Chiesa Insieme Maggio 2014

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N. 4 MAGGIO 2014 - ANNO XXXII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n째 660 del 7/03/1983

LA FAMIGLIA IN CAMMINO


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Chiesa Insieme Maggio 2014

Editoriale

SOMMARIO

Il

LA PAROLA DEL VESCOVO

Editoriale fuoco dello

del vescovo

Spirito - pag. 2

IL FUOCO DELLO SPIRITO

Focus

Evangelizzare con Spirito. Espressio-

Matrimonio e cause di annuillamento - pag. 3 Famiglia e Sinodo dei vescovi - pag. 4-5 Incontrarsi: Gioia

Sinodo

le religiose a

Riti

Il

Primo Piano

- pag. 8 Pasqua - pag. 9

canto della passione

della settimana

I

diocesano

Signore - pag.6 confronto - pag.7

nel

Santa

e

Formazione

tre incontri della

Le Famiglie La Chiesa

di

CRESU - pag.10-11

Attività del

San Marco

diocesane

Vangelo - pag. 12

Dalle dal

Giovani

parrocchie

Papa - pag. 13

Progetti

e

Fede - pag. 14

Celebrazioni&Iniziative

Festa delle Confraternite - pag. 15 Pellegrinaggio a Norcia - pag. 15 appuntamenti del mese di

Maggio

pag. 16

ne di papa Francesco nell’Evangelii Gaudium. Ci ricorda una verità che non è mai abbastanza sottolineata: l’efficacia dell’evangelizzazione non dipende solo dal nostro impegno operativo, pur necessario, ma dalla nostra docilità allo Spirito di Dio. È il segreto della Pentecoste. Quando si leggono gli Atti degli Apostoli si resta impressionati da questo dato: la Pasqua era diventata un “nuovo inizio” per i discepoli di Cristo, lo avevano visto, avevano ricevuto il suo mandato. Tutto era pronto per l’annuncio del vangelo. Eppure Gesù chiede loro di aspettare l’effusione dello Spirito. È il dono di Pentecoste: vento e fuoco. Solo allora gli Apostoli si portano in campo aperto, con un entusiasmo che colpisce e con parole che trafiggono i cuori. Fino a sembrare “ubriachi”: ebbrezza dello Spirito! “Come vorrei trovare le parole per incoraggiare una stagione evangelizzatrice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore fino in fondo e

Faceva parte del monastero di Sanra Croce SUOR MARIA CANDIDA TORNA ALLA CASA DEL PADRE ASSISI – È tornata alla casa del Padre suor

Maria Candida del Cuore immacolata di Maria. La sorella, del monastero di Santa Croce, è tornata alla gloria eterna di Dio all’età di 86 anni e nel 64esimo anno della professione. Era infatti nata il 18 aprile del 1927 a Fürholz, Passau, terza di quattro figli di una coppia di insegnanti di grandissima fede. Dopo un’infanzia non troppo facile anche a causa della morte prematura della madre e pur avendo altri tre fratelli nati da un secondo matrimonio del padre, il 21 novembre del 1948 poté entrare nel monastero di Santa Croce. La vestizione, durante la quale ricevette il nome di suor Maria Candida, ebbe luogo nel maggio del 1949. Nel giugno del 1953, alla fine del noviziato, suor Maria Candida si votò con intima gioia per sempre al Signore e negli anni a venire, fino a quando la malattia glie lo impedì, si dedicò con cura e attenzione ai diversi ruoli che le vennero assegnati all’interno del Monastero. 3

di vita contagiosa! Ma so che nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde nei cuori il fuoco dello Spirito” (EG 261). Sì, non ha più senso una macchina ecclesiale fatta di mille impegni, agende fitte di cose da fare, che non porta però il sapore di un’esperienza viva di Cristo, di una fraternità gioiosa, di un annuncio fatto con la vita. In questi anni pastorali dedicati in modo speciale alla Parola di Dio, stiamo cercando di fare della Scrittura un libro familiare. Ricetta di papa Francesco: “La migliore motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, è sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore” (EG 264). Mi preme far giungere da queste pagine il mio augurio più cordiale che il tempo di Pasqua sia per ciascuno di noi una grande occasione per rimotivare il nostro impegno. A qualunque livello. Il cammino sinodale lo richiede a titolo speciale. “Camminare insieme”, con il fuoco dello Spirito. Succederà qualcosa di bello. Innanzitutto nel nostro cuore. Buona Pasqua e buona Pentecoste a tutti! + Domenico, vescovo

Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it Pagina web: www.diocesiassisi.it Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50%

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Focus

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La Diocesi in controtendenza rispetto agli anni precedenti e al dato regionale

MENO RICHIESTE DI ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO Marina Rosati

ASSISI – Se a livello regionale aumenta-

no le cause di annullamento del matrimonio introdotte al Tribunale ecclesiastico regionale umbro a livello diocesano si riscontra un netto miglioramento rispetto al 2012. L’istantanea sull’andamento della giustizia ecclesiastica è stata scattata durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuta dal vicario giudiziale padre Krzysztof Pawlik alla presenza del cardinale Gualdiero Bassetti e del cardinale Velasio de Paolis, presidente emerito della prefettura Affari economici della Santa Sede. Se nel 2013 dalla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino sono state presentate 7 cause, a fronte di 21 della diocesi di Perugia, 10 di Terni, 11 della diocesi di Spoleto-Norcia, 12 di Città di Castello, 7 di Orvieto-Todi, 6 di Gubbio e 5 del Folignate, nell’anno giudiziario precedente il numero di richieste di annullamento introdotte era di gran lunga superiore. Si parlava di ben 15 cause, numero più elevato anche del 2011 quando le richieste erano state 9. Si registra dunque un segnale di miglioramento rispetto all’andamento regionale che non deve tuttavia far abbassare la guardia rispetto alle criticità che la vita matrimoniale attraversa anche nella nostra diocesi. A livello regionale dunque le statistiche dicono che, nel 2013, a sollecitare l’annullamento del matrimonio sono stati più gli uomini (55) che non le donne (meno della metà, 24). Se si vanno a spulciare i dati sulle condizioni sociali appare con evidenza che il maggior numero di richiedenti sono impiegati (18), seguiti dagli operai (11), dai liberi professio-

nisti (10), dai medici e paramedici (9), dai pensionati (6), dagli insegnanti (6), dai disoccupati (4), dai dirigenti e funzionari (4), da militari ed equiparati (4), dagli imprenditori e industriali (3), dai commercianti e artigiani (3). Anche nel 2012 la categoria che maggiormente ha fatto istanza è stata quella degli impiegati. Per quanto riguarda l’età delle parti all’introduzione del procedimento è la fascia tra i 41 e i 50 anni a costringono l’uomo ad una sua evoluzione. presentare il maggior numero di richieste. Andando a vedere la durata della Tale crisi, purtroppo, spesso coincide con la convivenza coniugale la maggior parte delle crisi matrimoniale e solo allora l’interessato cause arrivano tra i 5 e i 10 anni (27), segui- comincia a crescere e a comprendere i veri te da quelli oltre i 10 anni. Da segnalare in- contenuti e oneri della vita coniugale. Pawfine che, a fronte della mancanza di giudizi, lik ha definito il lavoro del tribunale “codi spazi e di personale che ricalcano le tra- scienzioso ed efficiente” anche alla luce del dizionali geremiadi della giustizia ordinaria, particolare che in secondo grado (davanti al la Chiesa vanta un passo più rapido (quasi tribunale di appello Etrusco) i pronuncial’80 per cento delle cause vengono decise nel menti di primo grado sono stati confermati volgere di un periodo compreso tra 6 mesi nel 90% dei casi. 3 e un anno e Numero Cause mezzo). “Il DIOCESI DI PROVENIENZA fatto è – ha 2011 2012 2013 spiegato paPerugia 21 37 21 dre Pawlik – Terni 15 13 10 che la maturità umana è Spoleto/Norcia 8 5 11 un processo Assisi/Nocera/Gualdo 9 15 7 continuo, Città di Castello 7 6 12 complesso e spesso si Orvieto/Todi 10 8 7 giunge alla Gubbio 3 3 6 maturazioFoligno 4 2 5 ne in seguito alle crisi che

Dal 7 febbraio in vigore l’aggiornato contenuto normativo dell’articolo 147 sui doveri verso i figli

NOZZE, NUOVA FORMULAZIONE PER PRETI E MINISTRI DEL CULTO ASSISI – Nuova formulazione dell’articolo 147

che riguarda i doveri verso i figli che i coniugi si assumono in sede di matrimonio. Con una nota ufficiale il Servizio Stato civili comunica ai ministri del culto e ai rappresentanti dei rispettivi ordinamenti che: nella celebrazione dei matrimoni religiosi di competenza, dovranno leggere, ai nubendi, come di consueto i tre articoli previsti dal codice civile e precisamente l’articolo 143 e 144 che nel loro testo non hanno subito variazioni alcune. Il

nuovo contenuto normativo dell’articolo 147 del codice civile, in vigore dal 7 febbraio 2014 è stato riformulato (dall’articolo 3 del D.Lgs n. 154 del 28-12-2013) secondo la nuova versione qui di seguito riportata: Articolo 147 – Doveri verso i figli: “Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere materialmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni”. 3


