Venezia MAGAZINE ANNO III (YEAR 3) 2015 NOVEMBRE DICEMBRE (NOVEMBER DECEMBER)
16 ( venezia ) MAGAZINE
ANNO III_2015 numero 16
NOVEMBRE / DICEMBRE YEAR III_2015 issue 16
NOVEMBER / DECEMBER
( venezia ) MAGAZINE BIMESTRALE ONLINE A CURA DI BI-MONTHLY ONLINE MAGAZINE Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia Redazione /Editors Luca Bianchetto Francesca Perotto Sara Rossi Marta Zardinoni Hanno collaborato a questo numero /In collaboration with Mariagrazia Dammicco, Roberto Ranieri, Riccardo Ravegnani
Contatti /Contacts turismosostenibile@comune.venezia.it www.veneziaunica.it/it/turismo_venezia www.comune.venezia.it/turismo Progetto grafico /Graphic design mimicocodesign.com
SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL Detourism è il nuovo magazine della Città di Venezia, per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai soliti percorsi, alla ricerca dei luoghi più originali, insoliti e segreti della città. Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious travellers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice most unusual and secret places and discovering its original characters. PERCHÉ DETOURISM? WHY DETOURISM? Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi. Per un modo diverso di viaggiare. Per vivere Venezia da veneziani. Per scoprire un’altra Venezia. Vi invitiamo a diventare deturisti, scoprire quello che le guide non dicono, percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni e sperimentare incontri inaspettati. Because Venice is the perfect place to get lost. Travelling in a different way. Experiencing Venice like a Venetian. Discovering another Venice. So ditch the itinerary and become a detourist, find out what travel guides never tell, and discover an unexpected Venice. BUON DETOUR! HAPPY DETOURING! Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia The Venice Office of Sustainable Tourism
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ITINERARI DEL MISTERO /Haunted Venice
LA VENEZIA PIU VERDE /The greenest Venice
01
02
BIAGIO, IL MOSTRO DI VENEZIA /Biagio, the Monster of Venice
IL GIARDIN0 DI THETIS /The Thetis Garden
CUCINA VENEZIANA /Food & Wine
ARTE E LABORATORI /Art & Workshops
MUSICA E TEATRO /Music & Theatre
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OMBRE E CICHETI /Venice Bacaro tour
PERCORSI TATTILI ALLA GUGGENHEIM /Tactile itineraries at Guggenheim
GIOVANE ORCHESTRA METROPOLITANA /Groggia Theatre
LE PIETRE DI VENEZIA NON SOLO GONDOLA /The Stones of Venice /Not only Gondola
FESTE VENEZIANE /Festivals & Events
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TRADIZIONI E CURIOSITÀ /Traditions and curiosities
IL BRAGOZZO /The bragozzo
UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities
ITINERARIDELMISTERO /Haunted Venice
01
STORIA DI BIAGIO EL LUGANEGHER, IL MOSTRO DI VENEZIA /The Story of Biagio el luganegher, the Monster of Venice testo di /text by Riccardo Ravegnani Del serial killer ante litteram e dei suoi truci delitti resta memoria nella fondamenta omonima, Riva di Biasio.
T
ra i fatti criminali più efferati della Serenissima un posto di primo piano spetta alla macabra storia di Biagio el luganegher, che le cronache ricordano come il mostro di Venezia. La vicenda ebbe come sfondo la Venezia del Cinquecento e per protagonista un uomo – Biagio detto el Cargnio perché proveniente dalla Carnia – di cui niente si conosce se non che venne a cercar fortuna nella Serenissima lasciando la terra d’origine, dove i genitori gli avevano ben insegnato a preparare gli insaccati. Biagio era un salsicciaio e aveva casa e bottega in una fondamenta a Santa Croce nei pressi di Campo San Zan Degolà . La sua locanda si affacciava sul Canal Grande di fronte alla Chiesa di San Geremia. Qui i clienti giunge-
vano da tutti i sestieri per gustare la specialità della casa: il mitico sguazeto, uno spezzatino di carne con l’aggiunta di salsiccia e condito con spezie e aromi vari . Anche in terraferma era nota la locanda del luganegher, come testimonia una cronaca di fine XVI - inizi del XVII secolo che così ne parla: “ Nota che tutte le barche venivano da Mestrina arrivavano all’hostaria di Biasio, hora detta Riva di Biasio”. I migliori
cuochi della zona, nonostante l’impegno, non riuscivano a imitare il sapore del prelibato sguazeto. Biagio continuò per anni a godere di gran fama, finché un giorno un barcaiolo fece un’orrida scoperta: sentendo qualcosa di duro mentre trangugiava la pietanza lo sputò, accorgendosi che si trattava
A
mong the most savage criminals in the Serenissima, one of the leading figures is Biagio el luganegher and his macabre story. Chronicles remember him as the monster of Venice. The memories of the serial killer The incident happened in Veahead of his time and the murders nice in the 1500s, and the protagonist was a man called he committed, remain with the Biagio, known as el Cargnio “fondamenta” named after him: because he came from Carnia, Riva di Biasio. but little is known about him he left his home town where his parents taught him how to cure meats, and went to the Serenissima seeking fortune. Biagio was a sausage maker and had a house and a shop in a street near Campo San Zan Degolà, in the Santa Croce area. His inn was in front of the church of San Geremia, In alto /at the top overlooking the Grand Canal. Riva di Biasio, vicino a Campo San Zan Clients came from all over, to Degolà, nel sestiere di Santa Croce. buy his specialities: the fa/Riva di Biasio, near Campo San Zan mous sguazeto, a meat stew Degolà, in the Santa Croce district. with sausage meat added, ( venezia ) MAGAZINE
and seasoned with spices and various herbs. The luganegher's inn was also famous on the mainland - according to an article written between the 16th and 17th centuries, the following statement was printed: “It must be said that boats from all over Mestrina go to Biasio's inn, now called Riva di Biasio”. Even though they
tried hard, the best cooks of the area were unable to reproduce the flavour of his famous sguazeto. Biagio's fame continued on for many years, until one day a boatman discovered something horrible: while he was eating, he felt something hard and spat it out. It was a little middle finger with the fingernail still attached. Trying to hide his disgust, the client left his meal on the table saying he would return immediately, but went quickly to report the fact. The secret
> ITINERARI DEL MISTERO /Haunted Venice
Bibliografia /Bibliography: Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, 1970 Claudio Dell’Orso, Nero Veneziano, 2006. blog.labottegadimanuzio.com
Sotto /at the bottom Campo San Zan Degolà. /Campo San Zan Degolà.
