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GUERRINI: “LA CITTÀ NECESSITA DI OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI”
L’EX SINDACO PRESENTA IL SUO LIBRO “A GUARDAR LE STELLE. VIAGGIO NELL’ANTIPOLITICA, NEL POTERE, NEL TEMPO DEI SOCIAL” E INQUADRA LE PROSPETTIVE IN VISTA DEL 2024 : “PICCOLI GRUPPETTI DI PERSONE CERCANO DI UNIRSI SU UN NOME E BASTA. SPERO IN UN AMBIZIOSO, INNOVATIVO E CONCRETO PROGETTO DI CRESCITA E SVILUPPO, CON UN CANDIDATO A SINDACO COERENTE ”.
di MASSIMO BOCCUCCI
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Diego Guerrini tra politica e antipolitica, tra passato e futuro. L’ex sindaco è uscito con il libro “A guardar le stelle. Viaggio nell’antipolitica, nel potere, nel tempo dei social”. Andiamo alla scoperta di questa pubblicazione e anche di quel che pensa sulla città tra la quotidianità e le prospettive.
Ha scoperto un’anima da scrittore o l’ha sempre avuta?
“Questo è il mio terzo libro. Scrivere è libertà di espressione, è una mia passione”.
Cosa racconta in questo suo ultimo libro?
“Si tratta del lavoro di due anni. Dalla Prima alla Seconda Repubblica, gli anni del terrorismo, il rapimento di Aldo Moro, i depistaggi di Stato, la P2 e le stragi di mafia. L’avvento dell’antipolitica, le forme di potere e di comunicazione che cambiano in un mondo sempre più social”.
Al centro servizi Santo Spirito per la presentazione, il 24 marzo scorso, c’era il pienone in sala: interesse, curiosità anche per Stefano Bisi Gran maestro del Grande Oriente d’Italia e pure altro?
“Circa trecento presenti. Una serata meravigliosa. Indimenticabile. Tanta serenità, voglia di stare insieme, di ritrovarsi e di confrontarsi. Senza pregiudizi. Con autentico spirito di libertà e rispetto tra idee diverse”.
L’antipolitica è più un segnale d’allarme o una vera preoccupazione?
“Direi una realtà”.
Lei ha 43 anni e viene da percorsi politici fin da giovanissimo: quanto e com’è cambiata la politica?
“Siamo passati dal casa per casa ai like su facebook, dalle assemblee con i cittadini ai leoni da tastiera sui social. Dalla gavetta fatta di studio e impegno, a candidati ovunque dalla mattina alla sera. La politica non s’improvvisa e nemmeno i politici. Si fa politica, quella vera, in mezzo alla vita reale dei cittadini e non tramite i social”.
Qual è lo scenario politico eugubino tra presente e futuro in vista delle elezioni 2024?
“Ho due figli e sono preoccupato. Penso al loro domani, invece vedo nascere i candidati a sindaco come funghi. Mi domando: su quali idee per il futuro di Gubbio? Piccoli gruppetti di persone cercano di unirsi su un nome e basta. I soliti personalismi. Spero invece in un ambizioso, innovativo e concreto progetto di crescita e sviluppo, con un candidato a sindaco coerente. Gubbio ha diritto di futuro, a una rinnovata vita sociale, a opportunità di lavoro e d’impresa. Non possiamo commettere il furto della speranza nei confronti dei giovani di questa città che se ne stanno andando”.
Si aspetta sorprese dalle candidature nel 2024?
“Sì”.
Stirati, il suo successore dopo la parentesi del commissariamento, cosa lascerà in eredità?
“C’è un problema grave: economia, lavoro e opportunità per i giovani”.