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Focus

Ecco le risposte al questionario su questa realtà pastorale in vista del Sinodo dei vescovi di ottobre

FAMIGLIE CRISTIANE ? SOLO SULLA CARTA Maria Alessandra Grazioli

ASSISI - Il matrimonio celebrato come rito tradizionale, ma poco compreso nel suo valore sacramentale e spesso vissuto nella provvisorietà tipica della cultura dominante. Le coppie di fidanzati regolarmente preparate ma, una volta sposate, poco seguite nel loro cammino di vita insieme. I coniugi in crisi che possono certo manifestarla più liberamente di un tempo, ma che spesso sono di fatto ancora costretti a viverla da soli. Le famiglie cristiane che riconoscono la propria dignità a livello teorico, ma che spesso ignorano quanto la Chiesa insegna su di loro e faticano a pregare insieme e ad educare i figli alla fede. Le coppie di conviventi in costante aumento, che quasi sempre chiedono i sacramenti per i propri bambini, ma meno di frequente si lasciano coinvolgere nel loro percorso di formazione cristiana. E’ questo il quadro che emerge dalle risposte a un questionario sulla realtà della pastorale familiare nella nostra Diocesi. Il questionario, approntato dalla Santa Sede, è stato diffuso in tutto il mondo tra organismi diocesani e gruppi ecclesiali coinvolti nella pastorale familiare. Offre una mappa in nove punti delle problematiche emergenti, uno strumento di consultazione e di studio sulle realtà concrete delle chiese locali, in preparazione alla III assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi su “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, che si terrà dal 5 al 19 ottobre 2014.

Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa di affrontare con coraggio e determinazione il compito urgente di annunciare il Vangelo alla famiglia nel mondo attuale e a tal fine l’assemblea del prossimo autunno tenterà, in base alle risposte al questionario, di definire lo status quaestionis. L’assemblea generale ordinaria del 2015 fisserà poi, a partire dalle proposte dei vescovi, le linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia, strettamente unite tra loro. Nella nostra diocesi, a far pervenire le proprie risposte al questionario sono stati l’Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia, l’Azione Cattolica, le Comunità Neocatecumenali e le Equipes Notre Dame. Le esigenze pastorali da essi individuate convergono nei punti essenziali. Le coppie di conviventi in costante aumento, che quasi sempre chiedono i sacramenti per i propri bambini, ma meno di frequente si lasciano coinvolgere nel loro percorso di formazione cristiana.

Ne emerge che nel nostro tessuto ecclesiale, quando è conosciuto, il ricco Magistero della Chiesa sulla famiglia viene accolto con gioia e gratitudine, ma che ciò avviene solo nei gruppi più o meno ristretti dei laici coinvolti nella pastorale ordinaria, dei movimenti ecclesiali, appunto, o dei centri di pastorale familiare che si vanno

gradualmente diffondendo. Nelle parrocchie, invece, a parte i casi di qualche sacerdote più sensibile e preparato in merito, la formazione alla vita familiare non appare particolarmente curata. L’Ufficio diocesano registra una certa difficoltà degli ambiti ecclesiali a proporre il Magistero “nella sua bellezza e positività, con un linguaggio accessibile”, rilevando anche tra il clero una ancor scarsa conoscenza della spiritualità coniugale e familiare nei suoi fondamenti biblicoteologici. Spesso i fidanzati vengono preparati al matrimonio cristiano con un breve corso, “che nella maggior parte dei casi avviene dopo anni di lontananza dalla fede e al quale fa seguito una nuova interruzione dei rapporti con


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Focus la fede e con la chiesa”, come sottolinea l’Equipes Notre Dame. Emerge una presa di coscienza della vocazione-missione

della famiglia, ma le iniziative di accompagnamento alla vita coniugale cristiana delle coppie restano episodiche e limitate. Sull’esempio del caso unico ma esemplare del consultorio di Palazzo di Assisi, si indica l’esigenza anche di ampliare la rete di sostegno alle coppie in crisi, coinvolgendo sacerdoti e coppie cristiane sposate, la cui testimonianza risulta preziosa a fronte dell’influenza della cultura dominante, che incide anche sulla visione di fede sul matrimonio, quando le relazioni si fanno difficili e dolorose. L’impatto negativo del pensiero dominante, secondo tutte le risposte, ostacola fortemente l’accoglienza dell’insegnamento del Magistero, per lo più recepito attraverso il filtro distorcente dei mezzi ... La sfida più urgente da affrontare, insomma, ribadita da tutti, resta quella dell’evangelizzazione, operata anzitutto attraverso la testimonianza vissuta e credibile delle stesse coppie e famiglie cristiane.. ..

di comunicazione e non sempre accettato e vissuto nemmeno tra i fedeli praticanti, soprattutto quando tocca aspetti critici quali indissolubilità, sessualità, fecondità, procreazione, di fronte cui si tende a operare scelte “secondo coscienza”. Il trend di conviventi e separati è cresciuto fino alle percentuali nazionali del 30-40% dei nuclei familiari presenti in Diocesi e circa il 7-10% dei bambini sono nati in situazioni irregolari. Anche di fronte a tale sfida ci si sente ancora privi di risorse pastorali, nonostante la maggioranza delle coppie irregolari chieda i sacramenti per i propri figli, salvo poi delegare ogni responsabilità al catechista. La fatica di educare alla fede, d’altra parte, è conosciuta anche dalle famiglie cristiane. Pregare regolarmente con i figli appare possibile per chi aderisce a una significativa esperienza di fede: nel Cammino Neocatecumenale, ad esempio,

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... come sottolinea l’Equipes Notre Dame. Emerge una presa di coscienza della vocazione-missione della famiglia, ma le iniziative di accompagnamento alla vita coniugale cristiana delle coppie restano episodiche e limitate. .. le famiglie recitano insieme le Lodi la domenica, la benedizione e il ringraziamento ai pasti, le preghiere prima di dormire, a volte il Rosario. Ma al di là di tali esperienze particolari, resta necessaria una crescita della capacità delle famiglie di individuare un proprio specifico modo di pregare con i figli, da radicare nel quotidiano, e di indirizzarli alla propria personale scelta di fede. La sfida più urgente da affrontare, insomma, ribadita da tutti, resta quella dell’evangelizzazione, operata anzitutto attraverso la testimonianza vissuta e credibile delle stesse coppie e famiglie cristiane. Una sfida che si potrà affrontare più efficacemente nella misura in cui, come sintetizza l’Azione Cattolica, si giungerà a una “maturazione nelle famiglie più consapevoli che il compito educativo non è una questione ‘privata’ ma passa attraverso l’impegno nella comunità cristiana”, attraverso “una testimonianza che non sia la sommatoria di singoli vissuti significativi, ma l’espressione di una coralità ecclesiale”. 3

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Sinodo diocesano

INCONTRARSI: GIOIA NEL SIGNORE

Padre Francesco De Lazzari *

Mi trovo alla Verna. Penso a Francesco.

E’ normale. Al suo pregare, al suo evangelizzare con poche e semplici parole, ma soprattutto con la testimonianza della sua vita. Rivivo, recitandola, la sua preghiera dopo le stimmate: “Tu sei Santo, Signore Iddio, che fai cose stupende …”. Il tu di Francesco si assimila al tu di Gesù rivolto all’Altissimo onnipotente bon Signore. Il pensiero si trasferisce all’inizio della sua conversione, l’incontro con il lebbroso. Per lui rivoluzionante allora. Per noi oggi. Sceso da cavallo, abbraccia e bacia il lebbroso. Inizia, così, a vivere da povero in permanente ricerca di Dio. E Dio lo raggiunge con la sua ricchezza, l’amore: “Il Signore dette a me frate Francesco di incominciare così a fare penitenza – a convertirmi: quando io vivevo nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, ma il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. (Test. 1-3; FF 110). Nell’abbraccio al lebbroso, Francesco scopre l’altro con cui costruisce una nuova relazione di amore e di servizio. In quell’abbraccio, Dio previene Francesco con un’esperienza di cui solo in seguito potrà rendersi conto: “E allontanandomi da loro, ciò che prima mi sembrava amaro mi si è cambiato in dolcezza di anima e di corpo. E in seguito, stetti ancora un poco e uscii dal mondo” (ivi). Uscì dal vivere borghese ed edonista, narcisista ed effimero, diremmo noi oggi.E così i lebbrosi divengono suoi amici. I lebbrosi nel corpo, che seguiterà a servire e a curare insie-

