InCorso #35 – opinioni e notizie in CMB

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Periodico trimestrale di opinioni e notizie - Anno IX. N° 35- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO.

IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO

35 03/2015

I ponti sull’Expo Conto alla rovescia per la conclusione dei lavori


A 09 / N 35 / P 02

INDICE / COLOPHONE

Scripta manent Parola di verbale. La proposta della Associazione tendente a concordare la incorporazione della Cooperativa Muratori di Limidi nella Cooperativa Muratori, Cementisti e Carpentieri di Carpi. Il Prandini spiega che la proposta è una conseguenza di un preciso indirizzo deliberato dall’Associazione in campo provinciale per ridurre l’attuale numero delle Cooperative Edili da 33 a 15, mediante fusioni od incorporazioni fra organismi che gravitano sulla stessa zona.

IN QUESTO NUMERO PAG. 4 / OPERE

L’Aquila rinasce: due tesori restituiti Entro l’estate si concluderanno i lavori di Palazzo Natellis e del Consorzio Collepietro

PAG. 5 / PRIMO PIANO

Milano senza confini: ecco la porta dell’Expo Un'opera che rimarrà nella storia per bellezza e innovazione

Tratto dal Verbale del Consiglio Direttivo della Cooperativa Muratori

18 Novembre 1967

IN CORSO Opinioni e notizie in CMB NUMERO

35 inCorso

Periodico trimestrale di opinioni e notizie Anno IX. N° 35 Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli Redazione: Francesca Martinelli, Paolo Andreoli, Sara Lelii, Luca Padovano, Federico Sarti Contatti: Martinelli. Francesca@cmbcarpi.it Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Proprietario: CMB Società Cooperativa Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: Hic Adv Stampa: Nuovagrafica

inCorso on-line

PAG. 9 / ASSEMBLEA

Puoi scaricare questo e gli altri numeri all'indirizzo: http://www.cmbcarpi.it/ comunicazione_houseorgan. php?categoria=house

L’assemblea dei soci ha presentato il Piano industriale 2015-17

Codice alfanumerico

Prospettiva crescita

Ecco cosa significano i codici in testa ad ogni pagina A = anno di pubblicazione N = numero della rivista P = numero di pagina

PAG. 20 / SCHEDA LAVORO

Cantieri Gastronomici i Con i soci in trasferta

Complesso San Paolo, cultura e belcanto Nel cuore di Modena uno spazio ricomincia a vivere dopo cinque anni di lavori

Stampato su carta certificata FSC® proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.Per info: www.fsc-italia.it

Da questo numero vi accompagniamo nei cantieri d’Italia, dove i nostri soci si concedono qualche evasione culinaria. Un modo per viaggiare insieme a loro.

RUBRICHE IN CORSO

SCANNER

a

CMB sotto scatto

In questo numero ospiteremo gli scatti di Fabio Boni, fotografo professionista che da anni collabora con la redazione di InCorso. Dopo aver dato spazio ai soci fotoamatori, rivedremo le persone di CMB da un nuovo punto di vista.

TERNO AL LOTTO

P. 3 / CORREVA L’ANNO

P. 20 / PAGINE I.T.

Millenovecentosessantaquattro

Giù le mani dai nostri sistemi

Gioca i nostri numeri

P.16 / SCANNER

P. 23 / CANTIERI GASTRONOMICI

CMB sotto scatto

L’atmosfera casereccia di Firenze

53 9

La luce delle campate del Viadotto Expo

65

Anno di nascita del nostro fotografo Fabio Boni

P. 18 / DIALOGHI Vite di cantiere

Migliaia di mq del Complesso San Paolo di Modena


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STORIA / MAESTRA DI VITA

Correva l’anno 

Immagini da un altro secolo

1964

Il Ministro Giuseppe Pella in visita ai cantieri Negli anni del miracolo economico italiano, il Ministro Giuseppe Pella si reca in visita ai cantieri della Cooperativa Muratori a Milano. L’edilizia popolare sta cambiando la fisionomia delle periferie delle metropoli.

A cura di: Francesca Martinelli


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OPERE / RICOSTRUZIONI

Le facciate restaurate di Palazzo Natellis e del Consorzio Collepietro mostrano la loro antica bellezza. Entro l’estate si concludono i lavori per il recupero degli edifici danneggiati dal sisma.

L’

Di Claudio Romanese

Via i ponteggi: ora si alza lo sguardo su L’Aquila

Aquila rialza lo sguardo e ammira l’antica bellezza. Sono andati avanti a pieno regime, nel rispetto del programma, i lavori di consolidamento e restauro degli importanti palazzi storici aquilani lesionati dal terremoto. Un impegno avviato lo scorso anno, quello di Cmb, che entro l’estate vedrà la conclusione dei lavori di Palazzo Natellis e del Consorzio Collepietro. A giugno 2015, il cinquecentesco Palazzo Natellis, restituito all’antico splendore, tornerà a dominare la via principale del centro storico, corso Vittorio Emanuele. Si tratta di un complesso monumentale di grande interesse originariamente appartenuto alla famiglia nobile degli Alessandri, baroni di Fagnano, come testimoniato dallo stemma dell’agnello a due teste (databile al 1653) che si trova all’angolo del palazzo tra il Corso e via Navelli. Il sisma aveva causato pesanti danni alla struttura (distacco dei solai dalle murature perimetrali, crollo parziale di volte, ribaltamento di tramezzi…) e i lavori di consolidamento e restauro, eseguiti sotto la supervisione della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Abruzzo, hanno comportato un impegno di spesa di circa 5 milioni di euro. Oggi però i passanti non stanno più a testa bassa, ma alzano gli occhi per ammirare la facciata appena restaurata. Finalmente sono stati tolti ponteggi e teli protettivi e la luce è tornata ad illuminare un importante monumento, simbolo dell’identità aquilana. Anche i lavori sugli edifici del Consorzio Collepietro proseguono a pieno ritmo e si prevede la conclusione a luglio 2015. Si tratta di palazzi dal grande valore storico e artistico risalenti al XIII secolo, più volte rimaneggiati a causa dei terremoti che, ciclicamente, hanno colpito l’Aquila. I danni subiti, come lo scollamento delle mura portanti e vari crolli parziali di murature e coperture, sono stati davvero notevoli, ma gli interventi hanno saputo restituire l’antica bellezza. Ora, dopo tanti mesi, possiamo ammirare le facciate restaurate, facciate che gli esperti della Soprintendenza datano addirittura alla fondazione della città.


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PRIMO PIANO / EXPO

Milano senza confini: ecco la porta dell’Expo Conto alla rovescia per la conclusione dei lavori nel cantiere di CMB. Ponti e viadotti in un'opera che rimarrà nella storia per bellezza e innovazione.

A cura della Gianmatteo Monti / Foto di Paolo Lorenzi


PRIMO PIANO / EXPO

TUTTO IL PROGETTO METRO PER METRO OPERE INFRASTRUTTURALI GALLERIE TRINCEE PONTI-VIADOTTI RILEVATI

1.070 metri 461 metri 800 metri 1.196 metri

E

xpo 2015 è alle porte: mancano ormai meno di due mesi all’apertura dei cancelli dell’evento che porterà il nostro Paese, e in particolare la città di Milano, sotto i riflettori mediatici del mondo intero. E CMB ha fatto la sua parte. La cooperativa è infatti impegnata nella realizzazione di un’opera non solo di alta ingegneria ma anche di elevato valore estetico, grazie a una personalissima impronta che contraddistingue il progetto dei ponti già oggi impressa nella memoria di chi percorre le autostrade A4 e A8 per raggiungere il capoluogo lombardo. Occorre però aggiungere una considerazione: oltre alla tecnologia, all’innovazione e all’ingegno, c’è l’impegno di chi ogni giorno, nonostante le difficoltà di un contesto ormai sempre più teso e spesso oggetto di critiche, porta alto con grande orgoglio il nome della nostra cooperativa.

