N. 2 FEBBRAIO 2015 - ANNO XXXIII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n째 660 del 7/03/1983
DA L L A PA RT E DEI POVERI
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Chiesa Insieme
Febbraio 2015
Editoriale
SOMMARIO
Editoriale
Anno La
Una
del
Sinodo - pag. 2
solidarietà continua-
Il
Focus
memoria che non si dimentica
piano
- pag.4 - pag.5
Sinodo
Riflessioni
sulla
don
e parrocchia
“nona
Vita
- pag.6
diocesana
parola”
- pag.7
Antonio Pennacchi - pag.8
Celebrazioni Giornata Suore
della vita consacrata
Vita
della beata
progetto delle
consacrata
del
Vangelo
CMFV - pag. 11
Dalle
Festa
- pag. 9
Angelina - pag.10
Famiglie Il
parrocchie
Ammissione all’ordine sacro - pag.12 del beato Angelo/cvs Nocera - pag. 13
Iniziative Piandarca: Convenzione - pag. 14
Cultura Eventi
al museo diocesano
LA FORZA DELL’AMORE
pag. 3
Primo tedesco buono
Famiglia
LA PAROLA DEL VESCOVO
del vescovo
- pag. 14
Appuntamenti
Febbraio / Marzo - pag.16
I fatti
raccapriccianti legati all’Isis e ad analoghi fenomeni di fanatismo non hanno nulla a che vedere con una religione autentica. Nemmeno con l’Islam. Da cristiani siamo doppiamente interpellati, anche perché a subirli (ma non da soli) sono molti nostri fratelli di fede. Come reagire? C’è l’urgenza di fermare la mano assassina. Il Papa l’ha sottolineato, pur mettendo in guardia da interventi configurabili come una vera e propria guerra dalla quale - cosa ampiamente dimostrata - difficilmente si esce senza conseguenze più gravi dei mali che si cerca di risolvere. Torna, per noi cristiani - e non da oggi - il tempo delle persecuzioni. Sembra anzi assumere una accelerazione. Occorre affrontarlo con spirito evangelico. Quando, nella storia, si è reagito con lo stile delle crociate, non si è reso un buon servizio alla testimonianza cristiana. E lo paghiamo ancor oggi. D’altra parte non possiamo stare a guardare. I nostri fratelli delle terre
più martoriate hanno bisogno di solidarietà. La dobbiamo assicurare in tutti i modi possibili: sul piano morale, sul piano assistenziale, sul piano politico. La prima solidarietà è naturalmente la preghiera. Ma basta? Come fermare efficacemente la violenza? La casistica è variegata. Quando è in gioco solo la mia incolumità, scatta il diritto alla legittima difesa, ma è anche possibile l’eroismo del dare la vita. E’ la bellezza del martirio. Più difficile delineare una soluzione evangelica, quando si tratta di difendere gli altri, soprattutto se più deboli e innocenti, dalla più irrazionale e spietata crudeltà. Può darsi che in questo caso un ricorso alle armi limitato allo stretto necessario sia inevitabile. Almeno nell’immediato. Ma la partita, nel lungo periodo, si gioca sull’amore e sul perdono. E’ la cultura del Golgota. Paolo parlava di Cristo crocifisso come di “scandalo” per i Giudei e per Greci. Siamo pronti, noi cristiani, a fare ancora nostro lo “scandalo” di Cristo crocifisso? È da lui che si sprigiona la forza dell’amore. La Quaresima ci aiuti a incontrarci con questo mistero. E naturalmente con la luce della Risurrezione. + Domenico, vescovo
Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50%
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Chiesa Insieme
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Febbraio 2015
Focus abitan.
budget
impegnato
erogato
da erogare
disponibilità
prat. evase
integr.
Revoche
I e II raccolta
86.138
186.593,17
185.600
185.600
88
7
7
III - IV - V raccolta
88.346
144.900,57
118.550
116.950
1.600
27.343,74
104
331.493,74
304.150
302.550
1.600
27.343,74
192
Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo
Totale diocesi
Ecco
il bilancio dopo cinque anni di attività, nuova raccolta in
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Quaresima
La solidarietà continua
Aiutate 192 famiglie della diocesi grazie al Fondo della Ceu
Marina Rosati
ASSISI - Oltre 3 milioni 300mila euro, più di 2.300 famiglie aiutate, tanti bisogni soddisfatti, tanta vicinanza dimostrata nei confronti di chi, in questa lunga crisi che attanaglia anche l’Umbria, è nel bisogno. E l’opera di sostegno continua. Ma andiamo per ordine. Dopo cinque anni di attività, il “Fondo di Solidarietà” delle Chiese umbre per le famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro ha concluso il 2014 raggiungendo la somma esatta di 3.322.230,84 euro, frutto della generosità di tanti privati benefattori, ma anche di parrocchie, comunità religiose, enti ed istituzioni come la Regione Umbria, istituti di credito, Gubbio. realtà produttive e soprattutto la Con- Le spese di gestione del “Fondo” dusulta delle sei Fondazioni Casse di Ri- rante tutto il periodo delle cinque “racsparmio dell’Umbria (Perugia, Terni e colte” non hanno superato i 500 euro, Narni, Foligno, Orvieto, Spoleto, Città per l’esattezza sono state 488,12 (imdi Castello). Queste Fondazioni hanposte di bollo di no contribuito al c.c. bancario). Un sostegno che non può 31 dicembre 2014 Alquanto signirisolvere tutti i problemi, con oltre il 42% ficative sono le ma è segno di vicinanza dell’intera somma 73 famiglie che raccolta dal “Fonhanno rinunciato do di Solidarietà” all’aiuto del “Fondo”, per aver ritrovato nelle sue cinque “raccolte” tenutesi il lavoro o per essersi trasferite fuori dal 2009 ad oggi. Le raccolte, come regione, permettendo ad altre famiglie anticipato, hanno permesso di aiutare di accedere al sostegno delle Chiese 2.308 nuclei familiari in difficoltà: 192 umbre. Un aiuto che non può risolvere nella nostra diocesi di Assisi-Nocera tutti i problemi, ma testimonia la viciUmbra-Gualdo Tadino per un totale nanza e la solidarietà di tanti verso chi erogato che supera i 302mila euro; è in difficoltà. Per i numerosi gesti di 793 nell’Archidiocesi metropolitana di generosità, che questa iniziativa ecclePerugia-Città della Pieve; 394 nel- siale ha fatto nascere in cinque anni, la diocesi di Terni-Narni-Amelia; 251 la Ceu esprime la sua soddisfazione nell’archidiocesi di Spoleto-Norcia; e gratitudine a quanti si sono prodi224 in quella di Città di Castello; 190 gati affinché il “Fondo di Solidarietà” nella diocesi di Orvieto-Todi; 172 in proseguisse la sua opera negli anni quella di Foligno; 92 nella diocesi di della crisi.
