N. 11 - DICEMBRE 2015 - ANNO XXXIII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n째 660 del 7/03/1983
IL DIO CON NOI
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Chiesa Insieme
DICEMBRE 2015
Editoriale LA PAROLA DEL VESCOVO
IL DIO CON NOI
Un Bimbo. “Quel” Bimbo. BetlemSOMMARIO
Editoriale Il Dio
del vescovo
con noi
- pag. 2
Focus Veglia
di preghiera
- pag. 3
Primo Assisi
e il
piano
Giubileo - pag.4
Formazione Convegno
nazionale di
Caritas
Firenze pag. 6
diocesana
Famiglie Il
ritiro delle
Progetti - pag. 7
del vangelo
CMFV - pag.8
Dalle
parrocchie
San Rufino/S.M.Maggiore - pag.9
News News
dalla diocesi
- pag. 10
Appuntamenti
dicembre
2015/gennaio 2016 - pag.12
me significa “casa del pane”. Non poteva esserci nome più indovinato per il villaggio dove egli nasce, trattandosi di colui che ci nutre e ci dà vita. Sono sue parole. Inequivocabili. “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51). Pensiamo al pane eucaristico. Ma è pane anche la parola di Gesù, bussola della vita cristiana. È pane anche la fraternità in cui egli si rende presente, entrando nei nostri rapporti e accogliendoci nella sua “famiglia” divina. I nostri presepi dovrebbero farci sentire il “sapore” di questo pane, di cui abbiamo bisogno per soddisfare la nostra fame di vita. Nel paesaggio natalizio che riveste di luci e colori le nostre città, è urgente “riportare” Gesù. C’è il rischio che il Natale consumistico lo perda di vista. È possibile che persino nelle nostre case, anche dove si continua a fare il presepe o si accende l’albero, Gesù resti il grande assente. Coperto
dal chiasso dei nostri televisori che calamitano i nostri occhi e ci rubano lo sguardo fraterno. Tra le mille notizie, resta oscurata la “bella notizia”, quella di Gesù che si è fatto “Emmanuele”, il “Dio con noi”. Sarebbe interessante una verifica con i nostri bambini. Sono la generazione di Babbo Natale: sanno che il Natale è il Natale di Gesù? Non ce l’ho con il simpatico vecchietto barbuto. Ma se nascondesse Gesù, non farebbe un bel regalo. E alla casa del “pane” – il Pane di vita – si va per comprare, ma anche per donare. In questo anno speciale del Giubileo, il Papa ci ha riconsegnato cose “pratiche”, da mettere in agenda: le opere della misericordia. Intorno a noi, e dentro di noi, c’è tanta fame. Fame di valori autentici, e solo Gesù può darceli. Per tanti c’è anche il bisogno materiale. Nel mondo sono in maggioranza quello che mancano del necessario. Magari stremati anche da assurde guerre. Anche vicino a noi, in tante case si stenta a sbarcare il lunario. Immigrati, disoccupati, anziani e ammalati bussano al nostro cuore. Potremo fare Natale senza fare misericordia? + Domenico, vescovo
Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50%
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Chiesa Insieme
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Focus Veglia
al monastero francese di
S anta C olette ,
processione e adorazione eucaristica al
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S erafico
In preghiera contro il terrorismo
Marina Rosati
ASSISI - Assisi risponde con la forza della preghiera all’ondata di violenza del terrorismo che ha colpito prima Parigi e poi il Mali. Oltre duecento persone hanno infatti partecipato alla veglia di preghiera indetta dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino per venerdì 20 novembre. Il momento di raccoglimento è iniziato al monastero delle clarisse di Santa Colette, piccolo frammento di Francia in Umbria e dopo una breve processione si è concluso alla chiesa dell’Istituto Serafico, luogo di misericordia dove si è svolta l’adorazione eucaristica per tutta la notte. Dopo il saluto della madre badessa che ha ringraziato per la nutrita partecipazione, la lettura di un brano del Vangelo
ed alcuni canti è seguita l’omelia del vescovo che ha invitato i cristiani a “non stare al diktat della paura” e gli stessi islamici “a prendere le distanze da questa qualifica religiosa dell’azione di questi assassini. Dio è amore! È Dio della vita - ha continuato monsignor Sorrentino - ; è il Dio della misericordia, il Dio del perdono. Chiunque uccide in nome di Dio bestemmia Dio, come ha detto il Papa”. Misericordia e perdono non significano però mancanza di giustizia. “Va detto – ha infatti sottolineato il vescovo nella sua omelia – che la misericordia cristiano alla quale papa Francesco ci sta tanto richiamando da farne tema di un anno giubilare non è rinuncia alla giustizia e non esclude la legittima difesa. Mette però sia l’una che l’altra dentro una logica di amore, rifiutando ogni sentimento di vendetta, di rancore, di odio e facendo della stessa giustizia penale e della legittima difesa atti che non guardano solo all’interesse di chi subisce, ma anche all’interesse, almeno sul piano educativo, di quanti vestono i panni dell’aggressore, per spingerli a redimersi e cambiare vita. Questo orizzonte di amore non può non influire sulle modalità con cui il perseguimento della giustizia e l’autodifesa vengono praticate. Certamente toglie da esse tutto quanto è eccessivo, sproporzionato, e quanto è espressione di puro
odio e non di amore. Proseguendo nella sua omelia monsignor Sorrentino ha poi richiamato la via del dialogo e della diplomazia per “isolare le schegge impazzite del sistema globale” auspicando una strategia comune che “trovi concordi tutti gli Stati fondati sul rispetto dell’uomo, pronti a interrogarsi non tanto sulle bombe da sganciare, quanto sul ‘pane’ da provvedere, in una diplomazia costruttiva che mai rinunci al dialogo anche quando questo appare impossibile. Un metodo come questo può sembrare utopico e inefficace. Ma fino ad ora si stanno rilevando altrettanto inefficaci altri metodi di ‘realpolitik’. In ogni caso – ha concluso il vescovo – a noi cristiani è chiesto di credere profondamente nella diplomazia del vangelo. Non contiamo per questo sulla vana fiducia nelle nostre forze, ma sulla potenza della misericordia di Dio. Per questo siamo qui in preghiera – ha aggiunto ancora – e lo saremo costantemente, a partire da questa notte di adorazione, per chiedere luce e forza, mentre imploriamo sulle comunità ferite la consolazione che viene dall’alto e quella che viene anche dall’umana solidarietà”. Alla veglia hanno preso parte anche due giovani parigini venuti in pellegrinaggio nella città del Poverello.
