Chiesa Insieme Febbraio 2016

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N. 2 - FEBBRAIO 2016 - ANNO XXXIV - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n째 660 del 7/03/1983

ESODO E MISERICORDIA


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Chiesa Insieme

FEBBRAIO 2016

Editoriale

SOMMARIO

Editoriale

Esodo

e

Quaresima - pag. 2

Focus

Pro Civitate Christiana - pag. 3

Primo Piano

Festa del Beato Angelo pag. 4-5 Giornata della memoria - pag.6-7

Eventi Settimana

per l’unità dei cristiani

Caritas Incontro

- pag.8

diocesana

con gli operatori

pag. 9

Famiglie del Vangelo Nuove comunità - pag. 10-11 Il Giubileo

Vita Consacrata - pag.12

dei consacrati

Giubileo

Conversione

pastorale

- pag.13

Formazione Giovani per Javarì - pag.14 Scuola di politica - pag.15 Parrocchie

Bastia/Cannara/Valfabbrica Assisi - pag. 16-17 Notizie

LA PAROLA DEL VESCOVO

del vescovo

news

News - pag.18-19

Appuntamenti febbraio/marzo 2016 - pag.20

ESODO E MISERICORDIA

La Quaresima di quest’anno ha un accento un po’ diverso. Anno giubilare. Entreremo ancora in quell’esodo che la liturgia ci invita a rivivere sulle orme dell’antico popolo in cammino verso la terra promessa. Rivivremo l’esodo speciale a cui Gesù ci chiama, con il suo mistero di morte e risurrezione: esodo dal peccato alla vita nuova. Ma ci ritroveremo anche a sentire, a distanza ravvicinata, nei profughi che abbiamo accolto, l’esodo del nostro tempo, che vede ancora tante persone lasciare situazioni di guerra, di povertà e disagio, nella speranza di trovare, presso di noi, una terra ospitale. Una quaresima all’insegna della misericordia. Se vogliamo giungere alla terra promessa, dobbiamo in qualche modo anche offrirla. “Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia”. Le opere di misericordia sono tante, quante sono le miserie a cui aprire il cuore. Non si tratta di sbrigarsela con un’ele-

mosina. È questo che i profughi ci stanno insegnando. Ognuno di loro è una storia, un dramma, magari un problema che ci viene posto. Questa accoglienza è tutt’altro che una passeggiata. Ci impegna. Mette alla prova la nostra generosità, ma talvolta anche i nostri nervi e la nostra pazienza. Ma chi ha detto che la carità va fatta solo con i poveri dolci, belli e riconoscenti? La carità è carità. E in ogni volto di fratello, in ogni fratello nel bisogno, Cristo ci ha garantito la sua presenza. Quello che facciamo a un povero, è fatto a lui. Dobbiamo allora, con le Ceneri, intraprendere il nostro esodo da quell’io che ci chiede sempre di raggomitolarci nel nostro nido protetto, per aprire il cuore e diventare Chiesa “in uscita”, come ci vuole papa Francesco. Uscendo ci ritroveremo. Rinunciamo a qualche comodità, guadagniamo in amore. E diamo un senso alla nostra vita. A nessuno è chiesto di essere un eroe. Dentro la generosità quotidiana a cui siano chiamati ci saranno forse tante fragilità. C’è misericordia anche per noi. Ma un po’ di cuore è necessario per far quaresima e prepararci alla Pasqua. + Domenico, vescovo

Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it -

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Chiesa Insieme

Focus P ro C ivitate C hristiana : 75

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anni ai crocicchi della storia , un anniversario importante

La memoria ha il fascino dell’utopia Gianna Galiano

ASSISI - La Pro Civitate Christiana ha ritenuto opportuno e giusto non far passare sotto silenzio un anniversario così significativo che comprende un patrimonio culturale e un’eredità spirituale che hanno segnato in profondità e anche in ampiezza, non solo la città di Francesco e Chiara, ma anche il nostro Paese e la Chiesa stessa. La memoria, oggi spesso obliterata, è stata sentita, in questo caso, come responsabilità di riscoprire i punti focali dell’utopia di don Giovanni Rossi per confrontarli con i germogli del futuro che, pure nelle difficoltà del presente, si sono visti fiorire nei quarant’anni che ci separano dalla morte del fondatore, nelle varie attività, a cominciare dalla rivista Rocca, alla Galleria d’arte, ai seminari della coppia, ai corsi di studi Cristiani, alle generazioni in dialogo, alla Cittadella editrice, alla musicoterapia e, negli anni più recenti, ai corsi per counsellor e per arteterapeuti. Certo, le tradizionali missioni cittadine che hanno rappresentato un’anticipazione profetica dell’evangelizzazione dei laici, volontari e volontarie, nelle città grandi e piccole, Umbria compresa, hanno cambiato pelle, ma non lo spirito che, nell’accoglienza senza discriminazioni, nel dialogo con i non credenti e con le culture e le fedi, ha inteso comunicare sempre e comunque, la liberazione e la salvezza di Gesù di Nazareth. In occasione delle giornate dell’evento del 27/30 dicembre è stato realizzato anche un documentario molto interes-

sante a cura del giornalista Pierluigi Vito, di TV 2000. Il profilo storico di don Giovanni Rossi, la sua instancabile attività nelle missioni e nei convegni in Cittadella, da lui sognata come una moderna Abbazia, hanno coinvolto non solo emotivamente, ma hanno reso pensosi i partecipanti e i volontari sul significato decisivo dei portatori di un carisma profetico come dono per le future generazioni. La presenza e la parola del nostro vescovo Domenico Sorrentino, a partire dalla liturgia eucaristica iniziale di ringraziamento, alla partecipazione alla tavola rotonda sul laicato, fino alla preghiera interreligiosa finale, ci hanno molto gratificato e anche aiutato a

riflettere sulla storia, non come “qualcosa che si va a scovare negli archivi, ma qualcosa che ci sta davanti... il fascino dell’utopia non è qualcosa che vada nelle nebbie dell’impossibile ma piuttosto quello che ancora non si è realizzato pienamente e che si deve realizzare, dunque il futuro”. In questa chiave, appunto, si sono svolte le relazioni delle personalità che hanno dato spessore alle giornate dell’evento. Ci limitiamo, per motivi di spazio, a citare i loro nomi: Enzo Bianchi, Priore della Comunità di Bose; Liliana Cavani, regista e sceneggiatrice; Lorenzo Chiarinelli, vescovo emerito di Viterbo; Raniero La Valle, giornalista e scrittore; Joseph Levi, Rabbino capo di Firenze; Raffaele Luise, giornalista RAI; Roberto Mancini, filosofo; Jonut Radu, pope ortodosso; Renzo Salvi, già capo progetto Rai Cultura; Lilia Sebastiani, teologa; Adriana Valerio, storica, teologa; Pawel Gajewski, pastore valdese. Parecchi anche gli interventi programmati. Interessanti gli spazi espositivi della memoria storica e artistica. Al termine del percorso non resta che augurarci che non manchino nuovi operai anche per la “messe” della Cittadella. 3


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Primo piano

Grande partecipazione a Gualdo Tadino alle celebrazioni del compatrono della diocesi. Assegnato il