I benefattori sono di diversa estrazione ed età: famiglie, singoli, bambini delle scuole che hanno sentito il dovere di togliersi qualcosa per far star meglio qualcun altro. Non è solo importante quanti euro vengono raccolti, ma quante persone si attivano e si lasciano coinvolgere da iniziative che educano alla carità. Inoltre, non poche sono le persone che giungono periodicamente nelle Caritas diocesane e parrocchiali per lasciare anche una banconota da 10 euro per l’attività del “Fondo di Solidarietà”. Con il perdurare della crisi - causa anche del crescente numero di lavoratori a rischio occupazione (in Umbria i cassaintegrati sono arrivati a 24mila e i disoccupati a 41mila, per un totale di umbri in precarietà lavorativa che arriva a 137mila unità), i vescovi hanno deciso di proseguire l’attività di questo “Fondo” per il 2015, promovendo in tutte le parrocchie delle otto diocesi della regione la raccolta di offerte in Quaresima. 3
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Presentato
Primo piano
il documentario su
Valentin M üller
Una rete di solidarietà e il tedesco buono Antonella Porzi
ASSISI - Il 27 gennaio 2015 in occasione del giorno della Memoria, presso la sala della Conciliazione del Comune di Assisi si è tenuto un incontro avente come oggetto la presentazione del documentario: “Un uomo della provvidenza: il colonnello Valentin Müller e la salvezza di Assisi durante la seconda guerra mondiale”. Il documentario è stato realizzato dal pronipote del colonnello, studente all’Università di Monaco. In esso lo studente ha voluto ripercorrere, recandosi personalmente in Assisi, l’operato del bisnonno senza tralasciare quello dell’allora vescovo di Assisi monsignor Giuseppe Placido Nicolini. Valentin Müller colonnello medico tedesco durante la seconda guerra mondiale venne inviato ad Assisi, dove era stato “approntato” un ospedale militare tedesco, per dirigere varie strutture ospedaliere. Le numerose azioni e la spiccata umanità di questo uomo di provata fede cattolica sono state provvidenziali per salvare numerose vite umane ed in particolare quelle degli ebrei nascosti in Assisi. L’incontro è iniziato con il saluto dell’assessore del Comune di Assisi Serena Morosi che ha ringraziato il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, le associazioni e tutti
coloro che hanno collaborato all’organizzazione dell’evento ponendo infine l’attenzione sullo “Spirito di Assisi”. A seguire è intervenuta, associandosi ai ringraziamenti, Marina Rosati conduttrice dell’incontro nonché curatrice del museo della Memoria che è stato istituito e realizzato grazie al materiale custodito presso l’Opera Casa Papa Giovanni, nell’archivio di Stato e nei monasteri ed istituti religiosi coinvolti, all’epoca, nella salvezza degli ebrei. In tale contesto il vescovo Sorrentino ha posto l’attenzione sulla parola “memoria” sottolineando che la stessa permette di evidenziare fatti accaduti rappresentandoli nel nostro presente così come accade nel Memoriale che si limita ad un guardare indietro ma narra qualcosa del passato da rendere presente. La parola è poi passata a Daniela Fanelli, direttore dell’Opera Casa Papa Giovanni, fondata da Don Aldo Brunacci, che ha ricordato monsignor Sergio Goretti predecessore dell’attuale vescovo di Assisi sottolineando il suo contributo per la realizzazione del Museo. Al termine del documentario sono state acquisite le testimonianze di chi ha conosciuto o ha avuto contatti diretti o indiretti con il vescovo Nicolini ed il colonnello Müller e più in generale i ricordi di quel periodo buio che ha visto
la luce grazie all’operato di questi due “operatori di pace”. Tra gli interventi più toccanti quelli di Giovanna Pellegrina che ha raccontato la sua esperienza di bambina, figlia di un’ebrea o quella di don Orlando Gori che ha tratteggiato il contesto assisano vissuto da un giovane seminarista. Infine è stata posta l’attenzione sull’attivismo di tutti coloro che si sono adoperati per salvare la vita di tante persone destinate altrimenti alla deportazione e per aiutare gli sfollati soprattutto ebrei a trovare ospitalità presso i monasteri, gli istituti religiosi e il Vescovado. Proprio quest’ultimo fu la sede dell’organizzazione clandestina che si adoperava a organizzare l’accoglienza e lo smistamento dei perseguitati, procurare i documenti falsi per nascondere la vera identità degli ebrei sempre allo scopo di salvaguardarli dai loro persecutori.
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Primo piano organizzato dalla diocesi, dal Comune, dall’Opera Casa Papa Giovanni, dall’Ufficio scolastico regionale e dall’associazione Italia-Israele è stato ricco di momenti, anche emozionanti che hanno raccolto un’ampia partecipazione. Il primo appuntamento, quello del 24 gennaio alla scoperta dei luoghi della Memoria, è partito dal Vescovado di Assisi dove monsignor Domenico Sorrentino ha fatto da Cicerone alle circa 80 persone che hanno voluto vedere i sotterranei dove il suo predecessore Placido Nicolini ha dato ospitalità agli ebrei e ai loro beni. Un momento di accoglienza poi nella sala della Spogliazione durante il quale il vescovo ha sottolineato il valore del luogo e l’importanza di custodire questa memoria. Il gruppo si è poi spostato alla volta del monastero di clausura
Tan t e
i n i z i a t i ve per il
e un c o n c e r to di
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gennaio : v i s i t e a l
Museo
A ssisincan t o C h o r u s
Una memoria che non si dimentica Alla
scoperta dei luoghi dove furono nascosti gli ebrei
Marina Rosati
ASSISI - Una visita ai luoghi, l’incontro con chi ha conosciuto persone benemerite che si sono adoperate per salvare altre vite umane, quelle degli ebrei perseguitati durante la seconda guerra mondiale, un concerto con letture e musiche sulla Shoah. Il calendario degli appuntamenti in occasione della Giornata della Memoria 2015,
delle suore francesi di Santa Colette dove trovarono ospitalità diverse famiglie ebree. Nel parlatorio la comunità aveva preparato diverse slide, manifesti e foto sulla comunità di allora e sulla sua opera salvifica, poi un breve passaggio all’esterno del monastero per vedere la stalla dove venne nascosta la famiglia belga dei Finzi. Poco lontano il gruppo dei visitatori è stato accolto dalla comunità delle suore
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Stimmatine che, annovera tra le sorelle benemerite madre Ermella Brandi, a cui è stata attribuito il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem proprio per l’opera di messa in sicurezza di alcune famiglie ebree. La madre generale suor Mariarosaria Amato, venuta direttamente da Roma, e tutta la comunità hanno accolto i presenti nel proprio refettorio mostrando un video di testimonianze e alcuni documenti inediti, oltre a un semplice ma apprezzatissimo spuntino con thé, biscotti e bevande. Il secondo appuntamento delle iniziative della Memoria dal titolo. “Shoah: letture e musiche” si è svolto: come l’anno scorso, nella sala della Spogliazione dove Assisincato Chorus, diretto dal maestro Lucio Sambuco, ha dato vita a una toccante esibizione che aveva come protagonisti i bambini, vittime innocenti delle persecuzioni di ogni epoca. Contemporaneamente due artisti, Daniele Buschi (Italia) e Kujtim Turkeshi (Albania) hanno dato vita ad un’estemporanea di pittura realizzando due opere che alla fine del concerto sono state donate al Museo della Memoria. Questo luogo ha accolto invece oltre 150 ragazzi lunedì 26 gennaio nell’ambito delle visite guidate all’esposizione inaugurata nel 2011 e allestita a palazzo Vallemani che racconta, appunto, la storia dei Giusti di Assisi. Ragazzi della scuola primaria di secondo ordine e della secondaria hanno manifestato grande interesse nell’ascoltare le spiegazioni, i dettagli storici e i riferimenti relativi alla rete clandestina che salvò la vita ad oltre 300 ebrei. Il museo nasce proprio con questo obiettivo: far conoscere una pagina unica e brillante della storia di Assisi, diffondere un senso di accoglienza e veicolare un messaggio positivo di pace e fratellanza verso l’altro, chiunque esso sia.
