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N. 5 - MAGGIO 2015 - ANNO XXXIII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n째 660 del 7/03/1983

NON VI DIMENTICHEREMO !


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Chiesa Insieme Maggio 2015

Editoriale LA PAROLA DEL VESCOVO NON VI DIMENTICHEREMO !

Itutel Sinodo diocesano, nelle sue batconclusive, ha visto salire un SOMMARIO Non Intervista

Editoriale

del vescovo

vi dimenticheremo

- pag. 2

Focus

al rettore del

Pellegrinaggio

Seminario - pag. 3

Reportage

Santa pag.4

in terra

Primo Cena

etnica e

Clarisse

Vita

di

consacrata

San Quirico - pag.8

Famiglie Ritiro

piano

Sovvenire - pag.6 solidarietà - pag.7

delle

del

Vangelo

CMFDV pag. 9

Dalle

parrocchie

Parrocchie san Marco e san Rufino - pag. 10 Parrocchie san pellegrino e Morano - pag. 11

Maggio /

Appuntamenti - pag.12

grido di solidarietà. Nella discussione sui temi Caritas, sono tornate le immagini strazianti degli immigrati sommersi dalle acque del Mediterraneo, e, prima ancora, dalla crudeltà degli sfruttatori e dall’indifferenza di un mondo poco accogliente e distratto. Essi non possono essere dimenticati. Un appello accorato è emerso anche a favore delle tante vittime della persecuzione anti-cristiana che sta devastando alcune regioni del Medio Oriente con l’evidente scopo di sradicare il cristianesimo da quelle terre che, in qualche modo, ne sono state la culla. No, non possiamo dimenticare questi nostri fratelli. Fanno parte di noi. Siamo tutti loro. Purtroppo l’opinione pubblica, che tante volte s’indigna e protesta su altri fronti dei diritti umani conculcati, ora sembra assistere inerte a questo spettacolo. Come spiegare questo silenzio? Va certamente riconosciuto che la soluzione non è facile.

giugno

Va anche ribadito che i ricorsi a soluzioni armate non ridotte al minimo indispensabile ha mostrato già tante volte di non essere la soluzione. Ma la politica non ha proprio nulla da dire? Un’alleanza tra tutti gli uomini di buona volontà, anche tra cristiani e islamici - dato che sarebbe ingiusto confondere gli estremisti islamici con l’Islam - non potrebbe porre le premesse di azioni coordinate per fermare la mano degli aggressori? Assisi non può tacere. Al Sinodo si è pensato che la domenica di Pentecoste potrebbe essere la giornata buona per uscire in piazza a “vegliare”, nella preghiera, nel ricordo, nella riflessione, e per “svegliare” l’opinione pubblica su questo tema. Nella prima Pentecoste i discepoli del Risorto, al vento dello Spirito, scesero in piazza per annunciare il vangelo, mettendo in gioco le loro esistenze. Dopo il martirio di Stefano, la storia cristiana è stata costellata di martiri. Chiediamo allo Spirito Santo una nuova effusione che ci dia il coraggio della testimonianza e dia ai fratelli perseguitati la forza della fedeltà. +

Domenico,

vescovo

Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it -

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Chiesa Insieme

Focus

A colloquio

con monsignor

F ranzoni ,

Maggio 2015

rettore del pontificio seminario regionale

“ pio

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xii ”

Vocazioni in leggero aumento La scelta di vita dei trentaquattro Antonella Porzi

ASSISI - Volgendo lo sguardo verso le vocazioni possiamo dar voce alla notizia che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un aumento delle stesse. Per verificare questo ci siamo recati presso il Pontificio seminario regionale umbro “Pio XI”, dove ci ha accolto il rettore monsignor Carlo Franzoni. Dal colloquio avuto con lo stesso, in questo luogo che ispira alla riflessione e nel quale si respira un’atmosfera di quiete, ci è stato confermato che per quanto attiene i presbiteri negli ultimi anni è stato registrato un lieve incremento delle vocazioni. Parlando in termini numerici, lo stesso monsignor Franzoni ha precisato che “i seminaristi attualmente iscritti sono 34 distribuiti nei sei anni del curriculum (di cui 30 sono gli iscritti cosiddetti residenziali che vanno dal primo al quinto anno, mentre 4 diaconi sono del sesto anno in vista dell’imminente ordinazione presbiterale) e 13 sono gli iscritti all’anno propedeutico”. Quest’ultimo è un anno molto significativo per gli alunni in particolare per coloro che entrano in seminario anche non più giovanissimi ma in una fascia di età che potremmo definire adulta. Negli ultimi decenni si è assistito a un afflusso di seminaristi che non ha delle basi acquisite attraverso frequentazioni parrocchiali oppure attraverso percorsi specifici di fede; ecco quindi che l’anno propedeutico durante il quale fare discernimento vocazionale che possa far luce sulla veridicità della “chiamata” è ri-

