V-Magazine 4 ITA - novembre dicembre 2013

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Venezia

magazine

a n n o 1 , n u m ero 4 n ove m b re - d i ce m b re 2 0 1 3

e ve n ti m o s tre i ti n e ra ri

Feste veneziane

Madonna della Salute Mostre in cittĂ

Guggenheim: Avanguardie nella Parigi fin de siècle I luoghi della musica

Passeggiata wagneriane

Eventi

Gran Teatro La Fenice stagione sinfonica I re n e F i n e ssi

Fuori rotta: l'altra Venezia

Venezia d'autunno

alla scoperta delle delizie della laguna N i n a Ke n n e d y

Associ a zi on e AE re s

B a rb a ra B on a n n o


Vi n ce n zo Corb o


04

08

Incontri d'arte

04

Mostre in cittĂ

08

Feste Veneziane

10

Avanguardie nella Parigifin de siècle

mostre temporanee a Venezia

10

SOMMARIO

Madonna della Salute

14

Vediamoci a Venezia

Cartellone degli eventi in corso

Verdi & Wagner

14

16

16

Passeggiate wagneriane

Venezia d'autunno

Le pietre di Venezia

20

28

20

Fuori rotta: l'altra Venezia

26

Tradizioni, antichi mestieri e curiositĂ veneziane



Avanguardie nella Parigi fin de siècle

L

a mostra si apre con una selezione introduttiva di dipinti impressionisti, fra cui quelli di Claude Monet, Pierre­Auguste Renoir, Berthe Morisot e Alfred Sisley, che contestualizzano l’ambiente artistico in cui si formano i neo­impressionisti, i Nabis e i simbolisti, per poi focalizzarsi sulle attività di questi movimenti. La Parigi fin de siècle fa da scenario a sconvolgimenti politici e forti trasformazioni culturali.


A tutto questo gli artisti reagiscono in del XIX° secolo, con la finalità di perfezio­ differenti modi, aderendo o meno ai nare i principi alla base della corrente movimenti politici e culturali, e dando impressionista. Georges Seurat, il vita a nuovi movimenti artistici che maggiore esponente della corrente, uti­ portano linguaggi innovativi, e lizzò il termine di Neoimpressionismo per prediligono canoni estetici inediti. enfatizzare il processo evolutivo portato a Il nuovo porta con sé ansia e inquietudine, termine con l’uso delle ultime scoperte in fabbriche, socialismo e condizioni di vita campo scientifico. Le scene fantasiose difficili. L’arte, se non vuole perdere di delle tele rispecchiano contenuti ideologici vista se stessa, deve seguire il suo tempo, e teorie pittoriche e anche nelle interpre­ deve essere contemporanea. tazioni di città, sobborghi e campagne, ri­ La mostra si sofferma in particolar modo flettono luoghi idealizzati di armonia. su alcuni dei maggiori protagonisti di quest’epoca: Paul Signac, Maximilien I Nabis Luce, Maurice Denis, Furono un Pierre Bonnard, Félix gruppo di artisti Vallotton e Odilon Le avanguardie parigine fin de siècle parigini Fino al 6 gennaio 2014 Redon. dell'avanguardi IlNeoimpressionismo E’ stato un importante movimento artistico nato in Francia alla fine

Peggy Guggenheim Collection Apertura 10­18 tutti i giorni Chiuso il martedì e il 25 dicembre www.guggenheim­venice.it

a post­impres­ sionista attivi alla fine del XIX° secolo, raccolti intorno


al pittore Paul Sérusier con l'intento di rinnovare la pittura. La loro arte fu influenzata dal Sinteti­ smo di Paul Gauguin e dalle stampe giapponesi; non cercavano la forza espressiva ma la purezza, la bidimensionalità, la sintesi formale, la flessuosità della linea e la morbidezza del colore. Il Simbolismo E’ un movimento culturale sviluppatosi in Francia nel XIX secolo che si espresse nella letteratura, nelle arti figurative e di riflesso nella musica. Scopo dei simbolisti è quello di superare la pura visività dell'impressionismo in senso spiritualistico (e non scientifico, come avviene invece tra i neo­impressionisti), cercando di trovare delle corrispondenze tra mondo oggettivo e sensazioni soggettive. Tra gli artisti francesi che lavorano con varie tecniche, dalla pittura alla decorazione, alle incisioni, si annoverano Maurice Denis, Georges Lacombe, Paul Ranson, Charles Filiger e Odilon Redon.


Tra moda e profumo

I tesori del Ghetto di Venezia

MaDonne

Palazzo Mocenigo, San Stae, Santa Croce, 1992

fino al 6 gennaio 2014

Museo Diocesano d'Arte Sacra S.Apollonia

All’interno del nuovo percorso un' inedita proposta

Galleria G. Franchetti alla Ca' d'Oro

Fondamenta della Canonica, Castello, 4312

museografica che riguarda la storia del profumo.

