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STIRATI E I LED CERCANO LO SCONTRO SOCIALE

di MASSIMO BOCCUCCI

Il sindaco Filippo Mario Stirati e LeD (Liberi e Democratici) hanno sferrato attacchi concentrici alla libertà di stampa, fino a intimidire i giornalisti, dopo le anticipazioni di VivoGubbio e de il Messaggero sulla relazione finale del monitoraggio-studio commissionato a università La Sapienza e Cnr spendendo 173mila euro dal bilancio comunale. Dalla querelle si sono tenuti fuori gli alleati Scelgo Gubbio, Socialisti Civici Popolari e Democratici per Gubbio. I LeD hanno deciso di ergersi a paladini del “portare avanti azioni di tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente sostenendo studi scientifici rigorosi, quale quello relativo al monitoraggio sulla qualità dell’aria con la consulenza dell’università La Sapienza e con il Cnr. Parlare di soldi buttati via è un’offesa per la città e per il diritto dei cittadini a vedersi tutelati nel rispetto del bene primario della salute”.

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LE CONTRADDIZIONI. È noto che alla tutela della salute pensano le strutture sanitarie (nonostante la politica ci metta le mani facendo spesso grossi danni) e gli organismi pubblici di controllo come Arpa, pagata con i soldi dei cittadini e che monitora la qualità dell’aria sul territorio eugubino ogni giorno con cinque centraline, peraltro a suo tempo pagate dai privati come volle l’allora sindaco Orfeo Goracci che i LeD inseguono sul terreno delle contraddizioni e della caccia ai voti. I LeD come Stirati delegittimano di fatto Arpa: perché spendere 173mila euro di soldi pubblici in un altro monitoraggio-studio quando ci sono già gli strumenti di controllo e tutela quotidiana già pagati dai cittadini? Perché spendere soldi pubblici in ricorsi ideologici e a scopi elettoralistici che oltretutto fin qui sono stati tutti persi? Forse per accontentare i “goracciani” e i grillini giustizialisti e protettori delle cause popolari a fasi alterne?

MAGISTRATURA. La Corte dei Conti dell’Umbria potrebbe porsi queste domande promuovendo un’approfondita indagine - con documenti e testimonianze come avvenuto per altre vicende del passato - per capire cosa c’è realmente dietro questa strategia politicamente motivata dalla tutela della salute dei cittadini già tutelati e garantiti dal sistema sanitario e di prevenzione pubblico. I LeD fanno campagna elettorale sulla pelle degli eugubini tutti i giorni, specie adesso che manca un anno al rinnovo dell’Amministrazione Comunale e vogliono continuare a tenere le mani sulla città eleggendo un altro sindaco e mandando quello attuale in

Regione. Potere per il potere, nella lotta a sinistra di cui Gubbio soffre da oltre trent’anni tra personalismi, carrierismi, strapuntini e vitalizi. La città paga un prezzo altissimo alla quiete sociale e allo sviluppo perché l’attività politica preferita dai LeD, nel solco dei modelli del passato (anche quelli che hanno leso l’immagine e l’onorabilità della città con i cittadini a subirne le conseguenze), continua a essere quella dell’attacco scriteriato a chi produce economia e a chi fa informazione.

COSA FARANNO. C’è curiosità di sapere se una giovane candidata sindaco in pectore come Alessia Tasso, 33 anni, vicesindaco ingegnere con una carriera bene avviata nella pubblica amministrazione e ambizioni da dirigente pubblico, possa davvero diventare l’erede e candidarsi ad amministrare Gubbio con quest’Armata Brancaleone intrisa di ideologia e livore sociale. Alessia Tasso è figlia dei LeD, perfino imparentata coi LeD, e non sappiamo quanto tutto questo giovi al suo stile e alle sue prospettive personali e politiche. Se Leonardo Nafissi, altro candidato sindaco in pectore, punta a riunificare la sinistra, mettendo assieme LeD e Pd (fratelli coltelli: i LeD sono nati proprio da transfughi del Pd), e magari pure il Movimento 5 Stelle che ha virato a sinistra e ormai più poltronaro di quelli che ha indicato come il male assoluto per trent’anni (cioè i vecchi partiti, compreso il Pd e derivati), i chiari di luna non promettono nulla di buono.

CHE CORAGGIO. “C’è una strategia politico-aziendale portata avanti in città per contrastare tutti coloro che, non piegandosi a interessi di parte, chiedono semplicemente che la salute delle persone venga rispettata e tutelata”: ci vuole un bel coraggio da parte dei LeD a parlare di strategie fuori dalla loro, chiarissima a tutti, che si traduce nella lotta di classe e nello sperpero di denaro pubblico visto che oltre ai soldi sprecati per i tarli ambientalisti con risvolti elettoralistici ci sono quelli del Puc di San Pietro, la discarica di Colognola (a proposito di ambiente che per i LeD è solo quello che gli fa comodo) e la Gubbio Cultura e Multiservizi Srl. I LeD dicono di rispondere “solo ai cittadini”: evidentemente solo ai cittadini che li votano e non a tutti, perché la città ha bisogno di pace sociale per la crescita, l’occupazione, il progresso e l’apertura mentale e non per le battaglie di retroguardia. Chiedere che “con forza venga detto agli eugubini quali sono le fonti di finanziamento alla base degli organi di informazione eugubini”, come scrivono i LeD, significa irrompere nelle attività private e professionali. Sono i LeD e Stirati a dover giustificare come spendono i soldi pubblici, non i privati a rispondere delle proprie attività. È per questo che esiste la Corte dei Conti: controlla solo loro e non certo i privati, che per fortuna spendono come vogliono i loro denari dovendo rispondere solamente a se stessi.

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