di un piccolo mezzo dito con tanto d’unghia ancora attaccata. Tentando di vincere la naturale ripugnanza, il cliente lasciò il pasto sopra il tavolo dicendo che sarebbe tornato subito e si recò di corsa a denunciare l’accaduto. L’ingrediente segreto della sua specialità non era altro che carne di bambini da lui stesso trucidati. Una volta arrestato Biagio confessò alla Quarantia Criminale (la magistratura dell’epoca) di avere un’altra scorta di carne che si stava frollando nel retrobottega, pronta da impiegare nelle gustose pietanze. La macabra scoperta fu associata subito alle misteriose scomparse di bambini che si erano verificate in quella contrada e nel vicinato negli ultimi tempi. La giustizia veneziana fu implacabile di fronte a tanta violenza: il criminale fu trascinato da un cavallo dal carcere alla sua bottega, di fronte alla quale gli furono tagliate le mani davanti a una folla inferocita. Con queste appese al collo fu condotto in piazza San Marco, dove fu decapitato fra le colonne di Marco e Todaro. Il suo corpo fu poi fatto in quattro pezzi che furono lasciati imputridire nei punti principali della città come monito per chiunque volesse emularne le gesta, mentre casa e bottega vennero rase al suolo. Nei secoli si perse traccia della casa dei delitti. Al suo posto ne fu in seguito edificata un’altra che ne fece scordare la precisa collocazione. La memoria del terrore suscitato dalla vicenda,
ingredient of Biagio's speciality was nothing else but the flesh of children, he had murdered. Biagio was arrested by the Quarantia Criminale (the magistrates of the time), and confessed that in his back shop, he was preparing and hanging another supply of meat to be used in his tasty dishes. The macabre discovery was immediately associated with the recent mysterious disappearance of children in that area and neighbourhood. Venetian justice was merciless in front of such violence: the criminal was dragged by a horse, from the dungeon to his shop where his hands were cut off, in front of an angry crowd. His hands were then hung around his neck, and he was taken to St. Mark's square, where he was beheaded between the columns of San Marco and San Todaro. Then, as a warning to whoever wanting to repeat the crime, his body was cut into four pieces, and left to decompose in the main areas of the city, and his house and shop were burnt to the ground. The address of “the house of crimes” was lost over the centuries. Its exact location was forgotten when another dwelling was built on the site. However, the terror created by the happening, carries on in folk tales, and a stanza in the 19th century Canti pel popolo veneziano (Venetian folk poems) is exact evidence. Poet Foscarini mentions a
però, restò vivido nella memoria popolare, e una strofa ottocentesca contenuta nei In alto /at the top La Chiesa di San Geremia che si affaccia sul Canal Grande. /The Church of San Geremia, overlooking the Grand Canal.
Canti pel popolo veneziano
ne è precisa testimonianza. Il Foscarini così fa parlare una madre che, passeggiando col proprio figlio in Riva di Biasio, è assalita dal terrore immaginando il mostro infierire sul proprio putelo:
Sulla Riva de Biasio l'altra sera So andata col putelo a chiapar aria, Ma se m'a stretto el cuor a una maniera Che la mia testa ancora se zavària: Me pareva che Biasio col cortelo Tagiasse a fete el caro mio putelo!
La fondamenta di Santa Croce che aveva fatto da sfondo alle macabre azioni assunse da allora, secondo la tradizione, la denominazione di Riva di Biasio. Un ricordo che ancora – al solo passaggio – fa rabbrividire. ( venezia ) MAGAZINE
mother strolling with her son along Riva di Biasio. She was overcome with terror as she imagined the monster attacking her putelo (meaning “child” in the Venetian dialect).
Sulla Riva de Biasio l'altra sera / On the Riva de Biasio, the other evening So andata col putelo a chiapar aria, / I went with my son to get some fresh air Ma se m'a stretto el cuor a una maniera / But I felt something Che la mia testa ancora se zavària: /and my head started spinning Me pareva che Biasio col cortelo /I could see Biasio using a knife Tagiasse a fete el caro mio putelo! /to cut my dear son in pieces!
The horrible crimes were committed in the Santa Croce street area, and from that moment onwards, according to tradition, the area was renamed Riva di Biasio. A memory which still makes you tremor when you pass by.
LA VENEZIA PIÙ VERDE /The greenest side of Venice
02
IL GIARDINO DI THETIS /The Thetis Garden Natura e arte fra le costruzioni protoindustriali del complesso monumentale dell’Arsenale. /Nature and Art in the Arsenale complex Testo e foto di /by Mariagrazia Dammicco, Wigwam Club Giardini Storici Venezia
In alto /at the top Grandi macchie fiorite di albizia, oleandro, melograno e rose accanto alla scura struttura Off leash di Montanelli. /Large patches of flowers: albizia, oleander, pomegranate and roses beside the Montanelli's dark structure Off leash.
E
ra il 1997 quando nell’area nord dell’Arsenale sorse Thetis, il polo dedicato alle tecnologie del mare a cui si scelse di assegnare il nome di una divinità femminile, la Nereide madre di Achille. L'idea iniziale era scaturita dalla tesi di laurea dell’architetto Antonietta Grandesso, oggi Responsabile degli Eventi culturali e Mostre, che proponeva un progetto di riutilizzo scientifico e culturale di quella che è considerata la maggiore fabbrica navale del mondo. Dal XII secolo l'Arsenale rimase attivo fino ai primi decenni del Novecento arrivando ad estendersi su 46 ettari. Attualmente ospita ancora alcune attività della Marina Militare ed esposizioni della Biennale che incominciò nel 1980 ad utilizzarne la parte delle Corderie. Ancora una volta, come spesso accade a Venezia, è assoluta-
mente inattesa la distesa verde che, fra le architetture in mattoni rossi dell’Arsenale Novissimo, si presenta a chi scende alla fermata ACTV "Bacini" fuori dalle consuete rotte turistiche. Pioppi e robinie cresciuti spontaneamente accolgono il visitatore mentre dei percorsi nell'erba conducono ad una fila di capannoni. Fin dal giardino si percepiscono i bagliori del silenzioso specchio d'acqua della Darsena Grande dell’Arsenale su cui si affacciano questi edifici storici, oggi sede di uffici ed esposizioni d’arte di respiro internazionale in un continuo scambio fra ricerca tecnologica ed artistica. Sul prato è un susseguirsi di sculture ed installazioni contemporanee che si fondono con la vegetazione: macchie di rigogliosi oleandri e tralci di edera avvolgono la gabbia conditional/unconditional di Angelo Bucarelli; sui sas-
I
n 1997, a centre dedicated to maritime technology was established north of the Arsenale. It was called “Thetis” - the name of the goddess, who was Achille's mother. The initial idea came from Antonietta Grandesso's degree thesis in Architecture when she proposed a project for the scientific and cultural re-use of what was considered back then, as the world's biggest naval shipyard . Today Antonietta Grandesso is in charge of cultural events and shows. The Arsenale was operative from the 12th century to the beginning of the 1900s and covered up to 46 hectares. At the moment, it is home to some of the Italian Navy's activities, and Biennale exhibitions which started using the Corderie section in 1980.
