N. 6 - GIUGNO 2016 - ANNO XXXIV - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
Chiesa Insieme
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GIUGNO 2016
Editoriale
LA PAROLA DEL VESCOVO
SOMMARIO Un
Editoriale
del vescovo
progetto da assimilare
Casa
Veglia
Focus
papa
Francesco - pag. 3
Primo Piano
di
Francesco
Pentecoste pag. 4-5
Vita Suore
san
di
Valfabbrica
Parrocchie
di
consacrata
Francesco d’Assisi - pag. 8
Famiglie Comunità
Giubileo - pag. 7
misericordiato
e
del
Vangelo
Cannara - pag. 9
San Rufino
Parrocchie
e
San
pellegrino
pag. 10
Parrocchie
di
Cannara
e
Gualdo T. - pag. 11
Iniziative
Festa
Studenti dell’Alberghiero dell’Amicizia al Serafico - pag. 12 Assisi Città Sollievo - pag.13
News
Premiati studenti dell’Alberghiero Suore di San Rufino - pag.14 Pellegrinaggio di A. C. Pellegrinaggio
del presbiterio
- pag.15
Appuntamenti
giugno
UN PROGETTO DA ASSIMILARE
- pag. 2
2016 - pag.16
Il Libro del Sinodo è ormai nelle no-
stre mani. Un anno intero sarà dedicato al suo approfondimento. Si tratta di assimilare il progetto sinodale, per metterlo in pratica con convinzione. Fin dal titolo, chiede entusiasmo. Anzi gioia. Non si va da nessuna parte se non partiamo col passo giusto. Quello della fede. A conclusione ho messo in guardia dall’eventualità che « Satana, il “divisore”, l’anti- Sinodo per eccellenza, ce la metta tutta perché il Sinodo rimanga un libro, forse nemmeno letto, confinato nei nostri scaffali». È un’eventualità da contrastare con tutte le forze. Accanto alla tentazione di “metterlo negli scaffali”, c’è anche quella di limitarsi a “sfogliarlo”. Sfogliare non serve. Il Libro disegna una logica pastorale. Se non la si assimila, si batte l’aria . C’è anche la tentazione di “spaurirsi”. Si può avere l’impressione che il progetto sia troppo impegnativo. I classici slogan della prudenza (o della pigrizia!) abbonderanno: “Ma ci vuol tempo”! “Piano piano”!, “La nostra gente è lenta” (ma è stata più che rapida nell’assimilare – nel trentennio dell’era internet - i nuovi paradigmi etici e culturali, che stanno rivoluzionando la famiglia, deprimendo la natalità e sconcertando la fede!). E sia: tutto va fatto con ragionevolezza e prudenza. Ma se si legge attenta-
mente il progetto, si vedrà che le linee di rinnovamento, pur impegnative, sono delineate con quella attenzione alla gradualità e con quella coscienza delle complessità, che non devono mancare, se non si vuol rischiare di fare pura teoria e di non agganciare la realtà. La tentazione più velenosa viene dagli scettici di professione, sempre pronti a una smorfia di sufficienza che ti fa sentire idealista impenitente e pretende di riportarti con i “piedi per terra” – si fa per dire – ossia nella palude di un lamento inconcludente che con il Vangelo non ha nulla a che fare. Non è l’ora del lamento, è l’ora di rimboccarsi le maniche. C’è una primavera di Cristo alle porte che ha bisogno di essere assecondata. Sono intanto cominciate le prime prime tappe del “dopo-Sinodo”. La “pre-assemblea” ha messo a fuoco un punto nevralgico: il rinnovamento della catechesi nella parrocchia “famiglia di famiglie”. L’assemblea di settembre ci consentirà uno sguardo d’insieme su tutto il progetto. Mi auguro che l’entusiasmo giovanile che abbiamo sentito vibrare nella veglia di Pentecoste non si spenga. Ho fiducia che tutti, a partire dai sacerdoti, abbiano uno scatto di entusiasmo. Quel volto di Cristo che sta in copertina ce lo chiede. È con Cristo che dobbiamo fare i conti. Su di lui contiamo senza riserve: “Tu sei la nostra gioia”! + Domenico, vescovo
Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it -
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Chiesa Insieme
GIUGNO 2016
Focus U na
giornata
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di
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P rima A ccoglienza “C asa P apa F rancesco ”
Una porta sempre aperta, una mano tesa ASSISI – Da circa un anno e mezzo tre frati francescani sono stati inviati a condividere in tutto la vita dei poveri: dormono, vivono e mangiano assieme a loro presso il Centro di prima Accoglienza Caritas “Casa Papa Francesco”. Si tratta di un Centro di Prima Accoglienza per i senza fissa dimora che capitano in Assisi, ma ospita anche la “Mensa dei poveri” per le persone del luogo che versano in condizioni di particolare disagio. La Casa è una specie di pronto soccorso, alla cui porta ogni giorno bussano persone che raccontano i più diversi tipi di problemi, a cui gli operatori e la fraternità dei frati francescani che vi risiede cercano di rispondere con amore e professionalità. La prima difficoltà è quindi il “discernimento”, cioè capire di cosa ha davvero bisogno la persona: infatti non sempre i racconti sono veri (o lo sono solo in parte) oppure non sempre il problema che manifestano è il vero problema. A volte si lamentano di non avere un posto dove dormire, ma poi si scopre che hanno problemi di alcool o di gioco d’azzardo. Per questo abbiamo diverse tipologie di “prima accoglienza”: da poche notti per chi non intende fare un percorso di crescita a periodi più lunghi per chi invece accetta di ri-mettersi in gioco. In questo ultimo anno sono passate da noi davvero tante persone. Non tutte purtroppo hanno potuto essere accolte ma anche i no che abbiamo detto
sono stati accompagnati da un’attenzione per il percorso personale di ciascuno, con suggerimenti o indicazioni o comunque da un sostegno umano. Negli anni sono arrivati alla Casa Papa Francesco alcune gravi situazioni, con problematiche di salute e psichiatriche, che – non avendo trovato sbocco alcuno – si sono fermati da noi. Gli operatori, i frati e i volontari, in collaborazione con il Centro di Salute Mentale, si prendono quotidianamente cura di loro, al meglio delle possibilità, consapevoli che ci sarebbe bisogno di ben altro. Ma per queste problematiche le strutture sono poche e… costose! La vita inizia alle 7.00 di mattina quando i frati si alzano a pregare. La Santa messa invece si celebra tutte le sere verso le 18.30 e vede sempre più la partecipazione di ospiti e volontari che
sentono il bisogno di nutrire anche lo spirito per essere sostenuti nel loro cammino di vita. Dopo la colazione inizia una giornata intensa, in cui gli interni si applicano a diversi lavori (pulizie, piccole manutenzioni) o svolgono le attività previste dal progetto personale fatto su misura per loro (colloqui con l’operatore o gli assistenti sociali, ricerca di lavoro, ecc…). La porta è poi sempre aperta per chi bussa per chiedere accoglienza, per parlare o per poter fare una doccia. Il pranzo e la cena sono preparati da tanti volontari. I francescani si rendono presenti in tutti questi momenti: i progetti personali vengono pensati in equipe, c’è un costante dialogo sulle accoglienze e sulle situazioni critiche, cercano di essere una presenza fraterna nei momenti dei pasti mettendosi in ascolto della vita quotidiana degli ospiti. Anche alla notte i frati garantiscono una presenza costante, nel caso ci siano emergenze. In conclusione per tutti quelli che la frequentano, Casa Papa Francesco è senz’altro un luogo difficile, dove si concentrano gli ultimi, gli “scarti” della società: proprio per questo però è un dono immenso, perché ci costringe ogni giorno ad andare oltre i nostri limiti e i nostri egoismi e allo stesso tempo ci invita a riflettere sulla società a partire dai più deboli. Insomma un pacco regalo che Dio ci ha donato che abbiamo appena iniziato ad aprire. 3 “Fraternità Papa Francesco”