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E vangelizzazione
Sinodo
e amministrazione dei sacramenti , sintesi dei lavori della commissione
A
Famiglia e parrocchia per un progetto diocesano sulla catechesi Marina Rosati
ASSISI - “E’ tempo di una nuova evangelizzazione. In un contesto di crisi dei valori, delle relazioni e della solidarietà; è necessario aprirsi a un progetto di conversione pastorale che superi uno schema prevalentemente scolastico della catechesi e si delinei come un cammino compiuto insieme da persone, adulti e ragazzi, che fanno comunione nell’ascolto della Parola di Dio”. E’ questo l’auspicio che il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino ha lanciato durante la seconda sessione plenaria del Sinodo che si è svolta venerdì 23 gennaio alla Domus Pacis ed ha affrontato il tema: “Parrocchia, evangelizzazione e catechesi”. Dopo la visita pastorale che ha portato il vescovo a conoscere tutte le parrocchie della diocesi, le loro ricchezze e le loro necessità, ora con il Sinodo la chiesa locale si vuole caratterizzare per un progetto globale di rinnovamento che punta su tre aspetti – ha ricordato monsignor Sorrentino - : “grande promozione del laicato, convergenza delle forze con la creazione delle unità pastorali, felice intuizione del mio predecessore che io ho voluto continuare e la promozione di queste piccole comunità parrocchiali”. Durante l’assemblea la commissione preposta, guidata da don Giovanni Raia, ha approfondito il tema alla luce delle difficoltà di penetrazione che la
Parola di Dio ha oggi e di quanto la celebrazione dei sacramenti sia spesso considerata un atto dovuto a prescindere dalla globalità progettuale della vita cristiana. Sulla base di queste e altre considerazioni sono state discusse e approvate alcune proposizioni e nello specifico quella che vuole “riporre al centro di ogni attività o di ogni azione della Chiesa la Parola di Dio” continuando e arricchendo l’esperienza della “Scuola della Parola che in questi anni ha coinvolto un gran numero di persone”. Molti gli interventi sulla proposizione, approvata poi dall’assemblea, per l’elaborazione di un “proprio progetto catechistico diocesano”. La maggioranza dei presenti si è poi espressa positivamente sulla necessità che l’Ufficio catechistico diocesano dia “indicazioni per un itinerario comune circa l’età di inizio del catechismo, la durata e le tappe sacramentali che tengano conto delle peculiarità evolutive di coloro che si preparano alla comunione e alla cresima”. L’approfondimento del tema “Parrocchia, evangelizzazione e catechesi” è continuato anche il 6 febbraio quando è proseguita l’illustrazione delle varie proposizioni che, ad eccezione di una, hanno avuto l’accoglimento
dell’assemblea. L’unica proposta che, per un voto, è stata respinta, riguarda l’accettazione “da parte del parroco, valutate le garanzie date dai genitori o da responsabili di cammini di fede con una propria struttura e proposta educativa, che siano gli stessi genitori a preparare i propri figli non solo alla vita cristiana ma anche alla recezione dei sacramenti dell’iniziazione”. “Il non accoglimento di questa proposizione – ha sottolineato il vescovo monsignor Domenico Sorrentino – non deriva dal fatto che non si riconosce il ruolo importante e fondamentale della famiglia o dei gruppi nella catechesi, anzi questo aspetto è stato più volto ribadito e sottolineato ma questo non deve portare a percorsi separati rispetto a quello diocesano”. Il vescovo ha poi espresso la sua soddisfazione per l’andamento del Sinodo: “Sono felice del dibattito che è emerso nel corso di questi primi incontri che stanno facendo emergere le problematiche e le difficoltà del nostro tempo e della nostra Chiesa. L’altro aspetto positivo sono le indicazioni operative che stanno venendo fuori, molte delle quali erano contenute nei vari piani pastorali e quindi sono una conferma. Sicuramente questa condivisione generale è positiva ed entusiasmante perché ci rende più Chiesa”. La quarta sessione è in programma per il 19 febbraio e riguarderà il tema: “Liturgia, preghiera personale, pietà popolare”. 3
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Vita diocesana
XIX
giornata del dialogo ebraico - cristiano , a
S an R ufino
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distribuite frasi sulla
Riflessioni a due voci sulla ‘Nona parola’
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S acra S crittura
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Giovedì 15 gennaio presso la Sala Romanica del Sacro Convento per celebrare la XIX Giornata del dialogo ebraico-cristiano che ricorre il 17 gennaio giorno dello shabbat (il riposo ebraico), si è svolto ad Assisi un incontro di approfondimento dal titolo: “Riflessioni a due voci sulla ‘Nona parola’: Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo”. All’apertura dell’incontro il saluto del custode padre Mauro Gambetti che ha espresso sentimenti di gratitudine e di calorosa accoglienza ai presenti. Poi la parola a padre Egidio Canil che nella sua introduzione degli insigni relatori ha voluto ricordare il convegno che si è svolto a Salerno, un convegno di grande interesse e di altissimo livello voluto dalla Cei e incentrato sul dialogo ebraico-cristiano che ha riscosso una foltissima partecipazione. C’è stata poi la parola del vescovo di Assisi monsignor Sorrentino che nel riflettere su quale messaggio rilasciare oggi, aveva chiesto ad un laico al suo posto cosa avrebbe detto agli ebrei questa sera. La risposta è stata solo “Grazie, perché ci hanno dato Gesù!” “Gesù ebreo che ha scelto gli Ebrei come suo popolo - sottolineava il presule – un grazie che si fa ricerca, attenzione e che riveste un’importanza fondamentale proprio in quest’ora, mentre ci sconvolgono gli eventi di difficoltà di dialogo che si evince dalla cronaca su episodi di estremismo accaduti in Francia”. Nella seconda parte è stato
