N. 4 - APRILE 2017 - ANNO XXXV - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
INNANZITUTTO LA FAMIGLIA
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Chiesa Insieme aprile 2017
Editoriale
SOMMARIO
LA PAROLA DEL VESCOVO
Editoriale del vescovo
Innanzitutto la famiglia
Prima di tutto la famiglia - pag. 2
Focus
Convegno sulla famiglia - pag. 3
Primo piano
Famiglie del Vangelo - pag. 4-5
Itinerari francescani
Santuario Spogliazione pag.6 - 7
Parrocchie
San Rufino/Cannara Bastia/Fossato di Vico - pag.8- 9
News
Assisi città dei giusti/nomine del vescovo cortile di francesco/ da javarì pag. 10-11
Appuntamenti
aprile/maggio 2017 - pag.12
Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50%
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Persone
di diversa ispirazione – cristiana e non – mi chiedono di esprimermi, come pastore, sul dibattito a proposito della legge mirante a respingere ogni sorta di discriminazione legata a orientamenti sessuali. Premetto che il nostro compito di pastori, in genere, si svolge più volentieri nei tempi lunghi dell’evangelizzazione e dell’educazione. Non amiamo interventi estemporanei, e tanto meno quelli che possano dare anche solo l’impressione di interferenze nei legittimi processi di decisione democratica delle assemblee rappresentative. Sento tuttavia di non poter deludere quanti si aspettano una parola. E da Assisi, luogo simbolo di pace e di dialogo, questa non può che essere un appello accorato alla reciproca comprensione, alla attenta riflessione, alla comune responsabilità. Quanti hanno a cuore i valori della convivenza ispirata a questi valori, non dimentichino che il tema della famiglia, nella sua verità naturale che fa di un uomo e una donna partners di vita stabile e generatrice di figli, non è una questione marginale. Ne va del presente e del futuro della società. Il rispetto per altre forme di unione e
per le persone che, a diverso titolo, le scelgono, non può giungere a mettere in sordina il valore della famiglia. L’espressione ferma e la testimonianza credibile di questa convinzione, pur sempre nel rispetto delle persone di diversa opinione, è vitale per un dibattito che faccia crescere insieme la libertà, il buon ordine sociale e la democrazia. L’obiettivo di scongiurare la discriminazione in base agli orientamenti sessuali dei singoli è plausibile. Ogni persona merita rispetto, accoglienza ed anzi, cristianamente, amore. Ciò non esime tuttavia dalla valutazione etica dei comportamenti oggettivi. Nessun bavaglio può essere messo ai pensieri e alle parole, tanto meno alla coscienza, e la democrazia senza dibattito è destinata a degenerare nel totalitarismo del pensiero unico. Lo stile esagitato e gli insulti reciproci non servono. Nel solco di san Francesco, che non esitò a scrivere una lettera ai governanti, chiedo ai credenti l’impegno della preghiera e della testimonianza mentre invio un cordiale saluto a quanti, nella pubblica opinione o nei luoghi della politica, sono impegnati nel dibattito su questi temi cruciali. + Domenico, vescovo
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Focus
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Approfondimenti e riflessioni della commissione regionale a un anno dall’Amoris Laetitia
Bellezza e fragilità della famiglia d’oggi accompagnare, discernere, integrare Don Marco Armillei
ASSISI – Domenica 19 marzo, presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, si è svolto un convegno organizzato dalla Commissione regionale di Pastorale familiare, con la collaborazione di tutti gli Uffici Famiglia delle nostre otto diocesi umbre. Il convegno si è svolto in occasione del primo anniversario della firma dell’Esortazione Apostolica “Amoris laetitia”, da parte di papa Francesco a conclusione dei due Sinodi, quello straordinario e poi quello ordinario, sulla famiglia. In particolare durante il convegno si è voluto riflettere sul capitolo otto, quello riguardante la “famiglie ferite” e le situazione cosiddette “irregolari”; con lo scopo di confrontarci per vedere quello che la nostra regione sta facendo, dal punto di vista ecclesiastico, per queste persone e soprattutto vedere ciò che la Chiesa dice a riguardo di questo capitolo dopo tutto quello che è stato detto e scritto dai vari mass media. L’incontro è stato preceduto da un bel momento di condivisione, che si è svolto sabato 18 nel pomeriggio, tra i vari operatori dei diversi uffici famiglia. Nella mattinata ci sono state due riflessioni guidate una da don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio Cei di pastorale familiare, mentre l’altra da don Carlo Rocchetta della “Casa della Tenerezza” di Perugia. Entrambi i relatori hanno sottolineato quanto la questione famiglia sia cruciale in questo nostro tempo, anzi don Carlo l’ha paragonata alla questione sociale di fine ‘800 che portò alla pubblicazione da parte di papa Leone XIII della Rerum novarum. L’immagine principale, che i relatori hanno fatto emergere, della Chiesa e quella usata da papa Francesco di una Chiesa ospedale di campo che deve avere la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, attraverso l’attenzione e la premura verso tutti i suoi figli, soprattutto i più fragili e i più feriti. Viene ribadita l’indissolubilità del matrimonio in quanto il per sempre del’amore tra uomo e donna, che sfocia nel matrimonio, si fonda sul