IL PROGETTO

Grazie al progetto realizzato da CMB, la viabilità del territorio metropolitano milanese migliorerà dal punto di vista funzionale e potrà godere di un intervento di alto valore estetico. Spina dorsale della maxiopera, che disegna il nuovo skyline milanese e rappresenta la vera e propria “Porta dell’Expo”, sarà una successione di ponti e viadotti caratterizzati da strutture ad arco e da scelte costruttive e cromatiche innovative. Si tratta di un sistema di opere infrastrutturali che si sviluppano per circa 3,44 km nell’area nord-ovest del territorio milanese e interesseranno i comuni di Pero e Milano. Parliamo di 1.007 metri di galleria, 461 metri di trincea, 800 metri in pon-

VISTA DRONE

Due immagini scattate dal drone in volo sull'area del cantiere


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3.400 metri

L’ESTETICA DELL’INNOVAZIONE

Un’opera imponente, una serie di infrastrutture che si fondono e dialogano con il territorio. Oltre all’innovazione nelle tecniche costruttive, il progetto che ha disegnato il nuovo skyline di Milano in vista di Expo 2015 ha pensato all’estetica, unendo trasparenza e leggerezza. Punto di forza e continuità visiva del sistema di archi (A4, Expo e A8) è l’utilizzo di carterature metalliche che rivestono gli elementi strutturali in cemento che si trovano alla base. Questa scelta si unisce al progetto colore a firma dell’artista Jorrit Tornquist. Il coodinamento visivo delle infrastrutture ha richiesto, infatti, interventi di design attuale. Per allontanare la sensazione di disordine e rumore visivo è stata preferita la scelta acromatica. Due sfumature di grigio (grigio scuro e chiaro) permettono un’opposizione dinamica degli archi, rendono cinetica la lettura architettonica. Percorrendo la strada sopraelevata si percepirà così la differenza cromatica tra i due archi, destro e sinistro, mentre il punto di affinità cromatica si collocherà sotto il piano stradale. Il progetto illuminotecnico enfatizza le caratteristiche di leggerezza, continuità e iconicità della “Porta di Expo” anche durante la notte.

ti-viadotti, 1.196 metri di rilevati. Le principali opere della “Porta dell’Expo” sono la galleria artificiale Cascina Merlata, il cavalcavia sulla rotatoria Cascina Merlata, il viadotto della linea ferroviaria nord e sud, i ponti su A4, A8 e il viadotto Expo con i relativi archi, fiore all’occhiello del progetto.

dale. Entrambi i cavalcavia si compongono in un’unica campata con luce di calcolo rispettivamente pari a 41 metri (cavalcavia sud) e 31 metri (cavalcavia nord). La carreggiata stradale, della larghezza costante di 10 metri, risulta composta da una corsia di marcia da 4 metri e due banchine laterali da un metro.

LA GALLERIA CASCINA MERLATA

I VIADOTTI DELLA FERROVIA

La galleria è compresa fra le progressive chilometriche (pk) 0+558.68 e 1+541.91 per uno sviluppo longitudinale complessivo pari a circa 1.008 metri, mentre con riferimento all’asse sud è compresa fra la pk 1+271.71 e la pk 2+286.87 per uno sviluppo longitudinale di circa 1.015 metri. La larghezza interna dell’opera, pari complessivamente a 24.70 metri, è suddivisa in due canne (una per ciascun senso di marcia), ognuna delle quali di larghezza pari a 10.90 metri. Le due carreggiate sono separate da un cunicolo a tutta altezza di larghezza interna netta pari a 2,20 metri, che accoglie il vano con gli impianti tecnologici e il cunicolo per la ventilazione forzata. Il cunicolo centrale è stato realizzato con due bypass pedonali e un bypass carrabile che favoriscono l’attraversamento degli utenti e dei mezzi di soccorso in situazioni di emergenza.

IL CAVALCAVIA SULLA ROTATORIA MERLATA

In corrispondenza dell’uscita dell’imbocco Nord della galleria Cascina Merlata e a una quota superiore rispetto al piano viario della stessa, si trova la rotatoria Merlata. L’anello della rotatoria è formato da due porzioni in cavalcavia e da due tratti di muro che sorreggono parzialmente a sbalzo la sede autostra-

Il tracciato principale alla progressiva chilometrica 0+358 sovrappassa lo scalo ferroviario di Milano Certosa e le linee RFI MilanoVarese, Milano-Domodossola e Milano-Torino (Alta velocità). Per risolvere questa interferenza sono stati realizzati due viadotti affiancati (uno per carreggiata) di luce complessiva pari a 210,43 metri (nord) e 210,85 metri (sud).

IL PONTE SULL’A4

L’autostrada A4 è scavalcata da un ponte ad arco, lungo 140 metri e a 35 metri da terra, interamente costruito in acciaio. Si tratta di un’opera di grande effetto grazie allo sfalsamento, pari a 22,80 metri, dei due archi portanti. Grazie all’effetto cinetico dell’avvicinamento prospettico, i due archi sembrano muoversi come un animale marino che emerge e si immerge nel profilo del terreno. L’effetto è supportato dal contrasto cromatico della doppia sequenza di archi che cambia colore dal bianco al nero. L’impalcato, largo 24,10 metri, ospita due carreggiate a doppia corsia per senso di marcia. Il ponte è costituito complessivamente da tre impalcati: quello che va dalla spalla al traversone di collegamento dei due archi lato sud; quello centrale sospeso


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PRIMO PIANO / EXPO

PORTA DELL’EXPO: LE OPERE Galleria artificiale Cascina Merlata Cavalcavia sulla rotatoria Merlata Viadotti RFI nord e sud Ponte ad arco sull’A4 Viadotto Expo Archi Expo Viadotti per lo svincolo A8 Ponte ad arco sull’A8

da funi a un intersasse di 8,35 metri e quello che va dal traversone che collega i due archi lato nord alla pila 1 del viadotto Expo.

IL VIADOTTO EXPO

Cinque campate, ognuna di luce 53 metri, per una lunghezza complessiva di 265 metri. Il viadotto Expo collega il ponte ad arco sull’A4 con i due rami di svincolo per l’A8 e sovrappassa l’area utilizzata come ingresso secondario dell’esposizione universale e come area parcheggi. L’impalcato metallico appoggia su sei pile, di cui l’ultima di forma particolare (pila giunto), che permette, oltre all’appoggio dell’ultima campata del viadotto, anche delle campate terminali dei due viadotti successivi. Il progetto illuminotecnico, che evidenzia gli intradossi delle curve e degli impalcati, rafforza con il cromatismo bianco-nero e argento la massima spettacolarità del viadotto.