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Chiesa Insieme
GIUGNO 2016
Primo piano
San Rufino: sabato 14 maggio in tanti alla solenne veglia di Pentecoste nell’anno della misericordia
Il vento delle origini soffia più forte che mai
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI – Solennissima nell’anno giubilare della Misericordia la Veglia di Pentecoste nella cattedrale di San Rufino sabato 14 maggio con la santa messa presieduta dal vescovo della diocesi di Assisi monsignor Domenico Sorrentino e concelebrata da numerosi presbiteri religiosi e diocesani, con la partecipazione davvero fervorosa e cospicua di popolo e di autorità civili ed ecclesiastiche e animata dal coro diocesano. La Pentecoste, infatti, segna il coronamento del lungo cammino sinodale che la chiesa locale ha compiuto sotto la guida del suo pastore e che ha vissuto come una primavera dello Spirito. Lo ha evidenziato all’omelia il presule affermando che: “Il vento e il fuoco che misero in moto la piccola Chiesa delle origini spingendola sulle piazze e le strade del mondo, oggi, continuano a soffiare e a dare luce e vita. Oggi riviviamo quell’evento vitale, rigenerante, entusiasmante, che sottrasse la prima comunità alla paura, e la rese testimone intrepida del Risorto. Ogni volta che il cristianesimo si riaccende a quel fuoco originario,
sprigiona la stessa forza. Vieni, Santo Spirito! Rinnova la faccia della terra! Donaci un nuovo balzo di entusiasmo per evangelizzare questo nostro tempo così complesso e contraddittorio tra le sue luci e le sue ombre, le sue promesse e i suoi fallimenti. Davanti a noi c’è una cultura globale - ha ricordato il vescovo - che si accende dei bagliori di una tecnologia prodigiosa, di una informazione pressoché sconfinata, di un benessere mai visto prima, ahimè per una piccola parte dell’umanità, mentre una enorme massa di uomini e di donne resta in balia delle più diverse povertà. Uno scenario in chiaroscuro. Un’umanità che proclama diritti, un po’ meno i doveri. Un’umanità dai pensieri confusi, dalle relazioni spezzate, capace di spendere cifre scandalose per le armi e così lenta ad accogliere la marea di affamati e rifugiati che bussano al nostro cuore. Una società che paradossalmente inneggia al progresso quando dà il colpo di grazia alla famiglia, la sua cellula fondamentale. Dov’è la fede dei nostri padri? Ma non è tempo di piangere – ha concluso il presule - come nella prima ora cristiana, riappare il Risorto. Sulle nostre fughe e i nostri rinnega-
menti, scende la potenza lo Spirito Santo. Ed è storia nuova, alla quale tutti siamo chiamati a mettere mano”. Monsignor Sorrentino proprio a conclusione della Messa ha consegnato a tutti “la tabella di marcia” perché la diocesi di Assisi diventi sempre più una comunità che sappia aprirsi all’inedito e scrivere queste pagine di storia nuova nel soffio dello Spirito. Si tratta del Libro del Sinodo: Tu sei nostra gioia. “La Pentecoste ci spinge in campo aperto. Senza paura. Con la certezza che Gesù ci ha dato: ‘Io sono con voi fino alla fine del mondo’ Solo lo Spirito Santo è capace di attuare in noi questo miracolo. Ma solo Maria – ha concluso il vescovo – può ottenercelo con abbondanza, a Lei Madre di misericordia ci abbandoniamo, consegnandole i nostri pensieri, i nostri affetti, i nostri progetti. Ci mettiamo nel suo cuore, perché lo Spirito Santo, il suo sposo divino, possa rigenerare in noi i lineamenti del suo figlio Gesù, al quale va tutto il nostro amore, a gloria di Dio Padre”. La domenica alla santa messa delle 10 in cattedrale il vescovo ha conferito il Sacramento della Cresima a un bel gruppo di giovani. 3
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GIUGNO 2016
Primo piano
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Consegnato il libro del Sinodo: “Tu sei la nostra gioia”
Il nuovo volto della diocesi
ASSISI - Monsignor Sorrentino ha consegnato nella cattedrale di San Rufino il Libro del Sinodo alla comunità presente alla Veglia di Pentecoste, il gesto vuole risvegliare nei cuori un entusiasmo tutto nuovo. È il vescovo stesso a presentarne in breve i contenuti e le finalità che esso racchiude. “È un libro scritto a tante mani, frutto di un percorso sinodale durato oltre tre anni, preparato da una meticolosa visita pastorale. Un grande inno a Cristo. Un canto allo Spirito Santo. È un progetto da assimilare e da mettere in atto”. La consegna del libro è un invito a rimboccarsi le maniche. E per questo al Libro del Sinodo sarà dedicato tutto il prossimo anno pastorale. “Il Libro prima di essere un programma di cose da fare – ha detto monsignor Sorrentino - è una decisione del cuore. È un appello a guardarci dentro, nell’intimo, dove lo Spirito Santo intercede per noi con gemiti inesprimibili e si innalza come zampillo di acqua viva. Il Libro fa appello a una rinnovata scelta di fede, illuminata dal Vangelo e nutrita di contemplazione. Senza questa conversione interiore, non ci sarebbe alcuna conversione pastorale, e le decisioni sinodali resterebbero un libro forse nemmeno letto, destinato alla polvere dei nostri scaffali. Il Libro disegna un rinnovamento globale della nostra pastorale. Rinnovamento che non può più attendere. Non possiamo star fermi, mentre il mondo cambia vertiginosamente sotto i nostri occhi. Tre slogan scandiscono i primi capitoli: “cristiani, dunque gioiosi”, cristiani, dunque giovani, “cristiani, dunque insieme”. Esso prospetta un rinnovamento pastorale a 360° ponendosi alcuni obiettivi fondamentali che riportiamo di seguito. Cambiare il modo di far catechesi, coinvolgendo soprattutto gli adulti, e i bambini con loro, attivando cammini comunitari di fede per una formazione cristiana che abbia il sapore dell’esperienza. Riscoprire la bellezza della liturgia come il Concilio ce l’ha riconsegnata, facendone il cuore pulsante della vita ecclesiale. Rinnovare le nostre parrocchie secondo il modello di una famiglia di famiglie,
promuovendo una grande rete di piccole comunità, che portino il vangelo dentro le case e tra le case, facendosi così sostegno a tante famiglie in crisi. Scommettere sui giovani, sulla loro capacità di incontrare Gesù, facendo loro spazio perché possano avere slancio e protagonismo. Dare nuovo respiro alla carità, non solo valorizzando appieno la nostra Caritas, ma impegnandoci a una carità diffusa, che sa diventare condivisione e anche carità politica, attenta alla vita e ai problemi della società. Il Libro del Sinodo propone un cristianesimo dunque di missione. Chiesa “in uscita”, per dirla con Papa Francesco. Chiesa che incontra le persone dove esse vivono, che le accoglie sì nei nostri Santuari, ma le rincorre soprattutto nei più svariati ambiti della cultura, della scuola, dei “media”, dell’economia, della custodia del creato, della costruzione della pace, e soprattutto nel gran mondo delle antiche e nuove povertà”.
