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anno 58 - n. 606 novembre 2019

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ARTICOLI 5. Indagine sulla propensione al consumo di alimenti a base di insetti edibili L. Belleggia - V. Milanović - R. Foligni D. Pacetti - M. Pasquini - M. Mozzon A. Osimani

CONTENTS 5. Survey on the willingness to consume insect-based foods L. Belleggia - V. Milanović - R. Foligni D. Pacetti - M. Pasquini - M. Mozzon A. Osimani

Energia sostenibilità (F. Fantozzi) - Impianto a biometano per trasformare gli avanzi in energia verde - Panoramica IDF sulla sostenibilità nel settore lattiero-caseario Nutrizione sicurezza - Ridurre gli sprechi alimentari grazie alla tracciabilità - Italiani meno fedeli alla dieta mediterranea e aumentano i rischi per la salute - Nuova certificazione per la Food Defence nella ristorazione collettiva - Effetti climatici e salutistici della produzione di uva e vino - L’industria alimentare deve impegnarsi di più per un’alimentazione sana Ricerca applicata - L’USDA approva le prove in campo dei pomodori OGM resistenti ai virus - Valorizzazione della cheratina da rifiuti alimentari Leggi - Novità sui residui dell’antiparassitario imazalil - Aggiornamenti su oli di oliva e sansa Mercati consumi - Focus sulle etichette nella filiera alimentare - Gli effetti della peste suina africana sul mercato mondiale della carne - Il settore bio sempre più frequentato dalle aziende generaliste - Il mercato domestico delle cialde e capsule per caffè - Latte animale vs alternative vegetali Notizie dal mondo - L’Anuga di Colonia macina nuovi record - FT System passa sotto il controllo di Antares Vision - La stampa 3D punta al settore dei prodotti vegetali trasformati - Ancora un risultato positivo per il Südback di Stoccarda Brianza Salumi passa in mano a Rigamonti Agenda - Continua a crescere il salone della marca del distributore - Due edizioni per il salone delle nuove esigenze alimentari - La qualità sostenibile protagonista a Parma - Occhi puntati su lavorazione e sicurezza alimentare - Sostenibilità e digitalizzazione i temi clou a Colonia - A Parigi si plasma il futuro della panificazione e pasticceria - ISM: il salone di Colonia festeggia 50 anni di dolcezza - Cresce ancora il Biofach di Norimberga - Parigi, vetrina internazionale dei formaggi Cambio di date per la prossima edizione di Asia Fruit Logistica - Si trasferisce a Barcellona il Seafood Expo - Calendario

104 Recensione libri - La pagina del Presidente - Prossime attività - Soluzioni per la validazione 106 AITA dei processi di pastorizzazione UHT e HTST - Ingredienti alimentari per un mercato in continua evoluzione - Soci sostenitori 112

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Le aziende

DEPARTMENTS  14 EXHIBITION (ANUTEC)  26 MACHINES  36 DOWNSTREAM  38 AUTOMATION  46 ANALYSIS  48 PACKAGING  58 PRODUCTS  66 HYGIENE  68 ENERGY & SUSTAINABILITY  70 NUTRITION & SAFETY  76 APPLIED RESEARCH  78 LAWS  80 MARKETING  90 NEWS  94 AGENDA 104 BOOKS 106 AITA 112 COMPANIES’ ADDRESS


Mensile - ISSN 0019-901X November 2019 Year 58 n. 606

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insetti

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Indagine sulla propensione al consumo di alimenti a base di insetti edibili

Survey on the willingness to consume insect-based foods

• PAROLE CHIAVE insetti edibili; accettazione; caratteristiche sensoriali; prodotti da forno • KEYWORDS edible insects; acceptance; sensory traits; baked goods

• RIASSUNTO

• SUMMARY

Negli ultimi anni l’interesse negli insetti edibili come fonte di proteine è aumentato, sebbene vi sia ancora scetticismo da parte dei consumatori. Il presente lavoro ha valutato la propensione al consumo di insetti o alimenti a base di insetti di 222 potenziali consumatori italiani. A tale scopo sono stati utilizzati insetti edibili reperibili in commercio (cavallette, camole della farina e grilli) e prodotti da forno sperimentali (pane, waffle e muffin) con insetti o loro trasformati. Gli insetti commerciali hanno incuriosito l’80% degli intervistati. Il 25% degli intervistati si è dichiarato favorevole all’acquisto degli alimenti contenenti insetti edibili interi. Dai dati è emersa una prevalente neofobia alimentare nelle femmine, che hanno espresso una sensazione di disgusto nel 27% dei casi. Il 45% degli intervistati ha evidenziato una sorprendente propensione al consumo di alimenti contenenti farine di insetto fra i quali il pane con grillo polverizzato che ha ottenuto il 29% delle preferenze.

In recent years interest in the adoption of edible insects as an alternative source of protein has increased, although in Europe consumers still react with disgust and rejection. Familiarity with insect-based products could increase the likelihood that they will be used as meat substitutes. The present work aims to analyze the propensity to consumption of insects of 222 potential Italian consumers. For this purpose, edible insects available on the market and experimental preparations of bakery products containing insects or processed ones were used. The results showed a prevalent food neophobia in females, which expressed a feeling of disgust in 27% of cases. Furthermore, a surprising propensity (45%) to the consumption of foods containing insect flours was highlighted. These results could be useful for the formulation of insect-based products to be introduced to the market.

L. Belleggia - V. Milanović R. Foligni - D. Pacetti - M. Pasquini M. Mozzon - A. Osimani* Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali - Università Politecnica delle Marche - Via Brecce Bianche - 60131 Ancona *email: a.osimani@univpm.it

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Introduzione Negli ultimi decenni, il consumo mondiale di proteine animali ha subito un aumento e si presume che questo trend possa continuare fino al 2050 (van der Spiegel et al., 2013; van Huis et al., 2013; Makkar et al., 2014). Tuttavia, soddisfare la crescente domanda attraverso gli allevamenti convenzionali, tra cui quelli di bovini e suini, porterà all’esacerbazione dei ben noti effetti dannosi che questo settore ha sull’ambiente, includendo le elevate emissioni di gas serra e un notevole consumo di terra e acqua (Klunder et al., 2012; Makkar et al., 2014). La necessità di sostituire le proteine derivanti da animali da carne convenzionali, ha spinto i mercati europei, sia per quanto riguarda gli alimenti che i mangimi, verso fonti proteiche innovative, tra cui quelle derivanti dagli insetti (van der Spiegel et al., 2013; Garofalo et al., 2017). Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nation), gli insetti caratterizzano la dieta di circa 2,5 miliardi di persone al mondo. Globalmente, gli insetti maggiormente consumati sono scarafaggi (31%), bruchi (18%), api, vespe e formiche (14%), ma vengono anche utilizzati cavallette, grilli, cicale, cicaline, cocciniglie, cimici, termiti, libellule e mosche (van Huis et al., 2013). In Asia, Africa e Sud America, gli insetti edibili sono ampiamente consumati, mentre nell’Unione Europea (UE) vengono generalmente percepiti come alimenti associati a condizioni di indigenza e povertà (Sogari, 2015; Osimani et al., 2017). Come riportato da van Huis (2016), fino al 2015 in alcuni paesi europei, come Belgio, Paesi Bassi, Austria e Francia, la produzione

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e il consumo di insetti edibili (altrimenti chiamato entomofagia) sono stati tollerati dal punto di vista legislativo. Inoltre, la Svizzera ha autorizzato di recente l’impiego alimentare di larve della farina, grilli domestici e cavallette (van Huis, 2016). In questi Paesi l’allevamento di insetti destinati al consumo umano e animale è principalmente gestito da piccole imprese private, ma il settore in questione sta facendo registrare una rapida crescita. Perciò, la necessità di leggi specifiche del settore alimentare per la regolamentazione dell’allevamento e della produzione di insetti edibili risulta sempre più urgente (van Huis, 2016, Osimani et al., 2018a). A tale proposito, dal 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il Regolamento (UE) n. 2015/2283, che ridefinisce la procedura per la valutazione e la commercializzazione dei novel food a livello europeo, tra cui gli insetti e le loro parti. In questo Regolamento è stata inoltre introdotta una procedura semplificata per l’immissione di prodotti alimentari tradizionali provenienti da paesi terzi sul mercato dell’UE. Sebbene gli insetti edibili abbiano sempre fatto parte della dieta dell’uomo, non tutti risultano sicuri per il consumo, a seconda della specie e delle procedure di allevamento e lavorazione (Rumpold and Schlüter, 2013; van Huis et al., 2013). I potenziali rischi per la sicurezza relativi all’assunzione di insetti possono essere di natura chimica o biologica, tra cui pesticidi, metalli pesanti, steroidi, benzochinoni, allergeni, micotossine, tossine di origine batterica e parassiti (van der Spiegel et al., 2013; Belluco et al., 2015; Milanović et al., 2016). Tuttavia, dalla letteratura scientifica si evince che il principale rischio associato al consumo di insetti riguar-

di i microrganismi che risiedono nel loro tratto intestinale o che sono derivanti dall’ambiente circostante, perciò strettamente dipendente dalle condizioni di crescita, trasformazione e stoccaggio (French Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety, ANSES, 2015). Per questi motivi l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato una Opinione sul profilo di rischio degli insetti edibili impiegati come alimenti e mangimi, sottolineando la necessità di disporre di più dati scientifici al fine di effettuare un’analisi approfondita a tal riguardo, per poi emanare un quadro normativo più appropriato a livello europeo (EFSA, 2015, Osimani et al., 2018c). L’alto valore nutrizionale degli insetti edibili ha richiamato l’attenzione dei ricercatori e dell’industria alimentare per il loro potenziale utilizzo nella formulazione di alimenti con caratteristiche nutrizionali migliorate. Infatti, gli insetti sono particolarmente ricchi di proteine e aminoacidi essenziali (Belluco et al., 2013), oltre a rappresentare delle buone fonti di acidi grassi polinsaturi, il cui consumo è considerato un mezzo per apportare benefici alla salute dell’uomo (Haddad, Mozzon, e Frega, 2002; Mozzon, Frega, Fronte, e Tocchini, 2002; Pacetti, Mozzon, Lucci, e Frega, 2013). Inoltre, gli insetti edibili contengono discrete quantità di fibra grazie alla presenza di chitina (van Huis et al., 2013), di micronutrienti come rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, selenio e zinco, e di vitamine del gruppo B, tra cui riboflavina, acido pantotenico, biotina e, in alcuni casi, acido folico (Rumpold e Schlüter, 2013). Il ruolo delle proteine ad alto valore biologico nella dieta degli esseri viventi risulta cruciale,


insetti

in quanto vengono utilizzate nella sintesi e nella degradazione dei nutrienti, così come nelle funzioni metaboliche. Le proteine risultano inoltre fondamentali per il mantenimento della massa muscolare e della forza, specialmente negli anziani (Song et al., 2018). La malnutrizione proteico-energetica e la sicurezza delle proteine assunte con la dieta rappresentano dei temi di estrema importanza a livello globale, in particolare nei paesi a basso reddito, caratterizzati da una ridotta assunzione di alimenti generalizzata e da vari fattori ambientali avversi (Müller et al., 2005). Secondo l’EFSA (2012), nei paesi ad alto reddito, inclusi quelli europei, l’assunzione giornaliera raccomandata di proteine di 0,66 g per kg di peso corporeo viene generalmente colmata in adulti di entrambi i sessi che seguono delle diete miste. Tuttavia, anche in questi paesi, può essere riscontrata negli anziani l’assunzione di proteine sub-ottimali (European Nutrition for Health Alliance, ENHA, 2005), a cui è stata correlata la sarcopenia, una condizione caratterizzata dalla perdita di massa muscolare scheletrica, quindi della sua funzionalità (Deer e Volpi, 2015). Quindi, la formulazione di prodotti arricchiti in proteine costituisce una sfida per l’industria alimentare moderna. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la FAO hanno definito la fortificazione come la pratica secondo la quale viene aumentato deliberatamente il contenuto di un micronutriente essenziale (inclusi gli oligoelementi) in un alimento, indipendentemente dal fatto che i nutrienti fossero presenti originariamente in esso prima della trasformazione o meno, in modo tale da migliorarne la qualità nutrizionale e fornire un beneficio per la sanità pubblica con un rischio mi-

nimo per la salute. Oltre ad incrementare la quantità di apporto proteico, la fortificazione degli alimenti può migliorare potenzialmente la qualità delle proteine fornite dalla dieta, ad esempio attraverso l’aggiunta di aminoacidi essenziali. Con questo obiettivo in mente, la ricerca di nuove fonti di proteine sta interessando numerosi studi sia in Europa (Song et al., 2018) che nel resto del mondo (Franco-Miranda et al., 2017). Gli insetti edibili possono essere consumati secchi (tramite liofilizzazione o essiccamento), fritti, bolliti o trasformati in polvere da utilizzare come ingrediente per ulteriori preparazioni (ad esempio prodotti da forno, integratori alimentari, ecc.) (Grabowski e Klein, 2017). Negli ultimi anni, l’EFSA ha pubblicato una lista di specie di insetto da poter impiegare nell’alimentazione umana e animale. In particolare, troviamo Musca domestica, Hermetia illucens, Tenebrio molitor, Zophobas atratus, Alphitobus diaperinus, Galleria mellonella, Achroia grisella, Bombyx mori, Acheta domesticus, Gryllodes sigillatus, Locusta migratora migratorioides, Schistocerca Americana (EFSA. 2015). Nonostante le enormi potenzialità dell’impiego degli insetti come alimento, la maggior parte dei consumatori della società occidentale, finora, sembra reagire con disgusto e rifiuto (Yen, 2009; Gere, Szekely, Kovacs, Kokai, e Sipos, 2017). Le principali cause sono da attribuire alla presenza di tabù in termini di barriere socioculturali e psicologiche (Meyer-Rochow, 2009; Hartmann, Shi, Giusto, e Siegrist, 2015; Tan et al., 2015). La letteratura scientifica attuale evidenzia che la neofobia alimentare, definita come la riluttanza al consumo di prodotti non familiari (Pliner e Hobden, 1992; Ritchey et al., 2003; Laure-

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ati, Proserpio, Jucker, e Savoldelli, 2016), e, in misura minore, la neofobia verso le tecnologie alimentari, relativa all’impiego di processi di lavorazione sconosciuti, risultano tra i fattori più rilevanti che determinano la difficoltà ad accettare i novel food, come nel caso degli insetti nella società occidentale (Raudenbush e Frank, 1999; Tuorila et al., 2001; Verbeke, 2015; Fenko, Backhaus, e van Hoof, 2015; Hartmann, Shi, Giusto, e Siegrist, 2015; Megido et al., 2014; Cox ed Evans, 2008). Ad oggi, sono ancora disponibili pochi dati sul consumo di insetti edibili in Europa (Rumpold e Schlüter, 2013), soprattutto per quanto riguarda la percezione e la propensione dei consumatori al loro utilizzo nella dieta. Secondo Vanhonacker et al. (2013), ad esempio, gli abitanti delle Fiandre (Belgio) hanno dimostrato una scarsa predisposizione al consumo di insetti, concludendo che l’adozione di questi ultimi come fonte di proteine fosse generalmente considerata poco realistica, inaccettabile e inefficace nel miglioramento della sostenibilità ambientale. Nello studio di de Boer, Schösler, e Boersema (2013), che hanno effettuato un’indagine sull’orientamento nella scelta di prodotti a base di proteine nel rispetto dell’ambiente, tra cui lenticchie, fagioli e alghe, lo snack contenente insetti (preparato con locuste) risultava il meno popolare. La familiarità e l’acquisizione di specifiche abitudini si sono spesso dimostrate fattori fondamentali nella scelta degli alimenti da parte del consumatore. Si prevede quindi che la familiarità all’idea di mangiare insetti e l’intenzione di limitare il consumo di carne possano aumentare la probabilità all’adozione di questi ultimi come nuova fonte proteica (Hoek et al., 2011).

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Indagine sulla propensione al consumo di alimenti a base di insetti edibili Vista la relativa mancanza di familiarità del consumatore italiano con prodotti a base di insetti edibili, il presente lavoro è stato realizzato al fine di ottenere informazioni in merito alle sensazioni percepite e alla propensione al consumo di insetti edibili e alimenti comunemente consumati (pane, snack e dolci) prodotti con l’aggiunta di ingredienti a base di insetti (polveri e insetti interi essiccati). A tale scopo, sono stati utilizzati insetti edibili reperibili in commercio (acquistati via Web) e preparazioni sperimentali di prodotti da forno contenenti insetti o loro trasformati. Al fine di valutare le opinioni di potenziali consumatori, sono stati intervistati n. 222 partecipanti attraverso la somministrazione di un questionario che riportava i quesiti mostrati in Fig. 1. I soggetti risultavano equamente suddivisi fra maschi e femmine. Durante l’intervista, ai partecipanti è stato consentito di osservare sia i prodotti commerciali che quelli realizzati appositamente per lo studio. Nessuno dei soggetti intervistati ha potuto assaggiare i prodotti, potendone solo percepire l’odore e le sensazioni visive e tattili. I prodotti commerciali consistevano in confezioni di cavallette, camole della farina e grilli, mentre i prodotti da forno oggetto dello studio comprendevano pane, waffle e muffin (Fig. 2). A seguito dell’osservazione delle confezioni contenenti insetti edibili pronti per il consumo acquistati via web sul mercato europeo (Paesi Bassi, Francia, Austria e Belgio), l’80% dei partecipanti al test ha espresso una sensazione di cu-

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Fig. 1 - Questionario sulla propensione al consumo di alimenti contenenti insetti edibili.

Fig. 2 - Prodotti da forno oggetto dello studio realizzati con l’utilizzo di ingredienti a base di insetti edibili.


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riosità, mentre il 20% ha indicato una prevalente sensazione di disgusto. In particolare, la sensazione di curiosità è risultata prevalente nei maschi che, al contrario delle femmine, hanno espresso disgusto solo nel 13% dei casi (Fig. 3a). Tale dato appare in linea con analoghe indagini condotte da Hartmann e Siegrist (2016) e da Alemu e collaboratori (2017), i quali, proponendo l’assaggio di tortilla chips e panini contenenti grillo polverizzato, hanno evidenziato la maggiore neofobia alimentare delle femmine rispetto ai maschi. I dati raccolti evidenziano anche differenze in base all’età dei partecipanti, come mostrato nella Fig. 3b. Le categorie che hanno mostrato maggiore curiosità appartengono ai maschi di età compresa fra 31 e 40 anni, e superiore a 60 anni, che hanno mostrato una percentuale di soggetti curiosi del 94% a fronte del 6% di soggetti disgustati. Le femmine di età compresa tra 41 e 50 anni hanno invece fatto evidenziare la più alta percentuale di disgusto (35%). I dati ottenuti nel presente studio risultano in contrasto con quelli ottenuti Verbeke (2015), riguardante la propensione dei consumatori della società occidentale all’adozione di insetti come sostituti della carne, secondo cui, con la crescita dell’età, si assiste ad una riduzione della probabilità dell’utilizzo di insetti come alimento. Inoltre, dallo studio di Verbeke (2015) è emerso che i maschi di giovane età con un debole attaccamento alla carne possano rappresentare la categoria maggiormente interessata all’impiego delle nuove fonti di proteine, sia per la predisposizione al consumo di novel food che per l’interesse verso il potenziale impatto ambientale delle loro scelte alimentari.

Per quanto riguarda la propensione dei partecipanti al consumo e all’acquisto di prodotti alimentari contenenti insetti edibili interi, la maggior parte degli intervistati (38%) ha espresso un giudizio totalmente negativo. Il 37% degli intervistati ha invece mostrato indecisione. Sorprendentemente, però, il 25% degli intervistati che hanno partecipato al sondaggio si è dichiarato favorevole all’acquisto degli alimenti contenenti insetti edibili interi. Anche in questo caso,

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sono emerse differenze nelle scelte legate al sesso dei partecipanti (Fig. 4a). In dettaglio, una femmina su due ha categoricamente escluso il consumo di tali prodotti, mentre i maschi che hanno effettuato la stessa scelta non sono andati oltre il 23%. Come emerge dalla recente letteratura scientifica (Roncolini et al., 2019) risulta verosimile che i consumatori occidentali potrebbero essere propensi a consumare alimenti dove gli insetti sono presenti in una forma non ricono-

Fig. 3 - Sensazione espressa dagli intervistati in seguito all’osservazione di confezioni di insetti edibili.

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Fig. 4 - Propensione all’acquisto di prodotti alimentari contenenti insetti edibili nei maschi, nelle femmine e nel totale.

scibile (sebbene indicati in etichetta). La Fig. 4b mostra i dati relativi alla propensione dei partecipanti al consumo e all’acquisto di prodotti alimentari contenenti farine di insetto. In questo caso, gran parte degli intervistati (45%) ha espresso un giudizio favorevole, seguita dal 39% di intervistati dubbiosi e dall’11% di coloro non disposti ad utilizzare alimenti nei quali

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gli insetti edibili non sono visibili. In entrambi i casi riguardanti il consumo e l’acquisto di prodotti alimentari a base di insetti, non si evidenziano particolari divergenze tra le fasce d’età prese in considerazione (Fig. 5), se non una preminente propensione da parte dei maschi di età compresa fra 31 e 40 anni, che hanno espresso volontà d’acquisto nel 56% dei casi per i prodotti con-

tenenti insetti edibili interi, e nel 78% dei casi per i prodotti contenenti insetto polverizzato. Tali risultati potrebbero risultare utili per la formulazione di prodotti a base di insetti da introdurre sul mercato. A tale scopo, risulta infatti indispensabile identificare correttamente il target più idoneo, in quanto gruppi di individui con caratteristiche comuni potrebbero essere più predisposti all’acquisto di prodotti contenenti insetti edibili. Fra i prodotti contenenti insetti edibili mostrati agli intervistati è emersa una maggiore curiosità per il pane contenente grillo polverizzato, che ha ottenuto il 29% delle preferenze. Nella dieta occidentale il pane è un alimento di base prodotto generalmente con farina di frumento; tale alimento è solitamente ricco di carboidrati che rappresentano circa il 50% del peso secco, mentre il suo contenuto proteico è generalmente molto basso, con valori medi compresi tra il 6 e l’8% (Osimani et al., 2018b; Wandersleben et al., 2018). Recenti studi hanno dimostrato come il pane possa essere un candidato ideale per la fortificazione proteica con polveri di insetti edibili, senza che l’uso di questi nuovi ingredienti influisca in modo troppo impattante sulle proprietà reologiche e sensoriali del prodotto finito (Osimani et al., 2018b; Roncolini et al., 2019). Per quanto riguarda le altre preparazioni sottoposte al giudizio degli intervistati, i waffle contenenti insetti edibili interi hanno sorprendentemente ottenuto il 17% delle preferenze. Tale risultato è da attribuire verosimilmente all’aspetto accattivante del prodotto, piuttosto che da un effettivo apprezzamento. Infatti, tale preparazione, oltre a contenere gli insetti interi (locuste essiccate), era abbondantemente guarnita con cioccolato fonden-


insetti

te. Ciò conferma come la modalità di preparazione possa condizionare fortemente le aspettative su alcuni alimenti, specialmente nel caso di quelli nuovi o poco conosciuti (Caparros Megido et al., 2014; Hartmann et al., 2015; Tan et al., 2015; Lombardi et al., 2019). Studi precedenti hanno dimostrato che il consumatore tende a non rinunciare all’appagamento immediato di un’esperienza gastronomica anche quando si tratta di assaggiare qual-

cosa di sconosciuto, specialmente quando l’alimento in questione risulta particolarmente desiderato (Tan et al., 2016). Per quanto riguarda gli altri tipi di preparazioni proposte, dall’analisi dei dati non sono emerse particolari preferenze di un prodotto rispetto ad un altro. I risultati riguardanti le sensazioni olfattive suscitate dai prodotti a base di insetti polverizzati vengono riportati nella Fig. 6. I

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dati mostrano chiaramente il riferimento degli intervistati ad alimenti più consueti come quelli integrali (53%), seguito dagli alimenti secchi per animali (22%) e dalla frutta secca tostata (13%). Il 4% dei partecipanti ha inoltre distinto ulteriori sensazioni olfattive, tra cui quelle riconducibili al cacao, ai biscotti, alla cioccolata, fino ad arrivare al fieno, all’erba secca e ai semi di girasole tostati. Sebbene i dati sulle sensazioni olfattive percepite da-

Fig. 6 - Sensazioni olfattive dei prodotti a base di polvere di insetto.

Fig. 5 - Propensione all’acquisto di prodotti alimentari contenenti insetti edibili in seguito alla divisione dei partecipanti in categorie in base al sesso e all’età.

gli intervistati siano risultati piuttosto positive, è importante notare come i consumatori vengano generalmente influenzati da preconcetti relativi alla natura degli ingredienti utilizzati, portando così alla scelta o al rifiuto di un determinato alimento prevalentemente in base a barriere socioculturali e psicologiche (Pambo et al., 2018). In generale, le scelte e le preferenze alimentari risultano questioni piuttosto complesse, soprattutto quando si tratta di alimenti ancora non diffusi come quelli contenenti insetti per il consumo umano (Ghosh et al., 2018; Rottman et al., 2018), infatti le sensazioni visive e olfattive che possono derivare dagli alimenti contenenti insetti possono sco-

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raggiare gran parte dei potenziali consumatori occidentali (Tan et al., 2015). Tuttavia, l’utilizzo di farine di insetto, o di altri ingredienti dove gli insetti non risultano riconoscibili, per la produzione di pane, dolci o altri prodotti da forno, potrebbe contribuire a migliorare l’accettabilità dei prodotti contenenti insetti. Sarà quindi fondamentale formulare preparazioni alimentari nelle quali le caratteristiche sensoriali e nutrizionali risultino bilanciate al fine di sfruttare al meglio le numerose potenzialità degli insetti edibili (Meyer-Rochow et al., 2018).

Ringraziamenti Gli autori ringraziano Tipicità, strada provinciale Girola, 63900, Fermo, Italia.

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industrie alimentari

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Il salone di Nuova Delhi si conferma punto di riferimento per l’industria del food & beverage Arrivano conferme dall’ultima edizione di Anutec - International FoodTec India & PackEx India, il salone internazionale delle tecnologie per il processo e il confezionamento alimentare e delle bevande tenutosi a settembre a Nuova Delhi che, con la sua formula di doppio evento, rappresenta un riferimento per il settore nella regione del Sud Est asiatico. Nel 2019 sono stati 470 gli espositori (+8%), con un 48% di aziende estere, 10.465 i visitatori, con la presenza di padiglioni nazionali da Cina, Europa, Italia, Paesi Bassi, Turchia, e la partecipazione individuale da altri 30 Paesi. Il salone, attivamente sostenuto da IPMMI (Institute of Packaging Machinery Manufacturers of India)

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e IFCA (Indian Flexible Packaging & Folding Carton Manufacturers Association), associazioni leader dell’industria locale dell’imballaggio, rappresenta un’importante occasione di incontro e confronto fra

domanda e offerta nel settore delle tecnologie per l’industria alimentare, delle bevande, lattiero-casearia, dolciaria, dei prodotti da forno, snack e prodotti farmaceutici. La prossima edizione di Anutec - In-

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ternational FoodTec India e PackEx si terrà contestualmente ad Anutec Ingredients India e Food Logistics India dal 23 al 25 settembre 2020 presso il Bombay Exhibition Centre, a Mumbai.

Impianti di surgelazione La Midwest Food Technology è un’azienda indiana specializzata nella produzione di impianti di refrigerazione su misura. Fra questi, surgelatori a spirale, sistemi di impilamento, impianti di surgelazione IQF e di refrigerazione a spirale, dove uno dei fattori caratterizzanti delle soluzioni proposte è la flessibilità. Ogni macchina viene infatti progettata per soddisfare le specifiche esigenze, con la possibilità di scegliere nastri della larghezza, lunghezza e materiale desiderati e con caratteristiche atte a soddisfare le particolari esigenze di prodotto. In tutte le soluzioni fornite, massima attenzione è prestata ad offrire il migliore rapporto tra efficienza e costi di manutenzione.

Impianti di surgelazione Maxima IQF (Midwest Food Technology).

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Impianti per fondente Per decenni i pasticcieri hanno usato gli impianti Hohberger per produrre fondent e creme. Questo tipo di macchine della Latini Hohberger Dhimantec sono in grado di produrre basi fondenti per creme estruse o colate in continuo. L’aggiunta nel fondente di sciroppo, zucchero invertito, aromi, coloranti e altri ingredienti viene attentamente controllata per garantire l’alimentazione omogenea di una massa alla temperatura e al grado brix desiderati alle colatrici Mogul, eliminando virtualmente la produzione di “code” di prodotto e creme disomogenee. Fra i prodotti realizzati con questi impianti figurano creme, mentine sottili, centri di ciliegia sotto spirito, basi fondenti e morbide.

Impianto per fondente (Latini Hohberger Dhimantec).

Friggitrici per snack Economode è un’azienda indiana che offre una linea completa di macchine per il settore degli snack, dai modelli per processi in batch alle linee semi- o completamente automatiche, ad esempio per patatine fritte, chips di banana o arachidi, con soluzioni personalizzate per le specifiche esigenze dell’utilizzatore. Fra queste ricordiamo le friggitrici in batch, compatte ed economiche, con bassi consumi energetici, ideali per prodotti a base di fiocchi di mais e riso. Possono avere vasca circolare o rettangolare, con sistema di riscaldamento dell’olio integrato con alimentazione a gasolio o a gas, oppure mediante scambiatore di calore, con bruciatore a legna o pellet.

industrie alimentari

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Friggitrice con riscaldatore dell’olio integrato (Economode).


Impianti Dosaggio Ovoprodotti per Pastifici ed Industrie Dolciarie

SANOVO TECHNOLOGY GROUP, azienda leader mondiale nei sistemi di trattamento di ovoprodotti liquidi, può essere il tuo partner ideale per la fornitura di impianti di dosaggio per pastifici. Dosaggio volumetrico di tuorlo, misto d’uovo e vari ingredienti liquidi e/o disciolti. Principali benefici: 1. Dosaggio preciso e affidabile dei prodotti 2. Sistemi rindondanti per funzionamento H24 3. Impianti CIP ad elevata efficienza e disponibilità 4. Quantità minime di scarti di produzione 5. Sistemi customizzati a seconda delle vostre necessità 6. Fornitura di impianti chiavi in mano comprensivi di serbatoi di stoccaggio, sistemi di raffreddamento e piping

Con SANOVO TECHNOLOGY GROUP sarà possibile integrare l’impianto di dosaggio in modo completamente automatico interfacciandosi al software delle vostre impastatrici.

SANOVO TECHNOLOGY ITALIA S.R.L. Via Sante Segato 7/9 36030 Montecchio Precalcino (VI) Italia

Tel: +39 0445 868201 Fax: +39 0445 334515 Email: mif@sanovogroup.com


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Tecnologie italiane per l’alimentare E&S Food Technologies è il rappresentante indiano di numerosi produttori italiani di tecnologie per il settore alimentare. Fra questi, Sarp con le sue linee complete per la produzione di pasta o i suoi trasportatori a spirale per il trattamento termico di prodotti da forno (surgelazione, raffreddamento, pastorizzazione e lievitazione); Sandorè, produttrice di estrusori per la pasta e per prodotti dolciari, la Axor Ocrim, anch’essa con le sue linee completamente automatiche per la pasta; Cepi, produttore di sili di stoccaggio e sistemi di movimentazione delle materie prime; Sancassiano, con le sue macchine impastatrici per prodotti da forno, e, infine, la STM Industrial Electronics, produttrice di dosatori-miscelatori di acqua per la standardizzazione e il miglioramento della qualità degli impasti per panificazione.