GLI ARCHI EXPO

Due archi in acciaio, di lunghezza 200 e 197 metri e freccia rispettivamente di 30 e 25 metri, affiancano il viadotto Expo. La funzione dei due archi è quella di rendere l’intero progetto (ponte ad arco sulla A4, viadotto Expo,

ponte ad arco sulla A8) organico e ben inserito nel contesto urbano, creando la cosiddetta “Porta di Milano”, elemento distintivo di chi arriva nel capoluogo lombardo. Entrambi gli archi “estetici” sono caratterizzati da una struttura particolarmente snella e relativamente leggera perché non destinati a sostenere impalcati o altri carichi verticali.

VIADOTTI PER LO SVINCOLO A8

Due viadotti a singola carreggiata e doppia corsia sono stati realizzati per collegare il Viadotto Expo alle due rampe di svincolo per la A8 relative alle carreggiate nord e sud. Le due opere scavalcano la viabilità interna dell’Expo.

PONTE AD ARCO SULL’A8

Il ponte ad arco in acciaio è lungo 97 metri e si erge a 35 metri da terra. Si tratta di un arco inclinato di grande complessità strutturale. L’architettura del manufatto, caratterizzata dall’arco dissimmetrico rispetto all’impalcato e dal sistema di sospensione posizionato solo dal lato esterno curva, esalta il pregio tecnico ed estetico di un’opera assolutamente singolare nel panorama italiano.

LA STORIA COMINCIA QUI Quando la Bie (Bureau International des Expositions) ha designato Milano come sede dell’esposizione universale 2015, si è subito manifestata la necessità di garantire l’accessibilità al sito dell’Expo. Con l’esposizione universale, Milano accoglierà milioni di visitatori. Nel maggio 2009, il Tavolo Lombardia ha scelto come attuatore dell’opera la Regione Lombardia (attraverso Infrastrutture lombarde) e ha localizzato l’intervento tra il collegamento tra la SS 11 a Molino Dorino e l’Autostrada A8-A9. L’appalto a concorso per avviare i lavori è stato vinto dal Consorzio Eureca (composto da CMB di Carpi, Unieco di Reggio Emilia e Clf di Bologna), in raggruppamento con Consorzio cooperative costruzioni, Vitali e Cic spa. Della progettazione esecutiva e costruttiva si è occupato un raggruppamento di società di ingegneria con Pro Iter (capogruppo), Erre.Vi.A, Politecnica ingegneria e architettura soc. coop. e studio di architettura Antonio Citterio - Patricia Viel and partners, che ne ha curato gli aspetti architettonici. La progettazione delle principiali opere d’arte si è avvalsa invece della consulenza dei professori Massimo Majowiecki e Giacomo Morano.


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ASSEMBLEA / PIANO INDUSTRIALE

Prospettiva crescita

L’assemblea dei soci ha approvato il Piano industriale 2015-17 che annuncia un incremento annuo del giro d’affari dell’8% e più alti livelli occupazionali. Servizi e mercato estero volani di sviluppo. A cura della Redazione / Foto di Fabio Boni

C

rescita: è questa la parola d’ordine del Piano industriale 2015-17 di CMB, presentato a una partecipatissima assemblea dei soci sabato 21 febbraio. Tra i presenti il sindaco di Carpi Alberto Bellelli, l’onorevole Pd Manuela Ghizzoni, il presidente della Legacoop nazionale Mauro Lusetti e numerosi esponenti del mondo della cooperazione. In un documento di circa 80 pagine si annuncia una crescita del Gruppo fatta di nuove energie e risorse, di giovani, una crescita che passi dallo sviluppo di nuovi ambiti di mercato, dall’innovazione, dalla rivitalizzazione dei settori in difficoltà. Dopo sette anni di lunghissima crisi, di fronte a un mercato dell’edilizia messo in ginocchio e 890mila posti di lavoro andati in fumo nel settore, dopo un lungo periodo

di “resistenza”, per la cooperativa è arrivato il momento di cambiare. Perché crescita significa proprio questo: saper cambiare. Non solo guardando all’estero o investendo in nuove aree, ma anche pensando al futuro gruppo dirigente, a persone che potranno portare, grazie a nuove competenze, linfa vitale per il cambiamento. Dal contesto politico-economico nazionale e globale (le riforme del governo Renzi, il calo del valore dell’euro e un prezzo più basso del petrolio…) arrivano segnali che fanno ben sperare. Il presidente, Carlo Zini parla di una situazione simile a un Dopoguerra, una fase in cui c’è grande fiducia. “È il momento – ha spiegato all’assemblea – in cui la fiducia è il bene massimo, perché si respira futuro”.


ASSEMBLEA / PIANO INDUSTRIALE

UN PIANO CHE DISEGNA IL FUTURO

CMB arriva alla presentazione del nuovo progetto strategico con una situazione patrimoniale e finanziaria equilibrata e solida, un portafoglio ordini (tra lavori e servizi) di oltre 3 miliardi di euro. Marcello Modenese, direttore Finanza e controllo e membro del Cda, ha presentato il piano industriale che prospetta le coordinate con cui agganciare la ripresa (oggi si stima un PIL +0,80% nel 2015) in atto, che sarà ulteriormente alimentata da Expo 2015. “Basta guardare il piano precedente e guardare gli obiettivi che ci eravamo dati – ha premesso Modenese – e si vede come in questi tre anni CMB sia cambiata dal punto di vista organizzativo, delle partnership, delle strategie. Questo cambiamento è stato tempestivo e ci ha permesso di essere qui a parlare di futuro. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di resistere alla crisi, ma non possiamo pensare ad altri tre anni di resistenza perché questo potrebbe voler dire declino per l’azienda. Il prossimo triennio sarà dunque di crescita, del giro d’affari e degli obiettivi aziendali”. Nei prossimi tre anni è prevista una crescita media annua del giro d’affari dell’8% che raggiungerà, nel 2017, i 600 milioni di euro con la redditività operativa lorda pari al 6,9%. Non solo. Le previsioni indicano un patrimonio di gruppo che arriverà a 242 milioni, un portafoglio ordini che sfiorerà i 3,2 miliardi di euro, la crescita dei livelli occupazionali con l’inserimento di giovani e 550 soci stabilmente occupati in cooperativa. Per il 2015 si prevede una crescita del fatturato che si posizionerà sui 530 milioni anche grazie alla fase di piena produzione in cui si troveranno importanti opere in Italia, come il terzo macrolotto della Salerno-Reggio Calabria e la Torre Hadid di Citylife.

CMB PUNTERÀ SUI SERVIZI

Come fare a raggiungere gli obiettivi? Parte della crescita è già in pancia, frutto del portafoglio ordini al quale si uniranno elementi innovativi, come ha spiegato Modenese. CMB ha scelto un’uscita strategica dalle concessioni autostradali e di puntare sull’area servizi, soprattutto per gli ospedali (manutenzione impianti, global service, global management, attrezzature biomedicali…), e sul know how maturato in questi anni. “Nei prossimi tre anni sarà fondamentale – ha precisato – riconfermare quella che è stata la crescita della


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PIANO INDUSTRIALE 2015/2017 - RICAVI NETTI

600 500

476,6

531,0

Milioni di Euro

568,8

602,4

400 300 200 100

2014

2015

2016

PIANO INDUSTRIALE 2015/2017 - REDDITO NETTO 7

Milioni di Euro

6,4

6

2017

6,9

5,5

5 4

3,6

3

COSTRUZIONI

CMB si concentrerà sui grandi lavori in Italia e all’estero in partnership coi principali players del settore. Nei territori (con un rafforzamento della presenza diretta a Milano e Roma) si punterà principalmente sulle ristrutturazioni e il recupero urbano focalizzandosi anche su lavori di piccolo e medio taglio (ricostruzione post-sisma, riqualificazione urbana…).

