I Grillo Fiorentino n15 febbraio17

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a i p o c ita u t a gr

periodico gratuito di SPORT ARTE CULTURA Eventi distribuito a firenze, scandicci, sesto f.no, campi b.zio, calenzano


Editoriale Ed eccoci qua, anche per il 2017, a farvi compagnia con le storie, le curiosità, le interviste raccontate da I’Grillo Fiorentino. In questo primo numero del nuovo anno – a proposito, buon 2017 a tutti! – abbiamo dato spazio al Carnevale senza però toglierne ad altri argomenti come l’arte (da non perdere la mostra “Klimt Experience” che resterà a Firenze fino al 2 aprile), lo sport (ha parlato ai microfoni de I’Grillo la viola Elena Linari), la musica (interessanti e mai banali le parole di Arisa, che ha iniziato il suo tour proprio dalla Toscana) e il tradizionale calendario degli eventi dove poter controllare sempre “cosa succede in città”. Ma presentandovi I’Grillo di febbraio, è con piacere che annunciamo la nostra partecipazione alla 67ª edizione del Festival di Sanremo, dove ci saranno due inviati a seguire i toscani presenti alla più famosa manifestazione canora d’Italia. E sarà nostra premura cercare di raccontarvi i loro movimenti, i luoghi da loro frequentati, l’aria che si respira per le vie della cittadina ligure e qualche curiosità da… Grillo. Saremo presenti sul luogo a partire da lunedì 6 febbraio quando in Sala Stampa, alle ore 12.30, si terrà la prima conferenza con la quale si aprirà la manifestazione canora. E nelle prime serate del Festival saremo chiamati a comporre la cosiddetta Giuria della Stampa che esprimerà il proprio voto sia per la Categoria Campioni sia per quella Giovani. E aggiorneremo con una certa regolarità, con video e fotografie, il nostro sito www.grillofiorentino.it per poi uscire, a marzo, con uno speciale Sanremo all’interno del Grillo. E allora seguiteci perché Sanremo è Sanremo…

Segui I’Grillo su FACEBOOK e sul blog www.grillofiorentino.it/oltre-il-grillo.php I’GRILLO FIORENTINO anno 2 n. 15 - febbraio 2017 periodico a distribuzione gratuita, registrato al tribunale di Prato al n. 6 del 23/09/2015

DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza EDITORE e PUBBLICITà Chimeralab di Chiara Reggiani Via dell’Agio 14 Prato info@chimeralab.eu

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STAMPA Nova Arti Grafiche Signa FOTOGRAFIE Giacomo Gori www.fotocinegori.it Fotolia, archivio CHIUSO IN REDAZIONE sabato 27 gennaio 2016

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Buona lettura Il Direttore Michela Lanza

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ARTE CULTURA e TRADIZIONI

è tempo di

LA SCHIACCIATA ALLA FIORENTINA

Carnevale S

a cura di Andrea Giannattasio

e c’è un giorno che gli italiani (e come loro anche ovviamente i fiorentini) odiano più di tutti gli altri, quello più detestato nell’arco dell’anno, è senza dubbio l’Epifania. Quella giornata che, come suole dire il proverbio, tutte le feste in un batter d’occhio si porta via. Già, proprio tutte. Anche perché prima di poter festeggiare nuovamente qualcosa, come ogni anno la prassi vuole che si debba aspettare il periodo pasquale, quando chiudono le scuole, si fa festa a lavoro e si aprono enormi uova di cioccolata. Un lungo periodo dalla lunghezza variabile (a seconda di quando cade la domenica di Resurrezione) intervallato però dal Carnevale e dal martedì grasso, il periodo più amato da grandi e piccini alle spalle forse solo del Natale. Ma qual è la vera origine di questo particolare periodo di festa che affonda le sue radici, di fatto, esclusivamente nella tradizione dello “stivale” italiano? Da dove nasce la scelta di celebrare il periodo pre-quaresimale con pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi ed una sequela sconfinata di maschere? Già di per sé, il nome “Carnevale” ha una etimologia per tanti aspetti incerta: in tanti però oggi sono concordi nell’affermare che essa derivi dal latino “carnem levare” (ovvero “eliminare la carne”), un’espressione che fa riferimento al periodo di astinenza e di digiuno tipico della Quaresima, ovvero la fase che segue la fase di festività culminata con il martedì grasso, cioè il giorno che precede il mercoledì delle ceneri. Interessante, al di là dell’origine del nome, è però anche la storia legata a questa particolare festa, un’usanza che probabilmente era già diffusa al tempo di Roma antica: caratteri simili a quelli del Carnevale, infatti, si riscontrano anche in alcune

feste di epoca classica sia in ambito greco (le Dionisiache, dette anche Antesterie) che in quello latino (ovvero i Saturnali). Durante queste particolari celebrazioni, infatti, veniva messo in atto un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali (i cosiddetti “negotia” romani) e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e, in certi casi, persino alla dissolutezza: dall’ordine costituito, dunque, ad un vero e proprio caos, anche solo per qualche ora. Quello che per certi versi, in misura assai minore, avviene anche oggi, attraverso soprattutto l’uso delle maschere utilizzate nella “commedia dell’arte”, che col passare dei secoli hanno permesso al Carnevale italiano di acquisire una fama che va ben oltre i confini nazionali, al punto tale da diventare meta attrattiva per migliaia di turisti. Ancora oggi, infatti, le sfilate del Carnevale di Venezia, di Viareggio (giunto alla sua 144ª edizione), di Sciacca e di Acireale sono senza dubbio le più apprezzate a livello mondiale per la maestria con cui viene realizzato ogni singolo carro che sfila nel giorno di martedì grasso. Uno spettacolo davvero unico nel suo genere che non smette mai di incantare e che richiama alla memoria una tradizione più profonda di quanto si possa credere. Ma soprattutto uno spettacolo che coinvolge i bambini di tutta Italia, anche quelli fiorentini che, in questo periodo, non vedono l’ora di farsi portare dai genitori in uno dei luoghi dove sfilano maschere, carri e si possono lanciare colorati coriandoli e stelle filanti. Perché il Carnevale, per i più piccoli (e talvolta anche per i più grandi) è gioia e divertimento allo stato puro. E in un certo senso anche libertà.

Se per Natale è possibile soddisfare il palato e la voglia di dolce con il panettone ed il pandoro, se per Pasqua è tradizione rompere (e mangiare) uova di cioccolata al latte o fondente, a Firenze non si scappa: per Carnevale c’è la schiacciata alla fiorentina. Eh già, perché nella città di Dante e Beatrice, innamorati all’ombra del Cupolone, la tradizione vuole che nel periodo di Carnevale vada per la maggiore questo tipico dolce fiorentino, semplice ma allo stesso tempo delicatissimo e gustoso. La schiacciata alla fiorentina dev’essere soffice e, possibilmente, non eccessivamente unta. Ecco la ricetta che vi propone I’Grillo Fiorentino.

Ingredienti

12 cucchiai di farina 12 cucchiai di zucchero 10 cucchiai di latte 2 uova 1 arancia 1 limone 5 cucchiai di olio Un pizzico di sale Una bustina di lievito

Procedimento

Prendete una ciotola e versateci la farina, le uova, il latte, l’olio, un pizzico di sale, lo zucchero, poi il succo d’arancia, grattugiando nell’impasto anche la buccia dell’agrume e la scorza di un limone, e mescolate bene il tutto, assicurandovi che non si formino grumi, fino a quando non otterrete un composto liscio. Alla fine, aggiungete una bustina di lievito rimescolando bene l’impasto e, una volta pronto, versate tutto in una teglia rettangolare, che avrete precedentemente imburrato e spolverato con la farina. Infornate in forno a 200° per circa mezz’ora (poi controllate voi la cottura). Infine, una volta tolta dal forno la vostra schiacciata, spolveratela con lo zucchero a velo e, una volta raffreddata, servitela ai vostri ospiti. Michela Lanza


ARTE CULTURA e TRADIZIONI

“Klimt experience”, la mostra da non perdere a cura di Andrea Giannattasio

Per vederla, c’è tempo fino al 2 aprile

G

ustav Klimt come non lo avete mai visto. O meglio, come avete sempre immaginato di poterlo osservare. Perché certo, l’avanguardia è bella da vedere ma va anche saputa vivere a pieno, nelle forme e nel linguaggio più giusto. Ed è proprio questo lo scopo che si è prefissato la “Grossmedia Group” che dallo scorso 26 novembre ha inaugurato a Firenze nella ex chiesa di Santo Stefano al Ponte (oggi trasformata in Auditorium) la mostra “Klimt experience”, un percorso artistico moderno curato da Sergio Risaliti che durerà fino al 2 aprile dedicato in toto al padre fondatore della “Secessione viennese”, la corrente artistica più importante dell’Europa centrale a cavallo tra XIX e XX secolo che proprio con Klimt scelse di distaccarsi in maniera più che esplicita dall’Accademia delle Belle arti e dai suoi dettami. Un tassello fondamentale all’interno della storia dell’arte che viene riproposto a Firenze in una forma del tutto

innovativa: una sorta di mostra 2.0 senza veri e propri quadri e relative cornici che permetterà a tutti di ammirare le più importanti opere del maestro viennese attraverso una rappresentazione multimediale e profondamente coinvolgente. Una “esperienza” da vivere in tutto e per tutto, appunto, come evoca il nome della mostra. “Klimt Experience” infatti, grazie alla colonna sonora che accompagna costantemente i visitatori di sala in sala, all’eccezionale impatto visivo delle immagini riprodotte con definizione maggiore persino del Full Hd (grazie al cosiddetto sistema Matrix X-Dimension), alla straordinaria forza evocativa delle circa 700 opere selezionate dell’autore e delle ricostruzioni in 3D della Vienna dei primi del ‘900, propone al visitatore un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico, enigmatico e sensuale, dove si concretizza il trionfo di un periodo artistico

ma lo sapevi che... a cura di Andrea Giannattasio

ANDARE A SAN SALVI…

S

olitamente il quartiere di Coverciano-Campo di Marte non è certo una delle mete più allettanti per avventori e turisti che visitano per la prima volta Firenze, eppure - leggendo nelle pieghe della città - esistono culture, tradizioni e modi di dire legati ad ogni singola parte del capoluogo toscano. Nella fattispecie, stavolta, ci vogliamo interessare ad una celeberrima espressione nata quasi due secoli fa ed utilizzata molto spesso ancora oggi che fa riferimento ad una tra le costruzioni che nel corso del ‘900 è divenuta simbolo di un’intera epoca per il quartiere in cui è sorta ma anche per la città tutta: l’Ospedale Vincenzo Chiarugi, più comunemente conosciuto come “San Salvi” (dal nome dell’omonima zona). Chi infatti, percorrendo le vie di Firenze e respirando l’aria tipica delle botteghe del centro, non ha mai sentito pronunciare la frase “andare a San Salvi” col significato di “impazzire, perdere il senno”? Nessuno probabilmente. Anche perché ancora oggi è una nenia che rimbalza in modo quasi spontaneo nelle bocche di grandi e piccini. Il riferimento, ovviamente, va all’ospedale psichiatrico situato alle spalle della stazione di Campo di Marte, in attività dal 1891 fino al 1980, nato con lo scopo di dar vita ad una struttura