Il Beato Angelo e il miracolo del

Alberto Cecconi

GUALDO TADINO - La basilica concattedrale di San Benedetto è stata gremita di persone per tutta la giornata di venerdì 15 gennaio. Partecipatissime le liturgie, dai Vespri di giovedì sera alle celebrazioni eucaristiche del giorno della festa del Beato Angelo. Nella solenne concelebrazione di una trentina di sacerdoti provenienti da tutta la Diocesi e di cinque diaconi, l’arcivescovo monsignor Domenico Sorrentino, che l’ha presieduta, nell’omelia ha evidenziato e plaudito il grande attaccamento dei gualdesi al loro santo protettore, testimone con la santa vita dell’amore per Gesù Cristo e la sua misericordia oltre che per il creato, temi attualizzati anche dall’insegnamento di Papa Francesco; ed ha invitato a diventare tutti testimoni della misericordia con la solidarietà verso i tanti problemi delle persone di oggi. Il vescovo, che nel pomeriggio ha visitato gli anziani ospiti della casa di riposo, in mattinata ha partecipato in municipio alla consegna del prestigioso premio “Beato Angelo”, assegnato ogni anno dal Comune a personalità che si sono distinte come benemerite verso la città. Per il 2016 il premio è stato assegnato all’emittente Radio Tadino, con menzioni alla memoria per il medico Vincenzo Venarucci, alla Società del monte, al comando della stazione

gualdese dei carabinieri, alla presenza di tante autorità, oltre a quelle locali, tra cui il sottosegretario al ministero degli Interni Gianpiero Bocci, il presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi, il generale dei Carabinieri Francesco Benedetto ed il colonnello Cosimo Fiore, il questore Carmelo Gugliotta, il neoprefetto Raffaele Cannizzaro, il consigliere regionale Andrea Smacchi. Presente anche una delegazione del Comune di Monticiano (Siena), guidata dal sindaco Sandra Becucci e dal parroco don Virgilio Farcas Gherghina: è stata loro donata una tela del 1847, raffigurante l’immagine del loro santo protettore, il Beato Antonio Patrizi. A consegnare la tela la famiglia gualdese di Marilena Brunetti ed Enrico Fioriti, che l’aveva ricevuta in dono 25 anni fa e che aveva contattato gli esponenti della cittadina toscana. A tutti gli ospiti sono stati donati anche ramoscelli del biancospino del Beato Angelo, puntuali anche nel 2016 per la miracolosa fioritura invernale.

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Primo piano premio

2016 all’emittente locale “Radio Tadino”,

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alla società del monte e alla stazione dei carabinieri

biancospino che si rinnova

Vespri, veglia e processione per arrivare al sacello fiorito

Una vigilia ricca di eventi GUALDO TADINO – Alla vigilia della festa patronale del Beato Angelo giovedì 14 gennaio dopo la celebrazione del vespro e la cerimonia dell’offerta dell’olio per la lampada votiva da parte dell’amministrazione comunale è seguita in serata la veglia di preghiera animata dai giovani e la fiaccolata. I fedeli raccolti davanti alla basilica di San Benedetto si sono diretti in processione verso il sacello del biancospino che fiorisce miracolosamente,

come tutti gli anni e a prescindere dalle condizioni atmosferiche a metà gennaio sin da quel lontano 1324 quando al passaggio della salma del Beato Angelo le siepi di biancospino e i campi di lino fiorirono prodigiosamente. La processione si è poi ricongiunta con l’altra fiaccolata organizzata dal Cai che partita dall’eremo di Capodacqua ha invece compiuto l’antico percorso che porta al sacello. Dopo che i due gruppi si sono riuniti è seguito un momento di raccoglimento e preghiera.

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Il vescovo in visita alla casa di riposo


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FEBBRAIO 2016

Primo piano

Cerimonia ufficiale della Prefettura di Perugia e visite guidate al Museo di palazzo Vallemani che

Assisi città simbolo della Giornata della Antonella Porzi

ASSISI - Oltre centocinquanta persone di cui gran parte studenti hanno fatto visita mercoledì 27 gennaio, nel Giorno della Memoria, a Palazzo Vallemani sede del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, dove c’è stata la consegna delle medaglie d’onore da parte del Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, ai familiari degli insigniti dell’alto riconoscimento Enrico Fiorucci e Marsilio Traversini entrambi della provincia di Perugia. Presenti all’incontro le massime autorità militari e civili tra cui la presidente della Regione Catiuscia Marini e il presidente della Provincia Nando Mismetti. Il sindaco di Assisi, Antonio Lunghi,

dopo aver rivolto i suoi saluti a tutti i presenti ed aver ringraziato il Prefetto Cannizzaro per aver scelto Assisi per la sua prima uscita dal ricevimento del nuovo prestigioso incarico; ha sotto-

lineato che si è trattato della prima volta che questo alto riconoscimento agli insigniti è uscito dalle mura del palazzo prefettizio ed ha deciso di spostarsi in periferia; scegliendo proprio come prima uscita la città serafica. E’ seguito poi l’intervento del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino. Quest’ultimo dopo aver ricordato la storia della sua famiglia e di suo padre che fu internato in un campo di concentramento ha affermato che “ferite come queste si cicatrizzano solo con il balsamo del perdono. Perdono – ha sottolineato il presule - non significa dimenticanza. La memoria – ha aggiunto – serve a non fare gli stessi errori nel futuro. Abbiamo tanto da ricordare perché abbiamo tanto da cambiare”. Marina

In tanti alla scoperta dei monasteri di san Giuseppe e san Quirico

Nei luoghi della salvezza

Antonella Porzi

ASSISI - Il ricco programma di iniziative della settimana della Memoria, che ha avuto inizio sabato 23 gennaio con la visita ai monasteri di san Giuseppe delle Benedettine e di san Quirico alla scoperta dei luoghi dove si rifugiarono gli ebrei ha visto, nella sua prima giornata, la partecipazione di un folto gruppo di circa quaranta persone percorrere tale inedito itinerario. I visitatori guidati dalla ideatrice e curatrice del “Museo della Memoria, As-

sisi 1943-1944” Marina Rosati, durante la loro prima tappa nel monastero di san Giuseppe sono stati accolti dalla badessa, Madre Mariangela e da una consorella. Queste ultime, dopo aver offerto le loro testimonianze indirette e fornito tutte informazioni giunte a posteriori a loro conoscenza, hanno illustrato brevemente la storia dell’ordine benedettino. Ad accogliere il gruppo nel monastero di san Quirico è stata la badessa, madre Benedetta. Insieme a lei il gruppo ha ripercorso il difficile periodo durante il

quale il monastero ha partecipato attivamente alla salvezza degli ebrei. Madre Benedetta ha raccontato molti aneddoti al centro dei quali è vissuta Madre Giuseppina Biviglia, badessa del monastero all’epoca della seconda guerra mondiale, deceduta nel 1991 e proclamata “Giusto tra le nazioni” nel 2013. Ha inoltre dato lettura delle memorie scritte dopo la guerra dalla badessa e raccontato, tra gli altri, l’episodio vissuto da madre Giuseppina, che in almeno due occasioni si oppose ai

nazisti che la minacciarono di portare nei campi di concentramento, rispondendo loro che essendo monaca di clausura avrebbero dovuto chiedere il permesso al Papa. Dopo aver mostrato ai presenti l’attestato di benemerenza, la targa di madre Giuseppina ed aver letto un piccolo bigliettino appartenente alla monaca, madre Benedetta ha accompagnato il gruppo a visitare le grotte attraverso il percorso che praticavano gli sfollati per raggiungerle.

