Tcleb FotoMagazine Aprile 2019 Vol.14

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Editore

Christian Temporiti

Fotografi

Grazia Battezzato Paola Sanchez Romero Amit Ganjoo

Copertina

Amit Ganjoo

Main Partner TIENNElab Per Sponsor – Collaborazioni , Idee tnlab24@gmail.com


Contenuti Aprile 2019 Vol. 14

Tcleb

Surrealismo e Fotografia FotoWorldNews – Notizie dal Mondo I Viaggi

Indore - Madhya Pradesh (India)

I Grandi

Yannis Behrakis Paolo Pellegrin

Esposizioni – Mostre – Concorsi Ospiti

Grazia Battezzato Paola Sanchez Romero

Thank you to Amit Ganjoo and Naveena Ganjoo for their spaecial Collaboration !!!


Surrealismo e fotografia: quali rapporti vengono a crearsi? Nel 1924 il poeta Andrè Breton redigeva il “Manifesto del Surrealismo”, nel quale si esaltavano l’inconscio la casualità: due elementi in grado di fornire un nuovo significato alla realtà quotidiana di tutti i giorni. Questo movimento artistico-culturale non è altro che una continuazione del “DaDa”. Si privilegiano aspetti propositivi e liberatori presenti nell’inconscio e nell’esperienza del sogno, capace, secondo i surrealisti, di rivelare la natura delle cose. Saranno numerosi infatti gli artisti surrealisti provenienti dal Dadaismo, come Man Ray, Max Ernst, Francis Picabia e numerosi saranno i fotografi che aderiranno a questa tendenza. Molti furono gli artisti che anche solo per un breve periodo, si avvicinarono alla poetica surrealista. La fotografia era vista dai surrealisti come uno dei mezzi più efficaci per far emergere gli aspetti più profondi e sorprendenti della quotidianità.

Evidenziare, soprattutto, l’ambiguità delle immagini di cui è costituita la realtà, è uno degli aspetti principali di queste opere. Possiamo dire che la fotografia surrealista non ha un carattere ben definito stilisticamente, perchè questo mezzo viene utilizzato a seconda delle esigenze. L’oggetto fotografato diviene apparizione misteriosa, ambigua e spesso inspiegabile attraverso la sola ragione. Non è più banale! Man Ray è sicuramente uno tra i maestri del Surrealismo più riconosciuti. Egli, nel corso degli anni Trenta, realizza una serie di immagini “solarizzate” che sono oggi considerate emblemi di questa Avanguardia storica. La Solarizzazione è una tecnica fotografica che disegna in negativo il profilo delle forme, trasformandole in elementi misteriosi e facendo apparire un alone di luce attorno ad esse. Tra le tecniche maggiormente usate dai

surrealisti si trova il collage, che permette di inventare la realtà con la combinazione di diverse immagini. Dalla tecnica del collage si servirono di poeti come Breton e pittori come Dalì, tanto da renderla un autentico simbolo del Surrealismo. Molto significativa fu l’esperienza di Brassaï, fotografo che riprese Parigi di notte, dedicando alla città un famoso volume di fotografie nel 1933. Immagini dirette, non post-prodotte, che davano alla capitale francese un’immagine completamente diversa da quella a cui erano abituati.


Surrealism and photography: which relationships are created? In 1924 the poet Andrè Breton drafted the "Manifesto of Surrealism", in which the unconsciousness was exalted by chance: two elements capable of providing a new meaning to everyday life. This artistic-cultural movement is nothing but a continuation of the "DaDa". Preference is given to propositive and liberating aspects present in the unconscious and in the experience of the dream, capable, according to the surrealists, of revealing the nature of things. In fact, there will be numerous surrealist artists from Dadaism, such as Man Ray, Max Ernst, Francis Picabia and numerous photographers who will adhere to this trend. Many were the artists who even for a short period approached the surrealist poetics. Photography was seen by surrealists as one of the most effective means of bringing out the most profound and surprising aspects of everyday life. To highlight, above all, the ambiguity of the images of which reality is constituted, is one of the main aspects of these works. We can say that surrealist photography does not have a well-defined stylistic character, because this medium is used according to needs. The photographed object becomes a mysterious, ambiguous and often inexplicable appearance through reason alone. It is no longer trivial! Man Ray is certainly one of the most recognized masters of Surrealism. During the 1930s, he created a series of "solarised" images that are today considered emblems of this historical avant-garde. The Solarization is a photographic technique that negatively draws the profile of the forms, transforming them into mysterious elements and making a halo of light appear around them. One of the techniques most used by surrealists is the collage, which allows you to invent reality with the combination of different images. From the collage technique they used poets like Breton and painters like Dalì, so much so as to make it an authentic symbol of Surrealism. Very significant was the experience of Brassaï, a photographer who filmed Paris at night, dedicating to the city a famous volume of photographs in 1933. Direct images, not post-produced, which gave the French capital an image completely different from that to which they were accustomed.Famous are also the series of graffiti that Brassaï photographs on the walls of Paris, capturing an aspect of reality that transforms the appearance of the city into an unknown place, yet to be discovered. Paris was also the main subject for another very important photographer, Eugène Atget . He was active many years before the birth of Surrealism, but thanks to this artistic movement he was discovered, thus becoming very famous. His photographs capture a mysterious Paris, made up of shop windows in which passersby are reflected, commercial signs and buildings. It was young Berenice Abbott, a photographer who had been Man Ray's assistant, who introduced him to him. She also urged Breton to publish some images of Atget (1926) in the review "La rivolution surrealiste". Finally, the case of another great photographer, Hans Bellmer, is very important. Bellmer began a very special process, in 1933 he built a doll and then began to photograph it in the most varied poses, thus creating a unique and unmistakable model. (....)



