Chiesa Insieme Dicembre 2014

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N. 10 DICEMBRE 2014 - ANNO XXXII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983

L’ E M M A N U E L , IL DIO CON NOI


Chiesa Insieme

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Dicembre 2014

Editoriale

SOMMARIO

Natale

LA PAROLA DEL VESCOVO

Editoriale

del vescovo

- pag. 2

di crisi tempo di speranza

San

Il

Focus

ludovico da casoria

- pag. 3

Primo

progetto

piano

Policoro - pag.4-5

Sinodo Diocesano Le

I Vescovi

commissioni-

pag.6 - 7

Eventi

italiani in

Assisi - pag.8-9

Vita

diocesana

Suore Francescane Alcantarine - pag.10 Comunità Neocatecumenali pag. -11

San

e

Dalle

parrocchie

- pag.12 Parrocchia S. M. Maggiore e chiesa di S. Lorenzo - pag. 13 Vicariato di Gualdo Tadino parrocchia di S. M. Angeli - pag. 14 rufino vescovo e martire

Iniziative Da Assisi

a

Barbiana- pag. 15

Appuntamenti

Dicembre / Gennaio - pag.16

NATALE DI CRISI TEMPO DI SPERANZA!

Occorre essere realisti. La situazione

che viviamo non è certo consolante. Un mondo del lavoro che continua ad essere in crisi e una massa di disoccupati che cresce, soprattutto sul versante dei giovani. La famiglia, già corrosa dalla confusione dei valori, ulteriormente indebolita dalla crisi economica. Lo sfondo planetario non lascia molti margini all’ottimismo. Chi avrebbe creduto che il nostro tempo potesse ancora registrare un’aggressione ai cristiani da parte di uno Stato islamico che uccide senza pietà? E ciò sullo sfondo di una “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”, come l’ha definita papa Francesco, con le tante guerre regionali che non risparmiano nessuna latitudine. Come far Natale, quale Natale, in questa situazione? Certamente non possiamo indulgere al Natale consolatorio dei colori e delle melodie, con il solito Babbo Natale. Non lo voglio certo negare ai bambini. Ma per un Natale “adulto” dobbiamo riprendere coscienza del mistero insieme bello e drammatico di quella grotta in

cui Cristo nasce. Quel bimbo divino lascia il “tepore” della sua vita celeste per calarsi pienamente nel dramma della nostra umanità. Si colloca in un territorio occupato da un Impero e si mette dalla parte dei poveri, degli emigranti, di quanti vivono ai margini della società. Quando, nel suo ministero, vorrà dare l’indirizzo a cui lo si può sempre trovare, lo farà così: “ero affamato e mi avete dato da mangiare; ero assetato e mi avete dato da bere…”. Dovunque c’è una persona che soffre, lì egli si lascia trovare. La “grotta di Betlemme” è luogo dove Dio è venuto a raccogliere il dolore dell’umanità. Ma proprio per questo è la grotta della speranza. La gioia che gli angeli cantano ha un motivo preciso: “ci è nato un Salvatore”. Il concetto di salvezza implica la coscienza della condizione pietosa in cui l’umanità versa, ma insieme la speranza che da essa si possa uscire. A condizione che un capovolgimento avvenga nel nostro cuore, accogliendo Cristo e i suoi valori. Una speranza che non aspetta tutto dall’alto, ma si rimbocca le maniche. L’Emmanuele è il Dio con noi! + Domenico, vescovo

Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it -

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Chiesa Insieme

Focus

La Chiesa

Dicembre 2014

i n n a l z a a g l i o n o r i d e g l i a l t a r i i l f r a t e f o n d a t o r e d e ll ’ i s t i t u t o

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Serafico

San Ludovico da Casor ia, il Santo della carità Suor Maria Rosaria Sorce

ROMA - Alle 4.30 del mattino, un mattino sereno e per nulla rigido, mentre il chiarore di un nuovo giorno sta per avvolgere le vie e le rosate pietre di Assisi, i ragazzi, operatori e volontari dell’Istituto Serafico, con due pullman si apprestano a partire per Roma. Si respirano relazioni calde, sguardi intensi e commossi al pensiero che mentre un nuovo giorno sta per sorgere sull’umanità, fra poche ore in piazza San Pietro sei nuovi fratelli nella fede saranno proclamati Santi da Papa Francesco, riconosciuti come modelli da imitare, come fiaccole accese per illuminare le nostre esistenze e incoraggiarci nel fare il Bene, nell’insistere sull’amore evangelico incondizionato. In particolare i miei pensieri vanno a padre Ludovico da Casoria che certamente, quando pensò di fondare l’Istituto Serafico con l’intenzione di curare e dare un’opportunità a chi è stato relegato all’ultimo posto nella società, all’epoca senza neanche il diritto all’istruzione, non avrebbe mai pensato di essere elevato agli onori degli altari, ma aveva riconosciuto nel volto del povero l’altare del Cristo piagato. Osservavo la gioia che nei

loro modi unici e dolcissimi i ragazzi esprimevano, guardavo la carità e le delicatezze di quanti li assistono e ne hanno cura e mi rendevo conto che oggi con padre Lodovico e con il Serafico la Chiesa innalza sugli altari la “fragilità”, la debolezza, la precarietà e dunque la carezza che lenisce le piaghe del Cristo nelle ferite degli indifesi, proclamando col Santo Padre che non abbiamo più paura della tenerezza. Arrivati in piazza San Pietro una folla di fedeli attendeva sotto una pioggerellina leggera; mi ricordava ancora la grazia, le piccole cose fatte nel silenzio, poco rumorose, ma incisive e tenaci, insistenti, quelle che nella speranza ottengono la luce, il sereno, e quel sole di amore gratuito che avvolge tutti ed è arri-

vato il sole ad accarezzarci all’inizio della celebrazione, allo spuntare sul sagrato di San Pietro di un uomo vestito di bianco, certo avanti negli anni, ma che ha ancora tanto da sbalordire e da dire all’umanità in tutte le sue categorie e che sempre sorprende come il veloce giro in piazza non previsto con il sorriso e il saluto irresistibile per la sua franchezza e trasparenza. Poi il pranzo al sacco nel seminario romano in San Giovanni in Laterano, insieme, come una grande famiglia scambiandosi le emozioni intense provate, raccontandosi le gioie quotidiane che si vivono al Serafico, sorseggiando alla fine il nespolino e il dolce che suor Crocifissa e le sue consorelle del Casoria avevano offerto. Una

giornata dai mille sapori, dal “buon odore di Cristo” che ci fa Chiesa. Poi il rientro con la voglia matta di ricominciare l’avventura dell’accoglienza e del farsi accanto, del farsi carità del Padre incarnata per i ragazzi del Serafico che, davanti all’ingresso dell’Istituto hanno fatto esplodere la loro riconoscenza, saltellando per la gioia e con uno scrosciante applauso: il luccichio dei loro sguardi illuminava la sera mentre qualcuno da lassù avrà sorriso compiacente, lui che del sorriso agli ultimi ha fatto la ragion d’essere della sua vita e che ha voluto nella serafica civitas, il Serafico, cattedrale della Carità. Ci auguriamo di accogliere l’invito di Papa Francesco: “che i nuovi Santi, col loro esempio e la loro intercessione, facciano crescere in noi la gioia di camminare nella via del Vangelo, la decisione di assumerlo come la bussola della nostra vita. Seguiamo le loro orme - ha continuato il Santo Padre - imitiamo la loro fede e la loro carità, perché anche la nostra speranza si rivesta di immortalità. Non lasciamoci distrarre da altri interessi terreni e passeggeri. E ci guidi nel cammino verso il regno dei Cieli la Madre, Maria, Regina di tutti i Santi. Amen”. San Ludovico da Casoria prega per noi. 3


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Chiesa Insieme

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Riparte

da

Assisi

Primo piano

c o n n u o v o s l a n c i o i l p rogetto che dà una prospettiva a tanti ragazz i

Giovani, Vangelo e lavoro: tre parole, un solo Policoro Valentina Di Maggio

ASSISI - Il disoccupato di ieri è, oggi, un cooperatore o un piccolo imprenditore sposato, padre di famiglia con figli. Risolvendo il problema lavorativo si è risolto il problema familiare e generativo. Questo grazie al progetto Policoro che ha aperto le porte della vita a tanti giovani rimasti senza speranza. Al centro del 30° corso di formazione nazionale del progetto Policoro che si è tenuto dal 22 al 26 novembre alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli c’era proprio questa riflessione. Erano presenti circa 200 giovani di età compresa tra 20 e 30 anni, provenienti da 129 su 225 diocesi italiane. Ma chi sono gli animatori di comunità? Sono giovani che decidono di rispondere ad una chiamata e di accogliere il progetto di vita che il Signore ha per loro e per i giovani che incontreranno.