per sempre della Pasqua di Gesù dove sempre si rinnova l’amore di Cristo per la sua Chiesa. Nonostante tutto la Chiesa accetta questi figli più fragili in quanto è cosciente della fragilità delle persone e quindi come scritto al numero 291: “la Chiesa si volge con amore a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto, riconoscendo che la grazia di Dio opera anche nelle loro vite dando loro il coraggio per compiere il bene, per prendersi cura con amore l’uno dell’altro ed essere a servizio della comunità nella quale vivono e lavorano” e al 292: “la Chiesa non manca di valorizzare gli elementi costruttivi in quelle situazioni che non corrispondono ancora o non più al suo insegnamento sul matrimonio” . Un altro aspetto che è stato sottolineato è quello della “legge della gradualità” che non è gradualità della legge come ci indica papa Francesco al numero 295: “la legge è dono di Dio che indica la strada, dono per tutti senza eccezione che si può vivere con la forza della grazia, anche se ogni essere umano «avanza gradualmente con la progres-
siva integrazione dei doni di Dio e delle esigenze del suo amore definitivo ed assoluto nell’intera vita personale e sociale dell’uomo»”. Dopo i due interventi la mattinata è proseguita con un momento di confronto e condivisione tra i relatori e i partecipanti. Dopo il momento conviviale del pranzo nel pomeriggio sono state presentate alcune esperienze presenti nella nostra regione a favore delle famiglie che vivono il dolore del fallimento del loro matrimonio. In particolare ci è stata presentata l’esperienza che si svolge a Perugia a riguardo dei gruppi di parola a favore dei figli di separati, poi Paolo Ricci ci ha presentato la sua esperienza di persona separata ma fedele al proprio matrimonio e l’esperienza dell’associazione “Fraternità Sposi per Sempre”, padre Marco Vianelli ci ha delucidato sugli aspetti giuridici e sulle nuove disposizioni in merito di cause di nullità matrimoniali, infine ci sono state presentate due esperienze di integrazione nella vita ecclesiale di queste persone e sono l’Associazione Amoris lætitia di Terni e il nostro progetto diocesano delle Comunità Maria Famiglie del Vangelo. Per le Famiglie del Vangelo sono intervenuti Rinaldo Galafate che ha presentato il progetto e Simonetta Martinelli che invece ci ha donato la sua testimonianza di come le FDV siamo state per lei un accompagnamento ed una integrazione al’interno della vita ecclesiale. La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo che è il delegato della Ceu per la famiglia. 3
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Famiglie del Vangelo
Vincere l’isolamento e l’individualismo Sono arrivate a 14 le CMFV costuite a Seattle; tanto disorientamenti e paure superate grazie
Suor Benedetta Maria Ena
SEATTLE (USA) - È gioia grande condividere le innumerevoli grazie ricevute in questi tre mesi di missione per le Famiglie del Vangelo negli Stati Uniti. Il progetto delle CMFV è stato accolto dall’arcidiocesi di Seattle due anni fa e sono stati fatti passi straordinari di comunione, unità e crescita di Chiesa come Famiglia. La mia missione questa volta si è svolta principalmente nella parrocchia di St. Stephen’s the Martyr in Renton, seconda parrocchia maggiore della diocesi, poiché dovrà essere da prototipo per tutte le altre e per altre diocesi interessate al progetto. Con padre Ed White, il parroco di St. Stephen, abbiamo costituito nove
Famiglie spirituali il cui accompagnamento e formazione spirituale continuo a svolgere a distanza via Skype. L’entusiasmo è grande e cresce sempre di più. Padre Ed vede in questo progetto di Gesù tante opportunità compresa la possibilità di guarire da individualismo e isolamento così pronunciati nell’esperienza di fede dei cattolici americani. Vi sono tipologie di famiglie spirituali diverse. Per esempio le Famiglie del Vangelo vengono costituite anche intorno a persone in necessità. Ne abbiamo formata una chiamata in codice 911 (numero d’emergenza in America) per aiutare una donna sola e disabile che è rinata alla gioia. Tra le lacrime diceva: “Questo è Gesù, questo è vivere ciò che Lui dice”. Che bello, Gesù che fa famiglia con la Sua Parola. La realtà americana è molto diversa da quella italiana con profonde ferite causate dagli abusi sui piccoli infatti per potersi incontrare nelle case non è così semplice. Tutti gli adulti devono fare un corso chiamato Safe Environment per tutelare se stessi e per proteggere i piccoli delle varie famiglie e il background check richiesto dalla Polizia locale. Una volta verificato tutto questo, e con l’approvazione del sacerdote si costituisce così la Famiglia spirituale pronta alla formazione. Il loro desiderio di stare insieme e di crescere nel nome di Gesù è commovente. “Questa esperienza con CMFV è stata trasformante per me - dice Thuy della Parrocchia di Holy Family in Kirkland -. Mi permette di condividere gioie e dolori e di imparare dagli altri che hanno il mio stesso desiderio di crescere nella fede. E poi le preghiere di intercessione fatte come un
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Famiglie del Vangelo
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RITIRO PER ANIMATORI
DOMENICA 7 MAGGIO PRESSO LA DOMUS LAETITIA ASSISI
negli States è possibile
INIZIO ALLE 9:30
al progetto diocesano partito da Assisi
cuor solo e un’anima sola hanno una potenza mai sperimentata prima”. “Ho sei figli e alcuni grandi e non tutti nella fede” - dicono Lana e Tim di St Stephens -; incontrarci a casa è portare Gesù ai familiari che per scelta non vogliono andare a trovarlo in Chiesa. Questo ha riempito il nostro cuore di genitori preoccupati per la salvezza delle proprie creature. Quando sono presenti partecipano ed è un dono incommensurabile”. “Le famiglie americane cattoliche hanno tanti figli e l’ambiente che li circondano è malsano. Avere fratelli con cui camminare e confrontarsi è un dono senza prezzo”, Ike di St Stephen. Tutte le Famiglie del Vangelo americane, 14 in tutto, pregano insieme nell’Adorazione eucaristica. Si incontrano una volta al mese, il primo