Famose sono inoltre le serie di graffiti che Brassaï fotografa sui muri di Parigi, cogliendo un aspetto della realtà che trasforma l’aspetto della città in un luogo sconosciuto, ancora da scoprire. Parigi fu il soggetto principale anche per un altro importantissimo fotografo, Eugène Atget . Egli era attivo molti anni prima della nascita del Surrealismo, ma grazie a questo movimento artistico venne scoperto, diventando così molto famoso. Le sue fotografie riprendono una Parigi misteriosa, fatta di vetrine di negozi in cui si riflettono i passanti, di insegne commerciali e di edifici. Fu la giovane Berenice Abbott, fotografa che era stata assistente di Man Ray, a farlo conoscere. Ella inoltre spinse Breton a pubblicare nella rivista “La rivolution surrealiste” alcune immagini di Atget (1926). Molto importante è infine il caso di un altro grande fotografo, Hans Bellmer. Bellmer iniziò un procedimento molto particolare, nel 1933 costruì una bambola e dopodiché iniziò a fotografarla nelle più svariate pose, realizzando così un modello unico e inconfondibile. (….)



FotoWorldNews

Sony World Photography Awards: Nicola Vincenzo Rinaldi vince il National Awards Il fotografo bolognese Nicola Vincenzo Rinaldi vince i National Awards per l’Italia.Si tratta di un premio, all’interno del prestigioso concorso fotografico Sony World Photography Awards, che individua un vincitore assoluto all’interno di ogni Paese partecipante al contest.Qui puoi scoprire i nomi di tutti gli altri vincitori dell’edizione 2019 dei National Awards annunciati oggi dalla World Photography Organisation e Sony.

I National Awards: premi dedicati ai Paesi I Sony World Photography Awards rappresentano uno degli appuntamenti più importanti per il settore fotografico internazionale.Gli Award includono quattro concorsi: Professionisti (per i progetti fotografici), Open (per gli scatti singoli), Student Focus (per le istituzioni accademiche) e Giovani (per i fotografi dai 12 ai 19 anni).I National Awards vogliono sostenere i nuovi talenti supportando le opere dei professionisti dei diversi paesi e promuovendole su scala globale.


FotoWorldNews

Fotografia: a Nadav Kander il premio Word Photography Organization 2019L’artista sarà premiato a Londra il 17 aprile per la sua versatilità e l’impatto significativo sul mezzo fotografico. Inoltre l’artista vedrà una presentazione del suo lavoro alla 2019 Sony World Photography Awards Exhibition, in programma dal 18 aprile al 6 maggio alla Somerset House di Londra. La mostra offrirà al pubblico la rara opportunità di vedere le opere acclamate e meno conosciute di Kander in uno spazio, tra cui ritratti, studi di figure, paesaggi e immagini in movimento. Per celebrare l’apertura della mostra, giovedì 18 aprile si terrà un discorso pubblico con Nadav Kander intervistato da William A. Ewing. L’edizione 2019 del libro con copertina rigida di Sony World Photography Awards includerà anche un saggio appena commissionato sul lavoro dell’artista di David Campany e una selezione speciale di fotografie. Parlando del suo premio, Nadav Kander ha commentato: “Essere il vincitore del 2019 è un grande riconoscimento perché suggerisce che uno sia un’ispirazione e non penso che ci sia un complimento più grande di questo. Mi sento onorato di essere nella stessa compagnia dei destinatari precedenti e se ho ispirato le persone a scavare più a fondo ea fotografare in modo autentico, sono doppiamente onorato. Vorrei anche ringraziare Sony e la World Photography Organization per questa piattaforma, è davvero molto generoso. “