Cannaregio, 3932

Una preziosa testimonianza di fede e pietà

Vere e proprie “stazioni olfattive” accompagnano i

Un progetto ricco di significati storici per i

popolare, dimenticate nel culto attuale, ma

visitatori nell’approfondimento della storia del

500

di

ancora vive nella tradizione: le Madonne

profumo e delle essenze attraverso i sensi.

Venezia: il restauro degli oggetti liturgici in

vestite sono parte della preziosa collezione

www.mocenigo.visitmuve.it

oro e argento finemente lavorati dagli

del Museo Diocesano.

artigiani veneziani tra il XVII e il XX secolo,

www.veneziaupt.org

salvaguardati dalle razzie naziste.

Haris Epaminonda

dal 1° novembre

anni

della

Comunità

Ebraica

fino al 31 dicembre

www.cadoro.org

Henry Hargreaves

dal 22 novembre al 2 marzo 2014 Fondazione Querini Stampalia

fino al 24 novembre

Santa Maria Formosa ­ Castello 5252

Museo della Follia ­ Isola di San Servolo

Epaminonda utilizza spesso materiali pree­

La prima personale europea dal titolo No

sistenti, quali immagini tratte da libri, film

seconds del fotografo neozelandese Henry

o sculture, assemblandoli per creare opere,

Hargreaves, famoso per la sua ricerca tra

installazioni e video che evocano situazioni

fotografia e cibo.

misteriose.

www.events.artmovie.it

www.querinistampalia.org

dal 10 novembre al 27 dicembre ­ Abbazia

Di forme e di stili

di San Gregorio ­ Salute, Dorsoduro, 987

dal 30 novembre al 27 aprile 2014

Il famoso dipinto di Canaletto torna nel luo­

Palazzo Mocenigo

go dove l'artista lo dipinse all’Abbazia di

San Stae, Santa Croce, 1992

San Gregorio. Non una mostra ma un’espe­

Attraverso un percorso ricco di suggestioni e

rienza emozionale.

di riferimenti stilistici, la mostra esplora le

www.canalettovenezia.it

abitudini e i mutamenti del gusto in Europa,

"Gero Qua" Canaletto


fenomeni spesso “precursori” di cambiamenti sociali e culturali prodottisi nel Vecchio Conti­ nente in questi ultimi secoli. www.mocenigo.visitmuve.it

Una notte al museo 30 novembre e 28 dicembre Gallerie dell'Accademia, Galleria "Giorgio Franchetti" alla Ca' d'Oro I musei statali veneziani che aderiscono all'iniziativa Una notte al museo restano aperti fino a mezzanotte. www.beniculturali.it

Ludovico De Luigi dal 31 ottobre al 1 dicembre

Ana Tzarev. Love & Peace

Mostra di scultura dedicata a Lichtenstein

Fondazione Bevilacqua La Masa

ffino al 24 novembre

uno dei maggiori protagonisti della pop art

Galleria di Piazza S.Marco, 71/c

Museo Diocesano d'Arte Sacra S.Apollonia

americana.

Una mostra antologica che racconta il

Fondamenta della Canonica, Castello, 4312

www.fondazionevedova.org

percorso artistico dell'artista veneziano Lu­

L'artista Ana Tzarev presenta la sua campa­

dovico De Luigi dal 1960 al 2013, in un

gna globale Love & Peace: un enorme scultu­

… Cosiddetti Carnevali …

viaggio tra passato e presente, verso un futu­

ra floriforme che sboccia al centro di una

fino al 24 novembre

ro immaginato con visionarietà attraverso

collezione di suoi dipinti di fiori.

Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ­

oltre 30 dipinti e 3 sculture.

www.veneziaupt.org

Spazio Espositivo ­ Dorsoduro,42

www.bevilacqualamasa.it

Roy Lichtenstein sculptor

La mostra riunisce opere realizzate tra il 1977 e

fino al 24 novembre

rienza all’interno del percorso di Emilio Vedova.

Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ­

www.fondazionevedova.org

IN CHIUSURA

Dorsoduro, 42

il 1991 e testimoniano una inconsueta espe­

Imbarcazioni da Regata fino al 24 novembre

Biennale Arte

Ca' Rezzonico ­ Museo del Settecento veneziano ­ Dorsoduro, 3136

fino al 24 novembre

Una delle collezioni più importanti d’incisio­

Giardini, Arsenale, luoghi vari di Venezia

ni e disegni dedicati a questo aspetto specifi­

Ultimi giorni per visitare la 55. Esposizione

catamente veneziano dell’effimero barocco è

Internazionale d'Arte.

