CMAGAZINE.IT
n.7
ANDREA MAURIZIO
MARCO
CAPRETTI
COSTANZO Le mie tele-visioni
ti presento Roma mia
TULLIO
SOLENGHI uno stile di vita vegetariano
C-magazine - n째7 di Luglio/Agosto 2015 - Supplemento 45 stagione 2014/2015 - Editore Calcio a 5 Live SRL - Direttore responsabile Francesco Puma Redazione Via Trento 44 A, Ciampino (RM) - Tel. Redazione 327.26.72.908 Rivista periodica, indipendente, a distribuzione gratuita - email: info@cmagazine.it - Registrato presso il Tribunale di Velletri il 25.10.2007 - Registrazione n. 2507
CHEF
RUBIO
il maestro dei fornelli
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L’editoriale
di Desiré Sara Serventi
SALDI METÀ tutto a
PREZZO
L’uso indiscriminato dei cellulari sempre più sofisticati nasconde un fenomeno diseducativo. L’impiego del cellulare sembra si sia trasformato in una vera e propria dipendenza sociale. Diversi studi hanno dimostrato che questo strumento, apparentemente innocuo, stia diventando per troppe persone un qualcosa al quale non sia più possibile rinunciare. Basta guardarsi intorno per constatare che il dialogo a voce sia stato sostituito da una comunicazione silenziosa tramite messaggistica. Le persone difatti, pur trovandosi una accanto all’altra, reputano più comodo e veloce usare le chat per dialogare. Molto spesso è necessario per stare in comunicazione con gli altri iscriversi nei gruppi delle chat per non essere emarginati dalle proprie amicizie. Ne consegue che in tanti si isolano dal mondo e dalle relazioni reali per passare il tempo in una realtà virtuale priva di suoni, espressioni, e coloriture che solo la voce è in grado di dare a ciò che viene detto. Il cellulare è uno degli strumenti tecnologici che, usato con diligenza, ha i suoi evidenti pregi, ma se viene utilizzato in maniera impropria porta con se tanti fattori negativi. È sufficiente osservare l’atteggiamento di coloro che si accorgono che la zona non è coperta dalla rete e la conseguente reazione di irrequietezza e nervosismo che ne deriva. L’evidente dipendenza dai telefonini porta a sfidare con una certa arroganza e ingenua naturalezza tutte le regole del buon gusto e del bon ton. L’apoteosi di questo processo si verifica quando due persone dialogano e una di queste è contemporaneamente impegnata in una chat virtuale con terzi, e mostra un palese disinteresse per chi ha di fronte. Il problema principale è che questo atteggiamento sta diventando un qualcosa di normale che viene rilevato ormai solo da quei pochi che col cellulare non hanno un rapporto così dipendente. Attenzione però, in situazioni simili a non evidenziare il vostro disappunto, se no qualcuno vi si potrebbe scagliare contro.
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SOMMARIO
SALDI METÀ tutto a
PREZZO
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Luglio/Agosto 2015
Castelli
pg. 8
Castelli... e dintorni
pg. 32
Moda
pg. 44
Arte e Storia
pg. 50
Scienze
pg. 60
Benessere
pg. 66
Cultura
pg. 76
Viaggi Uomo e Natura
pg. 90 pg. 94
Musica
pg. 100
Cinema e TV
pg. 110
Teatro
pg. 130
Cucina Sport Oroscopo
pg. 150 pg. 154 pg. 162
CAPANNELLE MILLENNI DI STORIA... IN UN SORSO DI ACQUA
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NOTIZIE FLASH
0 1 giu LARIANO 0 2 giu CASTELLI 0 3 giu CASTELLI ROCCA 0 4 giu DI PAPA 0 5 ARICCIA giu 0 6 giu GENZANO 07 NEMI giu 0 8 VELLETRI giu
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Incontro dedicato al pane di Lariano in occasione della Sagra della bruschetta, per valorizzarne e tutelarne l’immagine di questo prodotto d’eccellenza. Terminata la campagna di scavo al Monte Tuscolo svolto dagli esperti della Scuola spagnola di Arte e Archeologia, guidati dalla Dottoressa Beolchini. Firmato piano comune per il turismo, con azioni strategicamente mirate a creare un’offerta turistica permanente che vada oltre le visite giornaliere. Comandante Atripaldi lascia Rocca di Papa. Partecipata cerimonia nell’Aula consiliare dedicata al Luogotenente dei Carabinieri dopo 23 anni di comando ai Castelli. Richiesta del M5S al Sindaco per intitolare una strada alla magistrata Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone, morta nella strage di Capaci nel 1993. Violenta rissa fra cittadini romeni in piazza Frasconi. La Polizia denuncia tre persone e sventa così un “raid” punitivo. Motivi passionali alla base del fatto. Fragole inserite fra i 100 prodotti d’eccellenza promossi dalla Regione Lazio all’Expo di Milano, su cui puntare per dare slancio all’economia dei Castelli. Detenuto trovato in possesso di 33 grammi di hashish. A darne notizia il Sindacato Sappe che ha chiesto un’ispezione ministeriale nel carcere veliterno.
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NOTIZIE FLASH MONTE09 giu PORZIO 10 giu FRASCATI 11 giu MARINO MONTE 12 giu COMPATRI 13 giu ALBANO 14 giu MARINO 15 giu GENZANO 16 FRASCATI giu
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Successo della Notte Bianca dello Sport. Grande divertimento e partecipazione per una serata all’insegna di varie discipline, che ha coinvolto grandi e piccoli. In scena alle Scuderie Aldobrandini i testi di Pinter con i giovani del laboratorio teatrale Il Sasso nello stagno, progetto del Piano Sociale del Distretto RmH1. Arte, tradizione e storia si sono uniti per la festa del patrono San Barnaba. Grande successo del concerto degli studenti appartenenti alle scuole cittadine. Inaugurato il Monte Compatri Sporting Center, impianto all’avanguardia con un campo di calcio di ultima generazione, aree per calcetto, calciotto e piscina. Bloccato il murales artistico degli studenti del Liceo San Giuseppe sul ponte ferroviario per problemi burocratici. Emergenza profughi: proteste, cortei e petizioni per evitare l’arrivo di nuovi migranti nel condominio di via Colizza. Infiorata dedicata ai temi dell’EXPO di Milano, dalla tutela dell’ambiente e la pace al diritto all’alimentazione. Acea chiude i rubinetti a 180 famiglie delle Colline di Lucullo. Denuncia del consigliere comunale Roberto Mastrosanti.
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NOTIZIE FLASH
17 VELLETRI giu CASTEL 1 8 giu GANDOLFO 1 9 VELLETRI giu 2 0 giu MARINO 2 1 ALBANO giu GROTTA2 2 giu FERRATA 2 3 giu ARICCIA 2 4 giu ARICCIA
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Proposto il test antidroga per tutto il consiglio comunale. L’idea arriva dal movimento Velletri Libera e dall’ex-consiglieri Taddei. Il comando dei vigili urbani trasloca nei locali dell’ex mattatoio comunale di via Gramsci, vicino alla stazione ferroviaria. L’Associazione “La Tognazza” chiude la stagione 2014-15 con un evento dedicato al film cult italiano “Amici miei”. Per il terzo anno consecutivo torna la rassegna internazionale Notte bianca della lettura, dedicata alle librerie indipendenti. Apertura in via Cairoli di un nuovo negozio della catena Max Clan, fra i marchi più gettonati nello star system. Coltivava marijuana in cantina, con piante alte un metro e mezzo e tutta l’attrezzatura per produrla. Scoperto grazie a dei bambini. L’Archeoclub organizza un campo scuola archeologico con lezioni sul recupero dei monumenti e pratiche sull’Appia Antica. Nuovo tentativo di suicidio dal ponte di Ariccia. Uomo di 45 anno messo in sicurezza da due poliziotti.
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NOTIZIE FLASH GROTTA25 giu FERRATA 26 giu CASTELLI ROCCA 27 giu PRIORA MONTE28 giu COMPATRI ROCCA 29 giu DI PAPA 30 giu LARIANO
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Chiude i battenti il multisala “Al Fellini” in viale I Maggio. Impossibile reggere la concorrenza con le grandi sale. Allarme bilancio 2015, dieci sindaci dei Castelli scrivono a Renzi e Zingaretti: più fondi o servizi fondamentali a rischio. Olimpiadi Roma: sottoscritto l’appello di Boccia, sindaco di Rocca di Papa, per portare le gare di equitazione ai Pratoni del Vivaro. “50% di risparmi con la nuova gestione del cimitero”. Il sindaco De Carolis risponde agli attacchi dell’opposizione e del PD. Il sindaco e capogruppo del PD in consiglio metropolitano, Pasquale Boccia, solidarizza con Ignazio Marino per le minacce ricevute. “Un gesto per la vita”: serata in favore di ALBA e Sostegno Donna Onlus, dedicate al sostegno dei disabili e contro il femminicidio.
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Castelli
CIAMPINO
C mag | Castelli | Luglio / Agosto 2015 13
Domenico DI PIETRO
TEMPI INTERESSANTI
La Casa Bianca
Il Quirinale
IL RUOLO DELLO STATO
P
oniamoci una domanda politologica: cosa è successo allo Stato preso nel vortice della globalizzazione? La risposta è che lo Stato è ufficialmente sopravvissuto. È ancora forte ed organizzato. Nel mondo così com’è, gli Stati non sono stati soppiantati né dalle imprese multinazionali, né dalle istituzioni internazionali, e nemmeno dallo Stato universale ed omogeneo. Questo è un dato evidente. Il gioco della globalizzazione prevede, quindi, la sussistenza dei vecchi “arnesi” statuali. Gli Stati partecipano
a pieno titolo alla contrattazione tra i poteri globali. Certo hanno delle difficoltà. Spesso gli Stati arrancano, sono affannati, in particolare davanti ai nuovi “imperi dell’informazione” dell’epoca digitale: in questi casi, gli Stati resistono ancora come cuscinetti , perché effettivamente il loro ruolo è messo fortemente in discussione. Eppure, quando gli Stati non esistono e quando non coincidono con un progetto politico che funziona bene, come nel caso dell’Unione Europea, abbiamo dei problemi. Infatti nessuno sostiene che la forma statuale
dell’Unione Europea debba resistere così com’è. Tutti vogliono ottimizzare. Altri addirittura ne vogliono uscire ma formando o “recintando” altri Stati. La morte dello Stato-nazione è stata prevista da tanto tempo, eppure lo Stato-nazione rifiuta di uscire di scena. Si è dimostrato notevolmente resistente, e resta il principale fattore nella distribuzione globale del reddito, almeno di chi non appartiene alle grandi classi dei VIP internazionali. Lo spazio essenziale per le istituzioni che supportano il mercato, nonché il deposito primario per gli affetti e le appartenenze. La sopravvivenza dello Stato non implica necessariamente la presenza di una forma-Stato uniforme. Nessuno può sostenere che: la Gran Bretagna, la Francia, Danimarca, la Cina, Brasile, l’Italia, facciano riferimento allo stesso modello. Al contrario, si potrebbe parlare di vivace “varietà dello Stato”, così come nel paradigma delle “varietà del capitalismo”. Forme diverse di Stato, ma sempre forte presa all’interno di confini. Un altro segnale dell’importanza dello Stato e della qualità istituzionale si può ritrovare nella strategia degli Stati Uniti. In estrema sintesi, si può dire che siamo passati dalla considerazione dell’America come un “impero”, davanti a cui gli osservatori dovevano limitarsi a raccontare la realtà che veniva plasmata passo dopo passo, all’enfasi del Presidente Obama sulle questioni interne come base della politica estera. Certo gli USA manten-
gono una forte presa globale ma guardano molto anche e soprattutto a loro interno. Siamo di fronte ad una “narrazione” completamente diversa. Ed è un tema che ritorna anche nei lavori più recenti degli analisti strategici americani. Oggi è sempre meno possibile pensare la politica internazionale senza considerare la qualità e la tenuta delle istituzioni interne. Le rivolte e gli interventi militari si confrontano giocoforza con la fragilità delle strutture statuali. Se nelle manifestazioni di piazza si assiste a un’accelerazione del tempo e a un nuovo appiattimento della storia e della geografia, il futuro dei territori a bassa statualità è il tema con cui ci si deve confrontare immediatamente dopo le rivoluzioni o dopo variazioni politiche forti. Il caso della Libia a noi vicina è caso di scuola. Ritorno “potente” delle istituzioni, quindi, parallelo al ritorno della geografia. Per semplificare, i problemi della democrazia non sono risolti dall’accantonamento dello Stato, bensì, per certi versi, dalla sua reinvenzione. In Italia, più di altre parti del mondo, lo Stato è circondato dai privilegi propri dell’autorità e sorretto da una possente architettura giuridica e burocratica che ha ingigantito la specialità e il carattere derogatorio delle regole che da esso promanano. Nello stesso tempo, è stato prigioniero di interessi privati e si è rivelato incapace di imporre le sue regole su tutto il territorio, oltre ad aver tollerato la divisione della società e dell’economia tra nord e sud e favorito: furti, saccheggi,tangenti,mafie organizzate e disuguaglianze. Certamente in quest’ambiguità c’è alla base la forte insofferenza, l’atteggiamento politico “distorto” per eccellenza degli italiani nei confronti dello Stato. Gli italiani, infatti, si sentono parte della nazione comune (oltre che delle loro “micro-nazioni” di appartenenza territoriale), ma la maggioranza dei cittadini è accomunata dalla storica diffidenza nei confronti dello Stato. Proprio per questo motivo serve una riforma dello Stato che riparta dalle radici culturali e dall’esigenza di modernizzazione.
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Castelli
CIAMPINO
Piero ZOMEGNAN pierozomegnan@libero.it
IO ADOTTO UN CAMPIONE
S
ono stati raccolti mille euro lo scorso 16 luglio in favore del cittadino ciampinese Alberico Rossi, uno dei 101 atleti italiani con disabilità intellettive che parteciperà ai prossimi giochi mondiali speciali di Los Angeles. “Io adotto un campione” è stato il nome dato alla manifestazione, a sostegno della campagna del Movimento Special Olympics, che si è svolta presso lo stadio comunale “Aldo Fuso” di Ciampino. Una giornata in cui il vero protagonista è stato lo sport. Ad aprire la giornata, presentata da Gino Mariotti del Circolo Cipollaro e dalla giornalista Elisa Miucci, l’incontro di calcio tra i bambini dell’Oratorio “Gesù Divino Operaio” e del Real Ciampino Ca5 “Primi Passi”. A seguire è stata la volta delle giovani ginnaste dell’Asd Europa Ciampino, dirette dalle insegnanti Valentina Campo e Federica Marzoli, con successioni acrobatiche ed esercizi coreografici, mentre gli atleti della Nuova Polisportiva Ciampino, seguiti dal direttore tecnico Daniele Focaccetti, si sono cimentati nel salto in lungo, salto in alto, corsa, lancio del vortex e staffetta. Molta attesa c’era anche per l’incontro di
calcio tra il Comune di Ciampino e la Stampa Castellana. In campo, tra gli altri, sono scesi il sindaco di Ciampino Giovanni Terzulli, il consigliere regionale Simone Lupi e l’ex campione della Roma e della nazionale francese Vincent Candela. Per la cronaca la partita ha visto la vittoria per 2 a 1 del Comune di Ciampino. “Ringrazio quanti hanno contributo alla riuscita di questa manifestazione, che avevamo a cuore in primis per il nostro Alberico. Sarà lui a rappresentarci ai giochi di Los Angeles e per questo vogliamo fargli un grosso in bocca al lupo per l’inizio di questa sua bella e strameritata avventura”. È quanto ha dichiarato il sindaco di Ciampino, Giovanni Terzulli. In rappresentanza della Stampa Castellana a prendere la parola è stato il capitano, Marco Montini. “E’ un momento di grande solidarietà che bisogna vivere con la massima partecipazione e il sostegno che merita. Sono molte ormai le iniziative, come questa in favore di Alberico, a cui, da qualche anno a questa parte, la nostra rappresentativa prende parte. Il nostro appoggio sarà sempre vivo”.
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Castelli
MARINO
pierozomegnan@libero.it
ESTATE A MARINO A
nche quest’anno il cartellone dell’estate marinese ha riservato tanto divertimento su tutto il territorio comunale. Non solo. Anche sport, ballo e cultura hanno fatto da cornice a un’edizione che ha avuto più il sapore di una vera e propria sagra che non di una semplice e consueta kermesse. A partire da sabato 4 luglio, per ben cinque weekend, fino alla grande conclusione che coinciderà con il prossimo 16 agosto 2015 con la tradizionale Festa del Cocomero organizzata presso il quartiere Villa Desideri, Marino si è accesa di mille colori che hanno investito sia il centro storico che le frazioni. È stato l’assessore alla Cultura del Comune di Marino, Arianna Esposito, a tracciare un
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Piero ZOMEGNAN
primo bilancio e a descriverci i tratti salienti della manifestazione. “C’è stata – dice con soddisfazione – una collaborazione estremamente importante con tutte le associazioni del territorio, gli esercenti, le pro loco, il centro anziani, il museo civico ‘Mastroianni’ e i comitati di quartieri. Senza di loro sarebbe impossibile per il Comune, data la scarsità di risorse economiche, riuscire a programmare tanti eventi così come abbiamo fatto in occasione dell’estate marinese 2015”. “Quest’anno – aggiunge l’assessore – abbiamo volutamente dare un tocco in più legato al mondo dello sport e alla cultura oltre che un occhio attento fin dentro le vite, le tradizioni, gli appuntamenti imperdibili dei quartieri della città
che sono diventati punti fondamentali all’arricchimento del nostro cartellone di eventi. Il senso di questa Estate a Marino è quello di farci riscoprire il senso della nostra comunità, di appartenenza a un territorio bello e particolare, di valorizzarlo e di renderlo apprezzato agli occhi dei cittadini e dei turisti. È importante che, in tutto questo, si riescano a trovare e a mettere insieme le forze necessarie a una sana collaborazione che renda i vari momenti ancor più belli e appetibili”. E a proposito di cultura erano stati davvero numerosi i volti noti giunti a Marino per festeggiare la seconda edizione di “Corti senza frontiere”, la rassegna internazionale dedicata ai cortometraggi a cura delle associazioni New Movie Club e Senza frontiere onlus. Cinque premi sono andati al cortometraggio italo-rumeno “Have sweet dreams” del regista Ciprian Suhar. Durante la serata di gala, svoltasi nel cortile interno di palazzo Colonna, addobbato a festa con tanto di red carpet, i costumi d’epoca dell’associazione “Arte e Costumi marinesi” hanno fatto da sfondo alle premiazioni che hanno visto la pellicola rumena aggiudicarsi inoltre i premi per la migliore regia, per il miglior cortometraggio e per la miglior colonna sonora, firmata da un musicista tedesco. “Un’iniziativa – è il commento di Esposito – che è riuscita a mettere al centro della vita della nostra città la cultura che può essere, e noi stiamo facendo di tutto per veicolare sempre di più e meglio questo messaggio, un ottimo strumento di crescita, sviluppo e ricchezza
per tutti. Vogliamo rimettere al centro il territorio e la passione di chi lo ama, e ci impegneremo a farlo con la massima attenzione e passione”. La grande estate 2015 di Marino verrà ricordata anche per i numerosissimi atleti e società sportive che hanno ottenuto grandi risultati: dallo scudetto in serie A per l’Asd Boville di bocce alla promozione in serie B per le Stars della pallavolo. Podio nel campionato di serie C per le bambine dell’Asd Ginnastica Marino, argento individuale anche per la ginnasta marinese Marta Martella e per la pattinatrice azzurra Tea Abatini nella Coppa Internazionale di Germania. Infine, seconda posizione nei campionati italiani anche per i canoisti dell’Asd Marino Dragons.
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Castelli
CIAMPINO
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Portavoce M5S
POLITICA
EMERGENZA ROGHI
AL CAMPO ATTREZZATO “LA BARBUTA’’ Il sindaco aiuti a non essere più una terra di mezzo
L’
insofferenza dei cittadini ciampinesi è arrivata al culmine: in questi ultimi tempi al campo attrezzato “La Barbuta” i roghi sono quotidiani e sempre più intensi tanto che il 14 giugno, sono andati a fuoco circa 2500 mq e l’ennesima nuvola di fumo tossico si è alzata dal campo talmente in alto e con tale densità da creare problemi per lo svolgimento della normale attività aeroportuale dell’aeroporto G. Pastine di Ciampino (già provata dall’emergenza del Terminal 3 di Fiumicino, altra storia di esalazioni nocive). I cittadini esplodono sui social network postando foto ed esprimendo rabbia e disappunto. Ormai è da troppo tempo che il problema affligge la cittadinanza ed è per questo che a novembre 2014, di concerto col VII municipio di Roma, il Movimento 5 Stelle di Ciampino aveva presentato una mozione in Consiglio Comunale dove si chiedeva formalmente al Sindaco e alla Giunta di attivarsi presso il Sindaco di Roma per affrontare e risolvere l’infinita questione attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto tra Roma Capitale, VII Municipio e il nostro Comune coinvolgendo anche tutte le realtà interessate quali le associazioni, le forze dell’ordine, le cooperative e gli assessorati competenti.
Tale soluzione era stata suggerita affinché la collaborazione di tutti potesse individuare e successivamente applicare un’adeguata politica di condivisione delle problematiche, delle proposte e delle soluzioni per il superamento del Villaggio attrezzato “La Barbuta” con interventi che rispettassero le linee guida previste dalla Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti. La mozione aveva trovato ampio consenso tanto da essere approvata ma dopo sette mesi ancora
nessun passo concreto è stato intrapreso. Ad aprile, non avendo ricevuto a riguardo nessun ragguaglio dalla maggioranza, mentre la situazione diventava sempre più insostenibile, il M5S ciampinese torna all’attacco presentando un’interrogazione urgente a risposta orale chiedendo che il Sindaco venisse in Consiglio ad esporre quanto era stato fatto fino a quel momento dall’istituzione ciampinese. Malgrado l’importanza e l’urgenza della questione, il Sindaco non si è neppure presentato delegando all’Assessore Pazienza il compito di informare il consiglio con la magra notizia che fino a quel momento c’era stato solo scambio epistolare tra i due Comuni. La questione è rovente e non è possibile dover affrontare sempre tutto con urgenza e confusione lasciando che la situaziona degeneri e sfugga al controllo delle istituzioni, le stesse che debbono ritenersi colpevoli per aver troppo a lungo fatto orecchie da mercante,
non prendono iniziative serie che affrontino, una volta per tutte e nel rispetto delle leggi, una situazione che potrebbe scaturire in episodi non risolutivi e pericolosi. Il Sindaco Terzulli è invitato nuovamente ad intervenire per tutelare i suoi concittadini ed è tenuto a far valere la loro voce: come primo cittadino, il sindaco ha il diritto ed il dovere di chiedere un intervento da parte delle istituzioni e degli enti responsabili anche e soprattutto oggi alla luce di quanto emerso all’interno di mafia capitale. Quel campo attrezzato non rispetta neppure uno dei requisiti indicati dall’UE per l’inclusione delle minoranze e ad oggi sembra fare gli interessi solo di chi ci ha lucrato sopra - e continua vergognosamente a farlo - sulle pelle di chi lo abita e su quella dei cittadini ciampinesi che ne subiscono l’ondata di folle gestione di tutte le giunte comunali succedutesi nel tempo.
I portavoce M5S e gli attivisti tutti
Castelli
CIAMPINO
C MAGAZINE IN COLLABORAZIONE CON STEFANO TRICARICO
Redazione
EVENTI
PRESENTANO:
“
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“ EDIZIONE 2015
Preselezione 2015
“MISS BIKINI CIAMPINO” EDIZIONE 2015
I
Al via la seconda edizione del concorso amatoriale curato da Stefano Tricarico e Domenico Di Mauro
l 30 luglio si accenderanno i riflettori della fantastica location -la Polisportiva Città di Ciampino di via Superga- che vedrà in scena ragazze dai 18 ai 30 anni contendersi la tanto ambita fascia “Miss Bikini Ciampino 2015”. Molte sorprese ci attendono in questa serata d’élite e spettacolo: da una sigla d’apertura con ballerini internazionali ad una giuria di altissimo spessore artistico, per poi continuare con uno spettacolo da parte dei Giullari del 2000 direttamente
sull’acqua. E poi tante aspiranti miss, tante premiazioni ed una sorpresa che lascerà i presenti a bocca aperta! Il tutto con cena servita, area VIP, ludoteca per bambini con animatrice e, per concludere, giochi pirotecnici!