Indore

la capitale commerciale del Madhya Pradesh. Cresce a un ritmo veloce, riesce ancora a combinare stili di vita antichi e moderni in un'atmosfera unica. Gli "indiani" (residenti di Indore) sono ben noti per il loro atteggiamento caloroso e amichevole. Indore è situata sull'altopiano di Malwa ad un'altitudine di 553 m sul livello del mare, sulle rive di due piccoli ruscelli: il Saraswati e il Khan. Si uniscono al centro della città dove esiste un piccolo tempio del XVIII secolo di Sangamnath o Indreshwar. Il nome Indore è dovuto a questa divinità. È la più grande città del Madhya Pradesh, con una popolazione di oltre un milione di abitanti e’ anche la capitale commerciale dello stato. La città di Indore presenta una felice miscela di passato storico e promesse di una rapida modernizzazione futura. la città, insieme alle sue cittadine satellite di Pithampur e Dewas, si è affermata come una forte base industriale e la città più sviluppata del Madhya Pradesh. L'era della liberalizzazione ha visto Indore in prima linea in una serie di iniziative di privatizzazione che comprendono la prima strada a pedaggio del paese e la rete telefonica privata (Airtel). Le industrie tradizionali per le quali la città è famosa, come quelle in cotone e braccialetti, sono molto vive. Indore è anche conosciuta per il suo ottimo cibo.


It grows at a fast pace, still manages to combine ancient and modern lifestyles in a unique atmosphere. The "Indians" (residents of Indore) are well known for their warm and friendly attitude. Indore is situated on the Malwa plateau at an altitude of 553 m above sea level, on the banks of two small streams: the Saraswati and the Khan. They join the city center where there is a small 18th century temple of Sangamnath or Indreshwar. The name Indore is due to this deity. It is the largest city in Madhya Pradesh, with a population of over one million, it is also the commercial capital of the state. The city of Indore presents a happy blend of historical past and promises of rapid future modernization. the city, along with its satellite towns of Pithampur and Dewas, has established itself as a strong industrial base and is the most developed city in Madhya Pradesh. The era of liberalization has seen Indore at the forefront of a series of privatization initiatives that include the country's first toll road and the private telephone network (Airtel). The traditional industries for which the city is famous, such as cotton and bracelets, are very much alive. Indore is also known for its excellent food.

Vi raccontero' la citta’ di Indore mostrandovi I luoghi storici , di Culto ma anche Arte e Modernita' di tutto lo splendido territorio del Madhya Pradesh, I will tell you about the city of Indore showing you the historical places, of Cult but also Art and Modernity of the whole beautiful territory of Madhya Pradesh,


Rajwada è un palazzo storico nella città di Indore . E 'stato costruito dai Holkars della dell'Impero Maratha circa due secoli fa. Questa struttura a sette piani si trova vicino al Chhatris e oggi rappresenta un bell'esempio di Grandezza Regale e abilità Architettoniche.

Rajwada is a historic palace in the city of Indore. It was built by the Holkars of the dell'Impero Maratha about two centuries ago. This seven-storey structure is located near the Chhatris and today represents a fine example of Royal Greatness and Architectural skills.

Lal Bagh Palace Lussuoso palazzo ottocentesco della dinastia Holkar, con un mix di stile barocco, rococò e neoclassico.

Lal Bagh Palace Luxurious 19th century building of the Holkar dynasty, with a mix of Baroque, Rococo and Neoclassical styles.


Indore Museum I manufatti esposti nel museo spaziano dall'era preistorica a quella moderna. Ăˆ stato fondato nel 1929. Ăˆ anche noto come Museo centrale. The artifacts exhibited in the museum range from the prehistoric era to the modern era. It was founded in 1929. It is also known as the Central Museum.

Annapurna Temple Tempio dedicato alla Dea Annapurna è la dea del cibo e dell'alimentazione nell'induismo. Temple dedicated to the Goddess Annapurna is the goddess of food and nutrition in Hinduism.


