Francesca Galliob - Paolo Varettob - Alessandra Martia*
aDipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente (DeFENS),
Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria 2 - 20133 Milano - Italia
bSoremartec Italia S.r.l. - P.le Ferrero 1 - 12051 Alba - Italia
*email: alessandra.marti@unimi.it
Cereali
Impiego di avena germinata (Avena sativa L.) per la formulazione di biscotti
Using sprouted oats (Avena sativa L.) for the production of biscuits
Parole chiave: cereali minori, germinazione, reologia empirica, biscotti, texture
Sommario
Nonostante i noti benefici nutrizionali, l’avena è ad oggi ancora poco valorizzata nella produzione di alimenti. Questo studio mira ad aumentare il suo impiego nelle formulazioni di biscotti previa l’applicazione di un processo di germinazione. L’avena non germinata e germinata (per 48 e 72 h) è stata aggiunta ad un impasto di frumento al 20%, e l’attività di ricerca ha previsto lo studio delle proprietà di aggregazione del glutine, di impastamento e di estensibilità. I risultati hanno mostrato che l’impasto con avena germinata ha proprietà di impastamento simili a quelle della farina di frumento. Tuttavia, presenta una minore estensibilità, suggerendo un indebolimento della rete glutinica. Per quanto riguarda i biscotti, l’aggiunta di avena non ha alterato la dimensione o il volume dei biscotti, ma ne ha ridotto la durezza e il lavoro necessario alla rottura. Nello specifico, l’aggiunta di avena germinata per 72 ore ha avuto l’effetto più marcato riducendo la durezza. Ricerche future esploreranno l’accettabilità da parte dei consumatori e i benefici nutrizionali di questi biscotti arricchiti con avena.
Keywords: minor cereals; germination, empiric rheology, cookies, texture
Abstract
Despite its known nutritional benefits, oats are underutilized in the food industry. This study aimed to facilitate their use in baked goods by exploring the effects of sprouted oats on dough and biscuit properties. Unsprouted and sprouted oats (48 h and 72 h) were incorporated into wheat dough at a 20% level, and gluten aggregation, mixing behavior, and extensional properties were assessed. The results showed that dough with sprouted oats maintained similar mixing characteristics to that of wheat flour, though the sprouted oats significantly impacted the extensional properties, suggesting a weakening of gluten. As regards biscuits, the addition of oats did not alter the size or volume of the biscuits, but it reduced their hardness and toughness, with the 72 h-sprouted oats having the greatest effect on hardness. Future research will explore consumer acceptance and the nutritional benefits of these oat-enriched biscuits.
Fig. 2 - Proprietà di aggregazione del glutine della farina di frumento (linea nera continua) e delle miscele contenenti avena. Le miscele sono state preparate sostituendo il 20% di farina di frumento con avena non germinata (linea continua blu), avena germinata per 48 h (linea continua rossa) e avena germinata per 72 h (linea continua verde). GPU, Unità GlutoPeak.
ni alimentari per contenere/controllare la viscosità (ad esempio nella produzione di pastelle) o nei prodotti da forno per diminuire la retrogradazione.
Cambiamenti simili, associati alla germinazione, sono stati osservati per altre matrici, tra cui quinoa (Suárez-Estrella et al., 2020), sorgo (Marchini et al., 2021), riso, mais, frumento e avena (Kaur e Gill, 2020). Come noto, l’ amido viene idrolizzato dagli enzimi attivati durante la germinazione e le molecole che derivano dall’idrolisi enzimatica hanno una minore tendenza a gelatinizzare (Simsek et al., 2014). Come effetto della diminuzione delle proprietà di gelatinizzazione, anche la tendenza alla retrogradazione diminuisce. Tuttavia, l’entità di tali cambiamenti sembra essere dipendente dall’origine botanica e dal livello di germinazione, che dipende dalle condizioni adottate, tra cui temperatura, tempo e umidità relativa.
Proprietà di aggregazione del glutine delle miscele di avena e frumento
Le proprietà di aggregazione del glutine della farina di frumento, da sola o in combinazione con l’avena al 20%, sono illustrate nella Fig. 2. Questo approccio fornisce informazioni sull’impatto dell’aggiunta di avena sulle interazioni tra le proteine del glutine simulando la formazione del reticolo glutinico durante l’impastamento.