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Chiesa Insieme 6 Teleriscaldamento Il di Assisi: GIUGNO 2016
rispetto dell’ambiente e risparmi
Il Teleriscaldamento è un moderno sistema di riscaldamento urbano a basso impatto ambientale, che utilizza l’acqua. Il calore servito è pronto all’uso, sicuro e facile. In Italia è utilizzato dagli anni ’70 e la sua diffusione è concentrata ad alcune zone del paese, per lo più al Nord. Il teleriscaldamento presenta molteplici vantaggi. I principali sono: la sicurezza, perché utilizza acqua anziché gas; il miglioramento ambientale del territorio, perché evita l’uso delle caldaie domestiche, i cui fumi sono inquinanti e poco controllati, e convoglia le emissioni in un unico punto di scarico; la semplicità di utilizzo, vale a dire niente più manutenzione della caldaia e controlli obbligatori. Ad Assisi è stato realizzato -fra il 2008 ed il 2009- un impianto di teleriscaldamento così ripartito: 1) una centrale di produzione, localizzata nella zona industriale di Santa Maria degli Angeli, a ridosso della superstrada, che è il punto in cui il calore prodotto viene trasmesso all’acqua. 2) una rete di distribuzione sotterranea, che trasporta l’acqua calda dalla centrale agli edifici da riscaldare, della lunghezza di circa 13 km, che attraversa parte del territorio di Santa Maria degli Angeli, per arrivare ad Assisi alta 3) i punti di consegna al cliente finale, cioè le sottostazioni di scambio termico, che sostituiscono le caldaie tradizionali e permettono lo scambio di calore tra l’acqua della rete di distribuzione e l’acqua dell’impianto interno agli edifici. Una volta trasferito il calore, l’acqua ritorna alla centrale di produzione per essere nuovamente riscaldata e ridistribuita. Alea Heat & Power Srl, società del Gruppo Elettra Investimenti SpA, ha recentemente acquisito la titolarità della centrale di produzione e della rete di teleriscaldamento di Assisi, che serve già un numero considerevole di clienti per la fornitura di acqua calda per riscaldamento. Fra le varie utenze, ci sono numerosi istituti ed enti ecclesiastici di vario tipo, che hanno colto fin da subito le opportunità derivanti dal teleriscaldamento. La società nei prossimi mesi ha come obiettivo quello di estendere il bacino di utenza dei clienti allacciati alla rete, attraverso nuovi investimenti e nuove connessioni. La campagna per i nuovi allacci è ufficialmente partita e si concentrerà fino alla fine dell’anno solare. A parte i vantaggi ambientali e di sicurezza sopra descritti, le utenze allacciate (e che si allacceranno) al teleriscaldamento di Assisi possono beneficiare di risparmi economici in bolletta (sconti) rispetto alla fornitura tradizionale da gas metano. A tali risparmi sono poi da aggiungersi i costi che si risparmiano per la gestione e manutenzione delle caldaie. I lavori di allaccio per le nuove utenze, che saranno a totale carico della società, sono previsti in gran parte fra il mese di giugno ed il mese di settembre, in modo tale da poter fornire l’acqua calda dalla rete di teleriscaldamento alle nuove utenze allacciate a partire dall’autunno prossimo.
Chiesa Insieme
Giubileo
GIUGNO 2016
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Francesco misericordiato, poi misericordioso Padre Francesco De Lazzari
L ’aver ottenuto misericordia ed essere misericordiosi ci trasferiscono nella gioia di Dio. Francesco di Assisi fa esperienza di Dio misericordioso; diventa testimonianza di essere misericordioso, come il Padre, verso tutti. Senza guardare allo stato sociale o religioso degli individui, al povero o al ricco, al peccatore o al santo. L’uomo, per Francesco, ha solo bisogno dell’amore e del perdono di Dio per essere se stesso, per riscoprire il suo essere chiamato a ricostruire in sé l’immagine e la somiglianza di Dio. La strada per giungere alla scoperta dell’amore di Dio è la misericordia. Francesco l’ha sperimentata. Solo per grazia di Dio, per la sua benevolenza. L’amore di Dio assimila a sé, attraverso la misericordia, la sua creatura. In forza di questa esperienza, Francesco “misericordiato”, diventa misericordioso. In lui la misericordia è esercizio di amore, di umiltà, di accoglienza. La misericordia è il contrario della superfluità e della durezza di cuore perché impediscono di amare e chiudono il cuore e la mente. Così Francesco: “Dove è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità né durezza”(FF177). Per lui essere misericordiosi significa diventare misericordiosi come il Padre. Egli, infatti, secondo il Celano, si sente chiamato a cambiare vita dalla misericordia di Dio. A frate Masseo che gli chiedeva: “Perché a te, perché a te, Francesco, tutto il mondo viene dietro?”, Francesco risponde: “Perché Dio non ha trovato un peccatore più grande di me per manifestargli la sua misericordia”. S. Bonaventura mette sulla sua bocca la seguente risposta alla domanda di un frate che gli chiedeva quale opinione avesse di se stesso: “Se Cristo avesse trattato il più scellerato degli uomini con la stessa misericordia e bontà con cui ha trattato me, sono sicuro che quello sarebbe più riconoscente di me a Dio”. Il ricordo dei suoi peccati gli torna spesso in mente.
Gli viene però rivelato che gli erano stati perdonati: “Un giorno, mentre ritirato in un luogo solitario, piangeva ripensando con amarezza il suo peccato, si sentì pervadere dalla gioia dello Spirito Santo, da cui ebbe l’assicurazione che gli erano stati pienamente rimessi tutti i peccati”. Tenendo presenti queste indicazioni è normale pensare che Francesco si fa misericordia offrendo a tutti la misericordia che Dio aveva riversato su di lui. Il suo “fare misericordia”, iniziato con l’incontro, il bacio e l’abbraccio al lebbroso, prosegue per tutta la vita. Le piaghe del Crocifisso risorto di San Damiano le riconosce sofferenti e le sente maleodoranti in quelle dei fratelli lebbrosi nel corpo e nello spirito. E così, da quella prima vittoria su se stesso, la sua vita diventa il canto della misericordia di Dio. L’usare misericordia, infatti, gli faceva scoprire e gustare sempre più l’amore di Dio: “Fra le altre parole, che ricorrevano spesso nel parlare, scrive il Celano, non poteva udire l’espressione “amore di Dio”. Si eccitava, si commuoveva, si infiammava, come se venisse toccata col plettro della voce la corda interiore del cuore”. Aggiunge San Bonaventura: “Chi potrebbe descrivere degnamente il fervore di carità, che infiammava Francesco?
