Detourism Venezia magazine 13 maggio giugno 2015 - May June 2015

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Venezia MAGAZINE ANNO III (YEAR 3) 2015 MAGGIO GIUGNO (MAY JUNE)

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( venezia ) MAGAZINE


ANNO III_2015 numero 13

MAGGIO / GIUGNO YEAR III_2015 issue 13

MAY / JUNE

( venezia ) MAGAZINE BIMESTRALE ONLINE A CURA DI BI-MONTHLY ONLINE MAGAZINE Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia Redazione /Editors Luca Bianchetto Francesca Perotto Sara Rossi Marta Zardinoni Hanno collaborato a questo numero /In collaboration with Giulia Cancian, Mariagrazia Dammicco, Pierangelo Federici, Marco Molin, Tiziana Plebani, Mauro Poletto, Roberto Ranieri, Giuseppe Saccà

Contatti /Contacts turismosostenibile@comune.venezia.it www.veneziaunica.it/it/turismo_venezia www.comune.venezia.it/turismo Progetto grafico /Graphic design mimicocodesign.com

SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL Detourism è il nuovo magazine della Città di Venezia, per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai soliti percorsi, alla ricerca dei luoghi più originali, insoliti e segreti della città. Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious travellers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice most unusual and secret places and discovering its original characters. PERCHÉ DETOURISM? WHY DETOURISM? Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi. Per un modo diverso di viaggiare. Per vivere Venezia da veneziani. Per scoprire un’altra Venezia. Vi invitiamo a diventare deturisti, scoprire quello che le guide non dicono, percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni e sperimentare incontri inaspettati. Because Venice is the perfect place to get lost. Travelling in a different way. Experiencing Venice like a Venetian. Discovering another Venice. So ditch the itinerary and become a detourist, find out what travel guides never tell, and discover an unexpected Venice. BUON DETOUR! HAPPY DETOURING! Ufficio Turismo Sostenibile della Città di Venezia The Venice Office of Sustainable Tourism

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SPECIALE I LUOGHI DI ALDO MANUZIO /Manuzio's Venice

LA VENEZIA PIÙ VERDE /The greenest side of Venice

ISOLE DELLA LAGUNA /Venice Lagoon islands

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SPECIALE EXPO AQUAE 2015 /Aquae 2015

SPECIALE EXPO LA STORIA DEL RISO /Brief history of rice in Venice

SPECIALE EXPO SLOW VENICE /Slow Venice

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BIENNALE ARTE /Venice Art Biennale

FESTIVAL DEI MATTI /The Festival of Fools

MESTRE, UNA CITTÀ SGHEMBA /Mestre, an asymmetric city

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PER LE FAMIGLIE /Family friendly Venice

NON SOLO GONDOLA /Water taxis

PIETRE DI VENEZIA /Curiosities and traditions


I LUOGHI DI MANUZIO /Manuzio's Venice

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I LUOGHI DI ALDO MANUZIO A VENEZIA /Aldo Manuzio's Venice

testo di Tiziana Plebani, Responsabile dell'Ufficio storicodidattico della Biblioteca Nazionale Marciana

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enezia, già prima dell'introduzione della stampa a caratteri mobili, era una città del libro: i bisogni di una metropoli dedita agli scambi, agli affari, alla circolazione dei saperi rendevano indispensabili gli strumenti di informazione, l'aggiornamento culturale, i materiali scolastici per fornire le basi di una diffusa capacità di leggere, scrivere e far di conto. Inoltre il patriziato coltivava le lettere e lo studio e commissionava e ricercava manoscritti di vario genere. Dunque in città erano presenti botteghe di copisti, cartolai e librai, talvolta anche miniatori , maestri in grado di produrre anche libri stampati a blocchi xilografici per operette semplici e di poche pagine. Queste attività erano dislocate in tutta la città ma si trovavano i n particolare concentrazione nei luoghi dediti al commercio e al governo, a Rialto, in cui era sito il negozio di maestro Nascimbene 'a cartis' e nelle Mercerie, dove a metà Quattrocento era attivo a

San Zulian i miniatori e copisti Zuane di Biagio da Bologna e Pietro Tomasi. Con l'arrivo dei primi stampatori tedeschi, nel 1469 con Giovanni da Spira, e la successiva diffusione delle tipografie nel corpo della città, i luoghi peculiari della produzione e smercio dei libri a stampa si sovrapposero alla traiettoria dei copisti e dei cartolai. La nuova arte fu accolta all'inizio all'interno del Fondaco dei Tedeschi ma ben presto i laboratori di stampa e le botteghe di librai costellarono le calli che da Rialto conducevano a San Marco, per poi estendersi nella zona di S. Moisè sino a San Luca. Dalla fine del Quattrocento all'inizio del Cinquecento ben duecento erano le officine di stampa e gli esercizi di vendita dei libri. Lo stampatore e libraio con cui si associò Aldo Manuzio, giunto a Venezia alla fine del 1489 dopo essere stato precettore dei principi di Carpi, fu Andrea Torresani , proveniente da Asola vicino a Mantova e insediatosi in laguna intorno al


text by Tiziana Plebani, Biblioteca Nazionale Marciana

In alto /at the top Lo scaffale di Aldine Marciane, Biblioteca Nazionale Marciana. /The shelf of Aldine Marciane, Biblioteca Nazionale Marciana. Marca tipografica di Aldo Manuzio. /The mark of Aldus Manutius.

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ven before the arrival of movable type printing, Venice was a city of books. Devoted to trade, business and the circulation of knowledge, the metropolis had a strong requirement for a means of disseminating information, keeping Venice culturally upto-date and providing educational materials to a broadly literate and numerate population. What’s more, the upper classes nurtured the arts and research and commissioned and sought various types of manuscripts. Consequently the city had copyists, paper sellers, booksellers and sometimes even limners, experts who printed simple books, just a few pages long, using xylographic blocks. Workshops were dispersed across the city though there were concentrated pockets in areas devoted to trade and governance: Rialto was the home to master Nascimbene ( venezia ) MAGAZINE

'a cartis' workshop and in the Mercerie, limners and copyists Zuane di Biagio from Bologna and Pietro Tomasi were active in San Zulian in the mid-15th century. Following the arrival of the first German printers (in 1469 with Johann of Speyer), typography spread across the city and the production and sale of specifically printed books joined the trajectory of the copyists and paper sellers. The new art was initially housed in the Fondaco dei Tedeschi , but before long printing workshops and bookshops started to line the streets between Rialto and San Marco and beyond into the areas of S. Moisè and San Luca. Between the late 15th and early 16th centuries, the city had some 200 printing houses and bookshops. Aldo Manuzio (who moved to Venice in late 1489 after tutoring the Carpi princes) worked with printer and


> I LUOGHI DI MANUZIO /MANUZIO'S VENICE

In alto /at the top La lapide che ricorda il luogo dove sorgeva la casa di Andrea Torresani, suocero e socio di Aldo Manuzio. Qui, poco dopo il matrimonio, Manuzio trasferì l'abitazione familiare e la sua attività. /The plaque commemorating the site of the home of Andrea Torresani, father-in-law and partner of Aldus. Here, shortly after the wedding, Manutius moved the family home and his business.

1474. Costui aveva aperto una bottega di libraio al segno della Torre, ai piedi del ponte di Rialto, mentre la sede della tipografia era situata nella sua abitazione, nella casa che un tempo sorgeva a fianco dell'antica chiesa di S. Paternian, eretta intorno al IX secolo e abbattuta nel 1874 insieme al campanile per fare posto alla sede della Cassa di Risparmio. Aldo Manuzio, dopo aver appreso i rudimenti dell'arte tipografica nella bottega di Andrea Torresani, decise di intraprendere una propria attività di stampatore ed editore nei magazzini della casa presa in affitto nella contrada di Sant'Agostin, presso il Rio Terà San Secondo, all'angolo con la calle del Pistor, all'attuale numero civico 2311. Seppure non risiedesse nel cuore della Venezia libraria, quell'ubicazione poteva contare sull'immediata vicinanza di un fiorente mercato, quello che si teneva a San Polo e di una ridotta distanza dalla direttrice Rialto-Mercerie-San

bookseller Andrea Torresani, originally from Asola, close to Mantova, who settled in the lagoon around 1474. Torresani opened a bookshop (its device was the Tower) at the foot of the Rialto bridge. His printing workshop was located in his home, in a house that once sat next to the ancient church of S. Paternian, built circa the 9th century and destroyed in 1874 alongside its bell tower to make space for a branch of Cassa di Risparmio (a bank). Having learnt the rudiments of typographic art from Andrea Torresani, Aldo Manuzio decided to start his own printing and publishing business from the storerooms of his rented house in the Sant'Agostin contrada , in the Rio Terà San Secondo, on the corner of the Pistor calle, today number 2311. Though he was not based in the heart of bookselling Venice, this location benefitted from being close to a bustling market held at San Polo and being just a short distance off


> I LUOGHI DI MANUZIO /MANUZIO'S VENICE

In alto /at the top Sulla facciata della casa nella contrada di Sant'Agostin si può ammirare una lapide posta nel 1828 che ricorda l'impresa tipografica di Manuzio. /The façade of the 15th century house has a plaque (fixed in 1828), commemorating Manuzio’s typography business.

Marco. In quella abitazione e nell'officina al pianoterra si tenevano le riunioni dell'Accademia aldina, incontro di eruditi che per statuto dovevano parlare in greco. Sulla facciata della bella casa quattrocentesca a fianco del numero civico si può ammirare una lapide fatta apporre nel 1828 per ricordare l'impresa tipografica di Manuzio, mentre sempre sulla stessa facciata ma in alto, in corrispondenza del civico n. 2310, un'altra lapide donata nel 1877 dagli studenti della Scuola di lettere greche dell'Università di Padova commemora gli studi greci riportati in auge da Aldo e la sua accademia. La posizione della casa a Sant'Agostin offriva ad Aldo la grande opportunità di poter raggiungere in breve tempo l'abitazione del suo caro amico Marin Sanudo, sita a nella parrocchia di San Giacomo ( venezia ) MAGAZINE

the Rialto-Mercerie-San Marco route. Accademia Aldina meetings – a group for scholars who, by statute, had to speak Greek – were held in this house and in the ground floor workshop. The façade of the handsome 15th century house has a plaque (fixed in 1828) , next to the house number, commemorating Manuzio’s typography business. Above house number 2310 sits another plaque, which was donated in 1877 by students from the Faculty of Greek at the University of Padua, to commemorate Aldo’s erudition and the work he did to revive Greek. Located in Sant'Agostin, Aldo lived just a short distance from his dear friend Marin Sanudo, who was based in the parish of San Giacomo dell'Orio, close to Ponte del Megio. Aldo could therefore quickly


> I LUOGHI DI MANUZIO /MANUZIO'S VENICE

In alto. da sinistra a destra /at the top from left to right Marca tipografica di Aldo Manuzio. /The mark of Aldus Manutius.

dell'Orio, vicino al Ponte del Megio, e poter quindi intrattenersi con lui in piacevoli e dotte conversazioni e accedere all'inesauribile fonte di tesori librari della ricca biblioteca del celebre cronista e patrizio veneziano. Sposatosi nel 1505 con Maria, la figlia di Andrea Torresani, Aldo Manuzio poco dopo trasferì l'abitazione familiare e la sua attività nella casa del suocero a fianco della chiesa di S. Paternian, corrispondente all'attuale banca. Una lapide posta dalla Cassa di Risparmio e visibile nella calle denominata Rio Terà S. Paternian così recita: «Aldo Pio – Paolo – Aldo II Manuzi principi dell'arte della stampa nel sestodecimo secolo coi classici libri da questo luogo diffusero nuova luce di civile sapienza. La Cassa di Risparmio MDCCCLXXXI P». Ma non si può concludere questo itinerario manuziano senza nominare un luogo che fu caro a Manuzio, anche se non potè accedervi quanto avrebbe desiderato e che costituì certamente una delle ragioni che lo spinsero a spostarsi a Venezia: la straordinaria biblioteca del cardinale greco Bessarione, donata nel 1468 alla Repubblica e ospitata in Palazzo Ducale, prima di essere finalmente collocata nella Libreria di S. Marco, costruita da Jacopo Sansovino, per essere inaugurata nel 1560 come Biblioteca dello Stato veneto. Ma questa è un'altra storia.

get to his friend’s home to take part in pleasant scholarly conversations and access the inexhaustible literary treasures in the famous upper class Venetian historian’s vast library. In 1505 Aldo Manuzio married Maria, Andrea Torresani’s daughter. A short time after he moved the family home and his business to his father-in-law’s house next to S. Paternian church , which is now a bank. A plaque on the Cassa di Risparmio, which can be seen from Rio Terà S. Paternian street reads: “Aldo Pio – Paolo – Aldo II Manuzi masters of the art of printing in the sixteenth century whose classic books printed in this building spread new light of civil knowledge. La Cassa di Risparmio MDCCCLXXXI P.” But this tour of Manuzio’s Venice cannot be concluded without mentioning a building that was dear to Manuzio, although he was not able to access it as much as he would have liked and was certainly one of the reasons he decided to move to Venice: the extraordinary library of Greek Cardinal Bessarione. The library was donated to the Republic in 1468 and housed in Palazzo Ducale, before it was moved to the Libreria di S. Marco, built by Jacopo Sansovino, and opened in 1560 as the Library of the Venetian State. But that’s another story altogether.


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> I LUOGHI DI MANUZIO /MANUZIO'S VENICE

Il Comune di Venezia, in occasione del V° centenario della morte di Aldo Manuzio, si è fatto promotore dell’iniziativa “Manuzio500”, coordinamento tra istituzioni culturali, che intende affiancarsi ai numerosi eventi celebrativi organizzati dalla Regione Veneto, dalla Biblioteca Marciana, dall’Università di Ca’ Foscari. /The City of Venice, on the occasion of the fifth centenary of the death of Aldo Manuzio, has promoted the initiative “Manuzio500", a coordination between cultural Institutions which aims to work alongside the many celebratory events organized by Regione Veneto, Biblioteca Nazionale Marciana and Università Ca’ Foscari. www.aldomanuzio2015.org

Nella pagina accanto /On the opposite page Ritratto di Aldo Manuzio, Illustrium philosophorum et sapientium effigies, 1568. /Portrait of Aldo Manuzio, Illustrium philosophorum et sapientium effigies, 1568.

Chi era Aldo Manuzio?

Who was Aldo Manuzio?