Molto spesso si tratta di giovani che in prima persona hanno investito tanti anni nella formazione e nell’impegno sociale, ma, che vivono la frustrazione di non trovare una collocazione nel mercato del lavoro a causa delle condizioni socio economiche vigenti. I giovani che accolgono il mandato di animatore di comunità nella loro diocesi di appartenenza non si arrendono di fronte alle difficoltà oggettive del contesto nazionale, ma, grazie ad una rete di soggetti associativi ed ecclesiali presenti sul territorio ed alla forza della “Parola” decidono di mettersi in gioco per “stare dentro la storia con amore”, come diceva monsignor Mario Operti, fondatore del progetto Policoro. Questo progetto si caratterizza per aver accolto la sfida che la disoccupazione giovanile pone alle Chiese locali di individuare nuovi strumenti e risposte all’interrogativo esistenziale di tanti giovani che vivono la disoccupa-

zione. Sono tanti i giovani che hanno finito il loro percorso di studi e sono caduti nello scoraggiamento di chi non cerca né un’opportunità di lavoro né tanto meno di formazione. L’animatore di comunità mette in moto tutta la sua creatività e le sue competenze per far sì che le parole chiave del progetto Policoro - giovani, vangelo, lavoro - si trasformino in azioni di evangelizzazione, educazione e del fare impresa per i ragazzi del proprio territorio. Il giovane animatore di comunità diventa egli stesso testimonianza della risposta ad una chiamata, ad una vocazione al lavoro ed alla vita che si trasforma nell’accompagnare altri giovani nella ricerca di un lavoro che ponga al centro l’uomo e la dignità della persona, l’etica del lavoro.

La speranza in un futuro migliore ASSISI - Il progetto Policoro nel Magistero dei vescovi italiani viene definito quale segnale concreto di rinnovamento e di speranza che ha per protagonisti i giovani. Ha reso possibile, infatti, la formazione di ben 675 animatori di comunità e ha promosso attività di scambio e forme di reciprocità e pertanto costituisce un modello ed uno stimolo a promuovere iniziative analoghe. Il progetto Policoro inizia nel 1995 con le regioni Basilicata, Calabria e Puglia che vivevano la piaga della disoccupazione giovanile. Dalle prime tre regioni si sono aggiunte negli anni le altre regioni del sud e del centro Italia. Nel 2015 si uniranno a quelle già aderenti al Progetto Policoro anche le diocesi di Biella - Piemonte, Padova e Vicenza - Triveneto e Bergamo - Lombardia. Questa iniziativa diventa così un’opportunità non solo per i giovani del sud

Italia, ma, anche per i giovani disoccupati del nord Italia. “Il carisma del progetto Policoro – ha affermato Fabio Poles che ha condotto un’indagine quantitativa dei gesti concreti nati dal progetto Policoro – è una ricchezza non solo per il sud Italia, ma, anche per il nord in questo momento storico così difficile”. Questo progetto che si presenta ai giovani, oggi, conta di circa 700 gesti concreti di cui 217 che sono imprese registrate in Camera di commercio e vedono 1.300 lavoratori. “Prendere il progetto Policoro sul serio aiuta i nostri ambienti ad uscire dall’idea che il volontariato possa sostituire ciò che va fatto con competenza” – ha affermato monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano all’Jonio e segretario generale della Cei. “Il Progetto Policoro richiede competenza, non vuole chi non ha né arte né parte, né chi è

professionista dell’assistenzialismo ricevuto. Il progetto Policoro è per chi vuole mettersi in gioco per sè e per gli altri”. Il 25 ottobre scorso, in occasione del convegno tenutosi a Salerno dal tema “Nella precarietà, la speranza”, è stato siglato un protocollo d'intesa tra il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il progetto Policoro della Conferenza episcopale italiana, al fine di avviare una collaborazione strutturata tra Cei e Ministero, per offrire ai giovani scoraggiati cosiddetti Neet, opportunità di informazione, orientamento, formazione ed educazione all’autoimprenditorialità, nell'ambito del piano nazionale Garanzia Giovani. In ogni diocesi che aderisce al progetto Policoro è presente un “centro diocesano”, che funziona come un vero e proprio sportello informa-giovani, dove una équipe di esperti offre un servizio


Chiesa Insieme

Primo piano

L’animatore di comunità vive e propone, grazie alla formazione costante che segue in maniera continuativa per tre anni sia a livello nazionale che regionale, un nuovo modello di lavoro che tutela e valorizza la dignità della persona. Il triennio di formazione degli animatori di comunità, che lavorano in sinergia con i direttori delle pastorali coinvolte e con altri giovani ed adulti del loro territorio, si basa sul Compendio della Dottrina sociale della Chie-

gratuito di informazione, consulenza ed orientamento sulle politiche attive del lavoro e sulla creazione di impresa. Nelle diocesi in cui è attivo il micro credito è la diocesi stessa a farsi da garante per i giovani che hanno un’idea imprenditoriale valida e sostenibile. L’esperienza del micro credito sul tema creazione di impresa ha una valida esperienza e frutti da mostrare quale partner del piano Garanzia Giovani. Sono 7 i gesti concreti del

sa, sulla “Caritas in Veritate” e sull’”Evangelii Gaudium”. Il lavoro svolto in diocesi è frutto dell’attività dell’équipe diocesana formata dai direttori dell’Ufficio di pastorale per i Problemi sociali ed il Lavoro, dell’Ufficio di pastorale Giovanile e della Caritas diocesana insieme alle cosiddette filiere della formazione e dell’evangelizzazione. A partire dall’evangelizzazione e attraverso un processo educativo e formativo si giunge a valorizzare la persona nella sua interezza e nelle sue capacità imprenditoriali fino, laddove è possibile, a realizzare gesti concreti: cooperative, consorzi, imprese, microcredito e reciprocità Nord-Sud che danno la possibilità di far germogliare speranza e sviluppo e donano possibilità lavorative a migliaia di giovani permettendo loro di sposarsi e fare figli. E’ grazie al processo di evangelizzazione, forma-

progetto Policoro che operano sui beni confiscati alla mafia attraverso un bando pubblico a cui vi si accede grazie all’enorme lavoro di rete con i magistrati, le comunità, le istituzioni locali e le associazioni che operano in rete con Libera. Don Luigi Ciotti, leader dell’associazione, ha ricordato i momenti condivisi con don Mario Operti, fondatore del progetto e vede nei giovani presenti, nelle azioni dei vent’anni trascorsi, nonché nella sinergia che si è creata tra il progetto Policoro e

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zione e creazione di impresa offerto dal progetto Policoro che è stata costituita il 7 marzo 2014 la cooperativa sociale “Con Francesco” che vede tra i suoi soci fondatori proprio i primi 4 animatori del progetto Policoro della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Gli animatori di comunità segnalati dalla diocesi e formati, in questi vent’anni del progetto, sono 675. Si è permesso ai giovani di essere se stessi, di esprimere i propri talenti, di non cadere nelle mani delle mafie, di essere capaci di relazioni ecclesiali e sociali autentiche e di promuovere sviluppo. 3

