Chiesa Insieme Giugno 2015

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N. 6 - GIUGNO 2015 - ANNO XXXIII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983

DOPO IL SINODO, LA SINODALITÀ


Chiesa Insieme

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Giugno 2015

Editoriale

SOMMARIO Dopo

Editoriale

il

Sinodo, Veglia

Il

LA PAROLA DEL VESCOVO del vescovo

- pag. 2

la sinodalità

Focus

di

Pentecoste - pag. 3

DOPO IL SINODO, LA SINODALITÀ

Sinodo frutto della visita pastorale

Famiglie Comunità

del

Vangelo

Torchiagina/ Incontro pag.6 Tre giorni di convivenza - pag.7 di

Monsignor Sorrentino

Movimenti scende in piazza

Vita Suore

pag.4-5

- pag.8

consacrata

francescane dell’Atonement

pag. 9

Formazione

Convivio delle religioni / Primaria di Gaifana Alimentazione, piccoli educatori pag. 10

Celebrazioni Don Alessandro

ordinato sacerdote

Dalle

pag. 11

parrocchie

A Piandarca la bellezza del creato Monastero Agostiniano di Sigillo - pag. 12 Chierichetti sulla papa mobile Nuovo anno francescano - pag. 13 Giornata

ecologia a

Mostra

I 90 anni di don Angelo Fossato di Vico - pag. 14 Cresime a San Rufino

missionaria a bastia umbra

- pag. 15

Appuntamenti giugno / luglio - pag.16

È concluso il Sinodo diocesano? Sì

e no. Certamente abbiamo terminato le sessioni sinodali. Sono state un tempo di grazia. Devo riconoscere, con animo grato, che si è lavorato bene, da parte delle commissioni e dell’assemblea. Molte idee sono state discusse. Molte cose sono state proposte. E tuttavia il Sinodo non si riduce alle sessioni. Quanto è stato elaborato ora attende di diventare un progetto pastorale. Una sintesi che è la fatica propria del pastore. Chiedo per questo ancora tanta preghiera, perché il Signore mi dia luce. Intanto il prossimo anno pastorale – periodo post-sinodale – sarà un tempo propizio per rileggere e assimilare quanto nel Sinodo è venuto emergendo ed è stato sintetizzato nelle proposizioni. E’ giusto che tutta la comunità conosca il frutto di questo lavoro.

Soprattutto è importante far tesoro dell’esperienza fatta per apprendere sempre di più uno stile, quello appunto della “sinodalità”. La Chiesa è bella perché è ricca di doni. Ma ciò che ci fa Chiesa è la capacità di armonizzarli, in docilità allo Spirito Santo. Il Sinodo ci ha allenati a lavorare insieme, a riflettere insieme, a pregare insieme. Stile “sinodale”. Bisogna che questo stile dia il tono al nostro cammino ecclesiale. Non volendo accavallare i temi, ho preferito rimandare di un anno l’inizio del triennio della liturgia. Il prossimo anno pastorale sarà dedicato all’assimilazione dei contenuti sinodali. Un programma che si incontra con il giubileo della misericordia indetto da papa Francesco. Per rimboccarsi le maniche, non v’è niente di meglio del sentirsi amati e perdonati da Dio, e insieme del testimoniare agli altri un animo pieno di misericordia. Un anno per superare le fatiche delle nostre relazioni ferite e ri-accoglierci come fratelli che camminano insieme. +

Domenico,

vescovo

Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it -

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Chiesa Insieme

Focus

C onferiti

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i ministeri della parola , della comunione , dell ’ accolitato e del lettorato

Nuova effusione dello Spirito Santo la Chiesa di oggi è pronta? Nella notte di Pentecoste il vescovo Sorrentino suona la “sveglia” alla comunità diocesana Antonella Porzi

ASSISI - Circa quarantacinque sono stati i laici e i seminaristi che si sono presentati davanti all’altare della cattedrale di San Rufino, sabato 23 maggio durante la veglia di Pentecoste, per ricevere i ministeri della Parola, quello straordinario della Comunione i primi e dell’Accolitato e del Lettorato i secondi. I nuovi diaconi presteranno il loro ministero in tutto il territorio della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. La veglia di Pentecoste di quest’anno è stata caratterizzata anche dal ricordo, così come voluto dalla Cei, dei tanti martiri contemporanei morti e perseguitati a causa della loro fede in Cristo. Il vescovo monsignor Domenico Sorrentino durante tutta la celebrazione li ha citati più volte ricordandoli prima della professione di fede. Agli stessi è stata dedicata l’intera preghiera di intercessione o preghiera dei fedeli. L’omelia è stata introdotta dal presule con una riflessione sulle letture: “Dio Trinitario si è avventato con potenza con lampi e fuochi su quel popolo che sul monte Sinai stava facendo la sua Pasqua e stava per raggiungere la Terra promessa. La Pentecoste ha messo in movimento una nuova storia ed è il trionfo della Pasqua. Lo Spirito non c’era perché Gesù non era ancora stato glorificato – ha spiegato monsignor Sorrentino - quindi mancava l’effusione che solo Gesù poteva dare con lo Spirito che si rivela come persona, la terza persona di Dio che viene a travolgere la nostra umanità”. Monsignor Sorrentino ha fatto notare che la chiesa attualmente è “seduta, pacata, non è più quella che va in

piazza e grida” quindi ha chiamato tutti ad interrogarsi e chiedersi: “Mentre lo Spirito di Dio ci dice: eccomi io sono pronto per una nuova effusione, noi cosa abbiamo fatto della Pentecoste?”. Ha anche ricordato che “questo tempo speciale è tempo di Sinodo, grazie all’azione dello Spirito di Dio e che sarà seguito da un anno postsinodale”. In tale contesto ha illustrato il significato di tre importanti parole: martirio, ministero e missione. “Siamo qui stasera – ha spiegato il vescovo per stare vicini ai nostri fratelli aggrediti e trucidati, non possiamo essere freddi e insensibili, sono nostri fratelli, è il nostro corpo; corpo di Cristo.

Il martirio ci appartiene, è martirio la nostra testimonianza quotidiana, il dover essere fedeli al Vangelo - ha aggiunto - ; il ministero è espressione dei doni dello Spirito di Dio; fino al Concilio quando si parlava di ministro si pensava solo al sacerdote, adesso parliamo di ministero, ossia di servizio che è una componente universale della chiesa; ogni battezzato è chiamato ad essere servitore. Dobbiamo parlare di comunione ecclesiale come di un corpo che ha bisogno di tante membra. Tanti sono i servizi, la chiesa deve essere chiesa viva che non delega e che non si appoggia solo a qualcuno”. Il vescovo ha poi concluso parlando di una chiesa che deve essere missionaria. Al termine della celebrazione il presule ha ringraziato coloro che hanno preparato i diaconi nel loro cammino, in particolare don Antonio Borgo e monsignor Orlando Gori, oltre alla rappresentanza dei giovani per la loro presenza, il coro e tutti i fedeli che hanno partecipato a questa importante veglia. 3


