N. 11 - DICEMBRE 2016 - ANNO XXXIV - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
QUALE NATALE?
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Chiesa Insieme
dicembre 2016
Editoriale
SOMMARIO
LA PAROLA DEL VESCOVO
Editoriale del vescovo
Quale Natale?
Quale natale? - pag. 2
Focus
Censimento ACLI - pag. 3
Primo piano
I frutti della Misericordia Porta santa alla Porziuncola - pag. 4
Formazione
Ora di religione cattolica pag.5
CMFV Verso una Chiesa come famiglia - pag. 6
Parrocchie
San benedetto in Gualdo/Sant’egidio Abate / Bastia umbra - pag. 8 - 9
Cultura iniziative al museo diocesano - pag. 10
News
Assisi città sollievo Pellegrini in visita in curia Nomina del vescovo
pag.11
Appuntamenti dicembre 2016/gennaio 2017 - pag.12
Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50%
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Non c’era posto per loro” (Lc 2,7). Questo dice il vangelo di Maria e Giuseppe, mentre la Vergine è prossima a dare alla luce Gesù. Il Bimbo divino è alle strette fin dal suo giungere sulla terra che egli stesso ha creato. Solenne esordio del vangelo di Giovanni: “Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Gv 1,3). Identità divina. Mistero incomprensibile. Ma per ciò stesso è mistero anche la sua umanità piena di paradossi. Una umanità “scandalosa”, dirà Paolo (1Cor 1,23). Uno “scandalo” tale da condurlo alla croce. Come è possibile – si dirà cinicamente al Calvario – che sia figlio di Dio uno che non riesce a scendere dalla croce? (Mc 15,32). Quel crocifisso, impotente e perdente, è lo stesso che, per i suoi primi vagiti, dispone a mala pena di una mangiatoia. Un Dio che ha scelto il suo posto tra quelli che, nella storia, non hanno posto. La periferia del mondo è diventata la sua casa e la sua strada. Così sarà il silenzio dei trent’anni passati nel nascondimento di Nazaret. Così sarà anche il suo ministero pubblico, tutto a servizio dei sofferenti e degli ultimi. Se avrà dei riconoscimenti, come nel suo ingresso trionfale a Gerusalemme prima della passione, sarà appunto per rimarcare il paradosso di una grandezza umile, che non esita a mettersi ai piedi della nostra umanità. Come nell’icona del giovedì santo: il Dio del grembiule, che implora i suoi discepoli di farsi lavare i piedi da lui, per invitarli
poi a farlo vicendevolmente (Gv 13,15). Natale è rovesciamento di valori. Nella mangiatoia di Betlemme ci sono tutti i bambini della storia. Perché ogni bambino, anche quello delle coppie miliardarie, è pur sempre un bambino. Ha inscritta in sé, inevitabilmente, la fragilità dell’essere umano. Ma ci sono, a maggior ragione, i bambini che nascono nei quartieri più malandati dell’umanità, quelli che hanno quasi nessuna prospettiva di sopravvivere, o di sopravvivere con dignità. Quelli che accennano la loro esistenza in un grembo materno che li soffocherà. Quelli che diventeranno grandi solo per un’esistenza grama, consegnata alla miseria materiale e forse spirituale. Quelli che cresceranno solo per tentare traversate sui barconi della speranza e finire tra le onde di un mare infido e di un’indifferenza mortale. Quelli che non avranno la possibilità di studiare, e dovranno sempre mendicare un’attenzione che forse non avranno mai. Natale è soprattutto loro. Il bimbo divino di Betlemme ha preso i loro lineamenti, e li riporta “scandalosamente” alla nostra attenzione. Perché il mondo rovesci i suoi canoni di grandezza e si ricostruisca all’insegna della solidarietà e della sobrietà. No, Natale non può ridursi a luminarie, angoli carini e sdolcinate melodie. Presepe sì, come quello di Greccio, che ci rimette tra le braccia il Salvatore e ci cambia la vita. Come la cambiò a Francesco. + Domenico, vescovo
Chiesa Insieme
Focus
dicembre 2016
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Presentata la 14 A edizione del censimento Acli sulla situazione degli stranieri
Immigrati in fuga dall’ Appennino William Stacchiotti *
GUALDO TADINO – Lunedì 28 novembre presso la sala consiliare del comune di Gualdo Tadino è stato presentato il 14° censimento curato dal circolo Acli Ora et Labora sugli immigrati regolarmente residenti nel comprensorio dell’eugubino-gualdese al 30 settembre. L’impostazione della ricerca è stata in linea con quanto già elaborato negli anni precedenti, privilegiando due aspetti: la presenza degli stranieri residenti nel territorio degli otto comuni e quella degli studenti stranieri a scuola. Dallo scorso anno inoltre l’indagine è stata arricchita con altri dati interessanti che riguardano l’impresa degli stranieri a partire dal 2005 e il tasso di occupazione dal 2008. A presentare e commentare le slide il presidente del circolo Sante Pirrami. Complice il perdurare della crisi economica che continua a colpire duro soprattutto nel territorio della fascia appenninica, è ulteriormente calato il numero degli immigrati presenti. Sono 5.391 quelli regolarmente iscritti alle anagrafi comunali, in calo di circa lo 0,24% rispetto al 2015. Su una popolazione complessiva di 64.103 abitanti anch’essa in calo di uno 0,54%, sono l’8,4% dei residenti. La variazione dal 2005 ad oggi fa comunque riscontrare un saldo positivo con un incremento del 2,3%, una tendenza che sta comunque lentamente calando negli ultimi anni. Il 54% risultano di sesso maschile ed il 46% sono donne. La
