Venezia MAGAZINE ANNO III (YEAR 3) 2015 MARZO APRILE (MARCH APRIL)
12
ANNO III_2015 numero 12
MARZO / APRILE YEAR III_2015 issue 12
MARCH / APRIL
( venezia ) MAGAZINE BIMESTRALE ONLINE A CURA DI BI-MONTHLY ONLINE MAGAZINE Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia Redazione /Editors Luca Bianchetto Francesca Perotto Sara Rossi Marta Zardinoni Hanno collaborato a questo numero /In collaboration with Marzia Berto, Mariagrazia Dammicco, Marco Molin, Roberto Ranieri
Contatti /Contacts turismosostenibile@comune.venezia.it www.veneziaunica.it/it/turismo_venezia www.comune.venezia.it/turismo Progetto grafico /Graphic design mimicocodesign.com
SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL Detourism è il nuovo magazine della Città di Venezia, per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai soliti percorsi, alla ricerca dei luoghi più originali, insoliti e segreti della città. Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious travellers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice most unusual and secret places and discovering its original characters. PERCHÉ DETOURISM? WHY DETOURISM? Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi. Per un modo diverso di viaggiare. Per vivere Venezia da veneziani. Per scoprire un’altra Venezia. Vi invitiamo a diventare deturisti, scoprire quello che le guide non dicono, percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni e sperimentare incontri inaspettati. Because Venice is the perfect place to get lost. Travelling in a different way. Experiencing Venice like a Venetian. Discovering another Venice. So ditch the itinerary and become a detourist, find out what travel guides never tell, and discover an unexpected Venice. BUON DETOUR! HAPPY DETOURING! Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia The Venice Office of Sustainable Tourism
I materiali presenti in questo magazine sono protetti da diritto d’autore. È vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale senza l’autorizzazione formale dell’Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia o senza citarne la fonte. All materials published on this magazine are protected by copyright. None of the contents can be reproduced, neither in whole nor in part, without the written authorization of the Office of Sustainable Tourism of the City of Venice or without citing the source.
seguici su / follow us on Turismo - Città di Venezia @DetourismVenice
L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /The other face of the lagoon
LA VENEZIA PIU VERDE /The greener Venice
01
02
MAZZORBO, ANTICO MAGGIOR BORGO /Mazzorbo, ancient great town
IL CUORE VERDE DI MESTRE /In the green heart of Mestre
LA VIA DELLA SETA /The Silk Road
TEATRO PER LE FAMIGLIE /Family friendly Venice /Theatre
03
04
05
VENEZIA E LA VIA DELLA SETA /Venice and the Silk Road
BAMBINI A TEATRO /Taking children to the theatre
TEATRO A VENEZIA /Theatre in Venice
LE PIETRE DI VENEZIA NON SOLO GONDOLA /The Stones of Venice /Not only gondola
FESTE VENEZIANE /Festivals & Events
06
07
08
TRADIZIONI E CURIOSITÀ /Traditions and curiosities
I VAPORETTI /Vaporettos
UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities
L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /The other face of the lagoon
01
MAZZORBO, L'ANTICO MAGGIOR BORGO LAGUNARE /Mazzorbo, the ancient great town of the lagoon
testo di /text by Marco Molin Fotografie /Photographs by Archivio Fotografico Centro Studi Torcellani
S
ituata vicino alla più famosa Burano e posta lungo il canale che da Torcello raggiunge Venezia, l’isola di Mazzorbo presenta un paesaggio costituito da poche decine di case con orti e giardini , dove abitano circa trecento abitanti, oggi dediti solo in minima parte all’agricoltura. Le poche tracce del suo glorioso passato che sembra essere stato misteriosamente inghiottito dalle ombre della storia, si ritrovano già nel suo toponimo; l’etimologia del nome Mazzorbo deriva dal fatto che quest’isola nel corso del Medioevo fu il Maggior Borgo - termine che in seguito si è corrotto in Mazzorbo - di tutta la laguna settentrionale di Venezia, il luogo più importante ed abitato dopo il centro politico, religioso e commerciale che fu la vicina Torcello. Di origini molto antiche, probabilmente già abitata in epoca romana come altre parti della laguna, Mazzorbo visse le varie vicissitudini che hanno
coinvolto nel corso dei secoli l’intero territorio torcellano condividendone i momenti di splendore e la successiva inarrestabile decadenza, seguita all’importanza sempre maggiore che andava assumendo Venezia. Divisa da un canale principale sulle sponde del quale ancora oggi sorgono abitazioni di stile gotico-veneziano, durante i secoli XI-XIV l’isola fu protagonista di una importante attività della lavorazione del sale ed era ricca di notevoli mulini dei quali rimangono ancora le evidenze archeologiche. Sulle sue tre isole che originariamente la formavano, l’isola vide sorgere la presenza di ben dieci chiese, cinque conventuali e cinque parrocchiali, tra le quali spiccava per la bellezza dei suoi marmi il Duomo di San Pietro Apostolo, demolito agli inizi dell’Ottocento, all’interno del quale era conservata una preziosa pala d’altare in argento dorato di cui si è persa ogni traccia. Di questi antichi edifici religiosi, de-
C
In alto /at the top Il Canale maggiore di Mazzorbo. /The major canal of Mazzorbo. A sinistra /on the left Antica mappa di Mazzorbo. /Ancient map of Mazzorbo.
lose to the more famous Burano and lying along the canal that joins Torcello and Venice, the Island of Mazzorbo is a scene consisting of a few dozen houses with gardens and vegetable plots, inhabited by some three hundred people, of whom today only a few work the land. Few traces remain of a glorious past which seems to have been mysteriously swallowed in the mists of time; hinted at in the island's title: the origins of the name Mazzorbo stem from the fact that during the Middle Ages this island was the Maggior Borgo, or greatest city - later corrupted to Mazzorbo - the most important and populous island in the entire northern Venetian lagoon, second only to the political, religious and commercial centre of nearby Torcello. Its origins are extremely ancient, as the island was probably inhabited in Roman times, like other places in the ( venezia ) MAGAZINE
lagoon. Mazzorbo lived through the many adventures which over the centuries affected the Torcello territory, sharing in its moments of splendour and its subsequent inevitable decline as a consequence of the growing importance assumed by Venice itself. Divided by a main canal on whose banks still stand various buildings in the Venetian Gothic style, during the 11th to 14th centuries the island was home to a major salt-processing industry, and boasted remarkable mills whose ruins can still be seen today. On the three islands which originally made up the island, there were as many as ten churches: five convents and five parish churches. Outstanding among these for its beautiful marble work was the Duomo di San Pietro Apostolo, demolished in the early nineteenth century, which contained a valuable altarpiece in gold-plated silver, now lost without trace. Of these ancient religious buildings, demolished
> L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /the other face of the lagoon
Bibliografia di riferimento: M. MOLIN, La chiesa di Santa Caterina di Mazzorbo autentico gioiello lagunare, «Quaderni Torcellani n. 3», Venezia 2010. / Bibliography: M. MOLIN, La chiesa di Santa Caterina di Mazzorbo autentico gioiello lagunare, «Quaderni Torcellani n. 3», Venice 2010.
In alto /at the top Campanile solitario della Valverde o di Sant'Angelo. /Solitary bell tower of Valverde or of Sant'Angelo. Pagina accanto /on the opposite page Soffitto ligneo a carena di nave. /Wooden ship's hull ceiling.
moliti già a partire dal secolo XVI, ma distrutti totalmente in seguito alla soppressioni napoleoniche del secolo XIX, rimangono in elevato il trecentesco e solitario campanile della Valverde o di Sant’Angelo dalla cuspide conica sfaccettata in sei lati e la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria . Menzionata per la prima volta nell’anno 783, divenne nel corso del Duecento un monastero di monache benedettine dove dimoravano le giovani provenienti dalle famiglie patrizie veneziane; soppresso il convento nel 1806 e demolito poco dopo, la chiesa fu salvata in quanto elevata ad unica parrocchiale dell’isola in sostituzioni delle precedenti chiese ormai in rovina o già demolite. Preceduta da un atrio porticato che conserva importanti reperti relativi alla storia dell’isola, al suo interno l’edificio si presenta a navata unica caratterizzata dal barco, ossia il coro pensile da dove le monache partecipavano alle funzioni religiose senza essere viste, e da un prezioso soffitto ligneo a carena di nave risalente al sec. XV. Tra le opere d’arte conservate merita attenzione il Battesimo di Gesù (1572-1575), opera di Giuseppe Porta detto “Il Salviati”. Il trecentesco campanile custodisce la campana più antica della laguna che è una tra le più antiche d’Europa , datata 1318, dalla forma allungata tipicamente bizantina e dal suono cristallino che rimanda il pensiero di chi la ascolta ad una storia ormai passata ma che ancora molto ha da svelare.
from the 16th century onwards and completely destroyed after the Napoleonic suppression of the nineteenth century, all that remains standing is the solitary fourteenth century bell tower of Valverde or Sant’Angelo, with its conical six-sided pinnacle, and the church of Santa Caterina d'Alessandria. Mentioned for the first time in the year 783, during the thirteenth century this became a Benedictine convent which received young ladies from aristocratic Venetian families; the convent was closed in 1806 and demolished soon after, but the church survived as the island's only parish church left standing when the others had already fallen into ruins or been demolished. Entered by a porticoed atrium containing valuable evidence of the island's history, the interior is a single nave featuring a "boat", or suspended choir stalls where the nuns could attend the religious ceremonies without being seen, and an exquisite wooden ship's hull ceiling dating back to the 15th century. Well-preserved works of art include the noteworthy Baptism of Jesus (1572-1575), by Giuseppe Porta, also known as "Il Salviati”. The fourteenth century campanile holds the lagoon's most ancient bell, and one of the oldest in Europe. Dated 1318, this has a typical elongated Byzantine shape and a crystalline tone which evokes in the listener a story which is past but which still has much to reveal.