Lavorazione frutta Rappresentata in India dalla JFM è l’italiana PND, tra i maggiori costruttori di macchine per la lavorazione della frutta nel mondo, con soluzioni innovative per i produttori di IV gamma, per le industrie conserviere, del congelato e del disidratato. Citiamo a titolo di esempio la macchina pelatrice, detorsolatrice e selezionatrice semiautomatica PL8 per mele, pere, kiwi e pesche, dotata di 8 postazioni di pelatura. Costituita da una struttura interamente in acciaio inox, parti a contatto con il frutto in materiali conformi alle vigenti norme igienico-sanitarie e componenti facil-

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mente intercambiabili, questa macchina è dotata di pannelli di protezione in acciaio inox e di un impianto di lubrificazione manuale centralizzato. Nuovi aggiornamenti hanno permesso la pelatura di diversi tipi di frutti, come la mela Bramley dalla forma irregolare e la pera asiatica “nashi”. Pelatrice, detorsolatrice e selezionatrice semiautomatica PL8 (PND).


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Produzione pasta Tecalit fornisce impianti di alta qualità per l’industria pastaria di tutto il mondo ed è specializzata nella progettazione, costruzione, fornitura e messa in funzione di pastifici “chiavi in mano”. La gamma di produzione comprende linee per la produzione di tutti i tipi di pasta secca, dalla pasta corta, alla pasta lunga, alle paste di forma speciale come nido o matassa. Fra le realizzazioni più recenti ricordiamo la nuova tecnologia Bt Cooker sviluppata dal dipartimento di Ricerca e sviluppo, che consente la produzione di pasta con farine senza glutine diverse dal grano duro, quali farine di mais, di riso, di quinoa, di soia, di legumi, di grano saraceno e altro. Tale tecnologia può essere inserita nelle presse Tecalit serie Nova o può essere utilizzata a monte di altre presse esistenti. La tecnologia Bt Cooker permette la gelatinizzazione della farina aglutinica in un processo con-

Tecalit ad Anutec 2019.

tinuo, la produzione di pasta aglutinica al 100%, quindi adatta ai celiaci, offre la possibilità di miscelare farine aglutiniche naturali alla farina di grano tenero o semola di grano duro, in qualità di additivo naturale e facile da reperire per migliorare “texture” e tenuta della pasta di grano tenero, consente la lavorazione ed estrusione dell’impasto sottovuoto totale e l’utilizzo di

farina gelatinizzata per la produzione di altri alimenti Gluten Free 100% come biscotti, grissini, pizza, cracker, ecc. Attualmente la capacità produttiva di questo componente può variare da 200 kg/h a 1.500 kg/h, ma sono in fase di sperimentazione nuove soluzioni che consentiranno un ulteriore aumento di capacità produttiva.

Sistemi di surgelazione Per ottimizzare la funzionalità degli impianti di surgelazione la svedese OctoFrost fornisce linee complete di trattamento IQF, una tecnologia innovativa che offre il vantaggio di un fornitore unico per l’intera linea. Il surgelatore rapido per prodotti singoli (IQF, appunto) si caratterizza per il design monoblocco, la facile accessibilità per ottimizzare gli interventi di pulizia e il funzionamento a coltelli d’aria ad alta pres-

sione che soffiano sulla serpentina durante il funzionamento, evitando il deposito di particelle di prodotto

e la formazione di brina, prolungando così gli intervalli fra uno sbrinamento e l’altro.

Impianto di surgelazione IQF (OctoFrost).

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Macchine per preparazioni dolciarie La De Danieli, nata nel 1960 con la produzione di semplici macchine “cuocicrema” per facilitare il pasticcere nella quotidiana preparazione della crema pasticcera, ha nel tempo diversificato la propria produzione orientando la produzione a macchine con altre funzioni per il settore alimentare. Fra queste ricordiamo la Cooker Ct, macchina elettrica costruita interamente in acciaio inox adatta alla preparazione e cottura di impasti di particolare densità e struttura come il torrone, ma anche di prodotti per i quali è richiesto un buon controllo della temperatura tipo il croccante, il caramello, ecc. Il principio di cottura sfrutta la circolazione di olio diatermico pre-

Lo stand della De Danieli a Nuova Delhi.

sente nell’intercapedine della vasca coibentata con tripla parete per la massima sicurezza dell’operatore. L’utensile, particolarmente robusto, è dotato di raschiatori in teflon per evitare incollamenti di prodotto alle pareti della vasca.

Farcitrice La cinese Suzhou Hengyuan Food Machinery è una realtà cinese specializzata nella costruzione di macchine per il processo alimentare, ad esempio per la lavorazione della pasta sfoglia, per la realizzazione di prodotti farciti, per prodotti da forno e pane. Fra queste ricordiamo la farcitrice automatica multi-funzione HYB-D, che garantisce un’alimentazione uniforme della pasta laminata, un’attenta e precisa distribuzione del ripieno, una struttura ergonomica e compatta, un elevato livello di automazione e procedure di smontaggio semplici. Farcitrice automatica multi-funzione HYB-D (Suzhou Hengyuan Food Machinery).

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IMPIANTI PER PATATINE FRITTE E SNACK L’indiana Dynamech Engineering vanta un’esperienza ultratrentennale nella costruzione di macchine e impianti per la produzione di patatine fritte e snack. Ne fanno parte linee completamente automatiche per chips di patate, con capacità da 200 a 500 kg/h, linee semiautomatiche oppure macchine singole, fra cui friggitrici a vasca rettangolare o circolare con scambiatore di calore esterno, linee automatiche per snack estrusi, con capacità da 200 a 500 kg/h, linee di friggitura per snack tipici indiani come i fryums, fino alle soluzioni per la frittura di svariati prodotti.



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Riempimento asettico Shanghai Precise Packaging opera da oltre un decennio nel settore del trattamento e del confezionamento di prodotti a base di latte e bevande e vanta oltre 30 brevetti. Ispirandosi alle tecnologie più innovative nazionali e straniere, fornisce soluzioni di alta qualità idonee a soddisfare le esigenze di una clientela internazionale. A titolo di esempio ricordiamo la riempitrice in asettico ad alta velocità PBA 16000 per brick con capacità di 6.000-20.000 pezzi di formato da 125 a 1.000 mL. Adatta a prodotti liquidi non appiccico-

Riempitrice in asettico ad alta velocità PBA 16000 (Shanghai Precise Packaging).

si, come latte, yogurt, bevande alla soia e tè, lavora a temperature comprese fra 5° e 50°C e a pressioni di alimentazione di 100250±10 KPa.

Pastorizzatore per prodotti cubettati L’indiana HRS Process Systems Limited (HRS PSL) è parte del Gruppo britannico HRS pioniere nella tecnologia del trasferimento termico che fornisce da più di un decennio soluzioni avanzate all’industria di processo. La gamma produttiva comprende scambiatori di calore innovativi, igienici e automatizzati progettati per soddisfare la crescente domanda di maggiore capacità, processi continui senza interruzioni e garanzia del rispetto

Pastorizzatore HRS ParaDice (HRS PSL).

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di standard di qualità quali FDA e EHEDG. Fra gli impianti proposti ricordiamo il pastorizzatore HRS ParaDice, appositamente progettato per il trattamento di alimenti cubettati o contenenti pezzetti, che abbinano l’efficienza degli scambiatori di calore HRS alla pompa a pistoni igienica capace di lavorare con prodotti come polpe, puree e concentrati di frutta e verdura oppure alimenti viscosi e contenenti pezzi senza permetterne la segregazione.

IMPIANTI PER SNACK Fabcon è un’azienda indiana che da oltre 40 anni è specializzata nella progettazione e fornitura di soluzioni personalizzate per l’industria alimentare, alla quale propone macchine e impianti sia per il processo che per il confezionamento. La gamma comprende linee continue, complete e automatiche per la produzione di patatine, linee per snack estrusi fritti e aromatizzati o per snack al forno e impianti per la miscelazione continua e automatica di diversi ingredienti per la realizzazione di mix di prodotti.


SERIE 3

Diverse esigenze, una squadra vincente Diverse tipologie di materiali e componenti di elevata qualità, possibilità di impiegare tenute meccaniche speciali, ampiezza delle performance garantite. Queste peculiarità confermano EBARA azienda leader nella produzione e commercializzazione di elettropompe e sistemi di pompaggio nei più importanti settori applicativi, quali l’Industria e il Building Service. Una gamma completa che coniuga le diverse esigenze. Soluzioni innovative, affidabili, efficienti per operare in modo vincente anche nelle condizioni più difficili e gravose.

www.ebaraeurope.com


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Recupero dell’amido L’indiana Siddhivinayak Agri Processing, nata nel 2008 con l’intenzione di colmare il gap fra la catena del valore delle patate e l’industria di processo degli snack, ha proposto i suoi impianti di recupero dell’amido generato negli stabilimenti di produzione di chips di patata durante le fasi di lavaggio, pelatura e affettatura, che solitamente finisce negli impianti di trattamento degli effluenti. L’amido viene invece recuperato prima dello scarico, producendo vantaggi in termini di recupero di un prodotto commerciabile, immissione nell’ambiente di reflui

Sistema di recupero multi-fase (Siddhivinayak Agri Processing).

con un carico inferiore e riutilizzo dell’acqua senza amido nelle linee di processo, con un risparmio del 40%. Queste macchine soddisfano

i più rigorosi standard igienici e di sicurezza e garantiscono il recupero fino all’80% dei solidi in sospensione.

Formatrici e pastellatrici La cinese Jinan Hiwell Machinery è specializzata nella produzione di macchine formatrici e ricopritrici per il settore del fast food, per la preparazione di carni, pesci e vegetali.

Ad esempio, la multi-formatrice automatica AMF600-V, con capacità produttiva fino a 100 colpi/ min, è dotata di sistema di servo-alimentazione e di posizionamento automatico delle placche, di siste-

Pastellatrice a tamburo GJJ400-II (Jinan Hiwell Machinery).

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ma idraulico di farcitura rapido e di touch screen intuitivo. Il tamburo pastellatore GJJ400II è invece una macchina che, attraverso la rotazione del tamburo, consente la rotazione e la collisione dei prodotti per rivestirli uniformemente di pastella. Adatta al trattamento di prodotti come pollo, pesce, gamberi e capesante, non richiede la deposizione dei singoli pezzi sul nastro e garantisce la pastellatura anche delle parti concave, sia con pastelle tradizionali che tempura. Per una produzione continua il tamburo di pastellatura può essere abbinato al sistema di spolverizzazione prima e dopo la pastellatura e di un modulo di panatura. Per la massima affidabilità e sicurezza la macchina, costruita in acciaio inox, è dotata di impianto elettrico Siemens.



macchine accessori

Elettropompe Le elettropompe Serie 3 Ebara sono adatte a diverse tipologie di utilizzo, per l’alimentazione di acqua in impianti civili, agricoli ed industriali, pressurizzazione, impianti antincendio e di riscaldamento e condizionamento. Impiegate anche per la movimentazione di liquidi industriali, irrigazione, torri evaporative, piscine, sistemi di lavaggio e travaso liquidi, sono costruite secondo i più elevati standard qualitativi. La struttura esterna è stata testata ad una pressione di 14 bar in una sequenza di 1 milione di ci-

cli, rinforzata per reggere gli sforzi e le sollecitazioni dell’impianto. Le elettropompe serie 3 Ebara offrono alta resistenza idraulica e alla corrosione grazie alla voluta ottenuta per idroformatura, tecnica che combina la potenza di una pressa con la forza dell’acqua ed ha significativi vantaggi rispetto ai processi tradizionali: forma perfettamente levigata, altamente scorrevole e senza punti di saldatura. Il corpo pompa è realizzato in AISI 304 per la Serie 3 e in AISI 316L per le pompe della Serie 3L, per le pompe 65-250 e le pompe

Le elettropompe Serie 3 (Ebara).

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80-160/200/250 della Serie 3L è realizzato in AISI 316 microfuso. Le giranti completamente in acciaio inox AISI 304 (Serie 3) e AISI 316 (Serie 3L) sono equilibrate dinamicamente in modo da ridurre le vibrazioni. La particolare tecnologia di produzione permette di sagomare la pala ottenendo valori bassi di NPSH. L’ampia scelta di tenute meccaniche consente un ampio range applicativo con differenti tipologie di liquidi e per soddisfare un’ampia gamma di esigenze. Ebara dispone di un dipartimento dedicato: l’Industrial Business Unit (IBU) che ha lo scopo di riunire in un unico dipartimento tutte le competenze necessarie per fornire un supporto efficace, qualificato e tempestivo ai clienti OEM (Original Equipment Manufacturers). Diverse tipologie di materiali e componenti di elevata qualità, possibilità di impiegare tenute meccaniche speciali, ampiezza delle performance garantite. Queste peculiarità confermano Ebara azienda leader nella produzione di elettropompe e sistemi di pompaggio nei più importanti settori applicativi, fra cui l’industria alimentare.


macchine accessori

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Una pesatura igienica oltre le aspettative Il modulo di pesatura Novego di Minebea Intec è stato concepito appositamente per i crescenti requisiti dell’industria alimentare. La soluzione igienica completa si contraddistingue non solo per un’installazione estremamente semplice: oltre a presentare diverse caratteristiche innovative, Novego garantisce la massima accuratezza e affidabilità di misurazione nei processi di pesatura. Una superiorità tecnologica dalla quale numerose applicazioni trarranno vantaggio grazie ad un esteso campo di capacità. Durante la pesatura delle merci, le cosiddette forze trasversali causano un’incertezza di misura non pianificata per i processi di pesatura. Tali forze si sviluppano, ad esempio, attivando i dispositivi di miscelazione rotanti e possono falsificare i risultati di pesatura. Esempi di applicazioni in cui compaiano simili forze trasversali si trovano, fra l’altro, nell’industria alimentare durante la miscelazione di ingredienti o nell’industria farmaceutica quando occorre mescolare liquidi o miscele di materiali nei serbatoi con dosaggi precisi. Ciò si ripercuote negativamente sull’efficienza dei processi, soprattutto se le merci consegnate o ricevute sono costose. Con il modulo di pesatura della serie Novego, Minebea Intec propone una soluzione innovativa in grado di soddisfare le suddette richieste e alla quale ora sono state aggiunte due ulteriori capacità massime. Grazie ad un particolare design è stato possibile rendere i moduli Novego insensibili a tali influenze, continuando a garantire risultati di misurazione pre-

cisi persino con forze trasversali fino al 20% del carico nominale. Conformemente alle direttive R60 dell’organizzazione internazionale di metrologia legale OIML, diversi estensimetri di alta precisione impiegati nei moduli di pesatura Novego garantiscono una elevata precisione di misura in classe C3.

Installazione semplice Gli utenti del modulo di pesatura traggono profitto non solo dall’elevata precisione di Novego, ma anche da un sistema modulare. Una grande varietà di piedini e adattatori, ricchi di minuziosi dettagli, consentono un’installazione semplice e sicura anche negli impianti già esistenti. I moduli dispongono quindi di opzioni di regolazione dell’altezza integrate fino a 8 cm, che rendendo in molti casi superflue ulteriori costruzioni. La correzione dell’inclinazione opzionale per pavimenti inclinati fino a 3 gradi viene inoltre maggiormente valorizzata e utilizzata nell’industria alimentare, dove spesso si trovano pavimenti che presentano delle inclinazioni per far defluire liquidi come l’acqua o detergenti. Tali caratteristiche progettate in modo costruttivo e intelligente consentono all’utente di ridurre drasticamente i tempi e le risorse necessarie per l’installazione e la messa in funzione dei moduli di pesatura. Un ulteriore punto di forza della serie Novego è rappresentato dal fatto che quando si utilizza la soluzione di Minebea Intec non è necessario utilizzare i tradizionali kit di montaggio e i vincoli delle cel-

le di carico per far fronte alle forze presenti, dal momento che questi moduli di pesatura sono dotati di un kit di montaggio integrato con vincolo a 360°, che non richiede la dispendiosa regolazione della barra guidata, di un blocco di sollevamento e di una protezione contro il ribaltamento. L’abolizione di tali misure cautelari, normalmente richieste, riduce notevolmente i tempi e

I moduli di pesatura Novego sono particolarmente adatti per l’uso nella produzione alimentare (Minebea Intec).

i costi dell’utente. Novego è realizzato anche in modo che i serbatoi vengano spostati nuovamente nella loro posizione originale dopo la deflessione.

Design igienico di successo Nell’industria alimentare il tema del design igienico ricopre una centralità assoluta. Gli ideatori di Novego hanno messo in atto, in maniera ottimale, quanto disposto. Il design igienico garantisce efficienti processi di pulizia, ad esempio grazie a superfici orizzontali ridotte al mini-

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mo, che semplificano il drenaggio, assicurando una rapida asciugatura. Grazie all’uso di silicone conforme a FDA e all’innovativo acciaio inossidabile particolarmente resistente alla corrosione 1.4418 nella tecnologia di pesatura, con una rugosità superficiale ridotta, i moduli di pesatura Novego sono perfettamente conformi alle rigide specifiche. La costruzione del modulo di pesatura offre inoltre una maggiore protezione dallo sporco e dalla corrosione. Il suo design, infatti, è con-

cepito, per motivi di igiene, per un montaggio capovolto. Data la struttura capovolta, i detergenti corrosivi entrano in contatto con il modulo lo stretto necessario, incrementando in modo significativo la durata.

Portate estese La prima generazione dei moduli di pesatura Novego era disponibile in tre capacità, per carichi fino a 250, 500 e 1.000 kg. Ampliando la

serie con due nuovi modelli aventi capacità fino a 125 e 2.000 kg, Minebea Intec apre la strada a nuove aree di utilizzo. Se solitamente in un’applicazione vengono utilizzate tre celle di carico al fine di distribuire equamente il peso rilevato, con i nuovi modelli aventi una capacità fino a 2 tonnellate, gli utenti possono beneficiare dei singolari vantaggi dei moduli di pesatura Novego anche per i serbatoi che registrano un peso complessivo fino a 6 tonnellate.

Fusori statici per pani di grasso e burro I fusori statici Tecno 3, serie FS, sono stati progettati e costruiti per fondere velocemente i pani di sostanza grassa (burro di cacao, grassi vegetali, burro vaccino ecc.). Il prodotto fuso può essere utilizzato in continuo, in base alla potenzialità dell’impianto di fusione, oppure in un momento successivo, impiegando l’impianto stesso come deposito. Sono costituiti da una vasca riscaldata di contenimento del grasso liquido e da una serpentina, riscaldata e posizionata sulla sommità della vasca stessa. I pani di grasso sono appoggiati sulla serpentina calda, che fonde rapidamente la parte a contatto, penetra nella massa e crea una serie di piccole lamine che scendono nella vasca sottostante per completare la fusione. Per accelerare il taglio dei pani, considerando che il tempo di contatto è molto breve, la temperatura dell’acqua che attraversa la serpentina è più eleva-

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Fusore statico serie FS (Tecno 3).

ta rispetto a quella utilizzata per riscaldare la vasca di contenimento, dove il prodotto deve essere conservato allo stato liquido senza subire alterazioni qualitative. A tale scopo i fusori della serie FS sono corredati di un doppio sistema di riscaldamento con la possibilità di impostare due differenti temperature dell’acqua, rispettivamente per la serpentina e per la vasca di contenimento. I fusori Tecno 3, realizzati in acciaio inox AISI 304 nel pieno ri-

spetto delle norme igienico-sanitarie, sono dotati di chiusura superiore antipolvere e tutte le parti sono facilmente accessibili. L’impianto elettrico, completo dei dispositivi di controllo delle temperature, gestisce anche la pompa di trasferimento del prodotto, che può essere completa di misuratore per il dosaggio quantitativo.



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Elettropompe e filtri in acciaio inox ad alte prestazioni La caratteristica che da oltre 50 anni contraddistingue le Elettropompe e i Filtri della Bruno Wolhfarth è la sapiente lavorazione dell’acciaio inox dalla barra piena, non da fusione, che rende le superfici perfettamente lisce e compatte, senza porosità. Sia le pompe che i filtri sono molto semplici da smontare per una facile manutenzione al fine di ottenere una perfetta pulizia, a garanzia di igiene. Qualità importante delle elettropompe serie Rapid e Rapid Sanitaria è la grande versatilità: possono travasare indifferentemente sia prodotti molto densi e viscosi che prodotti liquidi e quindi vengono impiegate sia in fase di pro-

Filtro serie Labinox (Bruno Wolhfarth).

duzione che di pulizia e lavaggio. Inoltre, grazie alle giranti ad alette flessibili, possono invertire il senso di marcia. Quando si devono trasferire prodotti molto densi o viscosi come creme, marmellate, sughi, è necessario lavorare a velocità ridotta. In questi casi, l’ultima serie Rapid Ver è una soluzione pratica per la facilità di utilizzo e conveniente per il rapporto qualità/prezzo, rispetto

Elettropompa serie RAPID VER con inverter a bordo (Bruno Wolhfarth).

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ad altre tipologie di pompe: l’Elettropompa è dotata di inverter elettronico a bordo, con tastierino remotabile, che permette il comando digitale delle funzioni del motore e la riduzione della velocità di lavoro, anche a distanza. L’attenzione di Bruno Wolhfarth alle richieste dei propri clienti e ai mutamenti nei processi di produzione li ha portati a fondere in questo modello la sapienza della lavorazione meccanica con le recenti applicazioni tecnologiche. Molte ditte che impiegano le Elettropompe Wolhfarth, hanno anche esigenze di filtrazione per sgrossare, brillantare o chiarificare prodotti come essenze, sciroppi, liquori, bevande ed integratori alimentari e già da molti anni apprezzano i filtri dell’azienda. I filtri serie Farminox e Labinox con la loro caratteristica forma rotonda non hanno guarnizioni e per questo sono molto apprezzati in campo alimentare e farmaceutico. Lavorano con cartoni filtranti adatti a diversi gradi di filtrazione: grossolana, chiarificante e fine.


macchine accessori

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Nuovi polimeri per il contatto con gli alimenti I componenti delle macchine del settore alimentare devono essere resistenti ai liquidi, agli agenti chimici e alla corrosione e non richiedere lubrificazione. Igus ha sviluppato due nuovi materiali rilevabili per permettere agli utenti di individuare velocemente eventuali frammenti di un componente danneggiato all’interno di un impianto. L’iglidur FC 180, progettato appositamente per il contatto con gli alimenti (FC sta per “Food Contact”), grazie al suo colore blu sarà facilmente identificabile da una semplice ispezione visiva e – grazie all’aggiunta di speciali additivi idonei e conformi per l’impiego nel settore alimentare – potrà anche essere rilevato al metaldetector. In caso di fermo macchina sarà così possibile trovare e rimuovere dalla linea di produzione eventuali residui o frammenti da rottura, garantire la purezza del prodotto finale ed evitare gli ingenti costi che comportano generalmente i ritiri dal commercio. Il nuovo materiale è conforme FDA e UE 10/2011 e, quindi, può essere utilizzato a diretto contatto con gli alimenti. I valori ridotti di assorbimento di umidità e l’assenza di lubrificazione sono ulteriori criteri che fanno di questo nuovo materiale una soluzione perfettamente idonea per applicazioni nel settore dell’imballaggio, nell’industria alimentare e delle bevande.

Conformi per gli alimenti, esenti da lubrificazione e rilevabili: iglidur FC180 e Igumid FC, due nuovi materiali per cuscinetti e snodi sferici (Igus).

Nemmeno gli snodi sferici igubal scappano al metaldetector Anche per i suoi supporti autoallineanti igubal, lo specialista in motion plastics utilizza un nuovo materiale rilevabile. Con una speciale combinazione di alloggiamenti in igumid FC e di calotte in iglidur FC180, anche i supporti autoallineanti igubal sono idonei per il contatto diretto con gli alimenti. Sesotec, azienda specializzata nella produzione di sistemi per il rilevamento tramite metaldetector per il settore alimentare, conferma le caratteristiche e la funzionalità

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di questi materiali. Passando il rilevatore di metalli Intuity su un nastro trasportatore è possibile identificare frammenti anche piccolissimi (0,0139 g per iglidur FC180 e 0,0157 g per igumid FC). Grazie all’impiego di questi materiali tribo-ottimizzati, i nuovi cuscinetti – oltre ad avere capaci-

tà ammortizzanti – sono anche resistenti alla corrosione e agli agenti chimici e possono quindi sopportare il lavaggio con acqua e detergenti. I produttori (e gli utilizzatori) di impianti per il settore alimentare possono dotare le loro macchine di cuscinetti Igus andando a scegliere da un’ampia selezione di possibi-

li soluzioni, e risparmieranno. Perché i cuscinetti in plastica – essendo esenti da lubrificazione e da manutenzione – risultano decisamente più economici rispetto ai cuscinetti in acciaio inossidabile che richiedono l’aggiunta di lubrificanti speciali, conformi per il settore alimentare.

Selezionatrici digitali per verdure bagnate Key Technology, azienda del Gruppo Duravant, presenta le selezionatrici digitali Veryx con alimentazione a nastro, caratterizzate da elementi di design specifici a vantaggio dell’industria dei vegetali che tratta più prodotti, capaci di ispezionare il prodotto in-

Selezionatrice ottica Veryx (Key Technology).

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teramente “in aria” con sensori superiori e inferiori che rilevano ed eliminano tutti i materiali estranei (FM) e i prodotti difettosi. Queste macchine, grazie all’esclusivo funzionamento basato sulle ricette di Key e a sofisticati hardware e software, sono ideali per sele-

zionare un gran numero di prodotti diversi, con la possibilità di passare da uno all’altro in pochi secondi grazie al rapido richiamo delle ricette memorizzate con un paio di tocchi sul touchscreen, garantendo risultati ripetibili per ottimizzare la qualità del prodotto e massimizzare la resa. Per i produttori di verdure in scatola e surgelate che effettuano la cernita di svariati prodotti bagnati prima di sbollentarli, Key personalizza ogni macchina Veryx con alimentazione a nastro con i sensori ideali, il loro posizionamento più idoneo, l’illuminazione, il sistema di espulsione, la gestione del prodotto e il software dedicati ad ogni specifica situazione. Capace di rilevare il colore, le dimensioni, la forma e le proprietà strutturali di ogni oggetto, compresa la presenza o l’assenza di clorofilla, Veryx rimuove insetti, parti di animali, cartone, legno, pietruzze, plastica, vetro e materiale vegetale estraneo come le erbacce e altri materiali vegetali, oltre ai prodotti difettosi. La selezionatrice è disponibile in diverse dimensioni adatte a svariate capacità produttive. Le fotocamere di ultima generazione a 4 canali e gli scanner la-


macchine accessori

ser disponibili sulle Veryx offrono una risoluzione doppia rispetto alla precedente tecnologia dei sensori. Il sistema Pixel Fusion opzionale combina l’input a livello di pixel di più telecamere e sensori laser per produrre contrasti più elevati e consente di evidenziare e rimuovere i difetti più difficili da rilevare senza falsi positivi. Se configurata con sensori montati in alto e in basso, Veryx effettua l’ispezione della superficie dei prodotti su tutti i lati per massimizzare il rilevamento dei corpi estranei e dei difetti. Posizionando i sensori montati sul fondo oltre alla fonte di luce e degli sfondi, lontano dagli espulsori, la macchina assicura l’ispezione più accurata per cicli di produzione molto lunghi negli ambienti più esigenti.

L’adozione di sistemi di alimentazione specifici e di raccolta vibranti permette di svolgere funzioni aggiuntive, come lo sgocciolamento e la selezione meccanica dei corpi estranei. La selezione a tre vie opzionale consente alla macchina di separare otticamente il prodotto conforme in due categorie rimuovendo corpi estranei e prodotti difettosi in un flusso di scarti. In qualità di selezionatrice più avanzata sul mercato per la raccolta dei dati, Veryx si avvale del potente software di analisi delle informazioni di Key, che consente agli utenti di analizzare e condividere i big data all’interno dell’azienda tramite un’infrastruttura conforme a OPCUA contestualmente alla classificazione.

Decanter per l’olio d’oliva

Alfa Laval – leader nella fornitura di soluzioni ingegneristiche per il mercato dell’olio di oliva – presenta i nuovi decanter Sigma 6 e Sigma 8, migliori sia per resa che per qualità del prodotto finito rispetto alle generazioni precedenti. Per rispondere alle molteplici esigenze del mercato oleario, dal titolare di un piccolo frantoio fino al produttore di livello industriale, Alfa Laval con la serie Sigma è in grado di supportare il produttore sia con il proprio consolidato know-how in materia, sia con un’estesa rete di assistenza e supporto, al fine di aumentare la capacità e la redditività del frantoio, consentendo una produzione affidabile in ogni stagione. Il nuovo decanter a due fasi Sigma 6 è la scelta ideale per l’estra-

zione di olio di oliva di frantoi di piccole e medie dimensioni. Il decanter è in grado di lavorare delicatamente riducendo il riscaldamento al minimo consentendo all’olio di oliva prodotto di raggiungere livelli di qualità eccezionali, riducendo al contempo i consumi di acqua ed energia rispetto

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ai decanter a tre fasi ed eliminando la produzione di acque nere, a vantaggio della qualità e del rispetto per l’ambiente. Sigma 8 è invece la soluzione ad elevata capacità di lavorazione, ideale per i produttori di olio di oliva a livello industriale. Un rendimento e a un’affidabilità operativa molto elevati, uniti alla lavorazione particolarmente delicata, permettono di ottenere la massima qualità del prodotto a costi operativi minimi. Le nuove soluzioni Sigma, oltre a ottimizzare il recupero dell’olio per l’intera gamma di flussi, riducono l’impatto ambientale. Questi decanter per olio di oliva compatti, automatizzati, affidabili ed efficienti sono ideali per la chiarificazione, l’estrazione, la trasformazione dei fanghi e la classificazione alla prima e seconda estrazione (rimacinatura). Tra i vantaggi più rilevanti della soluzione, la possibilità di connessione della soluzione tramite apparecchiature IoT, che consente di monitorare e raccogliere in tempo reale i dati operativi, permettendo ai service provider di risolvere eventuali problemi da remoto, in modo da ridurre i tempi di fermo macchina e mantenere le unità Sigma in perfette condizioni operative per l’intera stagione di produzione.

Decanter serie Sigma (Alfa Laval).

