Chiesa Ortodossa Russa Elementi di spiritualità e liturgia :
L’anima e la grande tradizione spirituale e ascetica della Chiesa Ortodossa Russa sarebbero incomprensibili se non si tenesse conto di quello straordinario fenomeno che è il monachesimo. La vita spirituale conosce infatti nell’ortodossia russa una grande ricchezza di forme delle quali proprio il monachesimo rimane la più classica. I monasteri russi,oltre a formidabili centri di irradiazione spirituale e culturale,sono sempre stati anche delle vere scuole di santità e molti monaci sono considerati starzy (guide spirituali) già venerati in vita per la loro straordinaria santità e capacità di dirigere le anime. Tuttavia,al contrario del monachesimo occidentale,quello dell’oriente non comprende una pluralità di ordini differenti. Questo si spiega con la stessa concezione ortodossa della vita monastica. Se il clero secolare (preti e diaconi sposati) o le confraternite dei laici possono occuparsi di opere sociali e dedicarsi ad altre attività esterne,i monaci prendono l’abito anzitutto per attendere alla preghiera,all’opera interiore,in un cenobio o in un eremitaggio,anche se la via spirituale ha bisogno di quella attiva. Non si può esercitare l’una senza l’altra,infatti il dominio ascetico e la scuola della preghiera interiore ricevono l’appellativo di attività spirituale. Se i monaci esercitano talvolta lavori manuali è soprattutto a scopo ascetico,per riuscire a spezzare meglio la natura ribelle e per evitare l’ozio,nemico della vita spirituale. Per raggiungere l’unione con Dio occorre uno sforzo continuo o più precisamente una vigilanza incessante affinché l’integrità interiore dell’uomo resista a tutti gli assalti del nemico,a tutti gli impulsi irrazionali della natura decaduta. La natura umana deve cambiare,deve essere sempre più trasfigurata dalla grazia sulla via della santificazione,la quale non ha soltanto una portata spirituale ma altresì corporale e,quindi,cosmica. L’opera spirituale del cenobita o dell’anacoreta che vive ritirato dal mondo,anche se rimane nascosta a tutti,conserva il suo valore per l’universo intero. Se l’ideale del monachesimo ha avuto un impulso così grande,esso non è però la sola forma di vita spirituale che la chiesa propone ai fedeli. La via dell’unione con Dio può essere seguita al di fuori dei chiostri in tutte le situazioni della vita umana. Le forme esteriori possono cambiare,i monasteri possono scomparire,come sono oggi scomparsi in Russia,ma la vita spirituale continua con la stessa medesima intensità,trovando nuovi modi di espressione. Cambiamenti sono avvenuti anche a livello liturgico. La Chiesa Russa infatti usò all’inizio della sua storia eventi liturgici spettacolari, non soltanto sotto forma di processioni , ma anche di spettacoli
teatrali veri e propri. Erano numerosi e riproducevano con l’aiuto di alcuni fedeli,adeguatamente istruiti,alcuni degli episodi giudicati più importanti nelle Sacre Scritture. Fra il XV e il XVII sec.d.C. molti di essi furono aboliti o caddero in disuso tanto che ne rimasero solo quattro distribuiti lungo le stagioni dell’anno : quello detto della Grotta (Pesc’noe), quello del Giudizio Universale, quello dell’Entrata di Gesù a Gerusalemme sull’asinello e infine quello del Lavaggio dei Piedi. In particolare il Dramma della Grotta era molto sentito come festa cittadina a Novgorod,dove si svolgeva in maniera particolarmente pittoresca. La celebrazione resistette con pochissimi mutamenti fino al XIX sec.! La Chiesa Ortodossa ammise inoltre la lettura dei racconti e dei vangeli cosiddetti apocrifi (non essendo d’accordo con le scelte del Patriarca Romano), cioè diversi da quelli canonici, purchè il