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Le
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Primo piano
i n i z i a t i v e d ell a d i o c e s i p e r l ’ a n n o santo
Assisi e il Giubileo della Misericordia Marina Rosati
ASSISI - Un ricco programma di iniziative e di eventi in occasione dell’anno santo della Misericordia è stato presentato venerdì 4 dicembre all’Istituto Serafico di Assisi dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, dal sindaco di Assisi Antonio Lunghi, dal custode del Sacro convento padre Mauro Gambetti, da quello della Porziuncola padre Rosario Gugliotta, dal direttore dell’ufficio liturgico diocesano don Antonio Borgo, dal priore della Cattedrale di San Rufino don Cesare Provenzi e dal presidente dell’Istituto Serafico Francesca Di Maolo. Nel suo saluto iniziale il vescovo Sorrentino ha spiegato l’importanza del Giubileo per la città serafica. “E’ un Giubileo che ci tocca in modo speciale e specifico per San Francesco, grande testimone della Misericordia. Il Giubileo deve portare la dolcezza dell’anima e del corpo attraverso la Misericordia. Questo spiega perché siamo qui al Serafico, luogo dove accogliamo la vita più fragile”. Assisi al centro dell’Anno santo anche per la coincidenza con l’VIII centenario del Perdono della Porziuncola e il trentennale dello Spirito di Assisi. Anche per questo il Santo Padre è stato invitato a tornare nella città del Poverello. “Lo abbiamo invitato - ha detto monsignor Sorrentino – ; siamo fiduciosi che possa accogliere la nostra richiesta”. Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro convento si è soffermato sul tema dell’accoglienza: “stiamo cercando di rendere la nostra comunità più accogliente e adeguata poiché chi viene ad Assisi viene per una ragione del cuore. Ecco perché anche nella nostra fraternità sono arrivati due frati provenienti dall’Africa e spero che vengano pellegrini da questa terra in vista di questa migliore e più adeguata accoglienza”. Il custode ha ricordato il trentennale del 1986, lo storico incontro per la pace voluto da San Giovanni
Paolo II, che sarà organizzato in sinergia con la Comunità di Sant’Egidio il 18-20 settembre. “Stiamo lavorando insieme per preparare un memoriale di questo trentesimo anniversario che metta insieme tutte le componenti religiose e della comunità civile per dare un messaggio convergente al mondo intero e testimoniare e annunciare che questa pace si può fare anche attraverso le opere di misericordia”. Padre Rosario Gugliotta ha sottolineato invece il percorso che anche i frati hanno iniziato per vivere appieno questo giubileo. “E’ un’occasione anche per noi, non dobbiamo rimanere fuori. Ci siamo messi in cammino per creare un clima di comunione più profonda. Vogliamo crescere nella comunione tra di noi per testimoniarla anche a chi arriva in Assisi. La Porta santa a Santa Maria degli Angeli è la Porziuncola, con la sua connotazione mariana. Sono otto secoli che chi varca quella porta fa esperienza della Misericordia di Dio”. Dal punto di vista operativo e in vista dell’VIII centenario del Perdono padre Gugliotta ha ricordato che la comunità dei frati si sta organizzando “per rinforzare la propria presenza e venire incontro in maniera migliore alle richieste che arriveranno dai pellegrini”. Il
vademecum del pellegrino e le iniziative principali
Don Antonio Borgo, che ha curato il vademecum del pellegrino e i manifesti dell’anno giubilare che saranno a disposizione nelle chiese e negli alberghi, consultabili nel sito della diocesi (www.diocesiassisi.it) e negli altri canali informativi delle Famiglie francescane, ha illustrato l’opuscolo e indicato i momenti salienti in esso contenuti. Questi gli appuntamenti principali: il 13 dicembre l’apertura dell’atrio della misericordia all’istituto Serafico e della Porta santa della Cattedrale di San Rufino; il 20 l’apertura delle due Porte sante della Basilica di San Fran-
cesco e Santa Maria degli Angeli, l’11 febbraio il 10° anniversario dall’inizio del ministero pastorale di monsignor
ACCOGLIENZA E SERVIZI DA PARTE DEL COMUNE Dal punto di vista dei servizi è stato il sindaco Lunghi ad annunciare che “Assisi è pronta ad accogliere questo anno giubilare che vede, altresì, la concomitanza di altri tre momenti molto significativi per la città. Oltre il Giubileo della Misericordia, nel 2016 ricorrono, infatti, l’ottavo centenario del Perdono di Assisi, i 500 anni dell’Accademia Properziana del Subasio e il trentesimo anniversario dello ‘Spirito di Assisi’. L’amministrazione comunale, a tal proposito, ha predisposto una macchina organizzativa straordinaria che assicuri la massima efficienza. Nell’ultima seduta di giunta – ha spiegato Lunghi – è stato stilato un primo elenco di interventi da parte degli uffici competenti volti a garantire servizi più adeguati rivolti sia ai cittadini che al flusso di pellegrini e visitatori che la città dovrà ospitare. Ci prepariamo – ha concluso – a questi eventi con la consapevolezza che le infrastrutture realizzate in questi anni siano ancora adeguate. Il piano di interventi che implementa i servizi è stato inviato alle massime autorità: il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il prefetto di Perugia Antonella De Miro e la presidente della Regione Catiuscia Marini, con l’auspicio che venga accolto”.3