approfondito il tema dell’incontro attraverso le relazioni di don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per l’Ecumenismo, Vittorio Robiati Bendaud, coordinatore del tribunale rabbinico del Centro-Nord Italia e di padre Giulio Michelini, professore di Sacra Scrittura all’Istituto Teologico di Assisi, entrambi protagonisti della giornata celebrativa dello Spirito di Assisi dello scorso 27 ottobre. Don Cristiano ha evidenziato le tappe del dialogo ebraico-cristiano, un cammino che ha ancora tante passi da fare, ma che diversi traguardi ha già raggiunto, un dialogo dalla fragilità di un cristallo che può andare in frantumi. Vittorio Robiati Bendaud nella sua relazione ha offerto un’esegesi minuziosa del “Non dire falsa testimonianza”, sottolineando l’accezione e il senso che assume nell’esegesi rabbinica che non è solo negativa, soffermandosi al “non dire bugie”, ma presenta le diverse sfaccettature e sfumature del comandamento in merito a tutti quei comportamenti che pur non essendo bugie sono tuttavia generatori di falsità o comunque di discredito del prossimo. “Non a caso - ha ricordato Vittorio Robiati - si dice
che i rabbini quando viene chiesto loro il significato di una parola suggeriscono di chiederlo alla gente al mercato, ad indicare che il suo significato dipende dall’uso popolare che di essa si fa”. Padre Giulio Michelini ha, invece, presentato la inconsistenza del processo fatto a Gesù che lo conduce alla crocifissione e morte e come esso sia stato frutto di falsità e di false testimonianze. Hanno allietato la serata gli intermezzi musicali con canti tradizionali ebraici e cristiani eseguiti da fra Alessandro Brustenghi. L’evento è stato una preparazione alla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani “Dammi un po’ d’acqua da bere” che si è celebrata dal 18 al 25 gennaio, con un itinerario liturgico e di riflessione sui temi suggeriti dal brano evangelico della Samaritana che ha coinvolto tutte le parrocchie, basiliche e santuari di Assisi. Nella cattedrale di San Rufino domenica 25 gennaio, a conclusione, della celebrazione presieduta da don Cesare Provenzi, un gesto simbolico per solennizzare la chiusura della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: “attingere dal pozzo biglietti colorati con su scritto le frasi della Sacra Scrittura”. “Un gesto - ha sottolineato don Cesare - che vuole ricordarci il desiderio e l’esigenza di ciascuno di noi di attingere come la Samaritana al pozzo della Grazia divina”. 3
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N ominati
Vita diocesana
tre periti per raccogliere e verificare le prove documentali riguardanti la
C ausa
Verso la beatificazione di don Antonio Pennacchi don Orlando Gori
ASSISI – Nella ripresa della causa di beaficazione del venerabile Antonio Pennacchi, sono state percorse alcune tappe. Come postulatore, con l’ausilio del vice postulatore don Federico Ramon, ho preparato il “Supplex Libellus” che il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha inviato alla Congregazione delle Cause dei Santi lo scorso giugno unitamente al voto unanime, espresso nella stessa data dai vescovi delle chiese dell’Umbria per la ripresa della Causa di Beatificazione del venerabile. In data 14 luglio 2014 il cardinale Angelo Amato, prefetto della medesima Congregazione, ha indicato la procedura da seguire nell’inchiesta diocesana secondo le norme vigenti. Il vescovo diocesano pertanto, in data 8 dicembre 2014, ha istituito la commissione formata da tre periti in materia storica ed archivistica per raccogliere e verificare tutte le prove documentali riguardanti la Causa. I tre periti sono: il professor Piero Balducci, il professor Francesco Santucci e padre Luigi Marioli O.F.M.Conv. Essi hanno tenuto la prima riunione nel vescovado di Assisi il 7 gennaio 2015. Il 23 dicembre 2014 il cardinale Amato ha ufficialmente dato il nulla osta alla ripresa della Causa. Nel contesto del Sinodo diocesano, come scriveva il nostro vescovo il 5 maggio 2014, l’umile sacerdote diocesano, di elevate virtù e singolari carismi, evangelizzatore del nostro popolo e uomo di grande cultura, potrà essere di notevole stimolo alla comunità diocesana e soprattutto alla vita sacerdotale. 3
U na
v ita in mezzo agli ultimi e a i rag a zzi
ASSISI - Un prete in odor di santità che ha operato in mezzo agli ultimi e insieme ai ragazzi. Don Antonio Pennacchi nacque a Bettona nel 1782 e visse in Assisi, come cappellano della parrocchia di San Pietro nella cui chiesa si trova la sua tomba. Si sentì chiamato dal Signore alla vocazione sacerdotale e a 18 anni, all’inizio del 1800 si trasferì in Assisi per continuare gli studi filosofici e teologici. Si distinse subito per la sua intelligenza, per il suo impegno e per la pietà. Fu ordinato sacerdote il 22 marzo 1806 dal vescovo Francesco Maria Giampé che, per la sua grande cultura, lo nominò insegnante di grammatica superiore nelle scuole municipali di Assisi e confessore delle suore clarisse francescane di Sant’Andrea, vicino alle quali egli abitava. Il fondamento della sua spiritualità sarà il mistero dell’Annunciazione e dell’Incarnazione del Figlio di Dio e per tutta la sua vita
sarà l’apostolo dei nomi di Gesù e Maria. Da qui nascerà il suo amore alla povertà, alla preghiera, all’umiltà e alla penitenza, sull’esempio di San Francesco. Il suo campo di lavoro fu l’assistenza e la formazione dei ragazzi e l’amore, ai poveri e ai malati, con i quali divideva il suo stipendio di insegnante. Come San Filippo si circondò di ragazzi che raccoglieva dalle strade e fu il giullare di Dio. In mezzo al popolo, fu il prete dell’Angelus Domini, il predicatore del Vangelo, il testimone delle virtù evangeliche. Subì vessazioni dal demonio e, secondo le testimonianze di persone meritevoli di fiducia, nel suo ministero operò segni straordinari ed ebbe il dono della bilocazione. Povero e umile morì il 9 novembre 1848, considerato dal popolo e dal clero un santo.