lettore confessasse che la lettura gli serviva in qualche modo per rafforzare la propria fede. Proprio in seguito a ciò, nella Rus’ di Kiev si diffusero molte leggende sulla vita e sulla morte della Vergine Maria accettate poi come vere : la Madonna era identificata con la dea slava orientale Terra Umida Madre! E in particolare il racconto della sua visita nell’Inferno fra punizioni e peccatori accompagnata dall’arcangelo Michele diventò molto popolare. Nei racconti si metteva in evidenza il potere di questa donna di intercedere presso Dio con grande efficacia e ciò impressionò l’immaginazione collettiva.Vediamo quindi come,nonostante la tradizione ortodossa rifiuti i dogmi cattolici dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione in cielo di Maria,la Madonna sia molto venerata presso i Russi. Questa venerazione della Vergine “di tipo russo” fu subito messa a frutto e si aggiunse così tutta una serie di feste e di celebrazioni dedicate alla Madre di Cristo. In particolare la festa del 21 novembre, chiamata dell’Entrata nel Tempio poichè ricorda quando Gesù viene presentato nel Tempio di Gerusalemme, divenne molto popolare. Si diceva infatti che la Madonna annunciava che ormai l’inverno era alle porte, ma in più, e questa era la cosa più importante, assicurava che metteva il mondo sotto la sua materna protezione. Questa era anche la festa dell’ultimo mercato all’aperto diventata poi sagra cristiana. Mentre la Madonna rappresentava la divinità più popolare del Cristianesimo russo, nelle città dove abitavano i nobili si diffondeva invece l’idea che l’intercessione dei monaci era migliore, a causa della loro santa vita e delle loro preghiere per le anime dei morti (pomìnki). I monaci potevano perciò salvare quasi con più certezza dalle pene dall’Inferno. Così i nobili si affrettarono sia a farsi monaci non appena si trovavano in fin di vita, sia a lasciare in eredità ai conventi tutto quanto possedevano (o gran parte) affinché si pregasse per loro dopo la morte. La Chiesa diffuse inoltre l’idea che chi moriva intorno a Pasqua era sicuramente diretto in Paradiso, sebbene fosse costretta a tollerare l’usanza che il cadavere fosse seppellito con un uovo sodo colorato di rosso nella mano
destra a maggiore garanzia, e che il morto fosse seppellito anche molti giorni dopo la morte reale affinché risultasse defunto intorno alla Pasqua! Comunque ad oggi non ci sono sostanziali differenze nelle celebrazioni tra le comunità cattoliche e quelle ortodosse. Infatti l’anno liturgico bizantino è determinato dall’intersecarsi di due diversi cicli: quello delle feste mobili che dipendono dalla data della Pasqua e quello delle feste fisse che ricorrono a date determinate nel corso dell’anno. L’attuale mancata coincidenza della celebrazione della Pasqua tra la chiesa di Roma e le chiese ortodosse deriva dal mancato accoglimento della riforma del calendario promulgata da Gregorio XIII nel 1582. La Chiesa Russa non ha mai recepito il nuovo calendario neanche per le feste fisse, per questo celebra il Natale in quello che nel resto del mondo e per lo stesso calendario civile russo è il 7 Gennaio. Il calendario Giuliano (o “Vecchio Calendario”) è infatti attualmente in ritardo di tredici giorni. Le principali ricorrenze mobili sono : l’Ascensione di Nostro Signore, il sabato che precede la domenica di Pentecoste, in cui si commemorano tutti i defunti, e la Pentecoste stessa. Nella domenica successiva vengono ricordati tutti i Santi. Le principali feste fisse sono : Festa della circoncisione del Signore ed inizio dell’anno civile, Epifania di nostro Signore, Presentazione di Gesù al tempio, Annunciazione, Trasfigurazione, Dormizione di Maria ed