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L’opera d’arte mutevole Meridiana di Stefano Arienti nasce dall’osservazione della luce. L’artista insegue l’ombra che il sole disegna sul pavimento e sulle pareti di Mirad’Or, padiglione aperto al pubblico sul lungolago di Pisogne, sul Lago d’Iseo, e le trasforma, rendendole tridimensionali, grazie a nastri di vari colori e dimensioni.
DISEGNARE CON LA LUCE Un’opera d’arte mutevole materializza e colora il variare della luce del Lago d’Iseo, tra acqua e terra, tra interni ed esterni. È l’installazione di Stefano Arienti ideata ad hoc per la ‘palafitta culturale’ Mirad’Or di Claudia Foresti foto di Walter Carrera
Sei anni dopo la celebre opera The Floating Piers di Christo e Jeanne Claude che ha catalizzato l’attenzione di tutto il mondo sul territorio e a seguito dell’intervento firmato da Daniel Buren la scorsa estate, il Lago d’Iseo conferma la propria prediposizione – e soprattutto apertura – nei confronti dell’arte contemporanea con l’installazione Meridiana di Stefano Arienti pensata appositamente per Mirad’Or, inaspettato spazio pubblico sul lungolago di Pisogne. Un contenitore, metaforico e fisico, di possibili incontri: tra acqua e terra, tra interni ed esterni, tra luminosità diurne e visioni notturne e tra due sponde, quella bresciana e quella bergamasca, in vista della sinergia che le unisce in occasione di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Un padiglione culturale che è già di per sé un’opera d’arte: inquadra e completa il paesaggio circostante, tra lago e montagne, modificandolo. La particolare configurazione a palafitta di Mirad’Or, disegnata da Mauro Piantelli dello studio De8 Architetti, ne fa un piccolo gioiello, uno spazio dalle dimensioni contenute ma di grande cura e qualità, che sembra sorgere dalle acque di Pisogne, incantevole borgo ricco di un passato d’arte millenario, che va dalle incisioni rupestri dell’età del Bronzo alle costruzioni medievali fortificate fino agli affreschi del Quattrocento e del Cinquecento. Per questo luogo 56 / ANNUAL BAGNO 2022 INTERNI
duttile, connesso e condiviso con il territorio, Stefano Arienti ha realizzato un’opera ad hoc, parte del suo progetto Meridiane, declinato per la prima volta in versione tridimensionale. Esposta dal 9 luglio al 30 settembre 2022, l’installazione caleidoscopica è stata realizzata grazie alla direzione artistica di Massimo Minini, in collaborazione con Associazione Bellearti, realtà presieduta dal noto gallerista che riunisce una ventina di operatori e appassionati che portano l’arte contemporanea direttamente nella vita quotidiana, creando momenti e spazi di incontro quasi casuale con le opere di grandi artisti internazionali. Acceso dai riflessi delle acque del Lago d’Iseo, il segno di Arienti, grazie a nastri colorati che si irradiano sulle superfici, materializza e dà vita al fenomeno naturale del variare della luce: il tempo scorre, gli astri proiettano raggi e ombre sul pavimento e sulle pareti del padiglione e l’artista trasforma quello che vede in un’opera d’arte policroma e mutevole. Diventa così evidente il concetto alla base del suo lavoro di ricerca: “disegnare con la luce”, in uno spazio aperto – alle opere come alle persone – in cui tutti sono invitati a entrare.
ANNUAL BAGNO 2022
NEW PROJECTS 50 IN THE BATHROOM INTERNI N°725 OTTOBRE / OCTOBER 2022 MONOGRAFIA ALLEGATA/MONOGRAPHIC SUPPLEMENT