VI ASPETTIAMO! Info e prenotazioni:
3206696367
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Castelli
CIAMPINO
Fabrizio RINALDI rinaldi_fabrizio@hotmail.com
STORIA DI UN GIOVANE TORREFATTORE
E
ravamo rimasti, nella seconda parte di questa personale Odissea, con due obiettivi da raggiungere : l’acquisto di una nuova tostacaffè e la partecipazione ai corsi tenuti dalla Scae, la più importante associazione in Europa che opera per il caffè di qualità. Sui corsi mi sto ancora attrezzando, riguardo la tostacaffè, invece, posso dire che si è appena conclusa una bellissima avventura. Ma entriamo nei dettagli... Nei mesi scorsi non avevo scadenze da rispettare, quindi proseguivo il mio lavoro con la solita tostatrice da un chilo, impegno che mi teneva legato alla macchina per diverse ore al giorno, in quanto nel locale di proprietà della mia famiglia tosto circa centocinquanta chili al mese. Poi ricevo un e-mail dal titolare di un’azienda, Tostacafè, che produce attrezzature per la torrefazione, scrivendo che aveva letto con grande interesse la mia storia sul blog. Mi presentava, inoltre, i suoi prodotti, fermandosi in particolare sulla descrizione di una tostacaffè da cinque chili che sembrava corrispondere in pieno ai miei fabbisogni. Siamo diventati subito amici, lui, tra l’altro, aveva un modus lavorandi molto originale. Vive alle Isole Canarie ed ha i principali contatti di
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Torrefattore
lavoro in Spagna, Marocco, Giordania, Albania e Italia. Inoltre per la produzione dei macchinari si appoggia ad un’azienda che ha sede nella Penisola balcanica. In pratica gira come un folle per mezza Europa per diffondere il suo lavoro e la sua passione autentica per il caffè. Era inevitabile che un giorno ci saremmo incontrati. E come le più belle storie, accadde in un modo del tutto imprevisto. Mi telefonò una mattina, mentre stavo tostando il caffè, maledicendo la canna fumaria che mi dava spesso problemi, per dirmi che il giorno seguente si sarebbe trovato in Italia, precisamente a Latina, dove aveva appuntamento con un cliente che aveva già acquistato la tostacaffè, a cui servivano adesso nuovi accessori. Mi propose di incontrarci nel bar del suo cliente e di portare con me cinque chili di caffè crudo, già miscelato, per tostarli nel locale, in modo da verificare in prima persona l’efficienza della tostatura. Io accettai, con l’entusiasmo dei bambini quando gli regalano un giocattolo nuovo. Non scorderò mai quella mattina di metà gennaio in cui, insieme a mio padre e la mia ragazza, adesso mia moglie, arrivammo davanti
l’ingresso del Caffè Nascosa, a Latina, appunto, dove ci eravamo dati appuntamento io, Armando, ovvero il mio venditore, e Daniele, il simpatico titolare del bar. Dopo una breve presentazione cominciammo a parlare di caffè e curve di tostatura e miscele e monorigine e di tutto quel mondo, in pratica, che ci apparteneva ed era la ragione stessa del nostro lavoro. Tostai la mia miscela ed il risultato fu sorprendente. La tostacaffè aveva il bruciatore a gas e questo già garantiva un risparmio dei consumi ed un’ottima resa, non aveva display elettronici, ma si gestiva manualmente, come ai vecchi tempi (solo per l’accensione serviva la corrente elettrica), la pula di caffè finiva in un contenitore apposito da svuotare durante la tostatura, la canna fumaria funzionava regolarmente, senza spandere odore di bruciato. Aprii la valvola di scarico dopo un quarto d’ora, tempi perfetti, quindi, e notai subito che la cottura del caffè era stata eseguita perfettamente, in modo omogeneo, senza traccia di quei fastidiosi pergamini (la sottile pellicola che avvolge il caffè) che a volte si annidavano nella mia miscela. Spruzzavo gioia come una fontana. Ci sedemmo quindi ad un tavolino del bar per parlare del contratto di acquisto e delle modalità di spedizione della macchina. Posso dirlo con certezza, furono un paio d’ore che cambiarono la mia vita. Salutai Armando con la promessa di incontrarci il giorno dopo, a Ciampino, dove ho l’attività commerciale, per concludere definitivamente il contratto. E ringraziai Daniele, il titolare del bar, che si era dimostrata una persona ospitale e gentile. Adesso la torrefazione, per me, proseguiva verso un percorso nuovo, di interessi più ampi. Nel frattempo continuavo a scrivere i miei articoli, escono le prime interviste della serie “We love coffee” da me ideata, insieme all’aiuto di Gabriele Cortopassi e Simone Celli, i fondatori del blog Ilcaffeespressoitaliano. Questo nuovo progetto mi ha permesso di conoscere in prima persona alcuni esperti di caffè, riconosciuti in tutto il territorio nazionale, e
anche oltre, che fino a quel momento seguivo soltanto sulle riviste dei giornali e sul web. È stata un’esperienza fantastica che mi ha permesso anche di crescere, come giornalista e come torrefattore, in quanto mettevo sempre in pratica i loro preziosi consigli. Poi la ruota gira e tutta la meraviglia che stavo inseguendo si è rivolta verso di me. In pratica, mi scrive una giornalista francese che ha letto “Storia di un giovane torrefattore” e voleva intervistarmi, approfittando del fatto che avrebbe trascorso alcuni giorni in Italia, la settimana seguente. Tra l’altro, lei era rimasta affascinata dal rapporto che legava me a Stefano Panichi, il mio fornitore di caffè, e quindi voleva conoscere entrambi, per l’intervista. Io non esitati a contattare il mio vecchio amico (vecchio d’età, si fa per dire, ma non di spirito) e ci accordammo per una sola intervista da realizzare nella sede della sua azienda. L’articolo sarebbe poi uscito per una rivista francese. Da non credere. Pensate che fino a pochi anni fa avevo solo una vaga idea di cosa significasse tostare il caffè. Va ricordato che in tutto questo susseguirsi di eventi non ho mai trascurato il locale in cui lavoro e ancora adesso mi dedico ad esso con impegno e costanza, riservando un’attenzione particolare, nel mio piccolo mondo, a tutto ciò che riguarda il caffè, dallo studio della miscela, alla tostatura, dalla manutenzione della macchina per l’espresso al risultato in tazza. Io ci sono nato in questo bar e come un figlio non potrò mai abbandonarlo. Tra l’altro, la sua storia ora si sta intrecciando con la mia, e quanto scrivo sul web ha portato nuove persone ad avvicinarsi al locale, i lettori del blog, ovviamente. Persone magnifiche come Francesco, Giovanni, Fabio, Pierluigi, Attilio e tanti altri che si sono incuriositi, mi hanno scritto ed io gli ho risposto, e poi ci siamo incontrati e siamo diventati amici, e loro adesso sono dei nuovi ed ottimi clienti, in quanto acquistano quintali di caffè, o quasi, per il loro consumo a casa.
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Eventi
Eventi 30 FABRI SILVESTRI GAZZÉ luglio
MUSICA. Ippodromo delle Capannelle
2 EINAUDI IN A TIME LAPSE
Roma
agosto
Ultima tappa del loro unico ed irripetibile tour! Il progetto di Niccolò, Daniele e Max è iniziato con un viaggio in Sud Sudan, dal quale sono tornati con la convinzione che fosse arrivato il momento di condividere un tratto del loro percorso musicale e artistico. A distanza di un anno è stato pubblicato “Il padrone della festa”, disco d’oro in meno di 2 settimane. Ad ottobre si è concluso il tour europeo: 11 concerti in 7 paesi, tutti sold out. Uno spettacolo unico che ha visto i tre soli sul palco tornando alle origini dell’essere musicisti, stringati nella formazione, allungati nel furgone che li ha portati in giro per l’Europa. Un regalo dei tre artisti ai tanti fan presenti all´estero. Il trio rivisita 25 anni di musica e proporre le versioni live dei brani de “Il padrone della festa”. Un’occasione speciale nella quale ascoltare le voci dei 3 cantautori intrecciarsi e creare versioni inedite delle canzoni che hanno segnato le loro carriere.
30 EVOLUTION luglio
DANZA. Auditorium Parco della Musica
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Roma
Alessandra Ferri presenta a Roma “Evolution”, uno spettacolo che parla di evoluzione, di crescita, persino di rinascita, in cui la grande étoile ci svela i segreti reconditi dell’animo di un artista, con musiche di Mozart, Rachmaninoff, Zhurbin, Frank Sinatra e Nina Simone. Ferri racconta come la ripresa del suo cammino teatrale abbia coinciso con la presa di coscienza del suo destino di danzatrice. Così lo spettacolo, oltre a mostrarci il percorso di un’artista, ci parla dell’evoluzione dell’arte della danza e della vita stessa. Sarà accompagnata da Herman Cornejo, primo ballerino dell’American Ballet Theatre e alcuni acclamati danzatori di varia estrazione. Spettacolo di respiro internazionale, “Evolution” porta la firma di coreografi che hanno contribuito all’evoluzione della danza negli ultimi sessant’anni, come Ashton, Lubovitch e Wheeldon, nonché di dancemakers di ultima generazione come Aszure Barton, Alejandro Cerrudo e Alan Lucien Oyen.
MUSICA. Terme di Caracalla
Roma
Al magnetismo del suo linguaggio semplice ed originale, dal tocco lieve e avvolgente, non è facile sottrarsi. Il maestro Ludovico Einaudi è un pianista e musicista sempre aperto a nuovi incontri musicali e sperimentazioni, dall´avanguardia al folklore, dal jazz alla musica classica, dal pop all´elettronica. Raffinato, elegante, sanguigno quando con la sua arte attraversa i colori etnici. I suoi album hanno conquistando il record di vendita, da I giorni a Divenire. Negli ultimi due anni è stato fittissimo l´elenco dei concerti internazionali registrando regolarmente il tutto esaurito: nel 2013 un tour in Europa (in Germania e al Barbican di Londra); ritorna acclamato all’iTunes Festival di Londra, unico artista italiano; poi all Teatro Svetlanovsky di Mosca, alla Philharmonia di San Pietroburgo e all´Opera House di Kiev. Nel 2014 sold out e standing ovation hanno salutato Ludovico Einaudi a Sydney, Milano, Verona, Perth, Sydney e Melbourne.
26 GOGOL BORDELLO agosto
MUSICA. Campo Boario -Testaccio
Roma
L´ultimo lavoro della band, fondata a New York nel 1999, “Pura Vida Conspiracy” è una raccolta di dodici brani inediti accolti con grande entusiasmo dai fan di tutto il mondo. Eugene Hütz riassume la filosofia alla base dell´album: “Sono tornato al punto di partenza e sono a mio agio per il fatto di essere un outsider completo”. Questa uscita discografica è una miscela di influenze internazionali ancorate ai ritmi gipsy con i quali Hutz è cresciuto in Ucraina e rappresenta tutto quello verso cui la band si è mossa fin dagli inizi, ormai più di dieci anni fa. “In Spagna “pura vida” ha quel sapore che la vera vita dovrebbe avere, e la frase rende, come invece non farebbe in inglese, francese o russo. Riassume perfettamente la mia necessità di unire parti frammentarie per creare una coscienza globale. Èquello che abbiamo avuto in mente fin dalla prima canzone del nostro primo album”. La band è oggi icona indiscussa del genere gipsy punk-rock.
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CASTELLI...
Chiara PRIORINI Daniela CHESSA
e dintorni
C mag | Castelli... e dintorni | Luglio / Agosto 2015
perfezione del loro operato senza il quale gli artisti e le scuole non avrebbero potuto esibirsi. Grazie ai partecipanti del mercatino e a tutti gli sponsor che hanno permesso di svolgere questa nostra 13°edizione; grazie ai Militari dell’Arma e all’associazione Carabinieri ed in particolare al Maresciallo Fedeli che hanno permesso, con la loro presenza, uno svolgimento sereno dell’evento. Grazie alla collaborazione di Don Osvaldo che ogni anno ci “affitta” lo spazio adiacente alla Chiesa per dare ospitalità alla struttura della nostra cucina nonché al nostro staff.
chpr0610@gmail.com
EVENTI AI CASTELLI
13º FESTA
DELLA TORRE na che si apprestano a intraprendere. Grazie alla Zoo Group Animazione che hanno rallegrato il pomeriggio dei nostri bambini con due ore di giochi e spettacoli. Grazie a Maurizio Franzé per l’eccezionale e l’interminabile spettacolo pirotecnico di chiusura della manifestazione; grazie ai tecnici della Technoservice srl per la
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vviva!!! Anche la 13° Festa della Torre, come sempre, si è conclusa con un grande successo di visitatori, bellissimo lo scenario della piazza con tanta gente, il mercatino collegato al reparto ristorazione dove abbiamo montato per la prima volta la tensostruttura che permette di ospitare fino a duecento persone al coperto, con la splendida scalinata impreziosita dai fiori di stagione. Come sempre la cucina con le specialità e il servizio è stata l’eccellenza della manifestazione, grazie a tutti gli addetti del Comitato Festeggiamenti che hanno reso
possibile questo successo. Grazie a tutti gli artisti che si sono succeduti nelle tre serate sul palco, nello specifico: Gianfranco Butinar, Daniele Zero si Nasce, Rocco Borsalino Show, Cantina 287, Dj Simone Pilia e gli immancabili Universal Latinos che per la seconda volta hanno riempito la nostra festa di musiche e ritmi salseri. Un ringraziamento speciale alle due scuole locali che si sono esibite sul nostro palco, Asd il Mestolo Pattinaggio Artistico a rotelle e Asdc Stratos a cui rivolgiamo un grosso in bocca al lupo per la competizione america-
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Un commento anche per la Notte Bianca che ha visto un successo di pubblico e degli artisti che si sono succeduti sul palco. Sicuramente grande è stata la fatica per organizzare al meglio la nostra festa ma più grande è la soddisfazione del Comitato Festeggiamenti e della Pro Loco Torre in Pietra nel commentare il successo della 13° Festa della Torre. Arrivederci! Vi aspettiamo numerosi il prossimo anno.
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Redazione
SOCIALE
L’INIZIATIVA
LA TARTARUGA ONLUS E VASCA MULTISENSORIALE UNA REALTÀ CONCRETA AI CASTELLI ROMANI
L
a Tartaruga O.n.l.u.s. si è costituita nel 2011 con un gruppo di genitori e amici che condividono l’obiettivo di migliorare la qualità di vita e l’autonomia di bambini e ragazzi con gravi disabilità motorie e cognitive. Obiettivo dell’associazione è proporre attività ludiche-ricreative mirate a sviluppare le potenzialità di bambini e ragazzi con difficoltà motorie e/o sensoriali anche gravi, attraverso il gioco. Le attività sono svolte in un ambiente protetto che fa-
vorisce il benessere psichico, fisico e sociale di bambini e ragazzi diversamente abili presenti sul territorio. Un posto diverso dalla scuola e diverso dalle strutture sanitarie riabilitative, volto ad apportare un significativo miglioramento della qualità di vita e l’autostima dei ragazzi e le loro famiglie, attraverso luci, colori, musiche, stimolazioni particolari, ovvero tutte le attività capaci di indurre un’effetto piacevole e rilassante, favorendo lo sviluppo dei residui sensoriali. Le attività principali
C mag | Castelli... e dintorni | Luglio / Agosto 2015 si svolgono in una Vasca Multisensoriale Riscaldata, che permette di usufruire dei benefici dell’acqua e del rilassamento, oppure di svagarsi e giocare con la famiglia o gli amici, in tutta sicurezza. Fuori dall’acqua sono svolte attività di: musicoterapia; comunicazione aumentativa alternativa; stimolazione basale; laboratori ludici; gruppi di autoaiuto e di supporto per familiari. L’Associazione organizza anche gruppi di lavoro, laboratori per bambini, feste, seminari, approfondimenti, momenti di socializzazione e integrazione sul territorio. Le attivita proposte vanno dalla sessione individuale con l’operatore dedicato, fino alle attività con tutto il nucleo familiare. L’associazione è senza fine di lucro e si finanzia attraverso: contributi versati dai soci, donazioni volontarie, iniziative di raccolta fondi promossi da sostenitori ed il 5Xmille. Il 23 maggio abbiamo inaugurato la nostra struttura e tutti hanno potuto vedere che cosa La Tartaruga ha realizzato con gli sforzi privati dei familiari, degli amici e della fondazione Prosolidar. In tale occasione sono stati presentati i progetti in corso e le attività in programmazione presso l’associazione, oltre alla struttura nella sua particolarità. Si tratta di un traguardo importante per la nostra associazione ma anche per il territorio dei Castelli Romani che ospita una realta così particolare ed innovativa; la struttura infatti è unica in tutta Italia. Quello che facciamo (tra i nostri obiettivi) è cercare di far capire di cosa questi ragazzi abbiano necessità per una vita dignitosa e di qualità e come anche i disabili gravi possano gioire! Ovviamente cerchiamo di supportarci anche come famiglie, fratelli compresi, e come ogni anno, quest’anno abbiamo organizzato una bellissima festa al parco giochi di Monte Porzio Catone il 2 giugno. La TartaFesta è da qualche anno una giornata dedicata alle nostre famiglie, a tutti i nostri amici vecchi e nuovi, ma soprattutto a tutti i bambini. Quest’anno abbiamo organizzato anche un Talent
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che ha visto esibirsi bambini con difficoltà e non, perché tutti vogliono e sanno far qualcosa, ma soprattutto tutti i bambini hanno diritto a divertirsi. Una giornata intensa per tutte le famiglie del comune e dei comuni limitrofi. La giornata si è articolata dalla mattina in giochi e laboratori che hanno coinvolto anche i bambini in carrozzina o con altri tipi di difficoltà, con musica, leccornie da mangiare e tanto spazio per le famiglie. La Tartaruga Onlus ha avuto modo di farsi conoscere sempre di più, e ha raccolto fondi per la copertura delle spese che sta sostenendo in questa fase critica dello startup delle attività.
Veniteci a trovare e parlatene agli amici!
www.latartarugaonlus.it youtu.be/0sskLGuk2kc 5Xmille La Tartaruga Onlus CF 92027120580
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CASTELLI...
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e dintorni
Redazione
LA MOSTRA DEL MESE
Roma, fino al 1 novembre 2015
sotto i portici del Foro. Tra i colonnati riappariranno le taberne del tempo, cioè gli uffici e i negozi del Foro e, tra questi, il negozio di un nummulario, una sorta di uffici cambi del tempo. All’epoca c’era anche una grande toilette pubblica di cui sono rimasti curiosi resti. La visita cercherà di rievocare il ruolo del Foro nella vita dei romani ma anche la figura di Giulio Cesare, che per realizzare questa grande opera, Cesare demolì un intero quartiere e il costo complessivo fu di 100 milioni di aurei, l’equivalente di almeno 300 milioni di euro. E
DOVE Foro di Cesare Via dei Fori Imperiali
FORO DI CESARE
UN NUOVO VIAGGIO NELLA STORIA DELL’ANTICA ROMA
E
A cura di Piero Angela e Paco Lanciano
cco a voi un appassionante viaggio nella Storia all’interno dei Fori Imperiali, passeggiando tra i resti del “Foro di Cesare”. Gli spettatori saranno accompagnati dalla voce di Piero Angela e da magnifici filmati e ricostruzioni che mostreranno i luoghi così come si presentavano nell’antica Roma: una rappresentazione emozionante ed allo stesso tempo ricca di informazioni dal grande rigore storico e scientifico. Per assistere allo spettacolo l’accesso avverrà attraverso la scala collocata nei pressi della Colonna Traiana. Grazie ai lavori strutturali realizzati per la messa in sicurezza e per l’accessibilità dell’area, potranno
accedere anche le persone con disabilità. Il racconto di Piero Angela partirà dalla storia degli scavi realizzati per la costruzione di Via dei Fori Imperiali, quando un esercito di 1500 muratori, manovali e operai venne mobilitato per un’operazione senza precedenti: radere al suolo un intero quartiere e scavare in profondità tutta l’area per raggiungere il livello dell’antica Roma. Si entrerà nel vivo della Storia partendo dai resti del maestoso Tempio di Venere, voluto da Giulio Cesare dopo la sua vittoria su Pompeo e si potrà rivivere l’emozione della vita del tempo a Roma, quando funzionari, plebei, militari, matrone, consoli e senatori passeggiavano
ORARIO Tutte le sere, 21.00 / 22.00 / 23.00 Percorso itinerante in quattro tappe, ciascuna della durata di circa 10 minuti e per la durata complessiva di circa 50 minuti, inclusi i tempi di spostamento. Max. 50 persone ogni 20 minuti. Le giornate di pioggia saranno recuperate
BIGLIETTI Intero €16 Ridotto € 11
INFO www.viaggioneifori.it
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volle che accanto al suo Foro venisse costruita la nuova sede del Senato, che, attraverso una ricostruzione virtuale, sarà possibile rivedere come appariva all’epoca. In quegli anni, mentre la potenza di Roma cresceva a dismisura, il Senato si era molto indebolito e in questa situazione di crisi interna Cesare riuscì a ottenere poteri eccezionali e perpetui. Grazie al racconto di Piero Angela si potrà conoscere più da vicino quest’uomo intelligente e ambizioso, idolatrato da alcuni, odiato e temuto da altri.
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Desirè Sara SERVENTI desiresaraserventi@hotmail.it
L’INTERVISTA
INTERVISTA A
PIERNICOLA PEDICINI PORTAVOCE AL PARLAMENTO EUROPEO PER IL M5S Con la nuova riforma sulla scuola sembra ci saranno più favoritismi e meno meritocrazia
A
spiegare dettagliatamente la nuova riforma sulla scuola, è il Portavoce al Parlamento Europeo per il M5s Piernicola Pedicini coordinatore del gruppo EFDD nella Commissione Ambiente, Salute e Sicurezza Alimentare.
In cosa consiste la nuova riforma della scuola? Purtroppo il termine riforma durante questo governo, ma anche nel corso di quelli che lo hanno preceduto, ha assunto un’accezione negativa. Il nuovo disegno di legge è in realtà il prosieguo della riforma Gelmini
C mag | Castelli... e dintorni | Luglio / Agosto 2015 ed il completamento della riforma voluta nel 1997 dal Ministro di centrosinistra Luigi Berlinguer sull’autonomia scolastica. Parole come merito, valutazione, scuola impresa sono slogan sdoganati più volte che non hanno affatto migliorato la qualità dell’insegnamento per i nostri studenti né tantomeno garantito agli insegnanti lo svolgimento del loro lavoro, uno dei più difficili al mondo nel rispetto dei loro diritti. Perché gli italiani sono contrari? Gli italiani stanno prendendo consapevolezza dell’incapacità dimostrata da questo Governo su tutta una serie di questioni che li riguardano: dal rilancio dei consumi e dell’occupazione, all’aumento delle tasse, all’immigrazione fino ad arrivare alla riforma del pubblico impiego in cui la scuola è inserita. Gli italiani non si fidano più di chi per mesi ha fatto solo promesse, perché rispetto ad un anno fa le loro condizioni sono peggiorate. Ora vogliono i fatti. Cosa cambierà? Pensiamo a cosa è già cambiato a causa delle passate riforme. Precarizzazione dei docenti, svilimento della loro funzione sociale e conseguente abbassamento della qualità dell’insegnamento. Se oggi in questo mondo globalizzato i nostri ragazzi non sono competitivi sul mercato del lavoro, perché nessuno ha adeguatamente investito sul loro futuro, la colpa non è degli insegnati né tantomeno dei nostri figli. La colpa è di una classe politica che oggi come ieri non ha saputo rispondere ai cambiamenti in atto nella società moderna. Perché si è deciso di dare pieni poteri al Preside? Questo è sicuramente uno dei punti più criticati della riforma, e non solo dal M5s. In questo modo il governo ha
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voluto assegnare ulteriori poteri ai dirigenti scolastici, che già oggi hanno grandi responsabilità nella gestione delle scuole. Chiamata diretta dei docenti assunti, valutazione dei docenti con assegnazione quota premiale dello stipendio, definizione del piano triennale: questi nuovi compiti mortificano gli organi collegiali, minano la libertà d’insegnamento e favoriscono dinamiche clientelari. Questo non vuol dire che i docenti non debbano essere valutati, ma non in questo modo, ovvero da colui che a sua volta viene valutato dagli stessi insegnanti. Il meccanismo attiva un pericoloso circolo vizioso che andrà a minare la fiducia tra dirigente e corpo docenti. Cosa porterà questa scelta? Questa scelta è sostanzialmente identica a quella che ha portato alla definitiva trasformazione dei nostri ospedali in aziende ospedaliere. Aziende che mirano assurdamente a trarre profitto dalla malattia e in cui i direttori, i primari, i medici e ogni altra figura professionale, vengono scelti in base all’affiliazione politica e non in base al merito con il risultato di un progressivo deterioramento della qualità delle prestazioni offerte ai pazienti. Questa scelta porterà agli stessi risultati nell’ambito scolastico. Secondo lei segnerà l’inizio delle scorrettezze e dei favoritismi? Scorrettezze e favoritismi esistono già, ma questo modello le alimenterà e verranno legittimate pratiche clientelari che si insinueranno sempre più nel sistema scolastico, corrompendolo. Un sistema che racchiude troppi poteri nelle mani di una sola persona è contrario ai principi di democrazia e partecipazione che il M5s porta avanti, mentre corrisponde in pieno a quel metodo fondato sul personalismo che prima Berlusconi ed oggi Renzi vogliono e simboleggiano.
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Si salutano le graduatorie? È uno dei quesiti che dovrebbe essere posto a chi ha partorito questa scellerata riforma. Certamente ci ritroveremo con insegnati che pur avendo conseguito brillantemente l’abilitazione all’insegnamento si ritroveranno in una situazione di svantaggio rispetto ad altri. D’altra parte poi ci sono i docenti abilitati con la SSIS, per i quali il ddl scuola prevede sì la stabilizzazione ma senza che venga sostenuto nessun concorso. E’ un meccanismo iniquo che allontana ancora una volta la speranza di vivere in un Paese meritocratico. A suo parere per cosa il Ministro dell’istruzione Stefania Giannini si reputa soddisfatta? Il governo aveva promesso all’inizio centoquarantottomila assunzioni, adesso invece sono centomila e l’anno prossimo ci saranno ancora almeno cinquanta, settantamila supplenze annuali e almeno quarantamila docenti assunti non sapranno cosa fare a scuola. I provvedimenti previsti dal Governo non incentivano l’autonomia perché non si stanziano nuove risorse, ma si creano strutture fortemente verticistiche tra ministero, uffici regionali e singole scuole. Non ci sono risorse aggiuntive da parte del Governo. Il disegno di legge è finanziato con tagli all’istruzione, e per compensare questa carenza di risorse pubbliche il governo conta
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L’INTERVISTA
buisce gli insegnati in linea coi colleghi europei, invece questi vengono turlupinati con un bonus di cinquecento euro per la formazione. I nostri docenti sono i meno pagati in Europa e nonostante tutto portano avanti con dignità e professionalità la loro funzione sociale.
sul finanziamento di famiglie e privati, con il rischio di creare scuole di serie A e di serie B: saranno avvantaggiate cosi le scuole che potranno contare su finanziamenti di famiglie facoltose e delle aziende presenti sul territorio. Inoltre si riduce la qualità della didattica a causa dello scriteriato piano di assunzioni che costringe docenti non specializzati ad insegnare discipline per cui non sono stati formati. Non so proprio di cosa sia soddisfatta il Ministro Giannini. Solo il M5S è contrario alla nuova riforma? Il coro di critiche che si oppone a questa riforma è unanime: dai docenti ai sindacati fino a buona parte degli schieramenti politici all’interno delle aule parlamentari, compresa la minoranza del Pd. Ed è anche per questo che il governo ha deciso di porre la fiducia esautorando cosi il Parlamento, perché sa di non avere la maggioranza all’interno delle commissioni competenti dove invece un confronto democratico è possibile. Perché siete contrari? Rappresenta un dovere per il M5s difendere il futuro delle prossime generazioni e il luogo in cui queste dovranno essere formate. Una buona scuola valorizza e motiva gli insegnanti affinché esprimano al meglio la
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Perché Renzi non ha preso in considerazione le proteste degli italiani? Perché Renzi non è espressione della volontà degli italiani, è espressioni delle lobby del potere. Questo è il modus operandi che ha sempre contraddistinto il Governo Renzi, e lo dimostra l’ennesima questione di fiducia posta su di un tema, quello della scuola, estremamente delicato. Il premier non solo mostra di avere poca sensibilità nei confronti delle legittime proteste del corpo insegnanti e dei cittadini, ma impedisce al Parlamento ed alle opposizioni il diritto di svolgere il proprio ruolo, costituzionalmente garantito, ed in particolare di esprimersi su una serie di questioni di dubbia costituzionalità come quelle presenti in questo ddl.
loro funzione sociale. Una scuola efficiente ha le classi con un numero adeguato di alunni per permettere agli insegnanti di sviluppare il loro talento e le loro inclinazioni, e non di essere relegati a custodi di classi pollaio. Una scuola giusta sblocca gli scatti stipendiali e retri-
Lei è stato un docente? Sono stato docente di Fisica in un Istituto Superiore Statale e ho visto con i miei occhi gli effetti dello scoraggiamento dei professori lasciati a se stessi e senza strumenti per poter affermare la propria funzione educativa. Questo disegno di legge è un aborto legislativo perché non risponde a questa esigenza fondamentale, manca di qualità, di metodo, di analisi. Mancano tutte quelle parti che dovrebbero riguardare una vera riforma della scuola: parlo di didattica, di insegnamento, di deontologia dell’insegnamento, di attenzione verso gli alunni, soprattutto verso quelli affetti da disabilità. Da quanto detto è evidente che la nuova riforma sulla scuola non sembra che tuteli né insegnanti né studenti.