fascia di età maggiormente presente è quella fra i 19 ed i 40 anni con il 38% delle presenze. Il comune di Gubbio con il 40% e quello di Gualdo Tadino con il 30%, sono quelli che in termini assoluti hanno il maggior numero di presenze straniere, i comuni di Sigillo, Costacciaro e Scheggia sono di contro in fondo alla classifica. Se prendiamo come riferimento l’anno 2010 e lo confrontiamo con i dati dell’anno in corso, si può riscontrare un calo delle presenze straniere in ogni comune, soltanto Gualdo Tadino fa eccezione con un aumento dell’1%. Nell’ultimo anno invece il calo più drastico si registra a Scheggia con un decremento dell’1,4%, stabile Fossato di Vico, mentre l’unico comune con un aumento di immigrati è Valfabbrica con lo 0,4%. L’incidenza in percentuale degli stranieri sul totale della popolazione residente fa risultare il comune di Fossato di Vico,
come di consueto, al primo posto con il 17,7% seguito da Gualdo Tadino con l’11,1% e Nocera Umbra con l’11%, ultimo Sigillo con il 5%. In generale si evidenzia che la presenza degli stranieri è cresciuta costantemente fino al 2009 per poi diminuire di uno 0,1% nel 2010 e nuovamente risalire fino al 2012 al 9,6% della popolazione residente. Dal 2013 le presenze tornano a calare e l’anno in corso fa registrare un’ulteriore diminuzione. Dato interessante l’aumento nel corso degli anni del numero delle donne, ormai di poco inferiore ai maschi. La maggiore presenza del gentil sesso testimonia che molti stranieri hanno ricongiunto, dopo anni, le proprie famiglie (mogli e figli). In sei anni il calo significativo, circa 1000 persone, è da imputare soprattutto al decremento degli uomini. E’ molto probabile che questo ultimo dato indichi il rientro di alcuni stranieri nel proprio Paese d’origine o un’emigrazione spesso momentanea in altre nazioni con la permanenza del resto dei familiari (donne e bambini) nell’attuale collocazione o il rientro di quest’ultime nel proprio Paese in attesa di un nuovo ricongiungimento. La maggior presenza di donne è inoltre dovuta anche alla crescente richiesta di manodopera per assistenza e cura delle persone soprattutto anziane. La comunità rumena con il 18,1% ha ormai di gran lunga soppiantato quella albanese, per anni al primo posto ed ora terza con il 12,1%, seguono i marocchini con il 13,2%. 3 * Staff Circolo Acli “Ora et Labora”
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Chiesa Insieme
dicembre 2016
Primo piano
I frutti della misericordia Yurek, clochard di Assisi ha cominciato una nuova vita
Antonella Porzi
ASSISI - Un vero miracolo in questo anno della misericordia appena terminato. E’ quello che ha toccato Yurek un polacco di quasi 60 anni, conosciuto con questo nome che da qualche anno vive in Assisi. Un clochard, noto tra la cittadinanza e che, grazie a una segnalazione a monsignor Domenico Sorrentino e poi un percorso alla Caritas, è rinato a nuova vita e proprio nei giorni scorsi è stato accolto in Curia dal vescovo per un pranzo insieme alla comunità delle suore e al vice direttore della Caritas padre Stefano Tondelli. Dopo le tre nigeriane monsignor Domenico Sorrentino ha dunque aperto le porte della sua casa a questo uomo conosciuto proprio un anno fa in occasione della celebrazione di inizio dell’anno giubilare. “Yurek non ha famiglia – spiega padre Tondelli– viveva in mezzo alla strada, era ubriaco dalla mattina alla sera. Ad Assisi lo conoscevano tutti soprattutto quelli del pronto soccorso che spesso venivano chiamati dai cittadini che lo vedevano a terra ubriaco e semicosciente”. “La sera dell’apertura dell’anno della misericordia era molto freddo – spiega il vescovo Sorrentino – e rientrando a casa da San Rufino una religiosa mi ha portato a vedere dove viveva Yurek. Era a terra ubriaco che rischiava di morire assiderato. Nonostante fosse una situazione molto difficile non ho voluto rassegnarmi a lasciarlo al freddo ed anche se Yurek all’inizio non voleva sono poi riuscito a trasportarlo in Vescovado al caldo. Da lì l’ho inviato al Centro di Prima accoglienza della Caritas”. “I primi tempi sono stati dif-
ficili – racconta ancora padre Stefano – Yurek continuava a bere e il suo fisico a debilitarsi. Se si provava a togliergli il vino lui scappava. Dopo molteplici ricoveri e gravi problemi di salute un giorno Yurek viene dimesso dall’ospedale. C’era stato più di un mese assistito dagli infermieri e dai volontari della Caritas. Al rientro temevamo che ricominciasse a bere e invece. Il miracolo! Non solo da quel giorno non ha più toccato vino ma ogni giorno si alza presto e comincia a pulire e spazzare il giardino con una precisione assoluta. Prima trascurava totalmente l’igiene personale, ora si cura e la sua camera è sempre pulita e ordinata. Ha anche messo due sedie e un tavolino per accogliere le persone che vanno a trovarlo. Tutti quelli che lo vedono ora e che lo conoscevano anche prima non credono ai loro occhi”. “Questo è un miracolo dell’anno della Misericordia – sottolinea felice monsignor Sorrentino – e dobbiamo dire grazie a Dio per questa vita salvata”. “Guardandolo ogni giorno – continua padre Tondelli - ci stupiamo sempre del radicale cambiamento. Un miracolo dell’amore. Probabilmente sentirsi amato, aver trovato un letto in cui dormire, gli ha ridato motivo per vivere, prendersi cura di sé ed uscire dalla disperazione che l’aveva forse spinto ad affogare le preoccupazioni nell’alcool. Non è stato facile: all’ospedale e alla Caritas sono stati davvero molto pazienti ed hanno accettato tanti rischi. Anche il vescovo ha insistito tanto e questa volta il Signore ci ha dato la gioia di vedere un piccolo-grande frutto della speranza dell’amore”.