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senza confini, quell’Art Nouveau che ancora oggi riesce a coinvolgere con la medesima passione e sensualità giovani e non. Un mix tra arte e hi-tech (basti pensare che ogni opera viene rappresentata grazie all’ausilio di 30 proiettori che trasmettono su schermi di grandi dimensioni immagini con oltre 40 milioni di pixel) che di fatto mette forse per la prima volta in assoluto la realtà virtuale al servizio della maestria pittorica. Lo spettatore potrà letteralmente entrare all’interno di capolavori come “Il bacio”, “L’albero della vita” e “Giuditta”, in maniera tale da poter cogliere ogni sfumatura di significato di opere tra le più ricche di simbolismi in assoluto. Un’esperienza davvero da non perdere.

ospedaliera moderna più rispondente alle nuove teorie che si stavano allora definitivamente affermando in campo psichiatrico, tesi di cui lo scienziato Vincenzo Chiarugi (al quale fu dedicata l’intera struttura) era stato il più illustre ed accreditato rappresentante in Italia tra Sette e Ottocento. Il manicomio di San Salvi ereditò le competenze ed i pazienti della vecchia struttura di San Bonifazio (sorto nel 1788 e diretto per molti anni dallo stesso Chiarugi) e con la fine del XIX secolo divenne un punto di riferimento per buona parte degli aspetti sanitari di tutta la città di Firenze, benché sotto tanti punti di vista fosse al contempo considerato alla stregua di un ricettacolo per malati di mente, vagabondi e poveri. Non è un caso infatti che, ancora oggi nell’opinione comune, il quartiere di San Salvi sia identificato, in virtù del suo passato, come un luogo del tutto disconnesso dal tessuto urbano della città, a tal punto da generare espressioni e modi di dire che richiamano alla memoria l’originario utilizzo delle strutture sanitarie che oggi sono occupate dalla ASL. Nel 2017, infatti, ricevere come invito quello di andare a San Salvi non è esattamente una richiesta garbata, poiché sottintende la necessità di un immediato ricovero per evidenti problemi mentali. Non proprio un invito a prendere un caffè, diciamo. Lo stesso concetto, legato agli edifici di San Salvi, lo possiamo trovare espresso in due varianti del medesimo modo di dire, ovvero “andare ai tetti rossi” (espressione che richiama il colore delle tegole dell’ex ospedale psichiatrico) o “andare al Madonnone” (parola che richiama il grande tabernacolo dedicato alla Santissima trinità a pochi passi dall’antico manicomio).


in casa viola F ebbraio. Mese degli innamorati. E di coppie innamorate e glamour nella Fiorentina ce ne sono tante anche se tutte scelgono il basso profilo. A partire dal tecnico Paulo Sousa e la moglie Cristina Mohler, ex conduttrice televisiva quarantaduenne, alta bionda e solare conosciuta quando il tecnico viola muoveva i primi passi come allenatore appunto. Si sono sposati nel gennaio 2007 con una cerimonia intima e privata a Estoril e, quattro mesi più tardi, la coppia ha scelto il Marocco per celebrare il matrimonio religioso, alla presenza di una ventina di amici e basta. Per entrambi è il secondo sposalizio (hanno tutti e due infatti figli dalle precedenti nozze, due Sousa e una Cristina). Nel maggio scorso a Lisbona, poi, hanno rinnovato la promessa di matrimonio con anelli simbolo di un amore dinamico ma per tutta la vita. I due non fanno vita mondana a Fi-

renze mentre è più facile vederli durante la giornata a Bagno a Ripoli dove vivono, anche se la moglie viaggia spesso. Poche serate mondane anche per il golden boy viola e l’ex gieffina, Federico Bernardeschi e Veronica Ciardi, concentrati sulla carriera di Berna e sulla coppia più che sul gossip e la vita sociale, visto che lei ha messo da parte tv e spettacolo da cui è partita e diventata famosa per rimanere dietro le quinte. Non è stata una cosa facile però non far parlare di loro, visto che lei ha otto anni più di lui e, per come l’ha dipinta la tv, sembrava più spregiudicata di quel che è nella realtà. E per conquistarla Bernardeschi ha dovuto faticare non poco, soprattutto per via dell’età, come ha detto in una recente intervista: «La corteggiavo come un martello, ma per un po’ non mi ha calcolato di striscio: era frenata dai suoi otto anni in più, ma non pesano se hai la testa giusta e sai rendere felice una donna». Un’altra coppia “famosa” è quella formata da Francesca Fioretti, nota al pubblico televisivo come ex gieffina e “modella” di Pechino Express, e Davide Astori. Lei ha lasciato le serate vip e le riviste di gossip per dedicarsi alla famiglia: ora disegna bikini e si dedica alla figlia Vittoria, avuta dal difensore viola. Vivono nel salotto buono della città e non è difficile incontrarli per le vie del centro con il passeggino che, puntualmente, spinge il calciatore. La coppia più amata a Firenze però è senz’altro quella formata da Borja Valero e Rocio Rodriguez, forse meno glamour, ma proprio per questo un esempio per tutti. I due si sono conosciuti quando il centrocampista aveva

calcio&

champagne

di Luciana Magistrato

18 anni e oggi sono più che mai una coppia affiatata e sportivissima, visto che nel tempo libero lui gioca a golf (o a pallone con il figlio) e lei corre le mezze maratone o l’Inferno Run, una corsa con una trentina di ostacoli impegnativi per grandi muscoli, e vorrebbe tornare a giocare a calcetto, visto che è amica della Florence. Spesso guardano anche il football americano. Certo un po’ troppe cose, tant’è vero che Borja le dice spesso: «devi rinunciare a qualcosa». La famiglia è completata da due splendidi bambini, Alvaro e Lucia, due biondini con la faccia da furbetti, grandi appassionati di calcio (il maschietto gioca nella Settignanese) che conoscono l’inno della Fiorentina a memoria. E come non ricordare la coppia fiorentinaargentina formata da Gonzalo Rodriguez e Martina Alessi? La bella gelataia di Vaiano ha fatto breccia nel cuore del capitano viola grazie alla passione in comune per la musica e i tatuaggi, tra duetti nella loro casa di Fiesole e concerti con gli amici, e da un anno c’è anche Jan a completare il quadretto famigliare. Infine, tra le coppie più affiatate, come non mettere Nenad e Marija Tomovic? Una vita insieme, con l’ex odontoiatra che per amore del difensore viola ha lasciato Belgrado e la sua aspirazione per venire in Italia con l’intenzione di restarci, visto che hanno acquistato una casa nel cuore della città per godere il più possibile della bellezza dei monumenti di Firenze dei quali sono innamorati. Due bambine e la passione per la cucina hanno cementato ancor di più la coppia sposata dal 2013. E allora buon San Valentino a tutte le coppie viola!

Foto dal profilo Facebook di Martina Alessi

Foto profilo Instagram di Federico Bernardeschi

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calcio & Champagne

Gli innamorati


SPORT • Fiorentina Women’s

L

a storia di Elena Linari è quanto di più poetico ci possa essere nell’incantato mondo del calcio. Nata nel 1994 a Fiesole, tifosissima della Fiorentina, Elena ha sempre sognato fin da piccola di diventare una calciatrice professionista e di dedicare la sua vita allo sport. E così è stato: calcisticamente muove i primi passi all’Atletica Castello, poi passa alla Desolati e a 14 anni entra a far parte del Firenze femminile, squadra con cui esordisce in serie A. Dopo una parentesi di tre anni a Brescia, dove si toglie parecchie soddisfazioni vincendo 2 scudetti, una Coppa Italia e 2 Supercoppe italiane, e dopo essere diventata un pilasro della Nazionale italiana (è lei una delle più forti centrali difensive italiane), nell’estate del 2016 torna a vestire il giglio della sua città, abbracciando il progetto ambizioso e rivoluzionario della Fiorentina Women’s. Vincere tutto lontano da casa, per poi tornare nella squadra del cuore a soli 22 anni, per cercare di portare il colore viola nella vetta del calcio femminile. Cosa ha significato per lei ricevere una chiamata dalla Fiorentina, in un momento topico della sua carriera, e decidere di tornare a Firenze? «Io sono cresciuta calcisticamente a Firenze, in una società totalmente dilettantistica, composta da persone che ci mettevano tantissima passione e pazienza, ma con pochi soldi e con tutte le difficoltà del caso. Tornare a Firenze, dopo tre anni a Brescia, in una società che proviene dal maschile, che si è allargata al femminile e dove ho vinto tutto, è una grande soddisfazione personale. Ho sempre tifato Fiorentina fin da piccola, ho sempre parlato della squadra viola ovunque fossi nel mondo. Per me tornare a vestire il giglio, stavolta quello vero, quello della società maschile, è un sogno che si realizza. Mi ha fatto effetto anche vedere e parlare con Vincenzo Vergine, Sandro Mencucci ed il presidente Mario Cognigni, personaggi che io avevo sempre associato alla squadra maschile, ma che si occupano anche di noi. Sicuramente sono tornata qui anche per il progetto che mi è stato proposto: mi ha fatto capire che la Fiorentina crede moltissimo nella realtà femminile».

