Tcleb FotoMagazine
Maggio 2019 Vol. 15
Editore
Christian Temporiti
Fotografi
Arbil Iciar Emanuele Barbieri ChrisTempo
Copertina
Arbil Iciar
Main Partner TIENNElab Per Sponsor – Collaborazioni , Idee tnlab24@gmail.com
Contenuti Maggio 2019 Vol. 15
IperRealismo e FotoRealismo I Grandi
Alyssa Monks Cheryl Kelley Dirk Dzimirsky Eric Zener Lee Price Luigi Benedicenti Paul Roberts Paul Cadden Roberto Bernardi Juan Francisco Casas Ruiz
FotoWorldNews – Notizie dal Mondo Esposizioni – Mostre – Concorsi Ospiti
Arbil Iciar Emanuele Barbieri
Tcleb
Iperrealismo e Fotorealismo solo tecnica o anche arte raffinata?
Avete mai visto dipinti che sono cosi reali e precisi da sembrare fotografie? La corrente pittorica del Fotorealismo si e’ aperta una strada attraverso molti ostacoli, dovendo combattere contro il giudizio di alcuni critici i quali non lo apprezzano, perche’ non ha alcuna differenza rispetto alla fotografia originale su cui ci si e’ ispirati. Il termine "iperrealismo" fu introdotto nel 1972 dal francese Udo Kultermann per definire un movimento artistico americano della fine degli anni '60, conseguente alla Pop-Art, comprendente varie correnti (New-Realism, Cool Realism, Radical Realism ecc.). L'esperienza di questa corrente artistica, che gli americani hanno chiamato anche fotorealismo, si concluse alla fine degli anni '70: da allora si usa il termine iperrealismo o fotorealismo per indicare una tecnica pittorica, digitale o scultorea che realizza un'immagine identica ad una riproduzione fotografica, anche nel taglio compositivo e nell'angolazione della visuale . Il Fotorealismo e’ uno stile estremamente realistico di pittura e disegno, in cui l'opera e’ interamente basata su una fotografia. E' una forma espressiva basata sulla capacita’ tecnica dell'artista di riprodurre, quanto piu’ fedelmente possibile, un'altra immagine. Il termine di questa tecnica deriva proprio nella caratteristica di questi artisti, e nella capacita’ di realizzare con matite, pennelli e ora anche con gli strumenti digitali, delle immagini perfette. Nell’ arte moderna e contemporanea un gran numero di artisti ha rinunciato sempre di piu’ al perfezionismo tecnico in favore dell’ essenzialita’ del linguaggio artistico, ma questa apertura ha consentito anche di inondare il mercato con una valanga di lavori che, attraverso elaborate elucubrazioni critiche, vengono presentati (e soprattutto venduti) come opere d'arte. Un dipinto fotorealista richiede molte ore di lavoro, una concentrazione intensa e una profonda conoscenza degli strumenti e dei materiali, tutte caratteristiche che non corrispondono alle esigenze del mercato che richiede un gran numero di prodotti (quindi realizzati velocemente) e percio’ utilizza "artisti" anche se non sanno padroneggiare il loro mezzo espressivo. Qui proponiamo i lavori di alcuni artisti che, con ispirazioni e modalità diverse, appartengono tutti a questo affascinante filone creativo.
Hyperrealism and Photorealism only technique or even refined art?
Have you ever seen paintings that are so real and precise that they look like photographs? The current pictorialism of Photorealism has opened a path through many obstacles, having to fight against the judgment of some critics who do not appreciate it, because it has no difference with respect to the original photography on which we were inspired. The term "hyperrealism" was introduced in 1972 by the French Udo Kultermann to define an American artistic movement of the late 60s, consequent to Pop-Art, including various currents (New-Realism, Cool Realism, Radical Realism etc.). The experience of this artistic movement, which the Americans also called photorealism, ended in the late 1970s: from then on the term hyperrealism or photorealism is used to indicate a pictorial, digital or sculptural technique that creates an image identical to a photographic reproduction, also in the compositional cut and in the angle of the view. Photorealism is an extremely realistic style of painting and drawing, in which the work is entirely based on a photograph. It is an expressive form based on the technical ability of the artist to reproduce, as faithfully as possible, another image. The term of this technique derives precisely from the characteristic of these artists, and from the ability to create perfect images with pencils, brushes and now also with digital tools. In modern and contemporary art a large number of artists have increasingly given up on technical perfectionism in favor of the essentiality of artistic language, but this openness has also allowed the market to be flooded with an avalanche of works that, through elaborate ruminations criticisms are presented (and above all sold) as works of art. A photorealist painting requires many hours of work, an intense concentration and a deep knowledge of tools and materials, all features that do not correspond to the needs of the market that requires a large number of products (therefore quickly made) and therefore uses "artists" even if they don't know how to master their expressive means. Here we propose the works of some artists who, with different inspirations and methods, all belong to this fascinating creative vein.