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PER NOI NON FINISCE L’ANNO SANTO
ASSISI – “Ringraziamo e lodiamo il Signore per questo anno, in cui la misericordia è stata sperimentata in modo più abbondante”. con queste parole il vescovo monsignor Sorrentino ha chiuso l’anno giubilare sottolineando la “specialità di Assisi” e della porta Santa della Porziuncola. “In un certo senso, – ha sottolineato monsignor Sorrentino - per noi l’Anno della Misericordia, più che concludersi, si prolunga, inalveandosi nella Porziuncola, che vogliamo ulteriormente riscoprire, come perla spirituale e pastorale della nostra Diocesi e della Chiesa universale. Vi prego a tal proposito di ri-meditare la Lettera pastorale che ho scritto per l’occasione: ‘Perdono di Assisi, cammino di Chiesa’. Fin d’ora – conclude Sorrentino per la chiusura della Porta Santa – vi chiedo che l‘anno prossimo, il primo di agosto, ripetiamo con entusiasmo il pellegrinaggio diocesano alla Porziuncola che già quest’anno ci ha visti ampiamente coinvolti”. 3
Chiesa Insieme
Formazione
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Ora di religione?Il 90% ha detto sì Sono quasi 13.500 gli alunni della diocesi che si avvalgono di questo insegnamento
Annna Maria Bettuzzi
ASSISI - La nostra cultura, in diverse sue espressioni più profondamente autentiche, moltissimo deve al messaggio biblico ed evangelico e a quanto si è costruito nel corrispondere ad esso; come anche rispettando il “diverso”nella sua originalità e ricchezza -, in quanto appartenente ad altra fede, ma egualmente reale o potenziale costruttore del bene e della casa comune. Il rispetto delle altre culture e religioni; la chiarezza nei rapporti con le famiglie, e nell’impostazione dei lavori in classe non improntati al proselitismo religioso, hanno fatto sì che oltre il 50% degli alunni non italiani, o non ancora cittadini italiani, e spesso appartenenti anche ad altre religioni, si avvalga, in diocesi, negli istituti scolastici, dell’insegnamento della religione cattolica. Secondo la testimonianza dei docenti di tale disciplina, più è coltivato il dialogo e l’ascolto dei genitori da parte degli insegnanti, più prevale la linea della trasparenza negli obiettivi e nei percorsi scolastici, e più le famiglie provenienti da altre culture decidono che i propri figli si avvalgano dell’insegnamento della religione cattolica: tale esito perché comprendono come questo insegnamento possa contribuire ad una conoscenza più ampia della realtà, che faciliti il processo di integrazione dei propri ragazzi, pur nella loro “diversità” religiosa. Educazione, dialogo, corretta informazione e conoscenza facilitano
nel profondo i processi “inclusivi” a tutti i livelli: e questo è un elemento fondamentale di cui tenere conto sul piano educativo, oggi più che mai. Vale citare, a tal proposito, l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium in cui Papa Francesco afferma: <<due grandi questioni mi sembrano fondamentali ( … ) considerato che determineranno il futuro dell’umanità. Si tratta, in primo luogo, della inclusione sociale dei poveri e, inoltre, della pace e del dialogo sociale>> (n. 185). Fornendo alcuni dati relativi alla nostra diocesi, sono quasi 13.500 gli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica fra i tre e i diciotto anni di età: si giunge, negli avvalentesi, oltre al 90% della popolazione scolastica superando la media nazionale. Si rileva che, più alta è la qualificazione dei docenti, maggiore è la probabilità che i giovani procedano nella scelta fino al termine degli studi. Perciò, qualificazione e formazione permanente degli insegnanti, come il ministero dell’Istruzione ri-
chiede per legge, si rivelano decisive. A ciò si unisce la propensione in diversi studenti degli Istituti superiori, ormai autonomi nella scelta rispetto alla famiglia, a frequentare le lezioni di religione, tenendo conto dei parametri sopra accennati: si registra una relativa crescita degli alunni che liberamente operano tale scelta per interesse personale e stima nei confronti dei docenti. Circa poi le fasce di età scolare inferiori, giovano molto la qualità del dialogo scuola-famiglia e la chiarezza sul piano dell’offerta formativa a favorire l’integrazione e l’assenso anche di genitori non cattolici o non di fede cristiana all’avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, riferito ai loro figli. Infine, si segnala che la CEI ogni anno, attraverso gli Uffici Scuola diocesani, compie una rilevazione statistica nazionale, relativa a tutte le tematiche in oggetto. Il monitoraggio è reso noto anche alle autorità scolastiche italiane.
