anno 58 - n. 605 ottobre 2019
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CHIRIOTTI
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RUBRICHE
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Anteprima fiere - Cibus Tec, tutto esaurito - Soluzioni di confezionamento flow pack - Macchine e impianti per l’industria alimentare e dolciaria - Gestione della sicurezza alimentare - Materiali plastici semilavorati per lavorazioni alimentari Prodotti in bella mostra con il confezionamento skin - Parametro predittivo per conoscere il reale costo di gestione di una tecnologia - Sigillatrici a induzione Soluzioni di ispezione prodotti in linea - Novità per il confezionamento - Soluzioni innovative per la tracciabilità della filiera agroalimentare - Contenitori per rifiuti e dispenser per abbigliamento monouso - Utensili e strumenti da lavoro professionali in acciaio inox
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OTTOBRE 2019 anno 58 - n. 605
ARTICOLI 5. L’impatto dei rischi ed opportunità sugli obiettivi aziendali: una valutazione pratica in un’azienda del settore vending D. Girotto
CONTENTS 5. The impact of risks and opportunities on company objectives: a practical assessment in a vending sector company D. Girotto
Prodotti - Nuova gamma di formaggi tradizionali - Zuppa fresca di verdura - Crema spalmabile e panettone al pistacchio - Nuova caramella alla menta forte Igiene ambienti - Pavimenti con finitura “a specchio” Energia sostenibilità (F. Fantozzi) - La diffusione e l’importanza della certificazione EPD nel settore agroalimentare - Impianti di cogenerazione alimentati a idrogeno Ricerca applicata - Migliorare il controllo della qualità degli alimenti - Il riscaldamento ohmico: un nuovo approccio per la cottura del pane senza glutine - Confronto tra la stabilità termica dei concentrati di proteine del latte fresco - Estratto di tè verde nel confezionamento attivo di carne macinata
- Modifiche al Regolamento in materia di trasparenza e sostenibilità dell’a 90 Leggi nalisi del rischio nella filiera alimentare - Plastica a contatto alimentare - Aggiornamenti sui residui di fitofarmaci negli alimenti - Disciplina igienica di imballaggi,
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recipienti e utensili a contatto alimentare - Residui di clormequat nei funghi coltivati
Mercati consumi - Vanno forte i piatti pronti al supermercato - Italia leader nel biologico - Come riportare il caseificio nella tendenza? - Sempre più popolari negli Usa le alternative alla carne - Latte crudo trattato ad alte pressioni per rivitalizzare il comparto Notizie dal mondo - Bühler chiede all’industria di agire ora per un futuro sostenibile - La sostenibilità protagonista al Sana - Una donna alla guida di FederBio Cambiamento di proprietà per Dolciaria Acquaviva - Il salone del caffè messicano dipinge un comparto in ottima salute - Italcanditi acquisisce Prodotti Rubicone - Una panoramica sul 2019 del settore lattiero-caseario mondiale - Il gruppo Cirfood cresce grazie alla ristorazione collettiva
- La filiera di formaggi e latticini in scena a Cremona - Corso di innovazio112 Agenda ne nel packaging - Tante le novità al Macfrut di Rimini - Torna protagonista a Milano il packaging di lusso - Ingredienti, materiali e tecnologie, sostenibilità e mercati esteri protagonisti a Meat-Tech - A Vienna e Berlino il punto su plastiche, prestazioni e sostenibilità - 15a edizione di Andina Pack all’insegna della partecipazione internazionale - Si prospetta un’edizione promettente del Metpack - Tendenze e novità a Iba 2021 - Calendario
- La pagina del Presidente - Gas e servizi per l’agroalimentare - Sicurezza 122 AITA alimentare e igiene dell’aria nell’industria Food&Beverage - Soci sostenitori 128 Le aziende
DEPARTMENTS 16 PREVIEW (CIBUS TEC) 40 EXHIBITION (PROPAK ASIA) 48 MACHINES 52 DOWNSTREAM 54 AUTOMATION 60 ANALYSIS 62 PACKAGING 76 PRODUCTS 78 HYGIENE 80 ENERGY & SUSTAINABILITY 86 APPLIED RESEARCH 90 LAWS 94 MARKETING 104 NEWS 112 AGENDA 122 AITA 128 COMPANIES’ ADDRESS
Mensile - ISSN 0019-901X October 2019 Year 58 n. 605
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vending
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L’impatto dei rischi ed opportunità sugli obiettivi aziendali: una valutazione pratica in un’azienda del settore vending The impact of risks and opportunities on company objectives: a practical assessment in a vending sector company
• PAROLE CHIAVE gestione del rischio, rischi e opportunità, vending • KEYWORDS risk management, risk and opportunities, vending
• RIASSUNTO
• SUMMARY
Le norme UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e la più recente ISO EN 45001:2018 richiedono, tra i propri requisiti, la gestione delle azioni per affrontare rischi ed opportunità. Sebbene tali norme non richiedano lo sviluppo di una metodologia formalizzata o di un processo documentato di gestione del rischio, sono comunque disponibili, nel panorama normativo standard internazionali per la corretta gestione del rischio e delle opportunità. Tuttavia, tali metodi non sono sempre facilmente applicabili. In questa pubblicazione viene presentato un caso pratico di valutazione del rischio che, attraverso la definizione del contesto e delle parti interessate, permette di evidenziare in maniera oggettiva i punti di forza e debolezza interni, le opportunità e minacce esterne, mettendole quindi in correlazione analitica con gli obiettivi aziendali. Il risultato è quindi la valutazione del rischio, cioè una valutazione coerente ed analitica della possibilità di raggiungimento degli obiettivi definiti dall’azienda.
The UNI EN ISO 9001: 2015, UNI EN ISO 14001: 2015 and the most recent ISO EN 45001: 2018 standards require, among their requirements, the management of actions to address risks and opportunities. Although these regulations do not require the development of a formalized methodology or a documented risk management process, international standards for the correct management of risk and opportunities are still available in the regulatory framework. However, these methods are not always easily applicable. In this publication a practical case of risk assessment is presented which, through the definition of the context and of the interested parties, allows to highlight in an objective manner the internal strengths and weaknesses, the opportunities and external threats, thus placing them in analytical correlation with business objectives. The result is therefore the risk assessment, that is a coherent and analytical evaluation of the possibility of achieving the objectives defined by the company.
D. Girotto Studio Girotto - Via Trieste, 47 36060 Romano d’Ezzelino (VI) email: davide.girotto@libero.it
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Introduzione L’individuazione e la gestione dei rischi è un momento fondamentale per assicurare la competitività dell’impresa. Infatti il risk assesment è parte integrante del processo per la definizione degli obiettivi e delle strategie aziendali, essendo il rischio definito come lo scostamento dagli obiettivi pianificati. Gli obiettivi vengono solitamente definiti a vari livelli aziendali, ad esempio: - strategici/finanziari: di natura generale, solitamente contenuti nella politica aziendale, definiti dai più alti livelli della struttura organizzativa, che supportano la mission aziendale e devono essere ad essa allineati; - operativi: riguardano l’impiego efficace ed efficiente delle risorse dell’impresa; - di comunicazione: si riferiscono alla qualità, alla frequenza, alla correttezza e all’affidabilità delle informazioni fornite dall’azienda alle parti interessate interne ed esterne; - di conformità: riguardano l’osservanza e il rispetto delle leggi e dei regolamenti in vigore applicabili all’impresa (in materia fiscale, ambiente, salute e sicurezza ecc.). Dalla definizione degli obiettivi deriva quindi la declinazione dei rischi. Negli ultimi anni alcuni sondaggi internazionali svolti da importanti compagnie assicurative hanno permesso di individuare alcuni rischi emergenti, tra questi: - la dipendenza dalla supply chain e dalle infrastrutture; - la responsabilità ambientale; - il rischio informatico; - la responsabilità D&O (director and officer); - il terrorismo e la violenza politica;
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- la deglobalizzazione; - le catastrofi naturali. La gestione del rischio aziendale è quindi un passaggio imprescindibile per il successo di lungo termine dell’impresa. L’accresciuta sensibilità e consapevolezza del management verso tale problematica ha permesso di trasformare la valutazione del rischio in un’attività sistematica e ben integrata nei principali processi aziendali. A testimoniare tale evoluzione è anche il significativo lavoro fatto dagli enti di normazione internazionali e nazionali nell’aggiornamento delle principali norme di organizzazione aziendale. Le norme UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e la più recente ISO EN 45001:2018 richiedono, tra i propri requisiti, la gestione delle azioni per affrontare rischi ed opportunità attraverso un’attenta analisi e comprensione del contesto dell’organizzazione, nonché delle esigenze ed aspettative delle parti interessate. Sebbene le norme citate non richiedano lo sviluppo da parte delle aziende di una metodologia formalizzata o di un processo documentato di gestione del rischio, sono comunque disponibili nel panorama normativo standard internazionali per la corretta gestione del rischio e delle opportunità. Tra questi, rappresentano sicuramente un importante riferimento la norma UNI ISO 31000 “Gestione del rischio – Principi e linee guida” e lo standard pubblicato dal Commitee of Sponsoring Organisation of the Treadway Commission (COSO). Originariamente formato nel 1985, COSO sorge per iniziativa comune di cinque organizzazioni del settore privato statunitense ed è dedicato a supportare il management attraverso lo sviluppo di una struttura e linee guida per l’enterprise risk management (ERM), il controllo interno e la prevenzione delle frodi. I metodi citati presentano, ovviamente, mol-
te caratteristiche in comune. In maniera sintetica, la gestione del rischio passerebbe attraverso la definizione di una politica del rischio ed una struttura operativa dedicata che permetta di seguire in maniera sistematica ed efficace le seguenti fasi: - definizione del contesto e delle parti interessate; - identificazione dei rischi con produzione di un inventario dei rischi più significativi; - analisi e quantificazione del rischio per le conseguenze e la probabilità di accadimento; - trattamento del rischio (evitare il rischio, assumere od aumentare il rischio, rimuovere il rischio, modificare la probabilità, modificare le conseguenze, condividere il rischio); - monitoraggio e riesame del processo di gestione del rischio. L’identificazione dei rischi può essere realizzata tramite diverse tecniche sistematiche come ad esempio: - brainstorming; - questionari e check list; - analisi swot; - FMEA (failure mode effects analysis); - FTA (Faukt Tree analysis); - HAZOP (Hazard Operability Analysis); - HACCP pe aziende alimentari (Hazard Analysis Critical Control Point). Sebbene siano quindi disponibili numerosi strumenti per effettuare la valutazione e gestione del rischio, spesso tali metodi non sono noti o comunque non sono sempre facilmente applicabili nelle piccole e medie imprese. In particolare, nel panorama italiano delle imprese certificate secondo schemi multipli integrati, la gestione del rischio viene spesso percepita come un mero obbligo normativo, realizzato con metodi banali che producono risultati poco coe-
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renti con gli obiettivi e la strategia aziendale. In tale contesto, era forte l’esigenza di ripensare all’applicazione delle metodologie di gestione del rischio più semplice ed utile alla pianificazione delle strategie aziendali, in una chiave che potesse dare anche evidenza della conformità agli schemi più diffusi (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001 e UNI ISO 45001). È stata quindi definita una metodologia semplificata di gestione del rischio basata su una serie di passi successivi: - descrizione del contesto (interno ed esterno); - descrizione delle parti interessate; - analisi swot - correlazione tra punti di forza, debolezza, opportunità, minacce - identificati nell’analisi swot - e obiettivi aziendali; - strategia, azioni preventive e correttive.
fatto garante del corretto funzionamento del processo di valutazione del rischio, interagendo con le diverse attività, processi e funzioni, divenendo quindi figura interfaccia tra responsabili di funzione e consiglio di amministrazione. Il sistema di verifiche ispettive interne è stato sfruttato anche per verificare l’efficacia del processo di valutazione. La Fig. 1 riporta lo schema generale del metodo utilizzato. È evidente come il prerequisito fondamentale per una valutazione efficace sia la conoscenza del contesto dell’organizzazione, maggiore è la conoscenza dei fattori interni ed esterni che possono influenzare l’organizzazione, maggiore sarà la significatività e coerenza dell’analisi effettuata. In particolare, sono stati considerati quali fattori esterni significativi (ambiente esterno
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nel quale l’organizzazione cerca di conseguire i propri obiettivi): - la situazione economica internazionale e nazionale; - mercato del vending; - fattori esterni ambientali - analisi ambientale iniziale; - le esigenze ed aspettative delle parti interessate esterne. Mentre sono stati considerati quali fattori interni importanti: - la storia evolutiva dell’azienda considerata, la collocazione nel mercato considerato e i progetti di investimento; - la politica aziendale integrata; - l’organizzazione aziendale secondo processi; - l’organizzazione aziendale secondo gli schemi UNI EN ISO 9001, 14001 e OHSAS 18001; - l’organigramma esistente;
La metodologia descritta è stata applicata ad un’azienda del comparto del Vending del nord Italia con sistema di gestione integrato certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001 e 14001 e lo standard OHSAS 18001.
Analisi del rischio e delle opportunità Comprendere l’organizzazione e il suo contesto Nell’analisi condotta il consiglio di amministrazione ha definito le linee di indirizzo del processo di valutazione dei rischi definendo gli obiettivi generali esplicitati nella politica integrata del sistema aziendale. I responsabili di funzione sono stati direttamente coinvolti nel processo di valutazione del rischio relativo al proprio centro funzionale. Il gestore del sistema integrato si è
Fig. 1 - Schema generale del metodo utilizzato per effettuare la valutazione dei rischi.
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- il clima aziendale, quindi i dati derivanti dall’analisi del rischio stress lavoro correlato; - andamento principali indicatori (qualità, ambiente, sicurezza); - le esigenze ed aspettative delle parti interessate interne. Situazione economica internazionale e nazionale Come fonte per l’analisi del quadro economico internazionale e nazionale è stata utilizzata la “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana – ISTAT” aggiornata a marzo 2018 (anni sino al 2017). In sintesi, i dati analizzati rivelano che il ciclo dell’economia internazionale mantiene un andamento positivo. Per quanto riguarda invece la situazione italiana l’analisi ISTAT evidenzia un trend positivo degli indici di produzione industriale e un aumento congiunturale dei consumi delle famiglie con un aumento del potere di acquisto. I dati sull’occupazione italiana rivelano che, la diminuzione del tasso di disoccupazione procede con una velocità più contenuta rispetto a quella registrata nei paesi dell’area euro. A tal riguardo, la componente femminile continua a mostrare
Fig. 3 - Mercato del vending: unità e fatturato 2016.
Fig. 4 - Mercato del vending: consumi per tipologia di macchina anno 2016.
maggiore vivacità, condizionando positivamente sia l’andamento della occupazione, sia quello della disoccupazione. A marzo 2018 l’indi-
Fig. 2 - Rappresentazione del mercato del vending.
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ce del clima di fiducia dei consumatori ha fatto registrare un aumento significativo portandosi sui livelli massimi dell’ultimo periodo. La situazione del mercato del vending L’analisi dei dati riportati nello studio CONFIDA 2016 ha permesso di trarre importanti conclusioni sull’andamento del mercato considerato. Nella Fig. 2 è rappresentato il settore del Vending mentre nella Fig. 3 sono riportate le unità e il fatturato. In generale, il fatturato del mercato automatico è rimasto stabile nel 2016 rispetto al 2015 grazie all’incremento registrato dai distributori del caldo che compensa la diminuzione sulle altre tipologie di macchine (Fig. 4). Le consu-
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mazioni di caffè (principalmente in grani) nel Caldo Vending rappresentano la categoria di maggiore crescita nel 2016 nel caldo con un incremento del +1,67%.
Le consumazioni di bevande fredde fanno registrare un calo significativo vs 2015 (-2,64%) con trend in controtendenza per energy drink, i quali rappresentano una
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nicchia di mercato. All’interno degli snack, il cioccolato evidenzia un aumento pari a +1,47%, mentre il confectionery registra un calo pari a -1,80. Per quanto riguarda il porzionato è evidente una sempre maggiore commistione tra i mercati B2B e B2C. Da una parte, infatti, player tradizionalmente B2B (le gestioni) servono clienti B2C, dall’altra nuovi player (retail, e-commerce, torrefazioni e importatori) hanno iniziato a rifornire il canale B2B (uffici) con capsule B2C. Le capsule B2B, principalmente consumate negli uffici, ma con una certa diffusione anche nei punti vendita luxury, travel e horeca, sono principalmente distribuite da gestioni, canali alternativi sono rappresentati da e-commerce, negozi verticali, teleselling. Le capsule B2C, principalmente consumate a casa, dalle famiglie. Recentemente, si è assistito ad un fenomeno per cui negli uffici si è propagato l’approvvigionamento tramite canali quali Retail, e-commerce B2C, Importatori e Torrefazioni. Le cialde ESE sono consumate sia in ambito famiglia che in ambito business (es. horeca/uffici). I canali di vendita sono principalmente Retail, Negozi Specializzati, siti eCommerce.
Analisi di alcuni fattori interni
Fig. 5 - Fattori interni: andamento del fatturato, delle erogazioni e del parco macchine.
Tra i vari fattori interni considerati nell’azienda in oggetto, vengono riportati dati sull’andamento del fatturato, delle erogazioni per gli anni dal 2010 al 2017 (Fig. 5) e dati relativi all’andamento dell’organico e dell’indicatore relativo allo stress lavoro correlato (Fig. 7). Vengono inoltre riportati in Fig. 6 dati sugli infortuni sul lavoro.
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Nell’analisi dei fattori impattanti sono state considerate anche le aspettative delle parti interessate esterne ed interne. Tra le parti interne sono stati considerati i soci, i responsabili di funzione, tutti i collaboratori suddivisi nelle varie mansioni. Tra le parti esterne, invece, sono stati considerati anche clienti, fornitori, competitors, organismi di controllo e vigilanza, sindacati, istituti di credito, nonché aziende confinanti e popolazione limitrofa alla sede operativa.
Analisi SWOT
Fig. 6 - Fattori interni: andamento dell’organico e dell’indicatore dello stress lavoro correlato.
Fig. 7 - Fattori interni: andamento degli infortuni sul lavoro.
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L’analisi SWOT (strenghts-weakness, opportunities-threats) è uno strumento di pianificazione strategica utilizzato per valutare i punti interni di forza e debolezza e le opportunità e minacce esterne. In particolare, nel lavoro svolto l’analisi è stata condotta in relazione alla conduzione generale dell’impresa e non in riferimento a specifici progetti. Lo scopo di tale fase è stato generare un elenco completo di addendi/eventi che possono influire positivamente o negativamente sul raggiungimento degli obiettivi già formalizzati nel riesame della direzione. Alcuni eventi potrebbero essere isolati, mentre altri potrebbero essere correlati e interdipendenti. Così l’impatto di un singolo evento potrebbe essere irrilevante, mentre l’impatto di un aggregato di eventi potrebbe essere significativo. La fase di identificazione è altamente critica in quanto non esistono tecniche che garantiscano l’individuazione di tutti i possibili addendi/eventi, sebbene l’identificazione dovrebbe essere supportata da evidenze oggettive derivanti dalla precedente
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Fig. 8 - Analisi SWOT.
fase di analisi del contesto e delle parti interessate. La matrice SWOT riportata in Fig. 8 è stata realizzata in sessione di brain storming da un gruppo multidisciplinare interno all’azienda, coordinato dal gestore del sistema integrato, comprendente rappresentanti e responsabili di funzione di tutte le aree aziendali. Correlazione tra analisi SWOT e obiettivi aziendali Il gestore del sistema integrato, in collaborazione con le funzioni pertinenti afferenti alle varie aree aziendali, ha assegnato un punteggio di correlazione tra i punti di forza, debolezza, le opportunità e le minacce e gli obiettivi aziendali. Per quanto riguarda
i punti di forza e le opportunità è stato sempre assegnato un punteggio di correlazione positivo (1, 2, o 3 rispettivamente per bassa, media o alta correlazione) mentre per i punti di debolezza e le minacce è stato assegnato un punteggio sempre negativo (-1, -2, -3 rispettivamente per bassa, media o alta correlazione). Gli stessi punteggi sono stati anche sommati secondo le righe e le colonne. Nel primo caso il risultato corrisponderà al valore del rischio dovuto ai fattori interni (punti forza e debolezza) e a fattori esterni (opportunità e minacce). La somma dei valori secondo le colonne permette di valutare invece l’importanza relativa dei singoli fattori, interni ed esterni,
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impattanti sull’azienda. Il rischio complessivo viene quindi calcolato sommando i valori parziali di rischio ottenuti nella prima fase: il punteggio finale positivo indica una situazione favorevole al raggiungimento dell’obiettivo mentre il punteggio negativo indica una situazione sfavorevole. Le Figg. 9 e 10 riportano le matrici di correlazione con evidenziati i singoli punteggi assegnati. Tra i punti di forza “l’avvento del cambio generazionale” ha totalizzato il punteggio positivo pari a 12 con un’importanza relativa del 24,5%, mentre tra i punti di debolezza, “l’inadeguata preparazione dei commerciali” e la “mancanza di una strategia di marketing” hanno totalizzato il punteggio negativo di 12 con un’importanza relativa pari a 17,9%. Per quanto riguarda invece opportunità e minacce è interessante notare come il fattore “consumazioni caffè caldo nel vending in crescita” ha fatto registrare solo il valore di +1 in quanto poco impattante sugli obiettivi definiti dall’azienda. Tra le minacce spiccano “prezzi bassi della concorrenza”, “elevato turno over dei clienti” e “sviluppo canali alternativi di vendita nel porzionato B2B”. I dati dello studio di correlazione sono stati in fine rappresentati tramite istogramma (Figg. 11 e 12). Hanno fatto registrare un punteggio negativo gli obiettivi “ampliamento della zona d’azione”, “mantenimento del trend positivo del fatturato”, “valore positivo installazioni/ritiri” e “mantenimento numero infortuni inferiore a”. Nell’istogramma di Fig. 12 le barre nere della serie “contributo %” sono state calcolate dividendo il punteggio complessivo di rischio ottenuto, per il valore complessivo
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Fig. 9 - Correlazione tra punti di forza e debolezza ed obiettivi aziendali.
potenziale che i fattori potrebbero assumere nella migliore o peggiore situazione ipotizzabile. Così ad esempio, nel caso dell’obiettivo “riduzione del consumo di energia”, il punteggio complessivo di rischio +6 è stato diviso per 15, valore ottenuto moltiplicando il numero dei fattori impattanti positivamente, e cioè 5, per il massimo punteggio di correlazione +3. In questo modo il valore percentuale potrebbe essere considerato per valutare il margine di miglioramento percorribile.
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Discussione e conclusioni Uno dei momenti fondamentali per la pianificazione strategia è la valutazione dei rischi, intesa come la valutazione di tutti i fattori, interni ed esterni, che possono impattare, positivamente e negativamente, sul raggiungimento degli obiettivi aziendali. Ad oggi sono numerosi i metodi disponibili per effettuare questa importante analisi, tra questi la norma UNI
ISO 31000 “Gestione del rischio – Principi e linee guida” definisce il rischio come “effetto dell’incertezza sugli obiettivi”, intendendo per incertezza lo stato di assenza di informazioni relative alla comprensione o conoscenza di un evento, delle sue conseguenze e della sua probabilità o verosimiglianza di manifestarsi. Tuttavia, spesso tali metodi risultano poco conosciuti o comunque di difficile applicazione nelle medio-piccole realtà aziendali. Lo studio proposto in questa pub-
vending
blicazione ha permesso di sviluppare un metodo pratico, semplificato, di supporto alla pianificazione strategica, in grado di garantire il miglioramento continuo e consentire, inoltre, di dare evidenza del rispetto di importanti requisiti previsti dalle principali norme volontarie di organizzazione aziendale. A tal proposito è significativo evidenziare come in molte realtà aziendali la valutazione del rischio venga percepita come un mero adempimento, legato alla revisio-
ne delle norme UNI EN ISO delle serie 9000, e non come un’opportunità. L’effetto finale è quindi spesso un’analisi poco coerente, che non tiene minimamente conto del significato stesso di “rischio”, che si concretizza appunto in elenchi di rischi in cui i vari fattori non trovano alcuna relazione certa con gli obiettivi aziendali. È importante, invece, sottolineare come l’analisi condotta sia stata strettamente riferita agli obiettivi aziendali, generalmente definiti nella Politica inte-
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grata e nel riesame della direzione, permettendo quindi di realizzare una valutazione utile e coerente. In particolare, la correlazione dei punti di forza e debolezza e delle opportunità e minacce con gli obiettivi aziendali ha permesso di studiare analiticamente le varie componenti impattanti sull’organizzazione, permettendo la definizione di azioni di miglioramento specifiche. Come è tipico nelle analisi SWOT le azioni di miglioramento possono comprendere lo sfrut-
Fig. 10 - Correlazione tra opportunità e minacce ed obiettivi aziendali.
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Fig. 11 - Rappresentazione tramite istogramma dell’importanza dei singoli fattori e del valore complessivo di rischio.
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tamento di punti di forza o il miglioramento di punti di debolezza, così come lo sfruttamento di opportunità o la gestione di eventuali minacce. Nel metodo proposto, ed in particolare nella valutazione dei fattori esterni, opportunità e minacce, l’azienda dovrebbe considerare esclusivamente specifici fattori realmente impattanti sull’azienda ed i suoi obiettivi. Ad esempio, per quanto riguarda le opportunità, andrebbero considerate come impattanti esclusivamente quelle che l’azienda ha pianificato di sfruttare a proprio vantaggio con progetti specifici. Inoltre, la correlazione numerica stabilita tra obiettivi, e fattori interni ed esterni, ha permesso di determinare non solo un valore numerico di rischio per ciascun obiettivo ma anche un valore di importanza per ciascun fattore considerato. In tale quadro analitico è quindi possibile studiare nel tempo, essendo la valutazione del rischio periodicamente riesaminata ed aggiornata, l’andamento dell’impatto dei singoli fattori sugli obiettivi. Così, alcuni fattori critici, con elevato punteggio di correlazione, in seguito a trattamento con specifiche azioni e progetti, potrebbero divenire meno impattanti o addirittura non significativi. Sebbene nello studio esemplificato non siano state evidenziate le correlazioni positive e negative tra gli stessi fattori impattanti, il metodo permette di valutare tali relazioni, evidenziando quindi, ad esempio, possibili effetti additivi e sinergie. È quindi evidente come l’approccio proposto alla valutazione del rischio rappresenti uno strumento estremamente semplice ma completo alla pianificazione strategica nell’azienda.
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Ringraziamenti Si ringrazia il dott. Luca Martinello per la lettura critica dell’articolo.
Bibliografia - CONFIDA. “Analisi mercato vending: automatico e porzionato Italia”. Studio di settore 2016: 1-55; - De Berardinis S. “L’enterprise risk management: modelli e casi pratici nelle PMI”. Tesi di laurea a.a. 2014-2015: 1-186; - Franceschini F. “Quality function deployment”. Il sole 24 ore 2003: 1:28; - ISTAT. “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana”. Nota mensile n. 3 2018: 1-3; - UNI ISO 31000 “Gestione del rischio, principi e linee guida”. Novembre 2019: 1-28; Fig. 12 - Valutazione del rischio totale.
- Volpato G. “La gestione d’impresa” CEDAM 1° e 2° volume 2003.
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anteprima fiere
Tutto esaurito per il Cibus Tec di Parma
Forte di dati recenti di Prometeia che certificano l’indiscussa leadership italiana nelle tecnologie alimentari, con 7,3 miliardi di euro di fatturato e il 32% della produzione, si preannuncia con il tutto esaurito la prossima edizione del Cibus
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Tec 2019, il salone del processo e del confezionamento alimentare in programma a Parma dal 22 al 25 ottobre prossimi che registra l’aumento del 30% degli espositori e del 25% dell’area espositiva rispetto alla precedente.
La 52a edizione di Cibus Tec – dal 2016 braccio operativo di KPE - Koeln Parma Exhibitions srl – nasce nel segno dell’internazionalizzazione. Saranno presenti in fiera 400 brand esteri del Food & Beverage provenienti da 25 nazioni con una crescita del 30% rispetto al 2016. Tra i Paesi più rappresentati la Germania, seguita da Paesi Bassi, Danimarca, Svizzera e Francia. Ben nutrite anche le partecipazioni di aziende provenienti da Cina, Usa e Turchia. Risultati importanti, ottenuti anche grazie all’alleanza strategica con Kölnmesse che consente a Cibus Tec di far parte, dal 2016, della più grande piattaforma mondiale permanente del meccano-alimentare. Nel complesso saranno presenti a Parma 1.300 espositori (nel 2016 erano 1.000) e le tecnologie per tutte le filiere dell’agroalimentare (Frutta e Vegetali, Latte e derivati, Carne e Prodotti Ittici, Piatti Pronti), con l’ingresso di un nuovo comparto: Prodotti da Forno e de-
anteprima fiere
rivati dai Cereali, Snack e Prodotti Dolciari. Per la prima volta, negli 80 anni di storia del salone, un intero padiglione sarà dedicato alle soluzioni tecnologiche più innovative per Succhi, Latte, Acque, Soft Drink, Birra, Liquori e Vino, potendo contare sulla presenza di oltre 150 tra i principali fornitori italiani ed internazionali. Nell’anno dei grandi appuntamenti internazionali, cresce del 20% la sezione Meat, forte di un distretto, quello di Parma, che vanta 500 aziende alimentari di settore, e best practice esportate in tutto il mondo. Infine, cambio di passo del comparto del packaging: dal confezionamento primario all’imballaggio, dal fine linea alla logistica con una crescita dell’area del 40% rispetto alla precedente edizione. Ad andare in scena a Fiere di Parma, insomma non sarà più semplicemente una “manifestazione” dedicata al processing ma una “piattaforma” tecnologica completa e unica sul mercato. Per aiutare l’export delle aziende italiane Cibus Tec organizzerà il più grande Top Buyer Program di tutte le fiere FoodTec che porterà a Parma più di 3.000 operatori internazionali provenenti da 70 Paesi, e due iniziative speciali relative ad India e Africa. L’ottima salute del settore italiano delle tecnologie alimentari è confermata dall’export, che nel 2017 si collocava sul podio dei principali esportatori in molti comparti del tecno-alimentare: apparecchi per preparazione di bevande e cibi caldi (924 mln di export), macchine, apparecchi e strumenti per prodotti da forno (777 mln), macchine per la lavorazione frutta e ortaggi (141 mln), macchine e apparecchi per lavorazione di oli e grassi (113) e macchine per il vino
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(74 mln). Nel 2018, pur avendo perso la leadership assoluta in tre settori, con una quota di mercato del 16,1%, l’Italia si colloca ancora saldamente al primo posto tra i principali esportatori mondiali. Rispetto a dieci anni prima, il valore delle vendite estere di macchine per alimentare e bevande è cresciuto del 63%, arrivando nel 2018
ogni anno, causa lo spreco di più di un miliardo di tonnellate di cibo. Va invece nella direzione dell’innovazione tecnologica Cibus Tec Industry, il progetto che riprodurrà in fiera 4 linee altamente automatizzate e funzionanti dedicate al settore caseario, delle carni, dei piatti pronti e dei prodotti da forno. Linee di produzione a ciclo completo dalla ma-
a superare la soglia record dei 4 miliardi di euro. A Cibus Tec, le innovazioni proposte strizzeranno l’occhio al futuro, assecondando la necessità di produzioni sempre più sostenibili, per offrire al consumatore prodotti nutrienti e soprattutto caratterizzati da elevati standard di sicurezza. È in tale ottica che sarà ospitato l’IBS - International Biofilm Summit. La più importante conferenza mondiale dedicata alle problematiche da biofilm nell’industria alimentare, un fenomeno che nel mondo,
teria prima, al prodotto finito fino a soluzioni avanzate di stoccaggio. Altri eventi in agenda sono: Il Tomato Day, in collaborazione con Amitom e WPTC, Logisticamente On Food 2019 realizzato con Logisticamente, DIU Design for Intended Use For Food Packaging Showcases organizzato da Netherlands Packaging Center, e gli innovativi workshops organizzati da EHEDG (European Hygienic Engineering and Design Group) e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari.