Imran car ac Khajrana Ganesh Temple è un centro di pellegrinaggio a Indore, dedicato a Lord Ganpanti. Costruito durante il regno della dinastia Holkar. is a pilgrimage center in Indore, dedicated to Lord Ganpanti. Built during the reign of the Holkar dynasty.

Gandhi Hall, è una sede importante per mostre d'arte e culturali, con una sala centrale in grado di ospitare 2.000 persone e terreni per eventi ancora piÚ grandi! Il governo dello stato illumina questo edificio in tricolore in tutti e tre i festival nazionali!

Gandhi Hall, is an important venue for art and cultural exhibitions, with a central hall able to accommodate 2,000 people and land for even larger events! The state government illuminates this building in three colors in all three national festivals!


KrishnaPura Chhatri, , sono tre chhatri situati a Indore ,Le strutture furono costruite dagli Holkar come cenotafi per ospitare i resti dei sovrani della dinastia, portando a loro anche il nome di Holkar Chhatris. Tutti e tre i Chhatris si trovano a mezzo chilometro dalla cittĂ -palazzo di Rajwada , anch'essa costruita dalla dinastia Holkar. are 3 chhatri located in Indore, The structures were built by the Holkars as cenotaphs to house the remains of dynasty rulers, bringing to them also the name of Holkar Chhatris. All three Chhatris are located half a kilometer from the palace city of Rajwada, also built by the Holkar dynasty.


Indore è la capitale commerciale del più grande stato del paese, il Madhya Pradesh. È noto per i suoi magnifici monumenti, la festa esuberante e la solitudine beata. Oltre a questo, Indore vanta anche una discreta industria delle arti e dei mestieri, che ha un fascino tutto suo. Presenta capacità ereditarie, cura artigianale e evoca il desiderio di saperne di più sulla terra. L'arte e l'arte di Indore sono influenzate dagli stati confinanti, ma allo stesso tempo hanno sviluppato il loro stile distintivo e l'individualità. Stampa a mano libera La stampa a blocchi a mano è uno dei mestieri più importanti di Indore. I colori utilizzati in questo processo sono coloranti vegetali e naturali come Indaco, radici di curcuma, buccia di melograno, lacca, ferro ecc. Queste sostanze creano un effetto ricco ma sottile. I colori naturali non si sbiadiscono facilmente in quanto permeano il tessuto. Ciò conferisce al tessuto un aspetto attraente. Legare e tingere Anche l'arte del tessuto per legare e tingere di Indore è molto popolare. Il processo è noto come Bandhani o Bandhej nel Madhya Pradesh. Questa è una tecnica delicata che rappresenta le prime forme di pattern resist. In questo processo, le parti del tessuto sono legate con filo per formare piccoli nodi. Quindi il tessuto viene immerso nella tintura. Questo lascia un motivo colorato sul tessuto. A Indore, gli artigiani producono squisiti campioni di cravatta e tintura. Batik Un'altra forma d'arte famosa qui è piuttosto unica. È conosciuto come Batik. È un processo di resistenza in cui la cera fusa viene applicata sul tessuto e poi tinta in tinture fredde. Il batik è fatto su larga scala a Indore. I sari Batik di Indore multicolori sono apprezzati per il loro design vario e il loro accattivante contrasto di colori. Oltre ai sari, anche qui sono fatti i vestiti, le lenzuola, i lungis, i dupattas, ecc. Industria della iuta Oltre al cotone, la iuta è la più economica e la più importante di tutte le fibre tessili. Viene utilizzato su larga scala nella produzione di diversi tipi di materiali di imballaggio per prodotti agricoli e industriali in Indore. Iuta ha un carattere grezzo, colore naturale e consistenza pesante. Esibisce una terrosità che ha un suo fascino unico. L'artigianato di iuta disponibile a Indore comprende articoli come lampade a sospensione, cestini, vasi di fiori, altalene, amache, borse, tovagliette, calzature, ecc. Zari Lavoro Indore ha una grande varietà da offrire in termini di lavoro artigianale. Da un lato offre artigianato in juta grezza e dall'altro pratica uno dei lavori artistici più delicati chiamati lavori di Zari. Il lavoro di Zari è molto intricato e fragile. Praticato a Indore, è famoso per la sua squisita maestria. Il lavoro di Zari ha avuto origine circa 300 anni fa e di solito è praticato sui sari. In questo processo, il ricamo a mano con filo d'oro viene fatto sul tessuto. Questo dà un aspetto molto fine e ricco al tessuto. Oggi, oltre agli articoli tradizionali, le borse moderne, le borse, le coppette da tè e le "jutties" o le pantofole sono anche adornate con il lavoro di Zari per offrire una maggiore varietà ai consumatori. Giocattoli in pelle ripiena Un altro artigianato più famoso della regione è giocattoli in pelle ripiena.Questi giocattoli sono disponibili in varie forme e dimensioni. Sono abilmente realizzati e casualmente dipinti per sembrare molto attraenti. Gli artigiani di Indore sono specializzati nella produzione di scarpe in pelle, sporte, borse in pelle, funghi, ecc. Ma con il passare del tempo, l'artigianato si è evoluto e nuovi articoli in pelle sono venuti fuori. Oggi Indore produce persino capi in pelle su larga scala.