me ai suoi fratelli. I lebbrosi nello spirito, ai quali annuncerà la gioia della redenzione, sperimentata e scoperta nell’abbraccio della vita evangelica alla Porziuncola. Qui la Parola risuona nelle semplici parole di un povero prete. Francesco l’ascolta con interesse, con desiderio ardente di comprenderla, con la volontà di attuarla frettolosamente con tutto il cuore. E la Parola gli rivela una persona, Gesù di Nazareth. Cosa ci dice l’esperienza di Francesco? Due riflessioni per il nostro Sinodo. Tutti siamo interpellati ma solo insieme si può camminare. Come camminare, progettare? Su cosa riflettere, puntare, fondare il cammino ecclesiale e pastorale post-sinodale? Le risposte non possono venire dal nostro pensare, agire, progettare. La preghiera per il Sinodo ci indica ciò che dobbiamo fare ed essere. In essa chiediamo a Gesù di effonderci il suo Santo Spirito. E’ Lui il protagonista del Sinodo. Lui ci fa scoprire il suo progetto sinodale. Lui ci guida alla verità tutta intera; indica il cammino, lo anima, lo sostiene donando nuova vita e vitalità. E’ Lui che ci fa Chiesa in comunione effondendo nei nostri cuori la pace del Risorto, la gioia di sentirci amati da Dio e di amare. Come muoverci? Nella preghiera per il Sinodo, così ci esprimiamo: “Sulle tue orme desideriamo camminare, ascoltando la tua Parola”. Richiesta ardita, invitante, programmatica. Camminare sulle orme di Cristo! L’ascolto della sua Parola, che significa ascolto di Lui, ci rende capaci di un nuovo cammino. Come non crederci quando Gesù stesso afferma che la sua Parola è spirito e vita? Nel Salmo, così preghiamo: “Lampada ai miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino”. “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Il radunarci per ascoltare Gesù ha un valore sacramentale che corrisponde al dono dello Spirito, della vita, della luce, della lampada con cui camminare nella certezza di un olio che non si esaurisce, di una forza che non viene meno. Lo scopo fondamentale del Sinodo è di

costituire piccole comunità attorno alla Parola per vivere in esse l’esperienza di una persona amica, Gesù; per rinnovare le comunità parrocchiali, le fraternità religiose, le aggregazioni ecclesiali. Si tratta di una nuova modalità di essere Chiesa. In essa siamo stati chiamati, da essa siamo convocati e mandati. L’amicizia e la gioia che nascono dall’incontrarsi alla mensa della Parola, è la vita della Trinità di cui Gesù vuole farci partecipi. Nella Parola, infatti, Gesù rivela se stesso e dona se stesso. Ascoltandolo con vero interesse, scopriremo la sua presenza nella nostra vita, il suo amore per noi. Un amore trinitario che ci supera nella comprensione ma si esperimenta nella donazione: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15,9-11). Non possiamo cullarci nelle chiacchiere e lamentele; nasconderci dietro di esse, stare seduti nella sfiducia quasi fossimo figli di un Dio senza potenza trasformante, senza capacità di rinnovare, di cambiarci il cuore e la mente, di proporci un futuro. Il passato non è meglio del presente. Se, mossi dallo Spirito Santo, ci impegneremo con le disposizioni interiori di Francesco nell’ascoltare e vivere la Parola di Dio, il presente e il futuro saranno meglio del passato. Il suo si al Signore ha migliorato il suo tempo e il nostro. Gesù, pur conoscendo il mondo e il male, più di noi, non si è mai lamentato. Francesco, pur vivendo un tempo pieno di contraddizioni, in una comunità ecclesiale non migliore della nostra, non si è mai lamentato. Tutta la sua vita nasce da un atto di amore verso un lebbroso e da un totale affidamento alla Parola di Dio. E’divenuto vivente Vangelo di Cristo. Insieme ai fratelli, dono del Signore, ha riparato la Chiesa. Fare Sinodo significa puntare sulla Parola del Signore, incontrare Lui, sorgente di gioia e di entusiasmo. Egli cambierà la nostra tristezza in gioia, la nostra rassegnazione in speranza, il nostro camminare insieme in annuncio di averlo incontrato. 3 * Segretario del Sinodo


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Sinodo diocesano Le religiose

a confronto con padre

Francesco De Lazzari

QUANTO E’ IMPORTANTE LA VITA CONSACRATA NEL TESSUTO DIOCESANO Maria Alessandra Grazioli

ASSISI - Domenica 23 marzo a Santa Maria degli Angeli, presso il Centro di spiritualità “Barbara Micarelli” delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino, si è tenuto un incontro tra le religiose della diocesi e il segretario del Sinodo, padre Francesco De Lazzari, sul tema: “ Le religiose di Assisi davanti al Sinodo “. Organizzato in collaborazione tra l’Usmi, l’Ufficio diocesano per la Vita Consacrata e la segreteria per il Sinodo diocesano, l’incontro ha avviato la stesura di un documento comune dell’Usmi diocesano, con il quale gli Istituti religiosi femminili presenti e attivi sul territorio intendono offrire il loro specifico contributo ai lavori del Sinodo. Nell’intervento con cui ha aperto il pomeriggio di studio e condivisione, padre De Lazzari ha anzitutto illustrato il significato, il programma e gli obiettivi del sinodo all’interno del cammino pastorale che la diocesi sta percorrendo negli ultimi anni, focalizzando la realtà e l’importante ruolo della vita religiosa nel tessuto diocesano. Ha così fornito alle religiose intervenute all’incontro, appartenenti alla maggior

parte degli Istituti presenti in diocesi, tracce di riflessione da approfondire nel laboratorio che le ha viste impegnate nella seconda parte dell’incontro. Divise in gruppi di lavoro, le suore hanno affrontato un primo esame delle risorse e delle problematiche che, dal loro particolare e prezioso punto di osservazione sulla realtà sociale e pastorale della diocesi, suggeriscono possibilità e necessità di intervento. L’elaborazione del documento comune procederà nei prossimi mesi con la collaborazione in rete tra l’organismo delle religiose e quelli della diocesi. La prossima fase prevede che una breve sintesi di quanto emerso dai lavori del 23 marzo venga distribuita a tutte le comunità religiose femminili, perché in un lavoro di approfondimento e verifica comunitaria possano metterne a punto ed eventualmente integrarne e ampliarne i contenuti. Il frutto di tutti i lavori delle singole comunità verrà infine raccolto e rielaborato in un ultimo incontro, con l’obiettivo di giungere alla stesura vera e propria del documento finale, che si terrà il prossimo 8 giugno e si aprirà con un intervento di padre Egidio Canil. 3

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FAMIGLIA DI FAMIGLIE, IL CLERO SI INTERROGA

ASSISI - Tanti i sacerdoti hanno partecipato al ritiro del clero al Sacro Convento di Assisi. Dopo la preghiera dell’ora media, il vicario per la pastorale, monsignor Girolamo Giovannini ha introdotto le riflessioni sul cammino compiuto alla luce delle indicazioni fornite nel piano pastorale del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, che punta ad un modello di parrocchia che sia “famiglia di famiglie”; citata l’esortazione Evangelli gaudium di papa Francesco, il vescovo ha detto che “saremo buoni operatori pastorali se riusciremo a costruire ambienti caldi ed a riportare chi si è smarrito nelle periferie esistenziali”. Sono seguite le relazioni di padre Giovanni Raia, direttore dell’ufficio catechistico, di don Antonio Borgo, direttore dell’ufficio liturgico e di padre Vittorio Viola, direttore della Caritas diocesana: ciascuno di loro ha proposto considerazioni e spunti di riflessione sulle “famiglie del Vangelo” nei singoli settori di competenza. Sono seguiti i laboratori, nei quali i presenti hanno discusso una relazione del cardinale Walter Kasper sul tema della “famiglia come chiesa domestica”; c’è stata poi la discussione in aula. Il ritiro si è chiuso con il pranzo nel refettorio del Sacro Convento a cui ha preso parte anche il patriarca cattolico degli Armeni del Libano. 3 Alberto Cecconi

IL CONSIGLIO PASTORALE VICARIALE DI ASSISI FA IL PUNTO ASSISI - Si è tenuto lo lunedì 7 aprile 2014 nella sede del vicariato

in via San Paolo 21 in Assisi l’incontro del consiglio pastorale vicariale di Assisi presieduto dal vicario foraneo Don Cesare Provenzi. Dopo le varie tappe di riflessione e approfondimento a livello parrocchiale sul documento “Instrumentum laboris” del sinodo Diocesano, l’incontro con i presbiteri religiosi e diocesani dello scorso 6 marzo, e l’ultima riunione con la commissione vicariale (11 marzo) per fare una sintesi di ciò che è emerso nelle varie realtà parrocchiali, la seduta del consiglio pastorale vicariale dello scorso 7 aprile ha incentrato la riflessione sul capitolo 5 dell’”Instrumentum laboris” relativo al “Sinodo a tutto campo”. Gli spunti sono stati innumerevoli ed ampi anche grazie alla scheda di sintesi appositamente predisposta in preparazione dell’incontro. La riflessione ha riguardato temi quali catechesi, liturgia, carità (periferie esistenziali, anziani, ammalati), famiglia, giovani, lavoro, cultura e comunicazione. 3 Stefania Proietti