Man mano che si forma il glutine, il dispositivo registra un aumento della coppia, fino a un massimo che corrisponde alla massima formazione di glutine. Dopo questo punto, la coppia diminuisce a causa della rottura del glutine per effetto dell’elevato sforzo di
CEREALI
La corsa contro il tempo per salvare il grano duro e il futuro della pasta
Un’Italia senza il suo grano per la pasta? Uno scenario impensabile, ma sempre più concreto a causa dei cambiamenti climatici. Per contrastare il rischio, Luigi Cattivelli – direttore del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) di Fiorenzuola d’Arda – insieme al suo team, sta lavorando a nuove varietà di grano duro capaci di resistere meglio al caldo e alla siccità. I ricercatori stanno sfruttando la potenza di calcolo del cloud Microsoft Azure per decifrare il genoma del grano duro e individuare caratteristiche genetiche che possano renderlo più resistente e sostenibile.
Viaggio nel DNA del grano
La storia del grano inizia oltre 10.000 anni fa, quando i primi agricoltori del Medio Oriente selezionarono e coltivarono l’emmer, un’erba selvatica. Attraverso incroci e selezioni, da questa pianta è nato il grano duro, la base della pasta italiana. Ora, però, tale tradizione agricola millenaria deve affrontare una nuova sfida: adattarsi a un pianeta in rapido cambiamento. Secondo Cattivelli, è necessario replicare ciò che fecero i nostri antenati: adattare le colture alle nuove condizioni ambientali. Grazie al Progetto Pangenoma , i ricercatori stanno analizzando i genomi di circa 40 varietà di grano per identificare geni che possano aiutare le piante a prosperare in condizioni estreme, ridurre l’uso di risorse naturali e resistere a malattie e parassiti.
La scienza digitale al servizio del grano
Il cuore di questa ricerca è una piattaforma avanzata ospitata nel cloud Azure, che consente di archiviare ed elaborare petabyte di dati genetici. “Con il cloud possiamo condividere dati e strumenti con scienziati di tutto il mondo, accelerando il processo di ricerca”, spiega Cattivelli.
Previsioni sul mercato globale dei cereali e semi oleosi
Le proiezioni del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) offrono uno scenario agricolo globale caratterizzato da dinamiche significative. Si prevede un impatto sulle principali variabili di produzione, commercio, consumo e scorte di grano, riso, mais e semi oleosi, con cambiamenti che rispecchiano le tendenze emergenti nei mercati chiave per il 2024/25.
Grano
Si prevede che la produzione globale aumenti, raggiungendo un livello record, con l’incremento più significativo in Kazakhstan. Anche il consumo globale aumenterà, a causa di un maggiore utilizzo per mangimi e residui. Le scorte globali sono in calo, soprattutto in Cina. Il commercio è ridotto con minori importazioni da Cina, Turchia e UE, mentre le esportazioni sono abbassate per UE, Russia, Ucraina, Messico e Turchia. Il prezzo medio stagionale per gli agricoltori statunitensi rimarrà invariato a 5,55 $/bushel.
Riso
La produzione globale rimarrà ai massimi storici nonostante una riduzione per lo Sri Lanka. Le importazioni sono previste in aumento, grazie agli incrementi della Cina. Anche le esportazioni sono previste in crescita, trainate dall’India. Il consumo globale è in aumento a seguito delle revisioni al rialzo per Cina e Indonesia. Le scorte finali dovrebbero diminuire a causa delle riduzioni per India e Sri Lanka.
Nuovi sapori dai grani antichi PANIFICAZIONE
Nel corso del XX secolo, la diversità genetica globale del frumento è stata drasticamente ridotta a causa della selezione continua per ottenere rese elevate e soddisfare le esigenze dell’industria in termini di qualità standardizzate. Per preservare tale diversità, è stata creata una collezione di varietà locali israeliane e palestinesi (IPLR), rappresentativa della variabilità genetica accumulata in 10mila anni di adattamento a diversi ambienti e in gran parte perduta con questa transizione. Poiché l’obiettivo a lungo termine è studiare tale serbatoio genetico pre-Rivoluzione Verde, su Frontiers in Nutrition è apparso uno studio israeliano in cui si sono concentrati sulla qualità della farina e del pane, nonché sulle caratteristiche sensoriali. È stato inizialmente costruito un database dell’intera collezione IPLR (n=901), comprendente sia Triticum durum (grano duro) che T. aestivum (grano tenero), con dati sulla caratterizzazione genetica e fenotipica dei tratti agronomici, sulla qualità del grano e della farina. Successivamente, un sottoinsieme rappresentativo dell’IPLR è stato selezionato e confrontato con varietà moderne per qualità dell’impasto, reologia, aroma e gusto, utilizzando sia farine integrali che raffinate. Un panel sensoriale di 40 soggetti ha valutato pani tradizionali o a lievitazione naturale, prodotti da quattro panettieri artigianali. I risultati mostrano che il cultivar moderno di grano duro C-9 ha evidenziato proprietà reologiche superiori (indice di glutine, elasticità, tempo di sviluppo dell’impasto) rispetto alle varietà locali, mentre il grano tenero Diar Alla è stato nettamente preferito per la panificazione rispetto al cultivar moderno Gadish. I test di panificazione e la successiva valutazione sensoriale hanno evidenziato una preferenza per i pani raffinati, ad eccezione di quelli
Grano intermedio negli impasti
In uno studio pubblicato su Cereal Chemistry, ricercatori canadesi hanno valutato le proprietà di gelatinizzazione e reologiche degli impasti preparati con farina di grano tenero e miscele di farine di grano tenero-IWG (con contenuto di IWG al 15, 30, 45 e 60%), al fine di esplorare il potenziale della farina di IWG come ingrediente nutriente e sostenibile per prodotti a base di cereali.