Indore is the commercial capital of the largest state in the country, Madhya Pradesh. It is known for its magnificent monuments, its exuberant party and its blissful solitude. In addition to this, Indore also boasts a decent arts and crafts industry, which has a charm all its own. It presents hereditary skills, craftsmanship and evokes the desire to learn more about the earth. Indore's art and art are influenced by neighboring states, but at the same time they have developed their distinctive style and individuality. Freehand printing Hand block printing is one of Indore's most important trades. The colors used in this process are vegetable and natural dyes such as Indigo, turmeric roots, pomegranate peel, lacquer, iron, etc. These substances create a rich but subtle effect. Natural colors do not fade easily as they permeate the fabric. This gives the fabric an attractive appearance. Tying and dyeing Indore's art of tying and dyeing is also very popular. The process is known as Bandhani or Bandhej in Madhya Pradesh. This is a delicate technique that represents the first forms of pattern resist. In this process, the parts of the fabric are tied with thread to form small knots. Then the fabric is immersed in the dye. This leaves a colorful pattern on the fabric. In Indore, artisans produce exquisite tie and dye samples. Batik Another famous art form here is quite unique. It is known as Batik. It is a process of resistance in which the melted wax is applied to the fabric and then dyed in cold dyes. Batik is made on a large scale in Indore. The multicolored Indore Batik saris are appreciated for their varied design and their captivating color contrast. In addition to the saris, here too clothes, sheets, lungis, dupattas, etc. are made. Jute Industry In addition to cotton, jute is the cheapest and most important of all textile fibers. It is used on a large scale in the production of different types of packaging materials for agricultural and industrial products in Indore. Jute has a raw character, natural color and heavy consistency. It exhibits an earthiness that has its own unique charm. The jute handicraft available in Indore includes items such as hanging lamps, baskets, flower vases, swings, hammocks, bags, placemats, shoes, etc. Zari job Indore has a great variety to offer in terms of craftsmanship. On the one hand it offers raw jute crafts and on the other hand one of the most delicate works of art called Zari's works. Zari's work is very intricate and fragile. Practiced in Indore, he is famous for his exquisite craftsmanship. Zari's work originated about 300 years ago and is usually practiced on saris. In this process, hand embroidery with gold thread is done on the fabric. This gives a very fine and rich appearance to the fabric. Today, in addition to traditional items, modern bags, bags, tea cups and "jutties" or slippers are also adorned with the work of Zari to offer greater variety to consumers. Toys Stuffed leather toys Another region's most famous handicraft is stuffed leather toys. These toys are available in various shapes and sizes. They are skillfully crafted and randomly painted to look very attractive. The Indore artisans are specialized in the production of leather shoes, shopping bags, leather bags, mushrooms, etc. But with the passage of time, craftsmanship has evolved and new leather goods have come out. Today, Indore even produces large-scale leather garments.


La città di indore non e’ dotata solo di bei paesaggi ,monumenti , templi ,spiritualita’ e per il suo splendore architettonico , ma anche di arte e colori , arte che viene insegnata fin da piccoli e coltivata negli anni successivi nelle scuole e nelle accademie dislocate sul territorio , tra queste una delle piu’ importanti e’ la Scuola di Belle Arti “La School of Fine Arts (SOFA) “. E’ stata fondata nel 1994 come parte di IPS Academy . Il suo unico scopo è quello di sviluppare e migliorare la mente estetica e creativa degli studenti insieme all'uso delle diverse tecniche coinvolte nei media bidimensionali che includono Pittura e Scultura . Sotto la direzione Dell’artista e scultore Prof. Amit Ganjoo e di sua moglie e Pittrice Naveena Ganjoo, la crescita artistica e creativa degli studenti viene coinvolta dalla partecipazione di Artisti di altri Paesi anche Europei .

