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UNESCO E SAN FRANCESCO, CITTÀ UMILIATA E ISOLATA

di MASSIMO BOCCUCCI

La Giunta Stirati e i LeD, con qualche pasdaran della politica e non che pensa più alle prebende personali che al bene della città, sono troppo impegnati a spendere i soldi dei cittadini per monitorare l’aria (già monitorata ogni giorno da Arpa) e a come coltivare sempre a spese della collettività l’elettorato tra le battaglie ambientaliste e della sinistra radicale, da accorgersi che certe situazioni sfuggono di mano con effetti preoccupanti. La Rete delle grandi macchine a spalla ha praticamente scaricato la città nel riconoscimento dell’Unesco ai Ceri, ricordando come il sindaco Stirati ormai da anni dà per imminente l’inserimento della festa nell’elenco dei beni immateriali. E il comitato nazionale per le celebrazioni degli 800 anni dalla morte di San Francesco ci sono tutti meno Gubbio che del patrono d’Italia è stata la città delle grandi scelte. Isolamento e umiliazione sono le conseguenze.

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LA REAZIONE. Il sindaco Filippo Mario Stirati si è detto non sorpreso e fortemente indignato, allargando il ragionamento a una considerazione generale: “Non è stato mai facile negli anni, anche lontani, affermare il ruolo di Gubbio dentro la parabola francescana”. Stirati riversa le proprie attenzioni sul Sentiero Francescano facendo riferimento alle sollecitazioni che sono cadute nel vuoto verso la Regione, e annuncia azioni con il vescovo Luciano Paolucci Bedini nei confronti del comitato presieduto dal professor Rondoni per far valere le ragioni. “Stiamo programmando progetti e iniziative culturali - spiega il sindaco - affinché non ci sia la rimozione del francescanesimo a Gubbio, che deve credere fortemente nelle sue radici francescane, insite nella nostra storia e parte integrante della nostra spiritualità e cultura”.

ACCERCHIAMENTO. La politica si è svegliata dopo le anticipazioni di stampa ed è partito l’assalto al fortino di Stirati & C. Si sono mobilitati il gruppo consiliare della Lega con Michele Carini e Sabina Venturi e Angelo Baldinelli del Gruppo Misto. La Lega in un’interpellanza parla del riconoscimento Unesco dei Ceri e la candidatura per la richiesta di riconoscimento delle Tavole Eugubine dopo la petizione promossa dal mondo della cultura inviata alle massime istituzioni nazionali ed europee con la quale si chiedeva di avviare il percorso di riconoscimento Unesco come patrimonio dell’umanità. Il 27 maggio 2022 è stata approvata

EFFETTI PREOCCUPANTI DOPO CHE LA RETE DELLE MACCHINE A SPALLA HA SCARICATO GUBBIO SUI CERI PATRIMONIO DELL’UMANITÀ.

NON CI SONO EUGUBINI NEL COMITATO NAZIONALE PER GLI 800 ANNI DALLA MORTE DEL PATRONO D’ITALIA , CON LA PERDITA DI FONDI STATALI dal Consiglio Comunale la mozione leghista con cui si impegnava il sindaco e la Giunta ad avviare il percorso di riconoscimento Unesco di patrimonio dell’umanità per le Tavole eugubine: ora la Lega, a distanza di oltre un anno, scopre e denuncia il fatto che quel percorso “non risulta essere stato minimamente attivato”.

REBUS RAPPORTI. Anche Angelo Baldinelli si scuote e in un’interrogazione ricorda un incontro a Viterbo nel 2018 e un altro il 18 dicembre 2020 dopo i quali erano stata esternata tutta la soddisfazione dando per imminente l’inserimento dei Ceri come patrimonio dell’umanità insieme alle altre feste con le grandi macchine a spalla che nell’Unesco sono già entrate. Di tanto in tanto si sono fatti annunci e date rassicurazioni sull’iter che nei fatti è invece rimasto sospeso, fino alle ultime rivelazioni di Gramas-Rete delle grandi macchine a spalle che in una lettera prende a schiaffoni le istituzioni cittadine preoccupate soltanto di tenerla nascosta.

UN ALTRO CASO. Uno schiaffone tira l’altro, così si spiega l’esclusione di Gubbio dal comitato nazionale per le celebrazioni degli 800 anni dalla morte di San Francesco. Stirati ha espresso il proprio sdegno, ha detto che se lo sentiva, che ora cercherà di inventarsi qualcosa coinvolgendo il vescovo Luciano Paolucci Bedini e che punterà tutto sul Sentiero Francescano insieme ad Assisi (che notoriamente pensa ai fatti suoi e lo fa benissimo) e Valfabbrica. L’associazione Maggio Eugubino ha preso posizione facendo riferimento al comitato istituito con decreto dalla presidenza del Consiglio dei ministri che ha nominato presidente Davide Rondoni con altri 18 componenti, in parte dall’Umbria e da Assisi oltre che dal reatino, ma nessuno da Gubbio. “Questo organismo - ha spiegato il presidente Marco Cancellotti - ha il compito di elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura di San Francesco e prevede un budget di 4,5 milioni di euro. L’esclusione dal comitato ci rammarica molto. Si deve cercare di entrare nell’agenda delle celebrazioni ricavandoci il giusto spazio che Gubbio con la sua storia merita nell’eredità di San Francesco. La nostra associazione è pronta a collaborare con tutti coloro che vorranno mettere in campo iniziative per il centenario”.

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