Venezia MAGAZINE ANNO III (YEAR 3) 2015 SETTEMBRE OTTOBRE (SEPTEMBER OCTOBER)
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ANNO III_2015 numero 15
SETTEMBRE / OTTOBRE YEAR III_2015 issue 15
SEPTEMBER / OCTOBER
( venezia ) MAGAZINE BIMESTRALE ONLINE A CURA DI BI-MONTHLY ONLINE MAGAZINE Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia Redazione /Editors Luca Bianchetto Francesca Perotto Sara Rossi Marta Zardinoni Hanno collaborato a questo numero /In collaboration with Paolo Andrich, Mariagrazia Dammicco, Pierangelo Federici, Madile Gambier, Roberto Ranieri
Contatti /Contacts turismosostenibile@comune.venezia.it www.veneziaunica.it/it/turismo_venezia www.comune.venezia.it/turismo Progetto grafico /Graphic design mimicocodesign.com
SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL Detourism è il nuovo magazine della Città di Venezia, per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai soliti percorsi, alla ricerca dei luoghi più originali, insoliti e segreti della città. Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious travellers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice most unusual and secret places and discovering its original characters. PERCHÉ DETOURISM? WHY DETOURISM? Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi. Per un modo diverso di viaggiare. Per vivere Venezia da veneziani. Per scoprire un’altra Venezia. Vi invitiamo a diventare deturisti, scoprire quello che le guide non dicono, percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni e sperimentare incontri inaspettati. Because Venice is the perfect place to get lost. Travelling in a different way. Experiencing Venice like a Venetian. Discovering another Venice. So ditch the itinerary and become a detourist, find out what travel guides never tell, and discover an unexpected Venice. BUON DETOUR! HAPPY DETOURING! Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia The Venice Office of Sustainable Tourism
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LAGUNA /lagoon
LA VENEZIA PIU VERDE ARTE E MOSTRE /The greener Venice /Art Exhibitions
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TORCELLO SEGRETA /hidden Torcello
AL LIDO: GIARDINI LIBERTY E OASI /The Lido: Liberty-style gardens and oases
03 BIENNALE: EVENTI COLLATERALI /Biennale: collateral events
LUOGHI DELLA MUSICA TRA STORIA E CUCINA MUSIC /music / /Music in Venice
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05
08
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA /San Giovanni Battista Church
BREVE STORIA DELLA CUCINA DEL GHETTO /Ghetto cuisine
L'ORGANO CHE NON C'E /The "non-existent" organ
FESTE VENEZIANE /Festivals & Events
LE PIETRE DI VENEZIA NON SOLO GONDOLA /The Stones of Venice /Not only gondola
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06
07
UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities
TRADIZIONI E CURIOSITÀ /Traditions and curiosities
NAVI FANTASMA /Little boats
L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /The other face of the lagoon
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TORCELLO SEGRETA, LA CASA MUSEO ANDRICH /Hidden Torcello, the Andrich housemuseum testo di /text by Paolo Andrich
A destra /on the right Casa Museo Andrich. I turisti che entrano qui assaggiano la vita di uno dei dieci abitanti di Torcello, Paolo Andrich, l’unico agricoltore rimasto sull’isola. /Andrich house-museum. Visitors coming here can taste the life of one of the last ten inhabitants of Torcello, Paolo Andrich, the only farmer still left on the island.
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a maggioranza dei visitatori arriva a Torcello dal canale dei Borgognoni passando davanti a quello che resta della Chiesa di San Tommaso dei Borgognoni, la sagrestia quattrocentesca e percorrendo la fondamenta omonima arriva fino al Ponte di Santa Maria per poi visitare la Piazza con il museo archeologico, la Basilica di Santa Maria Assunta e la succursale chiesa di Santa Fosca, questa è la visita standard di Torcello. Pochi sanno che dalla fine degli anni sessanta la sagrestia della chiesa dei Borgognoni è stata la casa di Lucio e Clementina Andrich a Torcello. Poi Lucio si è trasferito nella casa che egli amava chiamare Forte di Vigna Granda dove oggi si gode il più bel panorama di Torcello sulla Palude
della Rosa . In questa seconda casa circondata da un ortogiardino di 11 mila metri quadrati è raccolta la collezione Andrich , che si può visitare accompagnati dal nipote Paolo Andrich, uno dei nove residenti di Torcello, prenotandone la visita sui portali Venezia Unica, Vivaticket e vivovenetia.com. Casa Museo Andrich è quasi un luogo segreto, per la folla di turisti che transitano per Torcello. Pochissimi sanno che è sufficiente entrare nelle proprietà private dell’isola per scoprire un mondo completamente diverso e rimanerne affascinati. Il paesaggio cambia completamente rispetto alla visione standard di Torcello e spesso dai giardini privati che con costanza vengono curati e mantenuti accessibili dalla
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In alto /at the top Paolo Andrich spiega con una frase perché ha deciso di vivere a Torcello: «È il più bel posto al mondo». /Paolo Andrich explains why he has decided to live on Torcello: «It's the most beautiful place in the world». photo: Marco Sitran
ost Torcello visitors arrive from the Borgognoni canal, pass in front of the fifteenth century “San Tommaso dei Borgognoni” sacristy remains, go along the fondamenta (banks) with the same name, arrive at the Santa Maria Bridge and then visit the Square, with its archaeological museum, the Santa Maria Assunta Basilica and the annexed Santa Fosca church – this is a normal Torcello visit or tour. Very few people know that at the end of the sixties, the Borgognoni church sacristy was the Torcello home for Lucio and Clementina Andrich. Then Lucio moved to the house, that he used to love calling Forte di Vigna Granda where today you can get the best island view i.e. looking over the Palude della Rosa (marshlands). This second home surrounded by an 11,000 ( venezia ) MAGAZINE
square metre garden, houses the Andrich collection, which can be toured by booking a visit on the Venezia Unica portal, Vivaticket and vivovenezia.it. Visitors are escorted by Lucio's nephew Paolo, who is one of Torcello's nine residents. Casa Museo Andrich - the Andrich house-museum - is practically a secret, for tourists passing through. Very few know that you only need to enter the island's private property, and be fascinated when you discover a completely different world. The landscape changes completely with respect to the usual Torcello scenery. The private gardens are meticulously cared for, and thriving luxuriant nature abounds. From this area, the incredibly spectacular lagoon landscape changes with each sea level. From the shores of Casa Museo Andrich looking out onto the velme and barene (salt water
> L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /the other face of the lagoon
natura rigogliosissima si gode di uno spettacolo incredibile sulla laguna che si rinnova ad ogni variazione del livello di La visita a Casa Andrich marea. Dalle rive di Casa Museo Andrich che si affacciano (www.museoandrich.it) è una visita guidata che dura 50 minuti sulle velme e le barene della palude della Rosa si capisce che si svolge in italiano inglese e perfettamente come è nata francese è prenotabile sui siti dal punto di vista idrogeologiVenezia Unica, vivaticket e vivoco la laguna di Venezia , grazie ai depositi e alle alluvioni travenetia.com; si ripete ogni ora dalle 10.30 – 11 .30 -14.30 – 15.30 – sportati dal fiume Piave e dai suoi affluenti. 16.30 – 17.30 per un massimo di Nell'ambiente lagunare da20 persone alla volta. vanti a casa, spesso ci sono tutte le specie animali che transitano in laguna di Venezia , dal cavalliere d’Italia al chiurlo, dall'airone cinerino alla volpoca e a volte anche i fenicotteri, come testimonia Sotto /at the bottom questo video postato su youCasa Andrich è tutto questo: una tube www.youtube.com/watch vera casa d’artista, galleria d'arte ?v=QFkFqhm_t4k. moderna, orto e giardino storico e Negli orti ci sono le produzioni fattoria didattica. tipiche delle isole della laguna /The Andrich house is all these mentre nella Casa Museo things together: a true artist's Andrich sono esposte a rotahouse, a modern art gallery, a zione 1.300 opere di Lucio e historic garden and a teaching farm. Clementina Andrich che in parte sono state esposte nella mostra inaugurale dal titolo
Seta, terra e acqua. Lucio Andrich e la laguna di Venezia,
fatta in Torre Massimiliana sull’isola di Sant'Erasmo nel 2005 (vedi il video www.youtube.com/watch?v=AxC8bPKvjp4). Nel 2014 la collezione Andrich si è arricchita di ulteriori pezzi e in attesa di aumentare lo spazio espositivo Paolo ha deciso di aprire casa Andrich alle visite. La grande collezione di opere d’arte moderna prodotta dai due artisti Lucio e Clementina Andrich dà
and land formations in the lagoon area) in Palude della Rosa, one can perfectly understand how the Venetian lagoon was hydrogeologically formed – thanks to river deposits and flooding from the Piave river and its tributaries. Animal species passing by the Venetian lagoon, are often found in the lagoon area in front of the house – these range from the blackwinged stilt to the curlew sandpiper, from the grey heron to the common shelduck and sometimes even flamingos, as can be seen in the following youtube video www.youtube.com/watch?v=QFkFqhm_t4k. In the vegetable garden section, traditional island vegetables are grown, while 1,300 works of art belonging to Lucio and Clementina Andrich are exhibited on a rotation basis in the house museum. Some of these works were on show in an exhibition entitled
Seta, terra e acqua Lucio Andrich e la laguna di Venezia
(Silk, Earth and Water Lucio Andrich and the Venetian lagoon) organized at Torre Massimiliana on the Island of San Erasmo in 2005. (See video www.youtube.com/watch?v=AxC8bPKvjp4). Other precious works were added to the Andrich collection in 2014, and while waiting to increase exhibition space, Paolo decided to open the Andrich house to public visitors. The big collection of modern art produced by the
The Andrich house-museum tour (www.museoandrich.it) is a 50minute, guided tour in Italian, English and French, with a maximum of 20 participants, and is held hourly at 10.30am – 11 .30am – 2.30pm. 5.30pm. It can be booked from the Venezia Unica portal, and from vivaticket and vivovenetia.com websites.
In alto /at the top Rio Farsuol con Santa Maria Assunta in fondo dalle Rive di Casa Andrich. /Rio Farsuol and the Basilica of Santa Maria Assunta at the end of the river, seen from the shores of House Andrich. photo: Flamingo Art Media
un contributo significativo alla comprensione dell’effervescenza artistica che si viveva a Venezia nel periodo dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Vi sono esposte sculture in vetro, in legno, in pietra, ceramiche, incisioni, arazzi, sete, dipinti su tela, opere sperimentali e di gran valore artistico che sono state inspirate dall'eccezionale contesto agricolo e paesistico che contorna Casa Andrich. La bellezza di questo luogo è talmente unica che Coldiretti veneto ha scelto il progetto di Casa Andrich e Habitat#Torcello della FlamingoArtMedia come finalista veneto per l’oscar Green Nazionale che verrà premiato a Milano a Expo 2015 a ottobre di quest’anno. ( venezia ) MAGAZINE
two artists, Lucio and Clementina Andrich is a significant contribution in understanding the artistic excitement experienced in Venice, between the fifties and eighties. There are wooden, stone, and ceramic sculptures, engravings, tapestries, silks, canvas paintings, and experimental works of great artistic value inspired by the exceptional rural landscape around the house. The beauty of this place is so unique that Coldiretti Veneto (Federation of Italian farmers – Veneto region) chose the Casa Andrich and Habitat#Torcello, a FlamingoArtMedia project, as their finalists in the national Oscar Green competition with its prizegiving in October, this year, at the 2015 Milan Expo.