The city of Indore is not known only for its beautiful landscapes, monuments, temples, spirituality and for its architectural splendor, but also for art and colors, art that has been taught since childhood and cultivated in the following years in schools and academies located in the area, one of the most important of these is the School of Fine Arts "The School of Fine Arts (SOFA)". It was founded in 1994 as part of the IPS Academy . Its sole purpose is to develop and improve students' aesthetic and creative minds together with the use of the different techniques involved in two-dimensional media including Painting and Sculpture. Under the direction of Artist and sculptor Prof. Amit Ganjoo and his wife Artist and painter Naveena Ganjoo, the artistic and creative growth of students is involved by the participation of artists from other countries, including European ones.





YANNIS BEHRAKIS, In ricordo di UN GRANDE FOTOGRAFO GRECO

deceduto il 2

MARZO 2019

Aveva vinto un premio Pulitzer nel 2016 e molte delle sue foto avevano più forza di qualunque racconto. Diceva che la missione di un fotografo di guerra è quella di «assicurarsi che nessuno possa dire: non lo sapevo» Yannis Behrakis, uno dei grandi fotografi che negli ultimi trent’anni hanno documentato le immagini più atroci e commoventi delle guerre e delle tragedie del mondo. Foto straordinarie e immortali, pubblicate dai giornali spesso con solo l’indicazione dell’agenzia per la quale Behrakis lavorava, la Reuters.

Nato ad Atene, aveva seguito i conflitti in Afghanistan, in Iraq, in Cecenia, nel Medio Oriente, nei Balcani, in Somalia, il terremoto del Kashmir, le rivolte del 2011 in Egitto, i massacri in Sierra Leone. Non gli piacevano le guerre, ma amava il cameratismo che nelle guerre si instaura tra le persone. Proprio in Sierra Leone aveva perso il suo migliore amico e collega, Kurt Shork, morto vicino a lui quando il loro convoglio fu attaccato. Diceva che la missione di un fotografo di guerra è quella di «assicurarsi che nessuno possa dire: non lo sapevo». Aveva vinto un premio Pulitzer nel 2016 e molte delle sue foto avevano più forza di qualunque racconto: rivelavano la disperazione della guerra riflessa in uno sguardo, il dolore di un genitore che cala nella bara il suo bambino, una mano alzata che invoca un aiuto che viene negato con indifferenza da chi ha in quel momento il potere di decidere.Le immagini più disperate Behrakis le aveva scattate proprio assistendo alla grande tragedia dei rifugiati che cercavano di passare il confine greco per arrivare in Macedonia. Una di queste riprende un padre siriano che tiene in braccio e bacia la sua bambina, camminando sotto alla pioggia in mezzo a una strada. «E’ la prova che esistono i supereroi diceva Behrakis di questa foto . Non indossano mantelli rossi, ma un mantello ricavato da un sacco della spazzatura. Eppure quest’uomo è il padre universale, la dimostrazione di quanto può essere grande l’amore tra padre e figlia». E di quanta emozione, commozione e partecipazione possano essere contenute nella foto di un grande fotografo.





PAOLO PELLEGRIN Paolo Pellegrin, fotoreporter noto soprattutto per i suoi servizi di guerra, predilige spesso il bianco e nero, per quanto nella sua produzione non manchino anche scatti a colori. Ciò che colpisce di Paolo Pellegrin è la versatilità: è capace di passare da fotografie degli attori di Hollywood a scatti molto espliciti eseguiti nelle zone di conflitto in giro per il mondo. La sua mano e il suo sguardo, però, restano sempre gli stessi, conferendo ad ogni foto una cifra stilistica inconfondibile che è valsa a Pellegrin svariati premi e riconoscimenti. tra cui la Robert Capa Gold Medal (2006), lo Eugene Smith Grant in Humanistic Photography (2006), l'Olivier Rebbot for Best Feature Photography (2004), la Leica Medal of Excellence (2001), dieci World Press Photo tra il 1995 e il 2013 collabora con testate giornalistiche quali Newsweek e New York Times magazine . Le sue fotografie sono sempre molto pulite, semplici e nitide, grazie al massiccio utilizzo degli obiettivi a focale fissa. Pellegrin preferisce usare un’attrezzatura molto leggera per sua stessa ammissione, prediligendo le nuove macchinette digitali , non solo perché sono più comode da usare nei luoghi di guerra dove si trova a lavorare. Questo gli permette anche di essere più leggero, per così dire, a livello mentale. Le sue inquadrature includono sempre pochi elementi, sono molto scarne, ma giungono dritte al punto. Il suo desiderio, per sua stessa ammissione, è di creare un archivio storico della memoria. Negli archivi, che devono immagazzinare molte informazioni, è necessario fare una selezione accurata e conservare solo gli elementi più importanti. Paolo Pellegrin ci insegna quindi un’altra importante qualità che deve possedere un bravo fotografo: la capacità di discernere con i suoi occhi, quali sono gli elementi che desidera entrino a far parte della sua composizione, eliminando quelli che sarebbero di troppo anche se comunque, dal punto di vista meramente estetico, gli piacerebbero. Paolo Pellegrin è un ottimo esempio di quanto chi abbia l’ambizione di diventare fotografo debba essere in grado di utilizzare tutte le nuove possibilità che vengono offerte dalle moderne tecnologie.