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Chiesa Insieme
G rande
partecipazione a
S anta M aria
Febbraio 2015
Celebrazioni degli
A ngeli
alla festa diocesana della
Vita
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consacrata
Religiosi insieme per un cammino comune VITA CONSACRATA IN DIOCESI
Religiosi Maschili 11
Marina Rosati
ASSISI - Circa 400 religiose e religiosi, e altre persone di vita consacrata, tra cui una cinquantina di presbiteri, si sono ritrovati lunedì 2 febbraio nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli per celebrare e festeggiare insieme la giornata della Vita consacrata. Quello di lunedì è stato, dopo l’inaugurazione dello scorso 11 dicembre, il secondo momento vissuto a livello diocesano tra le iniziative pensate in questo Anno per la Vita Consacrata: tratti di cammino fatto insieme dai consacrati provenienti da tutta la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino insieme al vescovo,
Presentato
il
1
monsignor Domenico Sorrentino. Un cammino che, se da un lato esprime la mutua appartenenza all’interno della multiforme comunità ecclesiale, dall’altro prende forma dall’evento sinodale che, per se stesso, invita a “camminare insieme”. Cosa chiede il Papa ai consacrati in quest’anno? Nella stessa lettera il Papa scrive: «Dove ci sono i religiosi ci deve essere gioia. L’umanità ha bisogno di incontrare persone che, avendo trovato in Dio la vera gioia, la mostrano nel parlare e nell’agire. Che brutto vedere dei religiosi, delle suore tristi!» Poi si attende: «Mi attendo che svegliate il mondo, che siate dei profeti!». 3
febbraio il libro di padre
Alceo G razioli
“F R AGILI E P ERS EVERA NTI” ASSISI - “Siamo venuti per la presentazione di un libro, abbiamo vissuto invece un ritiro spirituale”: così padre Alessio Maglione, provinciale Tor e presidente regionale Cism, ha iniziato l’omelia nei primi vespri della festa della presentazione, vigilia della Giornata della vita consacrata, tanto più significativa in questo anno speciale della Vita consacrata. In effetti domenica 1 febbraio, presso la Domus Laetitiae dei frati cappuccini di Assisi, la presentazione del volume di padre Alceo Grazioli “Fragili e perseveranti. La vita consacrata al tempo della precarietà” (EDB) si è svolta in un intenso clima di riflessione e condivisione. Dopo l’introduzione di padre Celestino Di Nardo, delegato episcopale per la vita con-
sacrata, e il breve saluto del vescovo monsignor Sorrentino, padre Luca Bianchi, preside dell’Istituto francescano di Spiritualità dell’Antonianum di Roma, ha offerto un prezioso contributo sulla passione dell’accidia, che il cristiano di ogni epoca può combattere con la perseveranza. Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro convento, ha poi rilevato come l’attuale cultura del provvisorio segni la perseveranza dei consacrati di una fragilità che va forse accolta, però, come una nuova opportunità di testimonianza evangelica. Maria Alessandra Grazioli, della segreteria diocesana per la Vita consacrata, ha infine messo in luce la necessità dei molteplici approcci disciplinari affrontati dall’autore. 3
Ordini o Congregazioni maschili di Vita Apostolica 5 Famiglie Francescane (OFM, OFM Conv, OFM Cap, TOR, Atonement) 6 Altre Famiglie monastiche o religiose 19 Comunità religiose maschili 13 Comunità Francescane 6 Comunità non francescane 15 Comunità presenti in Assisi (4 Studentati e 2 Noviziati) 4 Le Comunità maschili nel resto della diocesi. 140 Religiosi presbiteri 33 Religiosi non presbiteri 21 Novizi 42 Post-novizi 5 Diaconi TOTALE Religiosi in Diocesi 246
Religiose Femminili
49 Congregazioni femminili (333 suore di Vita Apost.) 10 Noviziati femminili 9 MONASTERI di Clausura (139 Monache) 71 Comunità religiose femminili 42 Congregazioni femminili francescane 61 Comunità femminili france scane 7 Congregazioni femminili non francescane 10 Comunità femminili non francescane 54 Le Comunità femminili pre- senti nel Comune di Assisi 18 Le Comunità femminili sparse nella Diocesi 5 MONASTERI di Clausura in Assisi 4 MONASTERI di Clausura fuori Assisi TOTALE Religiose in Diocesi 472 8
Consacrati di Istituti di vita secolare e ordo Virginum
Chiesa Insieme 10 Febbraio 2015
Vita consacrata
Le Suore Francescane della Beata Angelina: da 100 anni nella nostra comunità
La modernità dell’esperienza non le permise di reggere a lungo: la Congregazione fu sciolta nel 1461. Ciascuna fraternità riuscì a vivere conformemente le proprie origini fino al Concilio di Trento che impose tassativamente la clausura. Nel 1903 la fraternità di Foligno, dove Angelina era vissuta ed era passata al Padre e dove il suo corpo è venerato, ottiene la dispensa dalla clausura e si apre ad altre presenze.
La
ASSISI - Da qualche mese la nostra presenza in Diocesi ha compiuto cento anni. Era il 9 maggio 1914 quando si stipulava con una baronessa danese il contratto di acquisto della ”Palazzina al prato”, posta proprio sotto il manto di S.Francesco. Chi guarda dal balcone si trova, infatti, di fronte la facciata della Basilica superiore e può evocare, in un solo colpo d’occhio, memoria, storia, spiritualità del Serafico Padre. Perché una Casa in Assisi? Ogni francescano sogna un tetto in Assisi, ma nel nostro caso il richiamo era duplice: vediamo perché..
Chi siamo? Una piccola Congregazione sorta dal ritorno alle origini del monastero di Sant’Anna a Foligno, fondato nel 1387 dal beato Paoluccio Trinci e dalla Beata Angelina dei conti di Marsciano. Iniziatore della riforma francescana detta Osservanza, Paoluccio trova valida collaborazione in Angelina per estendere la sua riforma all’ambito femminile; riforma approvata nel 1403. Il movimento terziario, in espansione nell’Italia centrale, incontra un punto di forza e di aggregazione in Angelina che, con Bolla pontificia, viene riconosciuta ministra generale della Congregazione di Foligno che si estendeva dall’Abruzzo alla Toscana. Una fraternità aveva sede in Assisi (San Quirico.) Spesso ella dovette venire nella nostra città, visto che un notaio la dice abitante di Assisi. Del resto alla Porziuncola ella aveva compreso la sua vocazione. La vita della Congregazione si svolgeva tra preghiera liturgica, preghiera personale in solitudine e presenza a chi era nel bisogno. Oggetto della contemplazione era la kenosi di Gesù, che non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ma spogliò se stesso ..., per questo esercizio quotidiano era abbracciare Gesù povero e nudo in croce in spirito di stupore e di gratitudine, fonte di un servizio gioioso.
fraternità di
Assisi
L’educazione delle giovani fu la prima attività a favore anzitutto delle educande di Foligno, che vi completavano gli studi superiori. Durante la seconda guerra mondiale accolse profughi e chi aveva bisogno di un rifugio sicuro. Dal 1952 la Casa diviene per una decina di anni collegio per adolescenti aspiranti alla vita religiosa, mentre si accolgono pellegrini che, in occasione delle ricorrenze francescane, divengono più numerosi. Dagli anni ‘90 si organizzano brevi corsi, intesi ad una crescita umana e cristiana di giovani e famiglie, mentre ci si fa vicine agli anziani della parrocchia. L’impossibilità di svolgere ogni attività nel periodo postsismico fa maturare una più attiva presenza alla realtà parrocchiale e zonale. Nel 2002 nella Casa ristrutturata riprende l’attività recettiva che alterna accoglienza dei pellegrini, per i quali si pratica un ministero di ascolto, e accompagnamento di giovani e famiglie secondo lo stile di Francesco. Di tutto rendiamo grazie al Padre.