Il più grande editore della storia del libro era nato verso il 1450 a Bassiano, un borgo dei monti Lepini nella provincia di Latina; compiva studi a Roma tra il 1467 e il 1475 e diveniva maestro di grammatica. In seguito si trasferiva a Ferrara, dove studiava il greco con Battista Guarini. Dal 1480 al 1489 era a Carpi, precettore dei principi Alberto e Lionello Pio. Tra la fine del 1489 e il 1490 approdava a Venezia per avviare il suo programma editoriale rivolto soprattutto alla diffusione dei testi greci e al rinnovamento del percorso di formazione scolastica superiore, e per realizzarlo stringeva rapporti con Andrea Torresani , stampatore ben radicato e attivo in città. Nel febbraio del 1495 usciva dalla stamperia di Aldo, situata a Sant'Agostin, la prima opera datata e in caratteri greci: gli Erotemata di Costantino Lascaris, a cui farà seguito l'intero corpus di opere di Aristotele. Nel 1502 iniziava la sua serie di libri in formato tascabile, in lingua latina e volgare, che si apriva con l' Eneide di Virgilio; nel 1502 compariva il celebre marchio, composto dall'ancora e il delfino e il motto festina lente. Moriva il 6 febbraio del 1515.

The greatest publisher in the history of books was born circa 1450 in Bassiano, a village situated in the Monti Lepini in the province of Latina. Manuzio studied in Rome between 1467 and 1475, becoming an expert on grammar, before moving to Ferrara where he studied Greek with Battista Guarini . Between 1480 and 1489 he tutored princes Alberto and Lionello Pio in Carpi. In late 1489/1490 he arrived in Venice to start a publishing programme, centred primarily on circulating Greek texts and modernising the secondary school education programme. To realise his goals, he built up relations with Andrea Torresani , a well-established and active printer in the city. In February 1495 Aldo’s printers, located in Sant'Agostin, released the first dated work: Erotemata by Costantino Lascaris, printed in Greek characters. The entire body of Aristotle’s work followed. In 1502 he launched a series of pocket-sized books, written in both Latin and vernacular, starting with Virgil’s Aeneid. The same year the famous device of an anchor and dolphin with the motto festina lente appeared. Aldo died the 6 th February 1515.

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LA VENEZIA PIÙ VERDE

/The greenest side of Venice

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NEI GIARDINI DELLA CULTURA /In the gardens of culture Testo di /by Mariagrazia Dammicco, Presidente del Wigwam Club Giardini Storici Venezia Tutte le foto sono tratte da /All of the photos were taken from Guida ai Giardini di Venezia /A Guide to the Gardens of Venice, di Mariagrazia Dammicco, foto di Gabriele Kostas, La Toletta Edizioni, Venezia 2014.

In alto /at the top Ca' Rezzonico. Godere dell'ombra profumata di un glicine guardando il tappeto verde punteggiato di tenere pratoline. /Ca' Rezzonico. Enjoy the shade of a fragrant wisteria looking at the green carpet dotted with tiny white daisies.

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ra i molti palazzi che un tempo erano dimora di aristocratiche casate, alcuni oggi accolgono importanti istituzioni culturali da visitarenon solo pervedere le esposizioni, consultarelebibliotecheopartecipare ad incontri in sedi così sontuose ma, in alcuni di questi, anche per godere dei loro giardini. È questo il caso di Ca’ Rezzonico, imponente Monumento e Museo del Settecento Veneziano che domina il Canal Grande con la bianca facciata barocca raffigurata in numerose vedute. Da scoprire il suo giardino, destinato ad uso pubblico: ci si accede dalla fondamenta che dal campo San Barnaba conduce all’ingresso del museo. Il terreno su cui sorge è quello liberato nel 1810 demolendo costruzioni fatiscenti, ma è stato ridisegnato nel 2002 dall’architetto Giorgio Bellavitis, riprendendo geometrie ed elementi usuali a Venezia. Fra

campo Santo Stefano e San Vidal si può invece percorrere la fitta vegetazione di un corridoio racchiuso fra il muro con grandi archi gotici sul rio dell’Orso e la cancellata con fanali e leoni da cui debordano camelie, rose e una monumentale Clematis armandii dai bianchi fiori profumati che segnano l’arrivo della bella stagione. Ma questa è solo la parte aperta al pubblico del più ampio giardino di palazzo Cavalli Franchetti : disegnato nell’Ottocento da Giovanni Battista Meduna, ampliato da Camillo Boito e recentemente restaurato dall’ Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti , si estende fino alla elegante balaustra sul Canal Grande con un verde tappeto riservato ad inaugurazioni e cene di gala, da ammirare anche dalle bifore dello scalone monumentale che porta alle esposizioni. Aperto al pubblico in occasione di concerti e manifestazioni del Centre de Musique romantique française , il palazzetto Bru Zane è introdotto


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Sopra /at the top Palazzo Cavalli Franchetti. Un corridoio di fitta vegetazione accompagna dal campo Santo Stefano al palazzo dove ammirare le esposizioni. /Palazzo Cavalli Franchetti. A path through dense vegetation leading from Campo Santo Stefano to the palace.

mong the many buildings that were once home to aristocratic families, some today house important cultural institutions worth visiting not only to see their exhibits, consult their libraries or attend meetings in sumptuous surroundings, but also, in some cases, to enjoy theirgardens. This is the case of the palace of Ca' Rezzonico, an imposing monument and Museum of Eighteenth Century Venice overlooking the Grand Canal with its white baroque façade, as depicted in numerous fine vedute. To discover its garden, intended for the public, access is found at the base of the building leading from the square of Campo San Barnaba to the museum entrance. The space was created in 1810, by demolishing various dilapidated buildings, but was redesigned in 2002 by the architect Giorgio Bellavitis, who used geometries and elements typical of Venice. Between the square of ( venezia ) MAGAZINE

Campo Santo Stefano and the church of San Vidal, you can enjoy some rich vegetation in a corridor flanked by a great Gothic arched wall along the canal Rio dell’Orso and fence-work decorated with lanterns and lions from which abound camellias, roses and a monumental Clematis Armandii with its fragrant white flowers that mark the arrival of spring. But this is only the public part of the larger garden of palazzo Cavalli Franchetti , which was designed in the nineteenth century by Giovanni Battista Meduna, expanded by Camillo Boito and recently restored by the Venetian Institute of Sciences, Letters and Arts. Extending down to a elegant balustrade on the Grand Canal, a green lawn is reserved for inaugurations and gala dinners and can also be admired from the mullioned windows of the monumental staircase that leads to the exhibition spaces. Open to the public for concerts and events of the ‘Centre de


> LA VENEZIA PIÙ VERDE /THE GREENEST SIDE OF VENICE

In alto /at the top Museo di Storia Naturale al Fontego dei Turchi. Un angolo in cui sostare fra verdi cespugli e il rinfrescante rumore dell'acqua che cade nella fontana costruita recuperando alcune vasche in marmo. /A peaceful corner in the garden of the Natural History Museum, Fontego dei Turchi.

da un intimo spazio verde protetto da un dedalo di calli nei pressi della Scuola di San Giovanni Evangelista. È abitato da putti apparentemente indifferenti che spiccano in una sinfonia di diverse tonalità di verde del fogliame e di bianche fioriture. Ridisegnato recentemente dalla paesaggista Camilla Zanarotti, richiama alla memoria il celebrato giardino formale andato distrutto, mentre all’interno le splendide decorazioni floreali di Sebastiano Ricci e Abbondio Stazio prolungano il piacere in ogni stagione. Si può intuire già dal campiello Querini il giardino di Carlo Scarpa , che il grande maestro dell’architettura contemporanea ridisegnò fra gli anni Cinquanta e Sessanta per la Fondazione Querini Stampalia . Parte di un progetto più ampio che includeva anche un nuovo

Musique Romantique Française’ , the Palazzetto Bru Zane is fronted by an intimate green space protected by a maze of narrow streets in the vicinity of the confraternity building of the Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. The space is populated by seemingly indifferent cherubs, which stand out from the symphony of variously shaded green foliage and white blooms. Recently redesigned by landscape designer Camilla Zanarotti, the garden recalls the celebrated formal garden which had been destroyed, while moving indoors the beautiful floral decorations of Sebastiano Ricci and Abbondio Stazio prolong the pleasure in every season. Already from the little square of Campiello Querini you can begin to make out the Garden of Carlo Scarpa , which the great master of contemporary architecture redesigned in fifties and sixties for the Querini Stampalia Foundation . Part of a larger pro-


ponte, l’entrata e il pòrtego, è un hortus conclusus ricavato da una angusta corte interna in cui ogni elemento ha un forte valore evocativo, saperi e significati di una città aperta al mondo e fondata sul dialogo con l’acqua: quella salmastra del rio che attraverso i cancelli in ferro si insinua nel palazzo, quella dolce del canale in calcestruzzo dove crescono Sotto ninfee e papiri, quella della /at the bottom fontanella in alabastro per gli Palazzetto Bru Zane. Due putti muniti uccellini labirintica come la di faretra accolgono gli ospiti fra città, quella che finisce sotto candide rose Iceberg. un leone di San Marco per /The green space fronting Palazzetto giungere ad un bacile a cerchi Bru Zane. concentrici e disperdersi sotto

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ject including a new bridge, entrance and pòrtego, or entrance hall, the hortus conclusus, or enclosed garden, has been sculpted out of a narrow courtyard with elements strongly evocative of the knowledge and meanings of a city open to the world and based on a dialogue with water. This brackish water passes through iron gates and sneaks into the palace along a gentle cement channel flowering with aquatic lilies and papyrus. It courses through a labyrinthine alabaster fountain, which echoes the plan of the city and is a delight for birds. And it continues under a San Marco


> LA VENEZIA PIÙ VERDE /THE GREENEST SIDE OF VENICE

ad una vera da pozzo. Un giardino in cui riflettere sui propri passi avvolti da piante dal forte significato simbolico. Un giardino che entra con sottili scorci anche nella caffetteria attraverso sapienti tagli nel muro impreziosito dai mosaici di Mario De Luigi. È un giardino recuperato da un’area abbandonata sul retro del Fontego dei Turchi quello che oggi accoglie i numerosi visitatori del Museo di Storia Naturale , che qui vi ha sede dal 1923. Ma anche per quanti, cittadinanza o ospiti della città, vogliano trovare un luogo in cui sostare: il verde si sviluppa lungo un percorso rettilineo pavimentato come unacalle,mentrelosguardopuò giungere fino all’ampio cortile internoracchiusodal porticato. Spazi preziosi e inattesi che conservano la memoria del giardino veneziano, necessario per garantirsi la sopravvivenza ma anche lusso di cui godere e da esibire agli ospiti.

A destra /at the right Palazzo Querini Stampalia. Uno scorcio del giardino Scarpa fra mirti mediterranei, una Magnolia soulangeana dal fascino orientale, le tessere di vetro di Murano di Mario De Luigi e la fontanella in alabastro. /The garden of Carlo Scarpa, of the Querini Stampalia Foundation.

lion, flowing into a basin of concentric circles to finally disappear under an ornamental wellhead. The garden is a space for reflection among the sound of your own footsteps and a variety of symbolic plants, just offering subtle glimpses of the cafeteria through pondered cuts in the wall, embellished with mosaics by Mario De Luigi. There is also a garden recovered from an abandoned area at the back of the palace of Fontego dei Turchi, which today welcomes many visitors as the Museum of Natural History, established there in 1923. For the city’s citizens or visitors wanting a little peace, the green runs along a straight path, paved like a typical Venetian Calle, or street, offering a glimpse up to the large courtyard enclosed by porticoes. These precious and unexpected spaces preserve the memory of the Venetian garden and are necessary to ensure its survival, but are also a luxury to be enjoyed and shown offto visitors.


> INFORMAZIONI UTILI /Useful information

Indirizzi

Ca’ Rezzonico Museo del Settecento Veneziano Dorsoduro 3136, fondamenta Rezzonico +39 041 2410100 Palazzo Cavalli Franchetti Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti San Marco 2842-47, campo Santo Stefano +39 041 2407711

Fontego dei Turchi Museo di Storia Naturale Santa Croce 1736 e 1746, salizada del Fondaco e fondamenta del Megio +39 041 2750206 Orari /Opening hours Da verificare telefonando. /Please call ahead to check opening hours before your visit.

Palazzetto Bru Zane Fondazione Bru - Centre de Musique romantique française San Polo 2368, campiello del Forner +39 041 5211005

Da leggere, per farsi guidare/Reading suggestion before you go Mariagrazia Dammicco, Guida ai Giardini di Venezia / A Guide to the Gardens of Venice, foto di Gabriele Kostas, La Toletta Edizioni, Venezia 2014.

Giardino Scarpa Fondazione Querini Stampalia Castello 5252, campiello Querini Stampalia +39 0412711411

Informazioni /Contacts Wigwam Club Giardini Storici Venezia giardini.storici.venezia @gmail.com +39 388 4593091

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L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /The other face of the lagoon

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BURANO, LA PERLA DELLA LAGUNA VENETA /Burano, the pearl of the Venice lagoon

testo di /text by Marco Molin Direttore Centro Studi Torcellani Fotografie /Photographs by Archivio Fotografico Centro Studi Torcellani

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’isola di Burano è conosciuta in tutto il mondo come “la perla della laguna veneta”, famosa come è per i vivaci colori delle sue abitazioni e per le secolari storie marinare che la avvolgono in parte nella leggenda. Le sue origini affondano nella notte dei tempi, tanto che la tradizione annota l’esistenza di una “Buran da Mar” preesistente a quella attuale, che in un’epoca non ben precisata sarebbe stata inghiottita dalla forza delle acque e dall’inarrestabile alzarsi del livello del mare, così da divenire una sorta di Atlantide lagunare. La storia invece sembra attestare come Burano sia sempre stata collocata nel suo sito attuale che in epoca romana e altomedievale si trovava però in una posizione meno centrale della laguna e più vicina al mare, per una diversa configurazione dei cordonei litoranei di CavallinoTreporti e per un differente apporto dei detriti causato dai fiumi che sfociavano in laguna.