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racconta gli anni

1943-1944

Primo piano

Memoria

Rosati direttrice e curatrice del Museo della Memoria definito dalla stessa “luogo in cui ricordare e da cui ripartire”; durante il suo intervento ha voluto evidenziare il primato di Assisi nell’avere avuto ben sette “Giusti tra le Nazioni” e che degli oltre trecento ebrei rifugiati nella città serafica non c’è stato nessun deportato né ucciso. L’ideatrice del Museo dopo aver raccontato numerosi aneddoti accaduti nella città serafica nel triste periodo della Shoah ha concluso il suo intervento leggendo la toccante testimonianza di Oriana Viterbi, una signora ebrea che vive tra Roma e Gerusalemme. Sono seguite poi le parole del Prefetto Cannizzaro che si è rivolto soprattutto ai giovani invitandoli a riappropriarsi della storia per conoscerla e raccontarla con i loro termini e i loro toni avendo sempre

presente che la storia è costruita non solo dai grandi eventi ma anche da quelle piccole realtà quotidiane o non, ma non senza lasciare traccia. Ha poi sottolineato che “dovremmo invece in giornate come queste e non solo in tali giornate con l’esempio dimostrare a chi verrà dopo di noi che la verità è sempre più dura da raccontare quanto

Quella del nipote del musicista ebreo Guido Alberto Fano

Una testimonianza toccante Antonella Porzi

ASSISI - Durante la settimana della Memoria così ricca di iniziative, lunedì 25 gennaio alla sala della Conciliazione del comune di Assisi, si è tenuto un incontro molto sentito che ha fatto rivivere e contemplare quei tragici momenti vissuti da tutto il mondo ed in particolare da Assisi negli storici anni della Shoah. Dopo le parole dell’assessore Serena Morosi è seguito l’intervento del vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino. “Quest’anno la Memoria si arricchisce di uno sfondo” ha esordito il presule citando la recente visita di Papa Francesco alla Sinagoga di Roma e tornando indietro nel tempo ha ricordato il Concilio ecumenico Vaticano II. Dopo questa premessa il vescovo ha sottolineato che “dobbiamo essere amici anche quando la nostra amicizia porta un pensiero diverso. In queste memorie che ci educano dobbiamo cercare di evitare di costruire movimenti al passato senza costruire percorsi al presente. Oggi ci troviamo – ha proseguito monsignor Sorrentino - in un momento simile dove ci sono dei rifugiati che si trovano in situazioni inedite, ma che sono

il nostro problema, la nostra sfida. E’ facile farsi belli con le pene degli altri; dobbiamo sporcarci le mani anche nel nostro presente. Queste memorie ci proiettano verso il futuro ed è proprio quest’ultimo che dobbiamo costruire”. E’ seguita poi la visione del video “Assisi 1943-1944_Testimoni per una Memoria del Bene” realizzato da Arturo Sbicca e la testimonianza indiretta di Vitale Fano nipote di Guido Alberto Fano compositore e musicista il quale quest’ultimo a causa delle leggi razziali oltre ad essere stato licenziato fu costretto a rifugiarsi a Fossombrone e ad Assisi. La testimonianza è stata avvalorata e resa viva anche dai numerosi documenti che il nipote ha mostrato a tutti i presenti. 3

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più a lungo è stata taciuta e manipolata e che nella società che sa fare della memoria del passato un gesto di ricostruzione onesta e trasparente per un futuro migliore i giovani avranno sempre un posto d’onore”. L’intera giornata è stata caratterizzata dalle visite guidate a studenti e cittadini al Museo della Memoria curate da Marina Rosati. 3

TERRACINA IN VESCOVADO RACCONTA COME E’ SOPRAVVISSUTO AD AUSCHWITZ

Mercoledì 3 febbraio Piero Terra-

cina, dopo la visita al museo della Memoria di palazzo Vallemani è stato accolto dal sindaco Antonio Lunghi e dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino nella Sala della Spogliazione dove ha raccontato ad una vasta platea di ragazzi la sua tragica esperienza di ebreo deportato ad Auschwitz durante il periodo delle persecuzioni razziali. Una testimonianza dai risvolti tragici per la crudeltà e l’infamia subite nonostante il protagonista abbia voluto risparmiare ai suoi ascoltatori i particolari a dir poco agghiaccianti subiti dai prigionieri all’interno dei lager. Al termine della sua testimonianza Terracina ha risposto alle innumerevoli domande degli studenti rimasti molto coinvolti dalla narrazione e profondamente commossi nel vedere il numero di matricola “A5506” rimasto indelebile sul braccio dell’ultraottantenne. 3


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Eventi

Intensa settimana dal titolo: “Chiamati ad annunciare a tutti le opere meravigliose di Dio”

In preghiera per l’unità dei cristiani

Suor Alessandra Sciaboletta

ASSISI - La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani quest’anno ha avuto come tema “Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio” (cfr. 1Pietro 2,9-10): testo preparato dalla comunità interconfessionale della Lituania. Questa settimana è stata veramente per tutti noi una riscoperta delle “opere meravigliose di Dio”. Così è stato il commento di molti partecipanti alla preghiera giornaliera! Abbiamo iniziato lunedì 18 gennaio all’Istituto Serafico dove è stato approfondito il vangelo di Marco e specificatamente 28,1-10 “lasciare rotolare la pietra” che aveva racchiuso Gesù per tre giorni e che ora libera noi, imprigionati e sofferenti per la mancanza di unità, per partire dal sepolcro vuoto e diventare sale della terra e luce del mondo e proclamare le meraviglie di Dio. Continuando a peregrinare nella città, il 2° giorno siamo stati a Santa Maria sopra Minerva per essere esortati a portare il messaggio di speranza e di gioia…..nonostante le sofferenze della disunione. Il 3° giorno ci siamo ritrovati alla Basilica di San Francesco “testimoni della comunione” che ha visto la partecipazione dei rappresentanti della chiesa Ortodossa e Luterana, una liturgia sobria e di comunione fraterna che ci ha fatto pregustare “il pane spezzato e condiviso” e la benedizione con l’olio Mir in una suggestiva processione che traspariva di “desiderio di unità totale”.

Il 4° giorno, a Santa Maria Maggiore, il rinnovare le promesse battesimali, ci ha ricordato di essere “un popolo sacerdotale” chiamato a proclamare il Vangelo in cinque ambiti della vita: la scuola, il lavoro, la famiglia, la comunicazione sociale, i luoghi della sofferenza. Il 5° giorno ci siamo riuniti nella cattedrale di San Rufino dove i nostri seminaristi hanno animato “La comunione degli Apostoli” con un forte momento di catechesi ecumenica che ci ha ricordato la grande valenza attualissima del documento “Unitatis Redintegratio” preceduta da una suggestiva offerta di dodici lampade portate dai seminaristi sull’altare a rappresentare i dodici apostoli. Il 6° giorno, sabato, a Santa Maria degli Angeli, abbiamo fatto una meditazione ecumenica pregando i misteri della luce, nei quali si percepiva il “sogno” di una unità possibile ma difficile che può prendere corpo nella nostra vita e che può esprimersi nell’amore che ci dimostriamo reciprocamente.

Il 7° giorno, insieme alle Figlie di Santa Chiara, con la recita dei Vespri, abbiamo assaporato “l’ospitalità della preghiera”, meditando Gv.4,4-14. Siamo stati esortati a creare luoghi e tempi privilegiati di preghiera interconfessionale, perché mentre preghiamo diventiamo un solo popolo. L’8° giorno, chiusura della Settimana, abbiamo fatto una sosta al monastero di Santa Colette. Le sorelle ci hanno dato una bella testimonianza sul loro sforzo di fare unità tra loro, con Dio e con gli altri. Quindi in processione ci siamo recati alla chiesa di San Pietro dove, nella liturgia della Parola, è stato ribadito il compito di ogni cristiano di “ardere per l’unità”, una unità che ancora non si è compiuta qui sulla terra ma che è già espressa “nel sangue” di tanti martiri di ogni comunità cristiana e fede religiosa, come ha detto Papa Francesco. E’ stata un’intensa settimana di preghiera che ha visto una buona presenza di religiosi/e, laici, di quella discreta e orante del nostro vescovo, di un rappresentante della chiesa anglicana, di sacerdoti e giovani. Tutti ci siamo impegnati a pregare per l’Unità dei Cristiani ogni giorno fino all’appuntamento del prossimo anno. 3 PREGHIERA

Signore Gesù, che hai pregato perché tutti fossimo una cosa sola, apri i nostri cuori all’unità tra i cristiani secondo la tua volontà, “secondo i tuoi mezzi”. Possa il tuo Spirito renderci capaci di sperimentare la sofferenza causata dalla divisione, di vedere il nostro peccato, e di sperare oltre ogni speranza. Amen


Chiesa Insieme

Caritas

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Il vescovo Sorrentino incontra tutti gli operatori della diocesi; presentate le ultime iniziative

