificazione nell’industria alimentare, in particolare nella filiera della carne. È stato perciò con- cepito con lo scopo di radunare in un’unica entità le basi dell’interazione tra con- taminazione e prodotti di sanificazione e di sviluppare i concetti chimici e micro- biologici che supportano la detergenza e la disinfezione dall’allevamento agli im- pianti e agli ambienti coinvolti nella grande industria di trasformazione e nei picco- li laboratori di produzione. Poiché l’esperienza ha permesso di codificare i princi- pali e ripetitivi errori che si incontrano nella prassi operativa, si è cercato nel libro di trasmettere questa esperienza così da aiutare a prendere coscienza del problema, inquadrarlo negli aspetti tecnici e suggerire le soluzioni più logiche e più sperimen- tate a risolverlo.

INDICE Parte prima PRINCIPI E FENOMENI CHIMICO-MICROBIOLOGICIDELLA SANIFICAZIONE 1 Introduzione 2 Chimica e problemi dell’acqua industriale 3 Carne e sua contaminazione 4 Detergenti e disinfettanti 5 Disinfezione 6 Sanificazione 7 Metodi di sanificazione Parte seconda APPLICAZIONE DELLA SANIFICAZIONE 8 Allevamenti intensivi 9 Filiere di trasformazione 10 Sanificazione nella Grande

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Ai sensi dell’Art 11 della Legge 675/96 ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento ed alla comunicazione degli stessi firma

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Distribuzione Organizzata (GDO) 11 Corrosione e prevenzione 12 Torre evaporativa o di raffreddamento 13 Trattamento delle caldaie per la produzione di vapore 14 Trattamento dei reflui 15 Tecnologia-cultura-sostenibilità Appendice L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA DALLE AZIENDE Qualsiasi strumento, contenitore ed attrezzatura utilizzato nell’industria della carne dev’essere perfettamente lavato e igienizzato Igiene: “dalla fattoria al consumatore” Un approccio integrato all’intera filiera

Scegliamo di pagare l’importo € ................................ Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa Bonifico bancario IBAN IT66U0306930757100000011983 C.C. postale n. 10846103 intestato a Chirotti Editori srl - Pinerolo Contrassegno al postino, solo per l’Italia Carta di credito: Scadenza ............................... n.carta titolare carta

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Gli appuntamenti 2019 sull’automazione ANIE Automazione e Messe Frankfurt Italia organizzano anche per il 2019 una serie di forum divulgativi che vogliono rappresentare un’opportunità continua di formazione e informazione sulle tematiche più attuali che coinvolgono il sistema industriale italiano e in particolare il settore dell’automazione. L’obiettivo è valorizzare le competenze tecnologiche presenti nel nostro Paese e offrire possibilità di confronto e di networking tra gli operatori del mercato, anticipando i trend e agevolando lo sviluppo del business. Grazie alla sinergia sviluppatasi fra ANIE Automazione – punto di riferimento per le imprese fornitrici di tecnologie per l’automazione di fabbrica, di processo e delle reti – e Messe Frankfurt Italia si è sviluppata una rete di appuntamenti ancora più capillare e riconosciuta dal tessuto industriale del territorio allo scopo di divulgare la conoscenza delle tecnologie e della loro promozione sul mercato. La 1a edizione del Forum Software Industriale – “L’evoluzione delle tecnologie software nell’Industria 4.0” – si terrà a Milano il 6 febbraio 2019 al Museo della Scienza e della Tecnologia. Smart Manufacturing, Virtual Manufacturing e Augmented Reality, Intelligent and Connected Product e Industrial Cyber Security saranno i quattro focus al centro del Fo-

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rum, dedicato specificamente all’evoluzione delle tecnologie software nell’Industria 4.0. L’area espositiva, che riunirà aziende specializzate in software e in IT, sarà il luogo di confronto tra operatori del settore, rappresentativo delle più innovative soluzioni. Verrà inoltre presentato un modello concreto di stima del ROI per un investimento in software industriale, realizzato sullo studio condotto da ANIE Automazione in collaborazione con l’Università di Pisa, l’Università degli Studi di Firenze e con la Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa. Bologna proporrà invece, il 25 giugno 2019, lo Smart Vision Forum, iniziativa che nasce dalla collaborazione di due associazioni di settore – AIdAM (Associazione italiana di automazione meccatronica) e ANIE Automazione – e che prevede di dare spazio alle attività di divulgazione dei sistemi di visione, tra le tecnologie ritenute abilitanti per lo smart manufacturing. Partendo dal Forum si pone il focus sul futuro della machine vision e sull’impatto in questo comparto tecnologico dell’intelligenza artificiale. Non solo manifatturiero, quindi, ma anche applicazioni in altri settori in cui il ruolo dei sistemi di visione è destinato a divenire sempre più strategico. Si terrà in Toscana, in settembre, il Forum Meccatronica, nato nel 2014 dalla collaborazione di

Messe Frankfurt Italia con il Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione come momento di confronto tra gli attori della filiera dell’automazione industriale: fornitori di soluzioni e prodotti incontrano costruttori di macchine, integratori di sistemi e utilizzatori finali per discutere delle più innovative soluzioni tecnologiche presenti sul mercato. Un evento itinerante in costante crescita (l’ultima edizione si è conclusa con 35 espositori e 708 visitatori), che si rivolge e coinvolge il territorio in cui prende forma. Ne è testimonianza la ricerca promossa dal Forum e svolta dal Politecnico di Milano, che indaga sulle competenze Meccatroniche territoriali. Una “mappatura” che si focalizza annualmente sul tessuto imprenditoriale di riferimento con l’obiettivo di investigare la capacità di innovazione nel comparto dell’industria meccatronica e dell’automazione. Ricordiamo infine il Forum Telecontrollo, a Firenze il 23 e 24 ottobre 2019, una Mostra-convegno itinerante, con cadenza biennale, promossa dal Gruppo Telecontrollo, Automazione e Supervisione delle Reti di ANIE Automazione e organizzata dal 2013 da Messe Frankfurt Italia. Un appuntamento da sempre caratterizzato da sessioni convegnistiche, incontri e contributi di elevata qualità, che coinvolge i protagonisti dell’industria, dei


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servizi, delle utenze e delle istituzioni. Tema della prossima edizione sarà: “Telecontrollo Made in Italy. Trasformazione digitale: modelli di business e competenze” e sarà l’occasione per parlare di cloud, intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale, 5G e protocolli di comunicazione, sicurezza informatica, ma anche di efficienza delle reti, di mobilità sostenibile e di città intelligenti. Saranno portate le eccellen-

ze in termini di applicazioni e esperienze realizzate dai principali fornitori di tecnologia del telecontrollo; le sessioni plenarie consentiranno di creare le condizioni per instaurare dialogo e collaborazione tra gli stakeholder. In contemporanea, un ampio spazio espositivo consentirà un confronto diretto con i principali operatori, per visionare soluzioni e incontrare esperti di tecnologie e applicazioni.