Nel corso del secoli XVI-XVII Burano ereditò il ruolo politico avuto un tempo dalla vicina Torcello che ormai aveva progressivamente perso la sua importanza. La caratteristica di Burano che subito balza agli occhi del visitatore è sicuramente quella delle sue case variopinte, di colori sgargianti e vivaci. La tradizione popolare che accumuna molte località marinare e costiere, vuole che i Buranelli così sono chiamati gli abitanti di Burano - le dipingessero in modo da permettere ai pescatori che restavano distanti dalle loro abitazioni per intere stagioni, di riconoscere al loro ritorno la propria residenza, anche durante le fredde e nebbiose giornate invernali, in modo da evitare imbarazzanti scambi di dimora. In realtà il dipingere le case con i colori dell’arcobaleno è una tradizione abbastanza recente, creata con lo scopo di delimitare la proprietà delle abitazioni, spesso piccole, in modo da


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he island of Burano is known throughout the world as “Pearl of the Venetian Lagoon” for its vibrantly colourful houses and centuries-old seafaring stories rich in history and legend. Its origins come to us from the mists of time, with tradition telling of a pre-existing “ Buran da Mar ”, which, in an unspecified age, was purportedly swallowed up by the forces of water and the relentless rise in sea-level, so as to sink as a kind of Atlantis of the Venetian lagoon . Documentary history has it, though, that Burano has always been at its current site, albeit historically, in Roman and early Medieval times, in a less central area of the lagoon and closer to the In alto e nella pagina accanto sea, due to a different contri/at the top and on the opposite page bution of deposits from the Case dai colori varipinti, caratteristiche rivers flowing into the lagoon dell'isola di Burano. and a different form of the /Colorful houses typical of Burano. littoral cordon from Cavallino ( venezia ) MAGAZINE

to Treporti. During the sixteenth and seventeenth centuries, Burano inherited the political role of nearby Torcello, which had gradually lost importance. The aspect of Burano that immediately strikes the eye of the visitor is certainly that of its houses, often painted in largely varying gaudy and bright colours. The popular tradition of many seaside and coastal localities of the area says that the so-called Buranelli , the inhabitants of Burano, painted them in so-highly differing colours to allow fishermen who had been away at sea for entire seasons to recognize their own houses on return , particularly during especially foggy winter days and in order to avoid embarrassing mix-ups. In reality though, painting the houses with all the colours of the rainbow is a fairly recent tradition, created with the purpose of delimiting the boundaries of often narrow


> L'ALTRA FACCIA DELLA LAGUNA /the other face of the lagoon

Bibliografia di riferimento/ Bibliography: M. MOLIN, Introduzione alla Storia Torcellana. Un viaggio tra realtà e mito, «Quaderni Torcellani n. 1», Venezia, ristampa 2015.

In alto /at the top Baldassare Galuppi, celebre musicista del Settecento veneziano, detto il Buranello. /Baldassarre Galuppi, famous musician of eighteenth century Venice, known by the nickname “Buranello”.

permettere ai residenti di utilizzare lo spazio del suolo prospiciente la propria abitazione quasi come una sorta di dependance non ufficiale della propria casa. Sempre al mare è legata anche la tradizione del merletto di Burano, che si vuole nato dalla schiuma delle acque provocata dal remo mosso da un giovane che stava partendo con la sua imbarcazione per una guerra lontana. La schiuma dell’acqua si sarebbe miracolosamente sollevata e solidificata fino a formare un prezioso velo da sposa tra le mani della fanciulla amata che dalla riva lo salutava attendendo già nel suo cuore il di lui ritorno. Dopo un apice nel corso dei secoli XVII-XVIII, l’arte del merletto decadde con il finire della Repubblica di Venezia, riprendendo vigore soltanto alla metà dell’Ottocento grazie alla paziente opera di Cencia Scarpariola, anziana merlettaia che ricordava a memoria i punti di questa antica professione che cominciò a tramandare alle giovani generazioni, ridando così ampio respiro a questa arte ormai dimenticata e che venne poi apprezzata da papi e da sovrani. Uno dei luoghi da visitare a Burano è proprio il Museo del Merletto dove sono custoditi pizzi di inestimabile valore; di fronte al museo ospitato nel gotico Palazzo del Podestà, si trova la chiesa parrocchiale dedicata a San Martino Vescovo di Tours, edificio rinascimentale che conserva al suo interno importanti dipinti di Scuola Veneta tra i quali spicca

houses to allow residents to use the piece of ground immediately in front, almost as a sort of unofficial extension of the house itself. Another tradition linked to the sea tells that Burano lacework was inspired by the foaming of water behind an oar, driven by a young man setting off by boat for a distant war. According to legend, the foam miraculously rose and solidified to form a precious bridal veil in the hands of his beloved, while she waved to him, already yearning for his return. Much celebrated during the seventeenth and eighteenth centuries, the art of lace-making dramatically declined with the end of the Venetian Republic, only reprising in the mid-nineteenth century, particularly thanks to the patient work of Cencia Scarpariola, an elderly lace-maker, who knew by heart the finer points of her craft and began to impart her knowledge to younger generations. Thereby the art, from the brink of oblivion, was fully restored and further esteemed by popes and kings alike. Indeed, one place to visit in Burano is the ‘Museo del Merletto’, or ‘Lace Museum’, within the Gothic ‘Palazzo del Podestà’, which conserves some extraordinarily priceless specimens. In front of the museum is the Renaissance parish church dedicated to St. Martin of Tours, which houses important paintings of the Venetian school, among which “The Crucifixion”, an early work by Giambattista


In alto /at the top L'isola di Burano e Mazzorbo. /The island of Burano and Mazzorbo.

La Crocifissione” opera giovanile di Giambattista Tiepolo che la dipinse nel 1725. Entrambi questi edifici si trovano nella piazza dell’isola dedicata a Baldassare Galuppi (1706-1785) il celebre musicista del Settecento Veneziano nato proprio a Burano, ambasciatore della Serenissima alla corte degli Zar, maestro di cappella della basilica di San Marco, collaboratore di Carlo Goldoni e conosciuto in tutto il mondo con il soprannome di “Buranello”. Burano diede i natali anche ad un illustre scultore del Novecento, Remigio Barbaro, vincitore di numerosi premi d’arte non solo nazionali. Passeggiando tra le calli dell’isola e specchiandosi nell’acqua dei suoi canali interni, il visitatore non può non degustare il dolce tipico di Burano, il bussolà, fatto a forma di ciambella e realizzato con una ricetta contenente farina, uova e burro gelosamente custodita lungo i secoli dalle signore dell’isola. ( venezia ) MAGAZINE

Tiepolo from 1725. Both these buildings are located in the main square of the island, which is dedicated to Baldassare Galuppi (1706-1785). Born in Burano, this famous musician of eighteenth century Venice was ambassador of the Serenissima at the court of the Tsars and choirmaster of the Basilica of San Marco. He worked with the playwright and librettist Charles Goldoni and became known throughout the world by the nickname “Buranello”. Burano was also birthplace to the renowned twentieth century sculptor Remigio Barbaro, winner of numerous national and international awards. Walking the island streets, mirrored in the water of its canals, the visitor should not miss trying the typical sweet of Burano, the donut-shaped “Bussolà” , which is made to a recipe of flour, eggs and butter jealously guarded over the centuries by the ladies of the island.


SPECIALEEXPO2015 /Expo 2015

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EXPO A VENEZIA FA RIMA CON AQUAE VENEZIA 2015 /Expo finds an echo in Venice with Aquae Venezia 2015 testo di /text by Mauro Poletto Expo Venice Tutte le info su /All information on www.aquae2015.org

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n viaggio tra le innumerevoli sfumature dell’acqua, alla scoperta delle relazioni tra l’oro blu, l’uomo e il pianeta, nella città che più di qualunque altra ha legato la sua storia a questo elemento. Da maggio ad ottobre, Venezia ospita – unico padiglione collaterale di Expo, che patrocina l’evento – Aquae Venezia 2015 : un percorso di attrazioni e conoscenze tra i temi che legano l’acqua alla nostra vita raccontati attraverso video, apparati scenici e multimediali, opere d’arte ed esperienze. Ma anche un evento da gustare, grazie all’articolato e saporito percorso tra pietanze, materie e preparazioni delle tradizioni culinarie nate sulle rive dei grandi corsi d’acqua e dei mari. Promossa da Expo Venice, Aquae trova “casa” in un gioiello architettonico progettato per l’occasione dall’archistar Michele De Lucch i, situato

proprio all’ingresso di Venezia, raggiungibile facilmente in auto e provvisto di molti parcheggi. Nei sei mesi tra maggi e ottobre, Aquae Venezia 2015, coerentemente con lo spirito di Expo, prevede sezioni di puro intrattenimento a cui si affiancano sezioni di carattere culturale, scientifico e artistico. Tali aree saranno animate quotidianamente attraverso attività esperienziali e di spettacolo curate da professionisti in un palinsesto orario di dimostrazioni, prove, degustazioni, giochi. Numerose le “machine sceniche” e le sezioni esperienziali dislocate in diverse aree del padiglione, idealmente a costituire un fiume di emozioni e di informazioni. La “Rosa dell’Acqua” è il grande dodecaedro di video calato dal soffitto, composto da di 12 maxi schermi , da cui verranno trasmessi spettacoli audiovisivi, emozionali e informativi sulle interrelazioni tra uomo e


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journey through the countless nuances of water, in search of the relationship between the precious blue liquid, humans and the planet, in the city whose history, more than any other, has been bound to this element. From May to October, Venice hosts the only parallel Expo event, Aquae Venezia 2015: a series of attractions and exploration of the themes that link water to our lives, narrated through video, scenic and multimedia installations, artworks and experimentation. But this is also an event to be savoured, with a delicious and comprehensive selection of dishes, ingredients and recipes from culinary traditions born on the world's waterways and oceans. Backed by Expo Venice, Aquae finds its home in a fabulous building specially designed for the occasion by star of architecture Michele ( venezia ) MAGAZINE

De Lucchi; at the entrance to Venice, the site is easy to reach by car and offers plenty of parking space. During the six months from May to October, Aquae Venezia, in line with the spirit of Expo, will offer areas of pure entertainment, flanked by sections centred on culture, science and art. These areas will be enlivened every day by experiences and shows run by professionals in a full programme of events, contests, tastings and games. There are numerous "scenic devices" and hands-on sections scattered over the various areas of the pavilion, conceived to provide visitors with a river of emotions and information. The “Rosa dell’Acqua” is a vast video dodecahedron suspended from the ceiling. It consists of 12 giant screens, which will show informative and engaging audiovisual clips on the relationships between humans and water: food, climate, technology, sport.


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Un padiglione di esperienze, divertimenti e sapori legati all’elemento base della vita. /A pavilion of exploration, enjoyment and flavours based on life's essential element .

acqua: cibo, clima, tecnologia, sport. Il “Viaggio nell’Abisso” è un teatro di schermi 3D che avvolgerà lo spettatore con immagini e suoni iperrealistici a simulare la discesa nelle profondità marine. Non solo una grande macchina di divertimento ma anche un modo per conoscere e ammirare i paesaggi, la vegetazioni e i pesci che caratterizzano i mari a diverse profondità. Per i più piccoli, è stato previsto lo spazio “H2Oooo” dedicato alla sperimentazione esperienziale con l’acqua sul modello dei Children Museum. I bambini potranno giocare e sperimentare con grandi giochi d’acqua in un ambiente protetto e stimolante. Il “Teatro del Clima” ospita un vero set dedicato alle previsioni del tempo, con immagini dal satellite e appuntamenti settimanali con meteorologi professionisti. Prevede oltre 100 appuntamenti dedicati ad acqua e cambiamenti climatici. La sezione “Cina: cultura e commercio. Ieri, oggi e domani”, di oltre 1.000 metri, è dedicata allo storico partner culturale di Venezia. L’area realizzata in collaborazione aziende e istituzioni cinesi presenterà il volto, spesso trascurato, di una Cina ricca di eccellenze tecnologiche, dedicate alla salvaguardia dell’ambiente, all’utilizzo consapevole della risorsa idrica, alla ricerca nell’ambito del riciclo, del riuso e delle energie rinnovabili. Tra le sezioni permanenti figura anche un vasto e articolato viaggio tra i cibi legati al ma-

The "Voyage to the Abyss" is a 3D cinema which surrounds the viewer with hyper-realistic images and sounds to simulate a descent to the depths of the sea. Not merely wonderfully entertaining, but also a way of learning about and marvelling at the scenery, plant life and animals that live at various depths. For the youngest visitors, there's the “H2Oooo” area, for hands-on experimentation with water, based on the Children's Museum model. Children can explore and play with great water games in a safe and protected atmosphere. The "Theatre of Climate" is home to a large section devoted to weather forecasting , with satellite images and weekly appearances by professional meteorologists. More than 100 events on water and climate change are planned. "China: culture and commerce. Yesterday, today and tomorrow" occupies more than 1,000 square metres and is dedicated to Venice's traditional cultural partner. This area, created in collaboration with Chinese businesses and institutes, presents the often neglected face of a China of technological excellence geared to environmental protection , intelligent use of water resources, and research into recycling, re-use and renewable energies. The pavilion's permanent exhibition includes a massive


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re. E’ il “Water Food World”, che prevede boutique del gusto, aree ristoro prevalentemente dedicate alle culture culinarie basate sul pesce, l’ampia sezione “Venezia Assapora il Mondo” con corsi di cucina e show cooking tenuti da scuole internazionali di cucina e chef di fama mondiale. Evento nell’evento: “Dal crudo al cotto”, con alimenti preparati in tutti i modi, dal crudo alla cottura al vapore, passando per piastra, forno e bollito. L’area esterna del padiglione, 35.000 metri di verde, sarà prevalentemente adibita ad esposizioni artistiche: “I Fiumi della Vita” è un parco tematico di sculture che ritraggono, metaforicamente, i più importanti fiumi del pianeta; in mostra anche la serie di fontane in bronzo dello scultore Gianmaria Potenza. ( venezia ) MAGAZINE

and varied journey among foods from the sea . This is “Water Food World” , with tasting boutiques, restaurants offering primarily fishbased cuisine, and the extensive "Venice savours the world", with cooking courses and demonstrations run by international cookery schools and world-famous chefs. Event within an event: "From raw to cooked", with ingredients prepared in every way, from raw to steamed, via grilling, baking and stewing. The pavilion's outdoor space, 35,000 square metres of green park, will be predominantly occupied by artworks: "Rivers of Life" is a themed sculpture park which metaphorically depicts the world's major rivers; also on display is the series of bronze fountains by sculptor Gianmaria Potenza.


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"EL RISO NASSE DA L'AQUA E 'L GA DA MORIRE SOL VIN". Breve storia del riso a Venezia /A brief history of rice in Venice Testo di /by Pierangelo Federici (*)

In alto /at the top Riso Vialone Nano Veronese Igp, arrivato a Venezia da Oriente, è presto diventato emblema di ricchezza, abbondanza e fertilità, come simboleggia il gesto di lanciarne una manciata agli sposi. – Da: veneto.eu. /Riso Vialone Nano Veronese Igp, came to Venice from the East, soon became the emblem of wealth, abundance and fertility, as symbolised by the act of throwing a handful of rice over newlyweds. – Source: veneto.eu.