conservata presso il Gabinetto dei disegni e

www.labiennale.org

delle stampe del Museo Correr e viene ora

Amarcord fino al 24 novembre

esposta, dopo lungo tempo, a Ca’ Rezzonico. www.carezzonico.visitmuve.it

Ca’ Giustinian, San Marco 1364/A

Patrick Mimran ­ Ghosts

In questa mostra vengono portati alla luce

fino al 30 novembre

frammenti della storia della Biennale di Ve­

Palazzo Malipiero ­ San Marco, 3075/76

nezia, grazie all’incursione del curatore che

L'autore dipinge fantasmi, quella parte che

si è imbattuto in alcuni materiali e li ha scelti

non vuole morire, che vuole vivere ancora,

con lo spirito del collezionista e dell’appas­

distante dai ricordi materiali che ci legano

sionato più che dello storico o dello studioso.

alle figure del passato.

www.labiennale.org

www.mimran.com


La Madonna della Salute 21 novembre


L

a festa della Madonna della Salute è una ri­ correnza religiosa di Venezia che si celebra il 21 novembre di ogni anno ed è considerata, insie­ me alla festa per il Redentore, la festa dei veneziani, perchè rappresenta un appuntamento immancabile per molti abitanti della città lagunare.

La ricorrenza trae origine dalla grande epidemia di pe­ ste che colpì il nord Italia tra il 1630 e il 1631. Si tratta della stessa epidemia descritta anche da Alessandro Manzoni ne I promessi sposi. Il contagio si estese a Ve­ nezia in seguito all'arrivo di alcuni ambasciatori di Mantova, città già particolarmente colpita dall'epide­ mia, inviati a chiedere aiuti alla Repubblica di Venezia. Gli ambasciatori furono alloggiati in quarantena nell'isola di San Servolo ma nonostante questa precau­ zione diffusero il morbo tra la popolazione che venne decimata. Il 22 ottobre 1630 il doge fece voto solenne alla Madonna di erigere un tempio votivo grandioso e solenne se l’epidemia si fosse risolta. Così avvenne che un anno dopo la città fu finalmente libera dal morbo e il Governo della Repubblica, mantenendo fede al voto, fece erigere la Basilica della Madonna della Salute, ad opera di Baldassare Longhena. La struttura della chiesa fu realizzata in stile Barocco, con pianta ottagonale sormontata da un’imponente cupola. La sua consacra­ zione avvenne il 21 novembre del 1687.

Nei giorni che precedono la festività, per facilitare l'accesso dei fedeli alla Basilica, viene allestito un quinto ponte sul Canal Grande tra Santa Maria del Gi­ glio e la riva opposta. In origine era un ponte di barche, interamente in legno, oggi invece è assemblato con materie plastiche; costituito da 4 arcate più un'arcata di dimensioni maggiori, consente il transito di natanti più grandi quali i vaporetti o le barche da trasporto. N a vi n Ra j a g o p a l a n


F a u sto M a rod e r


peste i Veneziani mangiarono quasi esclusi­ vamente questo piatto saporito. Di seguito la I veneziani sono molto devoti alla Madonna ricetta tradizionale: della Salute e ogni anno partecipano nume­ rosi alle celebrazioni liturgiche che si susse­ Ingredienti per 4 persone: guono all’interno della Basilica per più giorni. Ogni fedele porta all’altare una cande­ Castrato salmistrato1000 g. la per rendere omaggio alla Madonna Verze 1000 g. affinché interceda per la loro buona salute. Burro 50 g. Davanti alla chiesa e nei campi vicini si Cipolla 100 g. svolge una fiera e non mancano le bancarelle Sale e pepe q.b. non solo di ceri votivi, ma anche frittelle e Timo q.b. altri dolciumi, palloncini, giocattoli, in un’atmosfera mista di sacro e profano. Bollire la carne per tre volte cambiando l'acqua ogni volta; conservare l'acqua dell'ultima bollitura. Soffriggere la cipolla nel burro ed aggiungere la verza tagliata a È un piatto che ha le proprie origini nella sto­ julienne, farla cucinare fino a 3/4 di cottura, ria antica di Venezia, ed è legato alla festa unirla poi alla carne insieme al suo brodo e della Madonna della Salute. La castradina completare la cottura. Si può aggiungere a infatti è una pietanza che rende omaggio alla piacere un pizzico di timo. Il piatto andrebbe fedeltà dei Dalmati i quali, nel lunghissimo servito in ciotole di coccio con crostini di pa­ isolamento patito da Venezia durante il pe­ ne saltati al burro. Un Cabernet sauvignon riodo della pestilenza, furono gli unici a ri­ asolano darebbe il tocco finale. fornire gli abitanti di cibo, tra cui la carne di montone. Durante i lunghi diciotto mesi di

n o ti z i e . c o m u n i - i ta l i a n i . i t


Arch i vi o fotog ra fi co d e l l a F e n i ce

MUSICA

Opera di Giacomo Meyerbeer in lingua origi­

DANZA

San Servolo Jazz Meeting

nale con sopratitoli in italiano e in francese

21 e 26 novembre ­ Isola di San Servolo

Fenice nel 150° della morte dell'autore.