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Sinodo diocesano

Il frutto della visita pastorale del vescovo

Padre Francesco De Lazzari *

ASSISI - Visita pastorale e sinodo. Una continuità, una analisi, uno sguardo pastorale operativo per il futuro. 9 gennaio - 4 maggio 2015: date della prima ed ultima sessione del sinodo diocesano. Due date importanti per la vita della Diocesi. Per la sua storia, per la sua vita dei prossimi anni, per una sua nuova vitalità pastorale, soprattutto. Il titolo dell’Instrumentum laboris è chiaro, illuminante, program-

matico: “Per una Chiesa gioiosa e missionaria”. Da qui alcune constatazioni. Il sinodo è il frutto della visita pastorale. Visita intensa, particolareggiata, mirata. Una visita che ha permesso la conoscenza di un vescovo pastore, attento osservatore delle molteplici situazioni. Un vescovo in ascolto, in contatto con tutti, privilegiando anziani ed ammalati. Un vescovo maestro, sia nelle istituzioni civili che in quelle ecclesiali. Un vescovo disponibilissimo per ciascuno e per tutti. E, così, terminata la visita pastorale, era naturale l’indizione di un sinodo. Come proseguimento, come approfondimento di ciò che ha visto con i suoi occhi, con il suo cuore, con la sua intelligenza. Per prendere coscienza del vissuto, per guardare in faccia il mondo civile ed ecclesiale di oggi, coinvolti in un vertiginoso cambiamento. Sorge una domanda di fondo: quale futuro civile ed ecclesiale? E anche: l’uomo è via della Chiesa, ma lontano da essa, come raggiungerlo, dove incontrarlo? Già il Concilio Vaticano II aveva aper-

CULTURA ED EVANGELIZZAZIONE • Assisi è al centro del mondo per la sua storia, per il ruolo di Francesco, per essere una meta dove tutti sentono il bisogno di passare. Crede che questo ruolo principale della città di San Francesco abbia tolto qualcosa a Nocera e Gualdo?

“Assolutamente no. Ogni chiesa locale ha una sua storia di santità, di carismi, di potenzialità spirituali e civili, culturali e di tradizioni. Nocera e Gualdo fino al 1986 formavano una diocesi a sé. Sono state unite ad Assisi. L’unità delle due diocesi ha arricchito l’una e l’altra portando i propri patrimoni storici, religiosi, culturali. La diversità è ricchezza, stimolo e sostegno reciproco”. • Durante questa sessione si è parlato dello Spirito di Assisi coniato da San Giovanni Paolo II dopo l’incontro dell’86. Ritiene che sia stato perso il senso che gli volle dare il Pontefice e in pratica che cos’è per lei lo Spirito di Assisi?

“In quel momento, pur tra qualche difficoltà e contesta-

to la porta al dialogo con il mondo contemporaneo. Un Concilio ad ampio respiro, che guardava lontano, che chiedeva ad ogni membro della Chiesa di vivere in forma nuova, più evangelica e più missionaria, la propria vocazione e la propria missione. Sono passati decenni. “Una boccata di aria fresca”, definiva il Concilio Papa Giovanni. Una nuova evangelizzazione si riteneva necessaria. Era ben chiara nella mente e nel ministero di Paolo VI. L’ha codificata nella esortazione apostolica post sinodale Evangelii Nuntiandi, insuperabile Magna carta della evangelizzazione. Così l’ha defi-

zione la visita del papa San Giovanni Paolo II, ideatore dello Spirito di Assisi, ha aperto un interessantissimo nuovo capitolo per la Chiesa e in modo particolare per le famiglie francescane. Purtroppo è seguito un assopimento, quasi da far passare nella memoria storica il significato di quel giorno. Ma lo “Spirito di Assisi” non muore. Lo spirito è spirito. Ed è per questo che, dopo la celebrazione del 25esimo, di quel 27 ottobre 1986, con la visita e gli orientamenti approfonditi di papa Benedetto, lo “Spirito di Assisi” ha ripreso ad aleggiare. Lo “Spirito di Assisi” è, secondo me, un movimento suscitato dallo Spirito Santo per coscientizzare maggiormente la chiesa cattolica ad essere promotrice di dialogo fra le religioni, per costruire una nuova società basata sui valori inalienabili”. • Un altro tema molto dibattuto ha riguardato l’apertura o chiusura a sette e movimenti: crede che ci sia un reale pericolo per la nostra comunità? •

“Per dialogare con sette e movimenti è necessaria una adeguata preparazione culturale. Pericolo per la nostra comunità cristiana? Dipende dalla sua formazione, dalla sua fede in Gesù Cristo, unico e vero salvatore del mondo, e dalla sua coscienza di essere ‘Chiesa gioiosa e missionaria’ scopo principale del Sinodo. 3


Chiesa Insieme

Sinodo diocesano

nita Papa Francesco. Un serio interrogativo di allora, valido anche oggi, dominava il pensiero: Chiesa di Cristo, cosa dici di te stessa? Un interrogativo sostanziale, esistenziale, permanente che la Chiesa ha il bisogno di farsi, per rigenerarsi alla luce della Parola di Dio e dei sacramenti. Per essere se stessa, per evangelizzarsi ed evangelizzare, per testimoniare la carità intesa come proseguimento attualizzante la liturgia che celebra. Un interrogativo necessario

per la Chiesa. Un interrogativo obbligato anche per il mondo civile. Per la Chiesa più che un problema di fede, si tratta di un nuovo e per certi versi inedito mondo culturale. Nuove sfide attendono la Chiesa. Sfide preoccupanti, antropologicamente lontane, se non addirittura contrarie, al pensiero di Dio sull’uomo. Bisogna ripartire: dal Cenacolo, ultima cena; dal Cenacolo, Pentecoste. Dal primo Concilio di Gerusalemme, dall’areopago di Atene. Anche gli apostoli, dopo la Pasqua e la Pentecoste, sono ripartiti. Dalla Galilea: “Andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”(Mc16,7). Vedere il Risorto. E’ la gioia e la forza della evangelizzazione. Un interrogativo obbligato per il mondo. Si parla di una nuova epoca: fondata su quali principi? Quale pensiero, quale antropologia, quale visione del creato? La visita pastorale ha posto un interrogativo specifico alla nostra Chiesa di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino: chi sei, cosa dici di te stessa, quale la tua missione nel territorio e nel mondo che viene a te, specialmente in Assisi?

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Quale la tua storia, i carismi di grazia che Dio ha suscitato in te? Quale il tuo presente. Soprattutto, quale il tuo cammino per il futuro? Il Sinodo ha cercato di dare risposta. Lo ha fatto in più tempi. Un anno di preghiera. Come gli apostoli nel Cenacolo. Con la presenza, direi la presidenza, di Maria, Vergine fatta Chiesa. Un anno di consultazione più ampia possibile, per rispondere all’Instrumentum laboris. Un anno per la celebrazione del Sinodo. Durante quest’ultimo, otto commissioni, formate dai sinodali, hanno intensamente e seriamente lavorato per preparare le “proposizioni”, oggetto di discussione nelle otto sessioni plenarie. Molte le aspettative, molte le tematiche affrontate, significativi i risultati. Quando una Chiesa si interroga prende coscienza di sé, diventa propositiva, diventa missionaria. Lo diventerà in forma visibile con la pubblicazione e l’attuazione dei Decreti sinodali. I Decreti mirano a dare un volto nuovo, più giovane ed entusiasta alla nostra Chiesa. Per una Chiesa gioiosa e missionaria, appunto. 3 * segretario generale del Sinodo

Carità: porta aperta verso gli altri Durante la sessione è stata messa in evidenza la necessità di un grande evento che coinvolga tutti gli operatori: non crede che troppo spesso ci si riduca a convegni, incontri e tavoli e poche cose pratiche e reali? “Personalmente anche io sono convinto che bisogna ridurre incontri, convegni, tavole. Di teoria ne abbiamo tanta. Abbiamo bisogno di un maggior impegno nella animazione della carità. Vedo meglio corsi di questo genere: nelle parrocchie, nei vicariati, nelle diocesi. E così gli operatori si trasformerebbero in animatori della carità con la testimonianza della vita, e non sarebbero gli addetti alla distribuzione di vestiti e di viveri, di denaro da raccogliere e da dare per pagare le bollette. Gli eventi, anche i più grandi e significativi passano, l’animazione, se vera, cambia il cuore perché vi depone la carità di Cristo e la carità non finisce mai”. Un altro punto discusso ha riguardato “la presa in carico” di un povero da parte di laici ed anche religiosi.