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Riempimento continuo di salse contenenti pezzi Le salse pronte sono una soluzione pratica per il consumatore ma pongono una sfida per il riempimento e la miscelazione dei numerosi ingredienti, magari contenenti pezzi. Per il riempimento di salse liquide e miscele di spezie con funghi, pezzi di cipolla, fette di cetriolo o frutta candita ViscoTec Dosiertechnik ha proposto un modulo verticale form-fill-seal per la realizzazione di confezioni tubolari di capacità da 125 a 500 mL, adatto anche a prodotti con pezzi fino a 25 mm. Grazie al funzionamento continuo della macchina è possibile caricare ininterrottamente il materiale di imballaggio associando questa funzione a dispositivi di riempimento continuo. Per massimizzare la produttività delle linee di confezionamento, soprattutto in tubo, è importante collegare le singole fasi del processo in un flusso rapido e continuo, per cui è fondamentale la messa a punto precisa e complessa dei singoli componenti. Soprattutto per i formati di imballaggio più piccoli (ad esempio 10 mL), le interruzioni necessarie per l’alimentazione e la sigillatura dei tubi richiedono tempo prezioso. Di qui è evidente il vantaggio delle macchine riempitrici per confezioni tubolari a funzionamento continuo in cui, rispetto a quelle intermittenti, è possibile commutare contemporaneamente sia il processo di riempimento che quello di sigillatura anziché effettuarli uno dopo l’altro. Le pompe dosatrici ViscoTec, con la loro tecnologia di pompaggio a cavità progressiva, sono ideali per il funzionamento continuo. Con la tecnologia a pistone senza

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fine, queste pompe sono omologabili a quelle rotanti volumetriche. La funzione è paragonabile a quella di un pistone senza fine, che convoglia il prodotto dal lato di aspirazione a quello di scarico. Nel processo si accumula una differenza di pressione. Al centro di ogni applicazione c’è una pompa dosatrice volumetrica. L’interazione di un rotore e di uno statore eccentrici produce una caratteristica di erogazione e dosaggio simile a quella di un pistone a movimento senza fine. Il principio del pistone senza fine è particolarmente adatto per il trasporto e il riempimento di materiali abrasivi e contenenti particelle solide. Un vantaggio decisivo di questa tecnologia risiede nella camera di convogliamento risultante, il cui volume rimane costante durante il movimento, consentendo di riempire delicatamente, con alta precisione e ripetibilità, una vasta gamma di salse, sia omogenee che contenenti pezzi, in formati da 5 mL a diversi litri. I solidi contenuti nel fluido di trasporto vengono trasportati in modo particolarmente delicato attraverso le camere tra il rotore (in acciaio inossidabile) e lo statore (in elastomero), senza modificarne forma, colore e consistenza. Viene assicurata una distribuzione uniforme delle particelle e si conservano perfettamente le proprietà del prodotto, anche nel caso di pezzi grandi fino a 25 mm, dosabili con un’accuratezza di ripetizione superiore al 99%. Per il riempimento preciso di piccole quantità di prodotti viscosi, abrasivi o ricchi di pezzi solidi, come una salsa di peperoncino piccante, le tecnologie di riempimento con-

Modulo form-fill-seal verticale, ideale per il confezionamento di salse con pezzi (ViscoTec Dosiertechnik).

venzionali come le pompe a pistone o peristaltiche raggiungono i loro limiti e con questo genere di prodotti possono verificarsi facilmente danni meccanici alle parti mobili. Le pompe di riempimento a pistone continuo risultano invece particolarmente adatte per queste applicazioni permettendo, ad esempio, la scelta dei materiali, anche su misura, dei componenti di dosaggio, oltre a garantire il dosaggio con una forza di taglio molto bassa e un flusso laminare all’interno della struttura del rotore-statore. Inoltre, grazie al particolare design rispettoso delle linee guida EHEDG, le pompe di dosaggio ViscoTec soddisfano i più rigorosi requisiti igienici e facilitano le operazioni di smontaggio e pulizia, sia manuale che automatica.


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Incartonatrice per barrette di cioccolato La Svizzera rappresenta il massimo livello nella produzione di irresistibili delizie al cioccolato. Fin dal XIX secolo i cioccolatieri della Chocolat Frey, azienda di lunga tradizione, hanno saputo creare delle piccole tentazioni con il cacao. Alla base del dolce successo del leader odierno del mercato del cioccolato svizzero è l’aspirazione costante verso la più alta qualità, sia delle materie prime utilizzate che delle

macchine impiegate per il processo e la lavorazione. L’azienda aveva investito già nel 2002 in una macchina confezionatrice della Gerhard Schubert che da allora continua in modo affidabile a raggruppare e a confezionare in scatola barrette di cioccolato di diversi tipi. Per garantire la produzione nel lungo periodo il produttore di cioccolato ha chiesto alla Schubert di adeguare la macchina

portandola al livello tecnico più aggiornato. Con l’esecuzione dell’upgrade la macchina è stata dotata di una moderna tecnologia di controllo che la rende adatta ad affrontare le sfide attuali nel campo della sicurezza sul posto di lavoro. L’upgrade inoltre garantisce che i componenti e i pezzi di ricambio siano disponibili ancora per molti anni. La collaborazione fra Chocolat Frey e Schubert risale ai primi anni Ottanta per la fornitura di un’incartonatrice accumulatrice per tavolette di cioccolata poi sostituita dopo qualche anno con un’incartonatrice di barrette F2. Il produttore di cioccolato ha inoltre acquistato nel 2002 il primo impianto TLM per l’imballaggio di barrette di cioccolato in cartoni espositori. Dopo oltre 15 anni era giunto il momento di portare la macchina al nuovo stato dell’arte.

L’aggiornamento della linea

Dopo l’upgrade, l’incartonatrice per barrette confeziona 380 prodotti al minuto in cartoni (Gerhard Schubert).

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Per dimostrare come la parte meccanica delle vecchie macchine sia compatibile con una moderna tecnologia di controllo, fornendo così anche una soluzione economica, è stato realizzato un progetto pilota su tutta la linea, determinando quali gruppi costruttivi potessero essere utilizzati per eseguire l’upgrade. L’utilizzo


fine linea

del maggior numero possibile di gruppi costruttivi standard è stato il presupposto per un’esecuzione rapida ed economica. Oltre al controllo, l’upgrade ha migliorato soprattutto gli aspetti tecnici di sicurezza della produzione. Per esempio, sono stati ampliati i rivestimenti di protezione della macchina già esistenti per adattarli agli standard di sicurezza attuali. I sensori di sicurezza senza contatto sui portelli di protezione aumentano ulteriormente la sicurezza sul lavoro: infatti se il contatto non è chiuso l’impianto non può essere avviato. Con queste misure la Chocolat Frey garantisce una sicurezza ancora maggiore per l’operatore della macchina. La completa trasformazione e l’upgrade sono durati cinque settimane ed hanno consentito a Chocolat di risparmiare molto (370.000 euro complessivi) rispetto a un nuovo acquisto. Il successo del risultato è stato confermato anche dal feedback positivo del cliente sia durante che dopo i lavori. Ciononostante, o forse proprio grazie alla riuscita dell’upgrade, la Chocolat Frey sta già progettando l’acquisto di un nuovo impianto nell’immediato futuro: un investimento a lungo termine e sicuro, come questo progetto ha saputo dimostrare.

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Confezionamento di capsule di caffè compostabili nel formato a tubo Senzani presenta la nuova astucciatrice TP30 per capsule compatibili Nespresso, in grado di confezionarle nel formato a tubo da 10, disposte in modo alternato e in un’unica fila. Il punto di forza è la sua compattezza che la rende ideale anche per piccoli stabilimenti. La TP30 può essere alimentata da “riordinatori centrifughi” che organizzano e orientano alternate le capsule pronte per confezionamento; è una macchina “stand alone” e non ha, quindi, la necessità di essere in-

serita in una linea produttiva: questo dà la flessibilità al torrefattore di poterla inserire in qualsiasi area dello stabilimento. La TP30, progettata e realizzata per una linea produttiva di un importante torrefattore spagnolo, dedicata alla produzione di caffè in capsule compostabili, è in grado di confezionare fino a 30 astucci al minuto partendo da fustellato aperto, caratteristica che consente al torrefattore vantaggi sia di stoccaggio, sia di costi d’acquisto.

Astucciatrice TP30 per capsule compatibili Nespresso (Senzani).

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elettronica automazione

Ispezione di nuova generazione grazie a deep learning e visione artificiale Combinando le tecniche della visione artificiale con quelle dell’apprendimento automatico basate sulle reti neurali profonde (deep learning), le aziende disporranno di uno strumento molto potente sia dal punto di vista operativo che in termini di ROI. Per massimizzare il ritorno sull’investimento, è importante cogliere le differenze tra le classiche tecniche di visione industriale e il deep learning, per comprendere come queste tecnologie si integrino a vicenda (senza competere o escludersi).

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a tanti cambiamenti e miglioramenti tecnologici: mobilità dei dispositivi, big data, intelligenza artificiale (AI), internet-of-things, robotica, blockchain, stampa 3D, visione artificiale. In ciascuno di questi settori, i laboratori di ricerca e sviluppo hanno prodotto nuovi sistemi per migliorare la vita di tutti i giorni. Gli ingegneri amano adottare e adattare tecnologie per superare i vincoli impostigli da ambienti difficili. Una pianificazione strategica per l’adozione e l’impiego di alcune o di tutte queste tecnologie è di importanza cruciale nell’industria manifatturiera. Concentriamoci qui sull’intelligenza artificiale, e in particolare sull’analisi delle immagini basata sulle tecniche di apprendimento profondo, o visione industriale basata su esempi. Combinata con

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la classica visione industriale basata su regole, essa può aiutare i robot per l’assemblaggio a identificare le parti giuste, rilevare se un pezzo è presente o manca, oppure se è montato scorrettamente sul prodotto e determinare più rapidamente se tali fattori e circostanze rappresentino o meno un problema. E tutto ciò può essere ottenuto con un’elevata precisione.

Ma cosa si intende per deep learning? Senza “approfondire” troppo (consentitemi il termine), parliamo dell’hardware della GPU. Le GPU (unità di elaborazione grafica) raggruppano su un singolo chip migliaia di nuclei di elaborazione (core) relativamente semplici. La loro ar-

chitettura ricorda le reti neurali. Esse permettono di realizzare reti neurali «profonde» multistrato, che si ispirano alla biologia e imitano la struttura del cervello umano. Grazie a questa architettura, un sistema basato sul deep learning consente di risolvere compiti specifici senza dover essere esplicitamente programmato allo scopo. In altre parole, le applicazioni informatiche classiche vengono programmate dall’uomo per svolgere attività determinate («task-specific»), mentre il deep learning utilizza dati (immagini, discorsi, testi, numeri...) per “addestrare” le reti neurali. Partendo da una logica primaria sviluppata nell’addestramento iniziale, le reti neurali profonde sono in grado di perfezionare continuamente le loro prestazioni man mano che ricevono nuovi dati.


elettronica automazione

Fig. 1 - Le prime differenze tra la visione industriale tradizionale e l’apprendimento profondo includono: 1. Il processo di sviluppo (programmazione su regole tool-by-tool e addestramento basato su esempi); 2. Gli investimenti hardware (il deep learning richiede più elaborazione e più archiviazione); 3. I casi d’uso nell’automazione di fabbrica.

Il deep learning si basa sul rilevamento delle differenze: cerca costantemente alterazioni e irregolarità in un insieme di dati. È reattivo e sensibile a difetti imprevedibili. L’uomo fa questo per natura. I sistemi informatici basati su una programmazione rigida non hanno questa abilità (in compenso, a differenza di un ispettore umano sulle linee di produzione, un computer non si stanca a ripetere sempre la stessa operazione). Nella vita di tutti i giorni, le applicazioni tipiche del deep learning sono il riconoscimento facciale (per sbloccare i computer o identificare le persone nelle foto), i motori di ricerca consigliati (nei servizi di video o musica in streaming oppure negli acquisti sui siti di e-commerce), i filtri dello spam nelle e-mail, la diagnosi delle malattie, il rilevamento delle frodi sulle carte di credito.

La tecnologia dell’apprendimento profondo produce risultati molto accurati in base ai dati con i quali viene addestrata. Viene utilizzata per prevedere modelli comportamentali, rilevare varianze e anomalie, e prendere decisioni aziendali critiche. Questa stessa tecnologia sta ora migrando verso pratiche di produzione avanzate per i controlli di qualità e altri casi d’uso che si basano su decisioni ragionate. Quando viene implementata per le corrette applicazioni di fabbrica, in combinazione con la visione artificiale, il deep learning è in grado di aumentare i profitti nel settore manifatturiero (in particolare rispetto agli investimenti in altre tecnologie emergenti che potrebbero richiedere anni per ripagarsi).

In che modo il deep learning integra la visione artificiale? Un sistema di visione industriale si basa su un sensore digitale presente in una telecamera industriale con uno speciale sistema ottico. Acquisisce immagini. Queste immagini vengono inviate a un PC. Un software specializzato elabora, analizza e misura diverse caratteristiche al fine di attivare il processo decisionale. I sistemi di visione industriale sono affidabili se operano con componenti ben integrati e ben fabbricati. Utilizzano filtri pas-

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so-passo e algoritmi basati su regole. In una linea di produzione, un sistema di visione industriale basato su regole può ispezionare centinaia o addirittura migliaia di pezzi al minuto con elevata precisione. È più conveniente dell’ispezione umana. L’output di questi dati visivi si basa su un approccio programmatico basato su regole, finalizzato a risolvere i problemi di ispezione. In una fabbrica, la visione industriale tradizionale basata su regole è l’ideale per: guida (posizione, orientamento), identificazione (codici a barre, codici a matrice dati, marchi, caratteri), calibrazione (confronto delle distanze con valori specificati), ispezione (difetti e altri problemi come la mancanza del sigillo di sicurezza, parti danneggiate). La visione industriale basata su regole è ottima quando abbiamo un insieme noto di variabili: Un componente è presente o assente? Quanto dista esattamente questo oggetto da quello? Questo robot dove deve prendere questo pezzo? Queste operazioni sono facili da distribuire nella catena di assemblaggio di un ambiente controllato. Ma cosa succede quando le cose non sono ben definite? È qui che il deep learning entra in gioco: Controlla i sistemi di visione troppo difficili da programmare con algoritmi basati su regole; Riconosce la presenza di sfondi confusi e di variazioni nell’aspetto dei pezzi; Mantiene le ap-

Fig. 2 - Tipico caso industriale: ricerca di difetti che sono tutti diversi per dimensione, estensione, posizione o su più superfici con sfondo differente.

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plicazioni efficienti e le riaddestra con i nuovi dati visivi dell’ambiente di fabbrica; Si adatta a nuove situazioni senza dover riprogrammare le reti fondamentali. Un tipico esempio industriale: cercare graffi sugli schermi di dispositivi elettronici. I difetti saranno tutti diversi per dimensione, estensione, posizione o per sfondi differenti. Considerando tali variazioni, il deep learning permette di riconoscere la differenza tra parti buone e parti difettose. Inoltre, addestrare la rete su un nuovo obiettivo (come un altro tipo di schermo) è facile come scattare una nuova serie di immagini di riferimento. Ispezionare parti visivamente simili con texture superficiali complesse e variazioni di aspetto è un’operazione difficile per i sistemi di visione industriale tradizionali basati su regole. I prodotti con difetti «funzionali» vengono quasi sempre rigettati, mentre le anomalie «cosmetiche» potrebbero non esserlo, a seconda delle esigenze e delle preferenze del costruttore. Inoltre questi difetti sono difficili da distinguere per un sistema di visione industriale tradizionale. A causa di molteplici variabili che possono essere difficili da isolare (illuminazione, cambiamenti di colore, curvatura o campo visivo), il rilevamento di alcuni difetti è notoriamente difficile da programmare e risolvere con un sistema di visione industriale tradizionale. Anche in questo caso, il deep learning fornisce strumenti appropriati. In breve, i sistemi di visione industriale tradizionali funzionano in modo affidabile con parti consistenti e ben fabbricate, e le applicazioni diventano difficili da programmare man mano che aumentano le eccezioni e i tipi di difetti. Per le situazioni complesse che richiedono una visione simile a quella dell’uomo

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Fig. 3 - Rispetto alla visione industriale tradizionale, il deep learning è: 1. Progettato per applicazioni difficili da risolvere; 2. Più facile da configurare; 3. Tollerante alle variazioni.

con la velocità e l’affidabilità di un computer, il deep learning si rivela un’opzione davvero rivoluzionaria.

Vantaggi del deep learning nella produzione industriale La visione industriale basata su regole e l’analisi delle immagini basata su deep learning si completano a vicenda anziché competere o escludersi quando si adottano strumenti di automazione di fabbrica di nuova generazione. In alcune applicazioni come le misure, la visione industriale basata su regole resta comunque la scelta preferita e conveniente. Per ispezioni complesse che comportano ampie deviazioni e difetti imprevedibili, troppo nume-

rosi e complicati da programmare e mantenere all’interno di un sistema di visione tradizionale, gli strumenti basati sull’apprendimento profondo offrono un’ottima alternativa. Cognex progetta, sviluppa, produce e commercializza una gamma di prodotti che incorporano una sofisticata tecnologia di visione industriale che dà loro la possibilità di «vedere». I prodotti Cognex includono lettori di codici a barre 3/4, sensori di visione industriale e sistemi di visione industriale utilizzati in fabbriche, magazzini e centri di distribuzione di tutto il mondo per guidare, misurare, ispezionare, identificare e garantire la qualità degli articoli durante il processo di produzione e distribuzione.


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L’innovazione digitale nelle filiere agroalimentari Hanno suscitato molto interesse le novità in tema di innovazione digitale presentate da Zuffellato Technologies durante Cibus Tec 2019, una vetrina completa delle migliori soluzioni tecnologiche per tutti i settori dell’industria alimentare. L’azienda si occupa da 40 anni di digitalizzazione dei processi produttivi e gestionali. Queste competenze trovano il loro massimo impiego in Track, una suite software all’avanguardia realizzata appositamente per la tracciabilità nelle filiere agroalimentari: Track Alimenti, Track Agri, Track Carni. Fare innovazione digitale significa anche rivolgere un’attenzione particolare all’ambiente e al sociale. Con il progetto ColdTrack, premiato con il certificato di eccellenza della Commissione Europea di Horizon 2020 e presentato al pubblico nei giorni della fiera, l’azienda non solo ha reso evidenti i vantaggi per le imprese in termini di riduzione dei costi e gestione delle informazioni, ma intende fornire il proprio contributo, nell’ottica di Agenda 2030, allo sviluppo globa-

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le, alla promozione del benessere umano e alla protezione dell’ambiente. Ogni giorno milioni di tonnellate di cibo sensibile alle variazioni di temperatura viene prodotto, trasportato, immagazzinato e distribuito in tutto il mondo. L’efficienza di questa catena dipende in gran parte dalla linea temporale che collega tutti gli anelli tra loro interconnessi, dalla produzione alle mani del consumatore. Questo viaggio diventa ancora più critico per tutti quei prodotti in cui il monitoraggio della temperatura è essenziale per garantire sicurezza, salute e una buona qualità del cibo. Per la mancanza di un controllo adeguato della temperatura e a causa di un’inefficace gestione della tracciabilità, ogni anno 300 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate, generando preoccupazioni per la salute pubblica e alti impatti economici. ColdTrack è un sistema per la raccolta e condivisione delle informazioni sui prodotti alimentari e il relativo monitoraggio della temperatura dalla produzione fino al consumo grazie all’integrazione di stru-

menti di raccolta dati e un database in piattaforma cloud. Un’unica tecnologia assicura coerenza ed efficacia nel processo di tracciabilità e un’applicazione per smartphone fornisce informazioni ai consumatori finali in un formato semplice e intuitivo. La piattaforma dati in cloud contiene tutte le informazioni su cosa, quando e come ogni unità viene spostata o trasformata. La qualità e sicurezza dei prodotti è garantita da un sistema di allarme e monitoraggio continuo della temperatura. ColdTrack permette una rapida identificazione dei problemi e aumenta la visibilità e trasparenza della filiera. L’innovazione digitale diventa così uno strumento di supporto al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati nel settembre 2015 dagli oltre 150 leader internazionali che si sono incontrati alle Nazioni Unite, in particolare le soluzioni individuate da Zuffellato possono contribuire positivamente su 3 dei 17 SDGs: fame e sicurezza alimentare, impatto ambientale e sostenibilità di produzione e consumo.



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Tecnologia di azionamento decentralizzata per la fabbrica digitale del futuro Per rispondere alla crescente esigenza di produzione modulare, flessibile e autonoma Nord Drivesystems offre un’ampia selezione di tecnologie di azionamento decentralizzate con inverter che possono far fronte alla crescente complessità dei processi e in grado di coprire praticamente tutte le esigenze e le applicazioni. Gli inverter decentralizzati offrono numerosi vantaggi: permettono un risparmio di spazio nei quadri di controllo, riducono i costi dei cavi e dei cablaggi, semplificano la manutenzione e incrementano quindi l’efficienza dell’intero sistema di azionamento. I componenti di azionamento hanno un range di potenza che arriva a 22 kW e un PLC integrato di serie per consentire un elevato li-

vello di capacità plug-in. Possono essere liberamente configurati per adattarli a qualsiasi applicazione. Le unità di azionamento Nord sono collegate in rete, autonome e scalabili – rispondendo quindi a tutte le condizioni necessarie per l’integrazione in un’architettura Industry 4.0. Il PLC integrato negli inverter è in grado di ridurre il carico sul sistema di controllo di livello superiore e di eseguire operazioni di controllo indipendenti. Ciò permette di progettare impianti con gruppi di produzione e isole di produzione autonomi. Il PLC liberamente programmabile elabora i dati dai sensori ed attuatori e può iniziare sequenze di controllo, nonché comunicare i dati dell’azionamento e dell’applicazione a un centro di

Le unità di azionamento decentralizzate Nord Drivesystems possono essere integrate in modo flessibile nell’impianto.

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controllo, ai componenti in rete o a uno storage su cloud. Ciò permette il monitoraggio continuo delle condizioni, formando quindi la base per la manutenzione predittiva e il dimensionamento ottimale degli impianti. Nordac Link è la soluzione variabile per tutte le esigenze. Questo controllo di azionamento per l’installazione decentralizzata flessibile è disponibile come inverter (fino a 7,5 kW) o avviatori di motori (fino a 3 kW) e fornisce il necessario per la rapida messa in opera e la semplicità d’uso e manutenzione. Con il Nordac Link tutti i collegamenti vengono eseguiti mediante semplici connettori a presa. Oltre all’elevata capacità plug-in, i selettori di manutenzione integrati e i selettori per il funzionamento manuale assicurano un elevato livello di facilità d’uso. Flessibilità di installazione, facilità di assistenza: con il suo range di potenza fino a 22kW, la sua ampia gamma di funzioni e l’ampia selezione di accessori, il Nordac Link è l’inverter Nord più flessibile. Grazie al semplice trasferimento dei parametri tramite memoria EEPROM, l’installazione e l’assistenza sono rapide e affidabili. Grazie alla loro struttura modulare, gli inverter Nord possono essere facilmente estesi e offrono una eccezionale varietà di scenari per l’uso nelle reti di automazione Industry 4.0. I loro campi d’impiego spaziano dalla tecnologia dei trasportatori e dall’intralogistica, ai compiti di azionamento dei settori del packaging e alimentare, alle applicazioni su pompe e nell’ingegneria meccanica in generale.


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Servoazionamento rapido e preciso per processi dinamici B&R sta incrementando le prestazioni dei servoazionamenti multiasse ACOPOSmulti che adesso sono in grado di raggiungere tempi di ciclo fino a 50 μs, consentendo di controllare i processi altamente dinamici, in cui i movimenti devono essere controllati in modo molto rapido e preciso rispetto al passato. Grazie al breve tempo di ciclo di 50 µs per il controllo di corrente, velocità e posizione, ACOPOSmulti apre nuove possibilità per la tecnologia dei sensori virtuali. L’utilizzo di un encoder virtuale di posizione del motore elimina la necessità di avere un encoder, cavo encoder e unità di valutazione nel servoazionamento, e allo stesso tempo aumenta la disponibilità. Altre funzioni speciali per un con-

Il servoazionamento multiasse ACOPOSmulti consente ora di ridurre ulteriormente i tempi di ciclo fino a 50 μs (B&R).

trollo più preciso e reazioni più rapide possono essere implementate utilizzando la tecnologia dei sensori virtuali. Queste includono un con-

trollo basato su modelli con autotuning e una funzione di controllo ripetitivo per la compensazione predittiva del lag error.

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Sensori di vibrazione Il monitoraggio delle vibrazioni dovrebbe essere sempre parte integrante del programma di manutenzione predittiva in un impianto per la produzione di alimenti e bevande. L’uso di sensori di vibrazione per l’identificazione preventiva di possibili guasti alle apparecchiature offre infatti numerosi vantaggi e permette di aumentare la produttività complessiva, vale a dire l’aumento dell’efficacia complessiva delle apparecchiature (OEE), la riduzione dei tempi di fermo e/o guasti imprevisti e dei costi di inventario dei pezzi di ricambio, oltre a una migliore organizzazione del tempo del personale addetto alla manutenzione. Da decenni PCB Piezotronics, società controllata da MTS Systems, offre sensori di vibrazione specificamente progettati per l’industria alimentare. I sensori IMI, della divisione IMI Sensors, sono particolarmente robusti e possono rimanere installati durante il ciclo di lavaggio e/o sterilizzazione giornaliero, eliminando così la necessità di rimozione e reinstallazione, facendo risparmiare tempo al personale addetto, oltre a garantire una rilevazione dei dati costante nel tempo. L’housing dei sensori è in acciaio inossidabile, resistente alla corrosione e alla degradazione da parte delle sostanze chimiche del ciclo di lavaggio o degli acidi alimentari. Grazie a questi sensori è possibile ridurre al minimo la vulnerabilità alle ammaccature ed eliminare l’accumulo di acqua e/o particolato. Infine, l’involucro ermeticamente sal-

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Accelerometro ICP mod. 603C91 (PCB Piezotronics).

dato impedisce l’infiltrazione di liquidi. In particolare, gli accelerometri ICP mod. 602D91 & 603C91 si caratterizzano per le piccole dimensioni – ideali per spazi ridotti – la sensibilità: (±10%) 100 mV/g (10.2 mV/ (m/s²)) e il campo di misura: ±50 g (±490 m/s²).

Sensore di assorbimento Il nuovo sensore di assorbimento NIR EXspect 231 di Exner non è solo compatto e robusto, ma può anche essere utilizzato in moltissimi processi per determinare in modo semplice la torbidità. Questo modello si basa sui collaudati sensori EXspect 230 e EXspect 250. Il robusto alloggiamento in acciaio inossidabile del sensore ha un design igienico ed è realizzato in classe di protezione IP69. La misurazione viene eseguita nella gamma del vicino infrarosso (NIR) con una lunghezza d’onda di 850 nm, che con-

Sensore di assorbimento NIR EXspect 231 (Exner).

sente una misurazione non influenzata dal colore. La sorgente luminosa a LED e il rivelatore sono protetti da una resistente finestra in zaffiro. La pulizia può essere realizzata mediante processi CIP/SIP, mentre per la calibrazione e la verifica dei sensori in campo sono disponibili filtri di riferimento tracciabili NIST. Grazie al suo design igienico e allo stesso tempo robusto, il sensore EXspect 231 può essere utilizzato per un’ampia varietà di applicazioni, fra cui l’industria alimentare. Fra quelle tipo figurano il monitoraggio e il controllo dei separatori, la determinazione delle concentrazioni di lievito nei birrifici e il monitoraggio dei processi di purificazione nei caseifici. Il nuovo EXspect 231, che sostituisce i precedenti modelli 230 e 250 della gamma EXspect, è disponibile in una varietà di configurazioni per adattarsi in modo ottimale alle esigenze dell’utilizzatore.


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INNOVAZIONE DIGITALE AL SERVIZIO DELLE FILIERE ALIMENTARI

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imballaggi confezioni

Il mercato europeo degli imballaggi in plastica monouso

AMI Consulting ha pubblicato un rapporto autorevole che descrive e definisce le dimensioni del mercato degli imballaggi in plastica monouso in Europa. Focalizzata sulle attuali strategie di sostenibilità europee, l’analisi illustra le misure politiche e le normative sugli imballaggi per comprendere l’impatto che la nuova legislazione avrà sull’industria del settore. La preferenza accordata dai consumatori alle soluzioni pratiche, insieme ad una cattiva gestione dei rifiuti, ha portato alla proliferazione di imballaggi in plastica monouso, che influiscono negativamente sul nostro ambiente naturale. L’industria sta analizzando il suo ruolo in un’economia circolare, chiedendo di trattare gli imballaggi in plastica monouso come una risorsa da recuperare e sfruttare piuttosto che

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considerarli un prodotto di scarto smaltito in modo scorretto. Affrontare la proliferazione degli imballaggi in plastica monouso è una questione globale e l’Europa sta dando il buon esempio. Responsabile di uno dei maggiori contributi economici allo sviluppo degli imballaggi, l’industria europea delle materie plastiche si sta impegnando per definire le migliori pratiche e portare il futuro degli imballaggi verso un modello più sostenibile. Le mutevoli condizioni del mercato nel Vecchio Continente metteranno gli attori globali in una posizione di forza per rispondere rapidamente ai cambiamenti in altre regioni del mondo che hanno interesse a passare a imballaggi più sostenibili. Il frammentato panorama legislativo, mentre le singole nazioni europee stanno attuando le pro-

prie misure di riduzione e gestione delle plastiche, pongono i proprietari di marchi, i fornitori di polimeri e i convertitori in una fase fluida. Il settore ha già iniziato a cambiare forma man mano che i fornitori di resine entrano nell’ambito del riciclaggio e sperimentano alternative a base di materie prime rinnovabili, mentre i proprietari di marchi e i produttori di imballaggi dovranno sviluppare soluzioni per soddisfare i requisiti più recenti ed evitare sanzioni. L’obiettivo chiave del rapporto orientato alla sostenibilità di AMI è aiutare l’industria della plastica a muoversi nel confuso contesto normativo, illustrando in particolare attenzione la strategia europea per la plastica nell’ambito dell’economia circolare (2018), la Direttiva sulla riduzione dell’impatto


imballaggi confezioni

di determinati prodotti in plastica sull’ambiente (direttiva SUP, 2019), la direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (2015, modificata 2018), i Regolamenti della Commissione europea sui materiali e gli articoli di plastica riciclata destinati a venire a contatto con gli alimenti e, infine, le politiche nazionali recepite dalle direttive UE. Mentre la direttiva SUP si rivolge ai primi dieci articoli in plastica trovati sulle spiagge europee (compresi i contenitori per il foodservice), fornisce poche indicazioni sul quadro generale o gli strumenti normativi per affrontare il consumo eccessivo di imballaggi di plastica al dettaglio. Nonostante l’elevata copertura mediatica, il termine “materie plastiche monouso” non è stato formalmente definito dall’industria e, pertanto, l’ampiezza di questo mercato non è stata finora debitamente valutata. AMI ha considerato gli imballaggi di plastica monouso includendo gli imballaggi e i contenitori utilizzati per la consegna di alimenti/bevande da asporto previsti dalla Direttiva sulle materie plastiche monouso della Commissione europea e ha strutturato l’analisi in modo da corrispondere ai termini del settore dell’imballaggio tradizionalmente definiti. Nella definizione di AMI, ci sono cinque sottosegmenti che comprendono imballaggi in plastica monouso: contenitori per alimenti usa e getta, tazze e coperchi monouso, posate usa e getta bottiglie di piccole dimensioni (compresi i tappi), sacchetti e involucri per il consumo immediato. Gli imballaggi in plastica monouso rappresentano il 20% dei polimeri convertiti per imballaggi in plastica convenience e per la vendita al dettaglio in Europa e impallidiscono rispetto al più ampio contesto degli imballaggi in plastica, che

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comprende soluzioni sia rigide che flessibili. L’entità della conversione degli imballaggi e quella di ciascuno dei mercati monouso sono esplorate nel rapporto insieme all’analisi critica dell’impatto delle misure politiche, suggerendone la diversa efficacia. Le misure politiche specifi-

dite nell’ambiente, tuttavia le applicazioni interessate contano relativamente poco in termini di volume, il che significa che l’efficacia è limitata. Le misure che mirano ad affrontare la circolarità degli imballaggi, come la responsabilità estesa del produttore, i requisiti di progettazione del prodotto e gli obiettivi

cate nella direttiva SUP, che riguardano gli imballaggi per i settori retail e convenience, comprendono gli obiettivi di riduzione dei consumi, le limitazioni del mercato, i requisiti di progettazione dei prodotti, la responsabilità estesa del produttore, gli obiettivi della raccolta differenziata e la crescente sensibilità all’argomento. Il ridotto volume degli imballaggi in plastica monouso immessi sul mercato dovuto alle misure di riduzione del consumo e alle restrizioni del mercato può contribuire in qualche modo a limitare le per-

di raccolta, avranno invece un impatto maggiore e positivo. La Direttiva SUP produrrà cambiamenti nella segmentazione dei materiali nel settore dell’imballaggio e sicuramente porterà al passaggio verso soluzioni di imballaggio capaci di promuovere soluzioni più circolari. Nel primo studio di questo tipo, condotto da AMI Consulting, vengono forniti gli strumenti e i dati per consentire alle aziende di formulare strategie coerenti e significative per gestire in modo proattivo i cambiamenti del mercato promossi dalla Commissione europea.

