la Repubblica
VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013
CRONACA
TORINO
■ XIII
Da Fonsai al polo informatico in piazza chi rischia il lavoro
DIARIO DI UNA PROF
Gli scambi di esperienze con ospiti berlinesi del liceo sabaudo
Oggi sfila in centro la protesta del pianeta Ict STEFANO PAROLA ER i sindacati è stata «la manifestazione più partecipata da quando esiste la Sai». Alle 10 di ieri circa ottocento dipendenti di Fondiaria-Sai si sono messi in sciopero per tre ore, sono scesi in corso Galileo Galilei e hanno tenuto un presidio sotto la sede della società assicuratrice che si fonderà con la bolognese Unipol. È proprio l’accorpamento a spaventare i 1.500 dipendenti torinesi: si parla di 2.240 esuberi in tutta Italia e di un ridimensionamento di Torino da quartier generale a sede “specialistica” che costringerebbe molti a trasferirsi a Milano. Ecco perché i sindacati, dalla Fisac-Cgil alla Fiba-Cisl, dalla Uilca-Uil alla Fna, chiedono che la trattativa sia più «trasparente» e che «l’azienda condivida soluzioni che siano sostenibili ed equilibrate». Mercoledì i dipendenti torinesi di Fonsai cercheranno di coinvolgere nella battaglia pure Piero Fassino, che incontrerà una loro delegazione. La trattativa sindacale partirà a breve e dovrebbe chiudersi in tre mesi. Unipol per ora si limita a precisare che i 2.240 esuberi comprendono 1.100 dipendenti che saranno “ceduti” ad altre società assicurative e altri che 900 hanno i requisiti “scivolare” verso la pensione. Restano dunque 200-250 persone, più quelle che non potranno spostarsi a Milano. E comunque, precisano dal gruppo assicurativo, «la volontà dell’azienda è di sfruttare tutte le possibilità, dal part time al fondo esuberi fino alla riconversione professionale, per risolvere il problema». Pure il comparto informatico torinese soffre e lotta. Oggi saranno i suoi lavoratori a protestare: sciopereranno e terranno un sit in alle 10 in piazza Castello, sotto la Regione. Lo faranno, spiegano Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl, perché «il 15 per cento dei lavoratori del terziario avanzato è in cassa integrazione, la pubblica amministrazione non paga e molte aziende rischiano il fallimento». Nel loro mirino c’è la Regione, con il suo immobilismo sulla vicenda Csi Piemonte (in piazza ci saranno anche i lavoratori del consorzio), ma ci sono anche i ritardi nei pagamenti del Comune di Torino. Incroceranno le braccia anche
P
SARA STRIPPOLI NTONELLA Parigi sarà ancora per tre anni la direttrice del Circolo dei Lettori. Lo ha deciso ieri il Consiglio di gestione della Fondazione dopo aver esaminato curriculum e progetti dei quindici candidati che hanno partecipato al bando. Il duo al vertice del Circolo resta dunque invariato: la conferma di Parigi arriva dopo quella del presidente Luca Beatrice. Antonella Parigi, se lo aspettava? «C’era un bando pubblico. Quindi i giochi erano aperti. Potevo sperarci. Nulla di più». Sapeva che fra i suoi competitor c’erano anche persone in arrivo da fuori Piemonte? «So solo quello che ho letto sui giornali e non conosco gli altri torinesi che hanno presentato domanda».
A
I dipendenti della società assicurativa preoccupati dalla fusione con Unipol: “Porterà esuberi”
i lavoratori della Engineering, azienda informatica che ha sedi anche a Torino e Point-SaintMartin: su sollecitazione di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, si asterranno per otto ore per contestare il licenziamento per “motivo oggettivo” di due colleghi napoletani. E torneranno a
protestare pure i dipendenti della Romi di Grugliasco, con un presidio davanti alla fabbrica. Il motivo lo spiega la Fiom in una nota: la proprietà brasiliana vuole chiuderla, nonostante ci sia una cordata di imprenditori interessati a rilevarla. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SCIOPERO Per tre ore hanno scioperato oggi i dipendenti del gruppo Fonsai Ma oggi sono previste nuove iniziative di protesta di lavoratori di altre aziende in billico
Il caso
Se il modello Germania fa sospirare anche i prof dello scientifico “Volta” RAFFAELLA PAISIO (segue dalla prima di cronaca) ONOSTANTE dal Ministro Meritocratico non arrivi ormai più una lira: «Aspettiamo ancora i soldi dei corsi di recupero promessi per settembre — diceva stamane la direttrice amministrativa — Come facciamo a programmare le attività se il Ministero non comunica quanto intende stanziare e, soprattutto, se i soldi non arrivano?». Il buonumore mi torna in classe: in IIIA accenno ai berlinesi, ormai di partenza. Le ragazze ostentano sbattimenti di ciglia e sospiri. I maschi accusano ma, elegantissimi, abbozzano. Pure in sala prof sospiriamo alquanto. E magari fosse languore. Fatale è stato lo scambio di informazioni e vedute tra Prof e Professoren, prima delle loro gite mattutine: «Bellissima Torino! Schön Cappuccini! Certo che è molto faticoso insegnare qui da voi. Le lezioni sono molto lunghe, da noi durano solo 45 minuti». «Magnifico il Museo del cinema. Ma scusa, fate sempre venire i ragazzi alla cattedra a parlare?». «Le interrogazioni? Certo, voi no?».
