Report Laboratorio di allestimento partecipato SAC Biblioteca di Melissano

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“A man with a book goes to the light, a library is that way” “ Un uomo con un libro va verso la luce, una biblioteca è la strada per raggiungerla” (Louis Khan)


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Report a cura di CittĂ Fertile | gruppo tecnico orizzontale per le strategie urbane partecipate Rino Carluccio Francesca Cofano Livianna Curri


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INDICE Analisi del contesto: -

Patrimonio librario

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Attrezzature tecniche e tecnologiche

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Servizi di base e complementari erogati

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Inclinazioni e orientamenti della biblioteca

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Attuale target di riferimento: chi usa la biblioteca, per cosa, con quale frequenza

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Orari di apertura al pubblico

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Quanto personale la gestisce

Analisi dei bisogni: -

Cosa serve alle PA?

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Cosa serve ai bibliotecari?

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Richieste dal territorio

Suggerimenti per gli allestimenti futuri: -

A cosa è vocato questo luogo

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Servizi già presenti da potenziare / servizi nuovi da implementare

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Requisiti quantitativi minimi di questa biblioteca

Lo spazio del… -

Obiettivi del laboratorio e strategie adottate

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Modalità di coinvolgimento del territorio e tipologia di attori territoriali coinvolti

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Focus on: QUESTO SPAZIO DELLA LETTURA

Output -

Requisiti funzionali / qualitativi / quantitativi minimi che uno spazio del silenzio dovrebbe avere

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Render di progetto

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Documentazione fotografica/video/ illustrazioni prodotte


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Analisi del contesto Patrimonio librario L’attuale Biblioteca pubblica “Maria Russo” di Melissano possiede circa 11.000 volumi, in parte provenienti dalla donazione Capoti, una sezione di libri antichi di cui una cinquecentina (anno 1583), un testo del 1774, uno del 1820 e uno del 1821, è peraltro presente nella biblioteca una sezione emeroteca. L’intero patrimonio è, ad oggi, completamente esposto all’interno degli spazi dell’attuale sede bibliotecaria, ospitata negli spazi di proprietà della scuola media di Melissano in via Felline. Il progetto “InVitro”, a cui il Comune di Melissano ha aderito, doterà, nei mesi successivi al presente report, la biblioteca di circa 1.000 volumi dedicati ai bambini da 0 a 6 anni, per stimolare la conoscenza e diffondere la pratica della lettura dall’infanzia attraverso il sostegno e l’accompagnamento delle famiglie. La struttura è articolata in uno spazio di accoglienza abbastanza informale, all’interno del quale è collocata una postazione computer attualmente non in funzione, utilizzata in passato dai fruitori della biblioteca per le ricerca sul web. I volumi sono collocati all’interno delle due sale limitrofe, di cui la prima dedicata alla consultazione, alla ricerca dei volumi e alla lettura, e l’altra riservata prevalentemente alla sezione emeroteca, sebbene contenga all’interno alcuni dei volumi che non riuscivano ad essere ospitati, per questioni dimensionali, all’interno della sala lettura. Nello spazio che distribuisce agli accessi della sala lettura, dei servizi igienici e dell’emeroteca sono presenti due ulteriori scaffalature chiuse ospitanti la sezione dei libri per bambini, i volumi più richiesti sono localizzati nella parte più alta della scaffalatura e rendono necessario l’intervento del personale addetto per la consultazione da parte dei più piccoli. Attrezzature tecniche e tecnologiche In generale possiamo considerare il numero e la qualità delle attrezzature informatiche presenti al di sotto degli standard minimi per biblioteche pubbliche: le due postazioni informatiche risultano obsolete e non dotate di connessione internet , l’unica stampante presente non risulta funzionante e dotata di sistema di scansione immagini. Tutti i materiali sono esposti a scaffale aperto per un altezza pari a quella interna dell’immobile, la scelta è stata evidentemente dettata dalle modeste dimensioni degli spazi della struttura, ciò ha determinato una conseguente difficoltà nella consultazione di alcuni dei volumi in quanto difficilmente raggiungibili dagli utenti, in particolar modo molti quotidiani e riviste datati, quindi poco richiesti, risultano posizionate negli scaffali più alti della sala dedicata all’emeroteca.


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Orari di apertura al pubblico Il servizio è fruibile durante i giorni feriali dalle 9.00 alle 14.00, ad eccezione del venerdì, dalle 9.00 alle 13.00; Il martedì e giovedì il servizio risulta attivo anche nelle ore pomeridiane dalle 16.00 alle 19.00. Quanto personale la gestisce La biblioteca è gestita da quattro risorse umane del servizio civile nazionale e una volontaria dall’inizio del mese di giugno 2014. Servizi di base e complementari erogati Tra i servizi direttamente collegati alla funzione principale della struttura si annoverano il prestito, la ricerca dei volumi attraverso un database di catalogazione appositamente realizzato durante il periodo precedente di gestione, la consultazione e la lettura. Il personale addetto al servizio bibliotecario ha organizzato nei due mesi di gestione un paio di eventi relativi a presentazione libri e approfondimenti su tematiche culturali e di psicologia attraverso il progetto “InVitro”. Il servizio di ricerca sul web, precedentemente garantito, non può essere erogato a causa della menzionata assenza di connettività web. Inclinazioni e orientamenti della biblioteca In precedenza veniva fornito all’interno della struttura il servizio di doposcuola gratuito per i ragazzi con difficoltà di apprendimento, ciò garantiva un numero di utenti molto alto e una frequentazione assidua della struttura bibliotecaria. La vicinanza con le strutture scolastiche e la sensibilità di alcune docenti della scuola primaria sta contribuendo ad avvicinare alla biblioteca comunale e quindi educare alla lettura i giovanissimi abitanti di Melissano; la stessa dotazione di testi per l’infanzia sta direzionando l’offerta culturale in questa direzione. Attuale target di riferimento: chi usa la biblioteca, per cosa, con quale frequenza Nella fase di analisi del contesto e dei bisogni è stato somministrato un breve questionario al fine di indagare i comportamenti dell’utenza attuale, e i possibili usi e sviluppi futuri della nuova biblioteca che verrà ubicata all’interno del Palazzo Santaloja. Il questionario è stato costruito tenendo conto delle finalità della ricerca e quindi indagando due dimensioni: le abitudini attuali degli utenti e le possibili proposte e/o soluzioni

in merito al

miglioramento del servizio, nonché l’implementazione dello stesso. Il questionario è stato somministrato alle associazioni culturali che operano sul territorio, ai genitori dei bambini che frequentano un campo estivo presso il giardino di Palazzo Santaloja, e agli utenti dell’attuale biblioteca “Maria Russo”.


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Il questionario (rigorosamente anonimo) è articolato in una prima parte composta da due domande relative ai dati anagrafici degli intervistati. La raccolta dei dati anagrafici è fondamentale per individuare gli utenti attuali e futuri, infatti spesso le stesse biblioteche non hanno chiara quale sia la sua missione e a quale tipo di utenza effettivamente si rivolge, con una conseguente difficoltà nel creare dei servizi che siano effettivamente utili e necessari al genere di utenza che frequenta la biblioteca presa in considerazione, proponendoli in genere come semplice output, senza cercare di chiarire con essi la percezione del servizio. Il campione dell’indagine risulta caratterizzato come segue: - 70% sono donne, di cui più della metà, pari al 54% si colloca nella fascia di età [30-50], mentre la restante distribuzione è equamente re-distribuita nelle fasce di età [6-10], [20-30] e [oltre 50], infatti si attestano tutte attorno al 14%. - 30% sono uomini, di cui il 42% si colloca nella fascia di età [30-50], il 25% nella fascia d’età [6-10], altro 25% nella fascia di età [20-30] e il restante 8% nella fascia [11-19]. Tali dati devono essere letti tenendo in considerazione che gran parte dei questionari, come già sottolineato, sono stati somministrati ai genitori degli utenti del campo scuola, e quindi la fascia d’età con maggiore distribuzione di frequenza [30-50] verosimilmente è rappresentativa di questo segmento di utenza. Inoltre si allineano perfettamente al dato nazionale dove l’utenza media delle biblioteche è femminile. Infine analizzando il dato complessivo, quindi non disaggregando il dato in relazione al sesso, la distribuzione per fasce d’età risulta essere la seguente: -

[30-50]: 49%;

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[6-10]: 17%;

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[20-30]: 17%;

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[oltre 50]: 10%;

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[11-19]: 7%.