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mmagina di sorvolare l’Italia dei primi piatti, da Sud a Nord. Incontreresti subito gli spaghetti e i più diversi formati di pasta da condire col sapore del pomodoro fresco. Poi salendo, ecco che all’impasto si aggiungono le uova per tagliatelle e tortellini, ma ora sei arrivato al Nord, alle terre alluvionali della Pianura Padana: puoi atterrare, questa è la patria del riso. Qui “primo piatto” vuol dire risotto, il metodo di cottura esclusivo della nostra cucina tipica che ha fatto scuola nel mondo. I sapori variano in base alle stagioni e ai gusti regionali, ma a Venezia il risotto assume un’importanza davvero speciale: da noi, per aver surclassato qualcuno, diciamo “magnàrghe i risi in testa”, mangiargli il riso sulla testa. Il riso è entrato nella cucina veneziana già nel 1300, utilizzato prima come medicinale (venduto nelle spezierie

contando ciascuno dei chicchi), quindi come addensante nelle minestre e da ultimo per il risotto. Il cereale di origine orientale, ha trovato molte ottime applicazioni nella nostra cucina: i “ risi in mascara” (così chiamati perché il sapore del riso era "mascherato" dagli altri ingredienti); i “ risi coi rovinassi” (risotto di fegatini); oppure i “ bazàri” (come viene chiamata a Chioggia una minestra di riso e la locale zucca “Marina”), fino ai “ risi in cavromàn” (una minestra di riso con carne di montone, il cui nome è un orientalismo dal turco “kavurma”). Come sappiamo bene, Venezia è stata la porta degli scambi tra oriente e occidente. Probabilmente la più importante contaminazione della cucina veneziana è quella ebraica , per la presenza della grande comunità nel primo ghetto della storia , ecco allora i " risi co' l'ua" (l’agrodolce del riso con l’uvetta, cucina fusion ante litteram),


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Sopra /at the top “Leone di San Marco”, Vittore Carpaccio, 1516 (Telero 130x368 cm, conservato al Palazzo Ducale di Venezia) - Da: wikipedia. /“Saint Mark’s Lion”, Vittore Carpaccio, 1516 (canvas, 130x368 cm, kept in Palazzo Ducale in Venice) Source: wikipedia.

magine you’re flying over Italy, from the south to the north, and you can see all the primi piatti of the different regions. Immediately you’d encounter spaghetti and the most diverse range of pasta shapes accompanied with fresh tomato. As you travel northward eggs are added to the mix to make tagliatelle and tortellini, until you reach the north, the marshlands of the Padan Plain. It’s time to land now, you’ve reached the birthplace of rice. Here primo piatto means risotto, our traditional cuisine’s characteristic method of cooking, renowned the world over. Flavours vary depending on the seasons and regional tastes, but in Venice risotto assumes a special importance: when we get the better of someone we say in dialect “magnàrghe i risi in testa”, that is, “we eat rice from their head”. Rice became a part of Venetian ( venezia ) MAGAZINE

cuisine as early as 1300, initially used for medicinal purposes (sold in apothecaries per individual grain), then to bulk up soups and finally for risotto. Originally from the East, the grain has found numerous and excellent applications in our cuisine: “ risi in mascara” (so named because the flavour of the rice was masked, “mascherata”, by the other ingredients); “ risi coi rovinassi” (risotto with liver); “ bazàri” (rice and local squash “Marina” soup from Chioggia); and “ risi in cavromàn” (rice soup with mutton, its name an orientalism from the Turkish “kavurma”). As is well known, Venice was the gateway for trade between the East and the West. Arguably the largest influence on Venetian cuisine came from the sizeable Jewish population in the city, who lived in the first Jewish ghetto in history. The result was " risi co' l'ua"


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(*) Pierangelo Federici, veneziano, di mestiere fa il pubblicitario copywriter, per passione il gourmet. Ha creato campagne pubblicitarie per importanti marchi dell’enogastronomia italiana, tiene da anni una rubrica di interviste e ricette dedicate sul mensile Venezia News, scrive per “Veneziani a Tavola” e alcuni blog internazionali.

In alto /at the right and on the opposite page “Traslazione del corpo di San Marco”, XIII secolo (Basilica di San Marco portale di S. Alipio) – Da: wikipedia. /“Translation of the body of Saint Mark”, XIII century (The Basilica of Saint Mark, S. Alipio door) – Source: wikipedia.

oppure il “ riso zalo”, soffritto in grasso d’oca e con lo zafferano (frutto dell’incontro con le tradizioni degli ebrei ashkenaziti). Ma siamo in aprile e non posso che raccontarti del più famoso tra i piatti della tradizione veneziana, quello legato alla festa del santo patrono: “ risi e bisi”. Il 25 di aprile è una data importante a Venezia: nello stesso giorno si festeggia la Liberazione dal nazifascismo, ma qui da noi è anche Festa del Bocolo, la tradizione di regalare un bocciolo di rosa (in veneziano “bocolo”) alla donna amata. Però i veneziani aggiungono una tradizione ancora più antica, è la Festa di San Marco, patrono della città . Si narra che, nell’anno 828, due abili mercanti, Buono di Malamocco e Rustico di Torcello, riuscirono a trafugare il corpo del Santo, trasportandolo da Alessandria d’Egitto fino a Venezia, grazie a un abile trucco. Nascosero la reliquia sotto un carico di carne di maiale, evitando così le ispezioni dei Musulmani che mai avrebbero toccato l’animale “impuro”. L’accoglienza a Venezia fu trionfale, perché in quel momento si avverava la leggenda dell’Evangelista Marco al quale apparve in Laguna un angelo in forma di leone alato che disse: “Pax tibi Marce Evangelista meus, hic requiescet corpus tuum” (pace a te o Marco, mio Evangelista, qui riposerà il tuo corpo). Così il Leone, simbo-

(sweet and sour rice with raisins, fusion cuisine, long before the term was coined) and “ riso zalo”, rice friend in goose fat with saffron (the fruit of an encounter with the traditions of Ashkenaziti Jews). But since it’s April, I’ve simply got to tell you about one of the most well-known traditional Venetian dishes, which is connected to the festival of the city’s patron saint: “risi e bisi”, rice and peas. In Venice the 25th April is an important day. On the same day Italy commemorates its liberation from Nazi occupation, we also celebrate Festa del Bocolo, the tradition of giving the woman you love a rosebud (in Venetian dialect “bocolo” means “bud”). But that’s not all: Venetians also celebrate another even older tradition, Festa di San Marco, the patron of the city. The story goes that two merchants, Buono di Malamocco and Rustico di Torcello, came up with a clever ploy and managed to successfully smuggle the saint’s body from Alessandria in Egypt and bring it to Venice. They hid his remains under pork meat, as they knew Muslims would never touch the “impure” animal. Their return to Venice was triumphant; the legend of Mark the Evangelist was coming true. According to legend, an angel in the form of a winged lion appeared in front of Saint Mark in the Lagoon and said to him “Pax tibi Marce Evangelista meus, hic requie-


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(*) Pierangelo Federici, a Venetian, is by profession a copywriter and by passion a gourmet. He has created ad campaigns for big Italian wine and food brands, has had a column (publishing interviews and recipes) in the monthly magazine Venezia News for years and writes for “Veneziani a Tavola” and a number of international blogs.

In alto /at the top Per i “Risi e bisi” del doge si raccoglievano i migliori piselli degli orti lagunari, era il piatto dei pranzi ufficiali offerto agli ospiti illustri – Foto di: Veneziani a Tavola. /To make “Risi e bisi” del doge, the best peas from the Lagoon’s vegetable gardens were collected together, the dish was served to illustrious guests at official lunches – Photo from: Veneziani a Tavola.

lo di Venezia, stringe tra le zampe un libro sulle cui pagine sono scolpite quelle parole e, ogni 25 aprile, durante i banchetti nel Palazzo Ducale, veniva offerto il piatto celebrativo dell’inizio della primavera : a metà tra un risotto e una zuppa densa, la tradizione vuole che, per essere “dogale”, i “ risi e bisi” debbano avere una percentuale maggiore di piselli rispetto ai chicchi del riso. La consistenza deve rimanere morbida “all’onda”, il segreto per ottenere la ricetta originale è l’utilizzo dei baccelli, che dovranno bollire per almeno venti minuti. Il brodo ottenuto andrà aggiunto man mano al riso Vialone Nano precedentemente tostato in un pesto fine di cipolla e lardo, quindi si aggiungeranno i piselli. ( venezia ) MAGAZINE

scet corpus tuum” (peace to you Mark, my Evangelist, here your body will be put to rest). These words were engraved in a book the Lion, the symbol of Venice, held in its hands. Every 25th April, during banquets in Palazzo Ducale, this dish celebrating the start of spring was served . Half a risotto half a thick soup, tradition states that for it to be “dogale” the “risi e bisi” must contain more peas than grains of rice. The consistency must remain soft, “all’onda” (fluid). The secret to the original recipe is using legumes, which must be boiled for at least twenty minutes. This broth is then slowly added to the Vialone Nano rice, which has been toasted in a delicate paste of onion and lard, before adding the peas.


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TURISMO LENTO: LA RETE SLOWVENICE /Slow tourism: the SlowVenice network Non solo San Marco e Rialto: alla scoperta della laguna di Venezia, attraverso itinerari fuori dall'ordinario. /Not only San Marco and Rialto: discovering extraordinary itineraries through the Venice lagoon

Testo di /by Giulia Canciani Fotografie di /Photographs by Karl Johaentges

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enezia è il cuore, intorno, come cerchi nell’acqua, si espandono territori tutti da scoprire. In un mondo dove le distanze si annullano, la vera avventura è andare in profondità. Diventa anche tu esploratore di paesaggi fuori dall’ordinario! Questo lo slogan di “SlowVenice Network”, una rete di imprese turistiche locali che propongono esperienze di viaggio ad alto valore emotivo secondo le linee guida del turismo “lento”. Le imprese della filiera turistica impegnate in questo progetto “slow” sono 24, dai grandi campeggi del litorale alle piccole realtà agricole dell’entroterra. Laguna Nord e Brenta-Adige Slow Experience sono le due reti che confluiscono in SlowVenice Network, finanziate con 42mila euro dal Bando “Obiettivo EXPO” della Camera di Commercio di Venezia. La mission nasce dalla volontà di valorizzare le competenze e la conoscenza del territorio da parte degli operatori, creare una

maggiore ricaduta nella comunità locale e offrire le eccellenze dell'ambito lagunare. L’offerta turistica, costituita da soggiorni, escursioni o itinerari esperienziali, è contraddistinta da principi di autenticità, sostenibilità e contaminazione con elementi della cultura e delle tradizioni locali. Non solo San Marco e Rialto: la Laguna di Venezia ha molto di più da offrire e ha la forza di attrarre i turisti anche fuori dal centro storico. A piedi, in bicicletta, in barca tradizionale, in canoa, alla scoperta di itinerari fuori dall’ordinario. Per poi magari fare una tappa in una azienda agricola, in un ristorante che offre ricette del territorio, passare la notte in una piccola isola, sentire i silenzi e respirare l’atmosfera della laguna. Il turista può scegliere tra escursioni e soggiorni personalizzati. La gita in bragozzo, la passeggiata nelle valli da pesca, la visita alle Ville Venete della Riviera del Brenta, l’esperienza tra gli orti delle isole sono solo pochi esempi. “L’impatto di questa tipologia di turismo è di grande


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enice is the core, around, like round ripples in the water, expanding lands wait to be discovered. In a world where distances are canceled, the real adventure is going deep. You can also become explorer of extraordinary landscapes. This is the slogan of "SlowVenice Network", a network of local tourism businesses that offer travel experiences with high emotional value that follow the guidelines of "slow " tourism. There are 24 companies from the tourism industry involved in this "slow" project, from large coastal camping sites to small inland farms. Laguna North and Brenta-Adige Slow Experience are the two networks that converge in the SlowVenice Network, funded with EUR 42 thousand from Bando "Objective EXPO" of the Venice Chamber of Commerce. The mission was born out of the desire to enhance the skills and knowledge of the area by the operators, creating greater ( venezia ) MAGAZINE

impact in the local community and offer the excellence of the lagoon area. The tourist offering, consisting of experiential stays, trips or tours, is characterized by the principles of authenticity, sustainability and contamination with elements of culture and local traditions. Not only San Marco and Rialto: the Venice Lagoon has much more to offer and has the power to attract tourists outside the historic center. On foot, by bicycle, traditional boat, canoe, discovering extraordinary itineraries. And then maybe make a stop at a farm, in a restaurant offering local recipes, spend the night in a small island, feel the silence and feel the atmosphere of the lagoon. Tourists can choose between tours and personalized stays. The bragozzo trip, the walk in the fish farms, the visit to the Venetian Villas of Riviera del Brenta, the experience of the island gardens are just a few examples. The data confirm the interest and huge market po-


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SlowVenice favorisce il turismo responsabile di chi ama la buona tavola, il buon bere, il bel paesaggio, la natura, l'artigianato e i servizi di qualità. /SlowVenice promotes responsible tourism for those who love good food, good drinks, the beautiful landscape, nature, crafts and top quality services.

interesse. I fruitori potenziali sono oltre un milione e mezzo e il bacino di utenza da raggiungere è molto ampio. L'Expo di Milano sarà l'acceleratore, ma i progetti rimarranno” illustra Sabrina Meneghello di Ciset (Centro Internazionale di studi di economia turistica). Le due reti saranno impegnate nella progettazione e organizzazione di un educational tour, partecipazione a due workshop rivolti al mercato Centro-Nord Europa, progettazione e organizzazione di un roadshow rivolto ai mercati di lingua tedesca, realizzazione di un video promozionale dedicato alla presentazione delle esperienze e di una campagna di web marketing. “La nostra filosofia riconosce il valore di offrire esperienze slow per capitalizzare il valore dei nostri luoghi” afferma Roberta Manzi di Limosa, Tour Operator capofila del network“ e i principi ispiratori del progetto sono quelli a cui da tempo Limosa fa riferimento, riprendendoli nel codice etico e di autoregolamentazione: il tempo, la lentezza, la contaminazione, l’autenticità, la sostenibilità e l’emozione”. SlowVenice è innovazione nel settore turistico ma offre una soluzione anche al tema di Venezia città metropolitana in quanto incrementa le prospettive di sviluppo dei territori periferici guidando i visitatori all'intero territorio, favorisce il turismo responsabile di chi ama la buona tavola, il buon bere, il bel paesaggio, la natura, l'artigianato e i servizi di qualità.

tential for people targeted by this Slow offering. "The impact of this type of tourism is of great interest. There are more than a million and half potential users and the target catchment group is very broad. Milan Expo will be the accelerator, but the projects will remain" explains Sabrina Meneghello of Ciset (Centro Internazionale di studi di economia turistica). The two networks will be involved in planning and organizing an educational tour, participation in two workshops aimed at the Central and Northern European market, design and organization of a roadshow targeting German-speaking markets, creating a promotional video to present experiences and a web marketing campaign. "Our philosophy recognizes the value of offering slow experiences to capitalize on the value of our sites," says Roberta Manzi of Limosa, Tour Operator leader of the network "and the fundamental project principles are those Limosa has been referring to for some time, taken up and included in the ethics and self-regulation code: time, slowness, contamination, authenticity, sustainability and emotion. "SlowVenice is innovation in the tourism sector but also provides a solution to the theme of Venice as metropolitan city in that it increases the prospects for developing outlying regions guiding visitors around the whole territory, promotes responsible tourism for those who love good food, good drinks, the beautiful landscape, nature, crafts and top quality services.