> Informazioni utili /Useful Info
CENTRO STUDI TORCELLANI
TORCELLO STUDY CENTRE
Il Centro Studi Torcellani è stato costituito con lo scopo di valorizzare la storia, l’arte, le tradizioni di quella parte del territorio lagunare veneziano che nel corso dei secoli ha visto in Torcello il suo punto di riferimento principale, promuovendo un diverso approccio culturale ed una rinnovata cultura del turismo verso le isole della laguna. Tra le numerose attività promosse riscuotono ampio successo i “Quaderni Torcellani” , testi agili e scorrevoli caratterizzati da un approccio scientificamente corretto alle tematiche trattate, ma al contempo scritti con un linguaggio divulgativo e accessibile a tutti. Il Centro Studi Torcellani ha sede a Burano presso il Centro Culturale “B. Galuppi”, in Via San Mauro 107. Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito www.studitorcellani.it oppure scrivendo a associazione@studitorcellani.it
The Torcello Study Centre was set up with the aim of promoting the history, art and traditions of this part of the Venetian lagoon , for centuries a major centre based around Torcello, and to encourage a different cultural approach and a renewed kind of tourism for the islands of the lagoon. Among the numerous activities promoted, particularly successful are the "Quaderni Torcellani" or Torcello notebooks, with lively, flowing text and a scientifically accurate approach to the topics addressed, but also written in an explanatory style that makes them accessible to all. The Centro Studi Torcellani is based in Burano at the “B. Galuppi” Cultural Centre in Via San Mauro 107. Further information can be found on the website, www.studitorcellani.it, or by writing to associazione@studitorcellani.it
( venezia ) MAGAZINE
LA VENEZIA PIÙ VERDE
/A greener Venice
02
IL CUORE VERDE DI MESTRE In the green heart of Mestre
Una passeggiata nella terraferma veneziana fra giardini storici aperti al pubblico. /A journey in Venice's mainland, among historic public gardens. Testo di /by Mariagrazia Dammicco Fotografie di /Photographs by Francesca Saccani
In alto /at the top Giardini delle Mura di via Torre Belfredo. Le foglie sempreverdi di una magnolia incorniciano la lapide con il Leone di San Marco. /Gardens of the Walls of via Torre Belfredo. The evergreen leaves of a magnolia frame the headstone with the Lion of St. Mark.
N
on molto resta di quando, sul finire del Settecento, Goldoni definì Mestre “una piccola Versailles” , per la presenza di ville, giardini e corsi d’acqua. Inglobate nel tempo nel tessuto cittadino, alcune di queste oasi, seppure profondamente modificate, sono state aperte alla cittadinanza e ai suoi ospiti per offrire soste nel verde. Ma sono anche luoghi in cui è possibile ripercorrere tappe significative della storia della terraferma, con una passeggiata a piedi o in bicicletta lungo un ideale “filo verde”. Si parte in pieno centro, a pochi passi da piazza Ferretto. Basta infatti raggiungere i giardini delle Mura per risalire al Medioevo: entrati da via Torre Belfredo, si scende nell’ex alveo del castello di Mestre, delimitato su un lato da un tratto dell’antica cinta muraria con un “torricino”, su cui una lapide con il leone di San Marco sottolinea la storia che da secoli unisce Mestre alla Serenissima. Girando a sinistra dai vicini
Quattro Cantoni, si incontra il parco di villa Querini che costeggia il canale lungo via Circonvallazione: primo giardino pubblico della città, dove fino a quarant’anni fa i bambini potevano giocare ed ammirare i cigni in un laghetto, ricorda quando molte nobili famiglie veneziane possedevano in terraferma ricche dimore perla villeggiatura con giardini fioriti e broli dove coltivare ortaggi e frutta. Oggi la villa accoglie uffici comunali e il giardino, attraversabile anche in bicicletta, conserva sculture di pregio fra arbusti decorativi ed alberi di alto fusto. Uscendo sul retro da via Olimpia e ritornati ai Quattro Cantoni, si può imboccare il Terraglio, strada napoleonica con maestosi platani. Sul lato sinistro, di fronte all’excaserma Matter, si annuncia il parco di villa Tivan con la cappella settecentesca della Santissima Trinità el’ampioprato delimitato dalla villa con il barco, oggi uffici regionali del Demanio. Attraversata la strada, altre nobili ville private si susseguono lungo la verdeggiante via Trezzo
L
Sopra /at the top Parco di villa Franchin. Le fronde di un cedro dell’Himalaya ombreggiano la veduta sulla palazzina che accoglie la ludoteca e il secentesco campanile della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio. /Villa Franchin Park. The fronds of a Himalayan cedar shade the view of the building that houses the playroom and the seventeenthcentury bell tower of the church of Saints Gervasio and Protasio.
ittle remains ofthe Mestre of the late eighteenth century, defined by Goldoni as "little Versailles" for its villas, gardens and watercourses. Swallowed up by the city over the centuries, now some of these oases, though much changed, have been opened to residents and visitors for green relaxation. These are also places which allow us to re-trace significant phases in the history of the Venetian mainland, with a journey on foot or bicycle following an imaginary "green thread". We begin in the citycentre, close to Piazza Ferretto. Just by stepping into the giardini delle Mura we go back to the Middle Ages: entering from via Torre Belfredo, we descend to the former site of Mestre Castle, bordered on one side by a section of the ancient city wall with a small tower, on which a stone plaque with the lion of Saint Mark points to the centuries-old connection between Mestre and the Serenissima. ( venezia ) MAGAZINE
Turning left from the nearby Quattro Cantoni, we find the park of Villa Querini, which borders the canal along Via Circonvallazione: the city's first public garden, where until forty years ago children could play and admire the swans on the pond, a reminder of the fact that many noble Venetian families owned luxurious villas on the mainland, where they would spend the summer among flower-filled gardens, orchards and vegetable plots. Today Villa Querini is occupied by municipal offices and the garden, which can also be accessed by bicycle, contains exquisite sculptures among its decorative shrubs and tall trees. Leaving bythebackgateintoVia Olimpia and returning to the QuattroCantoni, wecan take the Terraglio, a Napoleonic road lined with magnificent plane trees. On the left, opposite the former Matter barracks, we see the park of Villa Tivan, with its eighteenth centurychapel ofthe Holy Trinity, and extensive lawns surrounding the villa and its ty-
> LA VENEZIA PIÙ VERDE /A GREENER VENICE
Una passeggiata nei giardini pubblici può offrire emozioni sensoriali inattese e irripetibili. /A walk in public gardens can be an unexpected and unique treat for the senses and the emotions.
A destra e nella pagina accanto /at the right and on the opposite page Parco di villa Querini. L’antica vera da pozzo con lo stemma cancellato dal tempo, e un suggestivo scorcio invernale del parco. /Villa Querini Park. The ancient wellhead with the coat of arms erased by the time, and a charming winter view of the park.
che conduce in piazza a Carpenedo da cui, sulla destra, si può accedere al parco di villa Franchin con i villini oggi sede di Informagiovani, Centro Donna e Ludoteca comunali, ariose radure e ombrosi percorsi, mentre i rintocchi delle campane di San Gervasio e Protasio scandiscono il tempo. Una grande varietà di alberi ed arbusti popola anche la vicina rotonda Garibaldi , un tempo tourniquet per le corse dei cavalli, mentre i maestosi tigli dell’ottocentesco viale accompagnano verso via Palazzo. Ed è proprio alle spalle del Municipio che si impone un’ultima sosta: quella al nuovo giardino del piazzale di Porta Altinate: recentemente progettato dall’architetto Mariapia Cunico, èsolouna piccola porzione dell’elegante e ben più vasto parco Ponci che fino alla fine degli anni quaranta qui si estendeva su tre ettari con percorsi sinuosi fra alberi di alto fusto, statue, canali e laghetto per romantiche vogate all’ombra di un eclettico chalet. Un piccolo spazio verde per ricordare un grande scempio, memoria di una scellerata speculazione economica e monito a non ripercorrere questa strada. Per fortuna dalla seconda metà degli anni settanta una “rivoluzione verde” pervade Mestre con la creazione di una rete capillare di giardini di quartiere accanto a progetti di vasto respiro come i parchi di Bissuola, Piraghetto, San Giuliano e il Boscodi Mestre. Maquestosaràun prossimo itinerario!