Chiesa Insieme
Primo piano IL SERAFICO ATRIO DELLA MISERICORDIA
Sorrentino che verrà vissuto a Santa Maria degli Angeli; il 4 e 5 marzo le ventiquattro ore per il Signore; il 2 agosto la solennità del Perdono di Assisi. Molti i momenti che saranno vissuti a San Rufino dove, come ha spiegato il priore don Cesare Provenzi, è stato pensato anche un percorso all’interno della cattedrale. “Dal 10 gennaio tutte le domeniche pomeriggio – ha aggiunto ancora – il vescovo e altri sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni. A livello parrocchiale e spero che questa idea possa espandersi in tutta la Diocesi stiamo poi raccogliendo la disponibilità delle famiglie ad ospitare i pellegrini perché vogliamo dimostrare il senso di accoglienza di Assisi”. A livello cittadino è stato poi organizzato un altro percorso in sette tappe, inserito all’interno della guida con tanto di mappa della città, che ripercorre i luoghi francescani visitati da papa Francesco nella sua visita in Assisi il 4 ottobre del 2013 (Cattedrale di San Rufino, San Damiano, sala della Spogliazione, tomba di San Francesco, Istituto Serafico, la Porziuncola nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e il Tugurio nella chiesa di Rivotorto). Ogni volta che i pellegrini si soffermeranno per un congruo spazio di tempo in raccoglimento con appropriate meditazioni secondo le indicazioni proposte riceveranno una “pagellina del pellegrino francescano” per l’applicazione dei timbri di tappa in tappa, che conserveranno come ricordo.
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Per quanto riguarda il Serafico, definito atrio della Misericordia la presidente Di Maolo ha illustrato le iniziative che sono state pensate per rappresentare le 14 opere di misericordia. Innanzi tutto due percorsi che si articoleranno in due tappe: l’adorazione eucaristica nella chiesa e un percorso di conoscenza ed esperienza multisensoriale dell’Istituto. Il primo è rivolto a tutti i pellegrini che varcheranno l’Atrio Santo per conoscere il senso profondo delle 14 opere di misericordia, presenti al Serafico sotto molti aspetti. Il secondo è rivolto a coloro che vorranno fare un’esperienza più completa del lavoro che ogni giorno si svolge al Serafico, ascoltando le testimonianze e le storie che rendono questo un luogo d’Amore concreto. Quest’ultimo percorso potrà essere svolto solo con prenotazione, contattando il numero verde 800031326 o l’indirizzo mail: info@ serafico.org. “E’ poi in programma un ciclo di seminari sui Santi che fanno parte della storia del Serafico. Da San Francesco al fondatore San Ludovico da Casoria, dalla vita di santità di Padre Giovanni Principe alla maestra di Misericordia, Madre Teresa di Calcutta che sarà canonizzata nel prossimo mese di settembre e che ha salvato la vita di uno dei nostri ragazzi. C’è poi il libro della Misericordia, per ognuna delle 14 opere di misericordia – ha
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continuato la Di Maolo - abbiamo raccolto una storia ambientata al Serafico, perché tutte vivono nel nostro Istituto che è fatto di persone comuni, e quindi speciali: i ragazzi, i medici, gli operatori, le suore, i volontari, che hanno saputo farsi vicini all’altro. Durante quest’anno – ha continuato ancora - si svolgeranno numerosi eventi legati al Giubileo e una grande festa dal 27 al 29 maggio, dove i protagonisti saranno i bambini e i ragazzi del Serafico”. La Di Maolo ha poi annunciato il segno concreto del Giubileo ovvero ‘i letti di Francesco’. “Dopo la visita di papa Francesco e in corrispondenza della canonizzazione del fondatore il Serafico ha realizzato due posti letto da riservare esclusivamente ai più bisognosi e da sostenere esclusivamente con la carità. Oggi annunciamo, con orgoglio, che quei letti, che noi chiamiamo i letti di Francesco, sono pronti e in questo anno giubilare siamo pronti ad accogliere i bambini e ragazzi del Serafico”. La Di Maolo ha poi annunciato il segno concreto del Giubileo ovvero ‘i letti di Francesco’. “Dopo la visita di papa Francesco e in corrispondenza della canonizzazione del fondatore il Serafico ha realizzato due posti letto da riservare esclusivamente ai più bisognosi e da sostenere esclusivamente con la carità. Oggi annunciamo, con orgoglio, che quei letti, che noi chiamiamo i letti di Francesco, sono pronti e in questo anno giubilare siamo pronti ad accogliere i bambini e ragazzi con disabilità plurima, provenienti da ogni parte del mondo”. 3
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Chiesa Insieme
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la diocesi presente a
Formazione
Firenze al convegno nazionale della chiesa italiana
La Chiesa in cerca di un “nuovo umanesimo” to vari relatori. Si stanno ormai aprendo le Porte sante del Giubileo della misericordia e questo tempo di attesa vive nel segno del binomio inscindibile costituito da misericordia-carità ed umanizzazione nella luce di Cristo.