N
«No — spiega Roland, che insegna latino e matematica — Interrogazioni solo gli ultimi due anni. Normalmente facciamo fare ai ragazzi lavori di gruppo o presentazioni. Noi supervisioniamo. In un anno facciamo in tutto quattro compiti in classe. Bella la Venaria...».
I colleghi tedeschi insegnano lo stesso numero di ore ma guadagnano mille euro in più al mese Gli insegnanti tedeschi stanno in cattedra lo stesso numero di ore di quelli italiani, e percepiscono uno stipendio medio di 2500 euro al mese: oltre mille euro in più di noi. E, soprattutto, nessuno manca loro di rispetto mettendone in discussione impegno, professionalità e funzione sociale. Paragonare i due sistemi educativi è esercizio complesso e delicato. Ma noi, qui, si sospira d’ammirazione. In Germania credono nell’Istruzione Pubblica. Ministro Profumo, «Ich bin ein Berliner». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Era chiuso da due anni per il cantiere. Entro giugno completato un altro accesso pedonale in piazza 18 dicembre
Corso Bolzano, via libera a taxi e auto Davanti alla stazione di Porta Susa creata un’area “per i baci” STAZIONE
DIEGO LONGHIN
Si sta completando l’assetto della viabilità davanti alla nuova stazione di Porta Susa: ora è pronta pure l’area per taxi
STATO riaperto tutto corso Bolzano. A più di un mese di distanza dal taglio del nastro della nuova stazione di Porta Susa le auto possono passare sulla carreggiata Ovest del corso, davanti agli ingressi del terminal ferroviario, area chiusa al traffico dal maggio del 2010 per il cantiere. Fino ad oggi taxi e mezzi pubblici si dovevano fermare distanti rispetto agli accessi. Ora, invece, è stata ricavata un’area di sosta per le auto bianche davanti alla stazione. E uno spazio di fermata degno per chi deve lasciare qualcuno, amico o parente, a Porta Susa: un’area «kiss&ride». Il tempo almeno di un ba-
È
L’intervista
Dal primo marzo vengono pure modificati i percorsi dei bus 57 e 101 tuisce il metrò nelle ore di chiusura, percorreranno corso Bolzano, transitando davanti agli ingressi di Porta Susa. Le Ferrovie, tramite Rfi, hanno poi annunciato a Palazzo Civico che entro giugno sarà completato il
Confermata per altri 3 anni la direttrice
Parigi: “ Questo il mio progetto per il nuovo Circolo dei lettori” Come giudica la scelta assunta da Michele Coppola di arrivare alla nomina attraverso un bando? «Lavoriamo con i soldi pubblici. Credo che sia giusto rispettare regole di trasparenza». Quali, a suo avviso, le ragioni che hanno portato alla sua riconferma? «Credo il curriculum, l’esperienza imprenditoriale a partire dalla scuola Holden e il progetto triennale per la gestione del Circolo. Penso che il profilo richie-
cio prima di raggiungere i binari. Fino a ieri era solo un «attento a scendere dalla macchina». Dal primo marzo i bus delle linee 57 e 101, il bus che sosti-
‘‘ ,,
La crisi è strutturale: per le risorse bisogna coinvolgere le aziende non soltanto come sponsor AL TIMONE Antonella Parigi
sto fosse quello di un manager culturale». Qual è il suo progetto per il Circolo dei prossimi tre anni? «Il mio pensiero è che questa crisi sia strutturale e non certo passeggera e che la cultura non possa far finta di niente. È pertanto indispensabile riflettere sul fatto che il cambiamento debba riguardare anche il mondo della cultura ed è il progetto sul quale ho sempre lavorato: ridefinirsi e assumere un atteggiamento propulsivo rispetto al re-
nuovo accesso pedonale a Porta Susa da piazza XVIII Dicembre. Cosa che renderà più semplice l’utilizzo dei bus e, soprattutto, dei tram che fermano in piazza. E in estate, completate le opere interne, sarà aperto anche il nuovo parcheggio di Porta Susa. Ora è disponibile solo quello di corso Bolzano, esterno alla stazione. Con la nuova struttura i taxi avranno per loro il primo livello interrato, mentre gli altri due saranno dedicati ai passeggeri e agli utenti. Unico neo? Gli accessi da corso Inghilterra, chiusi. Fino a quando non sarà completato corso Inghilterra rimarranno sbarrati. E non ci vorranno pochi mesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
perimento di risorse. È questa la mia sfida personale». Il Circolo ha già in parte percorso questa strada. Ha in mente altre iniziative per trovare risorse? «Io credo che il nodo sia il coinvolgimento delle aziende. Che non devono essere soltanto gli sponsor ma essere partecipi del progetto. Il mondo della cultura ha bisogno di un impegno concreto ma sono convinta che le imprese abbiano bisogno della cultura. Penso ad una realtà come Eataly, ad esempio. Una persona va lì a comprare, ma anche perché quel posto racconta un mondo, un punto di vista sul mondo». Lei prevede un trasloco per il Circolo dei Lettori? «Questo dipende non certo dal direttore ma dalla Regione. È una scelta che solo il socio fondatore può fare». © RIPRODUZIONE RISERVATA