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Previsioni per il futuro del BOPET

Un recente rapporto curato da AMI Consulting dedicato ai film in BOPET rivela che si tratta di uno dei substrati di film polimerico in più rapida crescita grazie al suo ampio utilizzo sia nel packaging che nelle applicazioni tecniche grazie alla combinazione unica di proprietà, eccellente lavorabilità, adesione a rivestimenti e adesivi e ottimo aspetto decorativo. Si prevede che la capacità aumenterà di oltre il 50% entro il 2023, ma il maggiore incremento di capacità nel periodo si è verificato nel quinquennio 2013-2018. Nel 2018, la capacità globale di BOPET è stimata in 6,7 milioni di tonnella-

te, dove i volumi maggiori sono stati prodotti in Cina. Il BOPET vanta alcune caratteristiche invidiabili: è infatti estremamente versatile, non solo per l’imballaggio ma anche per l’idoneità ad applicazioni diverse dall’imballaggio ma che riguardano settori in crescita diversificati, come pannelli solari (PV), schermi touch, condensatori e carte d’identità. Riconoscendo la versatilità di BOPET, molti produttori di film plastici stanno cercando di aggiornare e diversificare i propri impianti di produzione al fine di ampliare la base di clienti e la copertura del mercato. Le strategie inclu-

Segmentazioni delle applicazioni degli imballaggi per il settore Retail &Convenience in Europa nel 2019.

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dono il passaggio alla produzione di BOPET oltre ai prodotti di base come BOPP, l’offerta di produzione di BOPET in aree geografiche completamente nuove, la vicinanza con i clienti e il rinnovamento delle principali apparecchiature per la produzione di questo materiale al fine di ottimizzare le vendite e i tassi di utilizzo. La sostenibilità è un fattore chiave. Sebbene le preoccupazioni relative alle questioni ambientali e agli imballaggi in plastica continuino a tormentare i fornitori di imballaggi flessibili, continua ad aumentare la domanda di film in BOPET grazie a diversi fattori socioeconomici e alle prestazioni tecnologiche. A livello globale, i film in BOPET crescono perché è ancora difficile replicare tutte le loro proprietà senza aumentare i costi e aumentare il volume delle materie prime utilizzate. Mentre i consumatori mettono sempre più in dubbio l’uso della plastica in generale e di quella non ampiamente riciclata in particolare, i principali attori del settore BOPET mettono in evidenza le numerose credenziali ambientali positive dei loro prodotti. Il poliestere è il polimero più riciclato; i film BOPET possono contenere alti livelli di rPET (PET riciclato) e molti importanti produttori stanno investendo in nuove tecnologie di riciclaggio delle materie plastiche come la pirolisi o nell’uso di additivi che possono rendere questo polimero completamente biodegradabile. Il nuovo rapporto di AMI traccia una panoramica del mercato mondiale dei film in BOPET, proponendo una previsione sia nel settore del packaging che nelle applicazioni industriali, con dati sugli investimenti per Paese e mercato e sulle sfide attuali e future sui temi della flessibilità.


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Film multistrato attivo per carne refrigerata In questo studio pubblicato su Journal of Food Science. 84, (7): 1864-1870, 2019 è stato sviluppato un film di imballaggio antibatterico attivo rivestendo un film multistrato di plastica in polietilene tereftalato/polivinilidene cloruro/polipropilene (PPR) con plantaricina BM-1 e chitosano. Sono state valutate le caratteristiche del film di imballaggio attivo e il suo effetto antibatterico per la conservazione della carne refrigerata. I risultati trovati hanno indicato che le proprietà barriera contro l’ossigeno sono state migliorate in modo significativo e la resistenza alla trazione e l’allungamento fino a rottura sono stati leggermente modificati. Il film at-

tivo alla plantaricina ha ridotto in modo significativo (P<0,05) i conteggi vitali di Listeria monocytogenes di 3,6 log10 CFU/mL nel mezzo liquido e di circa 1,4 log10 CFU/g nella carne conservata a 4°C per 8 giorni rispetto al controllo. Inoltre, la conta aerobica e anaerobica nella carne confezionata con il film attivo alla plantaricina erano significativamente (P <0,05) ridotte di circa 0,6 log10 CFU/g e di 1,1 log10 CFU/g rispetto a quella confezionata con film PPR conservato a 4°C per 12 giorni. La base volatile totale (TVB-N) nella carne confezionata con il film attivo di plantaricina è risultata significativamente (P<0,05) inferiore

a quella del controllo durante l’intero periodo di conservazione. I nostri risultati hanno indicato che il film attivo potrebbe prolungare la durata di conservazione della carne inibendo la L. monocytogenes e i batteri responsabili del deterioramento nella carne refrigerata conservata a 4°C, suggerendo che il film plastico multistrato che incorpora la plantaricina BM-1 può essere potenzialmente utilizzato per il confezionamento di carni fresche.

IMBALLAGGIO ATTIVO BIOPOLIMERICO A BASE DI LIGNINA Sul Journal of Food Science 84, (6): 1420-1426, 2019 è comparso un lavoro del Dipartimento dei biomateriali sostenibili Virginia Tech, di Blacksburg, negli Usa, in cui è stata analizzata l’attività antiossidante di un film di proteine ​​di soia enzimaticamente modificate con l’aggiunta di due diverse forme di lignina (lignina alcalina e ligninsolfonato) utilizzando due sistemi alimentari che comportano un contatto diretto e indiretto con olio di soia ed acidi grassi etil estere di pesce (FAEE). Per il sistema diretto, i film di controllo e addizionati con lignina sono stati aggiunti a fiale di olio conservate al buio a 40°C, mentre per quello indiretto i film sono stati utilizzati per ricoprire fiale di vetro contenenti olio conservate in condizioni di illuminazione commerciale standard. L’auto-ossidazione dei campioni di olio nel sistema a contatto diretto è stata determinata mediante valore di perossido (PV), colore, spazio di testa dell’ossigeno e composti volatili, mentre per il sistema a contatto indiretto la foto-ossidazione è stata determinata attraverso PV e colore. Per il sistema di contatto diretto con olio di soia, il valore di PV è risultato significativamente inferiore durante la conservazione per entrambe le lignine utilizzate, rispetto al controllo, vale a dire il sistema di imballaggio senza film con lignina. Non si è rilevato un effetto significativo della lignina sul colore degli oli (P> 0,05). Le pellicole modificate te-

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state in questo studio non hanno avuto un effetto significativo sul contenuto di ossigeno nello spazio di testa dei campioni di olio; tuttavia, hanno comportato una riduzione dei composti volatili sia per i campioni di olio di soia che di olio di pesce. Sulla base dell’osservazione dei ricercatori, i film proteici di soia hanno evidenziato un impatto maggiore sull’olio di soia rispetto all’olio di pesce, probabilmente a causa dell’elevato livello iniziale di ossidazione nell’olio di pesce. I film di proteine ​​di soia modificate enzimaticamente con lignina sono materiali da imballaggio attivi alternativi per prodotti molto sensibili all’ossidazione indotta da radicali e luce UV. Per quanto riguarda l’applicazione pratica, i materiali di imballaggio in plastica richiedono l’uso di petrolio e non sono biodegradabili. I materiali da imballaggio ricavati da biopolimeri rinnovabili e biodegradabili sono molto interessanti ma spesso hanno problemi di prestazione, ad esempio scarse proprietà meccaniche rispetto alle plastiche derivate dal petrolio. L’applicazione di film biopolimerico modificato con lignina sul lato interno del sistema di imballaggio alimentare ha migliorato alcune prestazioni durante la conservazione, non solo prevenendo la migrazione dei composti chimici dall’imballaggio all’alimento, ma anche grazie alla sua attività di assorbimento dei radicali e di blocco dei raggi UV.


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Film idrocolloidali per migliorare la conservazione del formaggio confezionato Sabbah, di Piero, Dell’Olmo, Arciello e Porta, dell’Università “Federico II” di Napoli, sono gli autori di un lavoro pubblicato su Food Hydrocolloids. 96, 29-35, 2019 volto alla preparazione, caratterizzazione e applicazione al formaggio Nabulsi di una pellicola a base di proteine ​​di chitosano e veccia amara, al fine di migliorare la shelf-life di questo prodotto caseario ampiamente consumato in Medio Oriente. Si è rilevato che il formaggio non salato avvolto con questi film idrocolloidali mantiene il valore del pH e la freschezza del prodotto durante la conservazione, mentre il pH dei campioni non confezionati si riduce progressivamente. Questi risultati sono

stati confermati dalla diminuzione dell’acidità titolabile rilevata nei formaggi non salati avvolti al nono giorno di conservazione. Al contrario, non è stato osservato alcun effetto, dopo tempi di conservazione diversi, nella perdita di peso dei campioni avvolti, rispetto a quelli non confezionati, conservati sia in assenza che in presenza di sale. Tuttavia, i film di chitosano hanno dimostrato di essere il ​​materiale di imballaggio più efficace per impedire la crescita di microrganismi nel formaggio non salato. La durezza e la gommosità dei campioni non salati avvolti nel film sono aumentate durante la conservazione, mentre non è stata osservata alcuna differenza significativa nella mor-

bidezza tra i formaggi confezionati e non, ad eccezione dei campioni salati avvolti nel film proteico nei quali è stato osservato uno leggero calo dal terzo giorno in poi. Questo materiale può quindi ritenersi un sistema innovativo per il confezionamento del formaggio Nabulsi al fine di preservarne nel tempo la qualità, senza salamoia.

Proprietà antimicrobiche di film polilattici contenenti estratto di aglio Su Food Packaging and Shelf Life. 21, 100357, 2019, un gruppo di ricercatori norvegesi ha illustrato la preparazione, la caratterizzazione e le proprietà innovative di film attivi a base di acido polilattico (PLA) contenenti estratto di Allium ursinum L. (AU) al 10%, realizzati con successo con la tecnologia dell’elettrofilatura. Questa tecnica applicata alle soluzioni di PLA contenenti AU ha prodotto fibre nell’intervallo 1-2 nanometri con una morfologia simile a perline, suggerendo che l’estratto di AU fosse principalmente incapsulato in alcune regioni della fibra. I “tappetini” elettrofilati risultanti sono stati quindi sottoposti a

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ricottura a 135°C per ottenere film continui di interesse applicativo nel confezionamento attivo. Le sezioni trasversali del film hanno rivelato che l’estratto di AU è stato incorporato nella matrice di PLA sotto forma di goccioline di dimensioni ridotte. Le proprietà termiche hanno mostrato che l’aggiunta di estratto di AU ha plastificato la matrice di PLA e ne ha anche ridotto il grado di cristallinità, interrompendo l’ordine delle catene di PLA impedendo il loro ripiegamento nel reticolo cristallino. L’analisi della stabilità termica ha indicato che l’estratto naturale ha contribuito positivamente a un ritardo nella degradazione ter-

mica del biopolimero ed era termicamente stabile una volta incapsulato nel film di PLA. L’incorporazione dell’estratto di AU ha anche prodotto un rafforzamento meccanico sui film di PLA elettrofilati e ha migliorato leggermente le prestazioni di barriera all’acqua. Infine, si è ottenuta una significativa attività antimicrobica dei film di PLA elettrofilati contenenti l’estratto naturale contro i batteri di origine alimentare.



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Contenitori in PET a collo largo per il riempimento a caldo KHS presenta i contenitori in PET a collo largo adatti per il riempimento a caldo di alimenti. Leggeri, infrangibili e facilmente riciclabili, riducono l’impronta ecologica durante l’intero ciclo di vita e rappresentano un’alternativa allettante ai contenitori in vetro senza reso garantendo un elevato livello di sicurezza del prodotto grazie al rivestimento PET FreshSafe. Questi contenitori, oltre ad un basso consumo di risorse, sono altamente personalizzabili e possono essere utilizzati sulle linee di riempimento preesistenti. Vengono prodotti con le striro-soffiatrici a iniezione ad alta efficienza energetica InnoPET Serie V Blomax dove, riscaldando elettricamente gli stampi di soffiaggio, è possibile condizionare termicamente i contenitori rendendoli adatti alle temperature di riempimento normalmente utilizzate. Inoltre, questi vasi in PET possono sopportare sia condizioni di pressioni positive che negative che si possono verificare in seguito al processo di riempimento. I vantaggi derivanti dall’uso di questi contenitori rispetto al vetro risiedono non solo nella convenienza economica ma anche nella sostenibilità ambientale: sono infatti più leggeri del vetro e più piccoli, per cui occupano meno spazio durante il trasporto e lo stoccaggio, e inoltre presentano una maggiore efficienza energetica rispetto ai vasi in vetro senza reso poiché, sia durante la produzione che il riciclaggio, richiedono un consumo energetico inferiore e quindi producono meno CO2. In aggiunta il PET è un buon isolante, per cui le temperature di riempimento necessarie ad ottenere il nu-

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mero di unità di pastorizzazione richieste sono inferiori rispetto al vetro, il che consente agli imbottigliatori di ridurre le emissioni di carbonio fino al 90%, soprattutto se utilizzano contenitori con un alto contenuto di materiale riciclato. Un altro vantaggio dei contenitori in PET è la possibilità di progettazione personalizzata, un aspetto particolarmente importante quando si tratta di riempimento a caldo poiché possono esistere notevoli differenze nelle fasi di preparazione, riempimento e movimentazione dei contenitori. Per questo KHS offre un servizio di consulenza e accompagnamento del cliente dalla progettazione alla realizzazione di un contenitore personalizzato su misura.

Vasi in PET a collo largo per il riempimento a caldo (KHS).

Per i prodotti estremamente sensibili, ai contenitori a collo largo può essere applicato il collaudato rivestimento barriera PET FreshSafe per una protezione ottimale, rendendo questa soluzione molto concorrenziale, sia per la leggerezza che per riciclabilità e proprietà di tenuta.

Film compostabile da forno Futamura, leader globale nella produzione di pellicole sostenibili in cellulosa, presenta il nuovo NatureFlex30NVO, un materiale adatto alla cottura in forno della gamma di film composibili NatureFlex. Prodotto con pasta di legno sostenibile proveniente da foreste gestite in modo responsabile, è il primo film certificato compostabile e termosaldabile sul mercato, che offre la resistenza al calore richiesta per i forni tradizionali e a microonde. Il nuovo film da forno, dotato di una buona barriera all’ossigeno e agli oli minerali, di un’ottima piegabilità e intrinsecamente antistatico, è ideale per la stampa e adatto per la laminazione con altri biopolimeri per migliorare ulteriormente le proprietà di barriera e sigillatura.

NatureFlex NVO è un nuovo film compostabile adatto alla cottura in forno (Futamura).


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prodotti

Un viaggio alla scoperta della freschezza

La fase della raccolta meccanizzata con mezzo elettrico del lattughino.

industrie alimentari

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Bonduelle Italia – leader nel mercato delle verdure grazie all’eccellenza qualitativa dei suoi prodotti creati partendo dalle esigenze del consumatore e proposti in fresco di IV gamma, conserva e surgelati – ha recentemente presentato sul mercato la gamma “Le Insalate degli Agricoltori”, un’offerta con la quale l’azienda celebra il localismo selezionando le varietà di insalate disponibili nelle zone di produzione più vicine ai suoi stabilimenti di San Paolo d’Argon (BG) e Battipaglia (SA), garantendo la qualità delle materie prime, rispettando la stagionalità del territorio e mettendo a disposizione dei propri consumatori un prodotto che porta in tavola tutto il sapore della freschezza.


prodotti

Dal campo… Insieme ad un gruppo di giornalisti siamo stati invitati a toccare con mano un processo produttivo che ogni giorno porta le insalate dal campo alla busta in meno di 24 ore. All’azienda agricola La Vallere, situata nelle vicinanze dello stabilimento Bonduelle di San Paolo d’Argon, gli imprenditori agricoli Marco e Nicola Salera ci hanno raccontato come tutto ha inizio, mostrando i passaggi della coltivazione delle insalate. Un processo dove nulla è lasciato al caso e in cui un attentissimo controllo di ogni passaggio – dalla preparazione dei terreni alla semina di precisione, dall’irrigazione alla raccolta meccanizzata, fino al passaggio in cella frigorifera e al carico dei camion refrigerati – viene curato nei minimi particolari per garantire un prodotto sano, uniforme, esente da qualunque additivo e di massima qualità. L’azienda Salera, che ha scelto di convertirsi al biologico ed è ormai giunta alle battute finali del percorso, segue le migliori pratiche di coltivazione e sfrutta le tecnologie più moderne per garantire non solo la qualità del prodotto, ma anche la sostenibilità della produzione. Tutta la coltivazione avviene in enormi serre a multicampata, per ridurre il più possibile i problemi dovuti alla variabilità delle condizioni climatiche, oltre ai rischi di contaminazione esterna. L’altissimo livello di meccanizzazione, con l’uso di tecnologie avanzate studiate specificamente per il settore della IV gamma, garantisce una preparazione eccellente del terreno e un trattamento del prodotto omogeneo, evitando così la necessità di trattamenti chimici. Ad esempio, sui 16 ettari di ter-

reni coltivati a insalatine, fra cui lattughino, valerianella e romana verde, viene effettuato il pirodiserbo, un trattamento termico fisico privo di residui pericolosi per la salute che elimina le radichette dei tagli di insalate e disinfetta il terreno, evitando la necessità di diserbanti e antifungini, ad eccezione di una piccola quantità di un antifungino naturale (un fungo

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pianto di cogenerazione a cippato che consente di raggiungere in inverno una temperatura interna alle serre fino a 12°-15°C. Particolare attenzione è tributata alla tracciabilità totale, che permette di risalire dalla busta alla serra di provenienza dell’insalata in essa contenuta. Dopo la raccolta le insalate entrano immediatamente nella cate-

Uno scorcio dello stabilimento Bonduelle di San Paolo d’Argon.

antagonista) inoculato al momento della semina. Per l’irrigazione si utilizza acqua di pozzo costantemente analizzata e controllata, le macchine impiegate per la raccolta sono ad alimentazione elettrica per evitare il contatto dei prodotti con i gas di scarico, mentre tutti i trattori, con motorizzazione Euro 4, sono dotati di particolare filtro antiparticolato che evita l’immissione di gas di scarico sotto le serre. Per accelerare la crescita delle insalatine nella stagione invernale, poi, si adotta un im-

na del freddo e vengono stoccate nella cella refrigerata aziendale.

…alla busta Dopo un break che ci ha offerto la possibilità di gustare le insalate coltivate dai fratelli Salera destinate a diventare “Le Insalate degli Agricoltori”, abbiamo seguito fisicamente l’autotreno refrigerato con il carico del prodotto raccolto in mattinata fino allo stabilimento di Bonduelle situato a San Paolo d’Argon,

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a pochi chilometri di distanza. Il più grande impianto europeo per la lavorazione dei prodotti di IV gamma, rinnovato nel 2011 per essere sempre all’avanguardia, vanta una superficie produttiva di 20.000 m2 a cui se ne aggiungono altri 3.000 di aree comuni. Nello stabilimento – dove circa 220 operatori lavorano a ciclo continuo su tre turni 6 giorni la settimana dalle 0 alle 19, mentre le rimanenti 5 ore sono destinate agli interventi di pulizia e manutenzione – tutte le fasi di lavora-

ca fornite agli agricoltori dalla stessa Bonduelle, che ne cura anche lavaggio e sanificazione, viene scaricata nelle 11 linee di lavaggio a tre passaggi in acqua di pozzo potabilizzata portata a 4°C. L’acqua della terza vasca viene riciclata e reimmessa nella prima, mentre quella in uscita viene depurata e reimmessa in natura, in un biolago limitrofo, nell’ottica di non sprecare risorse naturali e non produrre danni all’ambiente. A questo proposito, lo stabilimento di San Paolo d’Argon si

La busta del lattughino raccolto e imbustato in giornata della linea “Le Insalate degli Agricoltori”.

zione, dalla ricezione della materia prima all’uscita del prodotto confezionato, rispettano rigorosamente la catena del freddo – l’unico conservante nei prodotti di IV gamma – con aree a 4°C ed altre a 2°-3°C. Qui ogni anno 19.500 tonnellate di insalate vengono confezionate in 110 milioni di buste. L’insalata, che arriva all’interno dell’impianto in casse di plasti-

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fregia della certificazione JFS e ISO 50001 per la corretta gestione delle risorse elettriche e idriche. Nella zona di lavaggio non sono presenti operatori, tutto il processo è automatizzato e sul pavimento non sono presenti canali di scolo per evitare rischi di contaminazione. Una volta lavate, le insalate vengono sottoposte a un’asciugatura meccanica delicata (a centrifuga)

parametrizzata in base al prodotto trattato, mentre è esclusa l’asciugatura ad aria per evitare rischi biologici. A questo punto il prodotto, deposto su nastro vibrante, entra nelle selezionatrici ottiche che, con un sistema a raggi infrarossi, espellono gli eventuali contaminanti non vegetali e, grazie alla selezione cromatica, sono anche in grado di eliminare specie vegetali di diverso colore. In questa zona dell’impianto si lavora in presenza di aria filtrata ad una pressione superiore per evitare l’ingresso di aria dall’esterno. Dopo la cernita l’insalata viene sollevata, sempre su nastro, alle pesatrici associative con capacità di 55-60 confezioni/minuto, che fanno scendere per gravità il prodotto nelle confezionatrici sottostanti per la realizzazione delle buste. Queste ultime vengono infine deposte in casse o scatole da operatori o robot. In tutto sono presenti 23 linee di confezionamento. Generalmente l’insalata viene confezionata in atmosfera ambiente, tranne che nel caso di alcune varietà più sensibili, come le lattughe e la iceberg, per cui è utilizzata l’atmosfera modificata. Dopo il passaggio finale sotto metal detector le insalate sono finalmente pronte per lasciare lo stabilimento e raggiungere la destinazione finale, per garantire che la consegna avvenga nel minor tempo possibile. Con la nuova linea “Le Insalate degli Agricoltori”, garantite dal campo alla busta in 24 ore, Bonduelle testimonia ancora una volta il suo impegno nel segno della qualità e della sostenibilità ambientale, andando ad arricchire il mercato della IV Gamma con un prodotto che, anche attraverso la garanzia diretta di chi lo coltiva, testimonia il valore della filiera corta. Laura Sbarato


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Ricette originali per il cioccolato monorigine

Nuova linea di ingredienti e farine per industrie e professionisti

Vanini, brand di cioccolato premium di ICAM, arricchisce ulteriormente la linea di tavolette Bagua monorigine Perù con tre nuove ricette: fondente 62% con mango e passion fruit, fondente 62%

Mulino Padano – storica realtà dell’industria molitoria italiana che opera nel cuore della Valle del Po rodigina – presenta una linea speciale di ingredienti evoluti e farine ad alto contenuto di fibre, dalla shelf-life prolungata, dalle caratteristiche organolettiche superiori e dall’alta valenza nutrizionale. A rendere possibile lo sviluppo delle nuove referenze è stata l’adozione del metodo StabilEasy, completamente naturale perché basato sull’utilizzo del vapore. Nata dal confronto con le esigenze dell’industria alimentare e dei professionisti della panificazione, della pizzeria e della pasticceria, la linea GranEssere, che richiama nel nome il benessere che deriva dal grano, designa farine e ingredienti evoluti completamente naturali e salutistici, in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori finali più sensibili al tema di una corretta alimentazione. A rendere possibile lo sviluppo della linea GranEssere è stata l’adozione del metodo StabilEasy – Natural Steam Stabilization – un processo

Il nuovo cioccolato fondente 62% con fichi e mandorle Vanini.

con granella di biscotto al gusto di amaretto e fondente 62% con fichi e mandorle. Le tre nuove referenze andranno ad arricchire la già ampia linea di tavolette realizzata esclusivamente con il cacao Bagua del Perù, una delle varietà più antiche e pregiate, caratterizzate da un sapore aromatico e delicato. Grazie alla continua ricerca effettuata sulle caratteristiche organolettiche della materia prima e alle sperimentazioni attraverso accostamenti con ingredienti classici o di origine esotica, la linea di tavolette Vanini Bagua, composta ad oggi di 10 ricette differenti, è in grado di offrire a tutti gli appassionati di cioccolato un’esperienza di gusto unica.

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che, dopo le fasi di pulitura del grano, permette di sottoporre i prodotti della macinazione a una cottura a vapore a temperatura ed umidità controllate. Proprio in virtù dell’impiego del vapore, StabilEasy è un processo totalmente naturale, finalizzato ad aumentare la shelf-life di tutte le componenti del chicco di grano, preservandone i benefici nutrizionali ed esaltandone le caratteristiche organolettiche. Della linea di prodotti GranEssere fanno parte le Farine GustoFibra, dall’aroma intenso, perfettamente calibrate e di qualità costante, e gli ingredienti evoluti Crusca, Cruschello e Germe di grano. Si tratta delle frazioni fibrose del grano tenero, dall’elevato profilo nutrizionale. La crusca, con la sua variante più fine, il cruschello, costituisce il 14,5% del chicco di grano ed è ricchissima di fibra, sali minerali e antiossidanti. Il germe, invece, rappresenta il 2-3% del peso del chicco: è una fonte preziosa di vitamina E, vitamina B9 e vitamina B1, oltre che di sali minerali, fibre, proteine, grassi insaturi e polinsaturi.

La nuova linea GranEssere di ingredienti e farine di Mulino Padano.



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Rinasce il brand “Antica Pasticceria Ferrua”

“Antica Pasticceria Ferrua”, storico brand fondato da Pietro Ferrua, l’inventore del panettone basso piemontese, oggi rinasce come marchio d’alta gamma di Galup, azienda dolciaria di Pinerolo che con questa operazione vuole omaggiare il suo fondatore con un’edizione limitata di tre referenze dalla ricetta tradizionale e dai sapori unici ispirate ad eccellenza piemontese, ricetta tradizionale, packaging nobile e marchio originario. Questi i tre panettoni speciali: Panettone Classico – pasta all’arancia rossa IGP e impasto soffice e ricco di tuorli, con uvetta australiana e canditi d’arancia e cedro diamante. A coprire, la glassa alla Nocciola Piemonte con granella di zucchero e

nettone Pesca, Amaretto e Cioccolato Ecuador: una ricetta che si ispira alle pesche ripiene, dessert tipico della tradizione piemontese, rivisitata con un tocco creativo. Nell’impasto si mescolano pesche candite e gocce di pregiato cioccolato extra

fondente dell’Ecuador; la glassa si arricchisce di una prelibata granella di amaretti croccanti. La collezione “Antica Pasticceria Ferrua” è disponibile solo nei migliori negozi di alta gamma, in tiratura limitata.

Patatine artigianali Patatas Nana è la patatina in busta che unisce la lavorazione artigianale all’utilizzo di soli tre ingredienti – patate, olio e sale – senza conservanti e aromi, nella convinzione che la qualità consista nel non aggiungere gusti artificiali, ma proporre l’essenza della patata nella sua purezza e integrità. L’indice di garanzia è la breve scadenza, che non può superare i 5 mesi, per degustare una patatina come appena fritta. Realizzate con patate di sola varietà Agria coltivate in Spagna, sono il frutto del progetto imprenditoriale dello chef Michele Gilebbi, attivo nel cuore della Sierra Nevada, e di Francesco Mazzaferri, com-

merciale del settore food. Un giorno per caso Francesco assaggia Patatas Nana, una vera e propria folgorazione, una riscoperta del sapore autentico della patatina e da lì la decisione, insieme a Michele, di puntare tutto su Patatas Nana e di voler contagiare tutti con la loro bontà. Dal 2016 le Patatas Nana – un vero prodotto gourmet – hanno conquistato l’Italia con più di 1.500 punti vendita in tutto il territorio nazionale, in continua crescita, ma non nel canale GDO, volendo conservare il carattere artigianale dedicato a chi cerca il sapore genuino della tradizione.

Il marchio “Antica Pasticceria Ferrua” di Galup.

mandorle di Sicilia; Panettone Amarene e Cioccolato Ecuador: nell’impasto si incontrano le amarene candite Fabbri e le gocce di pregiato cioccolato extrafondente dell’Ecuador, in una mappa di sapori contrastanti e gourmand. Non manca la tradizionale copertura di glassa alla Nocciola Piemonte con granella di zucchero e mandorle di Sicilia; Pa-

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Le patatine col sapore della tradizione Patatas Nana.



igiene ambienti

Ambienti conformi al protocollo HACCP I principi del sistema HACCP (Hazard-Analysis and Control of Critical Points) sono volti alla qualità alimentare, in particolare al riguardo di salubrità e sicurezza, per la tutela della salute pubblica, ol-

tre a costituire uno dei fondamenti su cui si basa anche lo standard ISO 22000: sistema di gestione per la sicurezza alimentare. Sirec si è adoperata per immettere sul mercato pavimenti e rive-

I pavimenti Sirec sono conformi al protocollo HACCP.

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stimenti in resina e piastrelle impermeabili, atossici, assolutamente igienici, quindi di facile pulizia e sanificazione, antiscivolo, regolarmente collaudati e certificati per proteggere gli ambienti dalla proliferazione di sostanze contaminanti che derivano dalla lavorazione-trasformazione dei prodotti alimentari, tutto in conformità con il protocollo HACCP. Considerando che anche una semplice scalfittura del pavimento può essere oggetto di anomalia delle procedure del protocollo HACCP, poiché è un ricettacolo di batteri, risulta fondamentale la resistenza agli urti e all’abrasione. Con l’incorporazione nelle pavimentazioni di uno speciale additivo naturale – quindi esente da problemi di tossicità o irritazioni – Sirec garantisce il contrasto all’accrescimento microbico e quindi una protezione continua contro i batteri, tipo “Listeria”, mediante il rilascio di ioni d’argento in superficie ad un ritmo lento e costante. Il poter coniugare l’attività produttiva con la qualità dell’ambiente inoltre contribuisce a ridurre drasticamente rischi antinfortunistici e igienico-sanitari.


igiene ambienti

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Pavimenti con antibatterico e antimuffa Molto spesso capita che negli ambienti di produzione industriale siano presenti in grandi quantità sostanze nutrienti per i batteri e che il microclima sia favorevole alla loro crescita e riproduzione. In particolare, il microclima favorevole della produzione alimentare favorisce lo sviluppo di muffe, lieviti e funghi e quindi risulta molto difficile eliminarli senza fermare le catene produttive e/o modificarle. La Rivestimenti Speciali propone Stericlean, una soluzione di pavimentazione con un principio antibatterico incorporato nel rivestimento che assicura una protezione duratura e ad ampio spettro contro muffe, lieviti, funghi e batteri. È particolarmente indicato negli ambienti di produzione perché è atossico, lavabile e garantito 10 anni.

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energia sostenibilità Referee: Prof. Francesco Fantozzi

Impianto a biometano per trasformare gli avanzi in energia verde Di recente la Francia ha promosso la costruzione di impianti a biometano, e oggi un decreto attuativo del governo ne facilita la rapida attuazione con una burocrazia minima. Si inserisce in questo quadro la realizzazione di un impianto a biometano per Altho – produttore francese di patatine fritte con sede a St. Gérand, in

Bretagna – da parte della tedesca Weltec Biopower. L’impianto, progettato e realizzato in collaborazione con il suo partner francese Weltec France, ha consentito di generare circa 200 m³/h standard di biometano dai rifiuti di produzione e dai fanghi dell’impianto di trattamento delle acque reflue dell’azienda, che corrisponde al con-

L’impianto a biometano realizzato per Altho (Weltec Biopower).