LE CARATTERISTICHE DELL’UMANESIMO CRISTIANO PRESENTATE DAL PAPA
Anna Maria Bettuzzi
FIRENZE - Il 9 novembre, a Firenze, circa 2500 delegati, provenienti da tutte le diocesi italiane e riuniti in quattro basiliche, dopo una breve liturgia si sono avviati processionalmente verso la cattedrale di Santa Maria del Fiore, dando inizio al V° convegno nazionale della Chiesa italiana, dedicato al tema della costruzione di un nuovo umanesimo in Cristo Gesù. “Vescovo e popolo … ”, aveva auspicato Papa Francesco nell’indimenticabile discorso tenuto dalla Loggia di San Pietro, il giorno della sua elezione al soglio pontificio. In tal modo è cominciato il Convegno, i vescovi insieme ai fedeli, in cammino sulle vie del mondo, sulla strada, luogo aperto di incontro, di dialogo. Evento di grande portata per la Chiesa italiana, voluto dall’episcopato a Firenze, culla dell’umanesimo che affondò le radici nel messaggio cristiano, per ritornare idealmente alle fonti sorgive, nel nostro mondo globalizzato pieno di lacerazioni e conflitti, proprio per giungere alla riscoperta dell’uomo, restituito alla sua autentica dignità nella luce dell’uomo-Dio, e alla costruzione di un nuovo umanesimo in Cristo Gesù. Questo si prefigge la Chiesa italiana nel decennio dedicato in modo particolare alla “sfida educativa”. Umanesimo e misericordia, binomio inscindibile, evidenziatosi fin dalle origini: ebbe forte sviluppo, infatti, nella Firenze del ’500 la Compagnia della Misericordia e fu costruito l’Ospedale degli Innocenti, che accolse i bambini abbandonati, primo splendido esempio di architettura rinascimentale, come hanno sottolinea-
siamo parlare di umanesimo solo a partire dalla centralità di Gesù, scoprendo in lui i tratti del volto autentico dell’uomo. E’ la contemplazione del volto di Gesù morto e risorto che ricompone la nostra umanità … Un angelo gli porta la spada, ma Gesù non assume i simboli del giudizio, anzi solleva la mano destra mostrando i segni della passione, perché lui <<ha dato se stesso in riscatto per tutti>>”.
LE CINQUE VIE DI UMANIZZAZIONE DI FIRENZE 2015 In Cattedrale, le parole del cardinale Giuseppe Betori, che ha richiamato ad un umanesimo da donare all’intera umanità, rivestito di carità per sfuggire alla logica di un mondo disumanizzato, spesso feroce, indicando l’Ecce homo, Gesù, affrescato nella splendida cupola del Brunelleschi, “volto compiuto del disegno d’amore del Padre”, cammino segnato all’intero convegno. E il saluto del sindaco, Dario Nardella, che ha richiamato alla virtù della speranza nelle nostre città, ricordando Giorgio La Pira e il Beato Paolo VI. In seguito, l’arcivescovo Cesare Nosiglia, presidente del comitato preparatorio del Convegno, ha esposto la traccia, già offerta al lavoro nelle diocesi. Con riferimento alla “persona” al centro dell’agire ecclesiale, “sono state identificate cinque vie di umanizzazione: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare”. Il 10 novembre la presenza del Santo Padre ha dato un colpo d’ala fortissimo all’evento. Francesco, osservando nella cupola di Santa Maria del Fiore l’immagine di Gesù Cristo, giudice di misericordia, così si è espresso: “Pos-
“Umiltà”, “disinteresse” e cioè disinteressato interesse all’altro, “beatitudine” nella gioia del Vangelo e dell’amicizia con Gesù Cristo: questi i tratti, riferiti alle Scritture, offerti dal Santo Padre per la meditazione. E, inoltre, il desiderio da lui espresso di una Chiesa “inquieta”, vicina agli abbandonati e agli imperfetti; di una Chiesa “lieta”, dal volto di mamma; “sinodale”, nell’approfondimento dell’Evangelii gaudium, capace di attuare in concreto le disposizioni in essa contenute. Concretezza, sinodalità, prossimità ai poveri e alle fragilità, relazione: queste alcune parole chiave risuonate più frequentemente negli incontri. I tavoli di lavoro sulle cinque “vie” si sono impegnati alacremente: tavoli di dieci persone, rotondi ad indicare ascolto, circolarità della comunicazione, responsabilità condivisa; posti a formare come un unico tessuto, vere e proprie esperienze educative. 3 (1 continua)
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Progetti
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Attivato un software dalla caritas per conoscere in tempo reale bisogni e intervenire in rete
La tecnologia al servizio dei poveri:con Ospoweb Timoteo Carpita
ASSISI - Il software Ospoweb è lo strumento che Caritas italiana ha messo a disposizione di tutte le Caritas territoriali per ottimizzare la gestione della raccolta dati e per favorire la comunicazione delle informazioni intra ed extra diocesi. Sono circa 100 le diocesi che aderiscono alla rete, che coprono circa 13 regioni ecclesiastiche, interessando complessivamente circa 900 Centri di ascolto abilitati. L’idea alla base del progetto è che per sostenere al meglio l’Osservatorio delle povertà e delle risorse sia fondamentale anche la massima condivisione in rete tra i vari operatori, almeno all’interno della stessa diocesi, dei dati, delle esigenze delle persone in difficoltà alle quali si risponde e del loro sviluppo nel tempo. Ospo, inoltre, facilita anche la raccolta e l’analisi dei dati a livello nazionale. Si rende evidente la particolare attenzione di cui tale progetto necessita in termini di privacy. A tal proposito si precisa che Caritas italiana è il soggetto che risponde penalmente di eventuali abusi ed esercita potere decisionale del tutto autonomo sulle finalità e sulle modalità del trattamento, compreso il profilo della sicurezza. La Caritas italiana da questo punto di vista si preoccupa di rispettare la normativa italiana in tema di privacy disciplinando tutti i tratta-