Una Chiesa in cammino verso le periferie

Fra Danilo Cruciani

ASSISI - Il giorno venerdì 8 gennaio alle ore 21, presso i locali del centro pastorale di Santa Maria degli Angeli, monsignor Domenico Sorrentino ha voluto incontrare e conoscere personalmente tutti gli operatori Caritas della sua diocesi. All’evento sono accorsi circa un centinaio di persone in rappresentanza delle varie realtà caritative. La direttrice della Caritas diocesana, suor Elisa Carta, insieme ai vicedirettori don Carlo Cecconi e padre Stefano Tondelli, ha presentato brevemente

tutte le attività in atto. Successivamente ogni realtà è stata rappresentata da un suo referente che ha esposto anche una piccola testimonianza personale. Partendo dal centro di ascolto diocesano, passando dai CVS (Centri di volontariato sociale), dalle Caritas parrocchiali e dai centri di acco-

www.assisicaritas.it

glienza diocesani siamo arrivati alle due nuove iniziative: l’accoglienza dei profughi e la nascita dell’Emporio solidale a Santa Maria degli Angeli. L’accoglienza dei profughi impegna molti operatori, anche perchè le persone sono dislocate in diverse realtà, a seconda della disponibilità di chi, rispondendo all’invito di papa Francesco, ha offerto ospitalità per questi fratelli meno fortunati di noi. E’ stata importante la testimonianza di suor. Roberta delle Suore francescane dell’Immacolata concezione di Lipari che ha parlato della fraternità che si è venuta a creare con i tre ospiti musulmani, fino al punto di vivere il Natale insieme. Oltre ai due centri di accoglienza diocesani, anche le suore francescane Missionarie di Assisi, le suore francescane Missionarie di Maria, il monastero di Bose, la parrocchia San Michele di Bastia Umbra e l’associazione “La Cordata” accolgono in tutto circa 40 persone tra uomini e donne. Si è poi parlato dell’Emporio solidale, la cui realizzazione è a buon punto. Si spera di poterlo inaugurare subito dopo Pasqua. Ricordiamo che questa opera segno è possibile anche grazie alla significativa collaborazione del comune di Assisi. Oltre a testimoniare a vicenda la carità, l’incontro è stato anche un’occasione per conoscerci e sentirci parte di una chiesa in cammino verso le periferie. . 3


Chiesa Insieme 10 FEBBRAIO 2016

Famiglie del Vangelo

Dopo la prima, consacrata nel 2012, se ne stanno costituendo altre quattro

A Valfabbrica nascono nuove CMFV Rosella Baldelli

VALFABBRICA - Sabato due gennaio 2016 si sono riuniti in seduta plenaria tutti a Valfabbrica i membri delle CMFV locali. Nonostante l’appuntamento collocato un pò a ridosso delle feste, nonostante viaggi e raffreddature stagionali, all’assemblea erano presenti, oltre al parroco, don Antonio Borgo, e a don Bruno Baldoni altre 30 persone. Dalla prima cellula, originatasi quattro anni or sono a seguito della visita pastorale di Sua Eccellenza il vescovo Domenico Sorrentino, stanno ora nascendo altre quattro nuove comunità, che sono accompagnate nel loro percorso di formazione da altrettante coppie di animatori provenienti proprio dalla prima famiglia, consacrata in Santa Maria Maggiore il giorno 8 marzo 2012. Dopo quattro anni di cammino si prepara quindi la via ad una moltiplicazione. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”: è con questo brano del Vangelo di San Giovanni (Giovanni 1,1-14) che si è aperto il momento della condivisio-

ne che è stato fonte di arricchimento reciproco per tutta l’assemblea. Ogni astante ha potuto così liberamente condividere come la Parola lo aveva toccato in modo speciale e personale. In un momento storico nel quale vengono prese di mira soprattutto la famiglia umana naturale e quella soprannaturale (la Chiesa) siamo chiamati ad imitare il modello di Giovanni che ha voluto rendere testimonianza alla luce,

affinché tutti credessero per mezzo di lui; siamo chiamati a questo in virtù del nostro sacerdozio battesimale: siamo invitati personalmente a farci testimoni della Parola e della nostra fede. Il momento della risonanza si è concluso con la recita di una decina del rosario e con la proclamazione della preghiera di consacrazione, cui è seguita una cena conviviale.

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La pagina web delle comunità Maria Famiglie del Vangelo la trovi su : www.diocesiassisi.it


Chiesa Insieme

Avviato

Famiglie del Vangelo

nell ’ aprile scorso questo cammino nella parrocchia di

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C annara

Ecco come nasce una comunità portato in noi un grande affiatamento come famiglia nella famiglia, crescita spirituale, un grande interessamento dell’uno per l’altro, un continuo ricercarci. E’ proprio una nuova famiglia con Gesù e Maria, che si ritrova settimanalmente per pregare, condividere, cantare e gioire delle grazie che il Signore misericordioso ogni giorno ci fa”. E con la Parrocchia come va?

Alberto Cecconi

CANNARA – Le CMFV, comunità Maria famiglie del Vangelo, sono in crescita costante. Di recente la nascita di una nuova comunità a Cannara. Una gioia per tutti, a cominciare dal nostro vescovo, che ha ampiamente diffuso il “seme” durante la visita pastorale ed il Sinodo e poi ha continuato a coltivare il terreno, nonostante le difficoltà. Ci si aspetta una diffusione in tutte le parrocchie della Diocesi, per “ritessere, con la forza del Vangelo, i rapporti tra le persone, in particolare nelle famiglie spirituali”, accogliendo famiglie coniugali ed altri cristiani non legati dal vincolo spirituale. Questo l’itinerario seguito dalla CMFV di Cannara. Ce lo racconta in particolare la famiglia di Giovanna Estela e Fabrizio Cerasa. “Il nostro cammino è iniziato concretamente nell’aprile del 2015, aprendo la porta della nostra casa al Vangelo, facendo crescere una nuova famiglia nella nostra famiglia. Siamo stati accompagnati fin da subito dal padre Stefano Albanesi, dei Frati minori di Santa Maria degli Angeli, e da suor

Benedetta Maria: ci hanno seguito da vicino nei nostri incontri settimanali e ci hanno accompagnato per tutto il percorso, fino al 16 gennaio 2016. In quel giorno il nostro vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha consacrato la nostra famiglia del Vangelo all’interno della Porziuncola”.

“Nel momento della consacrazione in Porziuncola, eravamo tutti presenti, insieme al nostro parroco don Francesco Fongo. E’ stato per tutti molto suggestivo, anche perchè sappiamo che dalla Porziuncola sono partiti tutti i grandi progetti del Signore: basta pensare a quello che è avvenuto per San Francesco, Santa Chiara e tanti altri Santi. Ora noi stiamo continuando i nostri incontri in completa sinergia con la nostra parrocchia di Cannara.”

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Perché avete scelto questo cammino? “Ci è piaciuto il progetto del nostro Pastore, davvero bellissimo, proiettato a 2000 anni fa, quando le prime comunità cristiane si riunivano nelle famiglie, intorno al Vangelo, per l’Eucarestia, per cantare, pregare, condividere e mettere al centro del gruppo Gesù e Maria. Ci fa vivere momenti belli e di autentica fratellanza; ci allontaniamo dalla vita frenetica del mondo attuale, che tende a isolarci e buttarci nel vortice del rumore, del consumismo e dell’egoismo”. Questa esperienza ha prodotto cambiamenti tra di voi? “Questo ancora breve cammino ha

SABATO 5 NOVEMBRE 2016: Giubileo della Famiglia alle ore 16:00 in Cattedrale organizzato ed animato dall’ufficio di pastorale familiare in collaborazione con le Comunità Maria Famiglie del Vangelo


Chiesa Insieme 12 FEBBRAIO 2016

Vita consacrata

In tanti alla chiusura dell’anno della vita consacrata a San Rufino, annunciato il libro del Sinodo