tenuto fondamentale. Le esperienze di vita che precedono l’ingresso in seminario sono molteplici e molto differenti l’una dall’altra e ciò rende più accurata per i formatori la ricerca dell’adozione delle linee guida comuni di preparazione. Il rettore ci ha precisato che “il percorso base di studi per ottenere l’ordinazione va dal primo al quinto anno al termine del quale viene conseguito il baccellierato in teologia e solo dopo il quinto anno avviene l’ordinazione diaconale”. La vita quotidiana del seminarista è una vita comunitaria che rispecchia la realtà ecclesiale ed è improntata alla formazione di un futuro presbitero ed a far emergere la sua personalità. Lo stesso monsignor Franzoni ha aggiunto che “la comunità formata dai seminaristi che vanno dal primo al quinto anno è divisa in gruppi di condivisione verticali in cui l’animatore è un seminarista degli ultimi anni”. Il gruppo condivide le proprie esperienze di

vita, si confronta sulla realtà del seminario a partire dalle esperienze personali di ognuno. Nel corso di tutto l’iter seminaristico ogni alunno è stato in gruppo quasi con tutti gli altri. I gruppi sono molteplici: culturale, accoglienza, refettorio, sportivo, servizio tecnico di manutenzione, animazione missionaria ed altri. La partecipazione alla vita comunitaria permette ad ogni singolo soggetto di sviluppare ampliare e perfezionare le caratteristiche personali che gli daranno una formazione globale necessaria in vista della gestione di una parrocchia con tutti gli aspetti sociali umanitari che essa implica. 3


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Chiesa Insieme Maggio 2015

Reportage U na

indimenticabile settimana di grazia pasquale :

Nei luoghi del cuore

Anna Maria Bettuzzi

ASSISI - Il pellegrinaggio in Terra Santa, vissuto dall’8 al 14 aprile, è stato contrassegnato da tale intensità di stimoli, di esperienza scesa nel profondo, che difficilmente le parole riusciranno ad esprimerne la ricchezza. Siamo stati portati dalla grazia verso una realtà che, fortemente ancorata nelle nostre vite e nella storia di quelle terre baciate dai passi del Signore, ci ha condotti a vivere un clima spirituale che solo lui poteva donarci in quella forma e in quel preciso momento della nostra esistenza. Un pellegrinaggio alla scoperta di Gesù, del suo Vangelo, della fraternità e della Chiesa come famiglia, secondo le indicazioni offerte dal nostro vescovo. Siamo giunti a Gerusalemme durante l’Ottava di Pasqua, come anche nel cuore delle celebrazioni della Pasqua ortodossa, e nei giorni in cui gli ebrei

celebrano solennemente la propria Pasqua che ricorda l’esodo dalla schiavitù d’Egitto verso la terra promessa. Una concomitanza, questa, di eventi che ha reso Gerusalemme molto festosa e vivacissima. Popoli di ogni etnia e lingua, mescolati, spesso nei vivaci colori e fogge dei loro abiti, saliti a Gerusalemme per onorare il Signore, hanno fatto riecheggiare le parole dei profeti: “Preparerà il Signore … per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, di vini eccellenti, di cibi succulenti … Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli … Eliminerà la morte per sempre” (Is 25, 6-8). E ancora: “La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli” (Is 56,7).

In

Signore Giudea …

cammino con il

sulle vie della

Nel corso della settimana, abbiamo partecipato a meditazioni e catechesi, a forti liturgie, concelebrate dal nostro vescovo e dai sacerdoti presenti: padre Giuseppe Battistelli, Commissario della Custodia di Terra Santa ed ottima guida, don Giovanni Raia, sollecito capogruppo, e padre Alfredo Avallone, nel suo 25° anno di sacerdozio. Godendo dell’eccellente ospitalità dei Francescani, abbiamo soggiornato a Gerusalemme, visitando con venerazione, nell’ascolto della Parola e nella preghiera, i luoghi testimoni della passione, morte, resurrezione ed ascensione

di Gesù al cielo, ed anche della Pentecoste. Il pellegrinaggio ci ha portati a celebrare una toccante Eucarestia sul Calvario, immergendoci in un commovente e forte clima spirituale, che ci ha accompagnati per tutto il cammino. Betlemme, con l’antica Basilica e le grotte della Natività e del Latte, la grotta di San Girolamo che, per anni, vi tradusse la Bibbia, Vulgata, in latino per il mondo occidentale; Gerusalemme, con la Chiesa del Pater Noster, il muro del pianto, il Cenacolo, l’orto del Getsemani, la Via Dolorosa, il Calvario, il Santo Sepolcro, la Dormitio della Vergine e la Tomba di Maria, in cui ella fu deposta fino all’assunzione al cielo; Emmaus: questi i luoghi sui passi del Signore e di Maria. E, ancora a Gerusalemme, l’antichissima Chiesa di Sant’Anna che sorge sulla casa in cui, secondo la tradizione, nacque la Vergine; la piscina probatica dove Gesù guarì il paralitico. Esperienze, queste, contrassegnate da sentimenti indimenticabili: la Terra Santa ti entra nel cuo-


Chiesa Insieme

Reportage

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pellegrinaggio diocesano guidato dal vescovo monsignor sorrentino

della vita: viaggio in Terra Santa

re, riattualizza gli eventi della salvezza in uno spessore molto profondo, anche per la gratia loci, la grazia dell’essere nei luoghi in cui visse ed operò Gesù. I biblisti, infatti, definiscono la Terra Santa “il quinto Vangelo”. Gerusalemme, “città della pace” nel suo significato etimologico, che pace non ha; la contraddizione del muro di divisione tra i due popoli che abitano quella terra, mentre Gesù è venuto come nostra pace, ad abbattere l’inimicizia quale muro di separazione (Lettera ai Colossesi); a riconciliare tutte le cose (Lettera agli Efesini).

