3 minute read
L’EREDITÀ DI GIAMPIETRO È NEL VALORE DELL’AMICIZIA
di ROBERTO BARBACCI
Per spiegare chi è stato e cosa abbia rappresentato Giampietro Rampini non basterebbe forse un’enciclopedia. Troppo limitata una rivista per condensare la sua essenza poliedrica, propria di un artista che ha saputo interpretare a meraviglia non soltanto i suoi preziosi manufatti, ma anche il modo di esprimersi in azioni concrete. La sua è stata una vita piena e vissuta, dove mai una parola o uno sguardo sono andati fuori posto. E il fatto che a salutarlo per l’ultima volta ci fosse la chiesa di San Francesco piena in ogni ordine di posto, per giunta in un normale pomeriggio di lavoro di metà settimana, testimonia quanto un’intera comunità abbia compreso il dono prezioso di un’esistenza spesa in buona misura per gli altri. Un’esistenza mica facile, specie negli ultimi anni, perché quel Signore al quale s’è rivolto un’infinità di volte, e nel quale ha dimostrato negli anni di nutrire una fede incrollabile, nell’ultimo decennio ha pensato bene di affidargli un bel po’ del peso della croce, eredità della scomparsa dell’amato figlio Francesco e di una malattia che in pochi mesi ha infierito su un corpo e una mente che avevano saputo resistere anche alle botte più tremende. Il buon cristiano però sa che le sofferenze su questo mondo sono un investimento sicuro per godere della gloria celeste, e forse per questo Giampietro le ha accettate sempre con l’animo leggero, sicuro che quel peso non l’avrebbe mai portato da solo. L’altro peso, quello della stanga dell’amato Cero di Sant’Antonio, gli ha permesso di stringere legami con un’infinità di amici ceraio -
Advertisement
Addio a Marietto della stazione di servizio del Pinolo
C’era una volta la stazione di servizio Api in via di Porta Romana, che negli anni ha cambiato pelle. C’era una volta il Mitico Marietto, al secolo Mario Menichetti, che aveva il distributore di benzina al Pinolo. Parlava sempre volentieri con tutti, si fermava a scambiare opinioni e anche a discutere di calcio con lui orgogliosamente milanista.
LA SCOMPARSA DI GIAMPIETRO RAMPINI HA LASCIATO UN VUOTO GRANDE IN UNA COMUNITÀ CHE NE HA APPREZZATO LE QUALITÀ UMANE , DI ARTISTA E DI PERSONA IN GRADO DI SAPER ASCOLTARE
COSA AVEVANO DA DIRE GLI ALTRI, PRIMA DI PARLARE li, e non solo. Amici anche d’oltreoceano, come hanno dimostrato gli innumerevoli messaggi di cordoglio arrivati da Jessup e altre parti del mondo. Perché Giampietro è stato un riferimento importante per tanti: l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto gli ha permesso di far arrivare i propri messaggi un po’ ovunque, al punto che non esiste persona che non abbia portato con sé qualcosa dopo averlo incontrato in uno dei tanti ambiti dove Rampini si è più distinto, dall’attività di ceramista all’impegno all’interno di Confartigiano, dalla partecipazione al Sentiero Francescano (di cui era solito confezionare i piatti di fine pellegrinaggio con i quali omaggiare gli ospiti) all’organizzazione di Spirito di Squadra, l’evento ideato per ricordare Francesco e dedicato al volley, altra sua grande passione. Era impossibile non provare empatia per una persona tanto allegra e solare, decisa ma aperta al dialogo, brava con le parole ma ancor più capace nel saper ascoltare quelle degli altri, anche quando esse erano sbagliate. L’amicizia che ha saputo generare e diffondere è forse l’eredità più grande che ha lasciato, e non è certo una caso il fatto che il Signore abbia voluto chiamarlo a sé proprio nel lunedì della Settimana Santa, giorno in cui la Chiesa celebra l’amicizia, ricordando la giornata che Gesù trascorse a Betania assieme ai suoi amici Marta, Lazzaro e Maria. Giampietro è stato padre e marito affettuoso, artista eclettico e dal cuore grande, innamorato di Gubbio e delle sue tradizioni, ma soprattutto l’amico che tutti avrebbero voluto avere. Ed è per questo che mancherà tanto, anche se un modo per comunicare, da bravo artista qual è stato, certamente riuscirà a trovarlo ancora.
Il parcheggio del Teatro Romano sarà tutto a pagamento
PELLEGRINAGGI MARIANI A SAN GIROLAMO
Da sabato 22 aprile riprendono i Pellegrinaggi Mariani a San Girolamo, che si concluderanno il prossimo 31 maggio. Tutti i sabati alle 7,20 ritrovo a San Marziale e recita del rosario, con celebrazione eucaristica alle 8 presso il Monastero.
In principio fu San Pietro, dove un compromesso è stato trovato tra i commercianti della zona e il Comune per mitigare gli effetti dell’entrata in vigore delle strisce blu (la sosta sarà a pagamento solo nei festivi e prefestivi dopo mezzora di disco orario). Ma a pagare la cauzione per tutti sarà il Teatro Romano, parcheggio che invero si presenta poco adatto per dinamiche di pagamento, non essendo asfaltato (e per giunta in zona archeologica). Di concerto con SIS, il gestore dei parchimetri cittadini, il Comune ha deciso di istituire il parcheggio a pagamento dalle 8 alle 20 tutti i giorni, non soltanto nei festivi e prefestivi come già in essere da un paio d’anni. E per regolamentare l’ingresso delle auto verrà inserita una sbarra, con i lavori previsti entro la fine del mese. Decisione che ha fatto infuriare molti operatori commerciali, oltre alle strutture sanitarie presenti all’interno dell’ex ospedale. Non si escludono azioni di protesta con annessi strascichi legali, tali da provocare l’ennesimo fronte caldo in nome della continua ricerca di soldi per le casse comunali.