Once again, as often happens in Venice, the “green” zone in the Arsenale Novissimo red brick area is absolutely unexpected, and away from the usual tourist routes , especially to anyone getting off at the ACTV “Bacini” stop. The tourist comes upon naturally-growing poplars and black locusts, and grass tracks lead up to a row of warehouses. Starting from the garden, you can perceive the gleam of the Darsena Grande's silent mirror of water and the historic buildings at the Arsenale – today location for offices, global art exhibitions, and continual exchange between technological and artistic research. There is a succession of sculptures and contemporary installations hidden among the vegetation : luxuriant oleanders and ivy vines cover Angelo Buca-
> LA VENEZIA PIĂ™ VERDE /THE GREENEST SIDE OF VENICE
In alto /at the top Alcune Pietre sonore in granito e basalto di Pinuccio Sciola. photo: Thetis /Pinuccio Sciola's granite and basalt Pietre sonore. Sotto /at the bottom L'Uomo che misura le nuvole, in cima a un tetto, del belga Jan Fabre. /Jan Fabre's Uomo che misura le nuvole, on the top of a roof. photo: Thetis
si i Paralleli vertebrali di Renato Meneghetti sembrano tronchi di palme; evoca uno sbarco il modulo Off leash con il container ricoperto da ghiaia di riciclo di Arturo Montanelli ed i randagi di Velasco Vitali. Spicca fra cespugli di rosmarino e rose scarlatte il blu intenso della Casa cielo di passaggio di Mario Bottinelli Montandon, adibita a garitta per il custode nei pressi di un grande cancello. In diversi angoli del giardino le Pietre sonore di Pinuccio Sciola in granito e basalto invitano a sfiorarne le profonde incisioni per offrire positive vibrazioni tattili ed uditive. Le imponenti Sentinelle di Beverly Pepper sembrano vegliare sull’ Uomo che misura le nuvole del belga Jan Fabre: in cima ad un tetto, proteso verso il cielo, è il simbolo di questo spazio espressione del coraggio di
relli's
Conditional/uncondi-
tional; Renato Meneghetti's Paralleli vertebrali seem like
palm trunks on the stones; Arturo Montanelli's Off leash's container covered with recycled gravel and Velasco Vitali's strays recall a landing. The intense blue of Mario Bottinelli Montandon's Casa cielo di passaggio, now used as a guardhouse near a big gate - stands out among the rosemary bushes and the scarlet roses. In various corners of the garden, Pinuccio Sciola's granite and basalt Pietre sonore invite you to touch their deep incisions offering positive tactile and auditive vibrations . Beverly Pepper's imposing Sentinelle seem to watch over Jan Fabre's Uomo che misura le nuvole: from the top of a roof, reaching to the sky, is the symbol of this space, an expression of
chi lavora con metodo per realizzare i propri sogni . Al centro del parco La Quercia di Joseph Beuys, piantata nel 2007 da Lucrezia De Domizio Durini, richiama le 7.000 querce piantate nel 1977 a Kassel dal grande maestro tedesco che dedicò la propria vita al miglioramento dell’uomo e alla salvaguardia della natura . Un'altra quercia, simbolo di rinascita, al centro del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto: è un'installazione
creata nel 2014 che evoca il simbolo matematico dell’infinito, luogo di rigenerazione e partecipazione, metafora di una nuova crescita. Recentemente altre piante dalla forte valenza simbolica sono approdate al giardino Thetis grazie alla collaborazione con il Wigwam Club Giardini Storici Venezia e la cooperativa sociale Laguna
the courage of he who works with a way to fulfil his dreams. In the centre of the park is Joseph Beuys' La Quercia, planted in 2007 by Lucrezia De Domizio Durini. It recalls the 7,000 oaks planted in Kassel in 1977 by the important German maestro who dedicated his life to the betterment of mankind and conservation of nature. Another oak, symbol of rebirth, in the middle of Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto created in 2014: the
installation that evokes the mathematical symbol for infinity, a place for regeneration and participation, metaphor of a new growth. Recently, thanks to a collaborative project with the Wigwam Club Giardini Storici Venezia and the social cooperative Laguna fiorita , other plants/trees have
Accanto /on the left Attività svolte nel corso della giornata "Giardino Thetis, il Terzo Paradiso. Un orto giardino per la città" animata dal Wigwam Club Giardini Storici in occasione di "Arsenale aperto" del 25 aprile 2015. /Activities for children during the "Giardino Thetis, il terzo Paradiso. Un orto giaridno per la città" day, organized by Wigwam Club Giardini Storici Venezia, held on 25th April 2015, on the occasion of the Arsenale Open Day.
> LA VENEZIA PIÙ VERDE /THE GREENEST SIDE OF VENICE
A destra /at the right La giovane quercia piantata al centro del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. /The young oak in th emiddle of the terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. photo: Thetis Al centro /in the middle Un percorso fra spazi erbosi in cui è possibile sostare all'ombra di bagolari. /A path between grassy areas where you can rest in the shade of hackberry trees.
fiorita : due bagolari, in onore dell' albero più diffuso nei parchi della città , nell'ambito del progetto Venezia è un giardino; e una piccola quercia, A contemporay pilgrimage, nata dai semi delle querce di Kassel e coltivata in Scozia, successivamente portata a piedi in laguna dall'artista Anthony Schrag. Uno spazio accogliente e vivo abitato da sempreverdi allori, ligustri e cedri del Libano accanto ad aceri, ba-
been planted in the Thetis garden: two European nettle trees, the most commonly found tree in the city's parks - due to the “ Venezia è un giardino” project; and a little oak, A contemporary pilgrimage, germinated from some of Kassel's oak seeds, that he grew in Scotland, and afterwards taken to the lagoon area by artist, Anthony Schrag. A welcoming, lively space with evergreen bay trees, privets and Lebanese cedars
golari, albizie, alberi di Giuda, lagerstroemie, pruni e melograni che nel passare delle stagioni cambiano aspetto. Fioriture di spirea, callistemon, sambuco, pittosporo e rose aggiungono colore e profumi. Un ambiente popolato anche da numerosi uccelli che qui volano indisturbati. Uno spazio dove cittadinanza e turisti possono passeggiare, meditare, sostare sull'erba . Nel rispetto delle opere d'arte, dell'uomo e della natura.
near maples, European nettle trees, albizias, Judas trees, crape myrtles, plum and pomegranate trees that change appearance with the passing of the seasons. Spireas, bottlebrushes, elder trees, pittosporums and roses add colour and perfume. An environment full of numerous birds that fly about undisturbed. A space for residents and tourists to stroll, meditate, and stay on the grass. Respecting works of art, man and nature.
> INFORMAZIONI UTILI //Useful information Come arrivare
Informazioni /Contacts /How to get Thetis S.p.A. Vaporetti ACTV Fermata Castello, Bacini, linee 4.1, 4.2, 5.1, 5.2 Arsenale Novissimo o dalla Tesa 105 dell'Arse- www.thetis.it nale. spaziothetis@thetis.it / ACTV “Bacini” stop - lines 4.1, 4.2, 5.1, 5.2 or from the Tesa 105.
Wigwam Club Giardini Storici Venezia www.giardini-venezia.it Orari di apertura giardini.storici.venezia /Opening hours @gmail.com Il giardino di Thetis è +39 388 4593091 aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10.00 Da leggere, perfarsi guidare alle 17.30. Chiuso sabato e /Reading suggestions domenica. before you go /The Thetis garden is open Mariagrazia Dammicco, from Mondays to Fridays, Guida ai giardini di Venezia from 10 am to 5.30 pm. Closed on Saturdays and Sundays.
/A Guide to the Gardens of Venice, foto di Gabriele Ko-
stas, La Toletta Edizioni, Venezia 2013 e 2014.