menti dei dati che le Caritas diocesane sono tenute a rispettare (il direttore della Caritas Don Francesco Soddu, è il titolare del trattamento). Anche la diocesi di Assisi-NoceraGualdo Tadino aderisce ad Ospoweb, mettendo in rete i suoi 9 centri abilitati: Caritas di Bastia Umbra, Centro di ascolto di Santa Maria degli Angeli, Centro di ascolto Caritas, C.V.S. di Assisi, C.V.S. di Gualdo Tadino, Centro di accoglienza di Santa Maria degli Angeli, C.V.S. di Nocera Umbra, Centro di Ascolto di Petrignano e la Casa di accoglienza La Madonnina. Si comunica che dal 2016 verranno elaborati dei report mensili che hanno l’obiettivo di far conoscere, prima di tutto, all’interno del vasto mondo diocesano, i numeri delle attività che quotidianamente vengono portate avanti. Ospo è uno strumento la cui utilità deve essere impiegata a partire dal territorio più prossimo, come all’interno della nostra variegata diocesi, per rispondere sem-
pre meglio e prima alle persone che Dio ci porta al citofono, facendo leva su tutte le potenziali sinergie tra le strutture esistenti. Dal primo gennaio 2015, considerando tutta la diocesi, sono stati effettuati circa 14.800 interventi, di cui circa 7.100 a italiani e circa 7.500 a persone con cittadinanza non italiana. In entrambi i casi c’è una netta maggioranza di donne: ma se per i primi si parla di un 56% contro 44%, il rapporto è quasi di 1 a 4 per gli stranieri. Le persone che hanno chiesto interventi ai vari centri diocesani sono circa 800, in maggioranza uomini. I bisogni rappresentati sono stati circa 1.400, le richieste circa 3.600. La maggioranza di chi chiede un aiuto ha un’età tra i 35 e i 44 anni (29%), seguono le fasce d’età 45-54 (27%), 25-34 (17%) e 55-64 (14%). I più giovani (19-24) e i meno giovani (65-74) costituiscono, entrambi, circa il 4%.
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Nuova associazione di volontariato con il nome dell’enciclica del Papa
Testimoniare la carità con la Laudato si’ ASSISI – E’ l’ultima nata tra le strutture della Caritas diocesana e già il nome promette bene. Il 9 luglio di questo anno presso un notaio è stata infatti costituita l’associazione di volontariato denominata “Laudato Sì” con esplicito riferimento all’ultima enciclica papa Francesco. Questa associazione, in coerenza con gli scopi della Caritas, intende perseguire la promozione e la testimonianza della carità nella nostra diocesi, in particolare promovendo e coordinando le attività delle persone che intendono donare il proprio tempo e la propria opera presso le opere se-
gno della nostra diocesi. In pratica l’associazione farà da collettore per i volontari, ne valuterà la disponibilità di tempo, la utilizzabilità e cercherà di incrociare questi elementi con le necessità presso le opere segno ovvero: la casa Papa Francesco, la casa “La Madonnina”, l’emporio solidale “7 ceste” e quanto altro il Signore ispirerà come opera di testimonianza della carità. L’associazione non ha fini di lucro e le attività prestate sono gratuite e non retribuite. 3 Carlo Migliosi
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Famiglie del Vangelo
Il tema del perdono e dell’accoglimento dell’altro al centro dell’ultimo ritiro delle CMFV
Misericordia da ricevere e testimoniare
ASSISI - “..Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?..” Se due di voi sulla terra si metteranno d’accodo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, li sono io in mezzo a loro. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello”. Mentre scorrevano le parole tratte dal cap. 18 del Vangelo di Matteo, tutti i presenti al raduno delle “Famiglie del Vangelo”, che si è tenuto a Casa Leonori a Santa Maria degli Angeli l’8 novembre, si stavano tenendo idealmente per mano in un contatto virtuale con tutti i nostri fratelli. La catechesi del vescovo, momento centrale del ritiro, ha incollato ogni presente alla propria seggiola, ogni parola, ogni concetto ha raggiunto il cuore di ciascuno. “La misericordia da ricevere e testimoniare” il tema approfondito da monsignor Sorrentino, un crescendo di dolcezza, amore, per ricordarci che la vera grande notizia è che la misericordia di Dio è proprio Gesù, è lui il dono di amore più grande che Dio ci ha regalato. Tutta la nostra vita deve essere ringraziamento a Dio per la possibilità di godere della bellezza del creato, per l’amore che cresce e genera vita, per i nostri fratelli che aspettano da noi solo Misericordia. Dare misericordia per ricevere misericordia, perdonare per essere perdonati, questa è l’equazione dell’essere cristiano, questo l’insegna-