IMMOBILIARE

2 1

2014

2015

2016

PIANO INDUSTRIALE 2015/2017 - ACQUISIZIONI

600 500

redditività delle nostre costruzioni”. Per la crescita, dunque, si dovrà rafforzare l’integrazione tra Costruzione e servizi, continuare ad investire in quest’area e nelle concessioni ospedaliere. “Nei prossimi anni – ha detto ancora Modenese – il gruppo creerà circa 40 milioni di euro di cassa: 15 li destineremo alla riduzione del nostro indebitamento e 25 ad investimenti nell’area servizi per crescere”.

475,5

531,5

2017 Milioni di Euro

580,5

623,0

Nell’arco del piano si riprenderà la produzione immobiliare a domanda diffusa nelle grandi aree urbane, soprattutto nel mercato milanese, dove CMB esprime un’indiscussa leadership a livello nazionale, consolidando ulteriormente il forte legame esistente con le cooperative di abitazione. Ci si focalizzerà pertanto nell’individuazione, progettazione, realizzazione e commercializzazione della cosiddetta edilizia residenziale “convenzionata”, nonché nell’offerta di servizi post vendita ai clienti (manutenzione e gestione pluriennale degli immobili).

RISORSE UMANE

Tra le sfide della cooperativa ci sarà anche quella di conciliare la necessità di inserimento di nuove risorse, flessibili e a costi competitivi, con la gestione del lavoro dei soci. Alla conclusione del Piano si ipotizza un organico del gruppo pari a 600 unità, con l’incremento dell’organico complessivo a 1.100 unità. La priorità dovrà essere spostata sulla qualità delle risorse umane.

400 300 200

VERSO IL 2020 CON NUOVE ENERGIE

100

2014

2015

2016

2017

Non si può concepire futuro senza uno sguardo ampio. Lo stesso che ha permesso a CMB di posizionarsi fra le 10 principali imprese di costruzioni d’Italia, specializzata sempre più nella realizzazione di opere complesse e tecnologicamente avanzate.


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ASSEMBLEA / PIANO INDUSTRIALE

DIREZIONI

VOCI DI CMB Emiliano Cacioppo Direttore commerciale Divisione Territori

LINEE D’AZIONE

RAFFORZAMENTO DEGLI ELEMENTI DISTINTIVI E DIRETTRICI INNOVATIVE

1. Riprendere la crescita del giro d’affari incrementando la componente di servizi e di lavori all’estero

Le condizioni per uno sviluppo dei ricavi nei prossimi anni si fondano su un rafforzamento degli elementi distintivi di CMB, quali la presenza diretta nei territori di Milano e Roma e l’integrazione tra Costruzione e Servizi, implementando alcune direttrici innovative. In particolare si dovrà puntare su:

2. Recuperare redditività studiando più approfonditamente il progetto e il processo produttivo già in fase di gara e prima di iniziare i lavori, anche implementando tecnologie innovative, quali il BIM. Ridurre i costi fissi e di struttura con interventi selettivi e di razionalizzazione gestionale e organizzativa (incrementare l’EBITDA) 3. Nuovi investimenti e crescita per linee esterne nell’Area Servizi e PF ospedalieri 4. Ridurre l’indebitamento del Gruppo mantenendo una struttura patrimoniale equilibrata, anche attraverso una diversificazione delle fonti (Minibond), per supportare gli obiettivi a MLT della cooperativa

Durante l’assemblea è stato presentato un filmato sull’abbattimento dell’ultimo diaframma della Variante di Valico, un traguardo importante per CMB e per tutte le maestranze al lavoro. Proprio da queste immagini, dal grande valore simbolico, è partito l’intervento del presidente Carlo Zini. “Voglio pensare che oggi per la nostra cooperativa – ha detto – sia una data storica, la fine di un ciclo negativo, l’inizio di un dopoguerra. C’è un clima di fiducia ed è giusto che si guardi al futuro”. E lo sguardo di Zini arriva fino al 2020. Sì, perché bisogna pensare in prospettiva: “Il gruppo che guiderà la cooperativa sarà tutto diverso”.

IL MOMENTO GIUSTO

Si riferisce al nuovo patto per il lavoro, il Job act, al rapporto dollaro/euro, al costo del petrolio, al clima favorevole per la ripresa, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini nel suo intervento. E in questo scenario il neogovernatore vede il momento giusto per “generare un po’ di speranza”, una necessità di fronte alla crisi e ai duri colpi inferti all’idea di legalità. Parla delle priorità per l’Emilia Romagna: partire con i cantieri (primo tra tutti quello della Cispadana), un piano quinquennale contro il dissesto idro-

1. Incrementare la dimensione nell’area dei servizi diretti o come ricadute dall’acquisizione di nuove concessioni di costruzione e gestione o PF in ambito sanitario 2. Allargare il mercato di riferimento verso l’estero limitandosi ad esportare il “prodotto ospedaliero”, col più elevato contenuto tecnologico possibile, sia a livello produttivo che di servizi e concentrandosi su alcuni paesi del Nord Africa in partnership con imprese nazionali che già vi operano e in cui possono esprimere un sicuro plus competitivo.

geologico, un nuovo bando casa per i giovani. “Abbiamo bisogno di provvedimenti per creare il lavoro, di far ripartire gli investimenti – ha detto Bonaccini rivolgendosi alla platea e a tutta la CMB – quindi proviamo a darci una mano. E siate orgogliosi di quello che avete fatto e state facendo”.

LA FORZA DELLA COOPERAZIONE

Dopo questi anni di crisi il movimento cooperativo si ritrova con qualche problema, ma anche con un incremento dell’occupazione pari all’8%. Sono nate 29 nuove imprese da società fallite negli ultimi cinque anni, con circa 3 milioni e mezzo di soci, 250mila lavoratori e un fatturato complessivo (tra le tre centrali cooperative) di 45 milioni di euro. Per questo e per i valori che stanno alla base del sistema, il presidente di Legacoop Emilia Romagna Giovanni Monti ha parlato di “un dovere di rilanciare ciò che la cooperazione ha di buono”, aggiungendo che “la cooperazione ha una straordinaria capacità di mettere in campo idee imprenditoriali e di fare impresa in modo corretto. La cooperative sono un presidio di trasparenza e legalità e non accettiamo che qualcuno lo metta in dubbio”.

Sono cinque i termini che riassumono le caratteristiche principali del piano industriale: futuro, solidità, innovazione, differenziazione e intergenerazionalità. La fiducia nel futuro proietta CMB oltre il piano industriale, al 2020. Il termine solidità inquadra bene la situazione della nostra cooperativa, fatto non scontato in questo periodo di crisi. Oggi CMB si pone l’obiettivo di essere l’impresa leader nel mercato nazionale, ma potrà diventarlo solo se sarà capace di importare grande sviluppo nell’innovazione tecnologica e nella capacità di studio. La cooperativa pensa a differenziare il prodotto, ma anche alla differenziazione territoriale, alla capacità di spostare la propria macchina, ad esempio al Sud. Con la crisi abbiamo smesso di assumere: CMB è invecchiata e ora deve ricostruire il filo con le giovani generazioni.