dal 18 al 22 dicembre ­ Teatro La Fenice

Uno degli appuntamenti più attesi del panorama

www.teatrolafenice.it

Campo San Fantin, San Marco, 1965

Nuovo allestimento della Fondazione Teatro La

jazz nazionale, grazie alla presenza in cartellone di nomi prestigiosi in grado di coniugare l’alto livello qualitativo all’originalità della ricerca www.sanservolo.provincia.venezia.it/

Onegin

Balletto in due atti soggetto di Boris Eifman

Stagione sinfonica

dal romanzo Evgenij Onegin di Aleksandr Pu­

Teatro La Fenice, San Marco 1965

Pëtr Il'ič Čajkovskij e Aleksandr Sitkovetskij

6 e 7 dicembre

www.teatrolafenice.it

skin coreografia di Boris Eifman musiche di

Meyerbeer "L'africaine"

Concerto Sir John Eliot Gardiner

dal 23 novembre al 1 dicembre

Concerto Stefano Montanari

Teatro la Fenice­ Campo San Fantin,

La Stagione dedicata al Novecento, con raris­

Parole di Pietra 3

San Marco, 1965

sime incursioni nell’Ottocento.

8 dicembre

www.teatrolafenice.it

MuseoArcheologicoNazionale,PiazzaSanMarco,52

Douce France

È un progetto teatrale che mette al centro la

Teatro La Fenice, San Marco 1965

ziani attraverso una visita filtrata dall’arte

28 novembre

performativa

musica da camera di compositori francesi

www.teatrocontinuo.it

18 e 19 dicembre

www.societavenezianaconcerti.org

Beethoven e Dvořák

TEATRO

bellezza e il fascino degli edifici storici vene­

Domenica a teatro Rassegna di teatro per bambini.

Teatro La Fenice, San Marco 1965

fino al 9 marzo 2014

15 dicembre

Teatro Momo, via Dante, Mestre

concerti per violino e pianoforte

24 novembre Il lupo e i 7 capretti

www.societavenezianaconcerti.org

1 dicembre L'apprensista stregone 15 dicembre Gli aiutanti di Babbo Natale

M i ch e l e Crose ra

www.culturaspettacolovenezia.it


( )

F on d a zi on e Qu e ri n i S ta m p a l i a

“Poperomia/Golden Teardrop”

fino al 24 novembre ­ Venezia S.Croce n.556 (fronte Stazione Ferroviaria S.Lucia) Gli

artisti

tailandesi

rin

Rungjang

e

Wasinburee Supanichvoraparch sono stati

selezionati per rappresentare la Thailandia nel loro padiglione nazionale alla Biennale di

PER LE FAMIGLIE

Venezia.

Stagione di prosa fino al 18 aprile 2014

VISITEGUIDATE

fino al 31 dicembre 2016 Fondazione Querini Stampalia

Querini Stampalia

Studiare in biblioteca o visitare il

13­17 novembre Il discorso del re; 23­24

Castello, 5252

problema.

novembre Passione; 27 novembre­1 di­

Il Museo della Fondazione Querini Stampalia

Ora la Fondazione Querini Stampalia ti

cembre Il servitore di due padroni; 4­6

rappresenta una delle testimonianze di casa

dà una mano offrendoti, con lo spazio

dicembre Sior Tita paron; 12­15 dicembre

museo, nel cuore di Venezia, più importanti e

ed i libri per studiare, anche la custodia

The country

meglio conservate d'Europa.

“intelligente” del tuo piccolo.

www.teatrostabileveneto.it

www.querinistampalia.org

www.querinistampalia.org

Stagione di prosa

Stanza di Eleonora Duse

dal 13 novembre al 13 aprile 2014

Fondazione Giorgio Cini ­ Isola di S.Giorgio

Itinerari segreti

Teatro Toniolo ­ P.tta C. Battisti, 1 Mestre

Uno spazio permanente dedicato alla memoria

Palazzo Ducale

13­17 novembre Le voci di dentro

della grande attrice italiana Eleonora Duse.

Visite guidate solo su prenotazione e con accompa­

4­8 dicembre Servo per due

www.cini.it

gnatore specializzato. Si svolgono per un mini­

Teatro Carlo Goldoni, San Marco, 4650/b

11­15 dicembre Riccardo III 18­19 dicembre Verdi, narrar cantando

Chiesa delle Zitelle

www.culturaspettacolovenezia.it

Isola della Giudecca La chiesa rientra quale terzo polo palladiano,

museo con i più piccoli non è più un

mo di 2 persone, massimo 25 e vengono proposti ogni mattina www.palazzoducale.visitmuve.it

dopo S. Giorgio e il Redentore nel progetto

Gallerie dell'Accademia

urbanistico di rinnovamento del prospetto

Campo della Carità, 1050 ­ Venezia

sud del bacino di S. Marco.