LA STORIA DI VENEZIA COTTA A PUNTINO
/Venice's culinary history
03
OMBRE E CICHETI. UN GIRO DE BACARI CON PIERANGELO FEDERICI /Cicheti and wine: Venice food tour with Pierangelo Federici "I veneziani hanno nel carattere un immenso fondo di gioia; il loro peccato capitale è la golosità, ma una golosità ciarliera e viva." George Sand (pseudonimo della scrittrice Aurore Dupin 1804-1876). Testo di /by Pierangelo Federici (*) foto di /photographs by Veneziani a Tavola www.facebook.com/veneziani.a.tavola
V
enezia e il vino hanno uno stretto rapporto, da sempre. Ci giungono notizie antichissime sulla coltura della vite nelle nostre zone (nell’area dell’attuale Concordia Sagittaria la pianta era coltivata già nel 40 a.C.). Sul particolarissimo terroir salmastro delle isole della Laguna non sono mai mancati i vigneti, ma la pianta si coltivava anche in centro città, come testimoniano i nizioleti (cioè i toponimi scritti sui “lenzuolini” delle strade veneziane), tanto per fare un esempio “San Francesco della Vigna”. Inoltre i vini provenivano naturalmente dai possedimenti della Repubblica Serenissima in terra ferma, un Veneto ancora oggi particolarmente vocato a questa produzione e, come se non bastasse, venivano importati dall'Europa sudorientale (la Malvasia) e dalla Grecia (l’Aleatico). C’è da chiedersi dove si consu-
masse tutto questo nettare degli dei…Si poteva bere ai “bastioni”, dove si smerciava soltanto vino, oppure nelle “furatole”, negozietti per popolani dove veniva servito anche pesce fritto. Oppure si poteva scegliere i “magazeni” che erano mescite di vino, ma anche una sorta di monte dei pegni dove venivano concessi “mutui” in cambio di effetti (il prestito veniva erogato per due terzi in denaro e il rimanente in vinaccio detto “vin da pegni”). Infine eccoci alle “osterie” (chiamate “bàcari” o “bàcareti”, non da Bacco, ma da “far bàcara” cioè festeggiare), dove finalmente si poteva e ancora oggi si può bere più che decentemente, tant’è che sono state assai apprezzate, nel ‘700 da Carlo Goldoni, nel ‘800 da Richard Wagner e poi da tutti noi veneziani e dai turisti curiosi in stile slow come Ernest Hemingway. Tutti sanno che il bicchiere di vino a Venezia si chiama “ombra”, questo perché
"The Venetian personality is joyful; their main defect is their greediness, but it's a friendly lively greediness." George Sand (Aurora Dupin's nom de plume 1804-1876).
V
enice and wine has always had a tight relationship. We have very old information on grape vine growing in our area (it was already growing in 40BC in the Concordia Sagittaria area). There have always been vineyards on the salty lands of the lagoon islands, and grapes were also grown in the centre of the city, as stated by the nizioleti (thin bed sheets - i.e. place/street names written or painted in special rectangular shapes/frames forming real frescos). “San Francesco della Vigna” is an example. In addition, wines normally came from Serenissima landholdings on the mainland. An area that is still today dedicated to this type of production, and as if it weren't enough, Malvasia was imported from south-eastern Europe, and Aleatico from Greece. It would be normal
to ask, how was it all being consumed? One could drink at “ bastion” where only wine was being sold, or in “ furatole” i.e. very small popular shops where fried fish was also served. Or one could opt for “ magazeni” which were wine bars and even sorts of pawn shops where “loans” were granted in exchange of items (two-thirds of the loan was given in cash and the rest in a low-quality wine called “ vin da pegni” i.e. pawn wine). Finally we come to the “osterie” (inns) called “ bàcari” or “ bàcareti” (not called after Bacchus, but from the expression “ far bàcara” i.e. to celebrate) where even today one can still get a decent glass of wine. In the 1700s, it was appreciated by Carlo Goldoni, in the 1800s by Richard Wagner, then by all us Venetians, and by curious “slow” style tourists like Ernest Hemingway. Everyone knows that in Venice a glass of
> LA STORIA DI VENEZIA COTTA A PUNTINO /VENICE'S CULINARY HISTORY
(*) Pierangelo Federici, veneziano, di mestiere fa il pubblicitario copywriter, per passione il gourmet. Ha creato campagne pubblicitarie per importanti marchi dell’enogastronomia italiana, tiene da anni una rubrica di interviste e ricette dedicate sul mensile Venezia News, scrive per “Veneziani a Tavola” e alcuni blog internazionali.
una volta veniva venduto e sorseggiato perfino ai piedi del campanile di San Marco (detto “el paron de casa”), con gli osti che spostavano i loro chioschi seguendone l’ombra per mantenere la bibita fresca. Una tale quantità onnipresente di bevande alcoliche ha prudentemente suggerito di accompagnare il “giro de ombre” (tipica passeggiata serale) con una scelta pressoché infinita di prodotti tipici del bàcaro, i "cichéti" (dal latino “ciccus”, piccola quantità). Per non far ubriacare i clienti, gli osti veneziani si sono inventati la formula ante litteram dello street food. Ecco che, seguendo le stagioni e la reperibilità, compaiono sui banchi i “folpeti” (moscardini lessi), le “castraure” (spettacolari primizie del carciofo violetto dell’isola di Sant’Erasmo), i crostini di “bacalà mantecato”, le “sarde in saor”
wine is known as “ombra” (shade) because once upon a time, it was sold and sipped while standing at the foot of St. Mark's bell tower (known as “el paron de casa” i.e. the host). Vendors moved their stalls/kiosks and followed the shade to keep the drinks cool! Such an ever-present quantity of alcohol wisely evoked the consumption of local bàcaro products - “cichèti” (latin “ciccus” - a small quantity) during the evening pub stroll called “giro de ombre”. To keep clients sober, Venetian vendors that were ahead of their time, invented a type of street food. So, according to seasons and availability, the following cichèti appeared on the stalls: “folpeti” (boiled octopus), “castraure” (early season, violet-coloured baby artichokes from the island of Sant’Erasmo), croutons with “bacalà mantecato” (creamy salted codfish), “sarde in saor”
> LA STORIA DI VENEZIA COTTA A PUNTINO /VENICE'S CULINARY HISTORY
(*) Pierangelo Federici, a Venetian, is by profession a copywriter and by passion a gourmet. He has created ad campaigns for big Italian wine and food brands, has had a column (publishing interviews and recipes) in the monthly magazine Venezia News for years and writes for “Veneziani a Tavola” and a number of international blogs.
(emblema della cucina fusion veneziana), le verdure fritte, i salumi, i formaggi, tutte le parti del quinto quarto dal “rumegal” (bocconcini di rumine bovino), alla “spienza” (milza di vitello), dalla “trippa rissa” (bollita con aromi) ai “nerveti” (rigorosamente con cipolla cruda). In tempi, anche recenti, si sono creati autentici miti locali, come il mistero sulla bontà segreta delle polpettine di qualche osteria o dello “scartosso de pesse”, la tipica frittura veneziana take away. Potrei raccontarne a centinaia, senza considerare le composizioni estemporanee dovute all’estro dell’oste o i “tramezzini” che animano autentiche dispute tra estimatori. Però, ciò che accomuna queste piccole delizie, è la praticità del cibo consumato in maniera informale, mai da soli, in piedi e senza l’uso di posate, perché il “cichéto” deve lasciare sempre una mano libera per il bicchiere: “l’ombra de vin”!
(tasty sardines) - an emblem of Venetian fusion cooking, fried vegetables, cured meats, various cheeses, all the parts of quinto quarto (i.e. offal) from the “rumegal” little pieces of beef rumen), “spienza” (calf spleen), “trippa rissa” (herb-flavoured boiled tripe) “nerveti” (nerves served with raw onion). In more recent times, local myths have been created – like the mystery about the flavoursome meatballs of a certain osteria or of the “scartosso de pesse” (typical Venetian fried fish takeaway). I could tell you hundreds of stories, without considering the improvised compositions due to inspirations, innkeepers or even the “tramezzini” or sandwiches enlivening discussions among connoisseurs. However, what they all have in common, is that this food can be consumed informally, never alone, always standing up and without cutlery, because with a cichèto you must always have a hand free for a glass of wine: “l'ombra de vin”!