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sumo di gas di una città con una popolazione di 5.000 abitanti. La produzione di biometano è in linea con la politica di responsabilità sociale d’impresa perseguita da Altho, che detiene oltre un terzo della quota di mercato con il suo marchio di chip “Bret’s”. Tramite la sussidiaria Altho Sober, che gestisce l’impianto a biogas, l’azienda bretone partecipa quindi attivamente al riciclaggio, producendo energia verde dai rifiuti. Inoltre, contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra e della dipendenza energetica della regione. La produzione di patatine produce 22.000 tonnellate di scarti e fanghi all’anno. Gli avanzi di patate e amido e gli altri rifiuti di produzione rappresentano circa la metà del substrato; il resto è costituito dai fanghi del processo di lavaggio. Innanzitutto i substrati solidi e liquidi vengono schiacciati e triturati nel robusto sistema di alimentazione MultiMix. Dopo questa pre-lavorazione, la miscela viene immessa nel digestore in acciaio inossidabile, che ha una capacità di 4.436 m³. Un post-digestore con la stessa capacità rappresenta l’ultimo passaggio del ciclo. Successivamente, il digestato viene venduto agli agri-


energia sostenibilità

coltori locali, che lo utilizzano come fertilizzante di alta qualità. Il processo che trasforma il biogas in biometano si distingue anche per la sua sostenibilità: per condizionare il biogas, Weltec Biopower ha integrato la tecnologia a membrana in una soluzione di contenitore compatta. Nel container, il gas grezzo passa attraverso membrane speciali che lo separano da anidride carbonica, vapore e altri componenti. La separazione a tre stadi, che è già stata impiegata con successo in altri impianti Weltec, riduce le perdite del metano a meno dello 0,5%. Un altro grande vantaggio è che, grazie alla compressione a monte, il metano ha la giusta pressione di cui ha bisogno per essere immesso nella rete del gas naturale senza ulteriore compressione. La separazione avviene a temperatura ambiente e senza l’utilizzo di sostanze chimiche. In questo modo, 400 m³/h standard di biogas grezzo producono circa 200 m³/h standard di biome-

tano trasformato e, grazie alla lunga durata delle membrane, la disponibilità dell’impianto è elevata e le spese di manutenzione basse. Con questo impianto, Altho è in grado di concentrarsi sul proprio core business e utilizzare in modo efficiente l’accumulo di avanzi. Ciò soddisfa un bisogno urgente, poiché molti operatori francesi del biogas devono affrontare problemi tecnici. Un sondaggio condotto dall’ATEE (Associazione tecnica francese per l’energia e l’ambiente) ha rivelato alcuni risultati che fanno riflettere: il 94% degli operatori d’impianto ha avuto problemi tecnici e il 65% non ha soddisfatto le proprie aspettative di efficienza. Questo di solito avviene perché la tecnologia non soddisfa i requisiti. Alla luce di queste sfide, la cooperazione tra Weltec Biopower e Weltec France è ciò che serve, dal momento che l’esperienza dell’azienda tedesca, insieme alla cooperazione con forti partner locali, garantisce sicurezza ed efficienza per gli utilizzatori.

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un’opportunità per gli operatori del settore di condividere idee su progetti di sostenibilità importanti in questo ambito, presentando contributi degli esperti di sostenibilità del settore lattiero-caseario di tutto il mondo, tra cui Australia, Canada, Cile, Danimarca, Francia, India, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti. Secondo Caroline Emond, direttore generale dell’IDF, lo sviluppo sostenibile è uno sforzo collettivo che dipende dalla collaborazione tra governi, organizzazioni internazionali e il settore privato, insieme ai singoli. Il settore lattiero-caseario ha un ruolo chiave da svolgere nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e l’IDF, che ne riconosce le sfide e le opportunità, si impegna a contribuire alla discussione fornendo informazioni scientifiche pertinenti e buone pratiche attraverso pubblicazioni come l’Outlook di Dairy Sustainability.

Il contesto

Panoramica IDF sulla sostenibilità nel settore lattiero-caseario L’IDF (International Dairy Federation) ha recentemente pubblicato la seconda edizione della sua Dairy Sustainability Outlook, una pubblicazione che presenta una vasta gamma di iniziative nazionali per un settore lattiero-caseario sostenibile, compresi esempi di sviluppo neutrale dal clima, miglioramento della biodiversità, riduzione degli sprechi alimentari, emancipazione femminile grazie all’attività in questo settore, creazione di un ambiente di lavoro sostenibile, rici-

claggio e imballaggio ed economia circolare. Il documento comprende anche una descrizione generale delle iniziative di sostenibilità globale, che include le più recenti metodologie FAO LEAP e la ricerca su una dieta sana, l’impatto dei prodotti di origine animale sui cambiamenti climatici e il motivo per cui il metano dovrebbe essere trattato in modo diverso rispetto ad altre emissioni di gas serra. L’Outlook sulla sostenibilità dei prodotti lattiero-caseari offre

È universalmente noto il contributo del latte e dei prodotti lattiero-caseari alla produzione, alla lavorazione e al consumo al fine di raggiungere obiettivi nutrizionali e di miglioramento socio-economico, e da diversi anni ne è riconosciuto il ruolo da protagonista nelle pratiche sostenibili, che si impegna a trovare nuovi modi per ridurre l’impatto sull’ambiente, gestire le risorse in modo efficiente e aumentare i benefici per la biodiversità e la bioeconomia, nell’ottica di un miglioramento continuo. Numerose sono le iniziative di sostenibilità in corso e l’IDF ne ha selezionate alcune per illustrare il dinamismo del settore sulla sostenibilità.

industrie alimentari

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nutrizione sicurezza

Ridurre gli sprechi alimentari grazie alla tracciabilità Ogni anno, i supermercati inglesi gettano cibo che potrebbe essere consumato in tutta sicurezza per un valore di quasi 270 milioni di Euro, mentre nel settore dell’ospitalità gli sprechi raggiungono l’astronomica cifra di 3 miliardi e 300 milioni di euro. Fra le cause più comuni di questi sprechi vi sono prodotti danneggiati, che non soddisfano gli standard dei fornitori, o una scarsa domanda. Queste enormi cifre dimostrano la necessità di cambiare e Darcy Simonis, Vice Presidente della divisione Food and Beverage di ABB, spiega come i produttori possano con-

industrie alimentari

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tribuire a ridurre gli sprechi alimentari dei consumatori derivanti dalla confusione ingenerata sul significato effettivo delle etichette relative alla data applicate ai prodotti. Le etichette più diffuse sulla data degli alimenti sono “da consumarsi preferibilmente entro il” e “data di scadenza”. L’etichetta “da consumarsi preferibilmente entro il” indica che un prodotto consumato dopo tale data consigliata perderà parte della sua qualità originale, ma può comunque essere consumato senza pericoli per la salute. Invece, è comune pensare che non sia più sicuro.

Una “data di scadenza” su un prodotto indica invece un rischio per la salute. Carne, pesce e prodotti lattiero-caseari devono essere consumati entro la data specificata. Etichette come “scadenza”, “vendere entro” e “esporre fino al” aggiungono invece confusione, pur non interessando il consumatore ma solo il punto vendita ai fini del controllo delle scorte.

Tracciabilità per affrontare il problema degli sprechi Tenendo conto che esistono discariche in cui viene riversato cibo perfettamente commestibile per un valore di milioni di Euro, forse una delle soluzioni più semplici è standardizzare le etichette delle date dei generi alimentari in tutti i supermercati e i negozi al dettaglio. Il Consumer Goods Forum (CGF) ha approvato una Call to Action in un appello per standardizzare le etichette delle date dei generi alimentari in tutto il mondo entro il 2020, con l’obiettivo di dimezzare gli sprechi entro il 2030. Nel frattempo, i produttori potrebbero contribuire a ridurre la causa degli sprechi alimentari implementando un software di tracciabilità.


nutrizione sicurezza

La tracciabilità consente ai produttori di tenere traccia e registrare i dati relativi agli alimenti lungo tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione fino al consumatore, il che potrebbe influire sulla quantità degli alimenti che vanno sprecati pur essendo sicuri da consumare. Negli ultimi anni, si è diffuso sempre più il concetto “dal campo alla tavola” ed è andato crescendo il numero delle persone interessate alla provenienza del cibo. Se ad esempio i consumatori potessero rintracciare la data di macellazione, confezionamento e distribuzione della carne che acquistano, o se potessero vedere in che data e da quale azienda agricola è stato prodotto il latte che bevono, potrebbe-

ro fermarsi a riflettere sull’opportunità di gettare via alimenti che sono sicuri da mangiare, riducendo gli sprechi. ABB offre software di tracciabilità come la suite Manufacturing Operations Management (MOM), che crea una traccia digitale di un prodotto integrandone tutte le caratteristiche in un database. Ad esempio, gli allevatori potrebbero registrare in un sistema centrale tutte le informazioni relative al bestiame, compresi il numero di identificazione, l’età dell’animale, la data di macellazione o di mungitura, la data di confezionamento e il luogo di distribuzione. Si potrebbe stampare un codice QR (Quick Response) o un codice a barre con queste informa-

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zioni e applicarlo sulla confezione. Quando il prodotto è sugli scaffali del supermercato, i consumatori possono scansionare il codice per leggerne i dati. Poiché gli Stati Uniti contribuiscono ogni giorno con 150.000 tonnellate di rifiuti alimentari, è fondamentale che i produttori sostengano la riduzione di questi sprechi e siano quanto meno conformi allo standard di tracciabilità ISO 22005:2007. Tracciabilità ed etichette della data standardizzate educheranno il consumatore con una maggiore conoscenza del percorso e del processo di un prodotto. Disponendo di più informazioni, il consumatore potrà così prendere una decisione informata prima di sprecare cibo.

ITALIANI MENO FEDELI ALLA DIETA MEDITERRANEA E AUMENTANO I RISCHI PER LA SALUTE Gli italiani sono uno dei popoli più longevi al mondo (circa 83 anni) e con l’aspettativa di vita in salute maggiore (73 anni in media) e questo anche grazie alla Dieta Mediterranea che da sempre guida le nostre scelte a tavola. Il nostro elisir di lunga vita è merito anche di uno dei consumi di frutta e verdura tra i più alti d’Europa: l’85% dei nostri connazionali consuma frutta ogni giorno (al primo posto in Europa) e l’80% ha inserito le verdure all’interno della propria dieta quotidiana (al terzo posto nel Vecchio Continente). Eppure, il progressivo distacco da questo modello alimentare rischia di metterne a rischio gli effetti positivi sulla salute delle persone. A farne le spese sembrano essere i più giovani: da un lato il 2% dei bambini sotto i 5 anni soffre di disturbi della crescita, lo 0,7% è deperito (ha un peso troppo basso rispetto all’altezza) e lo 0,9% è sottopeso. Nella fascia 5-19 anni predominano inoltre obesità e sovrappeso: ne soffrono circa 4 bambini su 10. Una condizione sfavorevole che potrebbe perdurare anche nell’età adulta. Oggi circa il 59% degli italiani è in sovrappeso (ri-

spetto al 2,5% della popolazione che è malnutrita) e al tempo stesso meno del 60% dei nostri connazionali raggiunge livelli di attività fisica raccomandati. Il connubio dieta non salutare-sedentarietà deve far scattare un campanello d’allarme, visto che nel mondo questa concomitanza di fattori è diventata la principale causa di disabilità e morte, più dei danni causati dal fumo. Il Barilla Center for Food Nutrition BCFN, in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione di ottobre, ha ricordato i principi per una dieta sana e sostenibile: privilegiare piatti o pietanze a base vegetale; moderare il consumo di carne, specialmente rossa o processata, e di latticini; evitare di eccedere con il cibo in tavola o nella dieta in modo da prevenire l’assunzione di calorie in eccesso e lo spreco di cibo; adottare una dieta varia in base alle stagioni, ricercando prodotti tipici regionali o varietà locali; preferire i cibi freschi e non eccessivamente elaborati; bere molta acqua di rubinetto quando è potabile; ridurre l’uso di imballaggi, soprattutto monouso.

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Nuova certificazione per la Food Defence nella ristorazione collettiva La tematica della Food Defence rappresenta oggi uno degli argomenti di maggiore attualità del mondo food e definisce l’insieme delle attività connesse alla protezione dei prodotti alimentari da manomissioni o adulterazione intenzionale dei prodotti alimentari. La Food Defence si differenzia in modo sostanziale dalla Food Safety che si occupa dei soli rischi prevedibili. I soggetti verso i quali viene implementato un sistema di gestione della Food Defence sono non solo criminali, manifestanti, terroristi o sabotatori, ma anche e sempre con maggior frequenza i dipendenti scorretti. La normativa degli Stati si sta muovendo e risulta oggi quindi fondamentale per le aziende mettere in atto un sistema di protezione da eventi che possano danneggiare sia la Reputazione che la Brand Image con potenziali ripercussioni legali e di fatturato. Nel nostro Paese infatti si stima che oltre 13 milioni di Italiani pranzino abitualmente fuori casa ed il mercato della ristorazione collettiva ha superato il valore di 80 miliardi di euro. In questo contesto le minacce da contaminazione intenzionale, seppur in numero non allarmante, rappresentano un fattore di rischio da prendere in considerazione per le imprese impegnate nella social responsability. Negli Stati Uniti ad esempio, normative analoghe si sono già delineate ed il Paese ha deliberato, per tutti i produttori operanti nel mondo food, l’obbligo di dotarsi di un Piano di Food Defence (Final Rules di Food Defense del 27 Maggio 2016) volto a tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. Dal luglio 2019, tale obbligo

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è in vigore per tutte le aziende che esportano negli USA e quindi colpisce direttamente anche le aziende italiane dell’agroalimentare. Infatti negli USA, tra il 1950 ed il 2008, sono state rilevate oltre 1.000 manipolazioni sospette (volontarie) e di queste ne sono state confermate circa 450; il dato allarmante, confermato anche dai recenti casi di dipendenti di aziende legate al mon-

Il Marchio Food Defense per la Ristorazione Collettiva.

do fast-food che contaminavano volontariamente il cibo dei clienti, è che queste manipolazioni sono avvenute quasi tutte in fase di somministrazione.

La certificazione nella ristorazione collettiva Nata allo scopo di creare uno standard normativo per la tutela dei consumatori e della reputazione delle aziende operanti nel mondo Horeca e nella Ristorazione Collettiva, la Certificazione Food Defense Ristorazione Collettiva rappresenta non solo un sistema di garanzia e tutela a disposizione dell’a-

zienda, ma anche un importante strumento di marketing volto a rassicurare il proprio pubblico circa la sicurezza del cibo lungo la filiera di distribuzione e di somministrazione. Il Disciplinare della Food Defence per le aziende della Ristorazione Collettiva (DT-FDRC) è stato realizzato con la finalità di colmare un vuoto normativo in un mercato in continua crescita e che in Italia ha raggiunto un valore di 83 miliardi di euro con un tasso di sviluppo di oltre il 3% annuo. Il DT-FDRC è uno standard innovativo che accoglie in modo semplificato i requisiti delle norme internazionali di sistema e prodotto (ISO, GFSI, BRC, IFS, FSMA) creato per supportare le imprese di forniture e servizi nella gestione del rischio di adulterazioni intenzionali per gli alimenti prodotti, distribuiti, venduti e somministrati. I requisiti del Disciplinare sono applicabili a tutti gli attori pubblici e privati della filiera: fabbricanti, produttori, distributori, fornitori di prodotti alimentari e MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti), ma anche Enti Pubblici che erogano servizi di ristorazione pubblica. I principali interlocutori a cui si rivolge la certificazione Food Defense Ristorazione sono: ristoranti, alberghi, catene di ristorazione, crociere, aeroporti, fiere, ma anche mense, ospedali, scuole, ristorazione mobile e food delivery. L’adesione alla Certificazione offre l’opportunità alle aziende di verificare i punti di maggiore vulnerabilità lungo la catena di produzione, trasporto e somministrazione degli alimenti senza però compromettere processi o procedure inter-


a DPL Group Company

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ne. Per implementare un tale sistema sono spesso necessari semplici e non troppo gravosi accorgimenti; ciò che invece aumenterà sarà la consapevolezza del proprio business model e la percezione di sicurezza per i consumatori. Food Defense Ristorazione si compone di 6 Fasi per il suo ottenimento: Analisi Preliminare, pianificazione della Food Defense, valutazione della vulnerabilità, formazione di dipendenti e/o dirigenza, registrazione della documentazione e rilascio della certificazione unitamente al materiale di marketing (vetrofanie e adesivi, attestato, utilizzo certificazione, materiale informativo, visibilità web e social). Aderendo alla certificazione le aziende adottano un sistema di protezione del consumatore e di tutela legale volontario, consolidano l’immagine e la reputazione del marchio, si differenziano dalla concorrenza e potranno godere di eventuali punteggi preferenziali nelle graduatorie dei bandi. Lo sviluppo e il marchio di Food Defense per la Ristorazione Collettiva, la check list di verifica ed il Regolamento di certificazione sono proprietà della società di consulenza Giubilesi & Associati e dell’Organismo di Ricerca Scientifica e Tecnologica TecnoAlimenti, che garantiscono consulenza direzionale, formazione tecnica e predisposizione dei documenti necessari all’ottenimento e al mantenimento della certificazione. L’Ente di Certificazione rilascia un certificato per ogni sito o per ogni area produttiva o distributiva con durata triennale, soggetta all’esito delle verifiche di sorveglianza annuali, intestato alla sede centrale e ai singoli siti produttivi e/o distributivi facenti capo all’Organizzazione.

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Effetti climatici e salutistici della produzione di uva e vino

Nell’ambito degli incontri divulgativi dedicati alle eccellenze dell’agroalimentare italiano organizzati dall’Accademia Nazionale di Agricoltura, dalle delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e dalla Società Medica Chirurgica di Bologna, si è recentemente tenuta nel capoluogo emiliano una conferenza dedicata alle ultime ricerche relative all’impatto del global warming sulla produzione di uva, le sue qualità nutrizionali per la salute dell’uomo e i benefici dati da un consumo moderato del vino. Uno dei problemi sottolineati durante l’evento sono gli effetti del global warming sulla quantità di zucchero dell’uva, poiché le temperature primaverili-estive più elevate e incrementi delle sommatorie termiche stagionali nel periodo della maturazione producono un eccesso di zuccheri, il che penalizza la composizione dell’uva per altri caratteri qualitativi di fondamentale importanza enologica (acidità troppo bassa, colorazione incompleta, aromi non tipici, ecc.). Problemi di questo tipo si stanno oggi manifestando in diverse zone viticole del Centro-Sud Italia, per ovviare ai quali la ricerca ha permesso di mettere a punto nuovi interventi di gestione controllata del comportamento vegeto-produttivo, capaci di accelerare o rallentare la produzione e la traslocazione degli zuccheri nell’uva nel corso della maturazione.

Gli aspetti nutrizionali Dal punto di vista nutrizionale l’uva da tavola, come tutti i frutti, si caratterizza per un contenuto ele-

vatissimo di acqua, oltre l’80% della parte edibile e per il contenuto di zuccheri, circa 15% in peso. Il contenuto di fibra è relativamente modesto, pari a circa l’1,5% del peso, mentre sono trascurabili dal punto di vista nutrizionale lipidi e proteine. Per quanto riguarda il valore energetico, l’uva è tra i frutti più ricchi di energia fra quelli più comunemente consumati in Italia come pesche, prugne, albicocche, mele, pere o meloni. Presenta inoltre un interessante contenuto di polifenoli totali raccolti, se ci si riferisce alla parte edibile, nella buccia. Una menzione speciale la meritano i vinaccioli, gli spesso odiati semi dell’uva che sono in realtà una fonte interessante di acidi grassi polinsaturi della serie omega-6, e l’olio da essi ricavato si caratterizza per l’elevato contenuto di acido linoleico, circa il 67%, e per il bassissimo contenuto di acidi grassi saturi, circa 9%. Infine, per quanto riguarda il vino, dal punto di vista nutrizionale si caratterizza per il contenuto di etanolo – inserito dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) fra le sostanze cancerogene per l’uomo – ma anche di preziosi composti fenolici estratti dalle vinacce, soprattutto nei rossi, di cui è nota l’azione protettiva nei confronti di malattie cardiovascolari, diabete, sindrome metabolica e stati infiammatori e stress ossidativo. Quindi, si può dire che un consumo moderato – compreso tra 10 e 20 g etanolo/die, sia un alleato della salute, anche se il problema sta nella difficoltà di educare seriamente a tale consumo moderato.


nutrizione sicurezza

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L’industria alimentare deve impegnarsi di più per un’alimentazione sana In occasione dell’evento Fixing the Business of Food: The Food Industry and the SDG Challenge organizzato dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN), la Sustainable Development Solutions Network (SDSN), il Columbia Center on Sustainable Investment (CCSI) e il Santa Chiara Lab - Università di Siena (SCL) a margine della 74ª Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu ha invitato l’industria alimentare a fare di più a sostegno di un’alimentazione sana e della riduzione delle perdite e degli sprechi di cibo lungo l’intera filiera alimentare, dal produttore al consumatore.

L’industria e gli operatori del settore alimentare hanno un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza alimentare e l’adeguata nutrizione, in quanto influenzano la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e la vendita al dettaglio dei prodotti che consumiamo, ha segnalato Qu. Più in generale, l’industria alimentare può contribuire a trasformare l’agricoltura e i sistemi alimentari per ottenere risultati migliori a livello ambientale, sociale ed economico. Per una maggiore sostenibilità ambientale i sistemi alimentari devono quindi essere modificati sfruttando l’innovazione e la tecnologia, affinché possano salvaguardare e utilizzare in modo

più efficiente risorse naturali vitali come il suolo e l’acqua. Qu ha anche indicato la necessità di garantire che gli agricoltori dispongano degli strumenti, delle conoscenze e della capacità per ottimizzare la produzione agricola. Ha inoltre sottolineato l’importanza di trasformare le filiere di approvvigionamento e il rapporto tra commercianti e consumatori attraverso un cambiamento innovativo, auspicando la necessità di accogliere la tecnologia digitale anziché respingerla. Concludendo, ha richiesto interventi sulla catena del valore che vadano al di là di riduttive considerazioni di carattere economico, ma al contrario rispettino le preoccupazioni culturali e sociali dei cittadini.

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ricerca applicata

L’USDA approva le prove in campo dei pomodori OGM resistenti ai virus Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha concesso l’approvazione all’australiana NexGen Plants per condurre prove in campo sulle loro linee di pomodori resistenti ai virus geneticamente modificate. Secondo l’USDA, infatti, le linee di pomodoro Solanum lycopersicum NP-TV101-1, NP-TV101-2, NP-TV101-3, NPTV201-1, NP-TV201-2, NPTV201-3, sviluppate presso l’Uni-

versità del Queensland, non rientrano nei regolamenti federali sulle piante modificate. Queste piante di pomodoro sono state modificate usando un bombardamento di sequenze geniche con particelle che consente alle piante di rilevare e distruggere il virus responsabile dell’avvizzimento maculato del pomodoro e il virus del mosaico del cavolfiore. Le piante si affidano all’RNA per rico-

noscere e combattere i virus invasori, ma l’agente patogeno si evolve per aggirare questo meccanismo. Le piante hanno bisogno di tempo per sviluppare un’altra difesa quando ciò accade. Anziché aspettare che il processo si verifichi naturalmente, Nexgen ha assemblato alcuni componenti del DNA naturale del pomodoro capaci di individuare i ceppi più recenti del virus, accelerando lo sviluppo della resistenza.

Valorizzazione della cheratina da rifiuti alimentari Su Food Chemistry. 300, 125181, 2019 è stato pubblicato un lavoro dell’Università del Nebrasca di Lincoln, negli Stati Uniti, volto allo sviluppo di derivati degli oligosaccaridi mediante re-

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ticolazione dei materiali cheratinici derivati da piume di pollame, setole di suini e peli di bue al fine di valorizzare questi importanti rifiuti dell’industria della carne. La macelleria globale genera annualmente oltre 8.600.000 di tonnellate di rifiuti cheratinosi. La cheratina è stata considerata una risorsa promettente per lo sviluppo di prodotti a base biologica in alternativa ai prodotti petroliferi. I prodotti a base di cheratina rigenerata, come i film, di solito mostravano proprietà meccaniche insufficienti e richiedevano una reticolazione esterna. Tuttavia, la maggior parte dei reticolanti per proteine sono tossici, costosi o mostra-

no basse efficienze in condizioni moderate. In questa ricerca, i film di cheratina rigenerati sono stati reticolati dal saccarosio ossidato, una bio-polialdeide sicura ed efficace. Il reticolante con bassa tossicità accertata ha migliorato sia la resistenza alla trazione che l’allungamento dei film di cheratina, superando molti altri reticolanti sicuri. Il meccanismo della reazione di reticolazione proposto si traduce nella formazione di basi di Schiff e amminali ed è stato verificato tramite risonanza magnetica nucleare 1 H e 13C. Inoltre, è stata quantificata la relazione tra proprietà di trazione e grado di reticolazione dei film di cheratina.


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leggi

Novità sui residui dell’antiparassitario imazalil Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 246 del 26 settembre è stato pubblicato il REGOLAMENTO (UE) 2019/1582 DELLA COMMISSIONE del 25 settembre 2019 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di imazalil in o su determinati prodotti. […] L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha presentato un parere motivato sugli LMR esisten-

ti per l’imazalil, in conformità all’articolo 12, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 396/2005 (2). Ha raccomandato di ridurre gli LMR per patate, pomodori, chicchi di orzo, chicchi di avena, chicchi di segale e chicchi di frumento. Per determinati altri prodotti ha raccomandato di aumentare gli LMR esistenti. Tenendo conto delle informazioni supplementari disponibili per pompelmi, arance e patate, ha definito LMR alternativi per pompelmi, arance, patate e fegato bovino che

non destano tali preoccupazioni. Per quanto riguarda gli LMR per mele, pere, nespole e banane, l’Autorità ha indicato che i responsabili della gestione dei rischi possono considerare di fissarli allo specifico limite di determinazione o all’LMR di base di cui all’articolo 18, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 396/2005. […] Sulla base di ciò gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 sono modificati conformemente all’allegato del presente regolamento. […].

Aggiornamenti su oli di oliva e sansa La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 250 del 30 settembre riporta il Regolamento di esecuzione (Ue) 2019/1604 della Commissione del 27 settembre 2019 che modifica il regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva nonché ai metodi ad essi attinenti. […] Per garantire l’applicazione a livello dell’Unione delle più recenti norme internazionali stabilite dal COI, è opportuno aggiornare taluni metodi di analisi stabiliti nel regolamento (CEE) n. 2568/91. (4) La norma commerciale del COI è stata modificata per quanto riguarda l’espressione del limite dell’acidità libera, l’indice di perossidi, la valutazione organolettica (mediana del di-

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fetto e mediana del fruttato) e la differenza tra ECN42 (HPLC) e ECN42 (calcolo teorico) a fini di coerenza con i margini di precisione del metodo analitico. (5) A norma dell’articolo 2 bis, paragrafo 5, del regolamento (CEE) n. 2568/91, gli Stati membri devono verificare se un campione di olio di oliva è conforme alla categoria dichiarata controllando le caratteristiche di cui all’allegato I del medesimo regolamento in un ordine qualsiasi oppure nell’ordine previsto da uno degli schemi decisionali di cui all’allegato I ter dello stesso regolamento. (6) Alla luce dei recenti sviluppi è opportuno aggiornare le tabelle dell’allegato I ter del regolamento (CEE) n. 2568/91 e la relativa appendice. Il punto 9.4 dell’allegato XII del regolamento (CEE)

n. 2568/91 definisce la mediana dei difetti come la mediana del difetto percepito con l’intensità più alta. Nell’ambito delle controanalisi e dato che la conformità dell’olio deve essere valutata da più panel, è opportuno chiarire che la decisione relativa alla conformità delle caratteristiche di un olio alla categoria dichiarata è legata soltanto al valore della mediana del difetto principale, a prescindere dalla sua natura. (8) È quindi opportuno modificare di conseguenza il regolamento (CEE) n. 2568/91. (9) Per la consultazione del regolamento aggiornato rimandiamo al link: https://eur-lex.europa. eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2019.250.01.0014.01. ITA&toc=OJ:L:2019:250:TOC


LA QUALITÀ PASSA ANCHE DAI CONTROLLI SUGLI ALIMENTI

sicurezza ALIMENTARE I controlli sugli alimenti di origine non animale

Carlo Donati, Carlo Brera, Francesca Galluccio Veronika Jezsó, Francesco Montanari 90 pag. Rilegato (2017) € 45.00 App per iPad € 17,99 ISBN: 978-88-96027-35-6

La sicurezza alimentare accompagna da sempre la storia dell’umanità, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Basti pensare che fin dai tempi più antichi i nostri antenati si sono posti il problema della conservazione degli alimenti che riuscivano a procurarsi, inventando metodi che spesso sono arrivati fino ai nostri giorni. Analogamente, dai tempi più remoti, si è fatto strada il concetto di igiene, non solo personale, ma anche alimentare: di conseguenza, si è creato gradualmente un corpus di normative mirate a standardizzare i comportamenti, a ridurre i rischi potenziali degli alimenti, a stabilire controlli ufficiali ed eventuali sanzioni. È, infatti, noto che un’alimentazione contenente cibi contaminati può costituire un importante problema di salute pubblica, non solo con effetti acuti anche gravi, ma anche con effetti a lungo termine. Si pensi, da un lato, alle tossinfezioni alimentari oppure alle micotossicosi acute, e dall’altro alle patologie croniche derivanti dall’ingestione ripetuta di alimenti contenenti micotossine, pesticidi o diossine. Questo Manuale si rivolge agli operatori dediti al controllo degli alimenti di origine non animale e, in particolare, si prefigge alcuni obiettivi: 1) illustrare la normativa ed i vari livelli di controllo prescritti dall’Unione Europea; 2) fornire le basi biologiche e giuridiche della necessità di svolgere questi controlli; 3) definire le diverse modalità di controllo ufficiale, fornendo istruzioni pratiche sull’esecuzione di un campionamento in diverse circostanze e per diverse matrici alimentari. Lo scopo principale è quello di fornire un aiuto a chi intraprende l’attività pratica di ispezione, per avere un ragguaglio rapido sulla normativa e informazioni sulle modalità operative fondamentali.

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Focus sulle etichette nella filiera alimentare

L’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha dedicato un approfondimento alla filiera, tema del momento nel mondo del food che invade le confezioni dei prodotti venduti nella distribuzione moderna. Dall’analisi dei 72.100 prodotti alimentari confezionati di largo consumo monitorati dall’Osservatorio è emerso che nel 2018 erano 613 i prodotti (lo 0,8% del totale) presenti sugli scaffali di supermercati e ipermercati accompagnati da un claim riferito alla filiera di provenienza. In termini di sell-out, questo paniere ha generato nel 2018 oltre 259 milioni di euro di vendite. Ma se la quota assoluta è ancora bassa (0,9%), il trend è alto: rispetto al 2017, il tasso di crescita è stato pari a +14,1%, quindi ben superiore alla media del settore alimentare. A trainare il mercato dei prodotti di “filiera” è soprattutto la componente dell’offerta. Nel 2018 sono state 55 le aziende di produzione e 10 i retailer che l’hanno evidenziata sulle confezioni dei loro prodotti, a conferma di come l’impegno per la sicurezza alimentare stia diventando un importante tema di comunicazione, e che, come tale, stia entrando sempre più spesso anche sulle etichette dei prodotti in commercio. L’Osservatorio Immagino ha rilevato sulle confezioni degli alimentari confezionati ben quattro claim che parlano del “background” dei prodotti. Il più rilevante e quello più performante è “filiera controllata”, con 345 prodotti e vendite superiori a 125 milioni di euro, in crescita di +12,3% rispetto al 2017. Bilancio positivo anche per il secondo claim per importanza: “filiera certificata”. L’Osservatorio Immagino l’ha trovato su 72 prodotti per un giro d’affari di 48,5 milioni di euro (+5,4% rispetto all’anno precedente). Pesante bat-

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mercati consumi

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tuta d’arresto, invece, per il claim “filiera garantita”, presente solo su 22 prodotti e con un calo delle vendite del -11,8% rispetto al 2017. A completare lo scenario, l’Osservatorio Immagino ha monitorato le indicazioni che fanno riferimento ai claim “filiera corta” e “km 0”: complessivamente sono presenti solo su 16 prodotti, per cui il 2018 è stato piatto a livello di vendite, benché la domanda e l’offerta siano state positive. La comunicazione dei valori di filiera sulle etichette dei prodotti non riguarda tutto il mondo alimentare, ma si concentra su quattro comparti. Il più rilevante è l’ortofrutta confezionata, che, con i suoi 108 milioni di euro di vendite (+5,3% sul 2017), determina il 41,8% del giro d’affari dei prodotti con un claim di filiera in etichetta. Segue il lattiero-caseario (compresi i gelati realizzati con latte di filiera), con il 29,0% di quota e vendite in crescita annua del +6,4%. È andato decisamente più veloce il comparto dei prodotti a base di grano e altri cereali (+14,8% di vendite) che, grazie dall’aumento delle vendite di pasta, prodotti da forno e cereali, ha raggiunto il 12,2% di quota. Il risultato migliore del 2018 lo ha messo a segno l’aggregato carni e uova, con un bel +69,0% di sell-out (17,0% di quota), trainato dal crescendo delle vendite di salumi, carni avicole e carni bovine.