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Soluzioni di confezionamento flow pack Tecno Pack presenta a Parma le sue soluzioni sempre al vertice del settore degli impianti e delle confezionatrici orizzontali flow pack, caratterizzate da innovazione tecnologica, affidabilità e serietà, come dimostrano le numerose e prestigiose referenze sia a livello nazionale che mondiale, da Bauli a Nestlé, Barilla, Doria, E. Mauri, Baldi carni e Buitoni. Due linee tecnologiche dedicate sono state sviluppate per soddisfare altrettanti settori particolarmente bisognosi di peculiarità quali l’alta sanificabilità, la grande flessibilità nel cambio formato e l’affidabilità in ogni condizione operativa. Per il comparto lattiero caseario ed i salumifici – nella fattispecie per il confezionamento dei formaggi sia porzionati che interi e dei salumi in ogni formato – troviamo la serie FP 025 Super Evo, adatta, nelle varie versioni ed allestimenti, a lavorare in atmosfera controllata permettendo così di aumentare la shelf-life dei prodotti e favorendone quindi la commercializzazione anche a lungo raggio. Per gli ambienti ostili dove vengono invece trattate le mozzarelle e le “paste molli” è stata concepita la serie FP 020 full inox Super Evo, di cui si apprezza l’integrale sanificabilità unitamente a tutti i van-
taggi derivati dall’elettronica di ultima generazione e dall’ormai noto “user friendly” che da sempre contraddistingue la semplicità d’uso e
l’intuitività dell’interfaccia operatore touch screen delle confezionatrici Tecno Pack. Esso è integralmente concepito e sviluppato in azien-
Confezionatrice FP 025 Super Evo (Tecno Pack).
da con l’obiettivo di rendere sempre possibile il corretto uso anche a personale non altamente specializzato. I salumifici ed i caseifici e tutto il processo di lavorazione della carne e del latte possono avvalersi dell’enorme flessibilità e affidabilità della serie FP 027BB Inox,
(Tecno Pack).
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(Tecno Pack).
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anche in questo caso per garantire, oltre una busta sempre perfetta e a tenuta stagna in atmosfera controllata, una lunga vita agli insaccati e ai formaggi ed una perfetta fragranza all’utilizzatore finale. Completano l’offerta tecnologica di Tecno Pack le enormi potenzialità di asservimento automatico delle proprie confezionatrici, dal caricamento dei prodotti, fino ad arrivare al fine linea; anche in forma modulare e step by step, in tal senso lo staff Tecno Pack è sempre disponibile a valutare, di concerto con la propria utenza, le proposte più idonee per portare il giusto grado di automazione richiesto, fino ad arrivare a soluzioni in-
Impianto automatico per il confezionamento di hamburger surgelati realizzato per Baldi Carni (Tecno Pack).
tegralmente automatiche ed integrate come l’impianto integralmente automatico per il confezionamento primario, secondario, terziario di hamburger surgelati di recente fornito a Baldi Carni.
A Cibus Tec Tecno Pack propone le proprie soluzioni tecniche di packaging industriale, studiate su misura per soddisfare le esigenze della piccola, media e grande industria alimentare.
Macchine e impianti per l’industria alimentare e dolciaria LMD è presente al Cibus Tec di Parma per presentare alcuni tra gli oltre 25 brand rappresentati, più specificamente TSW-Industries, Jonge Poerink Conveyors, Brunner-Anliker, Limitech, Wilhelm Rasch, Maertens Transportbander, Kaupert, Behn&Bates E Schick Esteve, esponendo macchine che spaziano dalla produzione di salse alla lavorazione di vegetali, ai sistemi di trasporto alimentari, fino al packaging, passando attraverso nastri trasportatori e macchine tipiche dell’industria dolciaria. La storia di LMD, che circa 11 anni fa ha rilevato la storica azienda Bieffe, parte da molto lontano, e grazie all’esperienza acquisita “sul campo” in 32 anni di attività e a particolari scelte aziendali che l’hanno portata a lavorare sul territorio italiano con specifiche realtà industriali, ad oggi è in grado
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di fornire, attraverso le aziende rappresentate, impianti completi per l’intera filiera di produzione dolciaria e parte di quella alimentare, partendo dai sili di stoccag-
gio fino alle scatole finite e palettizzate. Oltre alle aziende già citate, LMD rappresenta sul territorio italiano anche la Duyvis Wie-
LMD propone a Cibus Tec macchine e impianti per l’alimentare e il dolciario delle sue rappresentate.
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ner (proprietaria dei Marchi Lehmann, Log5, Jaf Inox, Thouet), Otto Kremmling “Oka”, Tribelt, De Spiraal, Haensel Processing, Micronizing, Prefamac, Mf-Hamburg, Loeschpack, Hastamat, Amp-Rose, Amp-Automation, Nerkon, Cake-Concepts, Rijkaart, Strelen e Ims International. Ciò che di fatto LMD può realizzare oggi con i propri clienti è la progettazione e la realizzazione di impianti completi, raggruppando un pool di aziende specifico per soddisfare le richieste, e risolvendo
così i numerosi problemi che sorgono quando ci si deve rivolgere ad aziende diverse e distanti tra loro per assemblare una linea di produzione. Da alcuni anni, LMD ha cominciato ad affacciarsi in modo più approfondito sul mondo dell’industria alimentare, potendo fornire mixer per salse e formaggi, grattugie industriali per vegetali, insaccatrici per farine e altri prodotti solidi e liquidi oltre ad una molteplice varietà di prodotti e servizi industriali.
Pertanto, quale che sia la necessità produttiva, dalla creazione del cioccolato alla sua trasformazione in tavolette o praline, alla produzione di biscotti, caramelle, gelatine, salse e sughi e quant’altro inerente alla produzione alimentare, fino ai sistemi di trasporto (nastri, curve spirali, reti metalliche) per arrivare alle più sofisticate macchine di imballaggio, LMD è oggi garanzia di qualità e completezza per risolvere i problemi legati all’impiantistica, offrendo la propria esperienza, un servizio di qualità ed una consulenza totale.
Gestione della sicurezza alimentare L’istituto di ricerca DMRI del Danish Technological Institute presenta a Cibus Tec un nuovo strumento di gestione per il monitoraggio del livello di igiene nei macelli e nei siti di produzione, che offre una revisione sistematica del livello di igiene, per un miglioramento complessivo e quindi il controllo della presenza di batteri indesiderati come la salmonella, la Listeria e l’E.coli.
Si tratta di una soluzione ampiamente documentata che può contribuire a mantenere l’attenzione sull’igiene nella produzione, i processi di pulizia e la movimentazione delle carcasse, tutte aree di contaminazione critiche, e il suo approccio sistematico potrà essere utilizzato sia nei macelli che nei siti di produzione delle carni e negli stabilimenti di produzione alimentare in generale.
Il DMRI propone un nuovo strumento di gestione della sicurezza alimentare per il monitoraggio del livello di igiene attuale nei macelli e negli stabilimenti di lavorazione della carne suina.
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Questo strumento si basa su elenchi di controllo verificati che aiutano i macelli e i siti produttivi a identificare le aree critiche e a implementare successivamente un monitoraggio continuo e sistematico del livello di igiene. Il monitoraggio del livello di igiene attuale durante la macellazione o la lavorazione delle carni, così come della qualità della pulizia eseguita alla fine dell’ultimo turno, permetteranno di identificare i punti deboli. Lo strumento si basa su elenchi di controllo personalizzati per ogni sito produttivo; inoltre viene formato e istruito il personale per il suo utilizzo, così che gli operatori possano effettuare il monitoraggio giorno per giorno o mese per mese. Questo strumento di gestione della sicurezza alimentare è stato sviluppato sulla base di un’esperienza pluriennale a supporto dell’industria delle carni scandinava, che oggi costituisce uno dei principali esportatori al mondo ed è riconosciuta per il suo alto livello di sicurezza alimentare.
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Materiali plastici semilavorati per lavorazioni alimentari Ensinger Italia torna a proporre a Parma la sua gamma di semilavorati plastici ideati per il settore alimentare rispondenti alle principali normative relative al contatto diretto con gli alimenti, come FDA, i Regolamenti CE 1935/2004, CE 2023/2006 e UE 10/2011 (con test di migrazione eseguiti sui semilavorati) ed anche le normative per il mercato cinese GB 4806.12016, GB 4806.6-2016 e GB 9685-2016. Ensinger offre altresì un ulteriore strumento ai fini della tracciabilità completa dei componenti, grazie all’implementazione di un prodotto in POM-C naturale ora marcabile con laser UV. Difficile da stampare con i normali inchiostri e fino ad ora anche da marcare con laser, il POM-C naturale è uno dei materiali plastici più utilizzati in questo settore. Il nuovo Tecaform AH LM è una resina acetalica modificata che consente una marcatura laser con ottimo contrasto sui componenti tecnici, rispondendo anche ai severi requisiti normativi del settore alimentare, dove la marcatura laser è uno dei sistemi più affidabili in quanto permanente, a prova di contraffazione e chiaramente leggibile, oltre che rispondente a tutte le normative del settore. Inoltre, i componenti marcati laser sono facili da pulire e non presentano rischi di contaminazione, mentre le marcature ad inchiostro sono spesso soggette a consunzione e dispersione durante il ciclo di vita del prodotto. Infine, oltre alla certificazione DIN EN ISO 9001, Ensinger produce i semilavorati plastici destinati al contatto con alimenti in conformità ai requisiti del regolamento CE 2023/2006 sulle buone pratiche di
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Ensinger presenta a Parma i suoi materiali plastici semilavorati per lavorazioni alimentari.
fabbricazione (GMP) per materiali e oggetti del settore alimentare. Per soddisfare le esigenze dell’industria della trasformazione alimentare, come il controllo della migrazione di sostanze dal materiale plastico al cibo, la resistenza meccanica e chimica, e poi leggerezza, facilità di trasformazione e, in moltissimi casi, caratteristiche termiche elevate, la gamma Ensinger dei materiali semilavorati Teca per l’alimentare si qualifica per un profilo di alto livello, con possibilità di impiego in applicazioni che richiedano temperature da -270° a oltre +300°C. I materiali possono essere classificati nei seguenti sottoinsiemi: Materiali ad elevate prestazioni, con temperature di utilizzo permanente superiori ai 150°C e massima resistenza chimica; Materiali per ingegneria, per applicazioni con temperatura di esercizio in continuo da 100° a 150°C, con ottimo rapporto prestazioni-costo e un’ampia varietà di polimeri naturali e modificati; materiali standard, che includono i polimeri con resistenza a temperature sino a 100°C.
Lo stand Ensinger a Cibus Tec 2019 sarà articolato in tre focus tematici con l’obiettivo di offrire uno sguardo immediato sulla propria offerta in risposta ai maggiori quesiti che l’industria della trasformazione alimentare deve affrontare. Inoltre, per rispondere all’esigenza di rilevamento di corpi estranei durante la lavorazione e confezionamento degli alimenti, Ensinger propone semilavorati della serie ID, tutti conformi ai rigidi requisiti dell’industria alimentare e sottoposti ai test di migrazione previsti dal Reg. UE 10/2011 e approvati FDA. In particolare, all’interno di questa famiglia di prodotti il Tecaform AH ID blue si qualifica come il prodotto più affermato e diffuso sul mercato, garantendo elevata stabilità dimensionale e lavorabilità, elementi indispensabili per i componenti di precisione. L’elevata resistenza ai sanificanti e il basso assorbimento di umidità lo rendono quindi ideale per applicazioni ad ampio raggio nel settore alimentare. Come gli altri materiali della linea “ID”, questa resina acetalica viene prodotta aggiungendo ad-
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ditivi detectabili in modo che, qualora avvenga la rottura di un componente durante la lavorazione degli alimenti, sia possibile identificare rapidamente ogni singolo frammento tramite un metal detector standard, spesso già presente in linea. La colorazione blu del materiale, inoltre, facilita il rilevamento ottico del frammento da parte dell’operatore o di una telecamera. Ensinger propone anche materiali speciali auto-lubrificanti, modificati per migliorare le proprietà
di scorrimento ed usura. È il caso, ad esempio, del Tecapet TF grey, il materiale plastico per ingegneria con il coefficiente di attrito più basso e il minimo assorbimento di umidità. Grazie ad una elevata stabilità dimensionale e alla bassa dilatazione termica, con temperature di utilizzo fino a 110°C in continuo, si qualifica come il materiale più adatto per componenti di precisione, anche a contatto diretto con alimenti, a prezzi altamente competitivi.
Ricordiamo infine i materiali speciali rinforzati con fibre di vetro, fibre di carbonio o microsfere di vetro, caratterizzati da ottima rigidità e stabilità alle alte temperature, di cui uno dei prodotti principe è il Tecapeek GF30 natural in quanto è adatto ad applicazioni di isolamento termico ed elettrico fino a 260°C, o a componenti che richiedono altissima resistenza meccanica con eccezionale stabilità dimensionale e tolleranze centesimali.
Prodotti in bella mostra con il confezionamento skin Ulma Packaging diventa promotrice delle eccellenze alimentari con il suo innovativo sistema skin creato per mettere in evidenza la qualità dei prodotti grazie ad un confezionamento di tipo “seconda pelle” che, oltre ad esaltare la freschezza degli alimenti, ne ottimizza la conservazione allungandone la shelf-life. Il confezionamento skin ha la caratteristica di avvolgere il prodotto e il suo supporto con un film trasparente ad aderenza perfetta, of-
frendo una migliore visibilità del prodotto in tutta la sua genuinità. Con questo sistema si possono confezionare tutti i tipi di carne e pesce, piatti pronti, formaggi e salumi offrendo grandi vantaggi dal punto di vista della versatilità del packaging e dell’ottimizzazione della conservazione. Il confezionamento skin consente l’utilizzo di supporti rigidi per il prodotto consentendo l’esposizione verticale sullo scaffale. Per quanto riguarda la conservazione, l’effetto seconda pelle previene l’essudazione dei liquidi contenuti nel prodotto conservando al meglio tutte le sue caratteristiche organolettiche naturali e rendendolo più fresco e attraente. Inoltre è possi-
TFS 407 R per la realizzazione di confezioni skin pack (Ulma Packaging).
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bile, grazie a una doppia copertura, l’introduzione di gas protettivi in un comparto intermedio creato tra un film permeabile aderente al prodotto e un coperchio ermetico. Questo sistema garantisce una conservazione ottimale preservando inoltre i prodotti carnei dalla tipica alterazione del colore. Con l’applicazione di un secondo coperchio a supporto dell’etichettatura è possibile introdurre all’interno della confezione condimenti, posate, ricette o materiale promozionale. Questo tipo di confezione, applicabile solo nel confezionamento senza protruding, oltre ad ottimizzare l’impilaggio del prodotto, permette che il costo del film aggiuntivo venga compensato dalla riduzione delle dimensioni della confezione poiché, in questo caso, non occorre altra superficie dedicata all’etichettatura. Con il sistema skin Ulma la forma del packaging diventa personalizzabile; la confezione può assumere la forma del prodotto o una originale che ne esalti la presentazione e può inoltre essere dotata di sistemi di apertura facilitata.
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Nel caso di piatti pronti è possibile utilizzare film adatti al microonde per poter essere scaldati e consumati sullo stesso vassoio. Tra i modelli più innovativi per il confezionamento skin, Ulma presenta la sua TFS 407 R che, dotata di una solida costruzione, eccelle per l’elevato livello di vuoto, la velocità fino a 12% in più rispetto allo standard delle macchine skin e la notevole riduzione degli sfridi fino a un 40%.
Ulma Packaging vanta un’esperienza consolidata sul mercato da oltre 50 anni nei quali ha sostenuto costanti investimenti in ricerca e sviluppo per i suoi prodotti. Questo approccio di forte supporto all’innovazione tecnologica è alla base dell’efficienza e dell’affidabilità conquistate sul mercato per il confezionamento, la conservazione e la valorizzazione dei prodotti migliori.
Parametro predittivo per conoscere il reale costo di gestione di una tecnologia Conoscere la differenza fra il prezzo d’acquisto e il TCO (Total Cost of Ownership) è fondamentale per considerare un’offerta nella sua totalità, e quindi saper valutare obiettivamente due o più preventivi. Se infatti ci si limita a prendere in considerazione l’importo indicato in un’offerta, il rischio di acquistare un prodotto che risulti più costoso nel lungo periodo diventa molto alto. È dunque fondamentale non farsi condizionare dal prezzo d’acquisto, ma pensare invece al costo onnicomprensivo del sistema che stiamo andando ad acquistare, onde evitare di farsi carico per gli anni successivi di costi alti e non preventivati. L’importanza di essere completamente “trasparenti” in fase di preventivazione è alla base del rapporto cliente/fornitore per Nimax, principio che l’ha portata a diventare azienda di riferimento per codifica e marcatura, ispezione in linea e etichettatura. Per dimostrare il proprio impegno a fare chiarezza su come si calcola il TCO reale di un prodotto ha
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creato un corner al Cibustec nel proprio stand (Pad 2 Stand C016), a disposizione per rispondere alle domande dei visitatori. Il TCO (Total Cost of Ownership) è il costo reale di un sistema per linee di produzione durante il suo ciclo di attività, dal momento dell’acquisto alla sua dismissione. A differenza del prezzo di acquisto il TCO è un indicatore che prende in considerazione tutti gli aspetti legati al possesso e al mantenimento in attività dell’attrezzatura. Un errore comune è quello di valutare solo il costo della macchina, il costo di installazione e quello dei materiali di consumo senza considerare che questi dati, se presi da soli, producono un risultato parziale e falsato. Per ottenere un risultato completo, occorre inserire nell’equazione altri elementi che contribuiscano all’aumento dei costi sul lungo periodo. Tempistiche e costi di installazione, tempo e frequenza per la manutenzione ordinaria, tempi di intervento in caso di calibrazioni straordinarie e relativi oneri, ore
uomo, consumo energetico, ciclo di vita della macchina, sono alcuni degli aspetti che influiscono sul TCO e possono fare la differenza tra un acquisto lungimirante e uno che presenterà una serie di spese non preventivate nel corso degli anni. Inoltre, il solo costo dei consumabili è di per sé un parametro che spesso rende il calcolo falsato. Per una stima corretta, occorre valutare la resa effettiva di quel consumabile nel ciclo produttivo, il costo per ogni singolo processo, ad esempio quanto costa la singola codifica o ispezione, e le ore uomo che la sua gestione comporta. Nel calcolare un TCO realistico, il tema delle ore uomo è un altro fattore fondamentale che troppo spesso viene sottovalutato quando si analizza una proposta. Se infatti viene preso in esame solo il tempo dell’addetto di linea che effettua la manutenzione, ci si ritroverà con una stima notevolmente ridotta rispetto ai costi reali. Un TCO corretto include tutte le figure professionali realmente coinvolte, come i responsabili di produzione, gli addetti dell’ufficio acquisti e della logistica. Soprattutto nei diversi sistemi per il fine linea i parametri da prendere in considerazione nel calcolo del TCO sono molteplici, e variano da tecnologia a tecnologia. Ad esempio, i parametri da valutare per i sistemi di marcatura non sono gli stessi di quelli di un metal detector, di un sistema a raggi X o di una selezionatrice ponderale. Saper calcolare il TCO di un prodotto prima del suo acquisto è dunque indispensabile per scegliere l’offerta migliore ed evitare di trovarsi a fronteggiare costi non preventivati. Un prodotto all’apparenza meno costoso può infatti diventare più gravoso negli anni di uno con un costo di offerta nettamente più alto.
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22|25 OCT.2019 | PARMA | ITALY
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Sigillatrici a induzione La sigillatura a induzione con tappo o termosaldatura è un processo molto semplice e lineare, che permette di creare un sigillo ermetico al collo del contenitore e, in questo modo, di preservare tutte le qualità del prodotto. Dopo che il contenitore è stato riempito viene applicato il tappo (con all’interno un foglio di alluminio o sigillo). Una volta che il contenitore passa sotto la sigillatrice a induzione la bobina crea un campo elettromagnetico che scalda istantaneamente il foglio. Il calore scioglie il materiale sigillante presente nel foglio di alluminio e, una volta che questo si è raffreddato, il foglio aderisce al collo del contenitore creando un sigillo ermetico. La sigillatura a induzione preserva colore, sapore e aroma del cibo e aumenta la durata di conservazione dei prodotti. Riduce gli sprechi, dal momento che elimina le perdite, e rende il prodotto idoneo per essere venduto dai grandi negozi online. Inoltre, protegge il brand da possibili contraffazioni e, grazie al sigillo ermetico, garantisce che il prodotto non sia stato manomesso durante il trasporto o nello scaffale del supermercato. Incredibilmente tutti questi benefici non comportano un aumento nel costo dell’imballaggio. Al contrario, la sigillatura a induzione permette di incrementare la produzione e ridurre il costo unitario, alleggerendo il peso di contenitore e tappo. Ridurre il peso della plastica utilizzata diminuisce, inoltre, i costi di trasporto, incrementando i profitti. I benefici per l’ambiente non finiscono qui, infatti, grazie al sigillo ermetico non è più necessario l’anello di sicurezza al collo del conte-
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Sigillatrice a induzione Super Seal Max (Enercon Industries).
nitore, rendendolo più facile da riciclare. Enercon Industries, con oltre 40 anni di esperienza, è il marchio leader mondiale nella fornitura e installazione di sigillatrici a induzione che vanta con le proprie macchine oltre 200 milioni di confezioni sigillate ogni giorno in tutta Europa nei seguenti settori: prodotti alimentari e bevande, prodotti lattiero-caseari, industria automobilistica, agrochimica, farmaceutica, cosmetica, chimica e dei prodotti per la casa. La gamma di modelli garantisce la soluzione più adatta ad ogni ambiente di produzione: dalle startup con volumi di produzione ridotti o ambienti di test, fino alle linee di produzione più veloci al mondo, che attualmente raggiungono una velocità di 70 metri al minuto. Le termosaldatrici Enercon, conformi alle norme CE ed EMC, sono compatte, raffreddate ad aria e in grado di produrre sigilli igienici, affidabili ed efficienti. Facili da installare e utilizzare, non richiedo-
no praticamente alcuna manutenzione, garantiscono bassi costi di mantenimento e molti anni di operatività. Enercon, inoltre, dispone della più ampia gamma di bobine a induzione sul mercato, per garantire la sigillatura di contenitori di dimensioni e forme particolari. Le bobine ad elevata efficienza energetica sono di due tipologie: a tunnel e piatta. Entrambe hanno diverse varianti, per assicurare che vi sia la bobina adatta alle dimensioni e al tipo di contenitori e tappi. In questo modo si garantiscono sigilli perfetti e affidabili, dai 15 ai 120 mm. Le bobine a tunnel sono più adatte a volumi di produzione elevati, mentre le piatte garantiscono una flessibilità tale da poter sigillare contenitori di diverse dimensioni senza dover cambiare la bobina. Inoltre, le strutture in acciaio inox rendono i macchinari Enercon idonei a quei settori dove i prodotti richiedono alta igienicità, come quello alimentare.
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Soluzioni di ispezione prodotti in linea Garantire la qualità e sicurezza dei prodotti alimentari senza rinunciare a un’elevata efficienza operativa. È questo il tema comune alle soluzioni di ispezione prodotti in linea che Mettler-Toledo espone a Cibus Tec. L’azienda presenta, in anteprima, un nuovo sistema di trasporto modulare, con rivelatore di metallo e software di gestione dei dati integrati, che consente una drastica riduzione dei fermi macchina, con la possibilità per i visitatori di testare i propri prodotti direttamente su questa e altre macchine funzionanti. La nuova serie di trasportatori rappresenta una soluzione versatile e scalabile che, grazie al proprio design modulare, è in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze dei produttori alimentari. Consente inoltre una manutenzione decisamente più semplice e veloce riducendo al minimo i tempi di inattività. Unito all’ultimissima tecnologia di rivelazione metalli e al software per una gestione in chiave industria 4.0 dei dati critici, questo sistema offre una soluzione completa per l’ottimizzazione dell’ispezione dei prodotti alimentari. In esposizione anche il nuovo trasportatore in azione presso Il Demo Truck di Mettler-Toledo, parcheggiato presso l’Area Esterna 2, a pochi passi dallo stand dell’azienda (M 028 Padiglione 02), con la possibilità di esplorare da vicino la tecnologia di Mettler-Toledo tramite vari touch screen situati presso lo stand. Secondo Roberto Scanu, Business Area Manager Product Inspection Division presso Mettler-Toledo, molte aziende del set-
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tore alimentare vogliono raggiungere una produzione più ‘lean’ e l’ispezione dei prodotti è sicuramente una delle aree in cui il miglioramento dell’efficienza operativa può fare la differenza in tal senso. Le soluzioni esposte a Cibus Tec permettono alle aziende alimentari di ri-
una soluzione in grado di identificare contaminanti di dimensioni particolarmente piccole in modo rapido e affidabile grazie ad un software avanzato che consente una configurazione del prodotto automatica. In esposizione, infine, il sistema di controllo peso in linea di
A Cibus Tec Mettler-Toledo presenta soluzioni complete per l’ottimizzazione dell’ispezione dei prodotti alimentari.
durre al minimo i fermi macchina e i costi che ne derivano senza dover rinunciare alla sicurezza dei propri prodotti. Fra le atre macchine funzionanti presenti sul Truck figura il sistema di ispezione a raggi-X X34,
Mettler-Toledo, tra cui il C31, uno degli strumenti migliori della categoria a livello di efficienza e prestazioni, studiato per semplificarne la pulizia e ridurre al minimo i tempi di fermo.
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Your One-Stop Belt Shop
Un pulito mai visto Se l’igiene e la sicurezza alimentare sulla tua linea di lavorazione o trasporto sono temi importanti per te, ti invitiamo a scoprire la nuova soluzione Ammeraal Beltech per il settore Alimentare: Soliflex PRO. Soliflex PRO è il nastro omogeneo ad ingranamento positivo che ha stabilito nuovi standard in tema di igiene e sicurezza; dispone di un sistema autocentrante che ne riduce la manutenzione e l’usura nel tempo.
Inoltre, i nastri Soliflex PRO e PRO mini di Ammeraal Beltech si abbinano perfettamente con l’innovativo UltraScraper, un raschiatore antimicrobico e rilevabile al metal-detector, di efficacia superiore in termini di pulizia grazie al labbro morbido di cui è dotato che garantisce una perfetta pulizia del nastro con il minimo impatto sulla durata dello stesso.
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Novità per il confezionamento Multivac – uno dei produttori leader a livello mondiale di soluzioni di confezionamento per prodotti alimentari di ogni tipo, prodotti del settore Lifescience, Healthcare e prodotti industriali – presenta al Cibus Tec la soluzione di confezionamento innovativa Multivac PaperBoard per la realizzazione di confezioni completamente riciclabili che possono essere prodotte su termoformatrici e termosaldatrici, esponendo una linea costituita dal sistema di porzionatura multifunzionale GMS 520, prodotto da TVI, e dalla termosaldatrice T 800 e una termoformatrice R 105 MF per la produzione di confezioni sottovuoto skin MultiFresh. Multivac presenta inoltre l’affettatrice S 800, facilmente integrabile in linee complete nuove o già esistenti, mentre per chi vuole confezionare sottovuoto in modo professionale
L’affettatrice Multivac S 800 (Multivac).
industrie alimentari
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Sistema di porzionatura multifunzionale GMS 520 (Multivac).
anche a casa, propone la macchina a campana home.
Confezioni MAP e skin con materiali a base di fibre di carta Più in dettaglio, Multivac PaperBoard offre diverse soluzioni di confezionamento per la produzione di confezioni MAP e skin realizzate con materiali a base di fibre di carta sviluppati in collaborazione con i produttori leader del settore, che possono essere utilizzati su macchine standard. Grazie all’impiego di strati accoppiati è possibile produrre confezioni in materiali a base di fibre di carta con le stesse proprietà barriera dei rispettivi prodotti già utilizzati. Dopo aver prelevato il prodotto dalla confezione, il consumato-
re può facilmente separare il sottile strato di film in plastica dal supporto in carta per un corretto riciclo dei materiali. I materiali PaperBoard svolti da bobina sono disponibili in diverse grammature, consentendo di produrre non solo confezioni piatte, ma anche con cavità più profonde per il confezionamento di prodotti di diverse altezze e forme. La gamma PaperBoard comprende anche vaschette e fogli in cartone pretagliati per l’utilizzo su termosaldatrici. Un ulteriore vantaggio offerto da Multivac PaperBoard consiste nella libertà di personalizzazione della stampa e conseguentemente della confezione esposta nei punti vendita. Il supporto in carta può anche riportare informazioni relative al prodotto, evitando così l’utilizzo di etichette di grandi dimensioni.
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Confezionamento sottovuoto In fiera vengono esposti due diversi concetti per la produzione di confezioni sottovuoto MultiFresh con materiali a base di fibre di carta. Sulla termoformatrice R 105 MF vengono prodotte confezioni sottovuoto skin MultiFresh e, grazie al processo completamente automatico e al materiale svolto da bobina, questa soluzione offre un costo interessante ed un alto livello di efficienza. La linea di termosaldatura automatica T 800 è invece caratterizzata da confezioni sottovuoto skin prodotte da fogli di cartone pretagliati. La linea è equipaggiata inoltre dal sistema di porzionatura multifunzionale GMS 520 prodotto da TVI.
Affettatrice L’affettatrice Multivac S 800 offre ottimi risultati di affettatura e si contraddistingue per un utilizzo particolarmente ergonomico, sicuro ed affidabile. L’unità di porzionatura servoassistita dell’affettatrice è in grado di eseguire un’ampia gamma di operazioni in modo preciso: dalla disposizione delle fette scalate, piegate, impilate, impilate a zigzag, mosse o porzioni multiple. Il sistema di taglio innovativo assicura che il prodotto venga affettato in modo uniforme e con una pressione minima. Salumi, prosciutti e formaggi possono essere affettati con estrema precisione e delicatezza. Il profilo di taglio allungato e una durata superiore della lama garantiscono una maggiore produttività, riducendo i costi e la manodopera. Rapidi cambi di prodotto e formato garantiscono un’estrema flessibilità: in pochi minuti è possibile eseguire il cambio di tutti i compo-
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nenti che entrano a contatto con i prodotti. Anche le operazioni necessarie per il cambio del formato per il passaggio da uno a più prodotti in camera di taglio o a differenze del calibro del prodotto, sono particolarmente semplici e veloci. Grazie al Multivac Hygienic Design la pulizia è inoltre rapida ed affidabile. L’elevata produttività, l’alta disponibilità operativa e le rapide operazioni di cambio del prodotto contribuiscono alla riduzione dei costi complessivi.
L’affettatrice può inoltre essere configurata in base alle esigenze ed equipaggiata con nastri di distribuzione, buffer, di allineamento e di carico e con dispositivi di movimentazione ed integrata in linee nuove o già esistenti. Ricordiamo infine Multivac home, una macchina a campana per il confezionamento sottovuoto professionale anche a casa, adatta anche al confezionamento di liquidi, salse, minestre o prodotti marinati per gli Chef amatoriali.
