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ATTIVITÀ DEI CEMENTIFICI, INDAGINE SUI BAMBINI

L’ARIA SUL TERRITORIO È MONITORATA OGNI GIORNO

DA CINQUE CENTRALINE CHE NE RIVELANO

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UNA BUONA QUALITÀ. IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE

FARMACEUTICHE DELL’UNIVERSITÀ DI PERUGIA,

CON IL PROFESSOR MASSIMO MORETTI, ESPONENTE

DI PUNTA DEL PD REGIONALE, HA PROMOSSO

UN’INIZIATIVA PATROCINATA DAL COMUNE

CHE COINVOLGE LE SCUOLE PRIMARIE

TRA MOLTE PROBLEMATICHE SU PRIVACY E MODALITÀ DI GESTIONE DEL CAMPIONAMENTO di MASSIMO BOCCUCCI

Ha mobilitato le scuole primarie il progetto di ricerca Mapec (Monitoring air pollution effects on children living near a cement factory), ovvero il monitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico in bambini residenti vicino cementifici, ed è promosso dal dipartimento di scienze farmaceutiche dell’università di Perugia con Massimo Moretti, professore associato di igiene e sanità pubblica e al contempo esponente politico di punta nell’ala sinistra del Pd con gli incarichi di presidente dell’assemblea comunale del partito a Umbertide e membro della segreteria regionale dello stesso Pd in quota Alto Tevere. L’indagine vede gli stanziamenti della Fondazione Umberto Veronesi, al cui interno è attivamente impegnata una persona familiarmente collegata allo stesso professor Moretti, e il pieno sostegno del sindaco Filippo Mario Stirati che ha concesso il patrocinio con l’assessore Simona Minelli esponente dell’ala radicale dei LeD (Liberi e Democratici) a fare da tramite. Le linee guida dello studio sono state approvate dal comitato universitario di bioetica dell’ateneo perugino il 18 gennaio scorso e il gruppo di controllo sarà rappresentato da bambini reclutati a Città di Castello.

CONTROLLI ATTIVI. Sul territorio eugubino sono già attive da anni cinque centraline che monitorano l’aria, gestite da Arpa, e anche recenti monitoraggi commissionati all’università La Sapienza di Roma (costati 170mila euro dal bilancio comunale) hanno accertato la buona qualità dell’aria, con criticità periodiche dovute soprattutto agli impianti di riscaldamento. Ora arriva anche quest’altra iniziativa che ha la particolarità di rivolgersi direttamente ai tre Circoli didattici coinvolgendo le scuole elementari con le classi prime, seconde e terze nella fascia di età 6-8 anni. I consiglieri comunali non sapevano nulla di questa operazione, con la sola eccezione di Francesca Pinna informata in qualità di dirigente scolastico del primo circolo didattico “Giacomo Matteotti” che ha mostrato interesse, unitamente al terzo circolo di San Martino diretto da Luigina Dongiovanni. Non ha ritenuto di aderire il secondo circolo “Aldo Moro” con il dirigente Maria Marinangeli.

PROBLEMATICHE. Si pongono sull’iniziativa una serie di problematiche su individuazione dei minori, privacy e modalità di raccolta delle cellule esfoliate buccali dalla parete interna delle guance mediante leggero sfregamento con spazzolini da denti con setole morbide, peraltro dopo quanto i bambini hanno già passato durante la pandemia tra tamponi e controlli vari. Non è stato attivato direttamente il Comune ma si sono riversate tutte le procedure sulle scuole primarie. La ricerca ha l’obiettivo di valutare se vi sia una relazione tra la concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici (polveri fini e ultra-fini, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, e altri) e alcuni danni al Dna (effetti genotossici) nelle cellule dei bambini, nella stagione primaverile-estiva (aprile-maggio 2023) e in quella invernale (dicembre 2023-gennaio 2024). Viene proposto il coinvolgimento di almeno 200 bambini, di cui 100 residenti a Gubbio e nelle zone circostanti, e 100 residenti in aree dell’alta Umbria dove non sono presenti cementifici.

Cinghiali padroni di parco Ranghiasci

Parco Ranghiasci versa nel degrado infinito ed è ormai stabilmente occupato dai cinghiali, che ne sono diventati gli indisturbati padroni. L’area è sempre più devastata e in condizioni penose. Si susseguono le segnalazioni con dossier fotografici da parte di cittadini e associazioni che denunciano lo stato di abbandono. Il giardino ottocentesco della famiglia del marchese Francesco Ranghiasci è sottoposto alla continua invasione dei cinghiali che hanno scavato e lasciano grosse buche e avvallamenti in cerca di cibo. La presenza è stata inizialmente circoscritta alla parte alta del parco, nei pressi delle mura cittadine, ma si è poi spostata verso il basso, fin sotto la zona della fontana e del tempietto dove pure i segni del loro passaggio sono ben visibili a partire dal prato che è sparito.

MACABRA SCOPERTA. Proprio in questo punto del parco è stato rinvenuto senza vita un piccolo cinghiale che, probabilmente nel tentativo di abbeverarsi, è finito in acqua rimanendo intrappolato, con tanto di foto circolata sui social. L’esemplare è stato rimosso dopo la segnalazione, con commenti critici e ironici, mentre nel parco ormai la trascuratezza ha preso il sopravvento, anche a livello di cura del verde e degli arredi come panchine e cestini per la spazzatura. All’imperversare dei cinghiali si aggiungono i comportamenti scorretti di quanti abbandonano in giro rifiuti di vario genere tra le sculture e creazioni artistiche delle Biennali d’arte contemporanea lasciate in uno scenario di totale declino.

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