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foto violachannel.tv

Elena Linari:

Voglio portare il giglio in vetta al calcio femminile a cura di Chiara Baglioni Ci ha messo tanto la Fiorentina a convincerla a tornare? «Mai mi sarei aspettata che a Brescia in soli tre anni avrei vinto campionati, Supercoppa e Coppa Italia. Da una società che puntava a salvarsi come il Firenze mi sono ritrovata a vincere e ad essere riconosciuta come un perno della Nazionale italiana. Il Brescia mi ha aiutata a crescere e a vestirmi di azzurro: un’emozione che non so spiegare. Quando ho dovuto scegliere non

è stato per niente facile, e purtroppo ho dovuto pensarci soltanto due giorni perché la società viola mi ha messo pressione chiedendomi di rispondere in 48 ore. E io ho scelto di tornare a casa perché convinta dal progetto Fiorentina nel calcio femminile e perché amo il viola e questa città». A proposito di Nazionale: è tornata a dicembre dal Torneo Internazionale Manaus, che ha giocato in Brasile con la squadra del CT Anto-

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questo è stata la più internazionale, spero che venga presa come esempio per poter rendere il campionato sempre più stimolante e vedere un bel Fiorentina-Juventus tra donne. Io poi ci sento particolarmente…». Quando ha iniziato a giocare a calcio i suoi genitori l’hanno appoggiata o la spingevano a provare altro? «All’età di 5 anni mia mamma mi iscrisse a nuoto perché diceva la classica frase “è uno sport completo”. Ma a me non piaceva molto e sfruttavo ogni momento libero della giornata per dare due calci al pallone insieme ad i miei amici, per strada o ai giardini. Mio babbo allora si decise a portarmi all’Atletica Castello dove mi iscrissi alla scuola calcio maschile. A 14 anni iniziai la mia avventura nel Firenze, ma per me è sempre stato un bellissimo hobby. Quando la cosa iniziò a farsi seria e il Brescia mi cercò, allora capii che non si scherzava più. I miei genitori sono stati fantastici, mi hanno sempre appoggiata nelle mie scelte. Mio babbo, tifoso viola nell’indole, è sempre molto obiettivo quando si parla di me. E non ha mai messo bocca nella mia carriera. Per esempio, in estate mi disse che tornare a Firenze sarebbe stato fantastico, ma che dovevo pensarci bene, lasciandomi la libertà di analizzare quella che poi è stata la mia scelta. Insomma, alla fine ho solo 22 anni ed ho molti campionati ancora da giocare». È una calciatrice a tempo pieno o si occupa anche di altro? «Sono al secondo anno di scienze motorie. Mi sono iscritta all’Università di Brescia, poi a settembre ho fatto il passaggio di facoltà e mi han-

no ammessa al secondo anno. Credo che lo studio sia molto importante per il mio futuro, non giocherò all’infinito. Mi piacerebbe diventare una personal trainer, mi interessa molto approfondire il rapporto tra il cibo e l’attività fisica». Lei gioca da centrale difensivo. C’è un giocatore a cui si è ispirata o che è stato il suo idolo da piccola? Magari un difensore viola. «Nel calcio femminile è sempre stata Roberta D’Adda, è stato bello giocare insieme a lei nel Brescia, mi ha dato tantissimi consigli con grande umiltà. Della Fiorentina mi è sempre piaciuto Gonzalo Rodriguez e un po’ mi ci rivedo, anche nelle movenze. Essendo nata nel 1994 ho vissuto la Fiorentina di Gamberini e Dainelli, quindi sono stati loro i miei punti di riferimento, senza dimenticare il grandissimo capitano Manuel Pasqual. In assoluto, il difensore più forte che io abbia mai visto, è Thiago Silva: comanda la difesa, ha grande personalità, sbriga con semplicità anche le situazioni più difficili. È lui il mio idolo». Fiorentina doc, tifosa viola e da questa estate anche giocatrice con il giglio sul petto. Riesce Firenze a darle ancora delle emozioni o ormai c’è abituata? «Alla bellezza di Firenze non ci si abitua mai. Passare le giornate in centro mi toglie sempre il fiato. Amo il Piazzale Michelangelo e il Forte Belvedere, sono luoghi che mi fanno sentire bene. E quando ero a Brescia ho sempre fatto un sacco di pubblicità alla città, sia con le mie compagne che con i dirigenti. Probabilmente ci sarà un picco di visite di bresciani negli alberghi fiorentini».

SPORT • Fiorentina Women’s

nio Cabrini. È stato un assaggio degli Europei Women’s di luglio 2017 in Olanda? «La mia avventura con la Nazionale italiana sta andando molto bene, grazie anche ad un allenatore preparato e in gamba come Cabrini. A luglio ci sarà questo importante appuntamento nei Paesi Bassi ed io voglio farne parte, così come tante mie compagne della Fiorentina. Quello che conta, da adesso in poi, è fare bene partita dopo partita, con la maglia del club. Impegnarmi sempre, in partita e in ogni singolo allenamento, e sicuramente verrò convocata. Sono già emozionatissima». Magari potrebbe andare agli Europei di questa estate da campionessa d’Italia... «Sarebbe un sogno incredibile. So quanto è bello vincere, per fortuna con il Brescia mi è successo tante volte. Ma la maglia viola è la mia, la sento cucita nel cuore e darò tutta me stessa per portare un trofeo a Firenze. La società si sta impegnando per questo e non l’ha mai nascosto». Sarebbe bello in futuro assistere ad una partita Fiorentina-Juventus di calcio femminile. Sicuramente il pubblico viola risponderebbe presente. Cosa serve alle società maschili di serie A per interessarsi ed investire nel femminile? «Il calcio in Italia, purtroppo, ha ancora una mentalità prettamente maschile. All’estero in questo sono più avanti di noi. Ho visto in Germania società come il Wolfsburg avere un grande centro sportivo per la squadra di Bundesliga e accanto i campi da gioco della squadra femminile. In Italia ancora non ci siamo, principalmente perché mancano i soldi. La Fiorentina in

Calendario Fiorentina Campionato 2016-2017

ACF FIORENTINA Girone d’andata

1ª gior. sab. 20/08/2016 Juventus-Fiorentina 2ª gior. dom. 28/08/2016 Fiorentina-Chievo Verona 3ª gior. dom. 11/09/2016 Genoa-Fiorentina 4ª gior. dom. 18/09/2016 Fiorentina-Roma 5ª gior. mer. 21/09/2016 Udinese-Fiorentina 6ª gior. dom. 25/09/2016 Fiorentina-Milan 7ª gior. dom. 02/10/2016 Torino-Fiorentina 8ª gior. dom. 16/10/2016 Fiorentina-Atalanta 9ª gior. dom. 23/10/2016 Cagliari-Fiorentina 10ª gior. mer. 26/10/2016 Fiorentina-Crotone 11ª gior. dom. 30/10/2016 Bologna-Fiorentina 12ª gior. dom. 06/11/2016 Fiorentina-Sampdoria 13ª gior. dom. 20/11/2016 Empoli-Fiorentina 14ª gior. lun. 28/11/2016 Inter-Fiorentina 15ª gior. dom. 04/12/2016 Fiorentina-Palermo 16ª gior. lun. 12/12/2016 Fiorentina-Sassuolo 17ª gior. dom. 18/12/2016 Lazio-Fiorentina 18ª gior. giov. 22/12/2016 Fiorentina-Napoli 19ª gior. merc. 01/02/2017 Pescara-Fiorentina

2-1 1-0 1-0 1-0 2-2 0-0 2-1 0-0 3-5 1-1 0-1 1-1 0-4 4-2 2-1 2-1 3-1 3-3 -

Girone di ritorno

1ª gior. dom. 15/01/2017 Fiorentina-Juventus 2ª gior. sab. 21/01/2017 Chievo Verona-Fiorentina 3ª gior. dom. 29/01/2017 Fiorentina-Genoa 4ª gior. mart. 07/02/2017 Roma-Fiorentina 5ª gior. sab. 11/02/2017 Fiorentina-Udinese 6ª gior. dom. 19/02/2017 Milan-Fiorentina 7ª gior. dom. 26/02/2017 Fiorentina-Torino 8ª gior. dom. 05/03/2017 Atalanta-Fiorentina 9ª gior. dom. 12/03/2017 Fiorentina-Cagliari 10ª gior. dom. 19/03/2017 Crotone-Fiorentina 11ª gior. dom. 02/04/2017 Fiorentina-Bologna 12ª gior. dom. 09/04/2017 Sampdoria-Fiorentina 13ª gior. sab. 15/04/2017 Fiorentina-Empoli 14ª gior. dom. 23/04/2017 Fiorentina-Inter 15ª gior. dom. 30/04/2017 Palermo-Fiorentina 16ª gior. dom. 07/05/2017 Sassuolo-Fiorentina 17ª gior. dom. 14/05/2017 Fiorentina-Lazio 18ª gior. dom. 21/05/2017 Napoli-Fiorentina 19ª gior. dom. 28/05/2017 Fiorentina-Pescara

2-1 0-3 3-3 20.45 20.45 20.45 - - - - - - - - - - - - -

Fiorentina Women’s Girone d’andata 1ª gior. sab. 2ª gior. sab. 3ª gior. sab. 4ª gior. sab. 5ª gior. sab. 6ª gior. sab. 7ª gior. sab. 8ª gior. sab. 9ª gior. sab. 10ª gior. sab. 11ª gior. sab.

