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“ENERGIA IN PERIFERIA” PER SUPPORTARE LE FAMIGLIE
INIZIATIVA PER AIUTARE 80 FAMIGLIE EUGUBINE ATTRAVERSO IL SOSTEGNO DIRETTO AL PAGAMENTO DELLE UTENZE CON UN PERCORSO DI EDUCAZIONE
E CONSAPEVOLEZZA ENERGETICA CHE PERMETTA
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AI BENEFICIARI DI RIDURRE I PROPRI CONSUMI
Si chiama “Energia in periferia” l’iniziativa promossa su scala nazionale da Fondazione Banco dell’energia per supportare le famiglie a rischio di povertà energetica residenti nelle zone periferiche delle città. Il progetto, realizzato sul territorio umbro grazie al contributo di Jti Italia, tra i principali player del mercato italiano del tabacco e da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità, darà supporto a 80 famiglie nel Comune di Gubbio (più 80 di Gualdo Tadino) attraverso il sostegno diretto al pagamento delle utenze e con un percorso di educazione e consapevolezza energetica che permetta ai beneficiari di ridurre i propri consumi. L’iniziativa prevede anche l’istituzione di uno sportello formativo sulle tematiche dell’energia e del risparmio energetico a Città di Castello
SCENARIO. Il progetto s’inserisce in uno scenario preoccupante sul fronte della povertà energetica per tutto il tessuto nazionale: la vulnerabilità economica e sociale delle famiglie che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici, infatti, si è aggravata sempre di più con l’incremento dei prezzi dell’energia. Il rapporto dell’Oipe (Osservatorio italiano sulla povertà energetica) sulla povertà energetica delle regioni italiane nel 2021 segnala un’incidenza media del fenomeno del 6,7 per cento in Umbria, ponendola al decimo posto sul territorio italiano. Un dato ancor più rilevante se contestualizzato su base nazionale: secondo i dati Istat 2021, infatti, il 7,5 per cento delle famiglie italiane vive in povertà assoluta (con un andamento tendenzialmente crescente negli ultimi 15 anni) e cioè non ha risorse sufficienti per procurarsi beni e servizi considerati essenziali. Una condizione di precarietà che minaccia di allargarsi sempre di più: il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda infatti il 25,4 per cento e il fenomeno della povertà energetica segue la stessa ten- denza a un’incidenza crescente, arrivando a oggi a riguardare l’8,5 per cento delle famiglie italiane (fonte Oipe).
SOLUZIONI. In questo quadro drammatico, che spinge a trovare soluzioni a breve oltre che medio termine per supportare nell’immediato le persone che già vivono situazioni di grave difficoltà e per scongiurare il rischio di un sempre maggiore coinvolgimento della popolazione nel fenomeno, il progetto “Energia in periferia” mira a fornire un sostegno concreto, coinvolgendo non solo il Banco dell’energia, ma anche enti non profit, soggetti accademici e aziende private, in un’ottica di networking che permetta di dare un contributo tangibile e duraturo alle comunità delle periferie colpite. “Energia in periferia” Umbria ha visto la collaborazione, oltre che di Banco dell’energia e Jti Italia, anche di Banco Alimentare e Adiconsum, dell’Unione nazionale consumatori e delle associazioni Caritas Gubbio e Banco di solidarietà Gualdo Tadino.
ULTIMA FASE. L’iniziativa vedrà poi una fase finale dedicata a misurare l’impatto e l’efficacia del progetto attraverso un questionario di monitoraggio demografico, mirato ad analizzare il tessuto sociale in cui il programma si inserisce e a effettuare una valutazione dei risultati. Le informazioni raccolte in forma anonima saranno utilizzate dal Banco dell’energia per produrre, con il supporto dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, una fotografia del contesto in cui l’iniziativa si è sviluppata e dell’impatto generato, perché diventi una best practice replicabile in altri contesti di fragilità.
Teatro Romano, contano solo gli incassi Equivoco sulla segnaletica
Proteste, polemiche, veleni e sciatteria. Fa sempre discutere il piazzale nell’area archeologica del Teatro Romano adibito a parcheggio a pagamento tutti i giorni 24 ore su 24. Si aspettano risposte gli operatori economici della zona che hanno affidato all’avvocato Mario Bruto Gaggioli Santini il compito di indurre l’Amministrazione Comunale a rivedere la scelta di trasformare quel piazzale non asfaltato, sopraffatto dalle buche, in un parcheggio quotidiano rispetto all’iniziale formula di attivarlo solamente nei giorni prefestivi e festivi, come peraltro specificato nella gara d’appalto poi aggiudicata alla Sis di Corciano.
Nella zona sono sempre più convinti che l’unica soluzione sia ri- volgersi alla Procura della Repubblica di Perugia e alla Soprintendenza per chiedere una verifica e accertare eventuali incongruenze. Di sicuro è un’incongruenza la segnaletica: quella verticale nel parcheggio esplicita che la fascia oraria a pagamento 24 ore su 24, mentre il parcometro riporta come fascia oraria dalle 8 alle 20. Il gestore e i vigili urbani fanno finta di nulla. Il Comune e la Sis sono talmente presi dal fare cassa che neanche si sono accorti dell’incongruenza che spiazza quanti parcheggiano. Fa fede la segnaletica verticale, stando al codice della strada, ma sicuramente può trarre in inganno quanto riportato sul parcometro.