IB maggio 2019

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MAGGIO/GIUGNO 2019

ANNO 48 - N. 281

INDUSTRIE

BEVANDE

Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 3/2019 - IP - ISSN 0390-0541

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RUBRICHE

14

28 34 36 40 42 46 48 62

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Fiere - Craft beer Italy, la seconda edizione della kermesse italiana convince per ricchezza di contenuti e offerta - Coltivare, trasformare, imbottigliare - Malterie per cereali - Filtri tangenziali a membrane ceramiche per birra - Depalettizzatore semiautomatico - Piattaforma per l’innovazione - Sensori ottici per il controllo dell’ossigeno disciolto per birrifici - Riempifustini manuale Vinitech, bilancio positivo nonostante i “gilet gialli” - Soluzioni per le operazioni in cantina - Chiusura in alluminio intelligente per vino - Robot ottico per la selezione dell’uva - Vinificazione senza travasi - Tappi naturali - Sistemi di campionamento - Il design delle bottiglie in vetro si trasforma - Interfalde di plastica per lo stoccaggio del vino imbottigliato - Tappo micro-natural più ecosostenibile al mondo Macchine strumenti - Etichettatrici italiane per il gruppo francese Boisset - Resistenze elettriche per applicazioni industriali - Separatore centrifugo a dischi - Piattaforma modulare per il trasporto motorizzato di pallet - Elementi a membrana per processi igienicamente esigenti Flessibilità e specializzazione per il mercato brasiliano Analisi controllo - Kit per analisi rapide Contenitori tappi - Il mercato degli imballaggi in plastica rigida - Uno studio sul mercato degli additivi per le plastiche Prodotti - Arriva in Italia la prima birra analcolica di Brooklyn Brewery Estathé ora anche in vetro

MAGGIO/GIUGNO 2019 anno 48 - n. 281

ARTICOLI 3. Bevande a base di scotta e succhi di frutta A. Rizzolo - G. Cortellino

CONTENTS 3. Beverages based on ricotta cheese whey and fruit juices A. Rizzolo - G. Cortellino

Ricerca applicata - Uso di nano-particelle d’argento biocompatibili in vinificazione - Raggi gamma per migliorare la qualità del vino - I dolcificanti ipocalorici danneggiano il microbioma intestinale di soggetti in salute - Impatto sui composti fenolici del trattamento ad alta pressione dei vini rossi - Campi elettrici pulsati per il rilascio delle mannoproteine - Effetto dell’anidride solforosa sul Pinot grigio Igiene ambienti - Pavimentazione innovativa per la distilleria pionieristica Macallan Mercati consumi - Le 10 principali tendenze di consumo per il 2019 Indagine sul mondo dell’industria vinicola - Nel bicchiere doc e docg, spumanti, vini bio e a marca privata (M. Barboni) - Le tendenze chiave dell’industria degli alcolici nel 2018 - Lo spumante continua a crescere - Come cambierà il caffè nei prossimi dieci anni Notizie dal mondo - Studio sul quantitativo di microplastiche nell’acqua imbottigliata - Sacmi inaugura il nuovo Innovation Lab - Sacmi partner del MIT di Boston - Piattaforma per la viticoltura per migliorare la sostenibilità in agricoltura - Formazione accreditata ed economica sulla sicurezza alimentare - ANIMA Confindustria Meccanica ha un nuovo presidente - Un progetto per la valorizzazione degli scarti agroalimentari - Coripet: aumenta la rappresentatività della filiera - Continua l’espansione europea di Berlin Packaging - Norma europea contro le pratiche commerciali sleali - Innovazione per l’edilizia sostenibile e per il mondo dell’enologia - IWB: approvato il bilancio 2018 - Università della Birra - Nuova banca dati giuridica per esportare nei principali mercati esteri Agenda - AIS Veneto ospiterà a Verona il congresso nazionale 2019 The Innovation Alliance torna a Fiera Milano nel 2021 - Il nuovo evento di Fiera Milano sul packaging per l’e-commerce in Cina - Il mondo delle bevande si dà appuntamento in fiera in Giappone - Calendario Recensione libri

DEPARTMENTS 14 EXHIBITIONS (CRAFT BEER ITALY - VINITECH) 28 MACHINES & EQUIPMENT 34 ANALISYS 36 CONTAINERS & CLOSURES 40 PRODUCTS 42 APPLIED RESEARCH 46 HYGIENE 48 MARKETING 62 NEWS 74 AGENDA 78 BOOKS

Le aziende

80 ADVERTISERS’ LIST & COMPANIES’ ADDRESS


Bimestrale - ISSN 0390-0541 May/June 2019 Year 48 nr. 281

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succhi 3

Bevande a base di scotta e succhi di frutta

Beverages based on ricotta cheese whey and fruit juices

• PAROLE CHIAVE pigmenti antocianinici monomerici, percentuale di colore polimerico, polifenoli totali, indice di acidità, indice di dolcezza totale • KEYWORDS monomeric anthocyanin pigment, percent polymeric color, sourness index, total phenolic compound, total sweetness index

• RIASSUNTO

• SUMMARY

Sono state preparate delle bevande miscelando la scotta, sottoprodotto della produzione del formaggio ricotta, con succhi di frutta al fine di studiarne il contenuto in antiossidanti, la composizione in zuccheri e in acidi organici e il loro impatto sull’indice di acidità (Sourness Index - SI) e di dolcezza totale (Total Sweetness Index - TSI). La bevanda pera-scotta si è evidenziata per il più elevato contenuto di acido malico e sorbitolo, la bevanda mirtillo-scotta per l’acido citrico, polifenoli e antociani totali, la bevanda mela-scotta per il saccarosio e fruttosio e la bevanda fragola-scotta per il glucosio. La bevanda mirtillo-scotta era caratterizzata dal più alto SI e dal più basso TSI, mentre la bevanda mela-scotta dal più basso SI e dal più alto TSI. Le bevande di qualità più elevata si ottengono utilizzando il succo di mela (tipo “giallo”) e la miscela di mela:mirtillo (50:50) (tipo “rosso”).

To study antioxidants, sugars and organic acids compositions and their impact on Sourness Index (SI) and Total Sweetness Index (TSI), beverages were produced by blending Ricotta-cheese whey (RCW), a by-product of Ricotta cheese production, with fruit juices. Pear-RCW had higher malic acid and sorbitol, blueberry-RCW higher citric acid, total phenolics and anthocyanin pigments, apple-RCW higher sucrose and fructose, and strawberry-RCW higher glucose. Blueberry-RCW had the highest SI and the lowest TSI, while apple-RCW had the lowest SI and the highest TSI. Higher quality beverages may be obtained by using apple juice (‘Yellow’ type) and the apple:blueberry (50:50) blend (‘Red’ type).

A. Rizzolo - G. Cortellino* Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari (CREA-IT) - Dipartimento di Milano Via Venezian 26 - 20133 Milano *email: giovanna.cortellino@crea.gov.it

industrie delle bevande

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Introduzione Le bevande a base di scotta e succhi di frutta possono essere considerate nuove bevande funzionali, nelle quali i componenti nutraceutici provenienti dalla frutta sono combinati con quelli della scotta, rafforzando così il valore funzionale del prodotto ottenuto [1]. Le proprietà funzionali della bevanda possono essere modulate modificando il tipo di succo di frutta utilizzato nella formulazione. La presenza di antociani, flavonoli, catechine e acidi fenolici in mirtilli e fragole è stata correlata alla riduzione del rischio di diverse malattie, come le malattie cardiovascolari e il cancro [2], alla prevenzione dello stress ossidativo mediante l’abbattimento delle specie reattive dell’ossigeno e dei radicali liberi [3, 4, 5]. Il succo di pera, essendo ricco di acidi idrossicinnamici, glicosidi della quercetina e isoramnetina, catechine e unità polimeriche di procianidina con catena di lunghez-

za fino a 25 unità, ha un elevato potere antiossidante e la sua capacità di abbattere l’ossigeno singoletto è stata collegata all’attività protettiva contro la lisi degli eritrociti umani e l’ossidazione delle proteine [6]. Sia il frutto della mela che il suo succo, contenendo polifenoli, inclusi flavonoidi (glicosidi della quercetina, procianidine, epicatechine, acidi clorogenici e glicosidi della floretina) e acidi fenolici, possono ridurre il rischio di malattie croniche agendo da antiossidanti e antiproliferativi [7]. Poiché il profilo sensoriale non gradevole delle bevande a base di proteine del siero rimane ancora una sfida per l’accettazione da parte dei consumatori, basandosi sulla percezione sensoriale sono state sviluppate varie formulazioni ottimali di miscele di frutta e siero di latte valorizzando sia il siero acido che il siero presamico [8, 9, 10]. Rizzolo e Cortellino [11] hanno sostituito il siero di latte con siero di ricotta (scotta), principale sottoprodotto della produzione di ri-

cotta, ottenuto con la flocculazione delle proteine indotte dal trattamento termico del siero di latte a 85°-90°C per circa 20 min, ed hanno prodotto bevande a base di frutta “gialla” e “rossa” e scotta (rapporto succo/scotta 80/20, contenuto solidi solubili del 14%), utilizzando succhi di mela, pera, mirtillo e fragola senza pectina. Inoltre, Cortellino et al. [12] hanno dimostrato che il tipo di succo di frutta utilizzato nella bevanda a base di scotta influiva sulla percezione sensoriale ed hanno suggerito di miscelare il succo di mirtillo con quello di mele per tamponare l’elevata acidità della bevanda a base di mirtilli, che d’altra parte risultava preferita per il colore, e allo stesso tempo arricchiva la bevanda a base di mela, che era preferita per il gusto, con le antocianine del mirtillo. In questo studio è stato valutato come la composizione in antiossidanti, zuccheri e acidi organici delle bevande a base di succo di frutta e scotta possa essere modulata

Tabella 1 - Composizione chimica, distribuzione dell’azoto e composizione minerale della scotta. Adattato da Monti et al. [13].

Composizione chimica (g/100 g)

pH Solidi totali Ceneri Grassi Proteine totali

6,06 4,16 0,45 0,05 0,39

Composizione minerale (mg/kg)

Lattosio Glucosio Galactosio Acido citrico Acido lattico

2,72 0,01 0,10 0,14 0,13

K Ca Fe Mn Na

1023 267,00 0,48 < 0,01 881,00

P Mg Cu Se Zn

218,00 158,00 0,07 0,008 0,40

Distribuzione dell’azoto

%

NPN/NT

g/100 g Proteine vere (NT-NPN) . 6,38

g/100 g Proteine denaturate (NT-NCN) . 6,38

45,9 0,21 0,05 NT = azoto totale; NPN = azoto non proteico; NCN = azoto non caseinico; α-la = α-lattoalbumina; β-lg = β-lattoglobulina; CMP = caseino macro peptide.

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%

α-la

β-lg

α-la+β-lg

CMP

Peptidi

0,02

0,046

37,7

24,0

38,2


succhi 5

modificando il tipo di succo di frutta usato nella formulazione, considerando le bevande pera-scotta e mela-scotta per il tipo “giallo” e mirtillo-scotta, fragola-scotta, mela:mirtillo (50:50)-scotta; mela:mirtillo (75:25)-scotta per le bevande “rosse”.

Materiali e metodi Preparazione delle bevande a base di scotta e succhi di frutta Le bevande a base di succo di frutta e scotta sono state preparate utilizzando una scotta bovina congelata (industria lattiero-casearia della regione Lombardia) e quattro tipi di succhi di frutta concentrati, limpidi, congelati e privi di conservanti e coloranti (G. Mariani & C SpA, Brescia, Italia) secondo il diagramma di flusso del processo descritto da Rizzolo e Cortellino [11]. La composizione chimica, la distribuzione dell’azoto e la composizione minerale della scotta utilizzata sono state riportate nella Tab. 1 [13]. Prima della miscelazione, la scotta è stata scongelata a 2°C per 24 ore e filtrata per rimuovere la maggior parte del grasso, mentre i succhi concentrati e limpidi di frutta (fragola e mirtillo senza pectina al 65%, pera e mela al 70%) sono stati scongelati ed opportunamente diluiti ad un contenuto di solidi solubili pari al 16,6% per la preparazione delle seguenti bevande: mela-scotta, pera-scotta, fragola-scotta, mirtillo-scotta, mela:mirtillo (50:50, v/v)-scotta e mela:mirtillo (75:25, v/v)-scotta. In seguito le due formulazioni contenenti una miscela di succo di

mela e mirtillo sono indicate come Mix50:50-scotta per la bevanda mela:mirtillo (50:50, v/v)-scotta e Mix75:25-scotta per la bevanda mela:mirtillo (75:25, v/v)-scotta. Le bevande sono state confezionate in bottiglie di vetro incolore da 125 mL (formato commerciale) chiuse da un coperchio twist-off. Al fine di ottenere bevande con un contenuto di solidi solubili standardizzato pari a circa il 14%, in ciascuna bottiglia sono stati miscelati i succhi di frutta diluiti al 16,6% e la scotta in rapporto 80:20 (v/v). Sei bottiglie per tipo di succo sono state divise in due lotti e ogni lotto (3 bottiglie/lotto) è stato pastorizzato separatamente in autoclave (Ghizzoni, Parma, Italy). Le temperature di pastorizzazione sono state rilevate nell’autoclave e al cuore della bottiglia mediante sonde flessibili a termocoppia e monitorate mediante il software E-Val 2.10; per le bevande a base di fragola, mela e mirtilli, caratterizzate da pH<4.2, è stato adottato un “effetto letale” pari a 10, mentre per la bevanda a base pera, con pH>4.2, è stato adottato un valore pari a 16. Dopo la pastorizzazione le bottiglie sono state conservate per 15 giorni su scaffali aperti a temperatura ambiente (20°C); quindi aliquote di 50 mL/bottiglia sono state mantenute a -20°C fino all’analisi. Per ogni bevanda sono state analizzate 3 bottiglie per lotto di pastorizzazione (6 repliche/bevanda): subito dopo 15 giorni di conservazione a 20 °C per i parametri fisico-chimici (pH, acidità titolabile, contenuto di solidi solubili, colore) e dopo lo scongelamento a 2°C per una notte dei campioni congelati per la composizione in zuccheri solubili e acidi organici, polifenoli, antociani, colore polimerico e capacità antiossidante totale. Ogni bottiglia è stata analizzata separatamente (1 bottiglia = 1 replica).

Analisi chimico-fisiche I valori di pH e l’acidità titolabile (TA) sono stati determinati mediante un titolatore automatico (modello 682, Metrohm AG, Svizzera) titolando con soluzione di NaOH 0,1 mol/L fino a pH=8,2. I parametri di colore sono stati misurati mediante uno spettrofotocolorimetro CM2600 (Minolta, Giappone) dotato di un porta campioni per celle in plastica da 10 mm adatte all’analisi dei liquidi, utilizzando l’illuminante primario D65 [14] e l’osservatore 2° nella spazio di colore L*, a*, b*. È stata selezionata la modalità “Componente Speculare Inclusa” (SCI) ed è stata utilizzata come sfondo una piastrella di calibrazione bianca. I parametri saturazione (C*) e tinta (h°) sono stati calcolati dai valori di L*, a* e b* utilizzando le equazioni 1 e 2:

(1) h° = arcotangente (b*/a*) × 360/ (2×3,14) (2) con h°=90° che corrisponde al colore giallo e h°= 360° al viola.

Determinazione del contenuto totale di polifenoli e pigmenti antocianinici monomerici Il contenuto fenolico totale (total phenolic content - TPC) è stato misurato spettrofotometricamente utilizzando il metodo di Folin-Ciocalteu [15] ed è stato espresso come milligrammi equivalenti di acido gallico (mg GAE/100 mL). Il contenuto totale in pigmenti antocianinici monomerici (monomeric anthocyanin pigment - MAP) è stato stimato spettrofotometricamente con il metodo del pH differenziale [16] ed è stato espresso come milligrammi equivalenti di cianidina

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Tabella 2 - Stima delle unità di acidità per l’acido malico (a), acido citrico (b), acido fumarico (c) e acido lattico (d) al valore di pH di ciascuna bevanda utilizzate per il calcolo dell’indice di acidità SI. I valori sono ricavati dal diagramma acidità stimata in unità dalle scale dei rapporti di Moskowits [20] vs pH nell’intervallo 3.0-4,4 riportato da Sortwell [21]. Mela Pera Fragola Mirtillo Mix 50:50 Mix 75:25

a b c d 3,2 2 4,1 7 5,3 5

3-glucoside (mg C3GE/100 mL). La densità del colore (Color density CD) e la percentuale di colore polimerico (Percent polymeric color PPC) sono stati misurati secondo il metodo di sbiancamento con bisolfito [16].

Determinazione della capacità antiossidante La capacità antiossidante (AntOx) è stata misurata spettrofotometricamente utilizzando il radicale libero stabilizzato 2,2-difenil-1-picrilidrazile (DPPH) [17] ed è stata espressa come milligrammi equivalenti di acido gallico (mg GAE/100 mL).

Composizione in zuccheri e acidi organici Gli zuccheri solubili sono stati quantificati mediante HPLC [18] utilizzando una colonna Rezex RPM-monosaccaride Pb+2 (8%) (300x7,8 mm, Phenomenex) termostatata a 85°C, un rivelatore ad indice di rifrazione (RI-300) e come fase mobile acqua alla portata di 0,6 mL/min. Gli acidi organici sono stati analizzati utilizzando una colonna Hypersil Gold (5 μm, 4.6x250

industrie delle bevande

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3,3 2 3,6 5,3 4,7 4,1

1.8 1 2,5 4 3 2,8

2,5 1 4 8 6 5

cido malico, citrico, fumarico e lattico al valore di pH di ciascuna bevanda. L’indice di dolcezza totale (Total sweetness index - TSI) è stato stimato moltiplicando le quantità di ciascuno zucchero per la sua dolcezza relativa rispetto al saccarosio secondo la seguente equazione:

(4)

mm, Thermo Scientific) termostatata a 30 °C, un rivelatore a lunghezza d’onda variabile (UV-1575) impostato a 210 nm e come fase mobile una soluzione di acido ortofosforico 0,02 M alla portata di 0,7 mL/min. I dati della composizione in zuccheri e acidi organici sono stati espressi come g/100 mL di bevanda.

dove: Csac, Cglu, Cfru, Csorb e Clat sono rispettivamente le quantità medie di saccarosio, glucosio, fruttosio, sorbitolo e lattosio, espresse in g/100 mL, moltiplicate per i relativi valori di dolcezza rispetto al saccarosio come determinato da Moskowitz [22] utilizzando le funzioni esponenziali dolcezza - peso del soluto in soluzione con l’esponente fissato a 1,3.

Indice di acidità e di dolcezza totale

Analisi statistica

Il sapore acido di ogni bevanda è stato valutato mediante l’indice di acidità (Sourness Index - SI) tenendo conto del fatto che, a parità di pH, la percezione dell’acidità aumenta all’aumentare della concentrazione degli acidi [19]. Quindi, l’indice di acidità è stato calcolato secondo la seguente equazione:

(3)

dove: Cmal, Ccit, Cfum e Clat sono rispettivamente le quantità di acidi malico, citrico, fumarico e lattico, espressi in g/100 mL, mentre a, b, c e d sono rispettivamente le unità stimate di acidità (Tab. 2) per l’a-

È stato utilizzato il software Statgraphics v.5.2 (Manugistic Inc., Rockville, MD, USA). I dati sono stati sottoposti all’analisi della varianza a una via (ANOVA) e le medie sono state confrontate con il test di Tukey (P <0,05).

Risultati e discussione Analisi chimico-fisiche La Tab. 3 mostra i parametri chimico-fisici dei sei tipi di bevande a base di succo di frutta e scotta. Come previsto, è stata rilevata una chiara influenza del tipo di suc-


succhi 7

co di frutta utilizzato come ingrediente nella formulazione sui parametri di pH, TA e colore delle bevande. Le due formulazioni “gialle” erano caratterizzate da valori più elevati di pH e inferiori di TA rispetto alle quattro bevande “rosse”, con pH inferiore e TA superiore nella bevanda mela-scotta rispetto ai relativi parametri della pera-scotta. La bevanda fragola-scotta ha evidenziato un pH più elevato rispetto a tutte e tre le formulazioni a base di succo di mirtillo e un valore di TA intermedio tra quello della bevanda mirtillo-scotta e delle due bevande a base di miscela mela e mirtillo. Considerando le formulazioni a base di succo di mirtillo, il pH aumentava e TA diminuiva con l’aumentare della proporzione di succo di mela (Tab. 3). I parametri del colore indicavano che le bevande “gialle” avevano un colore più chiaro e più vivido (valori di L* e C* più elevati) rispetto alle quattro bevande “rosse”. La bevanda pera-scotta presentava un colore più giallo (valore di tinta più vicina a 90°) e più chiaro (valore di L* più elevato) rispetto alla bevanda mela-scotta, mentre tutte le bevande “rosse” avevano un colore molto scuro e grigiastro (L*<25 e C*<2,5), con le bevande mirtillo-scotta e Mix50:50-scotta che presentavano valori di L* e di C* inferiori rispetto alla bevanda Mix75:25-scotta. Inoltre le bevande “rosse” differivano per la tinta, che indicava un colore viola-rosso per la bevanda fragola-scotta (h° ≈ +15°) e un rosso-viola per la bevanda mirtillo-scotta (h° ≈ −9°). La miscelazione del succo di mirtillo con il succo di mela ha provocato uno spostamento di tonalità verso il colore viola-rosso, con cambiamento più spiccato per la percentuale più elevata di succo di mela (Mix50:50-scotta, h° ≈-2°; Mix75:25-scotta, h° ≈ +5°). Una re-

lazione simile tra proporzione di succo di mela aggiunto ad un succo di frutta contenente antocianine e spostamento di tonalità da rosso viola a viola rosso è già stato segnalato anche per miscele di succo limpido di mela con succo di ciliegia limpido [23] e succo di ribes nero [24].