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TATTOO
anni ’70, orgoglio di skinheads, punk e MODS. Il significato politico è blando, se non assente del tutto. La loro larga popolarità ha contribuito a stemperare i significati politici e ideali di questi tatuaggi. Nonostante alcuni temi appartengano ancora a gruppi ideologici ben definiti (pensiamo alle ragnatele, ancora principalmente ad appannaggio di skinhead e mods). Diverso il discorso per i tatuaggi portati dai bikers, che in molti casi identificano il tatuato come appartenente ad un determinato gruppo. Sono ritenuti molto esclusivi, e molti tra i tatuatori professionisti si rifiuteranno di disegnarli su di voi.
Noir Studio TATTOO
IL TATUAGGIO
OLD SCHOOL
Oggi i tattoo Old School stanno vivendo una sorta di seconda giovinezza: rientrati prepotentemente nel main stream dei tatuaggi moderni, non è difficile incontrare qualcuno che si sia tatuato una rondine, un cuore pugnalato, una stella marinara, una rosa dei venti o un paio di dadi.
I tatuaggi Old School sono tra i più famosi. Dopo aver vissuto un periodo di sostanziale abbandono sono infatti tornati alla ribalta proprio negli ultimi anni. È necessario, per cominciare sfatare alcuni luoghi comuni.
I
tatuaggi Old School sono molto meno “old” di quello che si crede. Non sono infatti gli stessi tatuaggi che i marinai hanno continuato a farsi per secoli, ma una rivisitazione di quei temi marinari, al genere inoltre non appartengono soltanto i tatuaggi in stile nautico, ma anche quelli in genere utilizzati da gruppi di bikers come cuori e rose che poco hanno a che vedere con la tradizione marinara, dominata principalmente da rondini, ancore, rose dei venti e pin-up. Il genere dunque è sicuramente nato,
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almeno stilisticamente, tra gli appartenenti alla marina statunitense, ma che poi si è rapidamente diffuso non solo oltreoceano, ma anche in Inghilterra, Germania e successivamente in tutta l’Europa continentale. Il fondatore della vecchia scuola di tatuaggi viene ritenuto Norman Keith Collins, più conosciuto con il nomignolo di Sailor Jerry (il Marinaio Jerry). Californiano di nascita, imparò l’arte del tatuaggio in Alaska, eseguendo i suoi primi disegni rigorosamente a mano. È stato
proprio Sailor Jerry ad inventare i più famosi tatuaggi ancora oggi riprodotti. Lo stile dei tatuaggi Old School è inconfondibile, il disegno rappresenta un oggetto reale, al contrario di quanto avviene con i tatuaggi maori, gli oggetti riprodotti sono però disegnati in maniera stilizzata. Bordi neri molto spessi, scarso utilizzo delle sfumature e delle ombre, per un risultato che dev’essere piacevole agli occhi e armonico con gli altri tatuaggi presenti sul corpo del tatuato. L’eredità lasciata da Sailor Jerry è stata tra le più importanti della storia dei tatuaggi. Dopo aver vissuto una forte popolarità nel dopoguerra, i tatuaggi old school sono sostanzialmente spariti, per poi riapparire negli
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Moda
MADE IN ITALY
chessa.stampa@gmail.com
ANTHONY PETH
ambasciatore del tour internazionale del Made in Italy, festeggia i suoi 30 anni Presentando il Calendario del Made in Italy
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ell’Antica Biblioteca Valle, via del teatro valle, si è tenuto il trentesimo compleanno del giovanissimo ambasciatore del Made in Italy nel mondo, il conduttore tv Anthony Peth. La spu-
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Daniela CHESSA
meggiante serata è stata anche occasione di presentazione alla stampa ed amici dell’anteprima nazionale del Calendario del Made in Italy 2016. Un progetto a sfondo benefico che metterà in risalto le eccellenze ita-
liane di designer, moda e food. Sarà il primo calendario del 2016 disponibile dal 9 luglio in tutte le edicole italiane in allegato al noto settimanale Ora della casa editrice Joy Editore, ma non solo infatti questo ambizioso progetto vedrà come importante vetrina internazionale quella del Padiglione Italia all’interno dell’Expo2015. Dodici scatti, uno per ogni mese, da Gennaio 2016 a Dicembre 2016, con l’obiettivo di lanciare un messaggio forte e di impatto artistico culturale, in cui il protagonista principale non è l’artista Anthony Peth, che presterà il suo volto, ma sono le dodici location di design, le dodici case di moda e i dodici prodotti di eccellenza culinaria del nostro paese. L’evento organizzato da Lisa Bernardini, Panetta eventi, Andrea Starace e l’uff. stampa Daniela Chessa con tantissimi amici che hanno festeggiato insieme ad Anthony il suo giorno speciale coronato da una spettacolare Cristalcake tricolore con tanto di pesciolini colorati tra i coralli. Tra i 280 ospiti presenti: Sandra Milo, Roberta Ammendola (volto del Tg3), l’Onorevole Fabrizio Santori, Elisabetta Pellini, Dott. Raffaele Maggiorelli (general manager Made in Italy), Dott. Paolo D’ Amico (editore settimanale ora), Corinne Clery, Marchesa d’Aragona, l’onorevole Paris, Fioretta Mari, Raffaello Balzo, Eleonora Scoppelliti, Humberto Glaffo, Michele D’Anca, il Principe Giovanelli, Alma Manera, Francesca Rettondini, Georgia Viero, Nadia Bengala, Francesca
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Stajano, Luciana Frazzetto, Gabriele Marconi, Gigi Miseferi, Nicolò Centioni, Marcia Sedoc, Antonio Jorio di Uomini e Donne, Adriana Russo, Kira Ruffo, Elisabetta Viaggi, la sociologa Irene Bozzi, Emilio Sturla Furnò, la principessa Conny Caracciolo, Roberto Carminati da “Detto Fatto”, Lara Almerico, Alessandra Barzaghi, da Rds Rosaria Renna, Gianet De Nardis, Cosetta Turco, Alex Partexano, Angelo Martini, Marina Pennafina, Demetra Hampton, Jacopo Cavallaro, Daniela Martani, Star Elaiza, Maura Cariotti, da Radio Dimensione Suono Dj Dylan, Frank Head, le gemelle Squizzato, Carlo Senes, la modella Alexandra Lia, David Nenci, Natalino Candido e Paola Pisani, Marco Scorza, la regista Manuela Tempesta, le sorelle Malizia, il pr Antonello Lauretti, Giacomo Urtis, Angelo Costabile, Dj Max, le iene del web Conidi e Ascione, le Gemello Squizzato, Monica Mabelli, Emanuele Puddu da Forum, il più bello d’Italia Damiano Cioci, la sociologa Debora Bettega, Mary Calvi, Simone Terranova, Andrea Tommasini, Marcella Pretolani e Gio’ di Giorgio, i manager: Nando Martone, Emanuela Corsello, Fabrizio Perrone, Fabrizio Bettinelli da Gente Vip, le wedding planner Tiziana D’Adda e Silvia Jacopini, gli imprenditori Giovanni Falco e Marina Bertucci, gli stilisti: Luigi Auletta, Filippo La Fontana, Vanessa Foglia, Sartoria Brigerman, Paola Cipriani, Samanta Panetta, Cinzia Maria Statuto, Diana Dieppa, Omar Lattanzi e tanti altri... Ha presentato la serata Maura Cariotti, Guest Star Elaiza, DJ set Max Crisafulli. Media Partner : Rai, Sky, Canale Italia, Trs Fm 102.3, Digital Brain Studio, Emmedue Fotografia Partner: Antica Biblioteca Valle, Mama Intertaiment Comunication, Boccuccia Ristorante, Primo di buona pasta, Caseificio Il Casolare di Alvignano, Cirano Golosità Srl, Cristal Magic Reef, Vino Divina Provvidenza, Cantina Zampino, Caffè Italia, Petali&Petali.
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Moda
FASHION BUSINESS
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C mag | Moda | Luglio / Agosto 2015
ablo Neruda scriveva: “E dal mare, girando intorno a te, ho fatto un anello d’acqua che è rimasto sulle onde a cingere le torri orgogliose di pietra fiorita, le cime spaccate che ressero il mio amore e serberanno con mani implacabili l’impronta dei miei baci”.
Quando voglio stare tranquilla e dar spazio alla mia creatività raggiungo Capri. Capri è fascino, mistero e bellezza. Arrivai a Capri dal mare e preso il tender raggiunsi la terra. Quei colori, il profumo dei limoni, il rumore del mare, il sole che mi scaldava la pelle provocavano in me un turbinio di emozioni. Comprai un paio di sandali luccicanti poi salii su un classico taxi rosa shocking (anche questi ‘doni’ all’isola aumentano il suo
preparare la cena ma in questi momenti mi ricordo che una donna può essere indipendente, serena, avere un’impresa ed essere un’ottima madre e nonna. Perché lei, la mia vita, il mio esempio, è una donna stupenda che mi ha insegnato che il lavoro fa di te una donna indipendente, il tuo cuore fa di te una donna speciale. Si può essere belle, madri e nonne e assolutamente indipendenti.
Valentina
fascino) in direzione Capri Palace per un pasto veloce a ‘Il Riccio’. Lo so che non sarebbe buona educazione fare altro mentre si mangia ma quest’isola m’ispira in ogni momento così iniziai ad abbozzare dei disegni per la mia nuova collezione di gioielli.
stanza segreta dei dessert tra una sfogliatella e altre 1000 varietà di dolci che ti alzano la glicemia, anche se non sei diabetico. Terminai la pausa golosa, chiusi il PC, pagai e mi feci venire a prendere dal tender per farmi un giretto di Capri dal mare con il rumore dell’acqua, il verso degli uccelli e il vento tra i capelli. Le sue grotte sono stupende, il mare diventa di colori diversi e spettacolari tanto che non si può non farsi un bagno. Uscii dall’acqua, mi asciugai e cambiai e ritornai sulla terra ferma per una passeggiata e un caffè in piazzetta. Un caffè intenso e corposo, uno sguardo all’orizzonte e il calore della gente intorno. Chissà se la campanina porta fortuna di San Michele darà anche a me una luce di bontà e felicità, di certo un piccolo posticino per i miei gioielli all’interno di un negozio in questa magia c’è. Stanca e felice andai a dormire senza nemmeno cenare finché alle 2 di notte mi svegliò la vibrazione del telefono.
Chissà se un gioiello cheap potrà essere bello come il lusso di quest’isola, quando lavoro a un progetto lo faccio sempre col cuore e non penso solo a chi potrebbe comprare un prodotto ma anche a quale articolo mi piacerebbe comprare. Tra delle tartare e un plateau di crudi iniziò a prendere forma un bracciale, guardai il mare e mi persi nei miei pensieri. A quel punto mi venne incontro il cameriere e mi chiese se avessi finito. A ‘Il Riccio’ non potete aver finito se non vi chiudete nella
Un grido lancinante dentro la mia testa, una coltellata al cuore, un fiume di lacrime che uscivano dai miei occhi. Mia nonna, la mia roccia, il mio esempio, la mia eroina non avrebbe mai più potuto parlarmi al telefono. Una ’corsa’ matta e disperata per raggiungerla a 1000 km di distanza. I 1000 km più lunghi della mia vita, mille pensieri, mille emozioni contrastanti. Molti mi tacciano di essere una femminista, una di quelle dedite più alla carriera che alla famiglia, più al fare business che al
WANDERLUST
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Guardo fuori dal finestrino... È la vita dicono, fa male, dice il cuore, devi andare avanti, dice il cervello. Dopo aver fatto tanti viaggi quello fu il più lungo e provante... Le lacrime arrivano sempre al cuore.
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PAGINA PUBBLICA VALENTINA BUGGIO
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Arte e Storia
PITTURA
Redazione
DORA WOLF
ROSSO SANGUE Una foglia... Non una foglia dall’umile colore terrigno, ma un’umile foglia di colore rosso sangue. Una foglia di carne viva, testimone consapevole di pulsioni emozionali. Dolore? Amore? Morte? No, è il fiore della vita che nasce dal sangue... È la terra che rinnova il suo proposito regale...
Dora Wolf Dora WOLF ART
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Arte e Storia
STORIA E CIVILTÀ
C mag | Arte e Storia | Luglio / Agosto 2015 53
Carlo Eugenio MORGANTI Storico e Medico
secondo la teoria evoluzionistica di Darwin dell’uomoscimmia. Il continuo, sterile logorio mentale e la terribile tensione nervosa hanno generato l’atrofia delle regioni più fertili del cervello che nessun aiuto chimico potrà mai curare. E la politica animalesca attuale, pura espressione di questa demenza collettiva, in meno di cinquant’anni è riuscita a distruggere incontrastata la nostra bella città giardino di Ciampino autocelebrandosi con mal celata ipocrisia con discutibili eventi rockettari e sportivi, contraffatti ad irrinunciabili eventi culturali.
UN INCONTRO SPIRITICO
A CIAMPINO
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el Bar della Aquile a Ciampino, io ed il misterioso personaggio, uno dei fondatori della Città che ebbi la ventura di incontrare, ci sedemmo davanti ad un bicchierino di rabarbaro. Dopo il primo sorso egli, visibilmente commosso, mi confessò: “All’inizio del ‘900 avevo poco più di quarant’anni, ero nel pieno della forza fisica e mentale. La mia generazione era entusiasta ed orgogliosa di vivere in quell’Era
Nuova, l’Era delle macchine e degli aeroplani. Superbi delle nostre conquiste scientifiche, avevamo scoperto i luoghi più reconditi della terra e percepito l’infinitamente piccolo. Ma una cosa non c’è riuscita di trovare, il segreto della felicità… Credevamo che il progresso potesse fare dell’uomo un Dio. Illusione. Al contrario ha ridotto l’uomo ad uno schiavo, trasformandolo in una macchina. Se voi aprite il cuore di quest’uomo, ne scaturirà un’infinita tristezza, un fiotto di desideri, di rancori e di sofferenze. La vita? Egli non l’ama perché
per lui è una strada desolata. Egli lavora incessantemente perché lo stordimento della fatica fa dimenticare il niente dell’ora che passa. Arte, poesia e musica sono cadaveri: la quantità e la velocità hanno cancellato la qualità e la calma. Proprio questo è il carattere più visibile dell’epoca moderna: il bisogno di agitazione incessante, di un mutamento continuo, di una velocità sempre crescente. È la disgregazione dell’attività umana in tutti i campi ove essa può esprimersi. Le manie anglo-americane del “Rock” e dello “Sport” assurte a regole di vita. La diffusione epidemica nell’Occidente “civilizzato”dei tatuaggi dei selvaggi dell’Oceania. L’ideale dell’“Animale umano” che ha sviluppato al massimo gli istinti primordiali e la forza muscolare
E la Cultura autentica, quella vera, è bandita e mortificata da quelle stesse Istituzioni che dovrebbero promuoverla ed esaltarla. La prova? A Ciampino recentemente è stata scoperta la Villa di Marco Valerio Messalla, l’amico fraterno dell’Imperatore Augusto. E i vostri beneamati politici cosa pensano di farci? Restaurarla? Tutelarla? Valorizzarla? Manco per idea. I Beni Culturali richiedono vincoli e prescrizioni. Meglio, molto meglio specularci costruendoci case popolari “167”. Tanto poi si farà una corsa ciclistica, la Notte Bianca o, udite, udite, la “settimana della cultura”. È vergognoso. Non era questo il futuro che avevo sognato per Ciampino tanto tempo fa. Fui un entusiasta futurista. Ora non più…” E bevve un altro sorso di Rabarbaro.
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Arte e Storia
IL PERSONAGGIO
C mag | Arte e Storia | Luglio / Agosto 2015 55 Guillermo ALLEN-SCHULTZ
ERZSÉBET BÀTHORY
LA CONTESSA SANGUINARIA
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i presentiamo Erzsébet Báthory, probabilmente la più famosa assassina seriale della Storia. Nacque nel 1560 in un villaggio ungherese ma venne allevata nella proprietà di famiglia in Transilvania. I Bàthory-Ecsed erano una delle più antiche e potenti casate protestanti ed il loro albero genealogico vantava eroi di guerra, un cardinale ed un re di Polonia... ma anche, a causa della consanguineità, numerosi degenerati e strampalati. La piccola
Erzsébet mostrò segni di squilibrio fin dalla più tenera età: veniva spesso sopraffatta dalla collera e diventava estremamente violenta. Dall’intelligenza acuta, imparò l’ungherese, il tedesco ed il latino; inoltre apprese subito le “abitudini” di famiglia: nel 1571 suo cugino diventò principe regnante di Transilvania e sotto i suoi occhi fece tagliare naso e orecchie a 60 persone sospettate di aver fomentato una ribellione, e imparò persino a cucire i nemici ai ventri dei loro cavalli.
A quindici anni sposò il principe Ferenc Nadasdy, eroe nazionale brutale e crudele che amava torturare i servi cospargendoli di miele e legandoli alle arnie di sua proprietà. Ma il giovane sposino era perennemente impegnato nelle guerre contro i Turchi e fu così che Erzsébet si vide affidare la gestione del castello dei Nadasdy in Ungheria. La lontananza del marito diede alla Bàthory, famosa per la sua bellezza, la possibilità di avere innumerevoli amanti. Cominciò a far visite alla contessa Karla, sua zia, ed a partecipare alle orgie da lei organizzate. Conobbe nello stesso periodo Dorothea Szentes, un’esperta di magia nera che incoraggiò le sue tendenze sadiche. Dorothea, conosciuta come Dorka, e il suo servo Thorko insegnarono a Erzsébet l’arte della stregoneria. La Bàthory, pur mantenendo un forte fascino, non accettava il lento sfacelo del suo corpo dovuto al tempo... Un giorno, dopo aver schiaffeggiato una serva, alcune gocce di sangue colarono dal naso di questa sulla mano della contessa, che credette, in seguito, che in quel punto la pelle fosse ringiovanita. Chiese agli alchimisti delucidazioni e finì con il convincersi che fare abluzioni o bere il sangue di giovani vergini le avrebbe garantito la giovinezza eterna. Cominciò a torturare barbaramente giovani contadine e anche figlie della piccola nobiltà. Nel 1609 istituì nel suo castello un’accademia che aveva come fine l’educazione di ragazze provenienti da famiglie agiate: le sue “allieve” erano spogliate e incatenate a capo in giù, le loro gole venivano recise ed il sangue fluiva, pronto per essere raccolto. Si narra persino che fece costruire da un orologiaio svizzero un marchingegno chiamato “Vergine di Ferro” (simile alla futura Vergine di Norimberga), la quale aveva la forma di una donna dai lunghissimi capelli biondo argenteo che arrivavano fino ai piedi. Ogni qualvolta
una ragazza le si avvicinava, la Vergine di Ferro alzava le braccia e stringendola con una morsa mortale la uccideva, trapassandola con dei coltellacci acuminati fuoriusciti dal petto. Ben presto si sparse la voce di ciò che accadeva nel castello degli orrori. Benché i suoi legami di sangue e il suo alto lignaggio gli concedessero una certa immunità, ella non si accorgeva che la terra sotto ai suoi piedi iniziava a mancare, soprattutto a causa di tensioni fra il cugino Gabor Bàthory e l’arciduca Mattia II, diventato Imperatore e deciso a ristabilire l’ordine sullo strapotere dei nobili. Nel 1610 giunsero sulla scrivania del conte Thurzo, il principe palatino, una serie di denunce formali contro Erzsébet. Thurzo e alcuni pubblici ufficiali fecero un’incursione a Cachtice e colsero sul fatto la Báthory mentre torturava alcune ragazze; trovarono anche in molte stanze e nelle prigioni diversi cadaveri straziati e donne ancora vive con parti del corpo amputate. La Contessa fu accusata di vampirismo e stregoneria e murata viva nella sua stanza con un foro per ricevere il cibo. Furono condannati anche i suoi complici: Fizkco, il suo nano, venne decapitato e gettato nel fuoco; Ilona Joo, la fedele domestica, fu bruciata viva assieme a Dorka. Katalyna Beniezky ebbe una condanna mite, perché si limitava a nascondere i cadaveri delle fanciulle e a volte cercava di dar loro da mangiare, a rischio della sua stessa vita. Non è mai stato chiarito il numero esatto delle sue vittime. La sua storia sfuma nella leggenda, è condita di tradizioni popolari e non a caso è diventata un personaggio di culto dell’immaginario vampiresco. Gli storici hanno portato le vittime in una soglia compresa tra le almeno 100 e le circa 300, ma dai suoi diari emergono 650 nomi, tutti accuratamente trascritti...
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Arte e Storia
L'OCCHIO DI LISA
Lisa Bernardini
C mag | Arte e Storia | Luglio / Agosto 2015 57
Presidente Occhio dell'Arte Direttore Artistico www.occhiodellarte.org www.attraversolepieghedeltempo.it occhiodellarte@gmail.com -info@occhiodellarte.org www.lisabernardini.it - info@lisabernardini.com Mobile 347-1488234
RINO GAETANO DAY
EDIZIONE 2015
Alessandro Reitano intervistato dal TGRnel backstage del concerto del 2 giugno 2015 (Medium)
Un veloce faccia a faccia con Alessandro greyVision, nipote dell’indimenticabile Rino Gaetano e leader della omonima band (quella ufficiale) che ripercorre i successi di un genio della musica italiana Foto: Lisa BERNARDINI - Flavio DI PROPERZIO
A
lessandro greyVision e il progetto rinnovato della Rino Gaetano Band: ce ne vuoi parlare? La Rino Gaetano Band nasce con l’intento di portare in giro per l’Italia e, talvolta all’estero, la grande eredità artistica che mio zio – Rino Gaetano – ha lasciato a tutti noi e a chiunque voglia fermarsi ad ascoltare ciò che aveva da dire con quei suoi concetti solo apparentemente scanzonati e quel modo, tutto suo, di colpire nel segno, sempre con garbo. Rino non era mai “statico”, né tantomeno può esserlo la sua cover band di riferimento. Ora infatti, oltre me – voce e chitarra – e Ivan Almadori, altra voce/chitarra storica della band, suonano nella RGB, Michele Amadori (tastiere e voce), Marco Rovinelli (batteria), Fabio Fraschini (basso) e Alberto Lombardi (chitarra elettrica). La nuova formazione è, oltre che di grandi professionisti, molto affiatata, caratteristica di non poca importanza per un
AlessandrogreyVision. Scatto di Flavio Di Properzio
progetto come il nostro. Non dico che si debba amare Rino per suonarne i brani, ma rispettarlo questo sì, è una clausola imprescindibile quanto dovuta, soprattutto verso chi, come lui, sia impossibilitato al contraddittorio.
La V edizione del mega-concerto romano dedicato alla memoria di tuo zio, l’indimenticabile Rino Gaetano, è stato l’ennesimo successo di pubblico. Secondo te, quali sono i segreti di questo successo, ogni anno sempre più grande? Innanzitutto il successo del Rino Gaetano Day, ogni anno, è essenzialmente attribuibile a Rino Gaetano in sé, in quanto grande pensatore e compositore di pezzi dal contenuto prezioso. Di sicuro il trionfo di questa edizione – 2015 – è legato a una serie di fattori: in primis la scelta dello staff organizzativo, infaticabili collaboratori che si sono spesi, senza sosta, affinché l’evento riuscisse brillante e il ricordo di Rino arrivasse più lontano possibile; così è stato, anche grazie alle numerose testate, cartacee e online, nonché ai servizi passati nelle Radio e al TG. Poi c’è da considerare la professionalità di Marco Baldini che, in amicizia, ha accettato di presentare la V edizione del Rino Gaetano Day e la bravura degli ospiti e amici di Rino, presenti e in video, che hanno contribuito alla riuscita della serata. La costanza e la tenacia di Anna Gaetano, sorella di Rino, che ogni anno è parte di questa grande organizzazione. Sicuramente anche la scelta della location incide abbastanza: Piazza Sempio-
ne infatti non è soltanto uno spazio ideale – sebbene ormai troppo contenuto per i numeri che sono stati registrati quest’anno – ma è anche il quartiere di Rino; la nostra famiglia abitava infatti a 300 metri dalla piazza del concerto e, questa, è una cosa colta da buona parte del pubblico, quasi come a sentirlo più vicino. Inoltre si devono considerare professionalità e competenza dei musicisti, unite a un’ottima affinità interna e questo il pubblico lo nota, risentendo, giustamente, del contrario. E, in ultimo, ma non meno importante, il grande successo di quest’anno è stato portato, in parte, anche dal ripristino di molti arrangiamenti alle versioni originali che suonava Rino. Spero altresì che una buona parte di questo successo sia stato anche merito dell’intento umanitario che si prefigge l’Associazione culturale italiana “Rino Gaetano” ogni anno: in questa V edizione del Rino Gaetano Day, in piazza e sul palco, vi erano infatti alcuni volontari dell’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, cui è andato parte del ricavato della serata, per non dimenticare che Rino è colui che, anche nel giorno della sua scomparsa, ci fa divertire, ma con intelligenza e altruismo.