Quanto è transitata questa idea e secondo lei sarà possibile realizzarla? “Questa domanda mi ricorda un episodio della vita di San Giovanni XXIII. Da piccolo vedeva che la mamma nel preparare la tavola metteva sempre un piatto in più. Un giorno le chiese il perché. La mamma rispose: “Perché se un povero bussa alla nostra porta, nella nostra tavola c’è un posto anche per lui”. Un piatto in più a tavola ha trasmesso al piccolo Angelo Giuseppe Roncalli (San Giovanni XXIII) una grande e praticata carità verso i poveri e gli ultimi, un cuore che durante la vita si è aperto sempre di più al mondo. Le porte del cuore si spalancano sempre agli altri e li raggiunge. Voglio dire che la carità più che essere organizzata è un fatto di cuore cristiano maturo”. La carità e il bene in generale si dovrebbero fare senza però sbandierarlo ma l’esempio non aiuta? E l’emulazione in questo caso non può che fare bene, che ne dice?

“Gesù dice: ‘Non sappia la tua destra cosa fa la sinistra’. Il Padre che è nei Cieli vede e sa distribuire meglio di noi ciò che diamo e ciò che testimoniamo della carità. La propaganda e la pubblicità, pur essendo positive, hanno i loro limiti. La testimonianza della carità no. L’evangelizzazione, esempio, è un non vantarsi della carità che si fa. Cadremmo nella vanità del sentirci caritatevoli, magari giustificando altre azioni ostili di vita che sono contrarie ad essa”. 3


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Famiglie del Vangelo

Dal 2013 il gruppo ha iniziato il

percorso di preghiera e condivisione

Una comunità in cammino: l’esempio di Torchiagina ASSISI - La Comunità Maria Famiglie del Vangelo di Torchiagina, con l’aiuto di Dio, il giorno 17 febbraio 2013 ha iniziato incontri di preghiera e di fraternità condividendo la Parola ed il canto, sostenuta da padre Luca Paraventi insieme all’équipe Cmfv, dall’allora parroco don Antonio Borgo, dal vice parroco e da suor Maria Delia. Il 6 luglio 2013, presso la Porziuncola in Santa Maria degli Angeli, ci siamo consacrati come Famiglia spirituale. Nel primo anniversario della nostra consacrazione, accompagnati da don Giuseppe Tarantino, siamo tornati in Porziuncola. Abbiamo vissuto un momento intenso di preghiera e ringraziamento e trascorso la serata insieme pieni di gioia ed entusiasmo, con la certezza che siamo sulla giusta strada: la piccola comunità è l’occasione per tutti noi di crescere nella fede, nell’amore fraterno, nella testimonianza concreta e mettere in pratica la parola di Dio. Nonostante l’avvicendamento in poco tempo dei parroci: da don Giuseppe Tarantino a don Michele Giura, la forza di Dio ci fa mantenere la fiducia necessaria a continuare il cammino. Ci incontriamo ogni 15 giorni nelle nostre case, guidati prima di tutto dallo Spirito Santo, nell’ascolto della Parola e nella sua condivisione. Non mancano altri momenti di preghiera per le varie urgenti esigenze quotidiane di alcuni nostri fratelli, colti da infortuni sul lavoro, gravi problemi o malattie, per affidarli, insieme alle loro famiglie, al Signore

Gesù e alla Madre Celeste. Ognuno di noi dona parte del suo tempo alla carità cristiana attraverso il costante impegno nel catechismo, nell’animazione con i giovani, nella liturgia, con gli anziani, ecc. In prossimità delle feste natalizie e pasquali andiamo a far visita ai malati portando loro un piccolo dono e parole di speranza. Quando incontriamo il loro sguardo notiamo occhi lucidi pieni di gioia e i nostri cuori si arricchiscono di pace e serenità nella consapevolezza di vivere, sebbene con i nostri limiti, il Vangelo. Avendo a cuore il bene degli anziani, siamo attenti e disponibili alle loro necessità, che amorevolmente cerchiamo di soddisfare. Accompagniamo questa nostra testimonianza con un breve pensiero, consegnatoci da suor Maria Delia, cappuccina dell’Immacolata di Lourdes, che partecipa con entusiasmo alla nostra vita di piccola comunità. Suor Maria Delia così si esprime: “Desidero comunicare tutta la mia contentezza di far parte di questa Comunità Maria Famiglie del Vangelo. In questi due anni di lavoro l’ho trovata sempre accogliente, attenta e sensibile ai bisogni immediati e alle problematiche che, via via, emergono anche in una piccola realtà parrocchiale come quella di Torchiagina. Mi sento, pertanto, membro attivo e costantemente offro la mia preghiera quotidiana per la buona riuscita delle varie azioni di solidarietà”. 3 CMFV Torchiagina

Gli

animatori delle

Cmfv

fanno

L’alternativa

ASSISI - Giovedì 7 maggio, presso il Centro pastorale di Santa Maria degli Angeli, tutti gli animatori delle Cmfv si sono incontrati per un momento di crescita comune e di confronto insieme a monsignor Domenico Sorrentino. Approfondendo il contributo diocesano ai Lineamenta del sinodo sulla famiglia, curato dal nostro vescovo è emerso come il quadro generale dell’attuale situazione della famiglia, riportato nel documento, per quanto allarmante, è addirittura roseo rispetto alla realtà: “le famiglie sono piccole, deboli, fragili e soprattutto sole; è evidente il problema dei figli separati, il problema dell’affettività, di rapporti usa e getta” dice Anna che per motivi di lavoro vive in prima persona le difficoltà delle famiglie. Racconta come la loro consacrazione a Cmfv abbia portato frutti meravigliosi e riconosce come il segreto di tutto questo sia stata l’obbedienza a ciò che il vescovo gli aveva consigliato. Dopo la consacrazione è arrivato infatti il Cav, Centro di aiuto alla Vita. In tanti anni non avevano trovato la via e la forza per formalizzare l’associazione di volontariato che è arrivata proprio dopo essersi costituiti Cmfv. Anna ha quindi invitato tutti, laici e presbiteri, all’obbedienza cioè alla “fiducia nel Pastore e nel Magistero della Chiesa”. Dal confronto è anche emerso come ricomin-


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Famiglie del Vangelo

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TRE GIORNI DI CONVIVENZA A SALMATA