Composizione in zuccheri e acidi organici La composizione sia in zuccheri che in acidi organici (Tabb. 4 e 5) è stata chiaramente influenzata dagli ingredienti. La composizione in zuccheri e acidi organici della scotta è stata analizzata secondo i metodi descritti nella sezione relativa, adatti a quantificare i componenti nei succhi di frutta. Sono stati ottenuti i seguenti dati (media ± errore standard, n = 3): lattosio, 2,08 ± 0,07 g/100 mL; acido lattico, 0,41 ± 0,03 g/100 mL; acido acetico, 0,13 ± 0,002 g/100 mL; acido citrico, 0,11 ± 0,005 g/100 mL; acido fumarico, 0,53 ± 0,02 mg/100 mL, mentre glucosio e galattosio erano presenti in tracce, al di sotto del limite di quantificazione del metodo. In accordo

con questi dati e tenendo conto della percentuale di scotta utilizzata in tutte le formulazioni (20%), non è stato possibile per tutte le bevande quantificare il galattosio e l’acido acetico apportati dalla scotta, mentre come previsto, le quantità di lattosio (circa 416,7 ± 26,4 mg/100 mL) e acido lattico (circa 66,8 ± 2,9 mg/100 mL) non differivano tra le formulazioni (Tabb. 4 e 5). Per quanto riguarda gli altri acidi organici (Tab. 4) e gli zuccheri (Tab. 5), le quantità e le proporzioni erano in accordo con quelle riportate in letteratura per la mela [25], per la pera [26, 27], per la fragola [28], per il mirtillo [29, 30] e, quindi, rispecchiavano le caratteristiche del tipo di succo di frutta utilizzato nella formulazione. I nostri risultati relativi alle composizioni in acidi organici hanno dimostrato che le bevande mela-scotta e pera-scotta avevano un contenuto di acido malico maggiore rispetto alle bevande fragola-scotta e mirtillo-scotta, con la quantità più elevata (circa 1 g/100 mL) riscontrata nella bevanda pera-scotta. La bevanda mirtillo-scotta aveva la quantità più alta e la bevanda fragola-scotta la seconda quantità più eleva-

Tabella 3 - Parametri chimico-fisici (TA, acidità titolabile, L* luminosità, C* saturazione, h° tinta) delle bevande a base di succhi di frutta e scotta. I dati sono espressi come media ± errore standard (n=6). A lettere diverse all’interno della medesima colonna corrispondono differenze significative (test di Tukey); valore P, significatività del rapporto F. pH

TA (meq/100 mL)

L*

Mela Pera Fragola Mirtillo Mix 50:50 Mix 75:25 valore P

6,77 ± 0,03 e 3,34 ± 0,05 f 15,80 ± 0,14 b 19,23 ± 0,10 a 13,28 ± 0,04 c 11,02 ± 0,04 d < 0,001

44.4 ± 0,07 b 52,2 ± 0,08 a 25,2 ± 0,03 c 24,6 ± 0,05 e 24,5 ± 0,07 e 24,8 ± 0,01 d < 0,001

3,80 ± 0,01 b 4,49 ± 0,05 a 3,61 ± 0 c 3,19 ± 0,04 e 3,35 ± 0,01 d 3,45 ± 0,02 d < 0,001

C*

25,1 ± 0,05 b 76,6 ± 0,1 e 25,8 ± 0,05 a 85,2 ± 0,0 f 2,2 ± 0,05 c 15,6 ± 0,4 d 1,4 ± 0,05 d 351,3 ± 1,4 c 1,4 ± 0.02 d 357,9 ± 2,3 b 2,4 ± 0,18 c 364,7 ± 0,3 a < 0,001 < 0,001

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Tabella 4 - Quantità di acidi organici (mg/100 mL) delle bevande a base di succhi di frutta e scotta. I dati sono espressi come media ± errore standard (n=6). A lettere diverse all’interno della medesima colonna corrispondono differenze significative (test di Tukey); valore P, significatività del rapporto F; ns = non significativo. Mela Pera Fragola Mirtillo Mix 50:50 Mix 75:25 valore P

Acido malico

Acido lattico

Acido citrico

Acido fumarico

483,5 ± 6,8 b 1,004,0 ± 24,5 a 375,9 ± 9,6 de 351,4 ± 8,3 e 425,5 ± 0,8 cd 442,3 ± 3,1 bc < 0,001

69,0 ± 2,9 a 63,8 ± 2,4 a 66,3 ± 2,2 a 69,9 ± 1,8 a 69,0 ± 3,2 a 63,0 ± 3,4 a ns

29,5 ± 0,4 e 28,3 ± 1,7 e 792,6 ± 16,8 b 938,8 ± 9,3 a 424,1 ± 4,5 c 278,4 ± 4,9 d < 0,001

0,34 ± 0,01 b 0,41 ± 0,05 b 1,62 ± 0,18 a 1,60 ± 0,36 a 0,41 ± 0,01 b 0,23 ± 0,01 b < 0,001

ta di acido citrico; inoltre entrambe queste bevande rosse erano caratterizzate dal più alto contenuto di acido fumarico (circa 1,6 mg/100 mL). La miscelazione del succo di mirtillo con succo di mela ha indotto un aumento del contenuto in acido malico e una diminuzione dell’acido citrico, con le modificazioni più evidenti osservate nella bevanda Mix75:25-scotta, ma per il contenuto di acido fumarico non si sono registrate variazioni significative. Considerando la composizione zuccherina (Tab. 5), la bevanda mela-scotta presentava la quantità maggiore di saccarosio e frutto-

sio, mentre la bevanda pera-scotta la seconda quantità più elevata di saccarosio, una quantità di sorbitolo di circa 10 volte rispetto a tutte le altre formulazioni e la quantità più bassa di glucosio e fruttosio; la bevanda fragola-scotta era caratterizzata dalla più alta quantità di glucosio e da una concentrazione di saccarosio pari a circa un quinto di quella delle formulazioni mela-scotta e pera-scotta. Al contrario, la bevanda mirtillo-scotta presentava quantità molto basse di saccarosio (<10 mg/100 mL) e sorbitolo (<40 mg/100 mL), e la quantità di glucosio simile alla bevanda fragola-scotta. La miscela-

Tabella 5 - Quantità di zuccheri (mg/100 mL) delle bevande a base di succhi di frutta e scotta. I dati sono espressi come media ± errore standard (n=6). A lettere diverse all’interno della medesima colonna corrispondono differenze significative (test di Tukey); valore P, significatività del rapporto F; ns = non significativo.

Saccarosio

Mela 1.219 ± 10 a Pera 1.039 ± 12 b Fragola 235 ± 11 e Mirtillo 4 ± 2 f Mix 50:50 489 ± 16 d Mix 75:25 717 ± 11 c valore P < 0,001

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Glucosio 3.362 ± 40 c 2.941 ± 30 d 4.484 ± 116 a 4.505 ± 119 a 4.184 ± 99 ab 3.928 ± 72 b < 0,001

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Fruttosio

Sorbitolo

7.206 ± 76 a 362 ± 8 b 5.880 ± 65 d 3.286 ± 40 a 6.581 ± 176 bc 247 ± 10 c 6.022 ± 168 cd 37 ± 2 d 7.016 ± 150 ab 209 ± 4 c 7.172 ± 127 b 266 ± 8 c < 0,001 < 0,001

Lattosio 392 ± 15 a 433 ± 12 a 402 ± 16 a 396 ± 13 a 461 ± 15 a 416 ± 13 a ns

zione del succo di mirtillo con succo di mela ha indotto un aumento del contenuto di saccarosio, fruttosio e sorbitolo e una diminuzione della concentrazione di glucosio, con le modificazioni più evidenti osservate nella bevanda Mix 75:25-scotta. La diversa composizione in acidi organici accoppiata a un diverso valore di pH e la differente composizione in zuccheri hanno influenzato l’intensità del gusto acido e la dolcezza totale delle bevande. Infatti è stato riportato che, a parità di livello di concentrazione, l’intensità del gusto acido aumenta con il diminuire del pH, e che, a parità di pH, l’acidità aumenta con l’aumentare della concentrazione dell’acido [19]; inoltre è stato rilevato [31] che l’intensità del gusto acido era correlata linearmente alla concentrazione molare degli ioni idrogeno e alla concentrazione molare di tutte le specie di acidi organici che hanno almeno un gruppo carbossilico protonato e, quindi, che gli acidi organici più deboli erano più acidi ad un dato pH di un acido organico più forte perché una frazione più grande di gruppi carbossilici era protonata. Considerando queste premesse, è stato utilizzato l’indice di acidità (Fig. 1, in alto), calcolato secondo l’Eq. 3, al fine di avere una stima approssimativa dell’acidità per ogni tipologia di bevanda frutta-scotta. Basandosi su questo indice, le bevande frutta-scotta possono essere ordinate dalla più acida alla meno acida come segue: mirtillo > fragola = mela:mirtillo 50:50 > mela:mirtillo 75:25 > pera > mela. Per quanto riguarda gli zuccheri, è stato utilizzato (Fig. 1, in basso) l’indice di dolcezza totale, calcolato secondo l’Eq. 4, al fine di avere una stima della dolcezza per ogni formulazione frutta-scotta. Consideran-


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do la TSI, la bevanda mela-scotta era caratterizzata dalla più elevata dolcezza totale e la bevanda mirtillo-scotta dalla più bassa; fragola-scotta aveva TSI inferiore rispetto a mela-scotta, ma superiore a mirtillo-scotta, mentre pera-scotta, Mix 50:50-scotta e Mix 75:25-scotta avevano valori TSI non diversi da quelli della mela-scotta e fragola-scotta. Anche se SI e TSI sono un’approssimazione dello scenario più complesso che si verifica effettivamente, poiché non considerano l’effetto di soppressione degli

zuccheri sull’intensità delle acidità [32], questi indici potrebbero avere un uso pratico nella valutazione dell’impatto sensoriale di un prodotto a partire dalle composizioni nei principali acidi organici e zuccheri. Infatti, i risultati ottenuti relativi a SI e TSI sono in accordo con i punteggi dell’analisi sensoriale relativi alla gradevolezza del gusto riportati da Cortellino et al. [12], che ha conferito alla bevanda mirtillo-scotta il punteggio più basso, essendo stata giudicata troppo acida e astringente, e alla bevanda mela-scotta il punteggio più alto.

Fig. 1 - Indice di acidità (in alto) e Indice di dolcezza totale (in basso) delle bevande a base di succhi di frutta e scotta. Le barre si riferiscono all’errore standard (n=6). Le medie con lettere diverse sono significativamente differenti (test di Tukey).

Pigmenti antocianinici monomerici e indici di colore La concentrazione media delle antocianine monomeriche totali risultava più alta nella bevanda mirtillo-scotta, diminuiva con la miscelazione del succo di mirtillo con il succo di mela (circa −53% per Mix 50:50-scotta; circa −73% per Mix 75:25-scotta) ed era più basso nella bevanda fragola-scotta (Tab. 6). I nostri risultati per la bevanda mirtillo-scotta sono in linea con i precedenti riferimenti al contenuto di antociani dei succhi di mirtilli, che variavano in base alla cultivar e alle condizioni di produzione del succo da 8 a 130 mg/100 g [29, 33, 34, 35], mentre il contenuto in MAP della bevanda fragola-scotta risultava più basso rispetto all’intervallo di 36,2-38 mg/100 mL riportato per un succo limpido di fragola al 7% dopo trattamenti termici a 90°C [36]. Gli indici di colore sono stati misurati sfruttando la capacità del bisolfito di formare composti incolori con le antocianine monomeriche ma non con i pigmenti polimerici [16], che sono formati dalla reazione di polimerizzazione che lega le antocianine monomeriche con altri composti fenolici, come l’acido fenolico e i tannini condensati [37]. Il parametro CD (composti costituiti da antocianine monomeriche e pigmenti polimerici) della bevanda mirtillo-scotta risultava doppio rispetto al CD delle altre tre formulazioni rosse, mentre il parametro PC (pigmenti polimerici) era più alto per la bevanda mirtillo-scotta e con la miscelazione del succo di mirtillo con il succo di mela esso diminuiva di ca. 49% per la bevanda Mix 50:50-scotta e di ca. 61% per la bevanda Mix 75:25-scotta. Di conseguenza, le tre formulazioni a base di succo di mirtillo avevano valori di PPC di ca. il

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50% indipendentemente dalla percentuale di succo di mirtillo utilizzato nella bevanda (Tab. 6). Questo valore è in linea con quanto riportato per succhi pastorizzati di mirtillo al 14-15%, per i quali la PPC variava dal 40,7 al 50,4% [33]. Uno scenario diverso è stato osservato per la bevanda fragola-scotta; nonostante il valore del CD non fosse diverso da quello osservato per le due bevande preparate utilizzando succo di mirtillo miscelato con succo di mela, il valore del parametro PPC era superiore del 30% rispetto ai relativi valori riscontrati per le tre formulazioni a base di mirtillo. Infatti, Rizzolo e Cortellino [11] hanno trovato un alto valore di PPC (circa il 71%) accoppiato ad un basso contenuto di MAP (circa 46 mg C3GE/100 mL) per la bevanda fragola-scotta già prima della fase di pastorizzazione ed hanno ipotizzato che probabilmente le antocianine avevano subito un degrado già in fabbrica durante la produzione del succo di fragola al 65% privo di pectina utilizzato per la preparazione della bevanda. Le bevande contenevano il 20% di scotta e di conseguenza una quantità molto piccola di proteine totali (0,08 g/100 g), che solo parzialmente possono essere considerate come proteine vere (0,05 g/100 g). La scotta ha apportato alle bevande α-lattoalbumina, β-lattoglobulina, caseino macro peptide e peptidi; questi composti possono interagire con gli antociani incrementando la loro stabilità, come riportato in letteratura. Gli antociani sono suscettibili alla degradazione chimica e di conseguenza alla perdita del colore in presenza di vitamina C. Chung et al. [38] hanno dimostrato che l’aggiunta di biopolimeri ha significativamente migliorato la stabilità del colore delle antocianine della carota viola in una bevanda modello durante la conservazione. La miglio-

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Tabella 6 - Pigmenti antocianinici monomerici (MAP), densità del colore (CD), colore polimerico (PC) e colore polimerico percentuale (PPC) delle bevande a base di succhi di frutta e scotta di tipo “rosso”. A lettere diverse all’interno della medesima colonna corrispondono differenze significative (test di Tukey); valore P, significatività del rapporto F. MAP CD PC PPC (mg C3GE/100 mL) Fragola Mirtillo Mix 50:50 Mix 75:25 valore P

24,34 ± 4,11 c 119,04 ± 4,28 a 56,03 ± 0,98 b 33,22 ± 0,30 c < 0,001

5,15 ± 1,20 b 12,01 ± 0,12 a 5,86 ± 0,02 b 4,11 ± 0,11 b < 0,001

re stabilità è stata ottenuta aggiungendo l’isolato di proteina di siero di latte denaturato, che, tramite la formazione di complessi con l’antocianina, ha ridotto la sua degradazione a causa dell’acido ascorbico. Uno studio relativo all’abbattimento della fluorescenza ha dimostrato che l’antocianina ha formato interazioni più forti con la proteina mediante il legame idrogeno che con l’acido ascorbico. Inoltre Chung et al. [39] hanno suggerito che anche l’aggiunta di tre aminoacidi (L-fenilalanina, L-tirosina e L-triptofano) e di un polipeptide (ɛ-poli-L-lisina) possono prolungare la stabilità del colore della medesima bevanda. Il mi-

3,76 ± 0,65 b 5,87 ± 0,10 a 3,00 ± 0,02 bc 2,29 ± 0,05 c < 0,001

80,0 ± 6,1 a 48,9 ± 0,6 b 51,2 ± 0,4 b 55,7 ± 0,5 b < 0,001

glioramento più significativo è stato osservato per il composto L-triptofano, che interagiva con gli antociani principalmente mediante legame idrogeno, ma anche con alcune interazioni idrofobiche.

Contenuto totale di polifenoli e capacità antiossidante Il contenuto fenolico totale e la capacità antiossidante delle bevande a base di frutta e scotta dipendevano, come previsto, in larga misura dal tipo di succo di frutta utilizzato per la preparazione della bevanda (Tab. 7). La quantità media di TPC

Tabella 7 - Contenuto in polifenoli totali (TPC) e capacità antiossidante (AntOx) delle bevande a base di succhi di frutta e scotta. A lettere diverse all’interno della medesima colonna corrispondono differenze significative (test di Tukey); valore P, significatività del rapporto F.

TPC

AntOx

(mg GAE/100 mL)

(mg GAE/100 mL)

Mela Pera Fragola Mirtillo Mix 50:50 Mix 75:25 valore P

47,3 ± 0,5 d 38,5 ± 1,0 d 216,9 ± 2,5 b 325,4 ± 3,3 a 162,7 ± 1,8 c 156,0 ± 2,3 c < 0,001

3,26 ± 0,02 d 1,86 ± 0,03 d 34,03 ± 0,78 a 32,22 ± 0,42 b 16,20 ± 0,38 c 15,41 ± 0,252 c < 0,001


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era più alta nella bevanda mirtillo-scotta e diminuiva con la miscelazione del succo di mirtillo con il succo di mela [−50% per mela:mirtillo (50:50); circa -52% per mela:mirtillo (75:25)]. La bevanda fragola-scotta si caratterizzava per il secondo valore più elevato di TPC, superiore ai valori riscontrati per entrambe le miscele mela:mirtillo. La bevanda fragola-scotta aveva una maggiore capacità antiossidante della bevanda mirtillo-scotta, anche se la differenza tra i valori medi era molto bassa (circa 1,8 mg GAE/100 mL). Analogamente a quanto evidenziato per TPC, la capacità antiossidante delle miscele mela:mirtillo è risultata approssimativamente il 50% (Mix 50:50-scotta) e il 47% (Mix 75:25-scotta) di quanto riscontrato per la bevanda mirtillo-scotta. Le bevande mela-scotta e pera-scotta si sono evidenziate sia per le più basse quantità di TPC che per i più bassi valori di capacità antiossidante. I maggiori valori di capacità antiossidante riscontrati per le quattro bevande “rosse” possono essere correlati alla presenza di antocianine accoppiate a un maggiore contenuto di TPC rispetto alle due bevande “gialle”, composti che hanno dimostrato con diversi test una potente capacità antiossidante in vitro [40]. I valori di TPC che abbiamo riscontrato sono in accordo con quelli di precedenti studi sui succhi di mirtillo [29, 41, 42], mela [42], pera [43] e fragola [44, 45], mentre i dati relativi alla capacità antiossidante non possono essere confrontati direttamente con quelli riportati in letteratura per i succhi di mela [40, 42], pera [43], fragola [ 36, 44, 45] e mirtillo [41, 42] sia per le differenti metodologie adottate per la reazione DPPH con i campioni, sia per l’utilizzo di un diverso tipo di test volto a stimare la capacità antiossidante dei campio-

ni di succo. Il fatto che la bevanda fragola-scotta abbia evidenziato una capacità antiossidante simile a quella della bevanda mirtillo-scotta nonostante la minore quantità di MAP e TPC potrebbe essere dovuto al più alto contenuto di polimeri di antociani (valore più elevato di PPC), la cui capacità antiossidante probabilmente compensa la perdita di capacità antiossidante dovuta alla degradazione delle antocianine monomeriche, così come alla formazione di prodotti di reazione di Maillard in risposta al trattamento termico, che esercitano una capacità antiossidante [46].

Conclusioni L’interesse dei consumatori per alimenti e bevande “salutari” è cresciuto nell’ultimo decennio e le bevande a base di succo di frutta e scotta possono essere considerate bibite funzionali innovative il cui stato funzionale può essere modulato modificando il tipo di succo di frutta utilizzato nella formulazione. Considerando l’interazione tra capacità antiossidante, contenuto di fitonutrienti e indici di acidità e dolcezza, si possono segnalare quali bevande di qualità superiore quelle ottenute utilizzando il succo di mela per il tipo “giallo” e la miscela mela:mirtillo (50:50) per il tipo “rosso”. In particolare, il succo di mela è stato preferito a quello di pera poiché, a parità di indice di dolcezza e acidità totale, era più ricco di composti fenolici e capacità antiossidante. Per quanto riguarda la miscela mela:mirtillo (50:50), essa rappresentava un buon compromesso avendo un indice di acidità accettabile accoppiato ad una elevata quantità di composti fenolici e di antocianine monomeriche.

Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare Nicola Luccini per aver contribuito alla preparazione e all’analisi delle bevande a base di succo di frutta e scotta. Questa ricerca è stata condotta nell’ambito delle attività del progetto “Attività di gemellaggio Italia-Canada nel settore della ricerca scientifica e innovazione in campo agro-alimentare - CANADAIR” finanziato dal Mipaaf (DM 27240/7303/2011). Pubblicato su “Italian Journal of Food Science” Vol. 30, n. 2, 2018 pag. 289

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La seconda edizione della kermesse italiana convince per ricchezza di contenuti e offerta 74 fornitori di tecnologie, materie prime, packaging e marketing da 12 Paesi (nel 2017 erano, invece, 54 da 9 Paesi) e oltre 900 visi-

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tatori (670 nel 2017) hanno varcato i portoni del MiCo Lab Fiera Milano Congressi per la seconda edizione dell’unico evento b2b in Ita-

lia dedicato interamente al comparto della birra artigianale che ha offerto a tutti i partecipanti una piattaforma di incontro e scambio con esperti e colleghi sugli ultimi sviluppi e le tendenze future del settore. Gli espositori sono stati soddisfatti della qualità dei visitatori, birrifici, beer firm e brew pub e del carattere esclusivamente b2b della manifestazione, che, prendendo le distanze dai numerosi festival birrai, vuole invece lasciare spazio a incontri commerciali mirati e formazione professionale. I visitatori, oltre a visitare le aziende presenti nell’area espositiva, hanno riempito le due sale conferenze partecipando con entusiasmo ai 33 interventi tecnici che spaziavano dalla fermentazione primaria all’imbottigliamento conto terzi, dall’etichettatura alle birre analcoliche fino alla presen-


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tazione ufficiale del Report 2018 dell’Osservatorio sulla birra artigianale ObiArt. Gli interventi sono stati curati dai due celebri istituti di ricerca, partner della manifestazione, Doemens e VLB Berlin, dall’associazione di categoria Unionbirrai, da aziende leader del settore e rappresentanti del mondo brassicolo italiano e internazionale di grande spessore che hanno condiviso le loro esperienze con i colleghi. Tutto esaurito anche alle aree degustazione, una piacevole parentesi tra un incontro nell’area espositiva e una conferenza, che quest’anno sono state capitanate dai Sommelier di Doemens e dell’associazione culturale Le Donne della Birra, nonché dai Beer Taster dell’associazione di categoria Unionbirrai. I partecipanti sono stati guidati attraverso la storia e le caratteristiche sensoriali di stili brassicoli specifici (pils, sour beer, IGA e IPA) e su tematiche quali cereali e frumento, bassa fermentazione ed evoluzione degli stili. Ultimo, ma non meno importante, CRAFT BEER ITALY 2019 ha ospitato sia la prima edizione del concorso per etichette di birra artigianale Best Craft Beer Label, sia la

finale del Campionato Italiano Beer Sommeliers Doemens. Il concorso Best Craft Beer Label, promosso da NürnbergMesse Italia e sponsorizzato da Tic Tac Stampa, ha premiato le tre migliori etichette di birra artigianale per bellezza, eco-sostenibilità, ricchezza di in-

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formazioni e chiarezza per il consumatore. Sono saliti sul podio la Vetra Pils del Birrificio Vetra (1° classificato), Tangie di Ritual Lab (2° classificato) e al terzo posto a pari merito la Tiramisù e la Barrel #2 del Birrificio Lambrate. Il premio della giuria popolare #LabelBeer è invece andato alla beer firm salentina Skipa Bread Beer con l’etichetta L’Originale. Il Campionato Italiano dei Beer Sommelier Doemens ha visto la vittoria di Giovanna Merloni, birraia marchigiana di IBEER, che ha battuto gli altri cinque candidati nella presentazione di una birra “a sopresa” davanti alla giuria. Oltre a vincere il titolo di Campionessa Italiana, Giovanna rappresenterà l’Italia al Campionato Mondiale dei Beer Sommelier Doemens. Al secondo posto un’altra donna, Ingrid Facchinelli di Bolzano, mentre il terzo posto è andato a Daniele Vivian, agente di Birra Ingross.