LA VENEZIA PIÙ VERDE /The greenest side of Venice
02
AL LIDO, PER GIARDINI LIBERTY E OASI NATURALI The Lido, for Liberty-style gardens and natural oases
Il cuore verde di un’isola fra città e mare aperto. /The green heart on an island between the city and open sea Testo di /by Mariagrazia Dammicco, Wigwam Club Giardini Storici Venezia
In alto /at the top Una veduta aerea dal mare dell'isola del Lido, con il centro storico di Venezia, la laguna, le isole e sullo sfondo la terraferma. /A bird’s-eye view over the sea of Lido Island: the historic centre of Venice and its lagoon, islands and the mainland in the background. photo: Gian Mauro Lapenna
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requentato da veneziani e forestieri per la sua spiaggia dalla fine sabbia dorata e per la Mostra Internazionale d’Arte cinematografica, il Lido racchiude un ricco patrimonio di giardini e oasi naturali da scoprire a piedi o in bicicletta , anche fuori stagione. Racchiusa fra laguna e mare Adriatico, fino a metà Ottocento quest’isola lunga 11 chilometri era una campagna disseminata di orti, vigne, carciofaie, e anche stalle, fossi, mulini e pozzi che sorgevano accanto a torri di guardia e postazioni militari, che facevano parte dell’antico sistema difensivo della laguna di Venezia . Venne inaugurato solo nella notte di San Giovanni del 1857 il primo stabilimento balneare del Lido, che nel giro di alcuni decenni diventò una delle spiagge più esclusive
d’Europa frequentata da reali e artisti . Il paesaggio rurale venne progressivamente cancellato da ville e alberghi di ispirazione eclettica con inusuali elementi di ispirazione romanica, bizantina, gotica, rinascimentale o montana magistralmente realizzati da progettisti e artigiani in pietra cementizia, ferro battuto, vetro di Murano, ceramiche di Bassano e di Treviso. I giardini ombrosi, che circondano gli edifici, si mostrano oggi con riservata eleganza attraverso le recinzioni affacciate sull’acqua o su strade e viali percorsi da pedoni, biciclette e autoveicoli. Sbocciano tutto l’anno le fiorite decorazioni dello stile liberty su scalinate, terrazze, torrette, logge ma anche berceau, vasi, statue, panchine. Stretti percorsi in ghiaino si addentrano fra sempreverdi pini domestici e marittimi, ce-
P Sopra /at the top A Villa Otello uno dei due pavoni della cancellata, opera di Umberto Bellotto, con la coda spiegata composta da maglie mobili. /Villa Otello: one of the two peacocks on the gate by Umberto Bellotto with a fanned tail in chainmail. photo: Federica Lapenna
opular with residents and tourists because of its golden sandy beaches and the Venice International Film Festival, the Lido encloses a rich patrimony of gardens and natural oases to be discovered on foot, by bike, and even out of season. Located between the lagoon area and the Adriatic Sea, up until the mid 1800s, this 11-kmlong island was farmland with scattered gardens, vineyards, fields of artichokes, and even stables, canals, windmills and wells near military guard-towers and placements, that made up part of the lagoon's ancient defence system. The Lido's first bathing establishment was inaugurated on the Eve of San Giovanni in 1857, and the beach became known as one of the most exclusive, after becoming popular with royalty and famous
actors, artists, etc. during the next few decades. The rural landscape was progressively wiped out and replaced with eclectically designed villas and hotels – with unusual Romantic, Byzantine, Gothic, Renaissance or even mountain-style elements in cement, wrought iron, Murano glass and ceramics from Bassano and Treviso, all skilfully integrated by architects and artisans. Through the fences, at the water's edge, near the roads and avenues traversed by pedestrians, bikes, and vehicles, you can catch a glimpse of the shady, secret, elegant gardens, surrounding the buildings. Liberty-style, floral decorations blossom all-yearround on the staircases, terraces, turrets,and lodges; also from pergolas, vases, statues, and benches. Fine gravel tracks winding through do-
> LA VENEZIA PIĂ™ VERDE /THE GREENEST SIDE OF VENICE
In alto /at the top Le maioliche del Grande albergo Ausonia & Hungaria . /The majolica ceramics of the Grande albergo Ausonia & Hungaria. photo: Riccardo Roiter Rigoni
dri del Libano, magnolie, lecci, tassi, palme e pittospori. Aiole bordate da siepi di bosso e folta convallaria accolgono fioriture stagionali e piccoli tappeti di edera. Da aprile si susseguono scenografici grappoli lilla e bianchi dei glicini, candidi fiori di robinia e gelsomino profumano l’aria, vigorosi oleandri richiamano l’occhio con i loro colori, invadenti convolvoli si avvincono con le loro campanelle, romantiche rose si ergono al sole, rampicanti viti americane e canadesi in autunno si tingono di rosso. Fra le chiome di platani e aceri che costeggiano il Gran Viale spicca la facciata del Grande albergo Ausonia & Hungaria coperta da mira-
mestic pines and sea pines, Lebanon cedars, magnolia trees, holm oaks, yews, palm trees and pittosporums. Flower beds edged with box shrubs and thick convallaria awaiting seasonal flowering, and small ivy coverings here and there. From April onwards, picturesque bunches of lilac and white wisteria, snow white Jasmine and black locust flowers perfume the air; healthy oleanders catch the eye with their colours; bindweeds and morning glory grip tightly with their colourful bells; romantic roses reach to the sun; American and Canadian creepers turn red in autumn. The facade of the Grande albergo Ausonia & Hungaria recently restored - covered with splendid majolica ceramics
bili maioliche con figure femminili e motivi vegetali policromi: recentemente restaurata, è un capolavoro del bassanese Luigi Fabris e si estende su una dimensione record di 800 metri quadrati! All’angolo con il lungomare D’Annunzio si annuncia un’ampia macchia verde di pini, cedri, cipressi, tassi e magnolie: è il bosco rimaneggiato a parco con grande varietà di alberi, opera del paesaggista Tramontin per proteggere la privacy degli ospiti dell’ex Hotel des Bains, celebrato dallo scrittore Thomas Mann e successivamente dal regista Luchino Visconti in Morte a Venezia. Un’ombrosa vegetazione che si rischiara nell’area delle piscine, ridisegnata da Pietro Porcinai dal 1968 al 1971. Ricchissimo di fioriture è il giardino dell’Albergo Quattro Fontane, che nel nome ricorda
showing off female figures and multi-coloured plant motifs can be seem among the foliage of plane and maple trees in Gran Viale. It is one of Luigi Fabris's (from Bassano) works of arts, covers a record 800 square metres! At the corner with Lungomare D'Annunzio there is a vast area of scrubland of pines, cedars, cypresses, yews and magnolias: this woodland has been redesigned as a park with a great variety of trees. It is the work of landscape architect, Tramontin, to protect the privacy of former Hotel des Bains guests; made famous by writer, Thomas Mann, and afterwards in Death in Venice directed by film director, Luchino Visconti. Shady vegetation clearing up near the swimming pools, redesigned by Pietro Porcinai between 1968 and 1971. The Albergo Quattro Fontane (Four Fountains Hotel) garden
In alto /at the top I glicini incorniciano l'ingresso di Villa Lisa, progettata ad inizio Novecento da Giovanni Sardi. /Creepers of wisteria climbed around the entrance of Villa Lisa designed in the early twentieth century by Giovanni Sardi. Accanto /on the left A pochi passi dal Palazzo del Cinema, il giardino dell'Albergo Quattro Fontane con fioriture multicolori ed un platano monumentale. /A stone’s throw from the Palazzo del Cinema, the Albergo Quattro Fontane’s garden with its multicoloured and monumental plane tree. Nella pagina precedente /in the previous page Il Gran Viale che collega Santa Maria Elisabetta alla spiaggia. /Gran Viale – street leading from Santa Maria Elisabetta to the beach. photo: Gian Mauro Lapenna
> LA VENEZIA PIÙ VERDE /THE GREENEST SIDE OF VENICE
In alto /at the top Il green e la buca 4 del Circolo Golf Venezia . /Venice Golf Club’s green at the 4th hole. photo: Circolo Golf Venezia A destra /at the right La fitta vegetazione dell'area del Circolo Golf e dell'Oasi degli Alberoni. /Dense vegetation surrounding and throughout the Golf Club and Alberoni’s areas. photo: Gian Mauro Lapenna Nella pagina accanto /on the opposite page Un fratino dell'Oasi con il suo nido sulla sabbia. /A Kentish Plover nest on a sandy beach of the Alberoni Oasis. photo: Paolo Perlasca
le cisterne sotterranee che un tempo raccoglievano l’acqua piovana, filtrata dalle dune sabbiose. Accanto alla Barchessa realizzata negli anni sessanta da Alfeo Pauletta di Pola per la famiglia Bevilacqua, sorge un inatteso chalet opera di inizio Novecento di Giovanni Sicher. Ancora visibili alcuni elementi cinquecenteschi dell’antico casino che, progettato da Gian Antonio Rusconi con Andrea Palladio per il nobile Daniele Pisani, era luogo di ameni incontri e conversari fra le vigne e nel tardo Ottocento osteria frequentata da poeti ed artisti fra cui Robert Browning . Un’area assolutamente green del Lido è quella del Circolo Golf Venezia , creato all’inizio degli anni trenta dal conte Giuseppe Volpi di Misurata , allora presidente della Compagnia Italiana Grandi Alberghi: un’area di oltre 100
is full of flowers. The hotel name recalls the underground cisterns where the rainwater filtered by the dunes was once collected. Near the Barchessa built in the sixties, by Alfeo Pauletta di Pola for the Bevilacqua family is an unexpected chalet, an early twentieth century work by Giovanni Sicher. The old casino with some still - visible, 16th century elements/characteristics, designed by Gian Antonio Rusconi and Andrea Palladio for nobleman, Daniele Pisani, was a pleasant meeting place for conversations among the vineyards, and in the late 1800s a popular tavern for poets and artists including Robert Browning. An absolutely green area of the Lido is the Circolo Golf Venezia (Venice Golf Club), established at the beginning of the 1930s by Count Giuseppe Volpi di Misurata, then President of the Compagnia Italiana Grandi Alberghi (Italian Association of Grand Hotels): an area with sea
ettari agli Alberoni, estremità meridionale dell’isola con pini marittimi, salici, pioppi e gelsi attorno a una fortificazione austriaca. Per chi ama gli ambienti naturali e più selvaggi, a pochi passi c’è anche l ’Oasi WWF delle Dune degli Alberoni , dove scoprire un habitat unico prescelto da numerosi uccelli che qui sostano o svernano. Per due chilometri si susseguono la spiaggia nuda, le dune mobili con la vegetazione pioniera, le dune interne con praterie aride e con una flora simile a quella di steppa e infine le bassure interdunali con praterie umide. Alle spalle una pineta di 30 ettari, nata da un rimboschimento realizzato nel dopoguerra. Un altro scrigno di biodiversità è la Riserva natu-
pines, willows, poplars and mulberry trees covering more than 100 hectares, all around an Austrian fortification, at Alberoni, in the southern far end of the island. Not far away, for lovers of natural and wilder settings, there is the Alberoni Sand Dune Oasis - a unique environment used as a stopover and winter habitat for numerous birds. Then, for two kilometres, bare beach , the shifting dunes with hardy vegetation, inland dunes with arid land and flora similar to that of the Steppes, and finally the damp wastelands between the dunes. Behind you, is a 30 hectare pine grove, established as a reforestation project in the postwar period.
Sotto /at the bottom Le dune dell'Oasi WWF Dune degli Alberoni. /Dunes at the WWF Oasis Dunes at Alberoni. photo: AnnaBella Saccone
> LA VENEZIA PIÙ VERDE /THE GREENEST SIDE OF VENICE
A destra /at the right La riserva naturale dell'area di San Nicolò nel punto in cui incontra la spiaggia. /Natural reserve at San Nicolò and its beach. photo: Mariagrazia Dammicco Al centro /in the middle Un percorso nella natura a ridosso della spiaggia del Pachuka. /A path through the nature of Pachuka beach. photo: Gian Mauro Lapenna
rale dell’area di San Nicolò, all’altro capo dell’isola, verso nord. Alle spalle di una spiaggia ariosa e profonda una vegetazione tipicamente costiera sopravvive a sabbia e salsedine che la sferzano e incrostano, a piogge che la dilavano, all’intensa evaporazione causata dal sole e dal vento. Un ambiente “estremo” che ci riporta alle origini del Lido.
Another treasure of biodiversity is the Nature Reserve towards the North, in the San Nicolò area, at the other end of the island. Behind a steep, windy beach, typical coastal vegetation surviving in sand, lashed and encrusted with sea spray, washed by rain, and exposed to the intense evaporation of the sun and wind. An “extreme” environment bringing us back to the Lido's origins.