> INFORMAZIONI UTILI /Useful information Fino al 25 settembre abbiamo selezionato per te itinerari esclusivi per immergerti nella Venezia piĂš autentica. Un esempio? "I slow Venice!", il tour che ti fa osservare Venezia da un'altra prospettiva. Il labirinto veneziano riserva sempre uno scorcio, una calle o una riva che si incontrano per la prima volta. Segui insieme a noi un itinerario insolito, una rotta alternativa ai flussi turistici, tracciata sulla quotidianitĂ di chi abita la cittĂ per scoprire la sua natura, la sua essenza. www.slowvenice.it info@slowvenice.it

( venezia ) MAGAZINE

Up to September 25 we have selected for you exclusive itineraries to immerse yourself in the most authentic Venice. An example? "I slow Venice!", The tour that makes you look at Venice from another perspective. The Venetian maze reserves a glimpse, a street or a bank that you encounter for the first time. Follow with us an unusual path, an alternative route to the tourist flows, drawn on the daily lives of those living in the city to discover its nature, its essence. www.slowvenice.it info@slowvenice.it


BIENNALE ARTE /Biennale Arte

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56. ESPOSIZIONE IINTERNAZIONALE D'ARTE /Biennale Arte 2015

“La Biennale di Enwezor sarà un tentativo di narrare le cose con strumenti diversi, per rientrare in rapporto con gli aspetti più elementari”.

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italità, Il giardino del disordine, Il Capitale, sono i filtri che strutturano All the World’s Futures, la Biennale Arte di di Okwui Enwezor curatore della 56. Esposizione Internazionale d’Arte che si terrà ai Giardini della Biennale e all’Arsenale dal 9 maggio al 22 novembre 2015: « Al posto di un unico tema onnicomprensivo, All the World’s Futures è permeato da uno strato di Filtri sovrapposti, intesi come una costellazione di parametri che circoscrivono le molteplici idee che verranno trattate per immaginare e realizzare una diversità di pratiche. La 56. Esposizione utilizzerà come Filtro la traiettoria storica che la Biennale stessa ha percorso durante i suoi 120 anni di vita, un Filtro attraverso il quale riflettere sull’attuale “stato delle cose” e sull’ “apparenza delle cose. Al centro della Mostra c’è la nozione di esposizione come palcoscenico nella quale verranno esplorati progetti storici e antistorici.

All’interno di questa struttura gli aspetti della 56. Esposizione privilegeranno nuove proposte e lavori specificatamente concepiti dagli artisti, cineasti, coreografi, performer, compositori e scrittori invitati per lavorare individualmente o in collaborazione ». Arena sarà lo spazio attivo del Padiglione Centrale con una programmazione continua dedicata alla lettura dal vivo. Il cardine di questo programma sarà l’imponente lettura dal vivo dei tre volumi di Das Kapital di Karl Marx (Il Capitale). Ampia, inoltre, l’offerta Educational (percorsi guidati e attività di laboratorio) rivolta a singoli e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università. Operatori formati dalla Biennale punteranno al coinvolgimento attivo dei partecipanti. Le attività di laboratorio saranno rivolte in particolare ai giovani e giovanissimi: workshop multimediali dedicati all’approfondimento del linguaggio dell’arte,


"The Biennial of Enwezor will be an attempt to narrate things with different tools, to fall back to the most elementary aspects ".

In alto /at the top Charles Gaines - Notes on Social Justice: Dey’s All Put on De Blue

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itality, The garden of disorder, the capital, are the filters that structure All the World's Futures The Art Biennial of Okwui Enwezor curator of 56. International Art Exhibition to be held at the Gardens of the Biennial and Arsenale from 9 May to 22 November 2015: "In place of a single overarching theme, All the World's Futures is permeated by a layer of overlapping Filters, understood as a constellation of parameters that circumscribe the many ideas that will be treated to imagine and create a diversity of practices. The 56. Exposure will use as filter the historical trajectory the Biennial itself has traveled during its 120 years of life, a filter through which to reflect on the current "State of Things" and on ' "Appearance of things. At the center of the exhibition is the notion of exposure as a stage in which historical and anti-historical projects will be explored. Within this, it ( venezia ) MAGAZINE

structures aspects of the 56. Exposure will privilege the new proposals and work specifically designed by the artists, filmmakers, choreographers, performers, composers and writers invited to work individually or in collaboration Âť. The Arena will be the active space of the Main Pavilion with an ongoing program dedicated to live reading. The cornerstone of this program will be the impressive live reading of the three volumes Das Kapital Karl Marx (The Capital). There is also a broad educational offering (guided tours and workshop activities) targeting individuals and groups of students, children, adults, families, professionals, companies and universities. Professionals trained by the Biennial will aim to actively engage the participants. The workshop activities will be aimed particularly at children and young people: multimedia workshops dedicated to


> BIENNALE ARTE /Biennale Arte

In alto /at the top Emily Floyd - The Dawn

della musica e delle altre discipline artistiche tramite strumenti informatici. Laboratori e atelier per stimolare la creatività e coinvolgere le famiglie in attività ludico/pratiche. Alcuni dati: La mostra internazionale include 136 Artisti, dei quali 88 presenti per la prima volta. La mostra sarà affiancata da 90 Partecipazioni nazionali nei Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 5 i paesi presenti per la prima volta: Grenada, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle Seychelles. Altri paesi partecipano quest’anno dopo una lunga assenza: Ecuador (1966, poi con l’IILA), Filippine (1964), Guatemala (1954, poi con l’IILA). 44 Eventi Collaterali promossi da enti e istituzioni internazionali che allestiranno le loro mostre in vari luoghi della città.

deepening the language of art, music and other artistic disciplines via computer. Working sessions and workshops to stimulate creativity and involve families in recreational/practical activities. Some additional data: The international exhibition includes: 136 Artists, of which 88 are present for the first time. The exhibition will be accompanied by 90 National participations in the pavilions at the Gardens, the Arsenale and in Venice's historic centre. 5 countriesare present for the first time: Grenada, Mauritius, Mongolia, Mozambique, Republic of Seychelles. Other countries participating this year after a long absence: Ecuador (1966, then with the IILA), Philippines (1964), Guatemala (1954, then with the IILA). 44 Side Events sponsored by international organizations and institutions that organize their own exhibitions in various places in the city.


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CULTURA

/Culture

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ROBA DA MATTI. QUANDO IL DISAGIO GENERA UN NUOVO SGUARDO SUL MONDO Crazy stuff. When "discomfort" generates a new world view Dal 29 al 31 maggio, il Festival dei Matti torna a seminare in laguna occasioni di sosta attorno al tema del disagio mentale, e ad ogni idea di "normalità" come rassicurante barriera protettiva. . Testo di /by Roberto Ranieri

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enezia “crocevia di culture” è un’espressione ricorrente, legata alla millenaria virtù lagunare di costruire la propria identità assorbendo contatti, attraversamenti molteplici. Oggi, in un orizzonte sempre più globalizzato, il “molteplice” si lega meno alla geografia esterna di luoghi, di più forse a mappe di orientamento interiore, fra vecchie e nuove vertigini. Qui, da sei anni, il Festival dei Matti propone una propria originale taratura di strumenti culturali e immaginativi , per orientarsi in modo diverso, entro la “terra di nessuno” del cosiddetto disagio mentale, che per qualche giorno diventa “terra di tutti”, e con buone ragioni. Dal 29 al 31 maggio, alcuni protagonisti della cultura e dell’arte contemporanea, soprattutto chi è stato capace di inventare nuove vie di salute mentale e chi è chiamato a inventarne di

nuove, daranno vita a una serie di incontri e performance in centro storico, attorno al filo simbolico di due “parole-guida”: “Politiche – Poetiche”. Anna Poma, presidente della Coop Con-tatto e curatrice del festival, ci aiuta a fare un po’ di chiarezza. D. Polis e Poiein, realtà sociale e immaginazione: è ancora possibile oggi pensare all’altro come “persona” rimuovendo i fantasmi del “diverso” come minaccia a oltranza? R. Quello che mi pare urgente è la necessità di riattraversare le parole a partire da dove realmente ci posizioniamo nei confronti di noi stessi e degli altri. E’ facile scansarsi, sulla carta, dalla demonizzazione del diverso, più difficile è riconoscere che la diversità ci attraversa , appartiene all’umano in quanto tale e inventarsi modi di non sottrarle voce, diritti, cittadinanza quando lo incontriamo fuori e dentro di noi. E per far questo non bastano le buone intenzioni, non basta


V From May 29 to 31 , the Festival of Fools returns in the lagoon, discussing on the theme of mental illness, and on the idea of "normality" as a reassuring protective barrier.

Sopra /at the top Il festival dei Matti sbarca in cittĂ dal 29 al 31 maggio 2015. /The Festival of Fools will take place in Venice from 29 to 31 May.

enice "crossroads of cultures" is a recurring expression, linked to the age-old ability of the lagoon to build its own identity by absorbing contacts, and multiple crossings. Currently, in an increasingly globalised context, "multiplicity" is less characteristic of the external geography of places, and perhaps is more about maps of interior orientation, between old and new thrills. Here, for six years, the "Festival dei Matti" (Festival of Fools) proposes its own original calibration of cultural and imaginative tools, to orient them in a different way, between the "no man's land" of so-called mental illness, which for some days becomes "every man's land", and with good reason. On May 29-31 , some protagonists of contemporary art and culture, especially those who have managed to invent new mental health strategies and those called to invent ( venezia ) MAGAZINE

new ones, will create a series of meetings and performances in the historical centre, around the symbolic leitmotiv of two "keywords": "Policies - Poetry". Anna Poma, Chairperson of Coop Con-tatto and curator of the festival, helps us with some clarification. Q. Polis and Poiein, social reality and imagination: currently, is it still possible to think of the other as a "person" by removing the ghosts of the "other" as a threat to the bitter end? A. What I think is urgent is the need to reconsider the words from the perspective of where we actually position ourselves with regards to ourselves and to others. It is easy to avoid demonising the diverse on paper; it is harder to acknowledge that diversity runs within us, belongs to humanity as such and inventing ways not to silence its voice, withdraw its rights, and citizenship when we encounter it outside and


>CULTURA /CULTURE

gestire sempre meglio quello che c’è; occorrono invece azioni capaci di disegnare un mondo che ancora non c’è e di renderlo reale. Politiche e poetiche insieme, appunto. D. Il Festival ha individuato fin dall’inizio il teatro come opportunità di attraversamento, guado fra sguardi differenti… R. Lo spazio che il Festival riesce a dare al teatro, più che altro per un problema di risorse, è molto più limitato di quanto vorrebbe. Tuttavia, o forse anche per questo, gli spettacoli che abbiamo ospitato in questi anni – primi fra tutti quelli dell’Accademia della Follia - ci hanno condotti sul bordo di quello che diamo per scontato e ci hanno trattenuto lì, In alto /at the top a volte dimostrando che Anna Poma incontra Umberto Galimberti forse non è un’esperienza nell'edizione 2012 del festival. solo sottrattiva quella che ne /Anna Poma meets Umberto Galimberto viene. durinf the 2012 edition of the festival. D. Quali le novità dell’edizPhoto: Annalisa Bano ione 2015?

within us; for this purpose, good intentions are not enough, it is not enough just to improve our management of what there is; instead it requires actions to design a world that does not yet exist and to make it real. Policies and poetry together, indeed. Q. From the outset, the Festival identified the theatre as an opportunity for crossing, a ford between different outlooks... The space that the Festival provides for the theatre, due to a problem of resources more than anything else, is much more limited than it should be. Nevertheless, or perhaps for this reason, the performances hosted over the years - most notably those of Accademia della Follia - have led us to the edge of what we take for granted and kept us there, sometimes showing that perhaps it is not just a subtractive experience.


>CULTURA /CULTURE

R. Abbiamo in cantiere diverse sorprese ma possiamo anticipare che vi sarà un’intera giornata dedicata a coloro che hanno inventato altre vie di quella che sommariamente chiamiamo “salute mentale” (grandi strade, viali, aperture, prospettive) e a coloro che sono oggi necessitati a inventarsele, a fronte della recentissima chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Altra novità sarà, il pomeriggio della domenica, un doppio omaggio a Goliarda Sapienza , alla sua vita, alla sua opera e alla sua personale battaglia “privata” eppure straordinariamente “politica”

( venezia ) MAGAZINE

Q. What are the new features of 2015? A. We have several surprises in the pipeline but we anticipate that there will be an entire day dedicated to those who have invented other ways of what we summarily call "mental health" (major roads, avenues, openings, perspectives) and to those who now have to invent them in the face of the recent closure of the Judicial Psychiatric Hospitals. There will be another novelty on Sunday afternoon, a double tribute to Goliarda Sapienza , to her life, her work and her "private" and yet extraordinarily "political" personal battle.