Coltivare, trasformare, imbottigliare Oltre mille ettari sono coltivati con cura e attenzione per far crescere le migliori materie prime. Oltre a farro, orzo e grano, i campi di Mastri Birrai Umbri forniscono gli ingredienti che danno alle birre un sapore unico, come luppoli aromatici, cicerchie e lenticchie. Un gusto che nasce direttamente dalle terre umbre e dalla sapienza di 200 anni di storia Farchioni. La malteria è il luogo dove il sapore della birra inizia a tracciarsi. Il processo di maltazione è molto delicato, per questo motivo hanno deciso di eseguirlo personalmente all’interno del birrificio. Dopo un’attenta umidificazione l’orzo, accuratamente selezionato e pulito, inizia

la germinazione, sintetizzando enzimi che poi trasformeranno l’amido in zuccheri semplici. A seconda del grado di essiccazione cambieranno aroma e colori finali. Infine. il malto è liberato dalla radichetta e stoccato per un’ulteriore maturazione di quattro settimane. Solo in quel momento il malto è pronto per diventare una birra dei Mastri Birrai Umbri. La sala cottura è la parte più importate di ogni birrificio. In questo luogo, con processi frutto di secoli di tradizione, gli ingredienti si uniscono per dare origine all’inconfondibile sapore della birra dei Mastri Birrai Umbri. Il malto macinato è miscelato con acqua calda

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e poi filtrato, dando origine al mosto. Il passo successivo è l’ebollizione del mosto in appositi tini di acciaio. In questa fase è aggiunto il luppolo, responsabile del sapore amaro della birra. Al termine del processo, al mosto raffreddato è aggiunto il lievito per dare inizio alla fermentazione che, nel giro di qualche settimana, lo trasformerà in birra. Le birre dei Mastri Birrai Umbri sono create attraverso il processo artigianale dell’alta fermentazione e della rifermentazione in bottiglia. Questo significa un processo di lievitazione a temperature più alte, per garantire un bouquet di aromi e gusti notevolmente maggiore rispetto alle basse fermentazioni.

Malterie per cereali Per produrre il cereale nel proprio territorio e maltarlo con professionalità per avere un malto di qualità per birre speciali, Zanin ha progettato, fra le altre, la minimalteria con cilindro verticale che permette di eseguire le fasi di macerazione, germinazione ed essiccazione in un unico passaggio. Durante il processo di lavorazione, l’aria e la temperatura sono attentamente controllate da sensori e la tecnologia applicata consente di ruotare la coclea nei due sensi favorendo l’omogeneità del prodotto. La qualità del malto finale è determinata anche dai tempi di lavorazione.

Lo stand allestito a Craft Beer Italy (Zanin).

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Filtri tangenziali a membrane ceramiche per birra I filtri tangenziali Della Toffola sono adatti per la filtrazione della birra e sfruttano un innovativo sistema di filtrazione con membrane ceramiche che porta numerosi vantaggi. La combinazione fra l’alta qualità costruttiva, l’elevata tecnologia integrata e le caratteristiche delle membrane ceramiche consente un processo di filtrazione efficiente e dai risultati eccellenti, con tangibile risparmio di tempo e risorse. Le membrane garantiscono durata nel tempo senza confronti rispetto alle tradizionali membrane organiche e resistenza alle alte temperature, alla sterilizzazione e alla pulizia con prodotti chimici anche aggressivi. I cicli di lavoro sono completamente automatici e non richiedono la presenza di un operatore, che può gestire la macchina in maniera intuitiva e immediata impostando due soli parametri tramite l’interfaccia touch-screen. In più, l’uten-

Il filtro tangenziale a membrane ceramiche CFK-B esposto al Craft Beer Italy (Della Toffola).

te ha la possibilità di impostare e controllare on-line il sistema, tramite qualsiasi dispositivo Android connesso a Internet (con modulo di controllo remoto optional). I fil-

tri sono disponibili in varie dimensioni, da 20 a 170 m2 di superficie filtrante, e possono essere personalizzati a seconda delle richieste specifiche del cliente.

Depalettizzatore semiautomatico Microdepal è il sistema di depalettizzazione semiautomatico a comandi manuali a presa a pallet fermo progettato ed esposto da Fillpack. Possono essere trattati pallet 1200 x 800 e 1200 x 100 con altezza massima di 2.250 mm.

Il depalettizzatore Microdepal nello stand (Fillpack).

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Piattaforma per l’innovazione Una delle principali sfide del settore delle bevande è tradurre un’idea in un reale successo di mercato. Promuovere l’innovazione nell’industria alimentare e delle bevande è molto importante per Döhler: per questo motivo, ha implementato una nuova piattaforma (www.we-bring-ideas-to-life. com) dove le idee esterne sono integrate nel processo innovativo in modo mirato. Le idee spaziano dagli ingredienti naturali e i progressi tecnologici ai prodotti innovativi per i consumatori finali; Döhler offre una gamma completa di esperienze e risorse con lo scopo di utilizzare la piattaforma per l’innovazione per promuovere lo spirito imprenditoriale.

Sensori ottici per il controllo dell’ossigeno disciolto per birrifici Hamilton Process Analytics, pioniera per quanto riguarda l’innovazione dei sensori di processo, ha presentato, fra le altre, la sonda ottica per la misura di tracce di ossigeno disciolto VisiTrace DO. VisiTrace ha, tra i suoi punti di forza, la velocità di misura combinata a un’accuratezza tra le più affidabili nel range di bassi ppb (02000ppb). Le variazioni nel processo vengono immediatamente rilevate grazie al suo breve tempo di reazione. Le misure vengono trasmesse sia attraverso cavo, sia attraverso un’interfaccia Bluetooth 4.0 integrata a ogni tipo di dispositivo mobile che abbia installata la app Hamilton ArcAir. Nella testa del sensore è implementato

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Lo stand allestito in fiera.


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un micro-trasmettitore che elabora le misurazioni trasmettendo in un segnale 4-20 mA o in Modbus e salva tutti i dati rilevanti, inclusa la calibrazione e le informazioni di diagnostica in tempo reale. VisiTrace si basa su una tecnologia ottica che fa uso di un luminoforo sensibile all’ossigeno, che è al tempo stesso stabilizzato contro il cloro e il biossido di cloro e resiste quindi ai cicli di pulizia. Oltre al VisiTrace, Hamilton ha presentato, sempre per la misura dell’ossigeno disciolto, anche il sensore ad ampio range VisifermDO (4ppb-25ppm) e lo strumento portatile Beverly. Grazie alla sua robustezza e alla batteria integrata, il Beverly può essere trasportato in diversi punti del birrificio ed

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è lo strumento ideale per i mastri birrai che vogliono uno strumento flessibile all-in-one che permetta di misurare in più punti del processo, come nel caso dei produttori di birre artigianali.

Riempifustini manuale Quest’apparecchiatura, costruita in acciaio inox da Costruzioni Enologiche Milano, è adatta al riempimento di fustini da 5 L. È dotata di dispositivo di aggancio rapido, di valvole di ingresso prodotto, di sistemi di pressurizzazione, scarico e regolazione flusso.

Il riempifustini manuale (C.E.M.).

Via Mure 9 - Via Toniolo 6 31030 ALTIVOLE (TV) Tel.: +39 0423 923124 e-mail: spadoni.ba@spadoni.it info@spadoni.it

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Bilancio positivo nonostante i “gilet gialli” Dal 20 al 22 novembre 2018, Vinitech Sifel ha confermato l’effervescenza delle filiere vitivinicola, arboricola e orticola, in un momento in cui gli operatori si trovano ad affrontare nuove sfide tecniche, economiche, ambientali e sociali. Anche se il movimento dei “gilet gialli” ha inciso sulle presenze, in particolare il primo giorno,

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non ha danneggiato il livello degli affari degli espositori: infatti è stato comunque alto il livello di partecipazione con la presenza di 44.937 operatori, livello mantenuto rispetto alla precedente edizione (45.700 nel 2016). I visitatori internazionali hanno registrato ottimi aumenti con variazioni positive comprese tra

il 20 e il 111%: il 18% del totale (15% nel 2016). Flessione della Spagna, dell’ordine del 25% a causa del blocco dei “gilet gialli”, ma che mantiene la sua posizione di numero 1 degli oltre 70 Paesi visitatori seguita da Italia, Portogallo, Svizzera e Regno Unito. Israele rientra quest’anno tra i primi 10 Paesi visitatori registrando un aumento di presenze del 62%. Il livello dei contatti è stato valutato molto buono o eccellente. Alcuni espositori, intervistati durante la fiera, avevano già registrato ordini importanti. Questo bilancio positivo illustra in parallelo l’efficacia del lavoro svolto al fine di individuare e selezionare visitatori di alta qualità francesi e internazionali. “La fiera rimane uno strumento irrinunciabile per gli operatori alla ricerca di soluzioni e risposte innovative. La partecipazione alle conferenze è stata eccellente. Molte conferenze hanno registrato il tutto esaurito. Tutto ciò testimonia la sete di conoscenza e la necessità di riferimenti tecnici tra gli opera-


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tori che partecipano, per la qualità dei relatori e per il contenuto proposto. L’accelerazione del problema della transizione ecologica è stata protagonista e trasversale durante la fiera”, afferma Christophe RIOU, co-presidente del comitato scientifico e tecnico di Vinitech-Sifel.

Trofei dell’Innovazione Anche quest’anno, per la 21a edizione, la giuria di esperti ha assegnato i premi ai fornitori di attrezzature, processi o tecniche che

si distinguono per l’impegno in un’agricoltura sostenibile e dinamiche innovative. La giuria ha assegnato 6 trofei d’argento e 9 trofei di bronzo oltre a 1 premio Speciale della Giuria e 14 citazioni a lavori in corso. Per la categoria Vite e Vino, fra le altre, ha ricevuto il trofeo d’argento l’azienda Intranox, che ha presentato un sistema ecologico di gestione della cantina automatizzato; Oreste0 è un sistema di recupero, stoccaggio e valorizzazione tec-

nica della CO2 proveniente dalla fermentazione che riduce l’impatto ambientale e l’esposizione al rischio CO2 nelle cantine. Un altro trofeo d’argento è stato assegnato all’azienda Lamouroux per il software innovativo E2 in grado di migliorare l’efficacia energetica delle cantine. Con i trofei di bronzo sono state premiate, fra le altre, le seguenti aziende: Bucher Vaslin per il concetto di diraspatura e cernita Delta Evolution 2, ottimizzato per i vitigni più delicati; Chalvignac per Cryoflex 4, una termofrigopompa multifunzione con 2 scambiatori coassiali; D-Innovation per Hekinox, un rubinetto per il prelievo di campioni specificatamente concepito per il settore vinicolo; Force A per il Bacchimeter, un sensore che permette di misurare direttamente in vigna la quantità di antociani contenuta nella buccia dell’uva; Wine & Tools per il Wine Donut, un sistema di pallone gonfiabile da inserire nei serbatoi durante la vinificazione o l’affinamento per gestire lo spazio di testa ed evitare l’ossidazione di mosti e vini. Inoltre, hanno ricevuto una citazione ADL Bertolaso Diffusion; Gai France per la macchina imbottigliatrice Gai MGF; Pera Pellenc per OenoSm’Art, attrezzatura per la termo-vinificazione mobile che utilizza la tecnologia flash détente; Rayec Vision per la selezionatrice per uva da vino Dionysos; Vinventions per il tappo SüBR Flor.

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de la Vigne et du Vin e Interco Nouvelle-Aquitaine. Il programma riunirà, dal 12 al 16 giugno 2019, incontri B2B (stand su Winexpo Georgia in particolare), conferenze e tavole rotonde su temi locali, workshop, serata di networking, visite alle aziende vinicole di Kakheti. Questo appuntamento segna l’inizio di un ciclo di eventi che si svolgeranno in altre destinazioni ad alto potenziale come il Sud America o il Nord America. Appuntamento nel 2020 dal 1° al 3 dicembre 2020 nel nuovo padiglione del quartiere delle Esposizioni di Bordeaux: con una superficie totale di 15.500 m2, un collegamento coperto con il padiglione 1 e l’accesso diretto al tram, la 22a edizione di Vinitech-Sifel beneficerà di una migliore funzionalità complessiva del parco.

Zoom sulla Georgia Con il desiderio di portare l’innovazione oltre i confini francesi, Vinitech-Sifel ha lanciato durante il salone, Vinitech Innovation Tour, co-costruito con tre principali operatori del settore enologico: il cluster Inno’vin, l’Institut des Sciences

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Soluzioni per le operazioni in cantina Defranceschi, l’azienda del Gruppo Sacmi specialista nella produzione e nella commercializzazione di soluzioni integrate per la lavorazione, la vinificazione e lo stoccaggio delle uve, ha presentato la rinnovata gamma di serbatoi di design, da oggi sviluppati sia in acciaio pigmentato, sia in materiale ceramico, l’ideale per salvaguardare l’integrità del vino rendendo al tempo stesso la cantina un luogo esperienziale dall’alta valenza simbolica. Defranceschi ha proposto anche un esemplare della rinomata gamma di presse a membrana che si distingue per motorizzazioni innovative, bassi consumi, alte performance e allo stesso tempo, anche in questo caso, valenza estetica e cura dei dettagli. Defranceschi, con cui il Gruppo ha scelto di potenziare la propria presenza a tutto tondo nel set-

Lo stand realizzato a Bordeaux (Sacmi Defranceschi)

tore vino consolida le sinergie con le altre aziende della galassia Sacmi, già affermate in questo ambito con avanzate soluzioni per il packaging. Per questo, accanto alla pressa e ai serbatoi, i visitatori hanno potuto ammirare un esemplare della nuova KUBE, parte della serie di etichettatrici modulari a media cadenza che, per usabilità e flessibi-

Chiusura in alluminio intelligente per vino e-WAK di Guala Closures Group è il primo tappo a vite in alluminio NFC (Near Field Communication) che trasforma una semplice bottiglia in una bottiglia connessa. Questa nuova generazione di tappi intelligenti permette l’integrazione di tutte le app dedicate ai vini, premi fedeltà, sconti, social media e molto altro. Il tag NFC sviluppato in collaborazione con NXP Semiconductors e basato sull’innovativa tecnologia NTAG NFC, è protetto nel tappo e

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apporta benefici sia per i produttori (acquisizione dei dati di marketing e tracciabilità) che per i consumatori (certificazione di autenticità della bottiglia e fidelizzazione al marchio). Con lo smartphone ci si può facilmente collegare al produttore che, in questo modo, può trasmettere la propria passione e il proprio mondo al consumatore suggerendo anche i migliori abbinamenti. Lo stand allestito in fiera (Guala Closures Group).

lità uniche sul mercato, hanno conquistato un posto di primo piano nelle più prestigiose cantine vinicole europee. Defranceschi continua a essere interlocutore unico per le “cantine chiavi in mano” fornendo anche tecnologie frutto di partnership esclusive nell’ambito dell’ultima generazione di cernita ottica. Esposto il modello XTRI50.


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Robot ottico per la selezione dell’uva Alien, un robot sviluppato da CITF in collaborazione con LGC è in grado di rimuovere, in modo semplice e automatico, i corpi estranei dall’uva raccolta in vendemmia e trasferita in cantina. Gli acini d’uva, posti su un nastro trasportatore vibrante, sono monitorati da una telecamera che aziona i robot che intervengono solo per rimuovere, per esempio, acini non maturi e residui di raspo e foglie con una produttività di 400 corpi estranei al minuto su 8 tonnellate di uva all’ora. La se-

lezione avviene in continuo e riduce i costi e le condizioni difficili di lavorazione. È facile e veloce da pulire.

Vinificazione senza travasi La vinificazione tradizionale utilizza da sempre filtrazioni e travasi. Questi apportano al vino picchi incontrollati di ossigeno, causandone una perdita qualitativa a livello aromatico. Per controllare l’ossidazione si aggiungono antiossidanti. Il vinificatore sviluppato da VinoOxygen EnoTecnologie elimina i travasi: le sfecciature si effettuano direttamente semplificando il processo produttivo con il vino che può essere imbottigliato senza mai essere spostato. VinoOxygen è un vinificatore brevettato che consente di ottenere un vino di qualità superiore, con meno solfiti, mediante un processo esclusivamente meccanico. Dalla pressatura delle uve (o dalla svinatura per i vini rossi) all’imbottigliamento, il mosto rimane a fermentare nello stesso serbatoio ripulito

mediante VinoOxygen dagli scarti di vinificazione. Mediante una particolare temporizzazione del ciclo di pulizia,

programmato attraverso l’esperienza di enologi durante diversi anni di sperimentazione, le parti solide vengono convogliate automaticamente all’interno di un secondo piccolo serbatoio, separabile in ogni istante dal serbatoio principale. In questo modo, in base alle necessità dell’operatore, ogni qual volta sia necessario effettuare una sfecciatura, si dovrà agire soltanto svuotando e ripulendo un volume di poche decine di litri anziché spostare tutto il vino.

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Può essere utilizzato sia sui vini bianchi, sia sui vini rossi (a partire dalla svinatura): il serbatoio permette infatti di effettuare la fermentazione, le chiarifiche e le stabilizzazioni proteiche e tartariche, eliminando le parti solide raccolte ogni qualvolta si renda necessario. Il serbatoio VinoOxygen è controllabile

in temperatura e personalizzabile su richiesta del cliente fino a 300 ettolitri. Con VinoOxygen si può risparmiare acqua e detergenti fino all’80% incrementando la sostenibilità ambientale, e ridurre l’SO2 nel vino fino ad arrivare a un vino senza solfiti aggiunti.

Sistemi di campionamento

Tappi naturali Colombin & Figlio ha presentato la gamma di tappi Trilogy ottenuti con la fustellazione da bande di sughero naturale monopezzo e multipezzo di origine controllata e rifiniti con rondelle monopezzo di sughero naturale sulle teste. Possono essere con il corpo monopezzo e multipezzo di sughero pregiato colmatato con verifica del peso specifico mediante pesata singola. Le rondelle di testa sono porzioni di sughero a poro orizzontale unite al corpo utilizzando un legante a uso alimentare.

Lo stand allestito in fiera (Colombin & Figlio).

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Questi tappi naturali rettificati e intestati hanno una finitura di superficie di alta qualità e sono sottoposti al processo di sanificazione abbinato al trattamento Presteril per garantire l’assenza di materiale ossidante. La marcatura è effettuata con tecnologia laser e la timbratura può essere a fuoco o laser sulle teste; può essere riportato il logo a scelta del cliente oltre ai codici d’identificazione del lotto. Sono rifiniti con un’idonea lubrificazione paraffino-siliconica.

Lo stand a Bordeaux (d-innovation).

I rubinetti da serbatoio Heclipse e Hekinox sono stati sviluppati e brevettati da d-innovation per facilitare e rendere più sicuro il prelevamento dei campioni di vino. Posizionati direttamente sul serbatoio, Heclipse è una valvola di campionamento drenata in modo sistematico che può essere pulita con il serbatoio pieno ed elimina i rischi di contaminazione dei campioni. Il beccuccio è rimovibile e può essere utilizzato per tutti i serbatoi della cantina. Il beccuccio di Hekinox, invece, può essere utilizzato come una chiave, inserendolo nell’alloggiamento fissato nel serbatoio tramite rotazione; consente un flusso rapido per evitare l’ossidazione ed è facile da pulire. A entrambi è stato assegnato il trofeo di bronzo per l’innovazione.


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Il design delle bottiglie in vetro si trasforma O-I: Expressions permette di rafforzare il brand engagement, la soddisfazione e la fidelizzazione dei propri clienti, oltre a mettere in risalto il valore premium dei prodotti. Infatti, consente la personalizzazione delle bottiglie in vetro, scolpendole e rendendole opere d’arte multidimensionali grazie alla stampa digitale, unendo i vantaggi e il patrimonio ereditario del vetro con le potenzialità di marketing favorite dalla versatilità di questo materiale. O-I: Expressions consente ai marchi di creare packaging in vetro altamente personalizzati con volumi e tempi di produzione flessibili, a costi accessibili e con una gamma di colori e design senza precedenti rispetto alle soluzioni di decorazione tradizionali. Con O-I: Expressions, i marchi hanno a disposizione gli strumenti per rispondere alla crescente domanda dei consumatori di prodotti personalizzati e fatti su misura. I brand possono infatti sviluppare rapidamente nuove soluzioni di packaging in vetro per supportare brevi campagne, come promozioni stagionali o edizioni limitate in occasione di eventi importanti. Inoltre, O-I: Expressions

Lo stand allestito in fiera (O-I).

è sostenibile: usa inchiostri naturali che non impattano sulla riciclabilità del vetro e permette di diminuire gli sprechi riducendo le scorte di magazzino. Una versione premium di questa tecnologia, O-I: Expressions Relief, che prende il nome dalla tecnica scultorea del rilievo, offre, inol-

FOODEXECUTIVE 1-4.qxp_Layout 1 13/11/14 11:20 Pagina 3

tre, ai brand l’opportunità di utilizzare effetti tattili personalizzati stampati digitalmente, come l’embossing e l’embossing a colori. Ciò consente ai brand di interagire con i consumatori attraverso il senso del tatto, un passo oltre ciò che in passato era ritenuto possibile in termini di personalizzazione e di premiumization.

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Interfalde di plastica per lo stoccaggio del vino imbottigliato Vinplast è un’interfalda in materiale plastico sviluppato da CMP con specifiche sagome adatte al perfetto alloggiamento orizzontale delle bottiglie; è disponibile in 12 diverse tipologie di stampi (dalla bottiglia bordolese alla champagnotta). È economico, maneggevole e sicuro; può contenere 28/42 bottiglie per foglio e possono essere sovrapposte 20 interfalde per bancale per un totale di 840 bottiglie con una conseguente ottimizzazione dello spazio; inoltre, consente la massima pulizia delle bottiglie. Vinplast si propone come un nuovo sistema per lo stoccaggio del vino imbottigliato, alternativo

Lo stand in fiera (CMP).

alle gabbie in metallo. Le bottiglie poste nel Vinplast non si toccano: pertanto il vetro è protetto da

qualsiasi scalfittura e rottura ed è garantito un affinamento del vino in ambiente protetto.

Tappo micro-natural più ecosostenibile al mondo SÜBR F7 è il primo tappo micro-natural al mondo privo di colle poliuretaniche, comunemente usate, ed esente da TCA. Utilizza un legante veramente innovativo sviluppato da Vinventions, senza colla e a base vegetale, riciclabile, biodegradabile che si trova comunemente in imballaggi alimentari biodegradabili di alta qualità. Questa chiusura offre un’entrata costante e ridotta di ossigeno, ideale per mantenere freschezza e fruttuosità del vino e garantire, in cantina, superiori prestazioni d’invecchiamento. SÜBR F7 combina materiali naturali con tecnologia all’avanguardia, dimostrandosi a oggi la chiusura in micro-agglomerato più ecosostenibile del settore vinicolo.

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Lo stand allestito in fiera (Vinventions).