ARTE E LABORATORI /Art and workshop
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Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim
/Double Sense: tactile itineraries at the Peggy Guggenheim Collection
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e opere d’arte non si possono toccare, è una regola di base ma alla Collezione Peggy Guggenheim esiste l’eccezione, grazie all’innovativo progetto “Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim”: un percorso di accessibilità dedicato al pubblico con disabilità visive che attraverso il senso del tatto porterà alla conoscenza di alcuni capolavori collezionati dalla mecenate americana, riprodotti in rilievo su tavolette in resina. In occasione di quattro appuntamenti, che si svolgeranno presso la collezione tra fine ottobre 2015 e gennaio 2016 (31 ottobre, 14 novembre, 12 dicembre, 9 gennaio, a partire dalle 15), visitatori non vedenti e ipovedenti, ma anche vedenti, saranno invitati a prendere parte a percorsi tattili guidati che permetteranno loro di fruire sia di alcune opere della collezione permanente (“Ritratto di Frau P. nel
Sud” di Paul Klee, “Verso l'alto (Empor)” di Vasily Kandinsky, e “Giovane donna a forma di fiore” di Max Ernst) che di due capolavori della mostra temporanea V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita. Gli incontri si articolano in due momenti: si comincia con una visita tattile con Valeria Bottalico, ideatrice e curatrice del progetto, e successivamente segue un laboratorio condotto dall’artista non vedente Felice Tagliaferri. I lavori analizzati durante i quattro appuntamenti saranno tradotti in rilievo e accompagnati da schede tecniche descrittive redatte in Braille e in carattere grafico ad alta leggibilità. I testi delle schede saranno inoltre accessibili anche come file audio scaricabili all’interno di una sezione del sito del museo, appositamente dedicata e consultabile dai non vedenti. Il progetto prevede la formazione dello staff del museo preposto all’accoglienza, ai servizi per i visitatori, allo shop, alle attività
W
orks of art cannot be touched. It's a basic rule, but the Peggy Guggenheim Collection is the exception to the rule, thanks to the innovative project "Double Sense: tactile itineraries at the Peggy Guggenheim Collection": a pathway of accessibility dedicated to people with visual impairments which will bring them the experience of some of the masterpieces collected by the American patron via the sense of touch, reproduced in relief on resin tablets.
In alto /at the top Palazzo Venier dei leoni. S
During the course of four events, which will take place between the end of October 2015 and January 2016 (October 31, November 14, December 12, January 9, starting at 3p.m.), visitors who are blind or visually-impaired - and also those who are sighted - will be invited to join us along guided tactile paths that will allow all to enjoy some of the works from the permanent collection ("Portrait of Frau P. in the South" by Paul Klee, "Upward� (Empor) by Vasily Kandinsky, and "Young woman ( venezia ) MAGAZINE
in flower shape" by Max Ernst) and two masterpieces from the temporary exhibition VS Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita. (Painting as a process; painting as life). The events are structured in two parts: they commence with a tactile tour accompanied by Valeria Bottalico, creator and curator of the project, and are followed by a workshop held by the blind artist Felice Tagliaferri. The works analysed during the four events will be translated into reliefs and accompanied by technical descriptions written in Braille and high-legibility text. The descriptions of the works will also be available as downloadable audio files within a section of the museum's website, dedicated specifically for and to be consulted by visually-impaired people. The project involves the training of museum staff responsible for reception, visitor services, the shop,
> ARTE /Art
educative, ai progetti editoriali e alla comunicazione. Un percorso sperimentale, nuovo che nasce con l’obiettivo di promuovere il ruolo sociale ed educativo del museo come luogo di incontro nonché di valorizzare il suo immenso patrimonio culturale , rendendolo accessibile a tutti, in linea con la “mission” della Collezione Peggy Guggenheim, ovvero di contribuire alla conoscenza e alla diffusione dell’arte moderna e contemporanea in Italia e nel mondo. L’iniziativa avvia oltre sì un processo di sensibilizzazione alla fruizione attraverso il tatto, intesa come espeUn museo per tutti? Succede a rienza conoscitiva altra, rispondendo così all’articolo 30 Venezia, dove le porte di della Convenzione ONU per i Palazzo Venier dei Leoni si diritti delle persone con disabilità "Gli Stati riconoscono il aprono per far sì che il suo diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base patrimonio artistico possa di uguaglianza con gli altri alla essere sempre più accessibile. vita culturale [..]” Contestualmente ai quattro appuntamenti di visite guidate
In alto /at the top laboratorio/workshop
educational activities, publishing and communication. This constitutes a new experimental path, born with the aim of promoting the social and educational role of the museum as a meeting place, as well as exploiting its immense cultural heritage, making it accessible to all, in line with the mission of the Peggy Guggenheim Collection: to contribute to the knowledge and dissemination of modern and contemporary art in Italy and around the world. The initiative is also part of a sensitization process of enjoyment through touch as another learning experience, in accordance with Article 30 of the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities: "Nations recognize the right of persons with disabilities to take part on an equal basis with others in cultural life [..] "In parallel with the four dates of guided tours and workshops, children aged 6 to 12 years will have the opportunity to participate in four Sunday
e laboratori, i bambini dai 6 ai 12 anni avranno l’occasione di partecipare a quattro workshop domeA museum for everyone? It nicali alla Collezione Peggy Guggenheim, che si inseriscono happens in Venice, where nella programmazione dei Kids Day, sempre condotti da Felice the doors of the Palazzo Tagliaferri (1 -15 novembre, 13 diVenier dei Leoni open so cembre, 10 gennaio, dalle 15 alle 16.30). that the city's artistic Tutti gli appuntamenti sono heritage may be ever more gratuiti e si svolgono alla Collezione Peggy Guggenheim (Dorsoaccessible. duro 701, venezia), raggiungibile da Piazzale Roma o Ferrovia: vaporetto linea 2, direzione Lido, fermata Accademia. vaporetto linea 1, direzione Lido, fermata Accademia o Salute. Da Piazza San Marco: vaporetto linea 2, direzione Piazzale Roma, fermata Accademia. vaporetto linea 1, direzione Piazzale Roma, fermata Salute o Accademia. Per informazioni: doppiosenso@guggenheim-venice.it; per prenotazion, apartire dal luned' In alto e nella pagina precedente /at the top and on the previous page precedente ciascun appuntamento, tel. 0412405401/444. laboratorio/workshop ( venezia ) MAGAZINE
workshops at the Peggy Guggenheim Collection, which are part of the Kids Day programme, led by Felice Tagliaferri (November 1 & 15, December 13 and January 10, from 3 to 4.30p.m.). All events are free and take place at the Peggy Guggenheim Collection (Dorsoduro 701, Venice), which can be reached as follows: From Piazzale Roma or the railway station: water bus line 2, direction Lido (disembark at Accademia), or water bus line 1, direction Lido (disembark at Accademia or Salute); From St. Mark's Square: water bus line 2, direction Piazzale Roma (disembark at Accademia); or water bus line 1, direction Piazzale Roma (disembark at Salute or Accademia).
For information, email doppiosenso@guggenheim-venice.it. For reservations, telephone 0412405401/444. Lines are open from the Monday before each event.
MUSICA E TEATRO /Music & Theatre
05
NASCE LA GIOVANE ORCHESTRA METROPOLITANA The Metropolitan Youth Orchestra is born Una sinergia fra il Comune di Venezia e la Rete degli Istituti ad indirizzo musicale della Provincia rilancia un incrocio virtuoso fra offerta concertistica e attività didattica, per far crescere nuovi giovani musicisti e offrire nuovi stimoli al pubblico teatrale dei concerti.