Poiché egli pareva tutto divorato dalla fiamma dell’amore divino”. Egli si sente un salvato dalla misericordia di Dio e dal perdono dei suoi peccati. Un’operazione di puro amore. Gesù, salendo sulla croce, andava incontro alla sua sposa, la Chiesa. Nella croce non domina la sofferenza, ma l’amore, la salvezza dell’uomo, la volontà di Dio amante. Misericordia e perdono sono, per Francesco, la manifestazione massima dell’amore di Dio ben visibile sulla croce. Francesco, si ritrova pienamente in questa operazione. Così prega: “Rapisca, ti prego, Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amor dell’amor mio”. Il sì dell’uomo a Dio è un sì dell’uomo a se stesso, alla sua vera identità che può vivere e gustare solo nella logica dell’amore di Dio. L’amore di Dio non toglie nulla all’uomo. Lo coinvolge nell’opera dell’amore, dare vita e gioia in abbondanza, in pienezza (Gv 15,11). La misericordia verso i lebbrosi, prima amara e ripugnante, si trasforma in dolcezza di anima e di corpo e gli apre le vie della misericordia e dell’amore Nel sacrificio della croce Dio continua a riproporre il suo amore, la sua passione per l’uomo, quella forza che, come si esprime lo Pseudo–Dionigi, “non permette all’amante di rimanere in se stesso, ma lo spinge ad unirsi all’amato” venendo a mendicare l’amore della sua creatura. Francesco fu talmente preso e trasformato dall’amore del Crocifisso che alla Verna chiese di essere partecipe del suo amore e del suo dolore. Per lui la nascita di Gesù, la sua crocifissione e morte, la sua Pasqua sono la più grande manifestazione della misericordia di Dio. Gesù, il Crocifisso amante, alla Verna si unisce a Francesco amato. Gli appare in forma di Serafino dalle sei ali, e imprime nel suo corpo le stimmate del dolore e dell’amore. E’ il trionfo del perdono e della misericordia ricevuti e donati, Le stimmate diventano il sigillo impresso da un amore unificante e unificato.
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Chiesa Insieme
GIUGNO 2016
Vita consacrata
Verso la fratellanza internazionale grazie alle suore di San Francesco d’Assisi ASSISI – L’Istituto delle suore di San Francesco d’Assisi fa parte della famiglia fondata da San Francesco e Santa Chiara d’Assisi. La nostra vita francescana consiste nell’osservare il santo Vangelo e nel seguire le orme di Cristo che offre la sua vita per la vita del mondo, in uno spirito di “minorità” e una vita di fraternità. Inviate ai nostri fratelli, entriamo nei profondi atteggiamenti di Cristo, lasciandoci abitare dalla sua passione per il Regno. Siamo insieme con Lui per essere inviate e diventare per i nostri fratelli, volto umano e fraterno della tenerezza di Dio, per testimoniare che è possibile vivere da fratelli con tutti. Il nostro Istituto è una Fraternità internazionale e questa dimensione internazionale è una grazia e anche una chiamata per avviarci verso una fratellanza universale. E’ nel contesto dello sviluppo e dell’approfondimento della Regola francescana approvata da Papa Giovanni Paolo II nel 1982 che si è rafforzata la conoscenza a vicenda tra gli Istituti francescani. Tra il 2000 e il 2004, sette congregazioni francescane si sono riuniti per fondare un nuovo Istituto francescano l’8 dicembre 2004: “l’Istituto delle Suore di San Francesco d’Assisi”. Nel luglio 2008 il Capitolo dell’Istituto votò le nuove Costituzioni. Siamo circa 500 suore presenti in tre paesi d’Europa (Italia, Francia, Spagna) e in sei paesi d’Africa (Marocco, Costa d’Avorio, Togo, Burkina Faso, CongoKinshasa e Centrafrica). Il nostro carisma ci invia in modo particolare verso i piccoli, i poveri, i sofferenti, come “sorelle”, nella presenza o il servizio, per annunciare in parole e opere che sono amati da Dio. Al seguito di Francesco, siamo chiamate a riconoscere e rispettare la dignità d’ogni uomo. Gli avvenimenti fondamentali della vita di san Francesco, che furono essenzialmente degli incontri, guidano i nostri orientamenti missionari. Essi si esprimono in una pluralità di forme in funzione dei bisogni e delle realtà locali, per esempio: l’attenzione al bambino e alla sua famiglia, nelle scuo-
le per l’infanzia e nelle strutture per minori in situazioni di disagio; - l’accoglienza, condividendo il nostro tetto, il nostro tavolo, con chi desidera fare una sosta spirituale o con chi è in una situazione di precarietà; - il sostegno per l’inserimento e l’accompagnamento dei giovani attraverso una formazione professionale, umana e spirituale; - la cura e l’assistenza: a quelli che la malattia colpisce (cure in cliniche e centri sanitari, aiuto alle persone colpite dall’AIDS e alle loro famiglie); a coloro che vivono la vecchiaia, la malattia fisica o mentale, la fine della vita; ai loro parenti. Inoltre partecipiamo alla vita parrocchiale con alcune attività di catechesi e di liturgia, nell’attenzione alle persone più in difficoltà e lavoriamo in collaborazione con enti di beneficenza, associazioni locali, in molte diocesi in Europa e in Africa. Ma qualunque sia il tipo di inserimento missionario, l’Istituto è particolarmente attento al rispetto della dignità della persona umana,
all’ospitalità, all’incontro, alla missione di pace e di dialogo nello Spirito d’Assisi, al crocevia delle culture. Particolarmente in Italia, abbiamo sei fraternità: quattro in Sardegna, una a Roma e una ad Assisi. La fraternità di Santa Maria degli Angeli, che fa parte della diocesi di Assisi, è presente da 20 anni. Siamo quattro suore di tre paesi diversi: Italia, Francia, Togo. Nella vita di tutti i giorni, condividiamo la grazia e la ricchezza delle nostre diverse culture. Sperimentiamo la necessità del dialogo fraterno, del perdono mutuo e della preghiera comunitaria che ci aiuta a unificarsi in Cristo. L’incontro delle culture non si vive solo nell’internazionalità, ma anche in modo molto forte nell’intergenerazionalità. Dall’inizio, la missione principale della fraternità è quella dell’accoglienza dei gruppi giovanili, delle famiglie e dei pelligrini. Diamo la nostra disponibilità per ascoltare, testimoniare e guidare i gruppi in italiano e in francese per un cammino spirituale sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi. Ogni incontro è sorgente di gioia, ogni condivisione nella semplicità è l’occasione di allargare il nostro cuore alla dimensione universale. La Salvezza ci viene dall’ospite. Oltre l’attenzione alle persone del quartiere e l’inserzione nella parrocchia di Santa Maria degli Angeli, la missione della fraternità si è diversificata, con il servizio della Caritas diocesana, il volontariato all’Istituto Serafico. La missione di ciascuna è il tesoro di tutte.