pical porticoed stable block, today the regional property office. Crossing the road, we pass a series of noble private villas along the leafy via Trezzo, which leads to Piazza Carpenedo, and from here, turning right, we reach the park of Villa Franchin, whose buildings now house the Young Peoples' information centre, a Women's Centre and the municipal Playgroup, among spacious clearings and shady paths, while the bells of San Gervasio e Protasiomarkthehours. Awidevariety of trees and shrubs can also be seen in nearby rotonda Garibaldi, once used as a track for horse racing, while the majestic lime trees line this nineteenth century boulevard as far as via Palazzo. And justbehindtheTownHall wemake a final stop: this is the newgarden of the piazzale di Porta Altinate: recently designed by architect Mariapia Cunico, thegarden isjust a small section of the elegant and much larger Ponci Park, which until the late 1940s covered three hectares of land here, with winding paths among tall trees, statues, waterways and lakes, for romanticboat trips in theleeofan eccentric chalet. A small green space to recall a great stupidity, a reminder of disastrous economic speculation and a warning not to repeat the same mistakes. Fortunately, since the late seventies a "green revolution" has pervaded Mestre, with the creation of a network of local gardens, alongside more ambitious projects like the parks of Bissuola, Piraghetto, San Giuliano and the Bosco di Mestre. But this will be anotherjourney!
> INFORMAZIONI UTILI /Useful information
Indirizzi
Giardini delle Mura Mestre, via Torre Belfredo Parco Querini Mestre, via Circonvallazione 21/c; via Verdi 36 Parco di villa Tivan Mestre, via Terraglio 13-15 Parco di villa Franchin Mestre, viale Garibaldi 155 Nuovo giardino di Porta Altinate Mestre, piazzale di Porta Altinate Orari Inverno 8.00-18.00; Estate 8.00-20.30 (ora legale) Informazioni Wigwam Club Giardini Storici Venezia giardini.storici.venezia@gmail.com +39 388 4593091 L’itinerario proposto vuole essere solo uno spunto per chi desideri visitare questi giardini, da raggiungere a piedi o meglio ancora in bicicletta. Mestre infatti è una delle città più “ciclabili” d’Italia, ma un’occhiata preventiva agli itinerari è sempre buona norma.
Addresses
Giardini delle Mura Mestre, via Torre Belfredo Parco Querini Mestre, via Circonvallazione 21/c; via Verdi 36 Parco di villa Tivan Mestre, via Terraglio 13-15 Parco di villa Franchin Mestre, viale Garibaldi 155 New Garden in Porta Altinate Mestre, piazzale di Porta Altinate Opening times Winter 8-18; Summer 820.30 (summer time) Information Wigwam Club Historic Gardens of Venice giardini.storici.venezia@gmail.com +39 388 4593091 The suggested itinerary is intended solely as a starting point for visitors to these gardens, which can be reached on foot or by bicycle. In fact, Mestre is one of Italy's most "bike-friendly" cities, but a preliminary look at the route is always a good idea.
( venezia ) MAGAZINE
LA VIA DELLA SETA
/The Silk Road
03
VENEZIA E LA VIA DELLA SETA /Venice and The Silk Road
A sinistra /on the left Fondamenta dei Ormesini photo: Ornella Varisco
V
enezia e la Via della Seta sono indubbiamente connesse fin dai tempi di Marco Polo, nel Trecento. Oggi la Via della Seta mantiene un fascino romantico o un interesse più accademico, legato al patrimonio culturale. Le Vie della Seta sono percorsi di integrazione, di scambio e di dialogo tra Oriente e Occidente (1) : nel 2014 circa 5000 chilometri della vecchia Via della Seta sono diventati Patrimonio Mondiale dell’Umanità (2) . In un mondo globalizzato, con oltre 1,1 miliardi di turisti mondiali nel 2014 e più di 20 milioni di turisti che arrivano a Venezia, è importante pianificare un impatto più sostenibile per i
siti del patrimonio mondiale dell’umanità, in modo che i viaggiatori possano vivere i valori culturali, sperimentando un turismo lento rispettoso del patrimonio e del sentimento del sito. Venezia offre un viaggio alla scoperta dell'antica Via della Seta attraverso la stessa forma urbana della città, i manufatti nei suoi musei, l’architettura, i toponimi e, addirittura, la sua tradizione culinaria. Perdersi tra le calli è rivivere i bazar della Via della Seta. I toponimi rimandano agli antichi commerci, come Riva degli Ormesini (da Hormoz nel Golfo Persico, da dove si importava la seta, ormesin) o Fontego dei Turchi , solo per citarne alcuni. A Palazzo Mocenigo si può sperimentare la mappa olfattiva delle Vie delle Spezie
V
enice and The Silk Road are undoubtedly connected since Marco Polo time (14 th century). Today the Silk Road has a romantic appeal and sometimes a more academic interest for its heritage implications as ÂŤthe Silk Roads
are routes of integration, exchange and dialogue between East and West(1) Âť
In alto /at the top Museo di Palazzo Mocenigo, percorsi dedicati al profumo. /Museum of Palazzo Mocenigo, itinerary dedicated to perfume.
(World Heritage Papers 31, Community Development through World Heritage page 12, Unesco 2012) (2). In a globalized world with over 1.1 billion international tourists traveling in 2014 and more than 20 million tourists coming to Venice, it is important to plan a more sustainable impact on heritage sites, so that travelers can live the cultural values, ex( venezia ) MAGAZINE
periencing a slow tourism respectful of the legacy of the site Venice can offer the travellers a voyage of discovery into the ancient Silk Road through the urban form of the city, the artefacts in its museums, its architecture and toponyms and even its culinary heritage. Strolling around in the narrow alleys reminds you of the Silk Road bazaars. The toponyms are reminiscent of the old trading like for example Riva degli Ormesini (from Hormuz in the Persian Gulf from where a special silk textile, ormesino, was imported) or Fontego dei Turchi (Turks), just to name a few. The Perfume Itinerary in the Mocenigo Palace is connected to the Spice Route (the maritime Silk Road) so that
> LA VIA DELLA SETA /The Silk Road
In alto /at the top Museo di San Marco, Tappeto persiano, annodato a mano, detto Polonaise. Isfahan, fine XVI secolo. /Museum of San Marco, Persian carpet, hand knotted, said Polonaise. Isfahan, end of the sixteenth century.
(la Via della Seta marittima) percorse dagli antichi mercanti veneziani, seguendo i percorsi dedicati al profumo (3) . Ma i veneziani portarono anche tessili e tappeti (vedi i rari tappeti Polonaise del XV sec. nel Tesoro di San Marco). La Via della Seta non fu solo un mezzo per commerciare oggetti di valore, ma anche nuove idee, lingue, culture e abitudini. La tradizione culinaria veneziana era centrata su spezie e verdure d'Oriente: le tipiche sarde in saor si ritrovano pari pari nel Golfo Persico, e il riso, preparato per il doge alla Sensa e che è ancora oggi nei menù familiari e della ristorazione, viene dalla Cina. Nel periodo di maggior splendore della Via della Seta c’era a Venezia una società cosmopolita e tollerante, come testimoniato nei documenti della Biblioteca Marciana. Venezia aveva anche la sua moschea nel Fontego dei Turchi, oggi Museo di Storia Naturale. A Venezia spetta raccogliere la sfida di valorizzare l’attuale flusso cosmopolita dei turisti e del turismo culturale, contrastando il pericolo di essere soffocata dal turismo di massa. Con questo obiettivo gli itinerari artistici e culturali a cura della Città di Venezia promossi attraverso il progetto Detourism sono uno degli strumenti principali.
can now be experienced the olfactory map crossed by the Venetian merchants (3) . But Venetian also brought silk and carpets (XVth century Polonaise carpets in St. Mark’s Treasure). The Silk Road not only was a meaning for trading valuable goods but also new perspective, languages, cultures and habits. Venetian culinary tradition was centred on spices and vegetables from the East: the typical sarde in saor (marinated sardines) are based on the same recipe of the Persian Gulf, and the rice prepared for the Doge on the Sensa Day and still found in the family and restaurant menu, came from China. There was a cosmopolitan, tolerant society at the time, as recorded in the Marciana Library documents and the first mosque in Venice was in the Fontego dei Turchi now Natural History Museum. It’s a challenge for Venice to value the contemporary cosmopolitan flow of tourists and the heritage tourism so to step out of the danger of becoming too touristy. The artistic and cultural itineraries the Venice City Council with its project Detourism suggests are one of the main city’s assets.
> Informazioni utili /Useful info (1)"World Heritage Papers 3Lo sviluppo delle comunitĂ attraverso il Patrimonio Mondiale pag 12, Unesco 2012 (2) http://whc.unesco.org/en/list/1442 (3).*http://mocenigo.visitmuve.it/it/il-museo/percorsi-ecollezioni/nuovo-itinerario/percorsi-dedicati-al-profumo/
PER LE FAMIGLIE
/Family friendly Venice
04
BAMBINI A TEATRO /Taking children to the theatre
La magia del teatro anche per i più piccoli!