Soluzioni innovative per la tracciabilità della filiera agroalimentare Zuffellato Technologies in occasione del Cibus Tec 2019 presenta le ultime novità in tema di software per la tracciabilità della filiera agroalimentare. Durante la manifestazione all’interno dello spazio espositivo dell’azienda (hall 02 - stand M034), i visitatori possono avere un’esperienza diretta delle soluzioni verticali della suite Track realizzate da Zuffellato per diversi settori alimentari. Inoltre è possibile richiedere una dimostrazione delle funzionalità del software in base alle specifiche fornite, per simulare il contesto lavorativo nel quale si è soliti operare. Da oltre 40 anni Zuffellato si occupa di digitalizzazione dei processi mantenendo da sempre un approccio altamente innovativo per realizzare software che si adattano alle necessità sia delle persone che delle aziende – e non viceversa. Le soluzioni gestionali della Suite Track, realizzate da Zuffellato per l’industria alimentare sono conformi alla
Normativa Comunitaria Europea in tema di tracciabilità e rintracciabilità e permettono alle aziende di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti alimentari di gestire l’intero flusso delle informazioni, dall’arrivo della merce alla sua commercializzazione, passando attraverso tutte le fasi di lavorazione. Il software, si avvale delle più attuali tecnologie per rispondere alle esigenze di affidabilità, di alte prestazioni tecniche, di semplicità e d’immediatezza d’uso. Il tutto integrato o integrabile con il gestionale ERP aziendale. Nell’era della globalizzazione, delle nuove regole di mercato e di concorrenza, la sicurezza alimentare è certamente una delle tematiche più importanti del nostro quotidiano. La necessità di garantire più cibo ad un mondo che cresce e la tutela della qualità e dell’eccellenza dei prodotti sono temi direttamente legati all’esigenza di adottare precauzioni di conservazione, di manipola-
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zione e di lavorazione fino a considerare il processo dell’intera filiera. Una possibile risposta a queste necessità ci viene fornita dagli impieghi dalla tecnologia blockchain applicata al food supply system. Il Cibus Tec 2019 è per Zuffellato anche occasione di presentazione del progetto “Coldtrack”, premiato dalla Commessione Europea H2020, con il quale l’azienda manifesta il costante impegno in attività di ricerca e sviluppo, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica sia nell’ambito green che in quello sociale. Ogni giorno vengono prodotte milioni di tonnellate di cibo sensibile alle variazioni di temperatura, che viene trasportato e immagazzinato in tutto il mondo. Si stima che il 30% di questi prodotti diventino invendibili per un incorretto trasporto; in Europa questo comporta uno spreco alimentare di oltre 88 milioni di tonnellate di cibo con costi associati di oltre 143 miliardi di euro e devastanti impatti sull’ambiente. Per il 2050 si prevede un aumento del 14% delle correlate emissioni di gas serra legate allo smalti-
Zuffellato Technologies presenta le soluzioni gestionali della Suite Track per la tracciabilità della filiera agroalimentare.
mento del cibo sprecato. Coldtrack permette di monitorare in tempo reale l’intera “catena del freddo” impiegando tecnologie note come i tag (barcode, QR Code, RFID, …) e una piattaforma online in grado di gestire i big data. L’applicativo è destinato a tutti gli attori della filiera, a più livelli e fino a coinvolgere con un ruolo attivo anche il consumatore finale. Soluzioni innovative ma al contempo semplici in grado di ridurre i costi sostenuti dalle imprese, portare efficienza nella supply chain, garantire la sicurezza alimentare e aiutare l’ambiente minimizzando i rifiuti.
Vasta scelta anche dei dispenser per la collocazione di articoli monouso (cuffie, guanti, camici, grembiuli ecc.) e carta in rotolo, sicuri, pratici e igienici grazie a dettagli come il tettuccio inclinato per
Contenitori per rifiuti e dispenser per abbigliamento monouso Wirfly disegna e produce contenitori per la gestione dei rifiuti e dispenser per l’abbigliamento monouso. I prodotti sono fabbricati in acciaio inox AISI 304, rispettano le normative igienico-sanitarie in vigore nelle industrie alimentari ma possono essere impiegati anche nei settori farmaceutico, ospedaliero e industriale. Diverse le finiture applicate: granigliatura, lucidatura e finitura Scotch Brite per mantenere inalterate le proprietà dell’acciaio inossidabile.
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Ampia gamma di carrelli per la gestione dei rifiuti: con o senza ruote, eventuale maniglia per facilitare lo spostamento, ferma-sacco in acciaio inox, supporto per sacchi sul retro. È anche disponibile la versione con bidone per il rifiuto organico. I carrelli Wirfly hanno il telaio a corpo unico: l’assenza di cerniere o kit di montaggio riduce l’accumulo di cariche batteriche, rende i carrelli più robusti e ne facilita la pulizia e disinfezione.
Fermasacco in acciaio inox (Wirfly).
evitare infortuni da appoggio e accumulo di polvere e la chiusura a incastro senza chiave. Wirfly realizza anche strutture e supporti in acciaio inox ad hoc, in base alle esigenze del cliente.
anteprima fiere
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Utensili e strumenti da lavoro professionali in acciaio inox Beta Utensili, leader nella progettazione e produzione di utensili e strumenti da lavoro professionali, espone a Cibus Tec 2019 la gamma di utensili speciali Beta Inox, utilizzabili nelle aree in cui non è ammesso il livello minimo di contaminazione, in particolare quelle del settore alimentare. Gli utensili speciali Beta Inox raggiungono i massimi livelli in fatto di sicurezza igienica, resistenza alla corrosione e bassa ritentività batterica. Il catalogo inox comprende ad oggi oltre 100 codici, tra cui chiavi
di manovra, chiavi maschio, chiavi a rullino, bussole, cricchetti, giravite, martelli, pinze, cunei e scalpelli, cassettiera e cestello porta utensili. Un team di specialisti è interamente dedicato alla progettazione e alla produzione di utensili Inox, oramai da decenni sinonimo di qualità, standard di altissimo livello e caratteristiche uniche. Beta Inox si fregia del Marchio per i prodotti di acciaio inossidabile rilasciato dal Centro Inox, associazione per lo studio e lo sviluppo degli acciai inossidabili.
Utensili e strumenti da lavoro professionali in acciaio inox (Beta Utensili).
Confezionatrici verticali ITECH Le confezionatrici verticali ITECH sono progettate e realizzate con un design semplice e funzionale.
Sistemi di pesatura Controllo qualità Macchine di confezionamento Sistemi di distribuzione Sistemi di alimentazione Disimpilatori Termosigillatrici Soluzioni complete Progettazione
Disponibili in un’ampia gamma fino a 800 mm di larghezza bobina, per produrre buste a cuscino e fondo quadro. Configurabili per prodotti alimentari da forno, freschi e surgelati. Desiderate prenotare un test nel nostro show room a Lainate? Contattateci.
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fiere
Focus su innovazione e sostenibilità al Propak Asia Propak Asia, la più importante vetrina del continente asiatico per le tecnologie di confezionamento e imballaggio tenutosi a Bangkok lo scorso giugno, si è concluso con un bilancio di 52.256 visitatori provenienti da 87 Paesi e 2.089 espositori da 48, distribuiti su una superficie di 60.000 m2, con la partecipazione di 25 collettive nazionali da Australia, Cina, Danimarca, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Corea, Singapore, Spagna, Svizzera, Taiwan, Regno Unito e Stati Uniti. In particolare, nel padiglione italiano di oltre 1.000 m2, Ucima (Unione dei Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), con il supporto finanziario e operativo di ICE-Agenzia, ha organizzato la presenza di ben 41 aziende del comparto: A Due, Acmi, Akomag, Arol, B.A. Processing, Bertoli Brand of Interpump Group, Binacchi, Cepi, CSF Inox, CFT Group, CT Pack, Emmeti, Finpac Italia, FPE,
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Frigel Firenze, Galdi, Ica, Levati Food Technnology, Mariani, Matrix, Megadyne, Melegari Technology, MilkyLAB, Ocme, Pe-Labellers, Pelliconi, Penta, PFM, Raytec
Vision, Reda, Ricciarelli, Robopac, Sacmi, Senzani Brevetti, Sipa, SMI Group, Tropical Food Machinery, Turatti, Unitech, Zacmi e Zilli & Bellini.
fiere
La Tailandia si conferma infatti crocevia strategico per tutto il sud-est asiatico e, in primis, per l’area Asean dove l’Italia nel 2018 ha esportato macchine per il packaging per un volume pari a 253,3 milioni di euro, scavalcando per il secondo anno consecutivo la Germania che si è fermata a 219,1 milioni. Secondo i dati del Centro Studi Ucima, la Tailandia risulta il quarto mercato di sbocco dell’area con 37,8 milioni di euro, pari al 15% del fatturato complessivo. Al primo posto l’Indonesia con 74,8 milioni di euro, seguita dal Vietnam (56,7 milioni) e dalle Filippine (43,4 milioni). La 27a edizione dell’evento si è concentrato sul futuro dell’innovazione nella trasformazione e nel confezionamento, allo scopo di aiutare le aziende a progredire con gli ultimi progressi nei macchinari, tecnologie e soluzioni dai leader mondiali del settore. Oltre alle più recenti tecnologie volte a migliorare efficienza, qualità e sostenibilità in ambito di
trasformazione e confezionamento, particolare attenzione hanno ottenuto le soluzioni di digitalizzazione finalizzate ad aumentare prestazioni e flessibilità, che consentono contemporaneamente di garantire migliore qualità e omogeneità della produzione, affidabilità dei dati e tracciabilità, ma anche il tema della sostenibilità è
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stato fra quelli più rappresentati, con soluzioni per ridurre l’impatto ambientale attraverso il risparmio energetico, i processi a zero rifiuti, l’uso di materiali biodegradabili e film più sottili ma ugualmente efficaci nella conservazione dei prodotti. Proponiamo di seguito una breve carrellata del visto in fiera.
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Pastorizzatori e linee UHT per latte e affini Reda produce e distribuisce in tutto il mondo impianti di lavorazione latte ed ha sviluppato nel tempo una vasta serie di pastorizzatori e linee UHT, anche per prodotti ad alta viscosità, proponendo progetti “chiavi in mano” con sistemi di gestione e automazione che vanno dal ricevimento prodotto/materie prime, al controllo di processo fino al lavaggio CIP delle varie sezioni, ottimizzando l’integrazione delle varie linee in un unico e funzionale sistema. L’ampia gamma di centrifughe autopulenti (scrematrici, pulitrici, debatterizzatrici) e i sistemi automatici di standardizzazione, garantiscono inoltre una lavorazione dei prodotti ai massimi livelli di qualità. Queste applicazioni si completano infine con la nuova generazione di impianti per la filtrazione
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a membrana (Osmosi Inversa, Nanofiltrazione, Ultrafiltrazione e Microfiltrazione) che riflettono l’affidabilità e la qualità degli impianti Reda. Quasi trent’anni di esperienza nel settore dell’asettico hanno consentito di sviluppare la linea di sterilizzatori UHT a sistema indiretto, caratterizzata da: lunghe autonomie produttive, resistenza a forti pressioni di lavoro, alto livello di automazione, semplice intervento sulle temperature di sterilizzazione e di uscita, riscaldamento dolce, in modo da rispettare le caratteristiche qualitative dei prodotti trattati, manutenzione molto semplice ed economica e durata illimitata. Negli impianti Direct ATRUHT si concentrano tecniche e soluzioni che garantiscono altissime prestazioni, grande affida-
Separatore autopulente (Reda).
bilità e un’alta qualità nei prodotti finali grazie all’iniezione diretta di vapore con un particolare sistema che permette il riscaldamento ed il successivo raffreddamento in tempi rapidissimi di quei prodotti speciali destinati al confezionamento asettico. Ricordiamo infine gli innovativi sistemi Steriflex-UHT, derivati direttamente dalla serie ATR-UHT, che uniscono alle caratteristiche di affidabilità, sicurezza e qualità tipiche degli impianti Reda nuovi concetti funzionali e assicurano grandi vantaggi sulla sicurezza e sulla qualità del prodotto finale. Si tratta di impianti di tipo misto diretto-indiretto, dove il prodotto subisce una pre-concentrazione durante la fase di riscaldamento e una successiva iniezione diretta di vapore con velocissimo riscaldamento fino alla temperatura di sterilizzazione, a +140°/150°C. Il sistema consente poi di raffreddare il prodotto mediante scambiatori tubolari e quindi senza Camera Asettica di evaporazione “Flash-Cooler”, con tutti i vantaggi che ne conseguono.
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Modulo FS per monodosi V-Shapes ha presentato la sua macchina FFS multi-corsia verticale e completamente automatica per l’imballaggio monodose per qualsiasi tipologia di prodotto, ad esempio miele, topping, marmellate oli e condimenti. Grazie a un pratico sistema di apertura ad una sola mano che impedisce spazi d’aria all’interno ed un’efficace proprietà di barriera per qualsiasi prodotto in essa contenuto, le monodosi V-Shapes sono disponibili in una vasta gam-
ma di formati personalizzabili, con capacità da 0,2 a 40 mL, mentre la capacità produttiva della macchina arriva fino a 16.000 unità all’ora. Fra i plus dei moduli figurano la precisione di riempimento (fino allo 0,5% in base al tipo di prodotto), la semplicità del cambio formato, che richiede meno di 30 minuti, l’affidabilità, l’ingombro ridotto e compatto, il sistema modulare, il design accattivante e moderno e l’impiego di componenti di ultima generazione.
Monodose di olio (V-Shapes).
Autoclavi di sterilizzazione Levati è leader mondiale nella produzione, fornitura e manutenzione di autoclavi per la sterilizzazione e la pastorizzazione di alimenti e bevande in scatole, vasi, buste e vaschette. Quelle della serie Prima sono progettate per soddisfare gli standard più elevati del settore alimentare in termini di integrità della confezione, distribuzione omogenea della temperatura e tempo ridotto del ciclo, passaggio controllato e graduale dalla sterilizzazione al raffreddamento per evitare cadute di pressione e shock termici, omogeneità di trattamento termico, rispetto delle proprietà organolettiche dei prodotti. Concepite per cicli di produzione in continuo (24/24 h), queste autoclavi consentono di ridurre i costi di produzione ottimizzando i rendimenti ed eliminando gli sprechi grazie a un’uniforme distribuzione della temperatura per mezzo del sistema ES2D (progetto di distribuzione a rispar-
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mio energetico), attraverso soluzioni personalizzate e l’ottimizzazione dell’utilizzazione del volume interno per mezzo di carrelli e cesti opportunamente progettati, e l’opzione della porta ad apertura verticale. Le autoclavi Levati Food Tech sono disponibili con diversi metodi di sterilizzazione: vapore, pioggia d’acqua, immersione ad acqua o vapore/aria, questi ultimi dotati di si-
stema di omogeneità totale che utilizza una ventola durante i processi di sterilizzazione e raffreddamento per produrre un flusso orizzontale di vapore e microgocce di acqua attraverso i cesti per ridurre le variazioni di temperatura nelle diverse aree in sterilizzazione a meno di +/- 0,5°C. Inoltre, la gamma Prima comprende autoclavi statiche, rotanti o soluzioni integrate automatizzate.
Autoclavi rotanti SRC (Levati).
Adeguamenti impianti esistenti
IMPIANTO CRIOGENICO - CRYOGENIC PLANT
Impianti di macinazione criogenici, raffreddamento con azoto liquido, per la macinazione fine a basse temperature di prodotti, termolabili e basso fondenti, massimo recupero delle frigorie con funzionamento fino a -160°. In sede è disponibile una sala prove per la verifica di consumi, portate e granulometrie.
Via Mecenate, 78/b 20138 Milano - ITALY Tel. +39 02 504095 +39 02 504195 Fax +39 02 5062646 info@danioni.com
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Autoclavi CTC Food, rappresentante tailandese della cinese DTS, ne ha presentato la gamma di autoclavi per applicazioni nell’industria alimentare, delle bevande e farmaceutica, per la sterilizzazione di qualunque prodotto contenuto in lattine, bottiglie in vetro, imballaggi flessibili e similari. La gamma di produzione comprende linee di sterilizzazione orizzontali continue, a pioggia d’acqua, ad immersione, a vapore o vapore e aria, oltre ad impianti pilota.
Autoclave (DTS).
Impianti di sterilizzazione e riempimento in asettico La parmense B.A. Processing è specializzata nella costruzione di impianti per la lavorazione dei prodotti alimentari, vegetali, frutta, marmellata, pomodoro, tè, caffè e, in particolare, nella sterilizzazione e riempimento in asettico, nella cot-
Monoblocco asettico (B.A. Processing).
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tura, nella raffinazione, nella concentrazione e nella conservazione del prodotto mantenendone le caratteristiche naturali. Per la lavorazione e il trattamento di prodotti come frutta, vegetali, latticini, ad alta e bassa vi-
scosità, liquidi e pezzi l’azienda parmense produce riempitrici in asettico da 2 a 20 L (bag-in-box) a film continuo o a singolo sacco per il riempimento di latte, base per gelati, concentrati di tè e caffè. La gamma continua con le riempitrici ultra-cleaning per il riempimento sempre in bag-in-box di prodotti come acqua e vino. L’azienda progetta e sviluppa sterilizzatori adatti per prodotti ad alta densità e a cubetti. Dalla singola macchina alla linea completa, offre diverse soluzioni per la lavorazione di verdura, frutta (tropicale e non) e prodotti lattiero-caseari, progettate per soddisfare le specifiche esigenze di ogni cliente. I monoblocchi in asettico, ad esempio, con una capacità fino a 5.000 kg/h, trovano applicazione nella sterilizzazione di sacchetti pre-sterilizzati di puree naturali o concentrati di frutta e verdura e, a seconda dei prodotti trattati si possono utilizzare diverse tecnologie.
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Strumento online per configurare sistemi per catene portacavi completi Igus propone un nuovo strumento accessibile gratuitamente online grazie al quale l’utente potrà progettare – in pochi semplici passaggi – un sistema per catene portacavi individuale, completo e garantito. Dallo smartphone, da un semplice tablet o da PC fisso basta semplicemente aprire l’esperto per catene portacavi (www. igus.it/e-chain-expert), selezionare i cavi cablati o non cablati, indicare i parametri ambientali e inserire i requisiti dell’applicazione, scegliere – da una preselezione automatica – la catena portacavi più adatta e configurarla. All’interno di questo configuratore, l’utente può scegliere tra oltre 1.300 cavi chainflex per
posa mobile, testati da Igus e tra oltre 4.200 cavi per azionamenti precablati readycable. Anche questi ultimi testati e, come tutti i cavi Igus, con una garanzia di 36 mesi. In base ai cavi scelti e ai parametri dell’applicazione (spazio di installazione, movimento della catena, dati ambientali…), il cliente sarà nelle condizioni di scegliere in modo semplice e veloce la soluzione più vantaggiosa nell’intera gamma di articoli per catene portacavi (più di 150.000 prodotti a catalogo). Il Sistema Esperto online è dotato di uno speciale configuratore per la separazione interna, che, basandosi su complessi sistemi di intelligenza artificiale, determinerà in
Il sistema esperto per catene portacavi online consente di comporre sistemi per catene portacavi (Igus).
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pochi secondi la separazione interna più adatta in base al set di cavi e tubi da guidare all’interno della catena. Completa lo strumento un sistema per il calcolo della durata d’esercizio sia per la catena portacavi che per i singoli cavi: così, il cliente può scegliere – in modo semplice e veloce – il sistema più conveniente in base alle sue esigenze. Un ulteriore vantaggio: lo strumento controlla – in ogni fase della configurazione – che il sistema sia congruo. In questo modo, l’utente ha la certezza che gli elementi scelti siano compatibili fra loro. In qualsiasi momento l’utente ha la possibilità di condividere la configurazione in corso con altre persone del suo team, via email o tramite link, perché possano partecipare comodamente alla progettazione online di sistemi per catene portacavi ed elaborare i dati CAD. Con un clic è possibile scaricare un riepilogo della configurazione oppure aggiungerla al proprio carrello nello shop online Igus. Per ogni configurazione, lo strumento fornisce – in tempo reale – prezzo e tempi di consegna: il sistema per catene portacavi pronto al collegamento si può ordinare direttamente online. In alternativa, il cliente può sempre richiedere ai tecnico-commerciali Igus un’offerta personalizzata per la sua configurazione.
macchine accessori
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Impianti di macinazione e raffinazione in continuo per granella di cacao L’impianto serie E10S, che la Tecno 3 ha messo a punto per raffinare la granella di cacao, si basa su un nuovo concetto tecnologico in grado di fornire massa di cacao alla granulometria desiderata con un unico passaggio in continuo. La linea comprende tre macchine, rispettivamente un premacinatore a coltelli, che trasforma la granella in una pasta grossolana, un raffinatore a cilindri verticali, che esplica una efficace azione di raffinazione, e un raffinatore a sfere, che consente di raggiungere la granulometria desiderata. Il passaggio attraverso quest’ultima macchina
avviene rapidamente per evitare la formazione di una quantità eccessiva di particelle troppo fini. La lavorazione si sviluppa in continuo e in modo completamente automatico. Il prodotto non è in contatto con l’ambiente esterno, nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. Le caratteristiche organolettiche del cacao non subiscono alterazioni, grazie ad un accurato controllo delle temperature nei vari passaggi. Tecno 3, con questo impianto estremamente compatto, ha ottenuto un triplice risultato: la sempli-
Impianto serie E10S di macinazione e raffinazione in continuo per granella di cacao (Tecno 3).
ficazione del processo, la riduzione degli ingombri e il risparmio energetico.
Nuova tecnologia per confezionare il latte prodotto da singoli animali Latte confezionato prodotto da una singola mucca: è questa è la visione con cui il progetto “ElkeMelk” risponde al crescente interesse per i prodotti di origini locali chiare. La olandese Top ha sviluppato una linea di processo completamente nuova per rendere questa tracciabilità del latte estrema una realtà. Il concetto di ElkeMelk è stato creato perché il latte di ogni mucca ha un gusto unico. La lavorazione separata del latte di ogni singolo animale conferisce al prodotto una percezione più naturale rispetto a quello standardizzato, omogeneizzato e frazionato pro-
veniente dai tradizionali processi industriali. Al fine di rendere tecnicamente fattibile il progetto ElkeMelk, l’allevatore e ideatore MaBhijs Baan si è rivolto alla Top, che ha sviluppato un processo completamente nuovo. La linea di processo è composta da un pastorizzatore associato ad una riempitrice e ad un software intelligente. Insieme al produttore di latte è stato realizzato un collegamento senza soluzione di continuità al robot di mungitura. Inoltre, il sistema è risultato abbastanza piccolo da funzionare bene all’interno dello spazio li-
Nuovo impianto per il confezionamento del latte da singoli animali (Top).
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mitato disponibile nella zona della fattoria idonea alla trasformazione alimentare. Il pastorizzatore è stato progettato per funzionare su un’unità autonoma ed è particolarmente adatto ai piccoli produttori alimentari che necessitano di una macchina industriale professionale per la pastoriz-
zazione di vari alimenti liquidi come succhi di frutta, frullati, ecc. La riempitrice è stata progettata per funzionare in linea con il pastorizzatore. Dal momento che le bottiglie vengono caricate e scaricate in modo automatico è necessaria una sola persona per seguire l’intero processo.
Collaborazione fra DuPont e Regina per trasportatori più performanti In occasione del salone Chinaplas 2019 di maggio, in Cina, la DuPont Transportation & Advanced Polymers – una business unit globale della DowDuPont Specialty Products Division – ha presentato il Regina e-FAST, materiale utilizzato nei trasportatori negli impianti di imbottigliamento ad alta velocità e a secco. Questo materiale innovativo è stato sviluppato in stretta collaborazione con Regina Chain, azienda di Cernusco Lombardone (LC), leader mondiale nella produzione di nastri trasportatori, cinghie e componenti. Combinando l’omopolimero acetalico Delrin di DuPont con la tecnologia di scivolamento avanzata, il ma-
L’omopolimero acetalico Delrin di DuPont usato per sviluppare il materiale e-FAST per i nastri trasportatori Regina.
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teriale e-FAST (termoplastica scorrevole ecologica in grado di ridurre l’attrito) evita la necessità dei tradizionali lubrificanti esterni usati nell’imbottigliamento e in altre funzioni di riempimento. Fornendo un coefficiente di attrito (COF) costante e basso nei nastri trasportatori e nelle cinghie, e-FAST consente alle bottiglie di muoversi senza intoppi e di ridurre l’usura per allungare i tempi di manutenzione e sostituzione. Dal punto di vista ambientale, l’eliminazione dei lubrificanti, che tendono ad assorbire polvere, riduce al minimo la necessità di lavare il trasportatore e di conseguenza l’uso di acqua e i problemi cor-
relati di smaltimento delle acque reflue. Grazie al suo basso COF costante, la tecnologia e-FAST riduce anche il consumo di energia necessaria per far funzionare il trasportatore. Paolo Garbagnati, amministratore delegato di Regina, ritiene che le tecnologie Industry 4.0 consentano agli imbottigliatori di adottare impianti ad alta velocità e ad alto volume, e questo a sua volta richiama l’interesse dell’industria verso un nuovo materiale in grado di ridurre al minimo o eliminare completamente l’uso di lubrificanti esterni e di aumentare significativamente la produttività. Nell’ambito della collaborazione ultraventennale con l’azienda italiana, DuPont ha sviluppato una versione speciale di Delrin con un colore personalizzato e ha fornito un supporto tecnico completo per tutto il progetto, mentre la tecnologia e-FAST ha aperto nuovi orizzonti consentendo un funzionamento a secco efficiente, riducendo i costi e aumentando la sostenibilità. La stretta collaborazione fra le due aziende – dalla progettazione alla fase di prova e prototipizzazione – ha portato alla messa a punto e alla commercializzazione del materiale e-FAST. In particolare, DuPont ha eseguito il lavoro tribologico e ha condotto numerose prove nello stabilimento Regina a Latina e presso i propri clienti. Il team, inoltre, ha sviluppato un prototipo di linea di trasporto presso il Centro tecnologico europeo DuPont di Meyrin, in Svizzera, per simulare condizioni reali. La collaborazione fra le due aziende ha consentito di creare una nuova generazione di acetale Delrin in grado di rispondere alle esigenze degli utilizzatori con una soluzione elegante e responsabile a livello ambientale.
Approved Event
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Involucri pratici e ad apertura facilitata per salsicce snack I nutrizionisti confermano che i consumatori attribuiscono sempre più importanza agli snack di alta qualità contenenti ingredienti naturali. E questo vale anche per gli imballaggi. Indipendentemente dal fatto che si tratti di formaggio o salsicce, l’imballaggio del prodotto deve essere il più semplice possibile da aprire, deve soddisfare i requisiti specifici del prodotto e deve essere attraente per il consumatore. Per gli snack di salsiccia vengono spesso utilizzate soluzioni di imballaggio basate sul PVdC, ma oggi esiste anche una soluzione senza PVdC con apertura facilitata realizzata con le macchine sigillatrici/clippatrici ritagliare della PolyClip System, azienda nota in tutto il mondo per le sue clippatrici utilizzate per un’ampia varietà di salumi. Per realizzare salsicce snack e pelarle senza togliere la clip è necessario poter eliminare la pelle in modo semplice a mano, senza bisogno di attrezzi, e per queste applicazioni spesso si utilizza il PVdC, una plastica che però inquina l’ambiente sia durante la produzione che lo smaltimento e l’incenerimento dei rifiuti poiché rilascia diossine, dannose per la salute. Inoltre, questo
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gruppo di materie plastiche, a differenza del polietilene, deve essere reso elastico con plastificanti, e questi, tra cui l’ATBC (acetil tributil citrato) e l’ESBO (olio di soia epossidato), grazie alla loro solubilità nei grassi, migrano rapidamente negli alimenti grassi. I problemi associati a questo non sono ancora stati definitivamente risolti.
Nuovi approcci di confezionamento ad apertura facilitata I nuovi design degli imballaggi si basano sull’utilizzo di film compositi termosaldabili costituiti da PE (polietilene) e PA (poliammide). Lo strato esterno in PE con easy-peel è necessario per la termosaldatura con saldatura sovrapposta. Lo strato interno in PA garantisce la stabilità del calibro. L’apertura facilitata è già possibile nella produzione del film piatto in cui, per prima cosa, un bordo presenta linee di strappo definite ad intervalli regolari, complete di linguette. In secondo luogo, la plastica utilizzata deve essere orientata, quindi il film si strappa in linea retta attorno alla salsiccia.
La soluzione di apertura facilitata per salsicce snack con film in PE e PA (Poly-Clip System).
Alcuni produttori di film propongono già film compositi di questo tipo nella loro gamma di prodotti.
Produzione sulla macchina Sulla macchina il film piatto viene formato mediante una speciale spalla di formatura in un tubo di film sigillato longitudinalmente mediante termosaldatura longitudinale. Il bordo del film con linee di
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strappo predefinite viene guidato in modo da trovarsi sul bordo del secondo film. Nell’area in cui entrambi i bordi del film si sovrappongono, la giuntura termosaldata viene prodotta in modo tale che il bordo con la linea tratteggiata per lo strappo sporga per consentire l’apertura facilitata. Con l’unità di ritaglio integrata, il tubo del film viene chiuso in modo sicuro nel processo di doppia clippatura. La chiusura termosaldata continua e le clip R-ID resistenti ai batteri significano da un lato che si ottiene una chiusura assolutamente stabile del film senza punti deboli, e dall’altro che il consumatore può facilmente afferrare le linguette e strappare il film lungo la giuntura termosaldata.
Sigillatrice/clippatrice Poly-Clip Per la produzione efficiente di questi snack di salsiccia con apertura facilitata, sani e sostenibili, viene utilizzata una macchina automatica TSCA 120/160 della PolyClip. Lunghezze di film piatto fino a 3.300 metri consentono una produzione continua per più di 4 ore alla volta, senza bisogno di alcun intervento o correzione della lunghezza da parte dell’operatore. La fine della bobina di film e delle clip viene monitorata automaticamente, così come l’adeguatezza della produzione alla capacità di riempimento. L’alto grado di automazione della TSCA consente inoltre una misura significativa del monitoraggio del processo, includendo ad esempio i parametri memorizzati nella gestione delle ricette. Quando si verificano irregolarità, la TSCA 160/120 emette automaticamente un segnale di avviso. Disponibile come optional è anche l’interfaccia di standard alimentare WS per
l’acquisizione di dati operativi tramite la rete del cliente. L’alto livello di automazione della TSCA si riflette anche nel suo sistema di lubrificazione centrale dipendente dal ciclo della macchina. Questa funzione essenziale, essendo completamente automatica, non viene più trascurata e si traduce in un rispar-
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mio di ore di lavoro, garantendo sia la massima affidabilità del processo che i vantaggi dell’investimento, dal momento che riduce l’usura, la manutenzione e i tempi di fermo. Di conseguenza, la durata della macchina e quindi il valore dell’investimento vengono “automaticamente” aumentati.
Film tecnologico sostenibile Imbal Line, azienda bresciana di materiali di consumo, installazione e manutenzione di macchine per il packaging, ha scelto di investire nell’ecologia brevettando il nuovissimo film estensibile tecnolgico Ibiam, che permette non solo un risparmio di plastica calcolato di due terzi in meno rispetto ad un film tradizionale in uso, ma anche un abbattimento dei costi del 30%. Il film Ibiam consente ai pallet imballati di essere più stabili grazie alla caratteristica di memoria del film, che garantisce maggiore resistenza e compattezza evitando rotture e/o cadute durante il trasporto
e lo stoccaggio dei prodotti. Inoltre, in un’ottica eco-friendly, Imbal Line ha reso il film estensibile tecnologico Ibiam riciclabile al 100% per permetterne il completo riutilizzo una volta terminato il suo ciclo di lavoro. Durante la giornata di giovedì 31 ottobre 2019, nella sede di Imbal Line a Calcinato (BS), sarà possibile confrontare con un semplice test di 5 minuti un campione del film estensibile utilizzato dai clienti con il film estensibile tecnologico Ibiam e calcolare con l’aiuto di un esperto Imbal Line i vantaggi economici e ambientali generati da questa innovazione.
Il nuovo film tecnologico Ibiam promette ottime prestazioni e sostenibilità.