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2 - Fine
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dicembre 2016
Famiglie del Vangelo
Una chiesa più “calda” e accogliente
Primo ritiro diocesano delle CMFV con l’approfondimento di brani biblici e testimonianze Rosella Baldelli
ASSISI - - Come ormai tradizione, la Domus Laetitiae di Assisi è stato il luogo che ha ospitato il primo ritiro diocesano delle Comunità Maria Famiglie del Vangelo (CMFV) di questo anno pastorale. Domenica 20 novembre il nostro padre vescovo Domenico Sorrentino ha accolto le comunità presentando un percorso biblico orientato sul tema “La Chiesa come famiglia”. Cinque sono stati i passaggi biblici di riferimento. Partendo dagli atti degli Apostoli (At 2,42-48), Monsignor Sorrentino ha voluto aprire uno squarcio sulla prima collettività che si è messa a camminare sulle orme di Gesù. Non si è trattato di una semplice aggregazione come tante, di un gruppo qualsiasi, ma di una comunità viva ed attiva che al centro di tutto ha posto l’amore di Dio e dei fratelli. Così ci vengono presentati i primi cristiani: “Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere”[...] “E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati”. Questa è la bella immagine della comunità che dopo lo shock della crocifissione torna ad aggregarsi e a vivere insieme. Ma chi sono oggi i membri della nostra comunità, chi devo considerare oggi mio fratello? A questa domanda troviamo risposta in Mc 3, 31-35: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”. Così la Chiesa diventa anche oggi famiglia capace di accogliere tutti nel suo caldo grembo. Il terzo spunto di riflessione presentato da monsignor Sorrentino si colloca in Giovanni 15,1-11. Qui troviamo il cuore pulsante della nostra fede: “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota
perché porti più frutto […]. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli […] Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi”. L’unione e l’amore hanno come conseguenza diretta la sottomissione reciproca di tutti verso tutti (Ef 5,31 – 33) . È questa la logica dell’amore di Dio. In fine Mons. Sorrentino definisce la lettera a Filemone una perla, uno spaccato di Famiglia del Vangelo ai tempi di San Paolo. È l’apostolo stesso a fondare questa comunità, cercando di accendere il fuoco della fede nei suoi membri. Poi è dovuto partire per
altro luogo e ha lasciato il compito di proseguire nel cammino intrapreso. Dopo il momento dedicato all’Adorazione eucaristica e il pranzo in condivisione di cibi e bevande, nel pomeriggio sono arrivate le toccanti testimonianze di Angela Scro, Silvia, Giocondo e Lucia, Francesco, Tania e Fortunello che ci hanno raccontato storie di accoglienza, di condivisione, di difficoltà di vita superate in seno alla famiglia spirituale di appartenenza. Il momento finale della Santa Messa ha consentito a tutti di custodire nel cuore gli stimoli offerti dalla giornata. Il prossimo ritiro è previsto per 12 febbraio 2017 sempre presso la Domus Laetitia.
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Famiglie del Vangelo
dicembre 2016
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Storie diverse ma un solo percorso insieme nel segno della condivisione SILVIA
Sono un’insegnante di scuola superiore, sposata civilmente e divorziata, la cui formazione culturale si è sempre svolta fuori dell’ambito cattolico. Dopo una serie di tragici lutti e lo spezzarsi degli ultimi legami familiari esistenti, inizio il mio percorso spirituale insieme ad una cara persona gravemente malata partecipando ad incontri carismatici di guarigione fisica e spirituale dai quali traiamo entrambi grandi benefici. Sentendo viva l’esigenza di condividere il mio percorso di trasformazione e rinascita con altri fratelli vengo invitata dal Vescovo, dopo un attento ed amorevole ascolto, a continuare il mio percorso nella Famiglia del Vangelo di S. Maria degli Angeli, ambiente a me perfettamente congeniale per la sua apertura, dove sono stata accolta senza giudizi aprioristici e dove insieme ai miei fratelli, nella condivisione di gioie e dolori, è iniziata la mia rinascita alla luce della parola del Signore e dove la famiglia spirituale è riuscita pienamente a prendere il posto della famiglia naturale. ANGELA SCRÒ
Sia sempre lodato il Signore per tutte le sue meraviglie e per questo progetto che ha messo nel nostro cuore rendendoci missionari delle CMFV in Italia e nel mondo. Attualmente in America, nella zona di Seattle, ci sono 11 Famiglie del
Vangelo, altre che stanno per nascere e sacerdoti che chiedono la presentazione del progetto nelle proprie parrocchie. Anche in Italia, precisamente a Policastro Bussentino, ci sono due Famiglie del Vangelo, una già consacrata, la seconda in formazione e a Crotone, in Calabria. Le persone rispondono con entusiasmo a un esigenza sempre più forte di far famiglia insieme, di sostenersi vicendevolmente, attorno alla Parola di Gesù imparando la carità del donare e donarsi a chi ha più bisogno nello spirito e nella materia. Le Famiglie del Vangelo sono un gioiello d’amore di Gesù, in questo tempo dove la disgregazione e l’individualismo sembravo avere il sopravvento, questo progetto di Gesù contrasta le crisi del nostro tempo e ridona alle persone speranza, amore e unione in Gesù Nostro Amore, nostro tutto. TANIA E FORTUNELLO
FRANCESCO
Una famiglia che si fa prossima a chi ha bisogno di essere aiutato, compreso, amato. L’esperienza della CMFV di Bettona va proprio in questa direzione: ha aperto le grandi braccia della misericordia ai profughi arrivati con i barconi fuggendo dalle loro tristi realtà e approdati, aspettando un futuro senza certezze, nella nostra comunità. Ragazzi che non hanno solo bisogno di scarpe e felpe, ma soprattutto hanno bisogno di sentirsi accolti, amati, accettati come fratelli. Non abbiamo soltanto portato loro da mangiare e da vestire, ma abbiamo spezzato insieme a loro il pane e lo abbiamo condiviso insieme. Abbiamo sorriso insieme a loro, abbiamo pianto per loro. LUCIA E GIOCONDO
Abbiamo focalizzato la nostra testimonianza sulla spiritualità di coppia che, in Grazia dello Spirito Santo ricevuto nel giorno delle nozze, vive prospettive nuove ed esclusive. Tutte le coppie cristiane sono chiamate a testimoniare, con la loro vita e la bellezza specifica del maschile e femminile, la presenza di Gesù in mezzo a loro e l’amore di Cristo Sposo per la Chiesa sposa. Vivere in pienezza il Sacramento delle nozze, é tenere aperta la porta della propria casa, per essere testimoni del Suo amore e banditori della Sua gioia. La casa, lo stile coniugale e il metodo CMFV diventano strumenti per accogliere, accompagnare, aiutare il discernimento ed integrare. Una pastorale familiare dove, nella progettazione, nella formazione, nelle scelte degli argomenti, soffierà forte il vento della sinodalità facendoci così diventare famiglia spirituale, contribuirà a dare una prospettiva di Chiesa come Famiglia.