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Chiesa Insieme
S econdo
Famiglie del Vangelo
ritiro diocesano nel segno dei carismi e della comunione , a
S eattle
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interessati al nostro cammino
Il progetto della CMFV arriva negli Stati Uniti Cecilia Fanini *
ASSISI - Domenica 18 gennaio si è svolto il secondo ritiro diocesano delle CMFV presso il convento Cristo Risorto in Assisi. La giornata, iniziata con la celebrazione delle Lodi, è proseguita con la meditazione di padre Giancarlo Rosati incentrata sulla relazione tra carismi e comunione. Partendo dalla prima lettera ai Corinzi, padre Rosati ha spiegato che i carismi sono i doni che Dio ha consegnato a ogni creatura umana, per il bene e le necessità del mondo, fonti di vitalità apostolica e per tale ragione ha invitato a riconoscerli e apprezzarli ponendosi verso il prossimo con benevolenza fraterna. Padre Rosati ha asserito che dalla comunione con Dio, paragonata a un albero rigoglioso che richiede molte cure, nasce il succoso frutto della comunione fraterna ossia la spiritualità di comunione. Questo frutto è foriero di benefici come la fraternità, la misericordia, il confronto ma specularmente vi possono essere insidie quali l’egoismo, la superbia, la competizione. L’unione all’interno delle comunità attira la benedizione di Dio e scaccia il maligno. La giornata è proseguita con l’adorazione eucaristica e la condivisione in gruppi, momento in cui è stata data la parola ai partecipanti, molti dei quali hanno mostrato sincera gioia nel narrare i benefici che l’esperienza delle Famiglie del Vangelo ha portato nella vita quotidiana. Nel pomerig-
gio il momento più emozionante della giornata: una coppia della Comunità di Viole di Assisi ha portato la sua personale testimonianza confermando la potenza della preghiera capace di sprigionare un anelito, una speranza anche di fronte alla malattia della propria figlia. “Nulla è impossibile a Dio” hanno affermato i due genitori, che con dolcezza, commozione e coraggio hanno raccontato la loro storia e infine ringraziato pubblicamente gli altri componenti della Comunità e tutti coloro che con fede hanno pregato ininterrottamente. A questo momento è seguita la testimonianza di Benedetta Maria che con tenacia sta “esportando” il progetto delle CMFV nella città americana
di Seattle. In una realtà nella quale dilaga l’ateismo e prolifera il neo paganesimo, le Comunità Maria sono state accolte in maniera positiva dai cristiani presenti sul territorio. La giornata si è conclusa con la santa messa concelebrata dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino e alcuni presbiteri della diocesi, animata dalle CMFV della parrocchia di Bastia San Marco che con impegno ed entusiasmo, guidate dal parroco don Francesco Santini e dal vice Don Marco Armillei, si sono messe al servizio degli altri allietando i momenti di preghiera dell’intera giornata. Il prossimo appuntamento è fissato per domenica 19 aprile 2015. 3 *CMFV di Bastia Umbra San Marco
Chiesa Insieme 12 Febbraio 2015
Dalle parrocchie
bastia umbra
Ammesso agli ordini sacri un giovane seminarista S olenne
celebrazione nella chiesa di
Ombretta Sonno
BASTIA UMBRA - Domenica 25 gennaio, durante la celebrazione eucaristica delle 11 presieduta dall’arcivescovo monsignor Domenico Sorrentino, concelebrata da monsignor Girolamo Giovannini e da alcuni presbiteri della parrocchia, nella chiesa di San Michele, la comunità di Bastia Umbra ha vissuto un momento particolarmente emozionante: il rito di ammissione agli ordini sacri di Dieu Donné Kasereka Taghhunza, alla presenza del diacono Alessandro Picchiarelli e di alcuni seminaristi intervenuti. Dieu Donné è nato il 30 giugno 1985 a Kikuyu, in Congo. Cresciuto in una famiglia cristiana numerosa, già in tenera età era vivo in lui il desiderio di entrare nel seminario minore, ma in
S an M ichele
per
D ieu D onnè K asereka Taghhunza
quel momento non gli fu possibile. Nel 2004 consegue il diploma di maturità in Pedagogia generale. Nel 2005, si iscrive all’Università di Butembo e dopo tre anni ottiene la laurea in storia e scienze sociali. “Il Signore ci viene incontro nella quotidianità - commenta Dieu Donné -. L’incontro con una suora all’Università mi ha portato a fare una esperienza monastica di cinque anni, prima di entrare in seminario, però il mio desiderio iniziale era quello di essere sacerdote”. Pertanto, inviato a studiare presso l’Istituto Teologico di Assisi, dopo aver dialogato con i suoi superiori benedettini, che hanno dato una testimonianza positiva su di lui, ha fatto richiesta al vescovo di essere accolto come seminarista in questa diocesi. Dieu Donné è, infatti, da due anni inserito nella no-
costa di trex
Consegnato
il premio
stra comunità parrocchiale. Conclude affermando: “Voglio amare Dio e far amare Dio stando in mezzo ai fratelli e servendoli. Il cammino è ancora lungo, perciò offro la mia vita al Signore”. 3 cannara
S anto S tefano
al francescano
FRATE ALESSANDRO CANTA LA PACE ASSISI - Una celebrazione semplice ma sentita, partecipata e vissuta intensamente quella che ha riguardato la consegna del premio “Santo Stefano” a frate Alessandro Brustenghi, domenica 11 gennaio nella chiesa parrocchiale di Costa di Trex. Il riconoscimento giunto alla settima edizione, è stato istituito dalla Pro loco di Costa di Trex per ringraziare quelle persone che, nei loro ambiti o attraverso le proprie capacità e doti hanno dato lustro alla montagna. Frate Alessandro, che, nonostante i tanti impegni a livello internazionale, nell’agosto scorso ha tenuto, con il Trio Laudar Vollio, un concerto di beneficenza a Costa di Trex per raccogliere fondi per i profughi in Iraq, ha dimostrato grande affezione per la montagna di Assisi, oltre ad una straordinaria disponibilità ed umiltà, accettando senza esitazione l’invito della Pro loco. Il buon esito del concerto e della raccolta di fondi hanno permesso di aiutare i bambini iracheni attraverso le missioni dei padri rogazionisti (confratelli di Padre Giuseppe Egizio, parroco di Costa di Trex) pre-
senti nel paese martoriato dalla guerra, che dall’estate scorsa stanno vivendo accanto ai cristiani e ai non cristiani l’esodo sulle montagne e nelle città del Kurdistan. La cerimonia di consegna del riconoscimento, un’opera realizzata dall’artista assisano Claudio Fronza, è avvenuta subito dopo la celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Costa di Trex, dove poi fra Alessandro ha ringraziato tutti sottolineando il “valore dell’iniziativa, la bellezza del luogo e il calore che si respira, più intenso che al Royal Albert Hall di Londra di fronte a 5mila persone”. 3