VENEZIA CONTEMPORANEA

/Contemporary Venice

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MESTRE, CITTÀ SGHEMBA /Mestre, an asymmetric city Mestre, il centro dell'area metropolitana di Venezia, è un labirinto, dove tutto, o quasi produce storture, o meglio apre prospettive. /Mestre, the centre of the Venetian metropolitan area, is a maze, where everything, or almost, produces distortions, opening prospectives. Testo di /by Giuseppe Saccà Fotografie di /Photographs by Giorgio Bombieri

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n piccolo borgo medievale è divenuto città nel ‘900. Questa in estrema sintesi la storia di Mestre, un paese di poche centinaia di anime che si affaccia alla modernità con uno sviluppo industriale a fine Ottocento equilibrato per poi crescere a dismisura nel Novecento, fino a contare oltre 210.000 abitanti, principalmente per la decisione di localizzare in terraferma il nuovo porto di Venezia (1917) . Questa scelta genera uno sviluppo convulso e caotico che ha coinvolto Mestre e molti altri borghi della terraferma veneziana (Zelarino, Trivignano, Chirignago, Tessera, Malcontenta ecc.) oggi raggruppati in un unico agglomerato urbano. LaMe (Laboratorio Mestre) nasce a fine 2013 per raccontare questa città che è il centro dell’area metropolitana di Venezia . Mestre è difficile da decifrare anche semplicemente os-

servandola su una mappa: non è un cerchio, non un quadrato, non un esagono… Mestre è città/campagna/industria pesante/acqua/villette familiari/palazzoni/boschi/ville venete/ecc. Questa anarchia urbana si è tradotta in una città asimmetrica, “sghemba” dove tutto, o quasi, produce storture, ossia apre prospettive. Spazio urbano sfuggente e in perenne de-formazione, Mestre è un labirinto che si compone di diverse esperienze, un grande caleidoscopio della contemporaneità che ha prodotto, in particolare negli ultimi 100 anni, una propria articolazione originale di spazio urbano che rispecchia la sostanza della città. Una sostanza invisibile di primo acchito, perché fatta di saperi differenti e ritualità e narrazioni e cittadini …questi ultimi in particolare sono condizionati dal territorio urbano in cui vivono, ma allo stesso tempo lo plasmano


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small medieval town became a city in '900. In a nutshell, this is the story of Mestre , a town of a few hundred souls which faced modernity with balanced industrial development in the nineteenth century and grew dramatically in the twentieth century, counting more than 210,000 inhabitants, mainly because of the decision to locate the new port of Venice on the mainland (1917) . This option generates frenetic and chaotic development which affected Mestre and many other villages on the Venetian mainland (Zelarino, Trivignano, Chirignago, Tessera, Malcontenta etc.) today part of a single conurbation. LaMe (Laboratory Mestre) was founded in late 2013 to recount all about this city, which is the centre of the Venetian metropolitan area . Mestre is difficult to decipher simply observing ( venezia ) MAGAZINE

it on a map: it is not a circle, not a square, not a hexagon.. Mestre is city/country/heavy industry/water/family houses/palaces/woods/Venetian villas/etc. This urban anarchy has resulted in an asymmetric city, "crooked" where everything, or almost, produces distortions, opening perspectives. Urban space being elusive and fragmenting, Mestre is a maze that consists of different experiences, a great kaleidoscope of contemporary life that has produced, especially in the last 100 years, its own original articulation of urban space that reflects the essence of the city. A substance invisible at first glance, because built from different knowledge, ritual and narratives and citizens ... the latter in particular are conditioned by the urban space they inhabit, but also shape it on a daily


> VENEZIA CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE

quotidianamente. Per non parlare dell’ ambiente che circonda l’agglomerato urbano, molto forte a Mestre, dove le acque e le aree rurali si insinuano fino in centro rendendo sempre difficile individuare i margini dello spazio umano e naturale. LaMe cerca di svelare questo luogo condividendo immagini, esperienze, documentazione, suoni, numeri e visioni, aumentando così la superficie del dibattito in corso. Gli strumenti adottati da LaMe sono all’insegna dell’orizzontalità e a carattere rizomatico, un progetto aperto che cerca di coinvolgere associazioni, enti, istituzioni, singoli cittadini. LaMe è parte di VEZ, la biblioteca Civica di Mestre, ne integra la proposta culturale configurandosi come una sezione locale virtuale nella quale è possibile trovare molte informazioni e

basis. Not to mention the environment surrounding the urban area , very strong in Mestre, where the waters and rural areas are creeping up in the centre making it difficult to identify the margins of human and natural space. LaMe attempts to unravel this place by sharing pictures, experiences, documents, sounds, numbers and visions , thereby increasing the surface area of the current debate. The instruments adopted by LaME are marked by horizontality and rhizomatic in character, an open project that seeks to involve associations, organizations, institutions, individuals. LaMe is part of VEZ, the Mestre Civic library, complementing its cultural mission by configuring itself as a virtual local section where you can find lots of information and suggestions following three key words:


> VENEZIA CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE

suggestioni seguendo tre parole chiave: cultura, creatività, bellezza. Ma LaMe è soprattutto un sistema di relazioni: vive su internet ed è anche mostre e iniziative diffuse sul territorio. Il laboratorio è parte di progetti che legano indissolubilmente la cultura alle questioni urbane e sociali , per calarsi nella contemporaneità, narrarla, così da portare in superficie quanto tende a rimanere sommerso e poco comprensibile, così da ibridare modi di pensare lo spazio urbano con una forte attenzione allo spazio sociale. Il materiale raccolto

( venezia ) MAGAZINE

culture, creativity, beauty. But LaMe is primarily a system of relationships: it is live on the internet but also comprises exhibitions and initiatives throughout the area. The laboratory is part of projects that inextricably link culture to social and urban issues , immersing itself in the contemporaneity, recounting it, so as to bring to the surface items that remain submerged and difficult to understand, so to hybridize ways of thinking about urban space with a strong attention to the social space . The collected material is


> VENEZIA CONTEMPORANEA /CONTEMPORARY VENICE

è disponibile attraverso il sito internet (www.la-me.it) e i social network, veri luoghi di dibattito e confronto con la comunità di amici di LaMe; molti dei suoi contenuti sono georeferenziati grazie a MappiNa (www.mappina.it), un progetto di collaborative mapping nato con una filosofia simile a LaMe perché vuole costruire delle mappe alternative di alcune città italiane intercettando la varietà dei linguaggi con cui queste si esprimono. Due progetti accomunati dall’obiettivo di realizzare letture aperte, plurime, variabili, immaginarie, a più voci dello spazio urbano attraverso un contributo critico e collettivo.

available through the website (www.la-me.it) and social networks , real places for debate and discussion with the community of friends in LaMe; many of its content is geo-referenced through Mappina (www.mappina.it) , a project of collaborative mapping born with a philosophy similar to LaMe to draft alternative maps on certain Italian cities intercepting the variety of languages with which they are expressed. Two projects united by the goal of achieving open readings, multiple, variable, imaginary, with many voices of urban space through a critical and collective contribution.


> INFORMAZIONI UTILI /Useful information LaMe si compone di: RT(F), un glossario sui grandi temi che affrontano le aree urbane e una raccolta di aforismi e pensieri sulle città; Spazio pubblico, link a realtà nazionali ed internazionali che lavorano a nuovi utilizzi dello spazio pubblico; Appunti visivi, la città interpretata per immagini; GeoQuote, una mappa dei luoghi della città che i mestrini amano, odiano, ai quali sono legati per i motivi più disparati; Kids, la sezione dedicata ai più piccoli ; Mestre al futuro, pillole video dove gli abitanti di Mestre raccontano la città in cui vivono partendo dal trittico: cultura – creatività – bellezza; Still Recordings, una geografia sonora della città; Mestre in numeri , popolazione, economia, territorio, società, ambiente, cultura, e molto altro; Motus urbanus, Mestre raccontata con uno strumento preciso, la videocamera GoPro.

LaMe is composed of: RT(F), a glossary of the major issues facing urban areas and a collection of aphorisms and thoughts about the city; Public space, links to national and international realities in new uses of public space; Visual notes, the city interpreted via imaging; GeoQuote, a map of the places in the city which Mestrini love, hate, and which they are tied to for the most varied reasons; Kids, the section dedicated to children ; Mestre in the future, video clips where the inhabitants of Mestre recount the city they live in, starting from the triptych: culture creativity - beauty; Still Recordings, a soundbased geography of the city; Mestre in numbers, Population, economy, territory, society, environment, culture, and more; Motus urbanus, Mestre told with a precise tool, the GoPro camera.

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PER LE FAMIGLIE

/Family friendly Venice

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IL MUSEO DEL VETRO /The Glass Museum

“Il percorso di visita è un connubio magico di creatività e tecnica, dalle sue origini ai virtuosismi settecenteschi, dalla crisi alla rinascita della fine del XIX secolo fino alle originali sperimentazioni del Novecento.”

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on capita tutti i giorni di poter mostrare ai bambini come si soffia e si lavora il vetro. Il Museo, sito nell'isola di Murano, sede delle più famose vetrerie di Venezia, traccia la storia dell'arte vetraia e delle tecniche di lavorazione di questo materiale (fra le quali la tecnica per la realizzazione della murrina). A febbraio 2015 il museo ha riaperto al pubblico dopo un grande intervento di restyling. I visitatori potranno usufruire di spazi espositivi quasi raddoppiati, allestimenti e percorsi ridisegnati, riscoprendo la grande storia del Vetro di Murano. Il percorso si snoda lungo settecento anni di storia del vetro muranese, attraverso pezzi prodotti dal Trecento ai giorni nostri, tra cui capolavori di rinomanza mon-

diale, e consente approfondimenti sulle tecniche e su particolari aspetti di quest’arte ancora oggi viva e dinamica. Spazio anche al vetro contemporaneo con il tributo a Luciano Vistosi (9 febbraio 30 maggio), famoso per le sue sculture fortemente plastiche, dinamiche, imponenti, capaci soprattutto di catturare la luce. Per la mostra sono stati selezionati 30 lavori del grande scultore scomparso nel 2010, figura di assoluto rilievo della ricerca artistica italiana. Solamente cristalli bianchi e neri, spesso graffiti. Inoltre dal 18 aprile al 7 giugno si potrà visitare la mostra itinerante (prima di approdare al Museo del Vetro ha coinvolto Finlandia e Spagna) che fa parte del progetto internazionale EGE – European Glass Experience dedicato all’arte contemporanea e al vetro: circa ottanta


I "The visit is a magical and technical blend of creativity, from its origins to the eighteenth-century virtuosity, from the crisis to the revival of the late nineteenth century to the original experiments of the twentieth century."

In alto/at the top Officina della Vedoa. Piatto con stemma dell'Ordine Domenicano inciso, (XVIII sec.) soffiatura, decorazioni incisione alla ruota, Venezia, Museo del Vetro

t's not every day that you can show children how to blow and work glass. The museum, located on the island of Murano, home of the most famous glassworks in Venice, traces the history of glass art and techniques for processing this material (including the technique for making murrina). In February 2015, the museum reopened to the public after a major restyling. Visitors can enjoy exhibition space that has almost doubled, fittings and redesigned tracks, rediscovering the great history of Murano glass. The path winds along seven hundred years of history of Murano glass, through pieces made from the fourteenth century to the present dayincluding world-famous masterpieces, and allows insights into techniques and ( venezia ) MAGAZINE

on particular aspects of this art that is still alive and dynamic. Space also for contemporary glass with a tribute to Luciano Vistosi (February 9 - May 30), famous for his sculptures highly plastic, dynamic, impressive, especially capable of capturing light. For the exhibition 30 works were selected by the great sculptor who died in 2010, a vitally important figure in Italian artistic research. Only white crystals and blacks, often graffiti. Also from April 18 to June 7, you can visit the mobile exhibition (before coming to the Museum of Glass involving Finland and Spain) which is part of the international EGE project - European Glass Experience dedicated to contemporary art and glass: about eighty between works and projects selected by a panel of experts, coordinated by


> PER LE FAMIGLIE /FAMILY-FRIENDLY VENICE

tra opere e progetti selezionati da una giuria di esperti, coordinata da Cornelia Lauf. Le creazioni scelte rivelano una generazione in crescita di giovani artisti che legano la propria ricerca al vetro, appartenenti a scuole e ascendenze culturali diverse e provenienti non solo dall’Europa ma anche da Argentina, Giappone, Israele, Stati Uniti e Turchia. Cenni Storici Il Museo del vetro, nacque a Murano nel 1861 La sua sede si trova nello storico Palazzo dei Vescovi di Torcello, edificio in stile gotico fiorito di cui resta traccia nella colonna con capitello dell’atrio e nelle finestre della facciata sul cortile, precedentemente dimora del Vescovo Marco Giustinian

In alto /at the top Luciano Vistosi - Nudo 1981 - 1982 opere in mostra al Museo del Vetro di Murano/ exhibition at the Glass Museum of Murano A destra/ at the left Coppa a murrine (1st century - 1st century) di Unknown - Museo del Vetro

Cornelia Lauf. The selected works reveal a growing generation of young artists that commit their own research to glass, belonging to various schools and cultural influences, and not only from Europe but also from Argentina, Japan, Israel, the US and Turkey. Historical outline The Museum of Glass, was born in Murano in 1861. Its headquarters is located in the historic Palace of the Bishops of Torcello, Building flamboyant Gothic style of which traces remain in the column with capital and in the windows of the atrium courtyard façade, formerly the residence of Bishop Marco Giustinian.


> Informazioni utili /Useful Info Orari: dal 1 aprile al 31 ottobre: 10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.00)dal 1 novembre al 31 marzo: 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.00). Chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Opening times: from 1 April to 31 October: 10:00 to 18:00 (ticket office 10:00 to 17:00)from 1 November to 31 March: 10:00 to 17:00 (ticket office 10:00 to 16:00). January 1st, May 1st, December 25th & 26th closed.

Biglietti: Intero 10,00 euro; Ridotto 7,50 euro; Museum Pass: ( biglietto cumulativo per tutte le collezioni permanenti dei Musei Civici di Venezia) intero 24 euro; ridotto 18 euro;

Tickets: Full price 10,00 EUR; Reduced 7,50 €; Museum Pass: cumulative ticket for all the permanent collections of the Civic Museums of Venice, full 24 euro; reduced 18 €;

Come arrivare: Da Piazzale Roma: ACTV Linea 4.1 o Linea 4.2, fermata Museo Murano; Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia: ACTV Linea 4.1 o Linea 4.2, fermata Museo Murano; Da Lido di Venezia: ACTV Linea 5.1 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con Linea 4.1, fermata Museo Murano

Getting there: From Piazzale Roma: ACTV Line Line 4.1 or 4.2, Museum Murano stop; From the railway station of Venice Saint Lucia: ACTV Line Line 4.1 or 4.2, Museum Murano stop; From Venice Lido: ACTV Line 5.1 to Fondamenta Nuove stop, then change to Line 4.1, Museum Murano stop

( venezia ) MAGAZINE


NON SOLO GONDOLA /Not only gondola

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LANCE E TAXI ACQUEI /Water taxis in Venice Le barche usate quotidianamente per il trasporto non di linea e per molti altri servizi a Venezia

a destra /right disegno di uno dei primi modelli di taxi veneziani /draw or one of the first water taxi

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Venezia, fino alla prima metà dell’Ottocento, gli spostamenti si facevano esclusivamente a piedi o in gondola mentre oggi il trasporto acqueo è quasi completamente affidato alle barche a motore. In questa rubrica conosceremo una motobarca diventata protagonista del traffico lagunare: il taxi acqueo. Queste barche iniziano la loro storia distante da Venezia. I primi motoscafi infatti sono progettati oltreoceano nei primi decenni del ‘900 sullo stimolo delle competizioni motoristiche e della progettazione aeronautica: grazie alla spinta dei più potenti motori di allora (attorno i 100 cavalli) e alla leggerezza delle loro strutture potevano raggiungere anche 50-60 nodi (90-110 km/h). Il diporto di conseguenza è rimasto a lungo una stravaganza elitaria, che inizia ad affermarsi negli anni ‘20 quando i motori diventano più affidabili per usi in ambiente marino. La produzione rimane comunque molto costosa tanto che anche l’industriale Henry Ford desiste nel lanciare una produzione in serie. Venezia invece durante la prima