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Chiesa Insieme
Famiglie del Vangelo
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Dal Sinodo alla Sinodalità : l’esempio di quattro CMFV di Valfabbrica ASSISI - Terminati i lavori del sinodo della nostra diocesi di Assisi-Nocera -Gualdo Tadino e in perfetta sintonia con le indicazioni degli altri due sinodi generali indetti da papa Francesco sulla Famiglia, le comunità locali si aprono ora alla fase della sinodalità. In questa prospettiva la parrocchia di Valfabbrica, guidata dal parroco don Antonio Borgo, si propone, con l’aiuto del Signore, di allargare l’esperienza delle Comunità Maria Famiglie del Vangelo (CMFV), nata localmente a seguito della visita pastorale di Sua Eccellenza Domenico Sorrentino nel 2012: la prima Comunità, fondata in tale occasione si apre ora ad una fase di uscita, di evangelizzazione, nella quale ogni coppia del primo nucleo (la Famiglia denominata di Santa Maria Assunta) diventa guida di una nuova formanda Comunità. E così si avviano alla consacrazione altre quattro Famiglie che hanno iniziato con entusiasmo il loro percorso umano e formativo. Queste quattro comunità hanno già tutte un nome: Madre della Speranza, quella guidata da Valente e Nadia, Madre del Buon Consiglio, quella seguita da Francesco e Carla, Madre della Misericordia, con la coppia-guida Marcella e Luca e Immacolata Concezione la Famiglia curata da Rosella e Mario. I nomi mariani rimandano tutti all’atto solenne di consacrazione alla Santa Vergine del 10 giugno prossimo nella Porziuncola di Santa Maria degli Angeli in presenza del vescovo Domenico Sorrentino. Maria, prima incarnazione dello Spirito, diventa così icona e riferimento del percorso di questa grande famiglia
di famiglie che si propone di riavvicinarsi alla Parola e di tornare a vivere nella semplicità della fede che caratterizzava le prime comunità cristiane. I prossimi importanti appuntamenti saranno la Preassemblea diocesana del 18 giugno e L’assemblea parrocchiale postsinodale del 22-25 settembre prossimo. Nel corso di questo secondo evento ogni settore della pastorale approfondirà un capitolo del libro del Sinodo, tenendo lo sguardo sempre rivolto all’esortazione apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco. Questo importante documento papale è già stato letto e approfondito dai componenti della prima cellula CMFV di Valfabbrica, che, nel corso di un incontro previsto per il 1° giugno, ne hanno predisposto un testo di sintesi meditato e approfondito. A seguito delle videocatechesi offerte ai genitori degli alunni del catechismo,
Canti, preghiere e condivisione nella comunità di Cannara
La gioia della nostra famiglia CANNARA - Grande festa mercoledì sera 18 maggio all’incontro della famiglia del Vangelo di Cannara. Preghiera, canti, condivisione sul bellissimo Vangelo di Giovanni relativo alla solennità di Domenica 22 maggio - S.S.TRINITA’ - Una catechesi che ha permesso di arricchire la fede di tutti i partecipanti. L’incontro è terminato a gran sorpre-
sa con il festeggiamento del compleanno del più giovane della famiglia “ Francesco Maria BONAMENTE “ che compiva oggi 2 anni. Tutta la Famiglia del Vangelo di Cannara insieme a padre Stefano Albanesi hanno cantato gli auguri a Francesco Maria, per poi salutarsi in un clima di grande gioia.
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Fabrizio Cerasa
si preparano intanto in prospettiva altre 5 CMFV ad intraprendere il cammino di formazione, nella speranza che questo progetto di rinnovamento spirituale della parrocchia possa nel tempo estendersi ed accogliere in un abbraccio caldo e materno tutta la comunità.
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CMFV, comunità di Valfabbrica “Madre della Speranza”
Chiesa Insieme 10 GIUGNO 2016
san rufino
Parrocchie
I giovani del post-cresima lavano le auto per pagarsi il viaggio alla giornata mondiale della gioventù
Andare alla GMG è possibile, ecco come Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - I giovani del post-cresima di San Rufino insieme ai loro educatori don Alessandro Picchiarelli e il seminarista Simone Petrosino sabato 28 maggio si sono messi in gioco per autofinanziare la GMG e poter incontrare Papa Francesco. Dalle ore 15 circa è iniziata la sfida sul piazzale di San Rufino, pronti con grosse spugne colorate, secchi, pompe, acqua, sapone e stracci per il lavaggio delle auto. Lo aveva preannunciato il parroco della cattedrale nei giorni precedenti, così tra la comunità parrocchiale, amici e qualche passante, i giovani hanno vinto la scommessa con un buon profitto. Forse anche Papa Francesco avrebbe accettato di lasciarsi lavare la sua papamobile, ridendo di cuore! La gioia più grande non è tanto l’incasso in sé, ma il mettersi in gioco, superare schemi, la timidezza, l’incertezza di fronte all’inedito che spesso contraddistingue giovani e adolescenti, superare il timore di rompere gli atteggiamenti di facciata, le apparenze e il pregiudizio di coetanei che hanno altri interessi san pellegrino
rispetto alla GMG. La cosa più bella però è il tempo condiviso per un servizio. Poi i giovani hanno trascorso la serata insieme, tra cena e agape fraterna e soprattutto concludendo con la più grande sfida: l’ascolto della Parola, farla risuonare nei loro cuori e condividere le emozioni provate. Si tratta del Vangelo della domenica, solennità del Corpus Domini, commentato da don Alessandro sul far della sera, seduti in cerchio sul sagrato di San Rufino che, alla luce del sole o nei riflessi rosati della pietra che colora l’imbrunire, diventa sempre più spazio
È rientrata al suono delle campane in festa
Il polittico torna a splendere
GUALDO TADINO - Grande festa a San Pellegrino, piccola frazione nel comune di Gualdo Tadino, per il ritorno, dopo sei mesi di restauro, del Polittico con Madonna e Santi di Girolamo di Giovanni da Camerino, opera del 1465 che fa parte di una serie di capolavori di scuola marchigiana presenti nella piccola chiesa. L’opera è rientrata il giorno 22 aprile 2016 accompagnata dalle campane della chiesa che hanno suonato a festa per l’occasione. “Per noi è una grande soddisfazione – ha dichiarato emozionato e felice il parroco don Luigi Merli – ed è anche un momento storico, perché con questo si conclude il ciclo di restauri della chiesa di San Pellegrino, iniziato diversi anni fa, e reso possibile grazie alla generosità di alcuni privati ed enti, ma soprattutto grazie al contributo della Fonda-
zione Cassa di risparmio di Perugia”. Questo restauro, sollecitato da Vittorio Sgarbi, durante una delle sue visite nel territorio gualdese, è stato effettuato dalla ditta Ccobec di Spoleto e, come dichiarato dal direttore tecnico Bruno Bruni, “è stato un intervento particolarmente difficile e innovativo”. Il polittico “aveva vaste lacune che investivano soprattutto i volti, deturpandoli, per questo è stata fatta una ricostruzione pittorica con tecniche riconoscibili, cioè con una sorta di tratto verticale che permette subito di riconoscere l’intervento del restauratore rispetto all’opera originale. Per la ricostruzione delle zone mancanti è stato preso spunto dalle altre opere dello stesso autore, facendo dei rilievi al computer, in particolare da un dipinto oggi conservato alla Pinacoteca di Brera” nel quale l’ovale
e tempo di misericordia, di conversione, di iniziative, di incontri significativi e di canti. Non possiamo più scusarci con le attenuanti che i giovani sono superficiali, essi non si lasciano più etichettare come fannulloni, ma esigono da noi adulti impegnati nel civile e nel sociale trasparenza, impegno e gratuità. Grazie ai giovani di San Rufino per il buon esempio e al loro parroco don Cesare Provenzi che dietro le quinte sa muovere i fili della loro sensibilità, sa leggere le loro aspettative, lasciandoli diventare protagonisti.
