Venezia MAGAZINE ANNO III (YEAR 3) 2015 GENNAIO FEBBRAIO (JANUARY FEBRUARY)
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( venezia ) MAGAZINE
ANNO III_2015 numero 11
GENNAIO / FEBBRAIO YEAR III_2015 issue 11
JANUARY / FEBRUARY
( venezia ) MAGAZINE BIMESTRALE ONLINE A CURA DI BI-MONTHLY ONLINE MAGAZINE Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia Redazione /Editors Luca Bianchetto Francesca Perotto Sara Rossi Marta Zardinoni Hanno collaborato a questo numero /In collaboration with Mariagrazia Dammicco Flamingo Art Media Roberto Ranieri
Contatti /Contacts turismosostenibile@comune.venezia.it www.veneziaunica.it/it/turismo_venezia www.comune.venezia.it/turismo Progetto grafico /Graphic design mimicocodesign.com
SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL Detourism è il nuovo magazine della Città di Venezia, per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai soliti percorsi, alla ricerca dei luoghi più originali, insoliti e segreti della città. Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious travellers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice most unusual and secret places and discovering its original characters. PERCHÉ DETOURISM? WHY DETOURISM? Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi. Per un modo diverso di viaggiare. Per vivere Venezia da veneziani. Per scoprire un’altra Venezia. Vi invitiamo a diventare deturisti, scoprire quello che le guide non dicono, percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni e sperimentare incontri inaspettati. Because Venice is the perfect place to get lost. Travelling in a different way. Experiencing Venice like a Venetian. Discovering another Venice. So ditch the itinerary and become a detourist, find out what travel guides never tell, and discover an unexpected Venice. BUON DETOUR! HAPPY DETOURING! Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia The Venice Office of Sustainable Tourism
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L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /The other face of the lagoon
LA VENEZIA PIU VERDE /The greener Venice
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DOCUMENTARIO HABITAT #TORCELLO /Habitat #torcello
NEI GIARDINI PUBBLICI /In the public gardens
DANZA PER LE FAMIGLIE CONTEMPORANEA /Contemporary Venice /Family friendly Venice /Ballet
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05
LA RISCOPERTA DELL'ARSENALE /The ridiscovery of the Arsenal
IL MUSEO STORICO NAVALE /The Naval History Museum
VERSO L'UNIVERSO, IN PUNTA DI PIEDI /Toward the universe, on tiptoe
LE PIETRE DI VENEZIA NON SOLO GONDOLA /The Stones of Venice /Not only gondola
FESTE VENEZIANE /Festivals & Events
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08
TRADIZIONI E CURIOSITÀ /Traditions and curiosities
I VAPORETTI /Vaporettoes
UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities
L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /The other face of the lagoon
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Il filmdocumentario Habitat #Torcello /The documentary film Habitat #Torcello
Le tracce del presente negli strati più intimi del suo paesaggio. testo a cura dell’Associazione Culturale Flamingo Art Media
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ome vivere nella «Perla» della Laguna Veneta tra reperti archeologici, paludi d’acqua salata e numerosi fenicotteri. Narrare la storia ultramillenaria dell’isola incantata di Torcello attraverso i suoi dieci abitanti, ospiti e viaggiatori. Il progetto «Habitat #Torcello», attraverso un film-documentario in fase di realizzazione, ideato da tre autori veneziani Andrea Baesso, Christian Palazzo, Gianmaria Spavento e prodotto dall’Associazione Culturale Flamingo Art Media, ci svela la singolare quotidianità di Torcello, luogo remoto e spazio senza tempo che si perde nella Laguna settentrionale a soli pochi chilometri dal caotico centro storico di Venezia. Nel percorrere itinerari acquei e angoli paesaggistici dall’insolito fascino, la comunità torcellana si racconta nella vita di tutti i giorni : vivere e adattarsi all’assenza di servizi, lavorare e sognare tra l’affollamento turistico accorso a visi-
tare le ricchezze artistiche della Basilica di Santa Maria Assunta, la chiesa di Santa Fosca, il trono di Attila, il leggendario Ponte del Diavolo senza parapetto e il meraviglioso panorama visto dall’alto del Campanile. Un colpo d’occhio sorprendente in uno scenario naturalistico tra acqua e cielo, armonioso e solitario, avvolto dalle nebbie invernali o soffocato dall’afa estiva, in cui provare a rintracciare le forme di una gloriosa città scomparsa , memoria storica dell’intera Laguna, in cui dimorano le origini della Serenissima , ancor’oggi scovate durante gli accurati scavi nell’isola. Cinema-documentario come forma di racconto del reale e visione poeticamente umana della realtà, un’esperienza condivisa intenta a scoprire e descrivere la potenza evocativa dei luoghi che ospitano storie di generazioni, tradizioni e soprattutto tracce del presente negli strati più intimi del
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ow to live on the "Pearl" of the Venetian Lagoon , among archaeological finds, saltwater marshes and plenty of fla/Traces of the present in the most mingoes. Telling the thousandyear-old story of the intimate layers of its landscape. enchanted island of Torcello through its ten residents, their written by the Cultural Association guests and travellers. The Habitat #Torcello project Flamingo Art Media is a documentary currently in production, the brainchild of three Venetian artists Andrea Baesso, Christian Palazzo and Gianmaria Spavento and produced by the Cultural Association Flamingo Art Media, reveals the unique everyday life of Torcello, a remote and timeless place lost in the northern reaches of the Lagoon yet only a few kilometres In alto /at the top from the hectic centre of VeniPalude della Rosa - Estate. ce. Through watery journeys /Palude della Rosa – Summer. photo: Valentina Zanaga © 2014 and oddly beguiling scenery, Flamingo Art Media the Torcello community is shown in its daily life: living and A sinistra/On the left Locanda Cipriani - Inverno notturno getting used to the lack of services, working and drea/Locanda Cipriani – Winter night photo: Valentina Zanaga © 2014 ming among the hordes of Flamingo Art Media tourists who descend on the ( venezia ) MAGAZINE
island to see the artistic treasures of the Basilica of Santa Maria Assunta, the church of Santa Fosca, Attila's Throne, the legendary parapet-less Devil's Bridge and the wonderful views from the top of the Campanile. A surprising glimpse of a natural habitat between water and sky, harmonious and solitary, wrapped in winter mists or stifled by summer haze, in search of the shades of a glorious city now disappeared , the historic memory of the entire lagoon, where the origins of the Serenissima lie, still being unearthed by the meticulous archaeological digs ongoing on the island. Cinema-documentary as a form of narrating the truth, and a poetically human vision of reality; a shared experience that aims to discover and describe the evocative power of the places which hold the stories of generations, traditions and, above all, traces of the present in the most intimate layers of its landscape: shapes,
> #HABITAT TORCELLO /#HABITAT TORCELLO
In alto /at the top Campanile visto dal canale Fasuol – Estate . /The Campanile seen from Canale Fasuol - Summer. photo: Valentina Zanaga © 2014 Flamingo Art Media
suo paesaggio: forme, gesti, colori, profumi, suoni, silenzi, luci, riflessi e il mutare climatico delle stagioni. «Da sempre è il viaggiatore il primo fruitore della bellezza del paesaggio. È per questo motivo che ho scelto di fermarmi qui a Torcello. Come Ernest Hemingway, perché è il più bel posto al mondo». Questa è la condizione esistenziale vissuta dal mitico scrittore americano durante il soggiorno veneziano alla nota Locanda Cipriani e in particolare dagli abitanti e ospiti, che sono la voce orgogliosa della forte appartenenza e legame con l’Isola, e infine da chi apprezza la bellezza e il patrimonio culturale, naturalistico e umano del Territorio. Voi vivreste in un habitat così suggestivo e sospeso nel Tempo?