Girone di ritorno

1/10/2016 Como 2000-Fiorentina Women’s 0-4 1ª gior. sab. 8/10/2016 Fiorentina Women’s-Jesina Femminile 4-1 2ª gior. sab. 3ª gior. sab. 29/10/2016 Fiorentina Women’s-AGSM Verona 3-1 4ª gior. sab. 5/11/2016 Calcio Femminile Chieti-Fiorentina Women’s 0-6 12/11/2016 Fiorentina Women’s-Mozzanica 1-0 5ª gior. sab. 19/11/2016 Luserna-Fiorentina Women’s 0-6 6ª gior. sab. 26/11/2016 Fiorentina Women’s-Brescia Calcio Femminile 5-0 7ª gior. sab. 3/12/2016 S. Zaccaria-Fiorentina Women’s 1-5 8ª gior. sab. 14/01/2017 Fiorentina Women’s-Cuneo Calcio Femminile 2-0 9ª gior. sab. 21/01/2017 Graphistudio Tavagnacco-Fiorentina Women’s 1-4 10ª gior. sab. 8/1/2017 Fiorentina Women’s-Res Roma 3-0 11ª gior. sab.

28/1/2017 4/2/2017 11/2/2017 18/2/2017 11/3/2017 18/3/2017 25/3/2017 22/4/2017 29/4/2017 6/5/2017 13/5/2017

Fiorentina Women’s-Como 2000 3-0 Jesina Femminile-Fiorentina Women’s AGSM Verona-Fiorentina Women’s Fiorentina Women’s-Calcio Femminile Chieti Mozzanica-Fiorentina Women’s Fiorentina Women’s-Luserna Brescia Calcio Femminile-Fiorentina Women’s Fiorentina Women’s-S. Zaccaria Cuneo Calcio Femminile-Fiorentina Women’s Fiorentina Women’s-Graphistudio Tavagnacco I’grillofiorentino Res Roma-Fiorentina Women’s | 7


copiato a suon di quattrini. Ma…

P

armesan, pesto piccante thailandese, Chianti svedese. L’imitazione farlocca del made in Italy agroalimentare costa al Belpaese 60 miliardi di euro l’anno, insomma mica spiccioli. Gli imitatori dell’unicità italiana, però, non si limitano a copiare solo odori e sapori, è noto infatti come, specialmente i cinesi, abbiano fatto un’arte del copiare all’insegna del “lo faccio meglio a costi inferiori”. La Cina, diventata il motore economico del pianeta grazie alla sua imponente crescita demografica divenuta anche crescita imprenditoriale e finanziaria. La Cina, il grande paese verso il quale ogni anno aumentano le rimesse di danaro, in euro, che gli immigrati cinesi mandano alle loro famiglie in patria. Tutto ciò per dire, in sintesi, una parola sola: impoverimento. È pur vero che i lavoratori cinesi, a casa loro o nei paesi dove migrano, lavorano molto e producono ricchezza, tutta-

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via ad esempio in luoghi come il distretto industriale di Prato, alle porte di Firenze, si ha la sensazione di assistere ad una vera e propria invasione, economica e culturale. Da non molto tempo in Cina sembrano essersi messi a copiare pure il passatempo più amato dagli italiani, il pallone. Ma con una variante, anzi una deroga a quel motto di cui prima, non più “ti copio e spendo meno” bensì “ti copio e spendo di più”. Grazie alla ricchezza che ormai alberga sempre meno nel vecchio continente in crisi economica e sempre più al di là della Grande Muraglia, alcuni grandi gruppi economici cinesi sono entrati nell’azionariato di squadre europee ed italiane. Manna per molte società calcistiche in crisi di liquidità, un colpo di fortuna per presidenti stanchi del ruolo di mecenati. Ma la calata dei ricchi cinesi disposti ad accollarsi debiti e costi di faraoniche campagne di calciomercato, sembra

SENZA FILTRO

senza filtro

Il made in Italy

di Stefano Prizio

aver conosciuto una pausa. I paperoni dell’est, invece di spendere a casa d’altri, si sono messi in testa di costruirsi un super campionato di calcio a casa propria. Ed ecco le esotiche e sconosciute società pallonare cinesi che si mettono a far la spesa nel calciomercato europeo. Ancora manna, specie per i presidenti avidi e stanchi di spendere di tasca propria per contentare le loro tifoserie, presidenti talvolta alle prese coi bilanci in disordine che guardano quindi con speranza all’interesse cinese non più per i loro club, ma per i loro campioni. Nella storia del pallone continentale era già successo che un esotico e ricco torneo di un altro continente tentasse di attirare a sé alcuni dei giocatori più forti, attirare a suon di quattrini naturalmente, accadeva però quando questi campioni erano arrivati ormai all’epilogo, anche anagrafico, delle loro gloriose carriere. I cinesi invece non sembrano accontentarsi di vecchi leoni all’ultimo ruggito e puntano calciatori nel pieno della carriera. È stato questo il caso dell’ex juventino Tevez che aveva chiuso l’esperienza bianconera in nome di una romantica scelta di chiudere la carriera nell’amata patria, salvo cambiare idea dinanzi al suono delle monete cinesi e migrare nella squadra di Shangai, diventando il calciatore più pagato del mondo con i suoi 40 milioni di euro di stipendio l’anno. Tevez e poi Nikola Kalinic, il campione della Fiorentina che avrebbe potuto accettare l’offerta del Tijanjin (allenato da un altro italiano coperto d’oro, il campione del mondo azzurro Fabio Cannavaro). Impoverimento quindi, a dispetto dei tantissimi quattrini che finiscono nelle casse delle società orfane dei loro campioni, come sarebbe stata la Fiorentina. Ma Kalinic, che avrebbe potuto accettare l’offerta cinese, l’ha sorprendentemente rifiutata. Ma cos’è che stona? Tutti incassano e dovrebbero essere contenti. Stona per esempio che i padroni della Fiorentina, i multimiliardari marchigiani Diego e Andrea Della Valle, amino farsi passare, in patria e all’estero, come i campioni del made in Italy. Sul made in Italy fondano il grande successo planetario dei loro marchi della moda. Paladini talmente forti da non resistere dinanzi al fruscìo dei quattrini che arrivano dalla Cina? Campioni ben modesti quindi che avrebbero consentito (se non fosse arrivato il no di Kalinic) l’impoverimento tecnico della loro squadra di calcio e l’impoverimento generale del campionato italiano, che è un prodotto caratteristico del made in Italy quanto un paio di scarpe, una borsa, un’auto o un culatello. Meglio sarebbe infatti, invece di vendere i giocatori più forti, linfa del torneo, che la Lega calcio italiana si adoperasse per vendere al massimo possibile i diritti tv del campionato italiano all’estero, Cina compresa. Foto dal profilo Instagram di Nikola Kalinic


Trey a cura di Michela Lanza

è

inverno. È freddo. E si tende ad evitare la gita fuori porta, preferendo rimanere a Firenze anche per un pranzo o una cena in compagnia. Per questo, I’Grillo Fiorentino, in questo numero di febbraio, vi suggerisce un buon ristorante in città, dove la simpatia e la gentilezza del suo proprietario, Gianni, vi conquisterà. Un luogo semplice, moderno ed essenziale dove l’atmosfera regala comunque attimi di intimità, e dove poter gustare un’ottima cucina che non deluderà le vostre aspettative. Il menù è completo e va dai piatti di carne, cruda e cotta, a quelli di pesce, fino alla pizza. Per chi predilige i piatti di terra, può iniziare da prelibati taglieri, dove coccoli, mortadella al tartufo, salumi e formaggi misti stuzzicheranno la vostra fantasia. Per gli amanti della carne, poi, da Trey i filetti e le tagliate vanno per la maggiore. Il filetto può essere servito alla

griglia su vellutata di gorgonzola e pepe rosa, oppure con insalatina di campo e sale aromatizzato, mentre la tagliata di manzo è speciale con fonduta di pecorino al tartufo con chips. Ma ai frequentatori di questo accogliente locale piacciono molto anche la tartare e gli hamburger: sono molti, infatti, i clienti che scelgono l’hamburger di Chianina preparato con fuso al taleggio, cipolle in agrodolce, senape di Digione, salsa barbecue e chips. Per chi preferisce il pesce, è consigliabile iniziare con un tris di mare come antipasto, che comprende una piccola tartare di tonno, gamberoni con dressing al limone e polpo con paprika flambato al cognac su purea di patate. Per poi passare al primo, dove la scelta può ricadere su due piatti delicatissimi: ravioli al cedro con scampi e pomodorini o speciali chicche di patate al ragù di gamberi al profumo di lime. Difficile, molto difficile rimanere delusi, anzi... Così com’è difficile non essere accontentati se la scelta ricade alla fine sulla pizza, cotta rigorosamente nel forno a legna e squisita, anche per la bontà della sua pasta integrale leggera e digeribile. Nel menù non troverete

un’ampissima scelta tra le papabili pizze da poter assaggiare, per la volontà del proprietario di offrire ai clienti sempre e comunque prodotti freschi e di ottima qualità. Buonissima è la margherita classica, che però ha una sua variante che è la margherita con burrata, ma particolarmente appetitosa è anche la pizza con melanzane e fonduta di taleggio. Da provare, poi, la pizza Trey condita con mozzarella di bufala, pomodorini, acciughe, olive taggiasche e origano. Infine, per gli amanti della tradizione pizzaiola, rimane da assaggiare e assaporare lo splendido calzone. Classico, semplice ma gustosissimo. Ma quelle elencate da I’Grillo Fiorentino sono solamente alcune delle specialità di Trey. Per scoprire questo ristorante-pizzeria e tutto quello che offre il suo menù (dolci compresi), non resta che andare a provarlo. Magari dopo una partita della Fiorentina, vista la vicinanza del locale allo stadio Franchi. Oppure prima di un concerto o uno spettacolo al Mandela Forum. Ma anche e soprattutto per passare una serata tranquilla, in un posto dove non sarà difficile ritornare.