venerdì del mese con tutti i bambini che guidano l’ora Santa e pregano per la santificazione dei giovani. Il primo sabato si incontrano per Adorazione, Lodi, Messa per la santificazione della Famiglia. Tutti i martedì partecipano insieme alla santa messa per il progetto delle CMFV è fanno la consacrazione durante la messa. Ogni Famiglia Spirituale, poi, ha scelto un’ora settimanale di Adorazione nella propria parrocchia per la santificazione dei sacerdoti. Essendo nove famiglie in St Stephens coprono nove ore di Adorazione. “Pregare insieme con i fratelli di fede ha portato tanta speranza nei nostri cuori, - dice Jennifer di St Stephen”. I miei figli con tanti problemi di apprendimento e adattamento sono finalmente sereni. E poi la generosità anche materiale dei nostri fratelli ha permesso anche a noi di sperimentare il grande amore del Padre per chi sempre si affida a Lui”. Il tempo è anche maturato per dare vita ad una prima Equipe, chiamata “Servi delle Famiglie del Vangelo” che stiamo formando come animatori per poi poter a loro volta essere missionari tra i fratelli delle altre parrocchie. Ecco che Parola, Preghiera ed Eucarestia sono messe al servizio del fratello bisognoso sperimentando la gioia del dare e del donarsi. Non mancano naturalmente le sfide ma la gratitudine è grande il desiderio di salvezza è grande il sogno di unità nella Chiesa è grande ecco perché noi Discepoli Ardenti di Gesù Crocifisso abbiamo fatto di questo progetto parte del nostro apostolato. Non c’è gioia più grande di Gesù e vedere quella stessa gioia negli occhi dei fratelli.
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Itinerari francescani
Santuario della Spogliazione:
Padre Francesco De Lazzari
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fatto più noto e più significativo è senz’altro il processo voluto dal padre di Francesco, Pietro di Bernardone. Un processo storico. Tra i più noti dopo quello di Gesù. Il suo svolgimento ha reso Assisi universalmente conosciuta, cercata, amata. Un processo sconvolgente che ha toccato i sentimenti umani più profondi e quelli spirituali più elevati. Protagonisti visibili: vescovo di Assisi, Guido, Pietro di Bernardone, commerciante, suo figlio Francesco. Protagonisti invisibili le tre persone della Santissima Trinità: Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo. Molti i presenti. La madre, con il cuore spezzato, approva il figlio. Il fratello Angelo stava dalla parte del padre. E poi i curiosi, che non mancano mai. Uno scenario drammatico, emotivamente più che coinvolgente. Stati d’animo lacerati e laceranti. Le pietre potrebbero parlare. Parla molto bene l’affresco della spogliazione nella Basilica superiore di San Francesco: rabbia e serenità, povertà e ricchezza, cielo e terra. Mani minacciose, mani innalzate. Oc-
chi fulminanti, occhi luminosi. Occhi puntati su di lui, Francesco; sul padre Pietro. Occhi in lacrime, quelli della madre, soprattutto. Il dramma del silenzio appesantisce la scena. Francesco non era uno qualsiasi da processare: era il figlio del più ricco mercante di Assisi, il re delle feste della gioventù assisana, una promessa. Il vescovo Guido invita Pietro di Bernardone a esporre le accuse contro il figlio: mi ha disonorato, impoverito il patrimonio, va dai poveri e dai lebbrosi invece di lavorare, va a pregare nelle chiese, abbandonando il negozio: va diseredato. Come a dire: non so cosa fare di un figlio così. Non lo riconosco più. Tutto si capovolge. Il figlio amato ha tradito gli ideali del padre. Umanamente non è giustificabile. Il vescovo chiede a Francesco di giustificarsi, di motivare il suo comportamento. Questi non risponde. La sua scelta ha altre ragioni, altre motivazioni, altre indicazioni maturate nei quasi lunghi anni precedenti: “Francesco, è meglio servire il padrone o il servo?... Torna ad Assisi; il Signore mi ha condotto tra i lebbrosi; Francesco, va’, ripara la mia casa”. Comandi incisi dallo Spirito Santo nel suo cuo-
re e nella sua mente. Seme gettato e fecondato dallo Spirito Santo stesso. Francesco, eseguendo questi comandi, aveva imparato ad obbedire a Dio. Certo, gli è stato richiesto un lento morire a se stesso, una sofferta e prolungata ricerca del nuovo padrone. Aveva tutto. Ma il denaro, la ricchezza, la posizione sociale, l’essere il re delle feste non gli bastavano più. Gli stringevano il cuore. Ed egli, per natura e per grazia, lo aveva largo, gioioso, avventuroso. La Voce di Spoleto, le piaghe del lebbroso abbracciato e baciato, la voce e gli occhi aperti del Crocifisso di S. Damiano, l’incontro con i poveri, le percosse del padre e il carcere familiare sono tappe che maturano in lui una scelta radicale: sceglie la nascita alla nuova vita, il fiorire del suo battesimo, il cammino verso una aperta professione di fede e di vita pienamente cristiana. Una risposta a parole avrebbe detto poco, forse suscitato un dibattito ormai inutile. I gesti, espressi nel silenzio, spesso parlano più dei fatti, esprimono se stessi meglio delle parole, dicono più di qualsiasi giustificazione, dichiarano una ripartenza. Non volu-
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Itinerari francescani
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“Non chiamerò più padre...”