Enolitech e Fieragricola insieme nel 2020 Se la prossima edizione di Enolitech – Beverage Business Evolution, il salone internazionale delle tecnologie innovative applicate alla filiera del vino, dell’olio e del beverage in genere, si terrà a Verona dal 7 al 10 aprile 2019 all’interno della cornice del Vinitaly, affiancando Vinitaly Design, e non più in autonomia nei primi mesi dell’anno come già annunciato, quella del 2020 si svolgerà, sempre a Verona, dal 29 gennaio al 1° febbraio, questa vol-

ta in concomitanza con la 114ª Fieragricola, dimostrando come il mercato abbia compreso la coerenza di un progetto dedicato alle tecnologie che abbracciano i settori dal campo alla trasformazione fino alla distribuzione, dedicate alle filiere vino, olio e del beverage in genere. La joint-venture Verona Parma Exhibition (VPE) evidenzia tutte le sue potenzialità, come già sta avvenendo per lo sviluppo di Cibus e Vinitaly in Italia e all’estero; in questo

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specifico caso, un progetto nato con l’obiettivo di capitalizzare il know how di Verona nei settori agricolo e vitivinicolo, e di Parma in quelli beverage e tecnologie alimentare. La scelta di riprogrammare le date è stata dettata dal senso di responsabilità verso il settore fieristico, che in alcuni ambienti ha recepito questo nuovo progetto di Enolitech come potenzialmente ostile ad altre manifestazioni, mentre la filosofia che ha portato alla creazione di VPE è quella di aggregare e costruire progetti al servizio del sistema. La 22ª edizione di Enolitech troverà collocazione all’interno dei padiglioni espositivi di Vinitaly 2019, mantenendo un’offerta espositiva altamente specializzata sulle tecnologie innovative dei settori vinicolo e olivicolo; mentre la parte merceologica connessa alle attività di ristorazione e sommelerie rientra nel nuovo più ampio progetto espositivo denominato “Vinitaly Design”. Nel 2020 Enolitech, come evidenziato, sarà invece in calendario contemporaneamente alla 114ª edizione di Fieragricola, che già prevede una verticalità dedicata al vigneto-frutteto.

A Napoli il 9° Shelf-Life International Meeting Il Gruppo Scientifico Italiano di Packaging Alimentare – GSICA – in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Napoli “Federico II” e con l’Istituto di polimeri, compositi e biomateriali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, organizza la nona edizione del Meeting internazionale sulla Shelf-Life, SLIM 2019, in programma dal 17 al 20 giugno 2019 a Napoli. Si tratta di un forum internazionale consolidato dedicato alla presentazione degli sviluppi attuali e della direzione che prenderanno in futuro le ricerche e le applicazioni sulla shelf-life degli alimenti confezionati. La nona edizione si concentrerà sulla valutazione, la previsione e l’estensione della shelf-life applicando tecnologie e materiali nuo-

vi, sicuri e sostenibili. La struttura della conferenza, l’eterogeneità dei partecipanti e l’accurata selezione dei contributi provenienti dall’industria e da istituzioni accademiche contribuiranno in modo significativo al progresso delle conoscenze, al fine di promuovere discussioni scientifiche e rafforzare ulteriormente la cooperazione nell’ambito della ricerca. In particolare, questa nona edizione sarà strutturata nelle seguenti sessioni: Valutazione e previsione della durata di magazzino, Nuove tecnologie per l’estensione della durata di magazzino, Nuovi materiali per l’estensione della durata di conservazione, Sostenibilità e durata, Materiali di imballaggio e problemi di sicurezza.

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Previsioni di crescita per il Cibus Tec Cibus Tec, il salone del processo e del confezionamento alimentare nel cuore della Food valley italiana, torna a Parma dal 22 al 25 ottobre 2019 con una nuova edizione che, visto l’alto livello di adesioni già confermate, si prospetta come un successo. Oltre 1.000 espositori presenteranno soluzioni pionieristiche e sistemi di produzione all’avanguardia su 120.000 m2 di area espositiva a 35.000 professionisti del settore alimentare e delle bevande, provenienti da oltre 100 Paesi. Il salone promuove da sempre l’incontro fra le migliori tecnologie e l’evoluzione dei trend di consumo, offrendo la più completa vetrina di soluzioni – dagli ingredienti alle tecnologie di processo, dal packaging alla logistica – dedicate al settore alimentare e delle bevande. In particolare, l’offerta si declina in diversi settori merceologici. Quello di Frutta e Vegetali rappresenta la più completa vetrina di tecnologie dedicate al settore, dalle conserve ai surgelati, dai succhi ai convenience food, mentre per quanto riguarda il comparto di latte e derivati, gelato e dessert, da oltre 40 anni Cibus Tec propone l’incontro fra le migliori soluzioni tecnologiche e l’evoluzione dei trend di consumo. In vetrina anche carni e prodotti ittici, che a Parma trovano una delle piattaforme preferite dall’industria globale delle carni grazie alla forza di un distretto con oltre 500 aziende alimentari del settore, best practice esportate in tutto il mondo e contenuti sviluppati da Cibus Tec nel tempo. Gli altri settori merceologici rappresentati sono: prodotti da forno e derivati dai cereali – snack, che comprende tendenze fonte di op-

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portunità future per l’industria, come prodotti funzionali, alimenti Free From, diversificazione e nuove occasioni di consumo come le colazioni on-the-run; prodotti dolciari; piatti pronti, un comparto che

a Parma si confronta e pianifica gli investimenti tecnologici; bevande; caffè; packaging; logistica; ingredienti e food safety, dove quest’ultimo è fra i temi di maggiore rilievo e impone a tutti gli operatori una crescente consapevolezza e conoscenza delle tecniche di analisi e prevenzione per garantire qualità totale al consumatore.

A Rimini il salone delle nuove esigenze alimentari Le nuove esigenze alimentari sempre più diffuse nel nostro Paese avranno un loro salone di riferimento in Foodnova, l’evento che, dal 16 al 19 novembre 2019 riunirà alla Fiera di Rimini le ormai consolidate Gluten Free Expo e Lactose Free Expo – dedicate rispettivamente ai prodotti che rispondono alle esigenze di chi soffre di intolleranza al glutine e al lattosio – e le new entry Expo Veg ed Ethnic Food Expo. In particolare, Expo Veg presenterà i migliori prodotti alimentari adatti alla scelta vegetariana e vegana per condividere benessere, sensazioni, scelte e stili di vita, visto e considerato che, secondo Iri European Shopper Survey, l’11% di tutti i prodotti alimentari e delle bevande lanciati sui mercati internazionali sono vegetariani e i ristoranti che in Italia hanno menù dedicati sono circa 53 mila. Ethnic Food Expo sarà invece la vetrina delle espressioni culinarie legate all’identità, alla tradizione e alla cultura di Paesi e popoli che rispecchiano le esigenze di un mercato sempre più internazionale ed eterogeneo, come ad esempio il cibo halal e la cucina kosher. In un contesto multietnico e di mercati