In Venice, until the first half of the nineteenth century, people moved around only on foot or by gondola; nowadays, water transport is almost exclusively by motor boat. In this section we will present a motorboat which has become the protagonist of the traffic in the lagoon: the water taxi. The story of these boats started far from Venice. Indeed, the first speedboats were designed overseas in the early decades of the twentieth century, driven by motor racing and aeronautical design: thanks to the thrust of the most powerful engines of that time (around 100 horsepower) and their light structures, they could reach speeds of 50-60 nodes (90-110 km/h). Consequently, leisure travel has long been an elitist extravagance, which started to establish itself in the twenties, when engines became more reliable for use in a marine environment. Production nevertheless remained very expensive, and even the industrialist Henry Ford refrained from launching mass production. Conversely, during the First World War, Venice had specia-


/Everydays boat for public transport in Venice and for many purposes

Dall'alto /from the top taxi acqueo moderno

/contempor-

ary water taxi

Motosilurante MAS boat

/MAS torpedo

guerra mondiale si era ormai specializzata nella costruzione di imbarcazioni veloci per uso militare – le unità MAS erano realizzate in Arsenale fra il 1915 ed il 1918 dalla SVAN, che guarda caso costruiva pure aeroplani – con la tecnica del fasciame in legno lamellare. Sulla scorta di queste esperienze, fra gli anni Trenta e Cinquanta a Venezia si introducono dei nuovi motoscafi per il trasporto passeggeri che utilizzavano prevalentemente linee da motolancia (motorlaunch), cioè carene tonde in legno lamellare o a clinker: eleganti lunghe e strette con estremità affinata e poppa stretta inizialmente tonda e poi all’inizio tonde e successivamente squadrate, dalla chiglia piatta che produce un’onda contenuta. Nella navigazione lagunare, questa configurazione era indicata per le limitate esigenze di velocità. ( venezia ) MAGAZINE

lised in building fast boats for military use - MAS units were produced by SVAN in Venetian Arsenal between 1915 and 1918, which also happened to manufacture airplanes - with the technique of lamellar wood planking. On the basis of these experiences between the thirties and the fifties, new speedboats were introduced in Venice to transport passengers who mainly used motor-launch lines, i.e. with rounded hulls made of lamellar wood or clinker-built vessels: elegant, long and narrow with sharpened ends and narrow tails, first rounded and then squared, the flat keel producing a contained wave. In lagoon navigation, this configuration was appropriate given the limited speed requirements. The passenger cabin was covered - similarly to the "felze"


Sotto /at the bottom taxi di vecchia concezione concept water taxi,

/old

La cabina passeggeri era coperta – similmente al felze delle gondole che al tempo era ancora in uso – mentre la cabina del pilota era scoperta, come nelle prime auto e nelle carrozze a cavalli. La prua è quasi completamente chiusa e contiene il motore che, con lunghi assali, trasmette il moto all’elica a poppa. Le misure sono simili alle attuali: circa 9 m circa di lunghezza per 2 metri d larghezza, con portata di 16 – 18 passeggeri. Unico esempio di queste costruzioni ancora funzionante è il motoscafo “de casada” dei conti Volpi di Misurata, che (raramente) viene posto in acqua e usato dai proprietari. Se la storia del servizio pubblico di taxi acqueo a Venezia inizia dopo il 1920 – il servizio si rivolge da subito soprattutto ai turisti: infatti in città esiste già dal XVI secolo un capillare servizio di traghetti che permette ai locali di

(cabins) of the gondolas that were still in use at the time while the pilot's cabin was uncovered , as in the first cars and horse carriages. The bow is almost completely closed and contains the motor which, with long axles, transmits the motion to the propeller at the stern. The measurements are similar to those of current gondolas: about 9 m in length by 2 m width, with a load bearing capacity of 16 - 18 passengers. The only example of these constructions still operational is the speedboat "de casada" of the Counts Volpi di Misurata, which is (seldom) placed in the water and used by the owners. If the history of the public water taxi service in Venice started after 1920 - the service catered mainly to tourists from the start: indeed, since the sixteenth century, there has


spostarsi rapidamente in città – la vera rivoluzione arriva a partire dal 1974. Il periodo di austerità dovuto alla crisi petrolifera, induce i primi motoscafisti a passare dal motore a benzina al diesel. Il passaggio a motori diesel – allora molto più pesanti e rumorosi dei benzina – però implicava radicali cambiamenti nella costruzione e modifica il profilo dei motoscafi veneziani, la loro galleggiabilità e il moto ondoso prodotto. I cantieri su queste esigenze elaborarono nuovi motoscafi con prue corte e con motore a poppa – al fine di aumentare la velocità per ridurre i tempi di percorrenza – potenziando la propulsione fino ad arrivare a motori di 180-200 cavalli. Si privilegiando una corretta distribuzione dei pesi, l’abitabilità degli spazi di bordo e la riduzione del disturbo del motore a scapito del moto on-

been an extensive ferry service in the city, which allows locals to move quickly around the city - the real revolution started in 1974. The period of austerity due to the oil crisis, led the first water taxi drivers to switch from petrol to diesel engines. However, the switch to diesel engines - then much heavier and noisier than petrol engines - entailed radical changes in construction and changed the profile of Venetian motorboats, as well as their buoyancy and the wave motion they produced. Based on these requirements, shipyards developed new boats with short prows and stern engines - in order to increase the speed to reduce journey times - boosting propulsion up to engines of 180200 horsepower. Thus favouring a correct weight distribution, the habitability of the areas on board and

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Sotto /below propagazione dell'onda di uno scafo /propagation of the wave of a hullkr

a sinistra /left taxi acqueo /water taxi


sotto /below scia di un motoscafo in un canale veneziano /wake of a water taxi in a venetian canal

doso prodotto. Le nuove carene provocano infatti onde maggiori perché il motoscafo non scivola più, ma tende ad affossarsi nella parte poppiera, spostando un notevole volume d’acqua. Il compromesso si rivela comunque vincente e si continua sulla nuova strada. Altre modifiche intervengono a migliorare l’efficienza e a diminuire i costi di costruzione e manutenzione. Si sostituisce la vecchia linea d’asse con motore entro-fuoribordo e come materiale si fa sempre più strada l’uso della vetroresina mentre il legno – sempre meno frequente – è usato per le finiture o per i motoscafi di rappresentanza. Negli anni Ottanta l’aumento del traffico acqueo motorizzato comincia a sortire i primi effetti negativi sul delicato equilibrio dell’ambiente cittadino e lagunare. Incide in modo particolare sull’aumento di natanti in circolazione – oltre ovviamente il diporto e i rifornimenti di ristoranti e alberghi, ecc. – il trasporto di persone a scopi turistici: alcune tipologie di taxi acquei raggiungono i 10 m di lunghezza e sopportano motori anche oltre 200 cavalli; si cominciano a costruire i lancioni detti “gran turismo”, con portata di 140 passeggeri. L’aeroporto Marco Polo – che si sviluppa in quegli anni – necessita di collegamenti veloci con il centro storico: i motoscafi devono affrontare il lungo percorso acqueo con qualunque condizione meteo. Questo fortissimo sviluppo ha

the reduction of engine noise at the expense of the wave motion produced. Indeed, the new hulls caused more waves because the motorboat did not glide anymore, but tended to sink in the aft portion, moving a large volume of water. The compromise was nevertheless a winner, and this course was maintained. Other changes occurred to improve efficiency and reduce costs. The old shaft was replaced with motor-outboard engines; fibreglass was increasingly popular while wood was used for the finish or for representation motorboats. In the eighties, the increase in motorised water traffic started to have a clear negative impact on the delicate balance of the city and lagoon environment. The transport of people for tourist purposes resulted in a substantial increase in the number of watercraft in circulation - and of course leisure boats and restaurant and hotel supplies, etc. - : some types of water taxis reached 10 m in length and also had engines with over 200 horsepower; the production of "lancioni gran turismo" with a capacity of 140 passengers was launched. The Marco Polo airport - which developed in those years - required fast connections to the city centre: motorboats had to face a long water journey under any weather conditions. This dramatic development congested local traffic resulting in serious damage to the foundations of the historic city


congestionato la situazione locale con conseguenti gravi danni alle fondazioni della città storica e alla morfologia lagunare. Chiunque può osservare le zone sconnesse dal moto ondoso sulle rive e nelle murature più basse a contatto con l’acqua; così come a chiunque può capitare di vedere le barche dondolare pericolosamente al passaggio di un motoscafo a velocità media o sostenuta. Gli scafi del tipo del taxi acqueo, date le caratteristiche di velocità e capienza, sono comunque diventati la dotazione standard dei mezzi lagunari delle forze dell’ordine (carabinieri, finanza, polizia), dei soccorsi (pompieri e ambulanze) e persino dei trasporti funebri. È dalle onde prodotte da questo genere di mezzi che occorre difendere la città, le sue rive, le sue fondamenta, i suoi monumenti, in quanto esse non sono state concepite né costruite per sostenere questo tipo di sollecitazioni. Alcuni propongono di rinnovare gli

and to the lagoon morphology. Anyone can observe the areas disconnected from the waves on the shore and in the lower walls in contact with the water; and anyone can see the boats swaying dangerously at the passage of a motorboat at medium or sustained speed. The water taxi type hulls, given the speed and capacity characteristics, nonetheless became the standard form of transport of law enforcement (police, finance, police), rescue (fire and ambulance) and even transportation of human remains in the lagoon. The city, its banks, its foundations, its monuments, must be protected from the waves produced by this form of transport since they were not designed or built to withstand this kind of stress. Some propose the renewal of the hulls with new developments, others propose stepping up controls and sanctions... For the moment, the only viable solution is to

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sopra /top effetti del moto ondoso sulle fondazioni /effects of the waves on foundations

sotto /bottom traffico da e per l'aeroporto "Marco Polo" e Venezia /traffic between "Marco Polo" Airport and Venice


dall'alto /from the top vigili del fuoco /firemen ambulanza /ambulance polizia /police guardia di finanza /finance

scafi con altri di nuova concezione, altri di intensificare i controlli e le sanzioni… Per il momento l’unica soluzione praticabile è quella di osservare i limiti di velocità già previsti dalle autorità. Nei canali del centrodi Venezia ad esempio il limite massimo è di 5 Km / h (praticamente un uomo al passo) e il limite massimo consentito in tutta la laguna è di 20 km / h (la velocità di una bicicletta in passeggiata).

observe the speed limits already imposed by the authorities. For example, in the canals of Venice city centre the maximum speed limit is 5 km/h (practically walking speed) and the maximum speed limit allowed across the lagoon is 20 km/h (the speed of a bicycle ride).

> INFORMAZIONI UTILI SERVIZIO MOTOSCAFI A VENEZIA

Per i trasporto persone non di linea, a rali del motoscafo ci sia l'adesivo giallo Venezia esistono cooperative, consorzi con il numero ufficiale assegnato dal e società di motoscafisti. Il Comune di Comune di Venezia Venezia stabilisce le tariffe e assegnare le licenze ai motoscafisti, che devono Il servizio di noleggio con conducente, esporre in maniera visibile l’autorizza- invece, prevede una determinata prezione sul fianco dell’imbarcazione: si stazione a tempo e/o viaggio su ritratta di un adesivo giallo, verde oppu- chiesta, da inoltrare presso la sede del re rosso a seconda della tipologia di vettore o dell’Agenzia da questo incaservizio. ricata. a sinistra /from Gli stazi dei taxi sono localizzati nei the left I pontili d’attracco dei motoscafi adibiti "Giudecca" /motorship; punti più strategici dellamotonave città. a questo servizio si distinguono da quelli del servizio di taxi acqueo per la "Giudecca"; ferry boat Ti consigliamo di prestare particolare scritta d’identificazione. Presso il pontiattenzione e di servirti sempre di taxi le deve essere esposta in modo visibile autorizzati . la tabella con l’indicazione delle tariffe minime e massime. Il servizio di taxi che prevede il tra- Questo servizio può essere esercitato sporto di persone e relativo bagaglio, solo da soggetti con autorizzazione secondo le tariffe stabilite dal Comune comunale. di Venezia e con l’ausilio del tassameLe imbarcazioni autorizzate potranno tro a tempo che dev’essere azionato avere due diversi tipi di contrassegno: non appena si sale a bordo e ha inizio se di portata superiore alle 20 persone: la corsa. L’imbarco è previsto su pontili 2 fasce adesive + 2 targhe adesive a adibiti e denominati “Stazioni Comu- forma triangolare di colore rosso con nali”*. stampato lo stemma del Comune con E’ consigliabile verificare sempre i la dicitura Gran Turismo e il numero prezzi minimi e massimi della corsa dell’autorizzazione. esposti a bordo e nel pontile prima se di portata inferiore alle 20 persone: d’imbarcarsi. 2 fasce adesive di colore verde recante Controlla sempre che sui finestrini late- il numero di licenza e la targa del rali del motoscafo ci sia l'adesivo giallo natante con lo stemma del Comune. con il numero ufficiale assegnato dal Una bandiera rigida recante la scritta Comune di Venezia “Noleggio” in lettere di colore nero su Controlla sempre che sui finestrini late- fondo verde esposta a prua.


> USEFUL INFORMATION WATER TAXI IN VENICE In Venice taxi pilots are associated in cooperatives, consortiums and companies. But it is the Municipality of Venice that sets the fares and issues the licences to the motorboat pilots, who have to place the authorisation in a visible position on the side of the craft: it is a yellow, green or red sticker according to the type of carried out service. The taxi ranks are located in the strategic points of the city. We advise you to always pay great attention and always use authorised taxis to not risk paying exaggerated sums ofmoney. There are two types of water taxi service in Venice: The taxi service transports people and their luggage, according to fares set by the Municipality of Venice and calculated by means of a taximeter that must be activated at the moment the passengers come on board and the trip starts. The taxis are boarded by means of specific jetties called “Stazioni Comunali”*. Before getting on board it is advisable to always check the minimum and maximum trip fares shown on the jetty. Always check the motorboat side windows for the presence of the yellow sticker with the official taxi number issued by the Municipality of

Venice. The rental with pilot (driver) service, on the other hand, implies a determined service calculated according to time and/or trip on request, to be presented to the office of the carrier or ofthe Agency appointed by the latter. The mooring jetties of motorboats that carry out this service are distinguishable from the water taxi service ones by an identification sign. The notice indicating the minimum and maximum fares must be positioned in a visible point ofthe jetty. This service can be carried out only by persons with a municipal licence. The licensed craft must exhibit two different types ofmarkings: - with a capacity of more than 20 people: 2 adhesive bands + 2 adhesive red triangular shaped plates bearing the Municipal crest with the lettering Gran Turismo and the licence number. - with a capacity of less than 20 people: 2 adhesive green bands bearing the licence number and the boat’s registration number together with the Municipal crest. A rigid flag bearing the “Noleggio” script in black letters on a green background fitted on the bows.