Siriana Bertacchini Direttore tecnico Divisione Project e servizi

Bisognava scommettere sul fatto che la crisi sarebbe finita. Noi abbiamo scommesso e ora possiamo ripartire, pronti a fare un nuovo scatto. Il primo prodotto di project risale a 10 anni fa (l’ospedale di Vaio) e il prossimo anno arriveremo a 70 milioni di ricavi netti. Parliamo di manodopera, servizi, gente che lavora. La Divisione è giovane, non solo anagraficamente, ma anche di testa perché è in grado di mettersi in gioco, inventare il futuro, scoprire nuovi settori e metterli in piedi. Abbiamo unito tutte le competenze che erano sparse nei territori e fatto sinergia. Mettiamo a disposizione dei cittadini, dei clienti, la nostra capacità di progettare bene, di finire le opere e gestirle, di inventare innovazione. Questo patrimonio torna indietro per le successive progettazioni.

Federico Sarti Direttore commerciale Divisione Centrale

Dobbiamo essere tutti molto contenti di essere qui per parlare di futuro, di un domani di crescita. Non è assolutamente scontato e neppure un caso, perché l’impegno che CMB ha profuso in questi anni per arrivare a questi risultati è significativo. La nostra ricetta è stata di competenza, disciplina, regole ferree. La crisi ha portato a uno sconvolgimento del mercato. Tante imprese – molte cooperative purtroppo – non sono più presenti, grandi player si buttano su appalti di dimensioni modeste e con ribassi spregiudicati. Tutto questo non favorisce lo stato di salute dell’impresa, perché la competizione è fortissima. Siamo la divisione che fa i grandi come i piccoli lavori. Siamo e saremo nei territori colpiti dal sisma e dal dissesto idrogeologico. Questo, negli anni, ha portato a una necessaria crescita e diversificazione delle competenze. CMB deve puntare sulle future risorse, investire su nuove competenze e questo significa investire sulle persone.


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ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO

Complesso San Paolo, cultura e belcanto Nel cuore di Modena uno spazio ricomincia a vivere. Dopo cinque anni di lavori, un gioiello del Cinquecento di nuovo al servizio della comunitĂ Di Claudio Camellini / Foto di Paolo Lorenzi


ZOOM / INTERVENTO IN DETTAGLIO

Che storia Un edificio di mezzo millennio

D

1486 Nasce il convento delle monache agostiniane di Santa Maria della Misericordia.

opo quasi cinque anni di lavori, il complesso San Paolo di Modena è stato restituito alla città. Gli spazi dell’ex convento Cinquecentesco confermano anche oggi la loro vocazione culturale e didattica. Oltre all’asilo nido e alla scuola d’infanzia (già aperti ad agosto), il complesso ospita la biblioteca della facoltà di Giurisprudenza e la “Scuola di belcanto” (Cubec) di Mirella Freni inaugurata lo scorso 27 febbraio, alcuni laboratori dell’istituto Sigonio, e anche spazi commerciali. Si tratta di un importante opera di riqualificazione, interamente finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con 17 milioni e mezzo di euro, che conferma la competenza di CMB negli interventi di restauro e riuso. I lavori – affidati dal Comune di Modena all’ATI composta dall’impresa mandataria CCC (Consorzio cooperative costruzioni), da CMB e CDC, e dalle imprese mandatarie Ing. Ferrari spa, Ite group srl e CSM – hanno prestato particolare attenzione alla conservazione degli elementi di pregio storico-architettonico. Parliamo di vani scala, intonaci, volte in canniccio, pavimentazioni e parapetti, dei fronti sia interni che esterni con le loro grate e sistemi di oscuramento, delle strutture voltate, delle orditure principali e dei manti di copertura. Nell’intervento sono state rispettate le altezze dei solai, che in parte sono stati consolidati e in parte (se in latero-cemento), sostituiti con solai in legno. Al tempo stesso sono state adottate soluzioni tecnologicamen-

1603 Affidano a Raffaele Rinaldi, detto il Menia, la progettazione della nuova chiesa esterna.

1774

1798

La Parrocchia di San Paolo viene soppressa.

Con la soppressione napoleonica, i beni del convento passano allo Stato.


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1799

1815

1871

1890

1944

Il convento diventa caserma.

Francesco IV istituisce l’Educatorio San Paolo.

Nasce l’Educatorio Provinciale San Paolo.

La facciata della Chiesa di San Paolo viene demolita e quindi ricostruita in allineamento con gli altri edifici.

La porzione del comparto prospiciente via Selmi viene distrutta dai bombardamenti e ricostruita nel dopoguerra.

te avanzate per garantire il comfort, la sicurezza e il risparmio energetico della struttura. Restano da ultimare gli interventi sulla Chiesa di San Paolo e l’Oratorio, inagibili dopo il terremoto del maggio 2012. I lavori di restauro e consolidamento saranno, in questo caso, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Anche questi spazi potranno essere poi utilizzati per attività didattiche, culturali e iniziative pubbliche.

GLI SPAZI

Il San Paolo si divide in due parti: comparto est e comparto ovest. Il comparto est, che si sviluppa intorno al Cortile del Leccio, per una superficie di circa 3mila metri quadri, al primo piano ospita la Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza, con circa 257mila volumi e 200 postazioni. Al piano terra sono previsti gli spazi del Centro di documentazione e ricerche sull’Unione europea. Nel comparto ovest, che si estende per circa 6mila metri quadrati tra via Selmi e il Giardino delle Caselle, trovano posto la scuola d’infanzia, l’asilo nido, il Cubec, attività didattiche e culturali, il bar, il ristorante e le attività commerciali che si affacciano su via Selmi. I servizi scolastici possono usufruire di cortili interni protetti e del Giardino delle Caselle dal quale è previsto l’accesso alle scuole.

ARCHI, VOLTE E CAPRIATE

Intervento a tutto tondo: edifici e area cortiliva coprono un intero isolato di circa 9.000 mq

MIGLIORAMENTO ANTISISMICO

Il terremoto del maggio 2012 è stata l’occasione per collaudare gli interventi di migliora-

mento antisismico sulle strutture murarie del complesso. Danni sono stati registrati solo nelle parti che al momento del sisma non erano ancora state oggetto di interventi di consolidamento. La volta dell’Oratorio, consolidata all’estradosso qualche mese prima, non è stata danneggiata così come tutto il comparto est e le parti del comparto ovest sulle quali si era già intervenuti.

L’IMPIANTO ARCHITETTONICO

Il complesso del convento di San Paolo, sorto nel XV secolo e divenuto poi nel 1815 per volontà di Francesco IV “Educatorio San Polo”, costituisce un ampio isolato delle dimensioni di circa 100 metri in direzione nordsud e 90 metri in direzione est-ovest, inclusa un’area verde posta a sud di 45 metri per 80 circa. Interessa perciò una superficie di circa 9mila metri quadrati, di cui 3.600 destinati a giardino. La restante è edificata con corpi di fabbrica disposti lungo spazi pubblici o su corti interne. Gli elementi costitutivi più importanti dell’impianto architettonico sono i quattro bracci che disegnano il perimetro del grande chiostro principale, noto come “Cortile del Leccio” per la presenza di un maestoso esemplare di questo albero. All’interno dell’isolato si aprono altri quattro cortili minori, il più ampio e significativo dei quali è il cortile detto “del banano” (per la presenza di questa pianta) posto nel settore nord-ovest, cortile sul quale si affaccia a nord la “chiesa interna” e, a sud, un breve portico.