Esposizioni - Mostre – Concorsi

David Bowie in Heroes, le fotografie di Sukita in mostra a Firenze David Bowie nelle foto di Sukita arriva in mostra, dal 30 marzo al 28 giugno 2019, a Firenze con la grande rassegna intitolata “Heroes - Bowie by Sukita”

Firenze è la meta della grande rassegna fotografica“Heroes – Bowie by Sukita” interamente dedicata a David Bowie. La mostra è un percorso all’interno di quelle fotografie che hanno contribuito a costruire l’immagine della pop-rock star giunta fino a noi oggi. Ma queste fotografie vanno ben oltre agli scatti che noi tutti abbiamo sempre visto: bensì, le foto esposte, raccontano dell’amicizia di Bowie con il fotografo, Masayoshi Sukita, che ha fatto del mezzo fotografico uno strumento artistico contemporaneo. Al Palazzo Medici Riccardi di Firenze arriva, dal 30 marzo al 28 giugno 2019, “Heroes – Bowie by Sukita” una grande retrospettiva, a cura di ONO Arte Contemporanea, dedicata allo straordinario rapporto artistico e umano tra David Bowie, icona della cultura pop, e Masayoshi Sukita maestro indiscusso della fotografia giapponese che lo ritrasse in quegli scatti che diventeranno famosi in tutto il mondo e che tracceranno e segneranno la storia del mondo della musica, dello spettacolo e della fotografia. L’esposizione presenta 60 fotografie di grande formato, alcune delle quali (…)


Esposizioni - Mostre – Concorsi

2019 MOSTRA SONY WORLD PHOTOGRAPHY Le migliori immagini del mondo del 2018 saranno esposte alla Somerset House per la Sony World Photography Awards Exhibition 2019. Con oltre 800 immagini in mostra, questa mostra fotografica globale presenta tutte le opere vincitrici e preselezionate, incluso il Fotografo dell'Anno, dai Premi di quest'anno attraverso le sue quattro competizioni: Professionale, Aperta, Giovanile e Studente. Dalla ritrattistica al paesaggio, dall'architettura alla fauna selvatica e dalle belle arti alla fotografia di strada, la selezione è veramente internazionale nel suo ambito. La mostra sarà aperta al pubblico giovedì 18 aprile e si chiuderà lunedì 6 maggio. Il display si imbarcherà quindi in un tour mondiale. Accanto al display principale sarà presente un'esibizione esclusiva di lavoro dei destinatari delle Borse di studio per professionisti e studenti del 2018, nonché la selezione e le immagini vincitrici del Premio fotografico ZEISS 2019. Un altro highlight da non perdere è il set di immagini accuratamente curate di The Swap Project, un'iniziativa tra World Photography Organisation e Creativehub in cui la comunità della fotografia globale ha scambiato le loro migliori stampe l'una con l'altra.


Esposizioni - Mostre – Concorsi HANNA MOON & JOYCE NG: INGLESE COME SECONDA LINGUA Mostra fotografica che mostra il lavoro di due dei fotografi più eccitanti che lavorano nella moda di oggi, che celebrano la vitalità e l'importanza di nuove prospettive nella fotografia di moda nel nostro mondo globalizzato e interconnesso. Impiegando un approccio ultraterreno e giocoso alla loro pratica, Hanna Moon e Joyce Ng incorporano significanti culturali, scenografie e moda per presentare la loro interpretazione unica dell'estetica e degli ideali della moda occidentali. Portando le loro distinte prospettive asiatiche al loro lavoro, sfidano il concetto di "alterità" e riflettono sulla forza che la fotografia di moda tiene nel plasmare le nostre percezioni di bellezza, stile e gusto (…)


Grazia Battezzato A 13 anni ricevetti in regalo per il compleanno la mia prima macchina fotografica, una Koroll 24S che conservo ancor oggi. Una felicità indescrivibile. La portavo con me ovunque e fotografavo tutto ciò che colpiva la mia attenzione. Anni più tardi acquistai una Fujica AX-3 con obiettivi vari. Incominciai a selezionare le scelte negli scatti. Poi passai ad una Canon e ancor oggi uso questa macchina fantastica che mi dà molte soddisfazioni.

