Io donna - L’estate del romanzo che viaggia

Page 1

gira il volume

l’estate del romanzo che viaggia (da un ombrellone all’altro) ambulanti portatori sani di letteratura al posto dei venditori di cocco, biblioteche da spiaggia e bookbar. sotto l’ombrellone foriscono gli scambi di libri. Per condividere il piacere della lettura. e discutere con (nuovi) amici di Giulia Calligaro

c

i sono libri che si rileg- ma cosa si fa di un libro da buttare? gono, libri che si leggo- mica va semplicemente nel cestino no e libri che semplice- della carta! cinicamente si potrebbe mente transitano nelle rimettere nel circolo dei regali quannostre case, i famosi do tocca a noi il ruolo di “non trop“pensierini”, i “non serviva-che-ti-di- po amica”. oppure si diventa creatisturbassi”, di un’amica non troppo vi e lo si “libera”. così, si racconta, in amica che fno all’ultimo non aveva- qualche condominio milanese, acmo pensato di invitare e che soprat- canto ai bidoni differenziati, qualcututto non pensava di essere invitata. no ha pensato di mettere due scaffali con il passare degli anni, le ultime per abbandonare i libri straripati. aldue categorie debordano dagli scaf- lora altri condomini li prendono, li fali e richiedono una ferma decisione. leggono e poi li ripongono; oppure

io donna – 28 giugno 2014

31


gira il volume

A Milano si sta creando una vera mania e si fa strada l’idea del “sospeso”, la sana abitudine di lasciare pagato un romanzo amato per un successivo cliente, come il rito del caffè “sospeso” napoletano

INVIATE LE VOSTRE RECENSIONI A BLOG.IODONNA.IT/ IO-LEGGO

32

ne ripongono altri. Ed è così che nascono microcircoli per “l’incrocio di libri”. Il bookcrossing, ufficialmente creato nel 2001 da Ron Hornbaker e da sua moglie Kaori con l’apertura del sito omonimo che oggi conta oltre 1,6 milioni di iscritti in 192 Paesi e oltre 10 milioni di libri registrati, ha infatti anche delle dimensioni domestiche. Bookcrossing può essere considerato pure il contagio virale di un libro che consideriamo imperdibile e che passiamo di mano in mano a tutte le persone cui teniamo, cosicché, quando il libro ritorna a noi, se ne possa discutere a cena: esattamente come il libro messo in the wild, in un luogo in cui qualcuno possa trovarlo e leggerlo, secondo i sistemi guerriglieri del bookcrossing ufficiale, che dovrebbe attraversare i continenti, talvolta fi no a tornare, appunto, al proprietario e completare così il “bookring”. Ma se questo viaggio planetario pare attecchire a fatica nel nostro Bel Paese, è proprio la circolazione affettiva, quella a cui si ispirano le maggiori iniziative di bookcrossing per l’estate.

A

cominciare dalla proposta della riviera siracusana dove, prendendo ad esempio l’iniziativa di Albena Resort in Bulgaria, unica finora in Europa, l’associazione Contrade marine in collaborazione con Legambiente ha inaugurato la prima biblioteca da spiaggia nel litorale di Fontane Bianche e avviato una serie di bookbar in quelli di Fanusa, Arenella e dintorni: qui sarà possibile donare, scambiare, prestare volumi senza scaldarsi oltre quel che già fa di suo il solleone. Non lontana, troviamo l’iniziativa delle spiagge libere di Catania, in cui quest’estate, al posto dei venditori di cocco, passeranno ambulanti “portatori sani di letteratura” come predisposto dall’associazione Siculish “Libro libero in spiaggia libera”: a loro sarà possibile affidare il romanzo appena terminato e scambiarlo con quello di

un vicino d’ombrellone. A Milano invece, dopo la novità al Tribunale di Monza che ha deciso di accorciare il tempo della giustizia lasciando libri sulle sedie dei corridoi per chi pazienta il proprio turno, sta creando una vera mania l’idea “Libri sospesi” nella piccola libreria “Il mio libro”, ovvero la sana abitudine di lasciare pagato un libro amato per un successivo cliente, né più né meno come il generoso rito del caffè sospeso napoletano.

E

c’è chi scommette che presto il contagio arriverà anche a Roma, dove già si è applaudita l’iniziativa consociata di Libra, Atac e Assessorato alla cultura che hanno riproposto, lo scorso 23 aprile, giornata mondiale del libro, l’iniziativa “Pagine viaggianti” in alcune stazioni della metropolitana. Certo, bisogna andare cauti prima di gridare vittoria, la crisi del libro nazionale resta e le città italiane sono ancora lente nel trasformarsi in librerie diffuse come New York, Berlino, Londra e Parigi. Ma in realtà il problema vero è che nel nostro Paese esiste una minoranza di forti lettori (il 13,9 per cento secondo gli ultimi dati Istat), dentro un 43 per cento di lettori occasionali. Gli altri non leggono neppure un libro l’anno. Insomma, in pochi leggono tutto quello che si legge in Italia, e alcuni amano farlo condividendo i libri o in compagnia.

C

osì, dopo lo storico Circolo dei lettori di Torino nato nel 2006, sono seguiti molti altri circoli, secondo la moda anglossassone, tra cui quelli di Verona, Perugia e dulcis in fundo, lo scorso anno, quello di Trieste. Con l’ultimo Salone del libro, anzi, proprio il Circolo dei lettori torinese ha inaugurato anche una versione digitale insieme alla libreria milanese “Open more than books”, che promette una nuova condivisione tecnologica della passione della lettura. E a proposito di digitale: la nuova frontiera sarà l’ebookcrossing?

io donna – 28 giugno 2014


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.