EFFETTO CMB / MESSA A FUOCO

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SCANNER

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A cura di: Andrea Rosa

CMB sotto scatto

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Fabio Boni Un fotografo per CMB Fabio Boni è nato nel 1965 a Reggio Emilia, dove vive e lavora dall’inizio degli anni Novanta. Dedica particolare attenzione al ritratto e alla fotografia sociale e produce ricerche in Italia e all’estero. Impegnato nell’indagare il volto umano in chiave sociale-psicologica, ha esordito nel 1993 con “Volti”, un lavoro dedicato ai bambini e agli anziani, i poli estremi della vita e del modo di essere del nostro volto nel tempo. Boni ha successivamente fotografato un grande ventaglio di tipi sociali e di età, dagli anziani e le persone di mezza età, dai profughi alle famiglie e alle comunità in festa, dai lavoratori agli abitanti dei più diversi ambienti domestici, dalla gente del circo agli adolescenti. Tiene corsi sul ritratto fotografico presso il CFP Bauer di Milano, lo Studio Marangoni di Firenze, il Liceo Artistico Chierici di Reggio Emilia. Lavora per CMB ormai da molti anni, documentando assemblee e altri eventi. Le immagini qui pubblicate sono una serie di ritratti in diverse situazioni di lavoro, realizzate nel 2010 e nel 2014.

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In queste pagine alcuni ritratti nei cantieri CMB: 1 / 4 / 6 Torre Bologna - 2 Ospedale di Ferrara - 3 / 5 Ospedale di Vicenza


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DIALOGHI / STORYTELLING

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Andrea, sei un ingegnere edile: una formazione tradizionale per lavorare in un’impresa di costruzioni. Hai sempre avuto passione per la vita di cantiere e il mondo dell’edilizia? Tutt’altro. Ho fatto il geometra per schivare il liceo, ma non amavo particolarmente quegli studi: sono più un uomo “di numeri” che “di ruspa”. Ma in fondo ho sempre svolto un mestiere estraneo al cantiere e alla mia laurea di ingegnere edile. Il mio capo a volte mi domanda se non mi sono stancato di star dietro a un computer, ma al contrario a me piace.

DIALOGHI

A tu per tu con i soci

VITE DI CANTIERE

Nonostante la tua età, sei già un “veterano” della vita di CMB: com’è stato il tuo primo ingresso nel mondo del lavoro? Tutto sommato semplice: ho inviato mille curriculum e alla fine ho trovato lavoro sotto casa. In CMB cercavano semplicemente un tecnico per il pc, ma poi mi sono ritrovato nell’Ufficio programmazione perché la responsabile era in maternità e c’era bisogno di un sostituto. Sono entrato come referente dei sistemi informativi, poi ho lavorato nell’Ufficio Pianificazione e Controllo e oggi sono coordinatore dell’Ufficio programmazione, acquisti e Centro servizi. Hai ormai maturato una grande esperienza in Consiglio di amministrazione visto che sei all’ultimo anno del tuo terzo mandato. Che tipo di esperienza è stata? Ho avuto l’opportunità di osservare CMB da un diverso punto di vista, secondo una visione d’insieme. In Consiglio di amministrazione ogni decisione è potenzialmente strategica e siamo chiamati a deliberare sulle possibili soluzioni ai problemi sollevati dalla Direzione aziendale. In questo contesto, si impara molto su diversi temi e i tecnici affrontano le questioni anche alla luce degli aspetti finanziari. Secondo lo stesso principio, mi sentirei di consigliare a chi si occupa di aspetti finanziari di andare a vedere come funzionano i cantieri. Hai assistito a grandi cambiamenti e hai partecipato ad alcune delle decisioni strategiche più impegnative della storia di CMB: che sensazioni ti hanno lasciato? CMB non è mai ferma - soprattutto rispetto ai temi della pianificazione e del controllo - e in parte sono stato anch’io mo-


DIALOGHI / STORYTELLING

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tore di questo cambiamento. Grazie alla mia dimestichezza con le nuove tecnologie, negli anni scorsi ho cercato di creare strumenti adeguati al compito e al grado di preparazione dell’utente: si trattava prevalentemente di sistemi personalizzati finalizzati a ottimizzare e semplificare. Oggi però credo che dovremmo essere noi ad adattarci ai sistemi: se vogliamo essere una grande impresa, sarà necessario avere strumenti da grande impresa e persone in grado di ragionare in questi termini. Siamo a metà del guado. Avresti qualche indicazione da trasmettere ai consiglieri che verranno? Non abbiate paura di esprimere il vostro parere. Se si interviene in modo chiaro e coerente, alla fine il vostro messaggio passerà, soprattutto se trovate qualcuno pronto a sostenervi.

“In Consiglio di amministrazione, un tecnico impara a ragionare in termini finanziari. A chi si occupa di finanza consiglierei perciò di andare a vedere come funzionano i cantieri”

Intervista ad Andrea Rosa, responsabile del Project Control presso la Divisione dei Territori e consigliere di cmministrazione per il terzo mandato. Uomo dei numeri, crede nell’importanza di un’organizzazione flessibile dove le persone sono pronte ad adeguarsi ai sistemi, per un obiettivo comune.

Oggi, nonostante i tempi, siamo alla soglia di un nuovo Piano Industriale: che cosa ne pensi delle linee guida allo sviluppo di CMB nei prossimi anni? Condivido le linee principali del prossimo Piano industriale: i mercati da aggredire, il contenimento dei costi di struttura fissa, un rapporto più proporzionato tra giro d’affari e costi fissi. La CMB del futuro, secondo me, dovrà puntare su un’organizzazione aziendale più flessibile che valorizzi i meriti e sappia riconoscere il raggiungimento degli obiettivi e i carichi di lavoro differenziati. Se la struttura è invece poco flessibile, si rischia di vanificare lo sforzo di chi ha voglia di fare, scoraggiandone l’impegno. In pratica, l’elefante non si regge sulle proprie zampe. Da qualche anno segui anche la rubrica Scanner sul giornale inCorso: questo grazie alla tua passione per la fotografia e i viaggi. Che tipo di esperienza è stata? Sono un appassionato di viaggi e quando vado in un paese nuovo cerco di conoscere più che posso, col gusto di portare a casa qualche bella foto. Curando la rubrica Scanner ho stimolato i soci a far conoscere alcuni dettagli della loro vita privata: a volte ho trovato fotoamatori entusiasti, altre volte mi è sembrato di cercare un ago nel pagliaio. Il risultato è una sorta di Facebook, dove puoi scoprire qualcosa in più del socio della porta accanto.


PAGINE IT / SICUREZZA DEI DATI

PAGINE I.T. 