“Noi non abbiamo fatto altro che metterci nelle mani di Dio e siamo qui per testimoniare cosa il Signore è capace di fare quando ci affidiamo a lui. Accogliendo Nunia e Anisa possiamo testimoniare di avere ricevuto molto più di quanto abbiamo dato, ma anche gli altri membri della famiglia spirituale possono dire altrettanto. E’ qualcosa alla portata di tutti quello che noi abbiamo fatto. Ogni cristiano che si professa tale, infatti, può fare cose molto più grandi se solo apre le porte del cuore, apre la porta di casa e mette a di sposizione anche soltanto parte del superfluo, per condividerlo con chi non ne ha. Vogliamo anche sottolineare la forza della preghiera, che ci ha accompagnato ogni giorno e dato coraggio nel superare le difficoltà quotidiane.”
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Chiesa Insieme
dicembre 2016
Parrocchie
san benedetto ufficialmente ammesso agli ordini sacri nel corso di una partecipata cerimonia a Gualdo Tadino
È iniziato il cammino di Mattia
GUALDO TADINO - Il seminarista Mattia Bremer è stato ammesso ufficialmente al cammino verso gli ordini sacri. La semplice, bella cerimonia si è svolta nella mattinata della festa di “Tutti i Santi” nell’assolato campo di basket dell’oratorio salesiano. Mattia ha risposto “Sì, lo voglio” alle domande rivoltegli dal nostro vescovo monsignor Domenico Sorrentino, di fronte ad un folto gruppo di fedeli gualdesi che partecipavano alla messa festiva. C’erano anche il vicario generale monsignor Maurizio Saba, il parroco don Giambattista Brunetti, il vice don Emanuele Komla Saga, don Carlo Cecconi, amico fraterno del nuovo candidato al sacerdozio, tre diaconi ed i seminaristi Matteo Renga e Simone Petrosino. Presenti anche il sindaco Massimiliano Presciutti e la vice Gloria Sabbatini. La concelebrazione eucaristica si è svolta all’aperto perché, per motivi precauzionali connessi al terremoto, la basilica concattedrale di San Benedetto era stata chiusa; ma il parroco don Gianni ha rassicurato che tornerà ad essere officiata da sabato 5 novembre. 3
sant’egidio abate Mercoledì particolare per tanti pellegrini accompagnati da don Romano
Bagnara all’udienza generale del Papa
BAGNARA - E’ stato un mercoledì speciale quello vissuto dai fedeli della parrocchia di Sant’Egidio Abate di Bagnara, andati a Roma insieme al parroco don Romano, per assistere all’udienza generale di papa Francesco e per il passaggio della porta Santa della basilica di San Pietro. Il pellegrinaggio, organizzato dall’Università Agraria e dal circolo Arci di Bagnara, ci ha permesso di ascoltare le parole semplici, ma sempre pro-
fonde ed emozionanti di papa Francesco. Ancora una volta il Papa ha posto l’accento sull’importanza della solidarietà, soffermandosi sulla sacra Parola (Mt 25, 35-36) : “Ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito”. Spesso in passato il Papa ha raccontato di aver pensato a come la chiesa potesse rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia e proprio per raggiungere questo scopo ha deciso di indire il Giubileo straordinario che stiamo ora vivendo, invitandoci a viverlo alla luce della Parola del Signore e spronandoci ad essere ‘’misericordiosi come il Padre’’. Dopo la benedizione concessa ai moltissimi fedeli presenti in piazza, l’udienza di papa Francesco è terminata. Il nostro gruppo ha iniziato la
visita guidata all’interno della basilica di San Pietro, seguita poi dalla visita al Colosseo. Vivendo questo pellegrinaggio, abbiamo riscoperto la gioia di stare insieme e i capolavori artistici di Roma, ma questa giornata è stata particolarmente significativa soprattutto perché ha rappresentato per tutti noi un momento di spiritualità e comunione di fede in questo speciale anno Santo della Misericordia. 3 Barbara Gasparri
Chiesa Insieme
dicembre 2016
Parrocchie
bastia umbra
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Pacco Dono, spettacolo di beneficenza e Capodanno con i poveri a san Michele Arcangelo
Natale nel segno della solidarietà
Ombretta Sonno
BASTIA UMBRA La parrocchia di San Michele Arcangelo organizza per domenica 18 dicembre l’iniziativa del Pacco Dono per la quale i bambini ed i ragazzi del catechismo della prima comunione e della cresima, all’inizio del tempo di Avvento, hanno ricevuto dai loro educatori un grande scatolone, sul quale è riportato il passo evangelico una frase significativa: “Quello che avete fatto ai miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40) ed un’immagine di Santa Teresa di Calcutta, che in questo anno è stata posta come figura di riferimento nelle attività pastorali ed educative dell’oratorio.