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Etichettatrici italiane per il gruppo francese Boisset

Cavagnino & Gatti ha recentemente fornito alle aziende francesi Mommessin e Boisset due macchine etichettatrici, di cui una combinata per applicazioni a colla e adesive e una per applicazioni a colla. La macchina combinata CG 84CLL3-22-3XPSP-SFGD-MP è dotata di carosello centrale a 22 piattelli con sistema di movimentazione dei piattelli portabottiglie programmabile di ultima generazione dal nuovo display, funzioni aggiuntive e una gestione semplificata dei programmi. Tre gruppi per etichette a colla e tre gruppi per etichette adesive garantiscono la possibilità di realizzare le confezioni più articolate e complesse su di una vasta gamma di bottiglie per produzioni di 10.000 bottiglie/ora, grazie alle stelle multiformato e la richiesta di un ridotto numero di attrez-

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zature supplementari. Il sistema di orientamento ottico SFGD (principio da oltre 20 anni impiegato sulle macchine Cavagnino & Gatti) permette una vasta serie di orientamenti automatici quali giunta vetro bottiglia, capsula con marchio tradizionale o UV, marchi in vetro o centraggio delle bottiglie già confezionate per il ri-etichettaggio. La macchina per etichette a colla CG 84/DRX3-9 è per produzioni di 6.000 bottiglie/ora, consente l’etichettaggio di una gamma di bottiglie con classiche confezioni in carta e colla con etichetta, retro-etichetta, lunetta o fascetta girocollo. Queste due macchine vanno ad aggiungersi alle sei già fornite in precedenza alle aziende del gruppo Boisset e ciò è motivo di grande soddisfazione per la Cavagnino & Gatti.

Esempio di bottiglia etichettata con le macchine Cavagnino & Gatti.


macchine strumenti

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Resistenze elettriche per applicazioni industriali Elmiti è specializzata dal 1979 nella produzione di resistenze elettriche ed è in grado di fornire prodotti standard o su richiesta. I suoi punti forza sono qualità, flessibilità e tempi di consegna rapidi. Il diametro del tubo può essere di 16, 12.5, 10, 8 e 6.5 in diversi materiali, quali acciaio dolce, AISI 304, AISI 321, AISI 316 e INCOLOY 800. La consegna è di 3/4 settimane lavorative per i prodotti fuori standard e di 3 giorni lavorativi per i prodotti standard. Ecco un breve elenco dei prodotti principali: - resistenze elettriche corazzate per il settore beverage - resistenze alettate-batterie riscaldanti - resistenze a cartuccia - riscaldatori ad immersione - riscaldatori a fascia

- riscaldatori a ugello - scambiatori di calore - cavi scaldanti - resistenze ad infrarossi in ceramica - riscaldatori per ambienti

- resistenze per forni industriali - resistenze per macchine da caffè - riscaldatori per la lavorazione del cioccolato - resistenze per la tostatura delle nocciole.

Separatore centrifugo a dischi Alfa Laval era presente al BBTech Expo di Rimini con un separatore centrifugo a dischi, il Brew 20. L’esperienza di Alfa Laval nel settore dei separatori destinati all’industria birraria consente ai clienti di ottenere livelli di resa superiori grazie a una maggiore efficienza del processo di separazione. Infatti, i separatori per birra Alfa Laval garantiscono livelli minimi di prelievo di ossigeno durante il passaggio nella macchina, con importanti vantaggi nella qualità del prodotto finito. I separatori della se-

rie Brew sono generalmente impiegati nelle fasi di pre-chiarificazione, di separazione della birra verde, di separazione del mosto di malto caldo e di recupero del prodotto. Per le loro caratteristiche tecniche, inoltre, i separatori della serie Brew consentono ai produttori di birra di personalizzare le prestazioni e le capacità del separatore a fronte di una specifica applicazione, ottimizzandone il rendimento.

Separatore centifugo a dischi Brew 20 (Alfa Laval).

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Piattaforma modulare per il trasporto motorizzato di pallet La movimentazione affidabile ed efficiente dei pallet riveste un ruolo sempre più importante nel moderno flusso di materiali. Oltre a ciò, in molti casi si tratta di mantenere quanto più bassi i tempi di movimentazione fra ingresso e uscita merci o tra magazzino, produzione e aree di picking in azienda e ottenere la massima efficienza attraverso l’automazione – e tutto questo con processi di pianificazione snelli, bassi costi di montaggio e flessibili opzioni di espansione.

La Modular Pallet Conveyor Platform (MPP) è una soluzione per il trasporto di pallet flessibile, scalabile e facile da installare (Interroll).

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Questo è proprio il compito della nuova piattaforma modulare per il trasporto motorizzato di pallet MPP (Modular Pallet Conveyor Platform) proposta da Interroll, un sistema modulare basato tra l’altro su componenti tecnologici, già lungamente apprezzati dagli utenti. La nuova piattaforma di trasporto rappresenta un completamento ideale del sistema di stoccaggio dinamico Pallet & Carton Flow. La MPP (Modular Pallet Conveyor Platform) è un trasportatore di pallet particolarmente versatile, che si contraddistingue per la struttura altamente flessibile e modulare. Insieme al collaudato sistema di stoccaggio dinamico Pallet & Carton Flow, la nuova piattaforma per il trasporto pallet di Interroll rappresenta la base ideale per realizzare soluzioni di ogni tipo di trasporto e stoccaggio di pallet e di movimentazione in magazzino. Rispetto al sistema di stoccaggio dinamico, dove i bancali vengono bufferizzati in strutture di stoccaggio intermedie su binari inclinati mediante gravità, la MPP rappresenta un sistema per il trasporto motorizzato dei pallet. A seconda dello scenario applicativo, l’azionamento avviene tramite motoriduttori o mototamburi, per cui è possibile realizzare anche linee di trasporto prive di accumulo. Il sistema completamente modulare può essere facilmente e comodamente progettato e assemblato grazie all’apprezzato Layouter-Tool di Interroll. La MPP comprende trasportatori a catena o a rulli nonché moduli aggiuntivi come transfer e piatti girevoli.

A richiesta sono disponibili anche moduli specifici per funzioni speciali. I moduli, configurati in modo ottimale tra loro, vengono consegnati completamente pre-assemblati per ridurre al minimo l’impegno dell’installazione. Inoltre, le re-installazioni o gli ampliamenti dell’impianto si possono realizzare in modo particolarmente semplice ed economico anche in un secondo momento. In base alla conformazione della linea di trasporto e alla scelta dei moduli, si possono trasportare pallet di peso fino a 1.200 kg a una velocità massima di 0,5 metri al secondo. Il funzionamento ineccepibile degli elementi è garantito in una forbice di temperatura fra i -28° e +40° Celsius, così da consentire l’utilizzo dell’MPP anche in aree di surgelazione. A seconda del controller impiegato è possibile, ad esempio, dimensionare l’impianto per pesi differenti, farlo funzionare a velocità variabile o integrare funzioni di posizionamento. A richiesta, sulla linea di trasporto si possono installare anche stazioni di controllo pallet. Ciò consente di verificare dimensioni, peso e integrità o idoneità dei pallet alla linea di trasporto. Si possono eseguire anche ulteriori controlli opzionali, ad esempio per garantire che le linee di trasporto vengano attraversate solo da bancali con merci intatte. In tutto questo è stata posta grande attenzione anche alla massima sicurezza operativa e alla bontà dell’ambiente di lavoro. La nuova MPP è stata ampiamente testata prima della presentazione al mercato e sottoposta a prove di durata e carico estreme. Soddisfa tutte le maggiori e principali norme di sicurezza e il livello di rumorosità di funzionamento è di soli 68 dB(A).


macchine strumenti

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Elementi a membrana per processi igienicamente esigenti Koch Membrane Systems, (KMS) ha annunciato il lancio della linea di elementi a spirale Sani-Pro realizzati per soddisfare i rigorosi requisiti delle separazioni a membrana nell’ambito dell’industria alimentare e delle bevande. Progettati sulla scorta dell’affidabilità e dell’innovazione garantite dall’esperienza cinquantennale dell’azienda, gli elementi Sani-Pro sono costruiti per il funzionamento ad alte pressio-

ni e per resistere ai prodotti chimici utilizzati nella pulizia, senza alcun impatto negativo sulle prestazioni, a cui si associa una durata superiore rispetto ai prodotti tradizionali. Inoltre, la linea è progettata per migliorare l’efficienza energetica, aumentare la produttività e ridurre costi operativi e rischi di contaminazione. In qualità di membrane di filtrazione tangenziale più avanza-

Elementi Sani-Pro per processi a membrana igienicamente esigenti (Koch Membrane Systems).

Progetto1_Layout 1 26/07/13 11:59 Pagina 1

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te sul mercato, questi elementi offrono fino al 25% di miglioramento dell’efficienza energetica e fino al 15% di miglioramento della produttività, con una riduzione dei costi operativi totali. Le spirali igieniche Sani-Pro hanno dimostrato una lunga du-

rata ed un funzionamento a basso costo in varie applicazioni, come la concentrazione e la purificazione di proteine animali e vegetali, la chiarificazione dei brodi di fermentazione, il recupero del prodotto, la concentrazione della gelatina, la concentrazione del colo-

re dei succhi, la separazione dello zucchero e la chiarificazione dei dolcificanti. Gli elementi Sani-Pro, conformi agli standard e alle normative FDA, 3A, EU e Halal applicabili, sono ricambi drop-in e disponibili in tutte le configurazioni di prodotto comuni.

Flessibilità e specializzazione per il mercato brasiliano Alla 35a edizione di Fispal in programma a São Paulo (Brasile), dal 25 al 28 giugno 2019, Sacmi espone la gamma CCM (continuous compression moulding) e la piattaforma IPS per la produzione delle preforme in PET: una

Lo stand in fiera (Sacmi Imola).

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proposta completa e integrata a monte della linea d’imbottigliamento, con soluzioni innovative e personalizzate, dal punto di vista del design e della riduzione dei pesi, che il cliente può sviluppare anche avvalendosi della consu-

lenza e assistenza del laboratorio R&S. Con la gamma CBF, Sacmi ha esteso alla produzione di contenitori i vantaggi intrinseci della tecnologia della compressione, riunendo il meglio di tecnologie alternative sotto il profilo della versatilità, della precisione e dei consumi. Grazie alla scelta di proporsi come impiantista completo per ogni fase della linea beverage, Sacmi propone una gamma completa di soffiatrici e soluzioni integrate per il riempimento di ogni tipologia di prodotto, CSD, acqua, succhi, detergenti. La forte specializzazione sul labelling a media e alta cadenza, con la gamma di etichettatrici Opera e Kube, rende Sacmi il partner ideale per rispondere al crescente dinamismo di un mercato che impone frequenti aggiornamenti della gamma prodotto. Le etichettatrici modulari Sacmi sono, infatti, progettate per operare ad alta velocità su più tecnologie e sistemi di etichettaggio e in modo indipendente dai formati; sono offerte in abbinamento a una gamma completa di sistemi di visione con telecamere per garantire il total quality control del processo.


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Kit per analisi rapide R-Biopharm propone alcuni nuovi kit per analisi rapide in ambito alimentare. Enzytec Liquid Sucrose/D-Glucose/D-Fructose, ad esempio, è un unico kit rapido e semplice per la determinazione di tre zuccheri in alimen-

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ti e bevande (vino, birra e succhi), un dosaggio fondamentale per il controllo qualità in azienda nonché per informazioni merceologiche sui prodotti finiti (etichette nutrizionali). Questo nuovo kit, stabile e pronto all’uso, consen-

te di quantificare la somma dei tre zuccheri in due semplici passaggi. Può essere utilizzato con il semplice ausilio di un fotometro oppure su analizzatori automatici mono e multi-parametro (Rida Cube Scan e i-Magic M9). GEN-IAL First-Bacteria PCR Kit Alicyclobacillus Multiplex è invece un metodo real-time PCR multiplex per rilevare e differenziare le specie di Alicyclobacillus in succhi di frutta e concentrati, uno screening precoce di fondamentale importanza per l’industria dei succhi di frutta, in quanto una contaminazione può portare ad una notevole perdita di qualità dei prodotti e ad ingenti perdite economiche per le aziende produttrici. Rispetto ai metodi tradizionali di coltura, che richiedono 10-12 giorni per poter rilevare la presenza di Alicyclobacillus ed altre 24 ore per confermare la produzione di guaiacolo, questo metodo evidenzia la presenza del batterio in poco più di 2 ore, in succhi di frutta e concentrati, ma consente anche di differenziare, in una sola seduta analitica grazie ad un protocollo PCR multiplex, le specie principali (Alicyclobacillus acidoterrestris e Alicyclobacillus acidocaldarius).


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contenitori tappi

Il mercato degli imballaggi in plastica rigida

Secondo una recente indagine dell’analista Ceresana dedicata al mercato mondiale degli imballaggi in plastica rigida, giunta alla seconda edizione, i beni di largo consumo e i servizi di consegna stanno rivitalizzando il settore. Basti pensare al significativo aumento delle vendite di alimenti altamente trasformati, piatti e pasti pronti al consumo. I produttori si devono confrontare con un mercato complesso influenzato da molti fattori diversi: nuovi modelli di consumo, innovazioni di prodotto, regolamenti governativi, ma anche ad esempio gli effetti della sostituzione di singole tipologie di plastica o di tipologie di confezionamento. L’indagine di Ceresana prevede che la domanda mondiale di contenitori in plastica rigida raggiungerà

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un volume annuale di 62,6 milioni di tonnellate fino al 2025.

Puliti, rapidi e comodi La domanda di contenitori rigidi in plastica per alimenti è influenzata in larga misura dalla tendenza al consumo di prodotti convenience. Tuttavia, gli effetti vanno considerati in modo differenziato e sono piuttosto complessi. Ad esempio, gli imballaggi per microonde sono principalmente realizzati in polipropilene. Nel settore dei prodotti pronti al consumo (RTE), oltre ai contenitori rigidi in polipropilene, vanno forte anche quelli in PET. Il grande successo dei servizi di consegna, tuttavia, fa crescere considerevolmente il mercato dei vassoi in EPS, mentre le bottiglie “da spremere” competono con confezioni più tradizionali.


contenitori tappi

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Particolarità nazionali Oltre che alle normative nazionali e allo sviluppo economico, il mercato dei contenitori in plastica è soggetto a una serie di ulteriori influenze. In particolare, bisogna tenere in conto il mercato alimentare e delle bevande compresa la struttura del packaging, l’aumento del reddito e le tendenze sociali. L’urbanizzazione e il cambiamento demografico sono accompagnati da cambiamenti nei modelli di consumo. In alcuni segmenti, la plastica sta sostituendo i materiali tradizionali. Allo stesso tempo, i contenitori rigidi in plastica devono fronteggiare la crescente concorrenza di sacchetti e altre soluzioni di imballaggio in plastica flessibile. Anche altre tendenze, come il maggior numero di donne che lavorano, la sostenibilità, le bioplastiche, la riduzione del peso delle confezioni e i contenitori a parete sottile, hanno un impatto sulle singole aree di applicazione e le tipologie di prodotti, e richiedono un attento esame dei meccanismi di mercato. In breve, nel primo capitolo lo studio fornisce i dati relativi al mercato globale e a quelli regionali degli imballaggi in plastica rigida, con le previsioni fino al 2025. Per ogni regione sono quindi illustrati i dati di produzione, ricavi e la domanda, dove quest’ultima è suddivisa per aree di applicazione e tipi di plastica: bottiglie standard, bottiglie “da spremere”, dispenser ed erogatori spray, barattoli, vasetti e scatole, vassoi e “altri contenitori”, come barili, secchi, taniche o casse. Il secondo capitolo analizza ricavi, produzione, importazioni, esportazioni e domanda nel contesto dei contenitori rigidi in plastica in 16 Paesi. Inoltre, viene analizzata per ogni Paese la domanda di contenitori in PET nel settore degli alimenti refrigerati. In particolare si parla nel dettaglio di: Polietilene tereftalato (PET), Polipropilene (PP), Polietilene (HDPE e LDPE), Polistirene espanso e polistirolo espanso (PS e EPS), Altre materie plastiche. Le aree di applicazione comprendono invece: Bevande (limonate, acqua, succhi di frutta, altre bevande), Prodotti chimici per la casa, Cosmetici e farmaceutici, Prodotti alimentari (latticini, alimenti refrigerati, piatti pronti, surgelati, creme spalmabili, salse e condimenti, altri prodotti alimentari), Industria e trasporti. Infine, il terzo capitolo fornisce i profili aziendali dei maggiori produttori di imballaggi in plastica rigida, illustrandone dettagli di contatto, entrate, profitti, gamma di prodotti, siti di produzione e riepilogo del profilo. Fra i maggiori figurano Amcor, Berry, Dai Nippon Printing, Reynolds, PRC, Sealed Air, Sonoco Products, Toppan Printing e Toyo Seikan.

PROCESSING

PACKAGING

LABELLING

END-OF-LINE

LOGISTICS

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SAFETY

INGREDIENTS

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Uno studio sul mercato degli additivi per le plastiche Il più delle volte, la plastica sarebbe inutile senza additivi. Essi ne facilitano la lavorazione, ne conferiscono la capacità di proteggere dal calore e dai raggi UV e ne ampliano la gamma di proprietà modificando le caratteristiche del materiale. Quindi, solo gli additivi rendono possibile l’uso permanente della plastica in nuove applicazioni. La società di ricerche di mercato Ceresana ha analizzato l’intero mercato mondiale di tutti i principali additivi plastici nella seconda edizione dell’indagine dedicata a riempitivi, plastificanti, pigmenti, ritardanti di fiamma, stabilizzanti, modificatori di impatto, agenti di scorrimento, antiossidanti, agenti espandenti e altri additivi plastici.

Cresce la domanda di additivi plastici La domanda globale di additivi plastici ammonta a circa 33,3 milioni di tonnellate all’anno. Più del-

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la metà viene elaborata nella regione Asia-Pacifico, mentre Nord America ed Europa occidentale seguono a grande distanza. Dal momento che le plastiche sono sempre più pratiche da usare e leggere, continueranno a sostituire in misura sempre maggiore materiali come il legno o il metallo, e quindi continuerà a crescere negli anni a venire la domanda di additivi. L’ultimo studio di Ceresana ne esamina in dettaglio la probabile evoluzione nei 16 principali mercati nazionali. Accanto al settore edile, che assorbe la maggior parte della domanda di materiali plastici, il secondo settore di destinazione è il packaging: gli imballaggi in plastica sono sempre più popolari in virtù della loro leggerezza, facilità d’uso, idoneità al riscaldamento a microonde e aspetto accattivante. È possibile riconoscere facilmente il contenuto, che si conserva perfettamente per lungo tempo. Ceresana prevede un continuo incremento della domanda di addi-

tivi plastici in questa area di applicazione.

Nessun PVC senza plastificanti In questo studio viene esaminato più in dettaglio l’uso di additivi in diversi tipi di plastiche e, fra le altre, cloruro di polivinile (PVC), polietilene, polipropilene, poliuretano e tecnopolimeri. Poiché il PVC è un materiale fragile, duro e bianco, il maggior numero di additivi viene applicato a questo tipo di plastica per adattarla alle diverse applicazioni. I produttori di PVC sono di gran lunga i maggiori consumatori di plastificanti, che rendono le plastiche più morbide, flessibili, lisce ed elastiche.

I riempitivi rappresentano l’aggiunta più frequente Oltre il 50% degli additivi plastici utilizzati a livello mondiale sono riempitivi, seguiti da plastificanti e pigmenti. Ogni anno si utilizzano più di 17,6 milioni di tonnellate di riempitivi per la plastica. In generale, i riempitivi economici aumentano il volume della miscela di materiali senza alterare le caratteristiche principali. Inoltre, sta aumentando la produzione di materiali plastici ricchi di riempitivi con proprietà specifiche per soddisfare le specifiche esigenze: essi contengono fino all’85% di riempitivi e, in molti casi, possiedono eccellenti proprietà meccaniche e risultano più convenienti rispetto ai materiali convenzionali.


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nimax: la qualità vuole qualità Sistemi di codifica e marcatura ad alto rendimento per ogni tipologia di prodotto e di linea produttiva. Tecnologie inkjet in alta e bassa risoluzione in linea e su finelinea, laser, sistemi stampa e applica, stampanti a trasferimento termico, drop-on-demand, inkjet termico, stampanti per etichette a colori in alta qualità, software specifici di gestione della codifica e interfacciamento. Oggi la codifica è essenziale per valorizzare l’unicità del prodotto. Per questo Nimax propone una gamma completa di prodotti che garantiscono una perfetta leggibilità su tutti i supporti, l’integrazione ottimale con ciascuna linea produttiva, la riduzione dei fermi macchina, il contenimento dei costi di esercizio reali. Chiedi un incontro con i Consulenti Nimax per individuare la soluzione ideale per le tue specifiche esigenze di codifica: nelle offerte Nimax la qualità non è un optional.

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Arriva in Italia la prima birra analcolica di Brooklyn Brewery Sempre attento ai trend globali, che indicano una crescita nel consumo di birra analcolica, Brooklyn Brewery sorprende lanciando una birra nuova e originale. Brooklyn Brewery Special Effects, la sua prima craft beer analcolica, è una American Amber Lager luppolata con un inaspettato aroma resinoso e un gradevole finale secco. Il blend di malti tostati le dona un sorso pieno con un leggero sapore di caramello, mentre il suo profilo olfattivo così intenso è ottenuto grazie a una tecnica usata raramente in birre senza alcool, ovvero il dry-hopping (o luppolatura a freddo) che prevede l’aggiunta di diversi luppoli. Il metodo di fermentazione e i lieviti appositamente sviluppati limitano la quantità di alcool che viene creata, consentendo allo stesso tempo di sviluppare i sapori e profumi tradizionali di una birra. L’effetto speciale consiste nel fatto che questa birra ha le stesse intensità e struttura di sapori e profumi di una classica birra firmata Brooklyn Brewery. Anche il pack è a effetti speciali, un pattern optical in cui le mezzelune viola e senape danno l’illusione di inseguirsi, catturando lo spettatore in un vortice ipnotico. Dopo l’esclusivo lancio in Svezia, ora la Special Effects è dispo-

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La bottiglia della Special Effects Brooklyn Brewery.

nibile anche in Italia nel formato esclusivo in bottiglia da 355 mL, come le altre due birre simbolo dell’arte birraia americana, ovvero Brooklyn Lager e Brooklyn East IPA. In Italia è possibile apprezzare le birre di Brooklyn Brewery anche alla spina, grazie al sistema di spillatura DraughtMaster (la rivoluzionaria tecnologia senza CO2 aggiunta di proprietà di Carlsberg Italia), come se fossero appena state prodotte nel birrificio di New York.

Estathé ora anche in vetro Ferrero lancia un nuovo packaging per Estathé: per la prima volta ha scelto una bottiglia in vetro la cui forma reinterpreta in chiave moderna le “cannule” iconiche dell’amatissimo brik. Innovativa anche la chiusura con il pratico tappo ring-pull, primo nella categoria. Una bevanda pensata per chi vuole unire il gusto di un vero infuso di thè a un momento di puro piacere.

La bottiglia in vetro dell’Estathé al gusto limone.