gestures, colours, scents, sounds and silence, light and reflections and the turning of the seasons. "The traveller is always the first to see the beauty of the landscape. This is why I decided to stay here in Torcello. Just like Ernest Hemingway, because it's the most beautiful place on earth". This is the existential condition as seen by the legendary American writer during his stay in Venice at the famous Locanda Cipriani , and in particular by the island's residents and guests, who are the proud voice of the strong sense of belonging there, and finally by all those who appreciate the beauty and the cultural, natural and human heritage of this place. Could you live in an environment so singular and timeless?
> INFORMAZIONI UTILI /Useful information Contattaci /Contacts: flamingo.artmedia@gmail.com Sostienici e seguici su /Please support us and follow us on: www.facebook.com/Habitat.Torcello www.facebook.com/FlamingoArtMedia www.youtube.com/user/FlamingoArtMedia
http://plus.google.com/+FlamingoArtMedia http://instagram.com/flamingoartmedia http://vimeo.com/flamingoartmedia Š2014 Flamingo Art Media
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LA VENEZIA PIÙ VERDE /A greener Venice
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NEI GIARDINI PUBBLICI, FRA COLORI E PROFUMI INVERNALI In the public gardens, among winter colours and scents
Testo di /by Mariagrazia Dammicco
A
chi ama visitare Venezia con le atmosfere più intime e rarefatte dell’autunno e dell’inverno, una passeggiata nei giardini pubblici può offrire emozioni sensoriali inattese e irripetibili. Foglie secche e accartocciate scricchiolano sotto ai passi, mentre il vento fa stormire le superstiti sui rami. Incuranti dei primi freddi, alcune rose esibiscono le ultime fioriture di un’età matura mentre sopraggiungono gli eleganti fiori bianchi e rosati delle camelie invernali e l’esplosione gialla del gelsomino d’inverno. Pittospori, evonimi e nandine, che nella bella stagione hanno un’indole più riservata, ora si decorano con vistose bacche scarlatte. Il nespolo del Giappone, il calicanto e la debordante clematide di Armand si susseguono nel richiamare l’attenzione dei passanti intirizziti con il profumo intenso dei loro fiori. E mentre allori e tassi mantengono il loro fogliame sempreverde, i bagolari si spogliano e ancor di più i loro tronchi grigio cenere sembra-
no poderose zampe di elefante. Arrivando dalla stazione ferroviaria, lungo la strada per Rialto, la prima sorpresa è il Parco Savorgnan . L’ingresso principale è in fondamenta Venier, accanto all’affollato ponte delle Guglie; ma è entrando dalla silenziosa calle Pesaro che si viene accolti da sofore, platani e ginkgo fra i più rilevanti del centro storico. Sempre a Cannaregio, lungo percorsi noti solo ai residenti ci si può spingere fino al Parco Groggia con l’atmosfera straniante e un po’ retrò di un palazzetto che ricorda una villa di terraferma fra palme ed antiche rovine, mentre dalla laguna nord giungono voci di gabbiani che si fondono con quelle dei bambini del quartiere. A Castello, lo stesso nome “Giardini” dell’imbarcadero Actv sottolinea l’importanza e l’estensione dei Giardini napoleonici . Oggi la Biennale ne occupa una buona parte, ma anche quando d’inverno l’esposizione è chiusa si può lanciare lo sguardo oltre i cancelli ed ammirare il viale di platani ottocenteschi, fra i più grandi dell’intera provincia. Ancora un ponte e si
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Dall’ alto /at the top La delicata fioritura di una camelia The delicate blossom of a camellia Š Gabriele Kostas Giardini di Castello. I larghi viali dove passeggiare fra antiche statue e sculture celebrative. Castello Gardens. The broad avenues where you can stroll among ancient statues and celebratory sculptures. Š Gabriele Kostas
or those who love to visit Venice in the more intimate and rarefied atmosphere of autumn and winter, a walk in public gardens can be an unexpected and unique treat for the senses and the emotions. Dry, crumpled leaves crunch underfoot, while the wind rustles the survivors clinging to the branches. Heedless of the cold weather, a few roses display their final late-season blooms, while the elegant white and pink flowers of winter camellia make their appearance, alongside the yellow explosion of winter jasmine. Pittosporum, euonymous and nandina, more reserved in the summer season, now adorn themselves with showy scarlet berries. Loquat, wintersweet and the exuberant Armand's clematis compete for the attention of passers-by bewitched by the intense scent of their flowers. And while bay and yew keep their evergreen foliage, the nettle trees disrobe, their ash-grey trunks resembling mighty elephants' legs. Coming from the railway station ( venezia ) MAGAZINE
towards the Rialto, the first surprise is the Parco Savorgnan . The main entrance is in Fondamenta Venier, next to the crowded Guglie bridge; but by entering from the quiet Calle Pesaro we are enclosed by the most magnificent sophoras, planes and ginkgos in the city centre. Still in Cannaregio, routes known only to the locals take us to the Parco Groggia , the gardens of a small palace with an unusual, slightly retro feel, set among palm trees and ancient ruins, where the cries of seagulls on the lake mix with the voices of the neighbourhood children at play.In Castello, the very name of the ACTV pier, "Giardini", highlights the importance and the extent of the Giardini Napoleonici . Today a large section of the gardens is occupied by the Biennale, but even in winter, when the exhibition is closed, we can look beyond the gates and admire the avenue of nineteenth century plane trees, among the largest in the province. Over another bridge and we come to the Park of Re-
> LA VENEZIA PIÙ VERDE /A GREENER VENICE
Una passeggiata nei giardini pubblici può offrire emozioni sensoriali inattese e irripetibili. /A walk in public gardens can be an unexpected and unique treat for the senses and the emotions.