La seconda parte del questionario indaga le abitudini degli utenti, nello specifico le modalità e i motivi della fruizione della biblioteca. In riferimento all’utilizzo settimanale della biblioteca il dato emerso è particolarmente allarmante, infatti ben il 67% degli intervistati alla domanda “Quante ore a settimana utilizzi la biblioteca?” dichiara “mai”1; il 27% dichiara di frequentare la biblioteca da “0 a 4 ore”; il 3% da “5 a 9 ore” e il restante 3% “oltre 15 ore”. È doveroso evidenziare come molti degli intervistati hanno voluto argomentare la risposta “mai”, verosimilmente per minimizzarne l’accezione negativa. Le argomentazioni addotte rientrano tutte in tre categorie di analisi che possono essere così definite:

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Tale dato viene mediato se confrontato al dato nazionale, infatti secondo gli ultimi dati del 2011, solo l’11% della popolazione nazionale dichiara di frequentare le biblioteche.[Fonte: Convegno Ebook Lab Italia, 2011]


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1. Non conoscenza del servizio 2. Diffusione di Internet 3. Mancanza di tempo Queste categorie sono molto interessanti in relazione all’obiettivo del presente report, infatti se la categoria 3 è chiaramente un fattore ambientale, che caratterizza l’epoca moderna, su cui è impossibile intervenire, le restanti categorie sono indicatori importanti per la futura gestione ed implementazione del servizio. In particolare la categoria 1 “Non conoscenza del servizio” evidenzia una lacuna nel sistema di comunicazione e promozione del servizio ed indica la necessità di costruire una strategia comunicativa mirata e di impatto. La categoria 2 “Diffusione di Internet” rappresenta un’ulteriore elemento critico, ed evidenzia la necessità di riconfigurare l’istituzione biblioteca secondo nuovi principi e servizi. Infatti nella “società dell’informazione” non è più pensabile la biblioteca come solo luogo di conservazione e catalogazione di libri, le nuove tecnologie hanno aperto a nuove possibilità e soprattutto opportunità di conoscenza a chi è in grado di utilizzarle, riducendo così l’importanza della biblioteca come luogo preposto alla diffusione di conoscenze e imponendo quindi una sua ridefinizione. Certo è che la frammentazione delle conoscenze e il vasto materiale potenzialmente attingibile da tutti coloro che sono in grado di utilizzare internet non ha solo effetti positivi. Il rischio maggiore riguarda la banalizzazione delle ricerche prodotta dalla certezza che ormai in rete si può trovare tutto e facilmente, oppure dalla riduzione più o meno conscia dell’area d’indagine per ovviare alla massa di documenti disponibili. In questa ottica il ruolo delle biblioteche può assumere un nuovo valore, infatti è ormai pensiero comune che il passaggio al modello ipertestuale della rete conduca verso la iper-mediazione: i percorsi possibili si moltiplicano enormemente e quindi sono ancora più necessari criteri con cui ordinare Internet. E criteri d’ordine formale come quelli che bibliotecari e documentalisti sono abituati a maneggiare professionalmente acquistano, opportunamente aggiornati, enorme importanza. Con la tecnologia, insomma, i bibliotecari potrebbero gestire l’enorme e disparata quantità di informazioni disponibili mediando tra gli utenti e quello che Ted Nelson ha chiamato docuverso. L’informazione presente in Internet è infatti ingente, e in continuo aumento, spesso non è di qualità e spessissimo è scarsamente strutturata: è appunto informazione. Forse non è casuale il fatto che siano prevalse le espressioni "società dell’informazione" e "overload dell’informazione", e non "della conoscenza". La differenza tra informazioni/dati da una parte e conoscenza dall’altra sta nel fatto che l’informazione consiste di fatti, dati, immagini e brevi testi staccati che possono essere utilizzati da soli; la conoscenza documentata, invece, è complessa, sequenziale e discorsiva, il contesto di ogni sua parte è un elemento essenziale. L’informazione si presta particolarmente ad essere immagazzinata attraverso mezzi elettronici. Ebbene la rete è soprattutto informazione, raramente conoscenza. Queste tre caratteristiche dei documenti che troviamo in Internet fanno sì che questa necessiti urgentemente di filtratori e organizzatori.


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I motivi per cui attualmente si frequenta la biblioteca rientrano negli usi tradizionali, infatti alla domanda “Perché frequenti la biblioteca?”, il 50% degli intervistati ha risposto “lettura libri”, il 19% “altro”, il 16% “ricerca” e il 12% “lettura riviste”. Nonostante fosse possibile compilare il campo “Altro”, al fine di fornire maggiori delucidazioni, gli intervistati non hanno ritenuto opportuno compilare il campo, pertanto non è dato sapere a cosa si riferissero. Tali dati evidenziano come l’utenza attuale interpreti la biblioteca come un luogo in cui svolgere le attività “tradizionali”, da sempre associate a questa istituzione, quindi “lettura libri” e “riviste”, e per la “ricerca”. Quindi quanto sopra descritto, ossia la necessità di mediare tra il flusso enorme di informazioni che le nuove tecnologie rendono accessibili, così da trasformarle in “conoscenze”, assume un’importanza tangibile anche in questo contesto. Inoltre se la lettura viene percepita come attività importante, anche i luoghi della lettura guadagnano posizioni nel sentire collettivo, diventano luoghi dove stare, dove incontrarsi, nei quali condividere esperienze e conoscenze. Le biblioteche hanno bisogno di visibilità, di consenso, di alleanze, di risorse e di competenze. Per la terza parte del questionario si rimanda al paragrafo successivo.


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Analisi dei bisogni Cosa serve alle PA? Il confronto con la Pubblica Amministrazione è risultato molto proficuo in quanto la stessa è risultata molto disponibile al dialogo, in fase di progettazione è stato deciso l’ampliamento delle aree di Palazzo Santaloja dedicate alla biblioteca per permettere alla struttura di essere dotata di uno spazio per attività differenti, lo spazio del “fare”, utilizzato secondo le esigenze da associazioni diverse, anche in vista della gestione dell’eventuale conflitto con le associazioni che attualmente utilizzano gli ambienti interni. L’amministrazione culturale ha espresso più volte, sia durante incontri privati sia pubblici, la propria visione di trasformazione del Palazzo in polo culturale per la comunità melissanese, forti del valore ambientale del parco retrostante e della presenza di altre realtà che utilizzano e animano attualmente lo spazio. Cosa serve ai bibliotecari? I gestori del servizio hanno evidenziato con forza la necessità di implementare le attrezzature informatiche della struttura, nello specifico si sono riferiti a nuovi personal computer, stampante, scanner, proiettore con telo per proiezioni per la presentazione di libri e per eventi collaterali realizzabili all’interno della biblioteca. Un ruolo essenziale è assunto anche dalla connessione internet, attualmente assente, che permetterebbe di ampliare i servizi per i fruitori e allo stesso tempo, attraverso l’inserimento in rete con le biblioteche locali, passare da una visione local ad una prospettiva globale e collaborativa. Lo stesso database di catalogazione presenta delle difficoltà oggettive di localizzazione dei volumi, andrebbe perfezionato e modulato rispetto alle esigenze dei gestori del servizio. Il numero delle sedute e dei tavoli viene ritenuto sufficiente rispetto all’attuale utenza, i tavoli inglobano all’interno le teche di valorizzazione dei fondi librari antichi, vengono ritenuti adeguati allo scopo ma considerati esteticamente anacronistici. Le maggiori carenze sono individuate nei sistemi di illuminazione artificiale degli spazi sia di lettura sia di consultazione, gli ambienti non risultano peraltro in possesso di sistemi di riscaldamento/raffrescamento e di controllo dell’umidità, il che determina l’assenza di adeguate condizioni termoigrometriche che garantiscono il piacevole stazionamento degli utenti all’interno degli spazi. Richieste dal territorio All’interno del questionario somministrato sono state indagate le possibili proposte e/o soluzioni in merito al miglioramento del servizio, nonché l’implementazione dello stesso. Questo ultimo dato è di significativo interesse in quanto rispecchia l’attuale scenario del management bibliotecario italiano: l’attenzione è oggi più che mai rivolta non più solo alla quantità e all’efficienza dei servizi erogati ma sempre di più a un concetto di qualità che interessa l’utenza, il personale e tutti gli


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stakeholders. Nello scenario attuale molte biblioteche e sistemi bibliotecari hanno cominciato a dotarsi di spazi e servizi che vanno oltre al tradizionale uso della biblioteca. L’evoluzione storica del ruolo culturale di una biblioteca procede da sempre di pari passo con l’evoluzione delle sue funzioni: ne deriva una parallela modificazione del modo di concepire il progetto riguardante la biblioteca e la sua articolazione. L’obiettivo diventa pertanto quello di definire un modello di biblioteca pubblica adattato alla società dell’informazione. La terza parte del questionario è relativa all’ indagine dei possibili utilizzi futuri e i servizi aggiuntivi che l’utenza attuale desidererebbe avere in seguito alla nuova collocazione della Biblioteca. Alla domanda “Quali altre attività vorresti svolgere all’interno della nuova biblioteca a Palazzo Santaloja e nel giardino retrostante?” la distribuzione è quasi equamente ripartita fra le risposte, infatti l’item “Attività ludiche e ricreative” è scelto dal 26% dei fruitori, seguito da “Attività artistiche” e “Attività culturali” entrambi scelti dal 25% dei fruitori, mentre il 19% indica le “Attività sportive e tempo libero” come nuove azioni da realizzare all’interno della biblioteca e soprattutto nel giardino retrostante. Analizzando nel dettaglio le specifiche di queste attività si evince come con lo spazio “biblioteca” si intenda uno spazio “attrezzato” per la cultura in senso lato, ossia un luogo dove adulti e bambini possano svolgere differenti attività laboratoriali, dal teatro alla pittura, un luogo da vivere in differenti momenti della giornata con differenti scopi. Di particolare interesse risulta la necessità di uno spazio espositivo, dove poter fruire di mostre pittoriche, fotografiche e artistiche in generale. Infine si ritiene importante evidenziare il ruolo dato all’attività “lettura”, che si configura in questo caso come attività ludica e ricreativa. Quindi la biblioteca come spazio sociale dove l’utente è posto al centro delle attività, come luogo organizzato per rispondere ai bisogni di cultura e di informazione dell’intera popolazione e soprattutto per veicolare un concetto nuovo di lettura, non finalizzato al mero studio ma fondato sul piacere intellettuale della scoperta e su un'idea di tempo libero qualificato attraverso la fruizione culturale. Dunque letture pubbliche, presentazioni, letture animate per bambini, rappresentano nuovi servizi auspicati dall’utenza attuale. Dai dati emerge un’effettiva necessità, ovvero l’esistenza di un luogo dove trovare proposte culturali di livello. Nelle testimonianze raccolte è presente l’idea che le biblioteche di nuova concezione creano nei cittadini l’aspettativa che “si faccia qualcosa”, che ci siano progetti culturali, eventi e attività. Tale concezione si ritrova anche nell’ultima domanda posta, “Hai proposte per il miglioramento del servizio bibliotecario?”, infatti le risposte più frequenti riguardano l’implementazione del servizio attuale con “eventi culturali”, “miglioramento del servizio informatico, reti wi-fi e attrezzature” e “informazione e sensibilizzazione delle comunità locali”. In sintesi si può ricondurre quanto sopra espresso alla necessità di configurare la nuova biblioteca come uno spazio per tutti. E affinché ciò sia possibile diviene necessario innanzitutto rafforzare la percezione della biblioteca pubblica come servizio essenziale per lo sviluppo individuale delle persone, per lo sviluppo e la competitività economica del territorio, per la democrazia, per il radicamento delle abitudini di lettura, per


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l’ampliamento del mercato editoriale. Quindi sensibilizzare l’opinione pubblica – e in particolare il pubblico giovanile – alla frequentazione delle biblioteche come luoghi di socialità attiva e per promuovere le potenzialità di questo servizio pubblico fondamentale non solo come strumenti per il tempo libero ma soprattutto come strumenti della democrazia e della conoscenza, luoghi aperti a tutti e disponibili per molteplici forme di esperienza culturale e intellettuale. In conclusione la nuova biblioteca è chiamata ad essere dai cittadini intervistati: 1. FLESSIBILE, dimostrando la sua capacità di adattamento e trasformazione al ruolo che le viene chiesto. 2. ATTIVA, dimostrando la sua capacità di assumere un ruolo attivo a livello culturale, di scambio e di dibattito. Una biblioteca aperta anche alla parola e non solo alla lettura silente.

