MARZO/APRILE 2019
ANNO 48 - N. 280
INDUSTRIE
BEVANDE
Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 2/2019 - IP - ISSN 0390-0541
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Fiere - Brau Beviale, Norimberga vetrina top per l’industria delle bevande Microbirrifici - Lavabottiglie automatizzata - Nuova generazione di soffiatrici per contenitori in PET - La ricetta per avere successo nel mercato delle bevande - Contributo per la salute del pianeta - Impianti di pastorizzazione - Impianti di sanificazione - Riempimento fusti inox - Monoblocco isobarico per birra - Gamma di analizzatori da banco e in linea - Etichettatrice automatica - Riempimento di bevande in lattina - Etichettatrice compatta - Soluzione di raffreddamento integrato - Nuovo concetto di processo nell’etichettatura - Linee complete - Generatore di vapore - Etichettatrici lineari adesive - Etichettatrici per alte produzioni China Brew China Beverage, confermato il ruolo di fiera leader del settore in Asia - Filling line “high-speed” - Avvolgipallet automatica a braccio rotante - Riempimento elettropneumatico - Impianti per microbirrifici - Riempitrice lineare a pistoni - Riempimento asettico - Sleeveratrice automatica - Riempimento ultra-clean per bevande sensibili - Microbirrificio con serbatoio combinato - Riempimento a caldo - Etichettatrice con colla a freddo - Concentratori per succhi - Monoblocco soffiatriceetichettatrice-riempitrice-tappatrice - Riempimento a gravità a livello Riempimento asettico a freddo - Linea per il riempimento di lattine - Tunnel di pastorizzazione - Monoblocco sciacquatrice-riempitrice-tappatrice Riempitrice in asettico per cartoni - Microbirrifici Macchine strumenti - Flessibilità, qualità e affidabilità - Codifica per lattine su linee ad alta velocità - Macchina per il lavaggio delle bottiglie in vetro di recupero - Velocità, efficienza e qualità - Soluzioni per la miscelazione di polveri e liquidi - Digitalizzazione nel mondo della birra - Flessibilità nel processo di pastorizzazione - Linea completa per la lavorazione della frutta con semi Contenitori tappi - Il ciclo di vita di una lattina in acciaio per bevande Mercati positivi per i tappi a vite di alluminio - Continua l’espansione del mercato europeo degli imballaggi in vetro - Huel “ready to drink” nutrizione completa “on the go”
MARZO/APRILE 2019 anno 48 - n. 280
ARTICOLI 3. Determinazione di alcuni metalli pesanti presenti nella filiera della birra artigianale S. Buiatti - M. Guglielmotti F. Tubaro - P. Passaghe
CONTENTS 3. Evaluation of heavy metals contamination in craft beer production S. Buiatti - M. Guglielmotti F. Tubaro - P. Passaghe
Prodotti - Alto Rilievo, Segnana lancia una nuova linea di grappe “Riserva” Linea Bio e vellutate biologiche - Gamma rinnovata nel pack e nei principali gusti - Nuova immagine per un caffè d’eccellenza Ricerca applicata - Composizione fenolica dei vini a contatto con diverse tipologie di legno di rovere - Determinazione dell’autenticità dei vini con il profilo degli zuccheri - Fermentazione di birra, vino e sidro con lieviti non convenzionali - Effetto biologico del campo magnetico sulla fermentazione del vino - Impatto dell’invecchiamento in bottiglia sull’acidità volatile dei vini rossi Mercati consumi - Vino italiano: export 2018 con contrazione dei volumi e valore in crescita - La grappa italiana va avanti - L’innovazione dei caffè RTD - L’Europa domina l’innovazione nella birra artigianale - La crescita dei vini confezionati in lattina - Aumentano i consumi e la produzione mondiale di tè - Cresce in Europa il mercato online del vino
DEPARTMENTS
Notizie dal mondo - A Rimini successo per gli appuntamenti per la filiera birra e beverage - Successo per il 25° ProWein - Cantina Tramin: salgono le vendite dell’alta gamma - Anche nel 2018 Amorim Cork si conferma azienda leader nel nostro Paese - Stock acquisisce distillerie Franciacorta - Crescita, innovazione e mecenatismo per lo storico brand siciliano - Brandy St≠ock 84 Gran Riserva 20Y - Competenze tecniche più ampie nel settore del PET - Cantina Valpantena si consolida e investe in nuovi brand - 36° Premio Alambicco d’Oro - Un progetto nato dall’amore per la terra e i grandi vini
12 EXHIBITIONS (BRAU BEVIALE - CHINA BREW CHINA BEVERAGE)
Agenda - Vinitaly: il giro del mondo nel bicchiere - TuttoWine: area tematica dentro TuttoFood - Incontro internazionale sull’innovazione vitivinicola Automazione, digitale e software fra i trend di SPS Italia - Vinexpo Bordeaux 2019 prepara il futuro - Undici eventi sotto un solo tetto - Innovazioni tecnologiche, stato attuale e tendenze future del PET - Calendario
50 APPLIED RESEARCH
Recensione libri
78 BOOKS
Le aziende
80 ADVERTISERS’ LIST & COMPANIES’ ADDRESS
36 MACHINES & EQUIPMENT 42 CONTAINERS & CLOSURES 48 PRODUCTS 54 MARKETING 64 NEWS 72 AGENDA
Bimestrale - ISSN 0390-0541 March/April 2019 Year 48 nr. 280
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birra
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Determinazione di alcuni metalli pesanti presenti nella filiera della birra artigianale Evaluation of heavy metals contamination in craft beer production
• PAROLE CHIAVE birra artigianale, metalli pesanti, materie prime, filiera di produzione della birra, ICPMS • KEYWORDS craft beer, heavy metals, raw materials, brewing process, ICP-MS
• RIASSUNTO
• SUMMARY
È stata condotta una valutazione della presenza di metalli pesanti nella filiera della birra artigianale, al fine di ampliare la conoscenza riguardo questi contaminanti in un settore in forte crescita. Per la valutazione sono stati presi in considerazione tre microbirrifici del Friuli-Venezia Giulia, presso i quali sono stati effettuati campionamenti sulle materie prime, sui prodotti intermedi, sui sottoprodotti di lavorazione ed infine sul prodotto finito. Per effettuare un confronto con le birre del commercio, sono state campionate 30 birre industriali provenienti da diversi paesi europei. L’analisi è stata condotta tramite ICP-MS (Inductively Coupled Plasma – Mass Spectrometry) seguendo le metodiche ufficiali. Dai risultati si evidenzia che la filiera della birra artigianale è soggetta ad un basso livello di contaminazione di metalli pesanti, paragonabile alle produzioni di birra industriali.
The quantity of heavy metals contamination in craft beer production was evaluated. The aim of the work was to acquire better knowledge about this production, which has been largely spreading over past years. For the evaluation three micro-breweries of Friuli-Venezia Giulia were considered. Samples were taken during the whole production process i.e. raw materials, intermediate products, production by-products and finished beer. Also 30 commercial beers were analyzed, to highlight differences between craft and industrial beer production. The analysis was carried out by ICP-MS (Inductively Coupled Plasma – Mass Spectrometry) following official methods. Obtained results highlighted that craft beer production has low levels of heavy metals contamination, comparable to industrial beer production.
S. Buiatti1 - M. Guglielmotti1* F. Tubaro1 - P. Passaghe1 1 Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali, Università degli Studi di Udine Via Sondrio 2/A - Udine *email: manfrediguglielmotti@hotmail.it
industrie delle bevande
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Introduzione La ricerca scientifica da anni si focalizza sulla sicurezza d’uso degli alimenti, la cosiddetta food safety. Anche il consumatore è sempre più attento agli aspetti salutistici legati all’alimentazione. Questa attenzione per la salute ha portato ad un aumento della richiesta di prodotti artigianali, che vengono percepiti dal consumatore come più genuini, buoni e salutari rispetto ai prodotti industriali. Questo aspetto ha quindi in parte contribuito al notevole successo riscosso negli ultimi anni dalle birre artigianali, un mercato in continua espansione (Garavaglia e Swinnen, 2018). L’artigianalità del prodotto però, contrariamente a quanto percepito dal consumatore, non ne garantisce una migliore qualità o sicurezza a priori. L’industria infatti spesso attua un sistema di controllo della qualità molto scrupoloso, garantendo un monitoraggio frequente e costante della food safety. Il produttore artigianale invece spesso non può disporre di un’analoga efficienza nel controllo qualità. I campioni sono stati prelevati da tre microbirrifici del Friuli-Venezia Giulia: Birrificio A, Birrificio B e Birrificio C. Per monitorare l’intera filiera si è proceduto analizzando le materie prime utilizzate (malto, acqua, luppolo e lievito), il prodotto intermedio (mosto freddo), il prodotto finito (birra) e i sottoprodotti della lavorazione (trub a caldo e trebbie). Per ogni birrificio si è monitorata la produzione di una birra: Bock (birra doppio malto) nel Birrificio A, Pils nel Birrifico B e Vienna (birra ambrata) nel Birrificio C. Per il confronto sono state analizzate 30 birre industriali: 7 italiane, 7 tedesche, 5 austriache, 6 belghe e 5 britanniche. I metalli oggetto d’anali-
industrie delle bevande
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si sono stati piombo, cadmio, zinco, cromo, rame e nichel. Piombo e cadmio sono metalli considerati tossici a qualsiasi concentrazione, mentre zinco, cromo, rame e nichel sono essenziali in piccole quantità, ma provocano disfunzioni metaboliche se assunti in eccesso. La JECFA (Joint FAO/WHO Expert Comittee on Food Additives) ha sviluppato e stabilito dei principi per la valutazione della sicurezza delle sostanze chimiche negli alimenti, definendo valori precisi come TDI, PMTDI e PTWI (OMS, 1987). Il TDI (Tolerable Daily Intake) indica la quantità di sostanza che può venire assunta giornalmente senza rappresentare rischi per la salute, ed è espresso in mg per kg di peso corporeo (mg/kg di p.c.). Il PMTDI (Provisional Maximum Tolerable Daily Intake) viene usato per sostanze che non hanno proprietà cumulative e indica il limite massimo tollerabile di assunzione giornaliera, espresso anch’esso in mg/kg di p.c. Nel caso di nutrienti essenziali entro certe quantità, il limite inferiore del PMTDI indica il loro quantitativo essenziale. Per sostanze che hanno proprietà cumulative viene utilizzato il PTWI (Provisional Tolerable Weekly Intake), valore che indica il limite massimo tollerabile di assunzione settimanale espresso in mg/ kg di p.c. Per PMTDI e PTWI il termine Provisional indica che non vi sono dati tossicologici adeguati a che consentano una stima definitiva e rappresentano quindi un’indicazione provvisoria. Il mercurio non è stato determinato in quanto non vi sono dati bibliografici a supporto della sua presenza nella filiera della birra. Zinco: nel corpo umano è indispensabile nell’azione di alcuni enzimi, tuttavia una sua eccessiva assunzione può provocare sintomi
quali nausea, vomito, diarrea, febbre ed apatia (Fischer et al., 1984). L’OMS ha fissato un PMTDI pari a 0,3-1 mg/kg di p.c. (OMS, 1982). Rame: svolge un ruolo chiave nell’organismo umano, legato a diverse metalloproteine nelle quali svolge sia un’azione strutturale che catalitica. Sintomi di una sua carenza sono anemia, scarsa pigmentazione dei capelli ed infertilità. Se assunto in quantità eccessive può portare dolori addominali, nausea, vomito, diarrea ed in casi estremi alla morte. Un avvelenamento cronico può causare cirrosi epatica. Il rame possiede un PMTDI pari a 0,5 mg/kg di p.c. (OMS, 1982). Cromo: trivalente è essenziale per l’organismo umano ed è accumulato principalmente in reni e fegato. Possiede una bassa tossicità, in quanto se in eccesso viene facilmente espulso dall’organismo tramite le urine. Sulla base di sperimentazioni condotte su animali, l’EFSA nel 2014 ha fissato per il cromo trivalente un TDI pari a 0,3 mg/kg di p.c. (EFSA, 2014). Il cromo esavalente è invece un composto fortemente tossico per l’uomo, con effetti genotossici e cancerogeni. È presente in minore quantità in natura rispetto al cromo trivalente, ma è utilizzato per uso industriale con diverse applicazioni, rappresentando quindi un pericolo soprattutto per i lavoratori addetti alla sua manipolazione. Nei cibi tutto il cromo presente è in forma di cromo trivalente, e solo basse concentrazioni di cromo esavalente sono state riscontrate nell’acqua per il consumo umano, non sufficienti a rappresentare un rischio per la salute (EFSA, 2014). Nichel: la sua esposizione cronica può portare a riduzione del peso corporeo, danni al fegato e al cuore, bronchiti croniche, enfisema, funzioni polmonari danneggiate
birra
ed irritazioni cutanee. Ha un TDI fissato pari a 0,005 mg/kg di p.c. (OMS, 2004). Piombo: è un metallo pesante altamente tossico per l’uomo. Non svolge alcuna funzione biologica nell’organismo umano, dove invece tende ad accumularsi nel tempo. Esposizioni elevate e croniche a questo metallo causano saturnismo, problemi neurologici, anemia e numerosi altri sintomi. Fino al 1999 l’OMS aveva fissato un PTWI del piombo pari a 0,025 mg/kg di peso corporeo. Questo PTWI è stato ritirato nel 2011 in quanto si è ritenuto impossibile determinare una quantità assimilabile giornalmente che non comporti rischi per la salute (OMS, 2011). Cadmio: tende ad accumularsi nel corpo umano nel tempo, e in elevate concentrazioni può portare danni in misura maggiore a reni, fegato ed organi dell’apparato digestivo se assunto tramite la dieta, e a reni e polmoni se assunto tramite la respirazione. Esso è infatti presente nel fumo delle sigarette, che ne possono contenere fino a 0,9-2 µg/g (Ostergaard, 1977). Possiede un PTWI pari a 0,007 mg/kg di p.c. (OMS, 2013). La presenza di questi elementi nei malti, nei luppoli e nel prodotto finito è stata valutata da diversi autori (Finoli et al., 1990; Schmidt et al., 2003; Cejka et al., 2011; Eticha e Hymete, 2014, 2015; Sadeghi et al., 2016; Gazuwa et al., 2017). Le cause che portano alla presenza di questi elementi nella filiera della birra sono diverse. Alcuni metalli pesanti sono un costituente naturale delle materie prime, altri invece derivano da trattamenti fitosanitari, dall’inquinamento ambientale, o sono ceduti dalle superfici con le quali viene a contatto il prodotto (Cejka et al., 2011).
Materiali e metodi Campionamento I campioni prelevati durante la filiera produttiva sono stati raccolti presso tre birrifici artigianali del Friuli-Venezia Giulia: Birrificio A, Birrificio B e Birrificio C. Per ogni birrificio i campioni raccolti appartengono al ciclo produttivo di una birra: Bock (Birrificio A), Pils (Birrificio B) e Vienna (Birrificio C). I campioni prelevati sono costituiti da malto, acqua, trebbie, luppolo, trub, mosto freddo, lievito e birra finita, ed ognuno di essi è associato al birrificio di appartenenza tramite le rispettive lettere A, B e C. Inoltre, nel caso del Birrificio A, l’unico che attua una filtrazione della birra, è stato prelevato anche un campione della farina fossile utilizzata come coadiuvante di filtrazione.
Reagenti - Acido nitrico 69,5% (Carlo Erba, Italia) - Perossido di idrogeno 40% m/v (130 volumi) in acqua (Carlo Erba, Italia) - Acqua Milli-Q (Tipo 1), ottenuta con sistema Milli-Q Advantage A10 (Millipore, USA) - Standard ICP Certipur multielemento da 23 elementi in acido nitrico 1 M (Merck, Germania)
Strumentazione I campioni sono stati analizzati tramite ICP-MS (Spectro Analytical Instruments, GER). Lo strumento era gestito tramite il software SMART Analyser ICP-MS ver2.20 (Spectro System Software, GER).
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Preparazione dei campioni ed analisi Per la preparazione ed analisi dei campioni a matrice organica solida (malto, trebbie, luppolo, trub, lievito) è stato utilizzato il protocollo EPA (Environmental Protection Agency) 3052 (U.S. EPA, 1996). Tali campioni sono stati essiccati in stufa a 105°C per 24 ore e successivamente sminuzzati. Sono state pesate aliquote di campione non superiori a 0,5 g e poi poste all’interno di appositi contenitori in teflon. In questi ultimi sono stati versati 10 mL di acido nitrico. Una volta chiusi, i contenitori sono stati posti in un forno a microonde (MARSXpress, CEM, USA) e sottoposti a una fase di riscaldamento a 180°C e di mantenimento di tale temperatura per una durata complessiva di 9 minuti e 30 secondi, e poi lasciati raffreddare come da protocollo. I contenitori sono stati aperti ed il loro contenuto travasato in matracci tarati da 20 mL e lasciati decantare dopo averli portati a volume con acqua Milli-Q. Allo scopo di ottenere estratti limpidi da analizzare allo spettrofotometro ICP-MS, il contenuto dei matracci è stato filtrato con siringhe da 20 mL e filtri in politetrafluoroetilene (PTFE) da 0,2 µm in provette da 15 mL. Per i campioni a matrice organica liquida (acqua, mosto freddo, birra) è stato utilizzato il protocollo EPA 3015A (U.S. EPA, 2007). Sono stati prelevati 45 mL di campione e posti all’interno di appositi contenitori in teflon, in questi sono stati versati 5 mL di acido nitrico. Una volta chiusi, i contenitori sono stati posti in un forno a microonde (MARSXpress, CEM, USA) e sottoposti a una fase di riscaldamento a 160°C per 10 minuti e poi a 165°170°C per ulteriori 10 minuti, e poi
industrie delle bevande
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Tabella 1 - Limiti di rilevabilità (µg/kg) dell’ICP-MS utilizzato. Metallo
Zinco Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio
Limite di rilevabilità
0,29
1,71
lasciati raffreddare come da protocollo. I contenitori sono stati aperti ed il loro contenuto travasato in matracci da 20 mL e lasciati decantare dopo averli portati a volume con acqua Milli-Q. Allo scopo di ottenere estratti limpidi da analizzare allo spettrofotometro ICP il contenuto dei matracci è stato filtrato con siringhe da 20 mL e filtri in PTFE da 0,2 µm in provette da 15 mL. Prima di effettuare le analisi sui campioni, si è proceduto all’analisi delle provette contenenti lo standard di multielementi a concentrazione nota e crescente tramite la quale il software dello strumento ha elaborato le curve di taratura per ogni elemento oggetto di indagine. Quindi dai dati ottenuti si è calcolata la concentrazione del campione originario espressa in mg/kg o mg/L, tenendo conto delle diluizioni effettuate durante la preparazione dei campioni. L’ICP-MS utilizzato presentava i limiti di rilevabilità (DL = Detection Limit) illustrati in Tab. 1.
Risultati e discussione
0,31
0,79
2,10
0,12
mente maggiore rispetto ai dati presenti in letteratura. In Tab. 3 sono riportati i risultati dell’analisi confrontati con i dati della letteratura (Finoli et al., 1990; Baxter, 2004; Eticha e Hymete, 2015). Per evidenziare la correlazione fra tipo di malto e quantità dei metalli presenti, in Fig. 1 e 2 sono riportati i dati di rame e zinco dei singoli malti. Dai risultati emerge che il malto Weizen B (malto di frumento) possiede un minore contenuto sia di rame che di zinco rispetto ai malti d’orzo. Nel malto Monaco C si è evidenziato il maggiore contenuto di rame, ma il dato non è correlabile alla tipologia di malto, in quanto invece il malto Monaco A ha presentato valori paragonabili ad altre tipologie di malti in analisi. In tutti gli altri malti sono state riscontrate quantità di rame nell’intervallo tra 8-10 mg/kg, quantità maggiore rispetto a quanto riportato in letteratura. I due malti caramello hanno presentato valori di rame leggermente maggiori. La presenza di rame potrebbe derivare da residui di trattamenti fitosa-
nitari contenenti questo metallo. Per quanto riguarda lo zinco il contenuto maggiore è presente nel malto Caramonaco B. I malti Pils hanno presentato una presenza media pari a 39,9 mg/kg. Lo zinco è presente in quantità maggiori al rame in quanto vi è un maggiore assorbimento radicale da parte della pianta (Moreno et al., 1996). L’orzo in particolare è una tra le graminacee con il maggior assorbimento di zinco dal terreno (Tlustos et al., 1997). Questo metallo in tali concentrazioni non rappresenta un rischio per la salute del consumatore, ed inoltre rappresenta un microelemento importante per il metabolismo del lievito in fase fermentativa.
Luppolo Le tipologie di luppoli utilizzate dai tre birrifici sono le seguenti: - Saaz (Birrificio A, Birrificio B, Birrificio C); - Spalter (Birrificio B); - Sladek (Birrificio C). In Tab. 4 sono riportati i risultati delle analisi ed i valori presenti in letteratura (Finoli et al., 1990; Schmidt et al., 2003; Cejka et al., 2011). Dai risultati si può notare come cromo, nichel, piombo e cadmio siano risultati al di sotto del limite di rilevabilità dello strumento (ad esclusione della quantità di nichel
Tabella 2 - Percentuali di malti utilizzati per le birre oggetto di analisi.
Malto
Birra
Le percentuali e i tipi di malti utilizzati da ogni birrificio per la propria birra sono illustrate in Tab. 2. Dai risultati delle analisi le quantità di cromo, nichel, piombo e cadmio sono risultate sotto il limite di rilevabilità. Rame e zinco sono risultati presenti in un intervallo parzial-
Pils Weizen Carapils Caramonaco Acido Monaco Melanoidinico
industrie delle bevande
Tipologia di malto
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Birrificio A
Birrificio B
Birrificio C
39% - - - - 58% 3%
88% 3% 3% 2% 4% - -
50% 50% -
birra
Tabella 3 - Quantità di metalli pesanti (mg/kg) nei malti analizzati e dati presenti in letteratura (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Malti Birrifici A, B e C Finoli et al. (1990) Baxter (2004) Eticha e Hymete (2015)
Zinco
Rame
Cromo
34,14-67,09 5,50-11,23 ND 12,5-50 0,75-8 0,1-1,35 23,6 2,55 - 33,09
6,04
-
Nichel
Piombo
Cadmio
ND 0,1-0,7 -
ND 0,2-2 0,03
ND <0,05 0,02
-
<0,02
<0,01
7
presente nel campione di Saaz A), e quindi al di sotto dell’intervallo descritto da (Finoli et al., 1990). I restanti risultati ottenuti concordano con i dati presenti in letteratura. Le elevate quantità di rame presenti derivano presumibilmente dai trattamenti fitosanitari condotti sui luppoli, per i quali il rame rappresenta uno dei principi attivi nella lotta alle crittogame (Bradl, 2005).
Acqua
Fig. 1 - Quantità di rame nei malti analizzati tramite ICP-MS. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) ed è stata calcolata la media. Le barre di errore rappresentano le deviazioni standard.
I risultati delle analisi sulle acque dei tre birrifici sono riportati in Tab. 5, accanto ai valori limite definiti dal D.P.R. n. 236 del 24/05/1988 (Gazzetta Ufficiale, 1988) e dal D. Lgs. n.31/01 (Gazzetta Ufficiale, 2001); il decreto del ministero della Salute 14 giugno 2017 ha introdotto alcune modifiche agli allegati II e III al D. Lgs. n.31/01 in materia di acque potabili, ovvero di acque destinate al consumo umano. Per i birrifici B e C l’approvvigionamento è rappresentato dall’acquedotto comunale, mentre il birrificio A utilizza acqua di pozzo. Dai risultati si può osservare che tutte le acque oggetto di analisi sono risultate al di sotto dei valori previsti dalla legge.
Trebbie
Fig. 2 - Quantità di zinco nei malti analizzati tramite ICP-MS. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) ed è stata calcolata la media. Le barre di errore rappresentano le deviazioni standard.