> INFORMAZIONI UTILI //Useful information Come arrivare al Lido /Getting to the Lido Vaporetti e ferry boat ACTV +39 041 2424 www.actv.it Motoscafi Alilaguna +39 041 2401701 www.alilaguna.it Come muoversi al Lido /Getting around on the Lido Bus ACTV linee A, B, C, V +39 041 2424 www.actv.it BikeSharing Venezia – VeNice in Bike (Imob card) www.comune.venezia.it/ bikesharing Noleggio bici /Bike hiring/renting Gardin Anna Vallì +39 041 2760005 Lido on Bike +39 041 5268019 Venice Bike +39 041 5261490 Informazioni /Contacts Municipalità Lido Pellestrina www.comune.venezia.it/lido +39 041 2720511 Oasi WWF Dune Alberoni www.dunealberoni.it +39 348 2686472 Circolo Golf Venezia www.circologolfvenezia.it +39 041 731333 Wigwam Club Giardini Storici Venezia www.giardini-venezia.it giardini.storici.venezia @gmail.com +39 388 4593091 +39 328 8416748
Da leggere, perfarsi guidare /Reading suggestions before you go
AA.VV., Lido e Pellestrina. Guida delle due isole maggiori della laguna sud di Venezia, Vianello Libri 2007 L. Menetto e L. Vianello, Itinerari illustrati tra storie e leggende dell’isola, Edizioni Voilier, Maglie (LE) 2013 A. Rossani, Il Lido dal liberty all’art déco, in Lido. Isola d’oro, a cura di C. Boscolo, P. Lando, F. Tagliapietra, www.venicefoundation. org/pdf/vif23SpecialeLido.pdf
D. Simionato Putz, Il Lido. Un ponte tra Venezia e la Grecia , Vianello Libri 2010 M. Dammicco, Guida ai giardini di Venezia /A Guide to the Gardens of Venice, foto di Gabriele Kostas, La Toletta Edizioni, Venezia 2013 e 2014
L'architettura del Lido, dal liberty agli anni '50, catalogo on line della Municipalità di Lido Pellestrina www2.comune.venezia.it/ lidoliberty/
Il Lido di Venezia tra storia e liberty www.turismo.provincia.venezia.it/turismoambientale/cd_1/itinerari/lido/lido.html
ARTE E MOSTRE /Art Exhibitions
03
EVENTI COLLATERALI E PARTECIPAZIONI NAZIONALI /Collateral Events and National Participations
In alto /at the top Ca' Zenobio degli Armeni
S
ono 89 le Partecipazioni Nazionali e 44 gli eventi collaterali che accompagnano la 56. Esposizione Internazionale d’Arte. Mostre e iniziative in varie parti della città, un' occasione imperdibile per esplorare ulteriori contributi provenienti da diversi paesi esteri e conoscere nuovi luoghi al di fuori dei padiglioni ufficiali. Ecco scelte per voi alcune esposizioni: Il Conservatorio Benedetto Marcello (Palazzo Pisani, San Marco 2810) ospita il Padiglione Nazionale dell'Angola con la mostra On Ways of Travelling, artisti: António Ole, Binelde Hyrcan, Délio Jasse, Francisco Vidal, Nelo Teixeira Commissario: Ministry of Culture, Rita Guedes Tavares. Curatore: António Ole. Curatore Aggiunto: Antonia Gaeta e l'evento collaterale The Sound of Creation. Sound Paintings by Beezy Bailey and Brian Eno che presenta opere pittoriche e tracce sonore frutto della cooperazione di Beezy Bailey e Brian Eno. La mostra si sviluppa in verticale, lungo lo scalone monumentale del Conservatorio Benedetto Marcello. Lo spettatore sale dalla corte
interna lungo i diversi piani dello scalone dove sono collocate le opere (alcune dotate di cuffie per l’ascolto), congiungendosi al percorso creativo degli artisti sia attraverso l’impegno fisico, sia per la direzione ascendente. Giunto in cima, trova una piccola sala pervasa dal suono, dove le tele si alternano alle finestre da cui si osserva una superba vista dall’alto sulla città. Il senso del “vedere” e dell’“ascoltare” e ciò su cui la mostra intende proporre un nuovo punto di vista. Il Ministero della Cultura della Repubblica dell’Armenia dedica il suo Padiglione partecipante alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia agli artisti della diaspora armena con la mostra Armenity presso l’Isola di San Lazzaro degli Armeni . Il concetto curatoriale di Armenity, rafforza la nozione di dislocamento e di territorio, di giustizia e di riconciliazione, di ethos e di resilienza cosi, indipendentemente dal loro luogo di nascita, ciascuno degli artisti parte di questo progetto porta con sé la memoria, l'identità e la verità delle sue origini. Presso l 'Isola di San Servolo potete visitare invece il Padiglione Nazionale
T
In alto /at the top Isola di San Lazzaro degli Armeni/ San Lazzaro degli Armeni Island
here are 89 national participants and 44 collateral events at the 56th International Art Exhibition. Exhibitions and activities in various parts of the city, a once-in-a-lifetime opportunity to explore further contributions from different foreign countries, and get to know (other) places not represented in the official pavilions. Here are some exhibitions recommended for you: The Benedetto Marcello Conservatory (Palazzo Pisani, San Marco 2810) hosts the Angolan Pavilion with the the On Ways of Travelling exhibition, artists: António Ole, Binelde Hyrcan, Délio Jasse, Francisco Vidal, Nelo Teixeira Commissioner: Ministry of Culture, Rita Guedes Tavares. Curator: António Ole. Assistant Curator: Antonia Gaeta and the collateral event – The Sound of Creation. Sound Paintings by Beezy Bailey and Brian Eno presenting art works and sound tracks, that are a result of cooperation between Beezy Bailey and Brian Eno. The exposition develops vertically along the Conservatory's majestic staircase. From the internal courtyard, the visitor ascends the staircase to the various floors where the works of arts are exhibited (some are equipped with earphones), joining then, with the ( venezia ) MAGAZINE
creative routes – both through physical commitment and ascending direction, experienced by the artists. Once arrived at the top, the visitor sees a small, sound-invaded room where canvases alternate with windows offering a superb, high-up, city view. “Seeing” and “listening” is a new point of view proposed by the exhibition. Until the 22nd November 2015. Times: 10.00am to 6.00pm. Closed on Sundays The Armenian Ministry of Culture dedicates its Pavilion at the Venice Biennale 56th International Art Exhibition to the artists of the Armenian diaspora, with an exhibition entitled Armenity, on the Island of San Lazzaro degli Armeni. The curatorial concept of Armenity, reinforces the notion of displacement, territory, justice and reconciliation, ethos and resilience; and so, each participating artist, irrespective of his/her place of birth offers his/her memories, identity and the truth of his/her origins. Instead, on the Island of San Servolo you can visit the Cuban Pavilion and its project El artista entre la individualidad y el contexto curated by Jorge Fernández Torres and Giacomo
> ARTE /Art
In alto /at the top Isola di San Servolo - Padiglione Nazionale di Cuba/ San Servolo Island - Cuba National Pavillion
di Cuba con il progetto El artista entre la individualidad y el contexto a cura di Jorge Fernández Torres e Giacomo Zaza. In mostra le opere di quattro artisti cubani (Luis Gómez Armenteros, Susana Pilar Delahante Matienzo, Grethell Rasúa e Celia-Yunior) in dialogo con le opere dell’afghana Lida Abdul, della russa Olga Chernysheva, del cinese Lin Yilin e dell’italiano Giuseppe Stampone. Il Padiglione Nazionale della Lituania nel meraviglioso giardino di Ca' Zenobio degli Armeni (Fondamenta del Soccorso 2569, Dorsoduro) presenta "Museum di Dainius Liškevičius” come un vero e proprio allestimento museale espone una raccolta di oggetti e di documenti (foto, video, pubblicazioni, oggetti, souvenir) testimonianze di fatti reali con taglio autobiografico. Attraverso un'installazione densa di contenuti (lo Studio delle curiosità), creata attraverso il linguaggio dell'arte contemporanea, lo spettatore sarà immerso negli eventi delle proteste politiche, scoppiate nella Lituania occupata e a Leningrado negli anni 1960–80 grazie a tre ambigue figure rivoluzionare. Dainius Liškevičius riscrive la storia dell'arte lituana suggerendo di interpretare tali eventi come casi di arte clandestina, performance politiche e arte distruttiva che in quei tempi erano proibite e quindi non esistevano Qui ogni oggetto ha una storia personale e collettiva che mostra i segni del tempo e
Zaza. The works of four Cuban artists (Luis Gómez Armenteros, Susana Pilar Delahante Matienzo, Grethell Rasúa and Celia-Yunior) “dialogue” with the works of Afghani - Lida Abdul, Russian- Olga Chernysheva, Chinese – Lin Yilin and Italian – Giuseppe Stampone. The Lithuanian Pavilion in the marvellous gardens of Ca' Zenobio degli Armeni (Fondamenta del Soccorso 2569) presents "Museum by Dainius Liškevičius” as a true and real museum set-up exhibiting a collection of objects and documents (photographs, videos, publications, objects, souvenirs) records of real facts with an autobiographical theme. Thanks to a content-rich installation (the study of curiosity) created through the language of contemporary art, and three revolutionary figures, the visitor is immersed in the political protests, that burst when Lithuania was occupied, and in Leningrad between the 1960's – 80's. Dainius Liškevičius rewrites the history of Lithuanian art by suggesting to interpret such events as instances of clandestine art, political performance and destructive art that were forbidden back then, and now do not exist. Here, each object has its own personal, collective story showing the signs of time and enabling the visitor to go back into the past. In the museum space Liškevičius's biography intertwines with the biographies of revolutionary dissidents and cultural idealists (like Jean-Paul Sartre) further cancelling the thin line between
In alto /at the top Basilica di San Giorgio Maggiore Together
permette di fare un salto nel passato. Nello spazio del Museo la biografia di Liškevičius si intreccia con le biografie dei rivoluzionari dissidenti e degli esponenti culturali idealizzati (come Jean-Paul Sartre), cancellando ulteriormente il limite sottile tra la modalità soggettiva ed oggettiva di raccontare storie. La Basilica di San Giorgio Maggiore, ospita Together mostra che presenta le nuove opere dell'artista spagnolo Jaume Plensa. L’opera che ha realizzato nella Basilica palladiana è una conversazione fra la mano, sotto la cupola, e la testa, nella navata. Le due opere instaurano un discorso spirituale e intellettuale che si estende ulteriormente con il Codice Miniato, il manoscritto posto dietro l’altare. Questo contributo della Comunità Benedettina rafforza il senso di unione ed estende la comunicazione. La fusione delle differenze è un aspetto fondamentale del lavoro di Plensa, e qui è ulteriormente accentuato dai disegni e dai ritratti in alabastro esposti nella Manica Lunga, a trecento metri dall’ingresso della Basilica. In entrambi gli spazi, le forme di Plensa collegano fra loro persone di altre fedi o prive di fede.
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the subjective and objective ways of telling stories. The Basilica of San Giorgio Maggiore hosts the Together exhibition presenting the new works of Spanish artist, Jaume Plensa. The work of art in the Palladian Basilica is a conversation between the hand under the dome, and the head in the aisle. The two works establish a spiritual and intellectual discussion that carries on further with the Codice Miniato, a manuscript placed behind the altar. This contribution from the Benedictine Order reinforces the feeling of union and extends communication. The fusion of differences is a fundamental aspect in Plensa's work, and it is further accentuated here, in the drawings and alabaster portraits exhibited in the Manica Lunga building, three hundred metres from the Basilica entrance. In both spaces, Plensa's forms connect people from other religions or non-religious people.