Concerto 2 giugno 2015 (Medium)
RINO GAETANO BAND rinogaetano@icloud.com ufficiostampa.rinogaetano@gmail.com
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Scienze
MEDICINA
C mag | Scienze | Luglio / Agosto 2015 61
Claudia CONTI Dentista
I TRATTAMENTI ESTETICI NELLO STUDIO ODONTOIATRICO
preparazioni in commercio hanno composizioni teoricamente molto valide, la penetrazione effettiva degli antiaging è davvero minima; da ciò la strategia di iniettare direttamente i principi attivi bypassando l’epidermide.
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olti ancora non sanno che l’odontoiatra (o “dentista”, i termini sono sinonimi) può eseguire trattamenti anti-aging sulle aree di propria competenza. Questi trattamenti consistono principalmente nell’iniezione sottocutanea di sostanze che costituiscono parte integrante del derma* e che vengono meno con l’invecchiamento. Ricaricando i tessuti di ciò che comincia a mancare loro si
ottiene un effetto anti-invecchiamento sicuro, tanto più soddisfacente quanto più precocemente si sono iniziate le infiltrazioni. L’aspetto della pelle indubbiamente migliorare le rughe si attenuano, pur senza scomparire. Il “derma si trova subito al di sotto dell’epidermide, che funziona come una barriera impedendo alla maggior parte dei principi attivi contenuti in molte creme di penetrare oltre gli strati più superficiali. Anche se le
Si parla principalmente di acido ialuronico, un polisaccaride che, oltre a minimizzare la profondità delle rughe, “rimpolpa” la matrice extracellulare del derma conferendo alla pelle un aspetto più “disteso”. Le molecole di acido possono essere più o meno “crosslinkate”, ossia raggomitolate su loro stesse, e dal grado di “arrotolamento” dipende la quantità di volume che sono in grado di creare e la velocità con cui vengono rimosse dal nostro organismo, che non distingue tra l’acido iniettato e quello endogeno. A seconda delle esigenze, che vengono individuate con una visita obiettiva ed una chiacchierata con i pazienti, si scelgono i prodotti più indicati. Se, ad esempio, si desidera solo rallentare il processo di invecchiamento ed avere un aspetto più gradevole si può ricorrere all’iniezione di molecole libere, che atti-
rano acqua per osmosi ed idratano in profondità (che possono essere associate a sostanze di altro genere, come ad esempio vitamine). Se, invece, si desidera attenuare una ruga o dare più volume alle labbra o agli zigomi, si usa un prodotto a più alto peso molecolare, più raggomitolato, di modo che dia più sostegno ai tessuti e che il suo effetto duri di più. La durata del trattamento (che è composto da due o tre sedute) è individuale perché la velocità con cui le molecole vengono catabolizzate cambia da un soggetto all’altro, fatto salvo il rispetto di pochi accorgimenti. Un paio di sedute ogni anno e via via anche una seduta di richiamo ogni otto-dieci mesi può essere sufficiente per un arco di tempo molto lungo (più ne facciamo e più duraturo è l’effetto che otteniamo). Le controindicazioni sono davvero minime e gli effetti collaterali, se ci si affida a personale qualificato (odontoiatra per il terzo inferiore del viso o medico estetico o chirurgo plastico per qualunque altro settore), sono perlopiù trascurabili.
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Arte&Cultura Scienze
BIOLOGIA
Tiziana VESPERTILLI
C mag | Scienze | Luglio / Agosto 2015 63
Biologa e consulente sull'igiene e la sicurezza degli alimenti cell: 347.7208617 musicista studiosigen@virgilio.it - tives6@virgilio.it
Fisico
RITMI BIOLOGICI
IL RUOLO DELLA GENETICA
L
e nostre cellule sanno che ore sono. Secondo una recente scoperta l’organismo umano funziona secondo ritmi dettati da un orologio biologico in cui ogni organo ha il suo orologio interno regolato dai geni. Si stima che circa il 20% del nostro patrimonio genetico funzioni in modo ciclico e gli scienziati continuano a trovare geni che si “spengono” per poi “riaccendersi”. Nell’immaginario comune i geni avrebbero dovuto essere sempre attivi o magari funzionanti solo in alcune fasi della vita (l’infanzia per esempio) ma in continuazione. Che alcuni geni si attivino solo in determinati orari è sconvolgente! Gli scienziati hanno cominciato a comprendere come fanno: tutto dipende da due molecole chiamate CLOCK e Bmal 1 due fattori che si legano al DNA e stimolano il funzionamento di un gene con la loro presenza; i geni attivati produ-
cono delle proteine che a loro volta inducono altri geni a funzionare, si crea quindi una reazione a cascata; questo è il funzionamento dell’orologio “PRIMARIO” del nostro organismo, nel quale un gene battezzato Chrono svolge un ruolo cruciale. Anche se il nostro stile di vita ci permette di prolungare la giornata fino a orari un tempo impensabili, sincronizzare i nostri bioritmi con la naturale alternanza di luce e buio è indispensabile per mantenere l’organismo in salute. A regolare il nostro orologio biologico interno è un gruppo di cellule cerebrali dell’ipotalamo (nucleo soprachiasmatico) che ricevono informazioni sulla luce esterna attraverso cellule fotosensibili presenti nella retina, e adattano i ritmi biologici del nostro corpo a quelli imposti dal susseguirsi del giorno e della notte.
Emozionale
Geni e proteine si attivano e disattivano gli uni con gli altri in risposta agli stimoli ambientali. Queste informazioni hanno ripercussioni sugli “orologi interni” degli altri organi, come quelli che governano l’attività di cuore e fegato, nonché quella cellulare. La produzione di melatonina, cortisolo e orexina variano nel corso della giornata e regolano: sonno, veglia, prestazioni ed efficienza. La mattina, la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno, cessa, e aumentano i livelli di cortisolo, che induce nell’organismo uno stato di allerta. Quando il cortisolo raggiunge il suo picco, lo stato di concentrazione e attivazione dell’organismo è massimo, questo stato di grazia durerà soltanto fino alla pausa pranzo, quando a seguito dell’attività digestiva si determina un generale senso di sonnolenza; inoltre un pasto ricco di carboidrati, zuccheri e grassi fa aumentare il livello di glucosio nel sangue che interviene su particolari neuroni dell’ipotalamo e comunica alle cellule di sospendere la produzione di orexina, una proteina indispensabile per mantenere il normale stato di veglia. Alcuni geni seguono ritmi più lunghi di quelli cicardiani finora descritti, dei ritmi stagionali, esprimendosi di più in inverno che in estate, questo ultimo fenomeno influisce sull’attività
Intellettuale
del sistema immunitario e sulla risposta infiammatoria dell’organismo e spiega in parte l’andamento ciclico di molte malattie croniche. Variazioni dell’espressione genica possono spiegare perché alcune infezioni mostrano periodi di remissione e di recrudescenza proprio in funzione delle stagioni. Ma quale può essere lo scopo di questi bioritmi? Sicuramente quella dei geni legati a dei ritmi biologici si è evoluta come condizione favorevole di difesa ai raggi ultravioletti, almeno secondo alcuni studiosi, ma ben più importante è che il funzionamento ciclico delle cellule e quindi degli organi offre il vantaggio di prepararsi alla routine del metabolismo e ciò lo dimostra il fatto che quando qualcosa in questi orologi non funziona compaiono malattie legate all’accumulo all’interno delle cellule di sostanze al momento sbagliato. Da non trascurare poi è il fatto che i topi costretti a vivere in modo sfasato invecchiano prima, questa è tra le altre una buona ragione per cui la ricerca si interessa agli orologi biologici e ne studia la connessione con la rigenerazione cellulare e l’invecchiamento. Conoscere tali meccanismi potrebbe aiutarci in futuro a ritardare l’arrivo della vecchiaia e a migliorarne la qualità.
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Scienze
C mag | Scienze | Luglio / Agosto 2015 65
Felice STATI
PSICOLOGIA
Psicologo e Psicoterapeuta f.stati@tiscali.it
za questo può rappresentare l’ultima occasione per recuperare. Anche in questo caso eventi normativi come il pensionamento e la perdita dei genitori, costituiscono occasioni di riavvicinamento e di rinforzo affettivo. Se invece il rapporto era basato sul conflitto e la distanza, la competizione e la rivalità, la rabbia e il rancore, gli stessi eventi comporteranno soltanto l’esacerbare le difficoltà e le divergenze. Questa situazione provoca un aumento del dolore e della sofferenza, che rinnova quella antica. Non è scontato saper leggere le vere motivazioni dei contrasti odierni, che in genere sono solo il pretesto per far emergere gelosie, invidie, competizioni molto, molto antiche.
FRATELLI IN
ETÀ ADULTA A
vere un legame importante e costante nella fratria dopo i 65 anni, diventa una potente risorsa emotiva. Capace di aumentare il benessere psicologico, la serenità, e la sicurezza. Aiuta a combattere la depressione della senescenza e
a vivere una vita emotiva e relazionale più soddisfacente e ricca. Se i rapporti sono già positivi sicuramente ci sarà un’intensificazione e un approfondimento. In caso di distan-
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Benessere
BELLEZZA
Belli Come il Sole Salone di bellezza e benessere
EPILAZIONE
LASER
IL LASER A DIODO
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l laser a diodo ci permette di andare ad agire su quelle zone particolarmente ricche di peli con una azione sicura che garantisce risultati impareggiabili. Vi permetterà di liberarvi dei peli superflui, affidandovi nelle mani di un esperto che utilizzerà una tecnica certificata scientificamente. Il laser a diodo può agire in tutte le zone ricoperte da peli. È efficace sia per chi si trovi ad affrontare un’alta concentrazione di bulbi piliferi in una zona, sia per chi vorrebbe invece rimuovere quei pochi peli che rendono una zona brutta da vedersi e da accarezzare. È possibile offrire sedute personalizzate per tipologia di cute e di pelo. La luce pulsata ha come obiettivo la melanina che è presente anche sulla cute. Il tempo di ricrescita varia dai 21 ai 30 giorni. Il laser a diodo, non essendo aggressivo sulla melanina, permette di trattare con successo anche fototipi più scuri senza rischi. Il tempo di ricrescita varia dai 45 ai 60 giorni. Sono tecniche testate, che se vengono messe in opera da personale specializzato non ci sono danni sulla cute. Il trattamento non è doloroso e
non crea in genere problemi di alcun tipo. L’unica sensazione che avvertirete è quella di un leggero riscaldamento della vostra cute che molti trovano piacevole. Una seduta dura pochi minuti. Tra una seduta e l’altra possono passare 60-90 giorni, a seconda della zona. In genere difficilmente si hanno meno di cinque sedute. Gli specialisti in Italia che si affidano a questa tecnologia sono tanti e non per cavalcare una moda. Gli studi scientifici parlano di una rimozione dell’80% nell’area trattata per i primi 6 mesi, che arriva a picchi del 90% per il primo anno, per poi tornare a quota 80 – 85% per il secondo anno.
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Benessere
FISIOTERAPIA
C mag | Benessere | Luglio / Agosto 2015 Redazione
Secondo moltissimi studi condotti mediante sistemi di sorveglianza sulla popolazione italiana con più di 64 anni di età, gli anziani che cadono nell’arco di un anno rappresentano quasi il 30% della popolazione della terza età. Tra le cause primarie si possono annoverare la perdita di forza muscolare e i problemi di deambulazione ed equilibrio, che invece conservano i soggetti che svolgono regolare attività fisica. Appare evidente che per poter arginare il fenomeno uno degli strumenti più efficaci sia la prevenzione.
di vera e propria autoprotezione sociale, utile anche per contrastare gli stati depressivi tipici dell’età senile, consentendogli di rimanere a lungo autosufficiente e partecipativo, dunque utile a se stesso e alla comunità.
Come può allora un approccio fisioterapico o chinesiologico essere utile? Per esempio con degli esercizi di ginnastica posturale -ci spiega il dottor Visconti- perchè basandosi su raffinate tecniche di proiezioni e sbilanciamenti consentono, una volta acquisite, sia di assorbire le cadute e sia di sapersi rialzare nel modo più corretto. Se affiancate poi da tecniche come lo Yoga e lo Yamuna Body Rolling -continua- e quindi con esercizi attuati nel rispetto della fisiologia del corpo, sarà più facile muoversi meglio e ridurre i dolori.
TUTTI GIÙ PER TERRA?
NO, GRAZIE!
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N
ella vita, ci sarà sempre qualcosa o qualcuno che ci butterà a terra, e il nostro compito, se non vorremo rimanere sconfitti, sarà quello di non farci male e saperci rialzare” Sembre-
rebbe un antico e saggio detto cinese, invece è l’incipit dell’intervista al Dott. Marco Visconti, Fisioterapista e Chinesiologo esperto in Esercizio Terapeutico e Terapia Manuale.
Questi infatti svolti in carico e al suolo o con appositi palloni, al fine di produrre un allungamento muscolare profondo, possono aiutare tutti, sportivi e sedentari di ogni età. Con queste procedure ma anche attraverso una regolare e quotidiana ripetizione, si contribuisce ad una sorta di dialogo tra centro e periferia, ossia tra cervello e muscoli, rendendo così il gesto automatico. Attraverso opportuni esercizi è possibile -spiega concludendo il Dott. Visconti- insegnare agli anziani a trasformare una caduta in un movimento di rotolamento, e guidarli ad attutire flessioni e torsioni del tronco e del collo riducendo la forza degli impatti. Ritengo che la formazione nella “caduta” dovrebbe essere effettuata a qualsiasi età ma per l’anziano rappresenta un atto
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Dott. Marco Visconti marcovisconti2002@gmail.com
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Benessere
C mag | Benessere | Luglio / Agosto 2015
Annalisa BATTISTA
BELLEZZA
Centro Estetico Anaïs
INCI
IL CIBO TI FA BELLA L’
epidermide è l’organo più esteso e recettivo del nostro corpo, è una membrana permeabile che assorbe e si nutre di tutto quello che le viene applicato, quindi dobbiamo essere attenti a ciò che utilizziamo e non valutare solo il profumo e l’effetto finale che ci lascia. L’errore più comune è quello di pensare che se un ingrediente è consentito dalla legge equivale a dire che è innocuo, ma non è così! La legge prevede e garantisce solo le concentrazione massime ma non i fattori naturali. Ci
sono ingredienti autorizzati dalla legge che potrebbero essere fonti di allergie o intolleranze. Per conoscere esattamente la composizione dei prodotti cosmetici che stiamo acquistando dobbiamo imparare a leggere l’INCI. L’INCI è l’acronimo che sta per INTERNATIONAL NOMENCLATURE of COSMETIC INGREDIENTS e dal 1997 deve essere obbligatoriamente apposto sui contenitori dei cosmetici, gli ingredienti devono essere scritti in or-
dine decrescente di concentrazione al momento della loro incorporazione; quindi al primo posto troveremo l’ingrediente con più alta concentrazione fino ad arrivare a quello contenuto in percentuale più bassa. Gli ingredienti di derivazione vegetale che non hanno subito processi chimici vengono espressi in latino mentre tutti gli altri in inglese ad eccezione dei coloranti sono indicati sempre in fondo con la sigla C. I. seguiti dal numero identificativo. Ecco una lista di alcune sostanze che rendono i nostri cosmetici poco salutari per la nostra pelle o capelli:
PARABENI Sono conservanti, i più largamente utilizzati nell’industria cosmetica, che impediscono a funghi, batteri e altri microbi di crescere nelle creme e nei trucchi. Essi penetrano nella pelle e le loro sostanze permangono intatte nei tessuti. Stanno diventando sempre più controversi o interdetti, come in Francia, a causa della loro capacità di mimare chimicamente gli estrogeni con danni sulla salute. Sull’ etichetta vengono indicati come methylparaben, ethylparaben, etc. SILICONI Sono composti a base di silicio, non si trovano in natura. Hanno proprietà idrorepellenti e resistono alle alte
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temperature, spesso vengono utilizzati nelle creme al posto degli emollienti vegetali. Questi non penetrano nella pelle ma creano un film che la fanno apparire nutrita mentre si disidrata sempre di più. Spesso vengono utilizzati per mascherare prodotti scadenti. Generalmente il loro nome termina con la desinenza in -ONE, -ANE. PETROLATI Vaselina o gel di petrolio: è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. Vengono impiegati dalle industrie cosmetiche per il loro elevato potere filmante, in forza del quale pelle e capelli assumano un immediato e falso aspetto setoso e morbido. Essi sono costituiti da sostanze oleose che impermeabilizzano la pelle esercitando un’azione occlusiva. Occludendo i pori non permettono la traspirazione della pelle e incentivano la formazione di punti neri, brufoli, comedoni. L’uso prolungato può causare una proliferazione batterica sulla pelle. Si riconoscono nell’ INCI con questi nomi Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, etc. FORMALDEIDE È un conservante e un battericida molto potente contenuto spesso in fondotinta, smalti per unghie, shampoo. In seguito a studi e ricerche è stata classificata dall’AIRC come sostanza sicuramente cancerogena per l’uomo. Per questa ragione l’Unione Europea ne ha limitato fortemente l’utilizzo ma bisogna comunque tenere gli occhi aperti infatti esistono sostanze in grado di rilasciare la formaldeide come sodium hydroxymethyl glycinate, etc. In vostro aiuto per conoscere l’etichetta dei prodotti arriva il vostro smartphone e le APP pensate appositamente per decifrare l’Inci. Eccone alcune da scaricare: BIOTIFUL, INCI OK, COSMETICI, BIODIZIONARIO.
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Benessere
FITOTERAPIA
C mag | Benessere | Luglio / Agosto 2015 Cristina COSTA
LE BACCHE DI GOJI o frutti della longevità
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uesti frutti, chiamati anche “della longevità”, rappresentano un concentrato assoluto delle caratteristiche del suolo su cui crescono e sono ricchissimi di sostanze nutrienti quali vitamine C ed E, che proteggono dai radicali liberi e dallo stress ossidativo, e minerali, in particolare rame, ferro, fosforo e manganese che aiutano a regolare il metabolismo energetico, potassio e magnesio che aumentano la resistenza muscolare e zinco e cromo, che offrono un valido supporto nelle diete ipocaloriche. Le bacche di Goji sono considerate dei pregiati superfrutti per il loro notevole spettro di sostanze nutritive in termini di qualità e composizione. Le bacche di Goji sono piccole e di colore rosso intenso e rappresentano da migliaia di anni una fonte di eterna giovinezza nella medicina tradizionale cinese. La pianta del Goji ha origini molto lontane, in Oriente alle pendici dell’Himalaya. Già nel 2600 a.C. l’Impera-
tore Chen Nung, esperto di cure con piante e frutti medicinali, ne rese celebre il valore e le potenzialità e da alcune testimonianze lo stesso studioso asserì: “Le bacche di Goji nutrono e rinforzano il corpo donando forza e vitalità, aiutano il flusso dei liquidi corporei, calmano lo spirito, rinfrescano e rigenerano la pelle e gli occhi”. Oggigiorno la biologia ci dimostra quanto gli antichi cinesi avessero ragione da vendere infatti da un punto di vista chimico il nostro organismo riesce a scomporre le sostanze nutritive in modo semplice e rapido poiché sono frutti definiti con biodisponibilità organica immediata. Per tale ragione sono definite alicamenti, ossia alimenti che stimolano la regolazione dei processi fisiologici e favoriscono l’efficienza nutrizionale dei sistemi biologici grazie all’elevata biodisponibilità dei nutrimenti forniti. Gli alicamenti nutrono e stimolano tutte le funzioni di base dell’organismo indispensabili per le reattività
elettrolitiche-enzimatiche, per la struttura cellulare di tutti i foglietti embrionali coinvolti: - nei processi metabolici - nelle strutture immunitarie - nelle reattività neurovegetative. La composizione del Goji comprende: - 18 amminoacidi tra cui tutti gli essenziali - Grassi Omega 3 e 6 nel giusto rapporto raccomandato 1:3 - Germanio, un potente antiossidante in un esclusivo rapporto con selenio e acido ellagico per proteggere l’organismo in caso di radiazioni, coadiuvante per artrite reumatoide, allergie, disturbi degenerativi, ipertensione ed immunodeficienze - Zeaxantina, svolge funzioni antiossidanti riducendo il danno da radicali liberi, previene la degenerazione maculare - Betacarotene, è una sostanza molto attiva contro i radicali liberi, nella crescita e riparazione dei tessuti, nella protezione delle mucose, nella protezione delle mucose, nella protezione degli agenti inquinanti ed è fondamentale per una buona vista. In sintesi per tutte queste proprietà le piccole bacche possono apportare numerosi benefici tra i quali: - avere effetti antiossidanti - aumentare i livelli di energia, ridurre il senso di fatica, migliorare la ripresa dopo uno sforzo, aumentare il benessere psicologico - avere proprietà antinfiammatorie - stimolare il sistema immunitario - migliorare la funzionalità intestinale - migliorare il sonno - migliorare la memoria - agire contro le allergie - regolarizzare i livelli del zucchero nel sangue - stimolare il metabolismo - ridurre i livelli di colesterolo ematico - avere effetti benefici sulla vista - proteggere la pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV - avere azione preventiva nella degenerazione cellulare, e infatti sono anche utilizzate come ingredienti di creme per la pelle e per il corpo. Fondamentale è l’altissimo tasso ORAC, acronimo di Oxygen Radicals Adsorbance Capacity, pari a 30000
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Orac ogni 100g di prodotto.
Questo test ORAC misura il contenuto di antiossidanti e per questo motivo le bacche sono indicate come l’alimento naturale a maggior contenuto di antiossidanti in assoluto e la tabella ne dimostra l’indiscutibile valore paragonandole ad altri frutti e ortaggi di uso quotidiano come arance, kiwi, more, mirtilli, carote, uva, pesche pomodori cetrioli etc. Questi piccoli ma preziosi e straordinari frutti possono essere facilmente acquistati in erboristerie, farmacie, negozi di alimentari con vendita di spezie e frutti esotici, on line ma ormai sono presenti anche tra gli scaffali di alcuni supermercati. Il loro sapore è paragonabile a quello del mirtillo, uva sultanina, lampone e fragola. Molte signore e ragazze già ne apprezzano le loro straordinarie doti antiossidanti e per questo ne fanno uso quotidiano, mangiando una piccola quantità per esempio di soli 20gr (la quantità raccomandata si aggira tra i 15 e i 30 grammi giornalieri) a colazione per esempio, nello yogurt o aggiungendole nel muesli in una salutare tazza di latte o d’estate sul gelato o come solitamente fanno i cinesi ponendole in infusione come per un thè. Ma sappiate che possono anche essere consumate così, come fossero caramelle anzi a volte costituiscono un efficace spezza-fame come spuntino tra un pasto e l’altro. Ricordiamoci anche che svolgono un’azione positiva sull’umore e sul benessere generale. Chi assume regolarmente le bacche testimonia di un miglioramento di entrambi, riferendo in particolare di una sensazione di rilassamento e positività. Non a caso in inglese le bacche di Goji hanno meritato il nome di “happy berry”. Quindi HAPPY BERRY EVERYBODY, HAPPY BERRY MY FRIEND!
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Food&Drink Cultura
LETTERATURA
Redazione
KRALIN
DAL MARE AI CONFINI DELLA GALASSIA “Viaggiando tra le righe dei miei romanzi, scopro mondi ai quali non sapevo di appartenere.” Nara Fend Nara Fend si avvolge nel mistero come fosse un mantello magico che la protegge da tutto ciò che è materia, libera la sua essenza tramite i suoi scritti e, tra le righe dei suoi romanzi, potrete scoprire i suoi mondi e la loro bellezza.
K
ralin si chiedeva spesso come fosse potuto accadere! Perché lui era diverso dai milioni di esseri viventi che popolavano la terra? Quale donna al mondo aveva osato partorirlo? Egli pensava alla madre, a quell’ incosciente che lo mise al mondo, a quella donna che non aveva capito che specie di mostro avrebbe partorito. Ma con quale Essere si era accoppiata per generarlo? Tutte queste domande lo facevano impazzire, si sentiva impotente, solo e senza alcuna speranza di poter vivere una vita normale.
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Ma la realtà aveva superato la fantasia! Fu così che: passione, amore, desiderio, mutazione, simbiosi, ricerca, segreti, distacco, dolore, telepatia, incanto, meraviglia, profumi, sabbia vulcanica, acque profonde del Mar Egeo, Grecia, Egitto, Turchia, Inghilterra, il Bastone di Mosè... lo portarono su Kriathor con il suo Diamante Nero.
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Cultura
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NARRAZIONE STORIE DI VITA (STRA)ORDINARIA
Il secondo colpo prosegue dal numero precedente...
di Fabrizio RINALDI Maria e Ciacco sono su un treno interregionale diretto a Roma. Il lungo viaggio li porta a fare conoscenza e raccontarsi storie della loro vita. Ma Ciacco sembra voler nascondere una parte della storia... la stessa parte che lo ha costretto a prendere quel treno.