La presenza dei metalli pesanti nelle trebbie è riportata in Tab. 6, confrontata con valori presenti in letteratura (Cejka et al., 2011; Malu et al., 2014). Cromo, nichel, piombo e cadmio sono risultati quasi in tutti i campioni al di sotto del limite di rilevabilità. Per quanto riguarda lo zinco i valori rientrano nella parte bassa del range rilevato nei malti (effetto ascrivibile alla diluizione con acqua durante l’ammostamento), mentre vi è un significativo aumento della quantità di rame.
industrie delle bevande
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Tabella 4 - Quantità di metalli pesanti (mg/kg) nei luppoli analizzati mediante ICP-MS e dati presenti in letteratura. Le misure sono state replicate 3 volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Luppolo
Zinco
Saaz A Saaz B Saaz C Spalter B Sladek C Finoli et al. (1990) Schmidt et al. (2003) Cejka et al. (2011)
60,11±0,07 54,23±0,05 53,32±0,05 32,12±0,03 51,78±0,04 8,90-53,80 - -
Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio
682,69±0,22 634,89±0,17 765,43±0,23 516,78±0,19 697,11±0,21 121-979 0,06±0,03 275
ND ND ND ND ND 0,75-2,20 0,23±0,07 0,88
2,56±0,01 ND ND ND ND 1,15-3,30 1,86±0,63 1,11
ND ND ND ND ND 0,20-2 0,219±0,11 0,29
ND ND ND ND ND <0,05 <0,01 0,03
Tabella 5 - Quantità di metalli pesanti (mg/L) nell’acqua analizzata mediante ICP-MS e valori limite secondo la legge. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Acqua Birrificio A Birrificio B Birrificio C Valori limite*
Zinco Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio 0,10±0,01 0,35±0,02 0,11±0,01 3
ND 0,06±0,01 ND 1
0,01±0,01 0,01±0,01 0,02±0,01 0,05
0,01±0,01 ND ND 0,02
ND ND ND 0,01
ND ND ND 0,005
*= dal Decreto Legislativo n. 31 del 2001.
Tabella 6 - Quantità di metalli pesanti (mg/kg) nelle trebbie analizzate mediante ICP-MS e dati presenti in letteratura. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Trebbie Birrificio A Birrificio B Birrificio C Cejka et al. (2011) Malu et al. (2014)
Zinco Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio 34,39±0,02 21,78±0,01 51,30±0,07 26,02±0,01 45,11±0,06 34,67±0,03 - - 34,48±0,00 0,19±0,00
ND ND ND 0,28 0,20±0,00
ND ND ND 0,91 0,17±0,00
ND ND ND 0,08 0,27±0,00
0,07±0,01 ND 0,03±0,01 0,04 0,04±0,01
Tabella 7 - Quantità di metalli pesanti (mg/kg) nel trub analizzato mediante ICP-MS e dati presenti in letteratura. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Trub
Zinco
Rame
Cromo Nichel Piombo Cadmio
Birrificio A
85,86±0,03 281,51±0,07
ND
ND
ND
ND
Birrificio B Birrificio C
81,52±0,01 305,29±0,08 77,12±0,01 345,26±0,06
ND ND
ND ND
ND ND
ND ND
-
-
-
-
Cejka et al. (2011)
industrie delle bevande
-
450
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Trub a caldo Il trub (dal tedesco, torbido) è costituito da residui di luppolo e coaguli tanno-proteici che si formano nel mosto a fine cottura in seguito al prolungato trattamento termico e che vengono separati per gravità attraverso l’azione centrifuga del whirlpool. Rappresenta quindi uno scarto della lavorazione al pari delle trebbie. In Tab. 7 sono riportati i risultati delle analisi condotte sui campioni di trub. Cromo, nichel piombo e cadmio sono risultati al di sotto del limite di rilevabilità dello strumento. Le elevate concentrazioni di rame presente derivano dai trattamenti con prodotti fitosanitari utilizzati per il luppolo. Questi metalli sono coinvolti nelle interazioni chimiche che portano alla formazione del trub, e quindi in parte precipitare con essi; anche lo studio di (Cejka et al., 2011) ha evidenziato come larga parte dei metalli pesanti presenti nelle materie prime venga separata dal mosto tramite il trub.
Lievito In Tab. 8 sono riportati i risultati delle analisi sul lievito comparati con i dati presenti in letteratura (Cejka et al., 2011).
Mosto Di seguito sono riportati i risultati delle analisi sul mosto e i alcuni valori presenti in letteratura (Cejka et al., 2011; Poreda et al., 2015) (Tab. 9). Come detto precedentemente, lo zinco presenta un ruolo chiave nel metabolismo fermentativo nel lievito, con un intervallo ottimale tra 0,48-1,07 mg/L (De Nicola e Walker, 2011).
birra
Birra Tra le birre artigianali in analisi, solo il Birrificio A effettua una filtrazione sul proprio prodotto. Suddetta filtrazione viene condotta tramite
alluvionaggio utilizzando come coadiuvante di filtrazione farine fossili. Onde verificare l’influenza di questo processo sulla presenza di metalli pesanti, la birra del Birrificio A è stata analizzata sia prima che dopo
Tabella 8 - Quantità di metalli pesanti (mg/kg) nei lieviti analizzati mediante ICP-MS e dati presenti in letteratura. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Lievito Birrificio A Birrificio B Birrificio C Cejka et al. (2011)
Zinco
Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio
10,93±0,06 4,85±0,02 4,89±0,01 2,99±0,02 6,65±0,01 2,97±0,01 - -
ND ND ND 0,06
0,39±0,01 0,33±0,01 0,27±0,02 3,5
ND ND ND 0,06
ND ND ND 0,02
Tabella 9 - Quantità di metalli pesanti (mg/L) nei mosti analizzati mediante ICP-MS e dati presenti in letteratura. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Mosto Birrificio A Birrificio B Birrificio C Cejka et al. (2011)
Zinco
Rame
Cromo
Nichel Piombo Cadmio
0,31±0,02 0,08±0,01 0,01±0,01 0,01±0,01 0,22±0,03 0,08±0,01 0,02±0,01 0,01±0,01 0,19±0,02 0,08±0,01 0,02±0,01 0,01±0,01 - 0,1 - -
Poreda et al. (2015)
1,02
-
-
-
ND ND ND -
ND ND ND -
-
-
Tabella 10 - Quantità di metalli pesanti (mg/L) nelle birre artigianali analizzate mediante ICP-MS e dati presenti in letteratura. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Birra Birrificio A (filtrata) Birrificio A (non filtrata) Birrificio B (non filtrata) Birrificio C (non filtrata) Finoli et al. (1990) (mg/kg) Emmanuel et al. (2013) Eticha e Hymete (2014)
Zinco Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio 0,47±0,01 0,35±0,02 0,27±0,01 0,29±0,04 0,06-1,03 0,10 1,52
0,15±0,03 0,02±,0,01 0,01±0,01 ND 0,11±0,01 0,01±0,01 0,01±0,01 ND 0,09±0,01 0,01±0,01 0,01±0,01 ND 0,10±0,01 0,01±0,01 0,01±0,01 ND 0,05-0,7 <0,01-0,17 0,02-0,2 <0,02-0,12 0,07 0,23 0,07 0,04 0,04
-
-
0,01
ND ND ND ND <0,01 0,01 <0,01
Tabella 11 - Quantità di metalli pesanti (mg/kg) nella farina fossile analizzata mediante ICPMS. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Campione Farina fossile Birrificio A
Zinco Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio 5,58±0,02 1,50±0,01 2,33±0,01 2,33±0,01
ND
0,08±0,01
9
la filtrazione. Le birre dei birrifici B e C sono state analizzate non filtrate. I dati ottenuti sono riportati in Tab. 10, raffrontati con i dati della letteratura (Finoli et al., 1990; Emmanuel et al., 2013; Eticha e Hymete, 2014). Inoltre, anche le farine fossili utilizzate sono state sottoposte ad analisi, ottenendo i seguenti risultati (Tab. 11). Dalla Tab. 10 si nota come la filtrazione abbia moderatamente incrementato il contenuto in metalli pesanti della birra. Questo aumento potrebbe derivare da una cessione da parte delle farine fossili. In ogni caso il leggero aumento di metalli pesanti non rappresenta un pericolo per la salute del consumatore. I dati ottenuti rientrano nei range presenti in bibliografia, mentre per il nichel sono risultati inferiori. Di seguito sono riportati i risultati ottenuti analizzando le birre industriali, confrontati con i valori medi riscontrati nelle birre artigianali e con i valori presenti in bibliografia (Finoli et al., 1990; Emmanuel et al., 2013; Eticha e Hymete, 2014) (Tab. 12). Dai dati si evidenzia come anche le birre industriali risultino contenere un livello di metalli pesanti entro gli intervalli riportati in letteratura. Rispetto alle birre artigianali prese in analisi, le birre industriali hanno riportato mediamente una quantità paragonabile di zinco, superiore di rame, superiore di cromo, superiore di nichel e superiore di piombo. Tutti le birre hanno invece presentato quantità di cadmio inferiori al limite di rilevabilità.
Conclusioni Le analisi effettuate nella filiera produttiva dei tre birrifici artigianali presi in esame non hanno evidenziato risultati anomali nella concentra-
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10
Tabella 12 - Quantità di metalli pesanti (mg/L) nelle birre del commercio analizzate mediante ICP-MS e dati presenti in letteratura. Tutte le misure sono state replicate tre volte (n=3) e sono state riportate le medie e le deviazioni standard (ND = al di sotto del limite di rilevabilità). Birra
Zinco Rame Cromo Nichel Piombo Cadmio
Italia 0,20±0,08 Germania 0,32±0,05 Austria 0,27±0,10 Belgio 0,32±0,09 Regno Unito 0,33±0,09 Campioni (non filtrati) 0,31+0,04 Finoli et al. (1990) 0,06-1,03 Emmanuel et al. (2013) 0,10 Eticha e Hymete (2014) 1,52
0,13±0,03 0,17±0,03 0,20±0,05 0,19±0,07 0,12±0,05 0,10+0,01 0,05-0,7 0,07 0,04
zione dei metalli pesanti. Piombo e cadmio, i metalli considerati più tossici, sono quasi sempre risultati al di sotto dei limiti di rilevabilità, e quindi in concentrazioni molto lontane dal rappresentare un pericolo per la salute del consumatore. La presenza del rame nelle materie prime (orzo e soprattutto luppolo) è imputabile ai trattamenti fitosanitari eseguiti in campo, ma non rappresenta (nelle concentrazioni rilevate) comunque un rischio per la salute. Si evidenzia come la filtrazione tramite farina fossile abbia portato ad un leggero aumento del contenuto di metalli pesanti, seppure non a concentrazioni tossiche. Dal confronto con birre industriali viene evidenziata una minore presenza di metalli pesanti nelle birre artigianali, tuttavia per entrambe le tipologie (industriale e artigianale) i valori sono molto al di sotto delle soglie di rischio. In generale alla luce dei risultati ottenuti si può preliminarmente considerare la filiera produttiva della birra artigianale sicura per quanto riguarda le contaminazioni da metalli pesanti. Ulteriori analisi condotte su altri birrifici artigianali potranno suffragare tale considerazione.
industrie delle bevande
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0,07±0,03 0,06±0,04 0,07±0,02 0,07±0,03 0,03±0,03 0,01+0,00 <0,01-0,17 0,23 -
0,05±0,01 0,07±0,03 0,06±0,02 0,02±0,01 0,01±0,02 <0,01 0,02-0,2 0,07 -
0,06±0,01 0,03±0,02 0,04±0,04 0,04±0,04 0,04±0,04 ND <0,02-0,12 0,04 0,01
ND ND ND ND ND ND <0,01 0,01 <0,01
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fiere
Norimberga vetrina top per l’industria delle bevande Oltre 40.000 visitatori professionali (2016: 37.923), di cui più di 18.000 internazionali, sono giunti a Norimberga per il salone dell’in-
industrie delle bevande
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dustria delle bevande più importante dell’anno. 1.094 espositori, di cui il 53% esteri, hanno presentato i loro prodotti e le loro solu-
zioni per l’intera filiera della produzione di bevande: dalle materie prime alle tecnologie, dai componenti all’imballaggio, dagli accessori alle idee di vendita. Dai risultati del sondaggio di un istituto indipendente, circa il 90% dei visitatori partecipa alle decisioni di investimento della propria azienda. I visitatori professionali appartengono a numerosi settori dell’industria delle bevande: oltre a birrifici e malterie anche acque minerali, bevande rinfrescanti, succhi, vini, costruzione di macchine e impianti, senza contare commercio e ristorazione. Provengono dalla Germania e dall’estero, soprattutto da Italia, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria, Gran Bretagna, Russia, Belgio, Paesi Bassi e Francia.
fiere
Successo per il programma collaterale
Microbirrifici
Già la manifestazione alla vigilia dell’inaugurazione ha avuto molto successo: in tutti e tre i simposi, l’Export Forum German Beverages, lo European MicroBrew Symposium della Versuchs- und Lehranstalt für Brauerei in Berlin (VLB, Istituto sperimentale e di insegnamento per birrifici) e lo Heirloom & Terroir Barley and Malt Symposium di RMI Analytics, il dibattito è stato animato e intenso. I visitatori professionali hanno apprezzato la Craft Drinks Area, con i suoi otto diversi bar di degustazione, il Forum BrauBeviale con le sue numerose e varie conferenze, la prima edizione del pavillon tematico brau@home, punto di riferimento centrale per homebrewer e dilettanti.
Meccanica Spadoni costruisce, grazie alla Spadoni Beer Division, impianti completi e semplici, ma dotati di tutti i controlli automatici e gli accorgimenti che, se da un lato lasciano libero il mastro birraio di creare la propria birra, dall’altro gli forniscono gli strumenti per fissare le modalità, i parametri fondamentali con
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rivare fino agli impianti rivestiti in rame. Gli impianti sono del tipo tradizionale all grain, per birre sia ad alta che a bassa fermentazione, con riscaldamento a vapore o a olio diatermico, e impianti speciali per produzione di birra da estratto. In sintesi la serie MBS è composta da: mulini di macinazione; sale di cottura a decozione, a infusione
European Beer Star 2018: Consumers’ Favourite Già prima che il salone aprisse, una giuria di 144 esperti internazionali ha scelto fra le 2.344 birre partecipanti le vincitrici della European Beer Star 2018 suddivise in 65 categorie. 51 Paesi di tutti i continenti hanno partecipato quest’anno a quello che è uno fra i concorsi birrari internazionali di maggiore spicco. Durante la prima giornata del salone alcune migliaia di visitatori professionali hanno scelto le loro birre preferite fra le vincitrici delle medaglie d’oro e hanno così eletto la Consumers‘ Favourite 2018. La medaglia d’oro va a “La Pallata” del Birrificio Porta Bruciata (Italia), l’argento è andato alla Dachsbräu Weilheim (Germania) per la “Weilheimer Festbier”. Il terzo posto se lo è aggiudicato la “San Lorenzo” dell’MC77 Birrificio Artigianale (Italia).
Impianto di birrificazione (Spadoni).
cui ha ottenuto il prodotto e renderlo così perfettamente ripetibile e riproducibile. Infatti, il sistema di automazione integrato dell’impianto permette di generare lo stesso prodotto a partire dalla medesima ricetta, con la possibilità di variare quelle esistenti in modo pratico e veloce. Per quanto riguarda l’architettura e l’ingegneria degli impianti, l’azienda produce soluzioni che vanno dal tipo industriale in acciaio, nel rispetto di tutte le esigenze tecnologiche e di igiene, per ar-
o miste fino a 150 hL con 2 o più tini con riscaldamento a gas, elettrico o a vapore; cantine composte da serbatoi di fermentazione, maturazione e stoccaggio (fino a 300 hL) e propagatori di lievito; dry-hopper e hop back; impianti tecnici di servizio, quali serbatoi delle acque di processo, generatori di vapore, gruppi frigoriferi, cip di lavaggio; filtri specifici (tini di filtrazione o filtri pressa per mosto, filtri a coadiuvante, a piastre, a cartucce, tangenziali per birra, filtri pressa o rotativi per residui, microfiltrazione).
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Lavabottiglie automatizzata La serie Hydra di Akomag è caratterizzata da ridotta manutenzione, estrema facilità d’uso e di pulizia. Un nuovo e più razionale ciclo di lavaggio, comprendente una prima stazione di svuotamento bottiglie seguita da una spruzzatura di prelavaggio e un primo bagno di pre-macerazione, permette di diminuire notevolmente l’inquinamento del bagno detergente e di ottenere una notevole diminuzione dei consumi. La doppia stazione di estrazione etichette, assicura il completo distacco delle etichette dalle bottiglie, mentre un filtro rotante, dislocato lungo tutta la larghezza della macchina, ne assicura la totale evacuazione all’esterno. La serie di spruzzature interne ed esterne di lavaggio con detergente ad alta pressione, eseguite con ugelli rotanti autopulenti e autocentranti, completa il lavaggio della bottiglia. La stazione di abbattimento alcalinità, seguita da una serie di spruzzature
interne ed esterne di risciacquo, consente un completo risciacquo della bottiglia con un ridottissimo consumo di acqua di rete. La costruzione modulare, diversi op-
tional e varie esecuzioni speciali, consentono alla serie Hydra la massima flessibilità per consentire di soddisfare tutte le esigenze dei clienti.
Nuova generazione di soffiatrici per contenitori in PET La quinta generazione di InnoPET Blomax è stata presentata da KHS al BrauBeviale: la macchina è in grado di produrre all’ora fino a 90.000 bottiglie in PET con capacità compresa tra 0,2 e 3,0 L nella variante leggera o premium. In base alle esigenze, possono essere montate da 6 a 36 stazioni di soffiaggio, ciascuna con una capacità di 2.500 bottiglie/ora. Grazie al sistema di cambio formato rapido
industrie delle bevande
- xlviii (2019) - aprile
sono richieste solo piccole regolazioni manuali garantendo un’elevata disponibilità della linea in modo costante. La macchina può essere combinata con riempitrice, etichettatrice, macchina per la tecnologia barriera Plasmax o diversi altri moduli. La serie V è in grado di risparmiare fino al 40% di energia rispetto alla precedente grazie al siste-
ma di riscaldamento completamente nuovo a infrarossi installato nel tunnel riflettore posizionato più vicino: nel riscaldatore, le preforme passano al centro con le unità riscaldanti presenti da entrambi i lati riducendo anche il quantitativo di radiazioni perse. Nel nuovo raffreddamento DuoCooling, un raffreddatore esterno fornisce due circuiti a diverse temperature prevenendo la formazione
fiere
di condensa e riducendo i consumi energetici fino al 15%. Inoltre, la serie V è dotata del sistema di riciclo d’aria brevettato Airback che consente di risparmiare fino al 40% di aria compressa grazie al sistema di gestione dell’aria EcoDry che utilizza l’aria residua dai processi di soffiatura e riciclo per sostituire un essiccatore d’aria separato nella base dell’area degli stampi e nella ruota di soffiaggio. Combinato con DuoCooling, questo comporta che l’intero processo di soffiatura sia esente da condensa e corrosione anche in condizioni climatiche sfavorevoli.
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La nuova InnoPET Blomax serie V (KHS).
La ricetta per avere successo nel mercato delle bevande Per far fronte ai possibili cambiamenti del mercato delle bevande in Europa, quali la tendenza a contenitori di dimensioni ridotte, un movimento verso la moltiplicazione degli articoli e una svolta verso le confezioni premium, Sidel Group offre una sempre maggiore flessibilità nel
processo produttivo e, contemporaneamente, una riduzione del costo totale di possesso grazie a soluzioni a prova di futuro, esperienza nella progettazione e tecnologia avanzata che assicura prestazioni durature. Le nuove soluzioni EvoDECO sono state sviluppate da Sidel per
fornire flessibilità totale e prestazioni mai raggiunte prima e offrono ai produttori la possibilità di scegliere tecnologie basate sulle loro specifiche necessità di etichettatura. Inoltre, Sidel ha puntato l’attenzione sulla soluzione Actis, il rivestimento al plasma in grado di prolungare la shelf life delle bevande confezionate in PET nonostante l’alleggerimento della bottiglia. Altra novità nel portfolio Sidel è EvoFill Can, una soluzione per il confezionamento in lattina sostenibile, igienica e flessibile. Per quanto riguarda il fine linea, Gebo Cermex, azienda del gruppo Sidel, ha presentato l’incartonatrice WB46 che offre prestazioni eccellenti in termini di flessibilità, igiene ed ergonomia e il sistema di avvolgimento EvoFilm, una soluzione robusta, compatta e versatile, sviluppata grazie ai 50 anni di esperienza nel settore.
industrie delle bevande
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Contributo per la salute del pianeta Una sfida molto importante per TMCI Padovan è prendersi cura del pianeta con lo sviluppo di tecnologie nuove ed eco-compatibili. L’obiettivo di ridurre l’emissione di CO2 è perseguito studiando, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, lo sfruttamento della capacità delle micro-alghe di convertire questo gas serra in bio-prodotti sostenibili completamente riutilizzabili. Le micro-alghe trovano già applicazione in molti campi, quali acquacoltura, agricoltura, industrie nutraceutica, cosmetica e alimentare, grazie al loro contenuto in molecole ad alto valore, come proteine, omega 3, vitamine, pigmenti e antiossidanti. Attualmente, le micro-alghe sono coltivate in sistemi artificiali, chiamati
bio-reattori (PBR), che controllano diversi parametri (temperatura, pH, illuminazione e sterilità) e garantiscono una produttività elevata. I birrifici, generalmente, producono circa tre volte il quantitativo di CO2 necessario per la carbonatazione e il confezionamento e non tutte le aziende sono in grado di gestire questo problema con il risultato di una grande produzione di CO2. L’abbinamento di un sistema che produce CO2 con uno in grado di utilizzarla consente di ridurre il rilascio di questo gas in atmosfera; inoltre, c’è da sottolineare la possibilità di utilizzare i bio-prodotti (biomassa, pigmenti, proteine) per nuove linee di prodotti, per esempio, birre colorate per anni-
Impianti di pastorizzazione SAP Italia propone una vasta gamma di soluzioni con scambiatori di calore tubolari o a piastre per il trattamento termico di liquidi alimentari. Ogni sistema è pensato e costruito per le caratteristiche del prodotto che deve essere trattato. In questo modo è possibile aumentarne sensibilmente la shelf-life mantenendone inalterate le proprietà sensoriali. Le soluzioni complesse HTST comprendono il sistema di pulizia CIP integrato e consentono un risparmio energetico grazie al sistema di recupero del calore ad alta efficienza.
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versari speciali, birre arricchite con omega-3 o proteine, o vendendoli ad aziende interessate in quest’attività.
IMPIANTI DI SANIFICAZIONE Gli impianti di sanificazione e sterilizzazione dei macchinari destinati al processo di produzione della birra sviluppati da Ricci Engineering sono dotati di un numero variabile di serbatoi a seconda della grandezza degli impianti da sanificare: adattabili a sale cottura da 4 hL fino a 80 hL, possono essere in versione manuale o automatica; quest’ultima è dotata di PLC e valvole pneumatiche in grado di gestire in modo autonomo il processo di lavaggio.
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Riempimento fusti inox Per il riempimento e il lavaggio dei fusti inox, Gruppo Bisaro – Sifa propone Masterkeg, una gamma di macchine progettate e realizzate con particolare attenzione all’aspetto sanitario e disponibili in diversi modelli per produzione oraria e livelli di automatismo. Tutta la struttura della macchina e le parti a contatto con il liquido sono interamente in acciaio inox. La testa di riempimento è studiata con particolare attenzione per escludere qualsiasi contatto all’aria da parte del prodotto lavorato e garantire un riempimento in piena sterilità. I sistemi di lavaggio sono studiati per garantire un buon lavaggio, la verifica e il controllo del risciacquo e il controllo, a ogni fine fase lavoro, del-
la mancata presenza di liquidi nel fusto, verificando così l’impossibilità di travasi indesiderati e poter dare la certezza dell’avvenuta fase di scarico. Gli impianti sono predisposti per il collegamento a un generatore di vapore per la sterilizzazione a caldo dei contenitori. Le parti di comando e controllo sono posizionate in un quadro comandi a tenuta stagna. Le valvole per il controllo dei cicli di lavaggio e riempimento sono costruite in acciaio inox e, grazie alla loro perfetta finitura interna, permettono il facile lavaggio e la sterilizzazione impedendo allo sporco di depositarsi. Inoltre, la particolare struttura in acciaio garantisce un’ottima resistenza all’usura e rende minime le operazioni di manutenzione ordinaria.
Monoblocco isobarico per birra Il monoblocco Jack T04 di Quinti è composto da una macchina imbottigliatrice compatta per birra con sistema di riempimento isobarico in quattro fasi distinte, ma in una sola operazione da quando il rubinetto di riempimento si posa sul collo della bottiglia fino al suo distacco. La prima fase, dopo che il rubinetto si è posato sulla bottiglia, è quella relativa allo svuotamento dell’aria presente in bottiglia tramite una pompa vacuum per preservare la birra dal contatto con l’ossigeno. La seconda fase prevede l’insufflazione gas inerte (CO2) all’interno della bottiglia. La terza fase è relativa al riempimento della bottiglia
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con la birra in modo “isobarico”, compensando la pressione presente in bottiglia con quella presente nel serbatoio della macchina anch’esso sotto pressione di gas inerte (CO2). La quarta fase è lo sbocco di livello, dopodiché ha inizio la depressurizzazione che riporta la birra contenuta nella bottiglia alla pressione atmosferica e quindi la
risalita degli ugelli di riempimento. La macchina è stata concepita per poter essere utilizzata da una persona che carica le bottiglie vuote sul nastro trasportatore da un lato e le preleva riempite e tappate dall’atro. Il monoblocco non necessita di lubrificazione in quanto le parti di contatto sono in materiale autolubrifi-
cante pertanto funzionante a “secco”. L’azienda ha dedicato particolare attenzione all’uso di tecno-polimeri specifici per il settore alimentare che hanno evitato l’uso di bronzo come materiale antiattrito. Il sistema abbatte i rumori generati dalle bottiglie durante il loro percorso all’interno del monoblocco.