Alyssa Monks è una pittrice americana attualmente residente a Brooklyn. Si è
specializzata in grandi dipinti ad olio ed è riconosciuta sia negli Stati Uniti che in Europa per i suoi pezzi, comprese figure oscurate da acqua, vapore e vinile. La sua serie più notevole di opere è incentrata su figure in bagni, vasche e docce (…) Le composizioni di Alyssa esibiscono anche una qualità di tensione a causa del modo in cui lei usa la tecnica dell'impasto.
Alyssa Monks is an American painter currently residing in Brooklyn. She specializes in large oil paintings and is recognized both in the United States and in Europe for her pieces, including figures obscured by water, steam and vinyl. Her most remarkable series of works is centered on figures in bathrooms, tubs and showers (...) Alyssa's compositions also exhibit a quality of tension due to the way she uses the dough technique.
Cheryl Kelley ha iniziato la sua carriera come espressionista astratto ma è riconosciuta
principalmente come fotorealista o iperrealista. Nel 2003, ha iniziato a realizzare dipinti di automobili usando l'olio su tela, affermando di essere attratta dalla qualitĂ astratta dei riflessi dalle superfici curve dell'auto. Intorno al 2008, ha iniziato a usare l'olio su pannelli di alluminio. Come i fotorealisti tradizionali , Kelley basa i suoi dipinti su fotografie, in questo caso prese per lo piĂš in mostre automobilistiche e musei automobilistici .Tuttavia, la sua tecnica non si basa strettamente sul trasferimento "meccanico" di immagini fotografiche su tela.
she began her career as an abstract expressionist but is recognized primarily as a photorealist or hyperrealist. In 2003, she began making automobile paintings using oil on canvas, claiming to be attracted by the abstract quality of reflections from the curved surfaces of the car.Around However, his technique is not strictly based on 2008, he began using oil on aluminum panels. Like traditional photorealists, Kelleybases his paintings the "mechanical" transfer of photographic on photographs, in this case mostly taken in automobile images on canvas. shows and automotive museums.
Dirk Dzimirsky Con la sua insolita passione per l'arte realistica, Dirk si è
distinto da bambino. Il suo più grande interesse per i suoi disegni e dipinti è sempre stata la rappresentazione umana. Dopo il liceo e la scoperta di sé, l'arte fosse solo reddito supplementare per un lungo periodo di tempo prima che l' autodidatta ha deciso di trasformare la sua arte in macchine professionali ed ha lavorato come artista indipendente del 2005. Da parte sua, dipinti di grande formato si distinguono sia per una rappresentazione onesta e senza compromessi di esseri umani, nonché da un esame sensibile e psicologica del ritratto . Le opere di Dzimirsky sono rappresentate in mostre e mostre in Germania e all'estero (ad esempio a New York e Londra), così come in numerose collezioni in tutto il mondo. Inoltre, le sue opere appaiono regolarmente in pubblicazioni internazionali.
With his unusual passion for realistic art, Dirk stood out as a child. His greatest interest in his drawings and paintings has always been human representation. After high school and self-discovery, art was just extra income for a long time before the self-taught decided to turn his art into professional machines and worked as an independent artist in 2005. For his part, large format paintings are distinguished both by an honest and uncompromising representation of human beings, as well as by a sensitive and psychological examination of the portrait. Dzimirsky's works are represented in exhibitions and exhibitions in Germany and abroad (for example in New York and London), as well as in numerous collections around the world. Furthermore, his works appear regularly in international publications.
Eric Zener è un artista fotorealista americano noto per le sue creazioni di figure solitarie, spesso all'interno di piscine . Zener è un artista autodidatta A partire dal 2004
aveva creato più di 600 opere. suoi dipinti, per lo più in olio , sono in un foto-realismo o in uno stile "super-realista" che Zener descrive come "Rinascimento contemporaneo". Nel 2003, mentre viveva nella regione Spagnola della Costa Brava , Zener si interessò a guardare i bagnanti e iniziò una serie di dipinti di acqua e di persone che interagivano con l'acqua. Molti dipinti di questo periodo raffigurano donne che nuotano sott'acqua in mezzo a bolle d'aria, o che si immergono nell'acqua,e sono state descritte come reminiscenze dei pittori Hudson River School e Barbizon School. Per una seconda serie più "sperimentale" di immagini acquatiche, Zener dipinse su trasparenze fotografiche che erano state montate su una scatola di legno ricoperta di foglie d'argento , quindi coperte di resina . Altri soggetti per Zener hanno incluso scene sulla spiaggia e uomini d'affari in varie ambientazioni inaspettate, come piscine o funi.
is an American photorealist artist known for his creations of solitary figures, often in swimming pools. Zener is a self-taught artist. Since 2004 he had created more than 600 works. his paintings, mostly in oil, are in a photo-realism or in a "superrealist" style that Zener describes as "Contemporary Renaissance".