3. ACCESSIBILE, dimostrando la sua capacità di rispondere ai bisogni della sua utenza, legate anche a una maggiore consapevolezza nell’uso delle nuove tecnologie.


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Metaprogetto: A cosa è vocato questo luogo L’aspetto di contesto più rilevante del nostro laboratorio è senza dubbio rappresentato dalla coincidenza temporale tra il potenziamento del servizio bibliotecario esistente, offerto dalle politiche del SAC, e il suo spostamento fisico dai locali di pertinenza del complesso scolastico in via Felline, ai locali di Palazzo Santaloja. La vocazione del luogo è dunque da intendere come vocazione della nuova sede nella sua interezza, intendendo con ciò l’intero patrimonio immobiliare coperto e scoperto (giardino), e ancor più, come immagine e rappresentazione simbolica della nuova sede all’interno del contesto di riferimento. Palazzo Santaloja sarà la sede della biblioteca “Maria Russo”, ma continuerà ad essere la sede di altre attività culturali e sociali, già strutturate come si evince dalle analisi di contesto. Attività di natura continuativa (laboratori) innestate da soggetti locali che hanno sede nel Palazzo, ma anche saltuarie (eventi) attivate come momenti di ribalta di molte (presumibilmente tutte) le realtà locali con vocazione sociale. E’ evidente la vocazione a porsi come spazio culturale in senso pieno, connotato da grande capacità attrattiva e plasmato da regole implicite di forte apertura. Un luogo di incontro delle diverse realtà del tessuto sociale e culturale, e di queste con le istituzioni, Comune e Sac per primi. Un luogo di aggregazione delle diverse dinamiche locali tra esse e con la sfera pubblica; intreccio che punta a una produzione di capitale relazionale e conoscitivo ben più spesso della somma delle sue parti. Da qui emerge l’immagine del Palazzo Santaloja come unico polo culturale in grado di soddisfare diverse esigenze a partire da quella della lettura, di contenere diverse realtà accanto alla presenza primaria della biblioteca “Maria Russo” e di innestare percorsi di crescita comunitaria intrecciati con le funzioni proprie di una biblioteca. Palazzo Santaloja diventerà un polo culturale in posizione baricentrica nel paese, architettonicamente pregiato, con la biblioteca come elemento centrale, con spazi e/o eventi collaterali ben intrecciati, e tuttavia costruito come identità unica. Uno spazio così immaginato ha per sua natura una vocazione comunitaria molto forte: quella di costruire una rappresentazione diversa, aperta, accessibile e popolare, dei luoghi della cultura, una rappresentazione simbolica in cui la comunità di Melissano possa riconoscersi.


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Servizi già presenti da potenziare / servizi nuovi da implementare Da un’analisi dei servizi già presenti e dai bisogni emersi dai sopralluoghi, dall’indagine propedeutica dei questionari, dai laboratori di progettazione creativa con i ragazzi e dai focus group con tavoli di progetto attuati con gli adulti, possiamo stabilire che sarebbe fondamentale per l’implementazione della fruizione della nuova biblioteca: -

Il potenziamento del prestito, attraverso la messa in rete della biblioteca in circuiti bibliotecari locali/regionali/nazionali; l’implementazione dello stesso attraverso servizi quali il bookcrossing per portare nuovi utenti alla conoscenza dell’esistenza della biblioteca, con i vantaggi che nuovi fruitori “esterni” alla comunità possano apportare indirettamente alla rete di relazioni sociali già presenti;

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il potenziamento dei software che permettono una rapida ricerca dei volumi presenti in loco o presso altre strutture bibliotecarie, l’affiancamento da parte del bibliotecario nella scelta dei volumi e nell’intercettazione degli stessi; l’implementazione di questo servizio attraverso la predisposizione di tutti quei volumi ritenuti idonei in scaffalature aperte facilmente visibili e accessibili;

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il potenziamento di attività di approfondimento, presentazione libri attraverso iniziative ricorrenti

proposte dai gestori della biblioteca o da altre realtà attive sul territorio;

l’implementazione di questo servizio attraverso tematiche che possano attirare l’interesse collettivo ed essere destinate a diverse fasce d’età; -

il potenziamento della rete scuola-biblioteca-università in cui la biblioteca stessa si pone come supporto logistico operativo per l’attuazione di progetti complementari che diversamente nella struttura scolastica non troverebbero attuazione, causa il mediocre stato in cui versano molti istituti scolastici italiani; l’implementazione di questa connessione attraverso iniziative laboratoriali che possano incrementare il piacere di leggere, sviluppare azioni creative di autoespressione e porsi come attività di start-up lavorative.

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L’implementazione della rete internet, per la confluenza di tutti i servizi offerti in un unico portale, l’aggiornamento continuo, la promozione del nuovo polo culturale e l’accessibilità da parte dei fruitori a tutti quei servizi reperibili on-line durante la permanenza nella biblioteca.

Requisiti quantitativi minimi di questa biblioteca La nuova biblioteca, per poter rispondere ai servizi richiesti e alle attività possibili future, dovrà essere fornita delle seguenti attrezzature e allestimenti, di cui di fornirà dettaglio nei paragrafi successivi:


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Postazioni informatiche, attrezzate con connessioni internet, nel numero di almeno 3: una per consultazione e ricerca, una per navigazione libera, una per elaborazione documenti personali;

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stampante multifunzione;

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videoproiettore dotato di supporto per la proiezione;

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mixer, casse ed amplificatori;

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pannelli espositivi per interno ed esterno;

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scaffalature aperte, dimensione bambino, nel numero idoneo per accogliere i volumi già presenti e quelli in corso di acquisizione;

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scaffalature aperte nel numero idoneo per accogliere il materiale presente nella sezione emeroteca nell’attuale biblioteca con la previsione di un eventuale ampliamento, da disporre all’interno dell’emeroteca e della sala centrale;

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scaffalature aperte nel numero idoneo per accogliere il materiale presente nella sezione lettura nell’attuale biblioteca con la previsione di un eventuale ampliamento, da disporre all’interno dello spazio dedicato alla lettura;

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teche per la conservazione dei libri antichi in possesso dell’attuale biblioteca;

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un desk di accoglienza;

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sedute confortevoli/relax nel numero stabilito secondo l’attuale fruizione della biblioteca, con la previsione di uno spazio che si presti ad accogliere più categorie di utenti, da disporre nell’emeroteca, e negli spazi della socialità interni ed esterni;

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tavolo da lavoro, regolabile in altezza in base agli usi, con caratteristiche di resistenza al taglio e all’usura, da disporre all’interno dello spazio del fare;

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attrezzi vari che possano essere utili alla realizzazione e produzione di oggetti;

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pannelli fono-assorbenti da disporre lungo le pareti dello spazio del fare, per permettere alle laboratori di svolgersi senza disturbare le attività della biblioteca;

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tavoli e sedute da collocare all’interno dello spazio della lettura secondo i requisiti qualitativi indicati nei paragrafi successivi, nel numero idoneo alle caratteristiche dimensionali dello spazio;

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tavoli e sedute da collocare nello spazio esterno del giardino per lo studio “en plein air”;

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tavoli e sedute a misura di bambino da collocare nello spazio dei piccoli, nel numero idoneo alle caratteristiche dimensionali dello spazio;

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sistema di illuminazione;

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sistema di riscaldamento/raffrescamento per mezzo di condizionatori per il benessere termoigrometrico delle persone e del patrimonio librario;

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attrezzatura ludica-sportiva per lo spazio interno dei piccoli ed esterno nell’area a loro dedicata;

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sistemi di ombreggiamento delle sedute all’aperto, dell’area gioco, e dell’anfiteatro presente nel giardino;

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sistemazione dell’anfiteatro con gradinata aggiuntiva posta alla quota più bassa, cuscini ed illuminazione per implementare la sua accessibilità e renderla più confortevole.