mento del ‘servo senza pietà’, avere la consapevolezza che quanto ci è condonato è smisurato rispetto alla nostra presunzione. Sentirsi amati e accettati sempre e comunque – ha sottolineato il vescovo - questa è la misericordia di Dio: amare, accettare gli altri, saperli correggere, questa la nostra misericordia verso gli altri fratelli. Sta proprio alle CMFV mettere in pratica tutto ciò, proteggere l’altro, andarlo a cercare quando si perde. Si è famiglia quando viene destinato spazio vitale della propria vita comune all’ascolto della Parola, aprendosi all’ascolto degli altri, quale esperienza di incontro con il Signore. Si è famiglia quando si accoglie il fratello, liberi da ogni pregiudizio, quando la nostra misericordia riesce a diventare ‘modo di essere”’, nel quale si cerca di identificarci nell’altro. Diventare l’altro. Si è famiglia quando si posano gli occhi sulle sofferenze del
fratello facendoci portavoci di esperienze d’amore per arrivare insieme alla gioia e felicità piena in Cristo”. L’adorazione, che ha seguito la catechesi del vescovo, è servita a incontrare il Signore assimilando quegli insegnamenti che ognuno portava nel proprio cuore. Poi come sempre la condivisione nei vari gruppi dove le storie, le emozioni e le esperienze di ognuno, diventano quelle di tutti gli altri. Dopo il pranzo, come sempre momento di gran festa e condivisione, le testimonianze di due coppie di giovani sposi: Federica e Francesco; Chiara a Giuseppe, che ci hanno raccontato le loro esperienze di vita vissuta e del loro modo di appartenere alle CMFV. Il loro conoscersi, la loro storia d’amore, il loro incontro con Cristo, le loro sofferenze, le loro gioie, l’emozione di condividere con tutti noi la Misericordia con cui Dio ha riempito le loro vite. A concludere una giornata così intensa, la celebrazione liturgica presieduta dal monsignor Sorrentino che rinnovava a tutti noi la speranza per un nuovo modo di essere Chiesa, di essere famiglia, di costruire legami di amore tra di noi, nella parrocchia e nella società. Dopo i saluti finali la promessa di rincontrarci per i prossimi appuntamenti delle CMFV, quelli del 17 gennaio, del 10 aprile per il pellegrinaggio a Collevalenza. 3 Équipe per il rinnovamento delle parrocchie con le piccole comunità
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san rufino
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Parrocchie
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In tanti per ammirare le bellezze del piccolo luogo di culto situato in via borgo aretino ad Assisi
Riaperta la chiesa di Santa Chiarella Antonella Porzi
ASSISI - Dopo i lavori di restauro e ristrutturazione, venerdì 20 novembre, è stata inaugurata alla presenza di un gran numero di persone la chiesa di santa Chiarella. La cerimonia è iniziata con i saluti del priore del capitolo della Cattedrale don Cesare Provenzi il quale ha ringraziato, tra gli altri, la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ed in particolare la dottoressa Francesca Cerri, responsabile dell’ufficio beni culturali e l’ingegnere Roberto Gubbiotti, responsabile dell’ufficio tecnico per aver collaborato ai lavori di ristrutturazione e restauro resi possibili grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica. Monsignor Domenico Sorrentino du-
rante la benedizione ha sottolineato: “Stare qui è un impegno e anche un esame di coscienza per capire a che punto siamo con la nostra fede” ed ha ricordato l’appuntamento con l’immi-
nente apertura prevista per il 13 dicembre della Porta santa in Cattedrale e dell’atrio simbolico all’istituto Serafico. Presente all’evento anche don Giuseppe Biselli precedente priore del capitolo della Cattedrale che è stato direttore della cappella musicale di San Rufino il quale per l’occasione ha anche diretto il gruppo musicale. Ci sono stati gli interventi della dottoressa Paola Mercurelli e dell’ingegnere Claudio Menichelli che hanno presentato la chiesa da un punto di vista storico la prima e strutturale – architettonico il secondo. Al termine dell’incontro è seguito un momento conviviale con un rinfresco offerto dalla Confraternita di santa Chiarella.
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santa maria maggiore La comunità vicina al neo postulante che inizia il suo cammino nell’ordine dei frati
Una nuova “vita” per Alessandro ASSISI – Nella solennità di Cristo Re, domenica 22 novembre la comunità di Santa Maria Maggiore, guidata dal suo parroco fra Enzo e dal vice fra Carlos, ha abbracciato e salutato Alessandro, un suo parrocchiano che ha scelto di iniziare il cammino come postulante nell’ordine dei frati Cappuccini. Alessandro trascorrerà questo suo tempo di ascolto del Signore, di preghiera comunitaria e personale e di discernimento in Sardegna. Durante la celebrazione eucaristica domenicale, animata da tutta la comunità parrocchiale, padre Carlos ha ricordato
come questa solennità chiude l’anno liturgico, iniziato il 30 novembre dello
Cappuccini
scorso anno con la prima domenica di avvento. Ha ringraziato la commissione liturgica per aver reso visibile questo susseguirsi di domeniche con un percorso di “luce” scandito da colori diversi nell’appartenenza ai diversi tempi liturgici, appositamente luminoso per non scordare come “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Salmo 118). Alla fine della celebrazione tutta la comunità in un atto di gioia si è stretta attorno ad Alessandro: la preghiera di tutti i parrocchiani lo accompagnerà e sosterrà nel suo cammino.3
Chiesa Insieme 10 DICEMBRE 2015
News
Monsignor Sorrentino: “Come pastore è mio dovere dare il buon esempio”