I valori di viscosità di picco, di minimo e finale misurati con l’RVA sono diminuiti (p<.05) all’aumentare del livello di sostituzione con farina di IWG, mentre la temperatura di gelatinizzazione è aumentata. Le miscele contenenti farina di IWG hanno mostrato una minore tendenza alla retrogradazione rispetto al controllo. Con l’aumento del livello di sostituzione della farina di IWG, sia le misurazioni empiriche (Mixograph, Kieffer dough e estensibilità del glutine, Glutograph) che quelle fondamentali (sweep lineare oscillatorio in frequenza e creep-recovery) hanno indicato un indebolimento delle proprietà dell’impasto dovuto all’aggiunta di farina di IWG. I risultati offrono indicazioni sugli effetti dell’uso di cereali alternativi, come IWG, nella panificazione. Ciò potrebbe guidare lo sviluppo di prodotti da forno nutrizionalmente ricchi e sostenibili per soddisfare le esigenze dei consumatori attenti alla salute.
Gli effetti di indebolimento dell’impasto causati dalla farina di IWG sono risultati tollerabili al livello di sostituzione del 15%, mentre a livelli più bassi, le miscele contenenti farina di IWG hanno mostrato una minore tendenza alla retrogradazione rispetto alla farina di grano tenero, suggerendo una minore staling del pane durante la conservazione senza compromettere la qualità fisica dei prodotti da forno. Infine, questa ricerca colma un’importante lacuna nella letteratura, rappresentando la prima applicazione di metodi reologici fondamentali con deformazioni e stress controllati per valutare le proprietà fisiche degli impasti preparati con miscele di farina di IWG.
Influenza del rinfresco sulla viscoelasticità del pane
La pasta madre comporta una fermentazione spontanea da parte di lieviti selvatici e batteri lattici. In uno studio pubblicato su Cereal Chemistry, ricercatori messicani hanno esaminato gli effetti delle diverse proporzioni di acqua e farina sulla viscoelasticità della pasta madre e dell’impasto, nonché sulle proprietà tessiturali del pane dopo un periodo di rinfresco di 7 giorni. Ogni giorno venivano aggiunti il 20 o il 30% di acqua e il 30 o il 40% di farina, utilizzando farina raffinata o arricchita con il 20% di fibra. Sono stati misurati il pH e l’acidità titolabile della pasta madre, mentre sono stati eseguiti test dinamici di sweep di frequenza per valutare le proprietà viscoelastiche sia della pasta madre che dell’impasto. Inoltre, sono stati valutati i parametri tessiturali del pane. Il pH della pasta madre era inferiore quando veniva utilizzata farina raffinata, ma le analisi dell’acidità titolabile totale hanno mostrato una maggiore acidità con la farina arricchita con il 20% di fibra, evidenziando una maggiore efficacia. Nella pasta madre, G superava G’, indicando un comportamento viscoelastico più pronunciato. Al contrario, nell’impasto, G’ era più alto, suggerendo una maggiore elasticità. Il trattamento con il 20% di acqua e il 40% di farina raffinata ha portato a valori più alti di G’ e G sia nella pasta madre che nell’impasto. Nel frattempo, la combinazione di 20% di acqua e 30% di farina raffinata ha prodotto il pane con il volume specifico ed elasticità più elevati, insieme alla minor durezza, masticabilità e gommosità.
In conclusione, il miglior pane è stato ottenuto con il 20% di acqua e il 30% di farina raffinata per il rinfresco.
Acido fitico e cloruro di sodio come conservanti naturali
L’aumento della domanda dei consumatori e l’alto costo della catena del freddo durante la distribuzione evidenziano la necessità di tecnologie di conservazione per garantire la qualità microbiologica dei noodle freschi con un contenuto di umidità del 32-40%.