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on so quanto sia lunga la tua storia, la mia però è abbastanza breve. Volevo diventare una ballerina di musica classica, ero cresciuta con il mito di Carla Fracci, poi a dodici anni sono andata a sbattere contro un muro con la bici e addio sogni. Stavo andando proprio a scuola di danza, quel pomeriggio. Ma in una brutta discesa ho perso l’equilibro e mi sono rotta il femore. Mi dissero che sarebbe stata molto dura per me tornare di nuovo a ballare. Io ci ho provato lo stesso”. “E come è andata?”. “Ho rinunciato quasi subito. Sai, la vita non è come un film”. “E non hai avuto rimpianti?”. “Questa è una domanda che non mi sono mai fatta. Non mi capita spesso di rivedere il mio passato”. Ciacco avrebbe voluto risponderle che allora era fortunata, perché lui non poteva permettersi questo lusso. Il suo passato era ancora vivo e lo inseguiva come una maledizione. Ma ancora una volta lo trattenne dentro di sè, nella speranza che non uscisse fuori mai più. Provava un senso di nausea anche solo al pensiero di quel periodo, così recente. Maria sembrò leggere qualcosa
nei suoi pensieri e non esitò a dirlo. “Ti è successo qualcosa di brutto, immagino. E non certo perché sei caduto da una bici. Ma non hai voglia di parlarne. Ho indovinato?”. “Dovresti fare la psicologa, tu”. “Sono un’esperta in pubbliche relazioni. È qualcosa di simile, sto sempre a contatto con le persone. E anche se non tocchiamo mai argomenti di interesse personale, ti garantisco che il nostro corpo, quando vuole, sa parlare più di noi”. “E nel mio, allora, cosa vedi?”. “Posso essere sincera?”. “Non mi spavento certo delle tue impressioni”. “Stai scappando da qualcosa. È l’unica sensazione che mi dai”. Ciacco restò in silenzio, d’improvviso gli venne voglia di fumare. Quella donna lo aveva colpito nella sua parte più fragile. Lei poi si avvicinò, e questo bastò a travolgere tutte le sue percezioni, e passare da quel dialogo introspettivo ad una sensazione più carnale. Fu l’odore del suo corpo, un qualcosa di esotico e primitivo, e il seno e le labbra e le cosce che d’improvviso erano diventate un tutt’uno, e la gonna stretta che le costrin-
geva i fianchi, e troppe ansie piombate addosso nello stesso momento. L’avrebbe amata su in quel vagone, su quel tavolo sudicio, adesso, e per dieci volte almeno, ma trattenne il suo istinto e finse di restare tranquillo. Lei si era avvicinata solo per dirgli sottovoce che era meglio tornare al loro posto, visto il morboso interesse che sembrava suscitare un passeggero vicino a loro, e che probabilmente aveva seguito tutta la loro conversazione. Ciacco intese di aver capito, ma rimase con gli occhi sul corpo di lei, e non spostò uno sguardo per avere conferma delle parole della donna. Pensò che un po’ stava esagerando, lei non era di una bellezza così accattivante, aveva un viso acqua e sapone, e solo un fondoschiena discreto, ma questo bastava per avergli impoverito il cervello. Non riuscì ad evitare un sorriso. Aveva passato tutta una vita da storia all’altra, senza mai sposarsi, o avere un figlio, o una relazione vera. Era la sua malattia. Era la sua costante. Le donne. E gli incontri di una notte. Pensò che aveva davanti un bel bocconcino e che forse valeva la pena di fare un tentativo, mandando al diavolo tutte le promesse di comportarsi da bravo ragazzo, visto che in fondo non lo era mai stato. Il desiderio raddoppiò quando vide che nel loro vagone non ci stava più la vecchia che tanto li aveva assillati prima, considerò questo come un gran vantaggio, poteva restare solo con Maria e dirle tutte le belle parole che gli sarebbero passate per la mente. Ma la felicità durò un attimo. Poi la signora anziana ritornò inflessibile al suo posto, accompagnata da un controllore a cui aveva raccontato della mancanza d’aria di cui stava soffrendo, da quando era salito quell’uomo sul treno. E mentre diceva queste efferate parole, la donna indicò Ciacco con un dito. Maria non riuscì a controllare un sorriso che si riempì dolcemente sul viso. “Qui dentro c’è gente che non si lava”.
“Prego, i biglietti, per favore. Signora, nel vagone mi sembra che sia tutto apposto. Se il posto vi da fastidio, potete cercarne qualcuno libero più avanti”. La donna rivolse uno sguardo di ghiaccio a tutti loro, poi andò a sedersi al suo posto, maledicendo sotto voce tutti quanti, e inserendo nel suo concitante monologo anche un accusa verso Trenitalia ed il governo. Dopo quella scena, Ciacco non ebbe più voglia di restare lì dentro, avrebbe voluto urlare a quella vecchia strega che la puzza che entrambi sentivano non era di certo a causa sua. Se quel treno aveva cinquant’anni e nessuno si era preoccupato di profumare i vagoni con acqua di colonia, era già tanto che l’aria fosse abbastanza respirabile. Ma non disse niente, per non attirare l’attenzione. E per non lasciare una brutta immagine su Maria che tra l’altro lo stava guardando con un espressione divertita che lo stava facendo morire di piacere. Le chiese se volessero fare una passeggiata per il treno. “È il luogo più romantico che conosci?”. “Te ne potrei mostrare migliaia, se potessi. Ma adesso è l’unico che mi sembra possibile”. “Accetto solo se mi porti in un vagone dove si può fumare. Non ce la faccio più. Anche tu fumi, per caso?”. Ciacco tirò fuori da una tasca dei jeans un pacchetto di Marlboro e lo mostrò come risposta. Poi prese Maria per mano, i bagagli di lei e i suoi, e insieme attraversarono tutto il treno, in cerca di un posto che entrambi sapevano non poteva più esserci.
continua nel prossimo numero...
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Cultura
INTERVISTA
desiresaraserventi@hotmail.it
TULLIO
UNO STILE DI VITA VEGETARIANO
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roppo spesso a causa di errate propagande si è convinti che una alimentazione esclusivamente vegetale sia insufficiente per sopperire al fabbisogno dei diversi tipi di proteine di cui il corpo necessita. Chi adotta uno stile di vita privo di alimenti di origine animale, ha potuto constatare dei benefici a livello fisico, come ha spiegato l’attore Tullio Solenghi che ha scelto un regime alimentare vegetariano e vegano, sperimentando lui stesso dei benefici salutistici.
Da cosa deriva questa scelta? La scelta primaria è stata quella etica, poi di conseguenza sono venute anche quelle inerenti la salute e l’attenzione per il nostro pianeta. Perché è importante seguire questo regime ali-
rolo, stabilmente oscillante tra i valori 210 e 220, da quando sono vegetariano sono sceso progressivamente a 190 e recentemente a 165. Perché c’è ancora tanto scetticismo? Ogni novità, ogni diversità è sempre vista con sospetto, questa poi ha come alleati i produttori di carni, prosciutti, formaggi, etc. è ovvio che se una scelta del genere diventasse di dominio pubblico, quei settori di produzione andrebbero drammaticamente in crisi. Nessun vegetariano vuol mettere sul lastrico macellai e affini, per questo una scelta di cambiamento graduale, quella che io auspico, potrà permettere in futuro a questi lavoratoti artigiani di sterzare verso altre occupazioni, una sorta di quella tanto decantata mobilità che ogni governo ha come obbiettivo.
SOLENGHI
Qual è il tuo regime alimentare? Sono vegetariano ortodosso e vegano a tratti, d’estate contempo anche il crudismo.
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Desirè Sara SERVENTI
La dieta vegetariana o vegana è adatta a tutti? Non esiste nessuna controindicazione per chi assume vegetali, allergie o incompatibilità sono quasi tutte effetto delle tossine presenti nella carne, proprio perché gli allevamenti intensivi devono necessariamente utilizzare animali stressati, ai quali per far fronte alla domanda sempre più estrema è stato strozzato il normale ciclo vitale.
mentare? È ormai acclarato che se l’umanità in futuro non andrà verso una scelta vegetariana, quel futuro è destinato a scomparire. Un solo dato rimane inequivocabile, per produrre 1 kg. di carne occorrono 100.000 litri d’acqua, per 1 kg. di frumento ne servono solo 200. E poi ho sperimentato sulla mia pelle i benefici salutistici di questa scelta, da sempre combatto con il mio coleste-
Come trovare le proteine che il corpo ha bisogno? L’alimentazione vegetale può sopperire a tutti i tipi di proteine di cui il nostro organismo ha bisogno. Non sarebbero splendidamente sopravvissuti due prestigiosi vegetariani come Umberto Veronesi e Margherita Hack, scomparsa solo di recente alla veneranda età di 91 anni, che io ebbi l’onore e la gioia di conoscere quando le consegnai a nome della mia Genova la massima onorificenza per una persona speciale quale era lei, il grifo d’oro.
Perché consiglieresti una dieta vegetariana? In un mondo come quello che stiamo vivendo, pieno di insidie legate ad un ambiente sempre più inquinato, alla scadente qualità del cibo, allo smodato uso di farmaci, un mondo che si ferma commosso di fronte ad una balena spiaggiata, ma poi si dimentica delle stragi di tonni, pesci anche loro a tutti gli effetti e con gli stessi diritti dei capodogli, in un mondo come questo la scelta vegetariana è la provvidenziale panacea per sperare in un futuro migliore. Da ciò che è stato detto si evince che il benessere fisico dipende anche da una corretta alimentazione.
la piada di Lella di Rimini fatta a mano
un posto tranquillo con tavoli anche all’esterno
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Cultura
INTERVISTA
@fuertesgarcia_y www.looksplanet.org
© CaRbonelli&Seganti
CHEF RUBIO IL MAESTRO DEI FORNELLI C
he l’eccellenze culinarie dei Castelli Romani siano riconosciute ovunque è cosa ormai saputa. Ma adesso anche i cuochi castellani fanno la differenza... eccome! Chef Rubio -al secolo Gabriele Rubini-, frascatano, classe ‘83. Nato come rugbista, la sua carriera lo porta in Nuova Zelanda, dove comincia a coltivare un’altra passione: quella per la cucina, imparando il mestiere fra i fornelli dei ristoranti locali. E quando diversi infortuni lo costringo-
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Yolanda FUERTES GARCÌA
no ad abbandonare il campo di rugby, la decisione era ormai stata presa. Gli studi professionali non fanno che affinare il suo talento innato e diventa una sorte di chef free lance la cui passione lo porta a girare mezzo mondo per approfondire nelle culture e le cucine straniere. Un cuoco genuino, onesto, ironico. Un rapporto fisico, quasi carnale con il cibo. Ecco l’identikit di questo chef... irresistibile!
Il volto di Chef Rubio è diventato noto al grande pubblico soprattutto grazie a “Unti e Bisunti”, il road show culinario di culto che l’ha portato in giro per il nostro Paese alla scoperta del più genuino street food italiano, un format su misura per lui -”Il programma mi ha permesso di abbinare due passioni: il cibo di strada e l’amore per i viaggi”-. Una vera necessità oggi che a tavola siamo sempre più filoamericani. “Ci sono dei cibi che piacciono semplicemente perché fanno tendenza. Come dico sempre, mangiare cibo di strada non significa mangiare male, anzi, mangiare abitualmente sano seguendo una dieta di mediterranea consente poi di poter fare delle scappatelle più caloriche”. Il suo è un modo diverso di raccontare il cibo, con ironia, scoprendo le radici profonde della nostra cucina, ma anche pieno di passione per i cibi (per noi) esotici. “In tutto questo tempo tantissimi sapori, tanti piatti mi hanno colpito. È difficile quantificarli, anche ricordarli. Ma ad esempio cose che apparentemente si mangiano salate e sono dolci, e viceversa, colpiscono sempre perché è qualcosa di veramente inaspettato. E poi prodotti sconosciuti per noi perché tipici di altri continenti, come tanti frutti australiani... C’è sempre qualcosa che ti manca, tanti cibi che vale la pena assaggiare, per cui vale la pena viaggiare... meno male!”. E cosa pensa questo cuoco fuori dai ranghi dell’invasione di programmi gastronomici, dal cibo di strada al cake design, che stiamo vivendo oggi? “Evidentemente il rischio di saturare il pubblico c’è ma non riguarda quel che faccio. Guardo soltanto quello che faccio io e cerco di farlo sempre al meglio: racconto la mia passione per il cibo, non mi interessano le mode. Per fortuna in questo mondo siamo tutti diversi e il pubblico è in grado di scegliere. Io ho un’offerta da dare e finché potrò lo farò e ne sarò ben contento”.
© Paolo Lafratta
ben diverse tra di loro. La prima è il libro di ricette “La nuova dieta mediterranea”. “In un festival del wellness la nutrizionista Stefania Ruggeri, che ha conosciuto Jeremiah Stamler, fondatore dell’epidemiologia cardiovasculare, mi ha parlato del progetto di scrivere un manuale per insegnare a mangiare bene e mi è piaciuta l’idea”. Ma se oggi un libro di ricette in stile “classico” è un passaggio quasi obbligato per un cuoco con proiezione mediatica -soprattutto per uno così amato dal pubblico-, la seconda avventura editoriale di Gabriele è assolutamente originale: parliamo del piccolo capolavoro “Food Fighter”, un fumetto che lo vede protagonista di una spy story che si svolge... ovviamente fra i fornelli. “Infatti è un piccolo gioello che mi ha fatto molto sorridere, con Oltre alla sua attività televisiva, Chef Rubio è approdato testi di Diego Cajelli e disegni di Enza Fontana. Io ho con successo al mondo editoriale, grazie a due opere espresso la mia opinione sui contenuti, sul taglio.
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Cultura
INTERVISTA
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CHEF RUBIO
© Alessandro De Alberto
Mi piacerebbe molto che in futuro ce ne fosse un seguito”. Gabriele non è soltanto un “food fighter” ma anche un “social fighter” che lotta per le cause giuste, di qualsiasi genere essi siano. Negli ultimi mesi due sono state le iniziative principali che l’hanno visto coinvolto: #soffiamoviagliabusi e le video-ricette in lingua italiana dei segni. “#soffiamoviagliabusi è un progetto nato un anno fa. Ho conosciuto i ragazzi di ACAD, l’Associazione contro gli abusi in divisa, che hanno bisogno di soldi per mandare avanti le spese legali e mi sono subito schierato”. Per il brano “Figli come noi” che la band
romana Il muro del canto ha dedicato alla lotta di ACAD, Marcello Saurino ha girato un videoclip in cui hanno
voluto prendere posizione, accanto alle famiglie, tante personalità del mondo dello spettacolo e del giornalismo, tra cui Elio Germano, Donpasta, Giulia Bosetti o Zerocalcare, che per l’occasione ha realizzato una tavola inedita. “Non sono riusciuto a stare molto tempo sul set durante le riprese, ma sufficiente per vedere l’enorme dignità di queste famiglie che vogliono soltanto ottenere verità e giustizia. E ci sono stati anche
molti silenzi. Non c’era molto da dire, infatti: bisognava esserci”. Storie, volti, figli como noi che non possono cadere nell’oblio, così nel videoclip tutti i protagonisti soffiano liberando dalla sabbia -ovvero dagli abusi- gli oggetti rappresentativi delle vittime. “In effetti ci sono tante storie che sarebbe impossibile sceglierne una. Alcuni già li conoscevo per altri incontri. Quando abbiamo fatto la presentazione del video al Festival del Giornalismo di Perugia ad aprile c’era Rudra Bianzino, figlio di Aldo Bianzino, morto in carcere, un ragazzo squisito, a cui hanno tolto tutto, con una dignità straordinaria”. E ha appena lanciato la prima di una serie di videoricette in Lingua dei Segni italiana, un progetto realizzato grazie alla collaborazione dell’Istituto Statale Sordi, prima struttura e scuola pubblica per sordi attiva dal 1784 a Roma. “La lingua dei segni per anni è stata tenuta ai margini ed è giusto che ci si metta a disposizione di quelle categorie che non hanno la parola. Così abbiamo deciso di partire da un classico della cucina romana, la cacio e pepe, quella vera, senza l’olio, la panna e il burro. Il video-tutorial è stato pensato a sostegno della III Edizione del Cinedeaf, il Festival Internazionale del Cinema Sordo, che si è svolto a Roma nei primi giorni di giugno e adesso speriamo di fare delle ricette nuove il prima possibile”. Il cuoco più rock della TV si fa sempre capire. E non può certo mancare la nuova stagione di Unti e Bisunti :“Abbiamo appena finito le riprese di Unti e Bisunti 3, che andrà in onda a Settembre su DMax Italia.” E conclude: “Viaggiare per lavoro non ti da la stessa libertà di quando si viaggia per piacere, quindi spero anche di poter staccare un pochino!”. a Settembre
Tavola di Zerocalcare per la campagna ACAD
UNTI E BISUNTI
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Food&Drink Cultura
MEMORIALE
Redazione
LAURA
ANTONELLI è morta l’icona degli anni ‘70
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er Jean-Paul Belmondo, con cui ebbe una chiacchierata storia d’amore, fu «una compagna adorabile, dallo charme eccezionale». Un’ attrice «splendida e sfortunata» per Simona Ventura, «un’icona indimenticabile» per Aurelio De Laurentiis, una donna «di grande bravura» per il ministro Dario Franceschini. Nata in Croazia ma cresciuta a Napoli, aveva conosciuto il successo all’inizio degli anni 70. Peccato che i tanti attestati di stima a Laura Antonelli siano arrivati troppo tardi, cioè qualche ora dopo il ritrovamento del suo corpo esanime a Ladispoli, dove viveva sotto tutela dei servizi sociali, Antonelli si era da tempo ritirata dalle scene. Il successo popolare, e i primi premi, arrivano due anni dopo con il sensuale ruolo della cameriera in Malizia di Salvatore Samperi. Per lei, da allora, una carriera che sembra in discesa: 45 film in tre decenni, lo status di icona sexy, il corteggiamento del cinema “alto” di Comencini, Visconti, Scola. Poi, nel 1991, la caduta. Una perquisizione nella sua casa di Cerveteri rivela che l’attrice è in possesso di qualche decina di grammi di cocaina. Ci vorranno anni prima che le accuse si ridimensionino fino quasi a scomparire, lascandole in mano un risarcimento e tanta amarezza per il tempo sprecato. Nello stesso anno Antonelli prova
a tornare in scena, accettando il sequel Malizia 2000. Ma la sua età, 50 anni, la mette in crisi. E il ricorso alla chirurgia estetica si rivela fatale. Il film è un flop. L’attrice precipita così nella depressione e nell’indigenza. «Avrei voluto fare di più per aiutarla», dice oggi Lino Banfi, uno dei pochi veri amici che le rimanevano nel mondo dello spettacolo: a lui, a Claudia Koll e al fratello Claudio l’attrice avrebbe infatti rivolto un ultimo saluto, rinvenuto su un misterioso bigliettino nella sua casa. «Di spirito mi sento appena 40 anni - aveva detto Antonelli in una recente intervista, dopo aver rifiutato l’assegno per ex artisti indigenti previsto dalla legge Bacchelli Voglio vivere tranquilla, amare Dio e pensare sempre positivo. Sono felice, ho lasciato tanti anni fa la strada sbagliata. Sto bene in salute e mi tengo lontana dai medici».
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Viaggi Cultura Cultura
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Desirè Sara SERVENTI
SOLIDARIETÀ
desiresaraserventi@hotmail.it
un niente stanno bene. Quando è nato il tuo amore per i bambini? Sempre avuto infatti quando ero piccolo mi prendevo la responsabilità dei bambini più piccoli. Anche in Italia mi occupo di bimbi, però è vero che nel terzo mondo hanno bisogno di un maggiore aiuto. Qual è la tua missione? Dimostrare come le culture sono diverse, però i bimbi sono uguali. Chi ti indica le zone dove recarti? Le zone le chiedo ai locali, non ho quasi mai nulla di pianificato. Quello che fai ti espone a rischi? È rischioso curiosare proprio come con la mafia, l’importante però è fare denuncia, e il mio libro servirà pure a questo.
I VIAGGI SOLIDALI DI
ANDREA CASCHETTO
La missione di Andrea Caschetto è di far sorridere i bambini girando gli orfanotrofi del mondo raccontando le loro storie
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a missione di Andrea Caschetto è quella di andare in giro per gli orfanotrofi di tutto il mondo, per far giocare e sorridere i bambini, alloggiando spesso in posti improponibili. Attraverso la sua pagina Facebook racconta le storie e le realtà degli orfanotrofi. Per tale motivo i suoi viaggi
sono all’insegna del coraggio e del rischio, perché curiosare porta anche a denunciare i fatti. Da cosa è dettata la tua scelta? Volevo trovare una ragione per girare il mondo con un super sorriso. I bambini orfani sono persone che con
Sei stato minacciato? Sì ho ancora una piccola cicatrice sull’anulare destro. Come vieni accolto dagli abitanti della zona? Vengo accolto come un locale, la mia dote è di essere un camaleonte e farmi volere bene. E dai bambini? I bambini mi accolgono come il fratello che non vedono da molti anni. In fondo sono un bambino, è facile per noi entrare in sintonia. Dove alloggi durante i tuoi viaggi? Alloggio in posti diversi, dai conventi alle caserme, alle case degli amici, a posti improponibili. La tappa più significativa?
E’ stato più significativo il regresso in India e sentire la strage in Nepal. Non avevo modo di contattare nessuno, sono stato giù per vari giorni finché non ho saputo che tutti i miei bimbi stavano bene. Andrai in giro anche per l’Europa? Per l’Europa forse nelle zone della ex Jugoslavia prima di andare in Africa. Dove ti trovi attualmente? Nella capitale dell’Ecuador. Progetti? Mi piacerebbe girare il mondo in sedia a rotelle. Perché? Per dimostrare come le persone sedute possono amare il viaggio come me. Una nobile missione quella portata avanti da Andrea Caschetto con grinta, coraggio e simpatia.
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AMICI ANIMALI
C mag | Uomo e Natura | Luglio / Agosto 2015 95 Nicoletta by Dog's
CAVE CANEM
È
cosa risaputa che il cane è il fidato compagno dell’uomo fin dall’antichità. All’inizio non era usato come animale domestico ma in guerra o per la caccia, sembra che solo nell’antica Grecia si iniziò ad utilizzarlo come animale da compagnia per le signore. In Egitto si sono trovate testimonianze della convivenza con i cani nella decorazione di splendidi vasi e addirittura questo popolo aveva veri e pro-
pri cimiteri a loro dedicati e dei con sembianze canine, come Anubi e Sirio. In tutto il mondo sono disseminati reperti archeologici, affreschi, dipinti che testimoniano la felice convivenza dell’uomo con questo splendido discendente del lupo e vederli nei loro siti di ritrovamento farebbe senza dubbio un certo effetto. Ma non mancano testimonianze visibili anche nel nostro Paese, che possiamo ammirare magari in una bella
giornata estiva in cui decidessimo di concederci una bella gita. A Pompei, ad esempio, nel sito archeologico degli scavi, ci si imbatte in un mosaico, sul pavimento d’ingresso della casa del poeta Tragico, che rappresenta appunto un cane in atteggiamento di difesa con la scritta CAVE CANEM (attenti al cane). Un altro mosaico, che però è privo di iscrizione, si può vedere all’ingresso della casa di Paquio Proculo, un cittadino di Pompei. Qui il cane è rappresentato alla catena davanti ad una porta aperta. Sempre proveniente dagli scavi di Pompei ma conservato nel Museo archeologico di Napoli è un mosaico, molto conosciuto, proveniente dalla “Casa di Orfeo”, così chiamata perché al suo interno fu ritrovato un affresco raffigurante Orfeo. Questo edificio, come gli altri, fu sepolto da ceneri e lapilli e, al momento dello scavo, avvenuto in epoca borbonica e ripreso in tappe successive fu effettuato il calco di un cane, rimasto intrappolato durante l’eruzione perché legato al guinzaglio con un collare di cuoio recante due anelli in bronzo. Sicuramente morì soffocato ed il calco in effetti rivela la drammaticità della sua espressione. Questo calco è conservato all’Antiquarium di Pompei. Nella vicina Ostia Antica, dove tra parentesi si può entrare portando il cane al guinzaglio, si trova un edificio, “Il caseggiato del Cane Monno” che, secondo gli ar-
cheologi risale all’epoca Repubblicana ma che solo successivamente fu ornato con un mosaico in bianco e nero all’interno del quale è raffigurato un cane festante di cui è riportato il nome, Monnus appunto. Se invece decidessimo una visita alla necropoli Etrusca di Tarquinia potremmo visitare la “Tomba della caccia al cervo”. L a tomba, del V sec. a.C. e scavata in epoca piuttosto recente, è decorata con una scena di caccia con il cacciatore, li cane ed un cervo. Un’altra testimonianza, a portata di mano, della presenza del più amato quattrozampe da sempre a contatto con l’uomo. L’amico più amato che ci accompagna in vita e dopo la morte… A Fidene una testimonianza dell’uso dei cani nei riti funerari. Nella necropoli di età imperiale rinvenuta pochi anni fa sono stati rinvenuti resti di otto cani, di diverse dimensioni, sepolti accanto ai loro padroni.
Pompei. Calco cane
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Ignazio PUMILIA ignazio.pumi@gmail.com
Nelle foto, da sinistra: Cardellino, Lucherino Petto Nero, Lucherino, Carduelis Tristis e Canarino. FOTO ALCEDO.