NEL RICORDO DI DON BOSCO Celebrazione
con gli operatori salesiani
CANNARA - Una bellissima, partecipata celebrazione liturgica nella chiesa di San Matteo di Cannara. Domenica 1 febbraio, in occasione della festa di San Giovanni Bosco, nella chiesa gremita di gente, tra cui moltissimi cooperatori salesiani, c’è stata la solenne eucaristia presieduta dal nostro vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino, affiancato come concelebrante dal parroco don Francesco Fongo. Nell’omelia, il presule ha parlato della Sacra scrittura, della centralità di Gesù Cristo, e della figura e dell’opera di don Bosco; ed ha anche instaurato un bel dialogo con i tanti bambini che stavano nelle prime file dei banchi. Momenti edificanti, che hanno lasciato il segno nelle coscienze. La celebrazione è stata animata con canti e musiche appropriate del bravissimo gruppo cannarese. 3 Fabrizio Cerasa
Chiesa Insieme
Dalle parrocchie
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gualdo tadino
L a g r a n d e e r e d i t à d e l b e a t o A n ge l o
Migliaia di persone alla festa del patrono, toccante e suggestiva la veglia della vigilia
Alberto Cecconi
GUALDO TADINO - Migliaia di persone hanno frequentato per l’intera gionata di giovedì 15 gennaio la basilica concattedrale e la cripta del Beato Angelo in occasione della festa patronale. Partecipatissime le liturgie, da quella dei vespri della vigilia, alla solenne concelebrazione di una trentina di sacerdoti e diaconi diocesani presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino. Il presule, che il giorno prima aveva reso visita, ospite graditissimo, alle persone che vivono nella casa di
riposo, nelle omelie ha ricordato che il Beato Angelo, ha scelto Gesù Cristo come bussola per orientarsi, valori perenni, la vera sapienza; “è vissuto in un’epoca senza internet, ma ha da insegnare tanto anche a chi vive nell’epoca di internet”; ed ha toccato vari temi, da quelli del lavoro, della famiglia, dell’informazione (il bene va fatto conoscere), della “sinodalità”, del camminare insieme per fare scelte adeguate in un periodo di cambiamenti epocali. Ha anche partecipato in municipio alla consegna dei premi “Beato Angelo”, “accomunati dall’affermazione
del valore del dono della vita”. Un momento particolarmente significativo c’è stato nella veglia di preghiera animata dai giovani la sera della vigilia: diversi gruppi, tra cui gli scout, l’azione cattolica ed i “ragazzi per il Javarì” hanno commentato il Vangelo della casa costruita sulla sabbia, proponendo anche testimonianze del loro impegno per costruire sulla roccia. E’ seguita la processione al sacello del biancospino, dove è arrivato anche un altro gruppo organizzato dal Cai e che era partito dall’eremo del Beato: la preghiera, guidata da don Michele Zullato e dal cappuccino fra Carlos Acacio, ed alla quale ha preso parte a sorpresa anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi insieme ad un gran numero di devoti, ha chiuso la serata; è seguito un gradito ristoro con vin brulè offerto dalla Pro loco del quartiere del Biancospino. 3
nocera umbra
Conviviale
in allegria organizzato dal cvs
PRANZO DI FESTA CON GLI ANZIANI NOCERA UMBRA - Domenica 11 gennaio, ben 105 anziani della vicaria di Nocera Umbra, dopo essere stati presenti alla santa messa, si sono riuniti e hanno pranzato insieme in una delle sale del seminario della città. L’iniziativa viene promossa tutti gli anni dal CVS in occasione della festa del battesimo di Gesù. “È un momento di incontro e di allegria organizzato al fine di far sentire i nostri anziani meno soli - ha affermato il presidente del CVS Maurizio Mari-
nangeli – “. Alla fine del pranzo è stata inoltre organizzata una tombolata per concludere in allegria questo momento di convivialità. All’iniziativa hanno collaborato il gruppo giovani di Nocera e il gruppo giovani di Parrano. Hanno partecipato tutti i parroci, il sindaco Giovanni Bontempi e la presidente della Caritas parrocchiale di Nocera Umbra Lucia Picchiarelli. Il Centro di volontariato sociale coglie l’occasione per ringraziare le famiglie
Luchini-Marinangeli e Riccetti-Berardi che in seguito alla mancanza dei loro cari, Rossano Luchini e Romano Riccetti, hanno devoluto le offerte raccolte durante le esequie all’associazione. Il denaro donato verrà utilizzato per opere di carità. 3 Celeste Bonucci
Chiesa Insieme 14 Febbraio 2015
Iniziative
piandarca, un luogo da valorizzare Sottoscritta una convenzione tra i Comuni di Cannara, Assisi e la Diocesi per far conoscere meglio “l’area” francescana Marina Rosati
CANNARA – “Oggi sottoscriviamo un documento che sancisce un riconoscimento che nelle fonti è incontrovertibile e che per noi è un punto di partenza per riportare Cannara tra i luoghi più importanti della vita di San Francesco”. Sono state queste le parole del sindaco di Cannara Fabrizio Gareggia che mercoledì 14 gennaio ha firmato, insieme al primo cittadino di Assisi Claudio Ricci e al vescovo monsignor Domenico Sorrentino, un protocollo per la valorizzazione di Piandarca. “Con gioia e a nome di tutta la diocesi voglio dare la mia adesione piena a questa iniziativa – ha invece sottolineato Sorrentino – “. Un riferimento poi alla tragedia di Parigi, immersa nella altre grandi tragedie del nostro tempo. “In questi giorni due penne del giornalismo italiano hanno ripescato una tesi che anni fa è stata proposta nel quadro della riflessione teologica e che dice che il nostro problema sono le religioni e in particolare le religioni monoteiste perché più ci si convince che si ha ragione quando si pensa a Dio e più c’è qualche tendenza ad esprime questa cosa in termini violenti. Queste considerazioni sono apparse su grandi testate giornalistiche italiane. Cose che da cre-
dente mi amareggiano perché sono un grande equivoco sul quale si gioca per mancanza di approfondimento su ciò che è la fede e la religiosità autenticamente concepite e su che cosa è davvero il cristianesimo. Dunque un primo punto che l’iniziativa di oggi dovrebbe veicolare è il fatto che Francesco, con autenticità, ci spiega cos’è la religione e il cristianesimo. Oggi abbiamo estremo bisogno di recuperare una visione dell’umanità in termini di fraternità, di vedere Dio come Padre per sentirci fratelli. Da qui: predica, fraternità e poi gli uccelli che Francesco ha trovato nel