Tuttavia, pochi studi hanno affrontato l’aumento della stabilità dei noodle freschi, impiegando conservanti con effetti inibitori significativi contro i microrganismi e/o riducendo l’uso di agenti antimicrobici sintetici.
In uno studio presentato su Current Research in Food Science, scienziati del Sud Corea hanno proposto un antimicrobico naturale sinergico che interagisce con il cloruro di sodio (NaCl), un componente essenziale dei noodle, per prolungarne la conservazione a temperatura ambiente. Sono stati applicati NaCl (0-1,6% p/p sul peso totale dell’impasto) e acido fitico (0-1,0% v/p) ai noodle freschi. Gli effetti battericidi su Escherichia coli O157:H7 e inibitori sulla microflora naturale sono stati valutati nell’arco di 21 giorni a 30°C.
Dopo la cottura, sono stati analizzati parametri fisico-chimici/strutturali e sensoriali (grado di bianco, pH, attività dell’acqua; durezza, adesività, elasticità, masticabilità; aspetto, odore, gradimento generale). Nei noodle freschi conservati con 0,6% di acido fitico e 1,6% di NaCl, la popolazione di E. coli O157:H7 è stata ridotta al di sotto del limite di rilevazione (>5,8 log di riduzione; P<0,05) entro 4 giorni. Il conservante ha inibito (P<0,05) la crescita di batteri mesofili e lieviti/muffe per 12 giorni. L’attività antimicrobica più elevata è stata osservata nei noodle con 1,0% di acido fitico e 1,0-1,6% di NaCl. Sebbene i parametri oggettivi siano stati influenzati dai conservanti, l’analisi sensoriale ha mostrato che tutti i campioni erano leggermente o moderatamente apprezzati dai valutatori (P>0,05). Il conservante ottimale è stato determinato come 0,6% di acido fitico e 1,6% di NaCl. Lo studio suggerisce il potenziale utilizzo dell’acido fitico come conservante naturale sinergico con NaCl nei noodle freschi. Il metodo potrebbe essere applicabile anche ad altri alimenti a base di cereali contenenti NaCl come ingrediente essenziale.
Polpa di carrube e vitamina E per la carne di suino
In uno studio presentato su Meat Science, ricercatori spagnoli hanno valutato l’impatto di un sottoprodotto alimentare ricco di polifenoli (polpa di carrube, Cp) e di un livello sovranutrizionale di vitamina E su qualità della carne di maiale e shelf-life con conservazione in atmosfera modificata per 15 giorni.
Un totale di 44 suini (maschi interi e scrofette, di 170±4,5 giorni di età e 127,8±3,6 kg di peso corporeo) è stato selezionato casualmente da un gruppo più ampio (un suino per box), e gli animali sono stati alimentati ad libitum con una delle quattro diete, secondo uno schema fattoriale 2 x 2, con due livelli di inclusione di Cp (0% vs. 20%) e di vitamina E (30 (basso) vs. 300 UI/kg di mangime (alto) per 40 giorni.
Non sono state rilevate interazioni significative tra Cp e vitamina
E per la maggior parte delle variabili analizzate. Le caratteristiche del colore della carne sono evolute indipendentemente da dieta o sesso, sebbene la formazione di metamioglobina sia stata preservata fino a 13 giorni. Le diete con Cp non hanno influenzato i livelli di malondialdeide né il contenuto di alfa-tocoferolo nella carne.
Un elevato livello di vitamina E ha limitato la produzione di malondialdeide fino a 13 giorni e ha aumentato di 1,8 volte il contenuto muscolare di alfa-tocoferolo rispetto a un livello più basso. Il gruppo alimentato con il 20% di Cp ha mostrato una tendenza a ridurre la conta microbica aerobica totale rispetto al gruppo 0%-Cp, dopo 15 giorni di conservazione.
L’inclusione di Cp ha influenzato il profilo degli acidi grassi (FA) della carne, mentre la vitamina E non lo ha modificato. I maschi interi hanno mostrato un contenuto più elevato di acidi grassi polinsaturi rispetto alle scrofette.
L’inclusione del 20% di Cp nelle diete dei suini non compromette la qualità della carne, mentre un alto livello di vitamina E riduce l’ossidazione lipidica, ma non la perdita di colore della carne.