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LE PIETRE DI VENEZIA

/The stones of Venice

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TRADIZIONI E CURIOSITÀ Traditions and curiosities

Antiche scuole SCUOLA GRANDE DEI CARMINI

L

a Scuola Grande dei Carmini venne fondata nel 1594. Inizialmente la sua sede era all’interno del convento della chiesa omonima la cui struttura ancora esiste sul lato ovest del campo dei Carmini. La grande sede attuale fu costruita su progetto dei due architetti Francesco Caustello e Baldassare Longhena nel XVII secolo. La facciata esterna della scuola che é in stile barocco, spicca per il suo candore generato dalla pietra d'Istria (una roccia , proveniente appunto dalla penisola istriana) mentre le nere inferriate chiudono ogni finestra dell'edificio. Le sale interne della Scuola hanno conservato per intero l’antico originale arredo, costituito da importanti dipinti ad olio,

da ricchi soffitti in stucco e da originali dossali lignei intagliati. All’interno della Sala del Capitolo nove straordinarie tele del Tiepolo raffiguranti la Vergine. Oltre a queste meraviglie sono da ricordare anche i capolavori di G.B. Piazzetta, nella Sala dell’Archivio e del Padovanino nella Sala dell’Albergo, chiamata così perché ospitava i pellegrini diretti alla Terra Santa. L’antica scuola chiuse temporaneamente nel 1806 a causa dell’editto napoleonico; le opere più facilmente asportabili furono depredate mentre quelle dalle notevoli dimensioni furono risparmiate. Ciò ci permette di poterle ammirare tutt'ora in uno dei più solenni ambiti artistico-architettonici veneziani. Al giorno d’oggi la Scuola Grande dei Carmini è attiva e ospita molti concerti e opere liriche.


/The Scuole ancient confraternity seats THE GREAT SCHOOL OF CARMINI

T

he Great School of Carmini was founded in 1594. Initially its headquarters was inside the convent of the church of the same name, which still stands on the west side of the Carmini site. The large current home was built on the project of two architects Francesco Caustello and Baldassare Longhena in the seventeenth century. The exterior facade of the school, which is in Baroque style, stands out for its candor generated by stone fromIstria (a rock originating specifically from the Istrian peninsula) while the black railings close every window of the building. The rooms inside the school have preserved the original, antique furnishings, consisting of important oil paintings, with rich stucco ceilings and original carved

wooden altar frontals. Inside the Hall of the Chapter are nine extraordinary paintings by Tiepolo depicting the Virgin. In addition to these wonders we must point out the masterpieces of GB Piazzetta, In Hall Archives, and those of Padovanino in Hall of the, So named because it housed the pilgrims to the Holy Land. The old school closed temporarily in 1806 due to the Napoleonic edict; works more easily removed were looted while the larger ones were spared. This allows us to see them still in one of the most impressive architectural and artistic areas of Venice. Nowadays the Great School of Carmini is active and hosts many concerts and operas. ( venezia ) MAGAZINE

Dall’ alto a sinistra G.B.Tiepolo - Prudenza, sincerità e temperanza 1743 /GBTiepolo - Prudence, sincerity and temperance (1743) photo: Wikimedia Dall'alto a destra G.B. Tiepolo - Fortezza e giustizia 1743 /(G.B. Tiepolo - Fortress and Justice (1743) photo: Wikimedia A sinistra/left Facciata della Scuola Grande dei Carmini /Facade of the Great School of Carmini photo: Wikimedia


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C'era una volta

/Once upon a time

CHIESA DI SAN BOLDO

CHURCH OF SAN BOLDO

La chiesa di San Boldo era un edificio ubicato nel sestiere di San Polo, vicino a Campo San Giacomo dell’Orio. Edificata per volontà delle nobili famiglie veneziane dei Tron e Zusto nell’XI secolo e consacrata a Sant’Agata, la chiesa fu distrutta da un incendio nel 1105 ma poi ricostruita ed ampliata due secoli dopo e consacrata a sant’Ubaldo quando acquistò la denominazione ancor oggi nota. Venne chiusa nel 1806 ed abbattuta nel 1826 per far

The church of San Boldo used to be in the district of San Polo, near Campo San Giacomo dell'Orio. Built at the behest of the noble Venetian families of Tron and Zusto in the eleventh century and dedicated to St. Agatha, the church was destroyed by fire in 1105 but rebuilt and enlarged two centuries later and dedicated to St. Ubaldo, under whose name it is still known. It was closed in 1806 and demolished in 1826 to make way for new homes.

In alto /on the top Campo San Boldo e disegno dell’antica chiesa /Campo San Boldo and design of the old church photo tratta dal blog: http://stedrs.blogspot.it A destra /right Risi e latte /Rice and milk photo: Marta Zardinoni


> Piatti tipici /typical dishes

RISI E LATTE

Una volta il delicato piatto si usava darlo alla sera ai propri bambini o agli anziani. La preparazione è semplicissima.

At one time, this delicate dish was served at dinner for your own children or the elderly. The preparation is simple.

Ingredienti per 4 persone: 1litro e mezzo di latte fresco intero, 300 g di riso, sale Preparazione: In una pentola mettere metà del latte. Appena comincia a scaldarsi aggiungere il riso e mescolare. Dopo circa 10 minuti aggiungere il resto del latte precedentemente scaldato e il pizzico di sale. Il riso non deve risultare asciutto ma un pò fluido. Eventualmente si può aggiungere del parmigiano gratuggiato. Esiste anche la versione dolce mettendo zucchero al posto del sale.

Ingredients for 4 people : 1 litre and a half of fresh whole milk, 300 grams of rice, a pinch of salt Preparation : Pour half of the milk in a pot on the stove. Just begin to heat add the rice and stir. After about 10 minutes, add the remaining milk previously heated and a pinch of salt. The rice should not be dry but a little 'fluid. You can also add the grated parmesan. There is also a sweet version, with sugar instead of salt.

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Dall’ alto /at the top Vera da pozzo in Campo San Boldo / Well-head in Campo San Boldo photo: Marta Zardinoni

costruire delle case nuove. La cuspide con la cella campanaria del Campanile di San Boldo venne poi eliminata nel corso dell'Ottocento. Poche sono le informazioni da cui si sa che l’edificio aveva una facciata a salienti (da cui si deduce la suddivisione interna a tre navate). Il campanile era a destra dell’abside a fianco al cinquecentesco Palazzo Grioni (detto anche Palazzo San Boldo) dentro il quale risulta incorporato. È l’unico

The cusp with the belfry of the Tower of san Boldo was eliminated during the 19th century. There is scarce information about this church: it is known that the building had a salient façade, which suggests the internal division with three naves. The bell tower was right apse, next to the sixteenth century Palazzo Grioni - also called Palazzo San Boldo - into which it is incorporated. This palace is the only witness of the ancient building, which


> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE

Sotto /below Il capitello /The Capital photo: Marta Zardinoni

testimone dell’antico edificio che attualmente nei suoi piani ospita delle abitazioni private, sulla cui base rimane ancora un capitello malinconicamente spoglio. In Campo S. Boldo si può ancora ammirare una bella vera da pozzo, mentre la vista migliore la si può avere dal vicino e tipico ponte storto.

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now houses private homes, on the basis of there still stands a sadly bare capital. In Campo San Boldo you can still admire a beautiful well-head, while the best view is from the nearby and typical crooked bridge.


> LE PIETRE DI VENEZIA /THE STONES OF VENICE

Naturainlaguna

/Naturein thelagoon

LAGARZETTA

THEEGRET

La garzetta è un airone che vive e frequenta prevalentemente cave diargillaezoneumide,zonelagunari e valli da pesca. Frequenta anche la campagna con canali, fiumi ecorsi d'acqua dellepiù svariate dimensioni. È facilmente osservabile soprattuttoperlasualivreabiancae la sua discreta confidenza nei confronti dell'uomo. Fino gli anni ‘50del secoloscorsoquesta specie era molto rara d'inverno nel Veneto, mentre adesso è piuttosto comune anche nei mesi invernali. Il suo piumaggio è interamente bianco, il lungo becco è nero, come le zampe, mentre i piedi sono giallastri. L'iride è gialla. In abito nuziale questo airone sviluppa alcune penne ornamentali molto lunghe sulla nuca, alla base del collo e sul mantello. Non esiste una caratteristica evidente che differenzia i duesessi. Generalmente silenziosa, nel periodo degli amori la garzetta diventa molto loquace. Si nutre di piccoli vertebrati come pesci, anfibi e rettili e invertebrati quali crostacei, molluschi e insetti; aiutandosi con le lunghe zampe e sfruttando la rapidità e la precisione dei suoi colpi di becco, caccia le sue piccole prede in acque basse. Spesso la si può osservareinpiccoligruppioinsieme ad altri aironi. Durante il suo volo lento e regolare, la garzetta ripiegail colloversoil corpoformando una caratteristica "S".

The egret is a heron who lives and dwells predominantly in clay quarries and wetlands, lagoons and fish farms. It also lives in the countryside with canals, rivers and streams of various sizes. It is easily observable above all for its white livery and discreet confidence towards men. Until the 50'soflastcenturythisspecies was veryrare in winterin Veneto, while now it is quite common even in the winter months. Its plumage is entirely white, the long beakis black, like the legs, while the feet are yellowish. The IRIS is yellow. In this wedding dress, the heron developssomeverylong ornamental feathers on the neck, at the base ofthe neckand on the mantle. There is no obvious characteristic that differentiates the sexes.

www.ornitologiaveneziana.eu

Generally silent, during the mating season the egret become very talkative. It feeds on small vertebrates such as fish, amphibians and reptiles, and invertebrates such as crustaceans, molluscs and insects; helping with the long legs and taking advantage of the speed and precision of its beaks, hunting its small prey in shallow water. Often it can be observed in small groups or together with other herons. During his slow and steady flight, the little egret folds down the neck to the body forming an "S". SourSoure Source: www.ornitologiaveneziana.eu La garzetta /The egret Taken from the site www.ornitologiaveneziana.eu photo: Vittorio Busatto


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Architettura veneziana

/Venetian architecture

I CAMPANILI

THE BELLTOWERS

Sul territorio veneziano si calcolano 100 chiese ed altrettanti campanili di varie epoche e stili. Probabilmente l’origine dei campanili deriva dalle torri di avvistamento in uso già all’epoca dei primi insediamenti in laguna; recenti ritrovamenti archeologici in laguna nord ne darebbero conferma. Tra i più antichi ed esistenti tutt’ora ci sono il campanile di Torcello e la torre di Tessera anche se molti altri hanno fondazioni millenarie. Il loro valore rimane, comunque, ancorato alle campane che rappresentano, tutt'ora, una considerevole collezione di bronzi, molti dei quali non più originali a causa della trasformazione in cannoni durante l'epoca napoleonica.

The Venice area features as many as 100 churches and belltowers from many different eras and styles. Probably the origin of the bell comes from the towers already in use at the time of the first settlements in the lagoon; recent archaeological discoveries in the northern lagoon tend to confirm this. The oldest and still in existence include the bell tower of Torcello and the tower of Tessera although many others have millennial foundations. Their value, however, remains anchored to the bells that still represent a sizeable collection of bronzes, many of which are all the more original owing to their in alto/at the top conversion to in guns during the L'antico campanile di Torcello Napoleonic era. /The old Belfry of Torcello photo: Centro Studi Torcellani

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> fino al > until FESTE VENEZIANE /Festivals&Events in Venice

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UN ANNO DI TRADIZIONI /The great traditional festivities

> il giorno > on > il giorno > on

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Venezia

Venezia Gallerie Venezia dell'Accademia Dorsoduro 1050, Venezia Venezia

Sant' Erasmo

Venezia

San Francesco della Vigna Venezia Castello - Venezia

Venezia

Isola di Pellestrina

Malamocco, Lido di Venezia

Campo San Giacomo dell'Orio, Venezia


Carnevale di Venezia Inverno Veneziano 2014/15 VeniceVenice Winter 2014-2015 Carnival

White Venice 2015 - Mestre

Su e Zo per i ponti

Festa di San Marco - 25 aprile Saint Mark - April 25th

Regata Stagione Remiera Rowing Season

Festa del carciofo violetto The purple artichoke Feast

Festa della Sensa

Festa di Sant' Antonio a San Francesco della Vigna

Festa de San Piero de Casteo 2014

Vogalonga

Festa patronale di S. Pietro in Volta Patronal Feast in honour of San Pietro - S. Pietro in Volta Festa della Madonna di Marina Madonna di Marina Feast

Festa di San Giacomo dell'Orio San Giacomo dell'Orio Feast

www.gustoinscena.it www.carnevale.venezia.it

www.suezo.it www.veneziaunica.it

www.comune.venezia.it

www.carciofosanterasmo.it www.veneziaunica.it

www.comune.venezia.t www.comune.venezia.it

www.vogalonga.com

www.comune.venezia.it

www.comune.venezia.it

www.comune.venezia.it


> il giorno > on

> nel mese > on > nel mese > on

> fino al > until

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> nel finomese al > on until > fino al > until

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Venezia

Isola di Pellestrina Gallerie Isola didell'Accademia Pellestrina Dorsoduro 1050, Venezia Isola di Torcello

Chiesa e Scuola Grande di San Rocco, Venezia Canal Grande, Venezia

Alberoni, Lido di Venezia

Mestre

Isola di Sant'Erasmo

Stra - Venezia

Venezia

Basilica della Salute, Venezia


Festa del Redentore Inverno Veneziano 2014/15 VeniceRedentore Winter 2014-2015 Feast

Festa della Madonna dell' Apparizione White Venice 2015 - Mestre Madonna dell'Apparizione Feast Sagra di Portosecco Feast of Portosecco

Festa dell'Assunta

Festa di San Rocco Saint Roch Feast Day

Regata Storica

www.gustoinscena.it www.veneziaunica.it

www.comune.venezia.it www.comune.venezia.it

www.comune.venezia.it

www.scuolagrandesanrocco.it

www.regatastoricavenezia.it

Festa del Peocio

wwwww.dunealberoni.it

Mestre in Centro

www.mestreincentro.it

Festa del Mosto

Venice Marathon

www.comune.venezia.it

www.venicemarathon.it

Festa di San Martino Madonna dell'Apparizione Feast

www.comune.venezia.it

Festa della Madonna della Salute

www.veneziaunica.it



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