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Lo spazio della lettura Obiettivi del laboratorio e strategie adottate L’obiettivo è stato quello di rendere lo spazio pubblico interno ed esterno della nuova sede della biblioteca, Palazzo Santaloja, uno spazio della lettura familiare e accogliente per i cittadini di Melissano. Proporre la biblioteca comunale come centro sociale e culturale della comunità locale. “Illuminare il percorso di forte infrastrutturazione culturale” del Comune attraverso il potenziamento dei servizi alla cultura (SAC) in concomitanza con l'apertura della nuova sede della biblioteca. Immaginare la biblioteca comunale “Maria Russo” come spina dorsale di uno spazio pubblico, Palazzo e Giardino Santaloja, che ospita e sostiene anche altre attività culturali. Restituire centralità al palazzo dentro il tessuto sociale melissanese, e con ciò restituire centralità alle politiche culturali. Innestare il percorso inclusivo di comunità partendo dall’immagine condivisa dello spazio della lettura. Lo spazio proprio ed intimo della crescita culturale individuale come spazio di partenza per la contaminazione e la condivisione del sapere. La strategia La strategia adottata per il raggiungimento degli obiettivi è basata sulla costruzione di un percorso inclusivo con la popolazione locale per la gestione degli spazi interni ed esterni della nuova sede della biblioteca comunale e per la declinazione locale della progettazione degli arredi inerenti le azioni del SAC . Il percorso segue diverse linee di azioni e ovviamente diverse fasi, sintetizzabili come segue: A) COMUNICARE IL SAC E I LABORATORI: i primi sforzi sono stati esplicitamente rivolti alla comunicazione dell’evento del laboratorio/percorso di inclusione del SAC e contestualmente della biblioteca “Maria Russo” come entità esistente e in trasformazione. B) ANIMAZIONE DIRETTA CON I SOGGETTI LOCALI. È stato instaurato un dialogo diretto con i soggetti attivi sul territorio di riferimento, interessanti per le attività che svolgono, cercando forme di sinergie future possibili.

C) LABORATORIO APERTO

DI ALLESTIMENTO PARTECIPATO. I laboratori partecipati come

momento di riflessione aperto a tutti i cittadini, aprire lo spazio alla comunità, rendere trasparenti e permeabili i lavori e le scelte sul futuro dello spazio.


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Modalità di coinvolgimento del territorio e tipologia di attori territoriali coinvolti STRATEGIA A) COMUNICARE IL SAC E IL LABORATORI L’obiettivo è quello di farci conoscere e riconoscere; per fare ciò abbiamo messo in moto diverse linee di azione: -

Il web con una campagna facebook svolta principalmente tramite il profilo della biblioteca “Maria Russo”: il target di riferimento sono i fruitori assidui della biblioteca degli ultimi 5 anni.

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I contatti telefonici raccolti negli ultimi 5 anni nel database della biblioteca: il target principale sono i fruitori assidui della biblioteca.

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La somministrazione di questionari come piattaforma per effettuare un’analisi dei bisogni e come mezzo per raggiungere gli appassionati lettori con uno strumento esplicitamente rivolto a loro, che desse importanza alla loro esperienza e alle loro proposte.

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I contatti diretti con tutte le associazioni locali.

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I contatti diretti con i genitori dei ragazzi che frequentano il campo scuola estivo organizzato dall’associazione “Mondo Felice”, presso il Palazzo Santaloja.

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La comunicazione visiva ordinaria: manifesti 70x100 e flyer A6.

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La comunicazione visiva meno ordinaria e più virale: flyer/segnalibro disseminati nei bar e cartolibrerie del paese, su cui sono state riprodotte delle foto d’archivio (archivio Vittorio Velotti) estrapolate da alcuni volumi presenti nel catalogo bibliotecario. Ogni codice stampato sul flyer altro non era che il numero di inventario del libro che conteneva quella foto presso la biblioteca Maria Russo. L’idea è stata quella di portare i libri nella comunità come media dell’informazione del SAC e del laboratorio partecipato, cercando di spronare i cittadini a richiedere presso la biblioteca il volume dal quale le immagini risultavano estrapolate.

STRATEGIA B) ANIMAZIONE DIRETTA CON I SOGGETTI LOCALI Dopo un azione di comunicazione più generalizzata per un indefinito target di riferimento, si è cercato di condurre l’informazione sull’iniziativa in maniera più mirata, cercando un dialogo con tutte le realtà associative del territorio, in primis per introdurre il SAC e come questo abbia un ruolo per la biblioteca “Maria Russo” e per il palazzo Santaloja e allo stesso tempo raccontare il laboratorio di allestimento partecipato, in secondo luogo per ascoltare quale fossero le loro attività, la loro missione sociale e come si immaginano una loro relazione con la biblioteca e/o con il Palazzo Santaloja immaginato come Polo


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culturale. L’obiettivo in questo caso è quello di comprendere meglio le dinamiche a carattere culturale già attive sul territorio iscrivibili nella futura traccia del laboratorio e del percorso inclusivo in senso lato, ma anche quello di farci conoscere come realtà di mediazione tra SAC e comunità melissanese. Abbiamo contattato telefonicamente tutte le realtà presenti nell’albo comunale, spiegato preliminarmente gli obiettivi di progetto e chiesto loro un incontro durante una due giorni preventiva nella prima settimana di luglio 2014. Sono quindi stati organizzati degli incontri singoli e in maniera informale con tutte le realtà che si sono rese disponibili, in tale occasione abbiamo illustrato il senso e i modi del laboratorio e del SAC, ascoltato nel dettaglio le loro iniziative, soffermandoci sugli spazi e i tempi che le connotano, raccolto le indicazioni sulle loro esigenze e immaginato insieme come le loro attività e quelle future possibili della biblioteca potessero intrecciarsi. STRATEGIA C) IL LABORATORIO APERTO In seguito ad una fase di allestimento tematico dello spazio interno, si è deciso di “aprire le porte” di Palazzo Santaloja all’esterno per renderlo maggiormente visibile, fruibile e affascinante; sono così stati aperti i lavori di progettazione partecipata dell’allestimento a tutta la cittadinanza, invitando esplicitamente associazioni e genitori, ma divulgando l’invito, con tutti i canali possibili, anche ai cittadini. L’obiettivo è stato quello di immaginare come la biblioteca potesse essere utile a Melissano e come Melissano potesse essere utile alla biblioteca. Cosa me ne faccio della biblioteca? È stata la domanda guida di apertura dei focus group per far emergere: - la visione futura condivisa del palazzo come polo culturale in grado di ospitare attività vicine e integrabili al servizio biblioteca; - l’elenco delle attrezzature utili alle attività ospitabili; - le regole di distribuzione interna degli spazi; - le linee guida progettuali per lo spazio lettura, prima prototipazione di progetto degli elementi di confort e di luce, l’abaco delle indicazioni progettuali; Abbiamo immaginato un laboratorio aperto di confronto su questi temi per elaborare almeno tre distinte dimensioni, tra loro evidentemente concatenate: 1) la dimensione strategica: come l’opportunità di potenziare la biblioteca può dare avvio ad un polo culturale attivo ed economicamente autosostenibile per Melissano.


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2) La dimensione fattiva: come posso far convivere questo insieme delicato, seppur stimolante, di attività: la biblioteca, le associazioni stabili (che hanno già sede anche se in locali distinti da quelli della biblioteca) e le associazioni che vorrebbero attivare eventi all’interno degli spazi del Palazzo. 3) La dimensione progettuale: come i cittadini immaginano spazio della lettura, quali sono gli elementi fondamentali per raggiungere una condizione di confort interno ed esterno per il lettore. Gli attori coinvolti nei laboratori sono così sintetizzabili: a) Pubblica Amministrazione. Committente e partner essenziale di progetto. Con essa sviluppiamo e strutturiamo l’idea stessa di spostare il fulcro strategico sulla dimensione comunitaria, di immaginare la biblioteca come spina dorsale di un sistema più ampio, che è già attivo e che bisogna coinvolgere ed intercettare. b) Attuali e precedenti gestori del servizio bibliotecario. Supporto essenziale per costruire il quadro di riferimento, le analisi propedeutiche, e per innestare rapporti di fiducia con i lettori assidui. Medium insostituibile per farci conoscere e riconoscere. Soggetto coinvolto in tutte le fasi, depositario anch’esso della strategia di fondo. c) Associazioni locali che hanno già relazioni con il palazzo Santaloja. Le associazioni “Mondo Felice” e “Junior Band” hanno rappresentato due importanti appoggi sia per la logistica che per la comunicazione del percorso e del laboratorio. Oltre a ciò esse, anche se in maniera diversa, rappresentano ad oggi le due realtà attive che danno senso proprio a quello scostamento di significato tra Santaloja come sede della biblioteca, e Santaloja come polo culturale strutturato attorno alla biblioteca. L’apporto culturale è generoso e la capacità di mettersi in gioco e costruire relazioni fertili con il percorso alta. Grazie a “Mondo Felice” si instaura una relazione proficua anche con un gruppo di mamme dei ragazzi del campo scuola. Scarsa la partecipazione di FIDAS per lacune comunicative che però è un attore che ha sede stabile nel Palazzo, limitata anche la relazione con i gestori del bar. d) Associazioni locali che attualmente non hanno relazioni con il Palazzo Santaloja. Molte delle altre associazioni locali hanno risposto generosamente alla chiamata, mettendo a disposizione tempo ed idee. Le associazioni sono attive a Melissano soprattutto per iniziative rivolte alla valorizzazione della cultura popolare e alla tutela ambientale. Il loro apporto è elevato così come la volontà di avere un ruolo nella futura gestione dello spazio. e) Genitori dei ragazzi del Campo scuola. L’apporto di diverse mamme è cruciale. Si accetta con entusiasmo lo spazio come spazio a misura di bambino e i suggerimenti sono proficui. f) Cittadini comuni.