Effetto della sansa di pomodoro nei polli
Su Animal Science Journal è apparso uno studio in cui ricercatori turchi hanno investigato gli effetti della sansa di pomodoro normale (TP) e fermentata con Aspergillus niger (FTP) sulle performance di crescita, alcune caratteristiche della carcassa, lo stato antiossidante e la microflora intestinale nei polli. Un totale di 140 pulcini maschi Ross 308 di un giorno sono stati assegnati a uno dei quattro gruppi di trattamento, ciascuno composto da cinque repliche di sette pulcini. I pulcini sono stati alimentati ad libitum con la dieta a base di mais e soia (controllo), la dieta di controllo integrata con 0,25 g/kg di antiossidante sintetico, 10 g/kg di TP o 10 g/kg di FTP per 42 giorni. L’inclusione di TP ha aumentato la glutatione perossidasi (GPx) e la superossido dismutasi (SOD), ma non ha influenzato le performance di crescita. L’inclusione di FTP ha migliorato il rapporto di conversione del mangime e ha aumentato i livelli sierici di GPx e SOD. Le caratteristiche della carcassa, il livello di malondialdeide, il pH, il colore della carne del petto e la microflora cecale non sono stati influenzati dai trattamenti dietetici.
I risultati hanno mostrato che la TP può essere utilizzata come antiossidante naturale nelle diete per polli senza effetti negativi sulle performance di crescita. L’inclusione di FTP nella dieta può essere suggerita come alternativa agli antiossidanti sintetici, con effetti benefici su performance di crescita e capacità antiossidante.
MACCHINE
Innovazione nella selezione ottica del mais con aflatossine
Le aflatossine sono micotossine prodotte da ceppi fungini in grado di contaminare i cereali, in particolare il mais, i semi oleaginosi e la frutta secca. Le condizioni ottimali per la crescita del fungo si verificano in campo, in situazioni di stress idrico o termico, oppure durante le fasi di trasporto e stoccaggio. Riconosciute come tra i più potenti agenti cancerogeni esistenti, sono vietate dalla legislazione europea, che ha fissato limiti di contaminazione prossimi allo zero nella filiera alimentare umana e animale. Cimbria ha sviluppato un sistema innovativo per la rilevazione diretta della contaminazione da aflatossine, basato su una tecnologia di visione ottica avanzata che sfrutta la fluorescenza della granella. Le aflatossine, infatti, emettono fluorescenza nella gamma di lunghezze d’onda ultraviolette, consentendo un’identificazione precisa delle micotossine durante il processo di selezione.
A sinistra, aflatossine ed altri difetti rilevati con tecnologia RGB. A destra, aflatossine rilevate con tecnologia UV (Cimbria).
Gestione di materiali solidi sfusi in grani o polvere
Barra Project International fornisce soluzioni tecnologiche per il settore bulk handling, distinguendosi per un approccio mirato e un’elevata capacità di personalizzazione. Serietà, affidabilità, qualità dei prodotti interamente Made in Italy, progettazione su misura e un servizio post-vendita attento rappresentano i pilastri della filosofia aziendale.
Tre soluzioni tecnologiche permettono di incrementare l’efficienza degli impianti produttivi, garantendo un’elevata sicurezza operativa. I cannoni ad aria compressa Airflash migliorano l’efficienza delle strutture di stoccaggio. Installati su sili, tramogge e celle di carico, generano onde d’urto che disgregano concrezioni e incrostazioni, permettendo al materiale fluidificato di fluire naturalmente verso il punto di estrazione. Tali sistemi garantiscono
Airflash su silos stoccaggio sale (Barra Project).
• Maggiore consumo energetico: una miscelazione inefficiente può incrementare il carico di lavoro del miscelatore, determinando un aumento del consumo energetico e dei costi operativi.
Il ruolo della pre-miscelazione e dell’omogeneizzazione nelle industrie
Per superare le sfide poste dai liquidi immiscibili, l’adozione di un processo di pre-miscelazione prima dell’introduzione nel batch mixer si rivela essenziale. L’impiego di un’unità di omogeneizzazione dedicata consente di scomporre la fase primaria in glo buli di grasso e olio più piccoli e uniformemen te distribuiti. Tale processo favorisce la disper sione fine di olio in acqua o viceversa, facendo sì che i liquidi si comportino come una fase omogenea al momento dell’aggiunta nel miscelatore.
A tal fine, PLP Systems ha sviluppato l’omogeneizzatore della serie EML , utilizzato in numerosi settori per la miscelazione ed emulsione di vari liquidi e dispersioni di polveri.
Installato sotto la soglia di un serbatoio, tale sistema sfrutta un effetto di pompaggio per facilitare la circolazione dei liquidi all’interno del contenitore. L’intenso effetto di taglio, generato dalla combinazione di lavorazione meccanica e idraulica del rotore e dello statore, produce un potente effetto “shear” sul prodotto. Tale processo assicura una consistenza altamente miscelata e una perfetta omogeneità, garantendo elevati standard qualitativi per il prodotto finale.