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elettronica automazione
Controllore e HMI multi-touch in un unico dispositivo B&R presenta il nuovo Power Panel C50, che offre i vantaggi combinati di un potente controllore e di un moderno touch screen capacitivo proiettato (PCAP) in un unico dispositivo HMI. Il processore all’interno del Power Panel è dedicato per applicazioni HMI, ed è perfetto per interfacce grafiche moderne realizzate con mapp View. Può essere utilizzato a temperature che vanno da -20° a +60°C senza richiedere una ventola. Il moderno HMI multi-touch è disponibile con vetro trasparente o antiriflesso, ed è ideale per complementare il design di macchine di alta fascia. Il touch screen in tecnologia PCAP reagisce in modo preciso e affidabile anche con guanti in pelle spessa. Gesti come lo zoom o lo swipe offrono un’esperienza utente intuitiva. Disponibile in formato widescreen in quattro diverse dimensioni da 7,0” a 15,6”, il Power Panel C50 ha un design estremamente compatto, una profondità di installazione minima e una disposizione intelligente dell’uscita cavi, il che lo rende un salvaspazio facile da montare. Senza dischi rigidi, ventole o batterie, non richiede manutenzione. La parte anteriore del pannello offre un grado di protezione IP65,
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Power Panel C50 (B&R Automation).
che lo rende estremamente adatto ad ambienti industriali difficili. Inoltre, per consentire un utilizzo ottimale di queste funzionalità, il Power Panel C50 dispone di un’ampia gamma di interfacce di comunicazione integrate, fra cui Powerlink, Ethernet e USB. I moduli I/O, gli assi e i componenti di sicurezza possono essere collegati direttamente al pannello. Non c’è bisogno di controllori aggiuntivi. Il Power Panel C50 ad alte prestazioni è ideale per l’esecuzione di applicazioni HMI grafiche moderne e intuitive, come quelle web-based realizzate con il software mapp View. Con mapp View B&R offre un accesso diretto alla tecnologia
web direttamente dall’ambiente di sviluppo. Non c’è bisogno di programmare in HTML5, CSS e JavaScript. È mapp View a mettere a piena disposizione tali tecnologie, basandosi interamente su standard web e garantendo una visualizzazione ottimale su qualsiasi dispositivo. Il contenuto di più schermate può essere personalizzato per utenti o gruppi di utenti specifici. Per consentire un utilizzo ottimale di questa potente interfaccia operatore con controllo integrato, il Power Panel C50 dispone di un’ampia gamma di interfacce integrate, tra cui Powerlink, Ethernet e USB.
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Sistema RFID per garantire la golosità del cioccolato Turck Banner Italia, tra i principali produttori di sensoristica, interfacce, sistemi bus e sicurezza, garantisce che le sue tecnologie RFID salvaguardino anche la qualità e la golosità del cioccolato. Il sistema RFID BL ident di Turck Banner, infatti, applicato alle macchine dolciarie Winkler e Dünnebier (WDS), garantisce trasparenza nella logistica degli stampi. Con i suoi impianti di produzione di alta qualità per l’industria dolciaria, l’azienda tedesca è diventata una delle società di ingegneria meccanica più richieste al mondo per i macchinari e linee di produzione per questo settore industriale. Oltre alla tradizione e alla qualità, l’azienda deve il suo successo a un costante processo d’innovazione. Grazie a questa lungimirante attenzione l’azienda è oggi in grado di offrire ai propri clienti la massima efficienza, sicurezza e controllo dell’impianto, grazie a una logistica degli stampi ottimale. I dati che definiscono lo stato più recente di ogni stampo sono forniti dal sistema di identificazione BL Ident di Turck Banner. Poiché la produzione di cioccolato è un processo a più stadi e piuttosto complesso, la Winkler und Dünnebier Süßwarenmaschinen GmbH (WDS) ha deciso di introdurre l’RFID targato Turck Banner come tecnologia NFC innovativa nella sua produzione dolciaria.
supporti dati RFID per il controllo e il monitoraggio. Le testine di lettura/scrittura installate in modo permanente nelle linee di produzione e nei sistemi di acquisizione mobili nei magazzini e nelle aree di produzione, consentono di tracciare l’avanzamento di ogni stampo da una stazione centrale. All’interno delle linee di produzione, il sistema RFID orientato al database aiuta a garantire il monitoraggio ottimale di stampi e prodotti, nonché l’ottimizzazione dei processi e il miglioramento delle statistiche di produzione. Tutte le informazioni acquisite dal sistema di controllo vengono trasmesse a un database locale sul server dell’operatore dell’impianto, che memorizza i dati per tutti gli stampi in quel momento nel ciclo di produzione della linea. Le in-
formazioni prodotte sono sincronizzate con un server per la gestione e il monitoraggio completi degli stampi. Un sistema RFID completo include non solo i punti di lettura sui macchinari di produzione, ma anche testine di lettura su stazioni di lavaggio stampi e sistemi di stoccaggio. Se il cliente lo desidera, WDS potrà eseguire anche l’adeguamento delle installazioni di terzi con i lettori RFID di Turck Banner.
Il valore aggiunto dei dati Oggi i sistemi RFID di Turck Banner assicurano che il database del server centrale di ogni macchina WDS contenga informazioni preziose che possono essere utiliz-
Il controllo di tutti gli stampi a colpo d’occhio Tutti gli stampi in plastica, parliamo anche di diverse migliaia a seconda dell’impianto, sono dotati di
Il sistema RFID BL ident di Turck Banner applicato alle macchine dolciarie di Winkler e Dünnebier garantisce trasparenza nella logistica degli stampi.
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zate per ottimizzare sia la produttività dell’impianto che la qualità della produzione. Esiste una vasta gamma di possibili applicazioni per il pool di dati, inclusa l’ottimizzazione della logistica. Con un clic del mouse, il sistema mostrerà la posizione di ogni singolo stampo o traccerà il percorso che ha fatto all’interno dell’impianto di produzione. Questo controllo consente di individuare facilmente le potenziali fonti di errore. È anche possibile determinare dati specifici della produzione: ad esempio, è possibile identificare facilmente gli stampi o persino set di
stampi completi che producono livelli di scarto superiori alla media e ordinarli automaticamente. Un’altra applicazione potrebbe essere il confronto tra set di stampi e caratteristiche di produzione di un lotto specifico. Il pool di dati offre una vasta gamma di applicazioni per il monitoraggio all’interno dell’impianto secondo le linee guida sulla qualità o sull’igiene, anche in termini di gestione della qualità. Il sistema può facilmente identificare se un ciclo di pulizia è stato eseguito correttamente. Oggi, grazie all’RFID di Turck Banner, è possibile seguire da vi-
cino le sequenze di produzione, come ad esempio riunire gli stampi nell’armadio di raffreddamento o sostituirli con campioni di prova speciali durante il funzionamento. Questa tecnologia inoltre emette immediatamente un allarme se gli stampi inseriti non sono adatti al processo di produzione in quel momento in corso. È anche possibile un cambio di prodotto “volante”. In questo caso, nuovi stampi vengono introdotti nel sistema mentre quelli vecchi vengono espulsi. Anche scenari di produzione con set di stampi miscelati in modo casuale sono possibili per aumentare la flessibilità.
Sistema di cablaggio e connessioni per linee di biscotti di alta qualità
Per un nuovo impianto per la produzione a ciclo continuo di biscotti, attiva 24h/7, in grado di garantire una produzione pari a 4.000 kg/h, destinato al mercato asiatico,
Switch industriali Etherline Access, cavi per trasmissione dati per il Networking industriale etherline e patch Etherline (Lapp).
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lo specialista di forni e di macchine per la produzione di biscotti, pane e prodotti di pasticceria, Polin, con la consulenza di Automation System, si è affidata a Lapp per il sistema di cablaggio e le connessioni della linea. Forti delle precedenti collaborazioni e di una visione condivisa basata sulla qualità, le due realtà hanno nuovamente messo a fattor comune l’innovazione tecnologica quale asset per ridurre il time to market di impianti connotati da standard prestazionali superiori. In dettaglio, Automation System – realtà che dal 1999 progetta e realizza soluzioni integrate di software e hardware per l’automazione industriale – ha progettato insieme a Lapp il sistema di cablaggio e le connessioni della
linea composta da tre sezioni: 60 m di formatura, 104 m di forno di cottura e 150 m di sistema di raffreddamento. Oltre ai cavi di controllo e comando Ölflex e sistemi precablati per servo motori Ölflex Connect, l’azienda di Desio ha fornito un pacchetto completo di soluzioni Industrial Data Communication che comprende: cavi per trasmissione dati per il Networking industriale Etherline Cat.5 per applicazioni Profinet, i relativi connettori industriali Epic Data RJ45 e M12, patch Etherline e switch industriali Etherline Access. I prodotti Lapp sono la scelta ideale sia per la loro resistenza in ambienti aggressivi, come il Food&Beverage che per le loro certificazioni (IEC/EN, UL/UR, CSA, EAC), garanzia di un utilizzo in diversi ambiti applicativi.
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Sensore unico per pressione e temperatura Wenglor Sensoric, azienda tedesca leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di sensori intelligenti e sistemi di visione, presenta la nuova generazione dei sensori wenglor weFlux2 con interfaccia IO-Link 1.1 che consente di misurare contemporaneamente i valori di pressione e temperatura di qualsiasi liquido o gas con un singolo dispositivo. Basati su una tecnologia di misurazione brevettata, questi sensori compatti, riuscendo a rilevare due grandezze contemporaneamente, rappresentano una soluzione che consente di dimezzare il numero dei punti di misura, riducendo l’impegno economico e tecnico per quanto riguarda l’installazione, la configurazione e la manutenzione. L’abbattimento del numero dei sensori necessari per le operazioni di monitoraggio dei fluidi (che si tratti di sostanze liquide o gassose) risulta inoltre conforme al trend di progressiva riduzione degli ingombri che sta caratterizzando macchine e sistemi, sempre più compatti.
Tutti i sensori weFlux2 dispongono della nuova versione di IOLink 1.1, grazie alla cui interfaccia i valori di processo possono essere acquisiti e trasmessi ai sistemi di controllo in modo semplice ed efficiente. Mediante il software wTeach2 è possibile impostare i parametri di processo in maniera rapida, indicando i punti di commutazione nei relativi diagrammi grafici. Il sistema offre anche una serie di strumenti per effettuare l’analisi dei dati e supportare l’operatore nell’ottenimento della massima disponibilità dell’impianto. Insieme al software wTeach2 di wenglor, i sensori weFlux2 si configurano come una vera e propria piattaforma digitale completa, capace di fornire intelligenza a macchine e impianti, nonché pieno supporto all’utilizzatore finale, grazie a strumenti che consentono di elaborare e presentare i dati acquisiti, compresi quelli relativi alla diagnostica, in tempo reale. Grazie a ciò è possibile ottenere livelli di efficienza più elevati dal punto di vista sia produttivo che
L’ultima generazione dei sensori di pressione weFlux2 consente di misurare contemporaneamente pressione e temperatura con un singolo dispositivo (Wenglor).
della manutenzione, in quanto gli impianti risultano costantemente monitorati e, perciò, protetti da eventuali danni. Questi sensori garantiscono un’accuratezza della misurazione della pressione di ±0,5%, in un range di pressione da -1 a +10 bar, e della temperatura di ±1°C (da -40° a +125°C).
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Soluzioni per l’automazione nella logistica dei surgelati I convogliatori modulari Interroll possono essere offerti per automatizzare gli ambienti di surgelazione fino a -30°C. Riduci i tuoi costi energetici e aumenta la sicurezza ed il comfort delle persone negli ambienti piÚ sfidanti.
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analisi controllo
Analizzatore per il controllo qualità delle polveri fini Per ottimizzare il controllo qualità delle polveri fini Retsch propone il Camsizer X2, evoluzione del collaudato sistema di misura Camsizer ma ottimizzato per campioni più fini (da 0,8 µm a 8 mm), dove analisi più precise e veloci delle dimensioni e della forma delle particelle migliorano la qualità dei prodotti e riducono gli scarti, i costi
della manodopera e il consumo di energia e materie prime. Non solo la risoluzione ottica migliorata ma anche le nuove opzioni per il dosaggio del campione permettono un range di applicazioni molto più esteso. Le particelle fini tendono ad agglomerarsi e ciò rende difficile registrare le proprietà delle singole parti-
Analizzatore Camsizer X2 per il controllo qualità delle polveri fini (Retsch).
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celle. Per tale motivo è importante avere varie possibilità di dosare il campione all’interno dell’area di analisi per essere in grado di trovare, per ciascun materiale, la dispersione ottimale in modo da disgregare gli agglomerati e non distruggere involontariamente le singole particelle. Il Camsizer X2 offre soluzioni flessibili, che vanno dall’alimentazione delicata del materiale tramite un dosatore a flusso libero alla dispersione ad umido in liquidi con ultrasuoni passando per la dispersione a secco con pressione dell’aria regolabile e ugelli di geometrie variabili. Fra gli esempi applicativi figurano l’analisi di alimenti (polverizzati o granulati), sali e zuccheri. Il Camsizer X2 utilizza il principio dell’analisi di immagine digitale. Il principio di misura brevettato è abbastanza semplice: il flusso delle particelle disperse passa attraverso due sorgenti luminose stroboscopiche LED. Le ombre proiettate dalle particelle vengono catturate da due camere digitali. Una camera è ottimizzata con un’elevata risoluzione per analizzare le particelle più pic-
analisi controllo
cole, l’altra con un ampio campo di veduta per rilevare le particelle più grandi con buona accuratezza statistica. Ciascuna camera è illuminata da un LED separato con illuminazione, lunghezza d’impulso e am-
piezza del campo di veduta ottimizzati. Un software semplice ed intuitivo analizza la dimensione e la forma di ciascuna particella e calcola la relativa curva di distribuzione in tempo reale.
Ottimizzazione dei processi di miscelazione La olandese Mercury Lab fornisce un software di prototipizzazione virtuale all’avanguardia per l’ottimizzazione degli impianti di miscelazione industriali, rendendo i propri prodotti disponibili attraverso servizi di consulenza, soluzioni cloud e corsi di formazione. Le più recenti tecniche computazionali e sperimentali vengono utilizzate per offrire un’alternativa più rapida ed economica rispetto alla prototipizzazione tradizionale, con l’utilizzo di strumenti in
grado di visualizzare le dinamiche interne dei sistemi opachi per analizzarne la struttura e ottimizzarne l’efficienza secondo un modello nuovo. Lo scopo è identifica-
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re e risolvere i problemi di miscelazione e scorrimento della clientela, ottimizzare rapidamente il design del sistema, visualizzare il processo in modo completamente tridimensionale al fine di migliorare l’efficienza e ridurre i costi operativi. MercuryLab consente di accedere agevolmente a un’ampia gamma di strumenti, fra cui sofisticati software di simulazione e impianti sperimentali di ultima generazione che, utilizzati in sinergia, consentono di studiare in dettaglio il comportamento dei sistemi particolati. Fra i settori che possono avvalersi di questo innovativo strumento figura l’industria alimentare.
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imballaggi confezioni
Imballaggi sempre più sottili e sostenibili L’imballaggio svolge un servizio essenziale per i prodotti alimentari, che non potrebbero conservarsi senza, poiché esso li protegge da influenze dannose e ne garantisce una maggiore durata, oltre alla sicurezza alimentare. Grazie agli ultimi materiali di imballaggio, questi requisiti possono ora essere soddisfatti con quantità molto inferiori rispetto a qualche anno o decennio fa. I progettisti sono riusciti a sviluppare imballaggi con materiali sempre più sottili, migliorando al contempo la loro funzione protettiva. Secondo la Gesellschaft für Verpackungsmarktforschung GVM (Società per la ricerca di mercato sugli imballaggi), il consumo di imballaggi in plastica è diminuito del 35% rispetto al 1991. E nello stesso periodo, secondo la IK Industrievereinigung Kunststoffverpackungen (l’associazione dell’industria degli imballaggi in plastica), gli imballaggi si sono alleggeriti del 25%. Secondo GVM l’aumento dell’efficienza dei materiali negli imballaggi in pla-
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stica dal 1991 ha comportato un risparmio di circa 2,6 milioni di tonnellate di CO2 nel 2013. Ciò è stato possibile riducendo gli spessori di pareti dei recipienti e film di copertura, migliorando le proprietà dei materiali e ottimizzando le tecniche di formatura e lavorazione. Nonostante le crescenti richieste di imballaggi risigillabili e divisibili in unità più piccole, è ancora possibile risparmiare materiali. Lo stesso vale per le lattine per bevande in banda stagnata, ad esempio, che oggi sono più sottili del 60% rispetto al 1974.
Meno materiale, più vantaggi Le soluzioni con film più sottili hanno ridotto il consumo di risorse per imballaggi flessibili delle tipologie specificamente utilizzate per i prodotti alimentari. Il “downgauging”, vale a dire la riduzione degli spessori, è l’espressione ombrello
per le indicazioni di misura in questo settore. In breve, significa trasformare il meno in più, massimizzando l’efficienza senza compromette-
imballaggi confezioni
re la qualità. In pratica, il downgauging si riferisce al processo di sostituzione di un film tradizionale più spesso con un film più sottile che offre prestazioni migliori. I fornitori di film e macchine per l’imballaggio rappresentati a FachPack – il salone dell’imballaggio svoltosi a settembre a Norimberga – hanno dimostrato il forte impegno in questo senso. I progressi che stanno compiendo nella progettazione di imballaggi rendono oggi possibile, ad esempio, confezionare prodotti freschi come carne e pesce in imballaggi skin che utilizzano molto meno materiale e in cui i prodotti vengono posizionati su un vassoio poi sigillato con un film a pelle. Ad esempio, passando semplicemente a questo tipo di imballaggio per la sua gamma di pollame preconfezionato, il rivenditore Netto punta a ridurre i rifiuti di plastica fino a 13 tonnellate all’anno. L’azienda riferisce che, rispetto ai tradizionali vassoi in plastica della stessa dimensione, il film skin molto sot-
tile ed ermetico dovrebbe consentire un risparmio fino al 60% del materiale di imballaggio.
Valutare le alternative Altri accorgimenti, oltre all’uso di materiali più sottili, possono essere adottati per ridurre il consumo di materiale. Ad esempio, i produttori possono regolare le dimensioni degli imballaggi per risparmiare spazio non necessario. Sono anche disponibili soluzioni pratiche di ricarica nel caso di prodotti alimentari acquistati all’ingrosso. Gli imballaggi di ricarica necessitano di minori requisiti funzionali o consentono di utilizzare formati più grandi. Design appropriati per imballaggi sponsor possono nel contempo aumentare la fidelizzazione dei clienti. Esempi tradizionali in quest’area sono sale e spezie. Se si arriva al limite della capacità di ridurre i materiali, si dovrebbe
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prendere in considerazione la sostituzione di determinati materiali con soluzioni con un minore impatto sulle risorse, a patto che lo si possa fare senza comprometterne la funzione protettiva. Le possibili strategie a questo proposito sono la sostituzione dei vassoi in plastica con fibra o carta. Anche combinazioni alternative di materiali con materie plastiche organiche potrebbero contribuire a ridurre il consumo di materiale. Queste misure rientrano nella voce dell’eco-design e comprendono un’analisi completa dell’impatto ambientale degli imballaggi.
Il verde come principio progettuale L’approccio globale rappresentato dall’eco-design va oltre l’imballaggio primario per includere l’imballaggio secondario, la logistica del prodotto e anche il riciclaggio. Soprattutto nel contesto della nuova legge tedesca sugli imballaggi, vi è una maggiore pressione per ottimizzare ulteriormente la progettazione degli imballaggi e migliorare la riciclabilità. Nel frattempo, l’eco design è passato da una nicchia ad essere un tema di massa nei dipartimenti di sviluppo. Già prima dell’introduzione della nuova legge sull’imballaggio, i progettisti erano consapevoli che anche piccole riduzioni di materiali possono comportare grandi risparmi su grandi volumi di vendita. A questo proposito, non è solo il materiale a svolgere un ruolo chiave. È possibile ottenere di più anche attingendo a innovazioni tecniche. Nel tagliare i film superiori di sigillatura, ad esempio, uno schema più stretto, se le proprietà del film lo consentono, può aiutare a ridurne il consumo. www.fachpack.de
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In crescita gli imballaggi in carta biodegradabile, riciclabile e a base di alluminio
Una recente analisi di Frost & Sullivan dedicata alle previsioni per il mercato globale degli imballaggi per alimenti e bevande (F&B) fino al 2030 rivela che la necessità di ridurre l’uso dei materiali e di sviluppare soluzioni di imballaggio più sostenibili, durature e leggere con costi di produzione inferiori sono i fattori chiave a sostegno di un costante sviluppo del settore. L’utilizzo di materiali di imballaggio innovativi, i progressi nella lavorazione e nel campo degli additivi grazie a miglioramenti tecnologici e un aumento della distribuzione attraverso l’e-commerce, aumenteranno ulteriormente l’espansione del mercato. Se da un lato si prevede un modesto aumento dei ricavi, registrando un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’1,2% dal 2018 al 2030, le spedizioni unitarie diminuiranno in peso a breve in virtù di una spinta sostenuta verso imballaggi più leggeri.
Secondo Christopher Shanahan, Direttore globale della divisione Prodotti chimici, materiali e nutrizione di Frost & Sullivan, in seguito alle crescenti preoccupazioni relative all’inquinamento da plastiche e alle rigide normative governative, i produttori sono alla ricerca di soluzioni alternative agli imballaggi in plastica. Ciò si traduce in un maggiore ricorso ad imballaggi a base di carta e alluminio o altri materiali non plastici come alimenti biodegradabili o resina. Carta e alluminio sono entrambi riciclati in larga misura e sono considerati come alternative praticabili alla plastica, mentre i film plastici biodegradabili diventano più comuni grazie all’adozione della nuova resina degradabile. Per differenziarsi in un mercato altamente consolidato e competitivo, i fornitori di materiali da imballaggio si stanno concentrando su prodotti specifici come materiali flessibili, plastiche rigide e rivestimen-
ti per bustine e sacchetti. Ridurre al minimo i costi di imballaggio è una priorità, per cui esiste una forte concorrenza tra i produttori per fornire ai clienti le soluzioni più convenienti, compresi prodotti ecologici e leggeri. Sebbene i produttori abbiano già ridotto lo spessore delle bottiglie e di altri imballaggi, ora stanno cercando di ridurlo ulteriormente e di migliorare il design per renderli più convenienti. Ad esempio, si è visto che le bottiglie a forma di goccia aumentano i volumi senza aumentare il peso della confezione. I fornitori di prodotti alimentari e bevande possono sfruttare al massimo le opportunità principali sul mercato, vale a dire: considerare le fonti di plastica ecocompatibili, come quella derivata dal mais, o prodotti naturali come le foglie di banana; creare soluzioni di imballaggio innovative con materiali avanzati; utilizzare lo stesso tipo di materiale di imballaggio in diverse applicazioni per ridurre i costi di produzione e lavorazione; esplorare mercati emergenti come APAC, Medio Oriente e Africa; ridurre i costi dei materiali e di trasporto diminuendo lo spessore dei materiali di imballaggio. Il report di Frost & Sullivan dedicato alle previsioni per il mercato globale degli imballaggi per alimenti e bevande fino al 2030, esplora i fattori e le tendenze che lo hanno modellato, le sfide che ci attendono e le opportunità da sfruttare, analizzando il comparto in termini di diversi segmenti di materiali di imballaggio, fra cui materiali flessibili, plastiche rigide, vetro, metallo e altri materiali utilizzati per contenitori e tappi. ww2.frost.com
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Innovazione nell’imballaggio del food & beverage Una recente analisi dei Packaged Facts dedicata al mercato globale per il commercio elettronico alimentare anticipa un’intensa crescita a breve termine – seppur su base modesta – supportata in parte da innovazioni nel settore dell’imballaggio che stanno rendendo la spesa online un’opzione più interessante sia per i rivenditori che per i consumatori. Ora disponibile presso il Gruppo Freedonia, questa indagine intitolata “Food & Beverage Packaging Innovation” sfrutta i dati dei sondaggi sui consumatori per identificare e analizzare le tendenze più importanti del commercio elettronico alimentare e di altri mercati del food & beverage per quanto attiene agli imballaggi.
Operatori sono online o tradizionali e online I consumatori sono stati più lenti nell’accettare di fare la spesa alimentare online piuttosto che l’e-commerce di beni di consumo – come abbigliamento, libri ed elettronica – in gran parte perché sono meno disposti a pagare di più per cose essenziali come la spesa, ma anche perché non si fidano degli operatori che a distanza scelgono i prodotti ordinati, in particolare i freschi e la carne, pensando che non lo farebbero come loro, oppure perché temono che questi possano rovinarsi, rovesciarsi o danneggiarsi durante il trasporto. Quindi, fornitori come Kroger, Walmart e Amazon (tramite Whole Foods) sono avvantaggiati perché i consumatori possono facilmente utilizzare il canale “click and collect”, vale a dire ordinare online
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e ritirare in negozio, grazie all’ampia presenza di punti vendita. Questa strategia di vendita al dettaglio evita ai consumatori di dover pagare un extra per la spedizione e la gestione e di poter visionare gli articoli ed eventualmente cambiare quelli che non li soddisfano prima di lasciare il negozio.
Affrontare le sfide del commercio elettronico alimentare con gli imballaggi Mentre gli operatori del commercio elettronico esplorano soluzioni ad alta tecnologia come i droni per la consegna e negozi senza cassieri per attirare i consumatori, i produttori di alimenti e bevande stanno cercando di usare soluzioni di confezionamento in grado di migliorare la convenienza e la fiducia dei consumatori nei confronti degli ordini di generi alimentari online che alla fine ricevono. Ad esempio, riducendo il peso dell’imballaggio e realizzando confezioni di dimensioni adeguate in modo da occupare meno spazio per ridurre i costi di spedizione, sia nei punti vendita fisici che nel caso
di consegna diretta al consumatore, oppure ricorrendo all’uso di componenti di imballaggio attivi e intelligenti come antimicrobici, biosensori, etichette intelligenti e sistemi di assorbimento dei gas – ampiamente utilizzati nelle soluzioni pasto – che possono aiutare a preservare freschezza, qualità e gusto e a monitorare e tracciare l’inventario. Ancora, i progressi nella tecnologia dei film stanno promuovendo il passaggio da materiali pesanti e rigidi come il vetro a materiali flessibili come il polietilene riciclabile o l’acido polilattico biodegradabile, che possono migliorare l’efficienza aumentando al contempo la sostenibilità. www.freedoniagroup.com
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Valvole senza silicone per imballaggi più riciclabili Lo sviluppo di prodotto svolge un ruolo chiave nell’ambito delle strategie delle aziende leader in tutto il mondo. Oltre agli aspetti riguardanti l’aumento dell’efficienza all’interno del processo di produzione, sono al centro dell’interesse la riduzione dei costi e l’espan-
sure in plastica, studia costantemente come migliorare i prodotti per renderli più efficienti, pratici e sostenibili. Un importante contributo alla riciclabilità degli imballaggi alimentari e quindi alla sostenibilità è la BericapValve senza silicone per ketchup, maionese e spalmabili. La maggior parte delle bottiglie è dotata di tappi a cerniera facili da richiudere e circa il 40% di queste chiusure ha una valvola aggiuntiva che consente un dosaggio preciso e pratico. La BericapValve assume una posizione leader in questo segmento grazie alle sue caratteristiche di praticità impareggiabili.
Caratteristiche di riciclaggio ottimizzate
Tappo senza silicone BericapValve (Bericap).
sione del mercato e le caratteristiche del prodotto che si concentrano sulla praticità del consumatore e sulla sostenibilità. Mentre la maggior parte dei produttori si concentra su non più di uno o due di questi aspetti al fine di non esasperare le caratteristiche del prodotto, i leader dell’innovazione si sforzano di ottenerli tutti contemporaneamente. Bericap, società tedesca specializzata nella produzione di chiu-
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La maggior parte delle valvole attualmente in uso per ketchup, maionese e spalmabili è realizzata in silicone, che però contamina il flusso di riciclaggio di PET e/o HDPE/PP. Pertanto, sempre più Paesi hanno messo in atto misure per eliminare il silicio dal flusso di riciclaggio. Il registro centrale degli imballaggi in Germania, istituito nel 2018 per monitorare il flusso, il riciclaggio e la valutazione della sostenibilità degli imballaggi, considera il silicio un contaminante indesiderato nel flusso di riciclaggio. La Francia ha istituito una tassa ecologica sul silicone che non va invece versata per le soluzioni a base di poliolefine come la BericapValve. Ma il riciclaggio è un prerequisito all’interno di un’economia a
ciclo chiuso per gli imballaggi in plastica, e quello delle bottiglie in PET, nonché dell’HDPE e del PP, che sono spesso utilizzati per i tappi, è molto efficiente e quindi attraente per i produttori. Restituite e raccolte, le bottiglie vengono ridotte in pezzi, separando il PET da un lato e HDPE e PP dall’altro in un bagno d’acqua, dal momento che il PET affonda e può essere riutilizzato per la produzione di bottiglie, mentre HDPE e PP, che rappresentano preziose materie prime, rimangono a galla e possono essere riutilizzati per applicazioni ad alto valore. Per evitare la contaminazione, Bericap propone BericapValve, un’alternativa efficace alle collaudate valvole al silicio di cui ha le stesse caratteristiche ma è realizzato in TPE ecologico, una poliolefina che si ricicla insieme ad HDPE e PP senza contaminarli.
Soluzione versatile per un’ampia gamma di prodotti La valvola è adatta per prodotti dolci, acidi e grassi ed è stata ovviamente testata e certificata secondo il regolamento (UE) n. 10/2011 della Commissione, del 14 gennaio 2011, relativo alle materie plastiche e agli articoli destinati al contatto con gli alimenti. È disponibile per chiusure standard e tappi flip-top e colletti ed applicabile a tutti i prodotti da spremere. BericapValve è utilizzato ad esempio per il confezionamento di ketchup, maionese, salse al cioccolato, miele e molti altri.
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Possibili rischi per la salute da imballaggi di carta e cartone per alimenti La BEUC, organizzazione europea che difende gli interessi dei consumatori, ha recentemente riportato che nuovi test di laboratorio dimostrano che imballaggi alimentari di carta colorata e cartone – secondo materiale da imballaggio alimentare più utilizzato dopo la plastica – possono rilasciare sostanze chimiche dannose provenienti dagli inchiostri utilizzati per la stampa. Purtroppo, a differenza della plastica, non esistono norme UE che regolino l’uso della carta come materiale a contatto con gli alimenti, e per questo l’organizzazione ha sollecitato da parte dell’Unione Europea la definizione di norme precise sulle sostanze chimiche contenute nella carta e nei cartoni utilizzati come imballaggi per gli alimenti. Il BEUC ha analizzato 76 campioni di imballaggi alimentari di carta stampata e cartone tra cui anche contenitori per il caffè. Ne è emerso che più di uno su sei campioni conteneva ammine aromatiche primarie, alcune delle quali sono sospettate di causare il cancro. Nove campioni contenevano queste sostanze chimiche al di sopra del limite stabilito dal regolamento UE sulla plastica. Quasi tutti i 76 campioni contenevano poi filtri UV, anche questi sospettati di essere potenziale causa di tumori e di sconvolgere il sistema ormonale. Un’ulteriore analisi su 21 campioni (tra cui una confezione per bambini) ha mostrato che i filtri UV migrano negli alimenti al di sopra dei livelli raccomandati in sei prodotti.