LUOGHI DELLA MUSICA /Music in Venice
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PALAZZETTO BRU ZANE Centre de musique romantique française
I
l Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française di Venezia ha aperto le sue porte nell’ottobre del 2009 con l’obiettivo di riscoprire il patrimonio musicale francese del grande Ottocento (1780-1920) attraverso un’intensa attività che spazia dalla ricerca all’editoria, dalla programmazione di concerti alle registrazioni discografiche, dalle conferenze alle attività didattiche. Animato dalla voglia di raccontare un repertorio musicale inedito, il Palazzetto Bru Zane presenta quest’anno la sua settima stagione veneziana, proponendo due festival monografici dedicati a due compositori della seconda metà dell’Ottocento, Édouard Lalo e Benjamin Godard. Si inizia a settembre con Lalo (Festival Édouard Lalo tra folklore e wagnerismo 26/9 – 10/11 2015) compositore – violinista dallo stile sorprendente, tra note di folklore e richiami wagneriani che rievocano l’atmosfera di un romanticismo eroico e combattivo. I trii, il quartetto, le rare mélodies e il quintetto di
Lalo sono solo alcune tra le partiture portate alla ribalta con lo scopo di far conoscere al pubblico la produzione meno nota del compositore francese. Oltre ai festival, tanti altri appuntamenti: due recital pianistici che celebrano Paul Dukas – in occasione dei 150 anni dalla nascita – e la compositrice-didatta Maria Jaëll, e due concerti che arricchiscono la tavolozza di colori con un quintetto per strumenti a fiato e le musiche per violoncello e pianoforte di Charles Kœchlin. Per chiudere il 2015 in modo originale, un programma di chitarra romantica, strumento ideale per l’acustica della sala del Palazzetto Bru Zane; la ricchezza del repertorio per chitarra permetterà al pubblico di rivivere l’atmosfera dei salotti parigini ottocenteschi, animati da una vera e propria Guitaromanie. Il Carnevale sarà festeggiato con due nuove produzioni: C’era una volta, spettacolo lirico sulle fiabe in epoca romantica e Les Chevaliers de la Table ronde, operetta di Hervé, compositore considerato l’inventore del genere. Grazie alla rinnovata collaborazione con
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In alto /at the top Locandina del Festival Édouard Lalo tra folklore e wagnerismo/ Poster of the Festival Édouard Lalobetween folklore and Wagnerism
alazzetto Bru Zane (The Bru Zane Building) - Venice's Centre de musique romantique francaise opened its doors in October 2009 with the aim of rediscovering (re-evaluating) eighteenth century (1780-1920) French music through intense activities including editorial research, programming of concerts, musical recordings, conferences and educational activities. Driven by the desire to tell about an unknown musical repertoire, Palazzetto Bru Zane is opening its seventh Venetian season, this year, by proposing two monographical festivals dedicated to: Édouard Lalo and Benjamin Godard. Two composers from the second half of the 1800s. It wil begin in September, amid folkloristic notes and Wagnerian characteristics reinvoking an atmosphere of heroic and combativeromanticism, with the Édouard Lalo Festival – folklore and Wagner influences, 26/9 – 10/11/ 2015, and continue on to 10th November 2015. Lalo was a composer, ( venezia ) MAGAZINE
violinist with a surprising style. His trios, quartets, rare melodies and quintets are only some of the scores thatwil bebroughttonoticewith the aim of acquainting the public with the French composer's lesser known pieces. Besides the festivals, many otherdates: two piano recitals to celebrate Paul Dukas – to mark the 150th anniversary of his birth – and Maria Jaëll, piano-teacher/composer; two Charles Kœchlin concerts with musical compositions for cello and piano and a wind instrument quintet, all colourfully enriching the cultural palette. A romantic guitar programme to close the 2015 season in an original way - the ideal instrument for the acoustics in the Palazzetto Bru Zane hall; the rich variety of the guitarrepertoirewil permit thepublic to relive the atmosphere ofthe nineteenth century, Parisian social gatherings animated by a true and real Guitaromanie. The Carnival wil be highlighted by two new productions: “C'era una volta” (Once upon a time) a lyrical representation about nursery
> LUOGHI DELLA MUSICA /Music in Venice
In alto /at the top Palazzetto Bru Zane
il Teatro La Fenice, le avventure di Lancillotto e Merlino in chiave comica saranno allestite al Teatro Malibran, costituendo la prima produzione scenica firmata dal Palazzetto Bru Zane. Il festival primaverile punterà i riflettori su Benjamin Godard (Festival Benjamin Godard nei salotti parigini 9/4 – 15/5 2016), raffinato autore romantico il cui stile, equilibrato e discreto, evoca l’intimità tipica dei salotti romantici che ben si adatta al salotto musicale veneziano. A corredo dei concerti, un ciclo di conferenze in cui musicologi e critici musicali approfondiranno numerosi temi della vita musicale dell’Ottocento, ponendoli in relazione con le novità concertistiche della stagione. Il Palazzetto pensa anche ai più piccoli con il programma dei concerti per le famiglie che permettono a bambini e genitori di trascorrere piacevoli pomeriggi musicali, accompagnati dalle note di Lalo, Godard, Dubois e molti altri; i laboratori didattici musicali promuovono la sensibilizzazione alla musica classica mediante lo sviluppo di capacità di ascolto e di immaginazione. Infine, tutti i giovedì pomeriggio dell’anno il Palazzetto Bru Zane apre le sue porte a veneziani e turisti che, grazie alle visite guidate gratuite, possono ammirare gli affreschi di Sebastiano Ricci e il meraviglioso giardino interno che contribuiscono a rendere il Casino, sede del centro, un vero e proprio gioiello veneziano.
rhymes during the Romantic period, and “Les Chevaliers de la Table ronde” (Knights of the Round Table), an operetta by Hervé, the composer considered to the creatorofthis type of music. Thanks to the renewed collaboration with “La Fenice” Opera House, a comical version of the adventures of Lancelot and Merlin wil be staged at the Malibran Theatre. It wil be the first scenic production endorsed by the Palazzetto Bru Zane. The spring festival wil concentrate on Benjamin Godard, (Festival - Benjamin Godard in Parisian parlours 9th April to 15th May 2016), a refined Romantic composer whose poised, discrete style, evokes the typical intimacy of the Romantic parlours, and is well-suited to the Venetian musical one. The concert programme wil be completed with a series of conferences where musicologists and music critics analyse numerous subjects of the nineteenth century music world and relate them to innovations of the concert season. The Palazzetto also thinks about children. There is a special “family” concert programme accompanied bythe music ofLalo, Godard, Dubois and many others, permitting children and parents to spend pleasant musical afternoons; educational music workshops promote classical music awareness through the development of listening and imagination. Finally, the Palazzetto Bru Zane is open to Venetians and tourists, every Thursday afternoon, year-round. Thanks to the free guided tours, they can admire frescos by Sebastiano Ricci and the marvellous internal garden that contribute to making the centrally-located Casino, a true and real Venetiangem.
> Informazioni utili /Useful Info
San Polo 2368 (vicino alla Basilica dei Frari) Vaporetto da Piazzale Roma: linea 1, linea 2 Per info e prenotazioni: tickets@bru-zane.com | +39 041 52 11 005 | bruzane.com | vivaticket.it Biglietteria di Palazzetto Bru Zane aperta dal lunedì al venerdì, dalle 14:30 alle 17:30 e in ciascuna sede dei vari spettacoli, un’ora prima dell’inizio del concerto. Festival Édouard Lalo tra folklore e wagnerismo: 26/9, 27/9, 6/10, 13/10, 17/10, 29/10, 5/11, 10/11 Benjamin Godard nei salotti parigini: 9/4, 10/4, 14/4, 26/4, 30/4, 3/5, 7/5, 12/5, 15/5 Visite guidate gratuite: tutti i giovedì dell’anno (eccetto i giovedì festivi) alle ore 14:30 (italiano), 15:00 (francese), (15:30 inglese).
San Polo 2368 (near Basilica dei Frari) Vaporetto from Piazzale Roma: line 1, line 2 For information and bookings: tickets@bruzane.com | +39 041 52 11 005 | bru-zane.com | vivaticket.it Palazzetto Bru Zane ticket office is open from Mondays to Fridays from 2:30pm to 5:30pm, and also an hour before the beginning of the concert at the various concert locations. Édouard Lalo tra folklore e wagnerismo: 26/9, 27/9, 6/10, 13/10, 17/10, 29/10, 5/11, 10/11 Benjamin Godard nei salotti parigini: 9/4, 10/4, 14/4, 26/4, 30/4, 3/5, 7/5, 12/5, 15/5 Free guided tours: every Thursday year-round (except public holidays): ( 2.30pmItalian); (3.00pm- French); (3.30pm- English)
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LA STORIA DI VENEZIA COTTA A PUNTINO /Venice history
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BREVE STORIA DELLA CUCINA DEL GHETTO DI VENEZIA /A Brief History of the Venetian Ghetto Cuisine Testo di /by Pierangelo Federici (*) foto di /photographs by Veneziani a Tavola www.facebook.com/veneziani.a.tavola
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a presenza ebraica a Venezia risale a prima dell’anno mille, cioè a poche centinaia d’anni dopo la fondazione stessa della Città. È stato un insediamento stabile e dal Trecento anche numericamente consistente: basti pensare che la parola ghetto (oggi di uso internazionale) risale dal fatto che, nel luogo in cui gli ebrei veneziani furono costretti a risiedere, vi era precedentemente una fonderia ; infatti nel veneziano del XIV secolo il termine gèto corrisponde all'italiano moderno getto, cioè gettata di metallo fuso. All'inizio del 1500 scoppia la “guerra della Lega di Cambrai” che fu un conflitto enorme per l’epoca e fu scatenato allo scopo di arrestare l'espansione della potentissima Repubblica Serenissima in terraferma: praticamente tutti i principali
stati europei si coalizzarono nel tentativo di spartirsi i ricchissimi possedimenti di Venezia. Furono proprio gli sconvolgimenti di quella guerra, che comunque alla fine Venezia vinse, a portare numerosi ebrei fuggitivi dalla terraferma a Venezia . Per ricavare un numero sufficiente di alloggi si dovette provvedere all' espansione in verticale degli edifici ; tutt'oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia e primi “grattacieli” della Storia , si caratterizzano per la notevole altezza, sino a otto piani . Con la caduta della Repubblica e l'avvento di Napoleone le porte del ghetto furono aperte e fu eliminato l'obbligo di residenza per gli ebrei. Fin qui la storiografia ufficiale, ma gli ebrei ebbero un ruolo veramente importante e profondamente stratificato nella
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ewish presence in Venice can be traced back to before 1000AD, more precisely a few hundred years after the city was founded. There was a stable settlement, and by approximately 300 AD, the population was numerically consistent: Just meditate on the word ghetto (commonly - used international word). It refers to the fact, that where the Venetian Jews were forced to live, there had once been a foundry; in fact, the fourteenth century Venetian word gèto corresponds to the modern Italian word getto, i.e. pouring molten metal . At the beginning of the 1500s, the "War of the League of Cambrai” (War of the Holy League) broke out. For the period, it was an enormous war, and ordered ( venezia ) MAGAZINE
with the aim of stopping the mainland expansion of the powerful Serenissima Republic. Practically all the main European countries formed a coalition aiming to share Venice's rich property. Venice won the war, but the upheaval caused by it, forced many Jews to flee from the mainland to Venice. Then to obtain sufficient dwellings, there was a vertical expansion of the buildings ; even now the ghetto constructions, unmatched elsewhere in Venice, and considered as the first “skyscrapers” in history, are characterized by their remarkable height – up to eight floors . With the fall of the Republic and Napoleon's arrival, the doors of the ghetto were opened, and the Jews had no further obligation to live there. That's the official sto-
> LA STORIA DI VENEZIA COTTA A PUNTINO /Venice history
(*) Pierangelo Federici, veneziano, di mestiere fa il pubblicitario copywriter, per passione il gourmet. Ha creato campagne pubblicitarie per importanti marchi dell’enogastronomia italiana, tiene da anni una rubrica di interviste e ricette dedicate sul mensile Venezia News, scrive per “Veneziani a Tavola” e alcuni blog internazionali.
quotidianità dei veneziani. Un esempio lampante è la cucina ebraico-veneziana, ricchissima di contenuti perché i mercanti levantini , che commerciavano con l’Oriente, introdussero le spezie e la frutta secca, come lo zafferano e le uvette: il riso zalo (riso giallo), ancora oggi preparato, viene ad esempio soffritto in grasso d’oca e arricchito con zafferano, ed è sicuramente frutto dell’incontro tra quelle culture. Di origine ebraica anche un altro famosissimo piatto, i bigoli in salsa, deliziosi spaghetti neri (cioè impastati col nero di seppia) conditi con salsa di cipolle e acciughe. I mercanti ponentini , ebrei della Penisola
ry, but the Jews played a truly important part, that was deeply stratified in the everyday Venetian life. A blatant example is the rich Jewish-Venetian cuisine. Eastern merchants trading with the Orient, introduced spices and dried fruit, like saffron and raisins : for example riso zalo (yellow rice) still prepared today, is sautéed in goose fat and enriched with saffron. This dish is definitely the result of the meeting of two cultures. Another very famous dish with Jewish origins is bigoli in salsa - delicious black spaghetti (pasta mixed/kneaded with squid ink) served with an onion and anchovy gravy. Western merchants - Iberian Jews placed typical Medi-
(*) Pierangelo Federici, a Venetian, is by profession a copywriter and by passion a gourmet. He has created ad campaigns for big Italian wine and food brands, has had a column (publishing interviews and recipes) in the monthly magazine Venezia News for years and writes for “Veneziani a Tavola” and a number of international blogs.