RISTORANTE PIZZERIA TREY Via Aurelio Saffi, 4/r angolo Via Carnesecchi, 9 Firenze Tel. 055 572201 @trey.firenze I’grillofiorentino | 9

L’angolo del gusto

Ristorante pizzeria


musica

Da Arisa al jazz

passando per il rap italiano a cura di Chiara Baglioni

è

un’Arisa ritrovata, più riflessiva e più matura quella che ha iniziato proprio dalla Toscana il suo nuovo tour “Voce 2017”, a Firenze all’Obihall il 2 febbraio. Dopo l’esperienza come giudice di X-Factor e la vittoria di due edizioni del Festival di Sanremo (nel 2009 con “Sincerità” e nel 2014 con “Controvento”), la cantante lucana ha deciso in quest’anno di dare una svolta alla sua carriera dando precedenza al suo pubblico e alle performance live. Il suo repertorio si compone sia del suo ultimo lavoro “Guardando il cielo” sia dei suoi successi più celebri ai quali ha dato nuova vita, riarrangiandoli con l’accompagnamento di esperti, eccellenti, musicisti classici. Il percorso artistico di Arisa è variegato: cantante, autrice, attrice, personaggio televisivo, valletta, giudice di talent show. Segno inequivocabile della voglia di mettersi sempre in discussione. Dopo 30 anni dalla prematura scomparsa di Rino Gaetano, la cover band ufficiale “Rino Gaetano Band” ha l’onore e l’onere di riproporre tutti i suoi brani più celebri, riscuotendo, bisogna riconoscerlo, sempre maggiore successo. Il 4 febbraio Alessandro Gaetano (nipote di Rino e fondatore della band) insieme a Ivan Almadori e altri quattro musicisti, arrivano all’Auditorium Flog di Firenze per farci rivivere le emozioni che solo i testi del geniale cantautore calabro-romano ha saputo darci. Il 9 febbraio allo Spazio Alfieri “Voltarelli

canta Profazio”, uno spettacolo di rivisitazione dello sterminato repertorio dell’ultimo cantastorie di casa nostra, Profazio, con la sapiente armonica di Carlo Muratori. Lo spettacolo, rappresentazione del dolore del sud Italia come metafora della condizione di povertà della vita, finisce con l’ironia e la spensieratezza che solo i brani dei più bravi cantastorie sanno donare. Uno spettacolo particolare che sta riscuotendo discreto successo in tutta Italia. Sono passati tre anni dall’uscita del suo primo cd “E forse sono pazzo”, ma nel frattempo DIODATO, considerato uno dei più talentuosi e promettenti cantautori italiani, ha partecipato al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte ed a dodici puntate consecutive di “Che tempo che fa” su Rai 3. Il suo secondo album di inediti “Cosa siamo diventati”, uscito il 27 gennaio, dà il via ad una nuova avventura: il tour teatrale a giro nei più importanti palcoscenici italiani. A Firenze il 16 febbraio allo Spazio Alfieri. La stessa sera all’Obihall suoneranno per la prima volta insieme il rapper Marracash e Guè Pequeno con lo spettacolo “Santeria”, nome dell’album pubblicato a giugno 2016 che ha trovato consensi sia nei fans dei due cantanti che nella critica, rendendolo di fatto un cd che ha fatto la storia del rap italiano contemporaneo. “Santeria Live Tour” vanta anche un eccezionale spettacolo grafico: gra-

cosa succede in città TEATRO E MUSICA FIRENZE Smith – Tifu Daniel Smith, direttore Anna Tifu, violino 1° febbraio 2017 Teatro Verdi OPERA SPETTACOLI PER SCUOLE E FAMIGLIE Il viaggio di Roberto Un treno verso Auschwitz 1° e 3 febbraio 2017 Teatro Goldoni L’apparenza inganna con Sandro Lombardi dal 1° al 5 febbraio 2017 Sala della Musica – Relais Santa Croce Il borghese gentiluomo con Emilio Solfrizzi dal 1° al 5 febbraio 2017 Teatro della Pergola 10 | I’grillofiorentino

Cantiere Opera con Elio e Francesco Micheli dal 1° al 5 febbraio 2017 dal 7 al 12 febbraio 2017 Teatro Niccolini Il lavoro di vivere ATTORI ALLO SPECCHIO dal 1° al 4 febbraio 2017 Saloncino – Teatro della Pergola CONCERTO Arisa - Voce Tour 2017 2 febbraio 2017 Obihall CONCERTO Juraj Valčuha 2 febbraio 2017 Opera di Firenze OPERA Faust - Charles Gounod 3 febbraio 2017 Opera di Firenze Sesso e bugie di Woody Allen regia di Massimo Alì 3 e 4 febbraio 2017 Teatro Puccini

CONCERTO Rino Gaetano Band 4 febbraio 2017 Auditorium Flog

Vacanze romane con Serena Autieri dal 4 e 5 febbraio 2017 Teatro Verdi I CONCERTI APERITIVO I fiati all’opera Quintetto a fiati dell’ORT Alessandro Riccio, attore 5 febbraio 2017 Sala della Musica - Relais Santa Croce Terapia di gruppo 6 e 7 febbraio 2017 Teatro Puccini Romeo e Giulietta con Lucia Lavia, Antonio Folletto e Alessandro Preziosi

zie ad un pannello di sfondo al palco, scorreranno le immagini della carriera dei due artisti, in un vero e proprio racconto cinematografico. Di tutt’altro stampo è lo spettacolo “Loving Ella Tour”, omaggio a Ella Fitzgerald in scena al Teatro Puccini lunedì 20 febbraio. Simona Molinari con questo progetto ha voluto appunto rendere omaggio ad Ella, una delle più grandi regine del jazz, per ricordarne la musica, le espressioni ed alcuni aneddoti biografici che hanno caratterizzato la sua carriera e la sua vita privata. Chi ha conosciuto Idan Raichel come leader del gruppo Project, il 25 febbraio alla Sala Vanni potrà riscoprirlo in una veste di interprete e musicista del tutto particolare. Idan infatti, da solo sul palco, suonerà pianoforte acustico, piano elettrico, percussioni, drum pad & looper e strumenti giocattolo delle sue figlie piccole, creando sonorità del tutto nuove al suo pubblico. Dopo 30 concerti sold out con il suo gruppo, il compositore israeliano ha deciso di intraprendere la sperimentazione solista, e Firenze è una delle città da lui scelte per proporsi al pubblico italiano.

dal 7 al 12 febbraio 2017 Teatro della Pergola Garbo Parla (se-Greta-Mente) Alessia Innocenti 8 febbraio 2017 Sala della Musica - Relais Santa Croce CONCERTO Voltarelli canta Profazio 9 febbraio 2017 Spazio Alfieri BALLETTO Hamburg Ballet dal 10 al 12 febbraio 2017 Opera di Firenze I CONCERTI APERITIVO I solisti dell’ORT 12 febbraio 2017 Sala della Musica - Relais Santa Croce Omaggio a Andrea Tacchi Daniele Giorgi, violino Augusto Gasbarri, violoncello Alessio Galiazzo, oboe Umberto Codecà, fagotto 14 febbraio 2017 Teatro Verdi

Otto sfumature di Giulietta - testo e regia di Riccardo Rombi 14 e 15 febbraio 2017 Teatro Puccini Sorelle Materassi con Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati dal 14 al 19 febbraio 2017 dal 21 al 24 febbraio 2017 Teatro della Pergola D’Annunzio segreto con Edoardo Sylos Labini 14 e 15 febbraio 2017 Teatro Niccolini Tango Nuevo Roberto Herrera Tango Company 15 febbraio 2017 Teatro Verdi


sfilate e feste di CARNEVALE FIRENZE Firenze Winter Park fino al 26 febbraio 2017 Obihall Info:+390556504112 firenzewinterpark.it Cambio della Guardia 5 febbraio 2017 Arengario di Palazzo Vecchio www.comune.fi.it Calcio Storico Fiorentino: La Partita dell’Assedio 17 febbraio 2017 Piazza Santa Croce Info:+390552616055 www.comune.fi.it

Il principe abusivo con Christian De Sica e Alessandro Siani dal 24 al 26 febbraio 2017 Teatro Verdi Suoceri albanesi. Due borghesi piccoli piccoli con Francesco Pannofino e Emanuela Rossi dal 24 al 26 febbraio 2017 Teatro Puccini Magicflorence 4ª edizione dal 24 al 26 febbraio 2017 Obihall CONCERTO Idan Raichel 25 febbraio 2017 Sala Vanni CONCERTO Fabio Luisi 25 febbraio 2017 Opera di Firenze Parsonsdance David Parsons Company 27 febbraio 2017 Teatro Verdi Concerto di Carnevale Dietrich Paredes, direttore Saleem Ashkar, pianoforte 28 febbraio 2017 Teatro Verdi

Una giornata particolare con Giulio Scarpati e Valeria Solarino dal 28 febbraio al 5 marzo 2017 Teatro della Pergola OPERA Le convenienze e inconvenienze teatrali Ricordo di Anna Maria Luisa de’ Medici Elettrice Palatina 18 febbraio 2017 Museo Cappelle Medicee BORGO SAN LORENZO Carnevale mugellano 5, 12, 19, 26, 28 febbraio 2017 Piazza Dante Info:+3905584966229 mugellotoscana.it CALENZANO Carnevale Medievale 26 febbraio 2017 Calenzano Alto e centro www.atccalenzano.it CERTALDO Carnevale dei Bambini 26 febbraio 2017 Centro Certaldo Alto comune.certaldo.fi.it

28 febbraio e 1° marzo 2017 Opera di Firenze SCANDICCI Trittico Beckettiano -Atto senza parole I -Non io -L’ultimo nastro di Krapp regia di Giancarlo Cauteruccio dal 18 al 20 febbraio 2017 Teatro Studio Mila Pierlli CAMPI BISENZIO Nudi e crudi con Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi 2 febbraio 2017 Teatrodante Carlo Monni Modigliani con Marco Bocci 10 febbraio 2017 Teatrodante Carlo Monni Tre uomini e una culla con L. Baglioni, N. Pecci, A. Riccio, A. B. Savelli 25 e 26 febbraio Teatrodante Carlo Monni CALENZANO Trincea di signore con Daniela Morozzi e Monica Bauco 17 febbraio 2017 Teatro Manzoni Mio eroe di e con Giuliana Musso 25 febbraio 2017 Teatro Manzoni Per la disponibilità dei biglietti e conoscere l’orario degli spettacoli, consultare i siti internet di riferimento o contattare le biglietterie dei teatri Festa di Carnevale 28 febbraio 2017 Centro Storico Certaldo Alto comune.certaldo.fi .it DICOMANO Carnevale Dicomanese, sfilate di carri allegorici 12, 19, 26, 28 febbraio 2017 centro cittadino Info:+393357246266 carnevaledicomano.it MARRADI Veglione Carnevale 25 febbraio 2017 Teatro Animosi Info:+390558045170 mugellotoscana.it Veglioncino di Carnevale bambini 26 febbraio 2017 Teatro Animosi Info:+390558045005 www.pro-marradi.it continua a pag 13

Con gli occhi di... Carla Cavicchini

PANARIELLO: La profondità? Non solo acqua!