Il museo ospita la più ricca collezione di di­

www.scalabovolo.org

pinti veneziani e veneti, dal Trecento bizanti­

Ca' Giustinian

no e gotico agli artisti del Rinascimento

San Marco, 1364/a

www.gallerieaccademia.org

Affacciata sul Bacino di San Marco, la sede

Live on art

della Biennale di Venezia è una dimora stori­

fino al 13 dicembre ­ Ca' Pesaro, Palazzo Mocenigo,

ca tra le più rappresentative dello stile tardo

Ca' Rezzonico, Museo Correr

gotico veneziano.

Per conoscere in modo nuovo e coinvolgente il patri­

www.labiennale.org

monio dei Musei Civici di Venezia, scoprendone particolari inaspettati, storie e curiosità sorprendenti.

Arch i vi o fotog ra fi co d e l l a B i e n n a l e

www.visitmuve.it


Vi n ce n zo Corb o


Passeggiata wagneri ana Sulle orme del maestro di Lipsia

R

Arch i vi o stori co d e l l a F e n i ce

ichard Wagner amò moltissimo Venezia, città che lo impressiona fortemente fin dal suo primo soggiorno, nell’agosto del 1858, quando sta componendo il Tristano e Isotta. L’intrico dei canali, la sensazione quasi di sospensione dal tempo, il silenzio interrotto dai canti dei gondolieri ispirano la musica del compositore di Lipsia, e a sua volta Venezia si dimostra subito molto propensa ad accogliere le opere di Wagner. Al Teatro La Fenice si tiene infatti la pri­ ma rappresentazione italiana sia di Rienzi (1874) sia de L’Anello del Nibelungo (1883), quest’ulti­ ma ad opera della compagnia itinerante wagneriana diretta da Angelo Neumann. In seguito al suo primo viaggio, nell’arco di 25 anni Wagner frequenta periodicamente Venezia, ri­ tornando nella città d’acqua altre cinque volte, insieme alla moglie Cosima, figlia del pianista e compositore Franz Liszt. Dei primi due soggiorni (dall’agosto 1858 al marzo 1859 e nel novembre 1861) è lo stesso musicista a parlarcene ne La mia vita, nel cosiddetto diario veneziano e nelle


lettere a Mathilde Wesendonk, mentre degli altri quattro (settembre 1876, ottobre 1880, aprile 1882, e dal 14 settembre dello stesso anno fino alla sua morte, il 13 febbraio 1883) abbiamo notizie dalle pagine del diario quoti­ diano che Cosima tenne negli anni trascorsi accanto al musicista. Cercando tra le righe di questi scritti, si può ripercorrere la città con gli occhi del maestro, alla scoperta di alcuni dei luoghi dove Wagner era solito passeggiare, ri­ flettere, trarre ispirazione per la sua musica. Occasione unica per conoscere più a fondo il grande artista tedesco, questa passeggiata wag­ neriana ­ in omaggio al compositore nell’anno del bicentenario della nascita ­ ha inizio proprio nel cuore della città, nel sestiere di San Marco. La bellezza della celebre piazza colpisce grande­ mente Wagner, che frequenta spesso l’area marciana. È infatti amico del signor Lavena, proprietario dello storico caffè situato ai piedi della Torre dell’Orologio, proprio di fronte alla Basilica di San Marco. Questo è l'angolo più so­ leggiato della piazza, dove il maestro ama ripo­ sare dopo lunghe camminate. Una lapide al

pianterreno del caffè indica il tavolino occupato di frequente dalla famiglia Wagner. Lasciata Piazza San Marco, uscendo dall’Ala napoleonica, si percorre la Salizada san Moisè e proseguendo in calle larga XXII marzo si svolta in corte Barozzi, dove sorge Palazzo Badoer Tiepolo (oggi hotel Westin Europa & Regina), dimora prediletta da Franz Liszt (1839) e Giu­ seppe Verdi (1851). Nel settembre del 1876, nell’aprile e nel settembre del 1882 vi soggiorna anche Wagner, prima di trasferirsi a Ca’ Vendramin Calergi, ossia il palazzo del Ca­ sinò, che oggi, nelle stanze dove Wagner passa gli ultimi anni di vita, ospita la più grande collezione privata a lui dedicata dopo quella di Bayreuth. Proseguendo ancora in direzione di campo santo Stefano e poi di campo San Sa­ muele, si percorre salizada Malipiero fino a raggiungere Palazzo Malipiero, affacciato sul canal Grande, accanto a Palazzo Grassi, oggi sede di grandi mostre d'arte. Nel 1882, Wag­ ner, con la famiglia, viene invitato spesso a Pa­ lazzo Malipiero dagli amici Schleinitz: a volte suona al pianoforte o canta qualche aria delle