Camminiamo sui passi di Francesco

Antonella Porzi

ASSISI - Una lunghissima processione orante e penitenziale formata da religiosi, religiose e fedeli è partita dalla basilica di santa Chiara, dopo avervi fatto sosta ed aver accolto il saluto e la preghiera delle sorelle clarisse, per raggiungere la cattedrale di san Rufino e varcare la porta santa martedì 2 febbraio giorno della Presentazione di Gesù al Tempio che quest’anno è coinciso con la chiusura dell’anno della vita consacrata. Ad attenderli all’ingresso della Porta santa della Misericordia della cattedrale il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino che ha impartito loro la benedizione. All’inizio della celebrazione il presule ha benedetto le candele ricordando che “sono passati quaranta giorni dalla solennità del Natale e anche oggi la chiesa è in festa. Si conclude oggi l’anno della vita consacrata – ha detto il vescovo nella sua omelia - . Sfocia nell’anno della Misericordia ormai iniziato. E ciò nella festa della Presentazione di Gesù al Tempio, festa di luce e di gioia. Proviamo a lasciarci illuminare da questo mistero, per levare il nostro inno di lode al Signore e disporre il nostro cuore a un rinnovato sì al mistero del suo amore, che dà alla nostra vita sulla terra il sapore di una profezia del cielo”. Monsignor Sorrentino ha fatto poi riferimento alla forte presenza di consacrati nella città del poverello chiedendo ai religiosi di essere pronti anche al rinnovamento. “La gente che qui affluisce viene per mettersi sulle orme di San Francesco e trova naturale che siano tanti consacrati a testimoniare la sua santità. Certamente per noi è anche segno di responsabilità. Ci può essere chi,

per partito preso, assume posizioni di scarsa simpatia. E’ in qualche modo previsto dal Vangelo, è la logica della croce. Dobbiamo però fare in modo che non ci sia nel nostro atteggiamento nessun appiglio: nelle critiche che riceviamo, può esserci un segnale che Gesù stesso ci manda, per un rinnovamento mai totalmente compiuto, per una fedeltà che deve essere sempre rinnovata”. Nell’omelia il presule ha poi messo in relazione la chiusura dell’anno della vita consacrata con il giubileo della Misericordia. “Tutta la nostra comunità cristiana deve esprimere misericordia. Ma tocca in modo speciale a quanti, per la loro vita di speciale consacrazione, per definizione non hanno nulla su questa terra a cui attaccare il cuore e hanno dato tutto per Cristo. Vi ringrazio, perciò, cari fratelli e sorelle di vita consacrata, perché tanti di voi, accanto a tante forme ed espressioni

più tradizionali, stanno distinguendosi anche in questa nuova forma di amore che passa attraverso l’accoglienza degli immigrati e dei rifugiati. Ne dobbiamo forse sopportare qualche peso. Ma è un peso che alleggerisce il nostro spirito. E’ una testimonianza che la nostra società si aspetta”. Infine il vescovo ha sottolineato l’importanza della festa della luce e l’invito a testimoniare con forza la propria fede. “Anche simbolicamente, con l’accensione di tante fiammelle, simbolo delle fiamme ardenti dei nostri cuori, la liturgia ci aiuta a dare espressione alla nostra fede in Gesù, luce del mondo. Diciamo la nostra fede in Gesù, luce del mondo. Tutta la nostra vita sia espressione di questo atto di fede. Tutta la nostra vita sia annuncio di questo mistero. E’ questo il cuore del cristianesimo, e proprio a questo l’odierna cultura diventa sempre più ostica. Non mancano tante espressioni di religiosità. Torna anzi in tanti un bisogno religioso che è invocazione che sale verso l’alto. Ma resta, nella cultura dominante, la resistenza proprio ad accettare Gesù, il suo mistero divino umano, il suo essere l’unico nostro salvatore. Una tentazione che deve essere vinta anche nel nostro essere e sentirci Chiesa, in quello spirito di “sinodalità” che stiamo mettendo al centro di questo anno pastorale, e che sarà il messaggio forte del Libro del Sinodo, dal titolo ‘Tu sei la nostra gioia’ che sto redigendo anche contando sulla vostra preghiera, e che spero di consegnarvi nella prossima vigilia di Pentecoste”. E’ seguita poi la rinnovazione dei voti dei consacrati e sono stati ricordati gli anniversari di professione di alcune religiose e religiosi. 3


Chiesa Insieme

l’analisi

Giubileo

FEBBRAIO 2016

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Misericordia, una conversione pastorale Padre Francesco De Lazzari

Oltre ad essere una rivoluzione pa-

storale, come descritto nel numero precedente, la misericordia necessita di una conversione pastorale. Proposta da alcuni, attuata da tutti. Di questo si tratta. Anche i fedeli sono chiamati alla corresponsabilità del Vangelo e all’animazione delle comunità cristiane. Una conversione non facile. Esige il cambiamento del cuore, della mente, dello stesso vocabolario, di nuove espressioni nel presentare la dottrina, di nuovi metodi nell’applicarla. La conversione più impegnativa è richiesta ai Pastori. Sono loro i primi responsabili dei doni di Dio alla sua Chiesa. Sono chiamati a fare una nuova esperienza, accogliere in sé i doni di Dio, come se li ricevessero nuovamente; i doni della misericordia e del perdono vissuti come esperienza della maternità e paternità di Dio. A loro è richiesto di guardare il “nuovo volto di Dio”, di gustare la sua tenerezza che lenisce ogni sofferenza, ogni prova, ogni senso di colpa e di peccato; che allontana ogni scrupolo. A guardare Dio che ti sorride, che ti accoglie e fa festa per il ritorno di te stesso in te stesso, prima del ritorno a Lui. E’ una esperienza che apre alla misericordia verso gli altri, che accompagna il fratello, errante nelle tenebre e nella menzogna del peccato, alla luce della verità di Cristo. Il tutto gradualmente, prendendo per mano il fratello fuori strada là dove si trova, ferito da qualsiasi malattia di peccato, senza pretendere che diventi santo prima di aver percorso un cammino di santità. I Pastori diventeranno, così, i primi esperti della misericordia di Dio. Ne saranno i veri dispensatori con la parola, con i gesti, con la testimonianza della vita, con l’accoglienza gioiosa per il figlio ritrovato. Bellissima la testimonianza di Sant’ Ambrogio. Scrive che non ci dobbiamo meravigliare dei peccati dei Santi, perché anche la loro caduta è utile per noi: “Non mi è stato di nessun danno il fatto che Pietro abbia negato, ma mi è stato di giovamento il fatto che lui si sia convertito”(Expositio in Lucam X,29). E ancora: “Noi che abbiamo peccato di più abbiamo gua-

dagnato di più, perché la tua grazia ci rende più beati della nostra assenza di colpa”(Explanatio Ps. 37,47). “La tua grazia” corrisponde ai doni della misericordia e del perdono. Pur non dimenticando i peccati, il perdono e la misericordia fanno gustare molto di più la gioia e la festa del ritorno. Dopo Papa Giovanni, il Magistero della Chiesa ha sempre più preso in considerazione e attuato il ministero della misericordia di Dio. San Giovanni Paolo II ha scritto una bellissima Lettera Enciclica su Dio “Dives in misericordia”. Benedetto XVI ha arricchito l’argomento della misericordia coniugandolo con quello della verità evangelica. Non si è, infatti, misericordiosi verso gli erranti senza aiutarli a compiere un cammino verso la verità che si è fatta carne nel Signore Gesù, come

in lui si è fatta carne la misericordia. E ora Papa Francesco, il buon samaritano della Chiesa e dell’umanità di oggi, il misericordioso della misericordia di Dio, il buon pastore in cerca delle pecorelle smarrite e ferite, il medico che fa presente alla Chiesa di essere un “ospedale da campo” dove ci sono molti feriti da curare, il pellegrino che sosta più volentieri nelle periferie che nei centri del benessere. Papa Francesco non tocca la dottrina bimillenaria della Chiesa. Non la cambia. Chiede e testimonia una vera conversione pastorale. Chiede un convergere non più di tanto verso chi è nel gregge, ma verso chi è ferito e fuori del gregge. Il suo stile è puramente evangelico, di Cristo. Uno stile cristiano, appunto. Papa Francesco si muove sempre con l’abbondante “medicina della misericordia” perché, la Chiesa cattolica, oggi - riprendendo l’espressione del Papa buono - pur “innalzando....la fiaccola della verità religiosa, vuol mostrarsi madre amorevole di tutti, benigna, paziente, piena di misericordia e di bontà, anche verso i figli da lei separati”. Forse lo stile pastorale di Papa Francesco, in qualche modo, potrebbe scandalizzare i nuovi scribi e farisei, ma è lo stile di Dio Padre e Madre, è lo stile di Gesù Signore, lo stile cui è chiamata la Chiesa oggi.