NOCERA UMBRA - La santità

il punto: storie e testimonianze di un’esperienza riuscita

alla deriva della famiglia ciare dalle piccole comunità è proposta pastorale necessaria, che chiama alla conversione di tutti, in un momento in cui solo attraverso la coesione è possibile la difesa della famiglia e della Chiesa tutta. Lucia racconta come i primi a raccogliere benefici da questo cammino sono loro stessi; vive quest’esperienza vedendone i frutti nella crescita della comunità in parrocchia, negli atteggiamenti di fraternità e condivisione di gioie e sofferenze; nella vera trasmissione della fede ai figli che può avvenire solo in famiglie che vivono pienamente la loro appartenenza ecclesiale all’interno della loro comunità locale. Da qui l’importanza che le giovani coppie abbiano la possibilità di trovare nelle loro parrocchie cammini comunitari in modo tale che la loro formazione sia permanente: sia prima che dopo il matrimonio. Simonetta ha testimoniato come le Cmfv possano essere anche dei contenitori funzionali a situazioni di crisi matrimoniale o, in un atteggiamento di missionarietà, nel farsi carico di chi rimasto solo, dopo un’unione naufragata, è in cerca di una famiglia. Questo intervento ha aperto un interessante confronto sul tema del divorzio, trattato anche nel contributo diocesano, rimandando alla pagina evangelica (Mc 10.5) nella quale Gesù, pur richiamando l’origina-

ria volontà di Dio, indica la “sclerocardia” come motivo che indusse Mosè a permettere il divorzio. Questa chiusura alla parola di Dio non finisce automaticamente dopo aver ricevuto il Battesimo, ma si combatte accogliendo con fermezza e costanza la grazia offerta attraverso il battesimo e gli altri sacramenti. Il cammino delle Cmfv serve a moltiplicare la grazia di Dio, a dare quella formazione centrata su Gesù ed il Vangelo, a fare esperienza comunitaria della Parola vissuta permettendo anche alle coppie, che vivono questo cammino, di ricentrare il sacramento del matrimonio sulla fede e affrontare quindi in maniera adeguata proprio la “sclerocardia”. La serata, che ha avuta un piacevole intermezzo conviviale, si è conclusa riflettendo su chi sono gli animatori: “coloro che maggiormente servono, coloro che animano nello Spirito Santo”. 3 Équipe diocesana CMFV

cristiana vissuta nel quotidiano, come bellezza delle relazioni e impegno per il bene comune. Ecco i temi della convivenza (Salmata, 19-21 giugno) che costituirà, come ormai da alcuni anni, l’appuntamento conclusivo del ciclo annuale di ritiri delle Famiglie del Vangelo, dedicato soprattutto, ma non solo, agli animatori delle comunità. Il ritiro di quest’anno, particolarmente ricco di contributi, si aprirà nel pomeriggio di venerdì 19 giugno con una meditazione di monsignor Domenico Sorrentino sulla vocazione universale alla santità. Le due psicologhe che accompagnano ormai da alcuni anni il cammino comunitario delle Famiglie del Vangelo, Maria Luisa Tiberini e Raffaella Gentile, proporranno poi una attività volta a far crescere la consapevolezza di come la comunità possa rappresentare per ciascuno lo spazio in cui conoscere se stesso e le proprie capacità, mettendole responsabilmente al servizio degli altri. Sabato 20 mattina i coniugi Giorgio e Cristina Epicoco offriranno la loro testimonianza di fede cristiana vissuta nella coppia e nella vita professionale e la professoressa Simona Segoloni Ruta, dopo un intervento sul ruolo e la missione dei laici a partire dai documenti del Concilio Vaticano II, animerà un laboratorio sulla concretezza della vita cristiana coniugata nei diversi ambiti del quotidiano. L’avvocato Francesca Di Maolo, infine, domenica 21 mattina, interverrà sull’importante e delicato tema del contributo dei laici alla politica. 3


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N ell ’ ambito

del

Movimenti

C ammino

neocatecumenale gli annunci pasquali del

C risto

risorto

Monsignor Sorrentino scende in piazza Eduardo D’Amico

ASSISI - Ogni anno, nel periodo compreso tra la Pasqua e la Pentecoste, i fratelli del Cammino neocatecumenale delle Comunità di San Rufino e di Santa Maria degli Angeli, organizzano, nel contesto della preghiera serale dei vespri della domenica, una testimonianza e un annuncio che si tiene nelle piazze. Fino ad oggi, nel corso di vari anni, sono state interessate le vicarie di Assisi, Santa Maria degli Angeli e di Bastia Umbra. Tale evento avviene, simultaneamente, in tutta Italia (ma anche in buona parte nel resto del mondo). Si tratta di dar voce alla Chiesa missionaria che con gioia testimonia la propria fede e annuncia il Vangelo di Gesù Cristo nelle pubbliche piazze, rendendo ben visibile la forte raccomandazione del Santo Padre Francesco per una Chiesa che evangelizza anche fuori dai luoghi di culto. Quest’anno la manifestazione si è svolta il giorno 26 aprile 2015 alle 17 nella piazza del Comune di Assisi davanti all’antico Tempio di Minerva, simbolo di un potere che sembrava intramontabile ma che crollò per l’avvento della Chiesa di Cristo, immortale perché retta da Dio (le porte degli inferi non

prevarranno su di essa). La terza domenica di testimonianza dei fratelli del Cammino è cominciata con una preghiera iniziale, la recita dei vespri, la lettura di un brano di San Paolo (lettera ai Filippesi 2,5-11), una testimonianza e una catechesi, quest’ultima tenuta dal vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino il quale con appassionata predicazione ha annunciato che “noi cristiani abbiamo incontrato in Gesù il senso della nostra vita. Non siamo qui - ha detto il vescovo

- a mostrare grandezza e potere; il nostro è un Dio che viene accanto a te come è venuto accanto a me. La nostra è una storia di liberazione e noi vogliamo dare testimonianza alla Gloria di Dio”. Il vescovo ha poi annunciato che ci sarà una veglia di Pentecoste nella quale saranno particolarmente ricordati i molti nostri fratelli del Medio Oriente e di altre regioni del mondo “che non solo non possono parlare liberamente, come facciamo noi, ma sono sottoposti a una persecuzione veramente atroce. Noi li sentiamo come parte di noi, come nostro corpo. Questa realtà non riguarda soltanto i cristiani ma tutte le coscienze civili”. A conclusione della manifestazione, nel comunicare di essere particolarmente felice di essere stato in piazza condividendo la missione dei fratelli del Cammino, il vescovo ha detto che ha anche voluto dare un segnale a tutta la comunità diocesana perché è ora di stare anche sulle piazze ad annunciare con coraggio il Vangelo. La manifestazione si è conclusa con una danza in cerchio a testimonianza della gioia che proviene dalla Parola di Dio.

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Vita consacrata

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Suore francescane dell’Atonement: una casa che accoglie tutti con gioia in unità

ASSISI - Era il 3 ottobre 1898 (vigilia della festa di San Francesco) quando, nella cittadina di Warwick (New York), per uno dei misteriosi progetti della Divina Provvidenza, si incontrarono Lurana Mary White e Paul Wattson, due religiosi episcopaliani che avvertirono prepotente la vocazione di fondare una comunità religiosa francescana, missionaria, votata all’unità della Chiesa. Aperta per tre volte la Sacra Scrittura apparve loro, con chiarezza, la parola Atonement (Rm.5,11) che in lingua italiana corrisponde a “Riconciliazione, Espiazione, Unità”. Da quel momento ‘Atonement’ divenne elemento significativo di un carisma profetico destinato ad attirare tanti con il sogno dell’unità dei cristiani. I fondatori nello stesso anno (1898), il 15 dicembre, fondarono la comunità a Graymoor, NY, sullo stile di Francesco di Assisi “Riparatore di chiese” che portò la speranza in uno dei sobborghi più emarginati dell’area a nord di New York. La fase iniziale del progetto dovette sostenere il severo collaudo di anni difficili, caratterizzati da ostilità della chiesa anglicana e da diffidenza della chiesa cattolica. Solamente nel 1909 (il 30 0ttobre) il papa San Pio X consentì alla comunità di entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica. Nell’anno 1931 il sogno di Madre Lurana divenne realtà con la prima fondazione in Assisi della comunità che si stava espandendo gradualmente in tutto il mondo, la Casa religiosa di ospitalità ‘Saint Anthony’s Guest House’. In un suo scritto infatti si era espressa così: “Ho desiderato ardentemente per anni, dal giorno in cui tanto tempo fa per l’unica volta visitai Assisi, che un giorno potessimo avere una casa in quel luogo santo”. Il vescovo Giuseppe Placido Nicolini