Libera, la realizzazione del sogno di don Mario. Gli animatori di comunità del progetto Policoro e i giovani che decidono di lavorare sui beni confiscati alla mafia hanno competenze imprenditoriali, ma, soprattutto passione ed una grande carica. Hanno il coraggio di agire contro le mafie e sono le donne le protagoniste di un popolo che decide di metterci la faccia per difendere i propri figli dall’oppressione e dall’illegalità. Don Ciotti ha definito il Policoro “un progetto di libertà e di dignità umana. Il dono della vita ci impone di impegnare la nostra libertà per liberare chi libero non è (chi è povero, chi è analfabeta, chi è disoccupato, ecc.)”. L’invito di don Ciotti è quello di continuare a lavorare insieme perché questo camminare insieme moltiplica la speranza. Libera è, infatti, tra i soggetti associati che opera nei territori con il progetto Policoro. 3 Valentina Di Maggio


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Sinodo diocesano

Le commissioni sinodali Padre Francesco De Lazzari *

ASSISI - Le commissioni sinodali sono composte da sinodali distribuiti, per quanto possibile, secondo le proprie competenze, nelle cinque aree e cioè: Prima Area: Parola di Dio, Evangelizzazione e catechesi In questa area operano due Commissioni. Gli argomenti da trattare sono fondamentali per tutto il Sinodo. Ci si propone, infatti, di innervare il nuovo cammino pastorale della Diocesi di Parola di Dio, che oggi deve essere coscientizzata come nuova evangelizzazione. Non nei contenuti ma nell’espressione, nel metodo e nell’ardore che viene dalla piena fiducia in Dio e dalla sacramentalità della Parola stessa. Dall’annuncio e dall’accoglienza della Parola, può riprendere, a vasto raggio, una solida vita di fede che si traduce in nuove e costruttive relazioni, in opere di carità a tutti i livelli e verso tutte le persone. Insieme alla Parola, la forza proviene, soprattutto, dalla celebrazione dell’Eucaristia vissuta come punto focalizzante e propulsore dell’opera di Dio verso il suo popolo. Così, le piccole comunità, famiglia di famiglie, la comunità parrocchiale, e anche le scuole della Parola, si possono trasformare in laboratori delle opere della Parola. Seconda area: Liturgia Preghiera personale, Pietà popolare La seconda area prende in considerazione questi argomenti che costituiscono, innanzitutto, il nostro rapporto con Dio come singoli e come comunità cristiana. La Parola di Dio senza la liturgia, la preghiera e la meditazione, e la stessa pietà popolare, oggi definita “spiritualità popolare”, rischierebbero di rimanere più un fatto di conoscenza biblico-scientifica nozionale che una vita in permanente conversione. Nella partecipazione “pia, attenta e devota” alla celebrazione della liturgia, soprattutto della liturgia eucaristica, lo Spirito Santo feconda il nostro sapere conducendoci a vivere la vita del Signore Gesù perché la nostra diventi una lode a Dio Padre, datore di ogni bene. Terza area: Comunione e Comunità Impegna due commissioni. Trattano l’argomento ecclesiale fondamentale per vivere ed esprimere il nostro essere popolo di Dio: Comunione e Comu-

nità e la parrocchia famiglia di famiglie, in piena comunione con la Chiesa locale diocesana. Come essere Chiesa senza essere famiglia e famiglia di famiglie? La Parola di Dio accolta e vissuta e la liturgia ben partecipata e celebrata nella vita quotidiana con la preghiera personale e in famiglia, con le opere dell’amore e del perdono, con la testimonianza di una vita continuamente rigenerata dal Vangelo, formano le nuove famiglie cristiane, e trasformano sempre più le comunità cristiane in famiglia di famiglia grazie ai doni di Dio e ai carismi che Egli suscita per l’edificazione della sua Chiesa e del suo Regno in questo mondo. Quarta area: Catechesi e missione La quarta area spazia nel territorio e nel mondo, affrontando un argomento pastorale particolarmente necessario per i battezzati, la dimensione missionaria che comprende l’evangelizzazione del territorio e dei popoli che ancora non hanno ricevuto l’annuncio del Vangelo. La Chiesa in Occidente, una volta a maggioranza cristiana, oggi chiamata ad essere “sale, luce e lievito” in mezzo alla torre di Babele costruita sulla dittatura del relativismo, del pensiero debole e su una cultura contro la vita e contro i principi fondamentali di Dio e della morale cristiana. In questo momento storico, è come se Dio chiedesse alle nostre comunità diocesane, parrocchiali e familiari: chi manderò? Ogni comunità cristiana e l’insieme delle comunità sono chiamate, in forza della fede e del mandato missionario di Gesù, a rispondere: manda me. Quinta area: storia, strutture e cultura a servizio dell’evangelizzazione L’evangelizzazione ha una sua storia, ha promosso una cultura di vita nuova mettendosi in atteggiamento di annuncio del Vangelo e servendosi di di persone e di strutture materiali. La situazione locale e mondiale, pur tenendo presente la storia e il suo contesto, richiede oggi una radicale revisione delle strutture in quanto necessitano di un aggiornamento che risponda meglio al momento attuale, e le strutture ecclesiali guardino più al presente e al futuro che al passato. Il passato è nelle mani di Dio, il presen-

te e il futuro sono senz’altro nelle sue mani ma anche nelle nostre. E’ Lui che ci chiama a collaborare alle sue meravigliose e grandi opere che compie per mezzo dei noi suoi figli, ma a favore di tutti gli uomini. Ogni Commissione sinodale, dopo aver studiato i singoli argomenti, preparerà delle proposizione che saranno discusse e approvate nelle sessioni generali del Sinodo per essere poi consegnate al vescovo diocesano che, a sua volta, emanerà i decreti sinodali per consegnarli a tutta la comunità diocesana chiamata ad attuarli per realizzare il nuovo cammino pastorale. 3 * Segretario del Sinodo I AREA: commissione A Don Giovanni Raia Don Cesare Provenzi Sr. Alessandra Sciaboletta Carlotti Giovanni Elisa Picciafoco Don Francesco Angelini Mons. Oscar Battaglia Cola Giacomo Regina Rinaldoni Silvana Moretti Flaviano Casagrande Moretti Anna Maria Piccotti Veronica Raspa Giancarlo Pettirossi Don Giuseppe Tarantino Don Michele Zullato p. Davide Pietro Boldrin Don Libardo Cavietas Don Francesco Fongo (parroco) p. Alessio Maglione Suor Maria Chiara Ventura Angela Boccali Emanuela Passetti Serena Timi Commissione B: P. Mauro Gambetti Mons. Orlando Gori


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Sinodo diocesano Daniela Fanelli P. Claudio Peraro P. Celestino Di Nardo p. Heliodoro Bernardos Serena Carollo Gino D’Alò Laura Cruciani Suor Josè Dongu Don Edoardo Zami Don Gianni Brunetti Don Saji Rapheal Ginì Sannipola Suor Graciela Arriola P. Giancarlo Rosati Dom Massimo Bertoncello Suor Angela Ilardo Suor Clotilde P. Rosario Gugliotta Don Franco Berrettini

Francesco Brenci Don Jean Claude Hazoume Don Angelo Moriconi Don Michele Giura Don Ferdinando Dell’Aquila Don Raniero Menghini P. Fulvio Festa P. Pio Spigarelli Ersilia Silvestrucci Rossella Baldelli Cinzia Masciotti Alessandra Grazioli Giuliana Bartocci Marco Bianchi Suor Paola Francesca Von Berger Suor Mariangela Barrano Rinaldo Galafate Velio Venturi Ivano Parlanti Maria Grazia Bolletta

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Giocondo Leonardi don Francesco Pascolini padre Alfredo Avallone don Enrico Rotati Luciano Picchiarelli Ascensio Lubrano Carla Patassini p. Stefano Tondelli Francesca Di Maolo p. Sergio Dominici p. Giancarlo Berzacora don Maurizio Biagioni Suor Crocifissa Fasulo don Alberto Cecconi Gianfranco Cioli p. Carmine Maurizio Don Carlo Cecconi p. Mario Misseri p. Daniele Giglio p. Romano Bugaj