ta, non cercata. Ma rivelata, guidata, illuminata. “Dove andare lontano dalla tua presenza?”, “Nell’intimo mi insegni la sapienza”. Un passaggio, dunque, dalla sapienza umana a quella di Dio. Francesco cominciò a capire Dio, quando smise di adorare se stesso. Davanti al Crocifisso di S. Damiano comprese la spogliazione interiore ed esteriore del Figlio di Dio. La passione di Gesù si era profondamene
impressa nel suo cuore. Non solo un coinvolgimento emotivo ma motivato. Guidato dallo Spirito Santo, sceglie anche lui, la nudità del cuore. La esprime con la nudità del corpo. Davanti a tutti i presenti, Francesco si spoglia nudo. Si porta davanti al padre Pietro. Gli restituisce tutti i vestiti, i pochi soldi rimasti, gli offre la sua nudità. E’ la risposta alle ire del padre, al suo dio denaro, al suo prestigio sociale, al suo voler imporre al figlio ciò che non era volontà di Dio. Ora Francesco può parlare. Può esprimere il suo nuovo cammino: “Finora ho chiamato padre Pietro di Bernardone, d’ora in poi dirò: “Padre nostro che sei nei cieli”. Nessuna scoperta può essere paragonata alla scoperta della paternità di Dio: ti senti rapito, sperimenti una paternità che ti attrae, che ti dà sicurezza, tenerezza, che ti accompagna per tutta la vita. Ti senti avvolto da un amore così forte, così presente, così mai goduto. Ti immergi in esso e ci navighi bene. Qualsiasi cosa ti accada. Qualsiasi missione il Padre ti chieda. Il Vescovo Guido, vedendo Francesco nudo, si spoglia anche egli della sua esteriorità. Scende dal trono, si fa prossimo a Francesco, lo copre con il suo manto. Non compie un puro atto materiale ma umano ed ecclesiale: copre la sua nudità, accoglie la sua scelta, manifesta la maternità della Chiesa Madre, lo prende sotto la sua protezione. Da quel momento. tutta la vita di Francesco si trasforma in canto di lode, benedizione e ringraziamento della paternità di Dio. Il canto raggiungerà il vertice con le “Lodi di Dio altissimo”, preghiera composta dopo aver ricevuto le stimmate. E, così alla Verna raggiunge il massimo della spogliazione interiore. Dio Padre che “compie meraviglie”, gli imprime il sigillo del Figlio, le stimmate, quasi proclamandolo gemello del Crocifisso. La spogliazione di un uomo, di un cristiano che dice sì a Dio incide profondamente nella vita della Chiesa, arricchisce l’umanità, testimonia la forza del Vangelo. La paternità di Dio e la maternità della Chiesa costituiscono in Francesco i due
pilastri su cui fonderà tutta la sua vita e renderanno sicuro il suo cammino. Al momento della spogliazione davanti al Vescovo, a suo padre e sua madre e davanti a tutti, Francesco rinasce dal grembo della Trinità, si pone dentro il grembo materno della Chiesa. Ad essa offre i frutti della “spogliazione” restituendo tutto se stesso all’Altissimo, Onnipotente bon Signore”, per servirlo per tutta la vita “cum grande humilitate”.