U
na delle parole d'uso e abuso più comune, quando si declinano le scelte di indirizzo culturale di un'Amministrazione pubblica, è sicuramente "decentramento"; idea non nuova, fatta propria con forza in questa fase dal nuovo indirizzo politico comunale, per la quale nel rapporto fra luogo e offerta il primo preserva un legame prezioso fra cittadinanza e territorio, rispetto alla funzione attrattiva a senso unico di un "centro" rispetto alla periferia. Un'idea di ulteriore apertura, insomma, la cui attuazione può avvenire anche in un ambito non fatto di luoghi fisici, ma fecondamente simbolico: specie in un contesto come quello veneziano, ove l'esistenza di un "centro" sembra oscillare cronicamente fra un polo storico di attrazione planetaria, in laguna, e i nervi vitali del suo raccordo economico e funzionale, in terraferma. Il
decentramento culturale può aver luogo in effetti anche quando il "centro" fisicamente non si sposta, ma irradia uno stimolo benefico su attività che insistono altrove, diversamente e autonomamente radicate in un territorio più vasto. È il caso, per esempio, di un'istituzione culturale come il Teatro Toniolo, sicuramente "centrale" nell'anima di terraferma del Comune di Venezia, rispetto all'arcipelago di organismi scolastici attivi nel circondario. Di qui l'idea e l'opportunità di mettere in piedi un progetto come Iosuonomusica, operando una sinergia fra la Direzione attività e produzioni culturali del Comune di Venezia, gestore pubblico del Teatro Toniolo, e la Rete degli Istituti a indirizzo musicale della Provincia, in un incrocio virtuoso fra i rispettivi ambiti d'azione. Sullo sfondo, una partita comune: quella di rilanciare la musica "colta", almeno in quest'ambito territoriale, come esperienza estetica e formativa di primo livello, rispetto a un
O /A synergy between the City of Venice and the Network of music-teaching institutes in the Province relaunches a virtuous hybrid obtained from concert offers and didactic activities, permitting the growth of new young musicians and offering new excitement to concert-following public.
ne of the most commonly-used words when refusing a “cultural” public school education is surely “decentralization” - not a new idea, obviously done with certainty when choosing a new orientation influenced by council administrative policies - for which, in the relationship between place and offer, the first maintains a precious connection between citizens and territory, respecting the unilateral offer/function of a “centre” rather than an organization situated in the outskirts. Anyhow, the idea of a further opening is possible in a symbolic situation i.e. not in physical surroundings but in fruitfully symbolic ones: especially in the Venetian context, when the existence of a “centre” seems to sway seriously between a worldwide historically-attractive centre in a lagoon area, and the vital nerves ( venezia ) MAGAZINE
of its economic and functional link to the mainland. Cultural decentralization can effectively take place even if the “centre” does not physically move, but emits a beneficial stimulus to activities that are differently and autonomously rooted elsewhere in a vaster territory. For example, this is the case, with the Toniolo Theatre, a cultural institution, most certainly “central” on the Venice mainland with respect to the many vibrant scholastic opportunities in the whole district. From this was born a precious hybrid among the respective fields of action; the idea and opportunity of setting up a project like Iosuonomusica, activating synergy between the council's cultural production and activities management - public manager of the Toniolo Theatre, and the Network of music-teaching institutes in the Province. A common aim in the background: to relaunch
MUSICA> MUSIC
Sotto /at the bottom Facciata esterna del Teatro Toniolo. /Toniolo Theatre.
panorama di sollecitazioni globali orientato, oggi, in tutt'altre direzioni. Obiettivo ambizioso, che nelle scuole interessate punta ad affiancare alla didattica un circuito di attività concrete, per mettere alla prova in un teatro vero la prassi del fare musica insieme; non tralasciando d'altra parte l'altro versante della scommessa, e cioè l'ampliamento e il ricambio generazionale del pubblico che ascolta musica dal vivo a teatro, i cui numeri nel corso degli anni mostrano un'erosione apparentemente inarrestabile. Ecco quindi l'idea di creare un "ponte" virtuoso fra Teatro e Scuole, grazie anche alla mediazione organizzativa di un'associazione culturale di lunghe tradizioni, come gli
“cultural” music, at least in a territorial setting, as a beginning to an aesthetic and educational experience with respect to an overview of global requests that are today oriented in completely different directions. An ambitious objective, which, in the schools involved, aims to flank educational activities with a circuit of concrete activities, in order to try out the procedure of making music together in a real theatre. On the other hand, not ignoring the other side of the bet – i.e. the generational widening and change of a theatre-going public listening to 'live' music, but whose numbers over the course of the years are apparently continually decreasing. Hence, the idea of creating a virtual “bridge” between Theatre and Schools , thanks to
Amici della Musica di Mestre,
In alto /at the top Mario Brunello, direttore artistico della Stagione dei Concerti al Teatro Toniolo. /Mario Brunello, artistic director of Concert Season at Toniolo Theatre.
con la supervisione di una star dello strumentismo internazionale come il violoncellista Mario Brunello. Prende vita un laboratorio musicale volto alla creazione di una Giovane Orchestra Metropolitana (GOM), ove decine di ragazzi da tutta la provincia sono chiamati a vivere l'esperienza di costruzione di un ensemble strumentale, in funzione di un'esibizione in un teatro prestigioso come il Toniolo; d'altra parte anche il teatro "entra" nelle scuole a parlare di musica, grazie alle opportunità d'incontro con i grandi protagonisti della stagione concertistica, ed ulteriori incontri di approfondimento ispirati alle proposte d'ascolto in calendario. La squadra dei docenti si presenta con Pierluigi Piran ai pianoforti, Alessandro Terrin ai legni, Giovanni Montalto alle trombe, Eugenio Tiano ai tromboni, Francesco Corso alle percussioni, Alessandra Trentin alle arpe, Antonella De Nardis alle chitarre, Luca Penzo ai violini, Donatella Colombo ai violoncelli; la direzione finale dell'ensemble è affidata all'esperienza e all'entusiasmo di Pierluigi Piran. Dopo i laboratori tenuti presso un altro teatro comunale cittadino, il Momo, l'orchestra dà appuntamento ai residenti e agli ospiti della città al Toniolo, il 10 aprile 2016 , in un omaggio sonoro aperto all'intera città . ( venezia ) MAGAZINE
the organizational mediation of a long-standing cultural association, like the Amici della Musica di Mestre supervised by Mario Brunello, an international instrumentalist and violoncello player. A musical workshop intended for the creation of a young metropolitan orchestra called
Giovane Orchestra Metropolitana (GOM), where young peo-
ple from all over the Venice province are called upon to live the experience of constructing an instrumental ensemble, to perform in a prestigious theatre like the Toniolo Theatre.On the other hand, even the theatre “goes into” the schools to talk about music, thanks to the opportunity of meeting stars of the concert season, and other meetings for more detailed “listening” studies related to activities on the already-organized “concert” programme. The teaching staff includes Pierluigi Piran (piano); Alessandro Terrin (woodwinds); Giovanni Montalto (trumpet); Eugenio Tiano (trombone); Francesco Corso (percussion); Alessandra Trentin (harp); Antonella De Nardis (guitar); Luca Penzo (violin); Donatella Colombo (violoncello); Pierluigi Piran – being the enthusiastic and experienced ensemble conductor. After workshops held at Momo, another city theatre in the council area, the orchestra invtes all city residents and guests to be present on 10th April, 2016 for a musical homage.