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2 - Fine (Il precedente articolo è uscito nel numero di gennaio)


Chiesa Insieme 14 FEBBRAIO 2016

gli alunni del

Formazione

Liceo, dei Geometri e del professionale di Gualdo Tadino insieme per la solidarietà

I giovani per il Javarì e per il Germoglio Eleonora Luzi

GUALDO TADINO - A settembre, appena è incominciata la scuola e dopo i saluti e gli auguri di buon inizio, gli alunni mi hanno subito posto questa domanda: <<Prof., quando ricomincia il Javarì?>>. E senza saperlo, con quella domanda, avevano già dato il via al Progetto Javarì, che ormai da tre anni vive e cresce nell’Istituto “Casimiri” di Gualdo Tadino. Così ho subito ricontattato i Ra.Mi. di Assisi per organizzare i laboratori, i turni di lavoro e le attività da svolgere. Quest’anno però c’è stata una grande novità, nata dalla proposta dell’anno precedente di estendere il progetto nel territorio di Gualdo: abbiamo attivato un laboratorio anche al Centro “Il Germoglio”, che da vent’anni accoglie i “fiori” più delicati del “giardino di Dio”. Ogni martedì gli alunni del Liceo, dei Geometri e dell’Istituto professionale si sono riuniti, lavorando con tanta passione, all’Oratorio dei Salesiani per attività di cucito, di lavorazione legno e compensato, di pittura, e al Germoglio per svolgere volontariato e attività laboratoriali. I volontari di Gualdo, i ragazzi dei Ra.Mi. di Assisi con Fra Carlos, don Alberto Cecconi, don Emanuele e la sottoscritta professoressa di religione

con qualche collega del Casimiri, hanno lavorato insieme agli alunni, trascorrendo momenti di vera amicizia, di solidarietà e di allegria indimenticabili. I frutti di questo impegno non sono stati solo gli oggetti venduti ai mercatini di Natale e il ricavato per beneficenza, ma la voglia di stare insieme, di dedicare e donare il proprio tempo a tante persone, a noi stessi e al gruppo nato che si consolida ogni anno. Dopo questa esperienza, terminata a Natale, due ragazze del V L, Lisa ed Ekli, sono partite con i Ra.Mi. di Assisi per Gornja Bistra, in Croazia, per svolgere servizi di volontariato in un ospedale pediatrico. Lisa è la seconda volta che parte, Ekli la prima. Sono tornate stanche e fisicamente provate per il freddo, ma felici come non mai nella loro vita. Vorrei concludere dicendo due cose: non ho parole adeguate per esprimere il valore di ogni momento trascorso con i miei ragazzi, che da tre anni chiamo “i Javarini gualdesi” e la seconda è che ieri sera ho ricevuto un messaggio da una persona che lavora al Germoglio, dove c’era scritto:<<Quando tornate da noi? I miei ragazzi me lo chiedono continuamente!>>. Allora...ho risposto : <<Domattina a scuola sento i ragazzi e vi facciamo sapere!>>. Il Javarì: non smetti più di lavorarci su! . 3


Chiesa Insieme

Formazione

FEBBRAIO 2016

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Il Vescovo inaugura la scuola socio-politica Giuseppe Toniolo centrata quest’anno sull’enciclica del Papa

“Custodiamo insieme la casa comune”

Anna Maria Bettuzzi

ASSISI – Ha avuto inizio il 26 gennaio il nuovo anno della Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo” presso l’Istituto Serafico di Assisi: gli incontri saranno dedicati all’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. L’importantissimo documento chiama alla conversione ecologica, ed è rivolto non solo ai cattolici ma a tutti, perché un mondo a misura di creatura e la cura della casa comune riguardano tutti. La prolusione di monsignor Domenico Sorrentino, trattando il tema Laudato sì - Dal Cantico di frate Sole all’Enciclica di Papa Francesco, ha evidenziato quanto, dalla prima parola del documento pontificio, sia profondo il legame tra l’Enciclica e San Francesco, nella cui terra abbiamo la grazia e la responsabilità di trovarci a vivere. Due i pericoli in cui si può incorrere, ha sottolineato il vescovo: un fraintendimento, se si crede che la religione debba occuparsi “solo dell’al di là”, mentre la nostra religione è incardinata nell’incarnazione e il cristiano, per essere tale, deve “toccare” la carne dei fratelli, specie i più fragili, ed “ascoltare” quelle piaghe, che sono le stesse piaghe di Gesù. L’altro pericolo è quello di una forma di schizofrenia tra l’ascoltare il messaggio evangelico e il ragionare poi con criteri che evangelici non sono, dove è necessario incarnarsi. Papa Francesco – prosegue monsignor Sorrentino- parte dal Cantico di frate Sole di San Francesco, uno dei testi che hanno fatto la storia della nostra letteratura, da cui ri-partire per costruire una coscienza sociale ed

ecologica “integrale”, onde affrontare l’attuale gravissima crisi ecologica e valoriale. Alcune

chiavi di lettura dell’Enciclica

Monsignor Vescovo presenta diversi plessi per meglio cogliere il significato dell’Enciclica. Il primo ruota intorno alla parola “crisi” che non indica solo grave disagio, bensì realtà che vanno “giudicate” al fine di poterle risolvere. Di fronte alla crisi, Papa Francesco si fa voce, grido per tracciare un programma di speranza e di luce. Il Santo Padre ci indica di non limitarci ai luoghi comuni, ma di “acquisire coscienza della realtà”: la crisi globale evidenzia il fortissimo divario tra quanto la tecnocrazia ha portato avanti con criteri non armonici e quelli che invece sono i ritmi umani e naturali, molto più lenti e che devono essere rispettati. Ne va della dignità dell’uomo e ancor più della vita dei poveri. E’ necessaria, dunque, una “conversione”: il termine greco di metànoia è più efficace, significa

cambio di mentalità. La conversione ecologica è conversione dialogica: non ci si può rivolgere solo ai cattolici o agli uomini di buona volontà, ma a tutti; non c’è differenza quando ne va del destino comune, e sviluppare il dialogo è fondamentale. Contro la visione relativistica, la conversione può avvenire recuperando il senso della verità con la fiducia di poterla conquistare, magari “per pezzi” … Qui, il Papa, con grande delicatezza, presenta anche la visione cristiana perché, di fronte ad un problema che ci riguarda tutti, è necessario che tutte le visioni siano messe in gioco, anche quelle religiose e la stessa visione cristiana. Percorrendo la Scrittura, dalla pagina della creazione si evince non il concetto di dominio, ma di custodia del creato. E’ necessaria “un’ecologia spirituale”, sostiene il Santo Padre. Non potremo mai contribuire a cambiare l’economia, la politica, se non ci porremo responsabilmente di fronte al cosmo, alla casa comune in cui viviamo con altri, legati a filo doppio con noi. E’ la realtà dei valori che balza in primo piano! Qui -soggiunge il Vescovo- si pone la declinazione del Cantico: nella riconquista dell’universo non in termini di dominio e di sfruttamento, ma di fraternità e sororità. Ed ecco l’invito a porsi di fronte alla realtà con “stupore”. Certe espressioni dell’Enciclica vanno colte a 360° gradi: monsignor Sorrentino offre qui un passaggio attraverso il n 120 dell’Enciclica: un’ecologia profonda vuol salvare tutte le specie umane, ma in esse anche l’embrione! E’ fondamentale una “visione integrale della realtà” che ci consenta di mettere insieme tutte le dimensioni, ivi compresa quella dei poveri: non è tollerabile che siano sempre i poveri a pagare. Dobbiamo saldare anche un grosso debito ecologico, dati i disastri che abbiamo provocato alla casa comune. Quindi, è urgente “un’ecologia progettuale”. Non abbiamo voluto guardare al futuro, ma urge farlo con un progetto politico-economico globale. Anche “dal basso” si può fare molto di più attraverso un’ecologia della vita quotidiana e nuovi stili di vita, riguardanti ad esempio l’utilizzo dell’acqua, gli sprechi alimentari, i rifiuti, il riscaldamento. 3