In 2003, while living in the Spanish region of the Costa Brava, Zener was interested in watching the bathers and began a series of water paintings and people interacting with water. Many paintings from this period depict women swimming under water in amid air bubbles, or immersed in water, and have been described as reminiscent of the painters Hudson River School and Barbizon School. For a second more "experimental" series of aquatic images, Zener painted on photographic transparencies that had been mounted on a wooden box covered with silver leaves, then covered with resin. Other subjects for Zener have included beach scenes and businessmen in various unexpected settings, such as pools or ropes.
Lee Price L'artista americano dipinge fotografie di donne e cibo. Lavorando con il suo fotografo Tom Moore, le immagini sono accuratamente riprodotte usando olio su tela di lino 'per creare una tenera tenerezza lattea ad una serie di opere che esplorano gli aspetti piĂš profondi della natura femminile. In questa linea di lavoro, Lee sviluppa le sue idee concentrandosi sui tratti nutritivi condizionati nelle donne per prendersi cura dei bisogni degli altri prima di prendersi cura dei propri.
..American artist paints photographs of women and food. Working with his photographer Tom Moore, the images are accurately reproduced using oil on linen 'to create a tender milky tenderness for a series of works that explore the deeper aspects of female nature. In this line of work, Lee develops his ideas by focusing on the nutritional traits conditioned in women to take care of the needs of others before taking care of their own.
Luigi Benedicenti, pittore iperrealista famoso in tutto il mondo. Fin da
giovane si dedica alla pittura, ma è negli anni ’90 che perfeziona la sua tecnica iperrealista, realizzando quadri che sembrano fotografie. Tra le sue opere più famose l’intera serie dedicata ai dolci e ai pasticcini. E ‘ di Benedicenti anche il grande trittico nella Cappella di Santa Rita da Cascia del Duomo di Chieri. Artista Molto apprezzato anche all’estero con esposizioni a Londra e New York.
hyper-realist painter famous all over the world. From a young age he devoted himself to painting, but it was in the 1990s that he perfected his hyper-realist technique, creating paintings that looked like photographs. Among his most famous works the entire series dedicated to sweets and pastries. It’s also of Benedicenti the great triptych in the Chapel of Santa Rita da Cascia of the Cathedral of Chieri. Artist Very appreciated also abroad with exhibitions in London and New York.
Paul Roberts
Ottenuto il riconoscimento anticipato negli anni '70, la sua carriera di pittore fu interrotta quando ebbe successo in tutto il mondo con la rock band Sniff'n'The Tears nel 1978. L'impegno per la musica significava che fino al 2000 necessario per sviluppare la sua carriera di pittore era qualche grado ridotto. Paul Nel 1988 si è trasferito con la sua famiglia a Somerset, dove ha continuato a dipingere e fare musica.
Having obtained early recognition in the 1970s, his painter's career was interrupted when he succeeded worldwide with the rock band Sniff'n'The Tears in 1978. The commitment to music meant that up until 2000 needed to develop his career as a painter was some degree reduced. Paul Paul In 1988 he moved with his family to Somerset, where he continued to paint and playing music.
Paul Cadden produce circa sette pezzi all'anno, in media da tre a sei settimane
ciascuno. Le sue opere sono solitamente in formato A1 o A0 e sono spesso create usando solo una matita, anche se usa anche pastelli, acquerelli, acrilico e gesso. I suoi soggetti sono solitamente persone, ma includono anche scene di strada, macchine e cavalli. Le sue Opere sono state esposte a Londra, New York, Glasgow, Andorra e Atlanta . Nel 2011 Cadden è stato selezionato come artista dell'anno.
He produces about seven pieces a year, on average three to six weeks each. His works are usually in A1 or A0 format and are often created using only a pencil, even if he also uses crayons, watercolors, acrylic and chalk. His subjects are usually people, but they also include street scenes, cars and horses. His works have been exhibited in London, New York, Glasgow, Andorra and Atlanta. In 2011 Cadden was selected as artist of the year.
Roberto Bernardi I suoi primi lavori ad olio sono della prima metà degli anni
ottanta . Nel 1993 dopo aver conseguito la maturità scientifica, si trasferisce a Roma dove, oltre a dipingere, lavora come restauratore presso la chiesa di San Francesco a Ripa. Dal 1994 decide di dedicarsi a tempo pieno alla creazione dei suoi quadri e in particolare si avvicina al fotorealismo, movimento nato in America negli anni settanta. Dal 1997 i suoi lavori prendono parte a numerose mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2010 l' Eni commissiona a Bernardi un'opera che verrà presentata in occasione della campagna pubblicitaria della società petrolchimica Polimeri Europa del gruppo Eni al K2010 di Düsseldorf
His first oil works are from the first half of the eighties. In 1993, after completing his scientific high school diploma, he moved to Rome where, in addition to painting, he worked as a restorer at the church of San Francesco a RipaSan Francesco a Ripa. From 1994 he decides to devote himself full time to the creation of his paintings and in particular he approaches Photorealism, a movement born in America in the seventies. Since 1997 his works have taken part in numerous solo and group exhibitions in Europe and in the United States. In 2010 Eni commissioned Bernardi to publish a work that will be presented during the advertising campaign of the petrochemical company Polimeri Europa of the Eni group at K2010 in Düsseldorf
Juan Francisco Casas Ruiz è un artista e poeta spagnolo. Casas ricrea le
fotografie che ha scattato come grandi dipinti ad olio su tela, così come i disegni in scala simile usando solo penne a sfera blu. I disegni e i dipinti sono creati in stile foto realistico quasi tutti di 10 piedi. È considerato uno dei giovani pittori più influenti in Spagna. ha esposto opere d'arte in numerose mostre collettive in Europa e a livello internazionale, a partire dai primi anni 2000.