A cura di: Luca Padovano

Nuovi strumenti, nuove tecnologie, nuove relazioni

GIÙ LE MANI DAI NOSTRI La nostra vita è sempre più digitale: scambiamo mail, navighiamo su internet, contattiamo amici su Facebook, condividiamo i nostri pensieri su Twitter, prenotiamo viaggi e facciamo acquisti sui siti e-commerce, leggiamo le ultime notizie sui giornali on-line. Per lavoro o nella vita privata, le tecnologie digitali sono ormai un valore irrinunciabile, ma portano con sé nuovi rischi e nuovi problemi che devono essere conosciuti e affrontati consapevolmente. Stiamo parlando di “sicurezza informatica”, un argomento vasto che abbraccia temi diversi, dalla sicurezza dei pagamenti elettronici (“ma è sicuro dare in giro la mia carta di credito?”) al rapporto tra i nostri figli adolescenti e i Social network (“mio figlio passa le ore su Facebook, ma a fare cosa?”), dalla tutela della nostra privacy in rete alla protezione dei dati da virus e altre frodi informatiche. Oggi parleremo di quest’ultimo argomento, reduci da un vero e proprio “attacco informatico” che abbiamo subito recentemente. Molti di noi hanno ricevuto nella propria casella di posta elettronica un messaggio informativo su presunte spedizioni da parte di un noto corriere nazionale. Cliccando sul link incluso nella mail, è stato iniettato nella rete aziendale una delle tante varianti di virus “ransomware” (dall’inglese “ransom”, ricatto, e “software”), conosciuto come Cryptolocker. Prima di essere individuato e “arrestato”, Cryptolocker ha aggredito alcuni PC e ha reso illeggibili diversi documenti. È a questo punto che è scatta-

COLLABORARE PER VINCERE

L'ANGOLO DEI CONSIGLI

Le 3 "P"

Le 3 "C"

Prevenzione

Collaborazione

CMB è protetta da un “perimetro di sicurezza” composto da diversi dispositivi anti-intrusione (virus, spam e altri agenti pericolosi) e da sistemi di end-point protection (i singoli computer sono protetti da sistemi anti-virus costantemente aggiornati).

Qualsiasi strategia venga definita, questa è inutile senza la collaborazione da parte degli utenti.

Proattività I Sistemi informativi perseguono continuamente il miglioramento dei sistemi di sicurezza e agiscono proattivamente in modo da anticipare i possibili attacchi.

Procedure I Sistemi informativi definiscono procedure operative e richiedono agli utenti di rispettare le procedure stesse.

Consapevolezza L’utente deve essere consapevole dei rischi cui va incontro e delle possibili conseguenze di un attacco. Solo questa consapevolezza permette all’utente di collaborare positivamente al successo delle strategie di sicurezza. Venire meno a queste regole costa soldi, tempo e possibile perdita di dati.

Cautela La cautela deve essere la base del comportamento di ciascun utente. Qualsiasi dubbio deve allarmare e spingere a contattare i Sistemi informativi che effettueranno i controlli del caso.


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Contro le minacce informatiche, CMB non abbassa la guardia

SISTEMI to il “ricatto”: su questi PC una schermata ha richiesto il pagamento di una somma di danaro di alcune centinaia di euro per riavere indietro i documenti “rapiti”. Ovviamente non abbiamo ceduto, in quanto le nostre procedure di backup (salvataggio di sicurezza dei documenti aziendali) ci ha permesso di recuperare la stragrande maggioranza dei documenti “rapiti”. Tutto questo per dire che le violazioni dei sistemi informatici, l’attacco di virus e le frodi informatiche sono una realtà, le minacce sono serie e sempre più frequenti, quindi non è più possibile pensare che “a noi non può capitare”. Ovviamente, i Sistemi Informativi CMB garantiscono un costante controllo delle architetture e degli accessi e un continuo miglioramento della sicurezza, agendo su tre linee di azione (le tre “P” dei Sistemi Informativi): prevenzione, proattività e procedure. È però importante ribadire un messaggio fondamentale: questa è una sfida che si può vincere solo con la collaborazione consapevole da parte di tutti gli utenti; il “perimetro di difesa” è fatto di informatica ma anche e soprattutto di comportamenti virtuosi e di diffusa consapevolezza dei rischi. Queste sono alcune delle procedure da attuare, qui elencate a titolo di esempio, valide sia a casa che in ufficio: • non aprire mail, cliccare link o aprire allegati contenuti in mail dal mittente “sospetto” o comunque sconosciuto;

• ignorare qualsiasi comunicazione da banche, servizi postali e in generale tutte le volte che la comunicazione stessa richiede inserimento di codici o altri dati personali; • fare attenzione a chiavette USB provenienti da mittenti sconosciuti e in ogni caso mai tentare di aprire file con estensione EXE, COM, PIF, SCR, VBS, SHS, CHM, BAT o gli allegati con estensione doppia (per esempio LETTER-FORYOU.TXT.VBS o ANNA.JPG. VBS). Insomma, ci vuole gioco di squadra: è necessario acquisire una “cultura della Sicurezza Informatica”, non solo per fronteggiare le nuove minacce, ma anche e soprattutto per saper cogliere le nuove opportunità, al lavoro come nella vita privata. Per raggiungere questo obiettivo, nel corso dell’anno intensificheremo gli sforzi per diffondere cultura e consapevolezza. Già ora, nell’area dedicata ai Sistemi Informativi del nostro portale aziendale, sono disponibili diversi documenti che crediamo possano essere utili nella vita di tutti i giorni. In particolare, nell’area “Sicuri per abITudine” è disponibile anche un manualetto per gli sventurati genitori di figli adolescenti alle prese con i Social network. Concludiamo con due piccoli consigli. Il primo rubato alla mamma: “Mai accettare caramelle dagli sconosciuti”. Il secondo direttamente alla rete: “Una sola regola: usare il cervello”.

GLOSSARIO ADWARE Programma che mostra messaggi pubblicitari sul monitor del computer. Di solito, questi programmi non sono dannosi ma sono senz’altro indesiderati. La presenza di Adware segnala solitamente una difesa antivirus disabilitata o inefficace. BROWSER Programma che permette di accedere a Intenet. Il più famoso, usato anche in CMB è Microsoft Internet Explorer; altri browser sono Firefox, Chrome, Opera, etc, etc. COOKIE File che permettono ad un sito web di registrare le visite e memorizzare i dati degli utenti. I Cookie non danneggiano i dati presenti sul computer. Tuttavia possono violare la privacy e sono comunque installati sul computer senza il consenso dell’utente. Se si preferisce restare anonimi, è necessario contattare i Sistemi Informativi per configurare le impostazioni del browser e disabilitare i Cookie. FRODE INFORMATICA Consiste nel penetrare attraverso un pc all'interno di server che gestiscono servizi con lo scopo di ottenere tali servizi gratuitamente, oppure, sempre utilizzando il server al quale si è avuto accesso, clonare account di ignari utilizzatori del servizio (Furto di credenziali). HACKER Un esperto informatico che per profitto (prevalentemente) o semplicemente per il gusto della sfida (in qualche caso), viola un sistema informatico o realizza un virus. HOAX Falsi allarmi su virus inesistenti, solitamente diramate via e-mail. Spesso queste genere di segnalazioni causano più problemi dei virus stessi, a causa di un eccesso di reazione da parte degli utenti che, in perfetta buona fede, inoltrano la segnalazione ad altri, generando spamming (vedi) e aumentando l’allarme. MALWARE Un qualsiasi software creato con il solo scopo di causare danni più o meno gravi al computer su cui viene eseguito. Il termine deriva dalla contrazione delle parole inglesi malicious e software e ha dunque il significato letterale di "programma malvagio".