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Gli effetti della peste suina africana sul mercato mondiale della carne Una recente indagine dell’analista GlobalData rivela che lo scoppio della peste suina africana che ha decimato gli allevamenti cinesi di maiali potrebbe influenzare le dinamiche della domanda e dell’offerta nel mercato globale delle proteine ​​per il prossimo decennio. Adam Couch, CEO della britannica Cranswick, azienda protagonista nella produzione di carni, intervistato da GlobalData, ritiene che la peste suina africana sia il più grande evento che potenzialmente potrebbe influenzare in modo considerevole l’offerta e la domanda mondiale di proteine nei prossimi cinque-dieci anni. Cranswick, che tratta un terzo di tutti i suini allevati nel Regno Unito, rappresenta oltre la metà delle esportazioni di carne suina del Paese e la Cina è un mercato chiave per le attività internazionali dell’azienda. Il gruppo, con sede nella città inglese di Kingston upon Hull, ha un ufficio a Shanghai per supportare le esportazioni nel Paese asiatico. Secondo Couch fino al 50% degli allevamenti cinesi – pari a un quarto della produzione suinicola mondiale – avrebbe potuto essere abbattuto e gli effetti dell’epidemia non sono ancora finiti, dal momento che il batterio responsabile della peste suina può persistere nel terreno e negli allevamenti per un periodo di tempo significativo, anche se ad oggi non è prevista alcuna riattivazione dei focolai infettivi. Il crollo della produzione di carne suina in Cina offre opportunità alle imprese internazionali di entrare in questo mercato che evidenzia una domanda più forte che mai in particolare per il cosiddetto quinto quarto: zampe anteriori, posteriori, code, teste, ossa, cotenne, stomaci e similari, mentre più recentemente si è rilevato un crescente interesse per le carcasse intere e tagli che non sarebbero stati tradizionalmente esportati per coprire il gap fra domanda e offerta. Couch, inoltre, ritiene che l’industria del pollame potrebbe trarre vantaggio dal fatto che la peste suina africana fa salire i prezzi del maiale, e la Cranswick tratta anche questo tipo di carne, dove la divisione pollame si concentra però sul Regno Unito. Le carni bianche saranno il naturale beneficiario della carenza di offerta di carne suina su base globale. Ad esempio, si sta già evidenziando una forte domanda cinese di questi prodotti provenienti dalla Tailandia ed è probabile che il passaggio della domanda dalle carni suine al pollame si verificherà anche nel Regno Unito.

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Il settore bio sempre più frequentato dalle aziende generaliste Il primo studio di Pambianco Strategie di Impresa sui fatturati delle dieci aziende italiane leader del comparto bio evidenzia che i consumi nel 2018 sono cresciuti a doppia cifra (+14% nei primi sette mesi dell’anno nella sola gdo, secondo le ultime rilevazioni di Osservatorio Sana), anche se il beneficio derivante da questo boom, per le aziende specializzate nella trasformazione dei prodotti da agricoltura biologica, è limitato. Questi 10 top player hanno incassato complessivamente lo scorso anno oltre 400 milioni di euro, ottenendo una progressione leggermente superiore all’1%. Un piccolo passo in avanti se confrontato con il grande passo fatto dal comparto green, che certamente non soddisfa i diretti interessati, come del resto non li accontenta il risultato legato alla redditività in generale e ancor più se confrontato con quella dell’esercizio precedente: la percentuale di ebitda sul fatturato nel 2018 è stata pari al 6% contro il 7% del 2017. La spiegazione per questo rallentamento, secondo quanto affermano le aziende specializzate nell’ambito bio, va ricercata nella competizione messa in atto dai produttori generalisti, alcuni dei quali hanno fatto breccia in un mercato sempre più promettente, aprendo una parte di trasformazione bio (pur senza abbandonare il convenzionale) proprio per assecondare le richieste dei consumatori finali. In questo contesto, al di là dei singoli casi, la lieve crescita complessiva è stata ottenuta dagli specialisti proprio sacrificando i margini, scelta necessaria per poter competere con le aziende che operano anche nel convenzionale e che, per dimensioni, possono far leva sul prezzo. Il leader italiano del biologico è Rigoni di Asiago, con 112,5 milioni di ricavi realizzati al termine di un anno caratterizzato da un lieve calo di vendite, ma durante il quale l’azienda vicentina amministrata da Andrea Rigoni ha posto le basi per la propria crescita futura, inserendo il nuovo socio Kharis Capital (con quota di minoranza rafforzata) in sostituzione del Fondo Italiano di Investimento per poi ottenere, a marzo 2019, un finanziamento di 50 milioni di euro da un pool di banche che verrà utilizzato per potenziare l’export, che vale attualmente quasi il 40% del fatturato complessivo. Al secondo e terzo posto della classifica, divisi da meno di un milione di euro, troviamo Alce Nero e Brio. La prima, nome storico del biologico made in Italy, ha incassato 74,3 milioni di euro con un incremento di circa il 2% che dopo due esercizi con il turbo, conclusi rispettivamente al +25% nel 2017 e +45% nel 2016, può essere interpretato come un ottimo consolidamento.

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Assolutamente significativo è anche il risultato di Brio, terzo player italiano del bio, che ha chiuso a 73,5 milioni di ricavi con un balzo dell’11,5% anno su anno, ottenendo però la crescita in assenza di marginalità. Al quarto posto della classifica si posiziona l’azienda protagonista del “colpo” più importante dell’anno, ovvero la siciliana Damiano, specializzata nella trasformazione della frutta secca bio, forte di un giro d’affari di oltre 45 milioni di euro. A fine luglio, Damiano è stata acquisita da Progressio Investimenti III, fondo gestito da Progressio sgr, e rappresenta in qualche modo l’eccezione alla regola non solo per capacità di attrazione verso gli investitori, ma anche perché, in un anno complesso, ha ottenuto un incremento del 16,5% di fatturato con una marginalità prossima al 10% dei ricavi. Al quinto posto si inserisce Probios, realtà ormai consolidata nella distribuzione degli alimenti biologici vegetariani, presente anche in Germania con la consociata Probios Deutschland che ha chiuso l’esercizio con poco più di 25 milioni di ricavi. A seguire, la classifica è completata da Natura Nuova, Sarchio, Scaldasole, Germinal Italia e Poggio del Farro. Tra queste aziende si distingue per risultato Poggio del Farro, realtà di Firenzuola (Firenze) specializzata negli alimenti bio a base di farro, che è stata in grado di realizzare una crescita di quasi il 20% ottenendo al tempo stesso il più importante ebitda percentuale del comparto (18% sul fatturato).

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Il mercato domestico delle cialde e capsule per caffè Come ricordato da MonitoraItalia (www.monitoraitalia.it) il nuovo rapporto annuale di Competitive Data dedicato al mercato delle cialde e capsule per caffè in Italia rivela che le aziende considerate detengono una quota di mercato aggregata del 94% a valore e dell’89% a volume, e sviluppano un fatturato aggregato di 3.564 milioni di euro. Anche nel 2018 i principali sistemi proprietari continuano ad assistere all’erosione delle loro quote di mercato (ben 3 punti percentuali persi rispetto al 2017), con una market share a volume complessiva che per la prima volta scende al di sotto del 50%, e si attesta a poco più del 47%. Come nell’ultimo biennio sono i principali attori delle capsule compatibili ad avvantaggiarsene. Questo è testimoniato dalla crescita delle capsule compatibili all’interno del segmento delle capsule speciali, che è stata del +49,6% a valore nel 2018, segnando un’accelerazione rispetto alla già sostenuta crescita del 2017. Basti pensare che il segmento delle capsule speciali è cresciuto nel suo complesso del +12,3% nel 2018. Le aziende leader, proprietarie dei sistemi clonati, cercano di arginare l’attacco dei competitor allargando la gamma con edizioni limitate e caffè speciali, lanciando sul mercato confezioni con un numero maggiore di capsule, che consentono margini più ampi per poter giocare sulla leva prezzo, e potenziando la distribuzione, sia sui canali fisici che on line. Dall’altro lato i player più attivi nelle capsule compatibili, e con le crescite maggiori, stanno incrementando i loro budget in comunicazione, on line ed off line, per differenziarsi dai tanti player minori, consolidare gli spazi conquistati, ed accrescere le loro quote di mercato.

Produzione, import, export, consumo apparente, di caffè monoporzionato dal 2016 al 2018. Milioni di euro.

Fonte: Competitive Data.

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In questo scenario, già di per sé in rapida evoluzione, sul canale di vendita del dettaglio alimentare, anche le insegne della DO-GDO vogliono giocare da protagoniste, e si stanno ritagliando uno spazio importante nella fascia di prezzo media, a discapito ancora una volta, dei player minori ed indifferenziati. La loro azione però non si limita al solo inserimento a scaffale delle proprie referenze di capsule compatibili, ma guardano anche ai trend più innovativi, cercando di anticipare quelli più promettenti, quali lo sviluppo delle capsule compostabili, svolgendo così un ruolo di “early adopter”. In sostanza il solo fattore prezzo non è più sufficiente per competere con successo sul mercato delle cialde e capsule per caffè. I posizionamenti (e riposizionamenti) dei grandi player stanno spostando la competizione ad un livello più elevato, dove entrano in gioco anche importanti investimenti in comunicazione, packaging, prodotto e, questa volta, non sono più rivolti solo ai sistemi proprietari, ma vengono indirizzati anche alle capsule compatibili.

La produzione di cialde e capsule per caffè, che include anche l’importazione di capsule speciali delle multinazionali estere, cresce del +5,6% a valore nel 2018 attestandosi a 1.258,0 mln di euro. Le esportazioni fanno registrare per la prima volta un calo del -1,8%, riconducibile ad un cambio delle strategie di alcuni player importanti, e la perdita di commesse da parte di altri. Il mercato interno cresce del +8,4%, per un controvalore di 938,0 mln di euro. Per quanto riguarda i canali distributivi, Competitive Data nel suo report raggruppa in tutti i possibili canali in cui il caffè monoporzionato viene commercializzato in due aree di business: Famiglie (GDO-DO, piccolo dettaglio, negozi specializzati, negozi monomarca, door to door, e-commerce, ecc.); Business (uffici, vending, rivenditori e-commerce, Ho.Re.Ca. ecc.). Nel 2018 la crescita è superiore al 10% per entrambe le aree d’affari, ma è soprattutto nell’area Business che vi sono sensibili differenze tra un canale e l’altro: ad una crescita delle vendite tramite e-commerce (+22,7%), ed Horeca (+35,7%), fa da contraltare una flessione dell’OCS-Office Coffee Service tradizionale (-2,0).

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Latte animale vs alternative vegetali L’IFCN (International Farm Comparison Network), organismo nato nel 2000 che oggi coopera con ricercatori di 120 differenti Paesi – in Italia con il Centro Ricerche Produzioni Animali CRPA di Reggio Emilia – nel corso della 20ª edizione della conferenza del settore lattiero-caseario dello scorso giugno a Berlino che ha riunito esperti provenienti da 48 differenti Paesi, ha fatto il punto sull’andamento degli ultimi 20 anni, le prospettive del settore fino al 2040 e ha esplorato i nuovi diversi tipi di latte. Negli ultimi venti anni, la produzione di latte è cresciuta di oltre il 60%, con una domanda in continuo aumento. Il precursore di questo sviluppo è stata l’India, con un incremento di 115 milioni di tonnellate di SCM – Solid Corrected Milk (al 4% di grassi e al 3,3% di proteine). Torsten Hemme, Direttore del IFCN, ha spiegato che quando ha dato il via all’IFCN, nel 2000, questo aumento, che rappresenta circa dieci volte la produzione di latte della Germania, non era immaginabile. Oltre all’India, Paesi come il Brasile, la Cina, gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea hanno incrementato in modo sostanziale la loro produzione di latte. Al contrario, in Paesi come l’Australia, il Giappone e la Russia, la produzione è diminuita. Secondo Michael Mishchenko, partner russo nella rete IFCN, è molto facile distruggere un settore lattiero-caseario, ma molto più difficile è ricostruirlo. Tuttavia, con la crescita della popolazione ed un similare aumento della domanda pro capite fino al 2040, è molto probabile che la domanda aumenti ben più velocemente dell’offerta. La conferenza berlinese si è pure focalizzata sui differenti tipi di latte, con le sfide e la complessità del mercato e le opportunità di sviluppo. Durante le varie sessioni del workshop sono state definite tre principali categorie di latte: fonte (tipologia di animali, latte vegetale, latte sintetico), sistema di produzione (biologico, OMG free, ecc.) e processo di trasformazione. È emerso che tipologie alternative di latte stanno guadagnando popolarità, specialmente nelle regioni del modo più sviluppate, dove consumatori “saturi” stanno domandando nuovi prodotti enfatizzando meno sui provati benefici nutrizionali del latte vaccino. Infine, Andrea Capkovicova, rappresentante della Commissione europea, ha affermato che le vendite di bevande vegetali stanno crescendo molto velocemente, sia in valore, sia in volume, seppure fino ad ora rappresentino solo una piccola porzione del mercato, e nel 2018 nell’UE hanno rappresentato una quota del 4% del volume di vendite di latte vaccino. Stime dei partner della rete IFCN mostrano che i prodotti lattiero-caseari di origine animale sopravvivranno ai tipi di latte “alternativi”. Tuttavia, al fine di dare forma a questo processo, il settore lattiero-caseario deve svilupparsi e fare seri sforzi per fare fronte alle esigenze dei futuri consumatori.

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notizie dal mondo

L’Anuga di Colonia macina nuovi record Si è conclusa lo scorso ottobre la 100ª edizione di Anuga che, con oltre 170.000 visitatori specializzati (+3% rispetto al 2017) da 201 Paesi e circa 7.500 espositori (7.405 nel 2017) da 106 Paesi, ha registrato la partecipazione più folta di sempre. In particolare, quella estera si attesta al 90% fra gli espositori e al 75% fra i visitatori, confermando l’appeal internazionale della manifestazione e la sua leadeship in qualità di principale piattaforma di business del settore dove non solo si fa business, ma si discutono anche le strategie future dell’intera industria alimentare e vengo-

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no presentati programmi e nuove soluzioni per le grandi sfide globali del food. Soddisfazione è stata manifestata da Liz Cramer, ministro dell’industria e del commercio del Paraguay, Paese partner, e da Friedhelm Dornseifer, presidente dell’Associazione tedesca della distribuzione alimentare (BVLH), secondo il quale Anuga 2019 è riuscita ancora una volta a presentare al meglio l’intera varietà dell’industria alimentare, collegando inoltre le future tematiche del settore all’odierno dibattito politico sull’influenza esercitata da produzione, lavorazione e commer-

cializzazione dei prodotti alimentari su ambiente e cambiamento climatico. Fortissima l’attenzione per l’innovazione di un settore, come quello del food & beverage, sempre alla ricerca di soluzioni nuove in grado di soddisfare le mutevoli esigenze e l’evoluzione del gusto dei consumatori. Quest’anno, ad esempio, si vanno imponendo e consolidando trend come un’“alimentazione sana e sostenibile”, ma anche la sostenibilità sta entrando in una nuova dimensione sul mercato alimentare. Fra gli eventi collaterali, la piazza Dehoga della gastronomia si è trasformata ancora una volta nel ritrovo principale di gastronomi, medie aziende, partner e amici di tutta Europa e della Germania. Momenti salienti sono stati, fra gli altri, la prima edizione del dehogadigitalday, il 29° Forum sulla gastronomia di sistema e il calcio d’inizio del concorso “Ottimo! I migliori menù per bambini della Germania”, in collaborazione con il ministro tedesco dell’alimentazione. Altro elemento di successo di questa edizione è stata la forte presenza di buyer e responsabili decisionali del commercio e del foodservice, con la presenza di tutti i principali rappresentanti dei primi 10 commercianti al mondo di generi alimentari e della top 12 tede-


notizie dal mondo

sca, mentre sul versante dei visitatori specializzati è stato registrato, in ambito europeo, un incremento degli arrivi da Gran Bretagna, Paesi Bassi, Polonia e Ucraina, mentre, se portiamo lo sguardo oltre i confini europei, aumenti significativi sono stati rilevati in particolare da Brasile, Giappone, USA e Russia. Quest’anno il salone ha anche generato un nuovo slancio per l’industria alimentare di domani gra-

zie a un ricco programma di congressi ed eventi e a mostre speciali come Anuga Horizon 2050. Il trio di congressi Newtrition X, E-Grocery Congress @Anuga e la Innovation Food Conference (iFood) con i suoi prestigiosi relatori internazionali hanno proposto un’ampia offerta informativa su trend, opportunità di business, nuove tecnologie e digitalizzazione. Anuga, confermandosi provider di conoscenze

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e know how, ha inoltre presentato i trend nuovi e consolidatisi, quali per esempio i surrogati della carne a base vegetale, i prodotti proteici alternativi a base di piselli, fave o insetti e le nuove interpretazioni di prodotti a base di canapa. Tuttavia sono da ricordare anche le tendenze free from, convenience, vegano, bio, halal e kosher. La prossima Anuga si svolgerà dal 9 al 13 ottobre 2021.

FT System passa sotto il controllo di Antares Vision Antares Vision – azienda bresciana specializzata nei processi di protezione dei prodotti durante il loro ciclo di vita attraverso le tecnologie più complete e flessibili al mondo, sia hardware che software, nei sistemi d’ispezione, nelle soluzioni di tracciatura e nella gestione intelligente dei dati per i settori industriali più esigenti come l’alimentare – ha recentemente acquisito il 100% di FT System, società operante in Italia e all’estero specializzata nelle tecnologie per il controllo e l’ispezione nell’imbottigliamento in prevalenza nell’industria beverage. L’accordo segna anche l’inizio di una partnership industriale con Arol. Con questa operazione Antares Vision ha assunto anche il controllo indiretto delle società da quest’ultima controllate in Francia e Stati Uniti e del relativo business svolto dalle divisioni operanti in Messico, Brasile, UK, Spagna, Cina ed India. Fondata nel 1998, FT System è leader nel controllo e ispezione dell’imbottigliamento, in prevalenza nell’industria del beverage, co-

prendo tutte le fasi della lavorazione: controllo dei contenitori, riempimento, tappatura, verifica perdite e pressione, etichettatura, codifica, peso e palettizzazione. Il portafoglio clienti, che conta oltre duemila imprese in 60 Paesi con circa 5.200 macchine installate, include grandi multinazionali produttrici di acqua, soft drink, liquori, birra e vini e OEM (produttori ed integratori di linee di imbottigliamento). La società ha un organico di circa 140 dipendenti. FT System ha fondato la propria crescita investendo nello sviluppo di tecnologie innovative e brevettate come, per esempio, il ROBO QCS, una stazione di controllo di qualità non distruttiva e completamente automatizzata, integrata nella linea di produzione. L’acquisizione di FT System s’inquadra nella strategia di diversificazione dei settori industriali di riferimento perseguita da Antares Vision e riflette la missione del Gruppo di proteggere il prodotto durante l’intero ciclo di vita. FT System permetterà ad Antares Vision di ampliare l’offerta di

prodotto nell’industria del beverage, grazie al patrimonio di knowhow ed expertise detenuto dalla società, di estendere ulteriormente la presenza geografica, acquisendo attività in nuovi paesi (Messico, Cina, UK e Spagna, oltre che USA, Francia, Brasile e India in cui Antares Vision è già presente), di aumentare la penetrazione di mercato, beneficiando della consolidata base clienti e forza commerciale della società, e di sviluppare il cross selling, integrando soluzioni di tracciatura e gestione intelligente dei dati. Nel contesto dell’operazione di acquisizione Antares Vision, FT System e Arol hanno inoltre sottoscritto un accordo volto all’istituzione di una partnership industriale, con il precipuo obiettivo di costruire un vantaggio competitivo sul mercato grazie a un’offerta completa: controllo e ispezione per soddisfare gli standard di qualità; tracciabilità del prodotto lungo la filiera per garantire la trasparenza; gestione intelligente dei dati di produzione per massimizzare l’efficienza.

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La stampa 3D punta al settore dei prodotti vegetali trasformati L’analista di mercato GlobalData rileva che le aziende che operano nel settore delle tecnologie per la stampa 3D, in rapido sviluppo, mostrano interesse per entrare nell’industria alimentare che processa alternative vegetali alla carne. Fino a poco tempo fa parlare di una bistecca di carne prodotta con una stampante tridimensionale poteva sembrare fantascienza, ma oggi non lo è più, e lo stesso potrebbe essere per le alternative vegetali alla carne, sempre più popolari. Per questo, produttori di stampanti in 3D come l’israeliana Redefine Meat e la spagnola Novameat ritengono che la loro tecnologia possa contribuire a migliorare la qualità dei prodotti a base vegetale e accelerarne il processo di produzione, una posizione che ha recentemente incontrato il favore degli investitori delle due società. Al momento, la maggior parte delle aziende che producono surrogati della carne a base vegetale utilizza estrusori che però, generalmente, non consentono di creare prodotti fibrosi o capaci di simulare il muscolo tagliato. Inoltre, spesso devono essere a base di ingredienti come la soia e il glutine di grano, percepiti come non salutari. Secondo i produttori di tecnologie di stampa tridimensionale, invece, utilizzando questo sistema sarebbe possibile utilizzare altri ingredienti più fibrosi, come le proteine ​​del pisello e del riso. Questo potrebbe essere il classico caso di conseguenza imprevista, ossia la soluzione di un problema, grazie a una nuova tecnologia, probabilmente ignorato durante il suo sviluppo.

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Ancora un risultato positivo per il Südback di Stoccarda Si è conclusa con un risultato complessivo positivo la 28ª edizione della fiera specializzata in panetteria e pasticceria più grande della Germania, che ha registrato la partecipazione di circa 37.500 visitatori, a fronte dell’offerta di

710 espositori distribuiti su una superficie di 65.000 m2 lordi che hanno presentato letteralmente tutto il mondo della panificazione – dalle materie prime e l’abbigliamento professionale alla digitalizzazione. Dalla prima edizione nel


Brianza Salumi passa in mano a Rigamonti

Rigamonti, leader mondiale della Bresaola che ha chiuso il 2018 con un fatturato di 130 milioni di euro, continua a crescere e a guardare al futuro. In quest’ottica ha recentemente concluso l’acquisizione di Brianza Salumi, azienda specializzata in prodotti biologici e a basso contenuto di sale, con un fatturato di 14 milioni di euro. L’operazione consentirà a Rigamonti di affiancare alla produzione di Bresaola di qualità un’alta gamma di salumi bio, dalla filiera certificata e con una forte propensione all’export, garantendo la permanenza e la continuità gestionale degli attuali soci, la famiglia fondatrice, Claudio e Giovanni Vismara. Un trend, quello del benessere, che acquista sempre più importanza sulle tavole degli italiani, in particolare per i salumi. Secondo un’indagine Doxa, infatti, tra i nuovi salumi più attesi (diversi dalla Bresaola) spiccano le linee con carni da animali bio (attese da 7 potenziali acquirenti su 10), quelle Light a base di carne bianche come pollo e tacchino (preferite dalla metà del campione) e le linee healthy senza glutine e lattosio (4 su 10).

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1978, la Südback si è gradualmente trasformata in uno dei punti d’incontro di settore principali per la Germania e i Paesi limitrofi, e nel 2019 la nuova suddivisione dei padiglioni, con percorsi più brevi, si è rivelata vincente, come pure ha riscosso consenso il programma del forum a corollario della fiera. Da un sondaggio rappresentativo condotto fra i visitatori risulta che a destare interesse siano stati anzitutto le materie prime e i semilavorati, le tecniche di lavorazione e quelle aziendali, il caffè e le macchine da caffè, seguiti dalle materie prime da coltivazione biologica ed ecosostenibile. Circa la metà dei visitatori della Südback proveniva dai settori della panetteria e della pasticceria; ma sono state registrate delle crescite nel campo della gastronomia e dell’hotelleria. L’alta qualità del pubblico è stata complessivamente soddisfacente: due terzi degli intervistati partecipano alle decisioni di acquisto e approvvigionamento, un terzo addirittura in modo determinante. Oltre la metà dei visitatori ha dichiarato che investirà a breve, nei prossimi sei mesi. La fiera professionale per gli operatori della panificazione e della pasticceria tornerà a Stoccarda dal 17 al 20 ottobre 2020.

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agenda

Continua a crescere il salone della marca del distributore È tutto pronto per la 16ª edizione di MarcabyBolognaFiere, l’appuntamento di riferimento in Italia per il settore della Marca del Distributore organizzato da BolognaFiere in collaborazione con ADM (Associazione Distribuzione Moderna) che si terrà il 15 e 16 gennaio 2020 a Bologna. L’incremento nel numero degli espositori e della superficie espositiva estenderà il lay-out a un padiglione aggiuntivo, a dimostrazione della sempre maggiore attenzione dell’intera business community della Marca del Distributore su un segmento di mercato in grande sviluppo, che rappresenta 1 acquisto su 5 nella distribuzione moderna, fidelizza i consumatori e cresce in assortimento, linee e referenze. Un segmento che rappresenta la vera novità del mercato, rispetto ai prodotti di marca industriale, con ampi spazi di crescita. MarcabyBolognaFiere si caratterizza come piattaforma espositiva di grande visibilità per le aziende espositrici – fra le quali compaiono anche 20 grandi Insegne della Distribuzione Moderna Organizzata che costituiscono il Comitato tecnico-scientifico della manifestazione, coinvolto nella definizione dello sviluppo strategico dell’evento. Lo sviluppo dei prodotti a Marca del Distributore ha registrato, negli ultimi anni, un trend positivo costante, riconfermato anche dalle rilevazioni e analisi del “XV Rapporto

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MarcabyBolognaFiere 2019” (promosso da BolognaFiere, a cura di IRI e Nomisma, con la collaborazione delle principali Insegne associate ad ADM presenti nel Comitato Tecnico-Scientifico della manifestazione), presentato a gennaio 2019. Il Rapporto, che ogni anno viene illustrato nell’ambito dell’even-

to, si è accreditato come indispensabile strumento a disposizione degli operatori italiani e internazionali, interessati a valutare il perimetro commerciale nell’ambito del quale individuare nuove opportunità di business. Coerentemente con la crescente attenzione del mercato verso la MDD, l’edizione 2020 di MarcabyBolognaFiere promuoverà un importante programma di incoming di delegazioni, sviluppato anche in collaborazione con ITA - Italian Tra-

DUE EDIZIONI PER IL SALONE DELLE NUOVE ESIGENZE ALIMENTARI Foodnova – il network delle nuove esigenze alimentari firmato da Italian Exhibition Group (IEG) – dopo 7 anni di successi e sviluppo costante raddoppia, passando dalla cadenza annuale a quella semestrale, affiancando Beer&Food Attraction a Rimini, dal 15 al 18 febbraio 2020, e dal 7 all’11 novembre 2020, a Vicenza, Cosmofood. Il salone, con la sua proposta di domanda e offerta specializzata per le nuove esigenze alimentari, prodotti senza glutine e lattosio e regime vegano, che segnano consumi, anche nel “fuori casa” costantemente in crescita, diviene un tassello strategico per la completezza delle due manifestazioni IEG dedicate all’Horeca. Beer&Food Attraction che anticipa l’apertura della stagione turistica e, fresca di nuovo pay off, si rivolge agli operatori dell’HoReCa presentando le nuove modalità e format di consumo nella ristorazione fuori casa attraverso prodotti food, birre e bevande, tecnologie e arredamento per locali; poi in autunno Cosmofood, manifestazione di riferimento per l’HoReCa nel nord est italiano e vetrina delle eccellenze alimentari del nostro Paese. Con questa operazione IEG intende offrire un’importante opportunità alle aziende di Foodnova, rendendo disponibili qualificate piattaforme di business (32.000 presenze a Rimini e 20.000 a Vicenza nelle ultime edizioni) oltre che arricchire, con l’inserimento del comparto free from, l’offerta delle due manifestazioni, attirando così un sempre maggior numero di operatori professionali.


agenda

de Agency e ICE per favorire il dialogo tra gli espositori e i buyer dei mercati esteri più importanti. Anche per l’edizione 2020 i top retailer internazionali in visita a MarcabyBolognaFiere daranno vita a un’agenda di incontri con i category manager delle più importanti Insegne della DMO nell’ambito del Vip Buyer Programme di MarcabyBolognaFiere. L’edizione 2019 della Fiera si è conclusa registrando la presenza di 746 espositori, di

oltre 10.100 operatori professionali (+7% rispetto al 2018), con un incremento degli operatori esteri del 11% a ulteriore conferma dell’interesse verso i prodotti made in Italy. MarcabyBolognaFiere 2020 conferma, inoltre, l’offerta di momenti di formazione e informazione che daranno vita a un ricco calendario di convegni, dibattiti, seminari e focus di analisi delle principali tendenze espresse dal modern trade nel settore MDD.

La qualità sostenibile protagonista a Parma

Temi di grande attualità e risonanza saranno al centro della 35ª edizione di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione in programma a Parma dall’11 al 14 maggio 2020, quando sotto i riflettori saranno la sostenibilità ambientale e la rinnovata attenzione a eticità, trasparenza e rispetto del territorio da parte della filiera agroalimentare italiana. Saranno presentate le buone pratiche e le soluzioni eco-ambientali già realizzate da alcune aziende e nuovi progetti per rispondere alle esigenze dei consumatori. Contestualmente sarà mappata e valorizzata insieme alla distribuzione nazionale e internazionale l’offerta dell’intera filiera agroalimentare italiana per consolidarne il successo internazionale. Migliaia di nuovi prodotti saranno esposti a Cibus 2020 (a Cibus 2018 furono 1.300) e una apposita guida green guiderà i visitatori alla scoperta dei numerosi prodotti Made in Italy che si distinguono per eco-sostenibilità. Una selezione di questi sarà esposta nell’area del Cibus Innovation Corner.

Ovviamente il tema della sostenibilità sarà declinato e reso leggibile attraverso i vari aspetti che caratterizzano le nostre produzioni, tipiche e non, quali: difesa del territorio e della biodiversità, riduzione del carbon footprint, attenzione agli sprechi e alle opportunità dell’economia circolare, l’uso di packaging completamente riciclabili o compostabili, corretta remunerazione del lavoro sul campo e in fabbrica. A Cibus 2020, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, in collaborazione con Agenzia ICE, si prevedono oltre 3.000 espositori e 80.000 visitatori professionali, di cui circa un terzo proveniente dall’estero. Buona parte delle aziende alimentari italiane ha già confermato la propria partecipazione, anche sulla scia del successo di Cibus Connect dell’aprile 2019. Il tema “competitività e sostenibilità nel rispetto dei consumatori” verrà analizzato anche nel corso degli “Stati Generali dell’Alimentazione”, organizzati a Parma da Federalimentare in contemporanea a Cibus 2020.