He is a Spanish artist and poet. Casas recreates the photographs he took as large oil paintings on canvas, as well as drawings on a similar scale using only blue ballpoint pens. The designs and paintings are created in a realistic photo style almost all of 10 feet. He is considered one of the most influential young painters in Spain. has exhibited works of art in numerous collective exhibitions in Europe and internationally, starting from the early 2000s.
FotoWorldNews
Che fine farà il patrimonio fotografico dell’Archivio Alinari? Preoccupazione per l’Archivio della “Fratelli Alinari“che il 30 giugno dovrà lasciare la sua sede storica, a Largo Firenze. L’ attuale proprietà ha infatti venduto l’immobile e si conta che il 60% dei dipendenti dello storico archivio perderà il lavoro. La raccolta di positivi, negativi, libri e apparecchi fotografici è conosciuta nel mondo per la sua rilevanza culturale. E, da quanto si apprende da un documento firmato dai dipendenti della Fratelli Alinari, che spiega come il patrimonio sia in trattativa di vendita. L’attuale proprietà ha tuttavia confermato la volontà di proseguire con la gestione delle immagini, da sempre parte significativa dell’attività aziendale. “Ma quali saranno le sorti del patrimonio e soprattutto delle risorse umane che da anni si sono occupate della sua valorizzazione? Cosa seguirà al più grande trasloco di fotografia al mondo, come è stato definito nell’articolo pubblicato su Il Giornale dell’Arte?” Si chiedono i lavoratori. Una speranza arriva dalla Regione Toscana che si dice interessata ad attivarsi – fermo restando i non rapidi tempi legati alla burocrazia – per l’acquisizione del Patrimonio Alinari . Un patrimonio che non può andare perso.
Concern for the Archive of the "Fratelli Alinari" which on June 30 will leave its historic headquarters, in Largo Firenze. The current property has in fact sold the property and it is estimated that 60% of the employees of the historic archive will lose their job. The collection of positives, negatives, books and cameras is known worldwide for its cultural relevance. And, from what we learn from a document signed by the employees of Fratelli Alinari, which explains how the assets are in sales negotiations.However, the current ownership has confirmed the desire to continue with image management, which has always been a significant part of the company's business. "But what will be the fate of the heritage and above all of the human resources that have been involved in its development for years? What will follow the biggest photography move in the world, as defined in the article published in “ Il Giornale dell'Arte? " The workers are asked. An hope comes from the Tuscany Region which says it is interested in taking action - without prejudice to the non-rapid times related to buricracy - for the acquisition of “Patrimonio Alinari.” An heritage that can’ t be lost.
FotoWorldNews
Nasce a Palermo il Museo regionale della Fotografia Nasce a Palermo il Museo regionale della fotografia, che sarà ospitato all’interno del Villino Favaloro, gioiello di arte e architettura, realizzato tra il 1889 e il 1891 su progetto di Giovan Battista Filippo Basile. Le formule Liberty del villino risalgono ad alcuni interventi di Ernesto Basile del 1903, lo stesso che nel 1914 effettuò il suo ampliamento con la costruzione del torrino belvedere. Le decorazioni pittoriche interne e i mosaici sono stati invece realizzati da Salvatore Gregorietti. Il cantiere di inizio lavori verrà inaugurato nelle prossime settimane alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci, che spiega: "Siamo finalmente riusciti a dare il via al restauro di uno dei gioielli del patrimonio artistico, culturale e architettonico della nostra Regione. In questo modo rendiamo fruibile ai cittadini, e a chi visita la nostra Isola, un edifico storico di enorme pregio, oltre a esporre le attrezzature e il materiale fotografico attualmente conservati nel Centro regionale per il catalogo. L'impegno costante del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Sergio Alessandro, e della responsabile del Centro del catalogo, Caterina Greco, servirà a realizzare con puntualità un obiettivo culturale di grande prestigio”. (...) The Regional Museum of Photography is born in Palermo, which will be housed in the Villino Favaloro, a jewel of art and architecture, built between 1889 and 1891 to a design by Giovan Battista Filippo Basile. The Liberty formulas of the villa date back to some interventions by Ernesto Basile of 1903, the same one that in 1914 carried out its enlargement with the construction of the lookout tower. The interior pictorial decorations and the mosaics were instead made by Salvatore Gregorietti. The construction site will be inaugurated in the coming weeks in the presence of the president of the Region Nello Musumeci, who explains: "We finally succeeded in starting the restoration of one of the jewels of the artistic, cultural and architectural heritage of our Region. In this way we make it accessible to citizens, and those who visit our Island, a historic building of enormous value, in addition to exhibiting the equipment and photographic material currently kept in the regional catalog center. The constant commitment of the general manager of the Cultural Heritage department, Sergio Alessandro, and of the head of the catalog center, Caterina Greco, will serve to punctually achieve a cultural objective of great prestige ". (...)