Inoltre, nello scatolone, è stata inserita una pergamena con una preghiera che i bambini potranno recitare, prima di mangiare, insieme ai genitori. Domenica 18 dicembre, così, i bambini della prima comunione con i loro catechisti parteciperanno alla messa delle ore 9.30, mentre i ragazzi della cresima prenderanno parte alla celebrazione delle 11, riportando in chiesa il proprio pacco. Il gruppo Giovani del Centro San Michele organizza uno spettacolo teatrale di beneficenza Stasera tutto è possibile che sarà messo in scena il 16 ed il 18 dicembre, alle 20.45, presso il prefabbricato di via San Rocco. Il ricavato dello spettacolo sarà utilizzato per l’organizza-
zione del consueto pranzo di Natale per i più bisognosi della città, coordinato dalla Caritas interparrocchiale di San Michele e San Marco e dal Gruppo Giovani. Sabato 31 dicembre, si svolgerà il Capodanno in Solidarietà, presso il prefabbricato di via San Rocco, con il cenone, organizzato dalla Caritas interparrocchiale e dalla Caritas diocesana, al quale sono invitati i poveri ospiti delle varie strutture della Diocesi e con l’adesione di altre associazioni. È un momento di aggregazione e condivisione molto bello, da vivere insieme ai più bisognosi, festeggiando l’inizio del nuovo
anno. Dal 3 al 5 gennaio 2017, i ragazzi delle Nuove Leve parteciperanno ad un campo di lavoro a Gualdo Tadino, dove metteranno in vendita le arance raccolte in Calabria. La somma ricavata dall’iniziativa sarà donata alle missioni nel Congo, dove quest’estate alcuni giovani bastioli hanno vissuto una concreta esperienza di condivisione e carità..
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Tante iniziative a San Marco per comprendere appieno il senso di questo periodo
Andare al di là della semplice festa BASTIA UMBRA - (O.S.) “Il Natale del Signore non può esaurirsi in un giorno di festa, in uno sterile ricordo di un fatto ormai avvenuto. Gesù non è un personaggio relegato nella storia. Egli è il Signore della storia, è il vivente, è il Dio sempre presente che rinasce costantemente nel cuore d’ogni uomo che lo accoglie nella fede. Per questo l’Avvento ci ha disposto ad accoglierlo, come ha fatto la Vergine Maria, riconoscendo che ogni uomo, di ogni tempo, può trovare solo in Lui la realizzazione delle proprie aspirazioni di bene, di giustizia, di pace, di salvezza”. È quanto affermato da don Francesco Santini, parroco di San Marco Evangelista, coadiuvato dal suo collaboratore, don Marco Armillei. La comunità ha programmato varie iniziative, affinché l’incontro con Gesù sia preparato attraverso l’ascolto della Parola, la preghiera, la carità verso i poveri vicini e lontani. Nelle settimane d’Avvento si sono svolti alcuni mo-
menti importanti e significati: il ritiro spirituale e formativo per gli operatori pastorali, tenutosi a Villa Santa Tecla; gli incontri di catechesi con i genitori dei bambini; l’Adorazione eucaristica che prosegue ogni giovedì con l’animazione dei vari gruppi parrocchiali; un’ora d’adorazione, dalle 20.30 alle 21.30, per le vocazioni, animata dal coro parrocchiale. Inoltre, sono già cominciate anche le iniziative caritative,
come la colletta per i terremotati del Centro Italia. Domenica 18 dicembre, si svolgerà la consegna del “Pacco Dono” per le famiglie in difficoltà. Nella stessa domenica, nella chiesa di S. Lorenzo, alle 10, al termine della messa per i ragazzi di quarta elementare insieme ai loro genitori, ci sarà la Benedizione dei “Bambinelli” per il presepe. Sabato 24 dicembre, vigilia del Santo Natale, alle 23, si terrà la celebrazione comunitaria delle due parrocchie bastiole nella chiesa di San Michele Arcangelo. Il 25 dicembre, le celebrazioni si svolgeranno secondo l’orario festivo in tutte le chiese. Lunedì 26 dicembre, festa di S. Stefano, nella chiesa di San Marco, alle ore 11.15, si terrà la messa con la celebrazione degli anniversari 25° e 50°di matrimonio. Il 6 gennaio, Epifania del Signore, verranno riconsegnati, durante tutte le messe, i salvadanai Caritas: piccoli segni, ormai tradizionali, di condivisione con gli ultimi.3
Chiesa Insieme 10 dicembre 2016
Cultura
Presentato al Museo diocesano di Assisi il restauro di due affreschi sulla Vergine
“Ave donna Santissima”
Federica Falcinelli
ASSISI – Sabato 19 novembre, nel chiostro del Museo diocesano di San Rufino, si è svolta la presentazione del restauro di due frammenti di affresco staccati, entrambi raffiguranti la testa della Vergine. L’evento, dal titolo “Ave, Donna Santissima”, ripreso dalla lauda n.3 del laudario 91 di Cortona, ha visto la partecipazione del professor Elvio Lunghi, docente di storia dell’arte all’Universita per Stranieri di Perugia e di Christiane Zschiesche e Francesca Canella, le due restauratrici che hanno condotto gli interventi di riconsolidamento e pulitura di entrambi gli affreschi. Al professor Lunghi è stata affidata la relazione storico artistica dei due frammenti, dei quali il primo raffigu-