N
on è mai troppo presto per iniziare ad andare a teatro e Venezia offre durante l’anno molte opportunità tra spettacoli e attività laboratoriali sia per i residenti che per i piccoli visitatori. Ecco scelti per voi alcuni appuntamenti da non perdere: La rassegna permanente Not Only For Kids al Centro Cultuale Candiani di Mestre coinvolge direttamente i bambini invitandoli a partecipare attivamente stimolandone la volontà di espressione, la fantasia e la capacità di interagire con il mondo e con gli altri. Tra le varie attività didattiche una serie di appuntamenti domenicali per le famiglie, con proposte di teatro visivo, emozionante ed immersivo. I prossimi appuntamenti saranno: L’atlante delle città (domenica 1 marzo 2015, ore 17.00 - età consigliata: dai 5 anni), sotto gli occhi dei bambini
la macchina scenica si apre e si trasforma…e diventa aereo ad elica, bicicletta, lanterna magica, atlante di città. Il pubblico troverà spazio sotto una tenda, una tenda del deserto… per viaggiare assieme a Marco Polo. Il risultato è un gioco, per ritrovarsi lontani…sulle rotte dell’Oriente e Sogni – Arlecchino e la bambina dei fiammiferi (domenica 15 marzo, ore 16.30 e 18.00 età consigliata: dai 6 ai 10 anni ) si intrecceranno delle storie, insieme visioni dell’arte, della letteratura, del teatro. Il Teatro Momo presenta ogni anno la rassegna dedicata ai bambini e alle loro famiglie Domenica al Teatro quest’anno alla sua 21°edizione. La rassegna, quest’anno, si conclude l’8 marzo con la nota Compagnia di Mestre Il libro con gli stivali che porterà in scena 20 denti da latte, come è comparso un buco nel mio sorriso. Al Cantiere Groggia oltre ai tradizionali laboratori per bambini e adulti, viene propo-
I
t is never too soon to start going to the theatre and Venice offers many opportunities, throughout the year, of shows and workshopsforyoung residents and visitors. Here are just some of the events you won’t want to miss: Candiani The magic of the theatre even for Cultural Centre in Mestre littlest ones! holds regular ‘Not Only For Kids’ events to directly involve kids in actively stimulating expression, imagination and interaction with the world and others. Among the various educational activities are a number of Sunday appointments for families with exciting and immersive visual theatrical experiences. The next In alto/at the top appointments are: - ‘Atlas Of Teatro Momo, Jack e il fagiolo Cities’ : Under the eyes of the magico. Foto di scena/Momo children the stage machine Theater, Jack and the Beanstalk will open up and transform ( venezia ) MAGAZINE
itself into a propeller plane, a bicycle, a magic lantern and an atlas of cities. The public will find themselves under a tent in the middle of a desert, travellingalong with Marco Polo. The result is a game covering great distances making tracks towards the Great Orient. Recommended age from 5 years. Sunday 1st March 2015 , 5 pm. - ‘Dreams - Harlequin & The Match-Girl’ : Stories are intertwined with visions of art, literature and theatre. Recommended age from 6 to 10 years. Sunday 15th March 2015 , 4.30pm and 6 pm. Teatro Momo annually presents a series of events dedicated to children and their families entitled ‘Sunday at the Theatre’ . This year in its 21st edition, the festival will end with ‘20 Milk Teeth, How A Hole Appeared In My Smile’, a
> PER LE FAMIGLIE /FAMILY-FRIENDLY VENICE
In alto /at the top Manifesto de Domenica a Teatro 2014/15 - 21^ Rassegna di teatro per bambini /Poster of Domenica a Teatro 2014/2015 - 21° Theater Festival for kids
sta anche una rassegna dedicata soprattutto al teatro per ragazzi dal titolo Babymood, nuovi sguardi per la scena , a cura di Mpg.cultura. Un progetto che non solo offre spettacoli di teatro, danza e musica, ma si prefigge di diventare anche luogo dove poter esprimere potenzialità espressive e conoscere altri modi di comunicare. I prossimi appuntamenti saranno: Storie che non stanno nè in cielo ne in terra domenica 1 marzo ore 16:00 (una produzione di Barchettablu di e con Sabina Italiano, Carlo Corsini, Giacomo Bizzai); Un drago sulle nuvole domenica 15 marzo, ore 16.00 (Piccolo spettacolo di narrazione, una produzione di Glossa Teatro con Pino Costalunga accompagnamento musicale Gianni Sberze); Storia di una sirenetta domenica 22 marzo, ore 16.00 (Una produzione di ULLALà Teatro drammaturgia di Pippo Gentile e Angela Graziani, video di Fiorenzo Zancan, con Francesca Foscarini, Pippo Gentile, Angela Graziani, Marco D’Agostin); Il grande gigante gentile domenica 12 aprile, 16.00 (una produzione di Teatro dei Gordi); Teatro per ragazzi infine è la rassegna che propone il Teatro Goldon i, gli ultimi appuntamenti per la stagione 2014/2015 saranno il 18 e 19 marzo 2015 con Il cielo degli orsi e il 15 e il 16 aprile 2015 con Da grande voglio essere felice.
production by the well-known Mestre theatre company The Book with Bootson Sunday 8thMarch 2015. Cantiere Groggia, in addition to traditional workshops for children and adults, also proposes a series of events especially dedicated to theatre for children entitled ‘Babymood, New Ways To Look At The Stage’ by MpgCultura. This is a project that not only promotes theatre, dance and music, but also aims to create a space to explore expressive potential and learn new ways of communicating. The next events are: - ‘Stories Neither In Heaven Nor On Earth’ : A production of BarchettaBlu by and with Sabina Italiano, Carlo Corsini and Giacomo Bizzai. Sunday 1st March 2015, 4pm. - ‘A Dragon OverClouds’: A little storytelling show, produced by Teatro Glossa with Pino Costalunga and musical accompaniment by Gianni Sberze. Sunday 15th March 2015, 4pm. - ‘The Story Of A Little Mermaid’: A production of ULLALà Teatro. Sunday 22nd March 2015, 4pm. - ‘The Big Friendly Giant’: A production of Teatro dei Gordi directed by Teatro dei Gordi. Sunday 12th April 2015, 4pm. Teatro Goldoni offers a series entitled ‘Theatre For Children’, with the last dates for the 20142015 season presenting ‘Bear Sky’ on the 18th and 19th March 2015 and ‘When I Grow Up I Want To Be Happy’on the 15 th and 16 th April 2015.
> Informazioni utili /Useful Info Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7 , 30174 Venezia Mestre T. + 39 041-2386111 Fax 041-2386112 candiani@comune.venezia.it www.centroculturalecandiani.it Info e Biglietteria/Info and Ticket office da martedì a domenica /from Tuesday to Sunday 16.00 - 20.00/ 4 pm - 8 pm. Apertura prolungata fino alle ore 22.00 in occasione degli spettacoli e delle proiezioni serali /Extended opening up to 10 pm on the occasion of the shows and evening screening Chiuso lunedì /Closed on Monday T. +39 041-2386126
Teatrino Groggia Cannaregio, 3161 – Venezia 30121 Info: Associazione mpg.cultura T. +39 329 8407362 info@mpgcultura.it www.mpgcultura.it Teatro Goldoni San Marco, 4650/ B 30124 Venezia Info: +39 041 2402011 Biglietteria/ticketoffice: T. +39 041 2402014 Fax: +39 041 5205241 info.teatrogoldoni@teatrostabileveneto.it
Teatro Arnaldo Momo Via Dante, 81 - angolo con Via Sernaglia 30174 Mestre T. +39 041 988224 Fax +39 041 985326 teatromomo@comune.venezia.itwww.culturaspettacolovenezia.it/momo
( venezia ) MAGAZINE
TEATRO /Theatre
05
TEATRO A VENEZIA, FONDAMENTA ANTICHE E NUOVE /Theatre in Venice, old and new Fondamenta
Enrico Bettinello, direttore del Teatro Fondamenta Nuove, racconta la propria esperienza di gestione e conduzione artistica in un luogo per molti versi unico nel panorama lagunare. www.teatrofondamentanuove.it
S
e c’è un luogo al mondo ove il teatro ha scandito la storia di una civile convivenza, prima che le forme astratte di un’evoluzione culturale, questo si trova a Venezia. Ricorrenze e occasioni politiche, celebrazioni del patriziato, eventi di ogni tipo hanno fornito l’humus originario e vitale, fin dal Quattrocento, per una vocazione diffusa a “rappresentare”, via via trasversale rispetto a ordini e gerarchie sociali. Così, nel provare a mettere a fuoco cosa è rimasto oggi di quella antropologica ricchezza, dovremmo forse fare uno sforzo, scostarci dalle vie mediaticamente più battute, per soffermarci sui soggetti che a Venezia cercano ancora di reinventare, in tempi di globalizzazione, un rapporto concreto con la città e un pubblico possibile. È il caso, ad esempio, di unospazio particolare, defilato rispetto ai flussi e ai centri d’aggregazione più scontati della città. Collocato al lembo estremo dell’omonima riva sulla laguna
nord, il Teatro Fondamenta Nuove si è ritagliato, in ambito nazionale e internazionale, un ruolo centrale nella proposta di una lettura della contemporaneità che passa attraverso le esperienze più varie, dal jazz al rock d'avanguardia, dalla elettronica al teatro musicale, dalla performance alla danza, dal video alla sperimentazione teatrale, spesso indagando i rapporti con le altre discipline e la multimedialità. Ne parliamo con Enrico Bettinello, che oltre a dirigere il teatro dal 2008, è anche una tra le penne più apprezzate della critica musicale italiana.