globali, si aprono infatti nuove opportunità per le aziende che puntano non solo ad esportare, ma anche ad offrire sul nostro territorio la qualità dei propri servizi e prodotti, sia ad una clientela residente nel nostro Paese, sia internazionale, grazie anche ai flussi turistici. Il mercato lo conferma: in base ai dati Nielsen, infatti, il 52% degli italiani consuma stabilmente piatti etnici e il 42% di chi mangia fuori casa lo ha fatto almeno una volta in ristoranti etnici. Si stima inoltre che il mercato del cibo italiano halal valga attualmente circa 5 miliardi di euro e sia destinato ad aumentare, non solo grazie alla popolazione residente, ma anche al turismo. Sono 500 le aziende italiane certificate dalla World Halal Authority, operanti prevalentemente nel settore carni. Secondo UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il mercato kosher vanta un tasso di crescita medio del 12% annuo. A livello internazionale, in Paesi come gli Stati Uniti, Israele e nord-est Europa si registrano tassi di crescita sempre più elevati. Per quanto riguarda l’Italia, il mercato è in via di sviluppo, soprattutto negli ultimi anni.


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Si prepara una nuova edizione di Upakovka Dal 29 gennaio al 1° febbraio 2019 il centro espositivo AO Expocentre Krasnaja Presnja di Mosca ospiterà una nuova edizione di Upakovka, il più grande salone dell’industria dell’imballaggio e della relativa industria di trasformazione russa, che in questa occasione si concentrerà soprattutto sulle tecnologie di processo, imballaggio e delle bevande. I segnali sono promettenti e sono attesi circa 850 espositori fra Upakovka e il salone parallelo Interplastica: dopo i cauti consumi registrati negli anni di recessione, i russi si stanno sempre più rivolgendo a soluzioni di confezionamento di alta qualità. Inoltre, sta aumentando il consumo di bevande analcoliche e la Russia sta risolutamente portando avanti la sua politica di

sostituzione delle importazioni, potenziando le capacità produttive locali, il che ha fatto crescere la domanda di tecnologie di confezionamento, lavorazione, imbottigliamento e riempimento. Ancora una volta il salone proporrà prodotti e soluzioni promettenti dell’intera catena del valore per i gruppi target di alimenti, bevande, prodotti dolciari e da forno, prodotti farmaceutici, cosmetici, beni di consumo non alimentari e beni industriali, con particolare attenzione alle tecnologie di processo e confezionamento, per cui la parte relativa all’imballaggio del prossimo evento è di nuovo in notevole espansione. Saranno presenti a Upakovka 2019 anche diverse aziende della rete “Processing & Packaging -

The High Tech Italian Way” e membri di UCIMA, l’Associazione nazionale dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio. Poiché il salone moscovita è organizzato sotto l’egida dell’Interpack Alliance, il tema speciale “innovationparc” dell’Interpack di Düsseldorf avrà un ruolo importante in Russia, proponendo temi come “Innovazione digitale per il packaging e l’etichettatura”, “Packaging design”, “Riciclaggio e rifiuti di imballaggio” e, per la prima volta, “Packaging farmaceutico ed etichettatura”. Inoltre, sarà nuovamente presente un’area dedicata al tema Save Food in collaborazione con l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, la FAO.

Tante iniziative collaterali al Biofach Dal 13 al 16 febbraio 2019 Norimberga torna ad essere la capitale del biologico con il Biofach, giunto alla 30ª edizione, alla quale sono attesi 2.900 espositori e oltre 50.000 visitatori professionali, insieme a un’incomparabile varietà di prodotti, novità fonte ispirazione, numerose idee sui trend nel food e nell’assortimento merceologico, nonché di molteplici opportunità di networking. Anche il congresso Biofach 2019 promette contributi scientifici di pregio e relatori di fama, impegnati a discutere del “Sistema bio: sano nel suo complesso”.

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Nello Spazio Novità verranno presentate circa 600 proposte inedite, e qui si potrà votare per il prodotto ritenuto più innovativo e interessante. Dell’area tematica Novità & Trend farà inoltre parte lo stand collettivo riservato alle giovani aziende innovative tedesche, che presenterà 25 newcomer e start-up. Agli ambiti merceologici dell’olio d’oliva, del vino e del vegano saranno dedicate anche nel 2019 apposite aree espositive: il Pianeta Olio D’oliva, il Pianeta Vino e il Pianeta Vegan, tutte sezioni ap-

partenenti all’area tematica Vivere & Scoprire. Oltre alle presentazioni prodotto, elemento costitutivo dei rispettivi spazi saranno, come consueto, le degustazioni e il programma collaterale di impronta tecnica, con la premiazione delle eccellenze. Dell’area tematica Vivere & Scoprire fa anche parte la seconda edizione dell’incontro “Bio sin dagli inizi” che, sotto forma di mostra speciale, proporrà numerose iniziative sul tema della selezione biologica di piante e animali. Essenziale per una panoramica a 360 gradi è l’area tematica Cono-


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scere & Imparare di cui fanno parte, oltre al congresso Biofach (al quale si attendono di nuovo pressoché 8.000 partecipanti in circa 150 singoli appuntamenti), il Treffpunkt Generation Zukunft (Incontro “Generazione futuro”), il Fachhandelstreff (Incontro del commercio specializzato) e il Treffpunkt Initiativen & NGOs (Polo d’incontro “Iniziative & ONG”). Temi del congresso saranno biodiversità, fertilità del suolo, acqua pulita, piante robuste, benessere animale e stili alimentari, ma anche le relazioni esistenti tra agricoltura, trasformazione, alimentazione e salute, per capire quale sia il contributo fornito dal biologico. Già da molti anni il Biofach si occupa molto intensamente della prossima generazione del settore bio con il Treffpunkt Generation Zukunft (Incontro “Generazione futuro”). Di questo fanno parte la Borsa del lavoro, il polo carriera “Karrieretreff” e un premio per la ricerca nel campo degli alimenti biologici. Anche alla prossima edizione del salone l’incontro del commercio specializzato darà spazio a temi come lo sviluppo concertato

di strategie commerciali proiettate al futuro e i possibili approcci risolutivi alle sfide del momento. Essendo il biologico da sempre sinonimo di responsabilità, al Polo d’incontro “Iniziative & ONG gli operatori professionali incontreranno in più organizzazioni non governa-

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tive che forniscono un contributo prezioso al bene comune della società. In questo ambito si discuteranno insieme aspetti come la gestione responsabile delle risorse naturali, il commercio equo e solidale, la regionalità, il benessere animale e la biodiversità.