II AREA: commissione C V AREA: commissione G: Don Antonio Borgo Don Franco Fasolini Suor Maria Rosaria Sorce Oliva Stazi Stefano De Angelis Bagnoli Stefania Gloria Paggi Don Giuseppe Biselli Don Gianfranco Castagnoli Benedetta Maria Ena Fra Mauro Girotto Suor Rosalinda Salmaso Luca Viaro P. Giuseppe Tondo Don Stefano Bastianelli Claudio Iacono Don Nello Alunni P. Diodato Fasano p. Mario Filippone Don Raffaele Krosni

III AREA: commissione D: Padre Gianmarco Arrigoni Don Francesco Santini P. Mario Macrì Carlo Migliosi Annamaria Capezzali Don Yarek Buchta

Commissione E - Sinodo Giovani: Padre Mirko Mazzocato Don Emmanuel Komla Saga Suor Rosaria Carpentieri Alessandro Picchiarelli Matteo Renga Claudia Ciacci Don Alberto Franceschetti Don Ferdinando Cetorelli P. Enzo Iannaccone Suor Raffaella Amato P. Tadeu Galindo de Sousa Agnese Ceccotti Yadira Cerasa Eleonora Giovagnoli Luca Nassuato Costanza Roldini Alessio Lanfaloni Federica Scarponi Martina Capasso (IPG) Giacomo Tagliolini Giorgia Santoni Marco Mammoli P. Antonio Petrosino IV AREA: commissione F: Sr Elisa Carta Mons. Aldo Mataloni

Padre Egidio Canil Mons Girolamo Giovannini Francesca Cerri Annamaria Bettuzzi Mons. Vittorio Peri Marina Rosati Eduardo D’Amico p. Marco Vianelli Don Salvatore Rugolo Dom Cipriani Carini Mons. Luigi Merli Mons. Germano Mancini don Angelo Menichelli P. Daniel Palattykoonathan Stefania Proietti Suor Gabriella Fabiano Giovanna Negrotto Cambiaso (sorella pellegrina) P. Mario Agostinelli Giovanni Battista Ardissone Vincenza Pavia Suor Carla Casadei commissione H: Mons. Maurizio Saba Giuseppe Carpita Daniele Fiorelli Diac. Franco Rebaudengo Marco Fortebracci Roberto Gubbiotti Don Giuseppe Pallotta Don Italo Galletti p. Giuseppe Egizio p. Joan Ciuraru p. Pasqualino Massone Antonietta Vetturini Mario Scaloni Suor Barbara Donini


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Eventi

città serafica ha ospitato la sessantasettesima

A ssemblea

generale della

C ei

Da Assisi nuovo sprint al sacerdozio Marina Rosati

ASSISI - Parte dalla città di San Francesco una lettera dai toni familiari e propositivi, destinata a ogni sacerdote italiano. A scriverla è l’intero episcopato, che intinge nel calamaio della stima e della gratitudine per un ministero fatto di dedizione quotidiana nelle comunità cristiane e di carità operosa, manifestata verso tutti. Si è conclusa con questo sguardo – che riflette accenti del messaggio con cui Papa Francesco ha voluto rendersi presente – la 67ª Assemblea generale (Assisi, 1013 novembre 2014). Convocata sotto la guida del cardinale Angelo Bagnasco, ha rappresentato l’avvio – o, comunque, la ripresa – di un percorso di riflessione e confronto collegiale sul tema della vita e della formazione permanente dei presbiteri.

Il lavoro proseguirà nelle Conferenze episcopali regionali, con il coinvolgimento degli stessi presbiteri, secondo le modalità che ogni Chiesa particolare riterrà più opportune ed efficaci. Sarà, quindi, il Consiglio permanente a valorizzare e armonizzare i diversi contributi, in vista di un successivo passaggio assembleare. L’attenzione al ministero presbiterale non intendeva ridursi a un suo semplice aggiornamento, quanto a coglierlo nel quadro di riforma della Chiesa “in uscita missionaria”. L’ampiezza di tale prospettiva è emersa anche dall’interesse con cui, fin dalla prolusione, i Pastori si sono soffermati sulla situazione delle famiglie e del Paese, fino a lasciarsi interrogare dalle persecuzioni in cui versano tanti credenti. La voce di questi fratelli è risuonata in Assemblea sia attraverso il racconto della visita compiuta dalla Presidenza in Terrasanta, sia con la

testimonianza offerta dall’arcivescovo caldeo di Arbil. I vescovi hanno manifestato il loro impegno per coinvolgere le comunità cristiane in una rete di solidarietà umana e cristiana, contribuendo a mantenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica e a non far sentire dimenticati quanti soffrono a causa della loro fede. Nel corso dei lavori sono stati eletti il vice presidente della Conferenza episcopale Italiana per l’area centro e il presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute. Sono, quindi, state esaminate e votate alcune proposte di modifica delle disposizioni concernenti la concessione di contributi finanziari della Conferenza Episcopale Italiana per i beni culturali ecclesiastici e per l’edilizia di culto. Distinte comunicazioni hanno riguardato l’aggiornamento sulla preparazione


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Eventi

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n u ov i t e m p i e s t r a d e da p e r c o r r e re p e r v e s c ov i e s ac e r d ot i messa a

al 5° Convegno ecclesiale nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015) e sull’Anno della vita consacrata (30 novembre 2014 – 2 febbraio 2016). Ai vescovi sono state, infine, offerte informazioni circa l’Ostensione della Sindone (Torino, 19 aprile – 24 giugno 2015) e il cammino di preparazione alla prossima Giornata mondiale della Gioventù (Cracovia, 26-31 luglio 2016). Ai lavori assembleari hanno preso parte 219 membri, 12 vescovi emeriti, 32 tra esperti e rappresentanti di presbiteri, religiosi, consacrati e della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali. A margine dei lavori assembleari si è riunito il consiglio permanente, che ha provveduto ad alcune nomine. Nella conferenza stampa conclusiva rispondendo ad alcune domande dei giornalisti il cardinale Bagnasco ha toccato diversi temi tra cui l’emergenza Ast, sottolineando che è sbagliato “vendere i propri gioielli solo per questioni finanziarie. Il momento esige che anche gli imprenditori italiani tornino ad investire con capitali freschi”.3

S an F rancesco

presieduta dal cardinale

ASSISI - Tra i momenti più significativi dell’Assemblea generale della Cei, la santa messa nella Basilica Inferiore di San Francesco il giorno 12 novembre presieduta dal presidente della Cei il cardinale Angelo Bagnasco, presenti circa 280 vescovi tra i quali anche monsignor Sorrentino, vescovo della diocesi di Assisi-Nocera-Umbra-Gualdo Tadino. Nel saluto caloroso del custode del Sacro convento padre Mario Gambetti “un sentito grazie per aver scelto questo luogo: Assisi, dove San Francesco ha fatto della formazione permanente del sacerdozio la sua forma di vita e per il vostro ministero di umiltà e servizio esprimiamo da parte della nostra famiglia francescana del Sacro convento sentimenti di affetto filiale, vicinanza e prossimità ai momenti di solitudine che vivete per il vostro ministero, di fraternità e solidarietà in un momento grave per la Chiesa che voi guidate”. Delicati, propositivi, riconoscenti e paterni i toni dell’omelia del cardinale Bagnasco che ha esortato alla sottomissione, all’umile mansuetudine verso tutti e in specie alle autorità costituite, richiamandosi alla lettera a Tito della prima lettura e alla paternità del ministero sacerdotale ed episcopale, ricordando la figura del buon pastore evocata dal salmo responsoriale. “Certi dell’intercessione del poverello di Assisi e del vescovo San Giosafat, di cui la liturgia fa memoria - ha sottolineato il cardinale Bagnasco - le comunità per le quali, nonostante i nostri limiti, siamo chiamati ad essere pastori e padri e a parlare di Dio, sappiano pregare insieme, bussare più forte al cuore di Cristo. In prima fila i sacerdoti, nessuno si adombri oggi, ma diciamolo: cosa saremmo e cosa si farebbe senza di voi sacerdoti, con i quali dobbiamo formare un corpo solo nel presbiterio. Sentire il calore del cuore, l’affetto per voi, l’ansia trepidante della Chiesa che ha affidato a voi la nostra santificazione forse percepita come più grande delle nostre spalle, ma è necessario viverla