accoglie le prime suore che si dedicano al servizio della popolazione del quartiere di piazza Nuova che all’epoca era sicuramente la più povera della città e all’accoglienza dei primi pellegrini in modo particolare di lingua inglese. Fin dagli inizi la casa è stata e continua ad essere casa di benvenuti e di ospitalità per turisti e pellegrini. Crediamo che è questo raggiungere tutte le persone che dà vita e forma al nostro carisma missionario e dell’unità. Per la maggior parte le persone che cercano ospitalità vengono per un motivo spirituale…pellegrini e ricercatori… Il luogo spirituale sia della casa che dei dintorni di Assisi aiutano a nutrire questa attitudine. Per gli altri la quieta e aperta recezione dell’accogliente comunità è profondamente apprezzata. Durante tutti questi anni la guest house ha mantenuto uno spirito ecumenico nell’ospitare riunioni e liturgie nella nostra “Cappella dell’Atonement” coinvolgendo altre confessioni cristiane: Anglicani, Luterani, Ortodossi etc. I gruppi o gli individui che chiedono questi servizi non sono necessaria-

mente ospiti ‘nella casa’ ma anche di altri strutture che non hanno la possibilità di avere celebrazioni ecumeniche. La comunità di Assisi è coinvolta anche nella vita e nel ministero parrocchiale e diocesano. Siamo nutrite dall’Eucarestia celebrata nelle chiese locali e nella nostra cappella. Abbiamo condiviso il ministero del Rica (rito iniziazione cristiana adulti) con grande gioia, siamo disponibili a visite in casa di malati e persone sole, siamo ministri della comunione, partecipiamo alla lectio divina e ai vari convegni ecclesiali. Ci sono anche ministeri ‘spontanei’ di ogni giorno che costantemente arrecano sorprese alla nostra vita quotidiana; camminare con il pellegrino che si è perduto, ascoltare e visitare con chi bussa alla tua porta, andare con qualcuno ‘un miglio’ in più. Sono spesso richieste di assistenza nella traduzione in italiano-inglese o viceversa, prove di lettura o dizione o conversazione. Oggi la comunità è esigua, due suore attive nel lavoro e due ‘attive nella preghiera’ per sostenere questo ministero che continuiamo a svolgere insieme allo staff e alle nostre tre associate alla comunità che hanno fatto le loro promesse. Ancora oggi vediamo l’ospitalità come un ministero vitale e portatore di vita: pellegrini e stranieri continuano a bussare alla porta per trovare un luogo di ristoro nel loro cammino. Come è stato nel passato, ancora oggi molti ospiti sono mandati qui da un ‘passa parola buona’ di altri; ognuno viene a suo tempo e ognuno lascia parte del suo spirito. Con i tempi che cambiano, e di molto!, lo “spirito dell’Atonement” rimane costante e autentico; ricordiamo spesso a noi stesse che il ministero dell’ospitalità è “ricevere angeli in incognita”. Continuiamo a modellare la nostra vita e la nostra testimonianza sulla preghiera di Gesù: “che tutti siano uno affinché il mondo creda”. Da qui scaturisce la vera gioia nella sua Riconciliazione e nello spirito di San Francesco, così come negli ideali dei nostri fondatori ripetendo con loro le parole di San Paolo: “Ci gloriamo in Dio per mezzo del Signore nostro Gesù, dal quale abbiamo ottenuto la Riconciliazione”. 3


Chiesa Insieme 10 Giugno 2015

Formazione

Il convivio delle religioni preso come esempio al convegno internazionale organizzato a San Francesco

I ragazzi dell’alberghiero salgono in cattedra

ASSISI – Tra pietanze, parole e simboli, un viaggio nelle religioni: con questi riferimenti l’Istituto Alberghiero di Assisi ha voluto concludere il progetto “Sana-Mente a tavola con le religioni”. Un’iniziativa che ha avuto accoglienza nell’ambito del convegno internazionale “A tavola con le religioni…”, che si è svolto il 19 maggio presso la sala stampa del Sacro convento di Assisi. I giovani studenti hanno avuto così una straordinaria opportunità per diffondere la loro esperienza significativa ai leaders religiosi internazionali presenti. Michele Battistacci e Sara Giovagnotti della 4C hanno evidenziato come, ripercorrendo le stesse linee guida e

P rimaria

di

G aifana

NOCERA UMBRA - Un traguardo importante e interessante è stato raggiunto da alcune classi: la prima, la quarta e la quinta della scuola primaria “Lombardo Radice” di Gaifana in Nocera Umbra, facente parte dell’istituto omnicomprensivo “D. Alighieri”, che con la loro realizzazione, denominata “Il Cuore verde d’Italia”, sono entrate tra le 19 scuole primarie vincitrici a livello nazionale. Queste classi della primaria di Gaifana sono le uniche selezionate e scelte per la nostra regione Umbria a far parte della video-installazione interattiva che sarà esposta a Expo Milano 2015. I piccoli artisti, coadiuvati dai loro rispettivi docenti, hanno realizzato un’opera di Land Art “Il Cuore verde d’Italia”, una grande composizione, che formata da tre cerchi, è stata composta con materiali naturali, sistemati in modo parallelo e simmetrico, scegliendo di utilizzare mais, mele, primule

obiettivi del convegno, la cena interreligiosa ha segnato la loro crescita: “Il progetto nasce dalla nostra esperienza professionale e di vita di ogni giorno che attraverso la scuola, gli stage e l’alternanza scuola-lavoro, ci ha messo sempre più a contatto con le diversità. Abbiamo compreso quanto sia importante il rapporto tra il cibo, la cultura, la società e soprattutto la religione e conoscere sempre più questi legami è importante per superare le discriminazioni ed accogliere e valorizzare le diversità non solo nel mondo del lavoro, ma già nella nostra vita di classe. Da qui abbiamo coltivato con i nostri insegnanti un “sogno”: “un viaggio” proprio

protagonista a

E xpo

selvatiche, muschio, lavanda, alloro, pigne, sassi di fiume e segatura. Nei giorni scorsi, gli alunni di queste classi sono stati i protagonisti dell’Earth-Day, l’esperimento di arte partecipata, nell’ambito di Kids Creative Lab, dove sono stati ripresi e fotografati da un drone che ha documentato la loro opera. Indiscutibile e grande è stato il lavoro e l’impegno profuso dagli alunni e dai loro insegnanti che hanno realizzato questa creazione, ma allo stesso tempo, una grande soddisfazione per il risultato ottenuto, per il riconoscimento avuto, di rappresentare la regione Umbria, al padiglione Italia, all’Expo. La grande installazione collettiva sarà costituita da una mappa dell’Italia e l’intento del progetto è quello di mostrare ai visitatori di Expo la bellezza del territorio italiano e la varietà dei suoi prodotti agroalimenari. 3 Ombretta Sonno

dentro le tradizioni, le feste, le regole a tavola e le ricette legate alla religione. Così ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a viaggiare via internet alla ricerca dello stile e dei gesti che a tavola caratterizzano il Buddismo, l’Induismo, l’Islam, l’Ebraismo e il Cristianesimo. E’ nata così l’idea di una cena interreligiosa, di un convivio delle religioni. Quest’esperienza è stata per noi significativa per lo spirito di collaborazione che ci ha uniti di più, per la scoperta di cose nuove, perché abbiamo compreso che la diversità è un dono”. 3 Istituto Alberghiero Assisi ALIMENTAZIONE, PICCOLI EDUCATORI CRESCONO