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Primo piano

UN ANTICO TESTO DI “PASSIONE” RACCOLTO IN MONTAGNA: “GIUEDDI’ SANTO, VENERDI’ SANTO…” Francesco Santucci

‘tesori’, altrimenti destinati a dileguarsi nel buio dei secoli, come il “Detto di Passione” che segue, dettatomi da un’ultra nonagenaria ASSISI - L’Umbria, terra di origine del Movimento dei Discipli- proveniente da S. Maria di Lignano nel comune di Assisi. Detta “Passione” rientra nel novero di nati e patria della Lauda, custodisce nei quelle che il grande studioso di tradiziopropri archivi tesori letterari e linguistici ni popolari Paolo Toschi ebbe a definire pressoché unici. Per quanto riguarda Assi«orazioni umbro-abruzzesi»: un testo che si, l’Accademia Properziana del Subasio e – secondo il grande folklorista – è «il più la Deputazione di Storia Patria per l’Umdiffuso, il più antico e il più importante bria, dopo aver pubblicato per la prima canto religioso popolare italiano». volta il tre-quattrocentesco “Laudario 36” Eccolo, con la ricchezza delle sue varianti dell’Archivio Capitolare di S. Rufino di Aslinguistiche rispetto ad altre edizioni (mi sisi, stanno per dare alle stampe quello che riferisco, in particolare, a quelle del Mazpuò essere considerato ‘la madre di tutti i zatinti e del Grifoni, e soprattutto a quella laudari disciplinati’, vale a dire il cosiddetdel “toscanaccio” Domenico Giuliotti che to “Illuminati” appartenuto alla Fraterebbe a pubblicarne nel 1943 una versionita di S. Stefano” di Assisi, della prima ne ‘italianizzata’ nella bella rivista della metà del Trecento, in volgare assisano. “Pro Civitate Christiana” di Assisi intitoNon va però trascurato il grande patrilata “La Festa”). monio affidato alla tradizione orale che Un’ultima annotazione su questa lauda, i nel corso di circa un secolo (dalla seconda cui versi (settenari, novenari, decasillabi metà dell’Ottocento alla seconda metà del o endecasillabi, anche ipèrmetri) a volte Novecento) etnologi, antropologi e storici sono rimati, a volte no: la loro metrica è – locali hanno conteso al silenzio del tempo: per dirla ancora con Paolo Toschi – «qualtra questi, per quanto riguarda l’Umbria che cosa di così originale e primitivo, così centro-settentrionale, studiosi del calibro formante un tutto solo col contenuto, che di Giuseppe Mazzatinti, Mario Chini, Orenon se ne può avere un’idea giusta se non ste Grifoni… vedendola applicata nella realtà, cioè in Per quanto riguarda - più in particolare tutto il contesto di un canto: allora si sente l’Assisano, non possiamo tacere i nomi di MAESTRO DI MONTELABATE, Te igitur, Crocifissiocome il loro ritmo sia potentissimo e abbia Fernando Morotti (poi edito da Bruno Calne, Messale Romano, Assisi, Archivio Capitolare S. Ruun andamento veramente epico; e si capizolari) e Vittorio Falcinelli, autori di racfino, ms 8, Codice membranaceo (secc. XIII-XIV), mm. sce anche perché in un punto si trovi e in colte derivate dal grande patrimonio orale 383x270. Il codice verrà esposto alla Mostra “Da Giotto a un punto non si trovi la rima…». Questi di letteratura popolare ancora vivo nel reGentile”, a cura di Vittorio Sgarbi, che si terrà a fabriano dal canti danno veramente il senso epico della taggio dei nostri nonni fino agli anni ’50 del 25 luglio al 30 novembre 2014. Passione che in nessun’altra parte, forse, è secolo scorso. Anche a chi scrive è toccato – nella seconda metà del ‘900 – di at- (o era?) così sentita come nella nostra terra, grazie alla presenza tingere felicemente dalla fonte esclusiva della memoria orale piccoli del Francescanesimo e delle Confraternite di Disciplinati. 3 Giueddì Santo, Venerdì Santo: la Madonna stéa sull’uscio ammantata col suo manto. ‘Spettava ‘l suo Fiòl che s’arivenga : ‘l suo Fiòlo s’inchiovèlla! Giovanne Battiste faceva la ritornata. «Ve l’addimannerò , per cortesia, si avete visto el Fiòlo mia ». «Sì, Maria, io l’ho visto e con lu’ ce sò’ stato: sul legno de la croce sta ‘nchiodato! Sì, Maria, io l’ho visto E sò’ stato con isso : sul legno de la croce i Giudei l’honn’ misso ! O Maria, si v’ho da fà’ la santa compagnia, annàmm’cene per la strada con mia ». Quanno fu sul principio de la strada,

le fontanèlle del sangue se ‘ncuntrava ; le baciava e le strignéa : «Quest’è ‘l sangue del Fiòlo mia!». Nun gne dà retta e bada a caminà; se ne vane ‘n pochetto più ‘n là. ‘Ncuntra ‘ maestro ch’éa fatto la croce: «Dio te salve , maestro! De cortesia, hé fatto la croce pe’ ‘l Fiòlo mia? L’hé fatta più leggera e più licina? Ce son da stènne quéle carne gentile!». «Sì, Maria, te l’obbediremo: più pesa e più rasposa l’arfaremo! ». Nun gne dà retta e bada a caminà’; se ne vane ‘n tantinèl più ‘n là. ‘Ncuntra ‘n fabbro ch’éa fatto li chiòve : «Dio te salve, fabbro! De cortesia, hè fatto i chòve pe’ ‘l Fiòlo mia? J’hè fatte più aguzze e più finèlle? Cià da passà’ la carne co’ j’onnèrbe! ».


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Alcune

Primo piano immagini dei momenti più suggestivi della

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Settimana Santa in diocesi

DAL DOLORE DELLA MORTE ALLA GIOIA DELLA VITA

«Sì, Maria, te l’ubbidiremo: più alte e più spontèjje l’arfaremo ». Nun gne dà retta e bada a caminà’. Finalmente se ‘ncuntra ‘n palazzo; pìa ‘n sasso e bussa a quele porte. «Chi è , chi è che bussa a le mie porte?». Risponne Gesù Cristo su lacroce: «Io credo che fusse la matre mia. Pïàteme ‘n velo, ‘sciuttàteme ; so’ tanto ruvinato: ‘n m’arconósce! Quanno i Giudee, che sentéron questo, pïarono ‘na frusta e comenzàv’no ; le piaghe del Signore arinnovàv’no . «O mamma, mamma, que sséte ‘nuta a ffà’? ». «Io, Fïo , ve sò’ nuta a ttrovà’ ». «M amma, mamma, gétevene via!». «Io, Fïo, non me ne vòjjo gì’; avante de la croce io vo’ morì’».

Mó che, mamma, ‘n ve volete gì’, ‘na goccia d’acqua , si me la potete dà’!». «Io, Fïo, questo ‘n me lo dì’; pe’ ‘sti pavese non ce so’ più stata: non so né rio, nè ffontane, manco j’amice per poté’ mannane . Si ve potesse appènneve e acchinane , la nzinna in bocca ve la ve la porrìo dane ; le labbre sante ve le bagnarìo ». «O mamma, mamma, gétevene via, acciò i Giudei non ve faccian male!». I Giudei furono sùbbeto ‘ntese: j’apparecchiòron’ da bere l’aceto. Quanno che l’àvero ben abbeverato , ‘i dìreno ‘na lancettata nel costato. Ecco che Gisù mia è gito gito! Ecco che Gisù mia è trapassato!». La Passion’ ch’ha patuto ‘l nostro Signore l’ha patuta e con pena e dolore


Chiesa Insieme 10 Maggio 2014

Formazione

Cerco l’uomo: in dialogo con

Papa Francesco

a sei mesi dalla visita del pontefice. tre incontri della cresu per non dimenticare

Insieme ai giovani, per costruire il loro futuro e il futuro della società

Anna Maria Bettuzzi ASSISI - La Commissione Regionale

Educazione, Scuola, Università della CEU, presieduta dall’Arcivescovo Domenico Sorrentino, ha organizzato tre importanti Incontri a S. Maria degli Angeli. Tema proposto, “Cerco l’uomo: in dialogo con Papa Francesco a sei mesi dalla visita ad Assisi”, per riflettere sull’evento che ha coinvolto la nostra Diocesi, ma anche la Chiesa universale e il mondo. Con gli ultimi e gli ammalati, il valore della gratuità