Sui

in

Gesù Galilea …

passi di

La seconda parte del pellegrinaggio ci ha condotti in Galilea, a Nazaret, città in cui la Chiesa riconosce le proprie origini, là dove Dio nel suo Figlio si è unito con noi, ci dice in una bella catechesi il nostro vescovo. Abbiamo sostato in preghiera e nell’Eucaristia

presso la grotta dell’Annunciazione, in cui avvenne il mirabile annuncio dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria. Quivi, tutto parla della Santa Famiglia, dalla grotta dell’Annunciazione alla Chiesa di San Giuseppe, alla suggestiva scoperta di reperti che potrebbero indicare la tomba di Giuseppe. E, ancora, Cana, il villaggio dove si manifestò lo sposo; Tabgha, luogo in cui Gesù operò il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci; Cafarnao, ove il Signore si trasferì per la predicazione presso la casa di Pietro, i cui reperti sono visibili accanto alla sinagoga; il lago di Tiberiade che ti rimane nel cuore con le sue suggestioni indicibili e il colore meraviglioso delle acque, dei fiori rigogliosi lungo le rive baciate dalla grazia; la chiesa del Primato di Pietro, sul lago; i colli delle Beatitudini e della trasfigurazione sul Tabor, intrisi di grazia e di mistero. “Galilea delle genti”, allora abitata da pagani e perciò disprezzata, dove il Salvatore, venuto ad illuminare ogni uomo, predicò la salvezza, ben oltre il popolo eletto; regione meravigliosa che assistette a tanta parte della predicazione del Signore. Sulla via del ritorno, la visita a Cesarea Marittima, seguendo i passi di San Paolo e meditando il suo addio, le parole da lui pronunciate prima della partenza per Roma, ove sarebbe stato martirizzato per il nome di Gesù. Rivolti verso il Mediterraneo, luogo di speranza ma anche di conflitti, di tante tragiche morti, monsignor

vescovo ci ha invitati a ricordare le vittime delle guerre, dei naufragi, delle persecuzioni e, rievocando anche San Francesco, a benedire tutte le creature con l’intero creato. Questo, il racconto di un viaggio intenso e meraviglioso, da augurare ad ogni persona che cerchi l’incontro autentico con il cuore della vita. 3


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Chiesa Insieme Maggio 2015

Primo piano

Recuperiamo la logica del dono: dare senza pretendere I ncontro

tra i responsabili del sovvenire e alcuni sacerdoti della diocesi

Eduardo D’Amico

ASSISI - Organizzato dall’ufficio della curia diocesana “Servizio per la promozione del Sostegno economico alla Chiesa Cattolica” si è svolto il giorno 14 alla Domus Pacis, un incontro tra i responsabili del Sovvenire e alcuni sacerdoti della nostra diocesi la maggior parte, però, assenti per impegni del loro ministero. L’incontro aveva lo scopo di rendere più visibili e, conseguentemente, più comprensibili le motivazioni storicoevangeliche che sottendono a questo servizio spesso sottovalutato dai presbiteri, se non quasi sconosciuto, nelle varie implicazioni pastorali ed evangeliche che esso comporta. Sono, infatti, pochissimi i sacerdoti che conoscono il sistema che erroneamente viene definito “nuovo” mentre esso è funzionante ormai da 30 anni. Molto spesso, infatti, l’operato e i servizi che l’ufficio di promozione svolge è percepito come “aliud”, qualcosa di esterno alla missione della Chiesa, mentre esso è compreso nei cinque precetti generali della Chiesa e rappresenta un pilastro fondamentale nella vita della Chiesa stessa essendo parte integrante della pastorale. Nell’incontro del 14 aprile, il responsabile del Servizio, Matteo Calabresi, oltre a ribadire la precaria percezione dei preti con riguardo all’importanza del Sovvenire, ha evidenziato come l’8xmille e le offerte liberali a favore dei sacerdoti siano due vasi comunicanti e, quando le offerte liberali non arrivano, l’8xmille integra le risorse necessarie a sostenere i sacerdoti diocesani (legge istitutiva n. 222/85). Ma, è stato precisato, una cosa è mettere una firma che mostra un generale

senso di appartenenza alla Chiesa e un’altra cosa è mettersi le mani in tasca e fare un’offerta. E’ stato anche rilevato che attualmente, essendo negli ultimi anni diminuite le offerte per i sacerdoti, si attinge all’8xmille nella misura di oltre il 60% riducendo così alcune primarie necessità di intervento per destinazioni di culto, pastorale e carità. Il dott. Calabresi ha chiesto, quindi, aiuto ai sacerdoti per aiutare a comunicare tutto il bene che con il Sovvenire viene fatto. E’ tutto il popo-