A destra /at the right Parco Groggia. Il verde abbraccia nobili rovine di palazzo. Groggia Park. The green embraces noble palace ruins.
giunge al Parco delle Rimembranze o Pineta di Sant’Elena, novecentesco prolungamento orientale della città, uno spazio verde di sapore anglosassone dove passeggiare, correre o sedersi sull’erba rischiarati dai bagliori della laguna in vista del Lido. Qui, come anche lungo il molo di San Marco, di fronte ai Giardini reali , anche questi voluti da Napoleone, o nel piccolo parco di quartiere della Giudecca , da scoprire dietro al Redentore, ci si può esercitare a distinguere i pini osservando cortecce, aghi e soprattutto le pigne: più allungate nel marittimo, più tondeggianti e con i pinoli nel domestico. Infine, nei pressi di Piazzale Roma i Giardini Papadopoli : oggi sono solo quanto resta del vasto parco romantico che fino al 1933 si estendeva sull’intera area oggi occupata dal terminal automobilistico. È qui che, prima di lasciare la città, si possono ancora ammirare alcuni lecci secolari che, nascosti dalle bancarelle di souvenir, parlano della storia più verde di Venezia.
membrance, or Pineta di Sant’Elena , a twentieth century addition to the east of the city: a green space with an English feel, where visitors can stroll, run or relax on the lawns, bathed in the reflected light of the lagoon and enjoying views of the Lido. Here, and similarly in the Giardini Reali along the Molo di San Marco - also built at the behest of Napoleon - or the small park in Giudecca , tucked behind the Redentore church, we can distinguish the various types of pine trees by looking at their bark, needles and especially their cones: longer in the maritime pine, rounder and full of nuts in the Italian pine. Finally, near Piazzale Roma are the Giardini Papadopoli : all that remains today of the enormous romantic park which until 1933 covered the entire area now occupied by the terminal for motor vehicles. Here, before leaving the city, we can admire several centuries-old holm oaks; hidden by souvenir stands, these speak of a greener history of Venice.
> LA VENEZIA PIÙ VERDE /A GREENER VENICE
> INFORMAZIONI UTILI /Useful information
Indirizzi Giardino Savorgnan Cannaregio, fondamenta Venier 349 (altri ingressi in calle Pesaro e calle Vergola) Parco Groggia Cannaregio 3161, calle del Capitello Giardini reali di San Marco San Marco, molodi San Marco Giardino dietro al Redentore Giudecca, calle dei Frati Giardini napoleonici di Castello Castello, riva dei Partigiani (altro ingresso in via Giuseppe Garibaldi) Parco delle Rimembranze, Pineta di Sant’Elena Castello, isola di Sant’Elena Giardini Papadopoli Santa Croce 247-249, ai piedi del ponte di Papadopoli Orari Inverno 8.00-18.00; Estate 8.00-20.30 (ora legale) Da leggere, per farsi guidare Mariagrazia Dammicco, Guida ai giardini di Venezia, foto di Gabriele Kostas, La Toletta Edizioni, Venezia 2014. Informazioni Wigwam Club Giardini Storici Venezia giardini.storici.venezia@gmail.com +39 388 4593091
Addresses Giardino Savorgnan Cannaregio, fondamenta Venier 349 (other entrances in calle Pesaro and calle Vergola) Groggia Park Cannaregio 3161, calle del Capitello Giardini reali di San Marco San Marco, molo di San Marco Gardens behind the Redentore Giudecca, calle dei Frati Giardini napoleonici di Castello Castello, riva dei Partigiani (another entrance in via Giuseppe Garibaldi) Parco delle Rimembranze, Pineta di Sant’Elena Castello, island of Sant’Elena Giardini Papadopoli Santa Croce 247-249, near the Papadopoli bridge Opening times Winter 8.00-18.00; Summer 8.00-20.30 (summer time) Guidebook to read Mariagrazia Dammicco, Guida ai giardini di Venezia, foto di Gabriele Kostas, La Toletta Edizioni, Venice 2014. Information Wigwam Club Giardini Storici Venezia giardini.storici.venezia@gmail. com +39 388 4593091
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VENEZIA CONTEMPORANEA /Contemporary Venice
02
LA RISCOPERTA DELL'ARSENALE DI VENEZIA /The ridiscovery of the Arsenal
L'Arsenale è stato per secoli la maggiore fabbrica navale al mondo.
N
el cuore di Castello, l’estrema parte nord orientale di Venezia, l'Arsenale di Venezia è come una città nella città, dedicata alla vita sul mare. Considerato per secoli il più importante del Mediterraneo, ha ricoperto un ruolo fondamentale per la storia della Serenissima, fino a diventarne il simbolo della potenza economica, politica e militare. A Venezia, prima dell’Arsenale di Castello, barche e navi si costruivano e si riparavano in molti cantieri (detti squeri) presenti un po’ ovunque sulle isole realtine e lagunari. Successivamente l’Arsenale diventa uno solo, quello di Castello, il cantiere di Stato, più volte ingrandito fino a diventare per secoli la maggiore fabbrica navale del mondo. In questo immenso complesso di cantieri, officine e depositi si costruivano e riparavano le flotte della Serenissima , sia navi mercantili che da guerra. All’interno delle mura che
cingevano l'area dell'Arsenale, esistevano dei veri e propri quartieri popolati da operai e portuali , soprannominati arsenalotti, e si erano sviluppate attività manifatturiere e artigianali a supporto delle attività interne al cantiere. Ancora oggi, con i suoi 48 ettari l’A rsenale di Venezia costituisce indubbiamente uno degli ambiti più interessanti per lo sviluppo sostenibile di tutto il territorio metropolitano. Oltre al suo grande valore storico-monumentale, infatti, esso è dotato di ampi spazi di qualità architettonica e paesaggistica e del fascino di un’organizzazione funzionale intrecciata tra terra e acqua. Qualità che fanno dell’Arsenale un luogo di grande potenzialità per lo sviluppo di attività utili al riequilibrio della città verso funzioni capaci di creare benessere, posti di lavoro e servizi non esclusivamente legati all’economia turistica. Raggiunto l’apice dello sviluppo territoriale negli anni della I
The Arsenal has been for centuries the largest ship factory in the world.
In alto /at the top Arsenale di Venezia . /The Venice Arsenal. photo: Associazione Amici dei Musei
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n the heart of Castello, the extreme north-eastern part of Venice, the Venice Arsenal is like a city within a city, dedicated to life on the sea. Considered for centuries the most important of the Mediterranean , it has played a key role in the history of Venice, until becoming the symbol of economic, political and military power. In Venice, before the Arsenal of Castello, boats and ships were built and repaired in many yards (boatyards) present a bit anywhere on the Rialto islands and lagoons. Subsequently the Arsenal becomes one, that of Castello, the State yard , several times larger until becoming for centuries the largest ship factory in the world . In this huge complex of yards, workshops and warehouses, merchant and war ships of the Serenissima fleets (of Venice) were built and repaired. Within the walls that encircled it existed real nei( venezia ) MAGAZINE
ghbourhoods populated by workers and port workers, nicknamed arsenalotti, and manufacturing and crafts activities had developed to support the activities within the yard. Even today, with its 48 hectares the Arsenal of Venice is undoubtedly one of the most interesting areas for sustainable development of the whole metropolitan area. In addition to its great historical-monumental value, in fact, it has ample space of architectural and landscape quality and the charm of a functional organization woven between land and water. Qualities that make the Arsenal a place of great potential for the development of useful activities for the rebalancing of the city towards functions capable of creating wealth, jobs and services not only related to the tourist economy. Having reached the pinnacle of territorial development in the years of World War I, du-
> CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE
La riscoperta di questo luogo straordinario è iniziata negli anni ’80, grazie alla prima edizione della Biennale Architettura. /The rediscovery of this extraordinary place began in the '80s, thanks to the first edition of the Architecture Biennale.