Esaltazione della SS. Ma Croce. Per quanto riguarda la lingua liturgica la Chiesa Russa fu l’istituzione che unificò e consacrò l’antenato delle tre lingue slavo-orientali che oggi si parlano nella Pianura Russa: il cosiddetto “Slavone Ecclesiastico”. Addirittura è ancor oggi un punto di orgoglio per lo storico ortodosso che affronta lo studio della civiltà occidentale medievale omogeneizzata dal Cristianesimo Cattolico Romano che, mentre il russo sapeva sempre di che cosa si parlava nella liturgia della sua Chiesa, gli altri cristiani europei, che dovevano ascoltare tutto in latino, seguivano il rito senza capire alcunché di quello che il prete diceva sull’altare! Il rito in uso nella Chiesa patriarcale Russa è quello Bizantino Slavo, celebrato appunto in slavo antico che ha una durata maggiore rispetto a quello cattolico. Va seguito in piedi, le panche infatti che vediamo in ogni Chiesa cattolica non si trovano in una Chiesa ortodossa russa. Le donne sono chiamate ad osservare regole molto rigide nel vestirsi : sono da evitare pantaloni (solo gonne e non troppo corte!) e la testa va coperta con un foulard. La liturgia di San Crisostomo è il formulario consueto della messa (detta “Liturgia divina”) aliturgia dei fedeli). Altri formulari,con differenti preghiere sacerdotali,sono la liturgia di San Basilio (usata una decina di volte nell’anno), la liturgia di San Giacomo e quella dei presantificati. Un aspetto fondamentale della pratica religiosa in Russia,come del resto in tutto Oriente,è costituito dal culto delle icone:immagini sacre raffiguranti il Cristo, Maria madre di Dio e i Santi
celestialmente trasfigurati e non realisticamente ripresi nel nostro paesaggio terreno. Al di fuori del culto esterno,la famiglia russa è unita da un significativo legame religioso : l’usanza di recitare in casa preghiere collettive in caso di malattie o per invocare la benedizione di Dio prima di intraprendere un viaggio o iniziare una nuova attività.ttribuito a questo santo (liturgia strutturata in tre parti : preparazione, liturgia dei catecumeni e liturgia dei fedeli). Altri formulari,con differenti preghiere sacerdotali,sono la liturgia di San Basilio (usata una decina di volte nell’anno), la liturgia di San Giacomo e quella dei presantificati.
I Sacramenti
La Chiesa Ortodossa non ha mai definito il numero dei Sacramenti, che sono: Battesimo, Unzione Crismale o Cresima, Eucarestia, Confessione, Matrimonio, Ordine Sacro e Unzione dei Malati, La Chiesa Ortodossa considera come Sacramenti anche: la Consacrazione del tempio, delle Croci, delle Icone, dell’Acqua, dei frutti della terra, i Funerali e i Voti Monastici, la Benedizione Liturgica e Sacerdotale, il segno della Croce, la preghiera, proprio perché anche tutti questi Riti conferiscono la Grazia dello Spirito Santo. La nostra dottrina concorda con l’Eucarestia. Ogni Sacramento risale alla Istituzione Eucaristica e vi è incluso. Tutti i Sacramenti trovano il loro fondamento nella Sacra Scrittura e risalgono alla Potenza del Sacramento dei Sacramenti: la Chiesa - Eucarestia. Infatti ogni Sacramento è preceduto dalla “ Epiclesi “o invocazione dello Spirito Santo. Infatti, come il Pane Eucaristico ed il Vino diventano il Corpo e Sangue di Cristo attraverso l’invocazione dello Spirito Santo, così la Cresima, attraverso l'Epiclesi è diventata il carisma di Cristo che produce lo Spirito Santo, con la presenza della sua divinità. Il Sacramento è “ Mistero “, cioè cosa nascosta ai profani, perché Dio opera attraverso il ministero Sacerdotale anche degli indegni. Secondo S. Giovanni Crisostomo i Sacramenti contengono la grazia e sono veicoli o viatici dell’immortalità e strumenti di salvezza.