lo di Dio che sostiene la sua Chiesa ricordando che le tre principali destinazioni del Sovvenire sono: a) esigenze di culto e pastorale; b) interventi caritativi e c) sostentamento del clero. E’ stato precisato dal relatore che sotto il punto di cui alla lettera a) ricadono: 1. Restauro e conservazione dei beni culturali ecclesiastici (Chiese, oggetti sacri, organi a canne, musei diocesani, ecc.) ossia di un patrimonio che appartiene a tutti gli italiani. 2. Nuova edilizia di culto, fondi cioè destinati alla costruzione di nuove chiese per esigenze della popolazione. 3. Dotazione di arredi sacri, consultori familiari, borse di studio per seminaristi, iniziative vocazionali, sostegno a missioni diocesane, oratori e patronati, iniziative culturali cattoliche, filmati per raccontare

in poco tempo l’attività della Chiesa attraverso i sacerdoti e i laici impegnati nelle comunità ecclesiali, ecc. E’ seguito un intervento dI Paolo Cortellessa, addetto al servizio studi e ricerche del Sovvenire, il quale ha esordito dicendo che l’idea di poter fare tutto da soli senza la necessità di relazionarsi con gli altri è uno dei peccati capitali del nostro tempo così come stabilire ciò che è bene e ciò che è male in base alla coscienza individuale senza porre alcuna attenzione alla legge di Dio. A tal proposito l’oratore ha citato la Lumen Fidei di Papa Francesco: “il decalogo non è un insieme di precetti negativi ma di indicazioni concrete per uscire dal deserto dell’io autoreferenziale….”. Egli ha anche citato papa Benedetto XVI il quale nella messa Pro eligendo Pontifice del 18 aprile 2005 ha detto: “il relativismo appare l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”. Questa premessa sembra essenziale per sostenere che noi credenti ci siamo appiattiti, perciò dobbiamo recuperare la logica del dono, dobbiamo ricominciare a dare senza pretendere (Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI). Come possiamo recuperare una logica del dono fondata sul gesto gratuito, logica che sembra essere incomprensibile? Eppure proprio in situazioni eccezionali (ad esempio grandi calamità naturali) è stata la logica del dono a mostrare a tutto il mondo il volto solidale di noi italiani. “Dare per donare” è la logica della solidarietà ed è la logica del Sovvenire che modifica

i

Sono stati approvati bilanci 2014 della diocesi. per la consultazione: www.diocesiassisi.it ufficio economato


Chiesa Insieme

Primo piano radicalmente il significato di ciò che facciamo. E’ la logica del dono a trasformare l’acqua in vino. L’8xmille, ha concluso Cortellessa, è una straordinaria innovazione di democrazia fiscale perché attraverso una semplice forma, gratuita, abbiamo la possibilità di destinare una quota del nostro gettito fiscale per gli scopi che riteniamo importanti nella nostra Chiesa. Tuttavia, è bene ricordare che oggi i destinatari dell’8xmille sono anche lo Stato, le Chiese cristiane Avventiste del 7° giorno, le Assemblee di Dio, la Chiesa Valdese e Unione delle Chiese Metodiste e valdesi, Chiesa evangelica luterana, Unione delle Comunità ebraiche, Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e Esarcato per l’Europa meridionale, Chiesa Apostolica in Italia, Unione cristiana Evangelica Battista d’Italia, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista italiana. Infine, è intervenuto Stefano Gasseri, addetto al servizio formazione del Sovvenire, il quale si è soffermato sugli aspetti concreti e pratici del Servizio di promozione del Sov-

Iniziativa

venire richiamando i sacerdoti ad una maggiore conoscenza e partecipazione al servizio e ad un maggior sostegno al lavoro degli incaricati diocesani e dei loro referenti parrocchiali. Essi non devono esser lasciati soli ma vanno aiutati nella consapevolezza che prestano un servizio per educare le coscienze dei nostri fedeli al dono della comunione e della solidarietà: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune” (At 4, 32-35). Queste sono le motivazioni ideali che sostengono anche oggi la nostra fede e la nostra speranza. I vari interventi hanno sottolineato la necessità odierna di diffondere una mentalità e una cultura capace di comprendere che una sufficiente autonomia economica delle comunità cattoliche è condizione indispensabile per consentire alla Chiesa di disporre delle risorse complessive in favore di tutte le finalità previste e sopra elencate. Le opere della Chie-

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sa vanno rese visibili ai cittadini in un contesto di informazione e di assoluta trasparenza. In conclusione, si cita un passaggio dello scritto del segretario generale della CEI monsignor Galantino che in “La cultura e la condivisione del Sovvenire” ha detto: “Non esito a riconoscere in un servizio, come quello da voi (incaricati) assicurato, un antidoto prezioso, una terapia efficace al diffondersi di sintomi che ammalano il corpo della persona. L’orizzonte del vostro impegno, cari amici, non può che essere innanzitutto culturale. Nel contesto di individualismo esasperato e di materialismo pratico, voi abbracciate la sfida impegnativa di educare all’appartenenza, all’attenzione del prossimo, alla solidarietà e alla condivisione”. Fra i vari interventi a chiusura dell’incontro, intesi a chiarire aspetti operativi del servizio di promozione, si deve menzionare quello di monsignor Vittorio Peri che ha rilevato come i sacerdoti dovrebbero essere grati al lavoro umile e complesso degli incaricati diocesani. 3