A destra /at the right Tramonto all’Arsenale. /Sunset at the Venice Arsenal. photo: Eleonora Montalbano
Guerra Mondiale, nel corso del ‘900 l’Arsenale ha conosciuto un progressivo abbandono da parte delle attività produttive e di forte contrazione dell’occupazione degli spazi da parte della Marina Militare, via via raccoltasi nella parte più antica del compendio. Sebbene non sia stato mai del tutto svuotato di funzioni e sia sempre stato celebrato da attività di ricerca e pubblicazioni numerose pubblicazioni scientifiche, con il calo dei lavoratori che quotidianamente ne animavano gli spazi, l’Arsenale è, a poco a poco, uscito dalla coscienza comune dei veneziani e del mondo. La riscoperta di questo luogo straordinario da parte della collettività è iniziata negli anni ’80, grazie alla prima edizione della Biennale Architettura , che ha portato nelle Corderie un pubblico locale e internazionale. Numerose tesi di laurea, ricerche storiche e proposte progettuali si sono susseguite, rafforzando l’impegno delle istituzioni, in primo luogo della
ring the '900s the Arsenal was progressively abandoned by productive activities and strong reduction in the occupation of space by the Navy, gradually collected in the oldest part of the compendium. Although it was never completely emptied of functions and has always been celebrated by research and numerous scientific publications, with the decline of workers who daily inhabited the spaces, the Arsenal, little by little, abandoned the common consciousness of Venetians and the world . The rediscovery of this extraordinary place by the community began in the '80s, thanks to the first edition of the Architecture Biennale , which led to the Corderie local and international public. Numerous dissertations, historical research and design proposals have followed, reinforcing the commitment of institutions, first of the Superintendence for Architectural Heritage and Landscape of
> CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE
In alto /at the top Arsenale di Venezia. /The Venice Arsenal. photo: Igor Busi
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, nel definire le regole che consentissero di conciliare la tutela, imprescindibile, di questo grande monumento con l’esigenza di una sua trasformazione in luogo adatto ad ospitare nuove funzioni legate alla produzione, alla ricerca, alla cultura e ai servizi. Sul fronte della programmazione e della spinta alla trasformazione dell’Arsenale, negli ultimi due decenni l’Amministrazione Comunale e lo Stato, variamente rappresentato all’interno dell’Arsenale, si sono impegnati nel delineare piani e programmi di tutela e rigenerazione del compendio che, ad oggi, hanno prodotto numerosi investimenti, sostenuti per il recupero di molti edifici , e consentito, anche con la partecipazione di alcuni soggetti privati, l’insediamento di diverse attività . Il passaggio di proprietà di una grossa parte del compendio dal Demanio dello Stato al Comune di Venezia , avvenuto formalmente il 6 febbraio del 2013, ha dato inizio a una nuova fase della storia dell’Arsenale. Facendo tesoro del molto lavoro svolto in questi anni, l’Amministrazione Comunale, attraverso l’Ufficio Arsenale e la Direzione Sviluppo del Territorio, Servizio Progettazione Urbanistica Attuativa Centro Storico e Isole, ha così avviato la redazione del nuovo Documento Direttore dell’Arsenale e del nuovo Piano Partico( venezia ) MAGAZINE
Venice and the Lagoon, in defining the rules that allow it to reconcile the indispensable protection of this great monument with the need for its transformation into a suitable place to accommodate new functions related to production, research, culture and services. In terms of programming and drive of the transformation of the Arsenal, in the last two decades, the City Council and the State, variously represented within the Arsenal, have engaged in designing plans and programs for the protection and regeneration of the compendium that, to date, have generated numerous investments, sustained for the recovery of many buildings , and allowed, even with the participation of some private parties, the settlement of various activitie s. The transfer of ownership of a large part of the compendium by the State property to the City of Venice , formally occurred on February 6, 2013, has started a new phase in the history of the Arsenal which requires an update of the programming tools and procedures for its protection and enhancement. Taking advantage of a lot of the work done over the years, the City Council, through the Arsenal Office and the Directorate of Land Development Services, Urban Implementation Design Historical Centre Islands, has thus initiated the drafting of the new Director Document of the
> VENEZIA CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE
In alto /at the top Specchio d'acqua all'interno del giardino dell'arsenale. /The Venice Arsenal. photo: Francesco Bugli
lareggiato che comprenderà in un unico strumento attuativo le aree Nord e Sud, fino a oggi separate in due piani distinti. Si è, infatti, ritenuto che dopo tredici anni dalla redazione del primo Piano Direttore (2001) e undici anni dalla redazione del Piano Particolareggiato Arsenale nord (2003), e, soprattutto, dopo il passaggio di proprietà dal Demanio dello Stato al Comune, fosse necessario aggiornare gli strumenti urbanistici di base per lo sviluppo dell’area, anche per confermare gli orientamenti della città sul ruolo dell’Arsenale nello sviluppo socio-economico del territorio lagunare e metropolitano. Il Documento Direttore, infatti, è uno strumento di carattere strategico non prescrittivo, essenziale per la definizione delle linee guida di trasformazione e gestione dell’area e indispensabile alla creazione di una cornice di riferimento condivisa, all’interno della quale procedere alla redazio-
Arsenal and the New Detailed Plan which will include in a single implementation tool the North and South areas, until now separated into two separate plans. It was, in fact, found that after thirteen years since the preparation of the first Director Plan (2001) and eleven years after the preparation of the Detailed Plan Arsenal North (2003), and, especially, after the transfer of ownership from the State Property to the City, it was necessary to update the basic planning tools for the development of the area, also to confirm the orientations of the city on the role of the Arsenal in socio-economic development of the lagoon and metropolitan area. The Director Document, in fact, is a non-prescriptive strategic tool, essential for the definition of guidelines for transformation and management of the area and indispensable for the creation of a shared frame of reference within which to proceed, as required bytherules,
> VENEZIA CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE
In alto /at the top Arsenale di Venezia. /The Venice Arsenal. photo: Janericloebe Wikimedia Commons
ne dello strumento urbanistico attuativo. La funzione del nuovo Documento Direttore è di confermare, aggiornandola, la strategia complessiva per lo sviluppo dell’Arsenale definita negli ultimi due decenni, incardinandola su due grandi assi: l’individuazione delle funzioni insediabili , sostanzialmente orientate alla ricerca , alla cantieristica e alla cultura , e la definizione di un sistema di accesso e di fruibilità degli spazi pubblici orientato all’integrazione del compendio nella città. ( venezia ) MAGAZINE
with the preparation of the planning implementation tool. The function of the new Director Document is to confirm, updating it, the overall strategy for the development of the Arsenal defined in the last two decades, focusing it on two main areas: theidentification of the functions that can be settled , essentially researchoriented , for shipbuilding and culture, and the definition ofa system ofaccess to and usability of public spaces oriented to the integration of the compendium in the city.