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Per proteggere la salute dei consumatori è quindi necessario che l’UE sviluppi regole più rigorose e, a fronte della direttiva europea di bandire le plastiche monouso, deve assicurare che gli imballaggi alternativi in carta e cartone non siano dannosi per i consumatori. Secondo Marco Omboni, presidente di Pro.mo – Gruppo Produttori Stoviglie Monouso in Plastica – in tema di contenitori per alimenti, non esistono materiali o prodotti “buoni o cattivi”, ma nella scelta è indispensabile considerare numerosi aspetti, tra cui il fine vita possibile ma anche la provenienza e le modalità di produzione, per cui sarebbe auspicabile che, a partire dai decisori politici a ogni livello, si prendessero decisioni sulla scorta di dati oggettivi, senza farsi condizionare da altri aspetti che possono portare ad eccessive restrizioni (vedi i bando per piatti e posate di plastica) o, come in questo caso, a incondizionate aperture di credito verso prodotti di produzione o provenienza incerta. Nel complesso, i risultati dei test dimostrano che i materiali di imballaggio per alimenti in cartone e carta stampata possono contenere e rilasciare sostanze chimiche problematiche, incluse molte che non sono state valutate dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Sebbene nessuno dei prodotti testati isolatamente possa mettere in pericolo la salute umana, essi contribuiscono comunque all’esposizione complessiva del consumatore a sostanze chimiche problematiche e, in al-
cuni casi, non valutate. Questi risultati fanno eco a un test analogo sugli imballaggi per i fast food eseguito nel 2017 che ha trovato alti livelli di composti fluorurati in un terzo degli imballaggi testati. Gli scienziati sospettano che i composti fluorurati possano avere effetti negativi sulla salute umana, essendo cause di cancro, infertilità e obesità.
Nastro richiudibile per sacchetti Re:Close di Essentra Tapes è la soluzione che Kettle Foods ha scelto per promuovere la sua nuova gamma Kettle & More, che consente l’agevole richiudibilità del pacco per mantenere la freschezza e aiutare a controllare delle porzioni. Il nastro Re:Close stampato in 8 colori è stato utilizzato sui sacchetti di chips Kettle leggermente salate in tutti i punti vendita nel Regno Unito. Lavorando con il Design Studio di Essentra, il nastro offre il massimo impatto a scaffale e au-
Il sacchetto di Kettle & More con il nastro richuidibile Re:Close (Essentra Tapes).
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menta la visibilità dei tre nuovi prodotti della gamma Kettle & More. Fondata nel 1988, la britannica Kettle Foods è specializzata nella produzione di patatine fritte lavorate a mano completamente prive di additivi artificiali per un prodotto dal sapore artigianale, mentre la gamma Kettle & More arricchisce le patatine classiche con chips di frutta e verdura per proporre uno snack originale e delizioso. Facilmente applicabile alle linee di confezionamento form fill seal
verticali preesistenti con gli applicatori Essentra, il nastro risigillabile largo 30 mm si caratterizza inoltre per un talloncino di sollevamento facile da impugnare fra le dita che corre lungo entrambi i lati della sua lunghezza. Una volta aperto, il pacchetto può essere risigillato utilizzando il nastro Re:Close, garantendo il mantenimento della freschezza del contenuto. Inoltre, grazie alle ottime prestazioni di stampa di Essetra, è possibile aggiungere icone di social
media, messaggi promozionali e stagionali e codici fedeltà per fornire un’ulteriore opportunità di interazione con i consumatori, invogliandoli a consultare il sito web del marchio, a conoscere gamme di prodotti diverse e a ripetere gli acquisti. Un ulteriore vantaggio per il produttore è la possibilità di aggiungere promozioni sul sacchetto in modo semplice ed economico, senza bisogno di modificare la grafica dell’imballaggio originale.
Confezionamento multistrato innovativo e sostenibile BASF, Borealis, Südpack e Zott presentano i prototipi di imballaggi multistrato per alimenti realizzati con il 100% di materiale riciclato, che garantiscono in modo affidabile prodotti alimentari di alta qualità e freschi grazie alla capacità di proteggerli e mantenerli igienici, prolungandone così la durata di conservazione. Un risultato importante considerando che un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo si deteriora prima di raggiungere la tavola dei consumatori.
L’imballaggio multistrato da materiale riciclato ottenuto dalla collaborazione fra BASF, Borealis, Südpack e Zott.
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In generale, gli imballaggi multistrato ad alta tecnologia, costituiti da più materiali e strati con proprietà diverse, come una barriera all’ossigeno, possono ridurne al minimo il volume grazie all’uso ottimizzato dei materiali, mentre l’impiego di materiali riciclati chimicamente li rende ancora più sostenibili. Basti pensare che una confezione multistrato si compone di fino a 11 singoli strati ultra sottili che la rendono considerevolmente più leggera e sottile rispetto ad imballaggi simili. Oltre alla minore quantità di materie prime utilizzate, il peso inferiore contribuisce a ridurre considerevolmente le emissioni di CO2 durante il trasporto. Tuttavia, gli imballaggi multistrato possono essere generalmente riciclati solo in misura limitata, poiché i processi di riciclaggio meccanico non sono adatti ai materiali compositi. Nell’ambito del progetto ChemCycling, BASF sta lavorando in collaborazione con Borealis, Südpack e Zott per migliorare il riciclaggio chimico dei rifiuti di pla-
stica, rendendo possibile il processo e il riutilizzo di materie plastiche precedentemente non riciclabili come quelle miste. Nel progetto pilota, BASF fornisce la poliammide riciclata chimicamente e Borealis il polietilene prodotto in modo sostenibile. Südpack, uno dei principali produttori europei di film da imballaggio per prodotti alimentari, utilizza invece questi materiali per realizzare la pellicola multistrato per confezioni con una speciale sigillatura per la mozzarella Zott Gourmet Dairy, azienda lattiero-casearia particolarmente sensibile alla richiesta di maggiore sostenibilità da parte dei consumatori. Questa soluzione innovativa di imballaggio è realizzata grazie alla selezione di polimeri speciali, dove entrambi i componenti – poliammide e polietilene – sono ottenuti da materiali riciclati chimicamente. Inoltre, la collaborazione tra le aziende coinvolte ha permesso per la prima volta di certificare costantemente ogni passaggio di produzione, dalla materia prima fino all’imballaggio finito.
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Film di albume d’uovo per il confezionamento alimentare Su Food and Bioprocess Technology 12, (4): 714-727, 2019 un’équipe di ricercatori dell’Università statale del Michigan ha pubblicato uno studio finalizzato alla produzione di un film a base di proteine dell’albume d’uovo (EWP) mediante processi di estrusione e calandratura, la più comune tecnologia di produzione di pellicole, e a determinar-
e la trasmittanza del film risultante sono state influenzate dalla temperatura mentre l’RH ha influenzato il suo spessore, le proprietà di trazione, la permeabilità, il colore, la trasmittanza e la perdita di glicerolo. Rispetto al film in PLA, il film EWP è risultato meno fragile e flessibile, con una barriera all’acqua inferiore e maggiore rigidità, resistenza termica e barriera all’ossigeno. I due materiali presentano trasparenza,
leggerezza, colore, barriera all’etanolo e sensibilità all’umidità relativa simili. Questo studio dimostra che il film EWP può essere prodotto attraverso processi di estrusione e calandratura e può essere utilizzato in alternativa ad altri materiali per applicazioni di imballaggio alimentare in cui sono richieste resistenza termica, rigidità, resistenza, barriera all’ossigeno ed eliminazione della condensa.
Impatto sensoriale dei composti volatili in un biopolimero di PLA e poliestere
ne il potenziale nell’imballaggio alimentare attraverso la misurazione delle proprietà meccaniche, barriera, termiche e ottiche, la perdita di plastificante e la resistenza microbica del film EWP quando viene esposto a specifiche combinazioni di umidità relativa (RH) e temperatura, oltre a confrontare alcuni dei risultati con quelli del film commerciale di acido polilattico (PLA), la bioplastica più comunemente usata per applicazioni di imballaggio alimentare. Un film EWP trasparente, continuo, sottile e uniforme è stato prodotto con temperature della zona dell’estrusore di 40-50-6070-75°C dall’alimentatore alla matrice e con temperature del cilindro a temperatura e velocità definite di 115-120°C e 0,111 giri/ min. La permeabilità, la leggerezza
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In uno studio spagnolo pubblicato su Food Chemistry. 294, 171-178, 2019 si sono determinati i composti volatili e il loro impatto sensoriale in un polimero a base di acido polilattico (PLA) e poliestere. L’acido polilattico (PLA) è uno dei biopolimeri più comunemente usati per l’imballaggio alimentare; il suo controllo è molto importante per garantire la salute dei consumatori. In questo lavoro è stata studiata una miscela di PLA e poliestere e ne è stata determinata la composizione volatile nel polimero e nella migrazione ai simulanti alimentari mediante gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) e gascromatografia a pressione atmosferica e spettrometria di massa a quadrupolo e tempo di volo (APGC-QTOF). I risultati hanno mostrato che entrambe le tecniche forniscono risultati complementari per produrre informazioni complete sulla composizione del biopoli-
mero. Alcuni composti come il lattide o il ciclopentanone sono stati rilevati solo con la GC-MS, mentre altri, come il dimero ciclico [AABD]2 (AA: acido adipico, BD: butandiolo), sono stati rilevati solo mediante APGC-MS. Nella migrazione, lattide, AA-BD e [AA-BD]2 sono stati identificati in etanolo al 95%. È stato anche condotto uno studio di olfattometria con GC. Alcuni composti hanno mostrato un impatto sensoriale sull’odore del polimero ma non nella migrazione.
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Nuova gamma di formaggi tradizionali Galbani porta sulle tavole degli italiani la nuova gamma Selezione Egidio Galbani che conferma l’arte della tradizione casearia italiana con due novità dedicate al banco taglio e al take away: la Mozzarella e la Crescenza prodotte con latte 100% italiano. La nuova offerta porta con sé la rassicurazione di un marchio noto e storico come Galbani che rappresenta una garanzia per i consumatori, grazie alla tradizione casearia che contraddi-
stingue l’azienda dalla fondazione nel 1882. La Mozzarella Selezione Egidio Galbani - Fiordilatte 220 g è prodotta con ricetta tradizionale che ne esalta il gusto e la succosità nel formato a ciuffo, mentre la Crescenza Selezione Egidio Galbani dalla consistenza morbida è disponibile in due pratici formati per canali di destinazione diversi: confezionato 230 g per il take away e confezionato 1.000 g destinato al taglio per il banco servito.
Zuppa fresca di verdura La Zuppa Ligure è l’ultima novità firmata DimmidiSì che va ad arricchire l’offerta delle zuppe fresche de La Linea Verde prodotte con verdure freschissime, legumi e pasta. La ricetta tipica ligure, dal gusto equilibrato, nasce dal sapiente abbinamento degli ingredienti: quello principe è il pesto di basilico, senz’aglio, che armonizza la consistenza e arrotonda il sapore
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delle verdure e dei legumi (patate, zucchine, carote, fagiolini, fagioli bianchi e piselli). La confezione, da 620 grammi, è facilmente riconoscibile per il colore azzurro che la connota, nuance che strizza l’occhio al mare e alla bandiera della Regione Liguria.
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Crema spalmabile e panettone al pistacchio Pistì, azienda siciliana con sede a Bronte nata per valorizzare il frutto tipico e pregiato di questa terra, presenta la golosissima Crema di Pistacchio Pistì, dal sapore intenso e avvolgente con 100% Pistacchio Verde di Bronte DOP, realizzata artigianalmente secondo le antiche tecniche di pasticceria. Ideale per farcire torte o crêpes, da spalmare sul pane o anche da gustare da sola, per piccoli momenti di golosità, è preparata esclusivamente con Olio Extravergine di Oliva, senza Olio di Palma e con almeno il 45% di pistacchio. La Crema di Pistacchio Pistì è disponibile in tre formati: dal look elegante e moderno, Vasetto Vetro “Petit” da 90 g, Vasetto Vetro “Premium” da 200 g, e Vasetto Vetro
“Magnum” in astuccio PVC da 600 g per i momenti di allegria da condividere con gli amici. Per il Natale Pistì presenta invece “Brontese”, il goloso panettone caratterizzato da un impasto realizzato con lievito madre che viene curato di giorno in giorno e lasciato lievitare lentamente fino a 36 ore. Il risultato è un composto con il giusto grado di acidità e tenacia che saprà regalare al prodotto finito morbidezza, fragranza, digeribilità e un profumo intenso. Ingrediente principe della farcia del “Brontese” è la crema al pistacchio Pistì, mentre la copertura esterna di finissimo cioccolato bianco e guarnita con granellone di pistacchio verde di Bronte DOP garantisce un’esperienza di gusto fatta di tradizione e innovazione.
La golosa crema al pistacchio Pistì.
Il prodotto si presenta in un packaging elegante ed accattivante che riprende le tonalità del colore del pistacchio e impreziosito da un fiocco dorato che ne esalta il prestigio e l’artigianalità.
Nuova caramella alla menta forte Ricola, uno dei più moderni e innovativi produttori di caramelle benefiche alle erbe svizzere al mondo, entra in un nuovo segmento di mercato presentando una nuova caramella funzionale: Ricola Azione Glaciale, la caramella Ricola più forte di sempre in cui la celebre miscela di 13 erbe, coltivate esclusivamente in montagna grazie alla manodopera, principalmente manuale, dei produttori svizzeri che seguono principi di agricoltura naturale, composta da Altea, Marrubio, Pimpinella, Primula, Sambuco, Veronica, Alche-
milla, Menta, Malva, Salvia, Piantaggine, Millefoglio e Timo, viene accoppiata una dose extra di mentolo naturale infine arricchita da olio essenziale di menta. Il nome, Azione Glaciale, rivela e anticipa la sua doppia natura: “azione” allude al beneficio della caramella per un’immediata sensazione di naso libero grazie all’extra dose di mentolo; “glaciale” alla freschezza del gusto. Una caramella buona, rinfrescante e calmante. Azione Glaciale è naturalmente dolcificata con un estratto di foglie di Stevia.
La nuova Ricola Azione Glaciale.
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Pavimenti con finitura “a specchio”
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La speciale finitura “a specchio” prodotta e realizzata da Sirec sul pavimento in resina permette una facile pulizia e sanificazione e ottimo aspetto estetico. Generalmente tale finitura viene adottata nei locali affettamento di carni e salumi e in tutti gli ambienti di confezionamento di prodotti alimentari – camere bianche/ clean room –, operazione molto delicata a rischio contaminazione. Indispensabile, quindi, evitare il rischio di contaminazione da particelle volatili che andrebbero a comprometterne la produzione-confezionamento dei prodotti. In funzione di tutto ciò, conoscendo molto bene l’argomento, Sirec si è adoperata per risolvere il problema e il settore R&S ha studiato il prodotto per poter offrire una pavimentazione asettica, pratica e moderna. Per rendere ancor più asettica la pavimentazione, visto i numerosi casi di Listeria, consiglia un’ulteriore finitura “antibatterica” a base di elementi naturali che garantisce l’efficacia contro un ampio spettro di batteri tra i più comuni presenti nelle aziende alimentari o portati in ambienti sterili dai lavoratori, quali: Pseudonomas, Staphylococcus Aureos, Salmonella, Listeria, E. Coli, Aspergillus, B. Cereus.
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La diffusione e l’importanza della certificazione EPD nel settore agoralimentare INTRODUZIONE La produzione del cibo soddisfa uno dei bisogni fondamentali dell’uomo. La produzione agricola ormai è un’attività meccanizzata che fa ampio uso di combustibili fossili e di principi chimici, che sono acquistati all’esterno dall’azienda agricola per aumentare la produttività dei terreni e la qualità del cibo prodotto. A questi impatti si aggiungono quelli della fase di trasformazione industriale e della fase di distribuzione. Ultimamente, d’altra parte, i consumatori stanno diventando sempre più sensibili alle tematiche ambientali. Nasce così l’esigenza da parte di produttori e policy-makers di dotarsi di strumenti capaci di quantificare l’impatto ambientale ed eventualmente ridurlo. Negli ultimi anni l’analisi del ciclo di vita (LCA) è stata identificata come un tool efficiente nel miglioramento delle performance ambientali di un
industrie alimentari
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sistema di produzione di beni alimentari. Secondo quanto riportato dalla norma ISO 14040:2006 l’LCA può essere impiegato nello sviluppo di prodotti, nel loro miglioramento, nella pianificazione strategica, nel calcolo di indicatori di performance ambientale e nel marketing [1]. Secondo Ceuterick et al. [2] gli scopi di una LCA possono essere molteplici, tra questi: fornire informazioni; identificare hotspot (cioè punti critici dal punto di vista ambientale nella filiera produttiva); ottimizzare il sistema produttivo nel breve periodo; pianificare strategicamente il sistema nel lungo periodo. Le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (Environmental Product Declaration, EPD) assolvono al compito di fornire metodi standardizzati per effettuare un LCA e soprattutto per comunicarne i risultati. La corretta definizione di EPD è quella di “una dichiarazione am-
bientale di prodotto che appartiene alle etichette ambientali di tipo III e che richiede uno studio LCA che si basa sulla norma ISO 14040:2006, che deve essere certificato e approvato da un ente terzo, secondo quanto previsto dalla norma ISO 14025:2006”. Il fatto che la EPD standardizzi sia l’LCA che la fase di comunicazione dei risultati fa sì che i risultati presentati siano comparabili con quelli ottenuti da beni simili e ricadenti nelle stesse categorie commerciali. La standardizzazione dello studio di LCA è operata nell’ambito della EPD facendo riferimento a delle regole per categoria di prodotto, definite Product Category Rules (PCR). Le PCR regolano (e standardizzano) tra le altre cose, la scelta dell’unità funzionale, i confini del sistema, i metodi di allocazione dell’impatto, le categorie di impatto, nonché la qualità dei dati. La categoria di prodotto non è altro che “un insieme di prodotti che
energia sostenibilità
hanno in comune la stessa funzionalità”. La definizione dell’unità funzionale e l’identificazione dei confini del sistema influenzano in modo importante i risultati finali del LCA e sono cruciali quando si comparano due prodotti. Nel lavoro di Schau e Fet [1] si analizzano le scelte realizzate in materia di unità funzionale, confini del sistema e regole di allocazione, basandosi su un esame degli studi disponibili in letteratura. Un sommario delle EPD di beni alimentari pubblicate nel sito Environdec è proposto in Tab. 1. Sono state escluse le bevande (acqua, vino e birra) e i succhi di frutta. Dalla Tab. 1 possiamo vedere che le EPD nel settore della panificazione e dei prodotti dolciari sono 54, di cui tutte emesse da una azienda italiana (Barilla). Le EPD nel settore lattiero caseario sono 32, gran parte di queste sono emesse da aziende italiane (Granarolo e Centrale del latte della Toscana). Le EPD realizzate nel settore della frutta e della verdura sono 10 (da queste sono state scorporate le bevande al gusto di frutta). Anche in questo settore troviamo aziende italiane in prima linea (es. Conserve Italia soc. Coop agricola, Consorzio Patata Italiana di Qualità Soc. Cons. R.L., Terra e Vita S.n.C., Unigrà Srl).
Tabella 1 - EPD pubblicate nel settore agroalimentare [3]. Tipo di alimento
Numero
Pane e biscotti Prodotti lattiero caseari Frutta, verdura Granaglie Olio di oliva Pasta
54 32 10 7 8 15
Altri alimenti
11
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Anche le EPD sulle granaglie sono tutte italiane. Nell’olio di oliva sono italiane 6 EPD su 8. Nel settore della pasta sono italiane 14 EPD su 15. Le EDP della categoria definita come “altri alimenti” sono tutte italiane. Si deduce da questi numeri che in Italia c’è un grande interesse per la certificazione ambientale con etichette EPD.
Confini del sistema La Fig. 1 propone un generico ciclo di vita di un prodotto alimentare, diviso in fasi. Nella maggior parte degli LCA presenti in Letteratura non si arriva fino all’uso [4-8]. Tuttavia non si deve trascurare il fatto che gli scarti di cibo abbiano nella fase di utilizzo un impatto molto importante, che non va trascurato assolutamente [9]. Particolarmente importante per quanto riguarda l’analisi dei confini del sistema delle produzioni agroalimentari risulta essere la distizione fra tecnosfera e natura e dove porre il confine quando le due sfere si confondono. Come esempio esplicativo si può considerare lo studio di Ellingsen e Aanondsen [10] in cui si paragona l’impatto ambientale di: merluzzo pescato in cattività, salmone e pollo allevati. Nell’analisi presentata in [10] si discute del fatto di includere nello studio il pesce di cui si nutre il merluzzo, se si include (giustamente) il pesce contenuto nel mangime sia del salmone che del pollo. Tecnicamente si può considerare che il pesce di cui si nutre il merluzzo in cattività fa parte della natura, mentre il mangime fa parte della tecnosfera; si conclude che il primo non va incluso nei confini del sistema, mentre il secondo deve essere incluso.
Fig. 1 - Confini del sistema di un prodotto generico del settore agroalimentare [1].
Unità funzionale L’unità funzionale è l’unità di riferimento, che viene usata nel paragone tra le performance ambientali di due diversi prodotti. Nello studio [1] emerge che l’unità funzionale è in prevalenza basata sulla massa. Nel caso del latte ci si può basare sui volumi prodotti, come riportato in [6,11]. Un modo più sofisticato per descrivere l’unità di un prodotto agroalimentare è di introdurre aspetti qualitativi. La qualità di un prodotto agroalimentare può essere rappresentata dalla struttura, dalla viscosità, dagli aspetti organolettici e dal contenuto in nutrienti. Il contenuto in nutrienti può essere descritto da un’ampia gamma di parametri, quali: contenuto in carboidrati, fibra, vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, grasso proteine ecc. Senza contare le nuove funzioni svolte dagli alimenti nutraceutici.
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Nello studio di Marshal [12] si sono paragonati tre diversi modi di interpretare l’unità funzionale: 1. quantità di cibo necessaria a fornire 1 kg di nutriente; 2. quantità di cibo necessaria a fornire il livello di assunzione di riferimento di un nutriente su base giornaliera; 3. quantità di cibo necessaria a fornire i livelli di assunzione di riferimento di tutti i nutrienti, su base giornaliera. L’impatto relativo dei piselli surgelati e degli spinaci dipendeva ovviamente dalla scelta dell’unità funzionale [1]. Un altro caso interessante è quello del grano, in cui la qualità può essere indicata dal contenuto proteico. Nello studio di Audsley [13] si sceglie come unità funzionale 1 tonnellata di frumento corretto al 12% di contenuto proteico, tale unità funzionale si definisce numericamente come “la quantità di frumento che contiene 120 kg di proteine”. Per il latte una unità funzionale che tiene in considerazione sia il contenuto proteico che il contenuto di grasso, oltre che ovviamente la massa, è il Latte Corretto ad Energia (Energy Corrected Milk, ECM), questo è un indicatore tipicamente usato nell’industria lattiero casearia [14]. Per completare le riflessioni sull’unità funzionale, è bene tener presente la differenza tra unità funzionale e il flusso di riferimento. Se l’unità funzionale è l’unità di riferimento, che si utilizza per paragonare l’impatto di un prodotto con quello di un altro, il flusso di riferimento è definito come “la misura dell’output dei processi contenuti nel sistema oggetto dello studio al fine di assolvere a una determinata funzione”. Se per esempio l’unità funzionale è quella di fornire 120
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kg di proteine, questa funzione può essere espletata da 1 tonnellata di frumento con concentrazione proteica pari al 12%, ma anche da 800 kg di frumento con concentrazione proteica pari a 15%. Si vede da ciò come ci sia differenza tra unità funzionale e flusso di riferimento e come la stessa unità funzionale possa essere usata per paragonare gli impatti di due tipi di frumento con diversa concentrazione proteica, per esempio. Un altro accorgimento da tenere presente quando l’unità funzionale si basa sulla massa, è che il contenuto di acqua del prodotto può essere cruciale. L’umidità di un prodotto ne aumenta la massa, a pari contenuto di nutrienti, proteine ed energia. Nello specificare l’unità funzionale si può quindi indicare esplicitamente a che contenuto di umidità del cibo si fa riferimento. Oppure si può scegliere di paragonare la massa secca del prodotto alimentare (quindi a zero contenuto di umidità).
Strategie di allocazione Quando un processo risulta avere più di un prodotto in output è necessario allocare gli impatti tra i due oputput. I processi multi-prodotto sono abbastanza comuni nelle industrie agroalimentari. Nella filiera agroalimentare si trovano diversi processi che fanno parte di sotto-sistemi che sono spesso interconessi. Un tipico esempio è la co-produzione di carne e latte. A questo proposito Cederberg e Stadig [16] scrivono che i due sistemi di produzione sono strettamente interconnessi: i vitelli che si ottengono in surplus e la carne che si ottiene dalle vacche da latte abbattutte danno un importante con-
tributo alla produzione di carne. La norma ISO 14044:2018 notoriamente prescrive che l’allocazione venga effettuata in caso di processi multi-prodotto basandosi sui seguenti criteri, citati per ordine di importanza: - evitare l’allocazione dividendo il sistema in singoli processi che abbiano un solo output; oppure praticando l’espansione del sistema; - realizzare allocazione basandosi su criteri fisici; - realizzare l’allocazione basandosi su criteri economici. Cederberg e Stadig [15] hanno realizzato una espansione del sistema per analizzare l’impatto ambientale della co-produzione di carne e latte ed hanno paragonato i risultati ottenuti con quelli ottenuti da una allocazione basata su criteri economici. Lo studio ha mostrato come l’espansione del sistema sia il metodo più efficace per realizzare l’allocazione. Tuttavia si deve tenere presente che l’allocazione per espansione del sistema ha comunque degli svantaggi: questo metodo è più complesso ed ha bisogno di più dati ottenuti da altri sistemi prodotto, diversi da quello studiato. Quindi probabilmente prevede il ricorso a un maggior numero di dati secondari. L’allocazione economica risulta più comune negli studi di LCA che sono stati revisionati da terze parti. Il fatto che l’allocazione economica sia la più impiegata deriva direttamente dalla costatazione che le motivazioni economiche sono quelle che spingono maggiormente il produttore [16], questo è inoltre un metodo semplice e pratico. Una criticità di questo approccio è rappresentata dal fatto che i prezzi nel settore agroindustriale possono essere soggetti a varia-
energia sostenibilità
zioni di mercato che sono importanti, inoltre questi cambiano a seconda che si consideri un mercato regionale o internazionale. La variazione nel tempo dei prezzi sul mercato agricolo può essere anche importante.
RICONOSCIMENTI i-REXFO LIFE (LIFE16ENV/IT/000547) is a project funded by the EU under the LIFE 2016 program.
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Impianti di cogenerazione alimentati a idrogeno L’attività di ricerca e sviluppo di 2G – uno dei maggiori produttori mondiali di sistemi di cogenerazione – è riuscita ad adattare uno standard di cogenerazione a gas naturale in modo che l’idrogeno (H2) sia sfruttato, non solo per generare elettricità e calore su una base economica comparabile, ma anche per operare in modo altamente efficiente generando una quantità minima di emissioni di CO2. I rendimenti di questa tipologia di motore sono superiori a quelli degli impianti di cogenerazione alimentati a gas naturale, grazie alla rapida combustione dell’idrogeno. 2G Energy ha portato i suoi im-
Motore a idrogeno (2G).
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pianti di cogenerazione a idrogeno dalla fase di progettazione a quella di produzione in tempi brevi, grazie all’impiego di componenti standard. La tecnologia a idrogeno di 2G pensata per l’industria, il commercio e i fornitori di energia può essere utilizzata unitamente ad altri gas ad alto contenuto di idrogeno, come quelli nei prodotti di scarto dell’industria chimica, o con miscele di gas variabili come i gas provenienti da impianti di depurazione, e gas di discarica e gas naturali. A differenza delle celle a combustibile, il motore a combustione è insensibile alle sostanze inquinanti presenti nei gas.
I costi di esercizio globali sono paragonabili agli impianti a gas naturale anche grazie all’utilizzo di motori a gas standard. Questo significa che gli intervalli di manutenzione abituali per le unità di cogenerazione e un ciclo di vita di 60.000 ore di funzionamento si applicano anche alle unità di cogenerazione a idrogeno. Inoltre, gli impianti di cogenerazione sono integrati nell’infrastruttura di servizio esistente e nelle capacità digitali di monitoraggio e controllo di 2G, il che aumenta la disponibilità e l’economicità per gli operatori. I sistemi, inoltre, sono completamente utilizzabili in centrali elettriche virtuali (centrali elettriche di grandi dimensioni collegate in rete). Questo rende la tecnologia di cogenerazione a idrogeno che 2G ha sviluppato un’alternativa collaudata alla tecnologia delle celle a combustibile. Sia la produzione di idrogeno che la conversione in elettricità e calore sono praticamente esenti da emissioni di CO2. La giuria del rinomato Handelsblatt Energy Awards ha premiato un progetto di 2G Energy AG, come il più innovativo nella categoria “Industria” nel 2018. Il premio è stato ottenuto da 2G grazie alla presentazione al concorso di una centrale di cogenerazione (CHP), che 2G Energy stessa ha sviluppato e che opera con idrogeno puro. L’azienda offre già impianti di cogenerazione a idrogeno nella gamma di potenza da 80 kWel a 280 kWel a prezzi paragonabili a quelli degli impianti a gas naturale.
ricerca applicata
Migliorare il controllo della qualità degli alimenti Gli scienziati dell’Università tecnica di Monaco (TUM) e dell’Istituto Leibniz per la biologia dei sistemi alimentari hanno sviluppato una nuova metodologia per l’analisi simultanea di agenti responsabili dell’odore e del sapore che in futuro potrebbe semplificare e accelerare il controllo di qualità degli alimenti.
Andreas Dunkel e Christoph Hofstetter.
industrie alimentari
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Il buon sapore o meno di un alimento è essenzialmente determinato dall’interazione di odori e sapori. Bastano pochi trilioni di grammo per kg di cibo per percepire alcuni odori. I gustanti, d’altra parte, possono essere riconosciuti dall’uomo solo a concentrazioni significativamente più elevate. Al fine di garantire una qualità sensoriale costante è molto importante che i produttori conoscano e controllino i profili olfattivi e gustativi caratteristici dei loro prodotti, dalla materia prima al prodotto finito, il che richiede un’analisi degli alimenti rapida ma precisa. Gustanti e sostanze aromatiche, tuttavia, differiscono notevolmente nelle loro proprietà chimiche e fisiche. Di conseguenza, i chimici alimentari attualmente utilizzano metodi molto diversi per determinare l’esatta natura e quantità di odoriz-
zanti e gustanti in una materia prima o in un alimento. Soprattutto, le analisi degli aromi richiedono molto tempo e quindi sono costose, limitando l’analisi ad alti ritmi di numerosi campioni.
Un approccio metodologico per due diverse classi di sostanze Thomas Hofmann, direttore dell’Istituto di biologia dei sistemi alimentari di Leibniz e professore di chimica alimentare e scienze sensoriali molecolari presso il TUM ha illustrato lo sviluppo e la messa a punto di un approccio metodologico innovativo che permetterà di esaminare gli alimenti contemporaneamente sia per gli odorizzanti che per i gustanti in un processo ad alta produttività che fa risparmiare tempo e si basa su un metodo di
ricerca applicata
spettrometria di massa per cromatografia liquida ad altissime prestazioni (UHPLC-MS) tipicamente utilizzato per l’analisi del gusto. La nuova caratteristica che fa risparmiare tempo dell’approccio sviluppato è che le sostanze odorose volatili possono ora essere analizzate anche mediante un arricchimento a monte o una fase di conversione delle sostanze utilizzando questo metodo, altrimenti non utilizzata per le sostanze aromatiche.
Prove sul succo di mela Il nuovo approccio metodologico è stato testato utilizzando il succo di mela e i risultati sono mol-
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to promettenti, lasciando presagire che esso consentirà per la prima volta di analizzare un gran numero di campioni in pochissimo tempo per quanto riguarda il gusto e l’odore degli ingredienti.