Il salone australiano del processing & packaging Dal 26 al 29 marzo 2019 Melbourne sarà al centro dell’attenzione del settore del processo e dell’imballaggio dell’area oceaniana con Auspack, il salone delle innovazioni e delle principali tendenze per i comparti alimentare, delle bevande e farmaceutico e il luogo ideale per visionare le tecnologie più recenti e le ultime tendenze globali, soprattutto in materia di macchine sempre più veloci e flessibili, sistemi controllo e tracciabilità, imballaggi intelligenti, stampa digitale, soluzioni Industry 4.0 e robot. La fiera si occuperà anche di accessibilità e praticità, e-commerce, livel-

lo di base, sicurezza e disponibilità alimentare, oltreché di soluzioni sostenibili. In abbinamento all’esposizione si terrà la conferenza su business e industria, in programma il 26 e 27 marzo, che vedrà alternarsi relatori di fama che proporranno casi studio, sessioni di Domande & Risposte interattive e sessioni plenarie, ispirate ai due temi centrali di Processo & Packaging e Crescita del business, incentrati sulle innovazioni in ambito tecnologico e di design, progettazione di sistemi, la fabbrica del futuro, sfide e opportunità in materia di sostenibilità.

Londra ha il suo salone del processo e confezionamento per il food & beverage Dal 18 al 20 marzo 2019 il centro conferenze e mostre ExCeL di Londra ospiterà Pro2Pac, l’evento completo per il processo e il confezionamento nell’industria alimentare e delle bevande che si terrà contestualmente ad IFE (The International Food & Drink Event). Dedicato agli operatori dell’intera filiera del food & beverage, alimenti e bevande, il salone rap-

presenta un’interessante occasione a cadenza biennale di incontro fra produttori, tecnici e specialisti di design. All’edizione di quest’anno sono attesi oltre 120 fornitori leader di macchinari e soluzioni, ed è previsto uno stimolante programma di seminari per scoprire il futuro del packaging.

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Buone previsioni per il salone globale dell’industria della carne Dal 4 al 9 maggio 2019 la fiera di Francoforte ospiterà una nuova edizione di Iffa, la fiera numero uno dell’industria della carne che, all’insegna del nuovo motto “Meet the Best”, si ripromette di stabilire nuovamente gli standard tecnologici per il futuro e presentare l’intera filiera – dalle produzioni manifatturiere alle soluzioni hightech. Tutti i segnali indicano una crescita: Messe Frankfurt prevede la partecipazione di oltre 1.000 espositori da circa 50 Paesi. Su una superficie espositiva di circa 119.000 m2 lordi, pari a un incremento dell’8% rispetto alla passata edizione, i produttori presenteranno tecnologie innovative, nuove tendenze e soluzioni all’avanguardia per tutte le fasi del processo di lavorazione della carne: dalla macellazione e trinciatura alla lavorazione e trasformazione fino al confezionamento e alla vendita. Sono attesi 60.000 visitatori da 140 Paesi. Nel 2019 Iffa occuperà per la prima volta il nuovo e ultramoderno padiglione 12 e ciò consentirà la realizzazione di un circuito di visita in grado di collegare tutti i padiglioni riservati al salone. I visitatori beneficeranno così di percorsi di visita brevi e avranno la possibilità di acquisire rapidamente una panoramica completa dell’offerta merceologica. Gli espositori e i prodotti saranno ordinati in base alle fasi principali del processo di produzione della carne. Il prossimo anno i temi centrali dell’offerta merceologica e del confronto professionale saranno i seguenti: “Ottimizzazione della pro-

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duzione”, “Efficienza delle risorse”, “Food safety”, “Soluzioni digitali” e “Food trends”. L’ottimizzazione della produzione è un tema da sempre al centro dell’attenzione. Le aziende dell’industria alimentare e della lavorazione della carne possono ridurre tempi e costi grazie a processi produttivi perfettamente coordinati tra loro. Sempre più attenzione viene rivolta all’efficienza complessiva dell’impianto nell’atto di un nuovo acquisto, ma anche gli impianti esistenti nascondono spesso dei potenziali che dovrebbero essere valorizzati. Il dibattito sull’efficienza delle risorse offre numerose possibilità per ridurre i costi. La tecnologia dispone già oggi di molte soluzioni che contribuiscono a utilizzare l’energia, l’acqua e le materie prime nel modo più efficiente possibile. Nel settore del confezionamento la riduzione del consumo di materiali viene posta in primo piano. La food safety è un tema della massima priorità nel settore della lavorazione della carne. La tutela del consumatore e la sua legittima richiesta di qualità e conservabilità devono essere garantite attraverso la massima protezione del prodotto. Anche soluzioni innovative per il confezionamento offrono un contributo decisivo alla protezione di una materia prima pregiata come la carne. L’impiego di soluzioni digitali nella produzione è già realtà. I macchinari sono dotati di sensori, moduli radio e strumenti di misurazione che rilevano dati utili a moni-

torare la produzione e a migliorare i processi. L’obiettivo della “smart factory” consiste nel gestire processi complessi a regola d’arte, resistere ai periodi di inattività e poter reagire ai cambiamenti del processo produttivo in qualsiasi momento. Quando si parla di food trends al centro dell’attenzione vi è il consumatore. Nuovi prodotti, idee e ricette, “functional food” e “clean labelling” nel settore degli ingredienti, ma anche il persistente aumento dei prodotti convenience caratterizzano il settore della carne. Al centro dell’interesse troviamo anche nuovi concetti di vendita al dettaglio, i servizi online e le attuali tendenze nel “point of sale”. Oltre alle novità presentate dagli espositori, Iffa offre un ricco programma di eventi collaterali che riflette gli attuali sviluppi del settore. Novità dell’edizione 2019 saranno delle visite guidate attraverso la fiera, dove gli esperti del settore condurranno i partecipanti presso gli stand di espositori selezionati per offrire loro una panoramica delle innovazioni più interessanti. Inoltre, si terranno nuovamente i concorsi internazionali di qualità organizzati dalla Deutscher Fleischer-Verband (Associazione dei macellai tedeschi), mentre l’“Iffa Forum” fornirà conoscenze specializzate e nuovi impulsi sui principali temi dei settori: economia, tecnologia e sviluppo. Infine, nell’area “Iffa Kitchen” sarà mostrata una linea di produzione in funzionamento dal vivo.


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Ibie, il salone di riferimento per il bakery nelle Americhe L’International Baking Industry Exposition (Ibie), comunemente noto come Baking Expo e maggiore evento dell’industria dei prodotti da forno dell’emisfero occidentale, si terrà a Las Vegas dall’8 all’11 settembre 2019. Negli ultimi dieci anni, il salone ha goduto di un aumento del 65% delle presenze ed è sulla buona strada per una nuova edizione più grande di sempre, con oltre 1.000 espositori che proporranno le ultime novità in materia di automazione e tecnologie, ingredienti

e tendenze del settore lungo tutta la filiera dei prodotti cerealicoli. Novità di questa edizione sarà IbiEducate, evento che si snoderà lungo tutta la giornata inaugurale, per offrire ai partecipanti un’occasione di formazione mirata, progettata per fornire idee e strategie preziose per migliorare i prodotti da forno, ottimizzare la produzione e sostenere la crescita del business. Accanto a questa giornata, la formazione IbiEducate proporrà più sessioni teoriche, pratiche, tec-

niche e di lavoro incentrate su argomenti di gestione e marketing. Ibie sarà inoltre arricchito da due spazi all’avanguardia gestiti dalla Bread Bakers Guild of America e da Puratos, realizzati appositamente per supportare la crescita del segmento di mercato artigianale e specializzato, con concorsi, dimostrazioni speciali di chef famosi e Master Bakers certificati, degustazioni, sessioni di domande e risposte di esperti, dimostrazioni di espositori e molto altro.