d e i r a g a z z i d e l l ’A l b e r g h i e r o : c i b i d e l l e v a r i e r e l i g i o n i e u n a l o t t e r i a d i b e n e f i c e n z a

una cena nel segno dell ’ accoglienza e della solidarietà ASSISI - Tra pietanze, parole e simboli, un viaggio nelle religioni, per accendere in dialogo la pace e la carità, con queste parole l’istituto Alberghiero di Assisi ha voluto concludere il progetto “Sana-Mente a tavola… con le religioni” con una cena-evento “Il Sapore della pace… gustando le religioni”. Gli allievi delle classi 4C e 4D, durante l’anno scolastico con l’insegnante di religione suor Maria Rosaria Sorce, hanno svolto ricerche di gruppo sulle relazioni e implicazioni sociali tra cibo-cultura e religione per cogliere la bellezza delle diversità, educarsi all’accoglienza e alla reciprocità, mettendo in gioco le competenze e abilità professionali per un messaggio di pace, “nello Spirito di Assisi”, in un tempo ancora dilaniato da guerre e martiri per la fede. Guidati dalla professoressa di cucina Gagliardi Giovanna e dal professore di sala-bar Liccati Giovanni nella serata del 23 aprile 2015 presso il centro pastorale Regina Pacis ad Assisi, messo a disposizione dal parroco della cattedrale don Cesare Provenzi, alla presenza di oltre 100 ospiti, tra cui la

nostra preside Biancamaria Tagliaferri, insegnanti, genitori, amici e presidi di altre scuole, gli studenti hanno messo in scena un suggestivo percorso, non solo gastronomico, che attraversando le principali religioni mondiali, hanno condotto l’ospite a coglierne gli intimi aspetti. Buddismo, induismo, islamismo, ebraismo, cristianesimo sono stati rappresentati dagli studenti attraverso piccole rappresentazioni teatrali nel mentre venivano serviti i relativi piatti ed eseguite preghiere e canti sacri della religione di riferimento. Particolarmente apprezzati il bharat allo yogurt della cucina buddista, il lobya per quella induista, il cholent per l’ebraica, il baccalà alla perugina (omaggio

all’Umbria) per il cristianesimo. E per finire una selezione di dolci per ogni singola religione. Un gesto di solidarietà nella Carità che accomuna tutte le religioni: una lotteria il cui ricavato è stato devoluto al Cvs di Assisi con il quale gli alunni hanno svolto durante l’anno attività di volontariato. Un particolare ringraziamento a Suor Maria Rosaria Sorce, nostra insegnante di religione che è stata il motore dell’iniziativa e che come ha confermato al preside “ci ha fatto sognare quella bellezza che salva il mondo e che alla fine di un percorso didattico come questo gli studenti porteranno sempre con sé e ne faranno dono ad altri”. 3 Classi 4C e 4D


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La

Chiesa Insieme Maggio 2015

Vita consacrata

storia e la vita della comunità delle clarisse del monastero di

S an Q uirico

U n ’ a r c a d ove è p o s s i b i l e c o n d i v i d e r e e incontrare l’amore di Dio ASSISI - A pochi passi da dove Francesco ha restituito le vesti al padre Pietro di Bernardone, presso la chiesa di Santa Maria Maggiore sorge il nostro monastero di Clarisse. Nato da un comunità di penitenti, nei pressi della chiesa di Santo Stefano, già esistente nell’ultimo ventennio del XIV secolo, entra a far parte della riforma della Beata Angelina da Marsciano professando la regola del Terz’Ordine Francescano. Le sorelle professarono ininterrottamente questa regola fino al 1931 quando scelsero di professare la Regola della madre santissima Chiara che ha ancora oggi come cardini l’altissima povertà e la santa unità vissute in clausura sulle orme del Figlio di Dio che come ci dice Santa Chiara “si è fatto nostra via”. Come un pugno di lievito nascosto nella pasta costruiamo la casa del Signore con l’offerta, l’intercessione, l’incessante farsi accoglienza perché il Vangelo prenda carne nel nostro cuore e nella vita della nostra Chiesa di Assisi e del mondo intero. La nostra comunità, formata da tredici sorelle provenienti da varie parti d’Italia, è punto di riferimento per

quanti cercano un luogo per condividere un’esperienza di preghiera e fermarsi per conoscere la grazia di Assisi, di Francesco e Chiara. La chiesa è luogo di preghiera nel centro della città, dove le varie basiliche sono spesso affollate di turisti. Attraverso l’ospitalità nella nostra foresteria e la testimonianza a gruppi di ragazzi, giovani e famiglie cerchiamo di offrire ascolto e accoglienza a quanti cercano una parola di speranza. In un mondo…senza casa, la nostra vocazione è pressante invito a rispondere alla “globalizzazione dell’indifferenza”. Nella storia del monastero si ricordano in modo particolare gli anni 1943-44, quando spinte da monsignor Giuseppe Placido Nicolini, vescovo di Assisi e da padre Rufino Niccacci ofm, guardiano del convento di S. Damiano le sorelle salvarono numerose famiglie ebree perseguitate e rifugiati politici dalla persecuzione nazista. Per questo madre Giuseppina Biviglia, abbadessa di allora, ha avuto il riconoscimento di “Giusto fra le nazioni” il 10 dicembre 2013. È lei stessa che nelle memorie della comunità, racconta quel periodo: “…Superfluo dire che incapaci noi stes-