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Focus on: questo spazio della lettura Le giornate effettive di laboratorio hanno visto coinvolte distintamente due fasce d’età: bambini di età compresa tra i 4 e i 12 anni, che abitualmente frequentano Palazzo Santaloja e il suo giardino durante il campus estivo gestito dall’associazione culturale “Mondo Felice”, e adulti coinvolti nella fase preliminare di conoscenza territoriale. Laboratorio di progettazione creativa con i bambini del campo estivo “Mondo Felice” La prima fase ha visto partecipi i giovani progettisti in un numero pari a circa 50. Sono stati suddivisi in 2 gruppi di lavoro: un gruppo si è concentrato sulle caratteristiche dell’area lettura, all’interno degli spazi della nuova biblioteca “Maria Russo” presso il Palazzo Santaloja, il secondo gruppo ha provato a riflettere sui requisiti quali-quantitativi necessari per poter vivere nella condizione di massimo confort lo spazio esterno del giardino. Lo spazio interno Il primo gruppo era costituito da circa 30 bambini di cui circa il 50% al di sotto dei sei anni. Si è quindi deciso di adottare una metodologia di sviluppo di visione collettiva e co-progettazione degli spazi molto direzionata verso questa fascia di età, basando le attività principalmente sulla generazione di due disegni comuni in cui ogni bambino era chiamato a illustrare come desiderava fossero realizzati gli spazi della biblioteca, immaginando l’ambiente rispetto alle esigenze che ha quando legge o gli leggono una storia. Prima della fase di disegno collettivo i bambini sono stati introdotti al tema della lettura, hanno raccontato cosa conoscono e cosa ignorano della biblioteca attuale (inclusa l’esistenza della biblioteca per molti), come funzionano i servizi e cosa gli piacerebbe fosse possibile realizzare all’interno. I disegni si sono concentrati principalmente su due tematiche fondamentali: gli spazi della biblioteca e la posizione che i bambini assumono durante l’attività di lettura. Rispetto alla prima tematica è emersa la necessità di riconoscibilità dell’edificio biblioteca all’esterno attraverso l’inserimento di insegne e targhe che rendano chiara la funzione, gli spazi interni sono sempre stati pensati molto colorati, giocosi, confortevoli, un elemento ricorrente è stata la presenza di grandi lettere colorate che adornano le pareti interne della biblioteca per rendere esplicito il tema della scrittura e della lettura anche per i frequentatori più piccoli, alcune di queste lettere sono peraltro state immaginate come sedute o librerie. Un altro tema ricorrente e di assoluta importanza è costituita dalla necessità, espressa attraverso parole e disegni, di scaffalature aperte ad altezza bambino che premettano ai più piccoli di scegliere, senza intermediari, il libro da leggere. I giovani partecipanti al laboratorio hanno sottolineato più volte la


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necessità che tutti gli elementi di arredo pensati per la sezione bambini abbiano una dimensione adatta per essere utilizzati senza difficoltà dai più piccoli. È interessante osservare come all’interno dei disegni dei più piccoli ricorrano tematiche emerse dai questionari, dall’analisi del contesto realizzata dai tecnici e dai laboratori successivi con gli adulti; in molte illustrazioni è presente il parco, il giardino, lo spazio aperto circostante, con il quale la struttura bibliotecaria sembra mantenere un rapporto funzionale e di godimento psico-fisico molto forte, nonchè di ampliamento dei propri confini fisici nell’ambiente verde limitrofo. Una delle rappresentazioni racconta di uno spazio interno colorato e allegro in cui ruolo fondamentale assume una finestra centrale che guarda al paesaggio esterno. La stessa conformazione della sala centrale di Palazzo Santaloja suggerisce una continuità non solo funzionale ma prospettica dello spazio interno con il parco retrostante. La seconda tematica ha spronato i più piccoli ad esprimersi liberamente, al di fuori delle convenzioni, sulle sedute che vorrebbe utilizzare e la posizione che vorrebbero assumere durante la lettura. La gran parte racconta di voler leggere steso su prati, tappeti, cuscini o seduto su poltrone comode e colorate, qualche disegno si riferisce a postazioni più tradizionali, tra cui si annovera una postazione computer. È di grande interesse il desiderio di lettura negli spazi verdi, principalmente sul prato. Sulle sezioni ritenute interessanti dai bambini si evidenziano la geografia, la fantascienza e la scienza. Con i bambini di età compresa tra i 7 e 11 anni si è deciso di narrare le visioni future della biblioteca attraverso le parole di un racconto/intervista, in cui un coetaneo interrogava i suoi amici sui loro desideri e trascriveva le parole su carta. Vorrei una biblioteca … “… piena di persone sedute ed in piedi che leggono, con le pareti colorate e con tanti scaffali pieni di libri. Una biblioteca per i grandi e una stanza solo per i piccoli con libri e tanti giochi di colore rosso e viola.” “ … con tanti colori e dei libri che danno sapore ai bambini, libri di favole e di storie, un libro che parla di avventura.” “… con tanti alberi e fiori dipinti sulle pareti, con tanti bambini e tanti genitori e con tanti settori da bambini piccoli e grandi con tanti miei amici e con tanti amici nuovi conosciuti in biblioteca” “… con tanti piani divisi in settori …” “… con tanti fiori dipinti sulle pareti, con tante porte in cui prendere i libri” Emerge chiaramente la volontà di colorare gli spazi in maniera tale che possano essere riconosciuti dai bambini come adatti alle proprie esigenze, i bambini più grandi comprendono meglio la distinzione degli spazi interni alla biblioteca per funzioni differenti e desiderano che gli spazi dei bambini siano distinti anche nell’allestimento rispetto agli ambienti degli adulti; intuiscono peraltro la forza catalizzatrice della biblioteca come polo culturale, intravedendo nel palazzo il potere di spazio di incontro e socializzazione.


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Lo spazio esterno Il secondo gruppo era costituito da circa 20 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni. Anche in questo caso si è strutturata una metodologia di co-progettazione degli spazi esterni diretta alla fascia d’età partecipante. E’ stato spiegato loro come nei prossimi mesi potrà trasformarsi quel luogo, abbiamo ascoltato le loro voci rispetto alla loro conoscenza della biblioteca attuale, se la utilizzano e quanto. Subito dopo la fase di riflessione si è dato avvio a due fasi di laboratorio: la definizione dei servizi e delle attrezzature necessarie e la localizzazione planimetrica degli stessi. Per la prima fase sono stati posti al centro del grande cerchio dei grandi fogli bianchi. Su di essi potevano esprimere, attraverso il disegno o la scrittura, la loro visione di spazio della lettura e del silenzio all’interno di un giardino e quali altre attività avrebbero voluto svolgere all’esterno nel rispetto delle pratiche e degli usi di una biblioteca, quali servizi e attrezzature fossero utili per una migliore fruizione dello spazio, come avrebbero preferito leggere in uno spazio esterno. Attraverso disegni e brevi parole che racchiudono in se il senso del disegno hanno immaginato uno spazio in cui poter leggere all’aria aperta, poter studiare durante i periodi scolastici, ma altrettanto importante è fare del giardino lo spazio del gioco, dello sport, in cui potersi muovere più liberamente rispetto allo spazio interno. Sulla base di questi bisogni hanno immaginato quali attrezzature fossero necessarie per svolgere queste pratiche. E’ stato disegnato uno spazio dotato di un pavimento morbido, con cuscini, per poter leggere anche da sdraiati, così come avviene nella loro camera da letto. Un’interessante proposta venuta fuori prevede la realizzazione di un’altra modalità di lettura molto comoda per l’esterno differente da quella classica che si potrebbe trovare all’interno, costituita da sediatavolo: una tipologia di seduta raffigurata con una poltrona vera e propria, confortevole con ombreggiante, punto luce e piano d’appoggio integrati. Altrettanto immediati sono stati i disegni raffiguranti qualsiasi tipo di gioco all’aperto, con particolare attenzione verso le attività sportive indicate tra il ping-pong, pallavolo e calcetto. Attualmente di fatto i giochi esterni presenti vertono in una condizione di forte degrado e pericolosità. Per di più, come gli stessi bambini hanno potuto osservare, la loro collocazione in un’area molto soleggiata del giardino non gli permetterebbe comunque di giocare nelle giornate estive più calde data l’assenza di ombreggianti naturali o artificiali. Da questa riflessione collettiva, dal loro punto di vista si ritiene fondamentale la presenza di una zona per rinfrescarsi (fontana per bere o ornamentale), in molti concepita come una vera piscina per fare il bagno e presente in quasi tutti i disegni. In ogni caso per proteggersi dal sole prevedono comunque la piantumazione di alberi negli spazi carenti, con particolare predilezione per gli alberi da frutto. Alcuni bambini hanno espresso la volontà di “colorare il giardino” con fiori per far sì che sia “bello da guardare”.


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E’ emerso da parte dei bambini di età tra i 10 e i 12 anni la necessità di avere anche dei tavoli e delle sedie all’esterno pensate per lo studio, per poter utilizzare il giardino anche durante il periodo scolastico per poter svolgere i compiti pomeridiani. Altrettanto interessante da parte loro è stata la richiesta di poter ascoltare musica attraverso strumentazione audio adeguata. In molti dei disegni inoltre è espressa la volontà di avere un giardino con un’illuminazione nelle ore serali più efficiente di quella attuale e la maggiore presenza di raccolta rifiuti. La seconda fase laboratoriale proponeva ai bambini di dare indicazioni su quella che poteva essere la localizzazione degli elementi da loro disegnati sulla base dello stato di fatto attuale e degli elementi già presenti all’interno del parco. A questo proposito è stata consegnata loro una planimetria ad ampia scala dello spazio interessato dalla riflessione in cui collocare con un post-it l’allestimento previsto e descritto con una parola di sintesi. La loro attenzione si è subito concentrata sullo spazio dell’arena, localizzata nella zona sud-ovest del parco, attualmente poco utilizzata, piena di rifiuti e scarsamente illuminata. E’ qui che immaginano di avere il pavimento morbido, cuscini per terra o sulle gradinate presenti, dei corpi illuminanti incassati secondo le indicazioni di uno di loro. Poiché hanno potuto constatare durante la giornata di lavoro che solo una piccola parte dell’arena gode di un ombreggiamento naturale fornito dalle alberature presenti, hanno proposto la disposizione di ombreggianti anche per la parte non protetta. Nell’area immediatamente accanto, a sud, propongono la disposizione di una vasca con pesci mentre collocano a nord-ovest, nei pressi dell’area che attualmente è attrezzata con tavoli per il pranzo all’aperto, una fontana per bere. Con grande divertimento hanno immaginato di avere a disposizione delle comode poltrone da lettura facilmente spostabili all’interno del parco in base alla preferenza quotidiana, dotate singolarmente di ombreggiante e fiori. Tra le proposte è stato interessante valutare il posizionamento di un’area fiorita nei pressi dell’ingresso sud alla biblioteca interna per dare maggiore colore a quello spazio, e predisporre nell’area pavimentata dei tavoli studio che possano spostarsi sulle ruote. I bambini hanno inoltre ritenuto che l’area gioco possa restare li dov’è con la necessità in quel caso di attrezzarlo con ombreggianti.