Adatto anche per la profilazione degli alimenti I ricercatori sperano di poter sviluppare ulteriormente il metodo in modo che in futuro lo possano utilizzare i produttori di alimenti per monitorare rapidamente e facilmente il sapore del cibo lungo l’intera catena del valore e, se necessario, ottimizzarlo. Ultimo ma non meno importante, il nuovo metodo
potrebbe anche essere utilizzato per mettere freno alle frodi alimentari, poiché utilizzando i profili degli aromi identificati sarebbe possibile controllare l’origine e il marchio di qualità dei produttori e rilevare le frodi.
Il riscaldamento ohmico: un nuovo approccio per la cottura del pane senza glutine Su Food and Bioprocess Technology. 12, (9): 1603-1613, 2019 un’équipe di ricercatori austriaci ha messo a punto un nuovo approccio di cottura a riscaldamento ohmico per il pane senza glutine. Gli impasti senza glutine (GF) di solito presentano diverse sfide tecnologiche che limitano le prestazioni durante la cottura convenzionale e la qualità del prodotto finale. In virtù
del principio di riscaldamento volumetrico e della velocità di riscaldamento più elevata, il riscaldamento ohmico (OH) può essere vantaggioso rispetto alla cottura tradizionale. Pertanto, è stato esplorato il potenziale dell’utilizzo del riscaldamento ohmico come nuovo approccio per la cottura del pane senza glutine. Nel dettaglio, è stato studiato l’effetto di diversi parametri del processo OH (potenza assorbita, tempo di tenuta) sulle proprietà chimiche e funzionali (volume specifico, consistenza della mollica ed elasticità relativa, proprietà dei pori, colore, gelatinizzazione dell’amido) e la digeribilità dei pani. I risultati hanno mostrato che i pani GF potrebbero beneficiare del riscaldamento rapido uniforme durante il processo, dal momento che hanno mostrato proprietà funzionali superiori (volume specifico, 2,86-3,44 cm3/g; elastici-
tà relativa, 45,05-56,83%; porosità, 35,17-40,92%) rispetto a quello GF cotto in forno tradizionale (volume specifico, 2,60 cm3/g; elasticità relativa, 44,23%; porosità, 37,63%). Al fine di massimizzare l’espansione del pane e le prestazioni OH, è stato riscontrato che il processo OH potrebbe essere migliorato applicando l’energia elettrica in tre fasi discendenti di potenza: prima fase con input di potenza elevata (in questo studio, 2-6 kW per 15 s), seguita da 1 kW per 10 secondi e 0,3 kW per 1-30 min. In totale, la cottura ohmica ha richiesto solo pochi minuti per ottenere un pane GF completamente espanso. La determinazione delle proprietà di impastamento e la digeribilità dell’amido hanno dimostrato che questi pani erano comparabili o addirittura superiori ai pani GF cotti in un forno tradizionale.
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Confronto tra la stabilità termica dei concentrati di proteine del latte fresco Sul Journal of Dairy Research 86, (3): 347-353, 2019 alcuni ricercatori canadesi hanno valutato l’impatto dei cambiamenti che si verificano durante la filtrazione su membrana sulla stabilità termica dei concentrati di proteine del latte, ampiamente impiegati nelle formulazioni di bevande ad alto contenuto proteico la cui stabilità al trattamento termico è fondamentale per garantire la qualità del prodotto finale. Il latte pasto-
rizzato è stato concentrato tre volte per filtrazione su membrana e la composizione ionica è stata modificata mediante aggiunta di acqua o permeato derivato dalla filtrazione (diafiltrazione). La diafiltrazione con acqua non ha influenzato il diametro apparente delle micelle della caseina, ma ha avuto un effetto positivo sul tempo di coagulazione al calore (HCT), che è stato significativamente più lungo (50 min), rispetto ai concentrati non
diafiltrati (circa 30 min). I trattamenti UHT hanno aumentato la dimensione delle particelle delle micelle di caseina, nonché la torbidità dei retentati. Le differenze tra i campioni con e senza diafiltrazione sono state confermate da ulteriori analisi della composizione proteica della frazione non modificabile, evidenziando l’importanza della composizione proteica solubile sulla funzionalità di processo dei concentrati di latte.
Estratto di tè verde nel confezionamento attivo di carne macinata Il numero di Food Chemistry. 300, 125242, 2019 riporta uno studio spagnolo che illustra la preparazione di un nuovo tipo di poliammide antiossidante mediante immersione totale in un estratto attivo di tè verde per 48 ore. Le sue prestazioni antiossidanti sono state testate usando DPPH (IC50 = 270 ±21mug/g) e ORAC (1,52micro mol Trolox/g). Lo studio in vivo è stato condotto utilizzando carne macinata fresca conservata a 4°C e analizzata dopo 0, 6, 13, 19, 23 giorni. Dopo 23 giorni la metamioglobina (MetMbBK = 31,3 ±,9% e MetMbAOX = 25,9 ±0,8%), CIE L*a*b* (a*BK = 15,0 ±0,4 e a*A= 16,6 ±0,3) e TBARS (MDABK OX = 0,0060 ±0,0003 µg/g e MDAA= 0,0044 ±0,0002 µg/g) hanno OX mostrato un miglioramento della shelf-life della carne. I risultati han-
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no evidenziato che questo film attivo è stato in grado di proteggere la carne per 23 giorni. È stato effettuato uno studio di migrazione verso simulanti alimentari mediante UPLC-QqQ-MS e UPLC-ESI-QTOF-MSE in cui si è riscontrata una riduzione della migrazione degli oligomeri (per caprolattame n = 3: BK = 0,050 ±0,004mg/kg; AOX = 0,019 ±0,001mg/k). Oggigiorno
l’industria alimentare è focalizzata sul miglioramento della shelf-life dei prodotti attraverso il controllo dell’ossidazione lipidica con l’uso di antiossidanti naturali. I risultati ottenuti consentono di progettare un nuovo packaging attivo a base di antiossidanti naturali per prolungare la durata di conservazione della carne macinata fresca su scala industriale.
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Modifiche al Regolamento in materia di trasparenza e sostenibilità dell’analisi del rischio nella filiera alimentare Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 231 del 6 settembre scorso è comparso il Regolamento (Ue) 2019/1381 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019 relativo alla trasparenza e alla sostenibilità dell’analisi del rischio dell’Unione nella filiera alimentare, e che modifica i regolamenti (CE) n. 178/2002, (CE) n. 1829/2003, (CE) n. 1831/2003, (CE) n. 2065/2003, (CE) n. 1935/2004, (CE) n. 1331/2008, (CE) n. 1107/2009,
(UE) 2015/2283 e la direttiva 2001/18/CE. Ad esempio, fra le modifiche contemplate dal presente regolamento all’Articolo 1 figurano la comunicazione del rischio nelle accezioni di: obiettivi, principi e piano generale della comunicazione del rischio, orientamenti prima della presentazione, notifica degli studi, consultazione di terzi, studi di verifica, riservatezza, richiesta di riservatezza e obblighi in materia, protezione dei dati personali, formati
standard di dati, sistemi informatici, clausola di revisione, missioni di accertamento dei fatti. Il nuovo regolamento si applica a decorrere dal 27 marzo 2021. Tuttavia, i punti 4) e 5) dell’articolo 1 si applicano a decorrere dal 1° luglio 2022. Per la consultazione del testo completo rimandiamo al link: ht t p s : //e u r- l ex . e u ro p a . e u / l e gal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2019.231.01.0001.01. ITA&toc=OJ:L:2019:231:TOC
Plastica a contatto alimentare Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 209 del 9 agosto scorso è comparso il Regolamento (Ue) 2019/1338 della Commissione dell’8 agosto 2019 che modifica il regolamento (UE) n. 10/2011 riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. Sulla base di due pareri scientifici (3) (4) pubblicati dall’Autorità, il regolamento (UE) 2019/37 della Commissione (5) ha autorizzato la sostanza poli[(R)-3-idrossi-
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butirrato-co-(R)-3-idrossiesanoato) (n. sostanza MCA 1059, n. CAS 147398-31-0) da utilizzarsi da sola o mescolata con altri polimeri a contatto con prodotti alimentari secchi o solidi ai quali l’allegato III, tabella 2, del regolamento (UE) n. 10/2011 assegna il simulante alimentare E. L’Autorità ha adottato un nuovo parere scientifico favorevole (6) che estende l’utilizzo di questa sostanza da sola o mescolata con altri polimeri alla fabbricazione di materie plastiche destinate a venire a contatto con tut-
ti i prodotti alimentari. In quest’ultimo parere l’Autorità ha concluso che tale sostanza non desta preoccupazioni per la sicurezza dei consumatori se utilizzata da sola o mescolata con altri polimeri a contatto con tutti i prodotti alimentari in condizioni di contatto di sei mesi o più a temperatura ambiente o inferiore, comprese fasi di riempimento a caldo o di breve riscaldamento, purché la migrazione totale degli oligomeri con un peso molecolare inferiore a 1.000 Da non superi i 5,0 mg/kg di prodotto alimen-
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tare o simulante alimentare. La conclusione dell’Autorità si basa sulle condizioni peggiori della prova di migrazione di cui all’allegato V, capo 2, punto 2.1.4, del regolamento (UE) n. 10/2011 per condizioni di contatto prolungato (sei mesi o più) con prodotti alimentari a temperatura ambiente o inferiore alla temperatura ambiente. Conformemente alle disposizioni di cui all’allegato V, capo 2, punto 2.1.5, del medesimo regolamento, tali condizioni peggiori della prova di migrazione si applicano anche a condizioni di contatto inferiore a sei mesi a temperatura ambiente o inferiore alla temperatura ambiente. L’utilizzo di questa sostanza, da sola o mescolata con altri polimeri nella fabbricazione di materie plastiche destinate a venire a contatto con tutti i prodotti alimentari in condizioni di contatto inferiore a sei mesi a temperatura ambiente o inferiore, comprese fasi di riempimento a caldo o di breve riscaldamento, non desta pertanto preoccupazioni per la sicurezza, purché la migrazione totale degli oligomeri con un peso molecolare inferiore a 1.000 Da non superi i 5,0 mg/kg di prodotto alimentare o simulante alimentare. In detto parere l’Autorità ha inoltre confermato che il limite di migrazione specifica di 0,05 mg/kg di prodotto alimentare fissato per il prodotto di degradazione acido crotonico nella precedente autorizzazione della sostanza MCA n. 1059 dovrebbe applicarsi anche a tale utilizzo esteso. La voce relativa a tale sostanza nell’allegato I, punto 1, tabella 1, del regolamento (UE) n. 10/2011 dovrebbe pertanto includere, nella colonna 10 di tale tabella, gli utilizzi di tale sostanza con tutti i prodotti alimentari e in tutte le condizioni.
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Aggiornamenti sui residui di fitofarmaci negli alimenti Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 239 del 17 settembre scorso è stato pubblicato il Regolamento (Ue) 2019/1559 della Commissione del 16 settembre 2019 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di ciflufenamid, fenbuconazolo, fluquinconazolo e tembotrione in o su determinati prodotti. Il documento prende le mosse dai pareri motivati sugli LMR vigenti relativi a queste sostanze
presentati dall’EFSA, tenuto conto dei quali si è resa necessaria la variazione del Regolamento (CE) n. 396/2005 che, nella versione antecedente le modifiche introdotte dal presente, continua ad applicarsi ai prodotti aventi origine nell’Unione o importati nell’Unione prima del 7 aprile 2020, data a partire dalla quale esso diventa applicativo. Per la consultazione del Regolamento completo rimandiamo all’indirizzo: https://eur-lex.europa.eu/ legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2019.239.01.0001.01. ITA&toc=OJ:L:2019:239:TOC
Disciplina igienica di imballaggi, recipienti e utensili a contatto alimentare Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 1° agosto 2019 viene riportato il Decreto 9 maggio 2019, n.72 del Ministero della salute in cui è contenuto il Regolamento con l’aggiornamento al decreto del Ministro della sanità 21 marzo 1973, recante: «Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale», limitatamente agli acciai inossidabili. Il regolamento riporta all’Art. 1. l’inserimento di nuovi acciai, che va a sostituire la «Sezione 6 Acciai inossidabili» dell’allegato II al decreto del Ministro della sanità 21 marzo 1973, men-
tre l’Art. 2 contiene la seguente clausola di mutuo riconoscimento: all’articolo 36 del decreto del Ministro della sanità 21 marzo 1973, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente: «1-bis. Le disposizioni di cui al presente capo non si applicano agli oggetti di acciaio inossidabile legalmente fabbricati e commercializzati, fabbricati o commercializzati in uno Stato membro dell’Unione europea o in Turchia ovvero legalmente fabbricati in uno degli Stati firmatari dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell’Accordo sullo spazio economico europeo (SEE), purché garantiscano un livello equivalente di protezione della salute».
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Residui di clormequat nei funghi coltivati Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 240 del 17 settembre scorso è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2019/1561 della Commissione, del 17 settembre 2019, che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di clormequat – composto organico utilizzato come regolatore di crescita – nei funghi coltivati. […] I livelli massimi di residui (LMR) per la sostanza clormequat sono stati fissati nell’allegato II del regolamento (CE) n. 396/2005, ma sono stati modificati di recente dal regolamento (UE) 2017/693 a norma dell’articolo 12, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005. In tale contesto un LMR provvisorio per i funghi coltivati è stato fissato a 0,9 mg/kg sulla base di dati di monitoraggio che mostrano che,
nei funghi coltivati non trattati, sono stati rilevati residui a un livello superiore al limite di determinazione, che possono derivare da una contaminazione incrociata di funghi coltivati con paglia regolarmente trattata con clormequat. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha esaminato la domanda e la relazione di valutazione presentata dalla Germania, con particolare riguardo ai rischi per i consumatori e, se pertinente, per gli animali, e ha emesso un parere scientifico sull’LMR proposto da cui risulta che né l’esposizione lungo tutto l’arco della vita a questa sostanza attraverso il consumo di tutti i prodotti alimentari che possono contenerla, né l’esposizione a breve termine dovuta a un elevato consumo dei prodotti in questione indicano un rischio di superamento della dose
giornaliera ammissibile o della dose acuta di riferimento. Nel suo parere scientifico l’Autorità ha concluso che la modifica dell’LMR richiesta dalla Germania era accettabile dal punto di vista della sicurezza dei consumatori sulla base di una valutazione dell’esposizione di 27 gruppi specifici di consumatori europei. L’Autorità ha tenuto conto delle informazioni più aggiornate sulle proprietà tossicologiche della sostanza. Alla luce delle conclusioni dell’Autorità relativamente al rischio per i consumatori, l’LMR per i funghi orecchioni dovrebbe essere fissato al livello corrispondente al 95 percentile di tutti i risultati del campionamento, mantenendo invariato l’LMR esistente per altri tipi di funghi coltivati. Tale LMR sarà riesaminato, tenendo conto delle informazioni disponibili, entro il 13 aprile 2021. Di conseguenza gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 sono modificati conformemente all’allegato del presente regolamento.
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industrie alimentari
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mercati consumi
Vanno forte i piatti pronti al supermercato
L’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha dedicato un approfondimento al boom dei prodotti alimentari confezionati ready-to-eat acquistati in supermercati e ipermercati di tutta Italia: nel 2018 le vendite sono aumentate del +12,3% rispetto all’anno precedente, arrivando a superare 1,3 miliardi di euro. L’offerta è in continua crescita, riuscendo così a soddisfare ogni esigenza: dal consumatore vegano a quello intollerante al lattosio, dal salutista alla ricerca di un pasto light all’appassionato di sapori etnici (come sushi e falafel), magari anche certificati halal. I prodotti food to go non sono destinati solo al consumo fuori casa, ma risolvono anche il problema di pranzi e cene domestiche pronti in tempi record. E sempre più spesso, soprattutto nelle aree urbane, rappresentano una “soluzione pasto” comoda, sfiziosa e conveniente in tante situazioni, dalla pausa pranzo lavorativa al consumo in viaggio. L’indagine dell’Osservatorio Immagino, che ha coinvolto 72.100 prodotti alimentari confezionati di largo consumo, mette in luce che queste referenze hanno più calorie, grassi, proteine e fibre rispetto al prodotto alimentare medio venduto nella GDO (il “metaprodotto Immagino”) e meno carboidrati e zuccheri semplici. Anche se sono proprio questi due ultimi nutrienti ad essere cresciuti maggiormente nel 2018, principalmente per l’aumento delle vendite di primi piatti pronti, snack salati, cereali, sushi e zuppe pronte. Monitorando i claim presenti sulle confezioni dei prodotti a scaffale, come rappresentato in tabella, l’Osservatorio Immagino ha rilevato che un quarto del valore delle vendite è generato dai prodotti posizionati nel mondo del “free from”, che accomuna il 22,4% dei prodotti a scaffale. Ed è anche il segmento a maggior crescita annua (+13,6%). Tra i claim più diffusi ci sono “senza additivi” e “senza glutammato”, presenti soprattutto sulle confezioni di zuppe pronte e secondi piatti pronti.
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Il secondo segmento a valore è quello dei prodotti accompagnati da un claim legato al lifestyle, in particolare veg (+14,4% di vendite rispetto al 2017) e halal (+94,4%). A questo paniere si deve il 22,8% delle vendite del food to go, in aumento del 9,7% rispetto al 2017, e il 22,1% dei prodotti in commercio. Un altro 16,6% di vendite proviene da quel 13,8% di prodotti che richiama l’italianità in etichetta e che ha registrato un aumento annuo del +3,9%. Il claim più diffuso è “prodotto in Italia”, presente soprattutto su primi piatti pronti, primi pronti vegetali e pizza. Il quarto “universo” per contributo alle vendite è quello dei prodotti rich-in, con una quota del 16,4% e un tasso di espansione del giro d’affari del +9,2% sul 2017. I claim più forti sui prodotti (16,5% dei prodotti a scaffale) sono quelli relativi al contenuto di vitamine, fibre e calcio, e sono tutti cresciuti nel corso del 2018. Meno diffusi sono i claim “integrale” e “Omega 3”. I prodotti adatti a chi soffre di intolleranze alimentari coprono il 13,0% del sell-out e il 14,7% dell’assortimento. E l’anno scorso hanno messo a segno un brillante +12,2% annuo come sell-out. Il claim trainante è “senza glutine”, particolarmente presente in secondi piatti pronti, snack e frutta secca senza guscio. Infine, l’Osservatorio Immagino ha inquadrato il segmento dei prodotti ready-to-eat che rientrano nell’area della corporate social responsibility (CSR): è ancora molto limitato (0,9% di quota sulle vendite e 2,2% dei prodotti) e ha perso in un anno il 16,0% di vendite nel food to go. www.osservatorioimmagino.it
Fonte: Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, ed. 1, 2019
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Italia leader nel biologico
Secondo i dati elaborati dal SINAB – Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica – presentati in occasione dell’evento Rivoluzione Bio di Bologna, l’aumento di superfici, operatori e consumi sancisce un quadro di forte affermazione del settore nel nostro Paese, confermando la crescita anche per il 2018. L’Italia si attesta quindi Paese guida nel percorso di conversione al bio, con un incremento, dal 2010 al 2018, degli ettari di superficie coltivata a bio di oltre il 75%, un’estensione nel territorio italiano equivalente a quello della Regione Puglia. L’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2018 il 15,5% della superficie agricola utilizzata (SAU) nazionale, posizionandoci largamente al di sopra della media UE che nel 2017 si attestava al 7,0%. Anche il dato sugli operatori mostra tendenze in forte espansione, confermando il primato dell’Italia in Europa. Nel periodo 2010-2018 si è registrato un incremento di operatori nel biologico di oltre il 65%, consolidando il numero di aziende a 79.000 unità. Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio, ha dichiarato che gli ultimi dati sull’andamento del settore biologico nazionale contribuiscono a rendere ancora più evidente un trend di crescita su base ormai decennale, anche per quanto riguarda la produzione agricola con quasi due milioni di ettari e il 15,5% dell’intera superfice coltivata in Italia. È una crescita che può avere ritmi ancora più sostenuti e che deve interessare sempre più le aree del Paese maggiormente vocate all’agricoltura, dove il cambiamento climatico in atto e le problematiche del calo dei prezzi e dell’eccesso di chimica di sintesi stanno mettendo in crisi tutta l’agricoltura. Ci sono aree come la Pianura Padana, dove gli squilibri climatici impattano su terreni ormai quasi privi di sostanza organica e favoriscono nuovi parassiti che stanno creando danni gravissimi, il cui contenimento si potrà ottenere solo con sistemi di lotta biologica su aree vaste, anche urbane. Il modello agricolo biologico, tipicamente italiano, offre una prospettiva a tutta l’agricoltura non solo per renderla più resiliente, ma anche più sostenibile economicamente sia a livello nazionale che mondiale. La transizione al modello agricolo biologico necessita di una strategia integrata e di lungo periodo, dunque di una politica nazionale di settore e di investimenti pubblici in ricerca e innovazione per organizzare servizi alle imprese, insieme a una completa digitalizzazione del sistema di certificazione che deve essere sempre più efficiente, trasparente e semplificato. www.sinab.it
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EUROFINS CHEMICAL CONTROL un centro di ricerca e analisi al servizio delle aziende del settore alimentare. Fondato nel 1979, è entrato a far parte del GRUPPO EUROFINS nel 2006 PRINCIPALI RICERCHE E SERVIZI DI ANALISI • Aspetti nutrizionali e Studi di Shelf-life (stabilità dei prodotti nel tempo) • Analisi degli additivi e di parametri qualitativi e caratteristici • Analisi dei residui di contaminanti (fitofarmaci, micotossine, metalli pesanti, PCB, diossine, residui di medicinali veterinari, ormoni, IPA, contaminanti di processo, ecc.) • Analisi Microbiologiche e Filth test (determinazione impurità solide e ricerca cause infestazione) • Analisi allergeni (ELISA, PCR, analisi chimiche) • Analisi OGM e identificazione specie/varietà mediante analisi del DNA • Analisi sugli imballaggi alimentari (food packaging) • Studi di messa a punto di nuovi metodi e/o indici analitici • Autenticità degli alimenti mediante analisi isotopica, metodi di screening e analisi del DNA • Test analitico-sensoriali (FREE-WAY) CONSULENZE PRINCIPALI • Assistenza nella messa a punto di nuovi prodotti e/o processi produttivi • Assistenza nella soluzione di problemi di processo che influiscono sulla Qualità e/o sulla Sicurezza alimentare
dei prodotti • Assistenza nella validazione di nuovi impianti produttivi • Attività di consulenza in materia di etichettatura e assistenza tecnico-legislativa • Assistenza nelle controversie con fornitori, clienti o laboratori ufficiali di revisione PRINCIPALI AUTORIZZAZIONI, CERTIFICAZIONI E RICONOSCIMENTI • LABORATORIO ACCREDITATO ACCREDIA n° 0490 in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 per l’esecuzione delle prove, il cui elenco è pubblicato sul sito www.accredia.it • REGIONE PIEMONTE: Laboratorio abilitato (n. di registrazione 14) ad effettuare prove analitiche relative all’autocontrollo • MINISTERO DELLA SANITA’ GIAPPONESE: Riconoscimento del laboratorio ad eseguire analisi su prodotti e bevande destinate all’esportazione (Laboratorio N. 216) • Iscrizione nell’elenco dei laboratori consigliati dall’AIC per la determinazione del glutine negli alimenti • LABORATORIO CERTIFICATO QS per controllo di residui in frutta, verdura, patate • ALTRI RICONOSCIMENTI/AUTORIZZAZIONI: sono indicati sul sito www.eurofins.it.
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Come riportare il caseificio nella tendenza? In occasione dell’incontro annuale del Gira Dairy Club tenutosi a settembre vicino a Ginevra, Peter Wennström, presidente e consulente esperto dell’Healthy Marketing Team, ha presentato le alternative vegetali ai prodotti lattiero-caseari cercando di far luce sulle tendenze e i driver dei consumatori che stanno dietro alla loro crescita, sulle strategie che l’industria lattiero-casearia può intraprendere sfruttando le stesse tendenze e sulle cose da fare e da non fare per vincere con i prodotti lattiero-caseari la sfida contro le alternative a base vegetale. I volumi di latte da bere si stanno riducendo, mentre parallelamente le alternative vegetali stanno rapidamente conquistando anche la categoria degli yogurt con una crescita del 129%, per non parlare dei surrogati del latte per il caffè, dove la crescita è del 131%, e delle salse, con il 145%. Quindi, come rendere nuovamente interessanti i prodotti lattiero-caseari agli occhi dei consumatori del futuro, vale a dire i Millennials, che si stanno rapidamente muovendo dalla scelta del latte tradizionale alle alternative a base vegetale? Per non parlare della prossima generazione, che potrebbe essere la prima “senza latte” dal momento che è cresciuta con queste alternative e un ritratto di Greta Thunberg sul tavolo. Secondo le previsioni di mercato, infatti gli alimenti a base vegetale diventeranno gradualmente la regola nei nostri consumi quotidiani, mentre quelli di origine animale rappresenteranno il “premio” del fine settimana. Il gioco sta cambiando rapidamente per l’industria lattiero-casearia globale: l’impatto combinato dei cambiamenti climatici, dell’attenzione al benessere animale e dei benefici per la salute percepiti sta aprendo le porte alle alternative lattiero-casearie a base vegetale a un ritmo accelerato. Per opporsi a questa prospettiva futura, è logico che il 90% degli attuali rappresentanti del settore lattiero-caseario consideri le alternative al latte come parte della propria strategia futura. Una piccola maggioranza (57%) le vede come un’opportunità positiva, mentre il resto come una minaccia. Quindi, per rendere i prodotti lattiero-caseari nuovamente appetibili agli occhi dei futuri consumatori è necessario in primo luogo comprendere a fondo le motivazioni e i driver dei Millenials, una categoria sicuramente molto attenta alla salute, e proprio su questa sua caratteristica è necessario fare leva per recuperare terreno. www.thehmt.com
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Sempre più popolari negli Usa le alternative alla carne Una nuova ricerca condotta da Innova Market Insights racconta che due terzi degli americani ammettono ora di acquistare alternative alla carne. Mentre solo il 22% fa acquisti di questo genere in rare occasioni, ben il 10% afferma di acquistare sempre sostitutivi della carne, e un ulteriore 36% afferma di farlo spesso o qualche volta. La percentuale di acquirenti occasionali di carne rappresenta i flexitariani che scelgono di ridurne l’assunzione a favore di uno stile di vita più sano. Anche le preoccupazioni etiche e ambientali sono sempre più influenti in questo processo decisionale e questo aggiunge una nuova considerazione alla commercializzazione dei sostituti della carne. Lu Ann Williams, direttore della divisione innovazione di Innova Market Insights, suggerisce che questi prodotti dovrebbero ora farsi portatori dei messaggi giusti sia per i consumatori attenti alla salute che per quelli consapevoli, dove le diete a base vegetale si possono riassumere con l’espressione “mangiare senza sensi di colpa”. Gli innovatori in questo mercato hanno sicuramente riconosciuto l’ascesa del veganismo – in particolare all’interno delle fasce di età più giovane – e quasi i tre quarti dei nuovi sostituti della carne lanciati negli Stati Uniti nel 2018 proponevano claim vegani. Ma è evidente la necessità di bilanciare questo elemento con le esigenze di flessibilità: nelle ricerche precedenti condotte nel 2017, solo il 14% degli acquirenti di prodotti sostitutivi della carne ha definito il posizionamento vegetariano/vegano come un fattore in grado di influenzarne la decisione di acquisto, mentre i livelli di attenzione maggiori li suscitano i claim che fanno semplicemente riferimento a una formulazione naturalmente sana. Per quanto riguarda i flexitariani, ci sono persino stati casi in cui si sono sviluppati prodotti ibridi che associano le proprietà della carne con le verdure, mentre alcune alternative “sanguinano” o sfrigolano per emulare la carne, idee che scoraggerebbero molti vegani. Atteggiamenti così diversi fra i consumatori mettono in evidenza che non esiste un’unica soluzione buona per tutti, mentre bisogna puntare su un’offerta variata. www.innovamarketinsights.com
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Latte crudo trattato ad alte pressioni per rivitalizzare il comparto L’australiana “Made by Cow” ha recentemente lanciato il primo latte crudo trattato a freddo con un nuovo metodo brevettato ad alta pressione approvato dalla NSW Food Authority che, secondo l’analista di mercato GlobalData, potrebbe stimolare il rilancio tanto necessario della categoria del latte vaccino. I vantaggi del consumo di latte non pastorizzato vengono sempre più pubblicizzati, sostenuti dal crescente slancio del movimento naturalista che ritiene i prodotti naturali semplicemente più sani. Secondo un sondaggio condotto nel quarto trimestre del 2017 da GlobalData, il 43% dei consumatori di tutto il mondo associa il termine “salutare” a claim come fresco o crudo. Katrina Diamonon, analista dei consumatori di GlobalData, afferma che, poiché un numero crescente di consumatori si orienta verso alimenti a base vegetale, fra cui le bevande sostitutive del latte, per motivi di salute e ambientali, è stato necessario riposizionare il latte vaccino tradizionale per renderlo più adeguato ad una nuova generazione di consumatori attenti alla salute. Nonostante il latte crudo non abbia legittimamente ottenuto l’approvazione del governo e delle autorità sanitarie, che contemplano il rischio che questo prodotto possa essere contaminato da germi nocivi, a loro volta causa di malattie di origine alimentare, Diamonon aggiunge che il processo brevettato da Made by Cow è stato autorizzato dall’autorità alimentare del New South Wales come sicuro da bere, superando un ostacolo cruciale per il latte crudo. A differenza dei metodi tradizionali di produzione del latte, che utilizzano la pastorizzazione termica o l’omogeneizzazione, causa della perdita di vitamine, minerali o grassi importanti, Made by Cow utilizza un metodo innovativo che preleva il latte in bottiglia direttamente dall’azienda agricola e lo sottopone immediatamente a trattamento a freddo ad alta pressione per distruggere i batteri nocivi senza depauperare i nutrienti naturali del latte. Il processo è simile a quello utilizzato nella produzione dei succhi spremuti a freddo, che non richiede calore o ossigeno aggiuntivi e quindi ottimizza la qualità nutrizionale dei succhi di frutta e verdura. Diamonon conclude che il latte crudo trattato a freddo può ridonare vigore alla categoria, dati i convincenti benefici per la salute derivanti dal processo ad alta pressione, per cui questo nuovo metodo di lavorazione potrebbe rappresentare l’arma vincente per ribaltare l’equilibrio a favore del latte vaccino. www.globaldata.com
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notizie dal mondo
Bühler chiede all’industria di agire ora per un futuro sostenibile
In occasione dell’ultima edizione dei Networking Days di Bühler, evento che a fine agosto ha riunito a Uzwil, in Svizzera, 800 esperti, leader, scienziati e professionisti di 500 aziende e oltre 80 Paesi, si è discusso delle urgenti sfide che il mondo deve affrontare nei prossimi decenni, poiché i cambiamenti climatici e una popolazione in crescita rendono insostenibili molti dei nostri attuali sistemi di produzione.
La domanda è: come sarà possibile alimentare nel 2050 una popolazione globale di quasi dieci miliardi di persone in modo sostenibile e sano, e come garantirne la mobilità? Gro Harlem Brundtland, ex primo ministro norvegese ed ex direttore generale dell’OMS, ha sottolineato la necessità di un impegno del settore privato e delle risorse, l’esperienza, la tecnologia e l’intelligenza delle imprese, e a que-
Durante i Bühler Networking Days sono state illustrate le più recenti soluzioni per la sostenibilità del gruppo svizzero.