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calendario

In rosso, le manifestazioni alle quali potete trovare le nostre riviste in distribuzione

IN ITALIA 19-23 GENNAIO 2019 - Sigep - Salone int. per panificazione, pasticceria, gelateria – Rimini - www. sigep.it 10-11 APRILE 2019 - Cibus Connect - Salone int. dell’alimentazione - Parma - www.cibus.it 6-9 MAGGIO 2019 - TuttoFood - Salone int dell’alimentazione - Milano - www.tuttofood.it 8-10 MAGGIO 2019 - Macfrut - Salone dell’ortofrutta - Rimini - www.macfrut.com

int.

28-30 MAGGIO 2019 - SPS IPC Drive - Salone int. dell’automazione - Parma - www.spsitalia.it 17-20 GIUGNO 2019 - Slim - Convegno int. sulla shelf-life degli alimenti - Napoli - www.gsica.net/ slim-2019 22-25 OTTOBRE 2019 - Cibustec - Salone int. dell’industria alimentare - Parma - www.cibustec.it 29 GENNAIO-1° FEBBRAIO 2020 - Fieragricola Salone int. della zootecnia da latte e da carne - Verona - www.fieragricola.it

18-20 MARZO 2019 - Pro2Pac - Salone int. del processo e confezionamento - Londra (Inghilterra) www.pro2pac.co.uk 26-28 MARZO 2019 - ProFood Tech - Salone dell’industria alimentare e bevande - Chicago (USA) www.profoodtech.com 26-29 MARZO 2019 - Auspack - Salone int. delle tecnologie per alimenti e bevande - Melbourne (Australia) - www.auspack.com.au 9-11 APRILE 2019 - Powtech - Salone int. sulle tecnologie per polveri e granulari - Norimberga (Germania) - www.powtech.de/en 4-9 MAGGIO 2019 - IFFA - Salone int. della carne Francoforte (Germania) - www.iffa.de 7-9 MAGGIO 2019 - Vitafoods - Salone int. degli ingredienti e nutraceutici - Ginevra (Svizzera) - www. vitafoods.eu.com 12-15 GIUGNO 2019 - Propak Asia - Salone int. dell’imballaggio - Bangkok (Tailandia) - www.propakasia. com 27-28 GIUGNO 2019 - Snackex - Salone int. per l’industria degli snack - Barcellona (Spagna) - www. snackex.com

ALL’ESTERO 27-30 GENNAIO 2019 - ISM e ProSweets - Salone int. dell’industria dolciaria - Colonia (Germania) - www. prosweets.com 29 GENNAIO-1 FEBBRAIO 2019 - Upakovka - Salone int. dell’imballaggio - Mosca (Russia) - www.upakovkatradefair.com 6-8 FEBBRAIO 2019 - Fruit Logistica - Salone int. dell’ortofrutta - Berlino (Germania) - www.fruitlogistica. com

8-11 SETTEMBRE 2019 - IBIE - Salone int. dei prodotti da forno - Las Vegas (USA) - www.ibie2019.com 21-24 SETTEMBRE 2019 - Südback - Salone della panificazione e pasticceria – Stoccarda (Germania) www.messe-stuttgart.de/ 24-26 SETTEMBRE 2019 - FachPack - Salone europeo dell’imballaggio - Norimberga (Germania) - www. fachpack.de

13-16 FEBBRAIO 2019 - Biofach - Salone int. del biologico – Norimberga (Germaia) - www.biofach.de

3-5 DICEMBRE 2019 - Food ingredients Europe Salone int. degli ingredienti alimentari - Parigi (Francia) - www.figlobal.com/fieurope

15-19 FEBBRAIO 2019 - Intergastra - Salone int. dell’alimentazione - Stoccarda (Germania) - www. messe-stuttgart.de/intergastra/

7-13 MAGGIO 2020 - Interpack - Salone mondiale dell’imballaggio - Düsseldorf (Germania) - www. interpack.com

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recensione libri

Alimenti speciali PREPARATION AND PROCESSING OF RELIGIOUS AND CULTURAL FOODS (Preparazione e lavorazione di alimenti religiosi e culturali) Md. Eaqub Ali e Nina Naquiah Ahmad Niza XXIV+444 - pag. - Edito da Woodhead-Elsevier - www.elsevier.com - Brossurato - 2018 - ISBN: 9780081018927 - Prezzo € 181,22 - eBook ISBN: 9780081018934 – Prezzo € 212,59

I consumi alimentari umani sono stati tradizionalmente guidati da credo individuali religiosi e culturali e, ancora oggi, più del 70% della popolazione mondiale desidera consumare cibi aderenti a tali dettami. Tuttavia, nell’era della scienza, i consumatori vogliono sapere se ciò che mangiano soddisfi anche le proprie esigenze nutrizionali e salutistiche. Il testo si concentra sull’intersezione fra religione, scienza e percezioni culturali nella produzione e lavorazione di cibi religiosi e vegetariani moderni, con particolare riferimento alle realtà musulmana, cristiana, ebraica, indù e buddista. Le tecnologie di controllo qualità e autenticazione sono esaminate in modo approfondito, mentre gli aspetti legati a nutrizione, antiossidanti, invecchiamento, igiene e altri fattori salutistici a lungo termine sono presentati da un punto di vista scientifico. Scritto da ricercatori impegnati su questo tema di grande importanza per larga parte della popolazione mondiale, questo libro si rivolge ai responsabili dell’innovazione

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delle aziende alimentari e dei reparti di Ricerca & Sviluppo, oltreché a produttori e trasformatori di alimenti religiosi, dietisti e nutrizionisti, sia impegnati nella ricerca che praticanti, ma anche a chi si occupa di salute e alimentazione a livello ministeriale. I gruppi religiosi sono stati spesso lenti nell’adottare le recenti scoperte scientifiche e tecnologiche impiegate nella preparazione, nella lavorazione e nel confezionamento di vari alimenti. Scopo dell’opera è quindi fornire un’informazione culturalmente sensibile su questi temi con l’obiettivo di incoraggiare il progresso. Dopo una sezione introduttiva che ripercorre la produzione alimentare dal campo alla tavola, le influenze religiose e culturali sulla scelta del menù, l’intersezione fra scienza ed etica in materia di alimentazione, tendenze e opportunità commerciali nei mercati emergenti degli “alimenti religiosi” e loro impatti nutrizionali e salutistici, la seconda si occupa di problemi