SAREMO PRESENTI A

PAD. 06 - STAND D 012

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ricerca applicata

Uso di nano-particelle d’argento biocompatibili in vinificazione Grazie alle loro proprietà antimicrobiche, le nano-particelle d’argento (Ag NP) potrebbero essere utilizzate in vinificazione per ridurre l’impiego dell’anidride solforosa. Nell’articolo pubblicato da ricercatori spagnoli sulla rivista Innovative Food Science and Emerging Technologies (vol. 5, pagg. 64-71, 2019) è stato accertato l’effetto di due tipi di nano-particelle d’argento rivestite con materiali biocompatibili (PEG-Ag NP 20, polietilen glicole, e GSH-Ag NP, glutatione ridotto) sul controllo della crescita microbica nei vini. Entrambe le nano-particelle sono state sottoposte a una digestione in tre passaggi in vitro e sono stati determinati i cambiamenti nella loro morfologia e la loro citotossicità contro le cellule Caco-2. Entrambe sono risultate efficaci contro le diverse colonie microbiche presenti nei vini testati. Riguardo la

loro digestione in vitro, la dimensione e la forma delle nano-particelle sono risultate pressoché inalterate nel caso delle GSH-Ag NP, mentre con le PEG-Ag NP è stata osserva-

ta un’agglomerazione. Questi risultati suggeriscono che le nanoparticelle d’argento possono raggiungere l’intestino e non presentano tossicità per l’epitelio intestinale.

RAGGI GAMMA PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL VINO Uve Merlot e Traminer sono state sottoposte a raggi gamma ottenuti da 60Co a quattro dosaggi diversi (670, 1300, 2000 e 2700 Gy) e successivamente utilizzate per la vinificazione da ricercatori croati. L’analisi per HPLC dei mosti ha evidenziato un impatto negativo delle radiazioni sul contenuto aminoacido, come riportato nell’articolo pubblicato sulla rivista LWT – Food Science and Technology (vol. 101, pagg. 175-182, 2019). I vini Merlot prodotti con uve irradiate hanno mostrato una migliore estrazione del colore; le concentrazio-

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ni di antocianine, infatti, aumentano con il crescere della dose di radiazione assorbita, mentre flavonoli e flavanoli non ne sono influenzati. Le radiazioni fino a 2000 Gy portano a un aumento delle concentrazioni dei composti che apportano aromi fruttati-floreali, soprattutto mono-terpeni e nor-isoprenoidi C13, mentre la ionizzazione con la dose massima di 2700 Gy porta a una maggiore espressione delle note di caramello e tostato dovute a una maggiore concentrazione di furfurale e furfurile.


ricerca applicata

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I dolcificanti ipocalorici danneggiano il microbioma intestinale di soggetti in salute Sulla rivista Diabetologia (vol. 61, supplemento 1, pagg. 1-620, 2018) sono stati pubblicati gli atti della 54a edizione dell’incontro annuale dell’associazione europea per lo studio del diabete (EASD). Studi epidemiologici indicano che l’assunzione regolare di bevande contenenti dolcificanti ipocalorici (LCS) aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 (T2DM), ma non ne hanno spiegato i meccanismi. Ricercatori dell’Adelaide Medical School negli Stati Uniti hanno dimostrato che 2 settimane d’integrazione con LCS in soggetti in salute non diabetici ha portato ad aumenti clinicamente rilevanti delle risposte glicemiche al glucosio enterale. L’aumento dell’assorbimento di glucosio e la diminuzione del rilascio del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) contribuiscono a questa disglicemia anche se non è chiaro se la disbiosi dei batteri commensali intestinali dovuta agli LCS contribuisca alla disglicemia, come avviene nei roditori. Nello studio ai 29 soggetti non diabetici scelti (età: 30±2 anni; indice di massa corporea: 24±3 kg/ m2; HbA1c 32±1 mmol/mol – 5,2% –; 16 maschi) è stata assegnata in modo randomizzato a doppio cieco un’integrazione dietetica in capsule contenenti una combinazione (92 mg sucralosio + 52 mg acesulfame K) equivalente a un consumo giornaliero di circa 1,5 L di bevande dietetiche a 14 persone, mentre le altre 15 hanno ricevuto il placebo per due settimane. È stato esaminato il microbioma intestinale prima e dopo il trattamento e sono

state determinate le differenze tassonomiche e funzionali utilizzando rispettivamente l’abbondanza MetaPhlAn2 e HUMAnN2. I soggetti trattati con LCS hanno mostrato una variazione maggiore nella composizione del microbiota fecale con una riduzione significativa dell’Eubacterium cylindroides (-11 log2), associato allo stato di salute, e un aumento di 11 patogeni opportunisti, quali Klebsiella, Porphyromonas e Finegoldia. Una diminuzione delle popolazioni benefiche di Bifidobacterium, Lactobacillus e Bacteroides è stata correlata con un aumento dell’assorbimento del

glucosio, mentre una diminuzione delle popolazioni di Butyrivibrio con un minore rilascio di GLP-1. Inoltre, sono stati riscontrati cambiamenti nella presenza di geni microbici coinvolti nella degradazione del glucosio e nel metabolismo del piruvato correlata a un deterioramento nella regolazione del glucosio nei soggetti trattati con LCS.

IMPATTO SUI COMPOSTI FENOLICI DEL TRATTAMENTO AD ALTA PRESSIONE DEI VINI ROSSI Ricercatori portoghesi hanno studiato l’effetto di un’alta pressione idrostatica (HHP), applicata al vino contenuto in bottiglie in plastica flessibili, utilizzata come pratica enologica per l’invecchiamento di vini rossi, grazie a reazioni ossidative che possono essere promosse da questa tecnologia. Per valutare l’effetto dell’HHP sulla composizione fenolica del vino, questo trattamento è stato confrontato con differenti processi d’invecchiamento convenzionali, quali l’uso del legno e la micro-ossigenazione. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Food Research International (vol. 116, pagg. 223-231, 2019). Il vino è stato pressurizzato a 500 MPa per 5 minuti a 20°C o conservato in botti di rovere contenenti chip di rovere con o senza micro-ossigenazione. Per confrontare l’effetto dell’HHP, tutti i vini sono stati confezionati in bottiglie in polietilene. Dopo 5 mesi, il contenuto in antocianine monomere, acidi fenolici e flavonoli dei vini pressurizzati era inferiore rispetto a quello degli altri vini. Ciò nonostante, i vini pressurizzati hanno mostrato simili gradi di polimerizzazione dei tannini, contenuto in piranoantocianine e percentuale di prodelfinidine in relazione al vino trattato con micro-ossigenazione e chip di rovere. L’HHP in grado di promuovere una maggiore diffusione dell’ossigeno nel vino, può essere una nuova partica enologica per vini rossi.

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Campi elettrici pulsati per il rilascio delle mannoproteine Ricercatori spagnoli hanno valutato il potenziale dei campi elettrici pulsati (PEF) per innescare l’autolisi del Saccharomyces cerevisiae e accelerare il rilascio di mannoproteine durante l’invecchiamento sui lieviti del vino Chardonnay; questo lavoro è stato pubblicato sulla rivista Food Research International (vol. 116, pagg. 795801, 2019). Il rilascio di mannoproteine nel vino Chardonnay risulta aumentato in modo drastico nei campioni contenenti i lieviti trattati con PEF (5 e 10 kV/cm, 75 mus). Mentre non è stato osservato alcun rilascio di mannoproteine nei primi sette giorni d’invecchiamento sui lieviti nei vini contenenti lieviti non trattati, dopo lo stesso tempo, le concentrazioni risultavano aumentate del 40 e del 60% nei vini contenenti lieviti trattati con PEF a 5 e 10 kV/cm rispettivamente. Dopo 30 giorni d’incubazione, la concentrazione di mannoproteine nei vini contenenti lieviti trattati a livelli più intensi di PEF ha raggiunto il valore massimo. D’altro canto, le cellule di controllo, hanno richiesto sei mesi per raggiungere il livello massimo. Le caratteristiche cromatiche, l’indice dei polifenoli totali, l’acidità volatile totale, il pH, l’etanolo e i parametri CIELAB dei vini non sono stati influenzati durante l’invecchiamento dal trattamento con i PEF. È stato osservato che la capacità delle mannoproteine rilasciate dai lieviti trattati con i PEF di diminuire la torbidità del vino, la formazione di schiu-

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ma e di interagire con i tannini era simile a quella delle mannoproteine rilasciate dai lieviti non trattati: infatti, le differenze notate dipen-

devano dalla diversa concentrazione. Pertanto, i PEF possono accelerare l’invecchiamento dei vini sui lieviti.

Effetto dell’anidride solforosa sul Pinot grigio Le moderne tecniche di vinificazione spesso contemplano l’aggiunta di anidride solforosa (SO2) al momento della pigiatura come agente antiossidante e antimicrobico. Mentre gli effetti dell’SO2 sulle colonie microbiche, e in particolare sui microrganismi che causano deterioramento, sono stati ben studiati, l’avvento delle tecnologie molecolari, quali il sequenziamento Illumina, consente di rivisitate il soggetto in un contesto nuovo in quanto possono essere identificate migliaia di sequenze microbiche per campione e possono essere studiati anche microrganismi rari. La ricerca condotta presso l’University of British Columbia in Canada e pubblicata sull’International Journal of Food Microbiology (vol. 290, pagg. 1-14, 2019) ha studiato come l’aggiunta di diversi livelli

di SO2 durante la pigiatura (0, 20 o 40 mg/L) influenzi la composizione delle colonie fungine e batteriche, oltre agli attributi sensoriali dei vini risultanti. Sono stati prelevati campioni da fermentazioni non inoculate di Pinot grigio e sono stati analizzati utilizzando la piattaforma Illumina MiSeq. La relativa abbondanza di lieviti e la composizione generale della colonia fungina variava in base alle aggiunte di SO2. Da notare che il lievito Hanseniaspora è apparso in tutti i trattamenti fino al completamento della fermentazione alcolica sebbene la sua abbondanza relativa fosse significativamente maggiore nelle fermentazioni nelle quali l’aggiunta di SO2 era nulla o scarsa. Inoltre, due attributi sensoriali chiave dei vini (l’aroma di agrume e di mela) sono risultati molto differenti a seconda dell’aggiunta di SO2.


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Pavimentazione innovativa per la distilleria pionieristica Macallan

La pavimentazione esterna dall’estetica naturale.

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La nuova costruzione è un monumento architettonico unico nel suo genere nella tradizionale tenuta Speyside di The Macallan, in grado di ospitare sia una distilleria, sia un centro visitatori. La struttura consiste di cinque celle che si fondono perfettamente nella campagna circostante come terrapieni ondulati e dal tetto verde. Quattro di questi sono destinati alle operazioni di produzione del marchio (tre distillerie e uno stabilimento per la fermentazione) e uno al centro visitatori. La nuova distilleria non solo doveva fondere le tradizioni secolari di Macallan con un pensiero all’avanguardia, ma doveva farlo in un modo che consentisse ai visitatori di essere testimoni di ogni fase del processo, circondati da un ambiente sostenibile e lussuoso. Ciò significava creare una struttura che non solo rispon-

desse a tutte le sfide industriali impegnative legate alla creazione di alcuni dei migliori whisky al mondo, ma farlo trasmettendo costantemente un’estetica invitante e concentrata sul marchio. Flowcrete ha creato superfici che rispecchiano la sua identità visiva e mantengono le proprietà funzionali necessarie a produrre l’iconica bevanda scozzese. Per garantire che la superficie del pavimento nelle quattro celle di produzione mantenga una finitura funzionale e visivamente accattivante, sono stati applicati 5.570 m2 del sistema in poliuretano Flowfresh HF LT. Questo robusto sistema, resistente agli agenti chimici, è in grado di resistere alle condizioni in loco e fornire ulteriori vantaggi quali facilità di pulizia, resistenza allo scivolamento e un antibatterico incorporato.


igiene ambienti

Le principali rotte turistiche interne e la galleria di osservazione sono state rivestite con metil metacrilato (MMA) a rapida polimerizzazione del rivestimento in resina Flowfast Quartz Structure. Le aree che di solito sono solo spazi funzionali sono state trasformate in opere d’arte nella nuova struttura di Macallan. Questo si manifesta soprattutto nella Sala delle Botti (o la cave privee), dove si svolge la maturazione del distillato nella botte di sherry. Questa è stata trasformata in una cantina privata che mostra ogni botte come in una galleria d’arte, mettendo il visitatore al centro di un semicerchio di botti retroilluminate. Qui sono stati applicati 303 m2 del sistema epossidico auto-levigante Peran SL con finitura nero lucido, per creare un pavimento elegante che riflettesse le luci della cantina e i contorni delle botti, in modo dinamico e accattivante. Il sistema di ghiaia incollato Naturewalk è stato utilizzato per la

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Il pavimento nero lucido della Sala delle Botti.

passerella perimetrale esterna della distilleria. Naturewalk è un rivestimento senza giunte, antiscivolo, progettato per riflettere la naturale bellezza degli spazi aperti. Il nuovo sito consentirà a Macallan di aumentare la produzione di

circa un terzo, e grazie al suo design rivoluzionario e all’uso di materiali che combinano estetica e praticità, ha effettivamente creato un museo funzionante che mostrerà il suo artigianato tradizionale ai visitatori in un’ambientazione moderna.

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mercati consumi

Le 10 principali tendenze di consumo per il 2019 Il mondo di oggi sembra fuori controllo: sono in corso sconvolgimenti nei Paesi sviluppati e cambiamenti rapidi e totalmente senza precedenti nelle economie in via di sviluppo. “Riprendere il controllo” è stato lo slogan usato dai principali movimenti politici dal momento che le persone chiedono maggiore capacità di incidere sul proprio futuro e autodeterminazione. Di fronte alla confusione e all’incertezza, ci sentiamo più forti quando possiamo tornare alle origini e mangiare un uovo prodotto dalla nostra stessa gallina o scegliere di trovare sollievo al di fuori dalle sollecitazioni del mondo digitale senza doverle eliminare completamente. Vogliamo ottenere una cosa o un servizio senza problemi e facilmente. Vogliamo fare la differenza nel mondo acquistando in modo più consapevole. Vogliamo prenderci cura di noi stessi e scavalcare gli esperti, prendendo le redini della conoscenza di noi stessi e dirigere sempre più la conversazione con i consumatori. Abbiamo bisogno di sentirci un po’ più influenti in mezzo al caos.

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L’analista di mercato Euromonitor International ha presentato un nuovo libro bianco che mette in evidenza le più importanti tendenze di consumo da tenere d’occhio quest’anno, con particolare attenzione all’evoluzione dei valori e al cambiamento delle abitudini che stimolano l’industria a studiare nuove strategie in grado di soddisfare le esigenze emergenti. Ecco in breve la top ten dei trend più in voga nel 2019:

Agnosticismo sull’età

I confini della vecchiaia si stanno spostando, dal momento che si vive più a lungo e ci si prende più cura di se stessi. Quindi, i consumatori più anziani desiderano e sentono di essere trattati come se fossero più giovani.

Ritorno all’essenziale

I consumatori sono alla ricerca di prodotti ed esperienze autentici, passando dal materialismo manifesto alla semplicità e dal prodotto generico ad una qualità superiore.

Consumatore consapevole

Ciò che era appannaggio dei produttori di nicchia e di prodotti con una collocazione etica è stato abbracciato dalle aziende tradizionali che puntano ad una maggiore attenzione al benessere.

Essere insieme per via digitale

Man mano che crescono le nostre capacità digitali e il confort grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, migliorerà anche la possibilità di creare qualcosa e farne esperienza in compagnia, ma da remoto.

Tutti esperti

Mentre gli acquirenti di ieri si basavano su marchi e fonti di informazioni certe, oggi le aziende devono continuamente innovare per attirare consumatori sempre più curiosi.


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Trovare il proprio JOMO (Joy of missing out, o la gioia di perdersi qualcosa)

La paura di perdersi qualcosa ha lasciato il posto alla gioia di esserselo perso. I consumatori vogliono proteggere il loro benessere mentale, disconnettendosi dalla tecnologia e dando la priorità a ciò che desiderano e fanno veramente con piacere.

Prendersi cura di se stessi

Man mano che le persone diventano più autosufficienti, adottano misure preventive contro la malattia, l’infelicità e il disagio senza consultare un professionista.

Un mondo senza plastica

La spinta verso una società senza sprechi di plastica ha preso slancio, creando un circolo virtuoso in cui le imprese fanno affari migliorando la sostenibilità.

Lo voglio ora!

I consumatori cercano gratificazioni istantanee ed esperienze senza problemi compatibili con i propri stili di vita, che permettano loro di dedicare più tempo alle loro vite professionali o sociali.

Vite più solitarie

In tutto il mondo sempre più persone – soprattutto i consumatori più anziani – rompono lo stigma di vivere da soli e abbracciano uno stile di vita indipendente. Secondo Gina Westbrook, direttrice della divisione di Euromonitor International che si occupa degli stili di vita, l’intelligenza è il filo conduttore che collega tutte le tendenze nel 2019 e, in un mondo pieno di scelte, le esigenze e i desideri dei consumatori stanno cambiando rapidamente.

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Indagine sul mondo dell’industria vinicola L’Università di Geisenheim (Germania) ha intervistato per la seconda volta, per conto di ProWein, oltre 2.300 esperti del settore enologico provenienti da 46 Paesi sui temi: mercati internazionali del vino, tendenze del mercato, lo sviluppo delle vendite on-line del vino e situazione economica. Pertanto, il Business Report della ProWein diventa il più vasto indicatore di tendenza dell’industria vinicola internazionale. L’indagine che ha interessato l’intera catena del valore del vino e la combinazione dei diversi punti di vista dei produttori, intermediari e operatori di marketing, osservati in un periodo di più anni, rappresenta il singolare quadro del settore.

Mercati d’esportazione Per la prima volta, la Cina risulta essere il più attraente mercato d’esportazione vinicola: rispetto al sondaggio dello scorso anno, la Cina è passata dal nono al primo posto. Questa valutazione personale dei partecipanti al mercato è in linea con i rapporti sulla crescente domanda d’importazione della Cina e con l’aumento del volume e del valore aggiunto delle esportazioni verso la Cina, soprattutto da parte dell’Australia, Francia e Cile. Oltre alla Cina, il Canada e l’Australia, che sono saliti in cima ai primi

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sette, sono indietreggiati nella loro posizione la Corea del Sud, la Polonia e la Svizzera. Gli Stati Uniti rimangono ancora un mercato d’esportazione e sono scesi leggermente dalla quarta alla quinta posizione. Rispetto al primo Business Report della ProWein, effettuato nel 2017, è stato registrato il più grande miglioramento dell’interesse per i mercati di Russia, Cina e Brasile. La Russia migliora la sua posizione passando dal sedicesimo all’undicesimo posto e il Brasile sale dal quindicesimo al tredicesimo posto. Proprio questi mercati accresceranno fortemente, in futuro, la loro attrattiva. Tra i mercati tradizionalmente affermati, l’Italia e la Francia hanno recuperato rispetto al 2017. I Paesi Bassi, La Corea del Sud e la Svizzera hanno perso leggermente attrattiva se comparati al 2017. Per i prossimi tre anni gli esportatori e produttori prevedono un maggiore incremento di crescita sui mercati della Cina, Corea del Sud e Polonia, seguiti dalla Russia, Hong Kong, Giappone ed Australia. Di conseguenza, in futuro saranno i paesi asiatici ed est europei a guadagnare importanza. Esplorare con successo questi mercati asiatici, culturalmente e geograficamente tanto distanti, costituisce per i produttori europei una grande sfida per i prossimi anni. Rispetto al 2017, l’interesse verso il mercato vinicolo della Gran Bretagna è calato ulteriormente, mentre è cresciuto contemporaneamente il rischio percepito. Anche per quel che riguarda lo sviluppo futuro fino al 2021, la Gran Bretagna si rivela essere il Paese peggiore. Otto produttori su dieci hanno in programma di espandere, nei prossimi tre anni, le loro attività d’esportazione verso nuovi mercati, una percentuale elevata che rimane invariata rispetto al 2017. I mercati sedi dei più grandi produttori di vino (Spagna, Italia, Francia) sono saturi con tendenze piuttosto al ribasso. L’esportazione in questi nuovi mercati, in crescita, rimane l’unico modo per com-


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pensare queste perdite e realizzare opportunità di crescita. Il commercio internazionale del vino continuerà quindi ad aumentare il suo volume e la sua importanza.

Mercati emergenti Intervistati sui Paesi che avranno, nei prossimi cinque anni, il più alto potenziale tra i nuovi mercati del vino, gli esportatori vinicoli hanno citato Singapore, la Repubblica Ceca e Taiwan. Al contrario, un minor numero di esportatori intravede un imminente potenziale nei paesi, quali il Vietnam, l’India, la Thailandia, la Malesia, le Filippine e l’Indonesia, che insieme hanno una dimensione di mercato più estesa, una difficile accessibilità al mercato e un più basso livello di sviluppo economico. L’India è al primo posto tra i nuovi mercati d’esportazione emergenti, che sono i produttori di vino del Nuovo Mondo, Australia, USA, Sudafrica. A prima vista, può sembrare sorprendente il fatto che gli Emirati Arabi Uniti (UAE) occupino il quarto posto tra i mercati emergenti del vino. Questo posto alle prime posizioni, rivela la crescente importanza del vino e anche

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altri prodotti alimentari di qualità, nonché prelibatezze nel luogo d’incontro, sempre più crescente di turisti ed espatriati nella penisola arabica. La valutazione positiva coincide con altri indicatori, ad esempio il numero crescente di studenti del WSET “Wine & Spirit Education Trust”, provenienti dagli Emirati Arabi Uniti.

Commercio online Finora il potenziale del commercio online è stato utilizzato in modo diverso. La percentuale dei produttori e commercianti che gestiscono uno shop online per il vino è per entrambi alquanto alta, 38% e 40%. La relativa quota di vendita che si raggiunge tramite questo commercio elettronico si differenzia fortemente. In media, i rivenditori specializzati di vino realizzano online oltre un quarto delle loro vendite (28%), mentre la vendita online per i produttori raggiunge solo il 5% del loro fatturato. Le ragioni di tutto questo sono da ricercare nella forza dei rivenditori, come nella più vasta gamma di vini offerti, la specializzazione nel consumatore finale e l’efficiente impiego del marketing online. Al contrario ogni quinto produttore usa un portale online (come Amazon, altri portali specializzati in vini come per esempio Vicampo) per facilitare l’accesso all’utente finale. Sia i produttori che i commercianti prevedono un ulteriore incremento del commercio online del vino. Mentre i portali comuni hanno conquistato quote molto alte di mercato con altri gruppi di prodotti, gli esperti del settore riconoscono che la vendita online di un prodotto sofisticato quale è il vino, richieda soluzioni più adatte dal punto di vista emotivo che sono diver-

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se da quelle degli altri prodotti. Rimane straordinariamente stimolante vedere come si svilupperanno in futuro le vendite di vino nei portali comuni rispetto a quelli prettamente specializzati dei commercianti di vino. I commercianti specializzati del vino concordano sul fatto che il funzionamento del loro negozio online è molto costoso e che la comparabilità dei prezzi su internet porterà ad un ulteriore calo dei profitti. Un’ulteriore crescita delle vendite online viene pertanto vista con più scetticismo da parte dei commercianti di vino che dei produttori, i quali non sono ancora veramente altrettanto consapevoli delle spese del marketing online.