Iberica, portarono sulle tavole veneziane sapori e colori tipicamente mediterranei , e introdussero a Venezia l’uso spagnolo delle preparazioni in agrodolce, aprendo la strada a un altro dei piatti tipici della cucina veneziana, le sarde in saor con l’originale abbinamento del pesce alla uvetta e i pinoli . La pasticceria ebraica veneziana è meravigliosa, in particolare per la Pasqua Ebraica ( Pèsach) durante la quale il divieto di consumare lievito ha scatenato la fantasia nella produzione di azzime dolci con semi di finocchio o di anice e una infinità di deliziosi e morbidi dolcetti con nomi rigorosamente in dialetto veneziano: le bìse (dalla loro forma a bissa, cioè biscia), i sucarìni ( venezia ) MAGAZINE
terranean colours and flavours on the Venetian table. They introduced t he Spanish sweet and sour food preparation , opening the way to another characteristic Venetian dish sarde in saor ( fish ingeniously dressed with raisins and pine nuts). Venetian-Jewish pastry-making is marvellous , especially during Pèsach (Jewish Easter), when the consumption of yeast products is forbidden. This unleashed fantasy with the production of unleavened sweets containing fennel seeds and aniseed , and an immense variety of soft delicious sweets with names coming strictly from the Venetian dialect: bìse (from its long thin grass snake shape); sucarìni (sugar sweets); àpere (very soft pa-
> LA STORIA DI VENEZIA COTTA A PUNTINO /Venice history
(cioè zuccherini), le àpere (morbidissime e fatte soltanto con farina, zucchero e uova) o infine i dolci di mandorle come le impàde, (che derivano dalle empadas cioè le torte di pasta frolla con un ripieno di impasto di mandorle degli ebrei sefarditi ponentini). Tutto questo e molto altro lo si può ancora trovare a Venezia, anche perché tutta la cucina tipica veneziana, così come la Cultura più in generale, ha un carattere cosmopolita che ha sempre caratterizzato tanto la Serenissima quanto le comunità che a Venezia venivano ospitate. Anche su Facebook puoi seguire la storia e le ricette di Veneziani a Tavola! www.facebook.com/ veneziani.a.tavola
stries made with flour sugar and eggs) and finally, from the Sephardic Jews, the impàde (word deriving from Spanish empadas) shortcrust tarts with an almond filling . All this and much more can still be found in Venice, even because its cuisine and culture have cosmospolitan characteristics both typical of the Serenissima and the different cultures residing in Venice. You can also follow the history and recipes of the author Veneziani a Tavola on Facebook. www.facebook.com/veneziani. a.tavola
> Piatti tipici /typical dishes
RISI COLL'UA
Risotto di uvetta, chiamato risi coll'ua in veneziano, è un'antica ricetta della comunità ebraica di Venezia. La strana combinazione di agrodolce e salato, lo rende un piatto molto moderno, autentica cucina fusion ante litteram. Inizia soffriggendo un battuto di aglio e fai tostare il riso Vialone Nano. Quindi aggiungi l’uvetta (una presa a porzione) che avrai fatto precedentemente rinvenire e sfuma con una spruzzata di vino bianco secco. Procedi la normale cottura a risotto, aggiungendo man mano brodo di carne caldo e sgrassato (c’è chi utilizza l’acqua al posto del brodo e, alla fine, succo di mela). Con il riso al dente, puoi mantecare fuori fiamma soltanto con un battuto fine di prezzemolo, oppure arricchire con un poco di burro e parmigiano grattugiato. Perfetto se abbinato al pollo fritto e un vino rosso morbido e di medio corpo (Valpolicella Classico, Alto Adige Santa Maddalena, Trentino Merlot…). ( venezia ) MAGAZINE
Risotto with raisins, called “risi coll'ua” in dialect, is an old recipe from the Jewish community in Venice. The strange, sweet -and- sour combination makes it a very modern, authentic fusion ante litteram dish. Begin by sautéing chopped garlic and toasting Vialone Nano rice. Then add raisins (a handful per portion) which have been left to soak, and simmer with dry white wine until reduced. Continue with the normal cooking of the risotto, slowly adding hot lean meat broth (water can be used instead of broth, and apple juice added at the end). When rice is still at the al dente stage and creamy, take off the heat, and add finely chopped parsley, or some butter and Parmesan cheese. Perfect with fried chicken and a supple, medium-bodied, red wine – (Valpolicella Classico, Alto Adige Santa Maddalena, Trentino Merlot).
MUSICA /Music
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VENEZIA E L'ORGANO CHE NON C'E Venice and the non-existent organ Il centro storico vanta un pregevole patrimonio di organi settecenteschi, ma non esiste un solo strumento in grado di riprodurre degnamente la letteratura classica e romantica, compresi i capolavori di Bach. /The historic centre boasts an excellent patrimony of eighteen century organs, but not a single instrument is able to worthily reproduce classic and romantic compositions, including Bach's masterpieces.
In alto /at the top La consolle dell'organo Tamburini smantellato dalla Basilica di San Marco negli anni '80. /Tamburini organ, dismantled from the Basilica of San Marco in the 80s.
L
'unicità del patrimonio monumentale e artistico che Venezia eredita dalla sua storia assume oggi, agli occhi del mondo, un'aura di sospensione temporale, che si vorrebbe preservasse ogni oggetto o reperto da qualsiasi urto destabilizzante; ed è normale che tale istinto conservativo, ovvio baluardo di sopravvivenza per ciò che continua a sorprendere sensi e intelletto di intere generazioni, sia chiamato periodicamente a confrontarsi, in svariati ambiti dell'universo espressivo e artistico, con concezioni e istanze di segno opposto; bello e brutto, opportuno e inopportuno agitano sempre le rispettive ragioni sul corpo visibile del rapporto vivo di un luogo col proprio tempo. Particolarmente delicata appare l'influenza di un generico "indirizzo conservativo", quando condiziona vitalità e storia
di discipline artistiche più lontane dai riflettori dei media, come ad esempio pratica e insegnamento della musica d'organo; disciplina naturalmente chiamata ad incrociare standard europei, per una capitale della cultura come Venezia dotata di un Conservatorio di illustri tradizioni, e che invece sembra scontare decenni di scelte per lo meno discutibili. Qualche esempio: il grande organo sinfonico Tamburini della Basilica di San Marco, che fino agli anni '80 richiamava virtuosi di fama internazionale in memorabili cicli estivi di concerti, è stato smantellato già da molti anni per far posto a un "museale" rifacimento di un Callido, strumento settecentesco assai pregevole e diffusissimo in laguna, ma con fonica limitata e tagliato fuori dall'evoluzione sette-ottocentesca del repertorio, a cominciare da Bach. Il Conservatorio stesso
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Sopra /at the top Il Maestro Pierpaolo Turetta in occasione dell'integrale per organo di C. Franck (2011). Foto Palazzetto Bru Zane (M. Crosera). /Maestro Pierpaolo Turetta during the execution of C. Franck's complete organ music (2011).
oday, in front of the world, the distinctiveness of Venice's historical, artistic and monumental heritage takes on an aura of temporal suspension which is hoped, may shield each object and artefact from any destabilizing impact; and it is normal for such a survival instinct, obvious bastion for survival, when called upon periodically to be present, with opposite ideas and applications; good and bad, appropriate and inappropriate in varied fields of expression and art, to continue and surprise the senses and intellect of entire generations, always with their respective reasons pertaining to the object's live relationship with time and place. Such a delicate case would be the influence of a generic “conservatory orientation” ( venezia ) MAGAZINE
influencing the vitality and history of artistic disciplines furthest from the public eye, like, for example, the teaching and practice of organ music; a discipline naturally summoned to cross European standards, in a cultural capital like Venice equipped with a famous Conservatory, full of traditions, which instead seems to be paying for decades of controversial decisions. Here are some examples: up to the eighties, the big Tamburini symphonic organ in St. Mark's Basilica attracted world famous virtuosos to exhibit in memorable summer concert programmes. It has now been dismantled for many years to make place for a “museum remake” of a Callido organ, a very fine eighteenth century instrument, widespread in the Venice area, but with a limited sound and ex-
MUSICA /Music
non sembra disporre di alcuno strumento realmente "moderno", ma ripropone il modello callidiano in una coppia di organi musicalmente assai discutibili, tanto che chi studia il normale repertorio romantico, a Venezia, è costretto spesso a ripiegare sul pianoforte a pedali. Nella Chiesa di Santa Maria Formosa un organo commissionato negli anni '80 alla ditta Ferrari, almeno sufficiente per l'esecuzione del repertorio bachiano, giace incompiuto da più di un decennio. Ne abbiamo parlato col maestro Pierpaolo Turetta, interprete di fama europea, fresco esecutore dell'opera integrale di Olivier Messiae in sette concerti per la Radio Nazionale Classica Slovena, docente d'organo e composizione a Padova, titolare per lungo tempo di una cattedra d'organo presso il Conservatorio di Venezia.
cluded from the eighteen-nineteenth century- evolving repertoire, starting with Bach. The Conservatory itself does not seem to have any real “modern” instrument. It again proffers the Callido model in a musically controversial duo of organs, and whoever studying a normal romantic repertoire in Venice, is often forced to use a piano; at the Santa Maria Formosa Church there is an unfinished Ferrari organ commissioned in the eighties, that would be suitable for a Bach repertoire. We spoke to expert, Pierpaolo Turetta about it. Turetta is a European-famous and livelyspirited performer of Olivier Messiaen's complete opera, with seven concerts for Radiotelevizija Slovenija (English: Radio-Television of Slovenia), an organ and composition teacher in Padua, and long-time organ music professor at the Venice Conservatory.
D: Maestro Turetta, ci aiuti a comprendere meglio: di solito Venezia è additata come un "paradiso" per gli amanti dell'organo antico. Cosa c'è che non va? R: Quando si parla di organo, si mette in conto un gran numero di variabili storiche e costruttive che, semplificando molto, hanno in comune il meccanismo di produzione del suono nelle canne. In realtà le differenze sono enormi; come anche il repertorio eseguibile. La musica romantica per organo, ad esempio, ha bisogno di molti registri, cioè gruppi omogenei di canne che producano timbri adeguati alle indicazioni previste nelle partiture. Suonare autori come Mendelssohn e Liszt usando strumenti inadeguati, anche se dal vivo, quand’anche ci fossero “tutte le note”, equivale a farne una caricatura (come lo sono state per molti aspetti le mie recenti esecuzioni di Le Livre du Saint Sacrement di Olivier Messiaen all'organo della basilica di San Marco, o l'integrale di Cesar Franck all'organo della basilica dei Frari). Ma nei dintorni, purtroppo, non c'è molta scelta: i Nacchini e i Callido settecenteschi sono di piccole dimensioni, adatti solo a un particolare repertorio rinascimentale e barocco locale (con qualche eccezione in certa musica italiana dell'800 d'ispirazione operistica). Va detto che si tratta anche qui di un compromesso, ( venezia ) MAGAZINE
Q: Professor Turetta, please help us to understand better: Venice is usually known as a “paradise” for antique organ lovers. What's the matter? A: When we talk about the organ, we have to take into account a huge number of historic(al) and constructional variables. To make things simple - what they have in common is the pipe sound production. In reality there are enormous differences, like the executable repertoire. For example, “Romantic” music for organ needs many ranks, i.e. homogeneous groups of pipes producing the timbres indicated in the score; using unsuitable instruments when playing music, even if “live” from composers like Mendelssohn and Liszt, and even if there are all the notes, is something of a mockery. Unfortunately this was the case in my recent executions of Olivier Messiaen's Le Livre du Saint Sacrement on the organ in St. Mark's Basilica, and Cesar Franck' s complete organ music in the Basilica dei Frari. Unfortunately there isn't much choice around: the seventeenth century Nacchini and Callido organs are small, and suitable only for a particular traditional RenaissanceBaroque repertoire (exception: certain 19th century Italian opera-style music). It must be said that even this is a compromise, because there are no existing examples of 16th century organs used by
MUSICA /Music
In basso /at the bottom La sala concerti del Conservatorio Benedetto Marcello. Sullo sfondo, i due nuovi organi battenti in stile callidiano. /The concert hall of the Conservatorio Benedetto Marcello. In the background, the two new Callido organs. Nella pagina precedente, al centro /On the previous page, in the middle Progetto di un organo a tre tastiere per la Chiesa di S. Stefano mai realizzato, commissionato alcuni anni fa all'organaro tedesco J. Pirchner. /Design of an organ with three keyboards for the Church of Santo Stefano, commissioned a few years ago to the organbuilder German J. Pirchner. Nella pagina precedente, in basso /On the previous page, at the bottom Prospetto dell'organo Tamburini smantellato dalla Basilica di San Marco negli anni '80, ora rimontato e collocato nella Chiesa di Santa Rita a Mestre. /The Tamburini organ dismantled from the Basilica of San Marco in the 80s, now reassembled and placed in the Church of Santa Rita in Mestre.
perché non ci è rimasto alcun esemplare degli organi cinquecenteschi usati da polifonisti come Andrea e Giovanni Gabrieli, quindi a rigore il repertorio rinascimentale non vanta alcun diritto di cittadinanza filologica negli strumenti veneziani del ‘700. D: Il che sembra un po' un paradosso, se si pensa alla dimensione multiculturale di Venezia, sostenuta con forza anche oggi in ambito musicale: un'istituzione come la Biennale Musica rilancia ogni anno Venezia come avamposto del concertismo contemporaneo, con incursioni a tutto campo fra tradizione e futuro. R: Nessuno mette in discussione l’enorme valore del patrimonio organistico lagunare, a testimonianza di una tradizione ricca e interes-
polyphonists like Andrea and Giovanni Gabrieli. Therefore, strictly speaking, the Renaissance repertoire has no right to be logically present in 18th century Venetian music (styles). Q: This seems a paradox, when you think of Venice's multicultural dimension, strongly supported even today in the musical field: an institution like the Biennale Musica, yearly relaunches Venice across-the-board, with old and new, as the avantgarde in contemporary concert circuits. A: No-one is querying the enormous value of Venice's organ heritage as a justification for its rich and interesting tradition; nor for the necessity to protect it - only why both restoration priorities and the construction of a new instrument suited to dea
In alto /at the right Prospetto del nuovo organo Ahrendt in stile cinquecentesco, nella Chiesa di San Salvador. /Prospectus the new Ahrendt organ in the sixteenth century style, in the Church of San Salvador.
sante; e neanche la necessità di salvaguardarlo. Viene solo da chiedersi perché nessuna risorsa deroghi ancora oggi dalla priorità del restauro, e la costruzione di uno strumento nuovo in laguna, adeguato ad affrontare almeno parte del repertorio post-callidiano, sia ancora problematica. Ritrovarsi ad osannare una ricchezza ereditata dal passato è una vergognosa situazione di comodo, patrimonio spesso "usato" da organisti scambisti che hanno capito come sfruttare, senza risvolti didattici, un boccone appetitoso. A Santa Maria Formosa un nuovo strumento a due tastiere giace incompiuto da oltre un decennio, privo dei registri ad ancia. Gli sforzi compiuti a suo tempo per promuovere la realizzazione di organi nuovi a Santo Stefano, di uno strumento didattico al Conservatorio della città, di un sostanziale ampliamento (senza stravolgere la fonica di partenza) del grande organo della basilica dei Frari, sono risultati vani. L'unica novità di rilievo, negli ultimi anni, è stata l'inaugurazione di un organo a San Salvador, copia in stile rinascimentale cinquecentesco, regalo di un organista svizzero trasferito qui a Venezia. È strano il disinteresse di molte istituzioni musicali che vedono l'organo ancora uno strumento di esclusivo carattere liturgico!