D. Negli ultimi anni, il TFN ha ospitato protagonisti di valore assoluto del panorama internazionale, dai Matmos a Barcelò, da Uri Caine a Fennesz, solo per dirne alcuni. Com’è stato possibile “infilare” un’esperienza del genere dentro un tessuto tendenzialmente conservatore, e così colmo di cliché planetari, come quello veneziano?
Enrico Bettinello, director of the Fondamenta Nuove Theatre, describes his experiences of the management and artistic direction of a venue in many ways unique on the Venetian scene.
In alto /at the top La facciata del teatro sulla laguna nord. /The facade of the theatre facing the northern lagoon.
I
f there's a place in the world where theatre has marked the history of civil coexistence, before the abstract forms of cultural evolution, that place is Venice. Political occasions and anniversaries, celebrations of the aristocracy; since the fifteenth century all kinds of events have provided the original and vital humus for a widespread vocation for "representation", through comprehensive respect for order and the social hierarchy. So, in an attempt to focus on what remains today of that anthropological richness, we perhaps need to make an effort, get away from the main routes taken by the media, and come to rest on individuals who are still trying to reinvent in Venice, in this age of globalisation, a concrete relationship with the city and potential audiences. This is precisely the case with a singular venue, outside the city's most predictable thror( venezia ) MAGAZINE
oughfares and meeting places. Located at the far end of the northern lagoon shore of the same name, the Fondamenta Nuove Theatre has carved a worthy name for itself nationally and internationally as a venue for interpretations of contemporary life through the most eclectic of manifestations, from jazz to groundbreaking rock, electronic to musical theatre, performance to dance, video to experimental theatre, often investigating links with other disciplines and multimedia applications. We discuss this with Enrico Bettinello,who,aswell asleading the theatre since 2008, is also one of Italy's most respected music critics.
Q. In recent years, the TFN has showcased top-level international performers, from Matmos to Barcelò, Uri Caine to Fennesz, to name but a few. How have you managed to "slip" this kind of experience into a context like Venice,
> TEATRO /THEATRE
In alto /at the top Foto di scena dal concerto Heavy Trash con Jon Spencer, dicembre 2006. /On-stage photo of the Heavy Trash concert with Jon Spencer, December 2006.
Non è stato molto difficile, a dire il vero. La città ha da sempre una vocazione all’accoglienza dei linguaggi e delle esperienze più coraggiose e per quanto ci provino in molti (facendo più di qualche danno), difficilmente si fa piegare dentro un qualsivoglia qualunquismo culturale. Negli anni il Teatro è diventato un luogo simbolo di questo coraggio curatoriale e al tempo stesso una casa accogliente per chi vuole fare parte di una comunità di spettatori dinamica e evoluta, un’esigenza essenziale per chiunque, tanto che è ora la stessa Comunità Europea a porre l’accento sulla centralità dello spettatore. Per i musicisti della scena downtown di New York, così come per i giovani coreografi europei, il Teatro Fondamenta Nuove è uno spazio di riferimento in Italia, a conferma che valeva la pena di percorrere questa strada. Quanto alle istituzioni, va detto che il Teatro collabora con quasi tutte (dalla Biennale alla Fenice, dalla Fondazione
which tends toward the conservativeand isthereforefull of global clichés? To be honest, it hasn't been too difficult. The city has always had a vocation ofacceptance forthe boldest kinds of language and performance, and though many try (doing considerable harm along the way), it is not easy to force it to bend under any kind ofcultural apathy. Over time the Theatre has become a symbol of this artistic courage, and at the same time a welcoming place for those who wish to be part of a dynamic and progressive audience community, an essential for anyone, to the extent that the European Community itselfnow underlines the central role of the spectator. For musicians from the downtown New York scene, as well as for young European choreographers, the Fondamenta Nuove Theatre is a benchmark in Italy, and this is confirmation that taking this route was worthwhile. As far as institutions are concerned, it should be said that the
> TEATRO /THEATRE
Cini al Teatro Stabile del Veneto, che proprio da noi ha deciso di programmare la sua stagione contemporanea 2014-15) in un’ottica di retecheènon solo un’opportunità di crescita e di scambio, ma anche la conferma della capacità di dialogare con il territorio. Non dimentichiamo che artisti come Caine o Virgilio Sieni sono passati alle Fondamenta Nuove ben prima di diventare direttori della Biennale…
D. Il TFN si è rivelatopioniere di una particolare forma di coinvolgimento artistico, oggi entrata nel vocabolario usuale dello spettacolo, la “residenza artistica”. In alto /at the top Foto di scena del concerto del gruppo Xiu Xiu (maggio 2014). /Scene photos of the concert the group Xiu Xiu (May 2014).
È uno strumento essenziale per la creazione contemporanea, che risponde al meglio alla necessità di un processo di crescita condiviso tra artisti, pubblico e operatori. ( venezia ) MAGAZINE
Theatre collaborates with practically all of them (from the Biennale to the Fenice, from the Cini Foundation to the Teatro Stabile del Veneto, which chose us to stage its 2014-15 contemporary season), in a spirit of networking that not only provides opportunities for growth and exchange, but also confirms our ability to maintain a dialogue with our city. We should remember that artists like Caine and Virgilio Sieni appeared at the Fondamenta Nuove long before becoming directors of the Biennale…
Q. TheTFN hasbeen a pioneer in one particular form of artistic involvement, which has now become a normal part of theatre vocabulary, the concept of"artist in residence". It's a vital tool for contempor-
> TEATRO /THEATRE
Certamente non abbiamo mai voluto chiuderci di fronte alla necessità che emergono dalla pratica delle performing arts. Negli ultimi anni abbiamo sostenuto, grazie alle residenze, praticamente il meglio della scena performativa veneta, dai Babilonia Teatri a Chiara Frigo, dagli Anagoor a Silvia Gribaudi, da Giorgia Nardin a Marta Dalla Via, tutti artisti che sono al top in Italia e in Europa e che hanno costruito una parte del loro percorso insieme a noi.
In alto e nella pagina accanto /at the top and on the opposite page L’allestimento botanico del Teatro Fondamenta Nuove per il progetto Garden State, ott. – nov. 2014. /The botanical staging of the Fondamenta Nuove Theatre for the Garden State project, October - November 2014.
ary creativity, which offers the best response to the need for a process of growth shared by artists, audiences and leadership. We have certainly never wished to shut ourselves off from the demands arising from working in the performing arts. In recent years we have backed, through residencies, what could be called the best of the Veneto performing arts scene, from the Babilonia Teatri to Chiara Frigo, Anagoor to Silvia Gribaudi, Giorgia Nardin to Marta Dalla Via: all artists who have reached the top in Italyand D. Il teatro a Venezia; luogo di Europe, and who have shared intrattenimento ma anche di part of their journey with us. naturale prossimità, comune attraversamento. Q. Theatre in Venice; a place of entertainment but also of natCome dicevo, la nostra con- ural proximity, shared journey. cezione di spazio per le performing arts non può pre- As I said before, ourconcept ofa scindere dal fatto che una space for the performing arts comunità di spettatori identi- cannot exist without a comfichi questo luogo come qual- munity of spectators who cosa in cui riconoscersi, stare identify this place as somebene, crescere e condividere where they recognise themculturalmente. selves, where they feel at home E Venezia, ho avuto occasione and able to grow and share in già di sottolinearlo ad esem- culture. And as I have already
> TEATRO /THEATRE
pio durante l’emozionante esperienza del progetto Garden State lo scorso novembre, risponde molto bene quando viene stimolata in questo senso. Un’esperienza come quella del Teatro Fondamenta Nuove va a stimolare positivamente questioni di identità e di voglia di leggere il territorio in cui si vive in una chiave differente. Se chiamati a prendersi cura della propria ricchezza culturale, i cittadini dimostrano di avere voglia di condividere spazi e pratiche, in un bisogno che i teatri e i luoghi per la cultura restino aperti e vengano sostenuti sempre di più. ( venezia ) MAGAZINE
had occasion to emphasise, for example during the exciting Garden State project last November, Venice responds very well when it is stimulated in this way. An experience like that of the Fondamenta Nuove Theatre acts as a positive stimulant for questions of identity and the will to interprettheplacewherewelivein a different light. When called upon to take care of their own cultural assets, the residents show their willingness to share spaces and methods, in the need for theatres and other cultural venues to remain open and receive increased backing.