DANZA /Ballet
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VERSO L'UNIVERSO, IN PUNTA DI PIEDI /Towards the Universe, on tiptoe
Pier Giacomo Cirella, direttore artistico, racconta le novità dell'edizione 2014-15 di "Verso l'Universo", rassegna internazionale di danza d'autore al Teatro Toniolo di Mestre. www.culturaspettacolovenezia.it/nod e/30230?tpl=toniolo
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istrettezza è una parola assai in voga, negli ultimi tempi, quando si parla di spettacolo dal vivo e di budget annuali a disposizione dei teatri; e i tagli colpiscono spesso generi artistici su cui non solo si fonda la storia dello spettacolo, ma dove la sensibilità contemporanea ha depositato “antenne” del tutto speciali. La danza, in questo, presenta una particolare natura anfibia, tra fluidità dei simboli e concretezza dei corpi sulla scena; con un’attitudine a plasmare veri e propri codici di reinvenzione della sensibilità contemporanea. Nei maggiori teatri veneziani oggi la danza non possiede un cartellone regolare, con un’unica ostinata eccezione: la stagione di danza “Verso l’Universo” al Teatro Toniolo. Una rassegna che anche quest’anno, di concerto con la Direzione attività e produzioni culturali del Comune, riafferma la propria ragion d’essere contro budget incerti
e mediatiche disaffezioni. Il suo direttore artistico, Pier Giacomo Cirella , scenografo con un curriculum professionale e artistico di tutto rilievo, già vicepresidente di Federdanza – Agis e attuale segretario generale della Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, ci aiuta a mettere a fuoco qualche dettaglio della stagione 2014-15 , in una visione d’insieme. D: In fatto di “rivisitazioni”, la danza ricorda un po’ la lirica, come l’approccio che si riserva ai “classici” della prosa; guarda al passato, per abbracciare declinazioni contemporanee del tutto differenti. R: La danza non conosce barriere linguistiche, sicché l’offerta di titoli abbraccia una dimensione internazionale, con occasioni preziose di incrocio e confronto culturale. D’altra parte, pur attingendo alla contemporaneità nell’evoluzione dei propri codici, anche per la danza “pesa” il richiamo di alcuni titoli classici cui il pubblico è affezionato. Va
Artistic director Pier Giacomo Cirella tells us about the new 2014-15 season of "Verso l'Universo", the international dance season at Mestre's Teatro Toniolo. www.culturaspettacolovenezia.it/nod e/30230?tpl=toniolo
In alto /at the top Il vestito di Marlene, Mvula Sungany Compani e Marlene Kuntz. Al Teatro Toniolo giovedĂŹ 16 Aprile 2015 alle 21. /Il vestito di Marlene (Marlene's dress), Mvula Sungany Compani and Marlene Kuntz. Teatro Toniolo, Thursday 16th April 2015 at 9 pm. photo: Antonio Agostini
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estrictiveness is a fairly common word in recent times when we talk about live shows and annual budgets available to theatres; and the cuts often hit artistic forms which are not merely the basis of the history of theatre, but where contemporary awareness has put out particular "feelers". In this sense dance has a singular amphibious nature, between the fluidity of symbols and the concreteness of bodies on stage; with a way of shaping real codes of reinvention for contemporary perceptions. In Venice's major theatres today, dance does not appear regularly on the programme; but there is one stubborn exception: the "Verso l'Universo" dance season at the Teatro Toniolo. A series of events which, once again this year, in collaboration with the city's office of cultural activities and productions, reaffirms its raison d'ĂŞtre in the face of uncertain ( venezia ) MAGAZINE
finance and disaffection from the media. The artistic director is Pier Giacomo Cirella , a set designer with an outstanding professional and artistic CV. The former vice president of Federdanza - Agis and current general secretary of the Fondazione Teatro Comunale di Vicenza helps us to clarify some details of the 2014-15 season , by giving an overall view. Q: In its "revisitational" aspect, dance is a little like opera, and similarly in its approach to the "classic" works of prose; it looks to the past, in order to embrace completely different contemporary interpretations. A: Dance knows no linguistic barriers, and therefore the choice of titles has an international dimension, with wonderful opportunities for cultural cross-breeding and contrast. On the other hand, though it taps into the contemporary to develop its own codes, in dance too
> DANZA /CONTEMPORARY VENICE
In alto /at the top Il vestito di Marlene, Mvula Sungany Compani e Marlene Kuntz. /Il vestito di Marlene (Marlene's dress), Mvula Sungany Compani and Marlene Kuntz. photo: Antonio Agostini
detto che, di fronte a suggestioni musicali e narrative non testuali, si danno opportunità forse ancora più radicali di ricreazione artistica. Il cartellone di gennaio presenta una lettura eccentrica del Lago dei Cigni di Fabrizio Monteverde col Balletto di Roma, ambientata in una specie di casa di cura; una Giselle rivisitata in profondità dallo Junior Balletto di Toscana; quindi la Traviata di Artemis Danza, prima tappa di un originale tributo coreografico al melodramma di Verdi ; infine, un’incursione tutta contemporanea della Mvula Sungani Company nelle atmosfere “alternative rock” dei Marlene Kuntz . D: Lo spettacolo dal vivo, nell’epoca del web e di youtube, conosce infinite occasioni di riproduzione e fruizione mediatica nei propri spazi domestici. Qual è il rapporto della danza con la galassia del virtuale? R: Ancor più di musica e prosa, la danza ha maggiormente
there is a strong attraction to certain classical pieces which are very dear to the public. It should be said that, as dance deals in non-textual musical and narrative themes, it is perhaps even more open to artistic reinterpretation. The programme for January includes an eccentric production of Swan Lake by Fabrizio Monteverde with the Rome Ballet, set in a kind of care home; a radically revisited Giselle by the Junior Balletto di Toscana; then there's Artemis Danza with La Traviata, the first stage of a highly original choreographic tribute to Verdi ; and finally a totally contemporary foray into the "alternative rock" ambience of band Marlene Kuntz, by Mvula Sungani Company. Q: In the age of internet and youtube, live performance can be infinitely reproduced and enjoyed in our own homes. What's the relationship between dance and the virtual universe? A: I'd say that dance, even
> VENEZIA CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE
In alto /at the top Il vestito di Marlene, Mvula Sungany Compani e Marlene Kuntz. /Il vestito di Marlene (Marlene's dress), Mvula Sungany Compani and Marlene Kuntz. photo: Antonio Agostini
bisogno, direi, di un’immedesimazione nello spazio fisico dello spettacolo; su youtube ci si può aggiornare sulle novità, non molto di più. D: Cosa direbbe oggi per convincere uno spettatore a recarsi in teatro per assistere ad una serata di danza? R: Proprio questo: la danza può stupire e regalare emozioni di grande intensità, in linea con i nostri tempi o addirittura anticipandoli, a patto di cercarla dove prende forma, e cioè fra le mura di un teatro.