LUOGO SIMBOLO DEL CAMMINO FRANCESCANO
Il Santuario della spogliazione è l’ultimo santuario eretto in Assisi. Comprende la chiesa di S. Maria Maggiore e parte del Vescovado. La chiesa di S. Maria Maggiore, costruita sopra una struttura romana, è stata la prima Cattedrale di Assisi. Qui vi furono battezzati Francesco e Chiara, come tutti gli abitanti del territorio assisano, fino a quando il Fonte battesimale fu trasferito nella nuova Cattedrale S. Rufino. All’interno della chiesa si possono ammirare affreschi dei secoli XIV-XV, oltre alla cripta sottostante il presbiterio. Nella parete di sinistra si può ammirare un bellissimo presepio di Scuola umbra. Nel 2012 la chiesa fu devastata da un incendio. Sembra che anche Francesco abbia lavorato al suo restauro. Confinante con la chiesa vi è il Vescovado dove avvennero tre significativi episodi che riguardano la vita di S. Francesco: la spogliazione, la riconciliazione tra il vescovo e podestà ad opera di S. Francesco, un suo breve soggiorno nei mesi precedenti la morte.
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san rufino
Parrocchie
Da Assisi in visita ai fratelli terremotati Pellegrinaggio a Norcia nel segno della solidarietà e della condivisione
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Nell’ambito dell’iniziativa “Sulle orme dei santi umbri” che don Cesare Provenzi, parroco della cattedrale di San Rufino, propone già da qualche anno nel tempo quaresimale, domenica 12 marzo in circa sessanta dalle comunità parrocchiali di San Rufino e di San Vitale sono partiti in visita alle zone terremotate umbre. Soffermandosi davanti alla
cannara
basilica di Norcia e nelle chiese distrutte, inoltrandosi fin dove possibile per le vie provate dal sisma anche di Preci, il cuore sensibile dei pellegrini si è aperto alla preghiera ed alla speranza. Se l’elemosina, il digiuno e la penitenza orientati alla carità sono i pilastri dello spirito che vivifica il tempo quaresimale, la grande famiglia parrocchiale, che in queste iniziative trova consenso e partecipazione anche da oltre i suoi confini, ha spalancato il cuore alla solidarietà e alla condivisione come già ha dimostrato in altre iniziative di raccolta fondi per i fratelli terremotati: la cena di beneficenza organizzata all’oratorio Regina Pacis dagli animatori e dai giovani del post cresima in collaborazione con l’istituto Alberghiero, il pranzo alla proloco di Viole e la colletta domenicale. Sul tema della condivisione e della solidarietà si è
Il vero senso della famiglia La CMFV in cammino per un percorso di fratellanza
poi soffermato il parroco di Preci don Luciano Avenati nella sua catechesi offerta ai pellegrini, da lui accolti calorosamente nel “prefabbricato” adibito a parrocchia, sul messaggio quaresimale di Papa Francesco “la Parola è un dono, l’altro è un dono” a commento della parabola del povero Lazzaro. Don Luciano sottolineava l’importanza che la solidarietà e la condivisione hanno avuto e ancora hanno per queste zone. Preci e le altre diciotto comunità hanno bisogno di ricostruire un centro pastorale, e per questo c’è un progetto al quale hanno dato la loro disponibilità e adesione don Cesare, don Franco Fasolini anche lui presente al pellegrinaggio e don Franco Berrettini. A sera il rientro ad Assisi con il cuore grato a Dio nel sostenere la vita e la voglia di ricostruire e fare nuove tutte le cose, nonostante tutto!
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CANNARA - Un cuore solo e un’anima sola: è la Famiglia del Vangelo di Cannara che tutte le settimane si incontra per ringraziare il Signore, pregare, cantare e meditare il Vangelo della liturgia della domenica successiva. Un grande progetto di Dio dove più famiglie si ritrovano a confluire in un’unica famiglia consolidata da oltre due anni e Consacrata in Porziuncola dal nostro vescovo monsignor Domenico Sorrentino. Costantemente e amorevolmente accompagnati da padre Stefano Albanesi e da suor Regina ci stiamo ora preparando alla Santa Pasqua per festeggiare la resurrezione del Signore Gesù in comunione e fratellanza. 3 Fabrizio Cerasa
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bastia umbra
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Parrocchie
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San Marco, operatori a confronto Carità, amore e servizio, momento di riflessione organizzato dalla parrocchia bastiola Cristina Malizia e Martina Righetti
BASTIA UMBRA - Domenica 12 marzo presso Villa Santa Tecla si è tenuto il ritiro spirituale di tutti gli operatori pastorali della parrocchia di San Marco Evangelista di Bastia Umbra. Don Francesco Santini e Don Marco Armillei hanno organizzato l’incontro per un momento importante di riflessione, di preghiera e di fraternità in preparazione alla Pasqua. La riflessione si è concentrata sul tema della carità, amore e servizio. La carità nasce dall’incontro personale con Gesù che conquista tutto il nostro esistere e permette di vedere la bellezza intima dei poveri: illuminante a tal proposito è stata la testimonianza di Luca Russo. Luca e sua moglie Laura hanno fondato nel 1998 la casa famiglia “Fuori le mura” di Assisi, prima realtà di accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII in Umbria; attualmente la famiglia è composta da 15 membri. Per Luca e Laura vivere la carità è un esigenza, è «coniugazione del verbo “stare”, stare con gli ultimi, con
fossato di vico
i più poveri, condividendo in tutto e per tutto la propria vita e prendendo si carico delle loro sofferenze». L’incontro è poi proseguito con la preghiera comunitaria dei Vespri in cui è stata presentata dalle Suore Elisabettine Bigie la nuova postulante della Congregazione che inizierà il suo servizio nella parrocchia di San Marco. Che il Signore benedica il cammino della cara Concetta Pasqualino.