FRINGILLIDI, ESTRILDIDI ED ALTRI PASSERIFORMI:
IL RUOLO DEL VETERINARIO
I
n passato, la medicina veterinaria ha sempre rivolto la propria attenzione verso i mammiferi convenzionali come il cane ed il gatto, rivelando un importante lacuna (in termini di ricerca ed investimenti) in direzione dei cosiddetti volatili da compagnia (es: passeriformi o psittaciformi). Oggi si assiste ad un importante cambiamento di tendenza: la richiesta di prestazioni veterinarie sui volatili domestici è sempre maggiore, accompagnata man mano da considerevoli sviluppi della mangimistica applicata, oltre a tutte le aziende legate a detto movimento (produttori di gabbie
e voliere, accessori, integratori, gadget). Con riferimento specifico ad alcuni pregiati passeriformi come il “cardellino” (Carduelis carduelis), si addizioni l’importante valore economico di alcuni esemplari il cui prezzo medio oscilla dai 200 ai 300 euro per esemplare, potendo però raggiungere i 1000, addirittura i 5-6000 euro per alcune mutazioni di colore. I passeriformi (Passeriformes) sono un ordine a cui appartengono circa 5300 specie diffuse in tutto il mondo. Hanno dimensioni molto variabili, potendo cambiare da una lunghezza di 7 cm del Cardinalino del Venezuela (Carduelis cucullata), o
C mag | Uomo e Natura | Luglio / Agosto 2015 97 del Fiorrancino (Regulus ignicapillus) fino a 120 cm dell’uccello del paradiso e al 1.600 grammi del Corvo imperiale (Corvus corax). Possedendo diverse abitudini alimentari, maturate durante il corso del loro processo evolutivo, hanno alcune caratteristiche anatomiche differenti come il becco di varia foggia. I caratteri distintivi di detto Ordine sono: 1. Il palato osseo è di tipo “egitognato” ossia con i palatini a stretto contatto. 2. Presenza di 14 vertebre cervicali. 3. La siringe, organo della fonazione, è posta a livello tracheo-bronchiale. Sono degli ottimi cantori. 4. Anisodattilia (quattro dita inserite all’estremità del tarso metatarso, di cui tre rivolte in avanti e solo il 1° dito è rivolto posteriormente. 5. Le specie più piccole depongono da 3 a 5 uova che covano per circa 13-15 giorni. 6. Tutti hanno prole inetta, nascono con gli occhi chiusi e sono di origine nidofila. 7. Sono abili volatori. Gran parte dei passeriformi si nutre di invertebrati o semi, ad eccezione che per alcune specie prettamente carnivore (lanidi, corvidi) od onnivore. Ecco perché la maggior parte di essi vengono comunemente distinti in: “passeriformi insettivori” e “passeriformi granivori”. Questi ultimi sono particolarmente apprezzati per le proprie doti canore e per il colore del piumaggio. Un ruolo fondamentale è stato giocato dalle mutazioni di colore, ossia quelle alterazioni del materiale genetico che inducono una variazione dei colori del soggetto, in genere riducendoli, raramante aumentandoli, ma senza sostanziali effetti sullo stato generale di salute o del comportamento. Il volatile mutato, infatti, si comporta e si riproduce né più e né meno al pari del conspecifico ancestrale. Le mutazioni hanno fatto sì che nei collezionisti si generasse una vera e propria mania; questi, in
numero sempre maggiore si contendono i vari esemplari, in occasione delle mostre o privatamente, tanto che, sono migliaia le persone che in Italia si occupano nella piena legalità, dell’allevamento di Fringillidi, Estrildidi e delle loro mutazioni fenotipiche. I “Fringillidi” sono una famiglia di passeriformi granivori che occasionalmente ed in alcuni periodi dell’anno completano la dieta con piccoli insetti. Il periodo riproduttivo và dal mese di Aprile al mese di Luglio. A questa grande famiglia appartengono svariate specie indigene ed esotiche. Tra le principali specie indigene (Europa) ricordiamo: Canarino (Serinus canaria), fringuello (Fringilla coelebs), peppola (Fringilla montifringilla), frosone (Coccothraustes coccothraustes), Venturone (Serinus citrinella), Verzellino (Serinus serinus), Fanello (Carduelis cannabina), Cardellino (Carduelis carduelis), Verdone (Carduelis chloris), Organetto (Carduelis flammea), Fanello nordico (Carduelis flavirostris), Lucherino (Carduelis spinus), Crociere (Loxia curvirostra), Crociere fasciato (Loxia leucoptera), Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula). Tra le principali specie esotiche ricordiamo: Tristis (Carduelis tristis), Lucherino testa nera (Carduelis magellanica), Lucherino petto nero (Carduelis notata), Lucherino di lawrencei (Carduelis lawrencei), Cardinalino del Venezuela (Carduelis cucullata), ecc. Gli “Estrildidi”, vivono nella fascia tropicale dell’ Africa, dell’ Australasia, Cina ed India. Hanno colorazioni molto vivaci. In natura vivono in colonie e formano le coppie in prossimità della stagione riproduttiva. Essa và dai primi di Ottobre ai primi di Febbraio. Tra le specie più allevate ricordiamo: il Diamante di Gould (Chloebia gouldiae), il Diamante mandarino (Taeniopygia guttata), il passero del Giappone (Lonchura striata domestica), il Padda (Padda oryzivora), ecc. Nel prossimo numero parleremo dell’alimentazione e della riproduzione dei passeriformi.
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METAL
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LUNGA VITA AI NUOVI
RE DEL METAL A
ppena un anno di vita, un omonimo disco d’esordio ed il riscontro unanime di critica e pubblico. No, non è un miracolo, ma un mix esplosivo di virtuosismo tecnico e talento sconfinato. Parliamo con Gianluca Mastrangelo, voce della band, di questo connubio vincente chiamato “De la muerte” (www.delamuerte.net), che ci porta dal hard
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Yolanda FUERTES GARCÌA
rock al heavy metal, dal rock americano al progressive. Impossibile non restarne incantati. Cinque nomi, una band. Una alchimia fatta di diversi background musicali che funzionano come un ingranaggio perfetto. “De la muerte nascono dall’unione del sottoscritto e di Gianluca Quinto. Abbiamo cominciato
sco può considerarsi un concept album? “Sicuramente sì, si deve leggere molto fra le righe, con la metafora della morte vista non come fine ma come rinascita e trasformazione, un concetto che si può applicare alla vita di tutti i giorni, al dolore della perdita di un caro, di un amore, di un lavoro... Tutto è rinascita e trasformazione”.
quasi per scherzo a cercare una nuova via per la musica e dopo un breve tempo avevamo già delle bozze molto interessanti. Il primo pezzo che abbiamo scritto è stato Desaparecido, una bomba talmente forte che ci siamo messi a lavorare e dopo due mesi avevamo le 10 canzoni. A quel punto abbiamo chiamato gli altri musicisti con cui c’erano state collaborazioni in passato: Luca Ciccotti alla batteria e Claudio Michelacci al basso, con delle splendide sonorità musicali che ci sono servite per rendere tutto più commestibile. Alla chitarra solista è stato scelto Christian D’Alessandro, molto tecnico e con tanta voglia di palco. Inoltre abbiamo avuto un ospite d’eccezione, Simon Cicotti, fratello di Luca, all’epoca del disco appena 17enne, che ci segue anche negli show live”. A battezzare la band e servire da fonte d’ispirazione romantica -intesa in senso ottocentesco... ma anche moderno, dopo capirete perché-, uno dei culti più singolari dei nostri tempi, Nuestra Señora de la Santa Muerte. “Si tratta di un culto messicano magico, esoterico, molto sentito dal popolo e da chi vive una vita pericolosa. Come una folgorazione me ne sono innamorato. In particolare mi ha affascinato il fatto che i devoti vivano la vita preparandosi alla morte, ovvero vivono ogni giorno come fosse l’ultimo”. Quindi il di-
Mastrangelo si è anche permesso di fare suo uno dei capostipiti della musica popolare messicana, Malagueña salerosa. Prova superata? Eccome! Da dieci e lode. “Sono sempre stato affascinato dal mondo del Messico perché ci ritrovo molto della tradizione italiana: il loro modo di cantare, con questi vibrati tirati fino all’impossibile... Tanto è forte quest’amore per i cantanti messicani -filospagnoli, alla fine- che quando ho sentito la versione che hanno fatto i Chingón per Kill Bill sono andato a cercare quella originale, che è una canzone popolare, tipo il nostro O sole mio, così piena di calore e disperazione che non ho potuto fare a meno di riprenderla e rimodellarla rock”. E anche Tequila Funeral, Fallen Angel, Silver Bullet, Desaparecido, Die’n’roll, I’m not a Legend, Secret Witness, I’m alive e Sorrow. Dieci tracce, un percorso mistico con un protagonista che traghetta tra la vita e la morte in cerca della rinascita che promette la Señora. “Racconta la storia di un mariachi che vive al limite della legalità, al quale per vendetta uccidono la compagna. Per il troppo dolore si uccide ma il suo odio e la sete di vendetta è talmente forte che resuscita e incomincia la sua caccia ai colpevoli...”. Il disco, registrato al Domination Studio di San Marino, è uscito il 31 marzo e critica e pubblico sono stati unanimi: siamo davanti ad un gioiello, un album folgorante, aggressivo, moderno, pieno di classe. “In cinque giorni avevamo praticamente finito il prodotto. Abbiamo avuto
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METAL
DE LA MUERTE
la fortuna di lavorare con Simone Mularoni di DGM, uno dei più grandi fonici metal in tutta Europa, che ha veramente trovato il nostro suono, e poi di aprire concerti ai Vision Divine, Black Motel Six e Noveria. Così abbiamo cominciato a fare molti live per far conoscere il nostro prodotto. Perché siamo una band vera, la nostra forza è il live. E adesso stiamo giocando la carta dell’estero. Abbiamo già avuto un grande successo in radio in Giappone, Germania, Spagna, Messico”. Nemo propheta in patria, allora? Non proprio così ma... “... ma in Italia siamo un po’ retrogradi con il fatto della musica rockmetal. Qua si predilige un tipo di musica molto commerciale. I reality musicali sono l’oppio di questa generazione, ma l’unica maniera per fare l’artista è sudarsela, fare tanta gavetta, avere un’idea sulla quale basarsi e vivere emorire per quella idea”. E che rock sia! Si fa presto a dirlo, però, quando la propria voce è già un capolavoro in sé stesso. “Adoro il metal degli anni ’80-’90 ed il rock, anche se ascolto tutto, dall’opera al jazz, fusion... però i padri fondatori ovviamente sono Iron Maiden, Led Zeppelin, Deep Purple, Whitesnake, Helloween. Da bambino prendevo i dischi e me li mangiavo! Molte volte mi danno la somiglianza di timbri a Bruce Dickinson e forse è vero perché ce l’ho talmente nel cuore che mi piace cantare come lui. Ma ho fatto una grossa ricerca per cantare in un modo molto personale, cambiando timbro, dallo sporco allo scream, al vibrato, al classico... Adoro dare uno stimolo all’ascoltatore. Da un anno prima di uscire il disco non ho ascoltato mai musica, cercando di essere il meno influenzato possibile”. Un disco necessario, con una tensione ritmica sconvolgente, una ventata di freschezza in un panorama musicale italiano che ha bisogno di talento (quello vero), di una rinasci-
ta. “Anche se in 30 anni di musica rock è stato scritto e detto tutto, abbiamo cercato di trovare strade nuove, più dirette, il che ci è servito anche per conquistare un pubblico maggiore, al di là di quello prettamente metal. Abbiamo sicuramente destato un forte interesse forse perché nella musica odierna c’è ancora troppo rockmetal attaccato agli anni ’80. Noi cerchiamo di dare una sterzata a questo”. Potete scommettere che ci sono riusciti a pieno. Quando il meglio non è un’opzione, può venire fuori soltanto un capolavoro. Quindi… it’s a long way to the top if you want to rock’n’roll? Sicuramente i maestri AC/DC hanno ragione. Ma questi cinque ragazzi hanno preso la strada giusta. Targata De la muerte.
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Musica
VIDEOCLIP
Micaela NERI calibro40.segreteria@gmail.com FB: Micaela Zia Neri
“LA BOMBA” IL VIDEOCLIP DI CALIBRO 40: UN MIX DI DIVERTIMENTO
Il Cmag presente nel backstage come madrina d’eccezione
A
nche in questa avventura nella registrazione del videoclip estivo “La Bomba” cMag è presente nel backstage come madrina d’eccezione. Ad ospitarci una location chic e familiare come l’agricola Trinca via Appia Nuova 34,dove ci si può ritagliare attimi di relax e degustare un’ottima cucina casereccia. A realizzare il tutto la Timeless, si definiscono amanti della fotografia e appassionati di cinema, vulcani di idee innovative sempre disponibili ad accogliere nuove proposte e renderle uniche come loro risultano in questo settore.
Vincenzo Tafuri e Federico Spirito fondatori della TIMELESS.
Anche questa volta CALIBRO40 ci ha stupito con il suo tormentone estivo “La Bomba” un mix di divertimento e dinamite allo stato puro la potrete ascoltare a breve su vevo ,sui canali digitali TV e radio. Per non perdere tutte le novità che questo artista poliedrico ci proporrà iscrivetevi al suo canale YouTube Calibro40gfc, canale Vevo Calibro40vevo e Facebook Calibro 40. Un grazie di cuore a tutti, lo staff.
In alto: Calibro 40 Sotto: il rapper con la manager Micaela Neri
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BACKSTAGE VIDEOCLIP “LA BOMBA” Location: AGRICOLA TRINCA (Ciampino - ROMA)
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Tecnologia
COMUNICAZIONE
Chiara PRIORINI
Social Media Marketing chpr0610@gmail.com
WEB
MARKETING
L
a società di oggi si evolve velocemente e le aziende devono saper tenere il passo: fino a qualche anno fa, gestire una pagina Facebook aziendale poteva essere considerato opzionale, quasi un lusso di tendenza a vantaggio degli imprenditori più all’avanguardia, un po’ come il sito web potremmo dire, ma oggi indubbiamente non è più così; al giorno d’oggi qualsivoglia attività commerciale che si rispetti non può più prescindere da questi due strumenti, il sito web aziendale e la “presenza social”. Fra il gestire una pagina Facebook e il farla funzionare veramente c’è un abisso di differenza, e me ne accorgo quotidianamente allorché vedo gestori di pagine che ripetono con zelante determinazione gli errori più madornali, sovente convinti della bontà del loro impegno. Le aziende più strutturate sono ben consapevoli dell’importanza di una gestione professionale della comunicazione, e normalmente affidano la cura della propria pagina Facebook ad uffici stampa o agenzie di marketing. La maggior parte delle piccole attività commerciali tuttavia non si può permettere di investire alcune centinaia o migliaia di euro al mese per una gestione professionale, ed è proprio a costoro che mi rivolgo. La prima resistenza che molti imprenditori pongono è il classico “non ho tempo”, si tratta di tempo dedicato a far conoscere la propria attività, le proprie competenze, Facebook è uno strumento concettualmente MOLTO più
raffinato della pubblicità tradizionale, poiché non si tratta tanto di pubblicare post pubblicitari a valanga (come, ahimè, molti sciaguratamente fanno), bensì di un canale che vi offre la possibilità di mostrare al pubblico ciò che sapete fare e ciò che conoscete, le competenze nel vostro campo, di condividere le vostre capacità e la vostra professionalità e, quindi, INDIRETTAMENTE, vi consente di farvi conoscere e pubblicizzare il vostro lavoro. Se ad esempio siete giardinieri, potreste postare degli articoli in cui spiegate alcuni trucchi del mestiere di interesse per chi legge; se siete un’estetista potete pubblicare periodicamente dei mini-tutorial sul makeup; se gestite un negozio di vestiti potete spiegare come scegliere i tessuti, come lavarli, come abbinare i colori, come scegliere l’outfit giusto in base alla vostra corporatura ecc. Il limite sta solo nella vostra fantasia! Qui entro in gioco io. Non hai tempo? Non hai la voglia? Non ne sei capace? Affida a me la GESTIONE DELL’IMMAGINE DELLA TUA AZIENDA sul vasto mondo del web! Darò vita alla tua pagina social (Facebook, Google+, Twitter) e la gestirò per te! Il tuo unico compito sarà quello di fornirmi il materiale, i loghi, le foto dei tuoi prodotti, mettermi a conoscenza delle promozioni, degli sconti ect…io gestirò tutto per te. Insieme daremo vita alla tua immagine web, con foto, video, spot video pubblicitari che mostrino le tue competenze al mondo della rete! Contattami.
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Cinema e TV
INTERVISTA
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Paolo ORANGIS paolinochiamalinus@deliradio.it p.orangis@hotmail.com
davvero d’oro quindi per Maurizio Costanzo che, nonostante i tantissimi impegni e progetti che lo occupano in questo momento di intenso lavoro, ha accettato con estrema professionalità e affetto, di dedicarci un po’ del suo prezioso tempo per un’intervista.
Nel libro si torna a parlare di televisione: non lesinando aneddoti, ricordi personali, acute riflessioni. Il racconto si sviluppa partendo proprio da “Bontà Loro”, primo esperimento di quello che verrà poi chiamato talk show, fino al “Maurizio Costanzo Show”, il cui straordinario e longevo successo ha fatto di lei una sorta di “memoria storica” della televisione italiana. Ma nel libro c’è anche ampio spazio al racconto di persone note che ha avuto occasione di conoscere. Cosa l’ha colpita di loro? C’è qualcosa che le accomuna? Probabilmente il fascino e l’intelligenza, o, se preferisce, il fascino dell’intelligenza.
MAURIZIO COSTANZO LE MIE TELE-VISIONI
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iornalista, conduttore e autore televisivo, sceneggiatore, regista, paroliere e professore universitario: Maurizio Costanzo nella sua lunga e importante carriera ha fatto collezione di grandi successi e soddisfazioni. Ma come avrebbe detto il noto conduttore tv, nonchè suo grande amico Corrado: “e non finisce qui”! Il Maurizio Costanzo Show, il “salotto mediatico” più importante ed influente della televisione italiana, tornato per quattro puntate su Rete4 lo scorso aprile, ha infatti registrato ascolti record (una media del 6% di share pari a 1 milione 427mila
telespettatori) facendo disperare la concorrenza. Inoltre il cantante Nek sta facendo vivere una seconda vita alla nota canzone del 1966 “Se telefonando” cantata da Mina e scritta proprio da Costanzo assieme a Ghigo De Chiara, mentre la musica e l’arrangiamento sono di Ennio Morricone. Il cantante di Sassuolo infatti, dopo averla presentata in chiave pop rock all’ultimo Festival di Sanremo nella serata dedicata alle cover (vincendo la serata), ha deciso di inserirla nel suo nuovo album “Prima di parlare” e di farla diventare secondo singolo estratto, riscuotendo un grandissimo successo. Periodo
morie” a “Chi mi credo di essere” ed altri ancora, hanno parlato di me, ovvero mi sono raccontato. Questo recente “Le mie tele-visioni”, altro non è se non il seguito di quel racconto.
È da poco uscito il suo nuovo libro “Le mie tele-visioni” (edito da Mondadori Electa). All’interno dei suoi programmi televisivi, ha sempre dato l’opportunità agli altri di aprirsi e raccontarsi. Lei invece ama raccontarsi attraverso i libri. Sì, tutti i libri che ho pubblicato in questi anni, da “Sme-
Ho notato, nelle quattro puntate speciali del MCS su Rete4, un Costanzo un po’ in contraddizione con ciò che a tratti trasmette nel libro. In tv è apparso molto sereno, divertito, entusiasta e con una forte voglia di ridere e di fare. Nel libro invece, a tratti si percepisce addirittura un pizzico di malinconia (come ad esempio quando dice di sentirsi “in cerca di un distributore di benzina” alludendo al bisogno di “energia”). Come convivono questi suoi due aspetti caratteriali? Convivono, naturalmente, perché da quando sono nato mi accompagna la malinconia, ma la malinconia può essere suscitatrice di creatività, ma non per questo, chi è davanti alle telecamere deve rappresentare la malinconia. (Foto dal web)
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Cinema e TV
INTERVISTA
MAURIZIO COSTANZO
Lei che la tv l’ha fatta, cosa guarda in televisione e cosa le piace e non le piace della tv di oggi? Guardo i talk show o i programmi tipo “Chi l’ha visto?”, il resto lo seguo un po’ meno. Il ritorno del MCS è stato un successo: la gente l’ha accolta con sincero affetto. Perché si era voluto fermare e cosa l’ha spinta a riprendere? Mi sono fermato perché erano più di 25 anni che facevo il programma e non ne potevo più. Sono passati un po’ di anni, mi sono ricaricato e ho fatto quattro puntate. Poi ne farò altre quattro, ma distanziate nel tempo. Più di 30mila ospiti si sono raccontati al MCS... Ma c’è un personaggio che vorrebbe avere ospite e che ancora non è riuscito ad avere? Sì, il Papa. Siccome Wojtyla chiamò Vespa io sarei felice che Papa Francesco chiamasse me! Sedersi e parlare: può sembrare una cosa banale, facile e/o scontata... Ma così non è. Qual è il segreto per affrontare al meglio e rendere interessante un talk show? Evidentemente bisogna essere preparati sulle persone che si intervistano ed essere, alla base di tutto, curiosi. Se dovesse immaginare di intervistare un personaggio storico, di qualche altra epoca, chi avrebbe piacere di incontrare? Non mi sono mai posto questa domanda, sicuramente mi incuriosirebbero Cicerone e Giulio Cesare. Cosa ci dobbiamo aspettare dalle nuove pun-
tate del Maurizio Costanzo Show e per quando sono previste? Non lo so ancora, forse continuerò a circumnavigare il mondo della famiglia. Le quattro puntate sono previste per il prossimo ottobre su Rete4. Mancano allora pochi mesi e sarà di nuovo: “sipario”! (Foto dal web)
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Cinema e TV
INTERVISTA
desiresaraserventi@hotmail.it
INTERVISTA ALL’ATTORE ESORDIENTE
VITTORIO GARUFI
Grinta, simpatia, determinazione ma soprattutto talento, queste sono solo alcune delle caratteristiche di Vittorio Garufi
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ffettua i suoi studi di teatro presso la Scuola d’Arte Drammatica Akroama, e conosce perfettamente la lingua inglese studiata nella prestigiosa scuola Anglo American Center. Nonostante la sua giovane età ha già sperimentato il mondo teatrale, ottenendo sempre un’ottima critica sia da parte dei professionisti che dal pubblico. Vittorio Garufi è un ragazzo che sa cosa vuol dire impegnarsi e raggiungere gli obiettivi che vengono prefissati, facendo anche tanti sacrifici, perché oltre alla recitazione porta avanti anche lo studio della chitarra classica e lo studio al liceo scientifico, il tutto con ottimi risultati. Quando è nata la tua passione per la recitazione? È difficile dire con precisione il momento in cui è nata la mia passione, ma so con esattezza quando mi resi conto di averla. La mia maestra di italiano delle elementari, la quale organizzava delle recite, si accorse della mia propensione e della mia disinvoltura nel recitare, e suggerì ai miei genitori di iscrivermi a una scuola di recitazione, appunto come poi accadde. Che Scuola di recitazione frequenti?
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Desirè Sara SERVENTI sempre il meglio di me, indipendentemente dal ruolo. E se il ruolo non ti piace? La prendo come una sfida contro me stesso, per perfezionarmi. Quando ho interpretato la Turandot ho dovuto imparare a cantare Nessun Dorma, quella è stata una delle più grandi sfide. A quale partecipazione teatrale sei più affezionato? Sono affezionato a tutte le mie interpretazioni, anche se quella che mi è rimasta più impressa è stata l’opera teatrale di Tchaikovsky, Evgenij Onegin, al Teatro Lirico di Cagliari, in cui ho lavorato per la prima volta con grandi professionisti e, anche se ero molto piccolo e non avevo un ruolo principale, ricordo che tutti mi facevano sentire importante e a mio agio, ed ero rimasto affascinato da questo mondo così grande è meraviglioso che mi circondava. Con chi ti piacerebbe recitare? Mi piacerebbe recitare con i grandi del cinema americano, come Tom Hanks, Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, giusto per nominare alcuni tra i miei attori preferiti, ma anche con grandi attori italiani, come Pierfrancesco Favino e Paolo Villaggio. Non potrei immaginare un’Italia senza Fantozzi!
La Scuola d’Arte Drammatica Akroama di Cagliari. Quando reciti, in che ruolo ti senti più a tuo agio? Non ho una preferenza, per me l’importante e dare
Quando non reciti cosa fai? La mia è una comunissima vita da adolescente, frequento il liceo scientifico, studio la chitarra classica, mi vedo con gli amici e vado in palestra. Adoro giocare a calcio, e ai videogiochi. I tuoi progetti? Mi piacerebbe intraprendere una carriera nel mondo cinematografico, e poi chissà, magari un giorno arrivare a Hollywood.
Si può certamente affermare che Vittorio Garufi è un attore esordiente con tutte le carte in regola per sfondare nel mondo dello spettacolo.
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Cinema e TV
INTERVISTA
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Desirè Sara SERVENTI desiresaraserventi@hotmail.it
INTERVISTA AL REGISTA
MASSIMO COGLITORE
Il film The Elevator è nella top list dei film più visti in Germania
Nella pagina a sinistra: il regista Massimo Coglitore. Sopra: due scene tratte dal film “The Elevator”
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pprovato sia dalla critica che dal pubblico il film del regista Massimo Coglitore. Il thriller ambientato a New York e girato in lingua inglese, sta riscuotendo un grande successo all’estero tanto da trovarsi nella top list dei film più visti in Germania. Un talento cinematografico quello di Massimo Coglitore che è evidente nei suoi film dove non manca originalità e qualità.
Vuoi parlare del film Elevator? È un film di genere, un dramma rinchiuso dentro un ascensore newyorkese in un giorno di festa. È un duello psicologico senza effetti, tra un uomo di successo e una donna misteriosa che immobilizza l’uomo e lo sottopone a un gioco mortale. Per quale motivo scegli di girare il film in lingua inglese? La storia è ambientata a New York, quindi era quasi inevitabile girare in lingua inglese. Inoltre sappiamo bene
che un film di genere ha un pubblico molto vasto e se la lingua del film è internazionale ci sono più possibilità di essere venduti e visti all’estero, così come sta accadendo con The Elevator. Il thriller è nella top list dei film più visti in Germania, per te è un grande riconoscimento? È sicuramente un grande piacere stare in compagnia di film importanti, vuol dire che il nostro piccolo film attrae e non ha nulla da invidiare ai big del cinema. Come si è espressa la stampa estera?
Stiamo ricevendo molte critiche positive non solo dalla stampa ma anche dal pubblico. Tutto questo è gratificante per il lavoro fatto e ci fa sperare bene anche per l’uscita italiana.
Sono attori straordinari, grandi professionisti. Per me è stato un grande piacere lavorare con loro e ovviamente il lavoro di un regista è agevolato se hai degli attori di alto livello da dirigere.
Al Rome Indipendent Film Festival The Elevator, ha avuto un’ottima recensione? Per noi era un test importante, il film è stato accolto bene dal pubblico, così come l’anno scorso al Taormina Film Festival e le recensioni dopo i due festival sono state molto positive e a volte inaspettate.
Come sei sul set? È un lavoro che amo fare, per tanto non credo sia necessario farlo urlando o facendo le prime donne. Metto il film prima di tutto e ho le idee chiare su cosa voglio raggiungere, per tanto lavoro come una formica per centrare l’obiettivo.