B agnasco

congiunta alla nostra al fine di sentirsi incoraggiati nella fedeltà a Dio,

al nostro mandato. E’ necessario il cammino presbiterale insieme, come ci ha ricordato Papa Francesco, al centro del nostro ministero. Rivestiamoci dei panni dei lebbrosi, perché la lebbra è alla porta della nostra anima rivestita di panni legittimi e di opere buone che sembrano di Dio, ma non sono di Dio. Nostra è, invece, l’invocazione dei lebbrosi: ‘Gesù, Maestro, abbi pietà di noi! Salvezza dagli scoramenti, dalla chiusura, dalla solitudine, dall’allontanamento, dalla divisione”. I lavori si sono conclusi con una lettera destinata a ogni sacerdote italiano. A scriverla l’intero episcopato grato per un ministero fatto di donazione e gratuità quotidiana alle comunità cristiane e di carità operosa; una lettera scritta nella città di Assisi dove San Francesco ha vissuto in pienezza la gratuità dell’amore sacerdotale incarnato negli ultimi. 3 Suor Maria Rosaria Sorce


Chiesa Insieme 10 Dicembre 2014

Vita diocesana

Sul l a v i a d i C r i sto povero e crocifi sso: le s u o r e f r a n c e s cane Alcantar ine ASSISI - Le origini delle suore francescane alcantarine affondano nel popoloso e povero quartiere della parrocchia dello Spirito Santo in Castellammare di Stabia nella provincia di Napoli. Dal 1867 il parroco don Vincenzo Gargiulo, allo scopo di porre rimedio alla situazione di miseria e degrado sociale della zona, aveva attivato numerose iniziative parrocchiali di catechesi e sostegno sociale ai più poveri. Nella sua opera si avvaleva del contributo di suor Agnese Russo, terziaria francescana, e di un gruppo di giovani della parrocchia. Il 17 settembre del 1870 si inaugurò l’esperienza di un gruppo di giovani ragazze che sotto la guida di Madre Agnese e del parroco iniziavano a sperimentare la vita comune al servizio dei più poveri. In pochi anni il numero delle suore crebbe rapidamente e le comunità si diffusero in tutto il meridione d’Italia.

Perché

cuore della città di Assisi, in un luogo carico di memoria e di spiritualità, nella via dove viveva il primo compagno di Francesco d’Assisi. La struttura che risale al XVI secolo ha una storia molto antica. Appartenuta a nobili famiglie assisane diventa di proprietà delle suore alcantarine nel 1947. Per rispondere alle esigenze del tempo la prima fraternità Alcantarina in Assisi accoglie gli orfani di guerra; dagli anni Settanta ha iniziato ad accogliere i pellegrini nell’intento di dare una risposta a chi cerca un luogo di ristoro per il

alcantarine?

La nostra famiglia religiosa continua a nutrirsi oggi della vitalità spirituale di don Vincenzo Gargiulo e di Madre Agnese Russo che con saggezza e discernimento affidarono la crescita e lo sviluppo dell’intuizione originaria ad una tradizione spirituale coerente con i loro ideali di vita e le loro sensibilità: la forma di vita Francescana Alcantarina. Essa si ispira alla spiritualità e all’opera di uno dei maggiori riformatori dell’Ordine dei frati minori: San Pietro d’Alcantara. Nato in Spagna nel 1499 diede vita a quella che fu chiamata la riforma alcantarina dell’Osservanza che presto

si estese in tutta la Spagna e di qui nell’Italia meridionale. Grande contemplativo e penitente, San Pietro d’Alcantara fu maestro spirituale capace di incontrare con affabilità e semplicità ogni categoria di persone. Fu confessore anche di Santa Teresa d’Avila, riformatrice del Carmelo.

Il

nostro

Carisma

Chiamate a seguire il Signore Gesù nella vita di speciale consacrazione ci impegniamo a testimoniare con la nostra vita e le nostre scelte apostoliche l’inesauribile ricchezza del Mistero della Croce, seguendo Cristo povero e crocifisso. In spirito di povertà, minorità e penitenza, in continuità e fedeltà allo spirito dell’intuizione originaria ci dedichiamo in particolare all’infanzia disagiata e alla gioventù bisognosa di promozione umana e di profonde opzioni di fede. Ci rendiamo presenti ed operose presso la Chiesa locale, prestando il nostro aiuto nelle parrocchie e nelle diocesi, nel servizio ai fratelli in difficoltà. Promuoviamo l’evangelizzazione indicando ad ogni uomo le esigenze della conversione evangelica.

La

nostra casa

La casa Madonna della Pace sorge nel

corpo e per lo spirito. Dal 1972 la casa ospita la sede del Noviziato. La fraternità si pone a servizio dei pellegrini che chiedono ospitalità con il desiderio non solo di offrire un servizio alberghiero di accoglienza ma anche la possibilità di vivere un tempo di ristoro spirituale. Proponiamo incontri di spiritualità e percorsi di formazione e accompagnamento alle giovani famiglie e agli adulti che desiderano fondare e approfondire la fede anche attraverso percorsi artistico-spirituali con tempi di catechesi e ascolto, di condivisione e confronto, di preghiera e visita ai luoghi francescani. Ai gruppi di pellegrini offriamo l’accompagnamento in percorsi di approfondimento della vita e dell’esperienza di San Francesco e di Santa Chiara. Ospitiamo e proponiamo corsi di esercizi spirituali anche personalmente guidati. La fraternità è a disposizione della chiesa locale e parrocchiale con l’animazione liturgica e con incarichi a servizio della diocesi. 3 I nostri recapiti: Suore Francescane Alcantarine via Bernardo da Quintavalle, 16 Assisi - 081.812337 www.casamadonnadellapaceassisi.org


Chiesa Insieme

Vita diocesana

Dicembre 2014

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La forza del cammino neocatecumenale A ttive

sei comunità in diverse parrocchie della

ASSISI - Il cammino Neocatecumenale è un itinerario di formazione permanente della fede come ha scritto il papa San Giovanni Paolo II: “Riconosco il Cammino neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica valido per la società e per i tempi odierni”. E’ al servizio del vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana per la trasmissione della fede rivolta a tutti. E’ un percorso di riscoperta del Battesimo attraverso tappe approvato da Giovanni Paolo II e in forma definitiva da Benedetto XVI nel 2008. E’ un cammino di iniziazione cristiana ispirato dallo Spirito Santo dopo il Concilio ecumenico Vaticano II attraverso l’annuncio del Kèrigma: Gesù Cristo morto e risorto. È iniziato nel 1964, in Spagna, nelle baracche di Palomeras e il suo iniziatore è Kiko Arguello. Attualmente i membri dell’èquipe responsabile internazionale del cammino Neocatecumenale sono Kiko Arguello, Carmen Hernandez e il presbitero padre Mario Pezzi. Poiché la pastorale di iniziazione cristiana è vitale per la parrocchia è coordinata dal parroco o da collaboratori. Ogni comunità si forma dopo l’annuncio di catechesi a persone di differenti età, culture ed estrazione sociale, chiamati a conversione, che ha come modello la Sacra famiglia di Nazareth che vive in umiltà, semplicità e lode e si basa su un tripode: Parola di Dio – liturgia - comunità. Ogni cosa viene fatta rispettando la libertà delle persone. Il neocatecumenato educa alla riscoperta della fede in modo graduale attraverso piccole comunità aperte alla parrocchia e alla chiesa tutta. I frutti del cammino dopo 50 anni sono molteplici: migliaia di comunità; 100 seminari Redentoris Mater; presbiteri itineranti in tutto il mondo; famiglie in missione inviate dal Papa che, su richiesta dei vescovi si stabiliscono in zone scristianizzate dove sia necessaria un “Inplantatio ecclesiae”; comunità in missione nelle zone scristianizzate; conversioni; ricostruzione di famiglie; vocazioni alla vita consacrata; pellegrinaggi; missioni nelle piazze; testimonianze;