L

ui è quello de “Mario il bagnino”, “Merigo l’imbrìao”, quello che con i bigodini alla comare di turno: “O Bice, i’ che la dice?”, e poi ancora quello che duplica magistralmente Renato Zero nella sua bella imitazione – travestimento. Lo scruto mentre accetta le mie domande, e la bella chioma argentea mi riporta a Briatore, altro suo cavallo di battaglia. Questo show-man italiano, infilato nel suo bel maglione scuro mentre si porge in maniera molto cordiale, presenta occhioni scuri e fulminei, lasciando intuire le sue belle origini campane e... un attimo, come scena da film, lo trovo serio, estremamente professionale, con la grinta del duro ed accesa determinazione. Proprio questo mi dà il ‘la’ di partenza col ‘tu’ sintonico. Mon Dieu, solamente Camilleri stravolge le parole a suo modo e piacere per amalgamarle ben bene agli scritti e... quel cantante che strepitava tutto con quel... “E fuggisca con me!”. Mi sembra era Nino Ferrer? Beh... rientro nei ranghi usando la parola ‘sintonia’. Ascolta Giorgio, a livello professionale hai avuto molto e continui ad averlo, hai un dinamismo incredibile, sprizzi energia da ogni poro della pelle, però ti sei imbattuto anche in cose meno belle come la tua famiglia d’origine non proprio unita, la morte di tuo fratello e forse anche altro ancora. In quale maniera hai attivato le tue risorse? “Cara mia, la vita è così, ti dà e ti toglie. C’è chi si blocca, chi cambia strada, chi – peggio ancora – si deprime o si abbatte. Personalmente proprio su questo ho costruito la mia voglia di superare le angosce. Come? Rimettendomi in gioco grazie alla mia fermezza con relative ‘spinte’ per stare sempre in ‘ballo’ ”. Spesso sei in questa bellissima città gigliata, però conosci molto bene anche le zone viareggine e dintorni. Un paragone in merito? “Beh... Firenze non è una città enorme, tra l’altro ancora vivibile ed a passo d’uomo. Giusto no? Si dice ‘a passo d’uomo’? Inoltre non è certamente come Roma dove vivo dal lunedì al venerdì; quanto alla Versilia indubbiamente ‘c’è meno!’, ci vorrebbero più teatri, cinematografi... siamo tutti al corrente che non è che vi sia molto, specie d’inverno! Offre di più la periferia fiorentina, però d’estate proprio in quel delle Apuane, ci torno sempre molto volentieri”. Mi racconti cosa mangi, sempre di gran gusto? ‘Eresia’ se dico bistecca, è troppo facile! E allora casco sulla trippa alla fiorentina come del resto ho mangiato qui ieri sera”. Parliamo di peccati? (Mentre dico questo mi squadra come se fossi ‘ET’ ed io riprendo prontamente domandogli di quello o quelli mortali). “Fumo troppo bimba mia, LO SHOW con G. Panariello, decisamente, fumo troppo, è i’ C. Conti, L. Pieraccioni mi grosso peccato!”. SABATO 1° APRILE Anni fa circolava quella batE DOMENICA 2 APRILE 2017 tuta recitante: “Ho provato ORE 21 di tutto per morire... di tutto, non mi rimane che le sigaretAL NELSON MANDELA FORUM te!”

LE NUOVE DATE

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cosa succede in città

CONCERTO Guido Catalano Tour 2017 15 febbraio 2017 Spazio Alfieri CONCERTO Marracash e Guè Pequeno Santeria Live Tour 16 febbraio 2017 Obihall CONCERTO DIODATO 16 febbraio 2017 Spazio Alfieri CONCERTO John Axelrod 17 febbraio 2017 Opera di Firenze Pierino e il lupo con Bustric 18 febbraio 2017 Teatro Verdi Elvira con Toni Servillo 18 e 19 febbraio 2017 dal 21 al 26 febbraio 2017 dal 28 febbraio al 5 marzo 2017 dal 7 al 12 marzo 2017 Teatro Niccolini La vedova allegra Compagnia Italiana Operette 19 febbraio 2017 Teatro Verdi CONCERTO Simona Molinari Loving Ella Tour Omaggio ad Ella Fitzgerald 20 febbraio 2017 Teatro Puccini CONCERTO Marc Albrecht 21 febbraio 2017 Opera di Firenze OPERA SPETTACOLI PER SCUOLE E FAMIGLIE Il Frankenstein dal 21 al 26 febbraio 2017 Teatro Goldoni


personaggi

U

no straordinario talento vocale ed espressivo l’ha condotta sui palcoscenici più importanti d’Italia sia come cantante, come cantautrice, ma anche come personaggio televisivo grazie alla sua capacità di esprimere sempre le proprie opinioni, al di là dell’ambiente che la circonda. Arisa ha iniziato il suo tour “Voce 2017” dalla Toscana, precisamente da Cascina, in provincia di Pisa, lo scorso 12 gennaio, ed arriva a Firenze il 2 febbraio, all’Obihall. Nella cittadina pisana è stata anche vittima di uno spiacevole episodio che ha messo in dubbio la riuscita della serata. Come annunciato dalla stessa cantante su Facebook, alla Città del Teatro di Cascina si è verificato un furto ai danni della cantante e della band. I ladri avrebbero sottratto diverse attrezzature musicali, tra cui le penne USB con le basi elettroniche delle canzoni. Grazie alla tenacia dell’artista e alla bravura dei suoi musicisti, la serata inaugurale del tour si è svolta regolarmente, applicando delle modifiche all’acustica delle canzoni, rendendola di fatto una data unica nel suo genere. Il tour, che la terrà lontana dal Festival di Sanremo, segue l’uscita della raccolta “Voce the best of ”, che contiene 19 canzoni che ripercorrono la sua intera carriera, da “Sincerità” a “Una cantante di musica leggera”. Nonostante la giovane età (è nata nel 1982), Rosalba Pippa, questo il suo nome reale, ha all’attivo ben 5 album e due vittorie al Festival di Sanremo (nel 2009 con “Sincerità” e nel 2014 con “Controvento”), ed è stata la protagonista assoluta dell’ultima edizione di X-Factor dove ha partecipato come giudice. Sembrano lontani i tempi di un’Arisa con gli occhialoni grandi, il vestitino a pois e l’aria un po’ impacciata: quella che si presenta ai nostri microfoni è una donna intransigente, matura e senza peli sulla lingua. Arisa, ci parli del nuovo tour: cosa cambierà rispetto ai precedenti? Cosa devono aspettarsi i suoi fans? «Sarà un concerto più ricco rispetto a quelli che ho fatto in precedenza. Per la prima volta mi farò anche spruzzare il fumo addosso. Mi piace molto l’effetto che fa con la fuliggine, prima mi dava un senso di anni ‘80, adesso invece lo trovo apprezzabile. Sono curiosa di capire se quello che emoziona me, arriva anche al pubblico. Questo tour è molto intenso, spiritual e, ripeto, decisamente diverso dai precedenti. Ho dei musicisti molto bravi che mi accompagneranno sul palco, che sono Giuseppe Barbera a pianoforte e cori, Placido Salamone alle chitarre, Alessio Graziani alle tastiere, NAIF Poli strumentista e Sandro Rosati al basso. Gente che potrebbe benissimo fare tour da solista, invece ho l’onore che accompagnino me». Perché ha scelto che il nuovo tour partisse proprio dalla Toscana? C’è un motivo particolare? «In realtà no, tra l’altro è iniziato da Cascina che è l’unico comune leghista della Toscana ed io sono di Potenza... insomma, mi sono presentata come manifesto della cultura “terrona”. Ho molti ricordi legati a Firenze, non ultima la mia amicizia con Carlo Conti, con il quale ho lavorato a

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Arisa a Firenze:

Canto per essere capita… Il tour dell’artista è partito dalla Toscana, con tappa a Firenze il 2 febbraio a cura di Chiara Baglioni

Sanremo, e soprattutto con Irene Grandi, che considero anche una grande artista». A proposito di Sanremo, quest’anno non parteciperà proprio per dedicarsi completamente al tour. Le mancherà? «Certo, perché l’Ariston è un palco che ti permette comunque di metterti in evidenza e far conoscere la tua canzone. Ma io avevo bisogno di prendere aria e dedicarmi soprattutto al mio pubblico, che ultimamente avevo un po’ trascurato. Sanremo mi ha dato tanto e grazie al Festival sono cresciuta tantissimo. Anzi, a volte penso che devo tutto alla mia partecipazione a Sanremo, che mi ha permesso di farmi conoscere. Adesso, però, punto ad arrivare ad un Eurofestival, è l’unica via di uscita che ho per varcare i confini dell’Italia. Magari al Festival di Sanremo potrei tornare per la conduzione artistica: mi piacerebbe portarci la musica che piace a me, selezionare i concorrenti e incentrare il lavoro secondo una mia logica. Sarebbe la prima volta per un ex concorrente e sarebbe bello». Ad X-Factor quest’anno abbiamo visto un’Arisa diversa, più nervosa e controcorrente… «X-Factor è una gara in tutto e per tutto, quindi snervante, ma è anche uno show bello e redditizio. La gara tra i concorrenti ti assorbe tantissimo e ti mette sempre in discussione. Diciamo che più che nervosa, sono un tipo che alle cose ci arriva cauta, un po’ come quando entri in una vasca d’acqua bollente, e lo fai prima con il pol-

lice per sentire la temperature dell’acqua, poi con tutto il piede, poi ci entri completamente una volta temperata. Ecco, in generale potrei descrivere me stessa così: sono una donna che è sempre mediamente arrabbiata, ci sono giorni che rispondo con calma, altri invece in cui sono sull’attenti. E cerco di sondare il terreno prima di aprirmi. Tornando ad X-Factor, secondo me in questa edizione ha perso il senso del gioco e si è puntato molto sulla diatriba tra giudici». C’è un album al quale lei è più affezionata? «Voglio bene a tutti gli album che ho fatto, forse quello a cui tengo meno è “Ma l’amore no”, perché è stato il mio secondo album, consequenziale al primo e, per questo, un po’ forzato. L’ultima mia canzone, “Guardando il cielo”, invece, mi dà moltissima speranza, è una fotografia di come mi sento adesso. Non mi ritengo molto portata per i rapporti personali, sono abbastanza introversa e riservata, alle volte anche chi mi conosce da sempre dura fatica a capirmi. Sul palco invece mi trasformo, la musica è l’unico mezzo che ho per esprimere quello che penso in toto, senza filtri. Devo cantare per essere capita. Ma come tutti gli artisti ho bisogno di continui stimoli. Spero con questo tour di avvicinare alla mia musica anche chi è prevenuto e titubante. Ho una bella storia da raccontarvi, e lo farò ripercorrendo tutti i pezzi più famosi e importanti della mia carriera, iniziata nel 2009 e in trasformazione».