se di capire quanto avveniva in tanta confusione, si obbediva solo a un sentimento che sorgeva spontaneo di volta in volta che si presentavano dei disgraziati: davanti al dolore di ciascuno avrebbe taciuto ogni velleità di giudizio, anche se avessimo saputo darne uno: la pietà avrebbe in ogni caso trionfato come trionfò. E trionfò per amor di Dio e del prossimo: il Primo dava l’impulso ad aiutare il debole; il secondo quasi sempre innocente viveva in quei giorni sotto l’incubo degli arresti, dei campi di concentramento, della fucilazione e peggio!” e ancora “Venne qualche fascista … e dopo l’entrata degli Americani; qualche socialista in certi momenti di pericolo durante la Repubblica Sociale. Subito dopo l’8 settembre avemmo ufficiali e soldati del R. Esercito ligi al giuramento costituzionale, e poco più tardi un folto numero di Ebrei (era proprio un’arca di Noè)”. In questo anno della Vita consacrata, mentre ci apprestiamo a varcare la Porta della Misericordia, vorremmo ancora essere per la nostra città e per la nostra Chiesa una piccola arca dove è possibile incontrare l’amore di Dio.

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Chiesa Insieme

Famiglie del Vangelo

A l ritiro delle C mfv interessante testimonianza di don A ndreani

La carità: dono totale di sè

ASSISI - “Concretezza della carità” è il tema del terzo ritiro diocesano delle Cmfv che si è svolto domenica 19 aprile come è ormai consuetudine alla Domus Laetitia in Assisi. Padre Stefano Albanesi nella sua profonda meditazione ha posto l’accento su come la Trinità sia origine e modello della carità. Vista nella sua sorgente infatti la carità si mostra come “il tessuto” dell’Essere di Dio Trinità e dell’essere dell’uomo, creato a immagine e somiglianza del Dio Trinitario. Credere che “Dio è carità” è confessare che Egli, nella croce, si rivela a noi come infinito, gratuito e totale dono di sè: comunione libera e infinita dell’Amante, dell’Amato e del loro reciproco Amore. Questa carità, che è la vita di Dio, “viene riversata nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo” (Rom. 5,5). Essa diventa, nei credenti, la partecipazione al dialogo di amore fra il Padre e il Figlio nella gioia dello Spirito. Questo amore ha dei caratteri che lo rendono riconoscibile perché sono gli stessi caratteri dell’amore di Dio, tra di essi c’è anche la concretezza: come Gesù si è donato tutto a noi così noi siamo chiamati a donarci personalmente e concretamente agli altri. Il tempo di adorazione eucaristica è stato il momento per riflettere su quanto ascoltato e recitare tutti insieme la preghiera di liberazione e guarigione contro le insidie di satana. Nel pomeriggio, la testimonianza di don Luca Andreani della parrocchia di Santa Maria del Rivo di Terni, ci ha calati maggiormente nella “concretezza della carità”. Don Luca ci ha parlato della sua parrocchia che si è strutturata come rete di famiglie che attuano una carità solidale. Ci ha raccontato che tutto questo è

nato dalla volontà di vivere il Vangelo e non di “chiacchierarlo” partendo anche dalla convinzione che la versione terrestre dell’amore trinitario nella storia sta nell’attuazione del comandamento dell’amore reciproco. “Chi fa da se non fa un gran che” ci ha detto, ribaltando un famoso detto popolare; è la comunità che si muove e non il singolo: altro punto cardine nella riuscita del progetto di carità parrocchiale. Don Luca ha continuato dicendo come abbiano progressivamente preso consapevolezza che è necessario “amare non solo con i tuoi soldi, ma amare con la tua famiglia. …. Ad un barbone la cosa che gli manca di più non é il mangiare o il vestire, ma l’ambiente familiare, l’affetto, l’attenzione, il calore delle relazioni di famiglia”. La carità ha così assunto una dimensione comunitaria, una scelta legata non a singoli ma ad una parrocchia che è famiglia di famiglie. Alla domanda fatta sul suo ruolo in tutto questo, Don Luca ha risposto dicendo che molto è affidato alla corresponsabilità dei laici e che una volta strutturata la parrocchia va avanti comunque indipendentemente dal fatto che sia lui o altro ad esserne il punto di riferimento. Don Luca infine ha invitato tutti i presenti a proseguire con convinzione e senza timori sulla strada imboccata in questo progetto di rinnovamento delle parrocchie: le Cmfv possono davvero essere risposta a questa necessità impellente di “carità solidale”. La giornata si è conclusa con la concelebrazione della santa messa. Il prossimo appuntamento è fissato per i tre giorni di convivenza a Salmata dal 19 al 21 giugno 2015 durante i quali sarà affrontato il tema: “La santità e la missione dei laici”. 3