LE PIETRE DI VENEZIA
/The stones of Venice
06
TRADIZIONI E CURIOSITÀ Traditions and curiosities
Antiche scuole SCUOLA GRANDE DELLA MISERICORDIA
L
a Scuola Grande della Misericordia venne costituita l'8 settembre 1261 e prese la denominazione di Confraternita di Santa Maria della Misericordia o di Valverde per la lussureggiante isola dove aveva sede. La scuola, tra le più ricche, era proprietaria di molti fabbricati a Venezia. Ogni anno forniva le doti a 60 ragazze meno abbienti e, nel giorno di Pasqua, liberava i debitori che avevano debiti inferiori ai 40 ducati. Nel 1310 la sua sede venne costruita a fianco della chiesa dell’Abbazia nel sestiere di Cannaregio ma con il passare degli anni, vista la necessità di ingrandire gli spazi dell’Isti-
tuto, venne progettata la Scuola Nuova della Misericordia, completata dall’architetto Jacopo Sansovino nel 1545. La sala al pianterreno è divisa in tre navate da colonne binate, mentre al piano superiore si ha un vastissimo salone destinato alle riunioni dei confratelli ed affrescato dalla scuola di Paolo Veronese. Vi si conservavano notevoli dipinti andati dispersi dopo la soppressione del 1806, quando l’edificio fu destinato ad uso militare. Nel XX secolo diventò sede di impianti sportivi ed il salone del piano superiore ospitò per molto tempo la Reyer Venezia, la squadra di pallacanestro della città. Attualmente sono in corso i lavori per trasformarlo in un auditorium.
/The Scuole ancient confraternity seats THE SCUOLA GRANDE DELLA MISERICORDIA
T
he Scuola Grande della Misericordia was inaugurated on 8th September 1261 and took the name Confraternity of Santa Maria della Misericordia or Valverde , a reference to the verdant island where it was located. One of Venice's richest institutions, it owned many properties in the city. Every year the Scuola gave bursaries to 60 girls from poor families, and on Easter Sunday, it freed debtors owing less than 40 ducats. The 1310 building was next to the church of the Abbazia in the sestiere of Cannaregio, but as time passed and the institution needed more space, the new Scuola Nuova della Misericordia was designed, and completed in 1545 by
architect Jacopo Sansovino. The hall on the ground floor is divided into three naves by pairs of columns; upstairs is an enormous salon used as a meeting room by the members of the confraternity, with frescoes from the school of Paolo Veronese. Some remarkable paintings were kept there, and later scattered following the 1806 suppression, when the building was used by the military. In the 20th century the building became a sports facility and the first floor hall was home for many years to the city's basketball team Reyer Venezia. The building is currently being converted into an auditorium. ( venezia ) MAGAZINE
Dall’ alto /at the top La Scuola Grande della Misericordia / The Scuola Grande della Misericordia photo: Wikimedia A sinistra/left Particolare della sala al pianterreno / Detail of the ground floor hall photo: Michele Codemo
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
C'era una volta
/Once upon a time
CHIESA DI SAN GEMINIANO
CHURCH OF SAN GEMINIANO
Questa antica chiesa si ergeva di fronte alla Basilica di San Marco. Il primo nucleo, voluto da Narsete nel VI secolo, fu demolito nel Duecento per far spazio al rimodernamento di Piazza San Marco. A partire dal 1505 una nuova chiesa venne edificata ma solo nella seconda metà del Cinquecento Jacopo Sansovino ne determinò l’assetto architettonico finale dando importanza al lato occidentale della piazza. In questa splendida chiesa vi erano dei di pinti di Bernardino da Murano, di
This ancient church once stood opposite Saint Mark's Basilica. The original building, ordered by Narses in the 6th century, was demolished in the 13th century to make way for the modernisation of Saint Mark's square. After 1505 a new church was built, but it was not until the second half of the sixteenth century that Jacopo Sansovino completed the final structure, bringing grandeur to the western side of the square. This splendid church housed paintings by Bernardino da Mu-
In alto /on the top Francesco Guardi - Piazza San Marco Kunsthistorisches Museum - Vienna A destra /right I zaeti photo: Marta Zardinoni
> Piatti tipici /typical dishes
I ZAETI (GIALLINI)
Ingredienti (c. 20 biscotti di media dimensione): 150 g di farina di mais fioretto, 150 g di farina 00, 100 g di zucchero semolato 100 g di burro ammorbidito, 3 tuorli, 100 g di uvetta sultanina, mezzo bicchiere di grappa, 1 bustina piccola di lievito Preparazione: Amalgamare il burro ammorbidito tagliato a pezzetti con lo zucchero fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungere i tuorli e sbattere bene. Nel frattempo mettere l’uvetta in ammollo nella grappa. Aggiungere a poco a poco le due farine (mescolate in precedenza) ed il lievito continuando a mescolare bene l’impasto. Scolare l’uvetta ed aggiungerla al composto per ultima. Lasciare riposare un po’ la pasta e procedere poi alla sagomatura in piccoli rombi con lato di circa 6 cm. Infornateli a forno caldo a 175 °C (statico) per circa 15 minuti – lasciate abbastanza spazio tra un biscotto e l’altro in quanto lievitano abbastanza. I biscotti dovranno essere dorati, ma non si dovranno scurire troppo. Ingredients: 370 g flour, 80 g sugar, 3 eggs, 60 g butter, 1 teaspoon baking powder, vanilla flavouring, grated zest of 1 lemon, icing sugar, salt, oil for frying. Preparation In a large bowl soften the butter, add the sugar and then the eggs, one at a time. Make sure that each egg is well incorporated before adding the next. Mix thoroughly and and add the grated zest of a lemon, a pinch of salt and as much flour as required to obtain a soft, homogeneous mixture. Finally, add the sieved baking powder and vanilla. Using the hands, take small pieces of the mixture and mould them into little balls, Fry the castagnole in plenty of hot oil until they take on a nice golden colour. Remove with a slotted spoon and allow to dry on kitchen paper. Before serving, dust with icing sugar.
( venezia ) MAGAZINE
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Bartolomeo Vivarini, di Girolamo Santacroce, del Tintoretto e di Paolo Veronese, insieme a molti altri. Al suo interno ebbe sepoltura lo stesso Jacopo Sansovino, le cui ceneri furono poi trasportate nel Battistero della Basilica di San Marco. Durante la prima Dall’ alto /at the top Paolo Steffan - disegno della chiesa occupazione francese la chiesa di San Geminiano fu di San Geminiano / Paolo Steffan - Drawing of San trasformata in caserma ma nel 1807, per volontà di NapoGeminiano Church leone, fu demolita insieme a photo: Wikimedia Commons
rano, Bartolomeo Vivarini, Girolamo Santacroce, Tintoretto and Paolo Veronese, and many more besides. Jacopo Sansovino himself was entombed within; his ashes were later transferred to the Baptistery of Saint Mark's Basilica. During the first French occupation the church of San Geminiano was used as a barracks, but in 1807, on the orders of Napoleon, it was demolished, along with five
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Sotto /below Ala Napoleonica photo: Wikimedia Commons
cinque arcate delle Procuratie Vecchie, per poter aggiungere all'attiguo Palazzo Reale un grande salone da ballo, l'Ala Napoleonica appunto. Oggi, sotto le arcate, una lapide sul pavimento ricorda il luogo dove sorgeva la chiesa.
( venezia ) MAGAZINE
arches of the Procuratie Vecchie, in order to add a large ballroom to the adjacent Royal Palace; the current Napoleonic Wing. Under the arches today, a paving stone commemorates the site where the church once stood.
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Antichi mestieri
/Ancient crafts
I PESTRINERI
THE PESTRINERI
I pestrineri producevano e vendevano latte, formaggi magri, burro, panna e ricotta. Il loro nome deriva probabilmente dal nome di un tipo di mulino, “pestrin”, dove lavoravano a girar la macina delle mucche. Per poter accedere all’arte i figli dei maestri non dovevano superare alcuna prova ma non potevano aprire bottega prima di aver compiuto 15 anni. Nei periodi di maggior lavoro si assumevano manovalanze stagionali che non entravano però a far parte dell’arte. La prova da effettuare per accedere a questo mestiere consisteva nel cucinare una caldiera di panna e ritagliarne poi quanto bastava a ricoprire uno speciale piatto. Vi erano anche delle donne che vendevano il latte prodotto dalle loro mucche casa per casa e per questo privilegio dovevano pagare alla corporazione, un contributo annuo, ciò nonostante queste venditrici portarono non poco danno all’arte perchè la loro concorrenza non era sempre controllabile e di ciò esse approfittavano. Anche per i pestrineri, così come per tante altre arti, vennero fissate le distanze minime fra una bottega e l’altra e i posti per la vendita degli scolli, cioè gli avanzi della preparazione della ricotta, usati come purga. Le latterie erano soggette a continue ispezioni per controllarne la pulizia e verificare la bontà della produzione.