Esposizioni - Mostre – Concorsi Ancona, al via la mostra “Robert Capa Retrospective” Arriva alla Mole Vanvitelliana ad Ancona dal 16 febbraio al 2 giugno 2019 una grande mostra dedicata a Robert Capa, il più grande fotoreporter del XX secolo. La rassegna presenta più di 100 immagini in bianco e nero che documentano i maggiori conflitti del Novecento, di cui Capa è stato testimone oculare, dal 1936 al 1954. Eliminando le barriere tra fotografo e soggetto i suoi scatti ritraggono la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà delle guerre. La rassegna è promossa dal Comune di Ancona ed è organizzata da Civita Mostre e Musei in collaborazione con Magnum Photos e la Casa dei Tre Oci. Ancona,
Robert Capa “Retrospective" exhibition A big exhibition dedicated to Robert Capa, the greatest photojournalist of the twentieth century, arrives at the Mole Vanvitelliana in Ancona from 16 February to 2 June 2019. The exhibition presents more than 100 black and white images documenting the major conflicts of the twentieth century, of which Capa was an eyewitness, from 1936 to 1954. Eliminating the barriers between photographer and subject, his shots portray suffering, misery, chaos and the cruelty of wars. The exhibition is promoted by the Municipality of Ancona and is organized by Civita Mostre e Musei in collaboration with Magnum Photos and the “ Casa dei Tre Oci.”
Esposizioni - Mostre – Concorsi Biennale di Venezia , il Padiglione Italia presentato al MiBAC Il Padiglione Italia per al 58ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia sarà visibile dal 11 maggio al 24 novembre 2019
Il MiBAC presenta nella sua sede romana il nuovo e grande progetto espositivo del Padiglione Italia alla 58ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (11 maggio – 24 novembre 2019) è stato presentato a Roma nella sede del MiBAC dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli con il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta, il Direttore Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Commissario del Padiglione Italia Federica Galloni, il Curatore Milovan Farronato. Né altra Né questa: La sfida al Labirinto è il titolo della mostra, a cura di Milovan Farronato, a cui partecipano lavori inediti e opere storiche di tre artisti italiani (…)
Esposizioni - Mostre – Concorsi Vitalismo e passione. La fotografia di Inge Morath a Treviso Casa dei Carraresi, Treviso – fino al 9 giugno 2019. Gli scatti di Inge Morath sono protagonisti della mostra che ne ripercorre la carriera. Fra reportage e ritratti. La retrospettiva offre ai visitatori un’ampia panoramica, in oltre centocinquanta scatti, della vita e della carriera di Inge Morath, che iniziò il suo percorso all’inizio degli Anni Cinquanta con un reportage a Londra e successivamente a Venezia, apprendendo le basi del mestiere grazie a un percorso formativo oltremanica, nel 1952, sotto la guida di Simon Guttmann, fotografo del Berliner Illustrierte e fondatore dell’agenzia Dephot. Grazie all’osservazione e all’intuizione, elementi fondamentali del mestiere, a un particolare senso di percezione della luce, alla sua Leica e al suo sguardo, che determina una prospettiva originale sulle cose, l’espressione fotografica di Morath sarebbe divenuta peculiare e unica. Di fondamentale importanza per la sua evoluzione professionale gli incontri con personalità eminenti nel campo, come Ernst Haas, Robert Capa e Henri CartierBresson. Risale al 1953 l’ingresso come membro associato (...)
The photography of Inge Morath in Treviso Casa dei Carraresi, Treviso - until 9 June 2019. Inge Morath photos are the protagonists of the exhibition that retraces her career. Between reports and portraits. The retrospective offers visitors a broad overview, in over one hundred and fifty shots, of the life and career of Inge Morath, who began her journey in the early 1950s with a reportage in London and later in Venice, learning the basics of the trade thanks to a training course across the Channel, in 1952, under the guidance of Simon Guttmann, photographer of the Berliner Illustrierte and founder of the Dephot agency. Thanks to observation and intuition, fundamental elements of the trade, to a particular sense of perception of light, to her Leica and to her gaze, which determines an original perspective on things, Morath's photographic expression would have become peculiar and unique . Meetings with eminent figures in the field, such as Ernst Haas, Robert Capa and Henri Cartier-Bresson, are of fundamental importance for his professional development. The entry as associate member dates back to 1953 (…)
Esposizioni - Mostre – Concorsi
Premiato dall‘Organizzazione Mondiale del turismo dell’ONU per l‘eccellenza e l’innovazione nel turismo: IT.A.CÀ, IL PRIMO E UNICO FESTIVAL IN ITALIA SUL TURISMO RESPONSABILE, invita a scoprire luoghi e culture attraverso itinerari a piedi e a pedali, workshop, seminari, laboratori, mostre, concerti, documentari, libri e degustazioni per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive. Un cammino unico in tanti territori diversi, per trasformare l’incoming in becoming. Coniugando la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini.