sue opere. Sulla riva opposta del canal Grande, sulla destra, vicino a Ca’ Foscari, sede ufficiale dell'Università di Venezia, si può scorgere Palazzo Giustinian­Brandolin. È qui che Wagner risie­ de nel corso del suo primo viaggio veneziano: affitta i mezzanini sotto il piano nobile del palazzo, sperimentando per la prima volta l'ebbrezza di abi­ tare a Venezia. Sebbene la sistemazione si riveli poi un tetro e freddo appartamento dove, per tutto l’inverno del 1858, Wagner è costretto a combatte­ re con la stufa, in queste sale compone il secondo atto del Tristano e Isotta e inizia a lavorare al Parsifal. La sera Wagner raduna alcuni amici mu­ sicisti per far ascoltare loro le pagine appena composte. Da campo San Samuele, percorrendo calle Mocenigo, in pochi minuti si arriva fino a Pa­ lazzo Contarini dalle Figure, che ospita Wag­ ner nell’ottobre del 1880. Qui, circondato dal più grande lusso, Wagner continua a lavorare al suo Parsifal; a volte, la sera, canta per gli amici qualche aria, accompagnato al pianoforte da Joseph Ru­ binstein o suona lui stesso brani di Beethoven.

Arch i vi o stori co d e l l a F e n i ce

S te fa n o Re m o


Venezia d'autunno Una giornata alla scoperta delle delizie della laguna

L

’autunno è la stagione ideale per un viaggio a Venezia: scemata la folla dei mesi estivi, resta la Venezia dei veneziani, e si respira un’atmosfera più intima e autentica. Basta lasciare il centro storico e andare a perdersi nelle zone più nascoste della città: sarà una piacevole sorpresa scoprire una Venezia silenziosa, poco frequentata, quasi sconosciuta. A novembre e dicembre può anche capitare l’insolita emozione di camminare per Venezia con i piedi sott’acqua, quando l’alta marea arriva a sommergere i punti più bassi della città: è l’acqua alta, evento naturale che i veneziani ben conoscono. Questi allagamenti sono per lo più di pochi centimetri di acqua e durano solo un

paio d’ore, poi la marea decresce e la vita cittadina torna alla normalità. Di regola, è sufficiente indossare un paio di stivali in gomma; si può comunque passeggiare per le vie principali grazie ai camminamenti sopraelevati alle­ stiti in caso di acqua alta che consentono di attraversare i punti dove l’acqua lo impedirebbe. Oltre a farsi conquistare dall'arte e dalle bellezze storiche della città lagunare, con l’autunno non si può non la­ sciarsi sedurre anche dalla bontà delle tradizioni gastro­ nomiche veneziane. Questa è infatti una stagione davvero generosa di delizie per il palato: chiunque ami il buon cibo e il buon vino, durante gli ultimi mesi dell’anno può girare la città alla scoperta degli ingre­ dienti più tipici della saporita cucina locale, sia nei


Fuori rotta. L’altra mappa di Venezia è un prontuario di consigli e idee per una vacanza ecosostenibile e so­ lidale in laguna. Non solo la mappa ­ rea­ lizzata dalla Città di Vene­ zia in collaborazione con l’organizzazione no profit Aeres ­ è ricca di suggeri­ menti per fare acquisti di prodotti biologici e shopping equo­solidale (negozi, mercatini, aziende agricole) ma offre anche indicazioni su dove soggiornare e mangiare biologico o vegetariano nel centro storico di Venezia, nelle altre isole della laguna veneta e nella terraferma. Il tutto consultabile prima di partire, direttamente sul portale turistico della Città di Venezia, all’indirizzo www.veniceconnected.com/fuorirotta

Associ a zi on e AE re s P a sq u a l i n o B rod e l l a

mercati che nelle botteghe che nei tanti luoghi in cui si gustano le specialità più appetitose, dai bacari (le tipiche osterie veneziane) ai ristoranti alle pasticcerie.

Immergersi nell'atmosfera caratteristica dei mercatini cittadini è un ottimo modo per scoprire le zone più po­ polari di Venezia, vissute dai suoi abitanti. I veneziani infatti fanno ancora la spesa quotidiana al mercato o nelle botteghe di ortolani e fruttivendoli, che espongono in bella mostra la merce sui banchi dei loro piccoli nego­ zi affacciati lungo le calli. Durante tutto l’anno in città si può trovare un’eccellente scelta di verdure e frutta

sempre freschissime, provenienti in gran parte dagli orti delle vicine isole della laguna, come Mazzorbo, Sant’Erasmo, Le Vignole, o dell’entroterra veneziano. I terreni argillosi e imbevuti di acqua salmastra delle isole lagunari danno vita a verdure particolarmente gustose e a varietà uniche, come il famoso carciofo violetto di Sant’Erasmo, Presidio Slow food. I mercati di frutta e verdura traboccano di tesori dell’orto e delizie della ta­ vola che saranno protagonisti dei menù di ristoranti e locali che qui si riforniscono ogni giorno: fare una pas­ seggiata a caccia dei prodotti più freschi e di stagione darà certamente un’idea per sapere quale piatto sceglie­ re la sera a cena, magari biologico o a chilometro zero, a cui abbinare uno degli eccellenti vini locali.