Gamma di analizzatori da banco e in linea La serie LP di Maselli Misure è una gamma completa di sensori ottici studiati per l’industria dei soft drink e della birra. Il design è modulare e il sistema è comandato tramite un pannello di controllo al quale possono essere aggiunti i moduli desiderati. È possibile aggiornare la configurazione iniziale in una fase successiva con parametri addizionali.
Gli analizzatori possono essere utilizzati sia da banco in laboratorio che come unità trasportabili per una misurazione diretta in linea. Se installato in laboratorio, il sistema comprende un campionatore semi-automatico in grado di trattare qualsiasi tipologia di contenitore. Tutte le operazioni sono facili e non richiedono abilità tecniche: grazie al design, non è ne-
Analizzatore LP20 (Maselli Misure).
cessaria una particolare manutenzione alla tecnologia ottica anche se è consigliata la calibrazione annuale secondo gli standard di tracciabilità. Possono essere analizzati i seguenti parametri: gradi Brix, contenuto alcolico, estratto, CO2 e ossigeno.
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Etichettatrice automatica ott8Roll è la nuova generazione di macchine etichettatrici automatiche roll fed di Newtec Labelling. La diminuzione del problema dell’usura dei componenti comporta un miglioramento della precisione della macchina. Inoltre, è di facile manutenzione: non c’è bisogno di rimuovere ripari e carenature e il controllo visivo totale agevola le operazioni di manutenzione. I coltelli, il raschiatore e il distributore di colla sono caratterizzati da lunga durata. Necessita di minor energia di riscaldamento della colla. Il Controllo da remoto consente l’assistenza permanente del costruttore. I report di produzione, di manutenzione e il materiale per il training possono essere trasferiti e visualizzati su qualsiasi terminal media tramite i più avanzati sistemi multimediali, in completa os-
servanza dei principi Industria 4.0. Pertanto, i principali vantaggi sono: costi di trasporto e installazione drasticamente ridotti; IIOT ready,
cioè un livello di connettività senza precedenti; industry 4.0 ready; alta efficienza energetica; facilità di manutenzione.
Riempimento di bevande in lattina Tecna ISO-C FM è il sistema di riempimento isobarico, volumetrico con valvole a controllo elettro-penumatico sviluppato da Matrix per il riempimento in lattine di bevande gasate o piatte. Le lattine sono posizionate sotto la valvola di riempimento senza ricorso ai tradizionali martinetti di sollevamento lattina: la valvola di riempimento, abbassandosi, porta in tenuta la bocca del contenitore. Dopo la fase di flussaggio con gas e successiva pressurizzazione, la valvola del prodotto si apre e il liquido è deflesso lungo le pareti, consentendo così un riem-
Riempitrice isobarica Tecna ISO-C FM per lattine (Matrix).
pimento delicato e senza schiuma. Una volta erogata la quantità di prodotto impostata nella ricetta, il misuratore magnetico di portata chiu-
de la valvola. Dopo una fase di stabilizzazione, la valvola di decompressione permette di ridurre la pressione nello spazio di testa della lattina
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(anche in fasi multiple) e, dopo il sollevamento del centratore, il contenitore può essere trasferito verso l’aggraffatrice. Il sistema di riempimento versatile permette, grazie alle ricette memorizzabili nel PLC, grande flessibilità nei cambi dovuti a prodotto o livello di gasatura differenti. I cambi formato sono rapidi con
ridotti tempi di intervento per un diverso formato di lattina e nessuna parte della valvola di riempimento è da sostituire in caso di differente lid (200, 202 o 206). Con questa macchina si effettua un riempimento a freddo in lattina di bevande gasate (birra, bibite o acqua) e non. A richiesta, opzio-
nale, è disponibile la configurazione che può lavorare a caldo (85°C) con ricircolo prodotto, idonea a trattare bevande piatte non pastorizzate tipo ready to drink o energy drink. Le riempitrici possono avere da 8 a 90 valvole che, in relazione al tipo di prodotto da trattare, possono trattare da 3.500 a 54.000 lattine/ora.
Etichettatrice compatta L’etichettatrice lineare 6012W di Gai è nata per soddisfare le esigenze dei produttori di birra che ricercano un confezionamento di alta qualità. La macchina, in versione standard, ha una sola stazione con possibilità di avere etichetta di corpo e contro-etichetta sulla stessa bobina. È adatta per bottiglie cilindriche o coniche con conicità fino a 1,5°. Se richiesto, può essere installata una seconda stazione per
l’applicazione del collarino per lavorare in aggiunta o in parallelo alla prima (sistema NO-STOP). Esistono numerosi optional a completamento della macchina. L’intera gestione dell’etichettatrice è centralizzata da un quadro comandi tramite terminale di dialogo e touch screen con possibilità di memorizzare i formati delle bottiglie. La capacità produttiva è compresa tra 800 e 3.000 bottiglie/ora.
Soluzione di raffreddamento integrato
Sistema di raffreddamento adiabatico (Frigel).
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Il sistema di raffreddamento a circuito chiuso Ecodry sviluppato da Frigel garantisce un notevole risparmio sui costi di acqua, di energia e di manutenzione rispetto ai sistemi con torri di raffreddamento tradizionali. Per esempio, il consumo medio annuale di acqua per un sistema di raffreddamento da 350 kW con Ecodry si riduce di oltre 4 milioni di litri d’acqua/anno (da 4.000.000 5.500.000 di litri a 75.000 - 150.000 litri). L’Ecodry utilizza un sistema di raffreddamento con aria dell’ambiente, fornendo risparmi energetici attraverso l’utilizzo, solo quando necessario, di ventilatori a velocità va-
riabile con basse perdite termiche, motori ad alta efficienza e sistemi di controllo intelligenti riducendo, così, il consumo energetico fino al 95% rispetto ad un sistema di chiller tradizionale di pari capacità. Poiché il sistema a ciclo chiuso Ecodry mantiene l’acqua di raffreddamento pulita e priva di calcare, l’intero sistema richiede una manutenzione molto ridotta rispetto a un sistema di raffreddamento a torre. Considerando i risparmi sui costi di energia, manutenzione e acqua per un cliente, si ottengono più di 100.000 euro di risparmio all’anno. Inoltre, i tempi di ciclo sono più brevi e si registrano meno scarti.
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Nuovo concetto di processo nell’etichettatura L’idea di utilizzare motori lineari magnetici sulle macchine etichettatrici ha portato non solo a una macchina innovativa, ma a una vera rivoluzione nel mondo dell’etichettatura grazie a una libertà nel processo mai vista prima. Nasce così C LEAP di Makro Labelling. Oltre a garantire una notevole riduzione dei consumi, C LEAP, grazie all’utilizzo dei motori lineari magnetici, permette di non avere più i vincoli costruttivi della macchina rotativa tradizionale, specialmente per l’applicazione a colla. Se prima la macchina etichettatrice era strutturalmente legata a un numero predefinito di piattelli e a un determinato passo (che obbligava a mantenerlo in tutte le applicazioni), con la nuova C LEAP questo sistema viene scardinato. Nella C LEAP i motori lineari magnetici si muovono liberamente su un anello, entro il quale il programma può dare il proprio passo e
può svincolarsi quindi da qualsiasi rapporto tra numero di piattelli e divisione del gruppo di etichettaggio. L’utente può creare il proprio passo in rapporto al gruppo di etichettag-
gio, ma non ha più bisogno di un elevato numero piattelli o di ampi diametri. L’etichettatrice può, inoltre, essere implementata in un secondo momento con moduli aggiuntivi.
Linee complete L’esperienza acquisita nel settore degli impianti di imbottigliamento ha permesso a Fimer di proporsi come capocommessa per la fornitura di impianti completi. La ricerca di fornitori qualificati per l’acquisizione delle macchine complementari, ha sempre come obiettivo la realizzazione di impianti affidabili e performanti. Grazie alla flessibilità nel valutare eventuali preferenze del cliente, Fimer è in grado di consigliare le alternative più adatte per realizzare un impianto che rispecchi le esigenze qualitative dell’utilizzatore finale, con soluzioni razionali anche a richieste particolarmente complesse.
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Generatore di vapore Il generatore di vapore modello AB della Ditta Arturo Mazzi & F., caratterizzato da tubi d’acqua orizzontali e potenzialità termica inferiore a 30.000 kcal/ora, è particolarmente indicato per essere installato anche nell’ambiente di lavoro grazie alle piccole dimensioni (pedana 64x87 cm. - altezza 140 cm.) Il generatore è montato su una pedana in lamiera di acciaio inox e viene fornito completo di rubinetteria, controllo di livello a sonde, pompa elettrica trifase o mo-
nofase, quadro elettrico di comando e controllo e vasca alimentazione e recupero condense in acciaio inox. Su richiesta sono disponibili anche: bruciatore di gas metano, g.p.l. o gasolio; addolcitore automatico di acqua; riduttore di pressione; kit preriscaldamento acqua; stazione dosaggio prodotti chimici; kit tiraggio forzato; kit versione “stagna”; elettropompa per acqua ad alta temperatura. Generatore di vapore mod AB (Ditta Arturo Mazzi & F.).
Etichettatrici lineari adesive Con le etichettatrici lineari adesive, Cimec è in grado di applicare etichetta di corpo, contro etichetta, collarino e/o sigillo di stato. Possono essere anche equipaggiate con centraggio ottico per il cen-
traggio e posizionamento etichetta. Ogni stazione ha la possibilità di essere regolata orizzontalmente, verticalmente oppure in diagonale, così come il cilindro blocca bottiglia. Appositi dispositivi permetto-
no al cliente di memorizzare la posizione impostata su ogni gruppo così da semplificare il cambio formato. Grazie a un sistema basculante, i gruppi di distribuzione possono trattare diversi tipi di contenitore. Possono, inoltre, essere implementate con l’aggiunta di gruppi per applicazione di etichette autoadesive modulari direttamente sui gruppi a colla per potere utilizzare etichette a colla o autoadesive in alternativa senza richiedere caroselli di grandi dimensioni.
Produzione variabile Le etichettatrici adesive lineari sono concepite anche per l’inserimento di un distributore di capsule e relativa testata di chiusura, oppure in versione free standing solo distributore di capsule e testata di chiusura.
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Etichettatrici per alte produzioni Le macchine rotative per etichette autoadesive con i gruppi XPSR-YPSH-YPSR di Cavagnino & Gatti permettono rendimenti orari da 12.000 a 30.000 bottiglie e, grazie a una notevole versatilità, possono essere utilizzate nei più svariati settori industriali, quali bevande, alimentare, chimico e cosmetico. I gruppi di distribuzione etichette di queste macchine sono
gestiti da un’avanzata e affidabile elettronica e supportati da una raffinata e robusta meccanica che ne consente un utilizzo molto intenso senza necessità di frequenti manutenzioni. Le macchine di queste serie sono disponibili con sistema di movimentazione piattelli portabottiglie a controllo elettronico programmabile MP. Opzioni quali gli svolgitori bobina motorizzati o i gruppi di distribuzione in interscambio automatico consentono notevoli incrementi di produ-
zione effettiva e riduzione del fermo macchina. Queste etichettatrici possono essere dotate di orientamenti ottici o meccanici di svariati tipi in modo da poter rilevare e orientare capsule con scritte, spot UV, marchi in vetro e serigrafie su contenitori vari. I gruppi di distribuzione etichette di queste macchine possono essere montati direttamente sulla macchina o essere modulari in modo da essere inseriti o rimossi a seconda delle esigenze di produzione.
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Confermato il ruolo di fiera leader del settore in Asia China Brew China Beverage (CBB) 2018, svoltasi dal 23 al 26 ottobre dello scorso anno a Shangai, hanno fornito una panoramica completa del mercato grazie anche alle presentazioni tenute dagli espositori e al programma di conferenze. Gli espositori hanno fatto registrare un aumento del 9% raggiungendo quota 869 e occupando otto padiglioni dello Shanghai New International Expo Centre, due dei quali dedicati ai 256 espositori internazionali. Gli oltre 56.000 visitatori provenivano da Paesi asiatici, quali Indonesia, Myanmar, Filippine, Tailandia e Vietnam. L’uso della tecnologia nell’industria delle bevande è ancora all’inizio e in una presentazione del CBB Forum è stato sottolineato come le aziende debbano considerare questa come un’opportunità per proteggere il valore dei marchi. Infatti, i consumatori cinesi sono molto aperti alle soluzioni digitali, secondo la VDMA, e i prodotti premium personalizzati, che possono essere configurati e ordinati online, hanno
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una crescita potenziale molto maggiore rispetto all’Europa. L’industria ha anche discusso del tema della sostenibilità: i processi sostenibili di birrificazione e di riciclo dei sottoprodotti e degli scarti, quali la realizzazione di confezioni biodegradabili, portano grandi benefici all’industria che potrebbero anche riflettersi in un minor costo per i consumatori.
Oltre alla sostenibilità e alla digitalizzazione, è stato anche trattato il tema caldo del futuro del segmento del PET. Con i nuovi Round Table Talks i visitatori hanno avuto la possibilità di approfondire questo e altri temi che interesseranno il futuro del mercato della birra e delle bevande. La prossima edizione si terrà, sempre a Shangai, nell’ottobre 2020.
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Filling line “high-speed” Sacmi ha configurato la filling line esposta in fiera per velocità produttive che possono raggiungere le 72.000 bottiglie/ora. Dal punto di vista della versatilità, Sacmi ha ampliato il target della proposta dal riempimento di bevande in senso stretto a qualsiasi prodotto food (dal dairy ai prodotti a base di soia, particolarmente diffusi sul mercato asiatico), offrendo una risposta completa alle esigenze dei propri clienti. Nella stessa direzione va la proposta Sacmi in ambito form-fill-seal: sviluppate da Benco Pack, azienda del Gruppo Sacmi con oltre 50 anni di esperienza nel settore, le confezionatrici orizzontali Sacmi FFS per l’industria alimentare vengono proposte in un’ampia gamma di configurazioni, in versione asettica e non, e con produzioni che vanno da 6.000 a 100.000 contenitori/ora per formati da 10 a 250 mL, compresa l’ultima soluzione “smart” di recente presentata per il confezionamento di prodotti del dairy. La possibilità di integrare la confezionatrice con il dispositivo Sacmi per l’applicazione di shrink sleeves anche in configurazione multi-imballo (sistema brevettato Sacmi ISA, integrated sleeve applicator) offre valore aggiunto al prodotto finale, restituendo al cliente nuove e inedite opportunità di valorizzazione dei singoli brand. Specializzata nell’offerta di consulenze specifiche per la realizzazione di contenitori e sistemi capsula-bottiglia personalizzati anche dal punto di vista del design, Sacmi Closures&Containers ha investito risorse importanti per la messa a punto di nuove configurazioni capaci di minimizzare il peso a parità di performance (light weight), forte della
L’etichettatrice Arena RF presentata in fiera (Sacmi).
leadership tecnologica nella produzione di plastic cap con la tecnologia della compressione (CCM) e dell’ampio know how acquisito nella realizzazione di preforme con la piattaforma IPS. Parallelamente, Sacmi ha saputo traslare i vantaggi della compressione sulla produzione di contenitori (CBF), con vantaggi in termini di versatilità, precisione ed economicità unici sul mercato. La capacità di presidiare con risposte efficaci ogni step produttivo della linea food&beverage distingue Sacmi dai competitor. Così, la produzione a monte della linea di capsule e preforme si integra perfettamente con il processo di imbottigliamento a valle (soffiaggio, riempimento, chiusura, etichettaggio), configurando la nuova Sacmi HeroLine che riduce i consumi e aumenta l’efficienza produttiva e logistica. Di particolare rilevanza per il mercato cinese la proposta in ambito labelling: presente da decenni nel Paese con proprie filiali commerciali e produttive, Sacmi produce e sviluppa in Cina l’afferma-
ta ARENA RF, la macchina per il labelling roll-fed pensata specificamente per le esigenze del mercato cinese, riproposta al principale appuntamento fieristico del settore forte di nuove ed importanti referenze sul mercato interno. Il modello presentato, ARENA 300RF 24T 2/4/265 S1/E1, si caratterizza per alte produttività, sino a 48.000 contenitori etichettati/ora. Sacmi offre, quale ulteriore garanzia ai propri clienti, sia la capillarità del proprio Global Network – con un efficiente servizio ricambi, consulenza e assistenza – sia nuove feature sulle macchine in ottica Industry 4.0 per garantire in ogni momento l’assistenza di un tecnico specializzato della casa madre e, allo stesso tempo, la possibilità per il cliente di implementare funzioni innovative di monitoraggio e diagnostica. Da segnalare poi in ambito beverage la possibilità di avvalersi, sin dalla fase progettuale, della consulenza del laboratorio R&S Sacmi, certificato dai principali player internazionali del settore.
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Avvolgipallet automatica a braccio rotante Helix Universal di Ocme è una macchina automatica a braccio rotante per l’avvolgimento di carichi palettizzati con film estensibile, particolarmente indicata per l’utilizzo in settori merceologici in cui si richiedano elevate cadenze produttive e per prodotti leggeri, facilmente deformabili e instabili. Grazie alla tecnologia del braccio rotante, il deposito del film e la stabilizzazione del carico avvengono a pallet fermo evitando così qualsiasi rischio di caduta del carico indipendentemente dalla velocità di rotazione del braccio. La modularità dei gruppi che
la compongono consente un’ampia versatilità di impiego anche in presenza di pallet di grandi di-
mensioni; la macchina può raggiungere la capacità produttiva di 90 pallet all’ora.
Riempimento elettropneumatico La riempitrice elettropneumatica di Cimec è in grado di trattare prodotti sia gasati che fermi;
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è, inoltre, in grado di separare il gas parzialmente ossidato rimasto in bottiglia dal prodotto pre-
sente nel serbatoio, portandolo in una camera esterna, così da garantire l’assenza di ingresso di ossigeno nel liquido da imbottigliare e preservarne le caratteristiche nel tempo. Questo progetto si è concentrato sulla valvola di riempimento, le varie fasi sono gestite a tempo dall’operatore tramite la creazione di varie ricette, questo per garantire il migliore risultato in termini prestazionali e sicurezza della ripetibilità dei valori ottenuti per ogni singola valvola, anche al variare della velocità, durante l’intero ciclo d’imbottigliamento. Le bottiglie sono sollevate tramite pistoni pneumatici completamente in acciaio inox posizionati sulla parte superiore del basamento della macchina.
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Impianti per microbirrifici Carolina Micro Brewing Technology è un’azienda di proprietà americana con sede a Shangai che sviluppa e produce attrezzature per microbirrifici professionali. Per esempio, alla Xian Brewery, ha fornito l’impianto CMB-3.5S, dotato di serbatoio per l’acqua calda, tino bollitura e tino whirpool con possibilità di riscaldamento a vapore, a gas o elettrico. Opzionali sono il sistema di condensazione del vapore e la stazione per il campionamento del mosto.
Riempitrice lineare a pistoni La gamma di riempitrici della Q.P.M. comprende anche una serie di macchine lineari a pistoni. Sono disponibili versioni da 1 fino a 12 teste di riempimento che possono lavorare con bottiglie da 1 a 5 L. La capacità produttiva è di 2503.500 bottiglie da 1 L all’ora e di 200-2.800 bottiglie da 5 L all’ora. L’accuratezza di riempimento è di ± 5 mL.
RIEMPIMENTO ASETTICO La riempitrice WGZ01 è stata sviluppata da Shanghai Precise Packaging per il confezionamento asettico di bevande in contenitori in cartone con volume
di 200 e 250 mL. La temperatura di riempimento è di 15°-25°C e la capacità produttiva è di 6.000 confezioni/ora.
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Sleeveratrice automatica L’ESM-600 della Eversleeve Enterprise può lavorare con etichette alte fino a 160 mm con una capacità produttiva massima di 600 bottiglie/ora. Il tempo della termoretrazione è calcolato automaticamente tramite PLC secondo il segnale della velocità del nastro trasportatore. Inoltre, il meccanismo di alimentazione dell’etichetta adotta la modalità d’induzione analogica per non avere intoppi alle velocità superiori.
L’etichettatrice per sleeve ESM-600 (Eversleeve Enterprise).
Riempimento ultra-clean per bevande sensibili Jiangsu Huihe Packing Machinery ha realizzato una linea per il confezionamento ultra-clean di bevande funzionali, succhi e tè in bottiglie in PET dalle forme e capacità diverse con una capacità produttiva di 5.000-36.000 bottiglie/ ora. La linea è composta da soffiatrice, sistema di riempimento UHT, sistema di sterilizzazione dei tappi, dell’aria e dell’acqua, nastro trasportatore per le bottiglie piene, etichettatrice, incartonatrice e palettizzatore.
La linea ultra-clean per bevande sensibili (Jiangsu Huihe Packing Machinery).
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Microbirrificio con serbatoio combinato Ningbo Tunwell Food Machinery produce impianti per microbirrifici. L’impianto con serbatoio combinato prevede il serbatoio principale con la parte inferiore riservata all’acqua calda e quella superiore per la cottura e la de-
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Etichettatrice con colla a freddo
cantazione del mosto, mentre l’altro serbatoio contiene l’agitatore. L’impianto è completato con tubazioni, pompe, scambiatori di calore a uno o due stadi, sistema di miscelazione, dispositivo d’aerazione e controllo delle temperature.
Etichettatrice con colla a freddo (Laizhou Tonle Machinery).
Il microbirrificio con serbatoio combinato (Ningbo Tunwell Food Machinery).
La famiglia di etichettatrici con colla a freddo della Laizhou Tonle Machinery comprende quattro modelli con una capacità produttiva massima di 60.000 bottiglie. Sono macchine versatili e adatte per bottiglie con formati e materiali diversi, quali vetro, plastica o metallo anche a base quadrata.
Riempimento a caldo Langfang BestCrown Packing Machinery ha sviluppato la serie di riempitrici a caldo DGC con una capacità produttiva compresa tra 10.000 e 36.000 bottiglie da 500 mL all’ora. La temperatura di riempimento è di 85°-93°C e possono essere confezionati succhi di frutta, anche con pezzi, tè e bevande energetiche Le bottiglie in PET possono avere volumi diversi da 50 a 1.500 mL.
Esempio di linea di confezionamento con riempitrice a caldo (Langfang BestCrown Packing Machinery).
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Concentratori per succhi
Monoblocco soffiatriceetichettatrice-riempitrice-tappatrice
Shanghai Changlong Industrial Equipment è un’azienda specializzata in scambiatori di calore, sterilizzatori, concentratori e degasatori. La serie di degasatori a evaporazione parziale trova applicazione nelle industrie produttrici di succhi di frutta e ortaggi e prodotti a base latte. Grazie all’evaporazione sottovuoto aumenta la resa della con-
Panoramica del monoblocco soffiatrice-etichettatrice-riempitrice-tappatrice (Tech-Long).
Tech-Long ha realizzato un monoblocco ad alta velocità per il soffiaggio, l’etichettatura, il riempimento e la tappatura delle bottiglie in PET con una capacità di 48.000 bottiglie/ora. Rispetto alle linee di produzione tradizionali, questo monoblocco è più compatto con un risparmio di area occupata del 20-30%. Inoltre, il sistema modulare delle stazioni di etichettaggio consente l’introduzione sulla stessa linea di
etichettatrici a colla a caldo o autoadesive. La soffiatrice è dotata di 6 stampi in grado di ridurre il consumo di aria compressa del 40-55% e di permettere la formazione di bottiglie diverse grazie a un rapido cambio formato del collo e del corpo. Un sistema d’ispezione visiva e uno d’espulsione garantiscono una rapida e accurata individuazione di bottiglie vuote, tappatura difettosa e errato livello di riempimento.
Riempimento a gravità a livello Un sistema di concentrazione succhi (Shanghai Changlong Industrial Equipment).
centrazione del prodotto. L’impianto è composto dal serbatoio per la concentrazione, da una pompa, dal condensatore e relativa pompa per l’acqua condensata e da un sistema di controllo.