-Tappa IT.A.CÀ BOLOGNA Dal 24 maggio al 2 giugno + 8-9 giugno 2019 -Tappa IT.A.CÀ RIMINI e le SUE VALLI Dal 7 al 9 giugno 2019 (more info) Awarded by the UN World Tourism Organization for excellence and innovation in tourism: IT.A.CÀ, THE FIRST AND ONLY FESTIVAL IN ITALY ON RESPONSIBLE TOURISM, invites you to discover places and cultures through walking and cycling routes , workshops, seminars, laboratories, exhibitions, concerts, documentaries, books and tastings to launch an idea of tourism that is more ethical and respectful of the environment and of those who live there. A unique journey in many different territories, to transform incoming into becoming. Combining the sustainability of tourism with the well-being of citizens. -Dates IT.A.CÀ BOLOGNA From 24 May to 2 June + 8-9 June 2019 -Dates IT.A.CÀ RIMINI and its VALLI From 7 to 9 June 2019 (more info)
Arbil Iciar Il mio nome è Arbil (Pilar in spagnolo, Euskara in lingua basca). Sì, sono basca. Sono nata nel posto più bello del mondo, una villa costiera di nome Zarautz, nel territorio storico di Guipúzcoa Qui ho aperto gli occhi alla vita e qui ho fatto i miei primi passi, a Zarautz, nelle sue strade e angoli, continuo a trascorrere la mia esistenza. Qui respiro la brezza del Cantabrico (il mio amato mare), qui mi perdo nei monti di Pagoeta. Qui passeggio per la "Regina delle spiagge", enorme in estensione e bellezza e meta obbligata per surfers di tutto il mondo.
My name is Arbil (Pilar in Spanish, Euskara in the Basque language). Yes, I am Basque. I was born in the most beautiful place in the world, a coastal villa named Zarautz, in the historical territory of Gipuzkoa. Here I opened my eyes to life and here I took my first steps, in Zarautz, in its streets and corners, I continue to spend my existence . Here I breathe the breeze of the Cantabrian (my beloved sea), here I get lost in the mountains of Pagoeta. Here I walk for the "Queen of the beaches", huge in extension and beauty and a must for surfers from all over the world.
Arbil Iciar Photography
Devo confessare che mi costa parlare di me. La verità è che non so da dove cominciare, così farò scorrere i miei pensieri...Chi lo sa? Magari scopro qualcosa di me fino ad oggi sconosciuta. Mi sono sempre piaciute le sfide. Sono un'anima irrequieta. Una donna coraggiosa, ma anche con un grande scudo protettore. A volte mi sento una "strana" nel mondo in cui mi e' toccato vivere: idealista, sognatrice o illusa, non lo so; ferita da tanto egoismo, ingiustizia, crudeltà che ci circondano e che tristemente finiamo per tollerare come inevitabile. Davanti a questa realtà mi rifugio nel bello, la bellezza mi salva.Il primo ricordo che ho di una macchina fotografica e' di quella che aveva nelle mani mio Padre. Io ero ancora una bambina e guardavo quell' uomo buono con ammirazione e amore che sentivo per lui. Quelle domeniche nei monti, quando mi insegnava tante cose...Come dimenticarle! Nella mia memoria sono rimasti per sempre quei momenti; nei miei occhi, quell'immagine, la sua immagine, l'immagine di mio padre con la sua macchina fotografica dove conservava istanti di mare, pezzettini di monti, quei paesaggi di' infanzia in cui ancora lo sento. Quando faccio una fotografia stabilisco una connessione con lui. Quando guardo il visore lo trovo al mio fianco. Facendo fotografia mi sento libera, felice. Sperimento, suppongo, quella che chiamano felicità, e quella sensazione e ciò che mi innamora della fotografia. Prendo con me la mia macchina fotografica, salgo nell'auto e mi lascio andare. Non cerco la foto, e lei che trova me. Il mio sguardo si ferma in qualche cosa, in occasioni , in qualcosa di completamente inaspettata e un istante dopo decido di portarmela con me. Premo il bottone e divento cacciatrice di luce. Quella cosa fugace non può già scappare. Qualcosa che caratterizza la mia fotografia è la componente umana. Di solito è presente, su un fondo di mare, di montagne o di qualunque altro scenario in cui si trovi. Le persone, la loro presenza, mi raccontano delle cose. E le voglio presenti. Forse le mie immagini possono essere le parole di altri per raccontare storie. Da giovane ho fatto i miei primi passi con la macchina fotografica,nel tempo abbandonai questo mio piacere per dedicarmi ad un altro ,quello piu' importante la mia famiglia, specialmente ai miei due figli Inaki e Imanol. La fotografia non esisterebbe senza la luce, la mia vita non sarebbe la stessa senza loro.