Certamente il più celebre dei mercati veneziani è quello di Rialto. È qui che bisogna partire per conosce­ re le delizie veneziane. Da quasi mille anni questa, che è la parte più antica della città, è la sede del mercato per eccellenza, dove ancora oggi i venezia­ ni ­ tutte le mattine eccetto domenica e lunedì ­ si ri­ forniscono di pesce fresco, frutta e verdure, ma anche spezie, carne, formaggi, pasta, pane e dolci. Girare per il mercato di Rialto, specialmente la mattina presto, è un modo diverso per osservare il volto autentico della Venezia di tutti i giorni, me­ scolandosi ai veneziani intenti a fare la spesa. Il mercato solitamente brulica di persone, ma prima delle otto di mattina non è ancora affollato: è l'ora perfetta per ascoltare il vociare dei fruttarioli e dei pescivendoli che sapientemente allestiscono la merce ­ come un tempo trasportata su barche e poi a mano ­ e respirare gli inconfondibili odori che si sprigionano nell’aria.

Alla fine della spesa, l’ora di pranzo o dell’aperitivo sono i momenti più piacevoli della giornata per uno spuntino veloce in compagnia di veneziani veraci, che da sempre hanno l’abitudine di ritrovarsi a mangiare nelle tante osterie di Rialto. Si assaggiano gli invitanti cichèti, stuzzichini caldi o freddi di ti­ pici piatti veneziani a base di pesce, carne o verdu­ re – sarde in saor, polenta o crostini con baccalà mantecato e moeche fritte (granchi di laguna), polpette di carne o pesce, nervetti con cipolla, scampi e seppioline grigliate, musetto (cotechino) col cren – da accompagnare con un'ombra de vin,

ossia un buon bicchiere di vino. Il bacaro è il luogo per eccellenza dove bere lo “spritz”, popolarissimo aperitivo a base di vino bianco secco allungato con seltz e colorato con Bitter Campari, Select o Aperol.

A pochi passi da Piazzale Roma, in zona Rio Tera dei Pensieri, per gli amanti del biologico o per chi vuole acquistare un regalo sfizioso o un souvenir artigianale, ogni giovedì c’è il mercato del Biologico Equo Solidale, promosso dall’associazione venezia­ na AEres – Venezia per l'AltraEconomia. Qui si possono trovare prodotti biologici direttamente dal produttore al consumatore e gustose specialità della gastronomia locale come frutta e verdura di stagione, formaggi, miele, pane, dolci, vino e piante officinali di aziende bio certificate, ma anche accessori in pelle realizzati dai gruppi del commercio equo e solidale, oltre a vestiti confezio­ nati con materiali bio e colorati con tinte naturali. Da non perdere le collezioni di borse e accessori realizzati a mano con tecniche artigianali nelle carceri veneziane, tra cui le borse “Malefatte”, pro­ dotte con il pvc riciclato dei manifesti pubblicitari, diventate in poco tempo un ricercato fenomeno di moda, ma anche T­shirts e shoppers in cotone, e la linea cosmetica biologica certificata di profumi, sa­ poni e detergenti formulati con le piante officinali coltivate nell'orto all'interno del carcere femminile della Giudecca. Per chi fa una passeggiata alla Giu­ decca, proprio di fronte al carcere, ogni mercoledì mattina, un banco vende i cosmetici e la frutta e la verdura biologiche dell’orto.

N i c o l a F a s o l a to


G i org i a S a l i n i tro

Mercato di Rialto Mercato del pesce: dal martedì al sabato, dalle ore 7.00 alle 14. Mercato di frutta e verdura: dal lunedì al sabato, dalle ore 7.00 e 20.00. Rialto www.comune.venezia.it Mercato Bio Equo Solidale AEres Ogni giovedì in Rio tera dei Pensieri, Dorsoduro ­ Venezia, dalle ore 9 alle 16. Ogni sabato in via Allegri a Mestre (VE), dalle ore 8 alle 13. www.aeresvenezia.net Banco ortaggi e cosmetici biologici Fondamenta delle Convertite, Isola della Giudecca 712, Venezia (davanti alla Casa di Reclusione Donne) Il mercoledì dalle 9 alle 12. www.rioteradeipensieri.org P a ol o P e rl a sca


