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54 .Cronaca di Torino

La storia ELISABETTA GRAZIANI

H

anno tredici anni, e fanno i piccoli imprenditori. A scuola. Il progetto si chiama «Bizworld», il mondo degli affari, ed è stato pensato per insegnare ai ragazzi a creare e gestire una «startup», un’impresa nascente. Dai primi passi alla vendita del prodotto finale: in questo caso, coloratissimi braccialetti dell’amicizia. Venti allievi di una terza media della «Modigliani» di via Balla, hanno smesso i panni degli studenti e hanno indossato quelli, meno comodi ma più creativi, del manager. Responsabili del personale, della pubblicità, revisori dei conti: ognuno di loro ha svolto il proprio ruolo fino in fondo. Hanno chiesto prestiti, inventato il nome della loro impresa, creato spot pubblicitari e, soprattutto, organizzato la

STAMPA .LA MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO 2013

Imprenditori a tredici anni L’azienda nasce alle medie Dagli spot al mercato: un corso per imparare i segreti delle start up

Creatività al potere nelle formule pensate per vendere, dallo stacchetto rap alle immagini su iPad. «Cari clienti, il nostro obiettivo non è competere con altre aziende per vincere, ma è quello di rendervi felici», si legge in un volantino. Degno del migliore spot pubblicitario. Oppure, sotto l’indice infallibile dello zio Tom, le scritte «I want you» e «Braccialettomania». I nativi digitali hanno anche creato una

«In Italia servono imprese che migliorino la realtà senza barare»

Alessandro Granato

«Imprenditore? E’ una buona soluzione se non diventerò un giocatore di basket»

Matteo Zangheri

L’idea arriva dalla Silicon Valley I ragazzi, divisi in quattro gruppi, hanno cercato di vendere i loro braccialetti ai compagni di scuola, sfidandosi con spot e gadget I potenziali “clienti” hanno acquistato la merce con soldi finti, distribuiti dai professori

L’idea

15

20

ore

allievi

È il tempo dedicato al corso «Bizworld» per imparare le basi del fare impresa

Gli studenti della scuola media inferiore coinvolti nel progetto pilota

pagina Facebook per sponsorizzare la merce. Altri, più all’antica, hanno preferito affidarsi al brevetto. Gli imprenditori in erba si sono poi lanciati con offerte

«prendi tre paghi due» o gadget in omaggio e aperitivi buffet organizzati al momento della vendita. Insomma, nulla di più naturale per questi figli dell’era degli spot.

LE NOMINE DELLA CULTURA I CURRICULA ALL’ESAME DEI CDA

Circolo dei Lettori, si decide Parigi verso la riconferma Domani il verdetto Beppe Navello resta al vertice del Teatro Piemonte Europa LETIZIA TORTELLO

Le nomine della cultura decise dai curriculum, dopo una lunga gestazione, stanno arrivando in porto. Ieri è sostanzialmente arrivato il via libea del Teatro Piemonte Europa mentre domani si attende una delle direzioni che più hanno suscitato interesse: quella del Circolo dei Lettori. Il cda di via Bogino è pronto al verdetto e appare scontata la conferma di Antonella Parigi che in questi anni si è cucita addosso un ruolo che poteva esserle strappato solo da un colpo di mano. Nessun cambio di poltrona neanche alla guida del Teatro Piemonte Europa. Beppe Na-

Alessandro Cecchetti

Giulia Bolfi

IL PROMOTORE

Slogan e buffet

«La difficoltà maggiore? Trovare i soldi per creare l’azienda»

«Utile capire come si gestisce un’impresa, dai rischi ai ricavi»

«Voglio portare il progetto in tutte le scuole d’Italia» vendita davanti a un pubblico di compagni di scuola da «conquistare e fidelizzare». I potenziali clienti hanno poi «comprato» con soldi finti. Come in ogni mercato che si rispetti, il motore dell’economia è la competizione. Regola valida anche in questo caso. I giovani imprenditori si sono sfidati a colpi di braccialetto, divisi in quattro squadre.

Lucia D’Antonio

Antonella Parigi

vello, attuale direttore e deus ex machina dell’ente che ha sede al Teatro Astra, è stato indicato ieri come il più accreditato vincitore del bando a evidenza pubblica, indetto dall’assessorato regionale alla Cultura di Michele Coppola. Per ottenere l’incarico, il regista dovrà però incassare anche il sì dell’assemblea dei soci. La riunione è fissata per la prossima settimana, anche se è piuttosto difficile che ci siano grandi sorprese o cambiamenti di rotta.

La sua nomina era tutt’altro che scontata: la procedura scelta dall’assessorato alla Cultura della Regione per rinnovare le cariche in via Rosolino Pilo ha preteso una gara aperta a tutti, con tanto di curricula da sottoporre al vaglio del cda, a cui si sono iscritte circa cinque persone. Per lo più registi, ma pochi sono stati i nomi altisonanti tra cui scegliere. Non si è presentato, ad esempio, il grande Franco Branciaroli, uno dei favoriti alla successione. Se il collegio dei fondatori darà l’ok sul nome di Navello, cosa che pare molto probabile, la struttura resterà dunque nelle mani del suo creatore, che la guida dal 2007. Sempre in tema di nomine, domani tocca invece al Circolo dei Lettori scegliere il nuovo direttore. Il cda valuterà le domande dei candidati che hanno deciso di rispondere al bando pubblico, una prassi fortemente voluta dall’assessorato di Coppola, per regolare il valzer di poltrone della cultura.

Adriano Marconetto, padre di ProxToMe, è l’imprenditore che ha dato il via all’esperimento a Torino. «Intendo esportare Bizworld nelle scuole di tutta Italia. Il progetto è nato in America grazie a Tim Draper, il maggiore investitore della Silicon Valley. Cerco manager che abbiano voglia di dedicare 20 ore del loro tempo a questa attività con i ragazzi». Minimo il finanziamento necessario, che però «dev’essere tutto privato», precisa Marconetto: «Spetta agli imprenditori insegnare a fare impresa». L’iniziativa si è realiz-

zata grazie alla disponibilità della professoressa di Lettere Maria Cristina Traversi. «La scuola deve insegnare a vivere nel mondo e oggi più che mai è necessario che i ragazzi sappiano come funziona l’economia - spiega Con questo corso hanno capito cosa sono azioni, capitali e hanno imparato a rivolgersi a banche e notai». Il preside, Davide Babboni, annuncia: «Vorremmo estenderlo ad altre classi». I ragazzi

«E’ utile capire come si gestisce un’impresa, quali i rischi e i vantaggi», dice Alessandro Cec-

«Questo corso ti indirizza verso il mondo del lavoro»

chetti, tredici anni. «La difficoltà maggiore: trovare i soldi per fondare un’azienda», sbotta la compagna di classe Lucia D’Antonio. Per Alessandro Granato le nozioni imparate nel corso «possono essere una valida alternativa nel caso non riesca a diventare un giocatore di basket». Contento, «perché è una strada che apre al mondo del lavoro», Matteo Zangheri, Idee chiare per Giulia Bolfi: «Mi è servito imparare il metodo per potere un domani aprire un’azienda. L’Italia ha bisogno di imprenditori che migliorino il mondo senza barare».


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