Sono soltanto due anni che l'ho ripresa, rincontrandomi con la mia fedele compagna e amica ( la macchina fotografica). Sono una fotografa autodidatta, non ho fatto dei corsi di tecnica fotografica. Non dispongo del tempo che mi piacerebbe, però metto passione in quel che faccio: sento il bisogno di crescere e continuare a imparare giorno dopo giorno. Dopo ogni sfida non tarda ad arrivare quella dopo . La mia creatività, regalo della vita, è la mia alleata in un viaggio che non finisce mai, un viaggio senza un destino predefinito, un viaggio a tutti i destini. Non ho grandi referenti nel mondo della fotografia anche se ammiro profondamente alcune persone che si servono della loro macchina fotografica per fare del bene all' Umanità come Gervasio Sànchez, un fotogiornalista spagnolo che ha coperto quasi tutti i conflitti armati delle ultime decade, denunciando l'ingiustizia e la crudeltà che lo circondava nei suoi viaggi senza perdere però per quello lo sguardo benevolo e la speranza di chi si nega a buttare giù l'asciugamano nell'ardua lotta per fare di questo mondo un posto migliore. La stessa ammirazione sento per il fotografo brasiliano Sebastiao Salgado che ha conosciuto anche la faccia più scura della condizione umana in Africa, nelle lotte tra Hutus e Tutsis. denunciando lo sfruttamento dei boschi dell'Amazonia nel suo paese e promuovendo il loro recupero. . Mi auguro che le mie immagini raccontino storie,sveglino emozioni, provochino sensazioni. Forse la mia fotografia è lo scorcio della mia anima che mi permette di mostrarmi al mondo. Forse la mia fotografia non e' altro che me stessa. Forse è la mia storia che racconto senza essere cosciente di ciò. Penso che forse tutti quei bambini, uomini e donne che popolano le mie fotografie siano in realtà i miei compagni di viaggio, del viaggio della mia vita. Prossima fermata: un'esposizione del mio lavoro fotografico. Ormai conoscete la mia prossima sfida. Magari possa io vedervi presto in essa.
…”metto passione in quel che faccio, sento il bisogno di crescere e contiunare a imparare giorno dopo giorno , ad ogni sfida non tarda ad arrivare quella dopo”...
I must confess that it costs me to talk about myself. The truth is that I don't know where to start, so I will let my thoughts flow ... Who knows? Maybe I discover something unknown to me so far. I've always liked challenges. I am a restless soul. A brave woman, but also with a large protector shield. Sometimes I feel a "weird" in the world where I living: idealist, dreamer or deluded, I don't know; wounded by so much selfishness, injustice, cruelty that surround us and that we sadly end up tolerating as inevitable. In front of this reality I take refuge in beauty, beauty saves me. The first memory I have of a camera is that of my Father. I was still a child and looked at that good man with admiration and love that I felt for him. Those Sundays in the mountains, when he taught me so many things .How to forget them! Those moments remained in my memory forever; in my eyes, that image, his image, the image of my father with his camera where he kept moments of the sea, bits of mountains, those childhood landscapes in which I still feel it. When I take a picture I establish a connection with him. When I look at the viewer I find him at my side. Making photography I feel free, happy. I hope, I suppose, what they call happiness, and that feeling is what makes me fall in love with photography. I take my camera with me, get in the car and let myself go. I'm not looking for the photo, and she finding me. My gaze stops at something, on occasions, at something completely unexpected and a moment later I decide to take it with me. I press the button and become a hunter of light. That fleeting thing cannot already escape. Something that characterizes my photography is the human component. It is usually present, on a sea bottom, of mountains or any other scenario in which it is found. People, their presence, tell me things. And I want them present. Perhaps my images can be the words of others to tell stories. As a young man I took my first steps with the camera, in time I abandoned this my pleasure and i had dedicate myself to another one , the most important one, my family, especially to my two sons Inaki and Imanol. Photography would not exist without light, my life would not be the same without them. It is only two years since I took it back, meeting again with my faithful companion and friend (the camera). I am a self-taught photographer, I did not take photographic technique courses. I do not have the time I would like, but I put passion into what I do: I feel the need to grow and continue to learn day by day. After each challenge, the next one arrives. My creativity, a gift of life, is my ally in a journey that never ends, a journey without a predefined destiny, a journey to all destinies. I do not have great references in the world of photography although I deeply admire some people who use their camera to do good to Humanity. I will quote Gervasio SĂ nchez, a Spanish photojournalist who has covered almost all the armed conflicts of the last decade, denouncing the injustice and cruelty that surrounded him in his travels without losing for that reason the benevolent gaze and the hope of those who deny themselves to throw the towel down in the difficult struggle to make this world a better place. The same admiration I feel for the Brazilian photographer Sebastiao Salgado who has also known the darkest face of the human condition in Africa, in the struggles between Hutus and Tutsis. denouncing the exploitation of the forests of Amazonia in his country and promoting their recovery. . I hope that my images tell stories, awaken emotions, cause feelings. Perhaps my photography is the glimpse of my soul that allows me to show myself to the world. Maybe my photography is nothing but myself. Maybe it's my story I tell without being aware of it. I think that perhaps all those children, men and women who populate my photographs are actually my traveling companions, the journey of my life. Next stop: an exhibition of my photographic work. By now you know my next challenge. Maybe I can see you soon in it.