D iocesi ,

avviata la catechesi settimanale

rosario giornaliero davanti al Santissimo scelto liberamente da alcuni giovani; adorazione eucaristica; famiglie numerose, perché aperte alla Vita, che trasmettono costantemente la fede ai figli; missioni nelle carceri; pitture nelle chiese per coinvolgere i fedeli anche visivamente; costruzione della Domus Galileae sul Lago di Tiberiade, luogo dove si respira la stessa aria che ha respirato Gesù Cristo e si cammina dove ha camminato Lui, luogo di dialogo tra cristiani e ebrei, di studio della Sacra scrittura, di ricerca delle nostre radici cristiane e di recupero di tanti giovani che, attraverso una vita lavorativa comunitaria, scoprono un nuovo modo di vivere. Le celebrazioni della Parola e dell’Eucarestia sono animate da canti composti da Kiko presi dai salmi e dalla Bibbia. Nella diocesi Assisi-Nocera-Gualdo Tadino sono presenti sei Comunità neocatecumenali: 1 - Parrocchia San Rufino Assisi formata da 20 fratelli che hanno rinnovato le promesse battesimali con il viaggio in Terra Santa a giugno 2011; 2 - Parrocchia Santa Maria degli Angeli formata da 30 fratelli che hanno rinnovato le promesse battesimali con il viaggio in Terra Santa a luglio 2007. 3 - Parrocchia di Santa Maria degli Angeli formata da 15 fratelli che sono alla tappa del Padre Nostro. 4 - Parrocchia Santa Maria degli Angeli formata da 20 fratelli che sono alla tappa di Iniziazione alla preghiera. 5 - Parrocchia Santa Maria degli Angeli formata da 10 fratelli che sono

all’inizio del Cammino. 6 - Madonna del Divino Amore parrocchia di San Benedetto di Gualdo Tadino formata da 8 fratelli che sono alla tappa della Traditio. Lo spirito e la missione del cammino è l’annuncio del Kerigma alla nostra società. La Comunità neocatecumenale dopo aver compiuto l’itinerario di riscoperta dell’iniziazione cristiana, entra nel processo di educazione permanente della fede: perseverando nella celebrazione settimanale della Parola e dell’Eucaristia domenicale e nella comunione fraterna, attivamente inserita nella pastorale della Comunità parrocchiale, per dare i segni dell’amore e dell’unità, che chiamano l’uomo contemporaneo alla fede. Il Cammino neocatecumenale ha avviato la catechesi settimanale a Bastia, Assisi e Gualdo Tadino. Per informazioni ci si può rivolgere a Luciana Paparelli (374-3489701). 3


Chiesa Insieme 12 Dicembre 2014

Dalle parrocchie

san rufino

“ S a n R u f i n o ve s c ovo e m a r t i r e t r a s t o r i a e l e gge n d a n e l l ’ A s s i s i m e d i o e va l e ” Il patrono della città tra “passio”

e devozione nella sintesi di margherita

Sensi

Suor Maria Rosaria Sorce

ASSISI - Venerdì 27 novembre presso il chiostro del museo diocesano della cattedrale di San Rufino si è svolto un incontro culturale su “San Rufino, vescovo e martire tra storia e leggenda, miracoli e culto del patrono nell’Assisi medioevale”. Relatrice Margherita Sensi storica del Medioevo. Numerosa la partecipazione all’incontro, presente il parroco e il priore della cattedrale don Cesare Provenzi, promotore di questi eventi culturali nel chiostro. La conoscenza della propria terra, delle origini e della storia evolutiva di tempi, persone e azioni che hanno costruito la cultura e la fede della propria gente suscita sempre attenzione, emozioni e suggestioni particolari che incrementano quel senso di appartenenza a quanto ci circonda e a coloro che ci hanno preceduto, lasciandoci un patrimonio di valori inestimabili che ancora tramandiamo e respiriamo nel vivere quotidiano. In particolare i testimoni della nostra fede, i martiri, i santi patroni sono coloro che meritano la nostra riconoscenza, la loro fede precede, ma

connota ancora oggi, nel presente i nostri passi. La Sensi, con la sua relazione efficace e ricca di particolari, ha contribuito ad incrementare la fede, la stima e una certa gioia di avere come patrono di Assisi San Rufino. La sua è stata un’analisi attenta e ri-

gorosamente storica, pur senza trascurare il dato di fede della figura di San Rufino, nato ad Amasia in Turchia dove già sfugge alla persecuzione, partendo dalla Marsica, per giungere ad Assisi, dove diventa primo vescovo della comunità, dove sarà processato e martirizzato, annegato con una macina al collo nel fiume Chiascio. Avvalendosi di un approfondito studio del manoscritto n. 4 conservato nell’archivio del Museo, la Sensi ha portato in luce gli aspetti storici e leggendari e le motivazioni ultime di quanto è stato tramandato con versioni diverse sul trasporto e la collocazione delle spoglie del santo dal fiume Chiascio alla cattedrale di San Rufino dove ora riposano sotto l’altare maggiore. È stata poi messa in evidenza la devozione al santo che ha preceduto quella di San Francesco per il quale fu fondamentale e i miracoli di San Rufino di cui scrive anche Tommaso da Celano. San Rufino dunque un santo martire tra “passio”, leggenda e devozione, ma certamente storicamente esistito. Durante l’esposizione della Sensi alcuni brani musicali che hanno allietato l’incontro, eseguiti dal coro della Cattedrale guidato da don Giuseppe Biselli. 3


Chiesa Insieme

Dalle parrocchie

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santa maria maggiore

“Per una Chiesa gioiosa, accogliente e missionaria”

Assemblea parrocchiale di programmazione dei futuri impegni Anna Maria Bettuzzi

ASSISI - Domenica 9 novembre la parrocchia di Santa Maria Maggiore al Vescovado ha vissuto la celebrazione della prima assemblea parrocchiale, nel desiderio di coinvolgere un bel numero di fedeli e cittadini residenti sul territorio parrocchiale in una giornata speciale, perché vissuta all’insegna della gioia che nasce dal Vangelo e dallo stare insieme, nella luce della Parola. L’evento era stato preparato dalla graditissima visita del parroco a diverse famiglie, a partire dalle più “decentrate”. Presenti parrocchiani laici e religiosi, le Confraternite, i Ra.Mi. con i frati Cappuccini, amici venuti dal Vicariato e da altre parrocchie, il parroco padre Enzo ed il vice parroco padre Carlos Acacio hanno celebrato un’Eucarestia molto partecipata in cui abbiamo vissuto anche il battesimo di Valerio, figlio di una coppia dei Ra.Mi. (ragazzi missionari), presenti in numero significativo. Il festoso pranzo comune presso l’Oratorio “Carlo Acutis” e il pomeriggio di confronto tra i partecipanti hanno offerto continuità alla celebrazione eucaristica, in un clima

vivace di riflessione e di dialogo, proteso verso la programmazione dei futuri impegni comunitari e missionari. La bellissima liturgia della XXXII domenica del Tempo ordinario, in cui si celebra la dedicazione della basilica di san Giovanni in Laterano, madre di tutte le Chiese, presentava il brano di Ezechiele nel quale il profeta descrive il tempio di Gerusalemme e l’acqua che sgorga verso Oriente, dal lato destro. Quell’acqua - testimonia il profeta - risana, fa rivivere e produce frutti sovrabbondanti ogni mese: prefigurazione, nell’Antico Testamento, dell’acqua e del sangue che, come attesta l’evangelista san Giovanni, sgorgarono dal costato trafitto di Gesù; sangue ed acqua che simboleggiano i sacramenti del battesimo e dell’eucaristia, istituiti per la nostra salvezza. Così, si è voluto offrire un segno nella liturgia domenicale, attraverso l’esposizione dell’immagine di Gesù misericordioso con i due raggi che, sprigionandosi e scendendo dal suo cuore, raggiungono ed avvolgono benedicenti

i fedeli a lui rivolti e raccolti nella chiesa in preghiera. Fiori bianchi e rossi, ed anche frutti, seguendo il racconto del profeta Ezechiele, hanno adornato la chiesa. Una bella domenica che, accompagnata dall’azione dello Spirito Santo invocato sull’assemblea, dalla grazia e dalla benedizione del Signore, si spera produca frutti copiosi al presente e in futuro. 3