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Le riempitrici Enoberg della serie ELC sono state sviluppate per imbottigliare prodotti gasati, sia in PET che in vetro. Adatte per prodotti come acqua gasata, queste macchine hanno il cuore nella valvola di riempimento elettropneumatica che facilita l’automazione di tutte le funzioni di riempimento: pre-evacuazione, pressurizzazione della bottiglia, riempimento, autolivellamento. Dotate di serbatoio
adatto a resistere a pressioni fino a 6 bar, le riempitrici della serie ELC coprono una vasta gamma di produzione grazie alla configurazione da 5 a 48 rubinetti di riempimento. La stazione di riempimento è composta da una valvola ad azionamento elettropneumatico: una volta che la bottiglia è in posizione, un pistone pneumatico la solleva verso la valvola di riempimento. Quando la bottiglia entra in con-
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tatto con la valvola, le fasi di riempimento hanno inizio. La prima fase prevede, attraverso l’iniezione di CO2, di portare la bottiglia alla stessa pressione del serbatoio del prodotto. La pressione della bottiglia consente l’apertura della valvola e l’inizio della seconda fase, quella del riempimento. Il trasferimento del prodotto dal serbatoio alla bottiglia avviene per gravità. Un deflettore installato sulla valvola consente di deviare il flusso di prodotto sulle pareti della bottiglia, riducendo la creazione di schiuma durante il riempimento. Al raggiungimento di un determinato livello in bottiglia, termina il trasferimento di prodotto dal serbatoio alla bottiglia. La valvola di riempimento è chiusa tramite un sistema elettropneumatico e ha inizio la fase di decompressione della bottiglia. Durante la fase di decompressione, la sovrapressione presente nella bottiglia vie-
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Particolare della riempitrice ELC (Enoberg).
ne scaricata al fine di allontanarla dalla valvola senza turbolenze per il prodotto. La bottiglia è ora pronta per essere trasferita al tappatore. Nel caso di riempimento birra, la fase di messa in pressione della bottiglia viene sostituita dalla fase di doppia pre-evacuazione dell’os-
sigeno. Durante questo procedimento avviene una doppia operazione di aspirazione di aria e iniezione di CO2 in bottiglia, che consente di ridurre al minimo la presenza di ossigeno nel contenitore al fine di evitare l’ossidazione del prodotto.
Riempimento asettico a freddo La linea di riempimento asettico a freddo della Langfang Sunrise Packing Machinery è caratterizzata da un ambiente chiuso nel quale è garantita la sterilità dell’aria grazie al costante rilevamento e controllo microbico; inoltre, il riempimento e la tappatura dei contenitori sterili avvengono in modo completamente automatizzato. È adatta per bevande a pH acido e neutro, con e senza proteine, sensibili al calore e consente di mantenere nutrienti, sapore e colore dei prodotti. La capacità produttiva è compresa tra 8.000 e 24.000 bottiglie/ ora.
Una linea per il riempimento asettico a freddo (Langfang Sunrise Packing Machinery).
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Linea per il riempimento di lattine La riempitrice sviluppata da Zhangjiagang Hy-Filling Machinery soddisfa le esigenze sia delle lattine a tre pezzi che quelle delle lattine a due pezzi (in alluminio, a banda stagnata e in PET) utilizzate per il confezionamento di acqua, bevande gasate, birra, bevande proteiche, succhi di frutta e bevande a base caffè. La linea può essere equipaggiata con depalettizzatore, sciacquatrice per lattine, monoblocco riempitrice-tappatrice, pastorizzatore, macchina per il carico e scarico della casse, sistema di ispezione di livello e del vuoto, stampante a getto d’inchiostro.
Linea per lattine (Zhangjiagang Hy-Filling Machinery).
Tunnel di pastorizzazione Il pastorizzatore YJL è stato sviluppato da Hefei Zhongchen Light Industrial Machinery per il trattamento di birra e altre bevande confezionate in bottiglie in vetro o in lattina. La macchina è interamente costruita in acciaio e garantisce un’alta efficienza. La tecnologia per il recupero del calore e dell’acqua è strutturata per zone, normalmente 8-12, per garantire riscaldamento pastorizzazione e raffreddamento con uno scambiatore di calore centralizzato. Un minore gradiente di temperatura garantisce non solo un buon risultato, ma diminuisce anche la percentuale di rottura delle bottiglie. La macchina è fornita di un dispositivo di autocontrollo della pastorizzazione che garantisce un flusso regolare di contenitori e la temperatura.
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Il tunnel di pastorizzazione YJL (Hefei Zhongchen Light Industrial Machinery).
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Monoblocco sciacquatrice-riempitrice-tappatrice Jiangsu Jinrong Machinery Company realizza principalmente monoblocchi per il confezionamento di bevande. In fiera era esposto il monoblocco sciacquatrice-riempitrice-tappatrice JR40-40-10 completamente automatico, controllato tramite PLC, che può essere utilizzato per il confezionamento di acqua minerale o purificata in bottiglie in plastica di diversa tipologia. Il riempimento è più rapido e stabile grazie alla pressione leggermente negativa. All’ingresso è stato adottato un sistema di trasporto bottiglie ad aria, mentre in uscita è utilizzato il nastro trasportatore.
Il monoblocco JR40-40-10 (Jiangsu Jinrong Machinery Company).
Riempitrice in asettico per cartoni Fondata nel 1985, Shandong Bihai Packaging Materials ricerca, sviluppa e produce macchine e linee per la lavorazione di prodotti lattiero caseari e bevande, con particolare attenzione per il riempimento asettico in cartoni, fornendo ai clienti soluzioni e progetti chiavi in mano. Il modello BH7500 è una riempitrice compatta per succhi, bevande proteiche vegetali, latte e altre tipologie di bevande per confezioni in cartone con volume compreso tra 200 e 330 mL e una capacità produttiva di 7.500 confezioni/ora.
Riempitrice asettica per brik (Shandong Bihai Packaging Materials).
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Microbirrifici Hubei Yideli Light Industry Technology fornisce impianti per birrifici che soddisfano le esigenze delle diverse tecnologie birrarie e di una vasta gamma di capacità produttive. Il sistema è composto da tino di fermentazione del malto, tino di decantazione, tino di fermentazione, che può essere riscaldato a vapore, a gas o elettricamente, con le combinazioni classiche a 2, 3 o 4 serbatoi. Tutti i contenitori sono realizzati in acciaio e possono essere costruiti personalizzati. Esempio di microbirrificio (Hubei Yideli Light Industry Technology).
*** I microbirrifici realizzati da Ningbo Hutai Food Machinery sono composti da serbatoi in acciaio; quello dedicato alla cottura del mosto è isolato con schiuma poliuretanica ad alta efficienza e riscaldato a gas. Il tino di fermentazione è caratterizzato dal fondo conico a 60° con rubinetti di scarico. È disponibile anche il carrello CIP composto
Microbirrificio a 2 serbatoi (Ningbo Hutai Food Machinery)
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da 2 serbatoi, con capacità 100500 L, riscaldati elettricamente con il controllo della temperatura e della pompa. *** Il sistema Pub, Restaurant Brewery di Shandong Tiantai Beer Equipment è realizzato per la produ-
zione live di birra nei locali adibiti alla mescita. Infatti, la superficie esterna può essere in ottone, rame oltre che in acciaio. Inoltre può essere installato dietro una parete in vetro in modo che i visitatori possano osservare il processo di birrificazione. Può avere una capacità produttiva di 200-1.000 L
Esempio di microbirrificio con finiture in rame (Shandong Tiantai Beer Equipment).
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Flessibilità, qualità e affidabilità Con il progetto Baseless, le giostre delle macchine imbottigliatrici di Metalnova sono appese a una struttura nella cui parte superiore si trovano rotismi e motorizzazione; il risultato è una zona completamente libera al di sotto delle bottiglie che consente una notevole facilità di intervento e pulizia. In base ai prodotti da imbottigliare sono disponibili i seguenti sistemi di riempimento: SCS, sistema di riempimento a livello per gravità per prodotti non gasati; VMAG, sistema di riempimento elettronico volumetrico per prodotti non gasati, senza contatto fra valvola di riempimento e contenitore, disponibile anche per formati 5-12 L e boccioni da 5 galloni; VMAS, sistema di riempimento elettronico a peso con misuratori massici, per olio alimentare o prodotti non conducibili; LG o LG-EP, sistema di riempimento isobarico a livello con comandi meccanici o elettropneumatici; LG-VMAG, sistema di riempimento isobarico elettronico volumetrico per prodotti gasati; HVR/LVR, sistema di riempimento a livello con alto/leggero vuoto e ricircolo, per riempimento a caldo di prodotti viscosi (succhi, salse); VP, sistema di riempimento a livello per gravità con vuoto anti-goccia per liquori.
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Monoblocco Baseless per bottiglie in PET (Metalnova).
Le riempitrici basate sui sistemi di riempimento elencati possono essere fornite in monoblocco con sciacquatrice e tappatrice. La pro-
duzione Metalnova è completata da linee per i contenitori da 5 galloni e fornitura chiavi in mano di linee complete per PET o vetro.
Codifica per lattine su linee ad alta velocità Progettato appositamente per linee beverage ad alta velocità funzionanti su 3 turni di 24 ore sette giorni alla settimana, il laser F720i di Domino stampa codifiche ad alta risoluzione fino a 60 caratteri con formati diversi anche su superfici concave. È costruito per ambienti con alto tasso di umidità e brusche variazioni di temperatura;
la scocca IP 65 assicura un’ottima protezione da polveri e sciroppi e una produzione senza interruzioni fino a una temperatura di 45°C. Nimax consiglia il laser Domino F720i in tutti quei casi in cui è necessaria una codifica permanente ben leggibile su linee che richiedono fino a 90.000 lattine/ora perché soddisfa tutte le richieste dei
macchine strumenti
responsabili tecnici e al contempo incontra i requisiti attuali e futuri del track & trace e delle più creative strategie di marketing e big data. Il laser F720i consente un rapido ritorno dell’investimento perché riduce molto i tempi di manutenzione e il conseguente fermo macchina, elimina gli scarti di produzione dovuti a una codifica non conforme e ha un ridotto consumo di energia grazie al nuovo sistema di raffreddamento. La tecnologia a potenza concentrata 3D unica utilizza impulsi brevi e intensi per un risultato perfetto anche a velocità molto elevate.
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Il laser Domino F720i
Macchina per il lavaggio delle bottiglie in vetro di recupero Akomag è un’azienda flessibile e dinamica che basa la sua strategia organizzativa sulla soddisfazione dei clienti, sulla qualità degli impianti, del servizio assistenza e delle innovazioni tecnologiche.
Di recente, ha consegnato, installato e collaudato al gruppo PepsiCo la lavabottiglie modello Hydra 8.2, dalla velocità di 37.500 bottiglie/ora, appositamente progettata in modo tale da ridurre al
La macchina per il lavaggio delle bottiglie di vetro di recupero Hydra 8.2 (Akomag).
minimo l’impatto ambientale, con particolare attenzione ai consumi di acqua e vapore e alla durata del bagno detergente. Il ciclo di lavaggio, completamente automatizzato, comprende spruzzature di prelavaggio bottiglie e un doppio bagno di pre-macerazione, in modo da diminuire l’inquinamento del bagno di macerazione e abbattere i consumi energetici. Inoltre, nella zona di pre-macerazione, è stato installato un filtro a nastro per rimuovere automaticamente le principali impurità che presentano le bottiglie di recupero (cannucce, carte, mozziconi di sigaretta). Il lavaggio delle bottiglie è completato con le spruzzature interne ed esterne, che avvengono con detergente ad alta pressione distribuito tramite ugelli rotanti autopulenti e autocentranti. Al completo risciacquo, invece, provvedono una serie di spruzzature (a temperatura decrescente) che ac-
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compagnano le bottiglie alla fase di risciacquo finale con acqua di rete: installando una speciale valvola con flussimetro integrato sulla tubazione di alimentazione (comandata direttamente dal pannello di controllo), è stato possibile rilevare il consumo istantaneo e giornaliero di acqua, necessaria al corretto lavaggio delle botti-
glie che è pari a 0,098 L/bottiglia, valore più basso di quanto rigidamente imposto in fase contrattuale dal cliente. Sensori per il rallentamento e la fermata in caso di mancanza o intasamento di bottiglie sui nastri trasportatori, sincronizzazione della velocità della lavabottiglie con la velocità del monoblocco di riempi-
mento, controllo e introduzione del detergente e additivi nel bagno di lavaggio e di prodotti sequestranti e disinfettanti nelle vasche di spruzzatura, filtri autopulenti nelle vasche, carico e scarico automatico delle bottiglie perfettamente sincronizzato con il movimento della catena principale completano questa fornitura.
Velocità, efficienza e qualità Mantenere la qualità a grandi velocità: questa la difficile sfida a cui Gai è stata sottoposta da Veuve Ambal, la più importante maison produttrice di Crémant de Bourgogne, il metodo classico della Borgogna. Un’impresa non solo tecnologica, ma anche logistica e progettuale per l’azienda di Ceresole d’Alba. Il risultato è la riempitrice da 80 rubinetti elettro-pneumatici REHP, che ha ripagato la fiducia della Veuve Ambal e ha simbolicamente inaugurato un nuovo percorso per Gai, oggi in grado di progettare e realizzare macchine adatte alle esigenze di produttori vinicoli dai grandi numeri: la riempitrice è
Il monoblocco 80 RE-HP (Gai).
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stata montata, collaudata e avviata sul posto in meno di due settimane. L’80 RE-HP è un monoblocco capace di produrre fino a 15.000 bottiglie/ora di vini fermi e 11.000 bottiglie/ora di spumanti, mantenendo la qualità garantita dall’esperienza Gai. Una macchina altamente flessibile, capace di adattare velocità e frequenza di riempimento in base alle caratteristiche sensoriali del vino di partenza, garantendo la minima ossidazione in tutte le fasi di lavorazione. Con una leggera riduzione della resa, l’80 RE-HP è in grado di operare con vini frizzanti a tem-
peratura ambiente, evitando il raffreddamento. Un rispetto assoluto della materia prima valorizzato anche da UNICA, la valvola di riempimento elettro-pneumatica che ha fatto conoscere Gai nel mondo, capace di lavorare in modo automatico, a diverse pressioni, prodotti molto eterogenei, spumanti e vini fermi, senza scendere a compromessi. Il monoblocco si distingue per quei dettagli che sono da sempre la cifra qualitativa di Gai: avviamento rapido grazie al basamento in un unico pezzo, semplicità di utilizzo, robustezza ed estrema facilità e sicurezza di sanificazione automatizzata.
macchine strumenti
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Soluzioni per la miscelazione di polveri e liquidi La dissoluzione di polveri è un processo che richiede una conoscenza approfondita e specifiche tecnologie di processo. Fristam ha sviluppato più sistemi di miscelazione, applicabili a tutte le produzioni, da pochi kg fino a 10.000 kg/ora. Fristam Powder Mixer, composto da una pompa autoadescante centrifuga o a doppia vite (in base alla viscosità del prodotto) e una pompa di miscelazione è utilizzato per miscelare in tempi molto brevi elevate quantità di gomma xantano, guar, pectina, CMC, farina di semi di carrube fino a concentrazioni molto elevate e con viscosità >100.000 cP. Fristam Powder Dissolver, composto dalla sola pompa di miscelazione è una soluzione economica per dissolvere polveri che necessitano elevati “sforzi di taglio”, o per emulsionare liquidi, creando particelle <2 µm. È impiegato nella mi-
Il sistema PM (Fristam).
scelazione di idrocolloidi, stabilizzanti, proteine, amidi e nella produzione di succhi e bevande aromatizzate. Fristam Powder Incorporator, composto dalla sola pompa centrifuga autoadescante è utilizzato per dissolvere e idratare polveri facil-
mente solubili, quali zucchero, fruttosio, acido citrico. I sistemi di miscelazione Fristam garantiscono una dissoluzione rapida ed efficiente, una perfetta ripetibilità nei batch di produzione ed evitano la formazione di grumi gelificati in polvere.
Digitalizzazione nel mondo della birra Siemens ha creato un prodotto completamente integrato e un portfolio di soluzioni personalizzate per rispondere alle domande specifiche del settore birra. In fiera presenterà come sia i piccoli che i grandi birrifici possono trarre benefici utilizzando le soluzioni della Digital Enterprise. Inoltre, il sistema di controllo del processo Braumat 7.5 copre l’intero ciclo di vita ed è stato sviluppato appositamente per la birrificazione. Dall’intuitivo sistema di ricette attraverso una panoramica del processo, la combinazio-
ne di Braumat e Simatic S7-1500 Advanced Controller semplifica la produzione e garantisce una birra con qualità costante. Il sistema di visualizzazione Simatic PLC e Simatic WinCC fornisce trasparenza nell’imbottigliamento e un controllo efficiente della produzione. I dati raccolti delle prestazioni sono utilizzati per ulteriori miglioramenti della ricetta; questi dati sono raccolti e valutati utilizzando il sistema operativo open IoT basato sul cloud MindSphere e una speciale MindApp per analisi intuitive.
Un laboratorio del centro Siemens.
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Flessibilità nel processo di pastorizzazione La flessibilità nel mercato delle bevande è un tema sempre più attuale, non solo per il processo di riempimento, ma anche per la necessaria pastorizzazione dei contenitori riempiti e tappati per garantire una vita più lunga sugli scaffali. Il tunnel di pastorizzazione Innopas SX di KHS completamente modulare per lattine e bottiglie in vetro e PET è in grado di soddisfare queste richieste. Quest’unità di pastorizzazione dinamica grazie al sistema di controllo PU reagisce in modo variabile ai cambiamenti delle condizioni. Se, per esempio, si presenta un problema durante la pastorizzazione, le temperature di processo sono tenute sotto controllo nelle zone calde per assicurare sia la massima sicurezza del pro-
Il tunnel di pastorizzazione Innopas SX (KHS).
dotto che la stabilità dell’aroma. Inoltre, le temperature delle singole zone sono automaticamente alzate o abbassate in base alla velocità del nastro trasportatore per rese maggiori e risparmio di energia. Con il controllo dinamico PU, il cliente può adattare l’unità di pastorizzazione in modo indipendente per ogni specifica tipologia di
contenitore: in questo modo i produttori possono reagire rapidamente ai cambiamenti di mercato e tendenze di prodotto. Inoltre, KHS ha apportato una serie di miglioramenti al design: la macchina è più facilmente accessibile per le operazioni di manutenzione e pulizia grazie alla struttura modulare.
Linea completa per la lavorazione della frutta con semi Per ottenere succhi, purè e concentrati sono utilizzate diverse tecnologie a seconda della tipologia di frutta e del prodotto desiderato. La linea sviluppata e realizzata da Sraml è adatta alla lavorazione di frutta con semi, quali mele, pere e kiwi, ed è costituita da macchine in acciaio inox: dal rovesciatore di cassoni, alla macchina per il lavaggio della frutta, al nastro di cernita fino al mulino per frutta e alla pompa per la massa di frutta che deve essere trasportata alla pressa che può essere pneumatica o a nastro. Dopo la pressatura è installato un filtro autopulente per rimuove-
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re le particelle più grandi dal succo. Sono disponibili anche serbatoi per la conservazione del succo e il
Linea lavorazione frutta a semi (Sraml).
pastorizzatore, con diverse capacità, per il trattamento termico prima del confezionamento.
la progettiamo, la costruiamo, la imbottigliamo
E la coltiviamo dal 1946, con innovazione costante e con passione in ogni singolo pezzo che costruiamo. È la stessa qualità che inizia in vigna e finisce in bottiglia, perché Gai nasce e cresce a fianco delle più grandi realtà vitivinicole mondiali, ed è legata a loro grazie agli oltre 100 rivenditori e centri assistenza sparsi nel mondo. Oggi, grazie alla ricerca, possiamo affrontare l’imbottigliamento con soli due monoblocchi: uno per la sciacquatura, il riempimento e la tappatura; l’altro per il confezionamento. Una ricerca lunga oltre 70 anni, una ricerca senza fine.
MACCHINE IMBOTTIGLIATRICI 1.000-20.000 B/H
fraz. Cappelli 33/b, 12040 Ceresole d’Alba (Cn) tel. +39 0172 574 416 - fax +39 0172 574 088 email: gai@gai-it.com - web: www.gai-it.com
Scriba Studio / ph Paolo Marchisio
Qualità
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Il ciclo di vita di una lattina in acciaio per bevande
Solo in Germania, ogni anno, vengono venduti miliardi di lattine. Come nasce una lattina? Di seguito uno sguardo alle principali tappe della “vita” di una lattina per bevande in acciaio, nonché alle cifre e ai dati più importanti relativi al popolare contenitore in solida lamiera stagnata. Una lattina in acciaio può venire alla luce, ad esempio, nello stabilimento Thyssenkrupp Steel Europe di Duisburg, dove si impiega il processo all’ossigeno per trasformare in ghisa liquida il minerale di ferro e il carbone da coke, con l’aggiunta di calcare e agenti riducenti quali carbone, olio e gas, in un altoforno a temperature estremamente elevate. Nell’acciaieria, a quel punto viene aggiunto e fuso il cascame d’acciaio, che ha il vantaggio di ridurre la temperatura a 1.600°C, la tem-
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Il ciclo di vita infinito di una lattina in acciaio.
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peratura ottimale per produrre acciaio grezzo dalla ghisa. Questo è il materiale usato per il nastro a caldo, che viene inviato all’unico produttore tedesco di acciaio per imballaggi: la Thyssenkrupp Rasselstein di Andernach.
Più sottile del capello umano In questo stabilimento, a partire dal nastro a caldo, si produce una sottile lamiera laminata a freddo, fornita stagnata per la produzione di lattine. Questo materiale, noto anche come lamiera stagnata o acciaio per imballaggi, giunge al produttore di lattine per bevande in forma di bobina (coil). La lamiera stagnata moderna, grazie a decenni di sviluppo, è un materiale high-tech le cui peculiarità non si notano necessariamente a prima vista. Le lattine in acciaio sono, tra le altre cose, impermeabili a luce e aria, solide e impilabili senza problemi, nonostante le pareti siano spesse appena 65 µm, quindi più sottili di un capello umano. Una lattina in acciaio da 0,33 L pesa oggi solo 19 g, oltre un terzo in meno rispetto al 1985. Forte della sua lunga esperienza nella fornitura di acciaio per imballaggi DWI (drawn and wall-ironed e descrive il processo di fabbricazione) per lattine per bevande, Thyssenkrupp garantisce prodotti di alta qualità con un uso di risorse sempre minore: lo sviluppo di nuovi materiali e la costante ricerca nel campo dei processi di produzione fa sì che l’acciaio sia all’avanguardia in termini di sostenibilità. Ogni nuova lattina in acciaio prodotta contiene una parte di cascame d’acciaio riciclato; impiegando una tonnellata di cascame d’acciaio, si risparmia circa una tonnellata di emissioni di CO2.
Per raggiungere una maggiore efficienza nella catena del valore, Thyssenkrupp fa in modo che il materiale disponga di prerequisiti ottimali per l’ulteriore trasformazione in lattina per bevande: un elevato grado di purezza dell’acciaio consente un’eccellente formabilità del materiale e minimizza lo scarto nella fase di riciclaggio. Inoltre, la superficie ottimizzata dal punto di vista tribologico e le condizioni d’attrito sostengono il processo di produzione delle lattine in acciaio proteggendo le macchine e gli utensili utilizzati. Nella fase successiva, il produttore di imballaggi fabbrica le lattine DWI in due parti, principalmente nelle capienze da 330 e 500 mL. Le coppette aperte vengono, innanzitutto, punzonate dalla bobina e successivamente passate attraverso quattro anelli di imbutitura e allungate da una speciale macchina di formatura, il cosiddetto “Bodymaker”. Dal momento che il diametro degli anelli è inferiore a quello della coppetta in lamiera stagnata, l’acciaio non viene solo allungato, ma si assottiglia a ogni passaggio fino a raggiunge-
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La bobina di lamiera stagnata.
re lo “spessore” desiderato di appena 0,065 mm. Il calore che si sviluppa durante il processo viene ridotto con un lubrificante di raffreddamento. Inoltre, la superficie stagnata della lamiera garantisce il necessario effetto di lubrificazione per una lavorazione veloce. Ogni minuto, dal Bodymaker
Una lattina in acciaio pronta per essere riempita.
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escono circa 250 lattine. A conclusione del processo di formatura, la base della lattina viene pressata in un utensile dalla forma apposita per conferirle la stabilità desiderata tramite il caratteristico profilo a calotta. Dopo il lavaggio finale, la verniciatura e la stampa, con la procedura di “die necking” viene realizzata l’apertura della lattina. A questo punto la lattina è praticamente pronta e può essere riempita.