Infine, PLP Systems opera con un focus specifico sulla gestione accurata dei liquidi e delle polveri per la produzione di mangimi, in particolare nella fase di post-pellettatura e rivestimento. Tale processo prevede l’aggiunta di micro-liquidi come enzimi, vitamine, aromi, probiotici e lieviti ai pellet per migliorarne la qualità.
Omogeneizzatore EML (PLP Systems).
Il campione a sinistra è stato ottenuto utilizzando un miscelatore tradizionale, mentre quello a destra è stato ottenuto utilizzando il nostro omogeneizzatore EML (PLP Systems).
Micotossine: come monitorarle in modo rapido e sicuro ANALISI
Dal 1998, Alitest offre soluzioni diagnostiche per la sicurezza alimentare ed è distributore ufficiale in Italia dei test dell’azienda americana Charm Sciences Inc., leader globale nella produzione di test rapidi per il rilevamento delle micotossine, rischi igienicosanitari e residui MRL.
I test rapidi Charm per il monitoraggio delle micotossine, precisi e facili da eseguire, risolvono le problematiche di analisi affrontate quotidianamente. Alitest è il partner tecnologico ideale per progettare piani di monitoraggio della sicurezza dei lotti produttivi, proteggendo i produttori dalle costose conseguenze della contaminazione da micotossine e garantendo la conformità delle materie prime alle normative di riferimento. Le micotossine sono composti tossici prodotti naturalmente da diversi tipi di funghi che entrano nella catena alimentare a causa di infezioni delle colture prima del raccolto o durante lo stoccaggio e il trasporto degli alimenti. Numerosi studi scientifici hanno evidenziato che la presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi può avere effetti nocivi sulla salute umana e animale.
I test Charm ROSA rilevano rapidamente e con precisione le micotossine più comuni nei cereali (Alitest).
La normativa europea stabilisce i livelli massimi di micotossine per le varie categorie di alimenti e ne richiede il rilevamento rigoroso. Diverse aziende hanno intrapreso un percorso virtuoso che va oltre l’esecuzione dei test obbligatori per legge, adottando un monitoraggio continuo e accurato dei livelli di micotossine su tutta la produzione, dimostrando così una maggiore sensibilità verso la sicurezza alimentare e la tutela dei consumatori. Alitest supporta tutti i produttori – molini, pastifici, mangimifici – che desiderano implementare un controllo attento attraverso i test rapidi a flusso laterale Charm ROSA (Rapid One Step Assay), per rilevare rapidamente e con precisione le micotossine più co-
Sistema FT-105/RF (Econorma).
ora anche la possibilità di calcolo della media con tutte le temperature oppure solo le ultime. Inoltre calcola la media del sensore nei minuti o prende l’ultima temperatura letta. Dal menu Opzioni sarà possibile selezionare le seguenti opzioni: Pivot orizzontale Prova ATP con esposizione temperature dei sensori e media interna/ esterna. Script grafico sviluppato con le temperature dei sensori del file Excel.
Il software ATP, dato a corredo, permette di stampare il grafico della media delle temperature interne ed esterne con la relativa descrizione del tipo di prova ATP fatta e i dati dell’automezzo. Tutte le misure effettuate vengono comunque salvate su un file ASCII ed Excel per successive elaborazioni e stampa di report. Le sonde di temperatura utilizzate per le misure sono digitali e presentano alcuni vantaggi rispetto alle analogiche. Ad esempio, non necessitano di tarature periodiche; ogni sonda è identificata in modo univoco, semplificando il cablaggio del sistema; inoltre la comunicazione è insensibile ai disturbi e consente di verificare la presenza o meno delle sonde rilevando eventuali guasti. Quindi, possono essere posizionate anche a notevole distanza dallo strumento senza influenzare l’accuratezza della misura. Con lo stesso PC è possibile fare due prove ATP contemporaneamente di due differenti automezzi.
Per quanto riguarda il programma software, una multipiattaforma Windows, Mac, Linux, permette il collegamento e la gestione del sistema di misura tramite un PC al quale viene collegato un ricevitore radio. I dati letti possono essere salvati su file in formato opportuno per poi poter aggiornare un data-base o per essere letti da fogli elettronici o altri programmi di elaborazione, oppure su un file di testo, pronti per la stampa. In ogni caso i file su cui si memorizzano i dati sono file ASCII leggibili con un qualsiasi programma di videoscrittura. Il software permette inoltre di visualizzare, in tempo reale, sia la variazione delle misure di temperatura che le due curve relative ai valori medi delle sonde interne ed esterne. Per iniziare la prova ATP è sufficiente cliccare sul pulsante opportuno. La prova avrà termine automaticamente una volta raggiunto il tempo programmato inizialmente.