ra una testa della Vergine realizzata all’inizio del XII secolo e attribuita, dallo stesso Lunghi nel corso del suo intervento, al Maestro di San Damiano, mentre l’altra testa è stata realizzata nella seconda metà del XIII secolo dal Maestro di San Chiara. L’opera del maestro di San Damiano attualmente è collocata all’interno della cripta dell’antica basilica ugoniana; il frammento del maestro di Santa Chiara si trova, invece, nello spazio del Museo diocesano, attiguo al chiostro, che ospita tutti gli affreschi pertinenti all’antica decorazione della Cappella di San Paolo, ambiente che grosso modo si trovava sopra l’attuale cappella della Madonna del Pianto, corrispondente alla perduta abside laterale sinistra della cattedrale, di cui anche la testa del Maestro
di Santa Chiara fa parte integrante. Christiane Zschiesche e Francesca Canella hanno invece illustrato gli aspetti tecnici di intervento sulle due opere, evidenziando come i frammenti siano stati rinforzati ai loro supporti originari tramite una particolare struttura a nido d’ape, inserendo un telaio in alluminio e procedendo successivamente, al consolidamento e alla pulitura della pellicola pittorica. La serata è stata allietata dalle voci femminili dell’ensemble di Commedia Harmonica, che hanno eseguito alcune laudi mariane, riprese anch’esse dal laudario 91 di Cortona. Tutti i presenti hanno espresso il loro vivo ringraziamento al Priore del Capitolo don Cesare Provenzi e allo staff tutto al femminile del Museo diocesano.
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Visitatori speciali al museo
Gli ospiti e gli operatori della cooperativa Asad a San Rufino ASSISI - A ridosso della conclusione dell’anno giubilare della Misericordia, martedi 8 novembre il Museo diocesano ha aperto le porte ad un gruppo di visitatori molto speciale. Luca, Lorenza, Maurizio, Caterina, Lucia, Salvatore, Maura e Daniele, insieme agli educatori Marco, Domenico e Geraldina, membri della cooperativa sociale Asad, sono stati ospiti straordinari del complesso museale di San Rufino. La cooperativa Asad, con sede distaccata a Bastia Umbra, nasce nel 1977 a Perugia con l’obiettivo di offrire servizi sociali sanitari ed educativi, creando opportunità di lavoro e
nuovi sbocchi professionali a favore di coloro che rischiano emarginazione sociale, come ad esempio persone con disabilità, minori, anziani, persone con disagio mentale e altre patologie. I partecipanti a questa giornata, poi, giocavano quasi tutti”in casa”: gran parte di loro vive ad Assisi e frequenta la parrocchia di San Rufino, perciò la visita guidata della cattedrale, della cripta e del Museo condotta da Federica Falcinelli e Silvia Rosati, si è svolta in un piacevole clima di attenta osservazione, dialogo, domande, curiosità, scoperta e tante foto! La mattinata culturale si è conclusa in casa del Priore del Capitolo, Don
Cesare Provenzi, il quale ha ospitato tutti per il pranzo e per condividere così insieme un momento di fraternità.
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Federica Falcinelli
Chiesa Insieme
dicembre 2016
News
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Assisi prima città del sollievo in Umbria
Domenica 13 novembre cerimonia di consegna della pergamena
ASSISI – Assisi diventa la prima città del sollievo in Umbria impegnandosi a dare il suo contributo concreto per alleviare la sofferenza nel senso più ampio della parola a quanti sono nella malattia e in difficoltà. E’ quanto emerso durante la conferenza stampa che si è tenuta martedì 8 novembre nella sala del Consiglio del Comune di Assisi. All’iniziativa ha dato il patrocinio anche la diocesi di Assisi – Nocera Umbra –
Gualdo Tadino, rappresentata da monsignor Vittorio Peri che ha preso parte alla conferenza stampa. “La rete delle città del sollievo – ha precisato Cynthia Aristei, responsabile della struttura complessa di Radioterapia oncologica del Santa Maria della Misericordia e promotrice dell’iniziativa – è un progetto nazionale concepito dall’associazione Gigi Ghirotti a cui tutte le associazioni assisane di ambito sanitario (Aido, Aronc, Aucc, Assisi medicina, Auser, Avis, Ass. Con Noi, Croce rossa italiana, II.RR.BB Casa di riposo A. Rossi, Confraternita della Misericordia, Medici cattolici, Pastorale della salute e Unitalsi) hanno deciso di aderire per arrivare poi al riconoscimento ufficiale che è stato dato alla municipalità”. Domenica 13 novembre la città di Assisi ha ricevuto riceverà la pergamena di “Città del sollievo” dal presidente della Fondazione, dottor Emilio Carelli.