…here i walk for “Qeen of the beaches” huge in extension and beauty and a must for the surfersll over the world ...
Emanuele Barbieri Fotografo praticamente fin dall’ adolescenza,convinto da amici di Famiglia frequento un corso di fotografia nella mia citta’ natale e delle mie origini, con ,per me l ‘allora sconosciuto insegnate Gianni Berengo Gardin. La mia Ignoranza e giovine eta’ non mi permisero di apprezzare e comprendere chi fosse e quale fortuna avessi , ma , grazie a lui ,da allora la fotografia non mi ha piu’ abbandonato . Tra alti e bassi dal 1990 inizia il mio percorso fotografico professionale, collaboro con importanti agenzie fotografiche e alcune testate giornalistiche Milanesi ; oltre che a partecipare a manifestazioni sportive automobilistiche ,cinofile e concerti. Iniziai con una Nikon F70 per passare ad una piu’ professionale F90, sostituita con una Canon che tutt’ oggi utilizzo ,senza farmi mancare il piacere di qualche scatto con una Zenit TTL a pellicola e una Polaroid 600.
Dal 2015 mi sono specializzato in scatti Cinofili e successivamente a Gatti e Cavalli , questo Innanzitutto per passione, ho 6 cani e 3 gatti con cui condivido le giornate della mia vita. Amo gli animali in genere; capirne ogni loro aspetto, e quale modo migliore per valorizzarne le loro caratteristiche e far felici loro e gli allevatori e/o proprietari. Lavoro apparentemente facile. In realtà non basta il l’ amore verso gli animali o la conoscenza tecnica. Ci vuole un lungo e minuzioso studio delle caratteristiche comportamentali e morfologiche di ogni singola razza felina , canina o equina essa sia per poterne valorizzare al massimo la razza stessa fotografata o gli animali in genere. Negli ultimi dieci anni la mia seconda passione si ẻ unita alla fotografia, viaggiare: Libia , Tunisia, Mauritania , Marocco , Algeria e Mali Paesi che ho ammirato e fotografato facendo reportage per agenzie viaggi. Fotografo per “Voci nel Deserto” e “Tekelt” Esposizioni Canine. Nel 2012 partecipando alla mia prima expo cinofila divenni fotografo personale per Allevatori per i quali effettuo, oltre che servizi sui ring dove concorrono ,anche servizi fotografici personali. Dal 2016 mi sono specializzato in ritrattistica per animali da compagnia.
Ermanuele Barbieri Photography
I have practiced photography since I was a teenager, I was convinced by family friends to attend a photography course in Milan, my birthplace and my origins city, with, for me, the then unknown Gianni Berengo Gardin . My ignorance and my young age did not allow me to appreciate and understand who he was and what luck I had, but, thanks to him, photography has never abandoned me since. Between high and low since 1990 my professional photographic career began, I collaborate with important photo agencies and some Milan newspapers; in addition to participating in car sporting events, dog shows and concerts. I started with a Nikon F70 to switch to a more professional F90, replaced by a Canon that I still use today, without making me miss the pleasure of some shots with a Zenit TTL and a Polaroid 600. Since 2015 I have specialized in dog photography and subsequently in Cats and Horses, this first of all for passion, I have 6 dogs and 3 cats with whom I share the days of my life. I love animals in general; understand their every aspect, and what better way to enhance their characteristics and make them and the breeders and / or owners happy. Apparently easy work. In reality, love for animals or technical knowledge is not enough. It takes a long and meticulous study of the behavioral and morphological characteristics of each single feline breed, canine or equine, both to be able to make the most of the breed itself or the animals in general. In the last ten years my second passion has been combined with photography, travel: Libya, Tunisia, Mauritania, Morocco, Algeria and Mali Countries that I have admired and photographed doing reportages for travel agencies. Photographer for "Voci nel Deserto" and "Tekelt" Canine Exhibitions. In 2012, taking part in my first dog show, I became a personal photographer for Breeders for which I perform, in addition to show services where they compete, also personal photo shoots. Since 2016 I have specialized in portraits for pets.
Emanuele Barbieri Photography
… i started with a NIKON F70 to
switch to a more professional F90, replaced with a CANON that i still use today , with missing the pleasure of some shots with a ZENIT TTL and a POLAROID 600….
‌ Since 2016 i have specialized in portraits for pets ...
Tcleb FotoMagazine
See You Soon !