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Percorso di inclusione civica: Focus group tematici e tavoli di progetto Successivamente al lavoro condotto con i bambini abbiamo dato avvio alla fase laboratoriale che prevedeva la presenza dei rappresentanti delle associazioni contattate ed incontrate durante le giornate preliminari al laboratorio, i ragazzi che gestiscono la biblioteca per mezzo di contratto di servizio civile nazionale, soggetti direttamente o indirettamente interessati dalla trasformazione di Palazzo Santaloja, alcune mamme incuriosite dall’opportunità di usufruire degli spazi per la realizzazione di attività al servizio dei propri figli. Il laboratorio è stato strutturato in tre momenti fondamentali, nei quali si è mantenuta costante la relazione funzionale tra lo spazio interno vero e proprio della biblioteca e lo spazio esterno di Parco Santaloja. 1. Introduzione alla tematica Nella prima fase degli incontri partecipati è stato presentato il SAC Salento di Mare e di Pietre e i laboratori di allestimento partecipato dallo stesso promossi. Si è deciso di introdurre i partecipanti al laboratorio attraverso la presentazione di un powerpoint che raccontasse le caratteristiche degli spazi messi a disposizione da parte dell’Amministrazione comunale di Melissano per ospitare la nuova biblioteca, accompagnando la descrizione con le riflessioni tecniche sulle funzioni che ogni spazio potrà ospitare rispetto alle peculiarità che possiede. Grande risalto è stato attribuito al collegamento degli spazi di Palazzo Santaloja con il giardino pubblico, in quanto lo stesso migliora la qualità ambientale della struttura bibliotecaria e permette al servizio di ampliare i propri confini e svilupparsi nello spazio verde retrostante. Partendo dagli spazi fisici del Palazzo si è introdotta la mission fondamentale di una biblioteca pubblica, intesa non più solo come luogo di silenzio, raccoglimento, lettura e deposito di cultura antica, quanto piuttosto centro di diffusione della conoscenza in differenti settori, atto a garantire il libero, indiscriminato e democratico accesso alla cultura e all'informazione e di fungere da centro di socializzazione per la comunità locale. Dalla missione fondamentale di ogni biblioteca pubblica sopra espresso si è specificata l’esigenza per la Biblioteca di Melissano di definire la propria mission personale; ogni biblioteca è il luogo di tutti ma deve definire in maniera precisa a chi riferirsi in maniera particolare e quali attività e servizi valutare indispensabili in base alla propria missione. Sono state enunciate le cinque leggi dello studioso Indiano Shyall Ramamrita Ranganathan che le pose a fondamento di tutta la biblioteconomia: -

Prima legge “Books are for use” (I libri esistono per essere utilizzati) Seconda legge “every reader his book” (Ad ogni lettore il suo libro) Terza legge “every book his reader “ (Ad ogni libro il suo lettore) Quarta legge “Save the time of the reader” (Risparmia il tempo del lettore) Quinta legge “a library is a growing organism” (La biblioteca é un organismo in crescita)


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Le cinque leggi servono a svincolarsi da un concetto antico di sistema bibliotecario e aprono nuovi orizzonti sul ruolo che la struttura deve ricoprire per soddisfare tutti i cinque principi. La quinta legge in particolare assume un ruolo fondamentale per la visione futura condivisa di trasformazione di Palazzo Santaloja in polo culturale; la biblioteca che troverà sede all’interno degli spazi del palazzo dovrà essere pensata infatti come un organismo vivente, un sistema aperto alle trasformazioni, assumere un valore nettamente superiore alla somma delle parti che lo compongono, siano queste il parco pubblico retrostante, le associazioni che ospita, i cittadini che lo frequentano e la storia che lo ha generato. Le attività che i cittadini dovranno pensare di realizzare all’interno degli spazi del Palazzo dovranno quindi avere un valore assoluto, più che specifico, senza comunque impedire alla funzione principale della biblioteca pubblica di svolgersi all’interno degli spazi. In ultima fase sono stati mostrate immagini delle più interessanti biblioteche pubbliche nel mondo (Biblioteca Pompeu Fabra di Barcellona, Biblioteca Universitaria di Magdeburg, Biblioteca universitaria di Delft, Biblioteca Liyuan, Old Market Library a Bangkok, Emeroteca di Trieste, Biblioteca di Melzo, etc…) per ampliare l’immaginario collettivo, indurre a pensare in grande o semplicemente in maniera differente, facendo attenzione a non influenzare il giudizio o la scelta dei partecipanti su una soluzione a discapito di un’altra. Si sono analizzate le immagini in base alle soluzioni relative al valore della luce naturale ed artificiale, alla varietà di sedute possibili in base alla tipologia di attività da svolgere, allo spazio della lettura informale, dello studio individuale, di gruppo e in carrel, per permettere ai partecipanti di comprendere quanta varietà di articolazione spaziale e funzionale è possibile realizzare all’interno di una struttura bibliotecaria e come gli stessi spazi possano assumere un ruolo differente in base alle necessità di utilizzo. 2. La visione strategica Dopo aver introdotto il tema si è entrati nel vivo della fase di co-progettazione, i partecipanti sono stati spronati ad immaginare delle possibili attività, integrabili con la funzione bibliotecaria, da realizzare per la trasformazione di Palazzo Santaloja in polo culturale. Le cinque proposte emerse sono state riassunte in poche parole chiave e riportate su cartoncini di colore differente affissi per una visualizzazione a muro sul pannello delle strategie collettive. Ognuno dei proponenti ha raccontato alla platea di partecipanti la sua visione futura, sulla base della strategia progettuale proposta, le opportunità che potrebbe offrire e quanto l’iniziativa potrebbe risultare attrattiva per una determinata fascia di comunità. E’ stato chiesto a tutti i presenti di partecipare all’approfondimento di una delle cinque proposte, collaborando alla redazione di un scheda progetto dettagliata, sotto la guida del proponente. All’interno della scheda progetto i diversi gruppi hanno descritto le iniziative da realizzare nello spazio interno del palazzo o nel giardino annesso, quali attori locali coinvolgere per l’attuazione, quali le attrezzature sono necessarie per lo svolgimento dell’attività proposta, dove localizzare le attività all’interno degli spazi della biblioteca.


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Le strategie di sviluppo che i partecipanti hanno immaginato per poter avviare un nuovo meccanismo di crescita attraverso lo spazio della biblioteca e che al tempo stesso possa implementare pratiche già in corso all’interno della comunità melissanese, affrontano differenti aspetti di una possibile realtà culturale: -

incontri interbibliotecari per promuovere la lettura attraverso la presentazione di nuovi libri, discussione e incontro con gli autori, attività culturali e sociali;

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laboratori di lettura per bambini di età prescolare, con tecniche di animazione teatrale, lettura ad alta voce ( con la possibilità di collaborare con realtà locali specializzate con sede in Melissano);

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laboratori di animazione teatrale per bambini di età scolare e pre-adolescenziale, a tema, attingendo dal patrimonio librario della biblioteca stessa;

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laboratori di scrittura creativa per ragazzi delle scuole primarie e secondarie;

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laboratori di conoscenza del patrimonio locale architettonico, culturale, delle tradizioni popolari locali con la realizzazione di piccole guide permanenti;

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attività ludico-sportive di avvicinamento allo sport, rivolte ai bambini di età pre-scolare e attività di consolidamento degli schemi motori di base;

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attività di formazione /informazione per la progettazione e realizzazione fino al prodotto finito di costumi teatrali per le iniziative già in atto o future presenti nella comunità, con riutilizzo di stoffe e materiali riciclati;

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corsi di formazione per adulti e bambini sulla costruzione di attrezzature o strumentazione musicale con materiali di riciclo.

Quasi tutte le strategie proposte prevedono una collaborazione sinergica fra diverse realtà associative, con la chiara disponibilità di mettere a disposizione della comunità le proprie conoscenze e competenze. Altrettanto utili al confronto sono state le discussioni emerse durante il momento di focus group, in cui, sulla base delle iniziative emerse, sono stati esplicitati più punti di vista riguardo il concetto di cultura, il valore che esso possa avere all’interno delle varie proposte e quanto queste ultime possano snaturare o meno l’idea contemporanea di biblioteca. Molta attenzione è stata posta sulla modalità di utilizzo della biblioteca da parte della fascia d’età infantile. Sono emersi i timori di alcuni riguardo la possibilità che “lo spazio del silenzio” tipico di una biblioteca possa trasformarsi “in spazio del rumore”, laddove la presenza dei bambini diventi predominante o le “attività rumorose”, quali presentazione libri, eventi musicali e teatrali, auto-costruzione di materiali, non siano gestite in orari opportuni e differenti dalle fasce orarie dedicate alla lettura e consultazione o non sia possibile collocarle in zone dislocate dal cuore bibliotecario vero e proprio. 3. La visione fattiva e progettuale Successivamente al confronto in plenaria, si è lavorato concretamente su due planimetrie ad ampia scala rappresentanti gli spazi interni del Palazzo e le aree esterne del Parco.