Maggio 2015

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fossato di vico

PRESENTATO IL PROGETTO DELLE CMFV

FOSSATO DI VICO - Tanta gente attorno al nostro vescovo Domenico nel tardo pomeriggio di sabato 25 aprile. Il grande salone dell’oratorio di San Benedetto ha mostrato i propri limiti nell’ospitare tutti i presenti. Tanto che i ragazzi, dopo aver eseguito col vescovo un cantopreghiera “Il cielo è in me, in te, in noi, è Gesù”, sono andati a giocare nel cortile, lasciando spazio ai presenti, tra cui diversi giovani. Il presule ha presentato le “Comunità Maria famiglie del Vangelo”. E’ stato illustrato il progetto evidenziando la centralità della “famiglia chiesa domestica”, sono stati letti alcuni brani del libro “Chiesa come famiglia”; il vescovo ha parlato della parrocchia-famiglia, della “comunità di famiglie”, per fare l’esperienza di un cammino alla portata di tutti, capace di ricostruire rapporti stabili e significativi tra le persone, seguendo il metodo di Gesù, che parlava a tutti, approfondiva con i discepoli; e con vantaggi spirituali per ciascuno e per tutta la Chiesa, compresi i sacerdoti inseriti nella rete di rapporti proficui e “caldi” con la comunità. E’ seguito un dialogo costruttivo, che ha toccato varie tematiche connesse. Don Jean Claud, il parroco, ha concluso, evidenziando la bella realizzazione dell’oratorio e la risposta molto positiva con la collaborazione della gente del territorio fossatano; e si è augurato che quanto seminato porti i frutti attesi.

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Alberto Cecconi


Chiesa Insieme 10 Maggio 2015

Dalle parrocchie

bastia umbra

La

parrocchia ha celebrato il suo patrono san

M arco

evangelista , il messaggio di don

F rancesco

“È la festa della fede della nostra comunità” cartolina dell’erigendo edificio sacro con la preghiera d’invocazione al Santo. Il parroco, intervistato in proposito, ha sottolineato: “La festa del patrono è per una comunità cristiana la festa della fede, di cui il Santo è modello ed intercessione. San Marco, uno dei quattro evangelisti, ci ha trasmesso la fede ricevuta direttamente da chi ha condiviso con il Signore Gesù la vita e cioè l’apostolo Pietro”. 3

Ombretta Sonno

BASTIA UMBRA – La parrocchia di San Marco Evangelista in Bastia Umbra ha celebrato, nei giorni scorsi, con grande partecipazione e intensa religiosità il proprio patrono. La festa è stata preceduta da un triduo di preparazione sull’identità della Chiesa, seguendo gli Atti degli Apostoli, presieduto nella prima serata dal vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, nella seconda dal vicario episcopale per la cultura, monsignor Vittorio Peri, e conclusosi con la solenne processione per le vie del quartiere di

Villaggio XXV Aprile. Sabato 25 aprile, solennità di San Marco evangelista, alle 11 presso il tendone del Rione Sant’Angelo è stata concelebrata la santa messa dal parroco don Francesco Santini, dal vicario generale monsignor Maurizio Saba, dal vicario episcopale per la pastorale monsignor Girolamo Giovannini, dal vice parroco don Marco Armillei e dagli altri sacerdoti di Bastia. Durante la celebrazione liturgica, sono stati offerti all’altare tre doni simbolici (il Vangelo di Marco, la Parola; l’incenso, la preghiera e i pani, la testimonianza) ed il plastico della futura chiesa parrocchiale. Inoltre, ai fedeli è stata donata una

san rufino

Due

momenti per ricordare la presenza delle religiose nella cattedrale

S uore F rancescane I mmacolatine , 25

ASSISI - “Un grazie” per i 25 anni di presenza alle suore francescane Immacolatine che dal 25 aprile del 1990, anno in cui hanno costituito la fraternità in piazza San Rufino nella casa dove visse Santa Chiara, accolte dal vescovo di Assisi monsignor Sergio Goretti, mentre era parroco del-

anni di servizio ad

la cattedrale di San Rufino don Orlando Gori, hanno prestato “il loro servizio alla cattedrale e pastorale alla diocesi di Assisi. Grazie a loro nella cattedrale è tutto in ordine, tutto curato nei minimi particolari: coro, liturgia, addobbi etc… Un servizio umile e nascosto che è la regia di tante celebrazioni solenni. E se possiamo darlo per scontato, oggi, invece, diciamo il nostro grazie sia alla madre generale suor Concetta Resta Zaccaria presente qui con il suo consiglio, che fu tra le prime suore ad aprire la comunità, sia alla comunità

A ssisi

attuale che a tutte le suore che negli anni si sono susseguite”. Sono le parole del parroco e priore della cattedrale don Cesare Provenzi alla santa messa da lui presieduta domenica 26 aprile. Un grazie dal respiro ancora più diocesano e familiare da parte del vescovo di Assisi monsignor Sorrentino alla messa delle 18 di lunedì 27 aprile da lui voluta, presieduta e concelebrata con i canonici della cattedrale e con la comunità parrocchiale di San Rufino, con l’augurio che “le suore francescane Immacolatine possano ancora continuare il loro lavoro e ministero a servizio della diocesi di Assisi, assicurando la preghiera della comunità perché possano crescere sempre più”. 3 Suor Maria Rosaria Sorce


Chiesa Insieme

Dalle parrocchie

Maggio 2015

11

san pellegrino

In cammino verso la ricorrenza della Madonna di Monte Camera

Via ai festeggiamenti!