Il vescovo apre le porte ai profughi ASSISI - Sulla scia di quanto sollecitato da Papa Francesco in tema di accoglienza: “Ogni parrocchia accolga una famiglia di profughi”, il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino si è subito attivato facendo allestire un alloggio dove, in questi giorni, sono arrivate due giovani donne nigeriane. Si tratta di un appartamento situato all’interno del Vescovado, precisamente sopra la sala della Spogliazione, al quale il presule ha dato il nome di “appartamento di Gesù”. Le due donne avranno quindi i loro
spazi ma condivideranno i pasti con il vescovo e le suore Carmelitane messaggere dello Spirito Santo che vivono e prestano servizio in Curia. “Seguendo l’esempio di Papa Francesco – ha dichiarato il vescovo Sorrentino – come pastore ho sentito la necessità di aprire le porte della Curia in segno di accoglienza e di dare il buon esempio per testimoniare una Chiesa in uscita verso gli ultimi. Tale gesto fatto proprio nell’anno della Misericordia vuole essere un segno di amore. Aprire il cuore a quanti vivono in condizioni disperate
colletta alimentare : studenti in campo Iniziative per i più bisognosi
In Consiglio
ASSISI – Gli alunni della classe 5C dell’istituto Alberghiero a indirizzo enogastronomico hanno partecipato alla 19esima giornata dedicata alla colletta alimentare organizzata come ogni anno dal banco alimentare l’ultimo sabato del mese di novembre. I ragazzi, una ventina circa, divisi per gruppi si sono alternati nelle diverse fasce orarie presso la coop di Santa Maria degli Angeli sita in via Los Angeles, accompagnati dai loro docenti Marina Braconi, Marisa Angelucci, Liliana Gerardi e la referente suor Maria Rosaria Sorce. Sabato 14 novembre, la classe, infatti, aveva partecipato con molto interesse ad un momento incisivo ed efficace di formazione al dono e al volontariato e di conoscenza del banco alimentare, della sua storia e attività, svoltosi presso l’istituto Alberghiero di Assisi, che nella nuova strutturazione della fascia oraria, prevede la giornata del sabato come uno spazio aperto a progetti e laboratori.
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è un modo concreto per annunciare il Vangelo”. Le due nigeriane, Sara di 26 anni e Stella di 30, erano arrivate in Italia già quattro mesi fa ed avevano trovato una prima ospitalità nelle strutture dell’Arci di Perugia.
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regionale il vescovo ha presentato il suo libro
in cattedrale la cerimonia per la patrona dei carabinieri
ASSISI – La presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, giovedì 3 dicembre ha partecipato alla presentazione del libro Laudato si’ – Dal Cantico di frate Sole all’Enciclica di Papa Francesco” del vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. La manifestazione, che si è tenuta nella sala Brugnoli di palazzo Cesaroni, è stata introdotta da Maurizio Terzetti, presidente dall’associazione “Civium – Lo stato siamo noi”, che ha organizzato l’evento. “Questo lavoro – ha spiegato il vescovo – è una meditazione sul Cantico delle Creature di San Francesco, una perla letteraria e religiosa. Quando ho sentito che Papa Francesco lo ha scelto come filo conduttore della sua enciclica ho sentito una spinta interiore a riflettere su come vivo quotidianamente il Cantico, su come questo può essere vissuto da tutti noi. Il libro non vuole essere un commento dell’enciclica, che parla da sé, con un linguaggio chiaro, con tono provocatorio, ma una voce del dialogo anche con persone di diversa o nessuna religione. L’enciclica è profondamente intrecciata con il Cantico, che illustra la strada da intraprendere per salvare e salvaguardare il Creato. Il volume vuole anche essere una riflessione su quanto possono dare il Cantico e l’enciclica alle politiche dell’ambiente”. 3
ASSISI – Nella cattedrale di San Rufino, giovedì 26 novembre, è stata celebrata la Virgo Fidelis; patrona dell’arma dei carabinieri. Alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino hanno partecipato il maggiore Marco Sivori, comandante della Compagnia di Assisi, altri militari e rappresentanti delle forze dell’ordine, uomini e donne il cui operato, come è stato ricordato nel corso della cerimonia, è volto al servizio del bene comune. “Ogni volta che varchiamo la soglia del Tempio del Signore noi riceviamo un invito alla gioia” queste le parole che monsignor Sorrentino ha pronunciato all’inizio dell’omelia. “Per le persone come voi – ha proseguito il vescovo rivolgendosi ai militari presenti – che stanno continuamente a contatto con quegli aspetti dell’esistenza che invece sono problematici, questo può sembrare stridente, ma forse è anche una bella terapia psicologica, è un aspetto di cui tutti abbiamo bisogno e solo Dio ce lo sa garantire e assicurare. 3
I giovani e la Laudato si’
Assisi celebra la Virgo Fidelis
Chiesa Insieme
News
Enrico Tromba della parrocchia di petrignano ordinato in cattedrale
Un nuovo diacono per la diocesi
ASSISI – Una celebrazione partecipata, sentita e particolarmente familiare ha caratterizzato l’ordinazione diaconale di Enrico Tromba, della parrocchia San Pietro Apostolo di Petrignano, avvenuta nel pomeriggio di domenica 22 novembre nella cattedrale di San Rufino per mano del vescovo monsignor Domenico Sorrentino. Nella sua omelia il presule, facendo riferimento alla scrittura, ha sottolineato lo spirito di servizio che ispira e caratterizza il ministero diaconale. “Il re è venuto a servire - ha detto monsignor Sorrentino - colui che serve si mette a fianco perché ciascuno resti in piedi. Ecco la