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Pellegrini bavaresi in Curia
Il vescovo Sorrentino li ha accolti nella sala della Spogliazione
NUOVE NOMINE DEL VESCOVO ASSISI – Nuove nomine da parte del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino. Con quattro diversi decreti ha infatti nominato a tempo indeterminato il presbitero padre Bonifas Francis Lopes nuovo vicario della parrocchia Santa Maria Maggiore in Assisi, con il peculiare compito di confessore, ha nominato per tre anni Guy Nestor Foyo Moke vicario parrocchiale della parrocchia “Assunzione di Maria” in Nocera Umbra, Timoteo Carpita nuovo direttore della Fondazione diocesana Assisi Caritas e Carlo Belli Paolobelli notaio per la causa Beatificazione e canonizzazione del venerabile servo di Dio Antonio Pennacchi. 3
A SAN GIOVENALE ARRIVA DON FERDINANDO
ASSISI - La vita di San Francesco, la rinuncia a tutti i beni, la sua spiritualità sono alcuni degli aspetti spiegati dal vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino a un gruppo di pellegrini della Baviera che nei giorni ha visitato la curia vescovile. Una sessantina di persone sono state accolte nella sala della Spogliazione dove il vescovo ha spiegato anche la simbologia della stanza dove si ricorda appunto la rinuncia alla vita mon-
dana da parte del santo di Assisi e la riconsegna dei tutti i beni al padre Bernardone. Fondamentale in questo episodio la figura del vecovo Guido approfondita dal vescovo in un libro tradotto in più lingue. I pellegrini sono rimasti impressionati dalla vita di San Francesco, hanno fatto diverse domande al vescovo anche sull’attualità del messaggio francescano e lo hanno ringraziato per l’accoglienza ricevuta donandogli una scatola di birra “made in Germany”. 3
NOCERA UMBRA – - Nuovo incarico per don Ferdinando Cetorelli che, a seguito di un decreto del vescovo monsignor Domenico Sorrentino assume la cura pastorale della parrocchia di San Giovenale in Nocera Umbra, Grillo, facente parte dell’unità pastorale “Cattedrale Assunzione di Maria” insieme al Vicariato di Nocera Umbra. L’atto è efficace dal 30 ottobre 2016, prevede l’affidamento della parrocchia per nove anni. Don Ferdinando prende il posto di don Girolamo Giovannini a seguito della sua rinuncia. 3
Chiesa Insieme 12 dicembre 2016
APPUNTAMENTI - DICEMBRE 2016 /GENNAIO 2017 DICEMBRE 8 Gio - IMMAC. CONCEZ. B.V. MARIA (s)
Chiusura novena dell’Immacolata Cattedrale san Rufino ore 6.00
9 Ven - 2.a Avvento 10 Sab - 2.a Avvento 11 Dom - 3.a Domenica Avvento 12 Lun - 3.a Avvento 13 Mar - 3.a Avvento 14 Mer - 3.a Avvento 15 Gio - 3.a Avvento
Consiglio Affari Economici - ore 16.00
16 Ven - 3.a Avvento
“Vescovado a porte aperte”: Incontro con la cittadinaza di Assisi per presentare il cammino della Chiesa locale - Vescovado ore 17.00
17 Sab - 3.a Avvento
Incontro di preparazione al natale con gli insegnanti, ore 15.30 presso il santuario di san Damiano.
18 Dom - 4.a Domenica di Avvento 19 Lun - Feria di Avvento 20 Mar - Feria di Avvento 20 Mar - Feria di Avvento 21 Mer - Feria di Avvento 22 Gio - Feria di Avvento 23 Ven - Feria di Avvento Natale messa nella notte - cattedrale di san Rufino ore 23.30 presieduta dal vescovo
24 Sab - VIGILIA DI NATALE 25 Dom - NATALE DEL SIGNORE (s) 26 Lun - S. STEFANO (f) 27 Mar - S. GIOVANNI AP. 28 Mer - SANTI INNOCENTI 29 Gio - Ottava di Natale 30 Ven - SANTA FAMIGLIA
Te Deum di ringraziamento - cattedrale di san Rufino ore 17.00
31 Sab - Ottava di Natale
GENNAIO 1 - Domenica - MARIA Ss. MADRE DI DIO
- 50a Giornata mondiale della pace - Ore 18.00 Messa di Capodanno celebrata dal vescovo nella concattedrale di Gualdo Tadino
2 - Lunedì - Tempo di Natale 3 - Martedì - Tempo di Natale 4 - Mercoledì - Tempo di Natale 5 - Giovedì - Tempo di Natale 5 gennaio 6 - Venerdì - EPIFANIA DEL SIGNORE (s)
Giornata mondiale dell’infanzia missionaria
7 - Sabato - Tempo di Natale 8 - Domenica - BATTESIMO DEL SIGNORE
Esercizi Spirituali del clero diocesano dal 16 al 20 gennaio 2017 presso la “Domus Laetitiae” Cappuccini di Assisi
IL TUO ABBONAMENTO AL MENSILE CHIESA INSIEME È SCADUTO? ECCO COME RINNOVARLO SUBITO!
c/c postale n. 13999065 intestato a : Curia Diocesana - Amministrazione Chiesa Insieme
€ 15.00 (quindici)