( venezia ) MAGAZINE
aling with, even if only partially, the post-Callidian repertoire - are problematic and being ignored. A shameful and convenient situation is meeting and praising a rich heritage - a patrimony “used” and exchanged by organists who have understood how to take advantage of “a tasty morsel” without any educational consequences. For more than a decade, a new organ with two keyboards or manuals and without reed ranks has been lying unfinished in the Santa Maria Formosa church. Over time, there have been attempts trying to promote the manufacture of a new organ at Santo Stefano church, a new organ for educational purposes at the city Conservatory, a substantial improvement (without upsetting the initial timbre) to the big organ in the Basilica dei Frari – all with useless results. Over the last few years, the only important result has been the inauguration of an organ at San Salvador church. It is a 16th century Renaissance-style copy, - a gift from a Swiss organist who moved here. It's strange seeing that many Musical Institutions are disinterested, and still see the organ only as a liturgical instrument!
500 ANNI DI ALDO MANUZIO /500th anniversary of Aldus Manutius
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FESTINA LENTE: 500 ANNI DI ALDO MANUZIO A VENEZIA /Festina lente: the 500th anniversary of Aldus Manutius in Venice testo di Madile Gambier, Responsabile dell'Ufficio Promozione culturale della Città di Venezia
L
a venezianità di Aldo Manuzio, l’insegnante di latino e greco di Bassiano, è piuttosto tardiva, ma quello fra la città “che ha fatto leggere il mondo” - citando il sottotitolo del bel volume di Marzo Magno L’alba dei libri - e Aldo fu un incontro fortunato e certo non avvenuto per caso. In una città-mondo dove negli ultimi decenni erano confluiti tipografi da tutta l’Europa del Nord e dove l’attività editoriale aveva avuto un enorme sviluppo, partire con una nuova impresa era un sogno possibile. Per vent’anni Manuzio rivoluziona il mondo della cultura e dell’editoria portando avanti contenuti alti, la diffusione della cultura e l’importanza dell’educazione per “spazzare via la barbarie”, veicolati da un oggetto-libro nuovo, più maneggevole, più facile da leggere e da studiare. Qualcuno ha detto che Venezia non ha ricordato abbastanza questo cinquecente-
nario - Manuzio è morto il 6 febbraio del 1515 - ma in realtà importanti istituzioni come l’Università di Ca’ Foscari e la Biblioteca Marciana , all’interno del Comitato predisposto dalla Regione Veneto, lo hanno onorato con un convegno internazionale a febbraio (Ca’ Foscari) e con un ciclo di conferenze e laboratori che si chiuderà a novembre (la Biblioteca Marciana). L’Amministrazione Comunale non ha ritenuto opportuno sovrapporsi a queste iniziative, ma ha pensato di ricordare la grande figura di questo umanista-editore con un’iniziativa che è soprattutto coordinamento e promozione: Manuzio500. Con questo format, che si avvale di un sito web - simile a una bacheca in progress dove trovano e troveranno spazio tutte le attività e gli eventi dedicati ad Aldo - e di una mappa cartacea con la grafica di Matteo Scorsini, si è cercato di far interagire luoghi di
text by Tiziana Plebani, Biblioteca Nazionale Marciana
In alto /at the top Lo scaffale di Aldine Marciane, Biblioteca Nazionale Marciana. /The shelf of Aldine Marciane, Biblioteca Nazionale Marciana. Marca tipografica di Aldo Manuzio. /The mark of Aldus Manutius.
T
he Venetianness of Aldus Manutius, teacher of Latin and Greek from Bassiano, came rather late, but the encounter between the city "that made the world read" (to quote the subtitle of the beautiful volume by Marzo Magno L’alba dei libri - The Dawn of Books) and Aldo was fortunate and one that certainly did not happen by chance. In a city-world where in recent decades printers had converged from all over northern Europe, and where the publishing business underwent huge development, starting a new business was a possible dream. Over twenty years Manuzio revolutionized the world of culture and publishing through the pursuit of high content, the dissemination of culture and the importance of education in "wiping out barbarism", brought into being by a new book-object; more manageable, easier to read and easier to study. It has been said that Venice has
not sufficiently commemorated this Quincentennial (Manuzio died on February 6, 1515), but in fact important institutions such as the University of Ca' Foscari and the Biblioteca Marciana, under the auspices of a Committee established by the Veneto Region, have honoured him with an international convention in February (Ca' Foscari) and a very comprehensive cycle of conferences and workshops that will close in November (the Biblioteca Marciana). The City administration decided not to overlap these ventures, but instead to remember this great publisher and humanist with an initiative that is, above all, one of coordination and promotion: Manuzio500. Within this format, which uses a website (similar to a bulletin board upon which are to be found all the activities and events dedicated to Aldus) and a map with graphics by Matteo Scorsini, we aim to interact entities with an interest
> 500 ANNI DI ALDO MANUZIO /500TH ANNIVERSARY OF ALDUS MANUTIUS
In alto /at the top Ritratto di Aldo Manuzio, Illustrium philosophorum et sapientium effigies, 1568. /Portrait of Aldo Manuzio, Illustrium philosophorum et sapientium effigies, 1568.
conservazione (Marciana, Biblioteca Correr, Querini Stampalia, Fondazione Cini, ma anche Intesa San Paolo, Scuola Grande di San Marco, Liceo Foscarini ecc.) con attività legate al libro e alla sua diffusione (Biblioteca di Villa Erizzo, Biblioteca Pedagogica Bettini ecc.) con uno scambio reciproco di informazioni, esperienze, saperi, mettendo a punto in qualche caso delle iniziative condivise. Queste realtà che conservano, valorizzano e mettono a disposizione un patrimonio librario le abbiamo chiamate "luoghi", ma in questo progetto volevamo anche includere attività produttive legate ai mestieri del libro, numerosissime ai tempi di Aldo e ora piuttosto rare e affidate alla buona volontà di qualche artigiano, associazione, scuola professionale. Stampa a caratteri mobili, litografie, incisioni, legature a mano esistono ancora, spesso con un’orgogliosa volontà di resistere e di far conoscere la storia e la particolarità di queste tecniche con dimostrazioni, incontri, corsi . Questi sono dunque i "mestieri" di Aldo e già alcuni "luoghi" hanno preso contatto con qualcuna di queste realtà per realizzare i propri laboratori. Tutte le librerie della città sono poi state invitate a farsi "amici" di Manuzio500 diffondendone i programmi e, qualora realizzino progetti o promozioni legati al grande umanista, saranno ospitati
in conservation (Marciana, Biblioteca Correr, Querini Stampalia, Fondazione Cini, and also Intesa San Paolo, Scuola Grande di San Marco, Liceo Foscarini etc.) with activities related to the book and its diffusion (Biblioteca di Villa Erizzo, Biblioteca Pedagogica Bettini etc.) through a mutual exchange of information, experience, and knowledge, developing shared ideas and projects. These entities that conserve, enhance and make available a wealth of books we have called "Places", but in this project we wanted to also include productive activities related to the crafts associated with books, which were numerous at the time of Aldus but are now quite rare, and are entrusted to the goodwill of a few artisans, associations, and schools. Movable type printing, lithography, engravings, and hand binding still exist, often with a pride in their continuation and the preservation of the history and uniqueness of these techniques, with demonstrations, meetings, and courses. These, then, are the "crafts" of Aldus, and some "places" have already made contact with these entities in order to create their workshops. All of the libraries in the city have been invited to become "friends" of Manuzio500, disseminating their programs and, if they are realized, projects or promotions related to the great humanist will be ho-
> 500 ANNI DI ALDO MANUZIO /500TH ANNIVERSARY OF ALDUS MANUTIUS
In alto /at the top L'homepage del sito web www.aldomanuzio2015.org. /The homepage of www.aldomanuzio2015.org.
sul sito. Manuzio500 è stato realizzato con la collaborazione di Fondaco srl e con il sostegno di CoopAdriatica, grafiche Nardin, Webship, nonché di AIB Veneto, l’Associazione Biblioteche che, attraverso i suoi soci, fornisce un’importante rete di supporto e di consulenza per qualsiasi approfondimento legato al libro. www.aldomanuzio2015.org è già attivo e riporta sia gli eventi passati che quelli di questo periodo: le attività saranno più numerose da settembre in poi. Invitiamo tutti a cliccare ed entrare nel mondo manuziano.
sted on the website. Manuzio500 was created with the cooperation of Fondaco srl and with the support of CoopAdriatica, grafiche Nardin, and Webship, along with AIB Veneto and the Associazione Biblioteche which, through its members, provides a network for support and advice for those who wish to broaden their knowledge and understanding of the book. www.aldomanuzio2015.org is online and already contains both past events and those of this period: there will be more activities from September onwards. We invite everyone to click and to enter the world of Manutius.
LE PIETRE DI VENEZIA /The stones of Venice
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TRADIZIONI E CURIOSITÀ Traditions and curiosities
Antiche scuole SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO
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’edificio, sede dell’Arciconfraternita di San Rocco, fu costruito fra il 1517 e il 1560, su iniziale progetto di Bartolomeo Bon e successivamente sotto la direzione di Sante Lombardo e dello Scarpagnino; nella facciata, elementi del primo rinascimento (piano terreno) si legano ad anticipazioni del gusto barocco (piano superiore). Nell’interno, le vaste sale sono decorate dall’intero ciclo di grandi tele di Jacopo Tintoretto. Tutte le opere sono sue o dei suoi allievi. Di particolare pregio la Sala dell'Albergo. Il meraviglioso ciclo di teleri, realizzato nelle tre Sale tra il 1564 e il 1588, per la sua uni-
tarietà rappresenta per Venezia quello che per Roma è la Cappella Sistina. La Scuola sorge al fianco della chiesa di San Rocco, santo a cui si votò la città di Venezia per chiedere la grazia durante la prima delle tre grandi epidemie di peste, quella del XV secolo. Dedicata anch'essa al Santo protettore delle vittime della peste, la Scuola venne eretta dove si trovavano i terreni della chiesa di San Pantalon e della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. La Scuola Grande di San Rocco ospita rassegne concertistiche. Il 16 agosto, festa di San Rocco, la Scuola è aperta gratuitamente al pubblico.
