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TORRE CALZOLARI, ANTICHE FORME DI DEVOZIONE POPOLARE
di FRANCESCO CARDONI
Torre Calzolari: un minuscolo borgo in cui gli abitanti condividono ancora oggi, scanditi dalle stagioni e dal rincorrersi del tempo, momenti di convivialità, di gioia, di solidarietà, ma anche di fede.
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La Quaresima rimane uno dei momenti “importanti”, in cui condividere ogni fase dell’allestimento e della preparazione di quanto avverrà in occasione della Settimana Santa. Come praticamente in ogni dove della Diocesi Eugubina (in città, a Gubbio, ma anche nei vari centri periferici), anche a Torre Calzolari si preparano le Statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, che toccheranno processionalmente nel giorno del Venerdì Santo vie e viuzze del borgo, accompagnate dal Canto del Miserere e dai fedeli, con in testa il Parroco. Ma ciò che caratterizzerà poi nel giorno del Venerdì Santo la Processione di Torre Calzolari rimane, in particolare, quanto proposto in ognuna delle 14 soste: in ognuna di esse viene presentato, sotto forma teatrale, un quadro della Via Crucis, sottolineato da letture alternate dal Canto e dalla Preghiera. Sullo sfondo, ma autentico protagonista, il Canto del Miserere. Presente fin dal 1905 in Processione, nella forma in cui viene presentato ancora oggi, è frutto di autentica tradizione orale, portato, a Torre, in quell’anno, dal nuovo parroco, don Francesco Bianconi, giovane proveniente dalla vicina Costacciaro, appena ordinato sacerdote. Don Francesco, classe 1881, rimarrà per tutta la sua vita parroco a Torre Calzolari, fino alla sua morte, avvenuta nel 1947, insegnando il Miserere alle giovani generazioni che, in quel di Torre, si sono via via succedute. E così il Miserere è giunto fino ad oggi, “in-
RITUALITÀ CHE PROVENGONO DAI SECOLI PASSATI , DIVENUTE OCCASIONI DI STUDIO E MOTIVO DI CONFRONTO FRA ETNOMUSICOLOGI DI FAMA INTERNAZIONALE contaminato” e divenuto, ora, anche frutto di studio di Etnomusicologi ed esperti di fama internazionale. Il giovane Francesco Bianconi, cresciuto nella vicina Costacciaro, portando novello sacerdote a Torre Calzolari il Canto del Miserere conosciuto nel suo paese, ha permesso fra i due piccoli centri una sorta di gemellaggio,ormai plurisecolare e nel 2010, a Costacciaro, è stato possibile sentir cantare insieme i due Cori, che si sono alternati nel Canto del Miserere; alternanza che ha visto anche la partecipazione dei due Cori del Miserere di Gubbio. Presente, per l’occasione, anche Giovanni Conti, Responsabile delle Produzioni Musicali della Radio Televisione della Svizzera Italiana.
Due anni dopo, in occasione della Pasqua 2012, il Coro di Torre Calzolari ha presentato il Canto del Miserere a Gubbio, a San Domenico, alternandosi con i Cantori Sardi di Santu Lussurgiu, di fama internazionale (nella foto a destra la locandina dell’evento); è stato proposto, per l’occasione, uno dei Quadri Scenici Processionali del Venerdì Santo di Torre Calzolari, con la rievocazione dell’Ultima Cena. La serata è stata proposta, in sinergia, dall’Associazione “D’UmbriAnticaMusica” e dall’Istituto di Etnomusicologia dell’Università di Perugia.
Costacciaro, secolare borgo di tradizioni e ritualità Francescane, terra di congregazioni laiche
Costacciaro è un piccolo scrigno, un minuscolo borgo antico in cui la presenza secolare dei Francescani ha fortemente caratterizzato il percorso di fede dei suoi abitanti.
Molto forte anche la presenza di più Confraternite, chiamate un po’ come in ogni dove e riconoscibili più per i colori delle Cappe che indossavano i Confratelli che per altro. Le stesse Chiese di Costacciaro, più che per il nome del Santo o della Vergine a cui sono dedicate, vengono individuate, ancora, con il nome della Confraternita che le ha costruite. La stessa Processione del Venerdì Santo si snoda, di fatto, fra le Chiese erette dalle singole Confraternite, per ricongiungersi poi alle varie emergenze francescane.
Ed ancora oggi i portatori delle Statue, in Processione, nel giorno del Venerdì Santo vengono indicati con i nomi e con i colori delle Confraternite. In occasione della Settimana Santa emerge un compito particolare, svolto dalla Congregazione dei 12 Apostoli, in occasione della Messa in Coena Domini: quello della Lavanda dei Piedi. I componenti, però, specificano di essere, in realtà, in 13, per rispetto di San Paolo che, secondo loro, va compreso nel novero degli Apostoli.
Settembre 2011: Concerto Internazionale di Canto Corale “Passio Domini” con il Coro dei Fedeli di Me ndrisio (Ch), di Romagnano Sesia (No) e i tre cori umbri di Costacciaro e della Confraternita di Santa Croce di Gubbio
Si considerano, di fatto, l’unica Congregazione laica ancora operante a Costacciaro.
Senz’altro singolare, fortemente suggestivo, in occasione della Processione del Venerdì Santo il Canto del Miserere. Ma ciò che colpisce rimane la composizione del Coro stesso, un vero e proprio unicum: è composto, ormai da un po’ di tempo, da sole donne. Ma più che per scelta, si è arrivati a questo per “necessità”! In pratica, per “mancanza” di uomini! Cantato, in passato, a voci maschili e femminili alternate, ora le sole voci femminili riproducono lo stesso canto dividendosi in soprani e contralti.
Il Coro di Costacciaro, meritando l’interesse di studiosi del settore e di etnomusicologi di livello internazionale, assieme ai due Cori del Miserere di Gubbio, ha partecipato, nel 2011, a Romagnano Sesia (NO) e Bellinzona (CH), ad una Rassegna di Canto internazionale, curata dall’ Ass. “D’UmbriAnticaMusica”, in collaborazione con l’Ass.Svizzera Cantar di Pietre. Presente, la Radio Televisione Svizzera Italiana, che ne ha curato la Diretta Radiofonica sul proprio Canal 2. F. CAR.