VALTOPINA - Non sono da meno gli

alunni della scuola secondaria di primo grado di Nocera Umbra e Valtopina, coordinati dai loro docenti, che si sono aggiudicati anche loro un riconoscimento e un premio straordinario per il lavoro presentato ad Expo 2015. “Pane e... Radici e Ragione” è il titolo dell’interessante prodotto multimediale realizzato dagli alunni, un viaggio avvincente dove le dieci slides raccontano il particolareggiato e minuzioso lavoro interdisciplinare; esse sono le seguenti: cibo multidisciplinare; educazione alimentare; con le mani in pasta; il cibo nell’arte – la nostra arte con il cibo; sopravvivere al supermercato: saper leggere le etichette; alimentazione sostenibile; tradizioni del territorio; piccoli giornalisti a Valtopina; … E adesso facciamo noi; matematica e cheesecake. Non mancano le notizie sul territorio con i piccoli giornalisti di Valtopina che si sono messi a riportare, a parlare degli eventi e manifestazioni che si svolgono nella propria città. 3


Chiesa Insieme

Celebrazioni

Giugno 2015

11

Tutta la comunità vicina al giovane sacerdote il 17 maggio nella cattedrale di san Rufino ad Assisi

Un nuovo pastore nella diocesi: Alessandro Picchiarelli ordinato sacerdote

Suor Maria Rosaria Sorce

ASSISI - “Inglobati nel corpo mistico di Cristo, perché ci ha fatti come lui suo corpo con l’Eucaristia e il suo santo Spirito, oggi sabato 17 maggio nella cattedrale di San Rufino, siamo radunati a fare da ala ad Alessandro intorno all’altare, perché sta per ricevere il dono di essere come lui pastore visibile in mezzo a noi. Caro Alessandro, con il sacerdozio sei chiamato a essere pastore, suo olio. Oggi ti viene chiesto di fissare il volto di Gesù, di estendere in maniera speciale il suo volto, di essere configurato a Lui asceso al cielo. In te si leggano in maniera speciale i suoi lineamenti, che già come noi hai ricevuto nel Battesimo, ma che ora devi far rifulgere in te; tu darai sempre il dono del tuo sorriso; quando ti vedranno sempre immerso nella preghiera e nel silenzio in ginocchio, sentiranno la Sua presenza nella tua messa. Un rapporto

il Signore stabilisce tra te, lui e il tuo vescovo; tra poco imporrò le mani su di te e ti ungerò con il profumo del crisma che non dura un’ora soltanto, ma per la tutta la vita, effondendo la sua fragranza nell’unico corpo che

è il presbiterio. Non ti appartieni più, Alessandro, e per sempre; ogni giorno Dio ti darà la forza e l’aiuto di una Madre che già hai: Maria madre anche nostra. Lo Spirito del Signore t’investirà e la mamma ti prenderà per mano”. Nelle parole augurali il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, ha sottolineato lo stile del vero sacerdote di Cristo, la connotazione unica, ecclesiale e pastorale della sequela Christi, che dal momento dell’ordinazione sacerdotale, rivestirà Alessandro Picchiarelli. Questi i tratti pastorali e ministeriali che caratterizzeranno il suo sacerdozio espresso anche dai paramenti sacri da lui indossati, diventando un nuovo pastore incardinato nel presbiterio e nella diocesi di Assisi, come testimoniano l’imposizione delle mani del vescovo e a turno di tutti i suoi confratelli sacerdoti e il loro abbraccio a conclusione del rito. Unto e profumato dal sacro crisma, sacerdote di Cristo, caro Alessandro, ti abbracciano i tuoi genitori, parenti e amici e quanti, numerosissimi presenti alla tua ordinazione sacerdotale, ti hanno dimostrato la loro stima e fiducia, il loro credere in te, perché in te ora rifulge la bellezza del Cristo, l’unica. Tu lo sai perché l’hai scelta al di sopra di ogni bene e bellezza, che salva il mondo. Per questo non hai esitato a pronunciare il tuo grazie a tutti coloro che sono stati un piccolo o grande tassello nel ricomporre il mosaico della tua vocazione, del progetto di vita che Dio ha tessuto per te dall’eternità; baciando le tue mani a conclusione della solenne celebrazione ciascuno di noi ha professato la sua fede nella grazia che per mezzo dello Spirito e del carattere sacerdotale impresso come sigillo sul tuo cuore hai ricevuto ed effonderà dalle tue mani, mentre le nostre, caro don Alessandro, che hanno toccato il dono che Dio ti ha concesso, si uniranno in preghiera per la tua perseveranza, per il tuo ministero, per la gloria di Dio, che solo conta una vita e più della vita. Auguri Alessandro, auguri di santità! 3


Chiesa Insieme 12 Giugno 2015

Dalle parrocchie

cannara

Processione, rappresentazione della “Predica agli uccelli” e messa per riscoprire il messaggio francescano

A Piandarca la lode a Dio per la bellezza del Creato

Marina Rosati

CANNARA – Si è svolta domenica 10 maggio a Cannara la processione di Piandarca. Organizzata dal Consiglio regionale Ofs dell’Umbria, dalla Fraternità Ofs, dalla parrocchia SS. Matteo apostolo e Giovanni Battista e dalla Pro loco di Cannara, l’iniziativa ha voluto ricordare l’ideazione del Terz’Ordine e della “Predica agli uccelli” di San Francesco. Una processione alla riscoperta del messaggio francescano da Piandarca: “Lode e gratitudine a Dio per la bellezza del Creato”. La sigillo

Celebrazione

nella

Chiesa

di

giornata ha avuto diversi momenti di interesse e suggestione con la rappresentazione della “Predica agli uccelli”, a cura dell’associazione culturale “Laurus” con la partecipazione di: Giuseppe Brizi, nel ruolo di Francesco, Matteo Magna, nel ruolo di fra’ Angelo (musiche al salterio) e l’interpretazione di canti francescani da parte del coro “Concentus vocalis” di Cannara. Alla cerimonia sono intervenuti il vescovo monsignor Domenico Sorrentino, il ministro regionale Ofs Umbria Alberto Ridolfi, la presidente regionale del Fai Umbria Nives Maria Tei, i ministri delle Fraternità Ofs Umbria e le confraternite

Sant’Anna

e supplica finale alla

di Cannara e Collemancio. Si è svolta poi la celebrazione eucaristica officiata dal parroco di Cannara don Francesco Fongo. 3

Madonna

del

Rosario

di

Pompei

Le suore del monastero Agostiniano rinnovano i voti

SIGILLO - Una bella e gioiosa festa quella vissuta nella chiesa di Sant’Anna a Sigillo nella tarda mattinata di venerdì 8 maggio. Le suore del monastero agostiniano, nel rispetto delle indicazioni impartite dal ministro generale padre Alejandro Moral, hanno rinnovato i voti della professione solenne nell’anno della vita consacrata, in

piena comunione con tutti i confratelli e le consorelle dell’ordine agostiniano in tutto il mondo. La cerimonia c’è stata durante l’Eucarestia presieduta dal parroco don Ferdinando Dell’Aquila, con don George Saji concelebrante; nell’omelia don Ferdinando ha ricordato le parole di Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. Quindi, accesa al cero pasquale una candela, l’ha consegnata a ciascuna delle cinque religiose del monastero, a simboleggiare che “è Lui la sorgente dell’amore; quando inizia un’opera, la porta a compimento”.