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Sulla base dei progetti culturali proposti, che possano rappresentare l’anima della nuova biblioteca, i partecipanti hanno iniziato ad immaginare una possibile collocazione delle iniziative, cercando contemporaneamente di dare un’identità allo spazio stesso. Il timore dei cittadini risiedeva nella necessità che la sala centrale continuasse a garantire l’accesso ad altri spazi del Palazzo, limitando così le funzioni potenzialmente inseribili all’interno dello stesso; l’Amministrazione comunale è così intervenuta garantendo l’ingresso dei locali accessori, tra cui la stessa associazione FIDAS, per mezzo di entrate esterne attualmente non utilizzate; tutto ciò per poter permettere all’attività bibliotecaria di svolgersi nella maniera più funzionale possibile e per garantire la sicurezza adeguata alle attrezzature e al patrimonio librario al suo interno contenuto. Considerando l’entità del patrimonio librario dell’attuale biblioteca si è stabilito che la gran parte dei volumi potrà essere disposta nelle tre sale di piccola dimensione, suddivisi per categorie (emeroteca, libri per adulti e libri per bambini); la potenziale crescita della biblioteca dei prossimi anni può essere fronteggiata dalla dotazione di scaffalature mobili su ruote nella sala centrale. Le tre sale a sinistra ospiteranno quindi, nell’ordine: l’emeroteca; lo spazio della lettura e dello studio per adulti; lo spazio per i bambini. La sala centrale, per localizzazione e dimensione, si presta ad ospitare differenti funzioni tra cui la principale risulta essere lo spazio dell’accoglienza, che aiuta il lettore ad essere attratto ad entrare, ad orientarsi, ad essere accompagnato nella scelta e stimolato alla lettura. Per far ciò è stato proposto di annullare i filtri fisici e tutto ciò che si interpone nella semplificazione del rapporto bibliotecario-lettore: l’utente, accompagnato dal bibliotecario deve poter intercettare subito i suoi campi di interesse, godere di una semplicità di accesso agli spazi e al prestito e implementare il suo interesse verso la frequentazione di quello spazio attraverso la riscoperta di attività collaterali all’interno della biblioteca stessa. Lo spazio del palazzo ben si predispone ad una lettura chiara ed immediata delle possibili tipologie di servizi offerti. Lo stimolo alla lettura potrebbe avvenire anche attraverso la predisposizione nel luogo dell’accoglienza di una parte dedicata al bookcrossing, con il vantaggio di avere libri anche all’ingresso, senza mettere a rischio il patrimonio librario della biblioteca. La scelta di utilizzo di scaffalature e sedute mobili su ruote permette alla sala centrale di essere flessibile al cambiamento e alle diverse attività che al suo interno potranno essere programmate, che potrebbero richiedere una diversa conformazione dello spazio, postazioni per la consultazione assistita dal computer e per la navigazione internet. Nella zona della sala centrale più prossima al giardino può trovare accoglienza lo spazio dedicato alla socializzazione e al confronto nella stagione invernale, per trasferirla immediatamente all’esterno, nel parco, durante la stagione favorevole, strutturata con sedute confortevoli e adeguatamente illuminata. Tra le strategie emerse c’è quella di dedicare l’ala destra della biblioteca allo spazio del fare, all’interno del quale potranno svolgersi le attività laboratoriali maggiormente rumorose e che necessitano di spazi appositamente dedicati. Lo spazio del fare è indispensabile sia per il coinvolgimento della comunità


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melissanese nel processo di rivitalizzazione di Palazzo Santaloja e del servizio bibliotecario sia per garantire una sostenibilità economica futura alla gestione della Biblioteca. Gran parte delle attività proposte dai partecipanti ai focus group, infatti, potranno trovare spazio all’interno di quest’area e soddisfare così le attuali vocazioni della comunità melissanese espresse attraverso le realtà associative presenti che, con riconosciute difficoltà, cercano di auto-organizzarsi con strutture e attrezzature proprie, in attesa di trovare espressione e implementarsi in uno spazio che possa rappresentare un riferimento culturale per l’intera comunità. Puntuali considerazioni sono state effettuate sullo spazio del giardino: esso si presta, per le sue caratteristiche, a soddisfare le esigenze del lettore che preferisce stazionare in un luogo aperto; la presenza di sedute confortevoli e di migliori sistemi di illuminazione e l’inserimento di sistemi di ombreggiamento potrebbero contribuire all’ampliamento fisico dello spazio della lettura dall’interno all’esterno, collegando il piacere culturale al benessere psico-fisico ambientale. La presenza nel giardino di un piccolo anfiteatro ha subito colto l'attenzione di chi strategicamente individua nella nuova biblioteca un luogo di scambio culturale e di aggregazione: rendere quello spazio più accessibile attraverso un intervento di manutenzione ordinaria per la colorazione e l'inserimento di un ulteriore livello di gradinata posta nella quota più bassa per presentazione di libri, rappresentazioni teatrali, eventi musicali, proiezioni all'aperto. Altra proposta altrettanto interessante prevede la possibilità di pensare ad attività legate proprio al giardino, alla sua storia, alle specie arboree e animali presenti.


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Output Requisiti funzionali / qualitativi / quantitativi minimi che uno spazio del silenzio dovrebbe avere Da quanto emerso dalle analisi propedeutiche e dai momenti interattivi è possibile delineare i requisiti di comfort necessari per lo spazio della lettura e del silenzio, immaginandolo come spazio utile anche per la fruizione complessiva dei servizi bibliotecari. All’interno di una immagine di biblioteca dinamica e in grado di ospitare diversi servizi, possiamo indicare delle linee guida progettuali utili per l’allestimento degli spazi di palazzo Santaloja e contestualizzate sull’esigenze proprie dei servizi e delle funzioni della biblioteca “Maria Russo”. Tali funzioni e servizi dovranno avere adeguata disposizione interna negli spazi utili della biblioteca stessa. Dalla fase di confronto durante il laboratorio è emersa in maniera chiara e nitida la possibile suddivisione dello spazio interno. Visione che è risultata in gran parte condivisa da tutti i partecipanti, seppur coscienti della necessità di redigere regole chiare per l’utilizzo condiviso delle aree. Lo spazio interno complessivo del Palazzo Santaloja che verrà destinato ad ospitare la Biblioteca Maria Russo, risulta composto da una “sala centrale” molto ampia e lunga che collega la strada, via Regina Margherita, col giardino retrostante; la sala distribuisce a tutti gli altri spazi interni. Sulla sinistra sono localizzati tre ambienti di dimensioni equivalenti destinati nell’ordine all’emeroteca, allo spazio della lettura e dello studio per adulti; allo spazio per i bambini. Sull’ala destra, accedendo per mezzo della prima apertura, si raggiungono due ambienti collegati tra di loro, il secondo accessibile anche privatamente per mezzo del secondo ingresso dalla sala centrale. All’interno di queste aree sarà localizzato lo spazio del fare: il secondo ambiente, più distante dalla biblioteca e quindi con possibilità di svolgere attività maggiormente rumorose, sarà dedicato alle attività laboratoriali vere e proprie, mentre il primo ambiente può essere considerato l’appendice del laboratorio, nonché il luogo degli eventuali incontri organizzati dalle associazioni locali. Partendo da questa suddivisione di massima e confrontando i dati dei questionari relativi ai bisogni dei cittadini intervistati con le proposte emerse all'interno dei laboratori, si conferma ulteriormente la necessità di spazi flessibili, attivi e accessibili. Flessibile sarà lo spazio della sala centrale in cui la predisposizione di elementi d'arredo costituiti da scaffalature mobili e da sedute confortevoli permetterà un uso flessibile con le iniziative in corso, favorirà la socializzazione e il confronto. Saranno presenti postazioni per la consultazione assistita dal computer e per la navigazione internet, tavoli e sedie per la lettura informale. L'accoglienza sarà strutturata con elementi d'arredo tali da non generare in alcun modo barriere fisiche che possano creare un distacco relazionale tra il


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bibliotecario e l'utente, il desk sarà dotato di scanner e stampante. Per accentuare il senso dell’accoglienza dell’utente saranno predisposte delle rastrelliere esterne per il parcheggio delle biciclette che permettano ai ciclisti di raggiungere la biblioteca parcheggiando in sicurezza. Saranno realizzate tutte le predisposizioni per l’installazione di un proiettore a soffitto e di un telo per proiezioni a muro regolabile rispetto alle esigenze di utilizzo dello spazio. Gli apparecchi illuminanti saranno a sospensione o a braccio di grandi dimensioni per poter regolare l’orientamento e la posizione della fonte luminosa. Nello spazio potrebbero trovare collocazione delle postazioni per l'ascolto individuale di brani audio, preferibilmente con l’utilizzo di cuffie wireless che premettano all’utente di muoversi liberamente nello spazio interno e nel giardino retrostante. Lo spazio del giardino, oltre alle panchine già presenti, dovrà accogliere sedute ergonomiche e confortevoli, che per la loro conformazione potranno essere analoghe a quelle presenti nell'area dell'emeroteca (come descritto successivamente), per favorire la socialità e il confronto, ma caratterizzate da materiali che necessitino di poca manutenzione, con ombreggiante proprio o collocate in maniera tale da poter godere dell’ombreggiamento naturale delle alberature. Lo spazio esterno dell'anfiteatro potrà essere attrezzato con un ulteriore gradinata al livello inferiore; durante gli eventi o i momenti della lettura, dell’ascolto e del racconto per i bambini e per gli adulti potranno essere utilizzati dei cuscini per migliorarne la fruizione. Necessari saranno la disposizione di punti luce ad hoc e la disposizione di segnale audio-video per proiezioni ed eventi. Attivo sarà lo spazio del fare , sul lato destro della sala centrale, attrezzato con un grande tavolo da lavoro, ad altezza regolabile in base all'attività che un gruppo di persone o il singolo vorrà svolgere, con caratteristiche di resistenza al taglio e all’usura. Necessaria sarà una scaffalatura per pubblicazioni specifiche e l'insonorizzazione delle pareti per mezzo di pannelli fono-assorbenti, oltre ad attrezzi vari che possano essere utili alla realizzazione e produzione di differenti oggetti. Accessibile sarà lo spazio dell' emeroteca, della lettura e quello dedicato esclusivamente ai più piccoli, sia interno sia esterno. Emeroteca L'emeroteca dovrà accogliere scaffalature a parete o libere nello spazio, aperte, di altezza tale da poter permettere una fruizione diretta da parte del lettore, alcune dei faldoni di riviste datate potranno essere localizzate nelle aree più alte degli scaffali. La facilità e la comprensibilità con cui saranno disposte riviste, supporti audio-video e materiale informatico, dovrà essere tale da implementare la curiosità del lettore e spronarlo a maggiori approfondimenti. L'emeroteca, inoltre, sarà dotata di punto per la stampa e la scansione di materiale cartaceo. Per rendere la permanenza più confortevole, completeranno gli