30% di materiale in meno rispetto a 30 anni fa Negli ultimi trent’anni, la quantità di acciaio necessario per lattina è stata ridotta di circa il 30%. Ciò anche grazie allo sviluppo di materiali sempre nuovi ai processi di fabbricazione più raffinati. Questi nuovi tipi di acciaio possono poi essere testati ad Andernach in un Bodymaker a condizioni reali. Il po-
tenziale dell’acciaio come materiale per imballaggi non è ancora esaurito. Dopo che la lattina viene caricata su pallet, consegnata, riempita e sigillata, è infine possibile consumarne il contenuto: un ciclo di vita molto breve rispetto a tutto il processo di realizzazione e al successivo processo di riciclaggio. Una volta svuotata, tramite i punti di restituzione dei vuoti, la lattina ritrova la via del mercato dei cascami e infine torna all’acciaieria: il circolo è così concluso. Questo ciclo può ripetersi all’infinito senza che le proprietà del materiale si modifichino. Ciò rende l’acciaio per imballaggi un materiale permanente. Una tonnellata di acciaio riciclato risparmia circa 1,5 tonnellate di minerale di ferro, 0,65 tonnellate di carbone da coke e 0,3 tonnellate di calcare. Ogni tonnellata di acciaio per imballaggi riciclata e ogni lattina riciclata, dunque,
contribuiscono a risparmiare risorse già scarse. È molto positivo che il ciclo del materiale in Europa funzioni bene. L’acciaio è il materiale per imballaggi con il maggiore tasso di riciclaggio e nel 2016, in Europa, è stato riciclato per il 79,5% (Bilancio annuale di riciclaggio di imballaggi della Società tedesca per la ricerca di mercato sul packaging GVM). La riciclabilità di una singola lattina in acciaio è superiore al 90% e corrisponde quasi perfettamente alla quantità di acciaio presente nell’imballaggi. Dunque, prima o poi, le lattine per bevande pressate con altro cascame ritornano nuovamente all’acciaieria. Naturalmente, una lattina usata non diventa necessariamente un’altra lattina ma, a seconda del proprio karma, può “rinascere” anche come componente di un’auto, di una bicicletta o vite di una nave.
MERCATI POSITIVI PER I TAPPI A VITE DI ALLUMINIO Mundus Vini riunisce molti produttori vinicoli di spicco, provenienti da ogni parte del mondo. Migliaia di vini, da quelli a prezzo contenuto fino ai vini pregiati d’annata, sono assaggiati con test in cieco da una giuria globale. L’Aluminium Closures Group (ACG) è sponsor delle degustazioni e dei premi primaverili ed estivi del concorso internazionale. I risultati delle degustazioni vinicole Mundus Vini indicano che i tappi a vite di alluminio chiudono una quota significativa di vini di alta qualità, di fascia premium, riconosciuti dal concorso. L’Aluminium Closures Group continua a mantenersi in stretto contatto con figure chiave nel panorama internazionale dell’industria enologica.
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Il dibattito attorno ai tappi giusti per un particolare tipo di vino continua a tenere impegnati tanto i professionisti quanto gli entusiasti del vino di tutto il mondo. I mercati però stanno mostrando un netto spostamento verso i tappi di alluminio, che già nell’ormai lontano 2016 ammontavano al 30% della produzione globale totale, secondo le cifre emerse nel 2018 dallo studio condotto da Euromonitor International e IWSR. Quest’anno la degustazione di primavera si è svolta dal 19 al 24 febbraio e i vini vincitori che utilizzano tappi a vite di alluminio sono esposti alla fiera ProWein di Düsseldorf, in una sezione speciale dedicata a Mundus Vini.
contenitori tappi
Continua l’espansione del mercato europeo degli imballaggi in vetro
La Federazione europea dei produttori di contenitori in vetro FEVE ha diffuso i dati relativi agli imballaggi in questo materiale prodotti in Europa nel primo semestre 2018, da cui si evince una crescita dell’1% sia in volume (in tonnellate) che per numero di unità, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Fig. 1). La crescita è in linea con i dati di tutto il 2017, che ha registrato una crescita del 2% in termini di peso e del 2,4% in unità e mostra un andamento positivo rispetto al trend storico dal 2012. Infatti, tra il 2012-2017, la produzione è aumentata di quasi 1,7 milioni di tonnellate (+8,3%) o di 6,4 miliardi di unità (+8,9%) (Fig. 2). In generale, tutti i segmenti del mercato del Food & Beverage hanno visto un aumento della crescita della domanda di vetro e le prospettive sono molto positive per i flaconi destinati a profumeria, cosmetici e prodotti farmaceutici. Secondo Adeline Farrelly – Segretario generale FEVE – questo trend conferma il passaggio al vetro per ragioni ambientali, sia da parte delle aziende che dei consumatori. Questi ultimi – e in particolare i Millennials – sono sempre più consapevoli dell’impatto che i loro stili di vita quotidiana possono avere sull’ambiente: lo dimostra il fatto che l’inquinamento da plastiche è stato fra gli argomenti più cercati su Google nel 2018 nel Regno Unito. La sostenibilità non è più una “parola d’ordine”, ma oggi i consumatori vedono un collegamento diretto fra i propri comportamenti d’acquisto e i grandi temi ambientali, e vogliono saperne di più sui prodotti che comprano e sulle politiche perseguite dai marchi.
Secondo un’indagine del 2017 di Unilever, più di uno su cinque (21%) intervistati ha affermato che avrebbe scelto i marchi che avessero mostrato chiaramente le proprie credenziali di sostenibilità sugli imballaggi e nelle strategie di marketing, mentre una recente inchiesta condotta a livello europeo con la Comunità degli “Amici del vetro” ha rilevato che il 78% degli abitanti del Vecchio Continente è più attenta all’impatto ambientale delle proprie azioni quotidiane. A causa della grande attenzione riservata dai media e dalla politica al tema dei rifiuti che finiscono in mare, si sono trovati sotto i riflettori non solo le plastiche, ma tutti i materiali di imballaggio e il packaging risulta sempre più un fattore discriminante nelle scelte d’acquisto. La ricerca degli “Amici del vetro” rivela che il 73% degli europei reputa che il vetro sia l’imballaggio
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più rispettoso degli oceani, il 78% lo situa tra le migliori scelte per il confezionamento di alimenti e bevande e un consumatore su due sostiene di utilizzare più di vetro rispetto a tre anni fa. Sempre secondo Farrelly, questa maggiore fiducia manifestata dai consumatori nei confronti del vetro è incoraggiante per il settore, che si impegna costantemente a ottimizzare il riciclaggio del vetro in un modello di business che sia un autentico esempio di economia circolare. I produttori di vetro lavorano costantemente al miglioramento delle tecnologie di produzione e delle caratteristiche del prodotto, per ridurre il consumo di energia e l’impatto ambientale grazie all’utilizzo di vetro riciclato. Il vetro è più che mai la scelta d’elezione per il confezionamento di alcolici, vini e birra, ma sta guadagnando terreno nei settori alimentare, dell’acqua confezionata e lattiero-caseario, occupando la seconda posizione fra i materiali da imballaggio più utilizzati in Europa in termini di volume.
Produzione di contenitori in vetro per alimenti e bevande nella prima metà del 2018 in Europa (fonte FEVE).
Produzione annua di contenitori in vetro per alimenti e bevande in Europa (UEa 28 + Svizzera e Turchia). (fonte FEVE).
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Huel “ready to drink”, nutrizione completa “on the go” Un fatturato di 14 milioni di sterline nel 2017 e 40 milioni nel 2018, è uno dei business dalla crescita più rapida della Gran Bretagna: stiamo parlando di Huel, l’azienda che, in meno di quattro anni, ha rivoluzionato il modo di nutrirsi offrendo ai propri consumatori pasti nutrizionalmente completi, convenienti e con un impatto minimo sugli animali e sull’ambiente. Commercializzato in polvere (Huel Powder), barrette (Huel Bars) e granola (Huel Granola), da Dicembre 2018 è disponibile anche nella versione ready-to-drink nel pratico formato in PET da 500 mL sviluppato da PET Engineering in collaborazione con Gea Procomac. Il design del packaging risponde alle due esigenze principali del brand: coerenza con il portfolio prodotti esistente e funzionalità. La prima esigenza è stata soddisfatta attraverso la creazione di una shape essenziale, la scelta del bianco come colorazione per la preforma, utile anche alla protezione del contenuto, e l’utilizzo di una full-sleeve che permette ampia visibilità del brand, come avviene anche nelle confezioni in cartone e in quelle di confezionamento singolo. Per la funzionalità, l’imboccatura larga 38 mm consente un utilizzo onthe-go pratico e veloce, perfetto per quando si ha poco tempo e non si ha a disposizione una cucina per prepararsi un pasto sano e bilanciato. Con 26 vitamine essenziali, 20 g di proteine, solo 5 g di zucchero e due gusti capaci di soddisfare anche i più golosi, Vaniglia e Frutti Rossi, Huel Ready-to-Drink è il nutrimento completo da portare sempre con sé.
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Focus tecnologico La bottiglia è prodotta con una linea asettica fornita dal Gruppo GEA che include il sistema ABF 1.2 (Aseptic Blow Fill). La linea asettica GEA – che ha ottenuto la certificazione FDA per la produzione e la distribuzione a temperatura ambiente negli USA di bevande a lunga conservazione e a bassa acidità – è costituita dall’integrazione di una soffiatrice rotativa completamente asettica con moduli di riempimento e capsulatura anch’essi asettici. La certificazione FDA conferma che la tecnologia ABF 1.2 di GEA garantisce la massima affidabilità dell’impianto e la massima efficienza di sterilizzazione durante ogni fase del processo di imbottigliamento di bevande sensibili. Grazie all’isolatore microbiologico
che include anche la giostra di soffiaggio asettica, ABF 1.2 soffia con aria sterile in un ambiente sterile le preforme precedentemente sottoposte ad un trattamento di decontaminazione con perossido di idrogeno che viene vaporizzato (VHP) contemporaneamente sulle superfici interne ed esterne delle preforme stesse. Il risultato è un processo di sterilizzazione preforme che si svolge in un’unica fase, permette di ridurre significativamente l’uso di agenti chimici e non richiede acqua durante la fase di risciacquo. Grazie al monitoraggio continuo di ogni parametro del processo di sterilizzazione e ai cicli operativi completamente automatizzati, con ABF 1.2 l’eventuale rischio di ricontaminazione delle bevande sensibili durante l’imbottigliamento viene eliminato.
www.bericap.com
prodotti
Alto Rilievo, Segnana lancia una nuova linea di grappe “Riserva” Due “Riserve”, seguite passo passo nel loro invecchiamento perché esaltassero al meglio i profumi e i sapori che il legno, precedentemente utilizzato per altri distillati, poteva regalare: nasce così la nuova linea Alto Rilievo della Distilleria Segnana, due grappe molto particolari, nate dal paziente invecchiamento in botti precedentemente utilizzate per lo Sherry spagnolo e il Whisky scozzese. Il nome è un termine intimamente legato alla viticoltura di montagna tipica del Trentino, e richiama il concetto di qualità superiore che si traduce nelle caratteristiche aromatiche uniche di queste grappe.
La Grappa Segnana Riserva Alto Rilievo – invecchiata in botti da Sherry – si distingue per delicati e inaspettati profumi vinosi, di agrumi, frutta secca e candita; l’intenso colore ambrato, derivante dalla lunga permanenza in legno, prelude a una vellutata rotondità e una persistente aromaticità. La Grappa Segnana Riserva Alto Rilievo – invecchiata in botti da Whisky – si arricchisce nel corso dell’affinamento nelle botti provenienti da alcune note distillerie dell’isola di Islay, in Scozia, di particolari note affumicate e torbate tipiche del pregiato Whisky dell’isola.
La Grappa Segnana Riserva Alto Rilievo, invecchiata in botti da Sherry e in botti da Whisky (Distilleria Segnana).
Linea Bio e vellutate biologiche Zuegg Bio è la nuova linea biologica di Zuegg che comprende succhi biologici e, soprattutto, le nuove vellutate Zuegg: una novità assoluta nella storia del brand che, per la prima volta, alla frutta affianca le verdure, scegliendole con la stessa severità, conoscenza e creatività che l’hanno sempre contraddistinta. I protagonisti di questo cambiamento sono i succhi Zuegg Bio da 4x125 mL e vellutate Zuegg Bio da 250 mL. Il nuovo succo Zuegg Bio al mirtillo nero è da oggi senza zuccheri aggiunti, proveniente da agricol-
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Succo bio al mirtillo nero (Zuegg).
Vellutata zuccacarota-zenzero (Zuegg).
ture esclusivamente biologiche e composto solo da ingredienti naturali, senza aromi, con una percen-
tuale di frutta pari al 90% e con ricche proprietà antiossidanti. Le vellutate biologiche sono il primo passo concreto di Zuegg nell’orto: cinque ricette naturali, dal sapore italiano con un pizzico di inventiva, che esaltano il piacere delle verdure e spezie mediterranee. Un prodotto vegano, gluten free, senza glutammato e aglio e tutte prodotte in Italia da agricoltura biologica. Sono disponibili in 5 varietà: piselli-menta, zucca-carote-zenzero, ceci-rosmarino del Mediterraneo, pomodoro-peperone-cetriolo e carciofi-patate-zucchine.
prodotti
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Gamma rinnovata nel pack e nei principali gusti L’iconica gamma vetro delle Bibite Sanpellegrino si rinnova nel design e si arricchisce di una nuova gamma bio: gli storici gusti agrumati – Aranciata, Aranciata Amara e Limonata – diventano biologici. La nuova clavetta in vetro si rinnova per tutte le referenze del brand attualmente disponibili, sia quelle dedicate a un consumo più diurno – Chinò, Cedrata, Gassosa e la gamma bio – Aranciata, Aranciata Amara e Limonata – che quello più serale da aperitivo o da mix – Cocktail, Silver Cocktail e Tonica. La storica bottiglia, senza perdere continuità con i valori, il patrimonio culturale e territoriale che da sempre contraddistinguono il brand, si trasforma: la forma rotondeggiante e l’effetto “buccia d’agrume” della bottiglia lasciano il posto a una forma più slanciata, raffinata
La gamma delle bibite Sanpellegrino nella nuova clavetta in vetro.
e premium, ma pur sempre iconica, impreziosita da rilievi personalizzati che la rendono unica. La linea bio, esclusivamente in vetro, è realizzata con arance e limoni 100% italiani da agricoltura biologica, zucchero grezzo di canna biologico e aromi naturali d’arancia
e limone, per un gusto ancora più unico. Pur mantenendo inalterata l’unicità che da sempre caratterizza il gusto delle Bibite Sanpellegrino, il profilo sensoriale di queste nuove bibite si differenzia leggermente dalle attuali, esaltando maggiormente gli ingredienti.
Nuova immagine per un caffè d’eccellenza Dopo quasi vent’anni, Hausbrandt riscrive la propria immagine e rende il packaging ancora più prezioso trasmettendo la consapevolezza di un contenuto eccellente. Il look diventa più mitteleuropeo mantenendo gli elementi di
La gamma con il nuovo packging (Hausbrandt).
base: il lettering di taglio obliquo e la moka, con l’essenzialità di uno stile puro e minimale. Caratteristiche che evocano la solidità e la tradizione di un marchio ultracentenario che si propone come punto di riferimento nel mondo del caffè.
Hausbrandt suggerisce un’innovativa architettura di prodotto basata su un attento studio del colore che gioca un ruolo fondamentale, definendo così in modo immediato unicità e posizionamento. Alle differenti varietà di caffè è associata una colorazione affinché le tipologie di aroma siano subito riconoscibili, ognuna collegata a un gusto specifico. La nuova identità ingloba in sé un vero e proprio stile di vita, una predilezione verso il sapore e il gusto, l’espressione del caffè inteso come cultura, arte e design. Il fattore distintivo dell’innovazione dialoga con capacità, eleganza e rispetto della tradizione.
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ricerca applicata
Composizione fenolica dei vini a contatto con diverse tipologie di legno di rovere
Lo studio condotto da ricercatori cileni per caratterizzare la composizione dei flavonoidi e dei composti fenolici non flavonoidi di vini Carmenere e Cabernet Sauvignon in contatto con botti, chip e listelli per dodici mesi è stato pubblicato sul Journal of the Science of Food and Agricul-
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ture (vol. 99, n. 1, pagg. 436-448, 2019). I vini sono stati analizzati spettrofotometricamente (fenoli totali, antocianine e tannini, intensità del colore, tonalità, parametri dello spazio colore Cielab e frazionamento delle proantocianidine in mono-, oligo- e polimeri) e con HPLC con rilevatore a serie di
diodi (per ellagitannini, gallotannini, antocianine e fenoli a basso peso molecolare). I vini rimasti a contatto con il legno di rovere presentano un forte arricchimento di composti non-flavonoidi, quali acido caffeico, gallico, ellagico ed ellagitannini. I vini rimasti a contatto con i listelli si distinguono per l’aumento di fenoli totali, acido vanillico e una maggiore intensità di colore, mentre i vini invecchiati con i chip mostrano un grande contenuto di proantocianidine gallati. I vini invecchiati in botte mostrano elevati contenuti di ellagitannini ed etil-gallati. L’effetto del legno sulla composizione fenolica, comunque, è stato associato soprattutto alle caratteristiche originali ed intrinseche di ciascuna varietà di uva. In conclusione, l’estrazione dei composti fenolici dal legno di rovere durante l’invecchiamento è strettamente correlata con il formato del legno, la varietà di uva e il tempo di contatto. L’effetto finale del legno sul vino, infatti, dipenderebbe non solo dal trasferimento di polifenoli dal legno, ma anche dalle modifiche strutturali dei polifenoli dell’uva.
ricerca applicata
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Determinazione dell’autenticità dei vini con il profilo degli zuccheri È possibile determinare la natura degli zuccheri contenuti nel vino sulla base dell’uniformità dell’indice glucosio-fruttosio (GFI) e della percentuale dei disaccaridi rispetto agli zuccheri totali tenendo conto del flusso di processo “materie prime – prodotti finiti”. Lo studio, condotto da ricercatori russi e pubblicato sulla rivista Foods and Raw Materials (vol. 6, n. 1, pagg. 191-200, 2018), ha analizzato le varietà di uve autoctone, oltre a quelle di una nuova selezione, coltivate in Crimea; i prodotti di vinificazione e i vini, locali ed esteri; campioni modello e vini sofisticati. È stato determinato il contenuto in disaccaridi in termini di saccarosio, glicerolo, glucosio e fruttosio con il metodo dell’HPLC. Come
risultato degli studi sui vini ottenuti con un’interruzione della fermentazione, sono state riscontrate tendenze nella riduzione del GFI con una diminuzione del livello degli zuccheri endogeni: per i vini con un contenuto in zuccheri di 230270 g/L, il GFI è 0,75-0,94. Con una concentrazione di zuccheri superiore ai 120 g/L, è, inoltre, necessario studiare un campione di vino per determinarne il contenuto in glicerolo come marker della fermentazione per l’affidabilità dei risultati. I valori degli indicatori caratteristici delle uve zuccherine sono tipici per i vini arricchiti con mosto d’uva concentrato: il GFI non deve essere superiore a 1,0 e la percentuale dei disaccaridi non superiore all’1,2%. Le adulterazioni sono caratterizzate
da un profilo di zuccheri atipico per i prodotti ottenuti da uve: infatti, il GFI è superiore a 1,02 e la percentuale dei disaccaridi al 2%.
FERMENTAZIONE DI BIRRA, VINO E SIDRO CON LIEVITI NON CONVENZIONALI Sul Journal of the Institute of Brewing (vol. 124, n. 4, pagg. 389-402, 2018), ricercatori del Carlsberg Research Center hanno pubblicato i risultati del loro studio sulle proprietà di fermentazione e sulla produzione di gradevoli aromi fruttati con tre mezzi diversi (birra, vino e sidro) di lieviti non-Saccharomyces. Sono stati valutati per la produzione di aroma 99 lieviti utilizzando un semplice test olfattivo: tra questi, 21 sono stati ulteriormente studiati per il loro profilo aromatico e per la loro capacità di fermentazione utilizzando mosto di malto, succo d’uva e di mele. I lieviti più promettenti sono tre ceppi di Galactomyces geotrichum, Kazachstania zonata, Kluyve-
romyces lactis, Lindnera meyerae, Pichia kluyveri, Starmera caribae, Yarrowia lipolytica e Saccharomycodes ludwigii. Questo studio ha confermato il potenziale dei lieviti non convenzionali per produrre composti aromatici gradevoli in condizioni rilevanti di fermentazione. In generale, le differenze di composizione dei mezzi influiscono meno sul profilo aromatico nel suo complesso rispetto alla scelta del lievito. Lo studio per primo ha valutato contemporaneamente diversi lieviti non convenzionali con tre mezzi diversi e i risultati sono il punto di partenza per lo sviluppo di nuove bevande fermentate.
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Effetto biologico del campo magnetico sulla fermentazione del vino Partendo dal presupposto che l’energia elettromagnetica può influenzare i processi presenti nei sistemi biologici, ricercatori slovacchi hanno condotto uno studio pubblicato sul Potravinarstvo Slovak Journal of Food Sciences (vol. 11, n. 1, pagg. 575-579, 2017) prendendo in esame diverse ampiezze dell’induzione elettromagnetica e un’esposizione costante di 30 minuti ogni giorno per 10 giorni. Il dispositivo per indurre il magnetismo è stato sviluppato appositamente per questo studio ed era composto da una bobina alimentata da un impulso diretto di corrente (32 A) con un valore massimo d’induzione magnetica di 150 mT. È stata selezionata la varietà d’uva Hibernal ed è stato rilevato che il campo magnetico indotto dal dispositivo elettromagnetico ha un impatto sul processo di fermen-
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tazione e sulle caratteristiche sensoriali del vino giovane: sono infatti stati notati livelli maggiori di zucchero residuo e più rapidi processi di fermentazione e purificazione. Pertanto, l’influenza di campo
magnetico sul succo d’uva durante l’intero processo di fermentazione e produzione del vino è un modo conveniente per migliorare la qualità del vino senza effetti indesiderati e additivi chimici.