suo incontro con madre terra. Nel cantico delle creature gli uccelli non sono menzionati esplicitamente, ma sono impliciti nelle definizione “tutte le Tue creature”. Allora è bello che nell’immagine giottesca, nelle fonti e in questa realtà cannarese siano esplicitati. È un discorso sulla bellezza del Creato che va fatto, un discorso di autenticità e di lode a Dio”. Alla cerimonia erano presenti anche il professor Antonio Turrioni, studioso di storia cannarese che ha parlato dell’Ordine francescano secolare e Alberto Ridolfi, ministro regionale Ofs.3
Cerimonia di assegnazione del premio “Barbara Micarelli”, ecco i nomi dei vincitori
LA FORZA E IL CARISMA DI ESSERE BUONI EDUCATORI ASSISI - Si è svolta domenica 1 febbraio a Santa Maria degli Angeli la cerimonia per l’assegnazione del Premio all’educatore “Barbara Micarelli 2014” (In ricordo della fondatrice delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino che, storicamente, svolgono una mirabile missione educativa, di sostegno alle famiglie e aiuto caritatevole ai meno fortunati e gli orfani). I riconoscimenti sono andati a: Maria Luisa Cimino (alla memoria), Luigino Baldoni, Emilia Polidoro (Ortona) e Maria Pia Gazzola (Riese
Pio X). Il pomeriggio, di grande significato di valori etico-educativi, è stato coordinato dal professor Giovanni Zavarella alla presenta del vicario generale della diocesi don Maurizio Saba, dei sindaci di Assisi Claudio Ricci (con il vice sindaco Antonio Lunghi, l’assessore Moreno Massucci e i consiglieri Daniele Martellini e Franco Brunozzi), di Riese Pio X Gianluigi Contarin e Ortona Vincenzo d’Ottavio. Il premio, che ormai e divenuto un “evento simbo-
lico” tra i principali di Assisi, è stato promosso dall’associazione “Amici di Barbara Micarelli” presieduta da Giovanna Centomini unitamente alle suore francescane
missionario di Gesù Bambino. Il preludio musicale e la conclusione è stata affidata al coro dei Cantori di Assisi e al coro filarmonico Veneto. 3
Chiesa Insieme
Febbraio 2015
Cultura
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Un anno di eventi al museo diocesano Circa venti iniziative nell’area espositiva di san Rufino per turisti e residenti Patrizia Picasso *
ASSISI - Al termine di un anno impegnativo e molto soddisfacente, caratterizzato da circa 20 eventi, possiamo dire di aver raccolto l’invito di Papa Francesco ad “aver coraggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza[…] e con modalità non convenzionali” (Evangelii gaudium 167). I musei diocesani in questo, hanno un ruolo fondamentale: non devono essere meri “contenitori” di reperti e di opere, ma realtà vive che trasmettano naturalmente contenuti culturali ma anche di spiritualità e catechesi. Da sempre convinte che debbano essere proprio queste le linee guida nell’ambito della gestione museale, sin
dal 2013, ma particolarmente nel corso dell’anno 2014, abbiamo ideato e realizzato una serie di eventi, alcuni destinati ai visitatori, turisti e pellegrini sulle orme di San Francesco, tesi pertanto a far conoscere il Museo diocesano di Assisi ed intensificati nei periodi di maggiore affluenza; altri rivolti in primis ai residenti in Assisi, per riscoprire le proprie “radici” e percepire il senso di essere comunità, rivivendo, attraverso la parola, le vicende storiche delle nostre architetture e la genesi delle opere esposte. Anche la nuova sala museale, inaugurata all’inizio di ottobre 2014 e dedicata all’artista secentesco locale Cesare Sermei, è concepita in quest’ottica: attraverso le sue opere possiamo infatti narrare, nelle nostre spiegazioni ai visitatori, il percorso di Francesco di
Assisi dall’inizio della missione sino al Santo morente che, benedicendola, si congeda dalla sua città. L’anno appena trascorso ha visto anche la musica entrare nel nostro Museo da protagonista, con concerti di elevato livello qualitativo, grazie ad una serie di collaborazioni con eccellenze musicali del nostro territorio. Musica medievale, rinascimentale, musica sacra e perfino musica contemporanea hanno pervaso gli spazi del nostro chiostro romanico, esaltate dalla sua straordinaria acustica. Da ultimo, desideriamo formulare un ringraziamento al priore del Capitolo don Cesare Provenzi: senza il suo dinamismo, il suo spirito d’iniziativa ed il suo supporto “logistico” sarebbe stato più complicato realizzarli. 3 * Operatrice Museo diocesano San Rufino
Chiesa Insieme 16 Febbraio 2015
APPUNTAMENTI - febbraio / marzo 2015 17 Mar - 6.a Tempo Ordinario
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Da un sistema assistenziale ad un walfare generativo.
18 Mer - MERCOLEDI' DELLE CENERI
Celebrazione delle Ceneri presieduta dal vescovo - ore 21.00 a San Rufino
19 Gio - giov. dopo le Ceneri
4 sessione del Sinodo: Liturgia, preghiera personale, pietà popolare. Domusi Pacis
20 Ven - ven. dopo le Ceneri 21 Sab - sabato dopo le Ceneri 22 Dom - 1.a Domenica di Quaresima CATTEDRA DI S. PIETRO (f) 23 - Lunedì 1.a di Quaresima 24 - Martedì 1.a di Quaresima
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: La scomparsa dell’umano.
25 - Mercoledì 1.a di Quaresima 26 - Giovedì 1.a di Quaresima 27 - Venerdì 1.a di Quaresima 28 - Sabato 1.a di Quaresima
Chiostro del museo diocesano - ore 15.30: Presentazione dell’opera “dormitio virginis “ (recuperata dal nucluo carabineiri di Monza) appartenente alla collezione Perkins.
1 - Domenica 2.a Domenica di Quaresima 2 - Lunedì 2.a di Quaresima 3 - Martedì 2.a di Quaresima 4 - Mercoledì 2.a di Quaresima 5 - Giovedì 2.a di Quaresima
5 sessione del Sinodo: Comunione e comunità - Salmata di Nocera Umbra
6 - Venerdì 2.a di Quaresima
Inaugurazione del cortile dei giusti - Chiostro del vescovado ore 11.45
7 - Sabato 2.a di Quaresima 8 - Domenica 3.a Domenica di Quaresima 9 - Lunedì 3.a di Quaresima 10 - Martedì 3.a di Quaresima
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Bene comune e pace sociale
11 - Mercoledì 3.a di Quaresima 12 - Giovedì 3.a di Quaresima 13 - Venerdì 3.a di Quaresima 14 - Sabato 3.a di Quaresima 15 - Domenica 4.a Domenica di Quaresima 16 - Lunedì 4.a di Quaresima 17 - Martedì 4.a di Quaresima 18 - Mercoledì 4.a di Quaresima
6 sessione del Sinodo: Comunione e comunità - Salmata di Nocera Umbra
19 - Giovedì S. GIUSEPPE (s) 20 - Venerdì 4.a di Quaresima 21 - Sabato 4.a di Quaresima 22 - Domenica 5.a Domenica di Quaresima
Festa delle Confraternite - Ore 11.30 Cattedrale san Rufino