RUFINA Carnevale Rufinese 19, 26, 28 febbraio 2017 centro cittadino Info:+390558396523 www.comune.rufina.fi.it SAN CASCIANO IN VAL DI PESA Festa di Carnevale 25 febbraio 2017 Parco Poggione Info:+390558256259 Carnevale dei Bambini 26 febbraio 2017 centro storico Info:+390558256388 SCARPERIA 4° Edizione “Duathlon Sprint Mugello Circuit” 11 febbraio 2017 Autodromo del Mugello www.duathlonmugello.it SESTO FIORENTINO Carnevale Sesto Fiorentino, Il Paese dei Balocchi dal 18 al 28 febbraio 2017 vari luoghi Sfilate di maschere e carri 19, 26 febbraio 2017 Piazza Vittorio Veneto e Piazza del Mercato prolocosestofiorentino.it SIGNA Carnevale di San Mauro a Signa: sfilata di carri allegorici 12, 19, 26 febbraio 2017 San Mauro a Signa Info:+390558739048 carnevaledisanmauro.it VICCHIO Carnevalino. Festa di Carnevale per ragazzi 18 febbraio 2017 Piazza della Vittoria Info:+390558439225 www.comune.vicchio.fi .it VINCI Carnevale dei Bambini a Vitolini 5, 12, 19 febbraio 2017 Piazza del Popolo, Vitolini Info:+390571568012 lacompagniadegliortacci.com

eVENTI E FIERE FIRENZE Fiera Cioccolato Artigianale dal 10 al 19 febbraio 2017 Piazza SS.Annunziata www.fieradelcioccolato.it Buy Wine 2017 10, 11 febbraio 2017 Fortezza da Basso www.firenzefiera.it Immagine Italia & Co.2017 11, 12, 13 febbraio 2017 Fortezza da Basso www.immagineitalia.org Fiera di Oltrarno 12 febbraio 2017 Piazza Santo Spirito Info:+3905527051 www.diladdarno.it Firenze Libro Aperto 17, 18, 19 febbraio 2017 Fortezza da Basso Info:+3905549721 www.firenzelibroaperto.it Fortezza Antiquaria 18, 19 febbraio 2017 Piazza Vittorio Veneto Info:+390553283515 Fierucola dei semi 19 febbraio 2017 Piazza Santo Spirito www.lafierucola.org Danza in Fiera 23, 24, 25, 26 febbraio 2017 Fortezza da Basso www.danzainfiera.it Carmine in Fiera 26 febbraio 2017 Piazza del Carmine Info:+39 055 27051 Ciompi Antiquariato 26 febbraio 2017 Piazza Ghiberti www.comune.fi.it BORGO SAN LORENZO Dalla soffitta alla cantina 26 febbraio 2017 Piazza Dante prolocoborgosanlorenzo.it CALENZANO Voglio vivere così... 18, 19 febbraio 2017 Centro St.Art Info:055 0502161 www.atccalenzano.it

In cover

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n copertina potete ammirare un particolare di un dipinto di Roberto Guerri, che ha per oggetto il Loggiato degli Uffizi con in sottofondo Palazzo Vecchio (acrilico su tela, cm 50x80), scorcio caratteristico della città di Firenze, molto amato dai turisti di tutto il mondo. Questa opera fa parte di una serie di pitture su tela e chine su cartoncino dedicate alla Firenze Medievale, catalogate in una mostra nel 2003 al Castello di Legri Calenzano (FI) e nel 2004 alla Galleria “ViaLarga” di via Cavour a Firenze. Roberto è un pittore aretino, originario della Val di Chiana, soprannominato nel suo paese “il Morino” che ha studiato e vissuto a Firenze. Ha il suo studio-abitazione in via Pisana, e ama soffermarsi sulla bellezza antica della città di Fiorenza, tanto da offrire a chi osserva le sue opere “l›immagine di Firenze com’era”, bella e pulita, grazie a linee e colori nitidi. Netti. Precisi. Presto andremo a trovarlo con lo scopo di conoscere e far conoscere meglio ai lettori de I’Grillo Fiorentino lui e la sua arte.

Mostra Mercato scambio dischi Cd Fumetti 25, 26 febbraio 2017 Centro St.Art www.fumettiedintorni.it Fiera promozionale di Carnevale 26 febbraio 2017 Piazza Gramsci, Via G.Puccini comune.calenzano.fi.it CASTELFIORENTINO Lo Sbaracco Mascherato 18, 19 febbraio 2017 Centro storico comune.castelfiorentino.fi.it CERTALDO Artigiani e non solo 4 febbraio 2017 Via II Giugno comune.certaldo.fi.it Mercatino di antiquariato e artigianato 19 febbraio 2017 Piazza Boccaccio, Via II Giugno Info:+390571656919 comune.certaldo.fi.it DICOMANO Mercato del piccolo antiquariato e artigianato 19 febbraio 2017 Via Dante Alighieri, Piazza Buonamici comune.dicomano.fi.it EMPOLI Il Mercatale 11, 25 febbraio 2017 Piazza della Vittoria www.comune.empoli.fi.it SAN PIERO A SIEVE Mercanzie in Piazza 12 febbraio 2017 Piazza Colonna Info:+390558487241 prolocosanpieroasieve.it SCANDICCI Festa della Cioccolata 24, 25, 26 febbraio 2017 Via Pascoli Info:+390557591374 comune.scandicci.fi.it Vetrina antiquaria. Mercato di oggetti e mobili di antiquariato 26 febbraio 2017 Piazza Giacomo Matteotti www.comune.scandicci.fi.it

L’angolo della poesia

A

nche quest’anno il 27 gennaio si è celebrato il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale nella quale si commemorano le vittime dell’Olocausto. Perché il 27 gennaio? Perché proprio in quel giorno, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Per non dimenticare quello che è stato l’orrore, lo scempio dello sterminio del popolo ebraico e non solo, per ricordare quella che è stata senza dubbio una delle pagine più drammatiche della storia dell’umanità, I’Grillo Fiorentino ha deciso di scegliere di pubblicare una poesia molto bella, toccante, che ci ha inviato un nostro lettore (che ringraziamo) e che riporta indietro nel tempo, a quei giorni tristi e bui. Ma soprattutto che possa far riflettere.

BINARIO 16 di Francesco Scaffei

Pazzia quel giorno al freddo binario 16 dove stivali di pelle nera spingevano semplici scarpe incespicanti e strascicate a salire sul treno della morte. Sbuffava ansante il vecchio treno stridendo sulle ghiacciate rotaie come sapesse dove andava portando incolpevoli genti ai campi di sterminio di Auschwitz ideati da pazzi in divisa nera. Pianti lamenti e grida fra donne uomini e bimbi piccole grandi e vecchie mani cercanti appigli per aggrapparsi e non esser piombati nei vagoni come fossero bestie e non umani. Dopo anni da quella folle pazzia si odono forse ancora nomi gridati tra la folla alla ricerca dei propri cari che il treno della morte portò ai forni crematori. Ancora nelle mattine di nebbia dove il sole stenta ad uscire si ode in un assordante silenzio le strazianti grida di quelle genti e anche di leggeri sibili di vento come flebili frusciar di ombre di quegli obbligati viaggiatori spediti quel 9 novembre 1943 e mai più tornati al binario 16. Copyright @ Francesco Scaffei (Scandicci/Firenze) INVIATECI LE VOSTRE POESIE, PUBBLICHEREMO LE PIÙ BELLE! Scriveteci a redazione@grillofiorentino.it Oppure a direttore@grillofiorentino.it


Gli amici I’Grillo SPORTde - Boxe

Il Piccolo Museo dei Bambini a Borgo San Lorenzo è a Villa Pecori Giraldi a cura di Laura Bianchi

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on è una novità questo Museo e centro di laboratori e attività per bambini, ma porta con sé delle innovazioni che arrivano con la nuova gestione, prima fra tutte il cambio di nome, da Chini Lab a Museo dei Bambini, e in più tante attività in programmazione per il corso del 2017. Il Piccolo Museo dei Bambini è concepito come uno spazio per stimolare l’autonomia, la creatività e l’apprendimento dei bambini grazie al gioco e all’esperienza diretta. Un museo da vivere quindi, realizzato con una struttura a misura di piccoli dove il centro di tutto è la sperimentazione diretta da fare anche in autonomia, senza che sia necessario l’intervento di un adulto. Tanti sono gli strumenti a disposizione dei bambini il cui uso intuitivo li rende fruibili anche da parte dei piccolissimi. Per le famiglie il Museo è accessibile nel fine settimana quindi da tener presente quando pensate ad una gita domenicale nelle vicinanze di Firenze, con questo orario: 10-12.30 e 15-18.30. La chiusura è prevista solo nel mese di agosto. Il Museo si realizza in diverse sale ognuna delle quali dedicate a un tema preciso La stanza dei saperi Qui si possono narrare storie o ascoltare racconti di altri e i libri sono protagonisti di tracce, di idee e nuovi modi di conoscere. I bambini potranno sistemarsi in particolarissime “tane” da soli o in compagnia degli adulti. Sulle pareti della stanza vengono anche proiettate immagini che hanno la funzione di alimentare la creazione di immaginari e viaggi fantastici. La stanza dell’arte A prima vista questo spazio richiama l’idea di un vero museo; alle pareti ci sono otto quadri sui quali i bambini possono creare una loro opera d’arte utilizzando forme e frammenti di quadri di autori famosi del ‘900, e delle ceramiche presenti nel Museo Chini. Nel centro della stanza c’è un tavolo touch dove si trovano immagini d’arte che i bambini possono trasformare oppure “tele bianche” digitali per inventare quadri e opere fantastiche.