( venezia ) MAGAZINE
more than music and drama, has a greater need for the immediacy of the physical space of performance; on youtube you can keep up with the latest productions, but not much more. Q: What would you say today to persuade someone to go to the theatre to see a dance performance? A: Just this: dance can amaze and provoke intense emotions, in line with our times or even ahead of them, if only you go to find it where it takes shape, within the walls of a theatre.
PER LE FAMIGLIE /Family friendly Venice
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IL MUSEO STORICO NAVALE /The Naval History Museum
Per i bambini appassionati di imbarcazioni, avventure marinare e che vogliono sapere qualcosa dei fasti dell’antica tradizione navale veneziana!
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l Museo Storico Navale si trova vicino all’Arsenale, in campo San Biagio in un edificio del XV secolo , che fu , in precedenza, uno degli antichi granai di Venezia. L'ambiente espositivo dell’edificio principale, si sviluppa su cinque livelli per un totale di 42 sale. Il "granaio" però è solo l'edificio principale di un più vasto complesso museale che comprende anche l'esterna chiesa di San Biagio e l'attiguo Padiglione delle navi, situato nell'antica Officina dei remi dell' Arsenale. I primi tre livelli del museo sono dedicati alle imprese, alle attrezzature e ai personaggi della Marina di Venezia e della Marina italiana, con alcune testimonianze delle altre Re
epubbliche marinare al secondo piano. Sempre al secondo livello, è presente una sala dedicata al Bucintoro, l'antica imbarcazione da cerimonia del doge utilizzata nel giorno dell' Ascensione per lo "sposalizio del mare", "Ti sposiamo", diceva in latino il doge, gettando nelle acque un anello, "in segno di vero e perpetuo dominio". Al terzo piano si potranno ammirare: la sala delle gondole, tra le quali spicca quella appartenuta a Peggy Guggenheim, miliardaria innamorata di Venezia, quella delle imbarcazioni caratteristiche della laguna veneta, la collezione di ex voto marinari dei secoli XVl-XIX, e l’importante e insolita raccolta di modelli di giunche cinesi donate al Museo di Vene-
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he Naval History Museum is located in campo San Biagio For children who love boats and near the Arsenale, in a 15th maritime adventure and want to century building that was learn about the splendours of formerly one of Venice's grain warehouses. Venice's ancient seafaring tradition! The main building has exhibitions over five floors, with a total of 42 rooms. The "granary", however, is just the main part of a larger museum complex which also includes the church of San Biagio and the adjacent Ships Pavilion, housed in the ancient workshops of the remeri in the Arsenale. The first three floors of the museum are devoted to the endeavours, equipment and characters of the Venetian Navy and the Italian Navy, In alto /at the top Facciata del Museo Storico with some exhibits from Navale/ Naval History Museum other Maritime Republics on facade the second floor. Still on the photo: Sara Rossi second floor is a room dedi-
cated to the Bucintoro, the ancient ceremonial barge of the Doge, used on Ascension day for the "Marriage of the Sea": "We marry you," the Doge would say in Latin, casting a ring into the water "as a sign of true and perpetual dominance". On the third floor visitors can admire the room of the gondolas, including the one belonging to millionaire Peggy Guggenheim, who was in love with Venice. There are also rooms containing traditional crafts used on the Venetian lagoon, and a collection of sea-related ex voto offerings form the 14th to the 19th century, as well asan important and unusual series of model Chinese junks donated to the museum by a French collector. On the fourth and final floor is the Swedish room, testimony to the good relations between
> PER LE FAMIGLIE /FAMILY-FRIENDLY VENICE
zia da un collezionista francese. L'ultimo piano, il quarto, con la cosiddetta Sala svedese che testimonia i buoni rapporti tra la Svezia e l'Italia e ancor più quelli tra le Marine dei due Paesi. Infine, del tutto inattesa, una preziosa collezione di conchiglie donata dalla stilista Roberta di Camerino. Il Padiglione delle navi è un’area di duemila metri quadri, in cui sono esposti alcuni esemplari di imbarcazioni tipiche veneziane, antiche gondole da cerimonia, barche lagunari da lavoro; e poi imbarcazioni militari, per esempio una delle poche motosiluranti rimaste alla nostra Marina dopo la Seconda guerra mondiale, e barche da corsa come il famoso racer degli anni Trenta "Asso" (scafo Baglietto, motore Isotta Fraschini, pilota Cattaneo). Con lo stesso biglietto di entrata al Museo si può visitare, a richiesta, San Biagio, antica chiesa della Marineria, della Serenissima prima, di quella austriaca poi ed infine di quella italiana.
In alto /at the top Vista laterale del modello del Bucintoro, da Wikimedia Commons/the side of a model of the Venetian state galley Bucentoro, from Wikimedia Commmons photo: Andrew Balet A destra/ on the right photo: Roberto Buccino
Italy and Sweden and in particular to the links between the Navies of the two countries. Finally, and surprisingly, a wonderful collection of seashells donated by designer Roberta di Camerino. The Ships Pavilion is an area of two thousand square metres, home to an exhibition which includes examples of typical Venetian boats, ancient ceremonial gondolas, working boats from the lagoon, and also military crafts, such as one of the few Italian motor torpedo boats remaining after the Second World War, as well as racing boats like the famous "Asso" from the 1930s (Baglietto hull, Isotta Fraschini motor, piloted by Cattaneo). Entrance to the Museum also gives access, on request, to San Biagio, the ancient church originally belonging to the Navy of the Serenissima, subsequently the Austrian and finally the Italian Navy.
> Informazioni utili /Useful Info Museo Storico Navale di Venezia RivaS.BiagioCastello,2148–30122Venezia Vaporetto ACTV: Linea 1, 4.1, 4.2 fermata Arsenale Call center: +39 041 2424 www.marina.difesa.it www.visitmuve.it www.veneziaunica.it
The Naval History Museum of Venice Riva S. Biagio Castello, 2148 – 30122 Venice Vaporetto ACTV: Lines 1, 4.1, 4.2 Arsenale stop Call centre: +39 041 2424
Orari:
Opening times:
Museo
Naval history museum
Stagione estiva (1/4 > 31/10) Da Lunedì al Giovedì 8.45 – 13.30 | Venerdì e Sabato 8.45 – 17.30 Domenica e festivi 10.00 – 17,30 Stagione invernale (1/11 > 31/03) Da Lunedì al Giovedì 8.45 – 13.30 | Venerdì e Sabato 8.45 – 17.00 Domenica e festivi 10.00 – 17.00 Chiuso 25 Dicembre, 1 Gennaio, 1 Maggio. La biglietteria chiude mezz’ora prima .