San Lorenzo Dopo 17 anni è tornata a splendere la chiesa

E’ STATA FESTA GRANDE IN PAESE

GUALDO TADINO - Si è fatta festa grande domenica 9 novembre a San Lorenzo per l’inaugurazione della chiesa del paese. Dopo 17 anni di forzato

esilio nel vicino prefabbricato, la gente del paese, che prende il nome dal santo Patrono, ha gremito l’edificio sacro, dove tutti “sono convocati”- ha detto l’arcivescovo monsignor Domenico Sorrentino, che ha impartito la benedizione ed invitato tutti a frequentarla sempre, perché la “chiesa fa famiglia”. Con il presule hanno concelebrato il parroco monsignor Aldo Mataloni, gli ex parroci don Franco Berrettini e don Carlo Serenellini e don Michele Zullato. La chiesa, ultimo edificio del paese ad essere ricostruito a seguito del terremoto distastroso del 1997, ha linee sobrie ed essenziali, è bella e dignitosa, con una parete in

pietra a vista; nell’abside presenta una vetrata con un suggestivo Crocifisso; funzionale anche la sacrestia annessa, sopra la quale sorge la piccola casa canonica da completare. Si è chiuso con un allegro rinfresco nel prefabbricato.3 Alberto Cecconi


Chiesa Insieme 14 Dicembre 2014

Dalle parrocchie

gualdo tadino

Il CVS saluta monsignor Vittorio Viola Durante l’assemblea dei volontari festa grande per il neo vescovo di Tortona, per sei anni direttore della Caritas Alberto Cecconi

GUALDO TADINO - Festa, e commozione, nella grande famiglia del Cvs del vicariato foraneo di Gualdo Tadino. L’occasione è venuta dall’assemblea ordinaria dei volontari, svoltasi nel convento dei padri Cappuccini del Santuario del Divino amore. E’ risultato che il numero di persone bisognose è in vertiginosa crescita e che i mezzi disponibili sono modesti, “insufficienti a risolvere i problemi”: i volontari offrono ascolto e danno gli aiuti possibili per alleviare i tanti disagi, per farsi promotori di speranza. C’era anche l’assessore comunale ai servizi sociali Roberto Morroni, che ha espresso pieno apprezzamento per l’impegno “a favore di persone con problemi basilari, per le quali bisogna fare fronte comune”. La festa c’è stata per padre Vittorio Viola, che ha guidato la nostra Caritas diocesana per 6 anni e che ha instaurato forti legami, anche affettivi,

con i volontari gualdesi. La presidente Paola Scoppolini ha ringraziato il francescano per quanto ha fatto, per essere diventato uno di famiglia e formulato gli auguri per il nuovo, importantissimo incarico; ed ha dato il benvenuto all’altra “splendida persona”, suor Elisa Carta, ed ai collaboratori della Caritas diocesana. Padre Vittorio ha parlato dell’accoglienza ricevuta sin dall’inizio del suo impegno nella Caritas, della grande disponibilità dei volontari, del suo nuovo ministero da “vivere con la pace di chi sa di stare nella volontà di Dio”; ha sottolineato che “i ricordi restano, sono un patrimonio”. Diversi

gli interventi di saluto e di augurio, con gioia e rammarico compresenti, pieni di speranza nel passaggio del testimone tra padre Vittorio e suor Elisa. La serata si è chiusa con la celebrazione dei Vespri ed una cena con poco meno di 100 persone: al nuovo vescovo sono stati donati un Crocifisso in ceramica gualdese a riflesso ed una maglietta; e insieme si è apprezzata anche un’ottima torta con l’immagine di padre Vittorio. 3

santa maria degli angeli

Incontro con i genitori alla scuola d’infanzia Barbara Micarelli sui corretti stili di vita in ambito familiare

Custodire la natura per un futuro sostenibile e a misura di Dio

ASSISI - “Si è tenuto lo scorso 12 novembre presso la scuola dell’Infanzia Suor Maria Giuseppa Micarelli un interessante incontro sul tema “Custodire e coltivare il Creato per un futuro sostenibile: il ruolo educativo della famiglia”. L’incontro si inserisce nel programma didattico “Custodire la natura” proposto nel corrente anno accademico dalla scuola d’Infanzia Micarelli per avvicinare i bambini al rispetto e alla conservazione dell’ambiente a partire da quello a loro più vicino (la casa, la scuola) per allargarsi al mondo esterno. Suor Angela Ilardo, direttrice della didattica, ha organizzato questo approfondimento dedicato ai genitori, per sottolineare e valorizzare il ruolo fondamentale delle famiglie nell’educazione dei bambini e nel formare coscienze sensibili alle problematiche ambientali fin dalla scuola dell’infanzia. La relazione di approfondimento è stata tenuta da Stefania Proietti, docente universitaria responsabile della custodia

del Creato nella commissione Problemi sociali e lavoro della diocesi di Assisi Nocera Umbra e Gualdo Tadino e componente del gruppo di studio sulla Custodia del Creato della Cei. La relazione ha affrontato la questione ambientale su scala globale, in riferimento ai cambiamenti climatici, e su scala locale, approfondendo il problema di stretta attualità del consumo di suolo, per poi passare alla trattazione specifica del ruolo educativo della famiglia (già al centro della VIII giornata nazionale per la custodia del creato della Cei) in riferimento alla dottrina sociale della Chiesa e al magistero dei Pontefici Benedetto XVI e Francesco. Il programma didattico “Custodire la natura” coinvolgerà, attraverso un itinerario educativo-didattico di esplorazione e scoperta, tutti gli alunni della scuola Micarelli per suscitare la responsabilità individuale e collettiva verso il Creato, insegnare ai bambini a vedere intorno a loro i disagi che l’uomo causa all’ambiente e proporre ai bambini uno stile di vita nuovo, non fatto di rinunce ma contrario allo spreco e attento alle risorse naturali. A conclusione dell’incontro l’ingegner Proietti ha donato alla scuola, a nome della Diocesi, un piccolo albero di ulivo che sarà piantato dalle insegnanti e dai piccoli alunni nel giardino della scuola come segno concreto e tangibile di custodia del Creato. 3 Marina Rosati


Chiesa Insieme

Dicembre 2014

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Iniziative Da Assisi a Barbiana: la testimonianza degli studenti dell’Alberghiero “Spegni il cellulare, accendi il cervello!” Ecco i giovani che l’immaginario collettivo non conosce ASSISI - A conclusione del progetto “Sui passi dell’I Care ognuno unico responsabile di tutto”, che si è svolto nell’anno scolastico 2013-2014 presso l’Istitiuto Alberghiero di Asssi, gli alunni delle classi 4C e 4D a indirizzo enogastronomico, si sono recati a Barbiana, accompagnati dai loro docenti e la referente del progetto Suor Maria Rosaria Sorce. Ad accoglierli Giancarlo Carotti uno dei primi sei alunni di don Lorenzo Milani. Nell’elaborazione e nel confronto su questa esperienza ecco le impressioni a caldo dei ragazzi. “La cosa che più mi ha colpito nel visitare la scuola di don Lorenzo Milani e nell’ascoltare la testimonianza di Giancarlo Carotti è stato il contatto vivo, diretto, ricco di emozioni con un vissuto che potevamo cogliere dalle parole, dallo sguardo e dalla gioia con cui Ginancarlo parlava delle sue esperienze vissute proprio lì, su quei tavoli, su quelle sedie, in quella cucina che noi toccavamo con mano, perché tutto è rimasto com’era. Le giornate a Barbiana erano piene di gioia, nonostante l’impegno non solo del sapere, ma del saper fare, come si notava osservando le pareti della scuola ricche di oggetti, grafici, cartine, tutte cose costruite dai ragazzi insieme a don Lorenzo... le pareti della nostra classe, invece, sono ancora bianche, ho compreso l’importanza del nostro impegno di alunni”.