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dei visi combaciava perfettamente. In questa giornata tutta la comunità si è stretta attorno a don Luigi, vero pilastro e promotore di tante belle iniziative volte alla promozione di un territorio ricco di opere d’arte e cultura che meritano senz’altro molta attenzione.
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Francesca Cerri
Chiesa Insieme
Parrocchie
gualdo tadino
Festa grande con la numerosa
GIUGNO 2016
partecipazione dei bambini della primaria di
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Cartiere
Nuove piante di biancospino crescono Alberto Cecconi
GUALDO TADINO - La bella e gioiosa festa per la ripiantumazione del biancospino del Beato Angelo non è stata fermata nemmeno dalla pioggia: i bambini e le bambine della scuola primaria di Cartiere nella mattinata di sabato 14 maggio l’hanno vissuta ugualmente, stando sotto il grande tendone del centro di vita associata di Cartiere, Caselle e Casale: in presenza di diversi genitori e nonni, hanno eseguito i loro pregevoli canti e brani musicali, hanno partecipato al rito della benedizione impartita dal vicario foraneo-parroco don Franco Berrettini, hanno ascoltato attentamente ed applaudito gli interventi degli adulti, da quelli delle maestre, sino a quelli del vicepresidente della pro loco, Valentino Passeri e dell’assessore comunale all’ambiente Michela Mischianti. E’ stata una festa gioiosa, che ha avuto il momento culminante nell’apposizione di un piccolo cartello con il nome dei gruppi di alunni delle classi quarte e quinte ad ogni piantina in vaso: della stessa saranno loro a prendersi cura, consapevoli di essere i protagonisti di un’operazione di salvaguardia di un prezioso bene, che ha valenze religiose, naturali, culturali ed ambientali, ampliando nel futuro la testimonianza concreta del miracolo della fioritura invernale in gennaio, omaggio al pa-
trono Beato Angelo. Le venti piantine ora verranno messe a dimora da Sandro Sabbatini e dai suoi collaboratori nelle buche che affiancano le strade del quartiere, lungo l’antico percorso cittadino, contribuendo all’opera di “riconquista” delle aree di salvaguardia delle piante di spina. Apprezzatissimo da tutti anche il bel rinfresco finale offerto dalla pro loco, che ha avuto il generoso sostegno di alcuni sponsor. Con la ripiantumazione fatta quest’anno è stata raggiunta la vecchia consolare Flaminia nella zona di San Lazzaro: in otto anni, grazie prima alla pro loco del Biancospino in tandem con i bambini e docenti della scuola “Tittarelli” ed ora con la pro loco di Cartiere, Caselle e Casale e con il sempre più
encomibile impegno di Sandro Sabbatini, sono state messe a dimora circa 300 nuove piantine. Una testimonianza che caratterizza il territorio gualdese e riafferma i suoi forti legami con il santo patrono Beato Angelo. 3
cannara
Santo rosario e celebrazione eucaristica per inaugurare la sacra Maestà
Restaurata l’edicola di via Sant’Angelo
CANNARA - Circa cento persone hanno partecipato, martedì 17 maggio, all’inaugurazione della restaurata edicola mariana di via sant’Angelo a Cannara con la celebrazione della santa messa che, don Francesco Fongo officia nei luoghi del rosario nel mese di maggio. Dopo quelle di via Selvetta e via Valle questa è la terza Maestà sacra restaurata negli ultimi quattro anni. L’edicola di via sant’Angelo che ha al centro della nicchia la Sacra immagine dell’Immacolata Concezione fu costruita nel 1949 dallo scultore-artiere
Bruno Bini su commissione dei coniugi Marianna (Nannina) Preziotti e Savino Savini. Nel 1992 fu oggetto di un primo restauro ad opera del decoratore Sergio Agneletti e ad oggi di un secondo intervento di restauro ad opera del maestro d’arte Giampiero Magrini. Questo luogo sacro è oggetto di sentita devozione per le famiglie locali che vi si recano per la recita del santo rosario nel mese di maggio. Fiori freschi sopra l’altarino e lumi accesi si possono vedere tutto l’anno a testimonianza dell’importanza del culto.3
Chiesa Insieme 12 GIUGNO 2016
Iniziative
Presentati gli SmartLabs realizzati dai ragazzi dell’istituto Polo-Bonghi, con policoro e scuola Toniolo
Giovani studenti salgono in cattedra
Antonella Porzi
ASSISI – Sono stati presentati, sabato 28 maggio presso l’aula magna dell’istituto “Marco Polo” di Santa Maria degli Angeli, i progetti di innovazione sociale “#SmartLabs” curati da alcuni studenti dell’Istituto superiore Polo-Bonghi voluti dal Progetto Policoro in parallelismo con la scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo”. L’evento è stato introdotto con la proiezione di un video esplicativo dell’attività svolta nell’arco dell’anno dai ragazzi supportati dai responsabili del progetto. Protagonisti dell’evento sono stati i sei studenti dell’istituto superiore Polo-Bonghi che, saliti in cattedra, hanno esaurientemente illustrato i due progetti di innovazione sociale “rifiuti=risorsa e merendapp” da loro sviluppati. Pienamente soddisfatti della loro crescita personale e
dei risultati ottenuti sono stati particolarmente apprezzati dai partecipanti all’ultima lezione dell’edizione 2016 della scuola “Giuseppe Toniolo”. All’evento sono intervenuti il preside Carlo Menichini; il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino; Ausilia Bini, AdC progetto Policoro; Francesca di Maolo e Stefania Proietti rispettivamente presidente e vice presidente della Commissione per i problemi sociali e il lavoro, giustizia, pace e custodia del creato; il professore Luciano Belardinelli e il sindaco Antonio Lunghi. Presenti anche rappresentanti del mondo del lavoro che sono intervenuti successivamente nel dibattito aperto a seguito di alcune domande formulate dagli studenti. Il professore Carlo Menichini si è detto pienamente soddisfat-
FESTA IN AMICIZIA AL SERAFICO: LA VOGLIA DI FARE QUALCOSA PER GLI ALTRI
to dei risultati che un tale impegno contro lo ‘spreco alimentare’ ha prodotto e darà applicazione a quanto previsto dai progetti stessi. Francesca Di Maolo ha affermato che l’obiettivo di raggiungere attraverso la scuola socio-politica anche i giovani è stato pienamente conseguito tanto che intende riproporre la collaborazione su ulteriori tematiche anche per il prossimo anno. Il vescovo Sorrentino ha affermato che “è motivo di orgoglio che questa mia scuola ha prodotto tutto questo unitamente con la vostra scuola. Abbiamo appena concluso il Sinodo del quale il primo slogan è ‘cristiani, dunque giovani’ e c’è un capitolo intitolato ‘scommettere sui giovani’”. A specifica richiesta degli studenti ha affermato che già la Chiesa si sta adoperando per creare delle realtà di tipo cooperativo aperte ai giovani. A conclusione dell’incontro gli studenti hanno formulato delle domande alle autorità e al mondo imprenditoriale.