Chiesa Insieme 16 FEBBRAIO 2016

Parrocchie

valfabbrica

Una cerimonia molto partecipata per festeggiare l’importante traguardo del sacerdote

Novanta candeline per don Bruno Baldoni La comunità parrocchiale e tutti i suoi parenti ed amici, con questo semplice gesto hanno voluto ringraziare per quanto ricevuto. Un grazie per la guida, un grazie per l’affetto e comprensione, un grazie per lo zelo che ha dimostrato al paese, un grazie per le sue opere anche murarie. Dai più grandi ai più piccini si è elevato un grandissimo augurio, affinché la sua vita sia ricca di tanti altri anni da percorrere insieme, affinché il suo spirito sia quello indistruttibile di oggi affinché a nessuno venga mai a mancare il sostegno di un figlio, di un padre, di un fratello di un amico di un nonno come don Bruno Baldoni. Grazie.3

VALFABBRICA - Con immensa gioia, il vescovo Domenico Sorrentino, il parroco don Antonio Borgo, i familiari e tutta la popolazione di Valfabbrica hanno festeggiato domenica 24 gennaio, il 90° compleanno dell’instancabile condottiero don Bruno Baldoni.

Guida spirituale del paese per tanti anni, è ancora oggi una preziosa risorsa per tutti, una grande riserva di umanità e di esperienza. Ha celebrato i sacramenti di quasi tutti i valfabbrichesi, formando generazioni intere, portando il conforto di Dio ovunque.

bastia umbra

Preghiera e convivialità

con la confraternita di san

Rocco

Solenne celebrazione con il vescovo

BASTIA UMBRA – Il vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino si è recato a sorpresa nella chiesa di san Michele Arcangelo di Bastia Umbra dove ha celebrato la messa solenne di domenica 31 gennaio. Alla celebrazione c’è stata una grande partecipazione di fedeli tra cui molti giovani anche tra il coro. Durante l’ome-

lia il presule si è soffermato sul tema della misericordia ponendo l’accento proprio su questo Anno Santo indetto da Papa Francesco. Al termine della messa è seguito un momento di grande convivialità e di festa con il pranzo organizzato dalla confraternita di san Rocco. 3


Chiesa Insieme

cannara Monsignor

FEBBRAIO 2016

Parrocchie

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Sorrentino ospite d’onore all’iniziativa della polisportiva giovanile Salesiana

Seconda tappa del circuito “Terre francescane” Luciano Perrone

CANNARA - La polisportiva giovanile salesiana Don Bosco Cannara domenica 24 gennaio ha ospitato la seconda tappa del circuito “Terre Francescane”. Il torneo giunto ormai alla settima edizione prevede una serie di incontri di mini volley, super mini volley e palla rilanciata per bambini con età compresa tra i 6 e i 12 anni. Le società che hanno aderito sono l’Assisi, Rivotorto, Bastia, Spello, Petrignano, Sigillo, Gualdo Tadino. La società del presidente Luciano Perrone ha avuto un ospite d’eccezione che ha seguito gli incontri sugli spalti del Palazzetto dello sport di Cannara: è monsignor Domenico Sorrentino vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino che ha onorato con la sua presenza i festeggiamenti di san Giovanni Bosco, un Santo particolarmente amato

a Cannara. “Da quattro anni consecutivi monsignor Sorrentino fa visita alla nostra comunità salesiana, e di questo ne siamo orgogliosi. Abbiamo voluto festeggiare insieme a lui anche la quarta giornata dello sport e degli sportivi. Numerosi infatti sono gli atleti che praticano sport ad ogni livello e

disciplina sul nostro territorio. Il pomeriggio è stato arricchito non solo dalla presenza di circa 200 atleti che sottorete si sono dati battaglia disputando complessivamente circa 80 incontri dislocati in 12 campi allestiti nella palestra, ma anche dalla partecipazione della banda musicale Francesco Morlacchi di Cannara la quale ha raccolto il nostro invito a partecipare ai festeggiamenti di Don Bosco. Presenti anche numerose autorità civili quali il sindaco avvocato Fabrizio Gareggia, e religiose rappresentate dal parroco Don Francesco Fongo. L’auspicio è quello di dare spazio allo sport e alla fantasia dei nostri piccoli atleti che con passione ogni settimana, in ogni allenamento danno il massimo per migliorarsi giorno dopo giorno”.

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san rufino Dopo il pranzo l’approfondimento di

Stefania proietti sui nuovi stili di vita

Al Regina Pacis famiglie in festa ASSISI – Si è tenuto domenica 24 gennaio presso il centro pastorale “Regina Pacis” il pranzo comunitario parrocchiale che con cadenza mensile viene organizzato dalla parrocchia unitamente alle famiglie dei ragazzi del catechismo. Dopo il pranzo al quale hanno partecipato circa centoventi persone è seguito l’intervento sui “Nuovi stili di vita” di Stefania Proietti componente dell’Ufficio pastorale sociale e custodia del Creato della dio-

cesi. All’incontro ha partecipato anche il vescovo monsignor Domenico Sorrentino che ha portato un saluto a tutti i presenti sottolineando l’importanza della famiglia quale nucleo fondante della società.3


Chiesa Insieme 18 FEBBRAIO 2016

News

A venerare il santo il corpo di polizia municipale di Assisi riunito in Cattedrale

Celebrata la festa di San Sebastiano Suor Maria Rosaria Sorce

ASSISI – Mercoledì 20 gennaio nella cattedrale di Assisi è stata celebrata dal parroco don Cesare Provenzi alle 19,45 la santa messa per ricordare san Sebastiano martire, patrono dei Corpi di Polizia municipale d’Italia. Presente alla santa messa la Polizia municipale di Assisi. All’omelia don Cesare ha tratteggiato la vita del santo: guardia personale degli imperatori Diocleziano e Massimiliano, aveva organizzato un’intensa azione a sostegno fisico e spirituale dei cristiani, i quali, a motivo della loro fede, erano in carcere in attesa del martirio. San Sebastiano diffuse il messaggio cristiano presso i soldati, i magistrati e le famiglie nobili. Poi il parroco si è soffermato sull’appellativo attribuito a san Sebastiano: difensore della città per darne un’ac-

cezione attuale. “Vigilare, infatti, significa essere attenti, stare desti, rimanere all’erta - ha sottolineato don Cesare -, tale atteggiamento non riguarda solo alcune categorie di persone, ma tutti quelli che hanno a cuore la vita della città da cittadini e non solo da clienti. Il cittadino, oggi, rischia di atteggiarsi nei confronti delle istituzioni come un cliente che reclama il servizio per ciò che ha pagato. L’ideale invece è che il cittadino si senta effettivamente cittadino, non solo cliente, che senta propri i problemi della città come quelli di casa sua, che riconosca la città non solo come apparato di servizi, ma come la casa comune da abitare, il patrimonio comune da custodire, l’eredità preziosa da riconsegnare alle future generazioni. Vigilare così sul cuore della città – ha proseguito il parroco - è compito di tutti i cittadini, ma resta sempre un