The pestrineri produced and sold milk, skimmed-milk cheeses, butter, cream and ricotta. Their name probably came from a type of mill, the "pestrin", where cows were used to turn the stones. There was no test for sons wishing to follow their fathers into the trade, but they could not open dairies until they had reached the age of 15. At the busiest times of year, seasonal labourers were taken on, but they were not considered part of the craft. The test to take up this trade consisted of cooking a cauldron of cream and separating off enough to cover a special plate. There were also women who sold milk from their cows door to
Tratto da “Le insegne delle arti veneziane al Museo Correr”
door, and for this right they had to pay an annual contribution to the city; despite this, these women damaged the dairy trade considerably, as it was not always easy to control the competition and they took advantage of this. For the pestrineri, like many other trades, a minimum distance was established between one shop and the next, and the places where the scolli, or whey left over from ricotta making, was sold, to be used as a laxative. The dairies were regularly inspected to determine their cleanliness and check the quality of their products. I Pestrineri /The Pestrineri photo: Museo Correr Fondazione Musei civici di Venezia
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Architettura veneziana
I DOCCIONI Uno degli elementi più caratteristici e visibili in molti edifici di Venezia sono i doccioni. Il doccione è la parte finale del canale di scarico esterno di una grondaia. Ha la funzione di scaricare l’acqua piovana distante dall’edificio dove si trova in modo tale che questa non danneggi o penetri nei muri o nelle fondazioni. A Venezia erano generalmente fabbricati in marmo, il loro profilo era a forma di tegola rovesciata, spesso avevano sembianze di volti umani sui quali veniva praticato un buco che convogliava l’acqua all’interno di grondaie che arrivavano a scaricare al suolo. La maggior parte dei doccioni a Venezia rimane a testimonianza dell’uso che se ne faceva nei tempi antichi quando, come piccole fontane, versavano l’acqua piovana sui canali e sulle vie della città.
/Venitian architecture THE GARGOYLESHE One of the most characteristic and visible features of Venice's buildings is their gargoyles. A gargoyle is the end section of the external spout of a gutter. Its function is to convey rainwater away from the building so that it does not penetrate or damage the walls or foundations. In Venice, gargoyles were usually made of marble and took the form of an upsidedown roof tile; they often had human faces with a hole which took the water inside the gutter and discharged it onto the ground. Most of Venice's gargoyles remain as testimony to their use in ancient times when they acted as small fountains, pouring rainwater into the canals and streets of the city.
( venezia ) MAGAZINE
in alto /at the top Un doccione photo: Marta Zardinoni
NON SOLO GONDOLA /Not only gondola
07
I VAPORETTI /The "vaporettos"
Le barche usate quotidianamente per il servizio di trasporto pubblico locale a Venezia
Sotto /at the bottom motobattello, elaborazione di Andrea Bocchin /vaporetto, draw by Andrea Bocchin (PENZO 2004)
N
ell'infinita varietà delle barche lagunari tipiche – ovvero nate da esigenza locali – dobbiamo dedicare sicuramente un approfondimento ai vaporetti . Il vaporetto a Venezia infatti ormai oltre a vantare una lunga tradizione – come lo testimonia già il nome che evoca ricordi che hanno il sapore retrò di piroscafi di acciaio, carbone e fumo – e ha segnato da più di un secolo l'esistenza del popolo della laguna e l'immaginario veneziano di milioni di visitatori. Il vaporetto è perciò emblematico del rapporto tra Venezia e modernità. Ma quando comincia questa tradizione? Il Regina Margherita – il primo in servizio – iniziò a sconvolgere i lenti ritmi del Canal Grande nel 1881 . Dieci giorni di navigazione lo portarono da Nantes a Venezia , attraversando il fiume della Linguadoca, le coste francesi, l'intero sviluppo costiero dell'Italia che lo fece approdare a Venezia dove iniziò – tra scioperi dei gondolieri e polemiche – il primo servizio lungo il Canal Grande. Pochi anni prima in laguna era stato introdotto un avveniristico trasporto di linea
I
n the infinite variety of typical lagoon boats surely we must give a focus to the vaporetto. The vaporetto has a long tradition and the name itself suggests the vintage taste of steamboats, with their coal and smoke, which has marked for more than a century the rhythm of the people of the lagoon along with the unimaginable number of visitors, certainly beyond millions. The Vaporetto is an emblem of the relationship between Venice and modernity. But where and when does this tradition begin? The “ Regina Margherita ” - the first of its kind in service – began to upset the slow rhythm of the Grand Canal in 1881 . Ten days of sailing led the Regina Margherita from Nantes to Venice . It crossed the river of the Languedoc, the French coast, the entire coastline of Italy, until it arrived in Venice. Upon its arrival, and during its first service along the Grand Canal , strikes by gondoliers began along with much controversy. A few years earlier a futuristic vessel with scheduled transportation was introduced to the lagoon. Thanks to Austrian Lloyd, a major shipping com -
/Everydays boat for local public transport in Venice
In alto /at the top Vaporetto Regina Margherita e piroscafo in primo piano, cartolina della coll. Gabbiato /Vaporetto "Regina Margherita"
and
a
steam
postcard collection Gabbiato.
boat,
grazie al Lloyd Austriaco che – con un piroscafo a vapore – collegava a giorni alterni Venezia con Chioggia . In quegli anni Giovanni Busetto, detto «Fisola», inaugurò uno stabilimento balneare «sull'onda viva del mare» al Lido, rendendo necessario un nuovo collegamento tra San Marco e quella che sarebbe diventata l'isola d'oro per il turismo della Belle Epoque. Sono i prodromi della nascita nel 1904 del primo, completo, servizio di trasporto pubblico italiano, gestito da un'amministrazione comunale, un esempio che poi sarà seguito da Torino nel 1907, Roma 1909 e Milano 1917. In un secolo di storia di cabotaggio lungo le sponde del Canal Grande i mezzi sono cambiati pochissimo - le forme erano già così mature fin dai primi esemplari che le differenze di misura degli scafi sono minime, a volte pochi centimetri: varia invece molto la potenza e la portata dei pas-
pany of Imperial Austria, a steamship connected to Venice with Chioggia every other day of the week. In those years Giovanni Busetto, called "Fisola,” opened a beach resort on the sea of Lido of Venice. This popular endeavour would turn Lido into golden island for tourism , a Belle Epoque, and it necessitated a new transportation link from San Marco. In 1904 this service became the first comprehensive public transport service in Italy. They were run by a municipality and this example would then be followed by Turin in 1907, Rome in 1909, and Milan in 1917. In a century of navigation along the Grand Canal the boats have changed very little . The forms were already mature in their design and the measurements don’t deviate much from the first models.
Bibliografia: /Bibliography: PENZO 2004: Gilberto Penzo, Vaporetti, un secolo di trasporto pubblico nella laguna di Venezia, Libreria
Editrice, 2004
MOTOBATTELLI
Sotto /at the bottom motobattello /vaporetto, user: (MJJR) - Wikimedia Commons
seggeri il cui rapporto nel tempo aumenta in modo direttamente proporzionale. La navigazione oggi come un tempo è scandita dalle numerose soste – soprattutto per i vaporetti in Canal Grande – presso i caratteristici pontili galleggianti per lo sbarco e l'imbarco dei passeggeri i quali a loro volta possono apprezzare le abilità dei marinai durante l'escuzione del nodo di ormeggio con la classica e grossa cima di fibra vegetale rinforzata. Ma la flotta del trasporto pubblico locale non è fatta solo dei noti vaporetti: esigenze di trasporto diversificate hanno generato il bisogno di pensare a tipi di scafi differenti . Vale la pena perciò conoscere meglio le tipologie delle imbarcazioni dell'ACTV, l'azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale a Venezia .
For example the difference in the hulls are minimal, sometimes just inches. What varies most is the amount of horsepower and the flow ofpassengers. Navigation for vaporetti in the Grand Canal - now as before - is punctuated by numerous stops at the typical floating piers for the landing and boarding of passengers. An the same time they can appreciate the skill of the sailors while mooring with the classic natural fibre rope. But the fleet of local public transport is not only comprised of the now known water buses. With different requirements of transportation within the lagoon, different types of hulls are needed. It is worthwhile to see which are the different types in the fleet of ACTV, the company that manages the local public transport in Venice.
Definiti "vaporini" o "vaporetti" quando avevano la macchina a vapore, sono I più conosciuti perché prestano servizio in Canal Grande: hanno un forma caratterizzata da un solo ponte piano, una grande cabina finestrata che occupa la metà poppiera dello scafo terminante con un giardinetto aperto. L'equipaggio è composto da due persone.
Defined "vaporini" or "vaporetti" (steamboats) when they had the steam engine, are those who serve in the Grand Canal: have a form characterized by a single bridge floor, a large cabin with windows that occupy half of the hull aft terminating in a small open quarter. The crew consists of two people.
Simili alla categoria precedente, ma la visibilità della cabina di pilotaggio è migliorata. Destinati ai collegamenti fra Venezia e le isole maggiori della laguna e quindi non dovendo fare i conti con le arcate dei ponti la cabina è infatti chiusa e sopraelevata . I foranei più anitchi – denominati anche caponere – spesso erano delle modifiche dei motobattelli; l'equipaggio è formato da due persone.