Baldelli, insieme ai “maggiaioli” ed a molta gente, si è recato al “fosso di San Pellegrino”, dove, stando alla tradizione orale ed alle testimonianze iconografiche della chiesa parrocchiale, nel 1004 sono morti il Santo Pellegrino ed il ragazzo che lo accompagnava nel suo itinerario penitenziale verso Roma. Lì sono stati benedetti i nuovi pioppi da mettere a dimora; i “maggiaioli”, guidati dal presidente Alessio Ramacci e dal capomaggio Paolo Volpolini, hanno guidato la preghiera al Santo patrono del paese. Si è chiuso con la benedizione. 3

Alberto Cecconi

SAN PELLEGRINO - San Pellegrino ha iniziato il cammino verso la grande festa quinquennale della Madonna di Monte Camera, che avrà il suo clou il prossimo 8 settembre. Domenica 26 aprile il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha presieduto la concelebrazione col parroco monsignor Luigi Merli per l’apertura ufficiale dei festeggiamenti. Espresso apprezzamento per il saluto della presidente del comitato Maria Letizia sacro cuore nozze d’oro dei coniugi

Sorbelli

A Morano due lieti

B e r r e t t i n i MORANO - Grande festa a Morano per due avvenimenti lieti nella casa avvenimenti di Saul Sorbelli e della signora Rita Gatti, che hanno festeggiato il loro cinquantesimo anno di matrimonio; in contemporanea c’è stata anche festa per la signora Ida Berrettini, la mamma di Saul, che ha tagliato brillantemente il traguardo dei cento anni di età. Dopo la santa Messa nella chiesa parrocchiale, presieduta da don Raffaele, tutti i moranesi sono stati invitati al taglio delle pregevoli torte commemorative. Grande emozione c’è stata anche per l’arrivo in casa del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, che, di ritorno ad Assisi, si è fermato per far festa con la famiglia e con la signora Ida. Si unisce anche la nostra redazione, augurando un cordiale “ad multos annos”. 3 e

100

anni di nonna


Chiesa Insieme 12 Maggio 2015

APPUNTAMENTI - maggio / giugno 2015 17 - Domenica ASCENSIONE DEL SIGNORE

- Ordinazione presbiterale di Alessandro Picchiarelli - ore 17.00 a San Rufino - 49a Giornata mondiale per le comunicazioni sociali (colletta diocesana)

18 - Lunedì 7.a di Pasqua 19 - Martedì 7.a di Pasqua 20 - Mercoledì 7.a di Pasqua 21 - Giovedì 7.a di Pasqua 22 - Venerdì 7.a di Pasqua 23 - Sabato 7.a di Pasqua

VEGLIA DI PENTECOSTE - ore 21.00 cattedrale di San Rufino Conferimento dei ministeri istituiti

24 - Domenica PENTECOSTE (s)

(s)VEGLIA DI PREGHIERA: Da Assisi un grido per i nostri fratelli cristiani perseguitati. ore 21.00 P.zza del Comune - Assisi / Logge Palazzo del Capitano - S.M. Angeli

25 - Lunedì 8.a Tempo Ordinario 26 - Martedì 8.a Tempo Ordinario 27 - Mercoledì 8.a Tempo Ordinario 28 - Giovedì 8.a Tempo Ordinario 29 - Venerdì 8.a Tempo Ordinario

Ore 21.00 Consiglio Pastorale diocesano

30 - Sabato 8.a Tempo Ordinario 31 - Domenica Ss. TRINITÀ (s)

Pellegrinaggio giovani della Pastorale Giovanile presso il santuario di San Gabriele dell’Addolorata

1 - Lunedì 9.a Tempo Ordinario 2 - Martedì 9.a Tempo Ordinario 3 - Mercoledì 9.a Tempo Ordinario 4 - Giovedì 9.a Tempo Ordinario 5 - Venerdì 9.a Tempo Ordinario 6 - Sabato 9.a Tempo Ordinario 7 - Domenica Ss. Corpus Domini 8 - Lunedì 10.a Tempo Ordinario 9 - Martedì 10.a Tempo Ordinario 10 - Mercoledì 10.a Tempo Ordinario 11 - Giovedì S. Barnaba apostolo (m)

Ririto regionale del clero - ore 9.00 Santuario di Collevalenza

12 - Venerdì SACRO CUORE DI GESÙ (s)

Giornata di santificazione sacerdotale

13 - Sabato Cuore Immacolato di Maria (m) 14 - Domenica 11.a Tempo Ordinario 15 - Lunedì 11.a Tempo Ordinario 16 - Martedì 11.a Tempo Ordinario 17 - Mercoledì 11.a Tempo Ordinario 18 - Giovedì 11.a Tempo Ordinario 19 - Venerdì 11.a Tempo Ordinario

Dal !9 al 21 ritiro spirituale della CMFdV a Salmata, dal tema: “La santità dei laici”.

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