Il premio come migliore attrice è andato a Caroline Goodall? Caroline ha dato tanto al suo personaggio e al film, e questo premio in qualche modo è una conferma al lavoro che ha svolto.
Quando uscirà il film nelle sale italiane? Il film adesso farà qualche altro festival all’estero e uscirà nelle sale italiane a inizio 2016, con Distribuzione Indipendente.
Come è stato lavorare con Caroline Godall, James Parks e Burt Young?
Il regista Massimo Coglitore con The Elevator mette in risalto sia la qualità cinematografica che la sua preparazione professionale.
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LA STORIA
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IN MEMORIAM
SIR CHRISTOPHER LEE
L’
attore britannico che ha dato il volto a Dracula, la Mummia e Saruman è morto a Londra a 93 anni. Nel corso della sua lunghissima e prolifica carriera, Sir Christopher Lee è stato il vampiro per eccellenza e fu l’anello di congiunzione fra alcune delle più mitiche saghe del cinema mondiale come Star Wars, Il signore degli anelli e Lo Hobbit. Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico Lee ha recitato in quasi 280 film. Attore completo, inquietante e ricco di sfumature, ironico osservatore del grande circo del cinema e impeccabile professionista, era anche un melomane appassionato, discreto collezionista d’arte e aveva una voce capace di rivaleggiare (avvenne davvero) con Orson Welles.
Christopher Frank Carandini Lee era nato a a Belgrovia, un quartiere centrale di Londra il 27 maggio 1922 ma aveva sangue emiliano e anche nobile -la madre, la contessa Estelle Marie Carandini di Sarzano, apparteneva ad una famiglia tra le più antiche d’Europa-. Quello di impersonare il lato oscuro dell’animo umano gli era parso un segno del destino, fin dalla prima apparizione in scena nel ruolo dello spiritello malvagio Tremotino in un adattamento teatrale della fiaba dei Fratelli Grimm, quando era appena un adolescente. Studiò alla Summerfield Preparatory School ed il prestigioso Wellington College e dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale prestando servizio nella Royal Air Force e
Lee nel 1958 in “Dracula il vampiro”, diretto da Terence Fisher
nell’Intelligence britannica, decise di provare a fare l’attore. Iniziò la sua carriera cinematografica alla fine degli anni Quaranta. Debuttò sul grande schermo grazie a Terence Young nel 1948 con “Il mistero degli specchi”, e nello stesso anno girò “Amleto”, di Laurence Olivier e “Sarabanda tragica”, di Basil Dearden. Ma raggiunse la notorietà dieci anni dopo con “Dracula il Vampiro” della mitica casa di produzione britannica Hammer Film Productions, insieme a Peter Cushing. Il successo internazionale del film lo portò a recitare in dieci altri film in cui interpretava la parte del vampiro, ma anche ne “La maschera di Frankenstein” e “La Mummia”. Diventato un’icona del cinema mondiale, negli anni Settanta recitò in un altro film horror considerato fra i migliori di quegli anni, “The Wicker Mann”, nel ruolo di Lord Summerisle, e interpretò la parte del cattivo Scaramanga nel film della saga di James Bond “L’uomo dalla pistola d’oro”. Le generazioni più giovani hanno imparato ad amarlo per l’inquietante Wonka de “La fabbrica di
cioccolato” (Tim Burton), il Conte Dooku nel prequel di “Guerre Stellari” (George Lucas) e nel ciclo del “Signore degli anelli” e “Lo Hobbit” (Peter Jackson). Ma moltissimi grandi del cinema lo hanno avuto sui loro set: oltre a Terence Fisher e al suo scopritore Terence Young, vanno ricordati almeno: Raoul Walsh (Hornblower, 1951), John Huston (Moulin Rouge, 1952), Nicholas Ray (Vittoria amara, 1957), Billy Wilder (Vita privata di Sherlock Holmes, 1970), Steven Spielberg (1941), Martin Scorsese (Hugo Cabret, 2011), Bille August (Treno di notte per Lisbona, 2013). È stato mostro e detective, cardinale e avventuriero, divo tv (da The Avengers a Charlie’s Angels), assassino e stregone, ed è entrato nel Guinness dei primati come l’attore vivente più citato sugli schermi, oltre che come l’attore vivente più alto con i suoi 196 cm e ha inoltre partecipato come voce narrante a più album dei “Rhapsody of fire”. Lo scorso anno aveva pubblicato un album metal insieme a Tony Iommi, chitarrista dei Black Sabbath, “Metal Knight”,
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Cinema e TV
LA STORIA
ma la passione per il metallo veniva da lontano. Già nel 2010 aveva pubblicato un concept album di metal sinfonico, “Charlemagne-By the Sword and the Cross”, e partecipato pure riedizione di “Battle Hymns”, capolavoro dei Manowar, prestando la sua voce narrante -che all’epoca del disco originale fu appannaggio di Orson Welles- a “Dark Avenger”, brano cult del gruppo di Joey DeMaio. Ma è stato prima di tutto un attore completo e ricco di sfumature, ironico osservatore del grande circo del cinema e impeccabile professionista; melomane appassionato e discreto collezionista d’arte; aveva una voce capace di rivaleggiare con Orson Welles e la mise al servizio delle sue spericolate avventure musicali tra l’orchestrazione lirica e l’heavy metal; era curioso di tutto e il nuovo come l’occulto e il misterioso lo attraevano in modo irresistibile. Diceva: “Fare l’attore è diventato un sogno comune. Tutti vogliono essere attori, ma essere un attore sul serio è il mestiere più duro del mondo”. Lui lo era.
CHRISTOPHER LEE
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Cinema e TV
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SPECIALE
Attraverso Hum, saranno distribuiti i film prodotti dalla FG Pictures, società di produzione cinematografica di Roma attualmente impegnata nella realizzazione di una commedia dal titolo Mò-Vi-Mento “Lira di Achille” e di un documentario a sostegno della Sfida Fame Zero, commissionato dall’Onu, di cui Francesco Gagliardi è regista e co-autore. Il lancio di Hum avverrà in concomitanza con la distribuzione del film Mò-Vi-Mento “Lira di Achille”, mediante una P&A mirata a pubblicizzarlo in maniera strategica, in tutta Italia. Una volta acquisiti i diritti del film e stabilita la data di uscita secondo le strategie del direttore commerciale, Hum realizzerà tutti i contenuti possibili per la pubblicità, per le campagne web, tv e radio.
Redazione
Francesco GAGLIARDI
Ma il progetto di Hum non è legato solo ai progetti cinematografici prodotti dalla FG Pictures. Hum, infatti, si proietterà sul panorama mondiale, in particolare nei mercati cinematografici legati ai principali Festival come ad esempio Venezia, Cannes e Berlino, attraverso l’acquisizione di film stranieri per la commercializzazione in Italia e, viceversa, di film italiani per la commercializzazione all’estero, individuando prodotti cinematografici che possano realmente essere dei successi da botteghino.
le, vincere il Guinnes dei Primati; Hum è il termine inglese per indicare ronzio, brusio, quel mormorio che Hum vuole creare facendo parlare di sé varcando i confini nazionali, come una voce in progressiva espansione che si trasforma giorno dopo giorno; Hum è anche il suono che sta facendo impazzire il mondo da più di 20 anni, un suono inspiegabile, insistente. Come un Hum, questa distribuzione nasce con l’obiettivo di far impazzire il pubblico, espandendosi e arrivando in tutto il mondo”.
Al passo con i tempi e con le nuove piattaforme digitali, Hum non parlerà solo il linguaggio tradizionale ma anche quello dei giovani, dell’innovazione e delle nuove tecnologie, sfruttando inoltre, i nuovi canali distributivi legati ad Internet. Rappresentato dal camaleonte, raffigurato nel logo della nenonata società, Hum Entertainment si prospetta come una realtà versatile capace di adattarsi ai mutamenti del mercato e di fare la differenza tra le società di distribuzione cinematografiche già esistenti.
HUM ENTERTAINMENT LA DISTRIBUZIONE CINEMATOGRAFICA CAMALEONTICA Entertainment è una società di distribuzione cinematografica nata nel 2014 da un’idea di Francesco Gagliardi. Il processo di diffusione di un film rappresenta la vera e propria sfida per un prodotto cinematografico che deve essere presentato in tutta la sua potenza al pubblico; per questo tra la casa di produzione e gli esercenti si inserisce Hum Entertainment, una distribuzione versatile e innovativa, in grado di cogliere le nuove esigenze del pubblico. Il progetto di Hum nasce
dalla volontà del produttore e regista Francesco Gagliardi di creare una società di distribuzione che, attraverso un connubio di tradizione ed innovazione, si posizioni in modo camaleontico sul mercato nazionale ed internazionale. “Hum rappresenta per me una sfida distributiva – afferma Francesco Gagliardi – Molti mi hanno chiesto il perché di questo nome. Dietro, c’è tutta una storia… Hum è il nome della città più piccola del mondo che è riuscita a sfruttare la propria apparente debolezza per raggiungere un risultato mondia-
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Cinema e TV
Nuovi Volti Nata a Treviso il 25 giugno del 1990, Giovanna Serena è il nuovo volto che la FG Pictures lancerà nel Film Mò-Vi-Mento “Lira di Achille”, per la regia di Francesco Gagliardi. La giovane attrice ha scoperto l’amore per la recitazione nel corso della sua infanzia, interpretando piccoli ruoli con grinta ed entusiasmo in numerose rappresentazioni teatrali. Mantenendo viva la sua passione per lo spettacolo, consegue la laurea al D.A.M.S. dell’Università di Padova, dove conclude il proprio percorso accademico specializzandosi in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale. Il 2012 è l’anno del suo esordio al cinema, interpretando un piccolo ruolo nel film Leoni, per la regia di Pietro Parolin, accanto a Neri Marcorè. Giovanna continua a coltivare il suo interesse per l’arte recitativa proseguendo infatti, il suo percorso artistico formativo, frequentando diversi workshop tenuti dall’attore Stefano Pesce. Quest’anno Giovanna sarà uno dei volti nuovi che reciterà all’interno del Film Mò-Vi-Mento “Lira di Achille” prodotto dalla FG Pictures, accanto ad un cast artistico d’eccezione con nomi quali Francesca Chillemi, Gabriele Corsi del Trio Medusa, Francesco Pannofino, Andrea Roncato, Barbaba Enrichi e Ciro Petrone. Questa esilarante commedia potrebbe diventare per Giovanna, il trampolino di lancio, trasformandola in una giovane promessa del cinema italiano.
Giovanna
SERENA
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Cinema Sport e TV
INTERVISTA INTERVISTA
desiresaraserventi@hotmail.it
A PARLARE DI TACCO 12!
...SI NASCE MARCO FALORNI Il programma trasmesso su La5 ha un format originale e divertente
I
deatore, autore e produttore di Tacco 12!... si nasce, una delle trasmissioni più seguite del piccolo schermo, è lui Marco Falorni uno degli autentici artigiani della televisione italiana, che è riuscito ad attirare l’attenzione del suo pubblico con la trasmissione originale in onda su La5. I suoi sono dei format all’insegna dell’originalità. Sta avendo un grande successo Tacco12!...si nasce ? Abbiamo investito nuovamente nel progetto perché
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Desirè Sara SERVENTI
potesse accadere qualcosa di più di quanto fino ad oggi ottenuto. Ci rendiamo conto che il format cattura l’attenzione del mercato estero e per noi, che siamo imprenditori della televisione, era doveroso cercare maggiore consenso anche all’estero. Abbiamo e stiamo lavorando per consolidare il brand di questo programma. Qual è il tuo ruolo all’interno della trasmissione? Ho concepito con Andrea Frassoni il format. Partecipo alla realizzazione, casting, composizione giuria, sce-
nografia, regia, composizione del comparto autoriale. Faccio il produttore come una volta in Italia si faceva nel cinema. Da produttore poi, ho cercato i finanziatori per realizzarlo e le reti per la messa in onda. Con Rai lavoro per il mercato estero.
Ottima, ho rivoluto la grande Nenella Impiglia che si è confermata grande divulgatrice del suo settore. Ho scommesso su Alessandra Moschillo e sono soddisfatto nell’aver puntato su di lei come giurata fissa accanto a Nenella.
E’ il primo fashion game per shoes addicted come mai questa scelta? Perché l’Italia ha una grande storia in questo settore, con grande seguito in tutto il mondo.
Su quali basi sono state scelte le partecipanti al programma? Nei casting che ripartiranno quest’estate per la prossima edizione, la giuria in esterna ha valutato e noi abbiamo selezionato le vere shoes addicted, dopo quattro edizioni abbiamo un certo talento nell’individuare quelle vere, che non vogliono apparire in televisione ma partecipare al nostro programma.
Perché è stato scelto di tornare su La5, dopo due edizioni su DeeJayTv? Siamo nati su La5, poi la scelta di testarci su una rete diversa con un pubblico anche maschile che potesse affezionarsi al nostro format. Siamo ritornati su La5 perché il direttore Marco Costa ci ha fatto questa proposta. Lavoro molto bene con Marco è un direttore attento. Quali le principali novità di cui vai maggiormente fiero in questa edizione? Rete l’inserimento di Luigi Miliucci e Tommaso Martinelli nella squadra della Libero e la regia di Armando Buttafava. Dal punto di vista lavorativo come è Cristina De Pin? Cristina l’ho fortemente voluta dalla seconda edizione e ne sono molto fiero. La De Pin è come me professionista precisa, pignola, instancabile, umana, generosa, capace di fare squadra e di difenderla, e soprattutto non ci abbattiamo mai quando ci troviamo davanti ad un ostacolo che riguarda Tacco12!...si nasce perché nulla ci è mai stato regalato. Impressioni sulla giuria?
Qual è il messaggio che volete portare con Tacco 12!...si nasce? Divertimento e fascino, tra cura dell’immagine e musica. Nel mondo esportare con il nostro programma la bellezza del nostro made in Italy. Tacco 12!...si nasce è una trasmissione originale e divertente.
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Cinema e TV
INTERVISTA
Desirè Sara SERVENTI desiresaraserventi@hotmail.it
UN’ESTATE ALL’INSEGNA DELLA
COMICITÀ
C mag | Cinema e TV | Luglio / Agosto 2015 129 con il supporto del carismatico dj Fabio de Vivo. E’ proprio Flora Canto che con la sua simpatia e cordialità ha parlato del programma. Di cosa tratta il programma? Il programma consiste in sei puntate in cui porteremo in giro la comicità per le piazze più belle d’Italia, con un cast d’eccezione, tanti artisti e tanti comici come Maurizio Battista, Dario Cassini, Gene Gnocchi, Antonio Giuliani, Marco Capretti, Giobbe Covatta, e tanti altri. Un dj al mio fianco, Fabio de Vivo che mi aiuterà ad arginare l’irruenza dei comici sul palco. Insomma un’estate all’insegna della comicità con una conduttrice simpatica, che sarei io. Come è stato il debutto? Il debutto è stato emozionante, anche perché quando il dj mi annuncia devo affrontare un red carpet che trasmette parecchia adrenalina, e dare il via alla serata. Siamo partiti da Ladispoli con Maurizio Battista, Marco Capretti, Paolo Migone, Enzo Salvi, Mariano D’Angelo e Rosalia Porcaro, gran bei comici, e il pubblico è stato di grande aiuto. Qual è il messaggio che volete portare? Vorremmo che il pubblico trovasse un programma estivo e divertente, dimenticandosi del periodo storico che stiamo passando e della crisi pesante che attraversa la nostra società. Un programma con tante risate, e musica in un contesto particolarmente estivo, la nostra festa della comicità.
A parlare della trasmissione Comedy Central Tour, l’attrice Flora Canto
U
n’estate all’insegna della comicità con la trasmissione Comedy Central Tour, il nuovo programma estivo di Comedy Central. Un’edizione itinerante, in cui gireranno diverse piazze
d’Italia, passando per Ladispoli, Giulianova e Agerola. Sei le puntate in prima serata con un cast d’eccezione, ricco di grandi artisti. Al timone del programma l’attrice Flora Canto che tenterà di arginare l’irruenza dei comici
Simpatia, comicità e professionalità nel nuovo programma estivo di Comedy Central.
in onda solo su Comedy Central (Sky 124), dal 15 Luglio ogni mercoledì alle ore 21.00
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Teatro
NOVITÀ
DOMENICA Redazione
TI PRESENTO
ROMA MIA
Il nuovo spettacolo di Marco Capretti, in scena all’Ombra del Colosseo il 16 Agosto 2015
N
el Tempio del Cabaret estivo romano, Marco dedica lo spettacolo alla sua città, partendo proprio dal titolo: “Ti presento Roma mia”, uno dei successi di un simbolo musicale capitolino: Lando Fiorini. Un racconto della sua Roma, una città che ogni cittadino vive in maniera differente, ma sempre con esperienze intense e colorate. Nello spettacolo si rincorrono vicende e chiavi comiche estremamente divertenti che toccano tutti i principali punti della vita cittadina quotidiana. “Ti presento Roma mia”: per ridere di pregi e difetti della Città Eterna, che è la città un po’ di tutti, perché se è vero che tutte le strade portano a Roma... allora è anche vero che prima o poi capiti all’Ombra del Colosseo!
MARCO CAPRETTI: Curriculum Radio-Televisivo 2015 “Comedy Summer Tour” SKY Comedy Central; “Made in Sud” RAI 2; “TG2 Insieme” RAI 2; “SCQR Sono Comici Questi Romani” SKY Comedy Central.
Curriculum Radio-Televisivo (ultimi 3 anni) 2014 - “TG2 Insieme” RAI 2; 2013-14 “Made in Sud” RAI 2; 2012-13-14 - “SCQR Sono Comici Questi Romani” SKY Comedy Central; 2012-2013 - “Ottovolante” Radio 2; 2012 - “Made in Sud” SKY Comedy Central.
16 AGOSTO 2015
“Ti presento Roma mia”
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Teatro
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NOVITÀ
Redazione
TEATRO BRANCACCIO STAGIONE 2015-2016
dal 21 Ottobre 2015
Tratto da “The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert”, il musical racconta la storia di Tick, Bernadette e Adam, eccentrici artisti che, grazie ad un ingaggio, decidono di lasciare la noia e i problemi della loro vita a Sidney e portare il loro spettacolo di Drag Queen nell’entroterra australiano. Una travolgente avventura “on the road” di tre amici che, a bordo di un vecchio bus (di nome Priscilla), viaggiano attraverso lo sconfinato deserto australiano alla ricerca di amicizia e amore, finendo per trovare più di quanto avessero mai sognato… molto più di uno spettacolo li aspetta infatti ad Alice Springs! La geniale sceneggiatura dello spettacolo, con il suo messaggio sulla famiglia, la tolleranza e l’accettazione, è capace di raccontare e alternare momenti di puro divertimento ad altri più emozionanti, mantenendo uno stile originale, brillante e decisamente non convenzionale.
VIVA IL MUSICAL Sei musical, due eventi musicali, il nuovo circo e un omaggio a Pier Paolo Pasolini. Il teatro Brancaccio di Roma riparte con un calendario ricco di appuntamenti, in programma da ottobre a maggio, quando toccherà a ‘Grease’ far calare il sipario sulla stagione 2015-2016. L’apertura, invece, è affidata a ‘Cabaret’, musical con la regia di Saverio Marconi. dal 7 Ottobre 2015
CABARET
Nella Berlino dei primi anni Trenta, prima dell’ascesa del III Reich, il giovane romanziere americano Cliff (Mauro Simone) è a Berlino in cerca di ispirazione e, nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles (Giulia Ottonello) e tra i due inizia una relazione tempestosa. Giampiero Ingrassia, un graditissimo ritorno dopo il grandissimo successo di Frankenstein Junior - riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania, e sulle loro vite, sta per abbattersi la furia hitleriana. Il testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood, con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb, è un classico del teatro musicale e vanta una colonna sonora straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come Mein Herr, Money Money, Maybe This Time e Life is a cabaret
PRISCILLA
NOA IN CONCERTO 9 Novembre 2015
Un altro grande evento di beneficenza organizzato dalla Fondazione InSé Onlus che, dopo lo strepitoso successo della scorsa stagione, vedrà per il secondo anno consecutivo protagonista l’inconfondibile voce di Noa. La talentuosa ed impegnata cantante israeliana dedicherà alla comunità di Kimbondo la serata romana del 9 novembre 2015 al Teatro Brancaccio.
dal 25 al 29 Novembre 2015
CUISINE AND CONFESSIONS Una cucina fornita di tutto punto e funzionante, compresi i fornelli, l’acquaio, il frigo e il forno a microonde: è la scenografia di CUISINE ET CONFESSIONS, potente spettacolo di acrobazie culinarie di Les 7 doigts de la main. Surreale fin dal suo nome, che si può tradurre in “Le sette dita della mano”, questa compagnia di teatro-circo del Québec si è imposta sul piano internazionale grazie alla qualità dei suoi artisti, acrobati straordinari e ottimi danzatori e performer di teatro contemporaneo. Nei suoi spettacoli di fortissimo impatto, la vita quotidiana, anche con le sue routine e banalità, viene esaltata nella dimensione della finzione e del meraviglioso, come appunto avviene in questo CUISINE ET CONFESSIONS di Shana Carroll e Sébastien Soldevila.
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Teatro
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NOVITÀ TEATRO BRANCACCIO dal 10 Dicembre 2015 SISTER ACT Redazione
PRESENTAZIONE BRANCACCIO
Foto © Studio Grifo|Sabrina Aglitti
Sister act il musical è basato sul film omonimo del 1992 che consacrò Whoopi Goldberg nel ruolo di Deloris, “una svitata in abito da suora”, come recitava il sottotitolo italiano del film. La stessa Goldberg, che ha interpretato per pochissime repliche il ruolo della Madre Superiora nell’edizione londinese del musical ricevendo 5 nomination ai Tony Awards. Sister act il musical, con le musiche originali dell’otto volte Premio Oscar Alan Menken, è uno spettacolo con una colonna sonora travolgente, che accompagna gli spettatori dalle atmosfere di un locale notturno della Philadelphia degli anni ’70 al rigore di un convento, dove sta per arrivare il “ciclone Deloris”, ovvero Suor Maria Claretta.
dal 6 Aprile 2016
RAPUNZEL “RAPUNZEL Il Musical” vuole portare sulla scena l’eterna lotta tra il bene e il male, tra la brama delle vanità delle cose fatue e il gusto per le cose semplici, a favore di una vita in armonia con il mondo. Nasce così il confronto tra Rapunzel, l’eroina positiva che cerca di vivere il mondo con gli altri e per gli altri ed è alla ricerca di se stessa e della sua vera identità e l’eroina negativa, Madre Gothel, presa da se stessa, dal desiderio nefasto dell’eterna giovinezza, desiderio che la spingerà ad usare ogni mezzo pur di fermare lo scorrere ineluttabile del tempo.
Maggio 2016
GREASE 9 anni di successi inarrestabili per lo spettacolo che ha dato il via alla musical-mania in Italia con oltre 1.500.000 spettatori dal 1997. GREASE, il musical dei record, torna a grande richiesta a maggio 2016. La GREASEMANIA conquista tutti, confermandosi negli anni un vero e proprio fenomeno di costume che fa impazzire gli spettatori e guarda alle nuove generazioni, con una storia d’amore intramontabile e tanto rock’n’roll. GREASE ha cambiato il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro: è una festa da condividere con amici, figli, famiglie intere o in coppia, è trascorrere due ore spensierate, è non riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare, tra gonne a ruota, giubbotti di pelle e, naturalmente, tanta brillantina. Gli anni ’50 non sono mai stati così moderni e attuali!
VISITA IL NOSTRO NEGOZIO SU
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Teatro
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NOVITÀ
Redazione
È ARRIVATA LA NUOVA STAGIONE DEL
TEATRO OLIMPICO
PROGRAMMAZIONE dal 29 Settembre al 4 Ottobre 2015 SEMO O NUN SEMO - di Nicola Piovani dal 16 al 18 Ottobre 2015
DALL’INFERNO AL PARADISO (I Viaggi dell’anima) dal 22 ottobre all’8 Novembre 2015
Carmen di Georges Bizet secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio
dal 10 al 22 Novembre 2015
Marco Presta e Max Paiella: “anche se sei stonato”
dal 24 Novembre 2015 al 6 Dicembre 2016
Max Tortora e Paola Tiziana Cruciani: “Di mamma non ce n’è una sola” dall’8 Dicembre 2015 al 3 Gennaio 2016
Maurizio Battista : “Allegro ma non troppo”
dal 6 al 10 Gennaio 2016
Balletto di Mosca “La Classique”: La Bella Addormentata e Lo Schiaccianoci dal 12 al 17 Gennaio 2016
I
l cartellone 2015/2016 è stato presentato alla stampa il 22 giugno con un coinvolgente evento condotto dal Direttore Artistico Lucia Bocca Montefoschi insieme a Giancarlo Magalli, testimonial culturale d’eccezione di quest’anno, tra performance di danza acrobatica dal vivo e interventi degli artisti protagonisti della stagione. C’è davvero tutto il mondo dello spettacolo dal vivo nella stagione 2015-2016 del Teatro Olimpico, storico palcoscenico romano che anche nel nuovo cartellone offre danza, musica, prosa, canzone, commedia, balletto, comicità: una carrellata di grandi proposte, otto mesi di spettacoli da non lasciarsi sfuggire. Montefoschi ha dichiara-
to: “Sono molto orgogliosa di questa nuova stagione. Questo teatro è uno spirito libero dalle molte anime, dai tanti sapori, non si può costringerlo in un solo genere, si ribella! È un teatro pop e cult, è insieme il palco delle novità e dei debutti romani, dei grandi successi storici e dei nuovi fenomeni ormai affermati con programmi sempre originali… Il nostro palcoscenico è vivo, il nostro palcoscenico è libero! E liberi si sentono i nostri spettatori che amano tornare a trovarci ogni volta per uno spettacolo diverso, come dimostrano gli ottimi risultati della stagione artistica che si è appena conclusa, a fronte del nostro costante impegno con loro per mantenere prezzi accessibili.”