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sto proposito Stefan Scheiber, CEO del gruppo Bühler, ha affermato che, nonostante i cambiamenti climatici e le esigenze della nostra popolazione in crescita rappresentino sfide enormi, è pur vero che viviamo nel mondo più evoluto dagli albori della storia e che non abbiamo mai avuto tecnologie così potenti a nostra disposizione. Per questo è compito di industria, ricerca e politica usare le nuove tecnologie per raggiungere questi obiettivi ambiziosi in modo sostenibile. La situazione è urgente e richiede interventi immediati per costruire una catena del valore nel settore alimentare, mangimistico e della mobilità sostenibile, visto e considerato che, se fino a tre anni fa si immaginava che la popolazione mondiale sarebbe aumentata fino a 9 miliardi entro il 2050, oggi si prevede un incremento più rapido che dovrebbe portarla a quasi 10 miliardi, di cui il 70% insediato nelle aree urbane. Allo stesso tempo, il riscaldamento globale sta aumentando e le probabilità di limitarlo a meno di 1,5°C stanno diminuendo. L’agricoltura rappresenta il 25% di tutte le emissioni di gas serra e il 71% di tutti i consumi di acqua dolce. La produzione alimentare assorbe il 30% del consumo globale di energia, ma per un terzo il cibo prodotto viene sprecato o scartato. Nonostante ciò,
notizie dal mondo
800 milioni di persone soffrono ancora la fame. Di otto milioni di specie animali e vegetali, circa un milione è in grave pericolo di estinzione a causa dei cambiamenti climatici e della distruzione dei loro habitat. Secondo Ian Roberts, responsabile Ricerca e Sviluppo di Bühler, è necessario agire adesso e collaborare all’interno dell’intero ecosistema, cambiando radicalmente i nostri comportamenti come settori produttivi, come aziende e come individui. Bühler, ad esempio, ha deciso di aumentare i suoi obiettivi di sostenibilità, considerando anche i consumi idrici, e per questo, nonostante avesse già raggiunto l’obiettivo del 30%, ha innalzato l’asticella lavorando a soluzioni di processo in grado di utilizzare il 50% in meno di energia, consumare la metà dell’acqua e produrre la metà dei rifiuti. Per raggiungere questo traguardo ambizioso, l’azienda sta sfruttando le possibilità di digitalizzazione e collaborazione con clienti, fornitori e start-up per sviluppare soluzioni in grado di soddisfare, se non superare tali obiettivi. La digitalizzazione, infatti, ha cambiato il mondo: permette soluzioni tecniche completamente nuove, cambia il modo in cui si collabora e si innova. Bühler sta già sfruttando la potenza dell’IoT, dell’intelligenza artificiale e dei big data per prendere decisioni migliori, più veloci e più intelligenti. Ad esempio, Bühler Insights, la prima piattaforma cloud dedicata all’industria alimentare e dei mangimi, sta contribuendo a incrementare i raccolti, ridurre gli sprechi e migliorare la sicurezza alimentare. Secondo Ian Roberts, affrontare le sfide del futuro richiede un grande lavoro di collaborazione che deve diventare una competenza fondamentale in tutte le aziende. A questo proposito, Bühler sta già creando reti con partner del set-
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I Bühler Networking Days 2019 hanno offerto l’opportunità di instaurare più collaborazioni fra le aziende e all’interno di esse, e dopo un solo giorno di lavori sono già arrivati i primi frutti: MassChallenge, il più grande acceleratore globale di start-up e il World Business Council for Sustainable Development hanno annunciato di aver accettato di collaborare per identificare soluzioni per affrontare i cambiamenti climatici, mentre One Young World, un’organizzazione no profit che promuove giovani leader, ha offerto il proprio sostegno.
duce il consumo di gas fino al 25% e le emissioni fino al 90%, mentre per la sicurezza alimentare ha messo a punto Laatu, una tecnologia completamente innovativa per la riduzione microbica in cui elettroni a bassa energia distruggono il 99,999% di tutte le salmonelle in prodotti secchi come le spezie. Rispetto al trattamento a vapore, Laatu riduce il consumo energetico fino all’80%, mentre si azzerano il fabbisogno idrico e l’impiego di sostanze chimiche. Risale invece allo scorso giugno l’inaugurazione del primo e più grande impianto su scala industriale per la produzione di proteine ricavate dagli insetti. Realizzato insieme alla olandese Protix, esso impiega i rifiuti alimentari per nutrire le larve della mosca soldato nera che a loro volta diventano forte di proteine alternative. Questi insetti necessitano di pochissimo spazio per la crescita, il che si traduce in un’impronta di carbonio molto ridotta rispetto a quella necessaria per le tradizionali fonti di proteine. Quelle delle larve vengono quindi trasformate in alimenti sostenibili, contribuendo a ridurre la pressione su altre fonti di mangime come la soia o la farina di pesce. Infine, per quanto riguarda le alternative alla carne, Bühler ha sviluppato una speciale tecnologia di estrusione che consente di produrre sostitutivi con un sapore delizioso, partendo ad esempio da fonti proteiche sostenibili come i legumi.
Bühler propone soluzioni sostenibili già oggi
Le persone come fattore di successo
Ai Networking Days, Bühler ha presentato le sue soluzioni che già oggi contribuiscono ai suoi obiettivi di sostenibilità, fra cui ricordiamo il forno ad alta efficienza energetica per wafer Swakt-Eco che, grazie a un nuovo concetto di riscaldamento, ri-
Per consentire l’applicazione di soluzioni ancora più efficaci sulla più ampia scala possibile, è necessario un nuovo livello di collaborazione, trasferimento di conoscenze e formazione continua. Oltre alla piattaforma industriale dei Networking
tore, istituti di ricerca, università, start-up e organizzazioni no profit per ampliare e approfondire le conoscenze e le competenze focalizzate su questi temi e, attraverso i suoi 29 centri di applicazione e formazione ha creato una rete mondiale per l’innovazione. Questa visione è stata ripresa da Stefan Palzer, Vicepresidente esecutivo e Chief Technology Officer di Nestlé Global, affermando che la sua azienda, la più grande nel settore alimentare del mondo, quest’anno ha lanciato un acceleratore e ha aperto i suoi laboratori e la sua esperienza alle start-up, per aiutarle a realizzare più rapidamente prototipi promettenti.
Accordo sulla collaborazione
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Days, Bühler ha investito per decenni in scuole, opportunità di formazione e centri applicativi. L’esempio più recente è il nuovo Cubic Innovation Campus, una struttura inaugurata a Uzwil lo scorso maggio che ha richiesto un investimento di oltre 50 milioni di franchi svizzeri e che oggi ospita otto nuovi centri applicativi. Così la rete di conoscenza globale di Bühler vanta ora un totale di 29 centri applicativi per joint ven-
ture di sviluppo con clienti e startup, oltre a 7.800 corsi di formazione professionale, circa 600 apprendisti in 25 sedi e dozzine di programmi di cooperazione con le università. E questo nella convinzione, ribadita in chiusura dell’evento tenutosi in Svizzera da Stefan Scheiber, che il fattore del successo per il futuro saranno le risorse umane e la capacità di valorizzare le menti migliori, più capaci, appassionate e curiose.
La sostenibilità protagonista al Sana
Si è chiusa con numeri importanti la 31ª edizione del Sana, Salone internazionale del biologico e del naturale di Bologna: 1.000 aziende espositrici, 950 novità di prodotto, 60.000 m2 di area espositiva e una incisiva partecipazione di buyer internazionali che hanno dato vita ad un’agenda di oltre 2.500 incontri. In occasione dell’evento è giunta la dichiarazione della neo Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Teresa Bellanova, che rimette l’agricoltura e l’alimentare al centro dell’Agenda del Paese. E questo anche alla luce dei dati diffusi a Bologna che certificano il nostro Paese come leader in Europa per imprese e 2 milioni di ettari di superfici bio-
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logiche certificate. L’obiettivo è lavorare per rendere sempre più sostenibili le nostre produzioni e per garantire sicurezza al consumatore attraverso controlli rigorosi. Anche per questo va completato l’iter della legge sul biologico, con regole più chiare, efficaci e meno burocratiche per le nostre imprese. I numeri del biologico italiano sono la testimonianza della dinamicità del settore: in Italia sono quasi 2 milioni gli ettari di superfici agricole a coltura bio (+3% rispetto al 2017, 15,5% della SAU nazionale), il Paese è primo esportatore dell’Unione europea (2 miliardi di fatturato annuo) ed è ai vertici mondiali per il numero di aziende che trasformano prodotti biologici.
L’edizione 2020 di Sana dà invece appuntamento a Bologna da venerdì 11 a lunedì 14 settembre.
I trend in fiera In occasione dell’ultima edizione del salone del biologico e naturale di Bologna è stata allestita la mostra dedicata alle novità, con un’offerta declinata a innovazione e creatività messe al servizio di sostenibilità e benessere. Fra gli spunti interessanti nel settore alimentazione uno era sicuramente la capillarità dell’offerta, che spazia dal burro vegetale di mandorle alla bio-tisana al pomodoro, dalle caramelle al chewing-gum naturali, dall’olio alle farine, dal caffè ai liquori, dalla frutta essiccata al porridge ayurvedico, ai mental drink, dove risulta in crescita la consapevolezza sul fronte eco-pack. La pasta, per esempio – proposta in tanti formati e in tante varietà, come quella con grano saraceno fermentato a bassa temperatura o quella colorata a base di verdure (zucca o barbabietola) e legumi (lenticchie gialle o rosse) – è stata proposta con soluzioni di packaging ecocompatibili (cavallotti in carta ecologica e sacchetti biodegradabili). Un trend che si ritrova nelle insalate in busta che, oltre a essere rigorosamente bio, sono confezionate in modo compostabile e plastic free. In ottica green, spiccava sicuramente l’olio spray che, in un solo gesto, riduce gli sprechi e i consumi di grassi. Non mancavano le proposte dei sempre più richiesti stracchini, mozzarelle e yogurt di origine vegetale. Infine, ottimo per arricchire pietanze dolci e salate e perfetto conservante naturale per carni e insaccati, ricordiamo l’estratto di fico d’India, particolarmente apprezzato in ambito cosmetico per le sue proprietà antiossidanti.
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Una donna alla guida di FederBio FederBio – Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica – ha eletto alla propria guida Maria Grazia Mammuccini, toscana, Amministratore Unico della Società Nuova Agricoltura che gestisce un’azienda vitivinicola e olivicola a conduzione biologica e dal 2015 fa parte dell’Ufficio di Presidenza di FederBio. In carica per il triennio 20202022, Mammuccini evidenzia tra le priorità strategiche l’approvazione al Senato del progetto di legge sull’agricoltura biologica che consentirà fra le altre cose il riconoscimento di un organismo interprofessionale per il settore e di lavorare su un logo nazionale di prodotto bio e il sostegno e il rafforzamento delle filiere attraverso la promozione dell’aggregazione delle aziende in progetti comuni. Fra gli obiettivi anche il riconoscimento e sostegno alla diffusione dei biodistretti; il rafforzamento in termini strategici delle politiche e degli investimenti per la ri-
cerca e l’innovazione, la formazione ed i servizi tecnici per il biologico e biodinamico; il miglioramento costante del sistema dei controlli attraverso gli OdC, la vigilanza, e gli operatori, che devono essere chiamati ad assumersi in modo netto le loro responsabilità. Infine, lo sviluppo delle piattaforme informatiche per la tracciabilità e la trasparenza delle transazioni. Per dare concretezza a questi obiettivi prioritari sarà indispensabile agire anche sulle scelte relative al nuovo ciclo di programmazione della PAC affinché vengano profondamente innovate le strategie, puntando a un modello agricolo basato sui principi dell’agroecologia, di cui l’agricoltura biologica e biodinamica sono le applicazioni concrete più diffuse. In stretto collegamento con la PAC, ulteriore punto strategico sul quale agire sarà la revisione del Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Cambiamento di proprietà per Dolciaria Acquaviva Dolciaria Acquaviva, azienda italiana leader in Italia nel settore dei prodotti da forno surgelati, è stata ufficialmente ceduta alla società di private equity Ergon Capital Partners. Fondata nel 1979, l’azienda, che vanta oggi una gamma di prodotti con oltre 500 referenze tra dolci e salati, comprese le linee per vegani, ha uno stabilimento produttivo nell’area di Napoli, ca-
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ratterizzato da sistemi all’avanguardia con elevata capacità produttiva e distribuisce i propri prodotti attraverso distributori, reti commerciali moderne e filiali dirette con più di 70 agenti. Con questa operazione la famiglia Acquaviva reinvestirà nell’operazione e Pierluigi Acquaviva continuerà a guidare il business come CEO.
La neo-presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini.
IL SALONE DEL CAFFÈ MESSICANO DIPINGE UN COMPARTO IN OTTIMA SALUTE A fine agosto si è svolta a Città del Messico la 22ª edizione di Expo Café, l’evento principale per l’industria di esportazione del caffè del Paese centramericano – un settore che vale 474 milioni di dollari – che si propone di promuovere l’interesse internazionale per un comparto strategico e in continua crescita, designato dal governo messicano fondamentale per lo sviluppo dell’export nazionale nei prossimi 10 anni. Il Messico è infatti l’undicesimo produttore mondiale di caffè e leader nella coltivazione di quello biologico e, secondo le previsioni, le esportazioni potrebbero raggiungere quasi 2,4 milioni di tonnellate entro il 2024. In Messico i piccoli coltivatori rappresentano la maggior parte dei 500.000 produttori di caffè nazionali.
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Italcanditi acquisisce Prodotti Rubicone Italcanditi, leader italiano nella produzione di ingredienti a base di frutta e creme principalmente destinati all’industria alimentare, ha acquisito la maggioranza del capitale sociale di Prodotti Rubicone, con sede a Bertinoro (FC), azienda di riferimento nella produzione di ingredienti per il gelato artigianale in oltre 70 Paesi nei 5 continenti, nell’ottica di un completamento di gamma nel settore pasticceria e gelateria. Inoltre, il know-how congiunto delle due società porterà al
lancio di nuovi ed innovativi prodotti nel settore. Alessandro Cioccolini, attualmente azionista unico di Prodotti Rubicone, resta come socio rilevante con il 30% del capitale e viene confermato nel ruolo di Amministratore Delegato garantendo la continuità gestionale della società. L’operazione rientra nella strategia di Italcanditi, in seguito all’ingresso nel capitale di società di investimento di Investindustrial, di consolidare il settore facendo leva sulla
capacità della società di porsi quale solida piattaforma per implementare una strategia di buy-and-build nel settore degli ingredienti alimentari e di incrementare la propria presenza internazionale. L’operazione inoltre consente alle due società di rafforzare il proprio posizionamento competitivo tramite la condivisione del knowhow strategico di cui potranno beneficiare gli attuali clienti di Italcanditi e di Rubicone sia a livello produttivo che di sviluppo prodotto.
Una panoramica sul 2019 del settore lattiero-caseario mondiale In occasione del recente IDF World Dairy Summit 2019 di Istanbul è stato presentato il Report sulla situazione mondiale dei prodotti lattiero-caseari del 2019 curato dall’International Dairy Federation e messo a punto da esperti dei Paesi produttori di latte di tutto il mondo, che fornisce una comprensione approfondita delle macro tendenze attuali dell’offerta e della domanda relative al settore lattiero-caseario. Il documento propone una panoramica del settore lattiero-caseario in oltre 50 Paesi in tutto il mondo e contiene una vasta gamma di informazioni tra cui una serie completa di statistiche e approfondimenti su politiche, analisi e fattori economici che influenzando il settore. L’edizione 2019 della relazione è il risultato di una stretta collaborazione tra esperti e organizzazioni
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chiave in tutto il mondo e all’interno dell’IDF. I suoi contenuti, comprese le statistiche sulla produzione, il consumo e il commercio in tutte le regioni del mondo, nonché le osservazioni specifiche dei paesi membri dell’IDF, aiuteranno il lettore a ottenere una migliore com-
prensione e rispondere alle numerose sfide e opportunità che si presentano al mercato lattiero-caseario globale, compresa la crescita della popolazione e del reddito, le preoccupazioni per la salute dei consumatori e il cambiamento dei modelli alimentari.
IL GRUPPO CIRFOOD CRESCE GRAZIE ALLA RISTORAZIONE COLLETTIVA Cirfood, impresa cooperativa leader nella ristorazione organizzata, ha chiuso positivamente il 2018 con 664 milioni di euro di ricavi consolidati (in crescita del 3% rispetto al 2017), confermando la leadership nella ristorazione collettiva (72,5% del fatturato) con un incremento del 2%, grazie soprattutto allo sviluppo dei servizi di ristorazione offerti alle aziende. Il Gruppo nel 2018 ha visto aumentare del 3% la quota della commerciale, area di business che rappresenta il 14% del fatturato. Positiva anche BlueBe, divisione buoni pasto e welfare, che cresce del 15%, costituendo il 13% dei ricavi.
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La filiera di formaggi e latticini in scena a Cremona La filiera del latte in Italia vale 15 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di esportazioni. Dati che sottolineano l’importanza di un settore che crea ricchezza e posti di lavoro e che nei primi sei mesi dell’anno si rivela in forte controtendenza, segnando una crescita a due cifre nelle esportazioni di formaggi e latticini. Secondo le elaborazioni Ismea su dati Istat, la prima metà dell’anno ha visto crescere le nostre spedizioni all’estero di oltre il 12%, in decisa accelerazione rispetto all’andamento contenuto del 2018 (+3%). A trainare il comparto in questo primo semestre si segnalano i formaggi stagionati (+14,5%, per 772 milioni di euro pari al 45% del totale comparto) e i formaggi freschi (+6,3% per un valore di 424 milioni). Da rilevare per gli stagionati una forte ripresa delle richieste oltreoceano, con l’export verso gli Usa balzato a 147 milioni di euro (+25% sui primi sei mesi del 2018) grazie all’ottima performance del Grana padano, del Parmigiano reggiano e dei Pecorini. Secondo Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio tutela Grana Padano, le esportazioni stanno andando molto bene soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e Giappone, con la Germania che si conferma il primo paese per esportazio-
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ni, ma per combattere contro l’italian sounding bisogna stringere accordi bilaterali tra Unione europea e i singoli Paesi. Anche se le politiche legate ai dazi promesse dal presidente americano rischiano di avere gravi conseguenze proprio sulle esportazioni di prodotti più rappresentativi del Made in Italy, come il Grana padano. Oggi in Italia sono attivi quasi 4mila mini caseifici e la diffusione di questa tecnologia è in conti-
nua crescita. Il potenziale è enorme, soprattutto se si considera anche la produzione di latte ovino, caprino e bufalino, oltre che vaccino. Il nostro Paese, ad esempio, è leader mondiale nell’export di formaggi pecorini e detiene il 40% delle quote di mercato, e questi numeri continuano a salire. Stesso discorso per i formaggi bufalini e caprini. Alcune produzioni d’eccellenza e di nicchia, inoltre, vengono tenute in vita proprio grazie ai mini caseifici delle aziende agricole, che sempre più spesso guardano anche a selezionati mercati esteri. Oggi nel nostro Paese sono attivi oltre 34.000 allevamenti da latte, con una pro-
CORSO DI INNOVAZIONE NEL PACKAGING Lo IED – Istituto Europeo di Design – di Milano, in collaborazione con MarcabyBolognaFiere, ha progettato un nuovo corso di Innovation in Packaging Design che si pone l’obiettivo di offrire a chi opera nel settore del packaging un aggiornamento per portare innovazione rimanendo economicamente competitivi, di avere una visione chiara della filiera e dei suoi attori, di apprendere la metodologia per gestirne il processo di progettazione, di acquisire strumenti di design thinking e competenze di branding, di comprendere le metodologie di applicazione dalle grafiche agli imballaggi e, infine, di avere una panoramica dello sviluppo di materiali e tecnologie e di tutte le tematiche legate alla sostenibilità etica e ambientale. Condotto da docenti professionisti inseriti e fortemente connessi con le più importanti realtà produttive, industriali e strategiche utili al corso, dà valore al potere della community e alle nuove opportunità professionali che si generano attraverso la condivisione, la collaborazione e il networking. Il corso, con inizio a ottobre, è una full immersion che si svolge per 2 giorni al mese nel weekend per 5 mesi ed è progettato per adattarsi alle esigenze di chi lavora trasferendo il know-how in modo rapido ed efficace.
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duzione concentrata in Pianura Padana. Se si pensa a questi numeri, è chiaro che i margini di crescita sono molto ampi. Per fare il punto della situazione dal 23 al 27 ottobre, a Cremona – capitale italiana del latte – sono in programma le Fiere Zootecniche Internazionali, evento all’interno del quale si colloca la 9ª edizione di Expocasearia, tecnologia per la produzione
e distribuzione del latte e derivati. Durante i tre giorni delle Fiere i maggiori esperti della comunità scientifica e industriale, assieme ai produttori, si incontreranno in meeting e conferenze per approfondire le problematiche legate alla lotta alla concorrenza sleale che viene dall’estero e alla sfida della qualità del prodotto, che rappresenta sicuramente un costo per le aziende, ma è anche l’ele-
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mento che fa la differenza tra un vero formaggio italiano e uno che, di italiano, ha solo il nome. Giovedì 24 ottobre si terrà il 5° Milk Village Meeting. Al centro le tematiche riguardanti la costruzione del costo del latte alla stalla, la salute e il benessere animale oltre a quelle sull’attuale mercato, ai nuovi prodotti funzionali legati al benessere e a regimi nutrizionali particolari.
Tante le novità al Macfrut di Rimini
La 37ª edizione di Macfrut, la Fiera internazionale dell’ortofrutta in programma dal 5 al 7 maggio 2020 alla Fiera di Rimini, si presenta con un pieno di novità. Fra queste, il nuovo salone: Spices & Herbs Global Expo, con un nuovo padiglione interamente dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche, una premiére assoluta in ambito europeo che prevede anche un programma di eventi e ospiti internazionali nell’intento di accrescere le conoscenze e sviluppare una rete di contatti mondiali per visitatori ed espositori. A conferma della centralità del focus, Ismea presenterà in fiera un Osservatorio mondiale sulle spezie e le erbe officinali mettendo a sistema una miriade di dati ad oggi senza una sintesi capace di fotografare nella sua completezza il settore. Anche in questo caso una novità in Europa. Tre le direttrici di Macfrut: internazionalizzazione, innovazione, contenuti. E proprio questi ultimi vedono la riproposizione di un grande evento internazionale dedicato ai Biostimolanti, alla presenza delle principali aziende del set-
tore in un confronto con le filiere produttive e i tecnici. Sotto il segno delle conferme anche le tre aree dinamiche che fanno di Macfrut un unicum nel panorama fieristico di settore: Acqua Campus il campo prova sulle innovazioni dell’irrigazione; Macfrut Field Solution campo prova con le più moderne tecnologie per il settore orticolo e frutticolo; Greenhouse Technology Village, il villaggio dell’innovazione orticola in serra. Confermato anche il focus sulla frutta esotica con la terza edizione del Tropical Fruit Congress in questa edizione dedicato all’avocado. Altra novità è l’International Tomato Contest, il Campionato mondiale del pomodoro con i player del settore, produttori e ditte sementiere, e il Simposio mondiale della fragola (International Strawberry Symposium) che si chiuderà in fiera il 6 maggio. Uno dei cardini di Macfrut, da sempre, è lo sguardo oltreconfine. Partner internazionale di questa edizione è l’Asia. Più precisamente, “Frutta e spezie sulla via di Marco Polo”, con i riflettori puntati sui mercati emergenti dell’Asia, in
forte crescita dal punto di vista della domanda di ortofrutta e spezie. Decisamente denso anche il programma di promozione di Macfrut nel mondo con 28 missioni internazionali già programmate con tappe su più continenti: oltre all’Asia, Sud America, Europa e Africa, di cui anche in questa edizione sarà presente un padiglione dedicato. Un’altra novità coinvolge la sfera nazionale: sarà la Sardegna la Regione Partner. Qui il comparto ortofrutticolo contribuisce in modo significativo alla formazione del valore complessivo della produzione agricola (23%). Le potenzialità del comparto sono importanti: attualmente si coltivano circa 14.700 ettari. L’86% della produzione ortofrutticola è costituita da patate e ortaggi, di cui i carciofi costituiscono la quota principale, pari al 16%. Le colture principali sono pertanto il pomodoro e il carciofo (23% della produzione nazionale). Il pomodoro è prodotto sia in serra per il consumo fresco, sia in pien’aria per la trasformazione in polpe e pelati. Le altre colture orticole sono coltivate in superfici più ridotte,
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con varietà locali indirizzate a differenti target di consumo. Le pesche costituiscono invece la voce principale del settore frutticolo, che rappresenta, a sua volta, il 7% dell’intera produzione ortofrutticola. I vantaggi competitivi del comparto sono rappresentati anche dal-
la differente stagionalità delle produzioni ortofrutticole (anticipata o ritardata) rispetto ad altre regioni italiane, oltreché dalla valorizzazione dei prodotti di qualità, con gli imprenditori del comparto impegnati nell’implementare e mantenere elevati standard di prodotto e processo.
In tema di qualità e di eccellenze, la Sardegna si caratterizza inoltre per le produzioni ortive certificate come il carciofo spinoso di Sardegna DOP e lo Zafferano di Sardegna DOP e per circa 50 prodotti agroalimentari tradizionali.
Torna protagonista a Milano il packaging di lusso Packaging Première, l’esposizione selettiva dedicata al luxury packaging, dà appuntamento dal 26 al 28 maggio 2020 presso il Padiglione 4 di Fieramilanocity. Dopo il successo ottenuto dall’ultima edizione, che ha registrato la presenza di 6.700 visitatori unici e 242 espositori, Packaging Première si conferma come la manife-
stazione di riferimento in Italia e nel mondo, sottolineando l’importanza del packaging in tutti i settori, con una particolare attenzione per quello cosmetico e delle fragranze, del fine food, del vino e degli alcolici. L’evento, oltre a rappresentare un punto d’incontro tra designer, produttori e brand, dedica ampio spazio all’arte, presentando una selezio-
ne degli artisti più interessanti sulla scena internazionale che, attraverso le loro opere, nobilitano i materiali solitamente utilizzati per il packaging. Packaging Première si impegna inoltre a veicolare nuovi contenuti attraverso le conferenze organizzate durante l’evento, con l’obiettivo di approfondire aree tematiche di cruciale importanza per il settore.
Ingredienti, materiali e tecnologie, sostenibilità e mercati esteri protagonisti a Meat-Tech Meat-Tech, il salone tematico orientato alla lavorazione, trasformazione e confezionamento di carne, ittico e piatti pronti, torna a Milano dal 4 al 7 maggio 2021, sempre in concomitanza con Ipack-Ima, con una terza edizione sempre più internazionale. Visitatori ed espositori troveranno linee complete, tecnologie di trasformazione e confezionamento, ingredienti, camere bianche e materiali di imballaggio innovativi con una particolare attenzione alla sostenibilità dei processi produttivi. Il networking del comparto vede la conferma della collaborazione con l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi (ASSI-
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CA), l’Associazione dei Costruttori di Macchine, Impianti, Attrezzature per la Produzione, la Lavorazione e la Conservazione Alimentare (ASSOFOODTEC) e UCIMA, l’Unione dei Costruttori Italiani di Macchine per il Confezionamento e l’Imballaggio, che sostengono la manifestazione e contribuiscono alla definizione dei contenuti ed all’ulteriore rafforzamento del richiamo, anche a livello internazionale. Meat-Tech si conferma dunque come punto di riferimento per il settore, grazie a un’offerta espositiva di qualità sempre più orientata all’innovazione, tracciabilità e sicurezza dei processi produttivi, e alla capacità di cogliere i nuovi trend di consumo. Tra questi, i paradig-
mi legati all’economia circolare e ai nuovi stili di vita, dagli imballaggi bio al free-from, dalle soluzioni skin pack alle monoporzioni, pensate per preservare la shelf-life dei prodotti, assecondando le tendenze al pasto fuori casa e la sempre maggiore sensibilità di consumatori e produttori nel rendere l’intera supply chain un percorso etico e sostenibile sotto ogni aspetto. Completano le soluzioni offerte da Meat-Tech due aree speciali: Meat+ Cold Chain Solution, con soluzioni studiate per la camera bianca e la catena del freddo e Meat&More, una formula espositiva ‘smart’ studiata ad hoc per le aziende che si avvicinano per la prima volta alla manifestazione.
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A Vienna e Berlino il punto su plastiche, prestazioni e sostenibilità Dal 18 al 20 novembre 2019 si terrà a Vienna la conferenza internazionale organizzata da AMI Plastics dedicata agli imballaggi flessibili multistrato, che riunirà importanti trasformatori, proprietari di marchi e rivenditori per discutere sull’evoluzione dei requisiti di imballaggio. L’Europa ospita alcune delle aziende più dinamiche nel mercato degli imballaggi flessibili, riconoscendo rapidamente i driver del cambiamento e reagendo con soluzioni innovative. Con gli imballaggi in plastica sotto i riflettori dei media, la sfida per l’industria degli imballaggi flessibili è dimostrare che i multistrato utilizzano meno materie prime per offrire la migliore protezione contro gli sprechi alimentari lungo la catena di approvvigionamento, con un progresso tecnologico continuo finalizzato al loro ulteriore miglioramento. Se da un lato i consumatori sono sempre più sensibili alle questioni ambientali, fino a che punto sono disposti a rinunciare alla comodità e alla gamma di scelta a cui si sono abituati? E l’industria degli imballaggi flessibili può fornire soluzioni sostenibili e al contempo pratiche senza compromettere la conservazione dei prodotti? Per questo a Vienna si parlerà delle sfide commerciali e tecniche relative ai film flessibili da imballaggio, alle materie prime, alle tecniche di produzione e alle loro applicazioni nel corso di un intenso programma di 2 giorni. Fra i temi in agenda figurano approfondimenti sull’uso di BOPET nel mercato globale degli imballaggi, gli approcci al rispetto delle nor-
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mative sulla sicurezza alimentare, ad esempio in relazione ai materiali a contatto con gli alimenti e alla migrazione di sostanze dai film multistrato, nuove soluzioni per applicazioni multistrato proposte dai fornitori di materie prime, il tema della sostenibilità e dell’economia circolare, in particolare in relazione al riciclo chimico, ai progressi in materia di film compostabili, materie prime e tecnologie per conferire proprietà barriera ai film multistrato e a base biologica. AMI organizza anche un’altra conferenza dedicata in questo caso alla progettazione in funzione della sostenibilità e dei materiali, in questo caso ospitata a Berlino il 10 e 11 dicembre 2019. Il valore della plastica consumata in tutto il mondo ammonta a 1.870 miliardi di euro, pari a oltre 300 milioni di tonnellate di polimeri all’anno, e questa preferenza accordata dai
consumatori è frutto delle migliori prestazioni dei materiali speciali rispetto a quelli tradizionali. Tuttavia, la mancanza di soluzioni di “fine vita” per tali prodotti e la loro dispersione nell’ambiente sta mettendo in dubbio la sostenibilità di questi materiali. Questa seconda edizione della conferenza, che promette una partecipazione davvero internazionale, dall’Europa a Stati Uniti e Asia, si propone di approfondire il tema e di evidenziare il collegamento fra sostenibilità a lungo termine e sviluppo del design e dei materiali. Il programma copre tutti gli aspetti della progettazione di materie plastiche tenendo conto della sostenibilità, dalla scelta del materiale iniziale, che si tratti di biopolimeri o di un maggiore utilizzo di materiali riciclati, fino a ciò che si deve e non si deve fare nella progettazione in funzione della riciclabilità. Accanto agli interventi, la conferenza prevede numerose occasioni di networking e un’area espositiva per facilitare il contatto fra i partecipanti.
15ª edizione di Andina Pack all’insegna della partecipazione internazionale Procedono celermente i preparativi per Andina Pack – principale evento internazionale nella regione andina per la lavorazione e l’imballaggio per l’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica – in programma a Bogotá dal 19 al 22 novembre 2019 – che promette in questa edizione una partecipazione internazionale record e un aumento della superficie espositiva del 20% rispetto alla precedente.