Summer season (1/4 > 31/10) Monday to Thursday 8.45 – 13.30 | Friday and Saturday 8.45 – 17.30 Sunday and bank holidays 10.00 – 17,30 Winter season (1/11 > 31/03) Monday to Thursday 8.45 – 13.30 | Friday and Saturday 8.45 – 17 Sunday and bank holidays 10.00 – 17.00 Closed 25 December, 1 January, 1 May. Last entry half an hour before closing time
Orari Padiglione delle Navi
Ships pavilion opening times
visitabileapartenzafissa(max25persone), Sabato alle ore 14.00 e alle ore 15.30 | Domenica alle ore 11.00, alle 12.30, alle 14.00 e alle ore 15.30
Fixed visit times (maximum 25 visitors), Saturday 14.00 and 15.30 | Sunday 11.00, 12.30, 14.00 and 15.30.
Prenotazioni Per info e prenotazioni gruppi: eventi@velaspa.com. Prenotazione online (biglietto ridotto / intero): www.veneziaunica.it
Bookings For information and group bookings: eventi@velaspa.com Online booking (full/reduced price ticket): www.veneziaunica.it
Biglietti Intero 5.00 euro Ridotto 3.50 euro: ragazzi da 6 a14 anni; studenti da15 a 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; possessori di Muve Friend Card; Residenti 1.55 euro; Gratuito: personale del Ministero della Difesa; disabili; bambini sotto 6 anni; ANMI; membri ICOM .
www.marina.difesa.it www.visitmuve.it www.veneziaunica.it
Tickets Full 5.00 euros Reduced 3.50 euros children 6 - 14; students15 - 25; chaperones (max. 2) for groups of children or students; seniors over 65, holders of Muve Friend Cards Venice residents 1.55 euros Free entry to Ministry of Defence employees; disabled visitors, children under 6, ANMI, ICOM members.
LE PIETRE DI VENEZIA /The stones of Venice
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TRADIZIONI E CURIOSITÀ Traditions and curiosities
Antiche scuole SCUOLA GRANDE DI SANTA MARIA DELLA CARITÀ
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a Scuola della Carità fondata nel 1260 fu una delle prime Scuole Grandi di Venezia. Come le altre si riuniva per devozione sotto la protezione di un santo, per difesa di interessi comuni, per reciproca assistenza e per opere di carità materiali e spirituali. In un primo momento venne ospitata nella chiesa di San Leonardo poi nell’isola della Giudecca. Grazie alle sue ricchezze la confraternita potè acquistare il terreno sul quale a partire dal 1344 costruì la propria sede definitiva all’Accademia. L’entrata rimase tuttavia in comune con il convento annesso, ed era la porta tuttora
presente a sinistra dell'ingresso attuale, decorata da edicole gotiche con i santi protettori della scuola. All’interno dell’edificio un ricco soffitto a cassettoni fa da cornice a numerosi dipinti, i più importanti dei quali la Presentazione di Maria al Tempio di Tiziano (1538) ed il Trittico della Madonna della Carità di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna. L'originaria fisionomia architettonica dell’edificio fu garantita solo da un magnifico dipinto del Canaletto. Nel 1806, a causa del noto editto napoleonico, anche questa scuola, così come le altre, venne soppressa e destinata, insieme alla Chiesa e al monastero, prima a sede dell'Accademia di Belle Arti e poi delle Gallerie dell'Accademia.
/The Scuole ancient confraternity seats THE SCUOLA GRANDE DI SANTA MARIA DELLA CARITÀ
F
ounded in 1260, the Scuola della Carità was one of the first Scuole Grandi (Great Schools) in Venice. Like the others, its aims were religious devotion under the protection of a saint, defence of common interests, mutual assistance and works of charity both material and spiritual. The Scuola made its home Initially in the church of San Leonardo, and subsequently on the island of Giudecca. Thanks to its great wealth, the confraternity was able to buy the land on which in 1344 it began building its definitive seat in the Accademia. However, it continued to share an entrance with the adjacent convent; the door is still standing to the left of the present-day entrance, adorned with Gothic
alcoves containing the school's patron saints. Inside the building a magnificent coffered ceiling provides a splendid setting for numerous paintings, the most important being Titian's Presentation of the Virgin at the Temple (1538) and the triptych of the Madonna della Carità by Antonio Vivarini and Giovanni d'Alemagna. The original architecture of the building can only be seen in a magnificent painting by Canaletto. Like the other Venetian Scuole Grandi, the association was closed by Napoleon's famous edict in 1806; when it became, alongside the church and the monastery, firstly the seat of the Accademia di Belle Arti and subsequently the Accademia Gallery.
Dall’ alto /at the top Particolare del soffitto della Sala dell’Albergo / Detail of the ceiling in the Sala dell'Albergo photo: Wikimedia A sinistra/left Scuola Grande S.Maria della Carità /The Scuola Grande S.Maria della Carità photo: Wikimedia
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
/C'era una volta CHIESA DI SANTA LUCIA
/Once upon a time CHURCH OF SANTA LUCIA
Tra i molti edifici presenti a Venezia nel passato non più esistenti, troviamo la chiesa di Santa Lucia che sorgeva sull’attuale piazzale della stazione ferroviaria di Venezia. Secondo l’architetto Jacopo Sansovino sorse nel 1192 e fu dedicata a Santa Maria Annunziata successivamente avrebbe cambiato il proprio nome in quanto il corpo di Santa Lucia venne trasferito in tale chiesa . Nel corso della storia l’edificio subì vari interventi e rifacimenti. Andrea Palladio po-
One of the many buildings formerly present in Venice but now disappeared is the church of Santa Lucia, which stood on the present square in front of Venice's railway station. According to the architect Jacopo Sansovino, it was built in 1192 and dedicated to Santa Maria Annunziata; the name was later changed because the body of Saint Lucy was transferred to the church. Over the centuries the building underwent various
In alto /on the top Antica Chiesa di Santa Lucia con relativa pianta /The former church of Santa Lucia, with floor planhe photo: A destra/right Castagnole photo: Flickr
> Piatti tipici /typical dishes
LE CASTAGNOLE
Ingredienti: 370 g di farina, 80 g di zucchero, 3 uova, 60 g di burro, 1 cucchiaino da caffè di lievito vanigliato, 1 limone grattugiato, zucchero a velo,sale,olio per frittura. Preparazione In una terrina ammorbidite il burro, incorporate lo zucchero e poi le uova, una alla volta. Aspettate che si amalgami bene l’uovo prima di passare al successivo.Mescolate e unite anche la buccia grattugiata del limone, un pizzico di sale e tanta farina quanto basta ad ottenere un impasto morbido e omogeneo. Alla fine aggiungete il lievito setacciato.Staccate con le mani dall’impasto dei piccoli pezzetti e formateci delle palline.Friggete le castagnole in abbondante olio bollente fino a che non assumono un bel colore dorato.Toglietele dall’olio con l’aiuto di una schiumarola e mettetele ad asciugare su carta assorbente.Prima di servirle, spolveratele con zucchero a velo. Ingredients: 370 g flour, 80 g sugar, 3 eggs, 60 g butter, 1 teaspoon baking powder, vanilla flavouring, grated zest of 1 lemon, icing sugar, salt, oil for frying. Preparation In a large bowl soften the butter, add the sugar and then the eggs, one at a time. Make sure that each egg is well incorporated before adding the next. Mix thoroughly and and add the grated zest of a lemon, a pinch of salt and as much flour as required to obtain a soft, homogeneous mixture. Finally, add the sieved baking powder and vanilla. Using the hands, take small pieces of the mixture and mould them into little balls, Fry the castagnole in plenty of hot oil until they take on a nice golden colour. Remove with a slotted spoon and allow to dry on kitchen paper. Before serving, dust with icing sugar.