Francesca Reggiani: “Tutto quello che le donne (non) dicono 2016” dal 19 al 24 Febbraio 2016
Max Giusti : “Pezzi da 90”
dal 28 gennaio al 7 febbraio 2016
Supermagic 2016
dal 9 al 21 febbraio 2016
Momix - Opus Cactus
dal 23 febbraio al 3 aprile 2016
Lillo & Greg : “Marchette in trincea (Work in regress)”
dal 5 al 24 aprile 2016
Massimo Ghini : “Un’ora di tranquillità”
29 Aprile 2016
Astra Roma Ballet: “George Sand Uomo e Libertà”
dal 3 al 15 maggio 2016
Amii Stewart :“La via del successo”
24-25 maggio 2016
Aterballetto - SENTieri / 14’’ / Antitesi
27-28 maggio 2016
Balletto del Sud : “Le Quattro Stagioni”
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Teatro
INTERVISTA
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Yolanda FUERTES GARCÌA @fuertesgarcia_y www.looksplanet.org
È
impossibile riassumere in poche righe il curriculum di questo maestro del cabaret. Nino Taranto, un nome fondamentale del panorama artistico romano e nazionale, esordisce a Riso in Italy nel 1993 e da lì si apre la strada del successo in TV, con programmi ormai mitici come -per citarne solo alcuni- Buona Fortuna, Seven Show, Scherzi a parte, Trambusto, GQC o la mitica Gabbia di matti dal Salone Margherita di Roma. L’arrivo del nuovo secolo segna il fortunato sodalizio artistico di Nico con il palcoscenico, dal primo spettacolo Con...fusione ed il sucesso strepitoso “all’ombra del Colosseo” con il Seven Show live, a Uh!, Taranto no Bari, La mia donna è differente, Il diavolo
TARANTO E PACIULLO QUANDO TOKYO INCONTRA ROMA
Un figlio rigido, misurato, quasi inespressivo. Un padre istrionico, divertente, romano DOC. Due estranei in equilibrio precario, con fusi vitali e orari completamente diversi nonostante abbiano lo stesso sangue. Il motivo? Uno, anzi, 10.000 , che sono i chilometri che separano l’Italia dal Giappone. 15 anni senza sapere niente l’uno dell’altro e all’improvviso si ritrovano a chiamarsi “padre” e “figlio”, una convivenza “forzata” per cui sarà necessaria una buone dose di pazienza e senso dell’umorismo. Una commedia che ci farà riflettere sul senso di appartenenza ad un luogo, sull’importanza della famiglia e delle radici. Perché di papà ce n’è uno solo ed un figlio è un figlio... anche se si alza alle 5 di mattina a parlare con i bonsai. Nino Taranto e Paciullo ci raccontano l’esilarante spettacolo che porteranno in scena al Parco del Celio il 12 luglio.
© Studio Gr.i.Fo.|Sabrina Aglitti
e l’acquasanta, One Man Show, Ma...la sanità?!... E se mancava qualcosa, Nino è nel Guinness dei primati per aver effettuato, con altri nove colleghi, ben 35 ore di cabaret senza interruzioni. Volete un’altra chicca? Lui è stato l’anima de “Il muro del sorriso” ed “Il muro del sorriso ha fatto sQuola”, due divertentissimi libri con migliaia di copie vendute che hanno permesso la costruzione di una casa famiglia per 200 bambini a Kerala, in India. Il 12 luglio porterà in scena al Parco del Celio “Il figliol prodigo... reloaded”. E non lo farà da solo. A suo fianco c’è Patrizio Pucello -in arte Paciullo-, attore, conduttore, cantante... uno dei nuovi volti più talentuosi della scena artistica romana. Tenetelo d’occhio! Nino, Paciullo, due generazioni di artisti insieme sul palco in questa manifestazione storica dell’estate romana. Cosa sentite a pochi giorni del vostro debutto “All’ombra del Colosseo 2015”? (Nino) Pensa che sono già 20 anni che faccio All’ombra del Colosseo! Ed è sempre un’emozione straordinaria perché si è vicino ad uno dei monumenti più belli del mondo, significa avere uno scenario che è la Storia dell’Umanità! È come avere alle spalle le piramidi, enormemente suggestivo. E poi è una manifestazione artistica che in 25 anni ha creato una storia, quindi per noi artisti è una magnifica vetrina, un luogo straordinario dove poter lavorare. Stiamo parlando di un punto di riferimento nel centro storico per tutti i romani, per uscire la sera e godersi questa splendida città e godersi anche degli spettacoli bellissimi. Lo vedo con tutti i miei colleghi: lì si cerca di dare sempre il meglio del meglio, per dare lustro alle nostre capacità comiche. (Paciullo) È sicuramente una grande emozione, per me è la prima volta che salgo su questo palco, l’ho sempre visto da spettatore e farne parte quest’anno con una commedia nuova tutta nostra insieme a Nino Taranto è una immensa soddisfazione e gioia.
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Teatro
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INTERVISTA
TARANTO E PACIULLO
© Studio Gr.i.Fo.|Sabrina Aglitti
E in questa cornice ineguagliabile riproponete “Il figliol prodigo”, dopo il riscontro meraviglioso ottenuto da pubblico e critica nei primi mesi del 2015... Non possiamo che ringraziarvi per questo “reloaded”! (Nino) Grazie a voi! Infatti questo spettacolo è nato a gennaio. Abbiamo fatto tredici serate al Teatro L’Aura a Roma e al Teatro Bernini di Ariccia ed è stato un grande successo che ci ha reso veramente orgogliosi. Così insieme abbiamo pensato di riproporlo quest’anno “all’ombra del Colosseo” con grande entusiasmo. (Paciullo) Ci siamo messi al lavoro durante quattro mesi per fare questa nuova commedia e credo abbiamo avuto un ottimo risultato, è un orgoglio per noi questo successo!
A voi l’onore (e l’onere!) di raccontare ai nostri lettori questo ritrovo del tutto particolare che porterete in scena (Nino) “Il figliol prodigo” è un esperimento, abbiamo costruito una storia sul rapporto padre-figlio molto particolare. Lo-Paciù, mio figlio, è partito per il Giappone quando aveva 18 anni perché si è innamorato di una ragazza dagli occhi a mandorla, e con il sogno di fare l’attore comico, come me. È rimasto 15 anni lì e adesso torna -anche se si sono lasciati è ancora innamorato di questa donna-, in Italia a 32 anni per “riscoprire” il padre, cioè per “riscoprirmi”, portando con sé l’Oriente, tutto quello che è il modus operandi del Giappone... (Paciullo) Infatti Lo-Paciù, che essendo il risultato di una scappatella, conosce
corretta. Oggi proprio per la velocità dei tempi non ti da quella visibilità, in tanti format i comici non hanno tempo per far vedere effettivamente le proprie peculiarità. Così quello che emerge sono tormentoni, tutto viene consumato nell’arco di un secondo. (Paciullo) È come un bicchiere pieno di risate, una sorte di iniezione di vitamine. (Nino) Ma poi tante volte di questo bicchiere non rimane nulla... (Paciullo) È vero... (Nino) Penso ad esempio a Nino Manfredi o Alberto Sordi: quando erano invitati ad un programma avevano quei 10 o 15 minuti di esibizione solo per loro e quel programma in una sera faceva 10milioni di ascolto. Pensa se oggi un programma del sabato sera lo fa! Anche perché la TV non è più la regina della comunicazione, oggi è internet, tutto si gestisce dal telefonino. (Paciullo) I nuovi modi di comunicare hanno, però, gradi vantaggi. Ad esempio, il video che abbiamo messo su Facebook presentando lo spettacolo ha già raggiunto migliaia di visualizzazioni.
saltuariamente il padre, quando lascia il Giappone non torna da mamma, no... piomba proprio a casa di papà, e dopo anni ha assimilato tutte le abitudini zen: la cerimonia del tè, il giardino con i bonsai, con cui persino parlo, per me sono come dei figli! (Nino) Io cerco di abituarmi alle novità ma certe cose mi danno un po’ fastidio... Ma te pare normale prendere le forbicette e tagliare le foglie ai bonsai alle 5 di mattina?! (Paciullo) (ride) Giochiamo su questo scontro fra romanità e tradizione giapponese, attraverso aneddoti, situazioni esilaranti... Ed in giro ci E non ci stupisce affatto. “Il figliol prodigo... sarà un altro personaggio molto importante, il mio cor- reloaded” è uno degli appuntamenti più attesi dell’estate romana. Un successo garantito riere giapponese. targato Taranto/Paciullo. Quindi... (Nino) ... vi Due generazioni diverse capaci di creare un per- aspettiamo il 12 luglio all’ombra del Colosseo! Siamo fetto sodalizio artistico sul palco. Come avete felici perché la vendita dei biglietti sta andando molto vissuto i cambiamenti nel mondo dello spetta- bene... (Paciullo) ... ho una grande famiglia, infatti! colo, della comicità nel nostro Paese negli ulti- Spero che il 12 luglio riusciamo a trasmettere tutto il mi anni? (Nino) Negli ultimi tempi tutto si è accelerato nostro entusiasmo e il desiderio di regalare al pubblico tantissimo rispetto a 25 anni fa quando io ho cominciato, un’ora e mezza di svago e divertimento. è diventato tutto più veloce. Ma è la comunicazione che è VI ASPETTIAMO!”. cambiata, il rapporto con il pubblico, però, non può cambiare, è sempre un rapporto affettivo. L’importante è che ti riconosca per quello che gli dai, la voglia di raccontare le cose con la tua personalità, non deluderlo mai. I comici sono stati spremuti dalla TV rispetto al passato -e parlo di vent’anni fa-. Allora c’era una possibilità molto favorevole per i comici, nel senso che la TV ti dava una visibilità
PER SAPERNE DI PIÙ: NINO TARANTO PATRIZIO PACIULLO PUCELLO
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Teatro
ESTATE ROMANA
e gli
EFFERVESCENTI NATURALI li Effervescenti naturali, ovvero Eduardo, Pacifico e Gino, tre fratelli (sì, semplicemente fratelli, anche se ribattezzati da Fiorello come “I GEMELLI DI GUIDONIA”) dal sangue napoletano ma romani d’adozione da più di dieci anni. Frizzanti, scoppietanti ed estremamente divertenti, il 2 settembre saliranno sul palco di All’ombra del Colosseo
sempre desiderato di esibirci “all’ombra del Colosseo” perché è un palco importantissimo, un punto di riferimento non soltanto del cabaret romano ma anche nazionale... e quest’anno il sogno si è avverato! (FG) Pensa che per me “all’Ombra del Colosseo” è il primo passaggio della comicità: dieci anni fa sono stato il primo classificato al “Ridi Roma”, vincendo il premio della giuria ed il premio del pubblico. Quindi la mia carriera è cominciata lì.
@fuertesgarcia_y www.looksplanet.org
FABRIZIO GAETANI
G
C mag | Teatro | Luglio / Agosto 2015 145
Yolanda FUERTES GARCÌA
con il suo spettacolo di musicabaret. Insieme a loro Fabrizio Gaetani, (lui sì) romano DOC, monologhista, presentatore e imitatore dal talento sconfinato, un nome fondamentale del panorama artistico capitolino. Un’intesa vincente per una delle date più attese dell’Estate romana.
Fabrizio Gaetani
(EN) Inizialmente era previsto che lo spettacolo lo facesse Fabrizio da solo, ma poi è nata questa possibilità di salire con lui sul palco e siamo molto felici. Quindi saremo in “due” al Parco del Celio, due forze comico-musicali, un mix tra la comicità pretamente romana di Fabrizio e la nostra parte comico-musicale, con sketch comici, imitazioni e gag musicali. (FG) Infatti gli spettatori troveranno uno spettacolo molto particolare. Il mio cabaret, che già non è proprio quello “classico”, insieme alla comicità e alla bravura degli Effervescenti faranno un binomio buono e ben assortito. Perciò sono sicuro che noi ci divertiremo sul palco e faremo divertire il pubblico. Perché “All’ombra del Colosseo” è sempre un’occasione speciale, una vetrina privilegiata in cui ogni artista da il meglio di sé. (EN) Esbirsi al Parco del Celio è una grande emozione, per noi in modo particolare, essendo abbastanza giovani come “Effervescenti Naturali”. Abbiamo
Ma per fortuna questa non sarà l’unica occasione per poter godersi questi artisti dal vivo. (EN) Infatti l’estate si presenta molto bene! Oltre a questa serata fondamentale, abbiamo altri due appuntamenti molto importanti a Roma: il 15 luglio a Villa Pamphilj, in cui saremo sul palco con il maestro Gianfranco Phino, e l’8 agosto al Roma Chamber Music Festival a Tor Vergata. (FG) Anche la mia estate si presenta molto impegnata in tutti i fronti! Oltre al mio spettacolo di cabaret e a varie collaborazioni -come One Man Chef, con Demo Mura-, vado avanti con due mie opere teatrali: “Vacanze rumene”, con cui sarò in giro quest’estate, e sto già lavorando per riproporre il mio omaggio a uno dei pilastri della comicità romana, Aldo Fabrizi. Uno spettacolo dalle mille sfumature. Un sodalizio artistico da dieci e lode. E adesso la domanda d’obbligo: cosa volete di più? Ci vediamo il 2 settembre... all’ombra del Colosseo!
PER SAPERNE DI PIÙ www.effervescentinaturali.it www.fabriziogaetani.it
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Teatro
ESTATE ROMANA
ROBERTO
BOLLE AND FRIENDS GALÀ IMPERDIBILE DI DANZA A CARACALLA
O
gni anno il nostro magnifico étoile Roberto Bolle è icona della nostra cultura musicale e artistica e grazie a Lui l’Italia è rappresentata nei più grandi teatri del mondo riscuotendo tantissimi meriti e grandi successi. Un artista davvero di straordinario talento! Grazie a lui stiamo riconquistando il ruolo di “culla della musica”, un titolo che sosteniamo dall’inizio dei tempi ma che purtroppo aveva perso valore ultimamente. Roberto nasce il 26 marzo del 1975 in Piemonte e a soli 12 anni entra nella scuola della Scala di Milano. Viene subito notato da alcuni dei più grandi ballerini, tra cui Rudolf Nureyev, che lo richiese in un balletto sotto la sua regia. Anno dopo anno, crescendo artisticamente il suo grande talento è diventato sempre più singolare ed evidente, delineando una strabiliante carriera. A soli 20 anni si è esibito con Elisabetta Terabust in “Romeo e Giulietta”, a 22 anni al Royal Ballet
C mag | Teatro | Luglio / Agosto 2015 147
Eleonora TOMASSI
Hall per la famiglia reale inglese e al Cairo in “Aida” a 24 anni inaugura la nuova stagione teatrale del Royal Opera House con “Schiaccianoci” ed è stato nominato ambasciatore dell’UNICEF e a 27 anni è stato invitato a ballare per il “Giubileo d’oro della Regina Elisabetta”. Roberto Bolle si è consacrato quale artista tra i più richiesti all’estero in tutti i palcoscenici più importanti (Opèra National de Paris, Bolshoi, Mariinskij Kirov, Royal Ballet, American Ballet Theater…). Viene nominato ètoile del teatro la Scala di Milano e gli viene conferito il titolo di “principal dancer” dell’ABT ed inoltre nominato “Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana”. Roberto vanta ormai un curriculum esclusivo e in questi ultimi anni col suo grandioso spettacolo “Roberto Bolle and Friends” si conferma la nuova Icona mondiale della danza! Un personaggio stimato ovunque e in tutti i campi, che trasmette la sua passione ma anche messaggi e segnali molto importanti e coinvolge il suo sempre più ampio pubblico nelle sue performance e nella sua vita professionale. In occasione del suo quarantesimo compleanno quest’anno Rizzoli ha pubblicato il libro fotografico “Viaggio nella Bellezza”. Un volume dedicato all’esaltazione dei nostri patrimoni artistici e quindi della nostra bellezza attraverso immagini di Roberto che balla in tutti questi scenari ed in particolare con un servizio fotografico inedito a Pompei, simbolo di bellezza e al tempo stesso di fragilità del nostro Paese. Questo viaggio nella bellezza italiana è il filo conduttore e ispira la sua tournée di “Roberto Bolle and Friends”. Un imperdibile galà di danza con la privilegiata partecipazione dei migliori ballerini al mondo, che riunisce tutti i brani più belli e famosi del repertorio Ottocentesco e Novecentesco e che unisce passione virtuosismo e esibizionismo. Il pubblico romano ha già accolto l’evento con straordinaria vitalità tanto che in pochi giorni il botteghino del teatro dell’Opera di Roma ha registrato il tutto esaurito per la serata del 27 luglio
alle Terme di Caracalla. Ma era evidente perché sarà una serata magica, unica e indimenticabile in una cornice meravigliosa -Caracalla- che è uno dei luoghi più belli d’Italia e tutelati dall’Unesco come patrimoni dell’umanità. Quest’anno la tournee italiana a luglio toccherà anche altri teatri ed in particolare il 18 e 19 il teatro lirico di Cagliari, il 22 l’Arena di Verona, il 25 il Teatro grande degli scavi di Pompei e dopo Roma, il 29 e 30 il teatro Ariston di San Remo. È per me una grande gioia aver potuto spendere qualche parola su questo artista così talentuoso ma soprattutto su un uomo straordinario, che per me rappresenta l’immagine perfetta del ballerino: umile, professionale e straordinariamente emozionante! E anche quest’anno sarò lì presente col cuore palpitante per vivere una grande emozione dalla platea di Caracalla e non vedo l’ora che arrivi lunedì 27 luglio...
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Spettacolo
C mag | Spettacolo | Luglio / Agosto 2015
Alessandra PESATURO
EVENTI
info@beglive.it
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Facchini, Gianluca Giugliarelli. Poi tutti sul pullman direzione Fiano Romano alla villa della famiglia Taranto dove è stata organizzata una cena dalla splendida padrona di casa Paola Forgione. Inizio evento ore 18:00 fine evento ore 3.00 tra fiumi di prosecco, vino bianco, mojito, buon cibo, canti, balli, frizzi e lazzi. Eccezionale performance di Gennaro Calabrese nelle vesti di Papa Francesco e di Marco Facchini con una canzone scritta per gli sposi. Mentre il quartetto Calabrese, Bagnato, Taranto capitanato da Antonello Costa alla chitarra, hanno improvvisato cover di canzoni famose con le parole cambiate ad hoc, ed a fine serata torta e fuochi d’artificio per augurare agli sposi una vita pirotecnica! Auguri!
SCENE DA UN
MATRIMONIO
Giornata indimenticabile per i manager dello spettacolo Roberto Galliani e Laura Barbini, che il 20 Luglio sono convolati a nozze
L
unedì 20 Luglio 2015. Matrimonio alternativo e fuori dalle etichette di rito, lo hanno voluto così i manager Laura Barbini e Roberto Galliani già uniti nella vita e nel lavoro, titolari della B&G fucina di talenti del cabaret romano e nazionale. A festeggiare i novelli sposi nella sala matrimoni civili di Villa Lais nel Municipio VII, un gruppo ristretto
di amici che hanno seguito il rito ufficiato dall’attore Nino Taranto, tra sorrisi, applaudi e qualche luccicone di emozione. Nella piccola sala con capienza venti posti assiepata in ogni angolo, a festeggiare Laura e Roberto gli amici di sempre, i parenti, tra i volti noti Rossella Brescia, Josè Perez, Massimo Bagnato, Gennaro Calabrese, Marco Capretti, Antonello Costa, Marco
Tanti auguri e felicità a Laura e Roberto da tutta la redazione del C magazine
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Cucina
Ricette: Laura FIANDRA
RICETTE
Presentazione: Desirè Sara SERVENTI
LE RICETTE CRUDISTE di Laura Fiandra Le ricette crudiste sono all’insegna dell’originalità e del benessere Tante le ricette crudiste sulla pagina Facebook di Naturalmente Crudo. Ricette originali e ricche di vitamine e nutrienti che apportano benefici a livello fisico. A spiegare dettagliatamente due sue ricette crudiste, Laura Fiandra di Naturalmente Crudo.
MAIONESE DI LUPINI INGREDIENTI Lupini in salamoia 100 gr Acqua 40 g Senape ½ c Succo di limone q.b. Sale dell’Himalaya Paprika q.b. Olio bio q.b. Tenere un po’ in ammollo i lupini, sciacquarli e togliere le bucce. Frullare ad alta velocità i lupini con l’acqua e tutti gli altri ingredienti, fino a ottenere una crema spumosa senza grumi.
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Cucina
RICETTE
Ricette: Laura FIANDRA
LE RICETTE CRUDISTE di Laura Fiandra
SOLE NUTRIENTE gelato crudista agli spinaci
Congelare la sera prima quattro banane tagliate a rondelle, di giusta maturazione. Ammollare tre, quattro datteri con un po’ di acqua. Frullare e creare una salsina di datteri, si può usare al posto di questa salsina un po’ di succo di agave. Nel Vitamix o un altro frullatore potente aggiungere alla salsa di datteri due manciate di spinaci crudi, con poca acqua se serve. Frullare bene e aggiungere le banane congelate. Azionare la velocità turbo e il gelato è pronto. Come si può guarnire? Con cacao nibs, bacche di goji, more di gelso, cannella o con altro. Le proprietà del gelato agli spinaci? È un gelato ricco di potassio e clorofilla. Altre varianti di gelato? Al cioccolato, alla cannella, alla vaniglia, coi frutti di bosco, etc.
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Sport
C mag | Sport | Luglio / Agosto 2015 155
ASD ACQUA ACETOSA
A.S.D. ACQUA ACETOSA CIAMPINO
A.S.D. Acqua Acetosa
L’ A.S.D. ACQUA ACETOSA CIAMPINO
TUTTE LE ATTIVITA' A PARTIRE DA
propone:
SETTEMBRE 2015 TENNIS per bambini e adulti CORSI DI GRUPPO E INDIVIDUALI
LO SPORT
COME UN BENE EDUCATIVO
Q
uando lo sport riesce ad emergere nell’uomo la sua dimensione ludica, gli permette di esaltare la sua umanità attraverso quel principio della pedagogia umanistica che è la GRATUITÀ. Tutti coloro che parteciperanno saranno accolti in un clima di AMICIZIA. Tutte le attività svolte saranno inserite nel programma operativo del C.S.I. centro sportivo italiano che garantisce, ormai da anni, uno SPORT di qualità che mette al centro la PERSONA.
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VA I S U L N ESC
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ANCHE PER RAGAZZI DIVERSAMENTE ABILI !
SALSA E MERENGUE
apertura corsi di HIP HOP per bambini e ragazzi
POPPING per bambini e ragazzi
WELLDANCE IL FITNESS CHE DANZA,
per bambini, ragazzi e adulti
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Sport
BOXE
Redazione
ALLA MUZZI ACADEMY LA BOXE È
UNA REALTÀ CONSOLIDATA Un ampio spazio professionalmente attrezzato e con istruttori qualificati
A
lla Muzzi Academy la boxe è una realtà consolidata, c’è un ampio spazio professionalmente attrezzato con ring regolamentare, sacchi, pere veloci, palle tese, e spazio per ogni esigenza. I bambini a partire dai sei anni, in orari delicati con avviamento al pugilato, hanno la possibilità di migliorare caratteristiche come coordinazione, velocità, forza, autostima, e determinazione, fondamentali in questo periodo di vita, in modo non cruento seguendo soprattutto l’aspetto tecnico tattico formativo e non quello aggressivo e fisico della disciplina. Gli amatori con la Soft boxe per ogni età, con orari distribuiti in
tutta la giornata e fruibili a seconda delle esigenze personali e di lavoro, con l’obiettivo di tenersi in forma o di confrontarsi sul ring in esibizioni prive di contatto, dimostrando migliori capacità tecniche. Le donne alla Muzzi Academy hanno addirittura un turno riservato dove potersi allenare e confrontarsi sotto la regia di un’istruttrice che ne possa comprendere esigenze e problematiche. Il settore agonistico con esperienza pluri decennale in collaborazione con la Cona boxe, ha raggiunto ottimi risultati a livello nazionale. Alla Muzzi Academy si può parlare di boxe per tutti.
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OROSCOPO
Luglio/Agosto
Mauro Gabbiadini
ARIETE
Scoprirete il valore della tenerezza, gli altri contano e volete dimostrarlo in amore: storie segrete e decisioni da prendere alla luce del sole.
TORO
Lasciate spazio ai sentimenti, approfondite il dialogo, gli amici torneranno in famiglia, c’è chi collabora volentieri e i guadagni sono più certi.
GEMELLI
Un po’ di confusione perché la persona del cuore pretende troppo e anche gli altri non sono da meno: dovete ritirarvi, solo chi è generoso vi resterà vicino.
CANCRO
Sarete autonomi nelle scelte affidandovi all’intuito, in società ripartite le spese e puntate i piedi anche con chi vi ama, abituato alla vostra dedizione assoluta.
LEONE
Fascino e sicurezza, savoir-faire e carisma: slanciatevi alla conquista di qualcosa di nuovo e straordinario. Il lavoro continua su due rotaie e un intrigo segreto vi esalta.
VERGINE
Lascerete da parte il lavoro che frutterà in un secondo tempo, e le amicizie vanno selezionate. Compagni di viaggio, qualche breve storia: vi sentite indipendenti.
BILANCIA
Avete dato troppo e vi sentite estenuati perché gli altri pretendono all’infinito. Ma chi vi ama vi esalta: dialoghi profondi, esuberanza, fantasia e sentimento.
SCORPIONE
Potete pensare all’amore e a un viaggio romantico. C’è chi lavorerà per voi secondo le istruzioni che ha ricevuto: siete un caposquadra perfetto e riverito.
SAGITTARIO
Prenderete una pausa di riflessione per spendere meglio il vostro denaro. Se vi interessa un viaggio favoloso calcolerete tutto, e un amico vi seguirà.
CAPRICORNO
Allentate il ritmo, godetevi l’intimità della famiglia e gli slanci di passionalità: sarà più bello. Nel segreto potete confidarvi con gli amici, il lavoro aspetta.
ACQUARIO
Gli altri donano, seducono, si stupiscono, e voi accettate graziosamente come se fosse dovuto. In effetti avete attirato l’attenzione e non vi va più di lavorare.
PESCI
Avete colpito al cuore e ora siete quasi perseguitati da chi vuole una risposta affermativa. Un impegno certo troppo complicato: volete dedicarvi alla vostra attività.
evolution nuova