Gli auguri del vescovo di Assisi agli operatori della comunicazione

Serve un’informazione che tenga presenti il rispetto e la dignità ASSISI – “La comunicazione serva a far crescere e migliorare la società nel rispetto dell’altro, cercando di smorzare odio ed egoismi, alimentando il dialogo e l’incontro”. E’ questo l’invito che il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino rivolge, insieme ai suoi più sentiti auguri, ai giornalisti e a tutti gli operatori dell’informazione nel giorno in cui si ricorda il loro patrono, San Francesco di Sales. Anche il Santo Padre nel suo messaggio, diffuso venerdì 22 gennaio per la prossima giornata delle Comunicazioni sociali ha invitato gli addetti ai lavori a farsi promotori di un’informazione che sappia “creare ponti, favorire l’incontro e l’inclusione”. “Nel suo messaggio il Santo Padre – ha sottolineato monsignor Sorrentino – esorta giustamente gli operatori dell’informazione ad usare con attenzione le parole e invita coloro che han-

no responsabilità politiche e istituzionali e nel formare l’opinione pubblica, ad essere vigili nel modo di esprimersi nei riguardi di chi pensa o agisce diversamente, e anche di chi può avere sbagliato. Soprattutto in questo anno giubilare in cui siamo chiamati al perdono e alla misericordia mi sembra l’atteggiamento più giusto affinché, attraverso una corretta comunicazione, si abbattano steccati e si superino le diverse forme di contrapposizione. Consapevole dell’enorme responsabilità che i mass media hanno oggi e certo della professionalità che muove tanti operatori auspico che nello svolgimento del loro lavoro tengano sempre in considerazione il rispetto e la dignità dell’altro. Guardando poi alla pesante crisi che attanaglia l’editoria anche nella nostra regione, mi auguro si trovino le vie perché i diritti e la professionalità degli addetti siano adeguatamente rispettati”.3

compito speciale affidato a coloro che, sull’esempio di san Sebastiano, sono chiamati a difendere la città. Di questo servizio, oggi, la città di Assisi è riconoscente e fa festa con la polizia municipale; festa per darsi del tempo per sostare, ritrovare la coesione del corpo sociale, al di là della dispersione dei singoli membri, investire al meglio le proprie attitudini e capacità relazionali, umane e spirituali, non fuori ma dentro l’esercizio della stessa professione”.

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la diocesi concede al comune il complesso monastico di san giovanni battista NOCERA UMBRA – E’ stato stipulato e sottoscritto, l’atto notarile tra la diocesi di Assisi e il comune di Nocera Umbra. La convenzione prevede il trasferimento della gestione del complesso monumentale monastico di San Giovanni Battista all’ente nocerino. La diocesi ha concesso gratuitamente, per 30 anni al comune, il Monastero e l’accordo permette anche la facoltà all’ente di modificare le attuali sezioni d’uso per finalità sociali, turistiche e commerciali, purché non in contrasto con i principi della religione cattolica. 3


Chiesa Insieme

Da tutta Italia sessanta sacerdoti

News

per gli esercizi spirituali

Spiritualità alla Domus Letitiae

ASSISI – “Fermatevi e sappiate che io sono Dio” (Sal 45,11) questo è stato il tema degli esercizi spirituali che si sono svolti da lunedì 18 gennaio presso la Domus Laetitiae. Sono sessanta i sacerdoti confluiti da tutta Italia ad Assisi per seguire gli esercizi spirituali condotti dal vescovo di Caltagirone monsignor Calogero Peri ofm cap.; diciotto dei quali appartenenti alla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. In un clima di calda e autentica fraternità si è passati dalle meditazioni alla preghiera alle celebrazioni e all’adorazione; il tutto per aprire il cuore alla misericordia di Dio e dargli

FEBBRAIO 2016

la possibilità di guidare la vita di chi si rivolge a Lui. Gli esercizi sono terminati venerdì 22 gennaio.

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A Santa maria degli Angeli lectio magistralis di monsignor Lorenzo Chiarinelli

La misericordia al centro dell’incontro mensile del clero

IL VESCOVO FA VISITA A DON RANIERO

GUALDO TADINO – E’ stata una visita molto gradita quella che il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino ha riservato a don Raniero Menghini. Il presule infatti, non avendo visto il parroco alla solenne concelebrazione che si è tenuta venerdì 15 gennaio a Gualdo Tadino in onore del Beato Angelo compatrono della città ed essendo venuto a conoscenza dei problemi di salute che avevano colpito il ministro, si è recato a casa dello stesso a fargli visita per accertarsi sul suo stato di salute. L’incontro molto cordiale e sentito da entrambe le parti è avvenuto nella casa del parroco che da qualche mese è al servizio della parrocchia di sant’Apollinare vescovo e martire a Purello. 3 dri della chiesa e si è soffermato in maniera particolare sulla conversione analizzandola sotto tre punti fondamentali: teologica, pastorale e umana. Una conversione che per portare frutti deve operare sui punti sopra citati. Durante l’incontro molti spazi sono stati dedicati alla riflessione che è stata molto incisiva e partecipata.

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ASSISI – “La misericordia nelle relazioni di comunità, in particolare nel Presbiterio” questo il tema dell’incontro spirituale del clero tenuto, giovedì 8 gennaio alla Porziuncola dei padri Francescani di Santa Maria degli An-

geli, dal vescovo emerito di Viterbo monsignor Lorenzo Chiarinelli. Una lectio magistralis incentrata sulla Misericordia da un punto di vista biblico, nel corso della quale monsignor Chiarinelli ha citato molte fonti sui Pa-

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Chiesa Insieme 20 FEBBRAIO 2016

APPUNTAMENTI -

febbraio / MARZO 2016

16 Mar - 1.a di Quaresima 17 Mer - 1.a di Quaresima 18 Gio - 1.a di Quaresima 19 Ven - 1.a di Quaresima 20 Sab - 1.a di Quaresima

Pellegrinaggio giubilare in Cattedrale del Vicariato di Santa Maria degli Angeli alle ore 16.30

21 Dom - 2.a Domenica di Quaresima 22 Lun - CATTEDRA DI S. PIETRO (f) 23 Mar - 2.a di Quaresima 24 Mer - 2.a di Quaresima 25 Gio - 2.a di Quaresima 26 Ven - 2.a di Quaresima 27 Sab - 2.a di Quaresima

Pellegrinaggio giubilare in Cattedrale del Vicariato di Bastia Umbra alle ore 16.30

28 Dom - 3.a Domenica di Quaresima

Visita della diocesi al museo ebraico e alla Sinagoga di Roma

29 Lun - 3.a di Quaresima 1 Mar - 3.a di Quaresima

MARZO

2 Mer - 3.a di Quaresima 3 Gio - 3.a di Quaresima 4 Ven - 3.a di Quaresima

24 h per il Signore - Ogni parrocchia e comunità organizza questo appuntamento spirituale, come indicato nel vademecum del pellegrino.

5 Sab - 3.a di Quaresima

Pellegrinaggio giubilare in Cattedrale del Vicariato di Nocera Umbra alle ore 16.30

6 Dom - 4.a Domenica di Quaresima 7 Lun - 4.a di Quaresima 8 Mar - 4.a di Quaresima 9 Mer - 4.a di Quaresima

Lectio divina in cattedrale alle ore 21.00

10 Gio - 4.a di Quaresima 11 Ven - 4.a di Quaresima 12 Sab - 4.a di Quaresima

Pellegrinaggio giubilare in Cattedrale del Vicariato di Gualdo Tadino alle ore 16.30

13 Dom - 5.a Domenica di Quaresima 14 Lun - 5.a di Quaresima 15 Mar - 5.a di Quaresima 16 Mer - 5.a di Quaresima 17 Gio - 5 a di Quaresima 18 Ven - 5.a di Quaresima 19 Sab - 5.a di Quaresima

- GIUBILEO DEI LAVORATORI ore 11.00 in Cattedrale - GIUBILEO DEI GIOVANI: Catechesi e Veglia delle Palme in Cattedrale ore 19.00 - 22.30

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