Impatto dell’invecchiamento in bottiglia sull’acidità volatile dei vini rossi L’aggiunta di chip di legno insieme a piccole quantità di ossigeno per simulare il processo d’invecchiamento dei vini rossi in botte è l’alternativa più comune alle botti di rovere. L’evoluzione di questi vini in bottiglia, però, non è stata esaminata in profondità in quanto considerati pronti per un consumo in tempi brevi. L’articolo pubblicato da ricercatori spagnoli sulla rivista LWT (vol. 101, pagg. 395-403, 2019) presenta per la prima volta il confronto dell’invecchiamento dello stesso vino per 10 anni in bottiglia, se trattato con metodo alternativo con legni diversi, o in botte. I vini invecchiati in botte hanno mantenuto livelli significativamente più alti di tonalità blu rispetto a quelli trattati con chip e micro-ossigenazione e la perdita dei composti responsabili del colore rosso è circa doppia nei vini trattati in modo alternativo rispetto a quelli invecchiati in botte che, inoltre, hanno fatto registrare concentrazioni maggiori di whisky-lattoni cis
e trans. Il rapporto tra i whisky-lattoni cis/trans è circa 2 per i vini invecchiati in rovere francese e circa 5 per quelli invecchiati in rovere americano in entrambe le tipologie di vino. Un’adeguata gestione dell’ossigeno durante il trattamento alternativo garantisce, comunque, vini di lunga durata.
mercati consumi
Vino italiano: export 2018 con contrazione dei volumi e valore in crescita Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, le esportazioni di vino italiano nel 2018 superano i 6,2 miliardi di euro per una crescita in valore del +3,3% rispetto al 2017 (a fronte di un calo del -8,1% in quantità). In termini di valore le esportazioni hanno segno positivo in tutti i principali mercati di destinazione: dal +4% di USA e Germania, fino al +10,1% della Francia e il +7,5% della Svezia. Nella “top ten” si riscontra una lieve flessione solo per Giappone (-0,6%) e Danimarca (-5,9%). Proseguendo, anche Cina e Russia mostrano un freno per l’export vinicolo made in Italy (-2,4%), mentre trend relativi importanti si riscontrano in Polonia (+23,3%), Australia (+18,5%), Corea del Sud (+14,6%). Il 61% dell’export vinicolo italiano in valore è destinato in Europa (+3,2%), il 31% in America (+3,3%), il 7% in Asia (+2,4%). In termini di quantità si registra un calo dell’8,1% del totale export vi-
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nicolo made in Italy 2018. La flessione soprattutto nel mercato dei paesi europei in cui, considerata la crescita del +3,2% in valore, si è riusciti ad affermare un prezzo decisamente più alto del prodotto esportato: dal -9,6% in Germania al -8,4% in Regno Unito e addirittura al -18,3% in Francia, sono evidenti le flessioni in volume rispetto ai buoni risultati in termini di valore. Mediamente stabile il volume esportato in America, anche se gli Stati Uniti presentano un +1,5%. Anche le elaborazioni Ismea, partner dell’Osservatorio del Vino, su dati Istat confermano le preoccupazioni relativamente a un rallentamento delle esportazioni del compartimento vitivinicolo. I vini fermi confezionati sono quelli che hanno vissuto l’anno più difficile: oltre allo stallo patito sul continente americano (-1% in volume tra Usa, Canada e Brasile), si è aggiunta la novità del rallentamento della piazza cinese (-8% a volume). Questa situazione ha dunque generato un saldo dell’aggregato attorno a -5% a volume (34 milioni di ettolitri), controbilanciato solo in parte dal debole aumento del 2% a valore (18 miliardi di dollari). Il 2018 è stato un anno parzialmente positivo per gli spumanti: il valore aggregato delle importazioni degli 11 Paesi monitorati è aumentato del 7% (4 miliardi di dollari), mentre a volume i 4,8 milioni di ettolitri di prodotto assorbiti equivalgono a un aumento del 2%, il più debole dal 2013, determinato soprattutto dal rallentamento registrato sui mercati tedesco (-8%), inglese (-1%) e giapponese (-1%), solo in parte controbilanciato dal +8% statunitense. In un contesto simile, in termini di volumi generali (vini fermi, frizzanti e spumanti), le esportazioni di quasi tutti i grandi Paesi produttori hanno sofferto: gli unici segnali positivi, seppur contenuti a un magro +1%, sono stati registrati da Paesi minori, come Sudafrica e Portogallo. Per i big, se-
mercati consumi
gno meno del 2% anche per l’Italia, da raffrontarsi con -5% dell’Australia, -6% della Francia e -10% della Spagna. Per quanto riguarda i risultati in valore, invece, i recuperi sono compresi fra il +6% sudafricano e il +1% tedesco. L’Italia si accontenta di un +3%, pareggiando di fatto la performance francese, fortemente penalizzata dalla Cina, mentre sono riusciti a migliorare i propri risultati gli australiani, con una crescita del 5% dovuta alla piena entrata in vigore dell’accordo di libero scambio concluso recentemente con Pechino, primo sbocco commerciale per Canberra. Secondo Federvini, le esportazioni di vini DOP sono cresciute in valore del 13%, contro il 4% dell’aggregato vini e mosti nel suo complesso. La quota export cumulata di DOP e IGP ha raggiunto un’incidenza superiore al 50% sui 5 miliardi 895 milioni dell’export 2018 aggregato. I mercati che hanno dato maggiori soddisfazioni in termini di variazioni percentuali sui valori sono la Polonia, con +22%, e l’Australia, con +21%. Gli Usa mantengono saldo il primato come prima destinazione in valore con 1 miliardo e 373 milioni di euro (+47,5 % in valore). I mercati storici come la Germania e il Regno Unito confermano andamenti positivi rispettivamente con +4 e
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+2,5% in valore. Molto brillante la performance del comparto delle acquaviti e liquori, che ha sfiorato la quota di un miliardo di euro, con una spinta del +24% sull’anno precedente. Una spinta tanto più importante perché veniva già dall’interessante +14,4% registrato nel 2017. Gli aceti rimangono stabili nella crescita, in valore, che si attesta sui 240 milioni di euro con una variazione positiva pari al 2%. Tra i mercati più performanti spiccano gli Stati Uniti con 73 milioni di euro, la Germania con 40 milioni e la Francia con 23 milioni.
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La grappa italiana va avanti
La top ten delle distillerie in Italia (fonte: Pambianco Strategie di impresa).
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Dallo studio sull’andamento, nel 2017, delle aziende produttrici di grappa, il prodotto a oggi considerato come più rappresentativo della distillazione made in Italy, condotto da Pambianco, emerge che le prime 10 aziende per volumi, che aggregate valgono 211 milioni di euro di fatturato, crescono tutte con una media di oltre il 6%. Positiva anche la situazione registrata sul versante della marginalità, con un’ebitda medio superiore al 10%. In vetta alla graduatoria compare Umberto Bonollo, forte di una crescita a doppia cifra (+12%) nell’anno preso in considerazione. L’azienda veneta, proprietaria del marchio Bonollo Of, presenta una marginalità leggermente superiore alla media di settore (11,1%). In seconda posizione troviamo, Distillerie Franciacorta (società acquisita a gennaio 2019 dal gruppo Stock) che, grazie a un balzo del 7,3%, ha sorpassato la modenese Distillerie Bonollo che si posiziona quindi terza. A seguire, in classifica, compaiono la trentina Marzadro, al quarto posto, e la trevigiana Bonaventura Maschio al quinto. Tutte le aziende presenti nella top ten della grappa hanno guadagnato terreno rispetto al 2016. La migliore in termini di marginalità percentuale è risultata essere la piemontese Berta, con oltre il 27% di ebitda. David Pambianco, CEO di Pambianco Strategie di Impresa, ha commentato: “La crescita registrata da tutte e dieci le top player del settore riassume efficacemente la forza di questo segmento produttivo che, grazie a trend in fase di sviluppo quali invecchiamento, monovitigno e lancio di prodotti dedicati alla mixology, si prospetta interessante anche per i possibili sviluppi futuri.”
mercati consumi
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L’innovazione dei caffè RTD
Mentre il caffè tostato è la categoria principale del mercato (39,2%), i caffè pronti da bere hanno fatto registrare una crescita del 31% negli ultimi due anni posizionandosi come il segmento più vivace e più innovativo, secondo la nuova ricerca degli esperti di Mintel che ha messo in evidenza cosa i consumatori richiedono ai caffè pronti da bere: devono contenere anche antiossidanti (47%), sostanze che promuovano la salute cerebrale (40%), antinfiammatori (35%) e probiotici (30%). Inoltre, il 42% dei consumatori di caffè RTD dichiara che la bevanda ideale a base di caffè dovrebbe promuovere il relax, mentre il 35% è interessato a prodotti arricchiti in proteine. Più di un terzo dei consumatori di caffè pronto da bere (36%) afferma che il prodotto ideale dovrebbe contenere latte di origine vegetale. La ricerca di Mintel dimostra che l’utilizzo di latte di origine vegetale è cresciuto del 107% negli ultimi due anni come ingrediente, con il latte di mandorla che fa la parte del leone con una crescita del 198% nello stesso periodo. I consumatori più giovani preferiscono le bevande fredde a base di caffè e la generazione X (42-53 anni) sta guidando la terza onda del movimento del caffè: questi consumatori considerano, infatti, il caffè come qualcosa da celebrare ricercando un prodotto premium.
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L’Europa domina l’innovazione nella birra artigianale Secondo i dati raccolti da Mintel nel Global New Products Database (GNPD), solo cinque anni fa (2013), il Nord America, e soprattutto gli Stati Uniti, dominava l’industria globale della birra artigianale con il 52% delle nuove birre artigianali presenti nei punti vendita rispetto al 29% dell’Europa. Da allora, la tendenza ha invertito la rotta e nel 2017 si è registrato il 54% di lanci in Europa, contro il 19% negli Stati Uniti. Dal 2013, infatti, la scena della birra artigianale in Europa ha fatto registrare una crescita dei nuovi prodotti del 178%. Gli amanti della birra in Polonia (64%), Francia (6%), Italia (61%) e Germania (50%) sono interessati a provare nuove tipologie di birra artigianale, quali le Indian Pale Ale o altre pale ale, che sono comuni nel mercato più maturo della Gran Bretagna. Inoltre, gli europei sono disposti a spendere di più per una birra artigianale: il 52% in Italia, il 51% in Francia, il 46% in Germania e il 45% in Gran Bretagna dichiara che la birra artigianale vale una spesa extra. Ma la ricerca di Mintel mette, anche, in evidenza che gli europei non prestano particolare attenzione alla differenza tra “vera birra artigianale” e “marchi che sembrano artigianali” di proprietà dei grandi birrifici. Circa la metà dei consumatori spagnoli (45%) dichiara di non conoscere bene il significato di birra artigianale e meno di un quinto dei consumatori tedeschi (17%) afferma che sapere che un marchio artigianale è di proprietà di una grande azienda può influenzare la propria decisione di acquisto. Comunque, uno spiraglio di ottimismo arriva dalla Gran Bretagna dove due consumatori su cinque (44%) gradirebbero un sistema di certificazione delle birre artigianali. www.mintel.com
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La crescita dei vini confezionati in lattina I produttori si stanno convincendo che il vino abbia bisogno di essere più accessibile e aperto a tutti per raggiungere una base di consumatori più giovani. I millennial, per esempio, sono molto più interessati da convenience e stile rispetto ai concetti, aprendo le porte a marketing e confezionamenti alternativi. Uno studio condotto dalla Nielson ha messo in evidenza che il vino confezionato in lattina era cresciuto del 54% nel 2017, l’aumento più grande rispetto a qualsiasi altra confezione per vino. Le lattine sono la realizzazione del “qui e ora”: non serve alcuna attrezzatura ed è disponibile la porzione singola. Inoltre, nell’era di Instagram, le lattine sono appariscenti. Le lattine sono convenienti trasportabili, sostenibili ed eleganti. Hanno un’impronta carbonica inferiore alle bottiglie in vetro, è però necessario lavorare sulla narrazione. Per esempio, la storia della birra non è più breve di quella del vino, ma è più permeata di tradizione piuttosto che di cerimoniali e simbolismi. Il vino in lattina da decenni si è aggirato attorno all’Europa, ma ha vissuto una vera e propria rinascita negli Stati Uniti all’inizio del nuovo millennio: nel 2003 la casa vinicola Coppola ha lanciato il suo vino frizzante Sofia Blanc de Blanc in lattine di alluminio da 187 mL, seguita nel 2005 dall’Oregon’s Wine Union Company e altri Paesi, quali Cile, California e Australia. Le lattine, da un punto di vista tecnico, offrono un ambiente stabile per 1-2 anni, ma rimangono dei problemi per quanto riguarda la sterilizzazione necessaria per la stabilità stessa. La soluzione, per evitare l’uso di sostanze chimiche in sostituzione della pastorizzazione che porterebbe alla caramellizzazione degli aromi, è avere vini da bere, non da conservare in cantina. Deve anche essere precisato che l’atmosfera anaerobica dei vini in lattina è favorevole per vini giovani e freschi piuttosto che per rossi invecchiati. Per ultimo, è possibile giocare con la superficie della lattina decorandola per creare una perfetta combinazione tra il contenuto e l’immagine. Piuttosto che demonizzare le lattine, quindi, si possono accettare per quello che sono: una confezione efficace ed ecologica, non per tutte le tipologie di vino.
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Aumentano i consumi e la produzione mondiale di tè Il rapporto, discusso dal Gruppo Intergovernativo della FAO sul Tè (IGG) al meeting biennale tenutosi a Hangzhou in Cina, nota come il consumo di tè abbia beneficiato dell’aumento della consapevolezza sulle proprietà anti-infiammatorie, antiossidanti e dimagranti della bevanda. Si prevede che i benefici per salute e benessere rappresentino i principali fattori della crescita della domanda in futuro. Il consumo e la produzione globale di tè sono previsti in continua crescita nel corso del prossimo decennio, trainati dalla robusta domanda nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Ciò dovrebbe generare nuove opportunità di reddito agricolo nonché migliorare la sicurezza alimentare nei Paesi produttori. Il consumo di tè è cresciuto molto rapidamente in Cina, in India e in altre economie emergenti, trainato da una combinazione di redditi più alti e sforzi per diversificare la produzione includendo anche prodotti speciali come le tisane, gli infusi di frutta, e tè aromatizzati di alta qualità.
Previsioni di crescita La produzione mondiale di tè nero è prevista crescere del 2,2% annuo nel corso del prossimo decennio fino a raggiungere 4,4 milioni di tonnellate nel 2027, come conseguenza della forte crescita della produzione in Cina, Kenya e Sri Lanka, in questo modo, la Cina dovrebbe arrivare a raggiungere i livelli produttivi del Kenya, il maggiore esportatore mondiale di tè nero. La produzione mondiale di tè verde è prevista crescere a un tasso ancora maggiore pari al 7,5% annuo, fino a raggiungere 3,6 milioni di tonnellate nel 2027, trainata prevalentemente dalla Cina, dove la produzione di tè verde è prevista più che duplicarsi da 1,5 milioni di tonnellate nel 2015-2017 a 3,3 milioni di tonnellate nel 2027.
L’impatto del cambiamento climatico Il rapporto dell’IGG avverte che la produzione di te è molto sensibile ai cambiamenti delle condizioni di crescita delle coltivazioni. Il tè può essere prodotto solo in presenza di condizioni agro-ambientali molto particolari, e quindi in un numero assai ristretto di Paesi, molti dei quali saranno fortemente colpiti dal cambiamento climatico. I cambiamenti di temperatura e degli andamenti delle piogge, con alluvioni e siccità sempre più frequenti,
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stanno già avendo effetti sui raccolti, sulla qualità e sui prezzi del tè, diminuendo i redditi e mettendo a rischio i mezzi di sussistenza agricoli. Si prevede che tali cambiamenti andranno a intensificarsi, rendendo necessarie urgenti misure di adattamento. Allo stesso tempo, c’è una crescente consapevolezza della necessità di contribuire alla riduzione del cambiamento climatico, diminuendo le emissioni di carbonio derivanti dalla produzione e dalla lavorazione del tè. Il rapporto, quindi, sprona i Paesi produttori di tè a integrare le sfide del cambiamento climatico, sia sul fronte dell’adattamento che della riduzione, nelle loro strategie nazionali per la produzione del tè.
Un prodotto di moda tra i giovani La domanda globale di tè beneficia anche di una nuova clientela. I giovani consumatori urbani nei Paesi grandi produttori come Cina e India sono emersi come il segmento in più rapida crescita, non solo bendisposti a pagare un sovrapprezzo per il tè di qualità, ma anche curiosi di sapere di più riguardo ai prodotti che consumano - la qualità, la loro origine e il loro contributo allo sviluppo sostenibile. I consumatori giovani delle classi medio-alte ricercano dei prodotti alla moda da integrare nei loro stili di vita, tra cui i tè pregiati e di qualità, da consumare negli ambienti raffinati dei negozi di tè specializzati e in esclusivi ristoranti, alberghi e caffè.
Coltivazioni di tè in Kenya, il maggiore esportatore di mondiale di tè nero.
Promuovere i benefici alla salute per stimolare la domanda Mentre la domanda di tè è cresciuta a livello mondiale nell’ultimo decennio, i Paesi europei tradizionali importatori, con l’eccezione della Germania, hanno visto un calo dei loro livelli di consumo. Nel complesso, il mercato europeo del tè è ampiamente saturo. Il consumo pro capite è andato diminuendo per oltre un decennio, anche a causa della concorrenza di altre bevande, in particolare l’acqua in bottiglia. Nel corso del prossimo decennio, si prevede una minor crescita del consumo nei Paesi occidentali in generale. Nel Regno Unito, per esempio, il consumo di tè è previsto diminuire poiché il tè nero fatica a mantenere l’interesse dei consumatori di fronte alla concorrenza di altre bevande, tra cui il caffè. Il rapporto suggerisce che il declino nel consumo di tè nei tradizionali mercati europei potrebbe essere arrestato o addirittura invertito diversificando il mercato in altri segmenti produttivi, come i tè speciali e biologici, e promuovendo i loro benefici in termini di salute e benessere. La strategia del promuovere i benefici del tè sulla salute si è dimostrata efficace anche in altri mercati. Per esempio, il mercato del tè in foglie sta avendo una nuova crescita negli Stati Uniti, non ultimo a causa di una crescente attenzione alla salute pubblica. L’analisi contenuta del documento dell’IGG è basata su dati ottenuti dai Paesi membri, integrati dai dati della FAOSTAT, dell’International Tea Committee (ITC) e da altre fonti.
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Cresce in Europa il mercato online del vino
milioni di litri
Quota del volume totale off-trade (%)
A dispetto della generale tendenza alla stagnazione dei consumi, le vendite del vino online stanno vivendo un momento di crescita in tutta l’Europa grazie anche al fatto che l’attività online offre una visione d’insieme, apprezzata dai consumatori, su un’industria così frammentata e complessa. Ma, per sfruttare questi benefici, gli operatori devono riuscire ad attirare e fidelizzare un numero sufficiente di clienti ed essere in grado di contare su una tecnologia e gestione dei dati adeguate. Le vendite online rappresentano circa il 4% dei volumi totali di vino trattati nell’Europa occidentale. Questa cifra non sembra così rilevante a prima vista, ma in realtà considerando che sono stati venduti nel 2017 oltre 360 milioni di litri, rappresenta un’opportunità di crescita importante. Tra il 2010 e il 2017, in Europa, il consumo di vino nell’Europa occidentale è calato del 5% circa, mentre le vendite attraverso l’e-commerce sono aumentate del 66%. Sebbene la quota dell’e-commerce vari da Paese a Paese (oltre il 10% in Gran Brequota dei volumi off-trade tagna e meno dell’1% in Finlandia e Svizzera), le vendite online stanno comunque crescendo dovunque in Europa ed è previsto che continuino a prendere piede. Anche se le vendite online continuano a crescere, il mercato è destinato a diventare saturo rapidamente. Con oltre un centinaio di fornitori pronti a soddisfare la domanda non importa dove risieda il consumatore, raggiungere un guadagno sufficiente è una sfida ed è anche competitivo l’accesso a sovvenzioni. Nel terzo trimestre 2018, il commercio globale del vino ha ancora risentito della scarsa vendemmia del 2017, con una contrazione dei volumi delle esportazioni da Europa e Cile su base annua. La vendemmia 2018, abbondante, ha iniziato ad avere un effetto positivo alla fine del periodo. I prezzi per vini generici in Spagna e Italia stanno diminuendo in previsione della maggiore disponibilità prevista in seguito alla vendemmia 2018 come anche i prezzi internazionali per i vini argentini, grazie soprattutto alla svalutazione del peso.
migliaia di litri
Le vendite di vino online nell’Europa occidentale: volumi totali e quote totali trattate (fonte: Euromonitor).
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L’IGIENE IN CANTINA VUOL DIRE QUALITÀ ECCO IL MANUALE IDEALE PER LA SANIFICAZIONE NELLE AZIENDE VINICOLE Il libro ha lo scopo di radunare in un’unica entità le basi dell’interazione fra contaminazione e prodotti di sanificazione, di sviluppare i concetti chimici e microbiologici che supportano la detergenza e la disinfezione di contenitori, impianti e ambienti coinvolti nel processo produttivo del vino, dalla vendemmia alla messa in bottiglia.
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A Rimini successo per gli appuntamenti per la filiera birra e beverage
Beer Attraction e BBTech Expo 2019 hanno fatto registrare oltre 32.000 presenze complessive (+40% sul 2018), 600 espositori da 10 Paesi esteri: Belgio, Germania, Spagna, Austria, Polonia, Francia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Canada, interessati a incrementare know-how e opportunità d’affari sul mercato italiano. E poi concorrenti e giudici dei concorsi, team per le competizioni, ospiti ai convegni, partecipanti agli eventi. 247 i giornalisti e blogger – italiani ed esteri – accreditati, con una straordinaria visibilità su grandi media e social. Il doppio appuntamento di Italian Exhibition Group è l’unico evento B2B dove, le eccellenze birrarie e il top del beverage (acque, soft drink, spirit) incontrano da una parte il food di qualità e, dall’altra, la più esauriente offerta di tecnologie e attrezzature per la produzione e il confezionamento di bevande.
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In contemporanea a Beer Attraction – al cui interno si è tenuto Food Attraction – e a BBTech Expo, si è svolto l’International Horeca Meeting, l’evento di Italgrob,Federazione Italiana Distributori Horeca.
BBTech Expo Ha presentato tecnologie processing e filling, materie prime, imballi, attrezzature e servizi per birre e bevande. In fiera erano presenti le aziende italiane leader in Europa e nel mondo. Un format fieristico innovativo nel quale i produttori di macchine e impianti trovano opportunità di business sia con le aziende espositrici di birre e bevande, sia con gli operatori in visita. Cresciuti anche gli eventi del BBTech Lab, l’area dedicata a workshop, approfondimenti e meeting di formazione e aggiornamento in collaborazione con il Cerb, Centro di ricerca per
l’eccellenza della birra dell’Università di Perugia, e l’Università di Udine.
Beer Attraction Giunto alla 5a edizione, è diventato in pochi anni l’appuntamento business di riferimento per il settore. Partner strategici della manifestazione sono Unionbirrai, Italgrob, FICFederazione Italiana Cuochi e CAST Alimenti. Lo sviluppo internazionale, con la presenza di numerosi buyers esteri, è stato realizzato in collaborazione con ICE – Italian Trade Agency. Per la prima volta era presente la Brewers Association (BA), associazione statunitense che rappresenta 5.000 produttori di birre artigianali, che ha illustrato i nuovi trend americani di locali e consumi.
Birra dell’Anno e Premio Accademia della Birra Quest’anno a vincere l’ambito titolo di Birrificio dell’Anno nell’ambito del concorso Birra dell’Anno di Unionbirrai è stato il marchigiano Mukkeller. Il produttore di Porto Sant’Elpidio ha guadagnato la medaglia d’oro, con tre delle sue produzioni, assegnata da una giuria internazionale composta da 100 esperti provenienti da Italia, Europa e Usa. I giudici hanno votato 1.994 birre di 327 produttori, divise in 41 categorie. Folla di grandi operatori anche al Premio Accademia della Birra, organizzato dalla rivista Il Mondo della Birra.
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Successo per il 25° ProWein Dal 17 al 19 marzo, ProWein ha vissuto tre giorni di successi, confermando nuovamente la propria posizione di fiera leader nel settore a livello internazionale. Con un numero complessivo di 61.500 visitatori specializzati, 60.500 nel 2018, provenienti da 142 Paesi (2018: 133 Paesi) e operanti nel settore commerciale e gastronomico, ProWein 2019 ha registrato un nuovo aumento: più dell’80% sono coinvolti nelle decisioni di acquisto. La Gran Bretagna si è attestata al 5° posto per numero di visitatori dopo la Germania, il Benelux, la Francia e l’Italia. Sia gli espositori che i visitatori del ProWein 2019 si sono dimostrati molto soddisfatti. I visitatori specializzati, sia tedeschi che internazionali, hanno dimostrato un particolare interesse nei confronti della tanto attesa annata 2018, che, a detta unanime dei visitatori, ha saputo soddisfare le elevate aspettative. I bianchi, considerando che erano ancora relativamente giovani, hanno presentato già un eccezionale grado di maturità e hanno colpito per il loro spiccato carattere fruttato. Anche quest’anno, gli espositori hanno elogiato soprattutto la grande professionalità del pubblico specializzato. Sono stati oltre 6.900 i produttori che hanno presentato i propri vini e liquori. Gli espositori provenivano da 64 nazioni ed erano suddivisi in modo strutturato nei dieci padiglioni, a seconda della nazione e della regione di produzione. Le principali nazioni per numero di espositori sono state: Italia (1.654) e Francia (1.576), seguite dalla Germania (978), Nazioni oltreoceano (600), Austria (335), Spagna (661) e Portogallo (387). A questi si sono
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ProWein 2019 non si è concentrata solo sui vini e i liquori dell’ultima annata, ma anche sul tema delle bevande artigianali (craft drink). L’esposizione speciale “same but
teresse: “Vini delle zone sopraelevate”, “Vini in lattina”, il ritorno dei “Field Blends” e i vitigni “Chenin Blanc & Gamay”. Le relative degustazioni Trend-Hour hanno riscosso un grande successo, dimostrato dal tutto esaurito. I visitatori specializzati hanno sfruttato appieno anche gli altri numerosi servizi in programma a ProWein, come, per esempio, la Champagne Lounge, con i suoi 50 produttori dalla lunga tradizione in aggiunta ai 180 marchi di Champagne presenti in fiera; l’area dedicata ai vini biologici con i suoi 300 espositori; l’Area di Degu-
different” ha fatto da vetrina per gli oltre 100 fornitori selezionati di liquori, birre e sidri artigianali, attirando non solo gli operatori del settore gastronomico, ma anche una buona fetta di visitatori. Sia gli espositori che i visitatori sono rimasti molto soddisfatti di questa idea innovativa e di tendenza nel padiglione 7.0. Anche i quattro temi di tendenza di ProWein, identificati dai ricercatori Stuart Pigott e Paula Sidore, hanno suscitato un grande in-
stazione con i vini vincitori dell’ultima edizione di Mundus Vini; il ProWein Forum; l’esposizione speciale Packaging & Design. ProWein 2020 si terrà dal 15 al 17 marzo 2020 a Düsseldorf. L’anno successivo, dal 21 al 23 marzo 2021, ProWein inaugurerà il nuovo padiglione: con la riorganizzazione della superficie espositiva della fiera di Düsseldorf, potrà sfruttare il nuovo e moderno ingresso Sud e il nuovo padiglione 1 a esso collegato.
aggiunti circa 400 produttori di liquori.