/The Scuole ancient confraternity seats THE DALMATION CONFRATERNITY/GUILD
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he big guilds of Venice were born as associations, while the minor ones were corporations of craftsmen – like Guilds for the devotion to saints, with a scope to help and assist. The Dalmation Confraternity/Guild of Saints George and Tryphon also called the Confraternity of St. George of the Schiavoni (Dalmatian immigrants were called (Schiavoni.) was born like other brotherhoods for various nationalities, i.e. to unite Dalmatians residing in Venice.The Confraternity in calle dei Furlani, Castello, originated in Venice in 1451, after the Venetians conquered Dalmatia in 1420. A relic of Saint George (one of the three patron saints of Dalma-
tia together with Saint Jerome and Tryphon) is preserved inside on the main altar. In a less important room, you can see a series of panels depicting the Stories of the patron saints of the confraternity painted by Vittore Carpaccio. Among the various works of art we would like to mention the Vision of St. Augustine - the episode is connected to Saint Jerome who appeared to Augustine, warning him of his imminent death and ascension to Heaven. The Confraternity is one of those rare religious institutions that, notwithstanding Napoleonic suppression decrees, managed to remain intact at the same address, and, with all its artistic heritage. ( venezia ) MAGAZINE
In alto a sinistra/ at the top on the left Tintoretto- S.Rocco in prigione visitato da un angelo (1567) /St Roch in Prison Visited by an Angel (1567) in alto/at the top Canaletto - La festa di San Rocco (1735) National Gallery
A sinistra/left Facciata della Scuola di San Rocco /Facade of the Scuola San Rocco
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
C'era una volta
/On ce u pon a ti m e
CHIESA DI SANTA MARIA THE CHURCH OF SANTA NOVA
MARIA NOVA
La chiesa di Santa Maria Nova venne costruita intorno al 971 . Originariamente dedicata alla Madonna dell'Assunta, divenne poi nota come Santa Maria Nova nel XIII secolo. I lavori del campanile iniziarono solo nel 1498 e infatti nella veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari del 1500 il campanile appare troncato e ancora privo della cella campanaria. Dalla stessa veduta si ricava anche la struttura della chiesa, di impostazione basilicale ro-
The Church of Santa Maria Nova was built around 971. Originally, the church was dedicated to Our Lady of the Assumption, but later on in the 13th Century, it became known as Santa Maria Nova. The construction of a bell tower began in 1498 - as confirmed by the 1500 View of Venice by Jaco足 po de' Barbari, which shows a truncated bell tower
without a belfry. The View of Venice also shows the
In alto /at the top dettaglio su Chiesa S.Maria Nova Jacopo de' Barbari (1500) A destra /right Fegato alla veneziana/ photo: Wikimedia
> Piatti tipici /typical dishes
FEGATO ALLA VENEZIANA
Ingredienti fegato di vitello 500 g; 2 cipolle bianche; 50 g olio di oliva; 15 g burro; 10 g aceto o succo di limone; pepe e sale q.b. Preparazione Per realizzare il fegato alla veneziana, iniziate sbucciando la cipolla, poi affettatela, lavate, asciugate e tritate anche la salvia. I n una padella sciogliete il burro con l’olio, poi unite le cipolle affettate e aggiungete l’acqua e proseguite la cottura a fuoco dolce per 5 minuti, poi unite la salvia tritata e l’aceto di vino bianco, proseguite la cottura per altri 5 minuti o fino a quando le cipolle non saranno appassite. I ntanto sciacquate sotto l’acqua correte le fette di fegato, asciugatele con un panno carta e poi adagiatele nella padella con le cipolle, cuocete a fuoco alto per 5 minuti avendo cura di girarle a metà cottura. Quando il fegato alla veneziana sarà pronto, trasferitelo su un piatto di portata, salate e servitelo subito. ( venezia ) MAGAZINE
Ingredients 500 grams of calf’s liver, 2 onions, 50 grams of olive oil, 15 grams of butter 10 grams of vinegar or lemon juice, salt and pepper as necessary Preparation Peel off, slice, wash and dry the onions and chop the sage leaves. In a large nonstick frying pan, heat the oil with the butter, add the onions with water and cook over low heat for 5 minutes. Add the chopped sage and white vinegar and cook until the onions are very soft and well browned, about 5 minutes longer. In the meantime, wash the sliced liver well under running water and pat it dry with paper towels. Then, add the liver to the pan with the onions and cook over high heat for 5 minutes, turning halfway through the cooking time. When cooking time is up, place immediately on a serving dish, add salt and serve.
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
In alto /at the top Il Doge Niccolò Contarini photo: Venipedia
manica a tre navate. Notizie dell'epoca affermano che il conte Widman acquistò alcuni pezzi del campanile, che fu demolito nel 1839, per utilizzarli in alcune case che stava costruendo. L'edificio subì numerosi rifacimenti e infine restaurata nel 1760 dall'Architetto Giovanni Vettori che ne realizzò la facciata. Al suo interno fu sepolto il Doge Niccolò Contarini. Nel 1808 la Chiesa venne chiusa e adibita a magazzino, le sue opere d'arte e gli ornamenti purtroppo
structure of the church: a Romanesque basilica divided into three naves. History records that Count Widman bought some parts of the bell tower, which had been demolished in 1839, for reuse in the construction of new palaces. Over the years the church had been rebuilt several times until in 1760 it was finally refaced by Architect Giovanni Vettori. Doge Niccolò Contarini was buried here. Closed in 1808 and
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Sotto /below Campo Santa Maria Nova photo:Wikimedia
dispersi. La chiesa fu demolita nel 1852 e sembra sia stata comunque anche utilizzata come deposito d'armi.
( venezia ) MAGAZINE
then used as a warehouse, its decorations, art masterpieces and ornaments were lost. It also appears that it was used as a magazine. The church was demolished in 1852.
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Naturainlaguna
/Naturein thelagoon
IL MARTIN PESCATORE
Kingfisher
E' un uccello di piccole dimensioni appartenente all’ordine dei Coraciformi. È unodegli uccelli più colorati dell'avifauna italiana . Il maschio è molto simile alla femmina, con una sola piccola differenza: il becco è completamente nero mentre nella femmina la colorazione della parte inferiore è arancione. Il piumaggio di entrambi è azzurro con riflessi metallici sulle parti superiori, arancione su ventre, addome e guance, bianco sulla gola e ai lati del collo. I giovani hanno una colorazione del tutto simile a quella degli adulti. Il nido è situato al fondo di una galleria scavata negli argini ripidi di corsi d'acqua, stagni e lagune; è tappezzato di residui del pasto, costituiti da lische e squame di pesce. È una specie solitaria. Pur essendo molto colorato non è facilmente visibile quando è posato; è più facile avvistarlo quando si sposta in volo rettilineo e teso a quote bassissime (normalmente vola rasente l'acqua a meno di 50 cm di altezza), emettendo il suo tipico verso. Si nutre soprattutto di pesciolini o altri piccoli animali acquatici che cattura tuffandosi da un posatoio oppure, dove mancano o scarseggiano i punti di appoggio, da un volo stazionario detto "spirito santo".
Kingfishers are small-sized birds in the order Coraciiformes. They are among the most colourful birds in Italy. The male is very similar to the female except for their beak. The beak of a male kingfisher is total black, while the under-beak of a female kingfisher is orange. They both have a blue plumage: upperparts are slate-blue, underparts and cheeks are orange with white throat and neck sides. The juvenile is similar to the adult. Kingfishers nest in cavities with debris and reminder of fish scales and bones, at the end of tunnels dug into steep banks of watercourses, ponds and lagoons. Kingfishers tend to be loners and they are fairly difficult to see when resting,
despite their bright-colours. It’s easier to see them whistling in their usual arrowstraight flight low over the water surface (i.e. < 50 cm above the sea). Kingfishers feed mainly on small fish or other small aquatic animals caught by diving from a perch, or otherwise by hovering in the so-called “Holy Spirit” flight.
Il Martin pescatore /Kingfisher Taken from the site www.ornitologiaveneziana.eu photo: Wikimedia
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
G i och i popol a ri
/Popular old games in Venice
IL CAMPANON
CAMPANON (hopscotch)
Col gesso si segnavano sui masegni (grosse pietre di trachite proveniente dai colli Euganei utilizzate per il selciato in città) 6 o 8 coppie di quadrati numerati. L'ultima coppia era unita da un semicerchio. Veniva gettato a terra dentro uno dei quadrati una pietra o un gesso. Il giocatore, saltellando su un piede, seguiva la numerazione toccando una sola volta la casella senza toccarne i bordi (nepa) e raccogliendo il gesso. Il percorso veniva fatto prima col piede destro e poi con il sinistro. Se non si facevano errori si ripeteva. Il gioco per le più brave veniva chiamato "am salam" e si faceva anche a occhi chiusi o bendati senza toccare con il piede le righe.
The players mark on the "masegni" (big blocks of stone from Euganean Hills) by using a chalk 6 or 8 numbered squares and a semicircle - on top of the last double square were drawn with a piece of chalk on the ground paved with ‘masegni’ (blocks of trachyte from the Euganean Hills used for paving Venice). The players first threw a stone or a piece of chalk on a square and then hopped on their right foot through the squares in order without touching the line (‘nepa’) and they finally lifted the piece of chalk. Players returned backwards on their left foot. Players who completed the pattern without mistakes could continue with the game. The best players, usually girls, enjoyed playing a ( venezia ) MAGAZINE
variant of ‘campanon’ called ‘am salam’, in which they hopped through with the eyes closed or blindfolded without touching the line with their foot.
in alto/at the top Il gioco del campanon photo: Wikimedia
NON SOLO GONDOLA /Not only gondola
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NAVI FANTASMA /The "Ghost" Ships
Sono già passati 14 anni da quando furono ritrovati due straordinari relitti di antiche navi in laguna.
Già 14 anni sono passati da quando in un giorno di fine estate la squadra di operatori subacquei della società Idra di Venezia coordinata dall'archeologo Marco D'Agostino per conto del Consorzio Venezia Nuova - e del tecnico Eros Turchetto portarono alla luce tra le testimonianze più eccezionali per la storia della marineria veneziana, dei reperti inediti finora documentati solo attraverso immagini d'epoca. Si tratta di due relitti di navi del Trecento: una galea e una rascona. La galea è LA nave con cui la Serenissima ha identificato per secoli la sua potenza marinara - e per quanto possa sembrare strano fino ad allora non se ne è trovato in tutto il globo un solo es-
Fourteen years have passed since a late summer day on which a team of divers of the Idra company of Venice, coordinated by archaeologist Marco D'Agostino - on behalf of the Venezia Nuova consortium - and the technician Eros Turchetto unearthed one of the most outstanding testimonies in the history of the Venetian navy, finds hitherto only seen in vintage images. These are two shipwrecks from the fourteenth century: a galley and a rascona . The galley is THE ship with which the naval power of the Serenissima was identified for centuries - and it may seem strange that only one single example has been found until now - while the rascona was a large cargo ship used in the rivers of the Po Valley throughout the Middle Ages and until the end of the nineteenth century. The two wrecks are unique cases, by virtue of their posi-
/Everydays boat for local public transport in Venice
Fourteen years have passed since there were found two extraordinary ancient shipwrecks in lagoon.
emplare - mentre la rascona è stata la grande nave da carico utilizzata nei fiumi della valle padana per tutta l'epoca medievale fino alla fine del XIX tion, mode of reuse and secolo. state of conservation: wreck I due relitti sono dei casi unici, A, the flat-bottomed vessel per tipologia giacitura mod- identified as the rascona alità di reimpiego e stato di measures 23.6 metres in conservazione: il relitto A, length and six in width, quello a fondo piat-to identi- while wreck B, the galley, is ficato con la rascona misura 38 metres long and 5 wide. 23,60 metri di lunghezza e 6 The two hulls lie parallel to metri di larghezza, mentre il each other. relitto B, la galea è lunga 38 The excavation conducted in the summer of 2001 confirmed the pioneering lagoon archaeological research of Ernesto Canal in the 1960s and the preliminary explorations of the late 90's made in the centre of
A sinistra /left foto aerea dello scavo di San Marco in Boccalama, /aerial view of the excavation of San Marco in Boccalama.