LE PIETRE DI VENEZIA
/The stones of Venice
12
TRADIZIONI E CURIOSITÀ Traditions and curiosities
Antiche scuole SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO
L
a Scuola Grande di San Marco è un edificio rinascimentale fondato dall'omonima Scuola, che si affaccia sul Campo Santi Giovanni e Paolo. Costituisce l'attuale ingresso principale dell'Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo. La scuola ebbe la prima sede presso la demolita chiesa di Santa Croce. Nel 1437 i Domenicani della vicina Basilica dei Santi Giovanni e Paolo concessero un'area adiacente per la costruzione di una nuova sede, che nel 1485 fu devastata da un grande incendio. Nel giro di venti anni la Scuola venne ristrutturata, grazie al fondo che la confraternita istituì tra i suoi affiliati. I lavori furono
affidati nel 1490 a Mauro Codussi, che completò la facciata e realizzò lo scalone interno. Nei primi anni dell’800, sotto il dominio napoleonico, la confraternita fu soppressa: l'edificio fu sede prima di un ospedale militare austriaco e in seguito venne trasformata in ospedale civile. Di grande rilevanza La Biblioteca Medica collocata nella sala Capitolare e nella sala dell’Albergo che ha un’origine molto antica (XIV secolo). Il patrimonio è costituito da una biblioteca scientifica, un archivio con pergamene antiche, uno stumentario medico- chirurgico, progetti, fotografie che documentano la storia della Scuola e della Sanità Veneziana.
/The Scuole ancient confraternity seats THE SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO
i
s a Renaissance building now the main entrance to the Venice Hospital ‘SS. Giovanni e Paolo’ - commissioned by the Scuola Grande di San Marco whose first seat was the lost church of Santa Croce, and it overlooks Campo Santi Giovanni e Paolo. In 1437, the nearby Dominican Basilica of Santi Giovanni e Paolo granted a plot of land immediately adjacent to the basilica for a new seat, which was later destroyed by a large fire in 1485 and renovated in the following twenty years using money from a fund set up by the members of the Confraternity. In 1490 renovation works were given over to Mauro Codussi, who
completed the façade and realized the internal stairs. At the beginning of the 19th Century under Napoleonic rule, the Confraternity was suppressed and the building became Austrian military hospital and later a public hospital. A remarkable medical library is spread over the Sala Capitolare - i.e. Chapter Hall and the old 14th Century Sala dell’Albergo - a hall where the governing board sat - and it contains a wide collection of scientific books, ancient parchments, surgical instruments, and designs and photographs documenting the history of the Scuola Grande di San Marco and of the Venetian healthcare system.
In alto a sinistra/ at the top on the left La facciata della Scuola Grande di San Marco /The Scuola Grande di San Marco: façade in alto/at the top Gentile e Giovanni Bellini Predicazione di San Marco in Alesandria (1504 - 1507) Pinacoteca di Brera, Milano A sinistra/left Particolare della facciata della Scuola Grande /Detail of the façade
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
C'era una volta
/On ce u pon a ti m e
CHIESA DEL CORPUS
THE CHURCH OF CORPUS
DOMINI
DOMINI
La chiesa del Corpus Domini era un edificio sacro, demolito nell'Ottocento. Sorgeva nel sestiere di Cannaregio. vicino alla chiesa di S.Lucia demolita anch'essa per lasciare spazio alla stazione ferroviaria . Fu eretta nel 1366 per conto di Lucia Tiepolo, badessa del monastero dei Santi Filippo e Giacomo di Ammiana (antica isola scomparsa) e Francesco Rabia, mercante di lana. Alla chiesa fu anche annesso un
Demolished in the 19th century, the Church of Corpus Domini was a sacred building which stood in the Cannaregio district next to S.Lucia Church – the latter also demolished to make way for the railway station. The Church of Corpus Domini was built in 1366 by Lucia Tiepolo, abbess of the monastery of Saints Philip and James of Ammiana (an ancient island, now disappeared) and by Francesco Rabia, a wool
In alto /at the top ex Convento del Corpus Domini photo:Wikimedia A destra /right Risotto di verze/ photo: Wikimedia
> Piatti tipici /typical dishes
RISOTTO DI VERZE /RISOTTO WITH SAVOY CABBAGE
Ingredienti: 300 g. di riso arborio; 350 gr di verza; 1 l. di brodo; una piccola cipolla; 40 g. di burro; 50 g. di parmigiano; 6 cucchiai di olio extravergine d’oliva Preparazione Pulite la cipolla, tritatela e mettetela in una casseruola con l’olio e il burro, Fate soffriggere mescolando con un cucchiaio di legno e quindi unite la verza, lavata, mondata e tagliata a sottili listarelle, preferendo le foglie interne più morbide e scartando quelle esterne più dure che potrete comunque utilizzare per qualche altra preparazione. Saltate la verza per qualche minuto a fuoco vivace e quindi abbassate la fiamma. Incoperchiate e lasciate cuocere a fuoco moderato, aggiungendo eventualmente poca acqua calda per evitare che la verdura possa bruciacchiarsi (generalmente sono necessari circa 30 minuti). Quando la verza è cotta al punto giusto e risulta morbida, aggiungete nella casseruola il riso e il brodo caldo e mescolate con un cucchiaio di legno, Salate, pepate e lasciate sul fuoco sino a cottura ultimata. Completate incorporando al risotto il parmigiano grattugiato e servite in tavola.
Ingredients: 300 g rice (Arborio variety); 350 g savoy cabbage; 1 l broth; 1 small onion; 40 g butter; 50 g grated Parmigiano Reggiano cheese; 6 tablespoons of extra virgin olive oil Preparation In a pan, sauté the onion (washed and chopped) with butter and oil. Wash and drain the cabbage removing tougher outer leaves (saving them for other recipes) to reveal fresh inner leaves. Cut the cabbage into thin strips. Add the cabbage and mix well with a wooden spoon. Let the cabbage sear for a few minutes, then cover with a lid and cook over low heat for 30 minutes. If necessary add some hot water to avoid drying out. Once the cabbage is slightly tender add the rice and hot broth, and mix with a wooden spoon. When cooking time is up, add salt, pepper and grated Parmigiano Reggiano cheese. Serve immediately.
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
piccolo convento, in cui la stessa Lucia e poche altre compagne si ritirarono. Qualche tempo dopo la chiesa fu ampliata, il monastero pure fu ingrandito e ospitò da allora monache domenicane. Quando piÚ tardi il complesso cadde in rovina l'intervento di papa Martino V che concedeva indulgenze In alto /at the top a chi avesse contribuito al dettaglio su Chiesa del Chorpus Domini restauro, portò alla ricostruJacopo de' Barbari (1500) zione della chiesa, consacrata nel 1444 da San Lorenzo Giustiniani. Dal 1534 il monastero dipese diretta-
merchant. A small convent was also built next to the church to house abbess Lucia and a few other nuns. Later on, the church and the convent were extended, housing Dominican nuns. After the convent fell into disrepair, thanks to the indulgences granted by Pope Martin V to anyone who contributed to reconstruction, the church was renovated and consecrated in 1444 by St. Lawrence Giustiniani. In 1534 the monastery came entire-
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
mente dalla Santa Sede e, dal 1560, dai patriarchi di Venezia. Con i decreti napoleonici del 1810 gli edifici furono sconsacrati e, pi첫 tardi, distrutti. Sotto /below San Lorenzo Giustiniani photo:Wikimedia
ly under the authority of the Holy See and, in 1560, of the Venice Patriarchate. In 1810, following the Napoleonic decrees, the religious buildings were deconsecrated and then demolished.