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allestimenti delle sedute ergonomiche dotate di piano d'appoggio, cuffie professionali per l'ascolto individuale di brani audio, presa elettrica e punto luce incorporato da utilizzare all'occorrenza. Queste sedute potranno essere, per conformazione, analoghe a quelle disposte nell'area della socialità e confronto, all'interno della navata centrale e nello spazio esterno del giardino. Aula lettura-studio per adulti Lo spazio della lettura dovrà essere dotato di scaffalature aperte a tutta altezza per la collocazione di gran parte del patrimonio librario attualmente presente nella biblioteca “M. Russo” e per la predisposizione di nuovi volumi che nel tempo implementeranno il patrimonio. Dovranno essere presenti tavoli condivisi e sedie per lo studio-consultazione-lettura, opportunamente divisi in postazioni singole con appositi divisori, per favorire la concentrazione e il silenzio. Ciascuna postazione sarà dotata di illuminazione puntuale regolabile dall’utente rispetto alle necessità; i requisiti prestazionali del sistema di illuminazione saranno selezionati ad hoc all'interno della gamma presente in commercio. La gamma cromatica degli allestimenti sarà pensata e progettata per non ostacolare la buona visibilità dei documenti, alleviare l'affaticamento visivo, non produrre riflessioni sul piano d'appoggio. Lo spazio dei bambini Lo spazio interno dedicato ai più piccoli dovrà essere necessariamente “a misura di bambino”. Avere in sé, contemporaneamente, le caratteristiche di un'area gioco, di immaginazione e creatività e moduli e allestimenti tali da poter ricreare uno spazio del silenzio, dell'ascolto e della lettura secondo i laboratori che verranno attivati ad hoc dai gestori della biblioteca. Tali attrezzature saranno costituite da elementi morbidi a pavimento (tappeti, cuscini), sedute la cui forma possa ricordare elementi della lettura (lettere, storie), scaffalature ad altezza bimbo per poter fruire liberamente dei volumi e in cui troveranno collocazione non solo i volumi già presenti nell’attuale biblioteca ma anche i 1000 volumi di futura donazione dal progetto “Invitro”. L’illuminazione artificiale sarà quanto più simile ad una luce naturale, per non affaticare lo sguardo dei piccoli. Altri elementi di arredo potranno fornire maggiore riconoscibilità alla struttura della biblioteca da parte dei bambini. Area esterna per il gioco Altrettanto strutturata sarà l’area attrezzata esterna per il gioco, immaginata come estensione dello spazio interno. Sarà dotata di pavimentazione anti-trauma, secondo normativa, giochi per sviluppare le capacità cognitive-relazionali dei bambini e l’utilizzo dei 5 sensi, attrezzatura sportiva per implementare l’attività motoria. Dovrà essere messa in sicurezza l’intera area attualmente destinata al gioco, con l’eliminazione di tutto ciò che verte in cattivo stato, ripristinate le specie vegetali ed eventualmente implementare l’area con nuove alberature da frutto e/o ombreggianti per poter permettere una fruizione ottimale dell’area esterna del parco.


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Ciascuno degli spazi sopra indicati dovrà permettere un’agevole fruizione da parte di utenti con difficoltà motorie e fornire loro gli strumenti adeguati per un completo utilizzo della strumentazione e degli spazi del nuovo polo culturale di Melissano.

Planimetria sintetica dell’articolazione dello spazio esterno di Palazzo e Parco Santaloja


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Pianta della distribuzione dello spazio interno della futura Biblioteca


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Output Il prototipo della seduta informale Dopo un’attenta analisi dei dati emersi nelle fasi precedenti di indagine e confronto con i cittadini attuali o futuri fruitori della biblioteca pubblica di Melissano sono state elaborate e messe a sistema le richieste qualitative degli elementi per la lettura da posizionare nella nuova struttura bibliotecaria di Palazzo Santaloja. È stato deciso di realizzare un elemento di arredo che riuscisse a contenere al suo interno il maggior numero delle caratteristiche di confort indicati dai partecipanti agli incontri; considerando l’esistenza di una bibliografia specifica relativa alle caratteristiche che gli spazi della lettura formale debbano rispettare per dimensioni, materiali, tipologia e grado di illuminazione, si è ritenuto maggiormente interessante concentrare l’attenzione sulla progettazione e quindi realizzazione partecipata di un prototipo di seduta informale che incarna più da vicino le volontà dei futuri lettori. Nasce così la chaise longue SAC, un elemento facilmente realizzabile, ripetibile e modificabile rispetto alle esigenze di allestimento dello spazio sia interno sia esterno al Palazzo. Il prototipo risulta essere autonomo energeticamente, nella zona superiore è infatti dotato di un pannello fotovoltaico che cattura energia solare generando energia elettrica e permettendo quindi al lettore di utilizzare sistemi differenti di lettura quali pc, tablet e cellulari. Nelle ore notturne l’alimentazione elettrica è assicurata dalla presenza di un piccolo accumulatore integrato con la struttura che permette di illuminare lo spazio della lettura informale per mezzo di due punti luce regolabili posizionati nella zona superiore della seduta e una presa elettrica per usi differenti. Le listarelle in legno, dipinte a rullo con vernice ad acqua non tossiche dai bambini della ludoteca Mondofelice, sono fissati su due sagome curvilinee che assicurano l’ergonomia e la stabilità della struttura, lo spazio che si interpone tra le listarelle permette una buona ventilazione della seduta anche nel periodo estivo e può essere utilizzato per riporre i libri, nei momenti non dedicati alla lettura, ad incastro, occupando il meno possibile la superficie della seduta. Il retro della struttura è pensato per essere utilizzato all’esterno come una rastrelliera che può ospitare fino a due biciclette, all’interno come libreria a struttura bassa per l’esposizione dei libri, anche per i più piccoli. La chaise longue può essere ulteriormente arricchita aggiungendo elementi morbidi quali cuscini o rivestimenti quando la struttura sarà posizionata all’interno. Un’associazione locale “Caulata” si è resa disponibile per la realizzazione di corsi di cucito che possano da un lato trasmettere un’antica arte ai più


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giovani, dall’altra arricchire e rendere maggiormente accoglienti gli spazi della biblioteca attraverso l’inserimento di cuscini, tappeti e cuscini-sedute trasportabili dall’interno all’esterno. Per l’esterno è consigliabile l’utilizzo di materiali resistenti al soleggiamento eccessivo e alle intemperie, così da non dover essere spostati in base alle condizioni meteorologiche. L’elemento d’arredo è stato realizzato in collaborazione con Cristiano Levantaci, Mauro Perrone, Junior Band Melissano e Mondo Felice.


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Spunti progettuali per lo spazio dei bambini: utilizzo del colore, tappeti e cuscini di grandi dimensioni sul pavimento, spazi e attrezzature per il gioco, scaffalatura aperta su ruote ad altezza di bambino, sedute e scaffali a forma di lettere.

Spunti progettuali per la trasformazione dell’anfiteatro nel Parco Santaloja: Manutenzione straordinaria sulla struttura, nuova colorazione degli elementi, inserimento di una gradinata al livello inferiore, inserimento di cuscini per la seduta comoda durante gli eventi (presentazione libri, spettacoli, proiezioni) e i laboratori con i bambini (ad esempio il laboratorio di autocostruzione di strumenti musicali con materilai di riciclo)


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Incontro con le associazione locali per costruire insieme il laboratorio di allestimento partecipato


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Incontro di confronto con gli attuali e i precedenti gestori del servizio bibliotecario

Compilazione dei questionari a cura dei fruitori della biblioteca


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Allestimento con i bambini del campo estivo “Mondo Felice” degli spazi del laboratorio

Allestimento degli spazi del laboratorio – “per far librare le idee”


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La comunicazione viral del laboratorio di allestimento nelle attivitĂ commerciali di Melissano


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Laboratorio di progettazione creativa con i bambini del campo estivo “Mondo Felice� - Lo spazio interno


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Laboratorio di progettazione creativa con i bambini del campo estivo “Mondo Felice� - Lo spazio interno


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Laboratorio di progettazione creativa con i bambini del campo estivo “Mondo Felice� - Lo spazio esterno


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Laboratorio di progettazione creativa con i bambini del campo estivo “Mondo Felice� - Lo spazio interno


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I disegni dei desideri dei bambini nel laboratorio di progettazione creativa


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Focus group tematici – introduzione al SAC, alla biblioteca e alla progettazione dello spazio della lettura


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Focus gruop tematici – i proponenti espongono le cinque proposte progettuali


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Focus group - I lavori di gruppo sulle schede progetto


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Focus group – i contenuti delle proposte progettuali


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Focus group – opinioni a confronto


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Tavoli di progetto – cosa metto dove


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Momenti del laboratorio di autocostruzione delle chaise longue – dipingiamo gli elementi che costituiranno la seduta


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Momenti del laboratorio di autocostruzione delle chaise longue


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Il prototipo della nostra seduta informale per la nuova Biblioteca di Melissano


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Il prototipo della nostra seduta informale per la nuova Biblioteca di Melissano


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