Inoltre è stato presentato a tutti gli operatori l’iniziativa organizzata dai Catechisti di estendere il classico “pacco dono” non solo a Natale ma anche durante il resto dell’anno, per aiutare le famiglie bisognose della comunità. Ad aderire a questo progetto sono stati chiamati, in primo luogo, i ragazzi del catechismo che stanno rispondendo generosamente.
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La rivoluzione del lavoro Incontro del Circolo “Ora et Labora” su famiglia e occupazione FOSSATO DI VICO - Analisi pungenti, talvolta toccanti, addirittura rivoluzionarie. E’ bastata poco meno di un’ora di colloquio, davvero intenso, per uscire dall’Eremo di Fonte Avellana con un nuovo modo di pensare il mondo del lavoro, i suoi tempi, le sue dinamiche e gli sviluppi che questo inevitabilmente produce nella vita familiare. Il circolo “Ora et Labora” di Fossato di Vico ha scelto proprio il 19 marzo, festa di San Giuseppe e del papà, per discutere con Dom Mario Zanotti, monaco dell’eremo di Fonte Avellana, di lavoro e di famiglia, due concetti centrali per la vita di ogni uomo che spesso però non riescono a conciliarsi e ad incontrarsi. Il monaco ha toccato davvero l’anima più profonda dei presenti, fra cui l’ex presidente provinciale delle Acli di Perugia Landis Kumar, proponendo soluzioni alternative e drastiche
nell’organizzazione del lavoro. Negli ultimi anni con la crisi incombente, sociologi, politici, economisti, propongono continuamente ricette e soluzioni per creare occupazione e crescita ma raramente pensano a logiche di lavoro più umanizzanti e meno condizionanti. Le parole d’ordine sono crescita e ricchezza ad ogni costo. La nostra Costituzione pone il lavoro al centro, il vero pilastro della nostra Repubblica, senza il quale tutto sembra sgretolarsi. Ed oggi questa realtà sembra sempre più evidente. Chi non lavora si sente escluso, rischia di perdere la
dignità ed un ruolo nella società. Di contro anche il lavoratore sottoposto a carichi massacranti, ad orari talvolta impossibili con contratti indecenti e tutele ridicole, vive una situazione difficile. Il lavoro a condizioni alienanti e stremanti non nobilita, non realizza ma priva l’uomo della propria libertà e del proprio tempo, le componenti più preziose per ogni individuo.
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Chiesa Insieme 10 aprile 2017
News
Gianpiero Bocci: “Grazie a monsignor Sorrentino per l’esempio di questa Chiesa in uscita”
Assisi città simbolo dei giusti
ASSISI – Attualizzare la “Memoria” per far sì che ciò che è accaduto non avvenga più. E’ questo il messaggio lanciato all’unisono dai relatori dell’incontro, tenutosi lunedì 6 marzo nella sala della Spogliazione del Vescovado di Assisi, per celebrare la Giornata europea dei Giusti, a cui ha preso parte anche il sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci. Un incontro che ha posto in forte parallelismo il periodo buio della Shoah con le tragedie dell’epoca odierna, soprattutto nei confronti dei migranti. Solidarietà e accoglienza verso questi fratelli, è una necessità che si presenta sempre con maggiore evidenza e che fa pensare al gesto che, anni or sono, i Giusti hanno fatto spon-
taneamente nei confronti degli ebrei. Dopo il preambolo sulla recente istituzione del Santuario della Spogliazione il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha affermato che “Assisi ha il dono dei valori e dell’accoglienza. Abbiamo bisogno di un mondo che faccia spazio perché c’è un altro mondo che preme per avere dignità. Tali popoli – ha aggiunto - vengono oggi a chiederci un briciolo di quello che gli appartiene. Questo della Spogliazione è un luogo-verità dove Francesco ha voluto dire a suo padre che l’idolo dei soldi gli stava avvelenando il cuore. Non possiamo, pertanto, stare in questo luogo senza essere coin-
Una donna alla guida della cancelleria Altre nomine del vescovo: padre giancarlo rosati e don marco armillei ASSISI – Vista la recente incardinazione del cancelliere vescovile, don Salvatore Rugolo, in altra diocesi, desiderando assumere i provvedimenti necessari per garantire alla diocesi la presenza di un titolare di questo ufficio; vista la disponibilità di suor Alessandra Rusca, già pro cancelliere vescovile; visto quanto stabilito dai cann. 470 e 482 ss. del CIC, il vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha nominato suor Alessandra Rusca cancelliere vescovile, a decorrere dal 6 marzo 2017. Con un altro decreto il vescovo ha nominato invece padre Giancarlo Rosati, nato a Todi (PG) il 04 dicembre 1947, membro della Provincia serafica di San Francesco di Assisi dell’Ordine dei frati minori, provicario episcopale per la vita consacrata, affidandogli il compito di coadiuvare padre Matteo Siro, ofm cap., fino alla scadenza del triennio fissato dal succitato decreto al 24 ottobre 2019, nell’esercizio del mandato conferito con il medesimo decreto: promuovere e coordinare, d’intesa con il vescovo, la pastorale della vita consacrata, valorizzando la ricchezza dei carismi, delle sue varie componenti, con iniziative idonee a favorire il carattere unitario, comunionale e profetico della pastorale diocesana. Al fine di garantire la continuità della pastorale familiare, in seguito alla rinuncia di don Michele Giura, all’incarico di direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare, il vescovo ha provveduto a nominare don Marco Armillei, già vice direttore nuovo direttore. 3