Situazione economica del settore del vino Al sondaggio hanno partecipato soprattutto i leader del settore. Questi hanno mostrato aspettative positive per lo sviluppo economico del 2019, ma ci sono differenze tra i produttori, gli intermediari ed i rivenditori. Tra i produttori quelli più ottimiste sono le cantine. Le aziende vinicole valutano la situazione sta-

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bile, mentre le cooperative prevedono un significante peggioramento della situazione economica. Gli importatori e gli esportatori prevedono un miglioramento della situazione economica nel 2019, dopo il peggioramento avvenuto tra il 2017 ed il 2018. Per i commercianti all’ingrosso e per i ristoratori, la situazione nel 2018 si è rivelata migliore di quanto inizialmente era stato previsto nel 2017. Ma le previsioni per il 2019 sono ancora un po’ pessimiste. Il rivenditore di vini specializzato nelle vendite al dettaglio, valuta la situazione come stabile. Per i produttori italiani le elevate aspettative previste per il 2017 si sono realizzate solo nel 2018 ad anche per il nuovo anno, 2019, la situazione rimarrà ad un alto livello senza variazioni. Le elevate aspettative dei produttori spagnoli per il 2017 non sono state soddisfatte a causa della vendemmia del 2017, eccezionalmente ridotta, ma le aspettative per il 2019 sono positive. I produttori francesi dopo uno sviluppo invariato tra il 2017 ed il 2018 vedono una prospettiva leggermente positiva per il 2019. Anche per i produttori tedeschi la piccola vendemmia ha contribuito a uno sviluppo leggermente negativo e le previsioni per il 2019 sono meno positive tra tutti i paesi. Va notato che i risultati riflettono in parte le differenze di mentalità tra i paesi d’origine. Oltre alle reali ragioni economiche, risaltano sicuramente, in questi differenti modi nel concepire le aspettative, anche “La paura tedesca” e “L’ottimismo del sud”.


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Nel bicchiere doc e docg, spumanti, vini bio e a marca privata Secondo IRI il 2018 ha venduto 156 milioni di euro per i vini a marca privata. A Vinitaly il confronto dei buyer sull’aumento dei prezzi e la flessione delle promozioni in Grande Distribuzione

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I dati presentanti a Vinitaly indicano che i vini più acquistati nel 2018 nei supermercati sono i vini di qualità Doc e Docg, gli spumanti, i vini biologici ed i vini a marchio dell’insegna. Proprio la grande distribuzione conferma il ruolo da protagonista nella vendita del vino italiano, con 619 milioni di litri per un valore di 1 miliardo e 902 milioni di euro. I vini Doc e Docg in bottiglia segnano un +5,3% nel primo bimestre 2019 che segue alla sostanziale tenuta nel 2018, gli spumanti un +2,1%, i vini biologici il +18%, +11,8% gli spumanti bio. Rilevante anche il +7% dei vini a marca privata o marchio del distributore (MDD) in bottiglia il +7%, secondo i dati 2018 a volume, ricerca IRI per Vinitaly 2019, iper+super+libero servizio piccolo. Osservando il panorama generale, la quota di mercato del vino MDD è arrivata al 14% di tutto il vino venduto nella Grande Distribuzione per un valore di 156 milioni di euro. I soli vini Doc e Docg a marca del distributore sono cresciuti dell’8%. A discuterne, nella tavola rotonda organizzata da Veronafiere in collaborazione con IRI, sono stati i produttori e distributori e i buyer della GDO. Ne è emersa la crescita costante, negli ultimi anni, degli acquisti dei


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vini a marchio del distributore (MDD), prodotti quindi su incarico delle insegne distributive che si occupano poi dell’etichettatura con propri marchi o di fantasia. Spesso il consumatore non ne ha piena consapevolezza, attratto dal prezzo contenuto, grazie alla filiera più corta, e da una buona qualità media (ricerca IRI per Vinitaly). Nel dettaglio, Conad ha a scaffale 85 referenze MDD che vendono a valore oltre 47 milioni di euro l’anno. Cresce anche Carrefour, soprattutto nella fascia medio-alta. La Coop non è da meno con vini di fascia medio alta: 17 referenze prodotte da note cantine, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier. Iper La Grande I espone 80 etichette grazie alla collaborazione con 35 cantine vocate sul territorio e detentrici dell’intera filiera. Penny Market punta sui vini MDD nel formato discount, una opportunità vincente. A fronte della crescita dei vini MDD, il 2018 ha fatto segnare una contrazione delle vendite a volume di varie tipologie di vino, su cui ha influito la scarsa vendemmia del 2017 e l’aumento dei prezzi del vino. “I prezzi dei vini si sono confermati in aumento per tutto il 2018 – spiega Luca Bacciocchi, Category Manager Vini di Carrefour – fino alla nuova vendemmia che, grazie ai risultati positivi, ha portato un effetto deflattivo che si dovrebbe esprimere nel corso dell’anno corrente. Analisi condivisa da Federico Scarcelli, buyer vino di Coop: “La pessima vendemmia del 2017 e il conseguente aumento delle quotazioni del vino ha portato aumenti di prezzo importanti: Coop ha limitato l’inflazione a scaffale dei vini tipici e degli spumanti al 2% mentre l’aumento dei vini tavola è stato intorno al 7%”. A sottolineare modesta flessione delle promozioni è Alessandro Chiapparoli buyer vino di Iper La Grande I: “Altro elemento che ha determinato l’aumento dei prezzi è stato una politica promozionale meno aggressiva rispetto al 2017, con un calo di 5% punti promo”. “I prezzi nel 2018 sono mediamente aumentati del 4% circa anche nella nostra insegna – ha riferito Valerio Frascaroli, buyer vino di Conad – con un incremento in percentuale più marcato sui tavola/igt ed anche spumanti (punte anche del 10%) e meno importante nei Doc e Docg”. Ha risentito meno dell’aumento dei prezzi del vino, grazie alla formula discount, come conferma Zoran Mihovski, buyer vino di Penny Market: “I prezzi dei vini, legati fisiologicamente alla qualità delle vendemmie hanno subito un leggero rialzo, con un dato medio di inflazione del 4,5%”. Matteo Barboni

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Le tendenze chiave dell’industria degli alcolici nel 2018 Secondo i dati e le analisi fornite da Euromonitor International nel report “Alcoholic Drinks: key trends 2018”, le categorie più importanti del mercato delle bevande alcoliche, che conta un volume totale di 250 miliardi di litri, sono: vino (29 miliardi di litri), birra (19 miliardi di litri), liquori (22 miliardi di litri), RTD (4 miliardi di litri) e sidro (2 miliardi di litri).

Con l’attitudine al bere moderatamente che esce allo scoperto e la tecnologia che rimodella iniziative educative, accessibilità e occasioni, la responsabilità e la consapevolezza sono i fattori che maggiormente influiscono sui principali segmenti. Inoltre, gli ibridi, sia tra categorie che all’interno di una singola categoria, fungono da traino e mantengono il coinvolgimento dei consumatori: la diversificazione, in termini di categoria, area geografica e posizionamento, fornisce la valvola di sicurezza necessaria per l’industria. Mentre i prodotti premium e i palati sempre più sofisticati sembrano, da un lato, permettere una visione ottimistica a breve-medio termine, i rischi di un calo rimangono; infatti la grande volatilità dei principali mercati, dalla Cina alla Russia e alla Nigeria deve suonare come un campanello d’allarme. Liquori Anche se il whisky irlandese e il bourbon continuano a guidare la crescita, è all’interno di quelli scozzesi, dove l’inflessibile tradizionalismo deve essere superato con l’interpretazione dei regolamenti vecchi di secoli, che si registra la svolta che porta al whisky 2.0. I produttori di cognac intraprendono iniziative di diversificazione sia in termini geografici che di posizionamento. Più abbordabili, versatili, meno pretenziosi, i brandy americani e i segmenti come l’Armagnac riflettono un’alternativa legittima, come i vini frizzanti lo sono diventati nei confronti dello Champagne. La vodka rimane la più grande categoria tra i liquori nonostante la crescita esponenziale del gin.

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Birra La birra artigianale non è più un fenomeno inglese o statunitense, ma l’epicentro si sta spostando verso i mercati emergenti, quali Vietnam o Shanghai. L’evoluzione della birra vede sviluppi innovativi nella fermentazione, nella palatabilità e negli aromi per raggiungere un carattere proprio e una diversificazione riconoscibile. Vino La Cina, grazie alla riduzione delle imposte sulle importazioni e ad accordi commerciali, apre la strada ai vini esteri; dopo l’Australia, sono Nuova Zelanda, Cile e Georgia i prossimi Paesi a fornire il loro stile destinato a crescere in popolarità nel breve-medio termine. Dall’altra parte del mondo, il mercato statunitense sembra essere in buona salute e la realizzazione di prodotti premium non sembra essere la ricetta giusta. Anzi, la generazione Instagram richiede vini più approcciabili e sostenibili, non solo come prodotti, per esempio la corrente naturale diventa sempre più grande, ma anche nelle confezioni che devono abbandonare i rituali tradizionali e affacciarsi a opzioni rivoluzionarie, quali le lattine. Per quanto riguarda gli Champagne, i vini brut e a dosaggio zero mantengono il loro predominio, anche se le varianti demi-sec sono la chiave di penetrazione in alcuni mercati per soddisfare palati più inclini al dolce e per imporsi come aperitivo. Nel caso del Prosecco, continua la costruzione dell’equità del marchio e la spinta verso la creazione di un’immagine premium per esaltare i marchi individuali.

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Lo spumante continua a crescere Nel 2018, secondo i dati riportati da Pambianco Strategie di Impresa, tutti e cinque i primi player del segmento spumante hanno aumentato il loro fatturato. La leadership della piemontese Fratelli Martini, che opera nel mercato con i marchi Canti e Sant’Orsola, esce ulteriormente rafforzata registrando un fatturato di 220 milioni di euro, portando a 80 milioni il distacco dal secondo specialista delle bollicine italiane, la veneta La Marca, che comunque ha ottenuto un risultato di spicco con una crescita negli ultimi due anni del 40%. Il tutto è avvenuto all’insegna del Prosecco, prodotto di riferimento per entrambe le società che ne rappresentano rispettivamente il secondo (Fratelli Martini) e il primo (La Marca) imbottigliatore della denominazione di origine controllata per numero di bottiglie, considerando sia il proprio marchio sia il private label che è particolarmente elevato per La Marca. Posizioni altrettanto forti, in materia di Prosecco, sono quelle di cui dispongono Villa Sandi, quinto in classifica e con una quota significativa di referenze nell’ambito del Superiore di Conegliano e Valdobbiadene DOCG, e Contri, che dalla quinta posizione dello scorso anno si è portato al quarto posto. L’unica eccezione alla dittatura del metodo italiano (Martinotti o Charmat) nella parte alta della classifica è quella del gruppo Lunelli, che si conferma al terzo posto con 101 milioni di cui ben 72 realizzati con il metodo classico Trentodoc di Cantine Ferrari. In un anno complicato come quello appena concluso, tra le tensioni internazionali e le conseguenze della vendemmia ’17, per i big del vino italiano è andata meglio del previsto. A testimoniarlo sono i dati di preconsuntivo raccolti in anteprima da Pambianco Strategie di Impresa, dai quali

Spumanti: i top 5 per fatturato (valori in milioni di euro su dati di preconsuntivo 2018) (Fonte: Pambianco Strategie di Impresa).

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si evidenzia una tenuta complessiva della fascia alta, dove spiccano i due leader Antinori e Frescobaldi che mettono a segno consistenti incrementi di fatturato e mostrano una marcia più spedita dei gruppi di fascia accessibile, avvantaggiati dalla domanda internazionale di bollicine Made in Italy. Nella fascia alta, il differenziale dipende dai risultati di Antinori, primo con 213 milioni (+5%), e di Frescobaldi, secondo con 119 milioni (+13%). Tra gli inseguitori, è stato soprattutto un anno dedicato ai cambiamenti interni e con andamenti per lo più in linea con l’esercizio precedente. Anche nell’ambito commerciale la corsa è leggermente rallentata, con un +5% nel 2018, contro il +6% dell’esercizio precedente, ma i valori in questo caso sono diversi: la top ten delle società cosiddette commerciali vale complessivamente 2,35 miliardi di euro e la più piccola di queste realtà fattura ben 150 milioni. Osservando la top ten della fascia commerciale, appare evidente che tutti i gruppi sono in crescita, con la sola eccezione di Iwb che comunque conferma i valori del 2017. Tra i risultati più significativi compaiono quelli di Botter, che guadagna 15 milioni di euro, e di Enoitalia, che sale di 13 milioni, principalmente grazie al contributo del Regno Unito dove l’azienda veneta controlla una quota del 20% del vino venduto on trade e in buona parte si tratta di Prosecco. Oggi la quota di produzione legata alla spumantistica per Enoitalia è pari al 40% e proprio per gestire il business dello spumante è stato realizzato il nuovo stabilimento di Montebello Vicentino. Da evidenziare, infine, il risultato di Gruppo Santa Margherita, che non può essere considerato una vera propria realtà commerciale poiché al suo interno convivono una parte ampia di prodotti accessibili (dal Pinot grigio al Prosecco), grazie ai quali la società del gruppo Marzotto ha conquistato i suoi mercati di riferimento a cominciare dagli Stati Uniti, e una parte altrettanto importante di fascia alta e fortemente remunerativa. Il 2018 si è chiuso con un balzo di oltre il 5% a 177,5 milioni di euro.

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Vino: i top 10 per fatturato premium e commerciale (valori in milioni di euro su dati di preconsuntivo 2018) (Fonte: Pambianco Strategie di Impresa).

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Come cambierà il caffè nei prossimi dieci anni Nel settore delle bevande non sempre sono visibili grandi cambiamenti di anno in anno, ma risultano evidenti sulla base di un decennio. Che siano la nascita di birrifici locali, l’acqua imbottigliata a valore aggiunto, il vino rosè o i caffè speciali, queste tendenze creano nuovi mercati guidati essenzialmente dai desideri del consumatore. Il mercato del caffè sarà completamente diverso fra dieci anni, secondo quanto riportato dagli analisti della Rabobank nel rapporto “How coffee will look different in ten years: consumer-driven changes will reshape the coffee world”. Le aziende che creano un marchio creano una connessione solida con il consumatore che, con le caratteristiche salutistiche del caffè, favoriranno la crescita e il cambiamento. Tre sono le principali tendenze

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che rimodelleranno tutti i segmenti del comparto bevande: il desiderio di prodotti naturali, tracciabili e sostenibili; i confini sempre meno nitidi tra le categorie di prodotto; l’incapacità dei consumatori di distogliere lo sguardo dal cellulare. Per quanto riguarda la prima tendenza, si può notare questo movimento attraverso le start-up che entrano sul mercato, i dati delle indagini sui consumatori e le innovazioni dei marchi. Queste diverse qualità sono tutte correlate al fatto che il consumatore è interessato non solo al marchio, ma anche agli ingredienti, al processo e all’impatto ambientale. Nella situazione attuale, l’idea di un caffè senza marchio è alquanto fuori luogo. La relativa mancanza di etichette private nel settore delle bevande rispetto ad altre categorie di prodotti alimentari è la dimostrazione del potere che i marchi hanno nel guidare la crescita del mercato in generale e indica la potenzialità per i principali marchi del caffè. Il caffè non è più una categoria a sé stante, venduta separatamente in negozi dedicati; oggi è un’altra bevanda che deve essere inserita in un portfolio più ampio. Per molte aziende di bevande analcoliche è uno spazio da riempire e i giovani consumatori considerano il caffè come una categoria che compete con le altre bevande. Inoltre, da uno studio di Experian, risulta che i consumatori di bevande, e soprattutto i giovani (il 40% dei millennial), passano più tempo a interagire con i loro cellulari che con i vicini. Oggi, avere una massiccia presenza nel mondo digitale è un vantaggio strategico per un proprietario di un marchio di caffè, ma lontano da una necessità: in futuro questo cambierà.


L’IGIENE IN CANTINA VUOL DIRE QUALITÀ ECCO IL MANUALE IDEALE PER LA SANIFICAZIONE NELLE AZIENDE VINICOLE Il libro ha lo scopo di radunare in un’unica entità le basi dell’interazione fra contaminazione e prodotti di sanificazione, di sviluppare i concetti chimici e microbiologici che supportano la detergenza e la disinfezione di contenitori, impianti e ambienti coinvolti nel processo produttivo del vino, dalla vendemmia alla messa in bottiglia.

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Studio sul quantitativo di microplastiche nell’acqua imbottigliata Una recente indagine di Orb Media con il titolo “Plus Plastic” ha messo in evidenza che i marchi conosciuti a livello globale di acqua

imbottigliata contengono la quantità più elevata di microplastiche per litro. E gli specialisti di Showerstoyou.co.uk ne hanno calcolato il

possibile consumo medio annuo pro capite per marchio. Le microplastiche sono piccoli frammenti di plastica con dimensioni di 0,33-5 mm, contribuiscono alle isole galleggianti di spazzatura negli oceani e sono tossiche per gli organismi che le ingeriscono. Il marchio di acqua imbottigliata che contiene il numero più elevato di microplastiche per litro, secondo Showerstoyou, è Nestlè Pure Life con 10.390 particelle, seguito dal fornitore indiano Bisleri con 5.230, Gerolsteiner con 5.160, Aqua 4.713, Epura con 2.267 e Aquafina con 1.295. il marchio con il minor contenuto in microplastiche è San Pellegrino con solo 74 particelle per litro, seguito da Evian con 256, Dasani con 335, Wahaha con 731 e Minalba con 863. Con un consumo medio pro capite calcolato di 61,6 L di acqua imbottigliata all’anno, il nostro organismo potrebbe ingerire 640.024 particelle di microplastiche bevendo Nestlè Pure Life, contro le 4.558 consumando l’acqua San Pellegrino.

I livelli di microplastiche nei principali marchi di acqua imbottigliata nel mondo (fonte: Orb Media).

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Sacmi inaugura il nuovo Innovation Lab L’Innovation Lab, la struttura aperta di Sacmi dedicata allo sviluppo di conoscenze e competenze innovative nell’ambito delle tecnologie abilitanti e dell’Internet of Things, è stato inaugurato a margine dell’incontro “Dare spazio all’innovazione”, che apre le celebrazioni del centenario dell’azienda, primo di sei appuntamenti dedicati alla trasformazione dei modelli organizzativi e di business nell’era della manifattura 4.0. Candidato a diventare nodo della rete regionale dell’alta tecnologia, Sacmi Innovation Lab è cofinanziato dal programma operativo regionale Fesr 2014-2020 nell’ambito del bando per gli investimenti in settori avanzati di industria 4.0. Struttura a supporto dei core business Sacmi – su tutti, i progetti automation in ambito ceramico e packaging – il laboratorio rappresenta allo stesso tempo una “open platform” che mette a disposizione del sistema regionale delle pmi un vero e proprio “pacchetto dell’innovazione”. Insieme a Protesa (reverse engineering, prototipazione) e Iprel (progettazione hardware e software per l’automazione industriale, supervisori), il Lab rappresenta un “ecosistema” completo dell’innovazione Sacmi, al servizio del territorio. “Re-thinking the future”, ripensare il futuro, è non a caso il titolo scelto per il confronto all’Auditorium 1919 di Sacmi Imola moderato dal caporedattore de Il Sole 24 Ore, Luca Orlando, tenutosi il 9 aprile scorso. “Entro il 2030 almeno il 15% del PIL mondiale verrà prodotto in circa 40 megalopoli, la maggior parte delle quali dislocate in Asia”, ha

Un momento del confronto all’Auditorium 1919 di Sacmi.

esemplificato Raffaele Secchi, direttore della Liuc Business School di Castellanza. Si accorciano i tempi di adozione (e, quindi, obsolescenza) di nuove tecnologie. Soprattutto, si affacciano sullo scenario mondiale miliardi di persone che andranno a rappresentare la nuova “middle class”, insieme a nuove competenze e competitor. Una tesi raccolta da Andrea Lipparini, ordinario di Gestione dell’Innovazione all’Università di Bologna e direttore dell’Executive MBA della Bolo-

gna Business School, per il quale la competitività delle nostre imprese nel futuro si giocherà di gran lunga sulla capacità di restare attrattive per i giovani talenti, che sceglieranno il nostro territorio per giocare la partita dell’innovazione. Capaci di replicare le funzioni di un cervello umano, le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale trovano già precise applicazioni in manifattura – a illustrare lo stato dell’arte, Luca Maria Gambardella, direttore di IDSIA, una delle strutture interna-

SACMI PARTNER DEL MIT DI BOSTON Dal 1° marzo 2019, Sacmi è membro dell’Industrial Liason Program del prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology), la principale realtà universitaria del mondo che si occupa di ricerca applicata all’industria, fondato nel 1861. Grazie a questa membership, Sacmi può esporre le proprie esigenze e ambiti di interesse sulle tecnologie emergenti, confrontandosi con scienziati di fama internazionale che operano nelle diverse Facoltà e Scuole dell’Istituto. Scopo dell’esplorazione delle avanguardie sia tecnologiche che organizzative è, in piena coerenza con la filosofia del MIT, quello di suggerire all’azienda italiana soluzioni concrete che, qualora implementate, potrebbero dimostrarsi di grande impatto sui diversi business di attività. La collaborazione consente a personale Sacmi di partecipare al regolare programma di conferenze e workshop di ricerca della struttura e Sacmi può coinvolgere personale MIT (studenti e ricercatori) per lo sviluppo non solo delle attività di ricerca all’estero ma, anche, per la realizzazione di progetti mirati attraverso un periodo di soggiorno e lavoro in azienda.

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zionali di riferimento in questo ambito, con sede a Lugano – e scenari ancora tutti da definire sulla relazione uomo-macchina nell’industria e nella società del futuro. I robot che “rubano” il lavoro agli esseri umani – chiede il giornalista Luca Orlando? – Al contrario: sinora, ha ricordato Gambardella, nuova automazione ha sempre significato nuovi posti e opportunità di lavoro. Compito di Gildo Bosi, responsabile R&D Automation di Sacmi, accompagnare la platea all’interno delle attività concrete del laboratorio, tra le quali spicca la capacità di sviluppare “digital twin”, veri e propri gemelli digitali della macchina, dell’impianto, ma anche del prodotto e relativo go-to-market. Il ri-

sultato è la personalizzazione massima a costi accessibili, la possibilità di risolvere le criticità in anticipo, governare scenari produttivi e di mercato già in fase di sviluppo progetto. Naturale, per Sacmi, primo fornitore al mondo di tecnologie per l’industria ceramica e leader nel closure, farsi capofila di questo filone di sviluppo, mettendo a sistema le proprie competenze con quelle dei laboratori della rete e delle Università. Compito essenziale del nuovo laboratorio sarà non solo lo sviluppo di progetti avanzati per il business Sacmi e il sistema regionale delle imprese, ma anche la formazione delle figure professionali necessarie a gestire con efficacia questo tipo di percorsi.