Per me il fotografo, dilettante o professionista che sia, è come lo scrittore. Questi racconta storie con le parole, il fotografo lo fa con le immagini. Lo scrittore connota ambienti, persone, situazioni per trasmettere emozioni; il fotografo lo fa selezionando colori, sfumature, primi piani, atmosfere. Uno scatto richiama il ricordo che fa riaffiorare ciò che lo scrittore fa usando aggettivi, similitudini, metafore. Nella fotografia non esistono suoni onomatopeici, ma quella foto particolare ti richiama alla mente il rumore di una cascata, lo sciabordio delle onde, il ronzio delle api sui fiori… Ho sempre amato la fotografia: amo in particolare i paesaggi e le loro atmosfere nei vari momenti della giornata. Amo evidenziare i dettagli nei fiori, negli alberi e circoscrivere zone significative. Prediligo in particolare Fotografi che si avvicinano ai miei interessi.

Grazia Battezzato Photography












Paola SanchezRomero Photography is a way of looking , it captures emotions and sensations, it captures life as it is ,and that is when each photograph becomes memorable and unique. I think it’s about playing and experimenting with shapes, different angles, lights, shadows, textures, colors. Creativity is fundamental to produce images that show something different. Art has always been present in my life , I’m a graphic designer and amateur in photography, but it was when I started traveling that I discovered this photographic passion. Traveling helped me a lot to open my mind and see, dare to capture images with expressive sense . I wanted every moment and experience to be shaped forever. I wanted to portray spontaneously the real faces of people who cross the road and are part of a story. I try to show something beautifully, strange and extreme situations can also be beautiful. I try to convey feelings, that symbolize something and not for the simple pleasure of taking a picture. And it is that photography lasts over time and enriches the soul. In this time I have been caught by street photography, many would think, that there is nothing interesting in everyday life or that even only ugliness is found, but it is the opposite. Wandering through the streets trying to capture spontaneous moments, playing and experimenting, trying not to lose the frame, creating stories with emotions, I find it simply fascinating. As an amateur I am in search of new learning and inspiration, I find them in the works of friends photographers of the networks, in books and magazines. I take as reference the great masters of photography, and I can mention the great Martin Chambi, Peruvian photographer pioneer of portrait photography.

Paola Sanchez Romero Photography


La fotografia è un modo di guardare, cattura emozioni e sensazioni, cattura la vita così com'è, cioè quando ogni fotografia diventa memorabile e unica. Penso che si tratti di giocare e sperimentare forme, angoli diversi, luci, ombre, trame, colori. La creatività è fondamentale per produrre immagini che mostrano qualcosa di diverso. L'arte è sempre stata presente nella mia vita, sono una graphic designer e dilettante fotografa, ma è stato quando ho iniziato a viaggiare che ho scoperto questa passione fotografica. Viaggiare mi ha aiutato molto ad aprire la mia mente e vedere, il coraggio di catturare immagini con senso espressivo. Volevo che ogni momento ed esperienza fossero plasmati per sempre. Volevo ritrarre spontaneamente i veri volti delle persone che attraversano la strada e fanno parte di una storia. Cerco di mostrare qualcosa di bello, situazioni strane ed estreme possono anche essere belle. Cerco di trasmettere sentimenti, che simboleggiano qualcosa e non il semplice piacere di fare una foto. Ed è cosi che la fotografia dura nel tempo e arricchisce l'anima. In questo periodo sono stata catturata dalla fotografia di strada, molti penserebbero, che non c'è nulla di interessante nella vita di tutti i giorni o che si trova solo la bruttezza, ma è il contrario. Girovagando per le strade cercando di catturare momenti spontanei, giocando e sperimentando, cercando di non perderne la forma , creando storie con emozioni, la trovo semplicemente affascinante. Come un amatore sono alla ricerca di nuovi apprendimenti e ispirazioni, li trovo nelle opere di amici fotografi ,nel web, in libri e riviste. Prendo come riferimento i grandi maestri della fotografia, e posso citare il grande Martin Chambi, fotografo pioniere peruviano della fotografia di ritratti.

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