Organizzazione e territorio canonico :
Nell’attuale struttura interna ad avere un potere di rappresentanza della Chiesa Russa è il Patriarca, mentre il vero potere decisionale spetta, per lo più, ai Concili sia locali che soprattutto episcopali e al Santo Sinodo, organi di cui in ogni caso il Patriarca è il presidente. Al Patriarca sono attribuiti numerosi poteri, che tuttavia sono più formali che sostanziali, ad esempio, egli è responsabile dell’attuazione delle delibere conciliari e sinodali, rappresenta la Chiesa nelle relazioni con i supremi organi dello stato ed emana i decreti di nomina dei vescovi diocesani i quali sono scelti dal Santo Sinodo, che esercita invece un potere effettivo. Tutto ciò viene fatto in omaggio al principio della conciliarità (sobornost’) che caratterizza la gestione della Chiesa Russa e che si distingue dalla struttura gerarchica del cattolicesimo. La posizione di questa Chiesa è rimasta tuttora molto difficile:il più possibile neutrale sul piano politico,essa si esprime quasi solo mediante il culto,eppure continua a contare molte decine di
milioni di battezzati. Nonostante le difficoltà e le restrizioni subite dalla Chiesa Russa,questa ha sempre dimostrato grande vitalità. Per quanto riguarda il territorio canonico questo,nella concezione ortodossa,si estende oltre gli attuali confini della Russia. Esso comprende quei territori in cui la Chiesa Ortodossa Russa è presente come confessione di maggioranza o di minoranza (Bielorussia,Ucraina,Paesi Baltici,Georgia,Armenia e persino Tatarsan,Baskortostan,Kalmykija e Kazachstan,che dovrebbero essere considerati territori di musulmani e buddisti). Quindi il territorio canonico del Patriarcato di Mosca,che si estende alle terre di missione dove sono presenti comunità ortodosse,non è limitato all’etnia russa,ma comprende tutti i popoli che,seppure in parte minoritaria,aderiscono all’ortodossia come : gli Estoni,i Komi.i Tatari,le etnie della Siberia etc..
Si può in conclusione parlare di un territorio canonico culturale(etnico) e di un territorio canonico geografico che in origine comprende la Russia nell’ambito del territorio canonico del Patriarcato di Costantinopoli,e che si amplia con il passare dei secoli sino a coincidere con i confini dell’impero russo prima e di quello sovietico dopo. Ma bisogna riconoscere che all’interno di queste frontiere sono racchiuse intere regioni per lo più estranee all’Ortodossia (Armenia,Lituania ecc),che possono essere,però,considerate territorio canonico missionario della Chiesa Ortodossa Russa.
Il rapporto tra la chiesa e le altre confessioni religiose:
La Chiesa Ortodossa Russa tradizionale assume manifesta il proprio rispetto verso altre confessioni: Cristianesimo, Islam, Buddismo, Giudaismo e menziona, in modo vago e indefinito, le altre religioni che costituiscono parte integrante dell’eredità storica dei popoli della Russia. E’ dubbio che possano essere considerati tradizionali i Luterani, i Calvinisti, i Battisti, i Cristiani evangelici e gli Avventisti. La chiesa cattolica non è considerata tradizionale a differenza dell’Ortodossia, dell’Islam, del Giudaismo e del Buddismo presenti nella vita spirituale e culturale della Russia. Per quanto riguarda invece il tema della relazione della Chiesa Ortodossa Russa con i cristiani non ortodossi e nello specifico con la Chiesa Cattolica, affermano che i rapporti della Chiesa Russa con le comunità cristiane non ortodosse devono svolgersi in uno spirito di collaborazione fraterna al fine di coordinare l’attività nella vita sociale,di difendere congiuntamente i valori morali cristiani e di porre fine al proselitismo nel territorio canonico della Chiesa Ortodossa Russa. Nelle relazioni tra la Chiesa Cattolica e quella Russa il problema del proselitismo cattolico nel territorio canonico di quest’ultima( non la Russia propriamente detta ma le terre un tempo incorporate nell’Unione Sovietica e in particolare gli Stati del Baltico:Lituania,Estonia e Lettonia),è uno degli ostacoli più seri per il miglioramento delle relazioni tra le due chiese che svilisce l’atteggiamento della Chiesa Cattolica Romana come “Chiesa sorella”di quella Ortodossa. Nonostante infatti i rappresentanti vaticani e la gerarchia cattolica operanti in Russia abbiano spesso affermato i loro sentimenti “fraterni”verso gli ortodossi,la situazione reale dimostra tuttavia il contrario. Ciò è ad esempio dimostrato dal fatto che quando da parte cattolica si avanza richiesta di aprire una chiesa o di avviare altre attività religiose si ottiene di norma l’immediata reazione da parte ortodossa. Si deve quindi riconoscere come, ad oggi, siano state poste le premesse per un nuovo riavvicinamento tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Cattolica, ma da entrambe le parti bisogna lavorare ancora molto per normalizzare le relazioni. Il mondo si aspetta infatti, da entrambe le chiese, una testimonianza cristiana comune e un incontro tra il Patriarca e il Papa sarebbe auspicabile a questo fine.