Piattaforma per la viticoltura per migliorare la sostenibilità in agricoltura Il Politecnico di Torino ha avviato il progetto iXemWine con l’obiettivo di realizzare, su tutto il territorio italiano, un laboratorio di condivisione della conoscenza, per contrasta-

Esempio di sensore adottato dal progetto iXemWine.

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re gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso un utilizzo universale, capillare e assistito delle moderne tecnologie, superando i limiti delle tecnologie attuali. I ricercatori di iXem, che da 15 anni sviluppa strumenti di comunicazione per finalità sociali, hanno scelto un ambiente che conoscono bene, quello della produzione vitivinicola, per la quale, dal 2013 a oggi, hanno sviluppato sistemi di monitoraggio innovativi e alternativi, dalle telecamere tascabili ai palloni meteostatici. iXemWine riedita uno strumento del passato, le capannine meteo, che per circa 40 anni hanno supportato gli agronomi nella predizione delle infezioni fungine della vite, applicando i più moderni sistemi di trasmissione, le più avanzate tecniche di miniaturizzazione e facen-

do ampio uso di nanotecnologie per realizzare sensori meteo microscopici, senza rinunciare alla professionalità e verificabilità della misura. Le ridotte dimensioni e i bassi costi permettono libertà di posizionamento e quindi maggiore precisione di misura, con un aumento del numero di punti sotto osservazione per comprendere le variazioni microclimatiche che spesso incidono in modo non uniforme all’interno dello stesso vigneto. I dati rilevati dai sensori, poi, sono raccolti e trasferiti su Internet attraverso canali radio dedicati che usano le tecniche di trasmissione sviluppate dagli iXem Labs: i sensori possono essere raggiunti anche da 60 km di distanza, mantenendo consumi energetici bassissimi (3 anni di vita autonoma senza alcuna ricarica), superando tutti i limiti derivanti dall’assenza di copertura. Una volta immagazzinati su Internet, i dati sono analizzati da agronomi con algoritmi per la gestione dei big data, che permettono analisi in tempo reale e confronti con dati storici che sono universalmente condivisi. Le ridotte dimensioni e i consumi minimi rendono le procedure d’installazione immediate; inoltre, la consultazione dei dati è semplice, superando la diffidenza nei confronti della tecnologia che spesso rappresenta un vero e proprio scoglio culturale. Ma l’aspetto più innovativo del progetto nasce dalla volontà di costruire una piattaforma di condivisione della conoscenza, dove i dati meteo misurati in ogni vigneto non siano accessibili al solo proprietario, ma rappresentino un patrimonio conoscitivo condiviso e disponibile per tutti. Un modo per rendere capillare e pervasiva la difesa delle coltivazioni, ma anche un tramite per avvicinare gli scettici a un utilizzo sano e consapevole dei nuovi strumenti tecnologici.


L’ORIGINE, L’EVOLUZIONE E LE RAGIONI

DI UN SUCCESSO PLANETARIO 512 pag € 70,00 € 33,99 formato iPad http://shop.chiriottieditori.it info@chiriottieditori.it Tel. 0121 378147 Il volume, unico nel suo genere, si rivolge a studiosi, tecnici e operatori, ma, più in generale, a tutti i curiosi che intendono conoscere e approfondire l’origine e l’evoluzione di un settore fortemente strategico per l’economia italiana e forte propulsore del Made in Italy. Il testo è scritto in una forma colloquiale e non si rivolge solo agli specialisti della materia e a quelli che lo diventeranno, ma anche a chi semplicemente voglia capire l’origine e l’evoluzione nella storia delle diverse sfaccettature che contraddistinguono il mercato alimentare odierno. Indice 1 - La pasta: un prodotto senza tempo Produzione, tecnologia, immagine. 2 - L’evoluzione nel settore lattiero-caseario 3 - L’innovazione nel processo di vinificazione 4 - La cultura dell’innovazione nel settore viti-vinicolo 5 - Il pomodoro è colto? L’evoluzione nel settore conserviero 6 - L’evoluzione delle conserve animali 7 - Le evoluzioni più significative delle tecnologie alimentari: i processi 8 - Viaggio lungo l’alimentazione e le piramidi alimentari 9 - Il packaging 10 - Oggetto, prodotto, merce: il packaging trasforma l’alimento

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11 - Alla ricerca della funzionalità: un nuovo anello nella scala evolutiva 12 - L’evoluzione del controllo igienico e microbiologico nell’industria alimentare 13 - Evoluzione nella presenza e nel controllo degli infestanti 14 - L’evoluzione della sanificazione: dalle prime esperienze alle soluzioni attuali 15 - Dai test organolettici al marketing sensoriale 16 - Il consumatore: dal prodotto al messaggio verso la genomica della mente 17 - L’eco-innovazione nell’industria alimentare 18 - Evoluzione europea del rischio alimentare 19 - L’evoluzione del diritto alimentare: l’informazione del consumatore 20 - Prospettive di ricerca e sviluppo per l’industria alimentare italiana

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Formazione accreditata ed economica sulla sicurezza alimentare Diversey ha lanciato la sua piattaforma di formazione Hygiene Academy basata su cloud per i professionisti del settore alimentare e delle bevande, progettata per migliorare le conoscenze e le competenze del personale di produzione in materia di igiene e sicurezza alimentare. Il programma di e-learning risponde ad uno degli aspetti più critici che il settore alimentare si trova ad affrontare a livello globale: il rapido ricambio del personale e la difficoltà di gestirne la formazione, spesso molto costosa. La piattaforma Hygiene Academy, disponibile in 8 lingue fra cui l’italiano, offre soluzioni mirate alle sfide della formazione e all’elevato turnover dei dipendenti per una gestione efficace dei costi di formazione, organizzandola in quattro aree: i corsi Essentials sono dedicati agli aspetti teorici dell’igiene; quelli Application

alle applicazioni pratiche specifiche che più comunemente interessano l’industria alimentare e delle bevande: OPC, CIP e lavaggio delle bottiglie; i corsi Process, di livello avanzato, centrati su argomenti quali buone pratiche di gestione per gli impianti alimentari, design igienico e gestione degli allergeni e, infine, Specific, dedicati a spe-

cifici rischi microbici come Listeria, Campylobacter, biofilm e Salmonella. Grazie agli strumenti forniti dall’Hygiene Academy di Diversey, le aziende potranno formare il proprio personale in modo costante, efficace ed economico attraverso corsi accreditati e garantiti dall’esperienza Diversey.

ANIMA CONFINDUSTRIA MECCANICA HA UN NUOVO PRESIDENTE ANIMA Confindustria Meccanica ha rinnovato i vertici per il biennio 2019-2021, nominando alla presidenza Marco Nocivelli – presidente e amministratore delegato di Epta e con esperienza di Presidente di Assofoodtec e vicepresidente di ANIMA con delega ai rapporti economici – e alla vicepresidenza Bruno Fierro, con delega all’internazionalizzazione, Alberto Montanini alla politica industriale, Pietro Almici all’organizzazione e lo sviluppo associativo e Roberto Saccone con delega alle relazioni esterne e il centro studi. La nuova squadra intende perseguire una politica di continuità con il passato, con iniziative per diffonde-

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re la conoscenza delle proprie attività e le esigenze dei settori in cui opera incrementando anche la presenza a Roma e Bruxelles. Partendo dal successo di Industry 4.0 ha alcuni obiettivi urgenti da raggiungere entro il 2030 per supportare efficacemente un mondo industriale che mai come in questi anni sta cambiando tutti i suoi parametri acquisiti, compresi ed interiorizzati negli ultimi 40 anni. In particolare, si parla della spinta al rinnovamento dei sistemi infrastrutturali, di tutti i generi, che devono diventare più efficienti, meno inquinanti e più produttivi.


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Un progetto per la valorizzazione degli scarti agroalimentari Gli obiettivi globali ed europei per la mitigazione dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia circolare e bio-based promuovono il modello produttivo della bioraffineria, all’interno del quale ogni sottoprodotto o scarto può essere trasformato e valorizzato. Si inserisce in questo ambito il progetto BioVale-BIOraffineria, finanziato dalla Fondazione AGER-Agricoltura e Ricerca per diffondere un modello innovativo di bioraffineria presso gli stakeholder del settore enologico e dimostrare come sia possibile trasformare gli scarti in risorsa. Lo scorso gennaio il Dipartimento di Chimica dell’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con l’Associazione Donne della Vite, Barbara Mecheri e Alessandra D’Epifanio, ha organizzato a Soave e a Poggibonsi due incontri per dimostrare che oggi è possibile convertire gli scarti organici in energia pulita in modo diretto, senza passaggi intermedi e con efficienza superiore grazie ai sistemi bioelettrochimici (BES) generati dal metabolismo dei batteri presenti nel substrato stesso, che convertono l’energia chimica della sostanza organica in energia elettrica (modalità MFC- Microbial Fuel Cells) o in idrogeno (modalità MEC - Microbial Electrosynthesis cells) e, molto importante, abbattono il carico organico dei reflui di partenza. Sistemi questi che funzionano come le batterie, ma non si esauriscono e forniscono energia in modo continuo. Il passag-

gio dal “combustibile organico” – in questo caso le fecce e le acque di lavaggio delle cantine – all’energia pulita è diretto e per questo ha rendimenti molto elevati (70%). Con la tecnologia BES, che nasce dall’esperienza già consolidata delle celle a combustibile, si può recuperare energia da acque reflue urbane, scarti di oleifici, birrifici e cantine e al contempo ridurne la carica organica e inquinante (BOD e COD), con essa la necessità e i costi di depurazione. Nel caso della filiera vitivinicola, in occasione del progetto Ager Wine Waste Integrated Biorefinery è stata sviluppata una cella MFC/MEC nella quale sono state utilizzate fecce rosse e bianche opportunamente diluite e tamponate per portare l’acidità (pH) a valori ottimali per il metabolismo dei batteri. I risultati hanno evidenziato che, in condizioni ottimizzate, è possibile ottenere energia da questi scarti e anche come le fecce rosse, ricche in polifenoli in grado di inibire l’attività microbica, diano risultati inferiori a quelle bianche sia nella quantità di energia prodotta, sia nell’abbattimento del carico organico. I sistemi BES hanno ampio margine di miglioramento e a tale scopo è fondamentale passare dalla scala di laboratorio al mondo “reale” per definirne rese e prestazioni su prototipi già ingegnerizzati come già si sta facendo in altri Paesi, dal Regno Unito agli Usa e alla Cina.

A determinare le prestazioni dei sistemi BES sono vari fattori: tipo di refluo, volumi trattati, dimensioni degli elettrodi, geometria delle celle, fattori climatici. Le MFC possono essere dei sistemi modulari assemblati secondo diverse geometrie e grandezze. Gli investimenti necessari per gli impianti MFC sono moderati perché il sistema prevede materiali poco costosi e le nostre stime prospettano un rientro del costo dell’investimento in 2-3 anni, per cominciare a guadagnare successivamente. Infine, oltre ai benefici economici e ambientali, non è da sottovalutare il ritorno di immagine per le aziende che decidessero per prime di fare da apripista e adottare un modello di bioraffineria. Le questioni aperte ed emerse nella discussione con gli stakeholder negli incontri di Soave e Poggibonsi sono risolvibili solo con la progettazione di un prototipo e lo studio di una filiera di economia circolare che ne comprenda l’utilizzo. Sono legate al dimensionamento dei sistemi bioelettrochimici più adatti per il settore enologico, alle problematiche di stagionalità nel carico di reflui, alle possibilità di inserimento in filiere parallele come quella della distillazione e alla possibilità, anche allo scopo di ottimizzare le caratteristiche chimiche di pH, di associare sostanza organica e reflui provenienti da filiere diverse, come quelle del vino e dell’olio con gli scarichi urbani.

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Coripet: aumenta la rappresentatività della filiera I converter, ovvero le aziende che producono le cosiddette preforme, il semilavorato utilizzato per produrre le bottiglia nelle linee di produzione di latte, acqua e bibite, fanno il loro ingresso in Coripet, il consorzio che lo scorso aprile ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente il via libera a operare autonomamente nella gestione del riciclo delle bottiglie in PET. In questo modo sono coinvolti tutti gli attori del processo di progettazione e produzione degli imballaggi in PET per liquidi alimentari con la possibilità di intervenire lungo l’intera vita dell’imballaggio in PET: progettazione, uso e riciclo. I converter producono le preforme sia in PET opaco che in PET trasparente e il loro processo di produzione prevede la possibilità di usare sia RPET che PET vergine e dunque il loro ingresso segna un ulteriore passo per gli ambiziosi obiettivi che Coripet si è posto: rendere concreto il ciclo “da botti-

glia a nuova bottiglia” sia per il PET trasparente che opaco. Prima tappa raggiungere, dal primo anno, la quantità obbligatoria per legge di PET riciclato, almeno il 60%, attraverso due modalità: da un lato integrandosi nell’attuale sistema di raccolta e selezione tramite accordi con Anci e gli impianti di selezione e, dall’altro, in-

stallando eco-compattatori presso i supermercati o gli altri soggetti interessati. Le bottiglie che saranno raccolte con gli eco-compattatori saranno avviate a nuova vita attraverso i riciclatori soci in Coripet, tutti in possesso del parere positivo di EFSA per la produzione di RPET idoneo al diretto contatto alimentare.

Continua l’espansione europea di Berlin Packaging Berlin Packaging, leader nella fornitura di contenitori e chiusure in vetro, plastica e metallo, ha annunciato l’acquisizione di Verrerie Calvet, un’azienda di packaging con sede nella Francia meridionale, che vanta una vasta esperienza nel confezionamento di vino, distillati, olio d’oliva, alimenti in salamoia, condimenti e salse gourmet. Berlin Packaging è un’azienda valutata 2,6 miliardi di dollari che fornisce contenitori rigidi e servizi

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a clienti di ogni tipo, in tutto il mondo e in tutti i settori industriali. L’azienda ha la propria sede centrale nel Nord America, dove è attiva dal 1898. Berlin Packaging opera in Europa attraverso Bruni Glass, con sede centrale a Milano e altre sedi e magazzini in Italia, Francia e Spagna, e Bruni Erben, con stabilimenti e magazzini in Inghilterra, Scozia e Sudafrica. Verrerie Calvet è integrata nell’organizzazione di Bruni Glass

e gestita in collaborazione con il team di Bruni Glass in Francia, che ha i propri uffici e magazzini a Nizza. Tutte le linee di prodotti di Verrerie Calvet sono ora disponibili per i clienti di Berlin Packaging, Bruni Glass e Bruni Erben. Anche i clienti di Verrerie Calvet potranno usufruire dei prodotti e dei servizi offerti da Berlin e Bruni, tra cui una vasta gamma di contenitori in vetro e due team specializzati in innovazione e design situati in due continenti.


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Norma europea contro le pratiche commerciali sleali La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 111 dello scorso 25 aprile riporta la Direttiva (Ue) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare. […] I ritardi di pagamento dei prodotti agricoli e alimentari, compresi i ritardi di pagamenti per prodotti deperibili, e gli annullamenti

di ordini di prodotti deperibili con un breve preavviso incidono negativamente sulla sostenibilità economica del fornitore, senza fornire alcuna forma di beneficio compensativo. Tali pratiche dovrebbero pertanto essere vietate. […] Allo scopo di contrastare le pratiche che si discostano nettamente dalle buone pratiche commerciali, sono contrarie ai principi di buona fede e correttezza e sono

imposte unilateralmente da un partner commerciale alla sua controparte, la presente direttiva definisce un elenco minimo di pratiche commerciali sleali vietate nelle relazioni tra acquirenti e fornitori lungo la filiera agricola e alimentare e stabilisce norme minime concernenti l’applicazione di tali divieti, nonché disposizioni per il coordinamento tra le autorità di contrasto.

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Innovazione per l’edilizia sostenibile e per il mondo dell’enologia L’obiettivo di “Cheers”, il progetto inedito e innovativo di Serena Wines 1881, storica azienda di Conegliano quinta per produzione di Prosecco, in partnership con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la collaborazione dell’Università degli Studi di Udine e la Universidad de Málaga è utilizzare gli scarti della lavorazione del vino rosso per lo sviluppo di celle fotovoltaiche. I protagonisti di questo progetto, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Fondo Sociale Europeo, gestito dalla Regione del Veneto, sono: il reparto di gestione della qualità di Serena Wines 1881, la Professoressa Elisa Moretti, responsabile del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi di Ca’ Foscari e il Dottor Manuel Meneghetti, assegnista di ricerca presso lo stesso dipartimento. L’obiettivo di “Cheers” è l’identificazione di soluzioni innovative tramite il recupero e la valorizzazione di scarti del vino, tecnica-

La sede di Serena Wines 1881.

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mente chiamati feccia. Nella fattispecie, la ricerca impiega il residuo che si deposita nelle vasche di lavorazione del vino – ricco di colorante naturale – e lo trasforma in materia prima valorizzata per ottenere componenti dedicate alle celle solari fotovoltaiche a colorante organico, le cosiddette celle di Gräetzel.

Il colorante ottenuto, verrà utilizzato per la produzione dei prototipi e simula il processo della fotosintesi clorofilliana. I pigmenti colorati catturano la luce del sole e la trasmettono al circuito sotto forma di elettroni, che successivamente saranno tramutati in corrente elettrica rinnovabile e sostenibile. Una vera e propria innovazione per il settore dell’edilizia, ma anche per quello dell’enologia, poiché si tratta di un progetto assolutamente inedito.

IWB: approvato il bilancio 2018 Italian Wine Brands, uno dei principali gruppi vinicoli italiani di produzione e distribuzione multicanale di vini a marchi proprietari, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018, redatto in forma abbreviata, sottoposto all’approvazione dell’assemblea degli azionisti della società. Il consiglio ha, altresì, esaminato e approvato la relazione finanziaria consolidata al 31 dicembre 2018 che evidenzia che i ricavi delle ven-

dite sono stati pari a 149,86 milioni di euro, in lieve crescita rispetto al 2017 (+0,1%), a fronte di un mercato di riferimento sostanzialmente stabile. La dinamica delle vendite è stata caratterizzata da un ulteriore rafforzamento del Gruppo con vendite di vini a marchi proprietari (Grande Alberone, Ronco di Sassi, Giordano Vini, OroPerla, Aimone) sui mercati internazionali dove sono stati realizzati 115,35 milioni di euro (+3,4% sul 2017, tasso composto di crescita 2016-2018 pari a +5,2%) e da un ridimensionamento delle vendite sul mercato domestico dove sono stati realizzati 33,82 milioni di euro (-9,3% sul 2017, tasso composto di crescita 2016-2018 pari a -9,2%). In particolare, i ricavi delle vendite estere si sono ulteriormente rafforzati raggiungendo nel 2018 il 77,4% del totale, in progressiva e persistente crescita rispetto agli anni precedenti (75,1% nel 2017 e 71,9% nel 2016). Con l’ingresso di IWB nella GDO domestica con prodotti a marchio proprietario, è significativo il successo di nuovi brand di Gruppo (es.


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Università della Birra

Il Rosso Grande Alberone premiato al Berliner Wein Trophy 2019.

Sellaronda) con circa 2,5 milioni di euro di vendite complessive realizzate nel 2018, primo anno di attività. Il Gruppo ha tra l’altro potenziato la proposta di prodotti biologici a marchio proprietario Terre dei Gigli, riscontrando una favorevole risposta della clientela sia domestica che internazionale. Nel corso del 2018 il gruppo IWB, coerentemente alla strategia di focalizzazione della vendita diretta di prodotti proprietari sulle piattaforme digitali di gruppo www.giordanovini.it (dedicata alla promozione di proposte a brand Giordano) e www.svinando. it (dedicata alla proposta di prodotti vinicoli di altri brand proprietari) si è confermato player di riferimento digitale italiano del mercato del vino, con vendite complessive pari a circa 11,95 milioni di euro (+40,2% rispetto al 2017, CAGR 16/18 del 27,2%). Nel corso dell’esercizio, il Gruppo ha, inoltre, lanciato con successo un proprio brand di birre artigianali OptimaCraftBeer, le cui vendite, tramite il canale diretto, hanno avuto immediato riscontro positivo; nel corso del mese di aprile 2019 è stato lanciato il nuovo market place proprietario del gruppo dedicato alle birre artigianali.

Dalla passione e dalla conoscenza della birra, elementi fondativi di Heineken Italia, nasce l’Università della Birra, un innovativo polo di eccellenza didattica che propone percorsi mirati di approfondimento in ambito birrario dalla duplice e distintiva valenza culturale e professionale e che intende contribuire in modo fattivo alla crescita del settore posizionandosi come un centro di divulgazione di conoscenze pensato per generare cultura, valore e opportunità di business per tutta la filiera di riferimento attraverso la condivisione di saperi e contenuti e la costruzione di solide competenze. Un modello formativo nuovo, unico nel suo genere, che nasce come risultato di un percorso di crescita della vocazione birraria nel nostro Paese, con l’obiettivo di favorire e accompagnare le potenziali-

tà di crescita del mercato della birra in Italia. La sede in via dei Canzi 19 a Milano è stata inaugurata l’8 maggio scorso: si trova in un ex complesso industriale nel quartiere di Lambrate che comprende parte dello stabilimento di una storica tipografia completamente recuperato, nel pieno spirito di rinascita di un’area che ha trovato un nuovo inserimento nel tessuto urbano e nel contesto sociale della città. Oltre 1000 m2, aule attrezzate e spazi per favorire non solo la didattica e lo studio, ma anche la condivisione di idee, esperienze e conoscenze. Un luogo progettato per essere funzionale alla missione di Università della Birra: divulgare know how e competenze di alto livello per gli operatori del settore e stimolare concrete opportunità di business per il mondo

Il taglio del nastro.

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dell’Ho.Re.Ca., del canale moderno e dell’intera filiera. Il programma di formazione, cuore vitale intorno al quale si sviluppa l’intero progetto, si fonda sul patrimonio di conoscenze di Heineken ed è integrato con il contributo di professionisti e accademici, specialisti delle singole tematiche affrontate, chiamati a qualificare le lezioni in qualità di visiting professor e a implementare nuovi programmi di studio. L’offerta formativa copre tutte le discipline che costituiscono ’l’Arte della Birra’ secondo Heineken Italia, proponendo percorsi di apprendimento sia teorici che pratici, anche attraverso l’e-learning e il digitale, con un approccio stimolante e dinamico.
 Sono tre i pilastri che reggono l’ossatura dell’intero percorso didat-

tico: cultura birraria, per conoscere tutti i segreti e le tecniche produttive di un prodotto dalla storia millenaria e in continua evoluzione; sales capability, per acquisire le dinamiche di un sistema di vendita professionale; gestione aziendale, per migliorare le competenze manageriali degli imprenditori del settore attraverso un programma di alta formazione sviluppato con rigore accademico in collaborazione con la LIUC Business School dell’Università Cattaneo di Castellanza (Varese). Il piano corsi per l’intero 2019 prevede 120 giornate d’aula fruite complessivamente da circa 1.800 partecipanti. Gli iscritti ai corsi dell’Università della Birra hanno, inoltre, la possibilità di accedere a un ambiente di apprendi-

mento on-line utilizzando la piattaforma di e-learning di DOCEBO, https://www.formazione.università dellabirra.it) dove possono trovare tutti i materiali didattici dedicati a cultura birraria, sales capability e gestione aziendale. L’offerta formativa diventa quindi integrata, fra attività in presenza e online, con il valore aggiunto di offrire agli allievi non solo un sostegno ulteriore a quanto appreso in aula, ma anche un supporto ad hoc nelle fasi di pre e post-formazione, attraverso video, approfondimenti, insight, test e strumenti online per svolgere simulazioni. La sede dell’Università della Birra è a Milano in via dei Canzi 19, grazie al riuso di una struttura preesistente caratterizzata da grandi spazi riadattati in modo razionale.