regalità di Gesù che regge l’umanità intera, mettendosi sulla croce. Noi, caro Enrico, siamo chiamati a vivere questa regalità. La chiesa si mette in movimento con lo Spirito di servizio. Ognuno si fa carico del fratello. Il diacono - ha continuato il vescovo - nasce così, il diacono porta la parola, il Vangelo proclamato, testimoniato, e soprattutto vissuto. Il ministero ordinato del diacono si impegna a rendere questa chiesa più bella, più fraterna più materna. Enrico entri a far parte di questo corpo tutto in uscita, come direbbe papa Francesco, di questo corpo di servizio”. E’ seguito poi il rito dell’ordinazione alla fine del quale la comunità dei fedeli ha accolto Enrico con un caloroso applauso. 3
DICEMBRE 2015
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monsignor toppi presto beato In curia i delegati che segueno la causa
ASSISI – Ha fatto visita al vescovo di Assisi la delegazione del Tribunale ecclesiastico per il processo di beatificazione di monsignor Francesco Saverio Toppi, già arcivescovo di Pompei e predecessore di monsignor Sorrentino. La delegazione, composta da monsignor Erasmo Napolitano, presidente del Tribunale ecclesiastico regionale e di appello dell’Italia meridionale e giudice delegato per questa causa di beatificazione, padre Raffaele Pragliola giudice dello stesso tribunale e promotore di giustizia e Gaetano Crispo, notaio del tribunale per questa causa, ha interrogato e raccolto la testimonianza del vescovo Sorrentino. Il processo iniziato nell’aprile del 2014 potrebbe arrivare a conclusione già l’anno prossimo 3
In visita privata con la moglie ha incontrato monsignor Sorrentino le cmfv ospitano i ragazzi del mac Due giorni molto ricchi per i giovani del Movimento apostolico ciechi
Venuto in Assisi l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede
ASSISI – Alcune famiglie della comunità di Bastia Umbra e Santa Maria degli Angeli hanno accolto nelle loro case un gruppo di ragazzi e ragazze vedenti e non vedenti appartenenti al Mac (Movimento apostolico ciechi) in visita ad Assisi dal 13 al 15 novembre. I ragazzi del Mac sono arrivati ad Assisi da più parti d’Italia nel pomeriggio di venerdì 13 novembre, accompagnati da monsignor Paolo Luca Braida vice assistente nazionale del Movimento apostolico ciechi e da don Gianni Bruson attualmente assistente spirituale del Mac nella diocesi di Lodi.
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ASSISI – Grande cordialità e stima hanno caratterizzato la visita privata che l’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Sua Eccellenza Zion Evrony ha fatto al vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino. L’ambasciatore, accompagnato dalla moglie Rita, ha avuto un lungo colloquio con il vescovo che gli ha rinnovato i sentimenti di fraterna
amicizia con la comunità ebraica. L’incontro è stato anche l’occasione per ricordare quanto la città serafica, e in particolare il vescovo di allora monsignor Placido Nicolini, fecero negli anni della seconda guerra mondiale per nascondere e salvare circa 300 ebrei dalle persecuzioni razziali. A questo proposito l’ambasciatore e la consorte hanno rinnovato le loro felicitazioni per la bella esposizione del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, realizzato dall’Opera Casa Papa Giovanni, fondazione della diocesi, e si sono soffermati con il vescovo nel chiostro della Curia vescovile dove l’anno scorso è stato inaugurato il Giardino dei Giusti di Gariwo. Da parte sua la moglie dell’ambasciatore si è resa disponibile a guidare gruppi di pellegrini della diocesi alla visita della Sinagoga di Roma, del ghetto e del museo ebraico. 3
Chiesa Insieme 12 DICEMBRE 2015
APPUNTAMENTI - DICEMBRE / GENNAIO 2016 DICEMBRE 20 - Domenica 4.a Domenica di Avvento 21 - Lunedì Feria di Avvento 22 - Martedì Feria di Avvento 23 - Mercoledì Feria di Avvento 24 - Giovedì Feria di Avvento
Natale Messa della notte nella Cattedrale di san Rufino alle ore 23.30, presieduta dal vescovo
25 - Venerdì NATALE DEL SIGNORE (s) 26 - Sabato S. Stefano (f) 27 - Domenica SANTA FAMIGLIA (s) 28 - Lunedì Ss. Innocenti martiri (f) 29 - Martedì 1.a dopo Natale 30 - Mercoledì 1.a dopo Natale 31 - Giovedì 1.a dopo Natale
Canto del Te Deum a San Rufino ore 17.00, presieduto dal vescovo
1 Ven - MARIA Ss. MADRE DI DIO (s) 2 Sab - Tempo di Natale 2 gennaio 3 Dom - 2.a Natale 4 Lun - 2.a Natale 5 Mar - 2.a Natale 6 Mer - EPIFANIA DEL SIGNORE (s)
Giornata dell’infanzia missionaria
7 Gio - 2.a Natale
Incontro mensile del clero presso la Porziuncola - Ore 9.00.
(Giornata missionaria dei ragazzi)
8 Ven - 2.a Natale 9 Sab - 2.a Natale 10 Dom - BATTESIMO DEL SIGNORE (f) 11 Lun - 1.a Tempo Ordinario 12 Mar - 1.a Tempo Ordinario 13 Mer - 1.a Tempo Ordinario 14 Gio - 1.a Tempo Ordinario
Primi Vespri del Beato Angelo nella concattedrale di Gualdo Tadino alle ore 18.00
15 Ven - 1.a Tempo Ordinario
Concelebrazione del Beato Angelo nella concattedrale di Gualdo Tadino alle ore 11.15
16 Sab - 1.a Tempo Ordinario 17 Dom - 2.a Domenica Tempo Ordinario
102A Giornata del migrante e del rifugiato (Colletta obbligatoria)
18 Lun - 2.a Tempo Ordinario
Inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
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