volti, senza fare una scelta valoriale. Dobbiamo svestirci di quello che ci è stato messo addosso dalla società e che non ha nulla di evangelico”. Il vescovo ha poi parlato del suo recente incontro con Papa Francesco a cui ha presentato il progetto sul Santuario della Spogliazione, ricordandogli quanto sia stata importante la sua visita in questo luogo il 4 ottobre 2013. Sulla stessa scia si è pronunciato il sindaco di Assisi, Stefania Proietti: “questa luce del bene che vince il male è attualissimo – ha sottolineato -. Se proviamo a traslare quello che avviene oggi possiamo paragonare le camere a gas al nostro Mediterraneo. L’iniquità, l’ingiustizia globale – ha aggiunto – porta oggi ad una situazione che non è tanto lontana dall’olocausto. Per fare sì che l’esempio dei Giusti sia un fulgido richiamo dobbiamo agire ciascuno nella propria posizione”. Prima della visita al “Giardino dei Giusti” Maria Luciana Buseghin, presidente dell’associazione Italia-Israele ha spiegato come il Giardino di Assisi sia in Umbria il primo Giardino dei Giusti ed ha sottolineato la “necessità di far diventare questa Memoria un progetto attuale”. La direttrice dell’Opera Casa Papa Giovanni, Daniela Fanelli, ha poi letto la lettera inviata da Gabriele Missim, fondatore del Gariwo. Le conclusioni sono state affidate all’onorevole Bocci che ha sottolineato “la responsabilità di tutti proprio alla luce degli esempi di ieri”. Il sottosegretario ha poi ringraziato il vescovo per il “cammino in uscita” che la Chiesa sta facendo e per l’esempio di accoglienza che lui stesso sta dimostrando ospitando alcune profughe nigeriane in Vescovado. 3
Chiesa Insieme
News
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Francesco esempio per il mondo Celebrata nella cattedrale la messa delle parrocchie d’Italia ASSISI – “La luce del cuore è decisiva. Viviamo in una società che ha fatto luce su tante cose. La conoscenza ha raggiunto punte avanzatissime. In internet possiamo procurarci una miriade di informazioni. È luce? Certo. La conoscenza è sempre illuminante. E tuttavia non sempre ci rende gioiosi. Non sempre ci rende più buoni. Si coniuga spesso a tante contraddizioni morali. Alla luce culturale, tecnologica, sociale, non sempre corrisponde la luce nel cuore”. E’ questo uno dei passaggi chiave dell’omelia del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, nel corso della celebrazione eucaristica di domenica mattina 26 marzo nella cattedrale di San Rufino andata in diretta su Rai Uno come messa domenicale delle parrocchie d’Italia voluta dal parroco don Cesare Provenzi in coincidenza
con la conclusione del raduno annuale del Movimento apostolico ciechi. Partendo dal brano del vangelo sulla parabola del cieco il vescovo ha cercato di spiegare il paradosso della società odierna. “Una prima scena: un cieco dalla nascita, sul quale Gesù compie una singolare azione curativa. Fa con la saliva del fango, glielo spalma sugli occhi, lo invia alla piscina di Sìloe, che significa inviato. Alla fine del racconto, si capirà che l’inviato è Lui, Gesù. La piscina semplicemente lo evoca. Egli è l’inviato di Dio quale Figlio eterno fatto carne. È Lui che, con il Padre e lo Spirito Santo, ha creato la terra e ha plasmato l’essere umano. Qui ad Assisi abbiamo per questo un testimone e un maestro: Francesco, che questa luce del cuore sperimentò quando giunse a spogliarsi di tutto per rivestirsi di Cristo. È quello che stiamo sottolineando in questi mesi, con l’isti-
Presentato il cortile di Francesco PERUGIA - Presentata la terza edizione del Cortile di Francesco che si terrà ad Assisi dal 14 al 17 settembre. Quattro giorni di incontri, conferenze e workshop con personalità della società civile, della cultura, della politica e dell’arte ma anche tanti uomini e donne pronti ad ascoltare e a dialogare tra loro sul tema del “cammino”. Un programma ricco di eventi. Tra le prime personalità che hanno aderito: Antoine Audo, Stefano Boeri, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Lucio Caracciolo, Andrea Iacomini, Vito Mancuso, Romano Prodi e Antonio Tajani. Il Cortile di Francesco si svilupperà in una serie di incontri durante l’anno che tracceranno la strada che porterà all’evento di settembre. Saranno quattro i percorsi preparatori: arte e territorio, comunicazione, economia e migrazione.