NUOVA BANCA DATI GIURIDICA PER ESPORTARE NEI PRINCIPALI MERCATI ESTERI Unione Italiana Vini ha di recente pubblicato la banca dati giuridica “COMEX” per il settore vitivinicolo: uno strumento innovativo, concepito in modo unico in Italia, con cui l’utente può accedere alle normative necessarie per l’esportazione dei prodotti vitivinicoli nei più importanti mercati del mondo. Strutturata attraverso comode schede di consultazione a portata di click, l’accesso è immediato a tutti i dati aggiornati sul Paese e il mercato di destinazione, gli standard e le pratiche enologiche, le procedure e i documenti per l’esportazione, i certificati di analisi richiesti e le regole in tema di etichettatura. Attualmente la banca dati comprende 19 mercati diversi ed è in via di continua implementazione dal team del servizio giuridico di UIV. In un’ottica di assistenza continuativa di tipo “daily basis” a vantaggio dei propri clienti sono state anche innovate le precedenti banche dati giuridiche di UIV: Vite&Vino e Denominazione di origine dei vini. Nella prima l’Utente può consultare tutte le dispo-

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sizioni dell’Unione europea (regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni) e nazionali di carattere vitivinicolo (leggi, decreti, provvedimenti), le circolari (ministeriali, AGEA, Agenzia Dogane), le comunicazioni interpretative, le risposte a quesiti di carattere generale e la giurisprudenza della Corte di Giustizia, Corte Costituzionale e Corte di Cassazione. Nella banca dati delle Denominazioni d’Origine dei Vini, invece, sono ricercabili, attraverso un motore di ricerca facile e veloce e una grafica chiara e immediata, tutti i testi aggiornati (con i riferimenti alle modifiche approvate) dei disciplinari di produzione dei vini DOCG, DOC e IGT, decreti di etichettatura transitoria, osservazioni della Commissione UE. Le nuove banche dati giuridiche si affiancano alle pubblicazioni cartacee con le quali Unione Italiana Vini promuove la moderna cultura giuridica della viticoltura, stimolando il dibattito e il confronto culturale sui grandi temi della legislazione del comparto.



agenda

AIS Veneto ospiterà a Verona il congresso nazionale 2019 Il Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, che quest’anno ruoterà attorno al tema dell’enoturismo, si svolgerà dal 22 al 24 novembre 2019 a Verona e porterà nella città scaligera eventi e degustazioni dedicati agli operatori del settore e al pubblico. Il Decreto sull’Enoturismo, firmato in marzo dal Ministro Centinaio, ha messo ancor più in risalto la necessità che la figura del Sommelier si avvicini a quella del mediatore turistico, per veicolare le meraviglie del territorio italiano. Il Sommelier non è più solamente il semplice operatore di sala a disposizione della clientela. Durante i tre giorni saranno numerosi gli eventi, i convegni e le masterclass che si terranno in tutta la città scaligera e saranno aperte sia ai soci AIS che agli appassionati del mondo del vino. L’apertura ufficiale del Congresso sarà sabato 23 novembre al Teatro Filarmonico di Verona, mentre per la giornata sono in programma PerLage, evento di degustazione nelle sale di Castelvecchio dedicato alle migliori bollicine, e PerGola, con le specialità della regione che saranno ospitate al Palazzo della Gran Guardia. Domenica 24 novembre sarà invece il Palaexpo di Verona Fiere a ospitare gli eventi aperti agli appassionati: nella Sala Gialla ci sarà il banco d’assaggio Vinetia, dove si potranno in-

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contrare i produttori e degustare i vini selezionati dall’omonima guida, e dell’area Food, che nella Sala Blu ospiterà alcuni tra i migliori prodotti gastronomici del territorio. Al Centro Congressi della Camera di Commercio si terrà, inoltre, il con-

corso dedicato al Miglior Sommelier d’Italia - Premio Trentodoc: durante la mattinata i vincitori delle competizioni regionali si sfideranno in una serie di prove di sommellerie, al termine delle quali sarà premiato il campione del 2019.

The Innovation Alliance torna a Fiera Milano nel 2021 The Innovation Alliance annuncia le date della prossima edizione, a Fiera Milano dal 4 al 7 maggio 2021, confermando la logica di filiera e lo svolgimento in contemporanea di cinque manifestazioni dedicate alla meccanica strumentale (Plast, Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e Intralogistica Italia). In tutto, 5 fiere su 17 padiglioni per proporre un’ideale linea industriale. Una formula pensata a vantaggio del visitatore professionale, che avrà modo di valutare nello stesso momento tecnologie applicabili in diversi contesti, sviluppando competenze di insieme e traendo vantaggio da contaminazioni virtuose. “La logica di sistema da cui nasce The Innovation Alliance si è dimostrata una chiave vincente, che può diventare d’ispirazione anche

per altri appuntamenti. Agire in sinergia aumenta infatti l’attrattività internazionale e favorisce la competitività nel mercato globale – dichiara Fabrizio Curci, amministratore delegato di Fiera Milano –. Inoltre, Fiera Milano, i cui spazi e servizi ben si prestano a un format di simili dimensioni, e Milano, sempre più percepita come dinamica metropoli europea, potranno essere l’ulteriore tratto distintivo di un evento che in Europa, per le sue caratteristiche, è unico”. Una proposta che raccoglierà il meglio delle macchine destinate all’industria manifatturiera, applicazioni differenti che vanno dalla lavorazione della gomma e della plastica alle tecnologie di processo alimentare, dal packaging per i comparti food e non food alla personalizzazione grafica, fino allo stoc-


agenda

caggio e alla movimentazione del prodotto finito. Macchine che gestiscono fasi diverse del processo produttivo industriale accomunate da un alto livello di innovazione e grandi investimenti in ricerca e sviluppo, soprattutto alla luce dei grandi cambiamenti che stanno investendo ogni comparto. In questo contesto, fare sistema tra settori vicini e spesso chiamati a interagire da logiche commerciali diventa un valore aggiun-

to. È questo l’obiettivo strategico condiviso che ha portato i partner coinvolti – Fiera Milano, Deutsche Messe e le associazioni ACIMGA (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini), AMAPLAST (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma), UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche

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per il confezionamento e l’imballaggio) e ARGI (Associazione Fornitori Industria Grafica) – a rinnovare la collaborazione per riproporre un evento dalla grande attrattività internazionale, in grado di accogliere e valorizzare la capacità progettuale e produttiva di un Made in Italy apprezzato a livello globale, ma anche di dare spazio al meglio della produzione mondiale a servizio dell’industria manifatturiera.

Il nuovo evento di Fiera Milano sul packaging per l’e-commerce in Cina

Si svolgerà a Shanghai dal 23 al 26 ottobre 2019 la prima edizione di E-Pack Tech, la nuova manifestazione dedicata alle tecnologie e ai materiali di imballaggio per l’e-commerce organizzata da Fiera Milano e in partnership con Ipack-Ima attraverso Hannover Milano Fairs Shanghai, società cinese in joint venture con Deutsche Messe AG, all’interno di CeMAT Asia, manifestazione di riferimento per la Cina dedicata alla movimentazione interna, all’automazione tecnologica, ai sistemi di trasporto e logistica. L’evento segue le recenti acquisizioni di due manifestazioni fieristiche in Cina e una in Brasile che hanno rafforzato il portafoglio espositivo del Gruppo, con le quali Fiera Milano continua ad implementare la propria strategia di internazionalizzazione attraverso l’esportazione di modelli fieristici di successo fuori dai confini nazionali. La realizzazione di E-Pack Tech si colloca in un’ottica di rafforzamento dei settori produttivi pre-

sidiati dal Gruppo, quali la meccanica strumentale per il mondo del packaging. Grazie a questa nuova manifestazione, le eccellenze italiane ed europee potranno avere fin da subito un contatto diretto con il mercato cinese, dando avvio ad incontri di business nel mercato locale. Con un fatturato di 7,2 miliardi di euro nel 2017 (fonte Ucima), il settore dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio

è uno dei comparti industriali italiani in continua crescita e la Cina rappresenta il 5° mercato di destinazione per l’export di aziende italiane che producono tecnologie di packaging. Nell’industria del packaging – in particolare – l’impatto dell’e-commerce è stato sensibile: quattro aziende su dieci che producono questo tipo di macchinari hanno ricevuto richieste specifiche per il canale del commercio on-line (Fonte Osservatorio 2018 Netcomm – Ipack-Ima).

IL MONDO DELLE BEVANDE SI DÀ APPUNTAMENTO IN FIERA IN GIAPPONE Dal 27 al 29 novembre 2019 si svolgerà presso la Makuhari Messe di Chiba, Giappone, la quarta edizione di Drink Japan, il salone più importante dedicato all’intero processo produttivo di bevande e alimenti liquidi. Saranno presenti aziende che mostrano le ultime innovazioni per quanto riguarda la lavorazione, il riempimento e il confezionamento, gli ingredienti, i sistemi di controllo in linea e le attrezzature da laboratorio, i contenitori, la fornitura di energia e la logistica.

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calendario IN ITALIA

20-22 OTTOBRE 2019 - Natexpo - Salone int. del biologico - Parigi (Francia) - www.natexpo.com

21-23 MAGGIO 2019 - Enoforum - Convegno su viticoltura e enologia - Vicenza - www.enoforum.eu 28-30 MAGGIO 2019 - SPS IPC Drive - Salone int. dell’automazione - Parma - www.spsitalia.it 28-30 MAGGIO 2019 - Packaging Première - Salone int. del packaging di lusso - Milano - www.packagingpremiere.it 17-20 GIUGNO 2019 - SLIM - Convegno int. sulla shelf-life degli alimenti - Napoli - www.gsica.net/slim-2019 22-25 OTTOBRE 2019 - Cibustec - Salone int. dell’industria alimentare - Parma - www.cibustec.it 23-24 OTTOBRE 2019 - Save - Mostra-convegno su automazione e strumentazione, sensori - Verona - www. exposave.com 16-19 NOVEMBRE 2019 - Foodnova - Salone int. dei nuovi alimenti - Rimini - www.foodnova.eu 19-22 NOVEMBRE 2019 - Simei - Salone int. macchine per enologia e imbottigliamento - Milano - www.simei.it 4-7 MAGGIO 2021 - The innovation Alliance - Salone int. per la meccanica alimentare - Milano - www. theinnovationalliance.it

23-26 OTTOBRE 2019 - E-Pack Tech - Salone int. dell’imballaggio - Shangai (Cina) - www.fieramilano.it/epack-tech 29-31 OTTOBRE 2019 - Gulfood Manufacturing - Salone int. dell’industria alimentare - Dubai (Emirati Arabi) - www. gulfoodmanufacturing.com 12-14 NOVEMBRE 2019 - EFFoSt - Conv. int. sulla scienza e tecnologia degli alimenti - Rotterdam (Olanda) - www. effostconference.com 25-28 NOVEMBRE 2019 - Swop (Shanghai World of Packaging) - Salone int. dell’imballaggio - Shanghai (Cina) www.swop-online.com/en 28-29 NOVEMBRE 2019 - Convegno int. sulla scienza degli alimenti e la tecnologia dei bioprocessi - Kuala Lumpur (Malesia) - www.foodtech.madridge.com 3-4 DICEMBRE 2019 - Conferenza europea sulle bioplastiche - Berlino (Germania) - www.europeanbioplastics.org/events/eubp-conference 3-5 DICEMBRE 2019 - Food ingredients Europe - Salone int. degli ingredienti alimentari - Parigi (Francia) - www. figlobal.com/fieurope 9-11 DICEMBRE 2019 - Pacprocess MEA - Salone int. dell’imballaggio - Cairo (Egitto) - www.pacprocess-mea.com

ALL’ESTERO 28 MAGGIO - 1 GIUGNO 2019 - Thaifex-World of Food Asia - Mostra dell’alimentazione (Francia) - www. thaifexworldoffoodasia.com 2-5 GIUGNO 2019 - IFT - Mostra convegno dei tecnologi alimentari - New Orleans (Louisiana) - www.ift.org 12-15 GIUGNO 2019 - Propak Asia - Salone int. dell’imballaggio - Bangkok (Tailandia) - www.propakasia.com 23-28 GIUGNO 2019 - GiESCO - Convegno int. Sulla vitivinicoltura - Salonicco (Grecia) - giesco2019.gr 24-27 SETTEMBRE 2019 - WorldFood Moscow - Salone int. dell’alimentazione - Mosca (Russia) - www.world-food. ru/en-gb 5-9 OTTOBRE 2019 - Anuga - Salone int. dell’industria alimentare - Colonia (Germania) - www.anugafoodtec.com 5-9 OTTOBRE 2019 - Drink Japan - Salone int. delle bevande - Chiba (Giappone) - www.drinkjapan.jp/en 6-9 OTTOBRE 2019 - Alimentaria FoodTech - Salone int. dell’industria alimentare - Barcellona (Spagna) - www. alimentariafoodtech.com 8-11 OTTOBRE 2019 - Process Expo - Salone int. dell’industria alimentare - Chicago (USA) - www. myprocessexpo.com

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In rosso, le manifestazioni alle quali potete trovare le nostre riviste in distribuzione

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30 GENNAIO - 1 FEBBRAIO 2020 - Austro Vin - Salone int. di viticoltura ed enologia - Tullin (Austria) - www.aisitalia.it 15-19 FEBBRAIO 2020 - Intergastra - Salone int. dell’alimentazione - Stoccarda (Germania) - www.messestuttgart.de/intergastra/ 16-20 FEBBRAIO 2020 - Gulfood - Salone int. dell’alimentazione - Dubai (Emirati Arabi) - www.gulfood. com 20-23 APRILE 2020 - Alimentaria - Salone int. dell’alimentazione - Barcellona (Spagna) - www.swoponline.com/en/ 7-13 MAGGIO 2020 - Interpack - Salone mondiale dell’imballaggio - Düsseldorf (Germania) - www.interpack. com 26-28 MAGGIO 2020 - Anutec Brazil - Salone int. dell’industria alimentare - Curitiba (Brasile) - www. anutecbrazil.com.br/en 18-22 OTTOBRE 2020 - Sial - Salone int. dell’alimentazione - Parigi (Francia) - www.sialparis.com 23-26 MARZO 2021 - Anuga FoodTec - Salone int. dell’industria alimentare - Colonia (Germania) - www. anugafoodtec.com


LA QUALITÀ PASSA ANCHE DAI CONTROLLI SUGLI ALIMENTI

sicurezza ALIMENTARE I controlli sugli alimenti di origine non animale

Carlo Donati, Carlo Brera, Francesca Galluccio Veronika Jezsó, Francesco Montanari 90 pag. Rilegato (2017) € 45.00 App per iPad € 17,99 ISBN: 978-88-96027-35-6

La sicurezza alimentare accompagna da sempre la storia dell’umanità, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Basti pensare che fin dai tempi più antichi i nostri antenati si sono posti il problema della conservazione degli alimenti che riuscivano a procurarsi, inventando metodi che spesso sono arrivati fino ai nostri giorni. Analogamente, dai tempi più remoti, si è fatto strada il concetto di igiene, non solo personale, ma anche alimentare: di conseguenza, si è creato gradualmente un corpus di normative mirate a standardizzare i comportamenti, a ridurre i rischi potenziali degli alimenti, a stabilire controlli ufficiali ed eventuali sanzioni. È, infatti, noto che un’alimentazione contenente cibi contaminati può costituire un importante problema di salute pubblica, non solo con effetti acuti anche gravi, ma anche con effetti a lungo termine. Si pensi, da un lato, alle tossinfezioni alimentari oppure alle micotossicosi acute, e dall’altro alle patologie croniche derivanti dall’ingestione ripetuta di alimenti contenenti micotossine, pesticidi o diossine. Questo Manuale si rivolge agli operatori dediti al controllo degli alimenti di origine non animale e, in particolare, si prefigge alcuni obiettivi: 1) illustrare la normativa ed i vari livelli di controllo prescritti dall’Unione Europea; 2) fornire le basi biologiche e giuridiche della necessità di svolgere questi controlli; 3) definire le diverse modalità di controllo ufficiale, fornendo istruzioni pratiche sull’esecuzione di un campionamento in diverse circostanze e per diverse matrici alimentari. Lo scopo principale è quello di fornire un aiuto a chi intraprende l’attività pratica di ispezione, per avere un ragguaglio rapido sulla normativa e informazioni sulle modalità operative fondamentali.

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Bevande PRODUCTION AND MANAGEMENT OF BEVERAGES - VOLUME I (Produzione e gestione delle bevande - volume I) A.M. Grummezescu, A.M. Holban - XXII + 483 pag. ill. - Edito da Woodhead Publishing - www.elsevier.com - 2018 - Prezzo 185,00 € ISBN 9780128152607. (Disponibile anche in e-book: Prezzo 218,00 € - ISBN 9780128157008) Il testo introduce al vasto mondo della scienza delle bevande, fornendo una panoramica delle tendenze emergenti nell’industria e delle soluzioni potenziali a sfide, quali sostenibilità e gestione degli scarti. Si trovano informazioni fondamentali su produzione e tecnologie di processo, sicurezza, controllo qualità e nutrizione per una vasta gamma di tipologie di prodotti, comprese le bevande alcoliche e

non, quelle fermentate, istantanee e altre. Il volume descrive approcci differenti alla gestione dei rifiuti e le soluzioni eco-innovative per l’industria del vino e della birra; inoltre, offre informazioni sulla tracciabilità degli ingredienti per assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti finiti. Fornisce una trattazione completa degli argomenti principali e dei principi scientifici alla base della produzione e della gestione

delle bevande per un’industria sostenibile. Risulta una risorsa essenziale per ricercatori, tecnologi, chimici, ingegneri, microbiologi e studenti del settore.

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Indice inserzionisti AB Energy - Orzinuovi www.gruppoab.it . ........... sett./ott.

Cai Industries - Andria www.caisrl.it...................... gen./feb.

Foodexecutive.com www.foodexecutive.com ..............53

R-Biopharm Italia - Melegnano www.r-biopharm.com .....nov./dic.

Akomag - Soragna www.akomag.com................. cop. 3

Cavagnino & Gatti - Canelli www.cavagninoegatti.com............... 13

Fristam Pompe - Amburgo (D) www.fristam.de................ mar./apr.

Sacmi Imola - Imola www.sacmi.com............................45

All4Pack - Parigi (F) www.all4pack.com........... lug./ago.

China Brew - Shangai (CHN) www.cbb.drinktech.com........lug./ago.

Gai - Ceresole d’Alba www.gai-it.com.............................27

Amorim Cork Italia Conegliano www.amorimcorkitalia.com....gen./feb. Anutec - New Delhi (IND) www.anutecindia.com................. 73

Chiriotti Editori - Pinerolo www.chiriottieditori.it... 61-65-77-79

Igus - Robbiate www.igus.it............................. cop. 1

Sap Italia - Melegnano www.sapitalia.it................. gen./feb. Simei - Milano www.simei.it................................. 33

Intervitis Interfructa - .Stoccarda (D) www.ivifho.de.......................sett./ott.

Sirec - Colorno www.sirec.it................................... 41

Magnoni - Modena www.magnonisrl.it........... sett./ott.

SPS IPC Drives Italia - Parma www.spsitalia.it................ mar./apr.

Marking Products - Settimo T.se www.marking.it................. sett./ott.

Sulzer Pumps Casalecchio di Reno www.sulzer.com ...............sett./ott.

BBM Packaging Solutions S. Pellegrino Terme www.bbmpackaging.com.....nov./dic. BBTech Expo - Rimini www.bbtechexpo.com ....nov./dic. B&R Automation Passirana di Rho www.br-automation.com..........cop. 2 Bericap - Melzo www.bericap.com .................cop. 4 Brau Beviale Norimberga (D) www.braubeviale.de.............. sett./ott.

Cibustec - Parma www.cibustec.com............................. 37 CMP - Saluzzo www.cmp-plast.it................sett./ott. Enoforum - Vicenza www.enoforum.eu.......... mar./apr. Fillpack - Canelli www.fillpack.it ..................nov./dic. Fimer - Canelli www.fimer.it................................. 35

Marmoinox - Canelli www.marmoinox.it . .........nov./dic. Meccanica Spadoni - Orvieto www.spadoni.it............................ 19 Metalnova - Parma www.mnmetalnova.it....... mar./apr.

Fispal Tecnologia San Paolo (BR) www.fispaltecnologia.com.br. .nov./dic.

Nimax - Bologna www.nimax.it................................ 39

Flavor Chimica - Gardolo www.flavorchimica.com............... 31

ProFood Tech - Chicago (Usa) www.profoodtech.com ...nov./dic.

Tecnomeco - Fidenza www.tecnomeco.it............sett./ott. Vinitech-Sifel - Bordeaux (F) www.vinitech-sifel.com ..sett./ott. Wolhfarth - Sordio www.wolhfarth.eu .......... mar./apr. Xylem Water Solutions Italia Lainate www.xylemwatersolutions.com nov./dic.

Aziende citate Alfa Laval Italy - www.alfalaval.it . ...............29

Defranceschi -

Interroll Italia - www.interroll.com...............30

Berlin Packaging -

www.defranceschi.sacmi.it........................22

Koch Membrane Systems -

www.berlinpackaging.com.........................68

Della Toffola - www.dellatoffola.it................17

www.kochmembrane.com..........................31

Bruni Grass - www.bruniglass.com...............68

Diversey - www.diversey.com.......................66

O-I - www.o-i.com............................................25

Cavagnino & Gatti -

Döhler Italia - www.doehler.com..................18

R-Biopharm Italia -

www.cavagninoegatti.com.........................28

Elmiti - www.elmiti.com..................................29

www.r-biopharm.com.................................34

CITF Group - www.citf-group.us...................23

Fillpack - www.fillpack.it.................................17

Sacmi Imola - www.sacmi.com.........22-32-63

CMP - www.cmp-plast.it.................................26

Flowcrete Group - www.flowcrete.co.it......46

VinoOxygen EnoTecnologie -

Colombin & Figlio - www.colombin.it..........24

Guala Closures Group -

www.vinooxygen.it......................................23

Costruzioni Enologiche Milano (C.E.M.) -

www.gualaclosures.com.............................22

Vinventions -

www.cem-milano.com................................19

Hamilton Bonaduz -

www.vinventions.com.................................26

d-innovation - www.d-innovation.fr............24

www.hamiltoncompany.com.....................18

Zanin F.lli - www.zanin-italia.com.................16

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