Il 7 marzo il vaticanista Raffaele Luise ha coordinato la Tavola rotonda dal titolo “Al Serafico dalla parte degli ultimi: il valore della gratuità”. Toccante l’inizio, con la proiezione del filmato che aveva immortalato la visita del Papa. Così si era espressa l’Avv. Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto: “Qui viviamo tra le piaghe di Gesù. Lei oggi ha voluto iniziare il suo pellegrinaggio incontrando in questi ragazzi la carne di Cristo sofferente. Auspichiamo che essi non siano più considerati pietre di scarto”. Il Papa aveva risposto con un sorprendente discorso a braccio, riferito anche all’Adorazione Eucaristica che Mons. Sorrentino ha voluto istituire nella Cappella del Serafico: “In loro troviamo le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell’Eucarestia e nascosto in queste piaghe che devono essere ascoltate da quelli che si dicono cristiani. Le piaghe di Gesù sono qui e sono in Cielo

davanti al Padre…”. A partire da sollecitazioni così forti, Luise interpellava Francesca Di Maolo che ripercorreva la visita papale, esprimendone le risonanze: presente tra i nostri ragazzi il Vicario di Cristo, ognuno vi ha riconosciuto il padre; tutti si sono sentiti accolti nel lungo tempo donato loro da Papa Francesco. Quanto possiamo noi rispondere alle tre domande sempre rivolte dai ragazzi del Serafico: “Come ti chiami? Mi vuoi bene? Quando torni?”. Il Prof. Carlo Menichini, Dirigente dell’Istituto Bonghi-M. Polo di S. Maria degli Angeli, interpellato sulla sfida che il valore della gratuità pone alla scuola, sottolineava l’importanza delle parole: devono essere assunte solo quelle che “includono”, mostrando la via dell’integrazione. E’ compito della scuola accogliere, stabilire relazioni autentiche; promuovere lo sviluppo della persona secondo le proprie potenzialità; attribuire ad ogni presenza il valore della ricchezza che essa costituisce per la realtà in cui vive. Il Dr. Fausto Santeusanio dell’Università di Perugia sottolineava due aspetti importanti: liberare le relazioni e che cosa ciò significhi dal punto di vista medico; illuminare il dialogo che nei medici è fondamentale. E’ importante che il paziente si senta ascoltato, e assume rilievo la medicina narrativa. Accennando ad alcuni delicati temi, sottolineava: è quando il paziente si sente abbandonato che chiede il ricorso all’eutanasia. Quanto la politica oggi è di aiuto?

Il 21 marzo, tema dell’incontro “Alla Porziuncola insieme ai giovani: per costruire il futuro”, Piero Damosso, giornalista del TG1, introduceva la tavola rotonda coniando una felice espressione riferita al Papa: “l’ umanesimo del cuore”, che ha già coinvolto tanti, “lontani” per tradizione dalla Chiesa. Con il filmato introduttivo, la ripresa delle parole rivolte ai giovani da Francesco alla Porziuncola: “Testimoniate con la vita prima che con le parole. Andate con coraggio, con il Vangelo nel cuore e tra le mani. Giovani, date all’umanità un messaggio di fede, di vita, di speranza!”. Intervistata, la Prof. Bianca Maria Tagliaferri, Dirigente dell’Istituto Alberghiero di Assisi, offriva una bellissima testimonianza e sottolineava la completezza del discorso del Papa: seguendolo, potremmo gettare veramente un seme per il progetto di vita dei nostri giovani. Si soffermava su alcune parole: motivazione, spirito di sacrificio, tenacia, carità, forza, gioia, fermezza. Evidenziava il bisogno immenso dei giovani di essere ascoltati, di trovare con chi parlare; il dovere morale di accompagnarli con una fedele testimonianza, vissuta con disponibilità ed amore, e di comunicare loro quei


Chiesa Insieme

Formazione valori che ci sono stati trasmessi dai nostri genitori, anche con il gusto delle piccole gioie che danno qualità alla vita. A questo cammino siamo chiamati, come pure ad educare al senso del sacrificio: in esso la personalità impara a scegliere i veri valori. Così, senso del sacrificio e tenacia procedono insieme. Forte la testimonianza del pugile Roberto Cammarelle che si era visto negare la vittoria conseguita alle Olimpiadi di Londra, ri-“vinta” poi nel ringraziamento offertogli dal Papa al Serafico. Egli sottolineava come nello sport bisogna impegnarsi con serietà, spirito di sacrificio, pieno rispetto delle regole, con la capacità di ringraziare, perché non tutto è dovuto. Intervenendo Don Riccardo Pascolini degli Oratori umbri, la sua sottolineatura andava verso l’importanza delle scelte definitive che molti temono: lui stesso aveva temuto, ma l’esempio di testimoni radicali, di cui fidarsi, è stato decisivo. Un gruppo di giovani ha risposto alla domanda di Damosso: la visita del Papa ha cambiato la tua vita? Il più giovane offriva una sintesi bellissima dell’incontro: “A me il Papa ha tolto la paura del futuro!”. Spoliazione, povertà, stili di vita più essenziali

Il 4 aprile, l’incontro giocato nel dialogo tra Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, e Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, sul tema “Alla Sala della Spoliazione: imparare stili di vita più essenziali”. Momento straordinario, preceduto dall’incontro stupendo del Papa con i parenti delle vittime delle mafie, a Roma.

Interpellato da Tarquinio con riflessioni e domande molto puntuali, Don Ciotti offriva testimonianza, dagli inizi della sua vocazione, “sulla strada”, nell’incontro con un testimone d’eccezione, un barbone che era stato un medico, e con la nascita del Gruppo Abele, fino alla fondazione di Libera e ai suoi sviluppi. “Il nostro segno di speranza sono gli ultimi che ci danno le coordinate del nostro agire”. Accogliere le fragilità e ritrovare sobrietà, mai scoraggiandosi: “il pacchetto di maggioranza” lo mette Dio! Ciotti richiamava l’incontro del Papa con i familiari delle vittime di mafia, per il 70% delle quali la verità è ancora sconosciuta. Nelle crisi economiche ci sono meccanismi che assassinano la speranza. Ed evidenziava che “Avvenire” porta volti e storie, non solo numeri: in Italia, dati impressionanti presentano 9 milioni di persone in povertà relativa, 5 in povertà assoluta, 6 milioni di analfabeti, 7 che vivono disagi di tipo lavorativo. Ciò interpella la Chiesa, ma non si può essere quelli “dell’ortopedia sociale”. La politica non può scaricare, anche se non verrà mai meno l’accoglienza. Richiamava Giovanni Paolo II che nel ’90 usò per la prima volta la parola legalità; il Documento dei Vescovi del ’91 sull’educare alla legalità, con l’invito a coniugare testimonianza cristiana e responsabilità civile; la grande svolta nel discorso contro la mafia di Giovanni Paolo II ad Agrigento; il ricordo delle figure di Don Puglisi e Don Diana; la difficoltà ad ottenere una legge contro la corruzione, con lo Stato che si arricchisce sul gioco d’azzardo (affari con le slot machine, terreno della

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mafia); il problema dei rifiuti altamente tossici. “In questa società-affermava con forza Don Ciotti - c’è chi ha scelto la legalità malleabile, ma noi dobbiamo essere come Francesco, andare avanti con la ricchezza d’animo e di spirito”. Riflettendo poi sulla spoliazione, pensava alle tentazioni che si esprimono con tre verbi: avere-possedere-salire, cui sostituire i verbi della vita: dare-dare libertà, giustizia alle persone- servire. S. Francesco non l’abbiamo ancora conosciuto! La ricchezza che ha insegnato è dare dignità alla vita. L’educazione è il più importante investimento. Vuol dire empatia; guardarsi dentro, se c’è coerenza in noi; educare alla responsabilità. La politica, l’impegno per il bene comune, affermava Paolo VI, è la più alta forma di carità. Ciotti augura a tutti di avere un monte di riferimento: nel silenzio, sul monte si sale, si guarda oltre per poi scendere nella nostra coscienza; “si telefona” a Dio. Ciò è fondamentale, insieme allo spezzare il pane con tanta gente. Concludendo, il Vescovo ringraziava per il cammino di speranza donato dagli incontri. Riassumeva i tre momenti nell’ “ascoltare le piaghe”; nella frase di Filippo: “Il Papa mi ha tolto la paura del futuro”; nel “noi dobbiamo diventare ricchi, presentando le scelte morali come scelte di ricchezza autentica”. Nel richiamare il Beato Toniolo, apostolo dell’etica come fattore intrinseco dell’economia, ci dice: “Dobbiamo spogliarci dell’idolatria del denaro. E’ su questi punti, riflettuti durante gli incontri, che ci giochiamo il nostro futuro”. 3