La fiera offre un’eccellente piattaforma di networking aziendale agli espositori e ai visitatori professionali che affrontano argomenti rilevanti del settore e presentano le ultime tendenze in termini di prodotti, apparecchiature e sistemi. Per molte aziende internazionali, Andina Pack è il primo passo per accedere ai mercati in crescita in Colombia e nella regione andina. Fra gli altri, parteciperanno a
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questa prossima edizione Argentina, Brasile, Canada, Repubblica Ceca, Cina, Finlandia, Germania, India, Italia, Messico, Paesi Bassi, Portogallo, Corea del Sud, Spagna, Turchia e Stati Uniti. Andina Pack ha sviluppato il suo programma di eventi in collaborazione con l’Asociación Colombiana de Ciencia y Tecnología de Alimentos (ACTA) e l’Istituto argentino di packaging sotto il concetto di “Andina Pack come espressione di un’industria intelligente”, assumendosi la responsabilità di generare
conoscenza e consapevolezza delle nuove sfide del settore, come la sostenibilità e la responsabilità ambientale. Con il suo vertice di 4 giorni e l’Innovation Capsule, Andina Pack vuole incoraggiare le aziende a essere innovative e diventare veramente circolari affrontando gli stili di vita mutevoli dei consumatori, prolungando la vita di prodotti e materiali e utilizzando le risorse in modo più intelligente, e impegnandosi a progettare fin dall’inizio prodotti che pos-
sano essere riparati, riutilizzati, rivenduti e riciclati. Espositori e visitatori professionali parteciperanno a una fiera ricca di iniziative e soluzioni per l’imballaggio, l’etichettatura e per tutti gli elementi coinvolti nella catena del valore, come materiali, attrezzature e logistica. L’evento è organizzato da Conferias – ente fieristico colombiano – e Koelnmesse, leader internazionale nell’organizzazione di fiere ed eventi per il settore del food & beverage.
Si prospetta un’edizione promettente del Metpack Il salone internazionale degli imballaggi metallici, in programma in Germania, ad Essen, dal 5 al 9 maggio 2020, ha confermato anche per questa edizione il consueto e costante livello di interesse degli espositori e, oltre a offrire una panoramica delle ultime tendenze e delle innovazioni tecniche del settore, presenterà nella secon-
da giornata l’omonima conferenza che metterà al centro dell’interesse le novità più recenti, le loro implicazioni applicative e la digitalizzazione. Una mostra di macchine storiche evidenzierà quanto velocemente la tecnologia di produzione si sia sviluppata nel settore degli imballaggi in metallo, mentre una mostra
di poster consentirà agli espositori di presentare come le loro aziende si siano evolute fino ad oggi. Inoltre, poiché la carenza di lavoratori qualificati è evidente anche nel settore degli imballaggi metallici, gli organizzatori hanno aggiunto una nuova fiera del lavoro che metterà in contatto la domanda e l’offerta.
Tendenze e novità a Iba 2021 Si lavora alla prossima edizione di Iba 2021 e sono molte le novità. Dal 24 al 28 ottobre 2021, come di consueto nel quartiere fieristico di Monaco, si passa quindi da sei a cinque giorni di fiera, come richiesto nei sondaggi condotti fra i partecipanti, per assicurare un programma efficiente e compatto. Inoltre, man mano che si ridimensionano i budget di viaggio, strumenti digitali come il mercato Iba sul sito Web offrono una va-
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sta gamma di opzioni per prepararsi alla fiera e allo stesso tempo aumentare l’efficienza della visita effettiva, durante la quale, comunque, i visitatori potranno fare affidamento su un’offerta globale e vivere l’intera catena di processo dal vivo, vedere in azione macchine per tutte le fasi di produzione e dimensione aziendale e, naturalmente, testare i prodotti stessi. In tutti i giorni di fiera la parte espositiva sarà arricchita dal pro-
gramma del forum Iba e verrà anche ampliata l’area dedicata ai concorsi che vedranno fronteggiarsi i migliori panettieri e pasticceri di tutto il mondo nell’ambito di eventi come la “Iba-UIBC Cup dei panificatori”. L’edizione 2018 del salone di Monaco ha visto – secondo dati certificati – la partecipazione di 77.020 visitatori e 1.358 espositori in rappresentanza di 57 Paesi, distribuiti su una superficie di 132.000 m2.
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3-4 DICEMBRE 2019 - Conferenza europea sulle bioplastiche Berlino (Germania) - www.european-bioplastics.org/events/eubpconference 3-5 DICEMBRE 2019 - Food ingredients Europe - Salone int. degli ingredienti alimentari - Parigi (Francia) - www.figlobal.com/fieurope 9-11 DICEMBRE 2019 - Pacprocess MEA - Salone int. dell’imballaggio - Cairo (Egitto) - www.pacprocess-mea.com 10-11 DICEMBRE 2019 - Conferenza AMI Plastics - Conferenza int. degli imballaggi flessibili - Berlino (Germania) - www.ami.international 11-14 GENNAIO 2020 - Europain - Salone int. dei prodotti da forno, pasticceria e cioccolato - Parigi (Francia) - www.europain.com 2-5 FEBBRAIO 2020 - ISM+ProSweets - Salone int. dell’industria dolciaria - Colonia (Germania) - www.prosweets.com 5-7 FEBBRAIO 2020 - Fruit Logistica - Salone mondiale dell’ortofrutta - Berlino (Germania) - www.fruitlogistica.it 16-20 FEBBRAIO 2020 - Gulfood - Salone dei prodotti alimentari Dubai (Emirati Arabi) - www.gulfood.com 10-12 MARZO 2020 - CFIA - Salone int. dell’industria alimentare Rennes (Francia) - cfiaexpo.com 26-29 MARZO 2020 - Ibaktech - Salone int. dell’industria dei prodotti da forno e dolciari - Istanbul (Turchia) - www.ibaktech.com 20-23 APRILE 2020 - Alimentaria - Salone int. dell’alimentazione Barcellona (Spagna) - www.alimentaria.com 5-9 MAGGIO 2020 - Metpack - Salone int. degli imballaggi metallici Essen (Germania) - www.metpack.de 7-13 MAGGIO 2020 - Interpack - Salone mondiale dell’imballaggio Düsseldorf (Germania) - www.interpack.com 26-28 MAGGIO 2020 - Anutec Brazil - Salone int. dell’industria alimentare - Curitiba (Brasile) - www.anutecbrazil.com.br/en 26-30 MAGGIO 2020 - Thaifex-Anuga Asia - Bangkok (Thailandia) Salone int. Food & beverage e della ristorazione - www.thaifex-anuga. com 17-20 GIUGNO 2020 - ProPak Asia - Salone int. dell’imballaggio Bangkok (Thailandia) - www.propakasia.com 12-15 LUGLIO 2020 - IFT - Mostra convegno dei tecnologi alimentari - Chicago (Usa) - www.ift.org
ALL’ESTERO 23-26 OTTOBRE 2019 - E-Pack Tech - Salone int. dell’imballaggio Shangai (Cina) - www.fieramilano.it/e-pack-tech 29-31 OTTOBRE 2019 - Gulfood Manufacturing - Salone int. dell’industria alimentare - Dubai (Emirati Arabi) - www. gulfoodmanufacturing.com 12-14 NOVEMBRE 2019 - EFFoSt - Conv. int. sulla scienza e tecnologia degli alimenti - Rotterdam (Olanda) - www.effostconference.com 19-22 NOVEMBRE 2019 - Andina Pack - Salone int. dell’imballaggio - Bogotà (Colombia) - andinapack.com 25-28 NOVEMBRE 2019 - Swop (Shanghai World of Packaging) Salone int. dell’imballaggio - Shanghai (Cina) - www.swop-online.com/ en 28-29 NOVEMBRE 2019 - Convegno int. sulla scienza degli alimenti - Kuala Lumpur (Malesia) - www.foodtech.madridge.com
industrie alimentari
In rosso, le manifestazioni alle quali potete trovare le nostre riviste in distribuzione
- lviii (2019) - ottobre
6-9 OTTOBRE 2020 - Alimentaria FoodTech - Salone int. dell’industria alimentare - Barcellona (Spagna) - www.alimentariafoodtech.com 13-16 OTTOBRE 2020 - China brew & beverage - Salone int. per l’industria della birra e bevande - Shangai (Cina) - www.chinabrewbeverage.com 18-22 OTTOBRE 2020 - Sial - Salone int. dell’alimentazione - Parigi (Francia) - www.sialparis.com 23-26 NOVEMBRE 2020 - All4Pack - Salone int. dell’imballaggio Parigi (Francia) - www.all4pack.com 23-26 MARZO 2021 - Anuga FoodTec - Salone int. dell’industria alimentare - Colonia (Germania) - www.anugafoodtec.com 24-28 OTTOBRE 2021 - Iba - Salone mondiale di panificazione e pasticceria - Monaco (Germania) - www.iba.de
COME PROGETTARE IMPIANTI ALIMENTARI
INGEGNERIA ALIMENTARE Tecnologie di produzione Impianti Produttivi Logistica - Economia
G. FERRETTI - R. RIZZO - G. VIGNALI 1084 pag. Rilegato (2017) € 85.00 App per iPad € 39,99 ISBN: 978-88-96027-34-9
Il corso di laurea Magistrale di Ingegneria Meccanica dell’Industria Alimentare fu attivato a Parma nell’anno 2004/2005 con il decisivo sostegno dell’imprenditoria locale. Nell’ambito ingegneristico, dopo un impegnativo rodaggio, il Corso di Laurea fu via via implementato di contributi scientifici e di insegnamenti mutuati da discipline affini e complementari agli Impianti Industriali, fino ad assumere l’attuale denominazione di Corso di Laurea Magistrale di Ingegneria degli Impianti e delle Macchine dell’Industria Alimentare. Con la pubblicazione di questo testo, dedicato all’Ingegneria Alimentare, è stato quindi rinnovato il tacito impegno assunto da parte del Prof. Ferretti e del Prof. Rizzo più di trent’anni prima. Le scienze tecnologiche attuali, delle quali questa opera dà ampia testimonianza, potranno essere d’aiuto agli specialisti del settore nel sostenere la subentrante civiltà cittadina-industriale nel continuare l’opera di quella rurale-artigianale, individuando e fissando il punto fermo d’equilibrio che consentirà ai fruitori delle risorse di integrare giorno dopo giorno, anno dopo anno, ciclo dopo ciclo, ciò che consumeranno.
INDICI PARTE PRIMA Criteri di progettazione igienica degli stabilimenti alimentari Cap. 1 – I fondamenti dell’Ingegneria Alimentare. Cap. 2 – Criteri ubicazionali per le industrie alimentari. Cap. 3 – Plant layout di una fabbrica alimentare. PARTE SECONDA Materie, prodotti e tecniche di corrente impiego nelle industrie alimentari Cap. 4 – L’acqua. Cap. 5 – I liquidi di governo. Le bevande. Gli sciroppi. Cap. 6 – Il trattamento igienico dei contenitori. Lavatrici. Sciacquatrici. Sterilizzatrici. PARTE TERZA Operazioni fondamentali nella fabbricazione degli alimenti confezionati Cap. 7 – Operazioni basilari nella preparazione e nella fabbricazione industriale degli alimenti. Cap. 8 – Il confezionamento degli alimenti. Realizzazione di una linea completa.
DATI PER LA SPEDIZIONE nome ditta/ente via città prov. tel. fax e-mail
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Ai sensi dell’Art 11 della Legge 675/96 ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento ed alla comunicazione degli stessi firma
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PARTE QUARTA Processi logistici e Tipologie di riferimento di alcune produzioni alimentari Cap. 9 – Logistica interna degli stabilimenti alimentari. Cap. 10 – I processi logistici della supply chain alimentare. Cap. 11 – L’industria vinicola. Cap. 12 – L’industria birraria. Cap. 13 – L’industria lattiero-casearia: Il Parmigiano Reggiano. Cap. 14 – L’industria delle conserve vegetali: Il Pomodoro. Cap. 15 – Prodotti carnei e conserve animali: Il Prosciutto. Cap. 16 – Impianti dell’industria molitoria e cerealicola. Cap. 17 – La pasta. PARTE QUINTA Elementi di Economia e Management dell’Industria Alimentare Cap. 18 – Studi di fattibilità nell’industria alimentare. Cap. 19 – Valutazione degli investimenti. Cap. 20 – Prospettive economiche sull’evoluzione dell’industria alimentare.
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La pagina del Presidente di Sebastiano Porretta
C’è abbastanza materiale per una laurea triennale e si sta valutando se organizzare un master di primo livello; il titolo: “Utilizzo e sviluppo dei simboli nelle toilette”. Sarà certamente l’età (la mia) che avanza e, come ai più noto, con essa la frequenza al luogo in oggetto (di notte si cominciano infatti a sentire dei rumori strani in garage, si va spesso a bere, e si va a spegnere la tv che resta sempre accesa) che mai come ai nostri giorni è diventato complicato accedere, o meglio decidere da quale parte schierarsi. Se si è fortunati, una veloce reminiscenza di biologia genetica, peraltro conditio sine qua non per entrare, ci evita di sbagliare porta: XX e XY al netto dei cromosomi autosomi. Ci sono poi i cerchietti con la freccia in su o con la croce in giù: un grosso aiuto viene fornito dall’eventuale colore dei simboli (il classico azzurro per lui e rosa per lei), dettaglio che è sfumato nel tempo. Si sta diffondendo altresì la piramide per lei e inversa per lui: ma perché? Le conseguenze sono irresistibili: se si ha tempo, ma si sa che in quei frangenti il tempo è prezioso, si cerca di dare una sbirciatina all’interno, passando per maniaci e adescatori incalliti, si cerca l’aiuto su web, ma in quei luoghi di solito il segnale è assente, e allora si entra diretti senza ostentare il minimo dubbio geo-localizzato. E allora si genera la promiscuità, che tutto sommato sarebbe la cosa meno grave, ripeto soprattutto a una certa età, ma più che altro il forte imbarazzo: “ma allora non erano i due pareggi per noi maschi (XX)? Te l’avevo detto che la croce è sempre lei!” e via così. Mi fermo qui e mi autocensuro sugli altri numerosi simboli visti in giro (i vari galli, gatti, bicchieri e bottiglie). Scusate ma ho sentito un rumore in garage…
aita
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Gas e servizi per l’agroalimentare Presente nel nostro paese dal 1909, Air Liquide è leader nel settore dei gas, delle tecnologie e dei servizi per l’industria e la sanità. Avvalendosi della professionalità e l’impegno di oltre 1.500 collaboratori, Air Liquide dispone di una struttura industriale e commerciale articolata su tutto il territorio nazionale, al servizio di più di 55.000 clienti, diretti e indiretti, e 62.000 pazienti. In particolare, la business line Industrial Merchant assicura ai suoi clienti la produzione e la distribuzione di gas liquefatti e in bombole, e le applicazioni ed i servizi richiesti per il loro utilizzo. I suoi clienti, che spaziano dal piccolo artigiano alla grande azienda, utilizzano gas industriali in 4 settori chiave: Food & Pharma, Research & Analysis, Entrepreneurs & Professionals, Manufacturing & Process. Il settore agroalimentare fornisce gas e servizi dedicati al mercato food ed ha sviluppato la gamma di gas ALIGAL, dedicata al settore alimentare, e soluzioni complete che garantiscono la qualità, l’igiene, la sicurezza e l’ottimizzazione di tutto il processo produttivo.
Tra le principali applicazioni e offerte, possiamo citare: - Nexelia for Freezing & Chilling, una soluzione integrata che unisce i gas di qualità alimentare della linea Aligal (conformi alle norme specifiche per l’uso nell’industria alimentare di processo, compresa la certificazione HACCP per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dei prodotti in clientela), le apparecchiature applicative (Cryo Cabinet, Cryo Tunnel, Cryo Immersion Unit), e la competenza nei processi associata ad un impegno al risultato, come ad esempio il miglioramento della produttività e della qualità dei prodotti (raffreddamento impasti). - Nexelia for O2 Management, che consiste in un insieme di applicazioni, gas e materiali concepiti con l’obiettivo di una protezione efficace delle bevande e degli alimenti liquidi, al fine di preservarli dall’ossidazione in tutte le fasi di produzione, dallo stoccaggio delle materie prime al confezionamento del prodotto finito. L’O2 Management propone l’utilizzo di gas inerte di qualità alimentare,
come azoto (N2) o argon (Ar); l’utilizzo del gas permette sia di ridurre l’ossigeno disciolto inizialmente nelle materie prime, nonché di evitare che ulteriore ossigeno venga assorbito durante le fasi di produzione.
Nexelia for Freezing & Chilling e Nexelia for O2 Management sono soluzioni integrate che uniscono l’esperienza, i materiali e la fornitura dei gas della linea ALIGAL di Air Liquide al programma “Servizio Performance” al fine di garantire al cliente un’assistenza a 360° e soluzioni in grado di migliorare le loro performances.
Scheda di Associazione Anno 2020 Cognome.............................................. Nome................................................ Ente o Società................................................................................................. Settore merceologico di attività........................................................................ Indirizzo presso il quale desidera ricevere la rivista e le comunicazioni AITA Abitazione
Ufficio
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Autorizzo l'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 31/12/96 N. 675 per l'esercizio delle attività dell'Associazione e per il raggiungimento delle finalità previste dallo Statuto.
Data.............................................. Firma........................................................ Socio Sostenitore € 600,00 Socio Professional Member € 120,00 Socio Ordinario € 100,00 Socio Neolaureato o Dottorando € 50,00 (Anno di Laurea.....) Socio Studente € 30,00
Tel......................................................... Fax.................................................... E-mail...................................................................................................................
Riservato alla segreteria
Ricevuta N°............................................ Data.............................................................. La quota può essere inviata mediante: Sede di .................................................. Pagamento con............................................. 1. assegno circolare o bancario intestato AITA Prossima - Milano 2. bonifico sul c.c. N°B.ca 000011226171 B.ca Intesa San Paolo Ag. 20, Milano - CAB 09498 ABI 03069 Socio Nuovo Rinnovo IT76H0306909606100000119660 cod. iban: IT89A0306909498000011226171 3. vaglia postale 4. carta di credito ....................................n°....................................... scadenza.................................... nome del titolare.............................................. firma........................................ - lviii - ottobre Segreteria: Via Luigi Mangiagalli, 5 - 20133 Milano - Tel 02 2365506 Fax 02 2365015 - E-Mail: aita-nazionale@aita-nazionale.it - http://www.aita-nazionale.it -industrie Codice Fiscale: alimentari 80192570150 - Partita IVA:(2019) 05896220158
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Sicurezza alimentare e igiene dell’aria nell’industria Food&Beverage Ambienti di produzione fortemente eterogenei rappresentano un’importante sfida nel controllo della contaminazione microbica dell’Industria Food & Beverage. La contaminazione degli alimenti può essere causata da microrganismi presenti nell’aria degli ambienti di lavorazione, confezionamento, stoccaggio e preparazione. L’aria confinata dei locali può trasportare attraverso goccioline d’acqua, polveri e pulviscolo anche microrganismi provenienti da altre fonti, quali, ad esempio, prodotti alimentari, corpi estranei all’area di produzione, ambiente esterno oppure operatori. La complessità dei processi e la dimensione fisica degli ambienti produttivi rendono il controllo della contaminazione aeroportata di difficile gestione. Il volume dell’area di produzione, il flusso d’aria e la velocità di ri-
cambio dell’aria, rappresentano fattori fortemente impattanti il livello di contaminazione e la possibilità di controllare efficacemente i contaminanti. L’approccio tradizionale prevede sanificazioni mirate per gli impianti di processo e una rigorosa igiene del personale; ciò nonostante, la ricerca mostra che alcuni ceppi resistenti possono soprav-
industrie alimentari
- lviii (2019) - ottobre
vivere anche per molti anni e quindi rappresentare un rischio costante per la sicurezza del prodotto. Una scarsa qualità igienica dell’aria confinata può comportare significative perdite produttive, a causa della riduzione della shelf-life delle materie prime, e una minore shelf-life dei prodotti finiti, dovuta alla contaminazione da bioaerosol. Le conseguenze indirette della cross-contaminazione delle aree di produzione possono comprendere un aumento del numero di reclami, con conseguenti ritiri di prodotto e ingenti danni all’immagine o brand. L’impiego costante di corretta procedura di sanificazione può ridurre il numero di microrganismi ambientali e garantire una maggiori qualità e sicurezza alimentare, eliminando, al tempo stesso, gli sprechi e aumentando la redditività delle produzioni. I metodi tradizionali sono principalmente rappresentatati da fumigazione, ozonizzazione, filtrazione HEPA, UV e ionizzazione. Nelle industrie alimentari e del-
le bevande, tuttavia, vi possono essere delle forti limitazioni nell’applicazione di queste tecnologie, a causa dei rischi per la salute e la sicurezza degli operatori o a causa degli effetti secondari su apparecchiature e materiali oppure nella frequenza di utilizzo. Airspexx è la soluzione proposta da Ecolab per il controllo microbiologico dell’aria confinata: si tratta di un innovativo trattamento sanitizzante dell’aria, che, applicato costantemente nelle aree di produzione, confezionamento e stoccaggio, protegge i prodotti alimentari dalla contaminazione microbica, garantendone la salubrità. Il sistema Airspexx di Ecolab offre la possibilità di ridurre la presenza di batteri e muffe nell’ambiente trattato, garantendo l’elevata qualità e sicurezza del prodotto alimentare ed una significativa igienizzazione dell’aria. Sicuro per l’operatore e idoneo all’utilizzo in camera bianca, Airspexx può essere utilizzato anche in presenza di operatori e alimenti.
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Via Calabria 31 - 20158 Milano
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Tel. 0521 277111
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20063 Cernusco s/Naviglio (MI)
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75100 Matera
Via C. Colombo 34
Tel. 0835 330486
35011 Campodarsego (PD) Tel. 049 9201496 CHIRIOTTI EDITORI S.R.L.
Viale Rimembranza 60
DIESSECHEM S.R.L. Via Meucci 61/B - 20128 Milano Tel. 02 26305484
10064 Pinerolo (TO) - Tel. 0121 393127
ECOLAB S.R.L.
CHR. HANSEN ITALIA S.P.A.
Via Trento 26 - 20871 Vimercate (MB)
Via I Maggio 81 - 20049 Concorezzo (MB)
Via Quintino Sella 3/A
Tel. 039 60501
Tel. 039 6042263 - Fax 039 647918
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Tel. 02 99765220
Via Padova, 58 - 35026 Conselve (PD)
20037 Paderno Dugnano (MI)
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Tel. 02 99050404
Via Lodovico Settala 3 - 20124 Milano (MI)
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Via U. Foscolo 8/a - 20081 Abbiategrasso (MI) Tel. 02 94608677 CAREMOLI SPA
Via E. Majorana 10 20834 Nova Milanese (MB) Tel. 0362 364567 CAVANNA S.P.A.
Via Matteotti 104 - 28077 Prato Sesia (NO) Tel. 0163 829111
Tel. 02 29511173 CONSORZIO CASALASCO DEL POMODORO
Strada Provinciale 32 26036 Rivarolo del Re (CR) Tel. 0375 536211 CSQA CERTIFICAZIONI S.R.L.
Via S. Gaetano 74 - 36016 Thiene (VI) Tel. 0445 313011 CSI S.P.A.
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industrie alimentari
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aita
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HI-FOOD S.P.A. Parco Area delle Scienze (Campus Università) pad. 27 43124 Parma - Tel. 0521 1686611 IBERCHEM ITALIA S.R.L.
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43122 Parma (PR) Tel. 0521 16021 R-BIOPHARM ITALIA
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Indice inserzionisti AB Energy - Orzinuovi www.gruppoab.it.................................... nov. ABtech Expo - Rimini www.abtechexpo.it................................... 51 Aerzen Italia - Milano www.aerzen.com..................................... giu. Alba&Teknoservice - Villafranca Padovana www.albaequipment.it............................. 43 Ammeraal Beltech - Minerbio www.ammeraalbeltech.com.................... 33 Andinapck - Bogotà (CO) www.andipack.com................................ 109 Anutec - New Delhi (IND) www.anutecindia.com............................ apr. Arcoplastica - Andezeno www.arcoplastica.it............................ cop. 1 Arol - Canelli www.arol.com ........................................... 19 Asia Fruit Logistica - Hong Kong (CHN) www.asiafruitlogistica.com ........ lug./ago. B&R Automazione - Passirana www.br-automation.com....................... giu. Bondani - Noceto www.bondani.it.......................................... 71 Brambati - Codevilla www.brambati.it....................................... 23 Bühler - Segrate www.buhlergroup.com............................... 2 Ceia - Viciomaggio www.ceia.net.............................................. 65 Chiriotti Editori - Pinerolo www.chiriottieditori.it.................... 121-127 Cibustec - Parma www.cibustec.com.................................. set. Colombo - Oggiono www.colombopietro.it............................ set. Comek - Castiglione delle S. www.comek.it..............................................31 Corno Pallets - Saluzzo www.cornopallets.it . ............................. dic. Delfin - Settimo T.se www.delfinvacuums.com . .................... set. Dolzan - Galliera Veneta www.dolzan.com....................................... 69 Ebara Pumps Europe - Gambellara www.ebaraeurope.com.......................... set. Econorma - San Vendemiano www.econorma.com................................. 83
Elmiti - Avigliana www.elmiti.com......................................... 21 Emirates-Skycargo - Dubai (UAE) www.skycargo.com/emiratesfresh.... cop. 3 Enercon Industries Aylesburybucks (GB) www.enercon-industries.it ....................... 1 Eurofins Chemical Control - Cuneo www.eurofins.it.......................................... 97 Fi Europe - Paris (F) www.fi-europe.eu.................................... set. Firex - Sedico www.firex.it ............................................ gen. Fispal Tecnologia - São Paulo (BR) www.fispaltecnologia.com.br................ dic. Fives Syleps - Lonate Pozzolo www.syleps.com........................................ 57 FoodExecutive.com www.foodexecutive.it............................ set. Fristam Pumpen - Amburgo (D) www.fristam.de.......................................... 37 Fruit Logistica - Berlin (D) www.fruitlogistica.de.............................. dic. Fuchs Lubrificanti Buttigliera d’Asti www.fuchslubrificanti.it.........................feb. Geartec - Legnano www.geartec.it . ...................................... set. Gulfood Manufacturing - Dubai (UAE) www.gulfoodmanufacturing.com. lug./ago. Ibie - Las Vegas (USA) www.ibie2019.com................................ gen. IcoGuanti - Genova www.icoguanti.it..................................... 103 Igus - Robbiate www.igus.it............................................... giu. Ing. A. Rossi - Parma www.ingarossi.com................................ 119 Interroll - Rho www.interroll.it.......................................... 59 Ishida Europe - Birmingham (GB) www.ishidaeurope.com.......................... set. Isi Plast - Correggio www.isifood.com . ................................. nov. Italo Danioni - Milano www.danioni.it .......................................... 45 Italvibras - Fiorano Modenese www.italvibras.it....................................... set.
Itech Italia - Lainate www.itech.eu...............................................39 Klüber Lubrification Italia - S. Giuliano M.se www.klueber.com...................................... 25 Konica Minolta - Cinisello B. www.konicaminolta.eu . ........................ dic. Lawer - Cossato www.lawerunica.com............................... 47 Lic Packaging - Verolanuova www.licpackaging.com.......................... 101 LMD - Lissone www.lamiaditta.eu.............................. 27-35 Mapei - Milano www.mapei.it.............................................. 85 Marking Products - Settimo T.se www.marking.it.......................................... 73 MCM Massa - Pianezza www.mcmmassa.it ................................. set. MCT Alimentare - San Donato Milanese www.mctalimentare.com/milano........ mar. Meat Tech - Milano www.meat-tech.it................................... 115 Megadyne - Mathi www.megadynegroup.com................... nov. Microwave Technology - Modena www.microwave.it...................................feb. Minebea Intec Italy - Nova M.se www.minebea-intec.com....................... dic. Mix - Cavezzo www.mixitaly.com..................................... 89 Montenegro - Brugherio www.montenegrosrl.it............................ set. Multivac - Corsico www.multivac.com.................................. set. Nimax - Bologna www.nimax.it............................................ set. Normicom - Gessate www.normicom.it................................... 111 Opessi - Milano www.opessi.it............................................. 31 ParmaControls - Parma www.parmacontrols.it.............................. 61 Perten Instruments Italia - Roma www.perten.it ........................................... 75 Pomati - Codogno www.pomati.it......................................... nov. Powtech - Norimberga (D) www.powtech.de.................................... mar.
ProFood Tech - Chicago (USA) www.profoodtech.com.......................... nov. Prosweets - Köln (D) www.prosweets.com.............................. dic. R-Biopharm - Melegnano www.r-biopharm.com ........................... ins. Radis - Ravenna www.radis.it............................................. nov. Rivestimenti Speciali - Varese www.rivestimentispeciali.it..................... 93 Rondo - Schio www.rondo-online.com.......................... set. Sanovo Tecnhonology Italia Montecchio P. www.sanovogroup.com......................... 107 Sarp - Castelfranco Veneto www.sarp.it . ........................................... nov. Save - Verona www.exposave.com................................ set. Sealed Air - Passirana di Rho www.sealedair.com................................... 67 Selmi - Santa Vittoria D’Alba www.selmi-group.it................................. set. Sigep - Rimini www.sigep.it............................................ nov. Sirec - Colorno www.sirec.it.............................................. set. Sollich - Bad Salzuflen (D) www.sollich.com.................................... 117 SPS IPC Drives - Parma www.spsitalia.it....................................... mar. Sulzer - Casalecchio di Reno www.sulzer.com....................................... dic. Tecnafood - Villavara di Bomporto www.tecnafood.com.............................. nov. Tecno 3 - Corneliano www.tecno-3.it .............................. lug./ago. Ulma Packaging Gragnano Trebbiense www.ulmapackaging.it...................... cop. 4 Urschel - Castagnole delle Lanze www.urschel.com...................................... 99 Wirfly - Alonte www.wirfly.com......................................... 79 Wolhfarth - Sordio www.wolhfarth.it................................ cop. 2 Zuffellato Technologies - Ferrara www.trackanyfood.com........................... 29
Aziende citate 2G Italia - www.2-g.it.................................................84 B.A. Processing - www.baprocessing.it..................46 B&R Automation - www.br-automation.com/it...54 Bericap Group - www.bericap.com.........................68 Beta Utensili - www.beta-tools.com.......................39 Bühler - www.buhlergroup.com . ......................... 104 DMRI - www.dti.dk.....................................................22 DTS - www.dtszb.cn....................................................46 DuPont Transportation & Advanced Polymers plastics.dupont.com...............................................50 Enercon Industries www.enercon-industries.it....................................30 Ensinger - www.ensingerplastics.com....................24 Essentra Tapes - www.essentra.com.......................70 Igus - www.igus.it........................................................48
industrie alimentari
- lviii (2019) - ottobre
Imbal Line - www.imballine.it....................................53 Lapp Italia - www.lappitalia.com.............................56 Levati food tech - www.levatift.com.......................44 LMD - www.lamiaditta.eu..........................................20 MercuryLab - mercurylab.org...................................61 Mettler Toledo - www.mt.com/pi............................32 Multivac Italia - www.multivac.com........................34 NG Labtec - www.nglabtec.com..............................60 Nimax - www.nimax.it................................................28 Polin - www.polin.it.....................................................56 Poly-Clip System - in Italia: Techpartner www.techpartnersrl.com.......................................52 Reda - www.redaspa.com..........................................42 Regina Catene Calibrate www.reginachain.net..............................................50
Retsch - in Italia: NG Labtec www.nglabtec.com..................................................60 Sirec - www.sirec.it......................................................78 Techpartner - www.techpartnersrl.com.................52 Tecno 3 - www.tecno-3.it..........................................49 Tecno Pack - www.tecnopackspa.it.........................18 Top - www.top-bv.com...............................................49 Turck Banner Italia - www.turckbanner.it..............55 Ulma Packaging - ulmapackaging.it.........................26 V-Shapes - www.v-shapes.com................................44 Wenglor - www.wenglor.com...................................58 Wirfly - www.wirfly.com............................................38 Zuffellato Technologies - www.zuffellato.com.....36