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Una fiera “green” coerente alla sensibilità ambientale del quartiere fieristico di Fiere di Parma, all’avanguardia nella sostenibilità sotto ogni aspetto e dotato di un impianto fotovoltaico che ha una potenza complessiva pari a circa 7 MW, che ha consentito una riduzione di emissioni di decine di migliaia di tonnellate di CO2 nell’ambiente. Altro punto cardinale di Cibus 2020 sarà il rapporto tra industria alimentare italiana e Moderna Distribuzione internazionale fisica e on-line, un canale di vendita fondamentale per l’export made in Italy, che sta già confermando la sua presenza a Parma. I rapporti con i grandi retailer esteri si sono costantemente intensificati grazie all’iniziativa “True Italian Taste” organizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Assocamerestero. Una promozione che necessariamente è legata ad attività informative instore per spiegare storia e caratteristiche del food made in Italy che proprio a Cibus ha avuto inizio nel 2014. Da questo punto di vista Cibus si conferma anche nel 2020 punto di riferimento privilegiato per la Grande distribuzione internazionale grazie ai suoi road show, alla piattaforma digitale che assicura rapporti continui con i top buyer, e alla loro presenza qualificata in fiera. Un dialogo che ancora beneficia della grande esperienza semestrale di Expo2015 a Milano, col padiglione Cibus/Federalimentare. Spazio, infine, alle Start Up innovative nel food & beverage ospitate nello “Start Up Lab”, un’area realizzata da Agenzia ICE, Federalimentare e Crédit Agricole. Una cornice che promuove il dialogo su temi quali il futuro del comparto agro-alimentare, le nuove professioni legate al food, e il rapporto tra cibo e modelli di business sostenibili.

industrie alimentari

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Occhi puntati su lavorazione e sicurezza alimentare Il padiglione Expo FoodTec del Fi Europe & Ni (Parigi, 3-5 dicembre 2019) ospita circa 50 espositori che forniscono soluzioni per la lavorazione e il confezionamento e servizi per l’intera filiera e la gestione della sicurezza di ingredienti personalizzati, oltre a una serie di conferenze, organizzate in collaborazione con IUFoST (International Union of Food Science and Technology), dedicate agli ultimi sviluppi tecnologici. All’interno dei Fi Innovation Awards, i premi rico-

nosciuti alle aziende che, con le loro innovazioni, contribuiscono in modo significativo all’intero settore, gli organizzatori hanno creato la categoria Food Tech Innovation Award per le eccellenze nelle soluzioni di processo e confezionamento. Un padiglione è dedicato alle tecnologie innovative per rispondere alla richiesta dei consumatori di elevati standard di qualità e sicurezza alimentare. Oggi, infatti, gli alimenti devono essere freschi, fat-

ti con ingredienti ottenuti da fonti sostenibili ed esenti da conservanti artificiali; allo stesso tempo, i consumatori vogliono convenienza e lunga durata. L’etichetta pulita è diventata la tendenza dominante ed è l’obiettivo delle riformulazioni di prodotto; nei prossimi 3-5 anni, le aziende dovranno dimostrare un’attitudine più intraprendente verso i temi di qualità e sicurezza alimentare. All’Expo FoodTec Pavilion si possono trovare soluzioni per queste sfide.

Sostenibilità e digitalizzazione i temi clou a Colonia La prossima edizione del ProSweets di Colonia – il salone internazionale della fornitura per l’industria dolciaria e degli snack in programma dal 2 al 5 febbraio 2020 – cercherà di fornire soluzioni sostenibili al confezionamento dei prodotti dolciari e degli snack del futuro, con meno plastica, più materie rinnovabili, minor peso della confezione e riciclabilità. Al centro dell’attenzione anche il tema dell’informazione sui prodotti con la digitalizzazione, nuovo valore che riveste un ruolo sempre più importante nel punto vendita. Snack e prodotti dolciari sono i classici articoli on-the-go: vengono acquistati in modo spontaneo e spesso consumati per strada. Qui la praticità dell’imballaggio gioca un ruolo decisivo. Tuttavia questa da sola non basta più: quasi il 70% dei consumatori nazionali già almeno una volta ha ri-

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nunciato all’acquisto di un prodotto perché ritenevano l’imballaggio non sufficientemente sostenibile. Per questo motivo, un tedesco su cinque (19,3%) non lo acquista. A questa conclusione è giunto un sondaggio rappresentativo, pubblicato nel giugno 2019 dall’Istituto tedesco per l’imballaggio (Deutsches Verpackungsinstitut). Di qui alcune catene di vendita al dettaglio sono impegnate in questa tematica e hanno introdotto requisiti di riciclabilità. I produttori di articoli dolciari e snack che vogliono essere un passo avanti rispetto alla concorrenza hanno constatato che la sostenibilità dell’imballaggio è sempre più determinante per il successo nel punto vendita. Soprattutto i produttori di marca perseguono in modo coerente un obiettivo che si riflette in molte delle innovazioni di ProSweets Cologne: meno imballaggio possibile, graduale eliminazione dei

materiali plastici difficili da riciclare e sempre maggiore utilizzo di materiali d’imballaggio alternativi come quelli biodegradabili e a base di carta compostabile. Per soddisfare i crescenti requisiti di sostenibilità degli imballaggi vengono costantemente sviluppate le possibilità di utilizzo della carta. Fra le innovazioni più recenti vi sono ad esempio gli stampi in carta leggera riciclabile al 100% che sostituiscono i blister in plastica. Vengono piegati in diversi modi da una macchina formatrice rotante di ultima generazione. Il principio: un pezzo in cartone ondulato ultraleggero e tagliato per formare il vassoio viene preso dal magazzino dei pezzi grezzi, pressato attraverso la matrice ed estratto dalla macchina come imballaggio finito. Poiché gli stampi possono essere formati completamente senza collanti tramite sem-


Approved Event


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plice incastro, il consumatore può smaltirli senza problemi con la carta vecchia. Da qui giungono direttamente ai centri di trattamento della carta e vengono rimessi in circolazione come carta riciclata. Quella che a prima vista sembra essere l’arte giapponese della piegatura della carta, è il risultato di una stretta collaborazione con gli specialisti dell’impiantistica e dei materiali d’imballaggio. Alla fiera di Colonia, non solo gli imballaggi in carta con certificazione FSC diventano un “vero” prodotto di riciclaggio: verranno presentate pellicole innovative completamente riciclabili o biodegradabili, spesso con le stesse proprietà meccaniche delle tradizionali pellicole laminate PET/PE, che possono essere trasformate direttamente in confezioni singole e multiple su macchine confezionatrici a sacchetti tubolari. Che la carta sia nel coperchio o nella pellicola inferiore, in sacchetti tubolari o confezioni porzionate, su tutta la superficie, strisce nascoste o con finestrelle create in modo individuale e tagliate con il laser – il segmento dei materiali compo-

siti sostenibili cresce così come la varietà delle opzioni delle attrezzature. E anche per l’economico confezionamento ad avvolgimento di cioccolato, caramelle dure e morbide e gomme da masticare è disponibile ormai un’ampia gamma di soluzioni di pellicole a base di carta. Qui i materiali ottenuti da materie prime rinnovabili mostrano i loro punti di forza, in quanto riducono la percentuale di plastica nel materiale composito. In particolare, nell’ambito della mostra speciale Packaging “la funzione incontra il design” Micha Goes, amministratore delegato dell’agenzia di design Pacoon, insieme al suo team, presenterà concetti per il futuro, con particolare attenzione agli approcci nei settori rifiuti, rinnovamento, rimozione e riciclo. Come detto, un altro tema al centro dell’attenzione sarà quello della digitalizzazione, in particolare nella mostra speciale di ProSweets Cologne sotto il motto “Extended Packaging”, che illustrerà le potenzialità delle tecnologie capaci d’interazione, basate su codici digitali che hanno il potenziale di

trasformare gli imballaggi in multitalenti, come Digimarc, un codice invisibile all’occhio umano applicato all’intera confezione – una sorta di filigrana con la quale non solo il Global Trade Item Number (insieme d’indicatori del prodotto per lo scambio globale) può essere criptato o la procedura alla cassa può essere accelerata. Infatti è anche possibile un collegamento ai social media. Il mondo reale e quello digitale si fondono nel punto vendita, semplicemente puntando la fotocamera dello smartphone in qualsiasi punto della confezione. La ricetta, il valore nutrizionale o i riferimenti agli allergeni sono altrettanto visualizzabili, così come offerte, giochi a premi o coupon. Al ProSweets, che si terrà come al solito contestualmente al salone internazionale di snack e prodotti dolciari ISM, i temi principali del settore verranno discussi allo Speakers Corner, il podio centrale per le presentazioni, mentre il premio ISM Packaging Award promosso da ProSweets Cologne sarà nuovamente assegnato all’imballaggio più innovativo.

A PARIGI SI PLASMA IL FUTURO DELLA PANIFICAZIONE E PASTICCERIA Nel mondo in rapida evoluzione di oggi cambiano le abitudini dei consumatori. Indipendentemente dal settore, quindi, le aziende devono anticipare i cambiamenti adattandosi sia alle esigenze del mercato che a quelle degli acquirenti. La panetteria-pasticceria non fa eccezione e, sia a livello artigianale che industriale, prossimità del cliente, tracciabilità, materie prime naturali, diversificazione dei prodotti, digitalizzazione dei servizi e comunicazione sono solo alcune delle variabili da tenere in considerazione. A trend e sfide del prossimo futuro

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cercherà di dare risposte la prossima edizione di Europain, il salone della panificazione, della pasticceria, gelateria, cioccolateria e settore dolciario in programma dall’11 al 14 gennaio 2020 al centro espositivo Porte de Versailles di Parigi, con un’ampia gamma di soluzioni innovative e idee concrete, informazioni pratiche e utili e fonti di ispirazione per tutti gli attori del settore. Il salone, ridisegnato completamente per garantire maggiore efficienza, consentirà di ottimizzare la visita, grazie a informazioni pratiche e concrete, e di trovare una fonte di ispirazione per immaginare e innovare.


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ISM: il salone di Colonia festeggia 50 anni di dolcezza Dal 2 al 5 febbraio 2020 Colonia ospiterà la 50ª edizione di ISM, il principale salone mondiale dei prodotti dolciari e snack che festeggia il suo giubileo con la mostra speciale “ISM 1971 – 50 Sweet Years” e premiando gli espositori che non hanno mancato neanche un’edizione. Lo straordinario livello delle iscrizioni dimostra che molte aziende non intendono perdersi questa edizione: oltre il 90% della superficie della scorsa edizione è già stata assegnata e numerosi player internazionali hanno confermato la propria presenza. Tuttavia ISM 2020 non vuole solo guardare al passato, ma anzi presentare i temi trend del futuro in aree speciali ed eventi ad hoc. Ad esempio l’area New Snacks sarà suddivisa in Trand Snacks e Natural Snacks. Trend Snacks ospiterà leccornie come jerky, prodotti vegani di tendenza, snack a base di frutta e verdura, smoothies e snack energizzanti, mentre Natural Snack sarà dedicata a prodotti senza additivi, prodotti grezzi, tè e caffè, e il tema del cioccolato Bean2Bar sarà affrontato in un padiglione apposito all’interno di Natural Snacks. Nel padiglione 5.2 sarà alloggiato anche il Trend Court ISM con Start-up Area, Sweet Trends ed Expert Stage. Una novità di quest’anno è la Social Media Startup Challenge, dove le startup potranno presentare il proprio progetto commerciale sui canali di comunicazione di ISM con un video della durata di 60 secondi. La votazione online del miglior progetto avverrà sulla pagina Facebook di ISM, che sarà lanciata a fine autunno. La startup che registrerà il maggior

numero di interazioni (like, condivisioni, commenti) vincerà una consulenza ad opera dell’Istituto Tecnico Centrale dell’Industria Dolciaria Tedesca (ZDS). Inoltre, il 5 febbraio 2020 si svolgerà per la prima volta nell’ambito di ISM il Karrieretag per l’industria e il mercato dei prodotti dolciari. foodcareers@ism si rivolge a giovani professionisti, studenti e diplomati di vari indirizzi e ad allievi delle scuole professionali. Chi entra nel mondo del lavoro o desidera cambiare impiego potrà conoscere potenziali datori di lavoro ed esplorare le opportunità offerte dal settore e dagli istituti di formazione. Aziende e specialisti di HR incon-

treranno a loro volta candidati motivati a lavorare per loro in futuro. Infine, nell’ambito della “New Product Showcase” una mostra speciale proporrà le novità del settore dei prodotti dolciari e degli snack. Fra tutte le novità candidate una giuria tecnica indipendente composta da scienziati ed esperti dell’industria e del commercio selezionerà le tre migliori innovazioni di ISM 2020 e il vincitore dell’ISM Packaging Award promosso da ProSweets Cologne. Anche nel 2020 in contemporanea a ISM si svolgerà ProSweets Cologne, il Salone internazionale per le subforniture dell’industria dolciaria e degli snack.

Cresce ancora il Biofach di Norimberga Torna dal 12 al 15 febbraio 2020 il Biofach, Salone Leader Mondiale degli Alimenti Biologici di Norimberga, con un’edizione ancora più grande: sono infatti attesi 3.500 espositori di circa 100 Paesi, distribuiti su una superficie estesa a due ulteriori padiglioni, mentre i visitatori professionali del salone e del Vivaness – Salone Internazionale della Cosmesi Naturale che si svolge contemporaneamente – sono stati 51.488 nel 2019. Anche questo ingrandisce la sua offerta, con i 300 espositori attualmente attesi per la sua 14ª edizione. Ogni anno il Biofach presenta il bio a 360° nei suoi vasti mondi tematici. Fra questi è irrinunciabi-

le “Conoscere e Imparare”. Ne fanno parte, oltre al Congresso, al quale sono attesi anche questa volta 8.000 partecipanti in circa 150 singoli appuntamenti e dove saranno illustrati gli effetti positivi dei metodi biologici, anche gli incontri “Generazione Futuro” e “Initiative & NGOs Network Hub”. Nel 2020 festeggia invece il suo debutto l’incontro “Acqua: la base della vita è in pericolo?”, tema di stringente attualità. Anche nella prossima edizione del Biofach il Fachhandelstreff offre ampio spazio a temi come lo sviluppo comune di modelli commerciali innovativi o di approcci di soluzione per le sfide del presente. I visitatori professionali alla ricerca di nuovi prodotti e ispirazio-

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ni entusiasmanti troveranno tutto questo allo stand novità del salone del biologico. Circa 550 sono le novità annunciate e qui presentate dagli espositori. Nell’ambito dei Best New Product Awards i visitatori professionali presenti possono votare direttamente allo Stand novità quello che ai loro occhi è il prodotto più innovativo e interessante. Fa parte del mondo tematico Novità e Trend anche lo stand collettivo per giovani aziende innovative, ossia le “newcomer tedesche”, promosso dal Ministero Federa-

le dell’Economia e dell’Energia. Ha per titolo “Innovation made in Germany” e vi si presentano al pubblico specializzato 25 newcomer e start-up. Il Pianeta Olio d’oliva, il Pianeta Vino e il Pianeta Vegano fanno invece parte del mondo tematico Vivere e Scoprire. Oltre alle presentazioni di prodotti vi avranno luogo, come di consueto sulle rispettive superfici, le degustazioni e un programma collaterale specialistico, con le ambite premiazioni del concorso vinicolo internazionale e quello sull’olio d’oliva.

Parigi, vetrina internazionale dei formaggi Dal 23 al 26 febbraio 2020 si terrà al salone espositivo Porte de Versailles di Parigi la 16a edizione del Salon du Fromage et des Produits Laitiers, appuntamento internazionale dei formaggi e dei prodotti lattiero caseari di qualità esclusivamente dedicato agli operatori che riunirà circa 280 espositori (produttori, fabbricanti di attrezzature per il commercio, servizi) e 8.000 compratori provenienti da tutto il mondo. Il Salon du Fromage et des Produits Laitiers svela i risultati di un’indagine barometrica condotta nel giugno 2019 tra i rivenditori di formaggi francesi e i visitatori della fiera da cui si evince che i primi godono di una situazione positiva in Francia, visto che il 69% dichiara un fatturato in crescita nel 2018 e il 77% ritiene che aumenterà nei prossimi due anni. Delle prospettive molto soddisfacenti che li incoraggiano a diversificarsi, innovare e proporre delle novità conser-

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vando quel lato umano così caro alla professione: il 60 % dei rivenditori di formaggi rinnova frequentemente la propria offerta, il 58% organizza degli eventi nei propri punti vendita (vs 48% nel 2015), il 47% propone delle creazioni origi-

nali e il 24% un’offerta non alimentare. Inoltre, i rivenditori di formaggi sono sempre più connessi, soprattutto attraverso Facebook e Instagram, considerati strumenti di comunicazione che permettono loro di restare connessi con i loro clienti, fidelizzarli e invogliarli a entrare in negozio. Per quanto riguarda le tendenze di consumo in Francia, il formaggio è oltralpe una grande storia d’amore di tutti i giorni, come principe del pasto, aperitivo o anche regalo speciale per gli amici, e i consumatori sempre più informati sulla qualità e le tecniche di produzione, mentre cresce l’interesse per i formaggi internazionali. I francesi apprezzano infatti la diversità e amano scoprire dei formaggi internazionali: il 44% dei clienti richiede dei prodotti non proposti in commercio, soprattutto formaggi italiani, britannici, svizzeri o spagnoli. Al Salon du Fromage et des Produis Laitiers sono anche previsti numerosi eventi collaterali con atelier d’abbinamenti insoliti e a un’offerta di succhi di frutta, marmellate o miele.

Cambio di date per la prossima edizione di Asia Fruit Logistica

La prima fiera asiatica di prodotti freschi si svolgerà presso l’AsiaWorld-Expo di Hong Kong dal 23 al 25 settembre 2020, tre settimane dopo il solito per soddisfare i requisiti di spazio di un importante evento organizzato dalle autorità locali all’inizio di settembre nel centro espositivo e offrire un ampio intervallo di tempo fra le due manifestazioni. Nel 2021 si tornerà invece

alle date originali nella prima settimana di settembre. Oltre 12.000 visitatori professionali del settore di alta qualità provenienti da tutto il mondo hanno sfruttato l’opportunità di incontrare e fare affari con oltre 800 espositori provenienti da oltre 40 Paesi all’edizione 2019 di Asia Fruit Logistica, tenutosi lo scorso settembre.


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Si trasferisce a Barcellona il Seafood Expo Dopo 28 edizioni cambia sede il più grande salone commerciale dedicato al settore della pesca organizzato da Diversified Communications, che dal 27 al 29 aprile 2021 si terrà a Barcellona anziché a Bruxelles. La decisione è il risultato di ampie ricerche di mercato basate sul feedback degli espositori e dei partecipanti nel corso degli anni e di una valutazione delle principali de-

Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali D3A

On-line

stinazioni in Europa. La solida offerta alberghiera di Barcellona offrirà a partecipanti ed espositori l’opportunità di investimenti di valore e una struttura più ampia e moderna in grado di promuovere una crescita a lungo termine. Inoltre, Barcellona è una destinazione internazionale e un importante hub per il pesce in Europa, oltre a proporre una varietà di ristoranti, rinomate attrazioni culturali, mercati, attività all’aper-

to e una vivace vita notturna. Ogni anno Seafood Expo Global/Seafood Processing Global continua a battere record in termini di presenza totale e spazio espositivo. La scorsa edizione ha ospitato oltre 29.000 acquirenti e fornitori di pesce provenienti da tutto il mondo, con oltre 2.000 aziende espositrici, rendendolo l’evento il più grande e di maggior successo nella storia della fiera.

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calendario IN ITALIA 15-16 GENNAIO 2020 - MarcabyBologna Fiere - Mostra-convegno sulla marca commerciale - Bologna - www.marca.bolognafiere.it 18-22 GENNAIO 2020 - Sigep - Salone int. di gelateria, pasticceria, panificazione e caffè - Rimini - www.sigep.it 29 GENNAIO-1° FEBBRAIO 2020 - Fieragricola - Salone int. dell’agricoltura e della zootecnia - Verona - www.fieragricola.it 15-18 FEBBRAIO 2020 - Beer&Food Attraction - Salone int. della birra e alimenti - Rimini - www.beerattraction.it 15-18 FEBBRAIO 2020 - FoodNova - Salone int. dei nuovi alimenti - Rimini - www.foodnova.eu 1-3 APRILE 2020 - B/Open - Salone int. del biologico - Verona www.b-opentrade.com 17-19 APRILE 2020 - Cosmofarma - Salone int. della nutricosmetica - Bologna - www.cosmofarma.com 19-22 APRILE 2020 - Vinitaly - Salone int. del vino - Verona - www. vinitaly.com 5-7 MAGGIO 2020 - Macfrut - Salone int. dell’ortofrutta - Rimini www.macfrut.com 11-14 MAGGIO 2020 - Cibus - Salone int. dell’alimentazione Parma - www.cibus.it 26-28 MAGGIO 2020 - SPS Italia - Salone int. dell’automazione Parma - www.spsitalia.it 26-28 MAGGIO 2020 - Packaging Première - Salone int. del packaging di lusso - Milano - www.packagingpremiere.it 7-11 NOVEMBRE 2020 - Cosmofood - Salone int. dell’Ho.Re.Ca Vicenza - www.cosmofood.it 4-7 MAGGIO 2021 - Ipack-Ima - Salone int. imballaggio e confezionamento - Milano - www.ipackima.com 4-7 MAGGIO 2021 - The innovation Alliance - Salone int. per la meccanica alimentare - Milano - www.theinnovationalliance.it 4-7 MAGGIO 2021 - Meat Tech - Salone int. della carne e dei piatti pronti - Milano - www.ipackima.com/it/pages/meattech 17-20 MAGGIO 2021 - TuttoFood - Salone int. dell’alimentazione Milano - www.tuttofood.it

ALL’ESTERO 28-29 NOVEMBRE 2019 - Convegno int. sulla scienza degli alimenti - Kuala Lumpur (Malesia) - www.foodtech.madridge.com 3-4 DICEMBRE 2019 - Conferenza europea sulle bioplastiche Berlino (Germania) - www.european-bioplastics.org 3-5 DICEMBRE 2019 - Food ingredients Europe - Salone int. degli ingredienti alimentari - Parigi (Francia) - www.figlobal.com 9-11 DICEMBRE 2019 - Pacprocess MEA - Salone int. dell’imballaggio - Cairo (Egitto) - www.pacprocess-mea.com 10-11 DICEMBRE 2019 - Conferenza AMI Plastics - Conferenza int. degli imballaggi flessibili - Berlino (Germania) - www.ami. international 11-14 GENNAIO 2020 - Europain - Salone int. dei prodotti da forno, pasticceria e cioccolato - Parigi (Francia) - www.europain.com 2-5 FEBBRAIO 2020 - ISM+ProSweets - Salone int. dell’industria dolciaria - Colonia (Germania) - www.prosweets.com

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In rosso, le manifestazioni alle quali potete trovare le nostre riviste in distribuzione 5-7 FEBBRAIO 2020 - Fruit Logistica - Salone mondiale dell’ortofrutta - Berlino (Germania) - www.fruitlogistica.it 12-15 FEBBRAIO 2020 - Biofach - Salone int. del biologico – Norimberga (Germania) - www.biofach.de 16-20 FEBBRAIO 2020 - Gulfood - Salone dei prodotti alimentari Dubai (Emirati Arabi) - www.gulfood.com 23-26 FEBBRAIO 2020 - Salon du Fromage et des Produits Laitiers - Salone int. del lattiero caseario - Parigi (Francia) - www. salon-fromage.com 10-12 MARZO 2020 - CFIA - Salone int. dell’industria alimentare Rennes (Francia) - cfiaexpo.com 26-29 MARZO 2020 - Ibaktech - Salone int. dell’industria dei prodotti da forno e dolciari - Istanbul (Turchia) - www.ibaktech.com 20-23 APRILE 2020 - Alimentaria - Salone int. dell’alimentazione Barcellona (Spagna) - www.alimentaria.com 5-9 MAGGIO 2020 - Metpack - Salone int. degli imballaggi metallici - Essen (Germania) - www.metpack.de 7-13 MAGGIO 2020 - Interpack - Salone mondiale dell’imballaggio - Düsseldorf (Germania) - www.interpack.com 26-28 MAGGIO 2020 - Anutec Brazil - Salone int. dell’industria alimentare - Curitiba (Brasile) - www.anutecbrazil.com.br/en/ 26-30 MAGGIO 2020 - Thaifex-Anuga Asia - Bangkok (Thailandia) - Salone int. Food & beverage e della ristorazione - www.thaifexanuga.com/en 17-20 GIUGNO 2020 - ProPak Asia - Salone int. dell’industria alimentare e imballaggio - Bangkok (Thailandia) - www.propakasia. com 12-15 LUGLIO 2020 - IFT - Mostra convegno dei tecnologi alimentari - Chicago (Usa) - www.ift.org 23-25 SETTEMBRE 2020 - AsiaWorld Expo - Salone int. dell’ortofrutta - Hong Kong - www.asiafruitlogistica.com 6-9 OTTOBRE 2020 - Alimentaria FoodTech - Salone int. dell’industria alimentare - Barcellona (Spagna) - www. alimentariafoodtech.com 18-22 OTTOBRE 2020 - Sial - Salone int. dell’alimentazione - Parigi (Francia) - www.sialparis.com 3-5 NOVEMBRE 2020 – Gulfood Manufacturing - Salone int. dell’industria alimentare - Dubai (Emirati Arabi) - www. gulfoodmanufacturing.com 23-26 NOVEMBRE 2020 - All4Pack - Salone int. dell’imballaggio Parigi (Francia) - www.all4pack.com 23-26 MARZO 2021 - Anuga FoodTec - Salone int. dell’industria alimentare - Colonia (Germania) - www.anugafoodtec.com 27-29 APRILE 2021 - Seafood Expo Global - Salone int. della pesca - Barcellona (Spagna) - www.seafoodexpo.com 18-21 MAGGIO 2021 - Hispack - Salone int. dell’industria alimentare e imballaggio - Barcellona (Spagna) - www.hispack.com 28-30 SETTEMBRE 2021 - FachPack - Salone int. dell’imballaggio Norimberga (Germania) - www.fachpack.de 24-28 OTTOBRE 2021 - Iba - Salone mondiale di panificazione e pasticceria - Monaco (Germania) - www.iba.de


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Qualità EVALUATION TECHNOLOGIES FOR FOOD QUALITY (Tecnologie di valutazione per la qualità alimentare) J. Zhong - X. Wang - XXII + 860 pag. illustrato - Edito da Woodhead Publishing - Elsevier (The Officers’ Mess Business Centre www.elsevier.com/books-and-journals) - Brossurato 2019 - Prezzo 225,42 € - ISBN: 9780128142172

Stiamo vivendo l’era della qualità alimentare in cui in prezzo e il marchio dei prodotti dipendono dalla loro qualità. In termini pratici la qualità alimentare può essere definita come “l’idoneità al consumo”, vale a dire che è rappresentata dalle caratteristiche accettabili ai consumatori. Essa è una caratteristica importante degli alimenti e decisiva per sicurezza alimentare e nutrizione. Comprende fattori esterni come l’aspetto (dimensioni, forma, colore, lucentezza e omogeneità), consistenza e flavor (sapore e odore), e fattori interni, come la composizione chimica, caratteristiche fisiche e microrganismi. Fra questi fattori, alcuni, come l’aspetto, sono osservabili o percepibili, mentre altre caratteristiche, come la composizione chimica, richiedono l’impiego di strumenti analitici. Il testo, che si propone di riassumere e stimare le tecnologie di valutazione della qualità alimentare, si suddivide in 5 parti: la prima, intitolata “Tecnologie di valutazione sensoriale della qualità alimentare”, introduce principalmente metodi che utilizzano naso, lingua e occhio elettronici. In questa sezio-

industrie alimentari

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ne, la tecnica sensoriale che si avvale dei sensi umani non viene considerata perché già ampiamente discussa in altre opere. La seconda parte “Tecnologie di analisi chimica della qualità alimentare” descrive soprattutto tecnologie di valutazione come i metodi chimici di base, tecniche che usano raggi ultravioletti, nel visibile o infrarossi, tecnica Raman, spettroscopia ad assorbimento atomico, spettroscopia ad emissione atomica, spettroscopia con risonanza magnetica nucleare, gascromatografia, cromatografia liquida ad alte prestazioni, elettroforesi capillare ad alte prestazioni, elettroforesi, cromatografia con fluido supercritico, spettrometria di massa, ecc. La terza parte “Tecnologie di analisi fisica per la qualità alimentare” si occupa dell’analisi delle proprietà fisiche degli alimenti. Ne sono tipici esempi analizzatori della texture, tecniche reologiche, la spettroscopia a fluorescenza, la tecnica della diffusione dinamica della luce, la tecnica tribologica, la diffrazione a raggi X, la misurazione delle proprietà dielettriche, ecc. La quarta sezione “Tecnologie

di biologia molecolare per la qualità alimentare” analizza in particolare le applicazioni recenti della biologia molecolare declinate allo studio di questo parametro, come le tecniche con chip genetico, con sonde di acido nucleico, i test immunologici, ecc. La quinta parte, infine, “Micro/ nanotecnologie per la qualità alimentare” analizza principalmente le ultime applicazioni di queste tecniche per studiare la qualità degli alimenti. Ne sono esempi la tecnica microfluidica, la microscopia a trasmissione elettronica, i metodi che fanno uso di sensori elettrochimici o di nanoparticelle. Il testo propone in ogni capitolo principi fondamentali, procedure operative di base, vantaggi e limitazioni, tecnologie di recente sviluppo, ultimi progressi nell’applicazione a diversi tipi di alimenti, compendio e previsione delle tecnologie di valutazione per offrire al lettore un quadro completo della materia.


L’ORIGINE, L’EVOLUZIONE E LE RAGIONI

DI UN SUCCESSO PLANETARIO 512 pag € 70,00 € 33,99 formato iPad http://shop.chiriottieditori.it info@chiriottieditori.it Tel. 0121 378147 Il volume, unico nel suo genere, si rivolge a studiosi, tecnici e operatori, ma, più in generale, a tutti i curiosi che intendono conoscere e approfondire l’origine e l’evoluzione di un settore fortemente strategico per l’economia italiana e forte propulsore del Made in Italy. Il testo è scritto in una forma colloquiale e non si rivolge solo agli specialisti della materia e a quelli che lo diventeranno, ma anche a chi semplicemente voglia capire l’origine e l’evoluzione nella storia delle diverse sfaccettature che contraddistinguono il mercato alimentare odierno. Indice 1 - La pasta: un prodotto senza tempo Produzione, tecnologia, immagine. 2 - L’evoluzione nel settore lattiero-caseario 3 - L’innovazione nel processo di vinificazione 4 - La cultura dell’innovazione nel settore viti-vinicolo 5 - Il pomodoro è colto? L’evoluzione nel settore conserviero 6 - L’evoluzione delle conserve animali 7 - Le evoluzioni più significative delle tecnologie alimentari: i processi 8 - Viaggio lungo l’alimentazione e le piramidi alimentari 9 - Il packaging 10 - Oggetto, prodotto, merce: il packaging trasforma l’alimento

DATI PER LA SPEDIZIONE nome ditta/ente via città prov. tel. e - mail

11 - Alla ricerca della funzionalità: un nuovo anello nella scala evolutiva 12 - L’evoluzione del controllo igienico e microbiologico nell’industria alimentare 13 - Evoluzione nella presenza e nel controllo degli infestanti 14 - L’evoluzione della sanificazione: dalle prime esperienze alle soluzioni attuali 15 - Dai test organolettici al marketing sensoriale 16 - Il consumatore: dal prodotto al messaggio verso la genomica della mente 17 - L’eco-innovazione nell’industria alimentare 18 - Evoluzione europea del rischio alimentare 19 - L’evoluzione del diritto alimentare: l’informazione del consumatore 20 - Prospettive di ricerca e sviluppo per l’industria alimentare italiana

Scegliamo di pagare l’importo € Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa Bonifico bancario IBAN IT66U0306930757100000011983 C.C. postale n. 10846103 intestato a Chirotti Editori srl - Pinerolo Contrassegno al postino, solo per l’Italia Carta di credito:

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Ai sensi dell’Art 11 della Legge 675/96 ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento ed alla comunicazione degli stessi

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Soprattutto in noi adulti la ragazza simbolo produce dei sentimenti contrastanti che spesso non ci convincono: probabilmente un rapido confronto con dei coetanei potrebbe risolvere i sospetti. Aguzza l’ingegno e trova le differenze.