Si è chiuso con la recita da parte dell’assemblea della “supplica alla Madonna del Rosario di Pompei”, celebrata nell’ordine agostiniano con il titolo di “Madre della Grazia”. 3 Alberto Cecconi


Chiesa Insieme

Giugno 2015

Dalle parrocchie

13

valfabbrica

Il Pontefice: “Pregate per me e salutatemi tanto il vescovo Sorrentino”

Due chierichetti di Santa Maria Assunta sulla papa mobile con il Santo Padre

VALFABBRICA - Sono saliti sulla papa mobile e insieme al Santo Padre hanno fatto il consueto giro di piazza San Pietro prima dell’udienza generale di mercoledì 29 aprile due ragazzini della parrocchia di Santa Maria Assunta in Valfabbrica, Andrea Lepri e Tristan Citarelli che, con un gruppo di circa 90 persone, hanno partecipato all’incontro settimanale del Pontefice, accompagnati dal parroco don Antonio Borgo. Grande emozione per

i due ministranti che sono stati benedetti dal Papa il quale li ha invitati a pregare per lui. Alla fine dell’udienza i pellegrini di Valfabbrica hanno avuto la possibilità di salutare il Santo Padre, il quale ha rivolto parole di affetto per il gruppo chiedendo a don Antonio di “portare i più cari saluti al vescovo Sorrentino”. “E’ stata una giornata straordinaria per questi giovanissimi di 10 e 11 anni e per tutti noi – ha sottolineato don Borgo – ; avevo promesso ai 18 ministranti attivi in parrocchia che se si fossero comportati bene in questo anno e mezzo di servizio in Chiesa, li avrei portati dal Papa e vista l’attenzione, l’abnegazione e lo spirito con cui l’hanno fatto, ho voluto mantenere la promessa con questo piacevole fuori programma del giro in Papa mobile per due di loro. Alla fine – ha concluso il parroco - ho potuto scambiare alcune parole con Sua Santità a cui ho parlato di Valfabbrica e del-

la bellezza e della storia del sentiero francescano. Abbiamo ricevuto la sua benedizione e tanti sentiti saluti al nostro vescovo e a tutta la diocesi”. 3

gualdo tadino

In

tanti alla messa nella chiesa monumentale dedicata al santo

Inaugurato il nuovo anno francescano GUALDO TADINO - Una solenne messa concelebrata dal parroco don Giambattista Brunetti e dal vice don Emanuel Komla Saga, dal custode del Sacro convento padre Mauro Gambetti, dal frate Cappuccino padre Tommaso Ottaviani, presieduta dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino, guidata dal cerimoniere don Michele Zullato, ha dato

l’avvio all’anno francescano gualdese. La celebrazione, che ha visto partecipare parecchi fedeli, tra cui il sindaco, diversi assessori ed esponenti delle forze dell’ordine, avvenuta nella monumentale chiesa di San Francesco, per commemorare la consacrazioneinaugurazione avvenuta il 1° maggio del 1315, quando furono presenti i vescovi di Cagli, Perugia, Jesi, Nocera, Assisi, Gubbio e Città di Castello e diversi esponenti dell’ordine dei frati minori conventuali, delle altre famiglie francescane, di autorità civili e militari dell’epoca. L’amministrazione comunale ed il gruppo “Proposta”, per ricordare il settimo centenario dell’inaugurazione della chiesa, un autentico monumento che fu gestito sino al 19° secolo dai Conventuali, ha programmato una serie di iniziative “francescane” sino al 30 aprile dell’anno prossimo, anniversario della rifondazione della città. Il vescovo Domeni-

co nell’omelia ha salutato con favore l’iniziativa ed ha detto che agli inizi del Cristianesimo non c’erano chiese, ma c’era la Chiesa perché i cristiani si riunivano nelle case, in piccoli gruppi, da veri seguaci di Cristo e del Vangelo; che poi ci sono stati cristiani e Chiesa; e che ora ci sono chiese, ma occorre rilanciare il messaggio del Vangelo. Il vescovo, subito dopo, ha raggiunto la chiesa parrocchiale di San Giuseppe Artigiano, dove, presenti il parroco don Franco Berrettini, il vicario foraneo monsignor Aldo Mataloni e don Michele Zullato, ha conferito il sacramento della cresima a 13 ragazze e ragazzi. 3 Alberto Cecconi


Chiesa Insieme 14 Giugno 2015

Dalle parrocchie

fossato di vico

F esta

a sorpresa con tanto di lettera di auguri e benedizione da parte del

P apa

Don Angelo Moriconi e i suoi primi 90 anni

Alberto Cecconi

FOSSATO DI VICO – Chi ha raggiunto l’antico borgo fossatano nel tardo pomeriggio di lunedì 18 maggio s’è chiesto che stesse accadendo in zona, tanto numerose erano le auto in sosta lungo le strade. Nel cortile della casa San Benedetto si festeggiava il 90° compleanno dell’ex pievano don Angelo Moriconi. Diverse centinaia di persone, provenienti dalle Marche e dall’Umbria, tra cui anche le monache benedettine, hanno partecipato alla

messa concelebrata da 16 sacerdoti, con 3 diaconi, presieduta dal vicario generale monsignor Maurizio Saba. Momenti intensi di ringraziamento “per il dono dello Spirito Santo, che anima la Chiesa - ha detto monsignor Saba - ed anche don Angelo ne ha fatto l’esperienza nel suo cammino di sacerdote”. Al termine è stato lo stesso don Angelo a parlare alla buona come si fa in famiglia - ai tanti amici e fratelli che gli sono stati vicini per fargli una calorosa festa, ricca di gratitudine e di affetto per la sua generosità semplice e la disponibilità costante per gli altri, poveri e bisognosi in primis. Citato il recente incontro con Papa Francesco, che gli ha chiesto il segreto per i suoi 90 anni e che per l’occasione della festa di compleanno gli ha inviato anche una lettera di benedizione e di auguri, ha ricordato sommariamente il suo curriculum: ultimo di 7 figli di una famiglia gualdese, ordinato sacerdote 66 anni fa, ha svolto la sua missione nella Chiesa diocesana e per 23 anni, in periodi diversi, in quella del Brasile. Ha ringraziato tutti, a cominciare dall’attuale pievano di Fossato, don Jean Claude, per la sorpresa della festa, e quanti gli sono stati vicini; ha

fossato di vico

Quinta

edizione della giornata promossa dal circolo

detto che “noi sacerdoti ci dobbiamo voler bene: se no, come facciamo a dirlo ai cristiani?”. Salutata con gioia l’ordinazione del nuovo sacerdote diocesano don Alessandro Picchiarelli, ha parlato di “aurora” e di “tramonto” in riferimento a se stesso. S’è chiuso tra gli applausi, con un lancio di palloncini augurali da parte di un nutrito gruppo di ragazzi e con un allegro e ricco self service, per il quale - ha detto simpaticamente don Maurizio - “i fossatani si sono fatti valere”. 3

Acli “Ora

et

Labora”

Un’ecologia umana per vincere la cultura dello scar to

FOSSATO DI VICO - Sabato 9 maggio 2015 il circolo Acli “Ora et Labora”, l’assessorato all’Ambiente del Comune di Fossato di Vico, l’Istituto comprensivo di Sigillo, il Comando dei carabinieri di Fossato di Vico, il Corpo forestale di Gualdo Tadino con il patrocinio: GE.S.ECO – Fossato di