emergenti negli alimenti religiosi e culturali (alimenti innovativi e fortificati: Probiotici, Prebiotici, OGM e Superfood; Applicazioni e impatti dei nanomateriali in materia di sicurezza alimentare e qualità; Nanomateriali per l’imballaggio alimentare; Sistemi di nano-veicolazione in alimenti e farmaci; Effetto della trasformazione dei prodotti alimentari, della qualità e della sicurezza alimentare con enfasi sui prodotti alimentari geneticamente modificati, kosher e halal, vegetariani e indù; Gelatina e collagene, enzimi e proteine ​​a singola cellula; Grassi, oli ed emulsionanti; Ormoni; Alcool negli alimenti religiosi e culturali). La terza sezione affronta il tema delle pratiche standard e della legislazione (Standard convenzionali e moderni della produzione alimentare; Cross contaminazione durante lavorazione, imballaggio, stoccaggio e trasporti), e la quarta si occupa della macellazione degli animali e la lavorazione della carne (Le procedure standard per la macellazione degli animali nell’industria; Valutazione dei metodi di contenzione degli animali durante la macellazione religiosa; Qualità della carne e benessere degli animali: prospettive religiose e scientifiche). La quinta sezione, infine, è dedicata al controllo della santità degli alimenti religiosi (Tecniche basate sulle proteine; Tecniche basate sui lipidi utilizzate per l’autenticazione alimentare halal e kasher; Tecniche di autenticazione basate sul DNA; Autenticazione dei metodi di macellazione; Conclusioni e considerazioni future).


Il viaggio continua...

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Milano, dicembre 2018

Oggetto: rinnovo iscrizione 2019

La pagina del Presidente di Sebastiano Porretta

Caro collega, ti sei ricordato di rinnovare l’iscrizione per il 2019 o FINALMENTE d’iscriverti alla maggiore associazione tecnica del settore? Se già conosci AITA, beh “che te lo diciamo a fare….”, se invece ancora non fai parte della comunità degli operatori tecnici dell’industria alimentare sarebbe ora che tu considerassi alcune semplici cose: • la quota associativa ti consentirà di ricevere, senza spesa aggiuntiva, la rivista “Industrie Alimentari” (disponibile anche per tablet o e-reader), pubblicata in 11 numeri all’anno (il valore commerciale è di 65 €); • accedere all’area riservata ai Soci del sito Internet www.aita-nazionale.it sempre particolarmente ricco di documentazione tecnica aggiornata (tutte le relazioni presentate agli eventi messe a disposizione dei nostri soci, anche di chi non ha potuto presenziare). Inoltre, come già da anni tutte le ns attività beneficeranno dei crediti formativi necessari per i professionisti privati e pubblici. • Partecipare ai nostri eventi formativi di aggiornamento professionale (tutti dedicati ai soli soci) e ricevere le nostre newsletter. Nel 2019 ci piacerebbe riprendere alcune attività di natura associativa e d’incontro fra i soci particolarmente apprezzate nel recente passato: fra queste, le cene con l’intervento-speech di opinion leader. Se ancora non bastasse…? Guarda su www.aita-nazionale.it cosa facciamo dal 1975. E se proprio ancora non bastasse…? Comunque tanti Auguri di Buone Feste

Il Consiglio Direttivo


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Scheda di Associazione Anno 2019 Cognome.............................................. Nome................................................ Ente o Società................................................................................................. Settore merceologico di attività........................................................................ Indirizzo presso il quale desidera ricevere la rivista e le comunicazioni AITA Abitazione

Ufficio

Via..................................................................................... N° civico.............. Cap................. Città........................................................... Prov.....................

Autorizzo l'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 31/12/96 N. 675 per l'esercizio delle attività dell'Associazione e per il raggiungimento delle finalità previste dallo Statuto.

Data.............................................. Firma........................................................ Socio Sostenitore € 600,00 Socio Professional Member € 120,00 Socio Ordinario € 100,00 Socio Neolaureato o Dottorando € 50,00 (Anno di Laurea.....) Socio Studente € 30,00

Tel......................................................... Fax.................................................... E-mail...................................................................................................................

Riservato alla segreteria

Ricevuta N°............................................ Data.............................................................. La quota può essere inviata mediante: Sede di .................................................. Pagamento con............................................. 1. assegno circolare o bancario intestato AITA Prossima - Milano 2. bonifico sul c.c. N°B.ca 000011226171 B.ca Intesa San Paolo Ag. 20, Milano - CAB 09498 ABI 03069 Socio Nuovo Rinnovo IT23L0335901600100000119660 cod. iban: IT89A0306909498000011226171 3. vaglia postale 4. carta di credito ....................................n°....................................... scadenza.................................... nome del titolare.............................................. firma........................................ Segreteria: Via Luigi Mangiagalli, 5 - 20133 Milano - Tel 02 2365506 Fax 02 2365015 - E-Mail: aita-nazionale@aita-nazionale.it - http://www.aita-nazionale.it - Codice Fiscale: 80192570150 - Partita IVA: 05896220158 Segreteria: Strada Farini 31/a - 43121 Parma - Tel./Fax 0521 230507 - e-mail: aita-nazionale@aita-nazionale.it - http://www.aita-nazionale.it - Codice Fiscale: 80192570150 - Partita IVA: 05896220158

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Novità nel mondo delle norme dedicate al settore Food Il 2018 è stato un anno ricco di aggiornamenti nel mondo delle norme dedicato al Food: sono infatti state pubblicate le nuove versioni dello standard BRC (V8) e dello standard ISO 22000 (2018) - Sistemi di Gestione della Sicurezza Alimentare. Nella nuova versione dello standard BRC V8, che tutte le aziende dovranno applicare a partire dal 1° febbraio 2019, sono stati inseriti nuovi requisiti e nuovi argomenti, mentre in alcuni punti l’obiettivo è stato quello di chiarire e/o rafforzare argomenti già presenti: sono stati ampliati i requisiti relativi al monitoraggio ambientale ed è stata fatta maggiore chiarezza sui requisiti per le aziende che producono pet food. In particolare ha introdotto chiari riferimenti al FSMA americano: il piano per la gestione del-

la sicurezza alimentare dev’essere documentato in un sistema HACCP o in un piano di sicurezza alimentare equivalente al Codex Alimentarius in linea con il sistema americano. Prevede inoltre un chiaro riferimento alla figura del PCQI, quando, al punto 2.1.1, parla di una specifica formazione del team leader HACCP “qualora sussista un obbligo giuridico”. Il 19 giugno 2018 è stata invece pubblicata la nuova versione dello standard ISO 22000:2018, Sistemi di Gestione della Sicurezza Alimentare che introduce l’High Level Structure (HLS), coerentemente a tutte le norme di sistema (ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e ISO 45001:2018), rendendo integrabili in modo semplice i diversi sistemi. La ISO 22000:2018 si basa sui principi co-

muni ad altre norme ISO quali l’attenzione verso il cliente, la leadership, l’impegno e il coinvolgimento delle persone. Nello standard ISO 22000:2018 si rafforza il concetto del Risk-Based thinking, in particolare la nuova norma distingue tra rischio gestito a livello operativo attraverso il metodo HACCP e il rischio d’impresa a livello strategico del sistema di gestione. Identificare i rischi rappresenta un’opportunità al fine di raggiungere specifici obiettivi e prevenire i possibili effetti negativi. Per approfondire i contenuti nelle due nuove norme Certiquality ha programmato un ricco calendario di corsi di formazione disponibile al link www.certiquality.it/ formazione. Per ulteriori informazioni: food@ certiquality - 02.86968608