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Si
è chiusa anche quest’anno con tanto entusiasmo la Festa in Amicizia. Le emozioni sono state così tante che è difficile descriverle. Porto ancora nel cuore la gioia irrefrenabile di tutti i ragazzi che erano sul palco del Lyrick. Una gioia quasi incontenibile. La commozione per la nostra piccolina che ha imparato da poco a camminare e sul palco addirittura ballava. Le lacrime di gioia delle mamme e dei tanti papà presenti che si incrociavano con quelle di commozione di tanti atleti tra le duecento e forse più persone venute da tutta Italia. Sì perché è stato commovente vedere con che forza i nostri han-
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Iniziative
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Il Comune, la diocesi e tredici associazioni insieme per avviare un percorso di sostegno e a chi è nella sofferenza
Assisi diventa “Città del sollievo” ASSISI - Assisi diventa “Città del Sollievo” grazie all’Amministrazione Comunale, alla volontà di diverse associazioni di volontariato del territorio e al patrocinio della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Un percorso rapidissimo che ha portato la Città di Assisi ad accogliere l’iniziativa proposta da Cynthia Aristei, responsabile della struttura complessa di Radioterapia oncologica del Santa Maria della Misericordia e sostenuta dai presidenti di Aido, Aronc, Aucc, Assisi medicina, Auser, Avis, Ass. Con Noi, Croce rossa italiana, II.RR.BB Casa di riposo A.Rossi, Confraternita della Misericordia, Medici cattolici, Pastorale della salute e Unitalsi. Alla base di questa importante sinergia associativa c’è l’adesione concreta all’iniziativa che si celebra il 29 maggio, ovvero la Giornata nazionale del Sollievo istituita nel 2001 dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Da ormai quindici anni dunque le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con gli organismi di volontariato, nell’ultima domenica di maggio di ogni anno, in occasione appunto della Giornata del sollievo, si impegnano, nelle rispettive competenze, a promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e di solidarietà, la cultura del sollievo della sofferenza, fisica e morale, in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non
no pedalato sino alla fine con gli altri, uguali, senza differenze. I ragazzi e i nostri bambini sono stati protagonisti indiscussi di tre giorni meravigliosi (dal 20 al 22 maggio) che suonavano come un inno alla vita che non finiva mai. La sintesi di tanti piccoli traguardi quotidiani. Ma la regia di tutto questo, come le conquiste di ogni giorno è di tutti proprio tutti gli operatori del Serafico: oss, educatori, terapisti, infermieri, medici, amministrativi, coloro che lavorano in cucina, per pulire ogni angolo, coloro che ogni giorno sono impegnati nelle manutenzioni, tutti i professionisti. La Festa in Amicizia è anche la loro Festa, che
potendo più giovarsi di cure alla guarigione. Le tredici associazioni assisane hanno dunque sottoscritto un documento che qualifica Assisi “Città del Sollievo” con l’unico fine di migliorare il servizio ai malati terminali nelle loro abitazioni, negli ospedali on in hospice. “Siamo soddisfatti di questo primo traguardo – sottolineano i rappresentanti delle associazioni fondatrici insieme a monsignor Vittorio Peri quale referente della diocesi – che è stato raggiunto proprio a pochi giorni dalla Giornata
per noi è un’occasione per dirgli grazie, per ricordargli che sono il nostro orgoglio, l’orgoglio di una città intera, anche se a volte inconsapevole e assente nei giorni più importanti per il Serafico. Dopo la grande partecipazione nazionale di questi giorni penso che si possa anche parlare di loro che lavorano al Serafico come di orgoglio di una nazione intera che si riconosce nella voglia di fare, di lavorare non per qualcosa ma per qualcuno, che ha degli ideali per cui lottare, che ogni giorno si impegna per spostare le frontiere dell’umano un po’ più avanti. A tutti loro un grazie speciale!3 Francesca Di Maolo
del Sollievo soprattutto perché la sinergia e coesione immediata che si è venuta a creare tra di noi, in una città dove peraltro l’associazionismo spesso fa fatica a camminare insieme, è sinonimo della volontà di fare. Diverse idee sono state avanzate e già da subito ci metteremo al lavoro affinché Assisi Città del Sollievo non sia solo uno slogan, ma un coordinamento reale che opera fattivamente sul territorio in aiuto e sostegno di chi soffre”. .
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Chiesa Insieme 14 GIUGNO 2016
News Abilità al servizio degli altri: premiata la 5c dell’alberghiero ASSISI – Quando professionalità, abilità e competenze diventano gratuità e servizio. Educare i giovani ad investire professionalità, abilità e competenze anche a servizio dei più fragili nella gratuità dell’amore e nel dono del tempo condiviso è “pane spezzato” quotidiano all’Istituto Alberghiero, dove gli insegnanti delle varie discipline sanno mettere insieme la formazione professionale con quella etica alla solidarietà, sussidiarietà e condivisione, per i futuri cittadini e costruttori del bene comune. In particolare la classe 5C ad indirizzo enogastronomico sabato 21 maggio alle 10 presso la sala della Spoliazione in Vescovado ha ricevuto un attestato di riconoscimento da parte della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, premiando l’alto valore del volontariato, vissuto per un triennio, in alcune delle “nostre” periferie esistenziali che più necessitano di partecipazione e solidarietà. I giovani studenti sono stati calorosamente accolti dalla responsabile dell’ESU Prof.ssa Annamaria Bettuzzi che ha ampiamente ascoltato le loro esperienze di volontariato vissute nel territorio:
con il Banco Alimentare, l’Operazione Mato Grosso, l’Istituto Serafico, la Casa di riposo per anziani Andrea Rossi, i mercatini di beneficenza, etc. Tutte iniziative previste dai progetti di religione trasversali, non solo all’area umanistica, ma anche ad altre discipline quali: il laboratorio enogastronomico, di sala-bar e di ricevimento. Ricordiamo: Sui passi dell’I Care, ognuno unico responsabile di tutto, sulla figura di don Lorenzo Milani, Sana-mente a tavola con le religioni con la cena-evento finale, il Convivio delle religioni; Testimoni di dignità: don Lorenzo Milani e don Pino Puglisi e “Come spezzato”. 3
Giornata di meditazione e preghiera guidata dal parroco don Cesare
Ritiro spirituale delle suore di san Rufino ASSISI - Lunedì 16 maggio presso il convento delle suore del Verbo Incarnato si è svolta una giornata di spiritualità e d’incontro con le suore di diverse Congregazioni che fanno riferimento alla parrocchia di San Rufino. A condurre il ritiro il parroco della cattedrale don Cesare Provenzi che ha introdotto il tema dell’incontro a partire dall’evento liturgico della Pentecoste recentemente vissuto, sottolinendo che il Paraclito: “è venuto per stare con noi, per non lasciarci mai soli specialmente quando siamo in difficoltà”. Don Cesare ha approfondito i tre verbi essenziali per la vita consacrata, per essere, come indica Papa Francesco, “donne esperte di comunio-
ne”: rimanere, insegnare e ricordare. A conclusione della meditazione, tempo per la preghiera personale, alle 11 la Santa Messa celebrata da don Cesare che all’omelia ha ricordato l’esempio di Santa Margherita da Cortona di cui ricorre la memoria. Poi il pranzo consumato nella convivialità e letizia fraterna e infine giochi all’aperto: le suore realizzano una rete, simbolo dell’intreccio dei diversi carismi delle Congregazioni cui appartengono che le rende esempio di comunione nelle attività apostoliche che svolgono nel Vicariato.