Le bevande artigianali acquistano sempre più terreno
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Cantina Tramin: salgono le vendite dell’alta gamma Cantina Tramin chiude il 2018 con un incremento del 7% che porta il fatturato totale a 15.200.000 euro. Aumenta il valore medio delle bottiglie che il consumatore ricerca, a fronte di una produzione totale che rimane comunque invariata rispetto allo scorso anno, attestandosi su 1.800.000 unità. L’anno che ha visto il lancio del nuovo Troy Chardonnay Riserva è stato particolarmente propizio anche dal punto di vista dei riconoscimenti ottenuti. Non solo i 100 punti assegnati da Wine Advocate di Robert Parker all’Epokale Gewürztraminer (primo vino bianco italiano e primo al di fuori di Toscana o Piemonte), ma lo scorso
anno Cantina Tramin è stata l’unico produttore altoatesino ad aver avuto tre vini (Epokale, Nussbaumer e Terminum) con quattro massimi riconoscimenti ciascuno dalle principali guide italiane. “Analizzando i dati di vendita – afferma Klotz, direttore commerciale della cantina – vediamo come gli amanti del vino ci notano sempre più per i nostri vini di punta. Negli ultimi anni abbiamo intrapreso delle scelte che si orientano alla massima espressione qualitativa, contribuendo a far percepire Cantina Tramin come un’azienda produttrice di vini che si sta posizionando verso le eccellenze della panoramica vitivinicola nazionale”.
La bottiglia di Troy Chardonnay Riserva (Cantina Tramin).
Anche nel 2018 Amorim Cork si conferma azienda leader nel nostro Paese Nonostante congiunture internazionali sfavorevoli, e produzione vitivinicola italiana ridotta del 28% (vendemmia 2017, riferita a imbottigliamenti 2018),
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Amorim Cork Italia ha registrato 62 milioni di euro di fatturato, oltre 590.000.000 tappi venduti e un aumento del volume d’affari che ha sfiorato l’8% rispetto all’anno precedente, dati che l’hanno confermata nel 2018 come la 1a filiale al mondo per il sughero Amorim, inseguita da quella francese e dalle due aziende statunitensi. Protagoniste del successo sono sicuramente le linee di prodotti a garanzia 100%, come il tappo Neutrocork, per vini di tutti i giorni, ma anche NDTech, sempre di più il benchmark di mercato per i grandi vini italiani. Nel 2018 circa 9 milioni di bottiglie sono state chiuse
con quest’ultima tipologia di tappo. Quasi 3.000 cantine hanno scelto i sigilli Amorim per la tutela e valorizzazione nei loro prodotti. Non solo chiusure in grado di valorizzare il prodotto imbottigliato, ma anche sostenibilità sempre più sociale e ambientale. Dall’uguaglianza della forza lavoro, con un equo 50% di donne e 50% di uomini, allo sviluppo del progetto ETICO per il recupero e riciclo dei tappi usati, passando attraverso Eticork, iniziativa che valorizza e riconosce le aziende vitivinicole che tutelano l’ambiente con la loro attività, il sostegno al territorio e alla Natura è il valore aggiunto di Amorim Cork Italia.
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Stock acquisisce distillerie Franciacorta Stock annuncia l’acquisizione di Distillerie Franciacorta, azienda fondata nel 1901 a Gussago in Franciacorta e con una lunga tradizione in particolare nel segmento delle grappe. Obiettivo dell’operazione è la valorizzazione della storia e del know-how dell’azienda, i cui marchi saranno mantenuti e potenziati, in un’ottica di continuità con la proprietà storica, nell’importante contesto a vocazione vitivinicola del territorio di Franciacorta. Le molteplici sinergie e la complementarietà delle reti commerciali delle due aziende consentiranno di dare una spinta maggiore alla crescita di tutti i brand, attraverso una graduale integrazione, con il contributo della proprietà storica, che affiancherà il nuovo
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L’elegante cofanetto del Brandy Stock 84 Gran Riserva 20Y.
management per un periodo di 4 anni. La forte presenza del gruppo Stock sui mercati esteri, inoltre, permetterà di incrementare la diffusione dei brand di Gussago fuori dai confini nazionali, con una più forte spinta all’internazionalizzazione. L’operazione diventerà effettiva a partire dal 6 maggio 2019.
Crescita, innovazione e mecenatismo per lo storico brand siciliano Cantine Pellegrino, una delle aziende vinicole più antiche di Marsala, chiude il biennio 2017-2018 con incrementi positivi dei principali indicatori economici e patrimoniali. Il fatturato Italia segna un +18%, a tirare la crescita il settore Horeca con un +40%. A influenzare la media la Sicilia (+50%) e le regioni del nord-ovest in linea con il trend (+40%). Successo registrato non solo in Italia, ma anche all’estero, con un’estensione territoriale di Cantine Pellegrino che comprende più di sessanta Paesi nel mondo, tra cui Stati Uniti, Svizzera, Regno
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Unito, Germania, Francia, Giappone, Canada, Paesi Bassi, Corea del Sud, Polonia e Ucraina. I continui investimenti riguardano in maniera trasversale tutti i reparti, dalla produzione alla moderna linea d’imbottigliamento fino allo stoccaggio, con attrezzature all’avanguardia e strumenti di laboratorio ad alta precisione. Fra gli investimenti in programma, mirati soprattutto alla sostenibilità ambientale, va menzionata l’installazione di una centrale frigo diabatica che permetterà di lavorare i vini bianchi a basse temperature, oltre all’intera sostitu-
A 70 anni dalla nascita del famosissimo Stock 84 Gran Riserva, Stock Italia festeggia la magia delle origini con un nuovissimo Brandy Ultra Premium, invecchiato 20 anni e a tiratura limitata di sole 5.000 bottiglie: il Brandy Stock 84 Gran Riserva 20Y. Nel 1949 Lionello Stock, fondatore dell’azienda, ha dato vita al Brandy Stock 84 Gran Riserva con l’intento di celebrare la rinascita della vita dopo la seconda guerra mondiale e brindare alla pace con un liquore che fosse eccezionale. Con lo stesso spirito sognatore, Stock Italia realizza un nuovo Stock 84 Gran Riserva, un Brandy Super Premium 100% italiano distillato sulle colline nel cuore della bellissima Toscana, invecchiato in botti di pregiato rovere di Slavonia per oltre 20 anni e affinato con il contributo consapevole e carismatico dello Spirits Specialist Fabio Bacchi. Stock 84 Gran Riserva 20Y si presenta con una preziosa bottiglia in decanter style; sul retro della bottiglia, oltre alla data e all’orario di imbottigliamento, è presente infatti la dicitura “Bottiglia n°x su 5.000” che ne riporta la numerazione. Il fronte bottiglia, invece, è caratterizzato da decorazioni serigrafiche e da un doppio passaggio in oro per aggiungere rilievo e rifiniture di alta qualità. L’eleganza della bottiglia viene ripresa infine anche nel tappo, realizzato in legno nero e metallo con l’iconico stemma in rilievo.
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zione del tradizionale sistema d’illuminazione con lampade a led. Inoltre, nel 2018 sono stati completati i lavori di restyling della nuova sala Nave Punica che esaltano l’esposizione del prezioso cal-
co in gesso del reperto risalente al 241 a.C., adornata con una grande parete di barrique esposte a muro e da un grande bancone illuminato per la degustazione dei vini Pellegrino.
Competenze tecniche più ampie nel settore del PET Krones ha acquisito la MHT Holding di Hochheim am Main, che, insieme alle sue affiliate, fornisce utensili per stampaggio a iniezione e servizi per l’industria del PET. L’azienda, che conta 125 dipendenti, realizza un fatturato di cir-
ca 25 milioni di euro. Con l’acquisizione della MHT, Krones amplia il suo portafoglio prodotti per il settore del PET con utensili per la produzione di preforme per bottiglie in PET in modo da fornire una gamma di competenze tecniche amplia-
ta per il PET ai clienti dell’industria del beverage che richiedono in misura sempre crescente soluzioni integrate, e al contempo copre l’intero ciclo del PET, dalla produzione e dal soffiaggio delle preforme al riciclaggio del PET via via fino alla produzione di nuove preforme. La MHT manterrà la sua sede centrale a Hochheim con l’attuale management. Nell’aprile del 2018, inoltre, Krones ha acquisito il 70% della Integrated Plastics Systems, azienda svizzera specializzata in soluzioni chiavi in mano per lo stampaggio a iniezione per PET per l’industria del beverage. Con l’acquisizione della MHT e della Integrated Plastics Systems, Krones consolida il suo know-how nel settore del PET.
Cantina Valpantena si consolida e investe in nuovi brand L’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità il bilancio 20172018, per l’esercizio chiuso lo scorso 31 agosto. Un’annata che non può certo definirsi fortunata per la cooperativa di Quinto di Vero-
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na, che è stata solo marginalmente interessata dalle gelate della primavera del 2017, ma colpita in pieno dalle grandinate dell’estate successiva che hanno portato a raccogliere poco più di 79.000 quin-
tali di uve, il 26,45% in meno rispetto all’anno precedente. Produzione poi ripresa in pieno nel 2018 quando le bilance hanno segnato 121.000 quintali. Nonostante il calo di prodotto disponibile, l’azienda diretta da Luca Degani è riuscita a mantenere stabile il fatturato consolidato chiudendo l’esercizio a 50.229.824 euro (+0,50). Anche la remunerazione media delle uve ai soci è stata mantenuta a circa 130 euro/quintale (+1%), segno che l’azienda ha saputo valorizzare al meglio la propria produzione. Nello stesso periodo il patrimonio netto è cresciuto di quasi un milione di euro, arrivando a 20.588.886. Particolarmente positivi i dati relativi alla produzione di Olio Extravergine, di cui Cantina Valpantena è un importante polo nell’a-
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rea della DOP Veneto-Valpolicella. 428 i quintali di olive conferite, che hanno portato a una resa media ai soci di 117 euro/quintale. Una produzione che sta incontrando sempre maggior successo, come dimostra anche il recente premio Ercole Olivario, che ha posto l’Extravergine Torre del Falasco tra i 10 migliori oli d’Italia. Sul fronte degli investimenti, l’esercizio appena concluso sarà ricordato come un anno di svolta per Cantina Valpantena. Sono 6 milioni in totale gli investimenti contabilizzati. Si va dalle nuove attrezzature tecnologiche in cantina, all’acquisto dello stabile per il punto vendita diretto di San Giovanni Lupatoto e quello del centro di appassimento di Montorio. Importante l’operazione conclusa nei primi mesi del 2018, quando Cantina Valpantena ha acquisito una quota pari al 25% della Giacomo Montresor, storica azienda vinicola veronese, fondata alla fine dell’Ottocento e ancora oggi marchio di indiscutibile valore in tutte le principali denominazioni dell’area. L’acquisizione, condivisa con altre due importanti realtà cooperative italiane, rientra in una strategia di diversificazione dei brand che punta a penetrare nuove fasce di mercato. “Abbiamo vissuto – spiega Luigi Turco, presidente di Cantina Valpantena – anni molto prosperi per la nostra denominazione e in particolare per la nostra azienda, che continua ad essere uno dei principali attori nella produzione di Amarone e Ripasso, con una quota di mercato di circa il 10%. In questi anni abbiamo approfittato per consolidare la nostra posizione e differenziare la presenza con altre denominazioni e altri brand per essere pronti ad affrontare nuovi mercati e nuove sfide”.
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36° Premio Alambicco d’Oro Dopo aver archiviato con successo i festeggiamenti per i primi 40 anni di attività nel 2018 e forte di un crescente interesse verso grappa e distillati, sempre più protagonisti nella mixology e in degustazioni e abbinamenti, Anag propone, ancora una volta, il Premio Alambicco d’Oro, concorso nazionale giunto alla sua 36a edizione, per la produzione di grappe, acquaviti d’uva e brandy in arrivo da tutta Italia. A giudicare i prodotti in gara per l’assegnazione di medaglie Best Gold, Gold e Silver sono assaggiatori Anag selezionati tra i membri delle associazioni regionali e delle delegazioni provinciali con test di assaggio mirati, al fine di prepararli alla valutazione dei prodotti che si portano dietro aromi, profumi e specificità della materia prima, del vitigno e dei territori di origine. Confermata anche la presenza dei due premi speciali che da al-
cuni anni arricchiscono il concorso spiritoso: quello riservato alla distilleria che ottiene il miglior punteggio complessivo sommando le medaglie ricevute da prodotti propri e da quelli distillati per conto terzi e “Il vestito della grappa”, riservato alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma da una giuria composta da giornalisti, architetti e operatori esterni al mondo della distillazione. I prodotti spiritosi, inviati fino al 20 marzo, sono selezionati nel mese di aprile.
Prodotti e categorie spiritose in gara Il Premio Alambicco d’Oro 2019 è aperto, come ogni anno, a distillerie e aziende vitivinicole, queste ultime in gara con le “grappe di fattoria” ottenute con le loro vinacce da distillerie esterne. Nove le ca-
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tegorie previste, di cui cinque per le grappe e quattro per le acquaviti d’uva, a cui si aggiunge quella del brandy, introdotta lo scorso anno. Le grappe in lizza per le medaglie sono divise in giovani; giovani aromatiche (provenienti da vi-
tigni aromatici); giovani e aromatiche che hanno subìto permanenza in legno e aromatizzate. Le acquaviti d’uva, invece, potranno essere giovani; giovani aromatiche (provenienti da vitigni aromatici); giovani che hanno subìto permanen-
za in legno e aromatiche che hanno subìto permanenza in legno. La selezione “spiritosa” si svolge sulla base della scheda di valutazione adottata da Anag e basata su parametri di analisi sensoriale e di qualità di ogni distillato in gara.
Un progetto nato dall’amore per la terra e i grandi vini Cantine Giacomo Montresor è un marchio storico nel cuore di Valpolicella, fondato nel 1892; la prima esportazione negli Stati Uniti è datata nel 1906 e attualmente il 50% delle bottiglie Montresor è esportato in 56 Paesi in tutto il mondo. Terre Cevico, Vitevis e Valpantena insieme in Cantine Giacomo Montresor a Verona danno ora vita a Montresor Heritage: un
progetto che mette a disposizione il capitale cooperativo con tutto il sistema di valori per la crescita dell’export e per un ulteriore rafforzamento del legame con il territorio in cui si sviluppano i vigneti Montresor. Già da alcuni mesi sono stati avviati i progetti sui diversi cru di Amarone, Valpolicella, Soave e Lugana. Da subito sono previsti alcuni interventi strutturali nella canti-
La nuova proprietà e la dirigenza di Montresor Heritage.
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na di Verona per un investimento di circa 2 milioni di euro. Nel dettaglio, un nuovo fruttaio per l’appassimento delle uve destinate alla produzione dell’Amarone e del Ripasso, una riorganizzazione della bottaia e una linea di imbottigliamento innovativa. Inoltre, nell’unità locale a Capriva del Friuli, nel Collio Goriziano, verranno realizzati almeno 5 ettari di nuovi impianti tra Ribolla Gialla e Sauvignon. Altri interventi riguardano il restyling del marchio aziendale, d’ora in poi “Montresor Heritage”, che riprende la storia ultracentenaria della famiglia Montresor e altri progetti di marketing per lo sviluppo in grande stile di una realtà che ha fatto la storia della Valpolicella. Obiettivo della nuova governance aziendale è quello di sviluppare ulteriormente sia i mercati del canale Horeca in Italia, sia i mercati esteri. Il tutto sempre con l’impegno di mantenere altissimi i livelli qualitativi e aumentando ulteriormente il valore aggiunto generato. Presidente della nuova società è Marco Nannetti, vicepresidente Luciano Arimini. Consiglieri sono Paolo Galassi, Alberto Medici, Alberto Marchisio, Massimo Gallina, Luigi Turco, Luca Degani.
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agenda
Vinitaly: il giro del mondo nel bicchiere La 53ª edizione, che si svolge a Verona dal 7 al 10 aprile, registra il tutto esaurito nonostante l’aumento della superficie netta disponibile: infatti, grazie al format rinnovato dei Padiglioni F e 8, è stato possibile accogliere nuove aziende e permettere l’ampliamento degli stand di altre già presenti da più edizioni.
Novità Organic Hall e Vinitaly Design sono due delle novità pensate per dare ulteriore impulso al progetto di una sempre maggiore specializzazione in chiave business della rassegna. Nel padiglione F è stato creato un grande spazio, ben identificabile, denominato Organic Hall per accogliere Vinitalybio, dedicato ai vini biologici prodotti secondo la normativa europea e promosso con Federbio, e la collettiva di produttori artigianali dell’associazione Vi.Te – Vignaioli e Territori che già da sette anni collabora con Veronafiere. Un’importante razionalizzazione ha interessato Enolitech, sempre nel padiglione F, dove trova spazio anche il nuovo salone Vinitaly Design, nel cui ambito sono proposti tutti quei prodotti ed accessori che completano l’offerta legata alla promozione del vino e all’esperienza sensoriale. Questa iniziativa permette di mantenere all’interno di Enolitech unicamente le tecnologie
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e le attrezzature per la produzione, in vista del cambio di cadenza della rassegna che dal 2020 si svolgerà negli anni pari in concomitanza con Fieragricola.
Degustazioni Parte integrante della rassegna sono le numerose sale degustazioni con circa 90 tasting (riferendosi solo all’elenco ufficiale di Vinitaly) che danno l’opportunità di conoscere o approfondire vini di tutti i continenti, delle maggiori aree di produzione o di quelle di nicchia, così come di molti distillati e liquori. L’internazionalità è un aspetto che Vinitaly segue con particolare attenzione anche dal punto espo-
sitivo – lo scorso anno gli espositori esteri provenivano da 35 Paesi – e l’International_Wine registra anche nel 2019 un significativo aumento di aziende francesi, il raddoppio di quelle dalla Spagna, la conferma dell’Australia, l’incremento delle presenze dall’Ungheria, la new entry della Croazia con una collettiva istituzionale e il raddoppio delle sale di degustazioni dedicate. In contemporanea con Vinitaly ed Enolitech, dal 7 al 10 aprile 2019 è in programma Sol&Agrifood, il Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità, che ha quali focus specifici l’olio extravergine di oliva (Evo), le birre artigianali e i prodotti alimentari realizzati da piccole e medie aziende del comparto (www.solagrifood.com).
TuttoWine: area tematica dentro TuttoFood Con TuttoWine, la nuova area tematica dedicata al vino di TuttoFood, la manifestazione internazionale dell’agroalimentare che si svolgerà dal 6 al 9 maggio a Fiera Milano, si vuole mettere a disposizione del mondo delle imprese vitivinicole, uno spazio di incontro con buyers orizzontali interessati a conoscere il mondo del vino italiano, accostato a una vasta gamma di prodotti del settore
Food. Questo abbinamento vincente tra cibo e vino, espressione del miglior made in Italy nel mondo, risponde a una doppia esigenza per le imprese del settore: avere a disposizione i top buyer della GDO, sia italiana che straniera, ed entrare in contatto con realtà di nicchia, come enoteche e wine-point di alto livello, che rappresentano, oggi, grandissime e ancora quasi del tutto inesplora-
agenda
te opportunità di business. Attraverso TuttoWine, si vuole mettere in connessione diretta il vino italiano con quei Paesi dove il vino made in Italy non è ancora diffuso come dovrebbe, in particolare come quelli del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela), gli Stati centrali degli Stati Uniti, il Canada, la Cina, il Giappone e la Corea. L’area sarà gestita da Unione Italiana Vini. Fiore all’occhiello
dello spazio sarà l’Enoteca di TuttoWine, dove saranno proposte degustazioni, sia di vino che di liquori; masterclass tenute da giornalisti, opinion leader ed esperti del settore di fama internazionale; eventi informativi e formativi dedicati ai distributori specializzati, durante i quali gli espositori avranno la possibilità di far conoscere i propri prodotti all’interno di un fitto calendario di tasting; incontri che tratteranno an-
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che i temi legati alla promozione e al marketing. Proprio per celebrare il connubio tra cibo e vino, sono previsti anche gli showcooking, dove vini eccellenti e di consumo quotidiano verranno proposti in abbinamento a piatti creati da chef d’eccezione. L’Isola dei Barman sarà invece lo spazio dedicato a bartender professionisti pronti a creare i loro cocktail, sempre in abbinamento a specialità culinarie.
Incontro internazionale sull’innovazione vitivinicola Enoforum, congresso tecnico-scientifico per il settore vitivinicolo, si svolge ogni due anni facendo incontrare tecnici con gruppi di ricerca e aziende leader. È l’unico convegno che riunisce produttori, tecnici enologi e agronomi, ricercatori e fornitori di tecnologie, stimolando la nascita e lo sviluppo dell’innovazione nel settore vitivinicolo. L’edizione 2019 si svolge a Vicenza dal 21 al 23 maggio e offre ai tecnici della vite e del vino una panoramica completa delle più recenti innovazioni a livello mondiale, con tre giorni di conferenze in due diverse sale, poster, degustazioni, spazi espositivi e soprattutto scambio di informazioni e opinioni con colleghi. Oltre alla collaborazione storica con SIVE (Società Italiana di Viticoltura ed Enologia) e con Assoenologi dal 2017, in questa edizione si aggiunge quella con Unione Italiana Vini ad arricchire ulteriormente l’evento di contenuti innovativi. Enoforum è concepito per mettere a disposizione dei partecipanti il maggior numero pos-
sibile di opportunità di aggiornamento e di contatto con altri attori dell’innovazione vitivinicola. Il congresso è il cuore della manifestazione, mentre la zona poster presenta ulteriori contributi dalla ricerca pubblica e privata internazionale, rendendo Enoforum una vetrina quasi esaustiva di quanto di nuovo è stato recentemente sviluppato nel mondo.
Gli spazi degustazione permettono ai partecipanti di verificare l’impatto sensoriale di alcune tecnologie innovative, descritte nel dettaglio nelle stesse sessioni. L’area espositiva accoglie desk aziendali dove tecnici esperti delle aziende fornitrici di beni e servizi offrono dettagli sulle innovazioni proposte e propongono degustazioni comparative.
Automazione, digitale e software fra i trend di SPS Italia Dal 28 al 30 maggio Fiere di Parma ospiterà la nona edizione di SPS Italia: la fiera per l’industria intelligente, digitale e flessibile organizzata da Messe Frankfurt Italia e riconosciuta come punto di riferimento per confrontarsi sui temi più sfidanti di domani. Si registra un’ulteriore crescita della manifestazione, che negli anni ha triplicato i propri risultati e oggi conta 6 padiglioni al completo, con oltre 800 espositori ed
un’offerta che propone tutto il meglio delle tecnologie per l’automazione e soluzioni software al servizio della digitalizzazione della fabbrica, prodotti e applicazioni innovative oltre al percorso dedicato alla Digital Transformation del manifatturiero, denominato District 4.0, diviso in aree tematiche (Automazione Avanzata, Digital&Software, Competence Academy e Robotica&Meccatronica), dedicato a progetti le-
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gati alle aree di rinnovamento attraverso le nuove tecnologie e la digitalizzazione dei processi. All’interno di ogni area espositiva il visitatore troverà demo funzionanti e soluzioni meccatroniche articolate che integreranno diverse componenti IT e OT, a testimonianza del fatto che la trasformazione avanzata dell’industria richiede lo sviluppo di una conoscenza sempre più condivisa e una maturazione di competenze più ampie rispetto al passato. La caratteristica principale delle demo e delle soluzioni esposte è che, partendo da una case history reale, riusciranno a mettere in mostra le potenzialità di una tecnologia e non di un singolo prodotto, e allo stesso tempo sapranno evidenziare quali sono le competenze e le skill necessarie alle aziende per poter implementare le applicazioni più innovative. Per quanto riguarda i temi portanti, la robotica è uno dei filoni della prossima edizione con un intero padiglione che ospiterà i più significativi player del comparto e demo per vedere dal vivo interessanti soluzioni applicative. Un tema introdotto già in occasione della conferenza stampa di presentazione di dicembre, con la presenza di TeoTronico, il robot pianista che sul palco si è sfidato con un pianista umano, proponendo alla platea uno spunto di riflessione sull’evoluzione del rapporto fra uomo e robot (relazione che evolve sempre di più all’insegna della collaborazione). Le demo applicative dei principali player di questo settore saranno nel padiglione 4.1 e i rappresentanti delle stesse aziende saranno coinvolti in un Osservatorio, svolto con il Politecnico di Milano, volto a studiare il mercato, le sue sfide e le potenzialità con un focus su mer-
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cati verticali. Nel 2019 tale focus sarà il Packaging in ambito Pharma e Beauty. Non mancherà ad SPS Italia il tema della trasformazione digitale, introdotto già da alcune edizioni, all’insegna dell’incontro (e confronto) tra mondo IT e OT, proseguendo su quel cammino comune che porta alla digitalizzazione delle fabbriche e a un’integrazione sempre più profonda tra i due mondi. La trasformazione digitale è una grande sfida per tutte le imprese che mirano all’efficienza operativa, alla riduzione dei costi e in generale ad una maggiore competitività e crescita, per questo motivo in fiera il visitatore avrà modo di confrontarsi con i principali player del mondo digitale, con fornitori di software industriale e con installazioni di casi reali presenti sul mercato.