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aita

Un’acetaia sostenibile L’Acetaia Giuseppe Cremonini si sviluppa all’interno di una tenuta agricola di 40.000 m2 coltivati per la maggior parte a vigneto di Lambrusco Grasparossa IGT e Trebbiano DOC, le uve tipiche del territorio e utilizzate per il rinomato Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. È affiancato dall’Acetaia Tradizionale di famiglia, dedicata alla produzione dell’Aceto Balsamico di Modena Tradizionale DOP. L’impianto di Spilamberto è stato progettato e realizzato con tecnologie all’avanguardia che permettono di conciliare la più antica tradizione con nuovissime soluzioni produttive, diventando un modello di riferimento per l’intero settore.

Impianto produttivo Diviso in tre aree (produzione, invecchiamento e imbottigliamento), l’impianto è progettato per garantire la massima efficienza e migliori stan-

dard di qualità e prevede: - l’impiego di nuovi macchinari e alta tecnologia; - il condizionamento della zona di produzione; - un laboratorio analisi Interno; - l’utilizzo di pompe pneumatiche (e non di centrifughe); - un sistema con tubi d’acciaio per una maggiore pulizia e igiene; l’utilizzo di energie sostenibili autoprodotte per le necessità energetiche di impianti e uffici

Produzione L’impianto di produzione è alimentato da energie sostenibili autoprodotte e prevede: - una capacità di magazzino di 1,2 milioni di litri in serbatoi d’acciaio inox; - una macchina che controlla automaticamente il dosaggio e la miscelazione delle materie prime per garantire consistenza e qualità costanti.

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- l’utilizzo di un sistema di gas inerte azoto per lo stoccaggio delle materie prime e del prodotto finito che previene le ossidazioni, dando una lunga conservazione al prodotto. - il Cleaning In Place di tutti gli impianti e serbatoi.

Invecchiamento Con 50 botti di rovere di diverse capacità (da 6.000 a 50.000 L), 300 barrique di legno francese e una capacità di 1.200.000 litri di aceto balsamico, il reparto dedicato alla maturazione e invecchiamento è più grande del nostro stabilimento. L’aceto maturato per almeno due mesi in botti di legni pregiati, si può fregiare della denominazione di Aceto Balsamico di Modena IGP, mentre dopo un invecchiamento di almeno 3 anni, conquista il titolo di invecchiato. Dopo oltre dodici anni di affinamento in legni pregiati, il prodotto si può fregiare della denominazione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, mentre dopo un invecchiamento di almeno 25 anni, conquista il titolo di extra-vecchio.

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110 SOCI SOSTENITORI

ACETAIA GIUSEPPE CREMONINI

CERTIQUALITY

DANISCO ITALY S.P.A.

Via Foschiero 1142

Via G. Giardino 4 - 20123 Milano

Via Piero Gobetti 2/C

41057 Spilamberto (MO)

Tel. 02 806917.1

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Tel. 059 7474030 CFT S.P.A. AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE S.R.L.

Via Calabria 31 - 20158 Milano Tel. 02 40261

Tel. 02 92629912 DI LEO S.P.A.

Via Paradigna 94/a - 43122 Parma

ZI Jesce, ss 271 km 51,260

Tel. 0521 277111

75100 Matera Tel. 0835 330486

CHR. HANSEN ITALIA S.P.A.

Via Quintino Sella 3/A

AGROQUALITÀ

Viale C. Pavese 305 - 00144 Roma

43126 Parma Tel. 0521 497211

Tel. 06 54228675

CHIMAB S.P.A.

BAULI S.P.A.

Via Verdi 31 - 37060 Castel d’Azzano (VR)

Via C. Colombo 34

Tel. 045 8288311

35011 Campodarsego (PD) Tel. 049 9201496

BARENTZ SERVICE S.P.A. Via privata Goito 8

CHIRIOTTI EDITORI S.R.L.

20037 Paderno Dugnano (MI)

Viale Rimembranza 60

Tel. 02 99050404

10064 Pinerolo (TO)

BUREAU VERITAS ITALIA S.P.A. Divisione Certificazione Viale Monza 347 - 20126 Milano Tel. 02 270911

Tel. 0121 393127 COMAX EUROPE S.R.L.

Via Lodovico Settala 3 - 20124 Milano (MI) Tel. 02 29511173

CARE FOOD S.R.L.

Via U. Foscolo 8/a - 20081 Abbiategrasso (MI) Tel. 02 94608677

CONSORZIO CASALASCO DEL POMODORO

DIESSECHEM S.R.L. Via Meucci 61/B - 20128 Milano Tel. 02 26305484 Fasinternational s.r.l. Via Selvanesco 75/77 - 20142 Milano Tel. 02 3491751 FAVERO ANTONIO S.R.L. Via Gramogne 60-63 - 35127 Padova Tel. 049 644855 GALBUSERA Spa Via Marconi 20 20864 Agrate Brianza (MB) Tel. 039 6056333 G. MARIANI & C. S.P.A. Via Badia 20 - 25060 Cellatica (BS) Tel. 030 316112

Strada Provinciale 32 26036 Rivarolo del Re (CR)

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Via Pier Carlo Cadoppi 4

Via E. Majorana 10 -

CSQA CERTIFICAZIONI S.R.L.

20834 Nova Milanese (MB) Tel. 0362 364567

42100 Reggio Emilia Via S. Gaetano 74 - 36016 Thiene (VI) Tel. 0445 313011

CAVANNA S.P.A.

CSI S.P.A.

Via Matteotti 104 - 28077 Prato Sesia (NO)

Viale Lombardia 20 - 20021 Bollate (MI)

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Tel. 02 38330.1

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Via G. Golini 61/10

43124 Parma

Stradello Aggazzotti 104 - 41100 Modena

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Tel. 036 2226501

IBERCHEM ITALIA S.R.L.

OPTIMA S.R.L.

SEALED AIR SRL

Via del Commercio 2

Via Gaggio 72

Via Trento 7 - 20017 Passirana di Rho (MI)

20832 Desio (MB) - Tel. 0362 331568

47832 Casarola S. Clemente (RN)

Tel. 02 93321

Tel. 0521 1686611

ICIM S.P.A.

Tel. 0541 859411

SHIMADZU IRALIA SRL

P.zza Don Enrico Mapelli 75

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Via G.B. Cassinis 7

20099 Sesto San Giovanni (MI)

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20139 Milano

Tel. 02 725341

Via S. Sofia 98

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INTERNATIONAL FLAVORS & FRAGRANCES I.F.F. ITALIA S.R.L. Via F.lli Cervi 13 - 20090 Trezzano S/N (MI) Tel. 02 484721 ITALMILL S.P.A.