Chiesa Insieme 12 Maggio 2014

Attività diocesane

LA GIOIA DI STARE INSIEME E CORREGGERSI FRATERNAMENTE Ritiro alla Domus Laetitiae per le Comunità Maria Famiglie del Vangelo

Francesco Brenci ASSISI - La gioia è quello che si prova

ogni volta che si partecipa ai ritiri delle “Famiglie del Vangelo”. La gioia di incontrarsi, abbracciarsi, guardarsi negli occhi e nel cuore, si ha proprio la consapevolezza di essere in famiglia dove Gesù è in mezzo a tutti noi, dove colui che arriva per la prima volta è

accolto come se fosse il fratello che tutti aspettavano. All’ultimo incontro tra le “Famiglie” di tutta la Diocesi, che si è tenuto alla Domus Laetitiae di Assisi domenica 23 marzo, eravamo in tanti, tutti armati di Bibbia e di tanto amore. Dopo i fraterni momenti dell’accoglienza e della preghiera comune, è stato il vescovo Sorrentino a scaldare il cuore di tutti con il suo gioioso saluto, preparandoci ad accogliere la meditazione di Padre Enzo Iannaccone sulla “Correzione fraterna”. Dopo la lettura del passo del Vangelo di Matteo (18, 15-17), Padre Enzo, ha catturato l’attenzione e le coscienze dei presenti. “Correzione fraterna” intesa come “portare insieme” sulle proprie

spalle il proprio fratello, come sostegno ai più piccoli quelli più fragili e vulnerabili all’errore, questo il filo conduttore della meditazione di padre Enzo. Dopo il pranzo la toccante testimonianza di Luca, responsabile della casa-famiglia di Palazzo di Assisi gestita dalla comunità Giovanni XXIII°. Luca era accompagnato da Giuseppino, un piccolo ospite della sua comunità che vive attaccato alla sua seggiola a rotelle, alla quale è legato, tramite un complicato sistema, anche il suo respiro. Una grande dolcezza nel racconto di Luca di una giornata in comunità, insieme a sua moglie, alle sue due figlie naturali e ai 16 ragazzi ospiti, del suo incontro quotidiano con Gesù vissuto nel rapporto con chi soffre con chi è solo e abbandonato. L’adorazione eucaristica e la santa messa, concelebrata da monsignor Sorrentino insieme ai parroci presenti, concludeva una nuova giornata di fraternità e letizia. Dopo i saluti finali il ritorno a casa, con la promessa di rivedersi il 20, 21 e 22 giugno per la “convivenza” di approfondimento del nostro cammino che si terrà a Montefalco al santuario Madonna della Stella.

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L’ESPERIENZA DELLE NOSTRE CHIESE DOMESTICHE “ESPORTATA” A RIETI

Presentata all’incontro del clero la proposta che sta portando avanti da tre anni la Diocesi RIETI - L’equipe diocesana della Comunità Maria Famiglie del

Vangelo, accompagnata dal responsabile, padre Luca Paraventi e da don Antonio Borgo, è stata invitata a partecipare alla riunione del clero della diocesi di Rieti, presieduta dal vescovo monsignor Delio Lucarelli, per presentare il progetto delle famiglie del Vangelo. Introducendo questo proposta di riforma delle parrocchie si è partiti ricordando l’importanza del ruolo delle “chiese domestiche” nella storia della Chiesa, di come i primi cristiani si riunivano nelle case (At 2, 26; 5, 42). Si sono citate le comunità ecclesiali di base (Evangelii nuntiandi 58,71 - Christifideles laici numero 26-61) come ad affermare che le Comunità Maria famiglie del Vangelo sono “una ricetta pastorale” già conosciuta e diffusa addirittura in più parti del mondo. E’ emersa forte la preoccupazione dei sacerdoti presenti sulle difficoltà che la famiglia nucleare vive a causa delle condizioni di vita attuali che gli sono ostili, della guida dei numerosi sposi separati. Riguardo a quest’ultimo punto si è portato l’esempio concreto dell’esperienza vissuta nella nostra diocesi dai “Salvati dal naufragio”: un gruppo di persone separate che vogliono vivere cristianamente la loro situazione di “coniugi soli”. Sulla bellezza

della liturgia ha posto l’accento don Antonio che rifacendosi all’Evangelii gaudium (24) ha sottolineato come la Chiesa si evangelizza ed evangelizza con la bellezza della liturgia. L’affermazione fatta dai membri dell’equipe di come le Comunità Maria non siano né un movimento, né un’associazione ha innescato l’inevitabile domanda sull’importanza dei movimenti, delle forme di associazioni presenti nella Chiesa: la risposta è stata ancora la stessa che Papa Francesco riporta nella Evangelii gaudium quando afferma come questi “sono una ricchezza della Chiesa”, ma non devono perdere il contatto con la parrocchia, anzi devono integrarsi “con piacere nella pastorale organica della Chiesa particolare” per evitare che si trasformino in nomadi senza radici”(29). Infine: Comunità Maria, il perché di questo rifarsi a Maria; Maria modello ecclesiale per l’evangelizzazione, Colei che assicura calore domestico alla Chiesa intera e che con la sua azione materna è in grado di generare nuovi figli per Dio. 3 Angela Boccali


Chiesa Insieme

Dalle Parrocchie

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IL PROFUMO DELLA SANTITA’ ARRIVA A BASTIA

Il Papa benedice la prima pietra della futura chiesa di San Marco, il racconto di una giornata straordinaria

Stefania Bagnoli

BASTIA UMBRA – Un’udienza straordinaria è quella che ha vissuto una delegazione della parrocchia di parrocchia di San Marco Evangelista di Bastia Umbra che, il 9 aprile, si è recata a Roma per assistere al tradizionale appuntamento del mercoledì del Papa e far da lui benedire la prima pietra della futura Chiesa parrocchiale. La partenza alle ore 5.00 non ha minimamente smorzato l’entusiasmo, che ha poi caratterizzato tutta la giornata dell’intero gruppo formato da 58 persone, per un evento così importante. Ma appena entrati in piazza San Pietro ci siamo subito resi conto di non essere i soli ad aver fatto una “levataccia” simile...anzi! Questo a testimonianza del fatto che Papa Francesco sta riscaldando il cuore di tutti: dai più vicini ai più lontani. Prima dell’orario previsto l’esultanza della folla fa intuire l’arrivo della Papa-mobile a cui segue il consueto giro che tocca l’intera piazza. Il Santo Padre inizia la Sua catechesi sul primo dono dello Spirito Santo: la sapienza, cioè “la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio, di poter sentire con il cuore

di Dio e di poter parlare con le parole di Dio”. Quale messaggio migliore per la nostra “erigenda” parrocchia e per il nostro parroco Don Franco Santini che sta portando avanti questo progetto con non poche difficoltà ma con il grande entusiasmo che lo contraddistingue da sempre. Al termine dell’udienza, grazie sopratutto al prodigarsi di monsignor Bartolucci e del nostro vescovo Domenico Sorrentino, siamo riusciti ad avvicinarci al Santo Padre e fargli benedire la bellissima e simbolica “prima pietra”. Un misto di sentimenti tra cui gioia, commozione, affetto, ci ha lasciato senza parole. Il Papa con il suo sguardo penetrante ci ha comunicato tutta la sua vicinanza e la sua forza per andare avanti con più entusiasmo. Dopo le foto di rito davanti San Pietro e con lo striscione simbolo della nostra presenza, siamo andati a consumare il pranzo al sacco presso l’Eur. Per finire degnamente una tale giornata ci siamo recati al santuario del Divino Amore, dove nella vecchia e bellissima chiesina in alto abbiamo celebrato la santa messa. Il viaggio di ritorno è stato all’insegna dei commenti positivi e delle tante iniziative e progetti che intendiamo realizzare per portare a compimento l’opera iniziata con questa benedizione. Un ringraziamento va prima di tutto al Signore che permette sempre cose grandi, al nostro parroco che non demorde mai, all’ideatore ed al realizzatore della pietra semplice simbolo di un qualcosa di grande e sopratutto ai fedeli della parrocchia, pietre vive senza i quali non saremmo qui a raccontare questa splendida giornata. 3

Visita dell’Unità pastorale di Fossato di Vico-Sigillo Fra Carlos e fra Armando hanno invitato i ragazzi a raccogliersi