Alla conferenza stampa di presentazione che si è tenuta oggi a Perugia hanno preso parte la Presidente della Regione Umbria,Catiuscia Marini, il Custode del Sacro Convento di Assisi,padre Mauro Gambetti, il Segretario Organizzativo della Conferenza Episcopale Umbra,Amilcare Conti, il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, e il presidente di Oicos Riflessioni, Paolo Ansideri. L’evento realizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura, dal Sacro Convento di Assisi con leFamiglie Francescane, dalla CEU, dall’Associazione Oicos Riflessioni, dalla diocesi Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, in collaborazione con Diocesi di Assisi, Comune di Assisi e ufficio scolastico regionale per l’Umbria.
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tuzione di un nuovo Santuario, il Santuario della Spogliazione. Ma testimoni di questo cammino, in certo modo, possono essere anche i fratelli e sorelle del Movimento Apostolico Ciechi che oggi sono con noi. Essi sanno spiegarci, con l’eloquenza del loro vissuto – ha detto ancora monsignor Sorrentino - come la luce del cuore sia importante almeno quanto la luce degli occhi. Li ringraziamo, affidando al Signore il loro cammino personale e associativo. Dio li benedica. E benedica tutti noi e quanti, attraverso la televisione, sono uniti con noi”. 3
Dal Javarì un grande grazie
ASSISI – Un ringraziamento direttamente dall’Amazzonia per tutto quello che la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ha fatto con il progetto Javarì arrivato ormai a conclusione. Pubblichiamo qui di seguito la lettera di ringraziamento di Frei Paolo Maria Braghini Pace e bene Centro Missionario di Assisi!
Frei Carlo Maria Chistolini mi ha avvisato che il progetto Javari é stato finalizzato per continuare in altri luoghi. Grazie ancora per tutto e che il Signore vi benedica e conduca con gioia per altre missioni! Mi permetto di inviarvi una breve relazione fotografica di alcune delle attività realizzate insieme agli Indios del Javari (e a loro favore) dal gruppo delle missionarie laiche attuanti appunto nel Javari, che continuo a ritenere eroiche e che ammiro molto! Spero che queste foto possano esservi utili! Mostratele al vescovo e ringraziatelo ancora una volta per la grande generosità per la bella e profetica attenzione rivolta a questi popoli! Un grande abbraccio e fin d’ora, una Santa Pasqua!
Chiesa Insieme 12 aprile 2017
APPUNTAMENTI - marzo / aprile 2017 9 Dom - DOMENICA DELLE PALME 10 Lun - Settimana Santa 11 Mar - Settimana Santa 12 Mer - Settimana Santa
Messa crismale in cattedrale alle ore 16.30
13 Giovedì Santo. - Cena del Signore
Messa nella cena del Signore, ore 17.30 cattedrale san Rufino
14 Venerdì Santo. - Passione del Signore
- Cattedrale di san Rufino, ore 6,45 - Ufficio delle letture e processione - Celebrazione della passione e processione - ore 19.00 cattedrale di san Rufino - Giornata per le opere della Terra Santa (colletta obbligatoria)
15 Sab - Settimana Santa - Veglia Pasquale
VEGLIA PASQUALE, ore 22.30 cattedrale di san Rufino
16 Dom - PASQUA: RISURREZIONE DEL SIGNORE 17 Lun - Lunedì dell'Angelo 18 Mar - Ottava di Pasqua 19 Mer - Ottava di Pasqua 20 Gio - Ottava di Pasqua 21 Ven - Ottava di Pasqua 22 Sab - Ottava di Pasqua
Scuola socio-politica ore 19.00 presso l’istituto Serafico
23 Dom - 2.a Domenica di Pasqua 24 Lun - 2.a di Pasqua 25 Mar - 2.a di Pasqua 26 Mer - 2.a di Pasqua 27 Gio - 2.a di Pasqua 28 Ven - 2.a di Pasqua 29 Sab - 2.a di Pasqua 30 Dom - 3.a Domenica di Pasqua
Giornata per l’Università cattolica (colletta obbligatoria)
MAGGIO 1 Lun - 3.a di Pasqua 2 Mar - 3.a di Pasqua 3 Mer - 3.a di Pasqua 4 Gio - 3.a di Pasqua
Incontro mensile del clero ore 9.00 presso il Santuario della Salette
5 Ven - 3.a di Pasqua 6 Sab - 3.a di Pasqua 7 Dom - 4.a Domenica di Pasqua
54a Giornata di preghiera per le vocazioni
8 Lun - 4.a di Pasqua 9 Mar - 4.a di Pasqua 10 Mer - 4.a di Pasqua 11 Gio - 4.a di Pasqua 12 Ven - 4.a di Pasqua 13 Sab - 4.a di Pasqua 14 Dom - 5.a Domenica di Pasqua 15 Lun - 5.a di Pasqua
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