95123 Catania Tel. 095 7580201

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KIWA-CERMET ITALIA

Via Cadriano, 23 40057 Cadriano - Granarolo E. (BO) Tel. 051 764811 METRO ITALIA CASH & CARRY SPA

c/o Dipartimento di Scienze degli Alimenti,

Via Lumière Fratelli 37/A

Università degli Studi della Tuscia

43122 Parma (PR)

Via S. Camillo de Lellis - 01100 Viterbo

Tel. 0521 16021

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Via Morandi 10

Lungotorrente Secca 3/A - 16163 GENOVA

20077 Melegnano

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SISTAL SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE

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ITALIA S.R.L. Piazza Ferrero 1 - 12051 Alba (CN) Tel. 0173 3131 TESTO SPA

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Via Stazione 16 - 20040 Usmate (MI)

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ProFood Tech - Chicago (USA) www.profoodtech.com.......................... nov. Prosweets - Köln (D) www.prosweets.com................................ 97 R-Biopharm - Melegnano www.r-biopharm.com .......................... nov. Radis - Ravenna www.radis.it............................................. nov. Rondo - Schio www.rondo-online.com......................... set. Sarp - Castelfranco Veneto www.sarp.it . ........................................... nov. Save - Verona www.exposave.com................................ set. Sealed Air - Passirana di Rho www.sealedair.com................................ nov. Selmi - Santa Vittoria D’Alba www.selmi-group.it................................. set. Sial - Parigi (F) www.sialparis.com................................... set. Sigep - Rimini www.sigep.it............................................ nov. Sirec - Colorno www.sirec.it.............................................. set. Sollich - Bad Salzuflen (D) www.sollich.com..................................... nov. SPS IPC Drives - Parma www.spsitalia.it....................................... mar. Sulzer - Casalecchio di Reno www.sulzer.com......................................... 29 Tecnafood Villavara di Bomporto www.tecnafood.com.............................. nov. Tecno 3 - Corneliano www.tecno-3.it .......................................nov. Thaifex - Bangkok (T) www.thaifexworldoffoodasia.com....... apr. Ulma Packaging Gragnano Trebbiense www.ulmapackaging.it........................... ott. Urschel - Castagnole delle Lanze www.urschel.com.................................... ott. Wagner - Valmadrera www.wagner-group.com..................... mag. Wolhfarth - Sordio www.wolhfarth.it................................ cop. 1 Xylem Solutions Italia - Lainate www.xylemsolutions.com/it................. ott.

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ABB - www.new.abb.com/it..............................................42

Goudsmit - www.goudsmitmagnets.com........................37

R-Biopharm - www.r-biopharm.com................................46

ACMA - www.acma.it .........................................................32

Igus - www.igus.it.................................................................36

Altech - www.altech.it.........................................................26

Ishida Europe - in Italia: Itech Italia www.itech.eu/it..................................................................40

Apeel Sciences - www.apeelsciences.com.....................52 B&R - www.br-automation.com/it-it/.............................45 Base Coop..............................................................................30 BHS-Sonthofen - www.bhs-sonthofen.de......................38 Comek - www.comek.it.......................................................23 Concetti - www.concetti.com............................................23

Ricciarelli - www.ricciarellispa.it........................................27

Itech Italia - www.itech.eu/it.............................................40

Rockwell Automation www.rockwellautomation.com/it...................................43

Kulp - in Italia: Base Coop - www.kulp.com ..................30

Sacmi - www.sacmi.it...........................................................22

LMD - www.lamiaditta.eu...................................................31

Schib Packaging - www.schib.it........................................41

Marburg Industries - www.marburgind.com..................31

Sealed air - SealedAir.com..................................................50

Minebea Intec - www.minebea-intec.com......................34

SleeveSeal - www.sleeveseal.com....................................32

DJM Foodprocessing - www.djmfoodprocessing.nl.....26

NiceLabel - www.nicelabel.com/label-cloud..................45

Exact Mixing - in Italia: Pan-Bro Agenzie www.pan-bro.com.............................................................28

OMG - www.omgitaly.com.................................................27

Tecno 3 - www.tecno-3.it...................................................35

Filtec - www.filtec.com.......................................................28

Pan-Bro Agenzie - www.pan-bro.com.............................28

Witt Italia - www.wittgas.com...........................................46

industrie alimentari

- lvii (2018) - dicembre

Nimco - www.nimco.com....................................................31

SMI Pack - www.smipack.it................................................24


EUROFINS CHEMICAL CONTROL un centro di ricerca e analisi al servizio delle aziende del settore alimentare. Fondato nel 1979, è entrato a far parte del GRUPPO EUROFINS nel 2006 PRINCIPALI RICERCHE E SERVIZI DI ANALISI • Aspetti nutrizionali e Studi di Shelf-life (stabilità dei prodotti nel tempo) • Analisi degli additivi e di parametri qualitativi e caratteristici • Analisi dei residui di contaminanti (fitofarmaci, micotossine, metalli pesanti, PCB, diossine, residui di medicinali veterinari, ormoni, IPA, contaminanti di processo, ecc.) • Analisi Microbiologiche e Filth test (determinazione impurità solide e ricerca cause infestazione) • Analisi allergeni (ELISA, PCR, analisi chimiche) • Analisi OGM e identificazione specie/varietà mediante analisi del DNA • Analisi sugli imballaggi alimentari (food packaging) • Studi di messa a punto di nuovi metodi e/o indici analitici • Autenticità degli alimenti mediante analisi isotopica, metodi di screening e analisi del DNA • Test analitico-sensoriali (FREE-WAY) CONSULENZE PRINCIPALI • Assistenza nella messa a punto di nuovi prodotti e/o processi produttivi • Assistenza nella soluzione di problemi di processo che influiscono sulla Qualità e/o sulla Sicurezza alimentare

dei prodotti • Assistenza nella validazione di nuovi impianti produttivi • Attività di consulenza in materia di etichettatura e assistenza tecnico-legislativa • Assistenza nelle controversie con fornitori, clienti o laboratori ufficiali di revisione PRINCIPALI AUTORIZZAZIONI, CERTIFICAZIONI E RICONOSCIMENTI • LABORATORIO ACCREDITATO ACCREDIA n° 0490 in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 per l’esecuzione delle prove, il cui elenco è pubblicato sul sito www.accredia.it • REGIONE PIEMONTE: Laboratorio abilitato (n. di registrazione 14) ad effettuare prove analitiche relative all’autocontrollo • MINISTERO DELLA SANITA’ GIAPPONESE: Riconoscimento del laboratorio ad eseguire analisi su prodotti e bevande destinate all’esportazione (Laboratorio N. 216) • Iscrizione nell’elenco dei laboratori consigliati dall’AIC per la determinazione del glutine negli alimenti • LABORATORIO CERTIFICATO QS per controllo di residui in frutta, verdura, patate • ALTRI RICONOSCIMENTI/AUTORIZZAZIONI: sono indicati sul sito www.eurofins.it.



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