NOI, AD ASSISI CON FRANCESCO

ASSISI - E’ stata una giornata davvero speciale quella che ha

vissuto lo scorso 6 aprile un gruppo di ragazzi dell’Unità pastorale Fossato di Vico-Sigillo, accompagnati da genitori e catechisti. Speciale perché quella che poteva essere una gita domenicale in una bella città dell’Umbria, Assisi, si è trasformata in un’esperienza unica. Questo grazie a due speciali compagni di viaggio: fra Armando e fra Carlos, due frati dell’Ordine dei Cappuccini che hanno fatto scoprire ai ragazzi la città di Francesco in una luce tutta particolare. Passeggiando per i luoghi in cui Francesco e Chiara hanno vissuto, i ragazzi hanno potuto conoscere meglio la loro storia, quella sì di due grandi santi, ma anche di due semplici ragazzi come ognuno di loro. La giornata è iniziata con la visita alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. Accanto ad essa si trova il Vescovado e davanti la statua che ricorda in maniera molto realistica il momento in cui Francesco ha scelto di spogliarsi di tutti i suoi beni. Si è quindi proseguito con la Basilica dedicata a Santa Chiara, all’interno della quale si trova, oltre alla tomba della Santa, anche il Crocifisso di San Damiano.

in un momento di preghiera davanti al Crocifisso. Dopodiché abbiamo conosciuto la casa dei nostri fratelli Carlos e Armando, la Domus Laetitiae, dove è stata celebrata l’Eucaristia e dove… abbiamo gustato un delizioso pranzo con i fratelli! Siamo quindi ripartiti alla volta della Basilica di San Francesco per pregare alla tomba del Santo, osservare le sue reliquie ed ammirare gli splendidi affreschi. Prima di salutarci, i frati ci hanno accompagnato nella visita al Museo Missionario dei Cappuccini in Amazzonia, che racconta questa realtà attraverso l’esposizione di oggetti tipici ed un’emozionante riproduzione dell’habitat dell’Amazzonia, con la vegetazione tipica della Foresta e gli animali imbalsamati. 3


Chiesa Insieme 14 Maggio 2014

Progetti

DA ASSISI A BARBIANA: IL SILENZIO DIVENTA VOCE Visita degli studenti dell’Alberghiero a conclusione di un percorso sull’I care di don Milani

ASSISI - In un mondo sempre più immer-

so nella corsa all’Io, al consumismo e allo sballo tra crisi e sperequazione dei beni, povertà estreme e ricchezza sfacciata, gli studenti delle classi 5B, 5C, 5D, 2G e noi docenti dell’Istituto Alberghiero di Assisi ci siamo immersi per un giorno, mercoledì 9 aprile, nell’esperienza da sempre vincente del Noi, nell’assurdo evangelico della gratuità e dell’essenzialità, sul Monte Giovi a Barbiana per toccare con mano la grandezza germogliata dalla piccolezza e dall’amore agli ultimi di un prete e maestro esemplare, don Lorenzo Milani. Nel 90o anniversario della sua nascita, da Assisi a Barbiana il silenzio diventa voce: la parola ai luoghi, era l’ultima tappa di un progetto partito dai ragazzi stessi: “Sui passi dell’I Care… ognuno unico responsabile di tutto” che ha visto i giovani protagonisti in diversi momenti del percor-

so didattico dall’esperienza della Scrittura Collettiva in classe con la quale hanno affrontato temi come: la scuola, il lavoro, la politica, la sussidiarietà e la solidarietà a confronto con i fatti di cronaca e la Costituzione, alla tavola rotonda del 12 marzo alla sala della Conciliazione, fino all’inaugurazione solenne della mostra itinerante proveniente da Barbiana presso la sagrestia grande della cattedrale di San Rufino. Ma a Barbiana si tocca con mano tutto ciò: il paesaggio, la scuola, il cimitero con la scarna tomba, dove riposa don Lorenzo, sono più eloquenti di ogni altra forbita relazione. La fatica per arrivare in pullman fin dove si può, l’impervio sentiero della Costituzione, che il priore faceva ogni giorno, scendendo fino a Vicchio anche con la pioggia e la neve per ritirare la posta, la rusticità della scuola immersa nel verde, ai ragazzi, così preoccupati di aver una vita comoda, ha dato il via a tante riflessioni: “Prof., ma come ha potuto vivere qui, come ce l’ha fatta, è impossibile!”; “Ce l’hanno messa proprio tutta per isolarlo e invece…”. Dopo il saluto di accoglienza di Michele Gesualdi, alunno di don Milani e presidente della Fondazione, tutti nella scuola intorno a Giancarlo Carotti, come allora, come avrebbe fatto il priore, ad ascoltare un vissuto raccontato con

vivacità ed emozione. Poi la visita all’officina dove i ragazzi passavano dal sapere al saper fare, all’attigua chiesa di Sant’Andrea a Barbiana con il mosaico in vetro del Santo Scolaro e alla piscina realizzati dai ragazzi e la sosta al cimitero davanti alla tomba in un silenzio dove batte solo il cuore. Pranzo a sacco sotto il pergolato, immersi nel verde. Una testimonianza eloquente quella di Mattia: “Mi è piaciuto ascoltare Giancarlo, perché raccontava con passione la sua vita e gli eventi vissuti a Barbiana...! Non immaginavo che all’interno della scuola ci fossero ancora i vecchi tavoli, dove si studiava e si mangiava, le sedie e tutti gli strumenti costruiti dai ragazzi stessi. Il bellissimo odore di libro antico non colpiva solo l’olfatto con quel suo odore forte di libro sfogliato ma anche il cuore perché faceva capire quanta passione e quanto lavoro si era fatto in quella piccola stanza, faceva comprendere l’impegno di don Milani per quei ragazzi che senza di lui ora sarebbero solo dei contadini analfabeti privi della parola e della cultura”. “Prof. per la prima volta abbiamo sentito e provato la pace, una grande pace, diversa, mai sentita prima e il desiderio dell’impegno nella scuola e nella vita. Grazie!” Ringraziamo soprattutto la preside Biancamaria Tagliaferri, don Cesare Provenzi per la sua ospitalità, i colleghi e quanti hanno permesso la realizzazione di questa iniziativa.3 Alunni Istituto Alberghiero - Assisi Docente - Suor Maria Rosaria Sorce

GIOVANI IN CAMMINO SULLA STRADA DELLA FEDE

Tre giorni di vita comunitaria a S. M. degli Angeli per i ragazzi dell’IPG ASSISI – Davanti alla vita i giovani hanno bisogno di prendere

posizione. Chi sarò? Di fronte a questa e ad altre domande, molti di essi sono in cerca di risposte e di indicazioni per la propria vita. L’Incontro di Promozione Giovanile si rivolge proprio a questi giovani, indicativamente tra i 18 e i 34 anni, e propone loro un cammino di tre giorni per avvicinarli a Dio e stimolarli a vivere pienamente la propria vocazione, favorendo la loro libera adesione alla fede. L’IPG nasce nel 1967 a Medellín, in Colombia, per iniziativa del sacerdote spagnolo José María Pujadas Ferrer. È un’associazione internazionale privata di fedeli, di diritto pontificio, per l’evangelizzazione della gioventù, che rispose all’appello lanciato in quegli anni da Paolo VI a seguire i giovani con più attenzione e sollecitudine. Da allora l’IPG si è diffuso in 14 paesi e ha raggiunto l’Umbria nel 1985, con il 1° corso ragazze a Città di Castello, sotto la guida di Don Giuseppe Rossetto. Nel marzo 2014 è arrivato alla sua 20° edizione regionale con il corso ragazzi a Santa Maria degli Angeli, cui hanno aderito 22 giovani provenienti da varie parrocchie della nostra diocesi. Nei tre giorni di vita comunitaria in cui si articola l’espe-

rienza, i giovani si confrontano su temi importanti e trovano un tempo di riflessione profonda, insieme ad un’equipe composta da giovani laici, religiosi e sacerdoti, in un clima di gioia e amicizia. Terminati i tre giorni di incontro, l’IPG cerca di continuare a favorire il cammino di fede dei ragazzi coinvolgendoli negli incontri dell’IPG oltre, in cui ognuno può coltivare quanto di bello ha scoperto e continuare a ricercare la propria strada verso la gioia, quella vera! Questi incontri si svolgono generalmente una volta al mese, curati da Fra Enzo Iannaccone, Don Maurizio Saba e dal direttore spirituale dei corsi, Don Ferdinando Cetorelli. Il prossimo appuntamento IPG è fissato per il 13-16 novembre 2014 con il 20° corso ragazze... iniziate a pensarci! 3 Maria Alessandra Grazioli


Chiesa Insieme

Celebrazioni&Iniziative

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CHIESA IN FESTA CON LE CONFRATERNITE

Nella cattedrale di San Rufino la Quaresima si riveste della gioia di Cristo Suor Maria Rosaria Sorce