Similar are the foranei , literally "for outside [the city]". The foranei was build with improved visibility in the cockpit and these boats connect Venice and the main islands of the lagoon . They have no need to deal with bridges so the cabin is in fact closed and raised . The older foranei – also called caponere – were often modifications of motorboats. The crew is formed by two people.
FORANEI
Sotto /below foraneo bielica /foraneo with double helix photo: Andrea Zaratin - Flickr
a sinistra /left foraneo serie 80 /foraneo 80 series; photo: Andrea Zaratin - Flickr
a destra /right "Canaletto"particolaredellacabinasopraelevata /"Canaletto" detail of raised cabin photo:Abxbay-WikimediaCommons
( venezia ) MAGAZINE
MOTONAVI
a sinistra /on left motonave "Giudecca" /motorship; "Giudecca"; ferry boat, user: Enri82ve - Wikimedia commons a destra /on right motoscafo, /motorboat, user: dalbera - Wikimedia Commons
I motoscafi furono progettati con le dimensioni necessarie per attraversare lo stretto Rio Nuovo creato ex novo negli anni '30 del 900 - prolungamento acqueo nella direttrice tra Ponte Littorio (oradellaLibertà),PiazzaleRoma, San Marco, Lido. Hanno una zona centrale più elevata dove è situata la cabina di pilotaggio e due cabine passeggeri ribassate a poppa e a prua. L'equipaggio è composto da due persone.
Sono le unità maggiori della flotta e sono dotate di più ponti. Utilizzate per i collegamenti di linea fra Venezia e Lido, Punta Sabbioni, Murano e Burano. Ai tempi della propulsione a vaporeeranochiamate“piroscafi”. Hanno un ponte di coperta, la stiva (al centro la sala macchine e due cabine passeggeri alle estremità) e un ponte sopraelevato. Qui o ulteriormente al di sopra è posizionata la cabina di pilotaggio. L'equipaggio è composto da 5 o 6 persone
The boats were designed with the size needed to cross the narrow Rio Nuovo. Created from scratch in the 1930s they were the preferred motorized access to the lagoon between Ponte Littorio (now Ponte della Libertà), Piazzale Roma, San Marco, and Lido. They have a centralcockpitatthehigherpart and two passenger cabins at the bow and the stern. The crew is composed oftwo persons.
Motonavi (motorship), are
the largest unitsofthe fleet and havemorebridges.They’reused for connections between Venice and Lido, Punta Sabbioni, Murano and Burano. In the days of steam propulsion they were called "steamers" ( piroscafi). They have a deck, a hold (center engineroom and twopassenger cabins at the ends) and an overhead bridge and or further aboveislocatedthecockpit.The crew consists of 5 or 6 people.
MOTOSCAFI
Le navi traghetto sono specializzate nel trasporto di veicoli. I veneziani le chiamano “ferry” e sono piattaforme quasi simmetriche con due ponti levatoi alle estremità per l'accesso dei veicoli. Il posto di comado è sopraelevato sul ponte che ospita anche cabine per i passeggeri, bar e servizi. L'equipaggio è formato da quattro/sei persone. Servono le linee Venezia - Tronchetto e il Lido e come collegamento tra il Lido di Venezia e Pellestrina .
NAVI AUSILIARIE
Ferry Boats are the ships which specialized in the transport of vehicles. TheVenetians call them "ferry". The platforms are almost symmetrical with two drawbridges on the ends for vehicle access. The cockpit is raised on the deck as are the cabins for passengers, with a bar and toilets. The crew consists of four to six people. T hey are used in the lines Tronchetto (Venice) - Lido and as a connection between Lido and Pellestrina.
Esistono inoltre numerose barche di servizio (motocisterne, officine, deposito, trapsorto di personale...) dalle forme e dimensioni più varie ma spesso provenienti dal ricondizionamento di vecchi scafi di linea.
( venezia ) MAGAZINE
NAVI TRAGHETTO
a sinistra /on left nave ausiliaria; /service boat photo Gilberto Penzo (PENZO 2004) a sinistra /on left Ferry boat; /ferry boat, photo: user: Abxbay - Wikimedia Commons
There are also numerous service boats (tanker, workshops, storage, transport for staff...) from many different shapes and sizes but often from the reconditioning of old hulls.
> fino al > until FESTE VENEZIANE /Festivals&Events in Venice
07
UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities
> il giorno > on > fino al > until
> fino al > until
> fino al > until
> fino a > until
> fino al > until > fino al > until
> fino a > until
> fino al > until > il > on
> fino al > until
02 /03 19/04 25/04 19/04 25/04 05/'15 25 22/04 /11 17/05 25/04 06 /'15 06 /'15 25 24/04 /05 25/04 06 /'15
Scuola Grande San Giovanni Evangelista Venezia Gallerie Venezia dell'Accademia Dorsoduro 1050, Venezia Venezia
Venezia
Sant'Erasmo
Venezia Venezia
San Francesco della Vigna Venezia Castello - Venezia
Venezia
Venezia
in scena2014/15 InvernoGusto Veneziano Venice Winter 2014-2015
White Venice 2015 - Mestre
Su e Zo per i ponti
Festa di San Marco - 25 aprile Saint Mark - April 25th
Su e Zo per i ponti
Festa del bocolo
Festa del carciofo violetto
56. Esposizione Internazionale d’Arte
Festa della Sensa
Festa di Sant' Antonio a San Francesco della Vigna
Festa de San Piero de Casteo 2014
Vogalonga
10. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
www.gustoinscena.it
www.suezo.it www.veneziaunica.it
www.veneziaunica.it
www.veneziaunica.it
www.carciofosanterasmo.it
www.labiennale.org/it/arte/esp osizione/ www.veneziaunica.it
www.comune.venezia.t
www.comune.venezia.it
www.vogalonga.com/
www.labiennale.org
> fino al > until
> fino al > until > fino al > until
> fino al > until
> fino al > until
> fino al > until
> fino al > until > fino al > until
> fino al > until
> fino al > until > fino al > until
> fino al > until
31 /06 31 /06 25 /04 31 /07 31 /07 25 /04 31 /07 19/07 25 /04 31 /08 31 /08 25 /04 31 /08 15/08 25 /04 16 /08 25/04 06 /09
Venezia
Isola di Pellestrina Malamocco, Gallerie dell'Accademia Lido di Venezia Dorsoduro 1050, Venezia Campo San Giacomo dell'Orio, Venezia , Venezia
Venezia
Isola di Pellestrina Venezia
Isola di Pellestrina
Isola di Torcello
Chiesa e Scuola Grande di San Rocco, Venezia Palazzo del Cinema, Lido di Venezia
Art Night Venezia 2014/15 2015 Inverno Veneziano Venice Winter 2014-2015
White Venice 2015 - Mestre Festa patronale di S. Pietro in Volta Patronal Feast in honour of San Pietro - S. Pietro in Volta Festa della Madonna di Marina Madonna di Marina Feast
Festa di San Giacomo dell'Orio San Giacomo dell'Orio Feast
www.gustoinscena.it www.artnight.it
www.comune.venezia.it www.comune.venezia.it
www.comune.venezia.it
Venezia Jazz Festival Venice Jazz Festival
www.venetojazz.com
Festa del Redentore Redentore Feast
www.veneziaunica.it
Festa della Madonna dell' Apparizione Madonna dell'Apparizione Feast Biennale College - Teatro
Sagra di Portosecco Feast of Portosecco
Festa dell'Assunta
Festa di San Rocco Saint Roch Feast Day
72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 72 nd Venice International Film Festival
www.comune.venezia.it www.labiennale.org
www.comune.venezia.it
www.comune.venezia.it
www.scuolagrandesanrocco.it
www.labiennale.org
> il giorno > on
> fino al > until > fino al > until
> fino al > until
> fino al > until
> il giorno > on
> ilfino giorno al > on until > il giorno > on
06 /09 31 /09 25 31 /04 /10 31 /10 25 31 /04 /10 25/10 2511/04 /11 21 /11
Venezia
Alberoni, Lido di Venezia PiazzaMestre Gallerie dell'Accademia Dorsoduro 1050, Venezia Campo San Giacomo dell'Orio, Venezia Isola di Sant'Erasmo
Stra - Venezia
Venezia Basilica della Salute, Venezia
Storica2014/15 InvernoRegata Veneziano Venice Winter 2014-2015
White Venice 2015 - Mestre
www.regatastoricavenezia.it
Festa del Peocio
www.dunealberoni.it
Mestre in Centro
www.mestreincentro.it
59. Festival Internazionale di Musica Contemporanea San Giacomo dell'Orio Feast
Festa del Mosto
Venice Marathon
www.labiennale.org
www.comune.venezia.it
www.venicemarathon.it
Festa di San Martino Madonna dell'Apparizione Feast
www.comune.venezia.it
Festa della Madonna della Salute
www.veneziaunica.it