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Suor Maria Rosaria Sorce
Suor Maria Rosaria Sorce
Il ritorno del crocifisso a san Damiano ASSISI – Tutto pronto. Il Crocifisso che parlò a san Francesco è nella sua prima casa ovvero il convento di San Damiano dal 15 al 19 giugno. Papa Francesco, in questo Anno Santo, invita tutti ad entrare «nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo». Proprio per rispondere a questo appello, la comunità dei Frati Minori di San Damiano e le Clarisse del Protomonastero di Santa Chiara, con il patrocinio della Diocesi di AssisiNocera Umbra-Gualdo Tadino e del Comune di Assisi, hanno deciso di riportare il crocifisso nella sua collocazione originaria, dopo quasi otto secoli. Il Crocifisso aspetta anche te nel luogo in cui parlò al giovane Francesco e alimentò la vita di preghiera di Chiara e delle sue compagne. Per qualunque informazione, gli orari, il programma dettagliato ed un breve video esplicativo, visita il sito: http://www.assisiofm.it oppure contatta i Frati Minori di San Damiano: 075.812273 o mail guardianosandamiano@libero.it 3
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News
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Dal sentiero francescano alla Porta Santa della cattedrale il tragitto percorso dai partecipanti
In tanti al pellegrinaggio dell’Azione Cattolica ASSISI – Neanche il colpo di coda dell’inverno, arrivato maleficamente proprio in occasione dell’unico ponte primaverile del 23-25 aprile, è riuscito a scoraggiare gli intrepidi giovani (e “diversamente giovani”) dell’Azione cattolica diocesana che hanno caparbiamente desiderato svolgere il programmato “pellegrinaggio della Misericordia” percorrendo a piedi il sentiero francescano fino alla Porta Santa della Cattedrale di San Rufino. Pur avendo annullato il tratto Gubbio-Valfabbrica per le cospicue piogge cadute tra sabato 23 e domenica 24 aprile, una trentina di loro si sono ritrovati proprio nel pomeriggio del 24 presso la casa parrocchiale di Poggio San Dionisio per una serata di preghiera, riflessione ed amicizia. Il mattino seguente, favoriti dal cessare delle piogge, si sono incamminati scendendo a Valfabbrica e poi imboccando la ripida salita verso Pieve San Nicolò. Dopo il fugace pranzo al sacco, allietato dallo splendido panorama che permetteva di spaziare dalle cime appenniniche innevate ad oriente, fino alla pianura di Bastia ad occidente, mentre simpatici e inaspettati fiocchi di neve (!), spinti dal
forte vento, danzavano nell’aria pungente, il cammino è ripreso in un silenzio ricco di meditazione. Ad un tratto, alzando lo sguardo, la Rocca e la Basilica si sono presentate limpide e maestose da un’insolita prospettiva, mentre il sole del meriggio si impadroniva pian piano di un cielo ormai sgombro dalle nubi. Scesi fino al fondovalle del Tescio, i pellegrini sono infine risaliti attraverso il magnifico bosco di San Francesco, facendo ingresso in città proprio sul prato della basilica francescana. A fatica, facendosi largo tra i turisti, hanno guadagnato dapprima la piazza del Comune ed infine la cattedrale di fronte alla quale li attendeva don Maurizio Saba per guidare la preghiera di avvicinamento alla Porta Santa. Infine, all’interno della cattedrale, il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha accolto, ringraziato e confermato nella fede il gruppo di pellegrini, spronando l’Ac ad essere protagonista della nuova fase che si aprirà con la messa in opera delle scelte pastorali raccolte nel libro del Sinodo 3
Giubileo del presbiterio alla Santa Casa di Loreto LORETO - E’ stato un bel momento di condivisione e di preghiera quello vissuto dai sacerdoti, preti, diaconi e seminaristi che giovedì 5 maggio sono andati in pellegrinaggio a Loreto per il giubileo del Presbiterio della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Il gruppo, che appena arrivato è stato accolto dal vescovo di Loreto monsignor Giovanni Tonucci, si è poi recato in visita
alla Santa Casa dove il Verbo si fece carne, dove Maria ha ricevuto la visita dell’Angelo Gabriele. E’ stata celebrata l’eucarestia e l’Angelus proprio all’interno della Santa Casa. Dopo il pranzo c’è stato il passaggio della Porta Santa con il rinnovo delle promesse battesimali. Sono seguite la recita del rosario e la messa in ricordo di don Francesco Pascolini nel trigesimo della sua morte.
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Giovanni Carlotti
Punti e spunti Laboratorio sartoriale
ASSISI – Venerdì 20 maggio la Curia ha rivolto a monsignor Domenico Sorrentino gli auguri più sinceri per il suo 68° compleanno, festeggiato con qualche giorno di ritardo in quanto il vescovo era a Roma all’assemblea della Cei. In quella occasione il laboratorio “Punti e spunti – riparazioni sartoriali ed altro” di Gualdo Tadino ha regalato al vescovo una stola bianca ricamata creata appositamente dall’equipe che segue Noual, la giovane musulmana che lavora presso questo laboratorio. E’ stato infatti deciso, per incrementare l’attività, che il laboratorio, oltre le riparazioni sartoriali, può offrire l’opportunità a chi è interessato di avere stole o completi per la messa anche personalizzati con disegni esclusivi, ricamati a macchina. Per informazioni chiamare il numero 338 5404735 oppure il Cvs di Gualdo Tadino 075910261.3
Chiesa Insieme 16 GIUGNO 2016
APPUNTAMENTI -
giugno 2016
11 Sab - S. Barnaba (m)
Ordinazione diaconale di Dieu Donne Kassereka Athaunza e di Nicolò Crivelli a San Rufino ALLE ORE 17.00
12 Dom - 11.a Domenica T.O.
Ore 16:00 Lectio Divina “Abbi pietà di me” nella Cattedrale di San Rufino guidata dal vescovo
13 Lun - 11.a Tempo Ordinario 14 Mar - 11.a Tempo Ordinario 15 Mer - 11.a Tempo Ordinario 16 Gio - 11.a Tempo Ordinario 17 Ven - 11.a Tempo Ordinario
Pre-assemblea diocesana Santa tecla ore 16.00
18 Sab - 11.a Tempo Ordinario
Pre-assemblea diocesana Santa tecla ore 9.00
19 Dom - 12.a Domenica Tempo Ordinario
GIUBILEO DELLO SPORT - ore 16.00 cattedrale di san Rufino
20 Lun - 12.a Tempo Ordinario 21 Mar - 12.a Tempo Ordinario 22 Mer - 12.a Tempo Ordinario
Festa del Voto - ore 20.30 cattedrale di san Rufino
23 Gio - 12.a Tempo Ordinario 24 Ven - NAT. S.GIOVANNI BATTISTA 25 Sab - 12.a Tempo Ordinario 26 Dom - 13.a Domenica Tempo Ordinario
GIUBILEO DELLA CARITAS ore 17.00 cattedrale di san Rufino rinnovo del mandato ai misnistri straordinari della comunione eucaristica
27 Lun - 13.a Tempo Ordinario 28 Mar - 13.a Tempo Ordinario 29 Mer - Ss. PIETRO e PAOLO (s) 30 Gio - 13.a Tempo Ordinario
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c/c postale n. 13999065 intestato a : Curia Diocesana - Amministrazione Chiesa Insieme
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