Curiositа veneziane

F a b ri zi o O l i ve tti

antichi mestieri M a tte o C h i n e l l a to

L'acqua alta, fenomeno a cui i veneziani sono da sempre abituati, non è altro che un picco di alta marea che interessa la città solitamente in autunno e in inverno, con maggiore probabilità tra novembre e dicembre, quando la marea astronomica, il forte vento di scirocco, il fenomeno della sessa in Adriatico - oppure tutti questi elementi insieme - determinano un maggior afflusso di acqua nella laguna di Venezia. L'acqua alta a Venezia segue il ciclo della marea, che per 6 ore cresce e nelle successive 6 cala: in questi casi, questa, dura solo per le ore centrali della fase crescente permanendo solitamente per circa 3-4 ore. Una volta sceso il livello dell'acqua, la città ritorna alla sua normalità.

Remeri Il remer è l'artigiano che fabbrica i remi e le forcole, ossia lo scalmo sul quale il remo si appoggia per effettuare le varie manovre. Per i remi si tratta di piallare delle lunghe tavole in modo che abbiano una maneggevole impugnatura conica, che diventa poi cilindrica per ruotare nel morso della forcola. Per le forcole si tratta di individuare la migliore forma che si possa ottenere da un quarto di tronco a seconda delle varie esigenze: le forcole da poppa per gondola hanno bisogno di una venatura dritta, altre forcole sono storte, protese in

avanti, ed è quindi necessario usare pezzi con la vena che si pieghi. La corporazione dei remeri è antichissima, essendo nata nel 1 307: essi erano indispensabili nell'economia e nella politica navale della Serenissima per le migliaia di remi e forcole che costruivano anche nell'ambito dell' Arsenale. Nel 1 700 c'erano in città quasi duecento remeri: negli anni 60 e 70 del novecento il settore entrò in crisi, a causa della diffusione inarrestabile dei motori anche nei trasporti acquei. Il momento negativo fu superato grazie soprattutto al ritorno massiccio dei veneziani


tradizioni

Festa di Santa Lucia Il 13 dicembre la Chiesa celebra Santa Lucia, vergine e martire di origine siracusana, conosciuta come la protettrice dei ciechi e degli oculisti, invocata dai devoti per la protezione della vista. La ricorrenza è sentita a Venezia poiché da secoli il corpo della santa, incorrotto, si trova nella città lagunare. Le spoglie di Santa Lucia, infatti, trasferite da Siracusa a Costantinopoli per proteggerle dai Saraceni, durante la crociata del 1204 furono trasportate dai Veneziani nel monastero di San Giorgio a Venezia. Santa Lucia fu eletta co­patrona della città e i Veneziani le dedicarono successivamente una grande chiesa dove il corpo fu conservato fino al 1863, quando questa venne

demolita per far posto alla stazione ferroviaria, che oggi ne porta ancora il nome; il corpo fu trasferito nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia, nel sestiere di Cannaregio, dove è conservato tutt’oggi. Ogni 13 dicembre molti fedeli si recano a far visita alla santa, le cui spoglie sono custodite in una teca posta all'interno di una cappella costruita col materiale proveniente dalla chiesa palladiana di Santa Lucia. Molti a Venezia ricordano l'episodio della trafugazione di Santa Lucia, nel 1981, quando alcuni delinquenti con un’azione fulminea sottrassero il corpo, per poi chiederne il riscatto. Provvidenzialmente le spoglie della santa furono recuperate dalla polizia

Al l og g i B a rb a ri a B l og

Arrivando a Venezia per la prima volta, una delle cose che non si può non notare è la grande quantità di pali disseminati nella laguna. Si tratta di elementi utili in vari modi alla navigazione veneziana. La bricola è una struttura formata da due o più grossi pali di legno legati tra di loro e piantati nel fondo lagunare, utilizzata per indicare le vie d'acqua (canali) nella laguna. La palina è invece costituita da un solo palo e viene utilizzata anche come ormeggio all'interno dei canali cittadini.

Un aspetto caratteristico di Venezia è dato dai circa 7000 camini di forme e dimensioni diverse a seconda del periodo nel quale furono costruiti o dell'edificio sul quale venivano collo­ cati. In passato molti tetti delle case erano ricoperti di paglia tanto che bastava una scintilla a provocare un incendio. Per questo motivo vennero costruiti camini a "canna rovesciata" e a "tronco di cono" che, con la loro particolare forma riuscivano ad osta­ colare e a raffreddare le faville.


h tt V – Venezia magazine

anno 1 , numero 4 novembre - dicembre 201 3 Bimestrale online a cura dell’Assessorato al Turismo della Città di Venezia. Contatti redazione

turismosostenibile@comune.venezia.it

Assessorato al Turismo

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