ASSISI - “Papa Francesco ha detto che tutta la vita cristiana è immersa nella gioia. A San Rufino la Quaresima, oggi, con il Vangelo del cieco nato (Gv. 9, 1-41), si riveste di questa gioia della Luce di Cristo, per i catecumeni che si preparano a ricevere il Battesimo e per le Confraternite in festa per i sei novizi che con speciali e nuovi vincoli di fraternità entreranno a far parte: della Confraternita delle Sacre Stimmate, Franco Sforna, Daniele Marino Rosario e Adalberto Lombardi; della Confraternita di San Francesco, Giovanna Silvaggio e Franco Berellini; della Compagnia dei Cavalieri del Colle Paradiso: Cosimo Damiano Zazzera, Luca Del Gaudio e Piermaurizio Della Porta”. Sono le parole del vescovo della diocesi di Assisi monsignor Domenico Sorrentino alla santa messa di domenica 30 marzo, da lui presieduta e concelebrata dal diret-

tore spirituale delle Confraternite padre Alessio del TOR di Assisi, dai parroci del vicariato di Assisi, dal priore e parroco della cattedrale don Cesare Provenzi e dal vicario generale don Maurizio Saba con una cospicua partecipazione dei pellegrini. Il presule all’omelia, prendendo spunto dalla liturgia della parola, ha rivolto un invito accorato e paterno a tutti i presenti a non essere ciechi di fronte alle inquietanti domande di una società sempre più liquida e promiscua verso i valori etico-morali da quello dell’identità della famiglia, dell’uomo e della donna che possono indurci a confondere le opinioni, magari anche rispettabili, con la verità. Per il cristiano è verità sempre ciò che è conforme a Cristo, Gesù è il criterio della verità. Tuttavia: “per non sbandare nella ricerca della verità bisogna fare il cammino del cieco nato - ha precisato il vescovo – subire cioè i vari passaggi di un trattamento specifico per guarire che consiste nel lasciarsi illuminare dalla Paro-

la, perché è nella Bibbia che troviamo la Verità e in questo ci guida la speranza e la fede che Gesù si gioca per noi, perché a lui preme che noi siamo figli della luce. È necessario però che di fronte ai miracoli del Cristo, al suo invito a lasciarsi rivestire dalla Luce, non assumiamo né l’atteggiamento dei genitori del cieco nato: che si distaccano da lui di fronte al miracolo, non accompagnano il proprio figlio in questo cammino di fede, come anche oggi accade nelle nostre famiglie cristiane; né quello dei farisei che rappresentano coloro i quali ancora oggi nella società ‘la sanno lunga’ e presumono di essere i detentori della verità”. L’esortazione di una vita coerente alla parola e alla verità che illumina: Cristo Gesù, è anche l’invito che monsignor Sorrentino ha lanciato alle Confraternite presenti e ai novizi che iniziano questo nuovo cammino affinché siano: “fraternamente più calde e il colore del folklore nella varietà delle loro divise sia espressione del calore della conoscenza, dell’amore e della testimonianza di Cristo Gesù, nella piena consapevolezza e coerenza cristiana di quanto sta accadendo intorno a noi”. Poi insieme al vescovo e ai sacerdoti il pranzo tradizionale di festa a Sant’Anna in un clima fraterno e familiare di cammino condiviso, dove non è mancata, attraverso una lotteria, l’attenzione del Cvs ai più fragili, ai poveri sui quali il Cvs posa quotidianamente la carezza della Carità. 3

Ultima tappa dei pellegrini assisani a Norcia nell’ambito dell’iniziativa di don Cesare Provenzi

SULLE ORME DELL’ORA ET LABORA DI SAN BENEDETTO ASSISI - Ultima tappa dell’iniziativa del parroco e priore della cattedrale di San Rufino, don Cesare Provenzi: “Sulle orme dei santi umbri… percorsi di spiritualità” che nell’imminenza della settimana santa ha condotto la comunità parrocchiale di San Rufino e delle Viole di circa 60 persone a Norcia per respirare la bellezza del silenzio e dell’ora et labora di San Benedetto e della sorella Santa Scolastica. Nella basilica di San Benedetto i pellegrini assisani hanno ascoltato con attenzione la riflessione di un frate benedettino, la storia di San Benedetto, la sua spiritualità e la vita dell’attuale comunità monastica che custodisce la basilica. Poi tutti in cripta per visitare la casa natale dei due santi, quindi una pausa di tempo libero: preghiera personale e visita al centro storico, per ritrovarsi nella Chiesa dell’Addolorata per la celebrazione dei Vespri durante la quale efficace e d’immediata attualità è stata la breve riflessione di don Giovanni Raia: “San Benedetto in un tempo caotico non diverso dal nostro, sceglie la stabilità, per indicare che il punto stabile in tutto è Gesù Cristo. San Francesco in epoca diversa sceglie l’itineranza, va incontro

agli altri in nome dello stesso Gesù. C’è contraddizione? No! Bisogna, invece, vedere un percorso logico, un cammino che nella Chiesa unisce i due aspetti. Con Papa Francesco è giunto questo momento di sintesi. Egli, infatti, ci chiede di uscire per andare alle periferie, avendo però come punto fisso di riferimento sempre e solo Gesù Cristo”. 3


Chiesa Insieme 16 Maggio 2014

APPUNTAMENTI MAGGIO

2014

1 - Giovedì - 2.a di Pasqua - S. Giuseppe lavoratore (mf) - [P] 2 - Venerdì - 2.a di Pasqua - S. Atanasio 3 - Sabato - 2.a di Pasqua - Ss. FILIPPO e GIACOMO (f) - [P] 4 - Domenica - 3.a di Pasqua - SS. Silvano e Nereo, S. Porfirio prete, Ada - [III]

90ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore (colletta obbligatoria) Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa Cattolica

5 - Lunedì - 3.a di Pasqua - S. Pellegrino martire, Angelo, Penelope - [III] 6 - Martedì - 3.a di Pasqua - S. Giuditta martire, Violante - [III]

Scuola Socio-Politica ore 19.00-22.00 Sala convegni istituto Serafico

7 - Mercoledì - 3.a di Pasqua - S. Flavia, S. Fulvio, Augusto, Gisella - [III] 8 - Giovedì - 3.a di Pasqua - S. Desiderato, S. Vittore martire - [III]

RITIRO MENSILE DEL CLERO - presso i Padri Carmelitani a Nocera Umbra

9 - Venerdì - 3.a di Pasqua - S. Gregorio vescovo, S. Duilio - [III]

Il 9 e 10 maggio presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, si svolgerà il Convegno dell’Associazione Italiana Notai Cattolici sul tema: “Valori cristiani, etica e notariato a sostegno della famiglia”.

10 - Sabato - 3.a di Pasqua - S. Antonino, S. Cataldo, Alfio, Miro - [III]

Convegno dei medici cattolici italiani - Istituto Serafico - Assisi

11 - Domenica - 4.a di Pasqua - S. Fabio martire, Stella, Achille, Fiorenzo - [IV]

51ª Giornata di preghiera per le vocazioni

12 - Lunedì - 4.a di Pasqua - Ss. Nereo e Achilleo (mf); S. Pancrazio (mf) - [IV] 13 - Martedì - 4.a di Pasqua - B.V. Maria di Fatima (mf) - [IV]

Scuola Socio-Politica ore 19.00-22.00 Sala convegni istituto Serafico

14 - Mercoledì - 4.a di Pasqua - S. MATTIA (f) - [P] 15 - Giovedì - 4.a di Pasqua - S. Torquato, S. Achille, Germana - [IV] 16 - Venerdì - 4.a di Pasqua - S. Ubaldo vescovo, Margherita, Tiziano - [IV] 17 - Sabato - 4.a di Pasqua - S. Pasquale Baylon - [IV] 18 - Domenica - 5.a di Pasqua - S. Giovanni I (mf) - [I]

Cresime nella Cattedrale di San Rufino.

19 - Lunedì - 5.a di Pasqua - S. Pietro di Morrone, Ivo, Ivonne - [I] 20 - Martedì - 5.a di Pasqua - S. Bernardino da Siena (mf) - [I] 21 - Mercoledì - 5.a di Pasqua - Ss. Cristoforo Magallanes e compagni (mf) - [I] 22 - Giovedì - 5.a di Pasqua - S. Rita da Cascia (mf) - [I] 23 - Venerdì - 5.a di Pasqua - S. Desiderio vescovo - [I] 24 - Sabato - 5.a di Pasqua - Beata Vergine Maria ausiliatrice, Amalia - [I] 25 - Domenica - 6.a Tempo Ordinario - S. Beda Ven.; S. Gregorio VII; S. Maria Madd. 26 - Lunedì - 6.a di Pasqua - S. Filippo Neri (m) - [II] 27 - Martedì - 6.a di Pasqua - S. Agostino di Canterbury (mf) - [II] 28 - Mercoledì - 6.a di Pasqua - S. Emilio martire, S. Ercole, Priamo - [II] 29 - Giovedì - 6.a di Pasqua - S. Massimino vescovo, Massimo - [II] 30 - Venerdì - 6.a di Pasqua - S. Felice I papa, S. Ferdinando - [II] 31 - Sabato - 6.a Tempo Ordinario - VISITAZIONE B.V. MARIA (f) - [P]

Recital dei giovani di Costano - “Un inganno per cortesia!” - ore 21,00 presso il teatro della Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli


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