La pagina del Presidente di Sebastiano Porretta

20 agosto 2018 caro diario, oggi ho deciso di non andare a scuola e di rimanere seduta davanti al Parlamento per chiedere al governo del mio Paese di rispettare gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico. 8 settembre 2018 caro diario, oggi sono a Bruxelles di fronte al Parlamento europeo per partecipare alla manifestazione Rice & Climate Change nella speranza che il mondo si renda conto che il tempo è scaduto. 3 novembre 2018 caro diario, oggi è uscito il mio libro “La casa in fiamme” scritto con altre ragazze; spero che in tanti lo leggano per conoscere la mia preoccupazione. 4 dicembre 2018 caro diario, oggi sono a Katowice in Polonia e sto partecipando a un vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per cercare di spiegare perché sono così preoccupata per il futuro.

20 agosto 1975 caro diario, oggi non sono andato a scuola perché è agosto, però sono andato in piscina con Fabio e Franz e abbiamo urinato per vedere se è vero che l’acqua si colora di rosso: non è vero.

8 settembre 1976 caro diario, oggi nell’ora di scienze abbiamo preso Carlo Achilli e l’abbiamo usato come ariete per sfondare la porta della classe; la professoressa Flaccavento si è molto arrabbiata, ma noi abbiamo detto che si trattava di un’esercitazione per la sicurezza. Si è rotto il vetro, ma per fortuna nessuno si è fatto male: siamo stati sospesi per tre giorni. 3 novembre 1977 caro diario, oggi nell’ora di ginnastica abbiamo dato fuoco alle scarpe di Franco Mori che dopo la lezione non riusciva più a infilarle pensando di aver preso una doppia storta alle caviglie. 4 dicembre 1977 caro diario, oggi in classe abbiamo fatto finta di aver avvertito una scossa di terremoto e siamo scesi in cortile di corsa. La professoressa Cobianchi si è accorta dello scherzo solo quando ha visto che eravamo l’unica classe della scuola nel cortile: il compito in classe però non si poteva più recuperare per mancanza di tempo.


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4 dicembre 2019

Prossime attività Vi presentiamo di seguito le prossime attività in programma. Corso di formazione Origine e provenienza dei prodotti alimentari e degli ingredienti: applicazione del Regolamento 775/2018 2 dicembre 2019 CremonaFiere Programma Orario: 9,30-17,30 - Analisi dei termini rilevanti - Le norme in tema di origine e provenienza: indicazioni obbligatorie e facoltative - Forme e modalità della dichiarazione di origine - esempi e casi pratici - L’ingrediente primario – esempi - Modalità di espressione delle nuove diciture obbligatorie - Norme transitorie - Casi di studio - Aspetti sanzionatori Docente: Avv. A. Ambanelli, Studio legale in Parma Corso di formazione Il sistema HACCP a) Applicazione completa del sistema b) Approfondimenti e nuovi sistemi di prevenzione e di sicurezza c) Impostazione del food safety plan 3-4 dicembre 2019 CremonaFiere Orario: 9,30-17,30 3 dicembre 2019 Conoscenza e Applicazioni del sistema - Gli step operativi, la loro conoscenza e applicazione - Analisi dei pericoli - Definizione dei CCP e dei limiti critici. L’importanza del monitoraggio - Non conformità e azioni correttive - Corretta predisposizione dei PRP (Prerequisite Programs OPRP (Operational Prerequisite Programs) - Lavoro di gruppo: identificazione dei pericoli e definizione dei limiti critici in una produzione

Approfondimenti e nuovi sistemi di prevenzione - Impostazione del food safety plan - Il concetto di monitoraggio ambientale - Regole base per la costruzione di un food safety plan - I principi dei nuovi sistemi di revisione e miglioramento - Predisposizione di un piano di controllo analitico basato sulla valutazione del rischio - Integrazione dei sistemi per la food defense e la sicurezza alimentare - Simulazione di un audit: caso studio - Soddisfazione dei pre-requisiti igienici: regole ed esempi pratici per una corretta attuazione delle GMP - Adozione ed implementazione dei nuovi sistemi per la tutela dei consumatori: TACCP: Threat Assessment - Critical Control Point - RACCP: Risk Assessment and Critical Control Point - VACCP: Vulnerability Assessment and Critical Control Point Docente: Luca Guercio, esperto nell’assistenza professionale in ambito di verifica della conformità dei sistemi HACCP Corso di formazione Alimenti e benessere: stato dell’arte e prospettive Milano, 10 dicembre 2019 Programma Orario: 9-13, 14-17 Mattino - Il ruolo dell’alimentazione nel mantenimento della salute - Classificazione dei prodotti alimentari con proprietà “salutistica” - I prodotti contenenti botanicals - I claim nutrizionali/salutistici e le norme Europee Pomeriggio - Efficacia degli alimenti funzionali e altri prodotti del “benessere” - Sicurezza di ingredienti e alimenti funzionali - Contaminazioni, adulterazioni e contraffazioni Docenti: prof.ssa Patrizia Restani e dr.ssa Chiara Di Lorenzo, Dip. Scienze Farmacologiche e Biomolecolari, Università degli Studi di Milano

Per il programma completo e le modalità di iscrizione: www.aita-nazionale.it

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Soluzioni per la validazione dei processi di pastorizzazione UHT e HTST La pastorizzazione è un processo termico regolamentato che permette di sterilizzare cibi e bevande come latte, succo di frutta, condimenti e yogurt, assicurandosi che mantengano il loro sapore e che siano conservabili per un certo tempo sugli scaffali. Questa tecnica è atta a distruggere tutte le forme patogene e la maggior parte di quelle vegetative, dei microrganismi presenti nell’alimento e a disattivarne gli enzimi. Questa tecnica di conservazione sfrutta la combinazione tempo–temperatura. In base alle caratteristiche del prodotto e al livello di contaminazione iniziale, si sceglie il tipo di pastorizzazione più adatta. Nell’industria alimentare e lattiero-casearia si utilizzano attualmente due tipologie di pastorizzazione: - Pastorizzazione UHT (UltraHigh Temperature), dove il prodotto (in genere alimenti liquidi come latte, polpa di pomodori e succhi di frutta) viene sottoposto a temperature di 130°-150°C per 0,5-1,0 secondi.

- HTST (High Temperature Short Time): dove il prodotto viene sottoposto a una temperatura di 72°C per circa 15 secondi. I processi di pastorizzazione devono essere validati secondo le normative vigenti al fine di renderli sicuri, efficaci ed ottimizzati. Per effettuare la validazione di un processo di pastorizzazione UHT o HTST bisogna fare diverse considerazioni: identificare correttamente la posizione dei punti critici è di fondamentale importanza e una delle maggiori sfide è il posizionamento dei dispositivi di misurazione. Fasinternational, che da 40 anni fornisce prodotti e servizi per garantire e implementare l’efficienza operativa di processi produttivi, suggerisce di utilizzare per questa applicazione il datalogger wireless TrackSense Pro di ELLAB, azienda Danese leader nella fornitura di sistemi per il monitoraggio e la documentazione dei processi termici di sterilizzazione, pastorizzazione e liofilizzazione.

Il datalogger wireless TrackSense Pro è un sistema multicanale senza paragoni in termini di precisione, prestazioni e versatilità. Si può collegare al modulo SKY per la comunicazione dei dati in tempo reale. L’utilizzo del sistema E-Val Pro di ELLAB con sensori a Termocoppia è possibile ma sconsigliato, poiché può rivelarsi difficile posizionare strategicamente i sensori all’interno di serbatoi di grandi dimensioni utilizzati nel processo di pastorizzazione. Per ulteriori informazioni: www. fasint.it.

Scheda di Associazione Anno 2020 Cognome.............................................. Nome................................................ Ente o Società................................................................................................. Settore merceologico di attività........................................................................ Indirizzo presso il quale desidera ricevere la rivista e le comunicazioni AITA Abitazione

Ufficio

Via..................................................................................... N° civico.............. Cap................. Città........................................................... Prov.....................

Autorizzo l'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 31/12/96 N. 675 per l'esercizio delle attività dell'Associazione e per il raggiungimento delle finalità previste dallo Statuto.

Data.............................................. Firma........................................................ Socio Sostenitore € 600,00 Socio Professional Member € 120,00 Socio Ordinario € 100,00 Socio Neolaureato o Dottorando € 50,00 (Anno di Laurea.....) Socio Studente € 30,00

Tel......................................................... Fax.................................................... E-mail...................................................................................................................

Riservato alla segreteria

Ricevuta N°............................................ Data.............................................................. La quota può essere inviata mediante: Sede di .................................................. Pagamento con............................................. 1. assegno circolare o bancario intestato AITA 2. bonifico sul c.c. B.ca N° 000011226171 B.ca-Intesa San Paolo Ag. 20, Milano - CAB 09498 ABI 03069 Intesa Sanpaolo Milano Socio Nuovo Rinnovo IT76H0306909606100000119660 - cod. swift: BCITITMM cod. iban: IT89A0306909498000011226171 3. vaglia postale 4. carta di credito ....................................n°....................................... scadenza.................................... nome del titolare.............................................. firma........................................ Segreteria: Via Luigi Mangiagalli, 5 - 20133 Milano - Tel 02 2365506 Fax 02 2365015 - E-Mail: aita-nazionale@aita-nazionale.it - http://www.aita-nazionale.it - Codice Fiscale: 80192570150 - Partita IVA: 05896220158 industrie alimentari - lviii (2019) - novembre


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Ingredienti alimentari per un mercato in continua evoluzione Con un’esperienza trentennale consolidata, la RI.FRA è un partner commerciale qualificato e affidabile capace di soddisfare le richieste di mercato dell’industria alimentare. Fondata nel 1986, è impegnata nella fornitura di materie prime e confezionamento di prodotti destinati a differenti comparti del settore alimentare. Prodotti certificati qualitativamente nel rispetto del consumatore e dell’ambiente. La RI.FRA. è un’azienda di riferimento nel food ingredients per i settori quali panificazione, pasticceria, gelateria e bevande, offrendo una vasta gamma di additivi, coadiuvanti tecnologici, prodotti chimici, estratti, semilavorati, coloranti e aromi naturali. Gli estratti naturali e gli ingredienti coloranti sono alcuni dei prodotti green presenti nel catalogo della RI.FRA., da riportare in etichetta senza la classica codifica “E” secondo le Linee Guida Europee del 2015 (coloring foodstuff). Tra i settori storici dell’azienda si annovera la sezione dedicata all’industria dei beverage, con prodotti ed ingredienti funzionali per la stabilizzazione del colore, dolcificazione e miglioramento della struttura di succhi di frutta, soft drink, sharbat, bevande calde e fredde, bevande per sportivi. Novità produttive e tecnologiche anche nel settore panificazione. Enzimi naturalmente presenti nelle farine sono alcuni dei prodotti forniti dalla RI.FRA per soddisfare gli addetti ai lavori del settore bakery. Soluzioni enzimatiche tailor made, importanti per realizzare un prodotto che risponda alle di-

verse esigenze produttive e tecnologiche. La RI.FRA è certificata ISO 9001 ed ha aggiornato le procedure secondo la nuova versione 2015. È inoltre certificata BIO secondo Reg. CE n° 834/2007. Ha sede a Marsala (TP) con magazzini, uffici e mezzi di trasporto propri. Oltre al deposito preesistente di Gioia Tauro (RC), da quest’anno, per migliorare la logistica di distribuzione territoriale, ha ampliato gli spazi aziendali acquistando un capannone a Pero (MI). Si avvale inoltre della collaborazione di una partecipata, la MOU srl con sede in Pero (MI), specializzata nella produzione di integratori alimentari, polveri, compresse, capsule ecc. Da qualche anno è stata inaugurata una nuova divisione che si occupa di Pest Control, con cui riusciamo a servire, tramite una rete mi mezzi e collaboratori, buo-

na parte del mezzogiorno. I nostri servizi comprendono attività di prevenzione e lotta contro gli infestanti, sia di derrate alimentari che di ambienti urbani su tutto il territorio nazionale. Qualità, sicurezza alimentare, innovazione e sostenibilità sono i valori che condividiamo con il mondo agroalimentare, sui quali continueremo a puntare per il futuro. Tutte le informazioni sul sito www.rifrasrl.eu

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110 SOCI SOSTENITORI

ADEA SRL

CERTIQUALITY

DANISCO ITALY S.P.A.

Via Baden Powell 5 - 21052 Busto Arsizio

Via G. Giardino 4 - 20123 Milano

Tel. 0331 341949

Via Piero Gobetti 2/C

Tel. 02 806917.1

AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE S.R.L.

Via Calabria 31 - 20158 Milano

CFT S.P.A.

Tel. 02 92629912

Via Paradigna 94/a - 43122 Parma

DI LEO S.P.A.

Tel. 0521 277111

Tel. 02 40261 AGROQUALITÀ

Viale C. Pavese 305 - 00144 Roma Tel. 06 54228675

Via di Casal Boccone 118 - 00137 Roma Tel. 06 39931

ZI Jesce, ss 271 km 51,260

CHIMAB S.P.A.

75100 Matera

Via C. Colombo 34

Tel. 0835 330486

35011 Campodarsego (PD) Tel. 049 9201496

ALMAVIVA

20063 Cernusco s/Naviglio (MI)

CHIRIOTTI EDITORI S.R.L.

Viale Rimembranza 60

DIESSECHEM S.R.L. Via Meucci 61/B - 20128 Milano Tel. 02 26305484

10064 Pinerolo (TO) - Tel. 0121 393127

ECOLAB S.R.L.

CHR. HANSEN ITALIA S.P.A.

Via Trento 26 - 20871 Vimercate (MB)

Via I Maggio 81 - 20049 Concorezzo (MB)

Via Quintino Sella 3/A

Tel. 039 60501

Tel. 039 6042263 - Fax 039 647918

43126 Parma - Tel. 0521 497211

EIGENMANN & VERONELLI

CHRISTEYNS

Via della Mosa 6

FOOD HYGIENE Srl

20017 Rho (MI) - Tel. 02 93539.1

BAIOCCO S.R.L.

BAULI S.P.A.

Via Verdi 31 - 37060 Castel d’Azzano (VR) Tel. 045 8288311

Via Aldo Moro, 30 20060 Pessano con Bornago (MI)

EPTA NORD

Tel. 02 99765220

Via Padova, 58 - 35026 Conselve (PD)

20037 Paderno Dugnano (MI)

COMAX EUROPE S.R.L.

Tel. 049 9500766

Tel. 02 99050404

Via Lodovico Settala 3 - 20124 Milano (MI)

BARENTZ SERVICE S.P.A. Via privata Goito 8

CARE FOOD S.R.L.

Via U. Foscolo 8/a - 20081 Abbiategrasso (MI)

CONSORZIO CASALASCO DEL POMODORO

Strada Provinciale 32

Tel. 02 94608677

26036 Rivarolo del Re (CR)

CAREMOLI SPA

Tel. 0375 536211

Via E. Majorana 10 20834 Nova Milanese (MB) Tel. 0362 364567

CSQA CERTIFICAZIONI S.R.L.

Via S. Gaetano 74 - 36016 Thiene (VI) Tel. 0445 313011

CAVANNA S.P.A.

Via Matteotti 104 - 28077 Prato Sesia (NO)

CSI S.P.A.

Viale Lombardia 20 - 20021 Bollate (MI) Tel. 02 38330.1

Tel. 0163 829111

industrie alimentari

Tel. 02 29511173

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FASINTERNATIONAL S.R.L. Via Selvanesco 75/77 - 20142 Milano Tel. 02 3491751 FAVERO ANTONIO S.R.L. Via Gramogne 60-63 - 35127 Padova Tel. 049 644855 G. MARIANI & C. S.P.A. Via Badia 20 - 25060 Cellatica (BS) Tel. 030 316112


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GNT ITALIA S.R.L.

MOFIN S.R.L.

SEALED AIR SRL

Via Pier Carlo Cadoppi 4

Via P. Custodi 12 - 28100 Novara

Via Trento 7 -

42100 Reggio Emilia

Tel. 0321 36396

20017 Passirana di Rho (MI) - Tel. 02 93321

NEOTRON S.R.L. -

SISTAL SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE

ANALISI CHIMICHE

Sicurezza Alimentare,

E TECNOLOGIE ALIMENTARI

E ASSISTENZE TECNICHE

Ambientale e sul Lavoro

c/o Dipartimento di Scienze degli Alimenti,

Stradello Aggazzotti 104 - 41100 Modena

Via della Fotografia 91 - Roma

Università degli Studi della Tuscia

Tel. 059 461711

Via S. Camillo de Lellis - 01100 Viterbo

Tel. 0522 271026 GRUPPO MAURIZI SRL

Tel. 06 7840919

OPTIMA S.R.L.

HI-FOOD S.P.A.

Via Gaggio 72

Parco Area delle Scienze

47832 Casarola S. Clemente (RN)

(Campus Università) pad. 27

Tel. 0541 859411

43124 Parma - Tel. 0521 1686611 IBERCHEM ITALIA S.R.L.

Via del Commercio 2 20832 Desio (MB) - Tel. 0362 331568

PARMALAT S.P.A. Via Grassi 22/26 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521 8081 - Fax 0521 808322 PRODOTTI

Tel. 0761 357494 SOGEGROSS S.p.A.

Lungotorrente Secca 3/A 16163 GENOVA Tel. 010 8335.1 SOREMARTEC ITALIA S.R.L. Piazza Ferrero 1 - 12051 Alba (CN) Tel. 0173 3131

INTERNATIONAL FLAVORS &

GIANNI SRL

FRAGRANCES I.F.F. ITALIA S.R.L.

Via Quintiliano 30 - 20138 Milano

SPIRAX SARCO

Via F.lli Cervi 13 - 20090 Trezzano S/N (MI)

Tel. 02 5097220

Via per Cinisello 18

Tel. 02 484721

PURATOS ITALIA S.P.A.

20834 Nova M.se (MI) - Tel. 0362 49171

KIWA-CERMET ITALIA

Via Lumière Fratelli 37/A

STILSANO

Via Cadriano 23

43122 Parma (PR)

Via Vanvitelli 1/A

40057 Cadriano - Granarolo E. (BO)

Tel. 0521 16021

30016 Jesolo (VE)

R-BIOPHARM ITALIA

TESTO SPA

L’ENOTECNICA SRL

Via Morandi 10

Via F.lli Rosselli 3/2

Divisione Fast Ingredients

20077 Melegnano

20019 Settimo M.se (MI)

Strada Canelli, 63

Tel. 02 98233330

Tel. 02/335191

RI.FRA. srl

VELP SCIENTIFICA S.R.L.

C/da Misilla 259, Marsala (TP)

Via Stazione 16 - 20040 Usmate (MI)

Tel. 0923 756020

Tel. 039 628811

Via XXV Aprile 25

SAI Global Italia Srl

XYLEM S.R.L.

20097 S. Donato M.se (MI)

C.so Montevecchio 38 - 10129 Torino

Via G. Rossini 1/a

Tel. 02 51712373

Tel. 011 5165700

20020 Lainate (MI) - Tel. 02 9003581

Tel. 051 764811

14049 Nizza Monferrato (AT) Tel. 0141 721686 METRO ITALIA CASH & CARRY SPA

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Indice inserzionisti ABtech Expo - Rimini www.abtechexpo.it................................. ott. Aerzen Italia - Milano www.aerzen.com..................................... giu. Alba&Teknoservice - Villafranca Padovana www.albaequipment.it............................. 67 Albrigi - Stallavena di G. www.albrigi.it.............................................. 29 Ammeraal Beltech - Minerbio www.ammeraalbeltech.com.................. ott. Andina Pack - Bogotà (CO) www.andipack.com.................................. ott. Anutec - New Delhi (IND) www.anutecindia.com............................ apr. Arcoplastica - Andezeno www.arcoplastica.it................................. ott. Arol - Canelli www.arol.com ........................................... 43 Asia Fruit Logistica - Hong Kong (CHN) www.asiafruitlogistica.com ........ lug./ago. B&R Automazione - Passirana www.br-automation.com....................... giu. Bondani - Noceto www.bondani.it........................................ ott. Brambati - Codevilla www.brambati.it..................................... ott. Bühler - Segrate www.buhlergroup.com........................... ott. Ceia - Viciomaggio www.ceia.net.............................................. 63 Chiriotti Editori - Pinerolo www.chiriottieditori.it................ 79-89-105 Cibustec - Parma www.cibustec.com.................................. set. Colombo - Oggiono www.colombopietro.it.............................. 21 Comek - Castiglione delle S. www.comek.it..............................................25 Corno Pallets - Saluzzo www.cornopallets.it . ............................. dic. Delfin - Settimo T.se www.delfinvacuums.com . ...................... 61 Dip. Scienze Agrarie A.A. - Ancona www.univpm.it........................................ 101 Dolzan - Galliera Veneta www.dolzan.com..................................... ott. Ebara Pumps Europe - Gambellara www.ebaraeurope.com............................ 23

Econorma - San Vendemiano www.econorma.com............................... ott. Elmiti - Avigliana www.elmiti.com....................................... ott. Emirates-Skycargo - Dubai (UAE) www.skycargo.com/emiratesfresh............. 1 Enercon Industries Aylesburybucks (GB) www.enercon-industries.it ................... ott. Eurofins Chemical Control - Cuneo www.eurofins.it................................... cop. 3 Fi Europe - Paris (F) www.fi-europe.eu.................................... set. Firex - Sedico www.firex.it ............................................ gen. Fispal Tecnologia - São Paulo (BR) www.fispaltecnologia.com.br................ dic. Fives Syleps - Lonate Pozzolo www.syleps.com........................................ 65 FoodExecutive.com www.foodexecutive.it.............................. 83 Fristam Pumpen - Amburgo (D) www.fristam.de........................................ ott. Fruit Logistica - Berlin (D) www.fruitlogistica.de.............................. dic. Fuchs Lubrificanti Buttigliera d’Asti www.fuchslubrificanti.it.........................feb. Geartec - Legnano www.geartec.it . ........................................ 75 Gulfood Manufacturing - Dubai (UAE) www.gulfoodmanufacturing.com. lug./ago. Ibie - Las Vegas (USA) www.ibie2019.com................................ gen. IcoGuanti - Genova www.icoguanti.it........................................ 73 Igus - Robbiate www.igus.it.......................................... cop. 4 Ing. A. Rossi - Parma www.ingarossi.com................................. ott. Interroll - Rho www.interroll.it........................................ ott. Ipack Ima - Rho www.ipackima.com................................... 93 Ishida Europe - Birmingham (GB) www.ishidaeurope.com............................ 53 Isi Plast - Correggio www.isifood.com . ................................. nov.

Italo Danioni - Milano www.danioni.it .......................................... 57 Italvibras - Fiorano Modenese www.italvibras.it.........................................45 Itech Italia - Lainate www.itech.eu............................................. ott. Klüber Lubrification Italia S. Giuliano M.se www.klueber.com.................................... ott. Konica Minolta - Cinisello B. www.konicaminolta.eu . ........................ dic. Lawer - Cossato www.lawerunica.com............................. ott. Lic Packaging - Verolanuova www.licpackaging.com............................. 51 LMD - Lissone www.lamiaditta.eu................................... ott. Mapei - Milano www.mapei.it............................................ ott. Marking Products - Settimo T.se www.marking.it........................................ ott. MCM Massa - Pianezza www.mcmmassa.it ................................. set. MCT Alimentare San Donato Milanese www.mctalimentare.com/milano........ mar. Meat Tech - Milano www.meat-tech.it.................................... ott. Megadyne - Mathi www.megadynegroup.com................... nov. Microwave Technology - Modena www.microwave.it...................................feb. Minebea Intec Italy - Nova M.se www.minebea-intec.com....................... dic. Mix - Cavezzo www.mixitaly.com..................................... 35 Montenegro - Brugherio www.montenegrosrl.it............................ set. Multivac - Corsico www.multivac.com.................................. set. Nimax - Bologna www.nimax.it............................................ set. Normicom - Gessate www.normicom.it.................................... ott. Opessi - Milano www.opessi.it............................................. 25 ParmaControls - Parma www.parmacontrols.it.............................. 31

PCB Piezotronics - Treviolo www.pcb.com............................................. 41 Perten Instruments Italia - Roma www.perten.it ......................................... ott. Powtech - Norimberga (D) www.powtech.de.................................... mar. Prosweets - Köln (D) www.prosweets.com............................. 103 R-Biopharm - Melegnano www.r-biopharm.com ........................... ott. Rivestimenti Speciali - Varese www.rivestimentispeciali.it..................... 77 Rondo - Schio www.rondo-online.com.......................... set. Sanovo Tecnhonology Italia Montecchio P. www.sanovogroup.com............................ 17 Sarp - Castelfranco Veneto www.sarp.it . .............................................. 55 Save - Verona www.exposave.com................................ set. Sealed Air - Passirana di Rho www.sealedair.com................................. ott. Selmi - Santa Vittoria D’Alba www.selmi-group.it................................. set. Sigep - Rimini www.sigep.it............................................... 97 Sirec - Colorno www.sirec.it.............................................. set. Sollich - Bad Salzuflen (D) www.sollich.com..................................... ott. SPS IPC Drives - Parma www.spsitalia.it....................................... mar. Sulzer - Casalecchio di Reno www.sulzer.com....................................... dic. Tecno 3 - Corneliano www.tecno-3.it .................................. cop. 1 Ulma Packaging Gragnano Trebbiense www.ulmapackaging.it........................... ott. Urschel - Castagnole delle Lanze www.urschel.com.................................... ott. Wirfly - Alonte www.wirfly.com........................................... 2 Wolhfarth - Sordio www.wolhfarth.it................................ cop. 2 Zuffellato Technologies - Ferrara www.trackanyfood.com........................... 47

Aziende citate ABB - www.abb.com...............................................................70 Alfa Laval - www.alfalava.com..............................................33 Antares Vision - www.antaresvision.com..........................91 Axor Ocrim - www.axor-italia.com......................................18 B&R Automazione Industriale ww.br-automation.com....................................................45 Bruno Wolhfarth - www.wolhfarth.eu................................30 Cepi - www.cepisilos.com/it.................................................18 Cognex - www.cognex.com/it-it..........................................38 De Danieli - www.dedanieli.com..........................................20 Dynamech Engineers www.dynamechengineers.com.......................................20 E&S Food Technologies www.esfoodtechnologies.com........................................18 Ebara - www.ebaraeurope.com............................................26 Economode - www.economodefood.com.........................16 Exner - www.e-p-e.com.........................................................46 Fabcon - www.fabcon-india.com.........................................22 FT System - www.ftsystem.com...........................................91

industrie alimentari

- lviii (2019) - novembre

Futamura - www.futamuragroup.com................................56 Gerhard Schubert - www.schubert.group..........................36 HRS Process Systems Limited - www.hrsasia.co.in.........22 Igus - www.igus.it....................................................................31 JFM - www.jfm.co.in...............................................................18 Jinan Hiwell Machinery www.hiwellmachinery.com..............................................24 Key Technology - www.key.net............................................32 KHS - www.khs.com...............................................................56 Latini Hohberger Dhimantec - www.latiniusa.com.........16 Midwest Food Technology www.midwestfoodtechnology.com...............................15 Minebea Intec - www.minebea-intec.com......................... 27 Nord Drivesystem - in Italia: Nord Motoriduttori www.nord.com.................................................................... 44 Nord Motoriduttori - www.nord.com................................. 44 OctoFrost - www.octofrost.com........................................... 19 PCB Piezotronics - www.pcb.com....................................... 46 PND - www.pndsrl.it .............................................................. 18

Rivestimenti Speciali - www.rivestimentispeciali.it......... 67 Sancassiano - www.sancassiano.com.................................. 18 Sandorè - www.sandore.com................................................ 18 Sarp - www.sarp.it.................................................................... 18 Senzani - www.senzani.com.................................................. 37 Shanghai Precise Packaging - www.cn-pls.com............... 22 Siddhivinayak Agri Processing - www.svagri.co.in........... 24 Sirec - www.sirec.it.................................................................. 66 STM Industrial Electronics www.stm-products.com.................................................... 18 Suzhou Hengyuan Food Machinery www.ahhengyuan.en.alibaba.com.................................. 20 Tecalit - www.tecalit.it............................................................19 Tecno 3 - www.tecno-3.it .....................................................28 TecnoAlimenti - www.tecnoalimenti.com..........................72 ViscoTec Dosiertechnik - www.viscotec.de.......................34 Weltec Biopower - www.weltec-biopower.de.................68 Zuffellato Technologies - www.zuffellato.com.................42


EUROFINS CHEMICAL CONTROL un centro di ricerca e analisi al servizio delle aziende del settore alimentare. Fondato nel 1979, è entrato a far parte del GRUPPO EUROFINS nel 2006 PRINCIPALI RICERCHE E SERVIZI DI ANALISI • Aspetti nutrizionali e Studi di Shelf-life (stabilità dei prodotti nel tempo) • Analisi degli additivi e di parametri qualitativi e caratteristici • Analisi dei residui di contaminanti (fitofarmaci, micotossine, metalli pesanti, PCB, diossine, residui di medicinali veterinari, ormoni, IPA, contaminanti di processo, ecc.) • Analisi Microbiologiche e Filth test (determinazione impurità solide e ricerca cause infestazione) • Analisi allergeni (ELISA, PCR, analisi chimiche) • Analisi OGM e identificazione specie/varietà mediante analisi del DNA • Analisi sugli imballaggi alimentari (food packaging) • Studi di messa a punto di nuovi metodi e/o indici analitici • Autenticità degli alimenti mediante analisi isotopica, metodi di screening e analisi del DNA • Test analitico-sensoriali (FREE-WAY) CONSULENZE PRINCIPALI • Assistenza nella messa a punto di nuovi prodotti e/o processi produttivi • Assistenza nella soluzione di problemi di processo che influiscono sulla Qualità e/o sulla Sicurezza alimentare

dei prodotti • Assistenza nella validazione di nuovi impianti produttivi • Attività di consulenza in materia di etichettatura e assistenza tecnico-legislativa • Assistenza nelle controversie con fornitori, clienti o laboratori ufficiali di revisione PRINCIPALI AUTORIZZAZIONI, CERTIFICAZIONI E RICONOSCIMENTI • LABORATORIO ACCREDITATO ACCREDIA n° 0490 in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 per l’esecuzione delle prove, il cui elenco è pubblicato sul sito www.accredia.it • REGIONE PIEMONTE: Laboratorio abilitato (n. di registrazione 14) ad effettuare prove analitiche relative all’autocontrollo • MINISTERO DELLA SANITA’ GIAPPONESE: Riconoscimento del laboratorio ad eseguire analisi su prodotti e bevande destinate all’esportazione (Laboratorio N. 216) • Iscrizione nell’elenco dei laboratori consigliati dall’AIC per la determinazione del glutine negli alimenti • LABORATORIO CERTIFICATO QS per controllo di residui in frutta, verdura, patate • ALTRI RICONOSCIMENTI/AUTORIZZAZIONI: sono indicati sul sito www.eurofins.it.


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Tel. 039 59 06 1

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