Formazione e competenze 4.0 L’evoluzione del capitale umano è condizione imprescindibile perché abbia un senso l’evoluzione delle tecnologie. Per questo nell’edizione 2019 di SPS Italia è al centro il tema della formazione e delle competenze. A Parma, ci sarà una vera e propria Competence Academy, sviluppata insieme a università, centri di ricerca, istituzioni, Digital Innovation Hub e Competence Center. Molte inoltre le iniziative per una formazione attiva, durante i tre giorni, a partire dal progetto in collaborazione con Fondazione Cariplo che vede il coinvolgimento dei 76 Istituti Tecnici del “Progetto SI” che si distinguono per la qualità dei propri laboratori grazie all’intervento di importanti azien-
de sponsor del settore dell’automazione. Per completare la filiera e supportare le iniziative di formazione rivolte non solo agli studenti, ma anche ai professori, alcune associazioni di riferimento come Aidam e ANIE Automazione, contribuiranno con i loro associati a proporre applicazioni, percorsi tematici e iniziative di formazione legate alla meccatronica e alla componentistica intelligente.
L’accento sulla formazione SPS Italia ha l’opportunità di avvalersi del contributo di un Comitato Scientifico fatto di università, esperti di settore, responsabili di automazione, utilizzatori finali e costruttori di macchine provenienti da alcune delle maggiori realtà produttive italiane che, con incontri periodici, mette a punto i temi dei convegni scientifici della fiera che riconoscono crediti formativi professionali ai partecipanti. L’attenzione per la prossima edizione è stata posta su automazione avanzata (l’evoluzione dei linguaggi di programmazione, l’integrazione tra robotica e PLC, le reti real-time, le normative per l’integrazione delle macchine e la modellistica sono alcuni dei temi sui quali si focalizzerà il “call for paper” che sarà lanciato a breve); Digitale (advanced analytics, cloud, big data, intelligenza artificiale, cyber security e realtà aumentata); meccatronica (nuovi ausili ergonomici per gli operatori, sistemi di trasporto a carrelli indipendenti, nuovi motori ad alta efficienza e componentistica intelligente). La partecipazione è gratuita e riservata agli operatori del settore.
agenda
Vinexpo Bordeaux 2019 prepara il futuro Fin dalla sua creazione, Vinexpo Bordeaux rende omaggio alla produzione mondiale. Dal 13 al 16 maggio 2019, prepara un incontro strategico, 100% business, 100% internazionale mettendo in evidenza i suoi valori intriseci e ineguagliati, quali la presenza di decision maker leader, sia negli stand che tra i compratori; esplorazione delle tendenze grazie ai numerosi lanci di prodotti nuovi; forte piattaforma mediatica grazie alla presenza di 850 giornalisti provenienti da 40 Paesi; concen-
trazione di degustazioni iconiche; contenuto di alto livello con relatori di fama internazionale; accoglienza e «savoir-vivre» (stile di vita) alla francese, grazie agli off di alto livello e a una destinazione attrattiva. Dopo il successo del 2017, WOW! World of Organic Wines torna per riunire un’offerta internazionale di vini e liquori biologici e biodinamici. Questo evento nell’evento beneficia dell’attrattiva mondiale di Vinexpo Bordeaux e seduce i compratori alla ricerca di vini etichettati.
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Un DNA assolutamente internazionale Compratori da tutto il mondo vengono a Vinexpo Bordeaux per degustare e ordinare prodotti. Sono rappresentate tutte le regioni francesi, dalla Borgogna all’Alsazia attraverso la Loira, il Languedoc e, naturalmente, Bordeaux. Le aziende con una dimensione internazionale saranno affiancate da molte aziende di famiglia. Le marche di vini e liquori provenienti da Sudafrica, Austria, Georgia, Portogallo, Germania, Italia, Regno Unito, ma anche Stati Uniti, Libano e Cina fanno degustare i loro prodotti.
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Il simposio Vinexpo In un momento in cui la filiera del vino e degli alcolici si trova di nuovo di fronte a sfide importanti, Vinexpo collabora con i suoi espositori e visitatori per fornire risposte alle sfide affrontate dal settore. In collaborazione con il Consiglio regionale della Nuova Aquita-
nia, Vinexpo Bordeaux organizza per la prima volta una giornata interamente dedicata all’impatto del cambiamento climatico sulla filiera del vino e degli alcolici, una vera sfida per il futuro degli operatori. Gli aspetti scientifici, tecnici ed economici saranno affrontati attraverso conferenze, durante tutto il giorno del 14 maggio.
Undici eventi sotto un solo tetto Thaifex – World of Food Asia ritorna per la sedicesima edizione, dal 28 maggio al 1° giugno presso il centro fieristico Impact Muang Thong Thani di Bangkok. Sono previsti 67.000 visitatori, 8% in più rispetto all’anno scorso, per oltre 2.500 espositori da 40 Paesi con novità, quali Brasile, Polonia, Spagna e USA. Ponendosi l’obiettivo di aiutare gli espositori ad incontrare il giusto target, Thaifex - World of Food Asia prevede un programma a 360° volto a creare sinergie tra espositori e visitatori. Si presenta con undici saloni specializzati sotto
lo stesso «tetto» e due aree tematiche dedicate a prodotti biologici e halal in modo da aiutare i visitatori a focalizzarsi sulle categorie di interesse, senza però rinunciare alla necessità di poter contare su una piattaforma che offra varie opportunità di business. Gli undici padiglioni sono dedicati ciascuno a caffè & tè, bevande, alimenti di qualità, ristorazione, tecnologia alimentare, alimenti surgelati, frutta & ortaggi, carne, riso, prodotti ittici, dolci & prodotti di pasticceria. Per la prima volta quest’anno debutta Thaifexfuture Food Experience+: grazie a que-
sta iniziativa, i visitatori potranno assistere a dibattiti, dimostrazioni e workshop sulle novità tecnologiche e di prodotto. Sarà la prima volta anche per il padiglione Thaifex Start-up, nel quale si presenteranno le migliori aziende giovani e innovative nel segmento della ristorazione Quest’anno, insieme al Thailand Food Innovation Forum, ritorna l’innofood Asia Conference, un appuntamento di due giorni durante i quali i relatori esploreranno come le collaborazioni in tecnologia, alimentazione e design stiano rivoluzionando il modo in cui sono visti gli alimenti. Per quanto riguarda le attività collaterali, saranno assegnati i i premi del Thailand Ultimate Chef Challenge (TUCC). Secondo un’indagine dell’UNEP (United Nations Environment Programme), il 30% degli alimenti prodotti nel mondo è sprecato ogni anno. Per cercare di ridurre al minimo gli sprechi alimentari, Thaifex – World of Food Asia continua la collaborazione con Thai Scholars of Sustenance (Thai SOS), una fondazione impegnata nell’aumentare la sicurezza alimentare attraverso la gestione degli sprechi.
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE, STATO ATTUALE E TENDENZE FUTURE DEL PET Il 14 e il 15 maggio 2019 si svolgerà al Georgia Tech Global Learning Center di Atlanta, USA, la conferenza PETnology Americas. La prima edizione, svoltasi a giugno 2018, è stata segnata da discussioni sulla filiera delle confezioni in PET, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare. PETnology Americas è stata progettata per i professionisti dell’industria del packaging attenti alle ultime innovazioni in tecnologia, lanci di prodotti e
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macchinari sviluppati per l’evoluzione del settore del PET. La sostenibilità sta guidando l’industria verso una maggiore attenzione al riciclo, infatti, fra i temi trattati nella conferenza, ci sono tematiche, quali le sfide del riciclo, lo sviluppo di resine innovative e i progressi tecnologici e nello sviluppo di confezioni, tappi ed etichette. www.petnology.com
calendario
In rosso, le manifestazioni alle quali potete trovare le nostre riviste in distribuzione
IN ITALIA 7-10 APRILE 2019 - Vinitaly - Salone int. del vino Verona - www.vinitaly.com 10-11 APRILE 2019 - Cibus Connect - Salone int. dell’alimentazione - Parma - www.cibus.it 18 APRILE 2019 - Save - Salone int. dell’automazione Milano - www.exposave.com 6-9 MAGGIO 2019 - TuttoFood + TuttoWine - Salone int. dell’alimentazione - Milano - www.tuttofood.it 21-23 MAGGIO 2019 - Enoforum - Convegno su viticoltura e enologia - Vicenza - www.enoforum.eu 28-30 MAGGIO 2019 - SPS IPC Drive - Salone int. dell’automazione - Parma - www.spsitalia.it
28-30 MAGGIO 2019 - Packaging Première Salone int. del packaging di lusso - Milano - www. packagingpremiere.it 17-20 GIUGNO 2019 - SLIM - Convegno int. sulla shelflife degli alimenti - Napoli - www.gsica.net/slim-2019 22-25 OTTOBRE 2019 - Cibustec - Salone int. dell’industria alimentare - Parma - www.cibustec.it 16-19 NOVEMBRE 2019 - Foodnova - Salone int. dei nuovi alimenti - Rimini - www.foodnova.eu 19-22 NOVEMBRE 2019 - Simei - Salone int. macchine per enologia e imbottigliamento - Milano - www. simei.it
ALL’ESTERO 13-16 MAGGIO 2019 - Vinexpo - Salone int. del vino Bordeaux (Francia) - www.vinexpo.com 28 MAGGIO - 1 GIUGNO 2019 - Thaifex-World of Food Asia - Mostra int. dell’alimentazione (Francia) - www. thaifexworldoffoodasia.com 2-5 GIUGNO 2019 - IFT - Mostra-convegno dei tecnologi alimentari - New Orleans (Louisiana) - www.ift.org 12-15 GIUGNO 2019 - Propak Asia - Salone int. dell’imballaggio - Bangkok (Tailandia) - www.propakasia. com
8-11 OTTOBRE 2019 - Process Expo - Salone int. dell’industria alimentare - Chicago (USA) - www. myprocessexpo.com 23-26 OTTOBRE 2019 - E-Pack Tech - Salone int. dell’imballaggio - Shangai (Cina) - www.fieramilano.it/epack-tech 3-5 DICEMBRE 2019 - Food ingredients Europe Salone int. degli ingredienti alimentari - Parigi (Francia) - www.figlobal.com/fieurope
23-28 GIUGNO 2019 - GiESCO - Convegno int. sulla vitivinicoltura - Salonicco (Grecia) - giesco2019.gr
9-11 DICEMBRE 2019 - Pacprocess MEA - Salone int. dell’imballaggio - Cairo (Egitto) - www.pacprocess-mea. com
24-27 SETTEMBRE 2019 - WorldFood Moscow Salone int. dell’alimentazione - Mosca (Russia) - www. world-food.ru/en-gb
15-19 FEBBRAIO 2020 - Intergastra - Salone int. dell’alimentazione - Stoccarda (Germania) - www. messe-stuttgart.de/intergastra/
6-9 OTTOBRE 2019 - Alimentaria FoodTech - Salone int. dell’industria alimentare - Barcellona (Spagna) www.alimentariafoodtech.com
7-13 MAGGIO 2020 - Interpack - Salone mondiale dell’imballaggio - Düsseldorf (Germania) - www. interpack.com
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recensione libri
Birra
Libro 1
Libro 1: BIRRA – STORIA DELLA BIRRA E DEGLI STILI BIRRARI T. Zanrando, M. Marconi - XVIII + 296 pagg. ill. - Edito da Edagricole di New Business Media (www.edagricole.it) - 2018 - Prezzo 35,00 € - ISBN 9788850655694. Libro 2: BIRRA – MATERIE PRIME, TECNOLOGIE, STILI T. Zanrando, M. Marconi - XIX + 450 pagg. ill. - Edito da Edagricole di New Business Media (www.edagricole.it) - 2018 - Prezzo 40,00 € - ISBN 9788850655700. Libro 3: BIRRA – DEGUSTAZIONE E SERVIZIO, COMUNICAZIONE, FORMAZIONE T. Zanrando, M. Marconi - XIX + 285 pagg. ill. - Edito da Edagricole di New Business Media (www.edagricole.it) - 2018 - Prezzo 35,00 € - ISBN 9788850655717
La birra nell’antichità era diffusa dal Medio Oriente a tutto il bacino del Mediterraneo fino al nord Europa. E la sua invenzione è avvenuta probabilmente in modo indipendente in luoghi e tempi diversi. In epoche più moderne la birra è diventata la bevanda d’elezione dei Paesi nordeuropei dove la vite non può crescere. Quando si porta un bicchiere di birra alle labbra se ne beve e assapora il contenuto, ma anche la storia che c’è dietro: la soddisfazione sensoriale può, anzi dovrebbe, essere accompagnata da una soddisfazione intellettuale, che è imperniata anche e soprattutto sulla storia di quel bicchiere.
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Nelle pagine dei tre volumi si possono trovare tutti gli argomenti di interesse birrario affrontati in modo completo e approfondito: la vicenda storica; gli ingredienti e le tecniche che consentono di produrla in mille diverse possibili sfaccettature di sapore, grazie anche all’opera dei ricercatori che hanno saputo creare tante nuove varietà di materie prime; i molti stili birrari che sono nati nel corso degli anni nei Paesi di grande tradizione brassicola; le tecniche per servire e degustare le birre nel modo migliore. Sono, inoltre, ospitati interventi firmati da altri esperti, non sempre in accordo con le opinioni degli autori.
Gli autori nel primo volume guardano alla storia “generale” della birra dall’antichità ai giorni nostri approfondendo la storia delle grandi nazioni birrarie e degli stili cui
hanno dato origine. In questo contesto il termine “nazioni” è inteso in senso culturale e linguistico e non strettamente geografico: le nazioni sono quindi la Mitteleuropa, il Belgio (o meglio l’area di cultura fiamminga, la Vallonia francofona e anche il nord della Francia) e il mondo anglosassone. A queste tre aree geografiche e culturali, così impor-
recensione libri
tanti per la storia della birra, gli autori hanno affiancato anche un capitolo sugli Stati Uniti, che negli ultimi decenni hanno avuto un grande rilievo per l’esplosione del fenomeno birra artigianale e uno sull’Italia, che il testimone dell’artigianale ha raccolto.
Libro 2 Il secondo volume si concentra sui processi produttivi della birra e sulle caratteristiche del prodotto. Naturalmente si parte dall’analisi de-
gli ingredienti birrari: l’orzo e gli altri cereali; il malto; le caratteristiche del luppolo e le sue tecniche di coltivazione; i lieviti e come essi possono influenzare il gusto della birra; l’acqua, anch’essa molto importante per la qualità del prodotto finale. Successivamente, sono illustrati il processo produttivo, le tecnologie impiegate oggi e nel corso della storia, i fattori che più influenzano la qualità, senza trascurare i trattamenti finali e il confezionamento. Il cuore del volume è un’attenta disamina delle caratteristiche sensoriali e dei dati tecnici degli stili bir-
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rari della Mitteleuropa, del mondo anglosassone e americano e di quelli originari del Belgio e della Francia. L’ultimo capitolo è dedicato a una carrellata di stili che non appartengono a un’area geografica precisa, ma che spiccano per originalità e qualità. Per tutti gli stili sono citati alcuni esempi di birre che meglio li rappresentano, dedicando particolare attenzione alla loro reperibilità sul mercato e ai prodotti italiani.
Libro 3 Il terzo volume si concentra su quello che viene dopo la produzione della birra e che oggi non è meno importante, anzi, forse, lo è anche di più: saper valutare come i sapori, gli aromi e tutte le nostre percezioni concorrano a formare il “gusto” (o flavour) della birra, i criteri da adottare durante l’assaggio professionale o per l’abbinamento con il cibo. Aspetti che contribuiscono in maniera fondamentale alla diffusione della conoscenza del prodotto birra e alla sua commercializzazione. Egualmente saper servire la birra, dalle tecniche di mescita alla scelta del bicchiere e delle temperature più idonee a esaltare il momento della bevuta, può determinare il successo o il fallimento di un’attività. Gli autori hanno voluto, inoltre, dedicare uno spazio a coloro che comunicano il Pianeta Birra, sia con lo scopo di far conoscere voci più autorevoli, sia per fornire qualche informazione in più in merito agli eventi di spicco del settore, soprattutto in Italia. Infine, come dimenticare coloro che esercitano l’antica professione del mastro birraio? In questo libro le informazioni su come diventare un buon birraio e sulla formazione necessaria per eccellere.
Indice libro 1: Preistoria e antichità - Dal Medioevo al Rinascimento - La modernità - Mitteleuropa - Regno Unito - Belgio e Francia del Nord - Storia della birra in Italia - Storia della birra artigianale americana. Indice libro 2: I cereali e le altre materie prime fermentabili - Il luppolo - Il lievito - L’acqua - Dal cereale crudo al malto - Dal malto al mosto - Dal mosto alla birra - Trattamento finale e confezionamento - La stabilità della birra - I fattori di qualità nella produzione della birra - Che cosa sono gli stili birrari - Stili birrari della Mitteleuropa - Stili birrari anglosassoni e americani - Stili birrari belgi e francesi - Stili birrari: una miscellanea. Indice libro 3: I nostri sensi nella degustazione - All’origine del gusto della birra - I principi dell’abbinamento - Esempi di abbinamenti - La mescita della birra - I bicchieri per la birra - Le temperature di servizio della birra - La birra come alimento - La birra e l’alcol - I pregiudizi sulla birra - Scrivere di birra - Publican e festival - Professione birraio: fra tradizione e modernità.
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Indice inserzionisti AB Energy - Orzinuovi www.gruppoab.it ............. sett./ott.
Cavagnino & Gatti - Canelli www.cavagninoegatti.com.. gen./feb.
Foodexecutive.com www.foodexecutive.com ....lug./ago.
ProFood Tech - Chicago (Usa) www.profoodtech.com ...nov./dic.
Akomag - Soragna www.akomag.com................. cop. 3
China Brew - Shangai (CHN) www.cbb.drinktech.com........lug./ago.
Fristam Pompe - Amburgo (D) www.fristam.de............................ 35
R-Biopharm Italia - Melegnano www.r-biopharm.com ......nov./dic.
All4Pack - Parigi (F) www.all4pack.com........... lug./ago.
Chiriotti Editori - Pinerolo www.chiriottieditori.it........................63
Gai - Ceresole dâ&#x20AC;&#x2122;Alba www.gai-it.com.............................41
Sacmi Imola - Imola www.sacmi.com.................nov./dic.
Amorim Cork Italia Conegliano www.amorimcorkitalia.com....gen./feb.
Cibustec - Parma www.cibustec.com................ gen./feb.
Hi Europe - Francoforte (D) www.hieurope.com/2018.... mag./giu.
Sap Italia - Melegnano www.sapitalia.it................. gen./feb.
CMP - Saluzzo www.cmp-plast.it................sett./ott.
Igus - Robbiate www.igus.it............................. cop. 2
Sirec - Colorno www.sirec.it................................... 53
Enoforum - Vicenza www.enoforum.eu...................... 71
Intervitis Interfructa - .Stoccarda (D) www.ivifho.de.......................sett./ott.
SPS IPC Drives Italia - Parma www.spsitalia.it............................ 76
FDT Africa Johannesburg (ZA) www.fdt-africa.com........ mag./giu.
Magnoni - Modena www.magnonisrl.it........... sett./ott.
Sulzer Pumps Casalecchio di Reno www.sulzer.com ................sett./ott.
BBM Packaging Solutions S. Pellegrino Terme www.bbmpackaging.com.....nov./dic. BBTech Expo - Rimini www.bbtechexpo.com ....nov./dic. B&R Automation Passirana di Rho www.br-automation.com.....nov./dic.
Fillpack - Canelli www.fillpack.it ..................nov./dic.
Marking Products - Settimo T.se www.marking.it................. sett./ott. Marmoinox - Canelli www.marmoinox.it ...........nov./dic.
Bericap - Melzo www.bericap.com ........................ 47
Fimer - Canelli www.fimer.it........................... cop. 4
Brau Beviale Norimberga (D) www.braubeviale.de.............. sett./ott.
Fispal Tecnologia San Paolo (BR) www.fispaltecnologia.com.br...nov./dic.
Nimax - Bologna www.nimax.it..................... sett./ott.
Cai Industries - Andria www.caisrl.it...................... gen./feb.
Flavor Chimica - Gardolo www.flavorchimica.com... gen./feb.
Parker - Corsico www.parker.com.............. mag./giu.
Metalnova - Parma www.mnmetalnova.it.............cop. 1
Tecnomeco - Fidenza www.tecnomeco.it............sett./ott. Vinitech-Sifel - Bordeaux (F) www.vinitech-sifel.com ...sett./ott. Wolhfarth - Sordio www.wolhfarth.eu .......................11 Xylem Water Solutions Italia Lainate www.xylemwatersolutions.com nov./dic.
Aziende citate Akomag - www.akomag.com.............................. 14-37 Amorim Cork Italia www.amorimcorkitalia.com...................................66 Carolina Micro Brewing Technology www.carolinabeers.com.........................................27 Cavagnino & Gatti www.cavagninoegatti.com.....................................23 Cimec - www.cimecitalia.com............................. 22-26 Ditta Arturo Mazzi & F. www.mazziarturo.it ................................................22 Domino - in Italia: Nimax - www.nimax.it...............36 Enoberg - www.enoberg.it.........................................30 Eversleeve Enterprise www.esleeve.com.tw..............................................28 Fimer - www.fimer.it....................................................21 Frigel - www.frigel.it.....................................................20 Fristam Pompe - www.fristam.de.............................39 Gai Macchine Imbottigliatrici www.gai-it.com.................................................. 20-38 Gea Procomac - www.gea.com.................................46 Gruppo Bisaro - Sifa - www.gruppobisaro.it..........17 Hefei Zhongchen Light Industrial Machinery www.hfqj.com...........................................................32
industrie delle bevande
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Hubei Yideli Light Industry Technology www.brewhouseequipment.com..........................34 Jiangsu Huihe Packing Machinery www.huihemachinery.com.....................................28 Jiangsu Jinrong Machinery Company www.jinrong.cn.........................................................33 KHS Italia - www.khs.com................................... 14-40 Krones Italia - www.krones.com...............................68 Laizhou Tonle Machinery - www.en.tonle.cn.........29 Langfang BestCrown Packing Machinery www.bestcrownchina.com.....................................29 Langfang Sunrise Packing Machinery www.kqsbz.com........................................................31 Makro Labelling - www.makrolabelling.it...............21 Maselli Misure - www.maselli.com...........................18 Matrix - www.matrix-srl.com.....................................19 Metalnova - www.mnmetalnova.it...........................36 Newtec Labelling - www.newteclabelling.it...........19 Nimax - www.nimax.it.................................................36 Ningbo Hutai Food Machinery www.nbhutai.com....................................................34 Ningbo Tunwell Food Machinery www.tunwell.com....................................................29
Ocme - www.ocme.com..............................................26 PET Engineering - www.petengineering.com........46 Q.P.M. - www.qpmfilling.com....................................27 Quinti - www.quintisrl.it.............................................17 Ricci Engineering - www.ricci-eng.com...................16 Sacmi Imola - www.sacmi.it.......................................25 Sap Italia - www.sapitalia.it........................................16 Shandong Bihai Packaging Materials www.chinabihai.com...............................................33 Shandong Tiantai Beer Equipment www.tiantaibrew.com.............................................34 Shanghai Changlong Industrial Equipment www.chang-long.net...............................................30 Shanghai Precise Packaging - www.cn-pls.com....27 Sidel - www.sidel.com..................................................15 Siemens - www.siemens.com/breweries................39 Spadoni Beer Division - www.spadoni.it.................13 Sraml - www.sraml.com...............................................40 Tech-Long - www.tech-long.com..............................30 Thyssenkrupp - www.thyssenkrupp.com................42 TMCI Padovan - www.tmcigroup.com....................16 Zhangjiagang Hy-Filling Machinery www.huayufl.com....................................................32