“Giancarlo ha ripetuto più volte che Barbiana gli è servita a tutto nella vita e si notava con quanta convinzione ed emozione lo diceva, soprattutto quando ha parlato della sua malattia, di come è stato maestro di vita sino alla fine quando i suoi alunni lo vegliavano a turno”. “Un maestro, don Lorenzo, che è stato per loro un padre, un amico, senza mai mancargli di rispetto perché lo chiamavano priore”. “Una scuola semplice, aperta a tutti anche ai genitori che assistevano alle lezioni, quando erano liberi dal lavoro dei campi o la domenica alla catechesi all’aperto sul Vangelo della Messa e sostenevano la scuola portando quel che potevano, avevano fiducia in don Lorenzo prete e maestro”. “La scuola parla del grande amore del priore verso i suoi alunni: un rapporto di amicizia trasparente, penso alla responsabilità che si assumeva inviandoli all’estero ancora così piccoli...”. “Bellissimo il paesaggio, camminare proprio in mezzo al bosco tranquillamente, respirando l’aria pulita e vedere il ponte di Luciano che i suoi compagni gli avevano fatto costruire dopo uno sciopero ben organizzato al

comune di Vicchio... un ponte per attraversare un fiume lungo un cammino di due ore circa che il piccolo Luciano faceva ogni giorno per andare a scuola. Un’esperienza unica..., chi di noi ci cammina più in un bosco così, non si è trattato di visitare monumenti di pietra che ricordano certamente un passato glorioso, ma qualcosa di vivo, reale, sono tornato comprendendo di più l’importanza della scuola...”Ed io, invece, mi sono portato da Barbiana, io che lei sa prof. sono timido nel comunicare, più sicurezza in me stesso, molto coraggio, se ce l’hanno fatta loro gli alunni di don Lorenzo sei contadini timidi montanari - mi sono detto - allora posso farcela anch’io, tutti possiamo farcela nella vita, sono rientrato con una carica grande, nuova e come lei ha notato al rientro con i miei compagni abbiamo cantato”. “Don Lorenzo si è fatto maestro per fare bene il prete e ha rivoluzionato la scuola e la Chiesa proprio come Papa Francesco, da quella piccola scuola ha compiuto cose grandi che hanno avuto eco in tutto il mondo e da tutto il mondo vengono quassù!”. “Incredibile prof. una giornata senza cellulare, non abbiamo acceso il cellulare, ma il cervello, perché siamo stati fortemente coinvolti e soprattutto in relazione, in comunione tra noi, stavamo così bene, che non ne sentivamo il bisogno, presi dal comunicare tra noi, vogliamo come don Lorenzo amare i più fragili e fare volontariato. Grazie Prof.” 3 Gli studenti della 4C e 4D dell’Istituto Alberghiero


Chiesa Insieme 16 Dicembre 2014

APPUNTAMENTI -dicembre 2014 gennaio 2015 18 - Giovedì - Feria di Avvento

Incontro Mensile

del Clero Assisi - Monastero San Giuseppe ore 9.00

19 - Venerdì - Feria di Avvento - S. Fausta, 20 - Sabato - Feria di Avvento - S. Liberato 21 - Domenica - 4.a di Avvento - S. Pietro Canisio (mf) - [IV]

Museo Diocesano concerto della Nobilissima Parte del Sopra e i suoi musici - ore 18.00

22 - Lunedì - 4.a di Avvento - S. Francesca Cabrini - [IV] 23 - Martedì - Feria di Avvento - S. Giovanni da Kety (mf) - [IV] 24 - Mercoledì - Feria di Avvento - S. Delfino, Irma, Adele - [IV]

Natale Messa della notte nella Cattedrale di san Rufino alle ore 23.30, presieduta dal vescovo

25 - Giovedì - NATALE DEL SIGNORE (s)

Messa di Natale nella Concattedrale di Nocera Umbra alle ore 11.00 presieduta dal vescovo

26 - Venerdì - Ottava di Natale - S. STEFANO (f) - [P]

Museo Diocesano ore 21.00 concerto dell’Ensamble Anonima Frottolisti di Assisi: Il Natale nella musica mediovale europea

27 - Sabato - Ottava di Natale - S. GIOVANNI AP. (f) - [P] 28 - Domenica - SANTA FAMIGLIA (s) SANTI INNOCENTI (f) - [P]

Festa regionale della Santa Famiglia dalle ore 15.00 a Santa Maria degli Angeli nel piazzale della Porziuncola .

29 - Lunedì - 1.a dopo Natale - S. Tommaso Becket (mf) - [P] 30 - Martedì - 1.a dopo Natale - S. Eugenio 31 - Mercoledì - 1.a dopo Natale - S. Silvestro I (mf) - [P]

Canto del Te Deum a San Rufino ore 17.00, presieduto dal vescovo

1 - Giovedì - MARIA Ss. MADRE DI DIO

- Celebrazione Santa Messa nella concattedrale di Gualdo Tadino alle ore 18.00 presieduta dal vescovo - 48ª Giornata Mondiale della pace

2 - Venerdì - Tempo di Natale 2 gennaio Ss. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno (m) - [P] 3 - Sabato - Tempo di Natale 3 gennaio Santissimo nome di Gesù (mf) - [P]

Museo diocesano ore 17.30 - Zampognari in Cattedra - un viaggio attraverso la musica di tradizione orale

4 - Domenica - 2.a Natale - S. Ermete, Caio, B. Angelo da Foligno - [II]

Museo diocesano ore 18.30 - concerto Ensamble Nova Alta di Perugia, Roma e Venezia: vezzo e virtù

5 - Lunedì - 2.a Natale - S. Deogratias, Edoardo confessore - [II] 6 - Martedì - EPIFANIA DEL SIGNORE (s)

- Santa messa dell’Epifania cattedrale di san Rufino alle ore 10.00 presieduta dal vescovo - Giornata dell’infanzia missionaria (Giornata missionaria dei ragazzi)

7 - Mercoledì - 2.a Natale - S. Raimondo de Peñafort (mf) - [P] 8 - Giovedì - 2.a Natale - S. Severino abate 9 - Venerdì - 2.a Natale - S. Marcellino vescovo, S. Giuliano - [P] 10 - Sabato - 2.a Natale - S. Domiziano, S. Gregorio di Nissa - [P] 11 - Domenica - BATTESIMO DEL SIGNORE 12 - Lunedì - 1.a Tempo Ordinario 13 - Martedì - 1.a Tempo Ordinario 14 - Mercoledì - 1.a Tempo Ordinario

Primi Vespri del Beato Angelo nella concattedrale di Gualdo Tadino alle ore 18.00

15 - Giovedì - 1.a Tempo Ordinario

Concelebrazione del Beato Angelo nella concattedrale di Gualdo Tadino alle ore 11.15 presieduta dal vescovo; visita alla casa di riposo; ore 17.30 secondi Vespri

16 - Venerdì - 1.a Tempo Ordinario 17 - Sabato - 1.a Tempo Ordinario - S. Antonio (m) - [I]

26ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei

18 - Domenica - 2.a Domenica Tempo Ordinario - S. Margherita di Ungheria - [II]

Inizio della settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani (fino al 25)

19 - Lunedì - 2.a Tempo Ordinario

- Inizio Esercizi Spirituali del clero fino a venerdì 23 - Domus Letitiae - Assisi: Predica gli esercizi Padre Raniero Cantalamessa.


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