PRODOTTI
Coniugare gusto e sostenibilità
La Molisana continua a distinguersi, coniugando tradizione, innovazione e sostenibilità attraverso due nuovi prodotti.
Rigacuore è il formato di pasta che unisce romanticismo e qualità. Grazie alla sua doppia piega, assicura cottura uniforme e resa ottimale, esaltata dall’impiego esclusivo di grano duro 100% italiano alto-proteico (fino al 17%). La lavorazione segue la ricetta tradizionale, utilizzando l’acqua di sorgente del Parco del Matese e la decorticazione a pietra con tecnologie moderne, per una pasta ruvida, trafilata al bronzo e dall’eccellente tenuta in cottura. Anche il packaging rispecchia l’impegno verso la sostenibilità: il nuovo involucro in carta certificata FSC è completamente riciclabile e proveniente da foreste gestite responsabilmente. La pasta a base di farina di lupini è un prodotto innovativo che celebra la bontà dei legumi. Disponibile nei formati di penne rigate, fusilli e spaghetti, è con semola di grano duro 100% italiano e farina di lupini, garantendo un profilo nutrizionale unico: 21 g di proteine ogni 100 g e un elevato contenuto di fibre. Ideale per vegetariani, vegani e per chi cerca un’alimentazione equilibrata, il suo basso indice glicemico la rende adatta anche a chi vuole mantenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre, il sapore delicato del lupino si sposa con la semola di grano duro, preservando gusto e tenacità.
MERCATI
L’AgriFoodTech italiano in evoluzione
Dal Report sullo Stato dell’AgriFoodTech in Italia, elaborato da Eatable Adventures per il Verona Agrifood Innovation Hub (VAIH) – il primo polo di sviluppo dell’ecosistema AgriFoodTech italiano sostenuto da partner istituzionali e accademici di prestigio – emerge che questo settore tecnologico nazionale sta vivendo una fase di trasformazione: da un lato gli investimenti sono in calo del 38% rispetto al 2023, ma parallelamente continua a crescere il numero di startup, raggiungendo quota 407.
Nel 2024, il settore ha attratto 103 milioni di euro in investimenti, una riduzione significativa rispetto ai livelli record dell’anno precedente -38% e in linea con il trend globale, che vede cali del -7% a livello mondiale, -19% in Europa.
Il calo è dovuto a una riduzione dei grandi round di finanziamento, sostituiti da investimenti più piccoli (fino a 350.000 euro nel 60% dei casi) e “round mezzanini”. Le startup in fase pre-seed e seed stanno attirando maggiore attenzione, ma poche riescono a scalare, con solo il 2,3% che raggiunge la Serie B o successiva.
In Italia il numero di startup è aumentato da 341 nel 2023 a 407 nel 2024, segno che il settore rimane dinamico e fertile per l’innovazione, dove la maggiore concentrazione si riscontra nel Nord Italia (50%), mentre il Sud Italia fatica ad emergere, nonostante il suo potenziale agricolo.
Gli imprenditori dell’AgriFoodTech hanno fondamentalmente un background accademico e tecnologico (38% dottorato di ricerca e 30% laurea magistrale o master) e vantano una certa esperienza imprenditoriale e nel settore agroalimentare. Inoltre, spesso lavorano in team piccoli (1-5 dipendenti), ma poche sono donne (23% delle fondatrici di startup e 36% nei team).
Per quanto riguarda le tecnologie chiave dell’AgriFoodTech italiano, il 43% delle startup utilizza l’Intelligenza Artificiale, il 32% investe in biotecnologie e il 30% sviluppa piattaforme digitali, dove il 77% sviluppa tecnologia in-house, ma solo il 15% delle innovazioni nasce da collaborazioni con università, evidenziando la necessità di una maggiore sinergia tra ricerca e industria.
NOTIZIE
Marca by BolognaFiere
sempre più grande e internazionale
La 21ª edizione di Marca by BolognaFiere si è conclusa con risultati straordinari, confermandosi l’evento di riferimento per il settore della marca del distributore (MDD) in Italia e in Europa. Con 23.000 visitatori (+15%), 1.300 aziende espositrici (+23%), 35.000 m2 di area espositiva (+26%), 9 padiglioni (+2 rispetto al 2024) e la presenza di 24 insegne della GDO, l’edizione 2025 ha segnato una crescita senza precedenti, attirando anche un pubblico internazionale con 300 buyer esteri provenienti da 60 Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Brasile, Giappone, Francia, Germania, Sudafrica e India.
A partire dal prossimo anno, la manifestazione sarà rinominata Marca by BolognaFiere e ADM, a seguito del rinnovo della partnership fino al 2031, rafforzando ulteriormente il legame tra i due protagonisti del settore.