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La rubrica di Firenze Formato Famiglia!

blog di consigli, idee, recensioni ed eventi per vivere Firenze e dintorni con i propri bambini

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La stanza della luce In questa sala i bambini possono creare mondi e storie immaginarie giocando con semplici fasci di luce proiettati sul muro, fermi o in movimento, incontrando le molteplici potenzialità creative della luce, delle ombre e dei riflessi. Troverete qui tavoli e lavagne luminose, specchi, videoproiettori per giochi di ombre colorate.

mette lo scambio esperienziale e la sinergia con gli altri per la costruzione di ambienti armonici e in continua trasformazione, in equilibrio con tutti quanti partecipano alla costruzione. La stanza esploratorio In questo luogo si trovano solo due elementi: creta e colori. Qui i bambini possono sporcarsi le mani, usare i colori anche con grandi pennelli per straordinarie pitture dall’alto. Le opere d’arte

La stanza della Musica Come per la stanza della luce, anche qui l’atmosfera è fondamentale per far si che il luogo sia un nido dove stare in silenzio e ascoltare i suoni che un grande totem, fatto con vari materiali, produce tramite l’azione dei bambini che lo battono, lo pizzicano, lo strusciano ecc. Una stanza dove si potranno vivere diverse esperienze legate ai suoni, creare vere armonie in piccoli concerti anche senza l’uso di strumenti tradizionali. I suoni possono essere amplificati, anche distorti. I bambini potranno immergere le mani in vari materiali sonanti. La stanza della Scienza Qui i bambini possono sperimentare e osservare traiettorie e velocità delle palline che passano dentro a tubi colorati, elementi che oscillano, ferro liquido e in polvere che assume forme strane a contatto con magneti e giochi di equilibrio. È possibile sperimentare e approfondire alcuni dei fenomeni che governano il nostro mondo. La stanza della città infinita È il luogo della progettazione, della composizione architettonica. I bambini sono invitati a costruire luoghi differenti con materiale ligneo messo a disposizione in un ambiente buio, illuminato solo da una serpentina di luce calda sul pavimento e con sottofondo musicale. È un grande continuo gioco di socializzazione che per-

create potranno rimanere esposte su delle mensole nell’atelier che si arricchirà via via di nuove tracce lasciate da bambini e adulti. Questa stanza mette in dialogo la parte storica della manifattura Chini con lo spirito innovativo del Chini Lab, un moderno museo interattivo per bambini. Il corridoio dei profumi All’interno del museo è stata creata una nuova linea dei profumi, una serie di essenze poste lungo una parete del lungo corridoio che unisce diverse sale esperienziali. Il gruppo di progettazione ha ritenuto importante presentare anche questa esperienza legata all’olfatto, un senso che normalmente è tenuto in poca considerazione all’interno di itinerari di scoperta, ma che può innescare una serie di ricordi e visualizzazioni proprio partendo da un profumo. Lo spazio dedicato ai giochi di mano Giochi di mano è un dono offerto dallo studio Seto Design di Tokio che presenta insolite fotografie che hanno quali protagoniste le nostre mani. Mani e dita che si compongono, si intrecciano, si trasformano in animali proponendo ai visitatori di ripetere le forme e le rappresentazioni; non ci sono età per divertirsi con questo gioco, condividerlo con gli amici o giocarci come se fosse un solitario. Fra le possibilità che offre la strut-

tura, c’è una bellissima iniziativa in corso tutto l’anno che si chiama Giochiancoraingioco e che ha l’obiettivo di regalare una seconda vita ai giocattoli usati attraverso lo scambio e il baratto. Qualunque bambino può portare a Chini Lab un proprio gioco in buone condizioni, lasciandolo su un apposito spazio nel museo e valutandolo in completa autonomia con “banconote Giochiancoraingioco”. L’autovalutazione del giocattolo dà diritto a ricevere la banconota del valore individuato che potrà essere spesa immediatamente o successivamente nel caso non ci siano giocattoli interessanti da “comprare” subito. Quanti più giocattoli si portano a Chini Lab maggiori sono le possibilità di averne altrettanti “nuovi”. Il Museo come scoperta e occasione di vivere un’esperienza da lasciare nello spazio “documentario” Qui è possibile trovare disegni, frasi, scarabocchi di tutti coloro che hanno vissuto almeno una giornata di scoperta al Museo. Perché chi vuole lasciare traccia del proprio passaggio, può farlo regalando il proprio manufatto in questa area, offrendo così ai successivi visitatori una panoramica di quali siano stati i precedenti vissuti e le precedenti scoperte. Quando visitare il Museo e gli eventi in programma Il Museo con i suoi dieci spazi e la possibilità di partecipare all’attività di scambio e baratto dei giocattoli è una meta di gita che vi occuperà almeno una mezza giornata di tempo anche se non troverete in programma uno specifico laboratorio o evento. La pagina web del Piccolo Museo dei Bambini è da tenere d’occhio sempre tuttavia, poiché ciclicamente vengono proposte attività e laboratori a partire da un tema conduttore. Ecco i riferimenti: Sito internet: http://www.museochini.it/ Piccolo Museo dei Bambini Villa Pecori Giraldi P.le Lavacchini, 1 a Borgo San Lorenzo (FI) Tel e fax 055 8456230


Specialista in nutrizione e dietetica applicata

Sapori e temperamenti prima parte

a cura di Catia Cecchini

I

l gusto è uno dei cinque sensi i cui recettori sono presenti nelle papille gustative della lingua, nel palato molle, nella faringe, nelle guance e nell’epiglottide. Il sistema gustativo è capace di distinguere cinque sapori fondamentali: dolce, amaro, salato, acido, piccante. Il sapore acido è provocato dalle sostanze acide e l’intensità della sensazione acida è proporzionale al logaritmo della concentrazione idrogenionica. Il sapore salato è prodotto da sali ionizzati: sono i cationi del sale a caratterizzare il sapore salato, in minima parte gli anioni. Il sapore dolce è provocato da zuccheri, glicoli, alcooli, aldeidi, chetoni, ammidi, esteri, aminoacidi, acidi solfonici, acidi alogenati, sali inorganici del piombo e del berillio. Il sapore amaro è provocato da composti organici a catena lunga e alcaloidi, compresi in molte sostanze medicinali come la chinina, caffeina, stricnina, nicotina. Il sapore svolge un’azione sull’organismo e sui tessuti ed è collegato al tipo di temperamento di un soggetto. Il terapeuta dovrà considerare la complessità dell’azione dei sapori sull’organismo e dovrà combinarli fra loro per ottenere un effetto curativo. Nell’alimentazione di tutti i giorni dobbiamo ricordare che sapori troppo violenti ed eccessi di zuccheri possono essere molto nocivi. Teniamo inoltre a mente che: 1. l’acido è astringente, contratturante, evacuante, con funzione purgativa; 2. l’amaro è concentrante, disseccante, rassodante, evacuante, purgativo; 3. il dolce è rilassante (ecco perché con lo stress il soggetto cerca maggiormente un’alimentazione zuccherina), armonizzante, dia-

foretico, dissipante; 4. il piccante è mobilizzante, umidificante, disperdente, diaforetico; 5. il salato è ammorbidente, umidificante, evacuante, purgativo. Una piccola attenzione va posta all’insipido, cioè all’assenza di sapore, che è tonificate e diuretico. Ogni sapore è collegato ad un organo. L’amaro tonifica il rene e disperde il cuore. Il dolce tonifica il fegato e disperde la milza. Il piccante tonifica il cuore e disperde il polmone. Il salato tonifica la milza e disperde il rene. La valutazione dell’influenza sugli organi dipende dalla quantità del sapore e dalla miscelazione di tutti gli elementi. Facciamo degli esempi: il sapore dolce in quantità normale e minima stimola il pancreas, che secerne l’insulina, ma un eccesso di zuccheri può creare un disequilibrio chimico ed energetico del pancreas che comporta l’insorgere di un esaurimento organico di insulina chiamato diabete. I reni subiscono una variazione di frequenza vibrazionale, una distruzione energetica renale con una insorgenza di glicosuria. Si trattengono più tossine, il pH varia e si presentano fenomeni di osteoporosi, dolori articolari, carie. Il fegato entra in risonanza organica con intossicazioni, variazioni del metabolismo tipico dei diabetici. A livello psichico la persona è depressa, paurosa, ansiosa, con atonia muscolare,

agitazione, preoccupazione per ogni avvenimento quotidiano, tutto ciò incide sul cuore provocando tachicardia, respirazione rapida, affannosa. Il sapore piccante in piccole quantità stimola i polmoni, in eccesso provoca asma, enfisema, pertanto i temperamenti sanguigni non devono esagerare con il piccante, al contrario del temperamento linfatico che può osare. Il sapore salato in piccole quantità stimola i reni, in maggiore quantità danneggia reni e cuore, provocando ipertensione ed accumulo di liquidi. Il temperamento nervoso non deve abusare del gusto salato, come il bilioso. Il sapore amaro in piccole quantità stimola il cuore. Il temperamento bilioso, come anche il sanguigno, deve far prevalere questo gusto. Lo specialista dovrebbe possedere delle nozioni di base relative a questo argomento, per poter risolvere alcuni problemi del paziente, consigliando alcuni cibi o sapori e quindi ideando anche delle ricette in base al temperamento e all’equilibrio da raggiungere. (tratteremo la seconda parte di questo argomento sul prossimo numero del Grillo)

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I’grillofiorentino | 15

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