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Dall’ alto /at the top Francesco Guardi - Il Canal Grande con le chiese Santa Lucia e degli Scalzi. /Francesco Guardi - The Grand Canal with the churches of Santa Lucia and the Scalzi Museo Tyssen Bornemisza - Madrid photo: Wikimedia
co prima della sua scomparsa, realizzò alcuni disegni per i suoi interni ma l’effettivo apporto del grande architetto non è mai stato chiaro anche perché la chiesa fu in realtà completata solo un trentennio dopo la sua morte. Nel 1860 si iniziò a costruire la nuova ferrovia e per far spazio al suo piazzale, la chiesa ed il convento annesso furono demoliti, era il 1861.
refurbishments. Shortly before his death, Andrea Palladio made several drawings for the interior of the church, but the great architect's contribution was never clear because the church was actually completed thirty years after his death. In 1860 work began on the new railway, and to make space for the terminal, the church and the adjacent convent were demolished in
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
La nuova stazione ferroviaria prese il nome di Venezia Sotto /below Santa Lucia. Il corpo della Canal Grande con Piazzale Santa santa fu invece trasferito Lucia e Chiesa degli Scalzi nella vicina chiesa di San /The Grand Canal with the square of Geremia, dove ancor oggi è Santa Lucia and the church of the collocato. Scalzi photo: Francesca Perotto
( venezia ) MAGAZINE
1861. The new railway station was given the name Venice Santa Lucia. The body of the saint was transferred to the nearby church of San Geremia, where it remains to this day.
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Antichi mestieri
/Ancient crafts
I FRITOLERI
THE FRITOLERI
Da sempre la frittella è stata considerata il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, gustata non solo a Venezia ma in tutto il territtorio veneto. Il dolce veniva prodotto esclusivamente dai “fritoleri o furatoleri” che quasi a sottolineare questa loro ufficialità, nel 600 si costituirono in associazione. La Corporazione era formata da settanta elementi, ognuno con una propria area (contrada) dove poter esercitare in esclusiva l’attività commerciale e con la garanzia che a loro sarebbe potuti succedere solo i figli, tramandando quindi l’arte e l’attività in famiglia, di padre in figlio. I fritoleri vendevano il loro prodotto in baracche di legno di forma quadrangolare chiamate caselli. Le frittelle venivano esposte su piatti variamente e riccamente decorati, di stagno o di peltro. Su altri piatti, a dimostrazione della bontà del prodotto venivano esibiti gli ingredienti usati: pinoli, uvette, cedrini. Oltre ai classici dolci tali artigiani preparavano anche minestroni di lasagne o maccheroni conditi con olio, burro o strutto, per questo motivo la corporazione era in fortissimo antagonismo con i luganegheri che preparavano anch’essi minestre. L’attività dei “fritoleri” ebbe fine solo negli ultimi anni dell’800.
The fritella, or fritter, has always been considered the national sweet of the Serenissima Republic, eaten not only in Venice but throughout the Veneto region. The sweet was produced exclusively by fritoleri or furatoleri, who, to underline their quasi-official status, established a guild in the seventeenth century. The Corporazione consisted of seventy individuals, who each had their own area (or contrada) where they held the exclusive right to trade, and the guarantee that they could only be succeeded by their sons, ensuring that the business and the art was handed down through the family. The fritoleri sold their
products in square wooden huts known as caselli. The fritters were displayed on richly decorated tin or pewter plates. On other plates the ingredients were displayed - pine nuts, raisins, citron - to demonstrate the goodness in the product. Besides these classic sweets, the fritoleri also made minestroni of lasagne or macaroni, flavoured with oil, butter or lard, and for this reason the corporation was in intense conflict with the luganegheri (sausage makers), who also prepared similar dishes. The trade of the fritoleri died out in the late nineteenth century. I Fritoleri /The Fritoleri photo: Museo Correr Fondazione Musei civici di Venezia
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Architettura veneziana
I PONTI I ponti di Venezia sono più di 400 tra pubblici e privati , la maggior parte dei quali costruiti in pietra. Tali collegamenti uniscono le 116 isole che formano la città, attraversando 176 canali (detti rii). In origine non erano così numerosi come oggi ed erano piatti e di legno, come ancora si vede nella Pianta a volo d'uccello di Jacopo de Barbari, all’epoca infatti a Venezia circolavano le carrozze ed i cavalli, che potevano pascolare nei campi che allora non erano pavimentati con pietre; successivamente si costruirono ad arco, a gradini, in pietra e mattoni. Il ponte di Rialto e il Ponte della Costituzione sono rispettivamente il più antico e il più recente dei ponti di Venezia.
/Venitian architecture THE BRIDGES There are more than 400 public and private bridges in Venice, most of which are built in stone. These connect the 116 islands which make up the city, crossing its 176 canals (known as rii). Originally there were fewer bridges than today and they were flat and made of wood, as we can see in Jacopo de Barbari's Bird's eye view of Venice; in fact at that time horses and carriages were used in the city, the horses grazing in the squares, which were not yet paved with stone; later, arched bridges were built in brick or stone. The Rialto Bridge and the Constitution Bridge respectively are the oldest and newest of Venice's bridges. ( venezia ) MAGAZINE
in alto /at the top Vittore Carpaccio - Il Miracolo della croce a Rialto /Vittore Carpaccio - The Miracle of the Cross at the Ponte di Rialto Venezia - Gallerie dell'Accademia photo: Wikimedia
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