Secondo il XXI Rapporto Marca presentato durante l’evento, il mercato della MDD ha raggiunto, a dicembre 2024, 29,5 miliardi di euro di ricavi complessivi, con una quota di mercato del 29,9%, registrando una crescita a valore del +2,2% e un aumento dei volumi di vendita del +3%.
L’espansione globale di Marca continua con nuovi format fieristici: dal debutto di Marca Poland, il 2-3 aprile 2025 a Poznań, che si propone di diventare punto di riferimento per il mercato delle private label in Polonia e nell’Est Europa, con 200 espositori e 250 buyer internazionali, a Marca China, giunta alla quarta edizione, il 25-26 settembre 2025 a Guangzhou.
Entrambi gli eventi ospiteranno i prodotti vincitori dell’International Private Label Selection (IPLS), che ha già premiato 8 prodotti innovativi presentati da 180 aziende espositrici.
La prossima edizione di Marca by BolognaFiere e ADM si terrà invece il 14 e 15 gennaio 2026, promettendo nuove opportunità per aziende e professionisti del settore MDD.
A sinistra, una parte dell’impianto per sfarinati; a destra, la frangipasta in uscita dai sili di stoccaggio (CMB).
macchine e impianti per il trattamento di farine e prodotti agroalimentari.
Con oltre 100 anni di storia, il Gruppo La Moderna è il principale produttore di pasta in Messico e una delle aziende più rilevanti del Paese, inserita tra le 50 maggiori industrie della Repubblica Messicana. Da oltre trent’anni si affida all’esperienza di Cusinato, acquistando e installando impianti per le sue diverse sedi in Messico e negli Stati Uniti. Una collaborazione consolidata che ha permesso a La Moderna di mantenere elevati standard qualitativi nella produzione e a Cusinato di sviluppare impianti altamente performanti e personalizzati nei minimi dettagli. Nel nuovo impianto appena collaudato, situato a 2.800 metri di altitudine, la CMB ha realizzato l’impianto di stoccaggio dedicato al ricevimento e al trattamento delle materie prime, mentre la Cusinato ha realizzato l’impianto destinato al trasporto e allo stoccaggio della pasta corta. L’intera struttura è stata progettata per rispettare i più rigorosi requisiti antisismici.
La Cusinato Group è sempre a disposizione dei clienti per analizzare le esigenze e sviluppare un progetto preliminare da condividere, fino a definire il layout finale con la massima possibilità di personalizzazione.
Agricoltura: la filiera agroalimentare compatta nel sostegno alle TEA
Dare vita a un programma di investimenti per potenziare la sperimentazione in campo, sensibilizzare i cittadini sui benefici delle TEA (Tecnologie di Evoluzione Assistita) e rafforzare l’unità interministeriale che discute il Regolamento UE, sono le principali richieste della filiera agroalimentare italiana, esposte nel “Manifesto per la Promozione delle TEA a sostegno del Made in Italy”. Il documento, promosso da Assosementi, è stato firmato lo scorso gennaio a Fieragricola Tech da Coldiretti, Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare, Federchimica Assobiotec e Cibo per la Mente. Le associazioni auspicano l’istituzione di un Comitato interministeriale per approvare il Regolamento UE sulle TEA e creare un Tavolo permanente che riunisca filiera e Ministeri coinvolti. Inoltre, chiedono una campagna istituzionale per sensibilizzare l’opinione pubblica e una rete di centri di ricerca per accelerare i progressi scientifici. Infine, richiedono la creazione di un Fondo per la ricerca sulle TEA.
L’unità della filiera agroalimentare italiana si è manifestata con forza nel sostegno alle TEA, strumenti fondamentali per promuovere un’agricoltura più sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale. Le TEA sono viste come una risposta alle sfide del cambiamento climatico, poiché offrono la possibilità di ottimizzare l’uso delle risorse naturali, migliorando la produttività senza aumentare la pressione su suolo e ambiente. È stato sottolineato come l’innovazione e la ricerca siano essenziali per affrontare le sfide future, con l’impegno di tutti gli operatori del settore a promuovere l’adozione di soluzioni innovative, che permettano all’agricoltura di rispondere in modo più efficace a problematiche globali come la sicurezza alimentare e la biodiversità. Non solo le TEA permettono di migliorare la resistenza delle piante a parassiti e malattie, ma contribuiscono anche alla sostenibilità del settore, riducendo l’uso di prodotti chimici. Per questo motivo, è stato richiesto un rapido completamento del processo legislativo UE, che possa favorire una più ampia diffusione di queste tecniche a livello nazionale ed europeo, con un rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, scienza e imprese.