ohoto: G. Arici ( venezia ) MAGAZINE
metri e larga 5 metri. I due scafi giaciono paralleli. Lo scavo condotto nell'estate del 2001 ha confermato le pionieristiche ricerche archeologico-lagunari di Ernesto Sotto /below Canal degli anni '60 e le relitto B - la galea durante le operazioni prospezioni preliminari di fine di scavo e di rilievo; /shipwrech B. the anni '90 effettuate nel centro galley during the excavations and survey della laguna – per la preciphoto: G. Arici sione non lontano da dove sfociava il Brenta fra le Motte di Volpego, a est del canale Malamocco-Marghera e il canale Campanella. Lì infatti esisteva l'Isola di San Marco in Boccalama definiti-vamente scomparsa nel corso del XVI secolo a causa di subsidenza ed eustasismo e delle frequenti inondazioni del Brenta. San Marco in Boccalama è ricordata nelle cronache postmedievali come l'isola “destrutta” o “persa”. I due esempi di imbarcazioni sono stati rinvenuti in uno stato di conservazione esemplare proprio perché già in epoca remota erano state posizionate, affondate e ancorate con una lunga serie di pali allo scopo di proteggere l’isola dall’erosione delle acque. La scoperta dei due relitti è stata anche il pretesto per collaudare per primi in Italia nuovi sistemi di indagine archeologica. Dopo questo intervento conoscitivo però le navi sono state ricoperte e il sito riallagato, in attesa di un ulteriore finanziamento che permettesse di completare il lavoro recuperandole, restaurandole e ricoverandole degnamente in una sede oppor-
the lagoon - to be precise, not far from the outlet of the Brenta between the Motte di Volpego, east of the Malamocco-Marghera and Campanella canals. In fact there existed an island called San Marco in Boccalama which disappeared in the sixteenth century due to subsidence and the frequent flooding of the Brenta. San Marco in Boccalama is remembered in the post-medieval chronicles as the "destroyed" or "lost island." The two vessels were found in an exemplary state of preservation because in those ancient times they had been positioned, sunk and anchored with a long line of poles in order to protect the island from water erosion. The discovery of the two wrecks was also the pretext for the first attempts in Italy to test new systems of archaeological investigation. After this fact-finding intervention, however, the ships were recovered and the site widened, pending further funding that would permit the completion of their retrieval, restoration and relocation at a suitable site in order to render them visitable. A finding of naval archeology among the most important in the world is still, after fourteen years, at the bottom of the lagoon. As regards the vessels of Boccalama, a part of the scientific world considers that the two hulls should be removed, as leaving them in situ would sentence them to rapid destruction ue to the degradation process
tuna a renderle visitabili. Un ritrovamento di archeologia navale fra i più importanti al mondo giace ancora, dopo quattordici anni, in fondo alla laguna. Per quanto riguarda le navi di Boccalama una parte del mondo scientifico ritiene che due scafi andrebbero rimossi perche lasciarli in situ vorrebbe dire condannarli ad una rapida distruzione a causa del processo di degrado innescato dal contatto con l'aria, l'erosione delle correnti, dall'azione dei pescatori di frodo che con gli strumenti più disparati rastrellano i fondali alla ricerca di molluschi eduli. Dallo studio e dall'esposizione dei reperti si potrebbero trarre molte conoscenze sulle tecniche costruttive in parte ancora ignote dei proti del celebre arsenale della Serenissima che potrebbe ospitare i due manufatti. Faccendo nostre le “Valutazioni scientifiche" del progetto di recupero pubblicato nel 2003, ci piacerebbe pensare che venissero realizzate delle repliche in scala reale a partire dai reperti rinvenuti come è ormai entrato nell'uso comune in archeologia speri-
triggered by contact with air, erosion from the currents, and the actions of illegal fishermen who rake the seabed in search Sopra /at the top for edible molluscs. relitto A - la rascona durante le opFrom the study and presenta- erazioni di scavo e di rilievo /shipwreck tion of its findings a great deal A. the "rascona" during the excavations of knowledge can be gained and survey about the construction tech- Photo G. Arici niques - in part still unknown of the famous arsenal of Venice that accommodated the two artifacts. Making our own "Scientific ( venezia ) MAGAZINE
mentale. L'applicazione del metodo scientifico permetterebbe di sperimentare dal vero metodologie, tecniche di assemblaggio, collaudare le imbarcazioni e le loro prestazioni nautiche... e sarebbe anche un'occasione da giocare anche per il ritorno di immagine della cittĂ , visto che un simile modello di galea potrebbe essere utilizzata come nave simbolo di Venezia, testimonianza vivente di un passato glorioso, un'inversione di tendenza rispetto a un turismo di scarsa qualitĂ e un recupero culturale distillato di storia e cultura veneziana.
sopra /on the top Rascona in navigazione;
Evaluation" of the restoration project published in 2003, we would like to think that full-scale replicas could be made from the finds, as is now common practice in experimental archeology. The application of the scientific method would allow experimentation with the real methodologies, assembly techniques and testing of the boats' nautical performance ... and it could also be an opportunity for their return as part of the image of the city, as a similar model galley could be used as a symbol of Venice, a living testimony of a glorious past, a reversal of the trend of low-quality tourism and a cultural recovery that is the distillation of Venetian history and culture.
Jacopo
a destra /right Rascona in navigazione; cartolina
de Barbari, Venetie MD, Venezia
dei primi anni del XX secolo.
1500 (particolare) una rascona in
Siamo a Pavia (Mantova) e la ras-
navigazione,, da notare il tipico
cona barca per i trasporti fluviali
timone laterale
per
sotto /on the bottom Vista aerea del relitto A; aerial view of wreck A photo: G.Arici
eccellenza
era
chiamata "nave di Pavia"
anche
La rascona Le rascone erano delle grosse imbarcazioni per la navigazione interna. Il loro fondo piatto era ideale per potersi muovere sui fondali bassi e sabbiosi, spesso venivano utilizzate per navigare sui fiumi, in particolare sul Po. Le prime apparizioni nella storia della nautica italiana sono riconducibili al Medioevo, il loro utilizzo fino ai primi anni del XX secolo. Prua e poppa si assomigliavano: entrambe fortemente incurvate verso l'alto, potevano staccarsi dalla base dello scafo addirittura di 4 metri. Caratteristico era il sistema di governo con i timoni laterali. Le rascone erano molto attive nel trasporto dei cereali lungo il Po sino a Mantova e Pavia arrivando anche a Milano lungo i navigli. Se câ&#x20AC;&#x2122;era vento si spostava con una vela al terzo sita a prua e con una piccola vela di mezzana; altrimenti, come i burchi, veniva trainata da cavalli. A poppa un casotto con tettuccio semicircolare serviva per il riparo dellâ&#x20AC;&#x2122;equipaggio. Sebbene in forte decadenza nel 1867 a Venezia risultavano registrate ancora 80 ra-
The rascona The rascona were unimpressive boats. Equipped with a flat bottom, they were ideal for moving on shallow and sandy seabeds and were often used to navigate rivers, especially the Po. Their first appearance in Italian nautical history can be traced to the Middle Ages, and they were used until the early years of the twentieth century. Bow and stern were alike: both strongly curved upwards, rising away from the base of the hull by up to 4 metres. Characteristic was the system of steering with lateral rudders. The rascona were very active in the transport of cereals along the Po to Mantua and Pavia, also reaching Milan along the canals. If there was wind, sails were used on the bow and mizzen; otherwise, as with barges, they was horse-drawn. Astern there was a hut with a semicircular roof, used to shelter the crew. Although in steep decline, in 1867 in Venice there were still 80 recorded rascona
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LA GALEA Le galee erano delle gigantesche navi che potevano raggiungere i sessanta metri di lunghezza che, caratterizzate da uno scafo lungo e stretto, cominciarono a solcare i mari a partire dall'anno Mille. Per muoversi utilizzavano le vele, ma anche e soprattutto la forza delle braccia dei vogatori, la coperta era interamente riempita dai banchi di voga, spesso 25 per lato, ognuno dei quali occupato da due o da tre rematori. Nelle sue molte varianti, fu impiegata nei conflitti ma anche e principalmente per i trasporti commerciali o di scorta, aveva uno scafo lungo e stretto con un basso pescaggio, ideale sia nelle acque poco profonde della laguna veneta che nell’evitare le insidie degli scogli. Lo scafo era adibito alle merci di valore, la coperta debordante sui lati era principalmente occupata
dai banchi di voga dove gli uomini vi vivevano riparati da un grande tiemo. I vogatori erano mediamente 150 e all’imbarco erano forniti di armi per contrastare eventuali incursioni piratesche, garantendo una certa sicurezza ai trasporti Ogni galea poteva ospitare fino a 250 persone e, per questo, uno dei suoi problemi più assillanti, oltre al comprensibile odore nauseabondo che emanava, era la difficoltà di accatastare sufficienti approvvigionamenti per l'intera ciurma. Con il passare dei secoli e il mutare delle esigenze, le galee divennero sempre più grandi sino a raggiungere una lunghezza di circa 50 metri. I primi segni del suo declino coincidono con la fine del XVI secolo quando cominciò ad essere sostituita dai più economici e manovrabili galeoni, molto più adatti alle attraversate oceaniche.
THE GALLEY The galleys were huge ships that could reach sixty metres in length, characterized by a long, narrow hull, which began to sail the seas around the year 1000. They had sails, but were predominantly powered by rowers; the deck was entirely filled with benches, often 25 per side, each occupied by two or three rowers. In its many variations, it was used in conflicts but also (and principally) for commercial transport or escort. It had a long, narrow hull with a shallow draft, ideal in the shallow waters of the Venetian lagoon for avoiding the hidden dangers of the rocks. Valuable goods were placed in the hull; the deck bordering its sides was mainly occupied by benches where the men lived, sheltered by a large tiemo. ( venezia ) MAGAZINE
The rowers numbered on average 150 and upon boarding they were provided with weapons to counter any pirate raids, providing some security of transport. Each galley could accommodate up to 250 people and, therefore, one of its most pressing problems, in addition to the understandable nauseating smell that emanated, was the difficulty to stock sufficient supplies for the entire crew. With the passage of time and changing needs, galleys became progressively larger until they reached a length of about 50 metres. The first signs of its decline coincided with the end of the sixteenth century, when it began to be replaced by cheaper and more manoeuverable galleons, much more suited to crossing the ocean.
> BOCCALAMA, L'ISOLA CHE NON C'E L'isolotto di San Marco in Boccalama era un fazzoletto di terra che sorgeva fra le Motte di Volpego e il canale di Campanella. I primi abitanti furono probabilmente dei pescatori, che lo colonizzarono intorno all'anno Mille. Gli succedettero i monaci agostiniani, che trovarono in esso il luogo ideale dove edificare un monastero. Per almeno tre secoli l'isola visse nella tranquillità e nella prosperità, finché nel 1299 non iniziarono le disastrose alluvioni del Brenta. Tutti gli abitanti della Laguna furono costretti ad adottare dei sistemi per arginare l'impazzata delle acque, ed uno di questi fu quello di utilizzare delle grosse imbarcazioni ormai decrepite, che venivano «inchiodate» alla battigia. Nel 1328, Niccolò, priore del monastero, chiese aiuto al Senato di Venezia, ottenendo una celere risposta: all'isolotto giunsero le due vecchie navi che oggi abbiamo la fortuna di rivedere dopo 700 anni. Quando nel 1348 l'Europa fu sconvolta dalla peste, l'isola divenne il luogo ideale dove seppellire i cadaveri del terribile flagello. Nel 1500 San Marco di Boccalama sparisce per sempre inghiottita dalle acque.
The islet of San Marco in Boccalama was a handkerchief of land that stood between the Motte di Volpego and the Campanella canal. Its first inhabitants were probably fishermen, who colonized it around the year 1000. They were succeeded by Augustinian monks, who found it the ideal place to build a monastery. For at least three centuries the island lived in peace and prosperity; the disastrous floods of the Brenta did not begin until 1299. All the inhabitants of the lagoon were forced to adopt systems to curb the wildness of the water, and one of these was the use of large and decrepit boats, which were "nailed" to the shoreline. In 1328, Niccolò, the prior of the monastery, asked the Senate of Venice for help, obtaining a rapid response: to the islet came the two old ships that today, after 700 years, we have the fortune of seeing again. When in 1348 Europe was devastated by the plague, the island became the ideal place to bury the corpses from the terrible scourge. In 1500, San Marco Boccalama disappeared forever, swallowed by the waters.
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> fino al > until FESTE VENEZIANE /Festivals&Events in Venice
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UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities
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Venezia
Venezia Gallerie Venezia dell'Accademia Dorsoduro 1050, Venezia Venezia
Sant' Erasmo
Venezia
San Francesco della Vigna Venezia Castello - Venezia
Castello - Venezia
Isola di Pellestrina
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Campo San Giacomo dell'Orio, Venezia
Carnevale di Venezia Inverno Veneziano 2014/15 VeniceVenice Winter 2014-2015 Carnival
White Venice 2015 - Mestre
Su e Zo per i ponti
Festa di San Marco - 25 aprile Saint Mark - April 25th
Stagione Remiera Rowing Season
Festa del carciofo violetto The purple artichoke Feast
Festa della Sensa
Festa di Sant' Antonio a San Francesco della Vigna
Festa della Bragora
Festa de San Piero de Casteo
Festa patronale di S. Pietro in Volta Patronal Feast in honour of S. Pietro in Volta Festa della Madonna di Marina Madonna di Marina Feast
Festa di San Giacomo dell'Orio San Giacomo dell'Orio Feast
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> lug /ago > on > agosto > August
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Isola di Pellestrina Gallerie Isola didell'Accademia Pellestrina Dorsoduro 1050, Venezia Isola di Torcello
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Festa del Redentore Inverno Veneziano 2014/15 VeniceRedentore Winter 2014-2015 Feast
Festa della Madonna dell' Apparizione White Venice 2015 - Mestre Madonna dell'Apparizione Feast Sagra di Portosecco Feast of Portosecco
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