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Naturainlaguna
/Naturein thelagoon
LA GAZZA
Magpie
è un uccello di medie dimensioni appartenente all'ordine dei Passeriformi. Il maschio e la femmina sono indistinguibili e hanno un aspetto inconfondibile con capo, dorso e parte alta del petto neri, ventre e fianchi bianchi, ali nerastre con riflessi blu metallici (tranne una macchia bianca sulle copritrici alari esterne), coda nera molto allungata con riflessi verdi metallici. I giovani somigliano agli adulti, ma la colorazione è meno lucente e presentano una tipica macchia bianca dietro l’occhio. Quando nidificano costruiscono una voluminosa dimora a coppa, sui rami alti degli alberi. Come tutti i corvidi è un uccello opportunista che si ciba di qualsiasi cosa, compresi rifiuti e carcasse di animali morti. Vola alternando lunghe planate a veloci battiti d’ala. Le gazze sono attratte dagli oggetti luccicanti, cosa che hanno in comune con molti uccelli rapaci. La loro fama, riscontrabile anche nella famosa opera di Gioachino Rossini, La gazza ladra (1817), è forse da attribuire al fatto che spesso sono state osservate mentre nascondevano oggetti metallici, oppure perché per natura depredano i nidi degli altri uccelli.
The common magpie is a medium-sized bird in the order Passeriformes. Male and female magpies appear indistinguishable. The magpie is an unmistakable bird with its black head, back and upper-breast, and white scapulars and underparts. Wings are black with a metallic blue sheen – except for white external wing coverts – and the tail is long with bright metallic green feathers. The juvenile magpie is similar to the adult, but has less iridescence and a distinctive white spot behind the eye. Magpie’s bulky domed nest is built in the upper branches of trees. Like other corvids, it's an opportunist feeding
Tratto da ornitologiaveneziana.eu
on anything – from household refuse to dead carcasses. In flight it alternates long glides with bursts of wing beats. The magpie is attracted to shiny objects, a pretty typical behaviour among birds of prey. Perhaps, its reputation as thieving bird – described in Gioachino Rossini’s opera ‘La gazza ladra’ i.e. The thieving magpie (1817) – stems from its observed penchant for hiding metallic items and eating other birds' eggs.
La Gazza Tratto dal sito /Taken from the site www.ornitologiaveneziana.eu photo: Wikimedia
> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE
Giochi popolari
/Popular old games in Venice
MAZZA E PINDOLO
MAZZA E PINDOLO
Gioco antico. La "massa" era un vecchio manico di scopa lungo circa 1/2 metro e il "pindolo" un pezzetto più piccolo (12 centimetri circa) con le estremità appuntite. Si segnava per terra un cerchio e si appoggiava al centro il pindolo. Il primo lanciatore colpiva una delle punte del pindolo il quale, restando sospeso per aria, poteva venir lanciato lontano dalla massa come nel gioco del baseball. Gli avversari dovevano prendere il pindolo. Se ci riuscivano il lanciatore veniva eliminato. Se il pindolo non veniva preso al volo, l'avversario più vicino doveva prenderlo e lanciarlo cercando di toccare la massa appoggiata per terra al centro del cerchio. Chi ci riusciva eliminava il battitore. Se invece non veniva centrata la massa, il battitore batteva il pendolo facendolo saltellare per aria senza farlo cadere.
Mazza e pindolo is an ancient Venetian game similar to tip-cat played with two pieces of wood: a ‘massa’, being a long wooden stick – usually an old 50-cm long broom handle – and a ‘pindolo’, a smaller 12-cm long stick sharpened at both ends. A circle was marked on the ground and a pindolo placed in the centre. The first player struck the pindolo at one end flipping it into the air, at which point –as in a baseball game – the player could slam it as far as possible. Opponents had to catch the pindolo on a fly: if they managed, then the striker was out. In case the pindolo landed on the ground, the opponent closest to it could pick it up and throw it back
to the base – inside the circle: if he managed, the striker was out; whereas if the pindolo didn’t hit the centre of the circle, the striker started bouncing the pindolo in the air without dropping it: he got one ranking point for each bounce. Then the game started over again. The team or player with the highest score was the winner.
in alto/at the top la mazza e il pindolo photo: Wikimedia
> fino al > until FESTE VENEZIANE /Festivals&Events in Venice
08
UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities
> il giorno > on > il giorno > on
> fino al > until
> il giorno > on
> il giorno > on
> giugno fino al > June until > giugno > June
> giugno > June
> giugno > June >luglio > July
> nel mese > on
17/02 19/04 25/04 20/09 25 /04 10/05 17/05 06-13 25 /04 21-26 25-29 25 /04 20-28 04-12 25 /04 25 07/04 /'15
Venezia
Venezia Gallerie Venezia dell'Accademia Dorsoduro 1050, Venezia Venezia
Sant' Erasmo
Venezia
San Francesco della Vigna Venezia Castello - Venezia
Castello - Venezia
Isola di Pellestrina
Malamocco, Lido di Venezia
Campo San Giacomo dell'Orio, Venezia
Carnevale di Venezia Inverno Veneziano 2014/15 VeniceVenice Winter 2014-2015 Carnival
White Venice 2015 - Mestre
Su e Zo per i ponti
Festa di San Marco - 25 aprile Saint Mark - April 25th
Stagione Remiera Rowing Season
Festa del carciofo violetto The purple artichoke Feast
Festa della Sensa
Festa di Sant' Antonio a San Francesco della Vigna
Festa della Bragora
Festa de San Piero de Casteo
Festa patronale di S. Pietro in Volta Patronal Feast in honour of S. Pietro in Volta Festa della Madonna di Marina Madonna di Marina Feast
Festa di San Giacomo dell'Orio San Giacomo dell'Orio Feast
www.gustoinscena.it www.carnevale.venezia.it
www.suezo.it www.veneziaunica.it
www.comune.venezia.it
www.carciofosanterasmo.it www.veneziaunica.it
www.comune.venezia.t www.comune.venezia.it
www.sanpierodecasteo.org
www.comune.venezia.it
www.comune.venezia.it
www.comune.venezia.it
> luglio > July
> lug /ago > on > agosto > August
> fino al > until
> il giorno > on
> il giorno > on
> nel finomese al > on until > fino al > until
> il giorno > on
> il giorno > on > il giorno > on
> il giorno > on
18-19 26-04 13-16 25 /04 15/08 25 /04 16 /08 06 /09 25 09/04 /'15 31 /10 25 04/04 /10 25/10 2511/04 /11 25 21/04 /11
Venezia
Isola di Pellestrina Gallerie Isola didell'Accademia Pellestrina Dorsoduro 1050, Venezia Isola di Torcello
Chiesa e Scuola Grande di San Rocco, Venezia Canal Grande, Venezia
Alberoni, Lido di Venezia
Mestre
Isola di Sant'Erasmo
Stra - Venezia
Venezia
Basilica della Salute, Venezia
Festa del Redentore Inverno Veneziano 2014/15 VeniceRedentore Winter 2014-2015 Feast
Festa della Madonna dell' Apparizione White Venice 2015 - Mestre Madonna dell'Apparizione Feast Sagra di Portosecco Feast of Portosecco
Festa dell'Assunta
Festa di San Rocco Saint Roch Feast Day
Regata Storica
www.gustoinscena.it www.veneziaunica.it
www.comune.venezia.it www.comune.venezia.it
www.comune.venezia.it
www.scuolagrandesanrocco.it
www.regatastoricavenezia.it
Festa del Peocio
wwwww.dunealberoni.it
Mestre in Centro
www.mestreincentro.it
Festa del Mosto
Venice Marathon
Festa di San Martino San Martino Feast
Festa della Madonna della Salute Madonna della Salute Feast Salute
www.comune.venezia.it
www.venicemarathon.it
www.comune.venezia.it
www.veneziaunica.it