Vico hanno organizzato insieme una Giornata ecologica per promuovere la difesa dell’ambiente e del Creato. L’iniziativa, giunta alla quinta edizione, promossa e fortemente voluta dal circolo Acli “Ora et Labora” della sede provinciale di Perugia, zona Eugubino-Gualdese, ha coinvolto studenti ma anche associazioni e cittadini a compiere insieme un gesto concreto e al tempo stesso simbolico: raccogliere i rifiuti abbandonati lungo il percorso dalla scuola media fino al tratto strada statale n. 76. E’ seguito un incontro di approfondimento sul tema: “L’ecologia umana per vincere la cultura dello scarto” con la relazione di Stefania Proietti, professore associato di macchine e sistemi per l’energia

e l’ambiente presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma e referente per la custodia del Creato nella commissione per la pastorale sociale della diocesi di Assisi Nocera Umbra e Gualdo Tadino. “Il tema della custodia del creato” – ha sottolineato la Proietti, che fa parte del gruppo di studio sulla custodia del Creato della Cei (Conferenza episcopale italiana) – non può essere mai disgiunto dalla custodia dell’altro, soprattutto quando il nostro ‘prossimo’, che spesso è nelle ‘periferie’, è più fragile. Ecco dunque l’importanza di custodire la bellezza dell’intero Creato, avendo cura della nostra ‘casa’ ovvero la terra ma mettendo sempre al centro la famiglia umana”. 3


Chiesa Insieme

Dalle parrocchie

Giugno 2015

15

san rufino

Suggestiva celebrazione delle Cresime in cattedrale con il vescovo Sorrentino

Inizia un nuovo percorso da cristiani adulti

Suor Maria Rosaria Sorce

ASSISI - Domenica 24 maggio solenne messa presieduta dal vescovo e concelebrata dal vicario foraneo e parroco della cattedrale di San Rufino don Cesare Provenzi durante la quale circa 17 fanciulli e tre adulti hanno ricevuto per l’imposizione delle mani del vescovo il sacramento della Cresima. Celebrazione suggestiva che nella forma ricalca i segni del Battesimo: nel rinnovo delle promesse battesimali, nel segno della croce del presule con l’unzione del sacro crisma sulla fronte dei candidati accompagnati dai loro rispettivi padrini e madrine e nel simbolico “buffetto” del vescovo sul volto ad indicare il soffio dello Spirito che con i suoi santi doni infonde nel cristiano la forza per testimoniare il Vangelo. Una celebrazione molto partecipata e sentita, ben curata nella liturgia in tutte le sue sfumature

grazie all’impegno dei catechisti, del gruppo liturgico della cattedrale e delle suore francescane Immacolatine che prestano il loro servizio. Uno scenario liturgico che in cattedrale, cuore della diocesi, ridesta sempre, nei segni, nei fiori e negli addobbi l’escatologia di ogni celebrazione, perché sia davvero vissuta come evento di cielo e di terra. “Lasciamoci avvolgere dal fremito del-

lo Spirito” è stato l’invito del vescovo all’omelia. Il presule ha ricordato, non senza accenti di commozione e con l’invito a una maggiore sensibilizzazione, i nostri fratelli martiri che attualmente stanno offrendo la vita nei Paesi dilaniati dalla guerra. “Seguire Cristo - ha detto monsignor Sorrentino - costa e può mettere in conto anche il martirio. Ma lo Spirito Santo compie negli apostoli, a Gerusalemme dove, come attualmente ad Assisi, convenivano da ogni parte e parlavano lingue diverse, il miracolo di cogliere ciascuno nella sua lingua il senso del discorso di Pietro che parlava in aramaico. Attendiamo questo miracolo pentecostale dello Spirito ha sottolineato monsignor Sorrentino - in questo tempo di Sinodo e di ricostruzione del senso della famiglia con le piccole comunità Maria Famiglie del Vangelo”. 3

bastia umbra

G razie

alla mostra missionaria raccolti fondi da destinare alle famiglie bisognose della comunità

Un’azione concreta per contrastare le pover tà locali BASTIA UMBRA - Un’iniziativa che non necessita di presentazione, perché ormai è diventata una consuetudine per la Caritas e per la stessa città di Bastia: la mostra missionaria che si è aperta domenica 3 maggio, presso il fonte battesimale, e che si è protratta con buon successo di visitatori e sostegno per tutto il mese. Nel visitarla, si evidenziava l’arte del ricamo espressa nei prodotti esposti, manufatti di alta qualità, sia per le

stoffe utilizzate, sia per la tecnica, e la grande volontà di alcune signore che si dedicano con passione a realizzare questi stupendi articoli. Curiosando più da vicino, si potevano trovare oggetti realizzati con l’arte del dècoupage, lavori di artigianato locale: ricamo a mano (punto francescano, raso, gigliuccio…) di cucito (asciugamani, lenzuola, copriletto, vestaglie, biancheria di lino) ad uncinetto ed a maglia. Si potevano trovare dei mera-

vigliosi lavori, idee per possibili regali, con la consapevolezza di aver compiuto un gesto di generosità e fraternità nei confronti di coloro che vivono in situazioni indigenti. La somma ricavata, infatti, andrà a sostegno delle povertà locali, delle molte famiglie che, purtroppo, vivono in condizioni precarie e disagiate, a causa per lo più della perdita del lavoro. 3 Ombretta Sonno


Chiesa Insieme 16 Giugno 2015

APPUNTAMENTI 11 - Giovedì S. Barnaba apostolo (m)

giugno / LUGLIO 2015 Ririto regionale del clero - ore 9.00 Santuario di Collevalenza Pre - Assemblea Diocesana - ore 18.00-22.00 presso Domus Pacis

12 - Venerdì SACRO CUORE DI GESÙ (s)

Giornata di santificazione sacerdotale

13 - Sabato Cuore Immacolato di Maria (m) 14 - Domenica 11.a Tempo Ordinario 15 - Lunedì 11.a Tempo Ordinario

Consiglio Affari Economici - ore 17.00

16 - Martedì 11.a Tempo Ordinario 17 - Mercoledì 11.a Tempo Ordinario 18 - Giovedì 11.a Tempo Ordinario 19 - Venerdì 11.a Tempo Ordinario

Dal 19 al 21 ritiro spirituale della CMFdV a Salmata, dal tema: “La santità dei laici”.

20 - Sabato 11.a Tempo Ordinario 21 - Domenica 12.a Domenica T. Ordinario 22 - Lunedì 12.a Tempo Ordinario

- Festa del Voto - Anniversario della morte di monsignor Sergio Goretti

23 - Martedì 12.a Tempo Ordinario 24 - Mercoledì NATIVITÀ S. GIOVANNI BATTISTA (s) 25 - Giovedì 12.a Tempo Ordinario 26 - Venerdì 12.a Tempo Ordinario 27 - Sabato 12.a Tempo Ordinario 28 - Domenica 13.a Domenica T. Ordinario

Giornata per la carità del Papa (colletta obbligatoria)

30 - Martedì 13.a Tempo Ordinario 1 - Mercoledì 13.a Tempo Ordinario 2 - Giovedì 13.a Tempo Ordinario 3 - Venerdì S. Tommaso apostolo (f) 4 - Sabato 13.a Tempo Ordinario 5 - Domenica 14.a Domenica T. Ordinario 6 - Lunedì 14.a Tempo Ordinario 7 - Martedì 14.a Tempo Ordinario 8 - Mercoledì 14.a Tempo Ordinario 9 - Giovedì 14.a Tempo Ordinario 10 - Venerdì 14.a Tempo Ordinario 11 - Sabato 14.a Tempo Ordinario 12 - Domenica 15.a Domenica T. Ordinario 13 - Lunedì 15.a Tempo Ordinario 14 - Martedì 15.a Tempo Ordinario 15 - Mercoledì 15.a Tempo Ordinario

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