PAGE-JACKING (O PHARMING) Con questo termine si intende l’uso di repliche di pagine web per “dirottare” gli utenti su altri siti internet, solitamente per scopi maliziosi. PHISHING Con questo termine si intende l’uso di email e falsi siti web per indurre gli utenti con l’inganno a fornire informazioni confidenziali o personali. RANSOMWARE Programmi che impediscono l’accesso ai documenti personali finchè non viene pagato un “riscatto”. SPAM Posta commerciale non richiesta, l’equivalente elettronico dei volantini e dei cataloghi che intasano le cassette della posta. SPYWARE Programmi che permettono a società commerciali e hacker di raccogliere informazioni a insaputa dell’utente. TROJAN Programma che prende il controllo del computer tramite una connessione internet non protetta. Il Trojan può inviare ad un server esterno la sequenza dei tasti premuti dall’utente (keyLogger), permettendo ad un malintenzionato di ricostruire le credenziali di accesso ai sistemi (utente e password) e quindi di violare facilmente il sistema stesso. Nel caso in cui il Trojan si impossessi del computer e lo telecontrolli all’insaputa del proprietario, ci troviamo di fronte ad un programma detto Zombie. VIRUS Definizione generica di un qualsiasi programma che ha lo scopo di “infettare” uno o più computer. Questa infestazione avviene attraverso l’utilizzo di programmi o documenti infetti, oppure aprendo messaggi e-mail che contengono il virus. Le conseguenza di una infestazione sono varie; cancellazione di file, rallentamento del PC, saturazione della linea internet e così via.


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SCULTURE / TRASLAZIONE

Tutti gli occhi sulla Pietà Continuano le azioni per il recupero e l’ampliamento del Museo dell'Opera del Duomo di Firenze

La Pietà Bandini La Madonna e il discepolo Nicodemo sono intenti a sorreggere il corpo morto del Cristo, secondo uno schema comune a molte altre Pietà. Ma si tratta di un’opera che il grande scultore fiorentino realizzò negli anni della vecchiaia: pertanto si avverte una certa tragicità nel rappresentare l’incombere della morte – come si denota dalla disposizione delle figure – e tuttavia al contempo esprimere una sorta di accettazione psicologica del trapasso nella serenità dei volti, come ha notato dallo storico dell’arte Charles de Tolnay. Nella figura di Nicodemo si pensa addirittura che l’autore inserì un proprio autoritratto.

C

MB lascia un segno importante nella storia dell’arte italiana: il mese scorso sono state completate le operazioni di traslazione della Pietà Bandini di Michelangelo all’interno del cantiere OPA, il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. Coinvolta appieno nel recupero e ampliamento del museo, CMB ha trasportato la statua dal primo piano alla nuova e più ampia area espositiva del piano terra, utilizzando un paranco e carroponte speciale e con l’ausilio di una gabbia metallica costruita su misura. L’OPA rappresenta la nuova, grande strut-

tura espositiva che sta prendendo forma nel cuore di Firenze in un’area ad altissima concentrazione di sculture. Il complesso è interessato già dal 2013 da un impegnativo intervento di consolidamento, restauro e ri-funzionalizzazione interna che porterà alla triplicazione della superficie espositiva. Al termine dei lavori (l’apertura al pubblico è prevista per il 29 ottobre del 2015) alle opere dell'attuale sede si aggiungeranno altri importanti opere, ora in restauro o conservate in depositi. Il progetto di rinnovo ha l’obiettivo di creare un’esperienza di visita coinvolgente ed

emozionale, così da colpire il visitatore con la presenza immediata delle forme scultoree. Una strategia per potenziare lo stupore degli amanti dell’arte, ricreando l’effetto originario: infatti molte delle opere in marmo, bronzo o metallo oggi contenute nel museo erano state originariamente create per decorare gli esterni o per essere osservate negli spazi molto più ampi delle chiese. Attraverso questo intervento delicato e alte azioni per il recupero e l’ampliamento del museo, CMB conferma il proprio ruolo nel settore del restauro di edifici storici.


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ALTRE STORIE / FUORI DALLE MURA

Cantieri Gastronomici

A cura di Irene Russo

iIn viaggio con i soci in trasferta L’ATMOSFERA CASERECCIA DI FIRENZE

Il cantiere del Museo dell’Opera del Duomo è circondato da “tentazioni” culinarie

Prendersi cura del patrimonio storico di Firenze richiede attenzione e discrezione, ma in compenso le soddisfazioni non mancano nemmeno sul piano gastronomico. Ne abbiamo parlato con Tommaso Cacciaguerra, Direttore tecnico del cantiere e ottimo conoscitore delle trattorie della zona. Finalmente seduti a tavola, gli operai riescono a rispondere alle proprie esigenze caloriche e i tecnici possono concedersi qualche più misurata evasione. “Cerchiamo luoghi capaci di riportarti a un’atmosfera familiare, che possa in parte colmare il disagio della distanza da casa”, racconta Tommaso, “e ne abbiamo trovati alcuni a pochi metri dal cantiere. Luoghi dove i gestori ti accolgono con un fare conviviale ed è bello ritrovarsi anche tutti i giorni”.

Tipica. Un piatto di ribollita

Tommaso ci consiglia alcune mete gastronomiche nel cuore del centro storico, facilmente raggiungibili anche da Bologna in mezz’ora di Frecciarossa. I ristoranti convenzionati permettono di consumare porzioni generose a un ottimo rapporto qualità prezzo e con un servizio celere ed efficiente. Tra questi, il più amato per la pausa pranzo è certamente l’Osteria Zio Gigi, una trattoria gestita da un caratteristico oste di origine calabrese, frequentata anche dai dipendenti della Regione Toscana del vicino Palazzo

Strozzi. Tecnici e operai mangiano fianco a fianco: un’ottima occasione per “fare gruppo” davanti a piatti abbondanti e genuini. In via del Proconsolo si trova invece una trattoria tipica, Le Mosacce: qui Stefano e Giovanni propongono piatti della tradizione toscana come i cannelloni, le lasagne, la pasta e ceci, la mitica “ciccia”. E ovviamente l’immancabile ribollita: tipica pietanza povera di origine contadina, è una minestra fatta con pane, cavolo nero e fagioli che diventa più buona se “ribollita” sul fuoco. La ricetta è amata anche dallo chef Carlo Cracco, che consiglia di farla riposare almeno un giorno dopo la preparazione perché il pane si inzuppi e si disfi bene.

“La tavola serve anche a capire il contesto. Attraverso la nostra presenza possiamo entrare in relazione con la città e coglierne gli aspetti sociali”

LORO SONO QUI

Il museo dell'opera di Santa Maria del Fiore

Tommaso Cacciaguerra Direttore tecnico del cantiere

A volte lo staff tecnico esplora il circuito esterno alle convenzioni, in un’eterna lotta fra forma fisica e sostanza. Vale la pena trascorrere la serata a La Casalinga, un’autentica perla nascosta in via dei Michelozzi, o alla Trattoria Sostanza tra Lungarno e P.zza di Santa Maria Novella, un locale storico che mantiene l'arredamento originale degli anni '50 ed è molto apprezzato dai tanti turisti soprattutto per il pollo al tegame e la frittata ai carciofi. La città offre alcune alternative più informali per chi vuole esplorarne il cuore: lo streetfood a Firenze non è un invenzione recente e richiama i passanti con una proposta variegata. I “lampredottai” vendono panini ripieni con il lampredotto, una sorta di bollito da base di stomaco di bovino; molto diffusa sui banchi è la versione in “zimino”, ovvero in umido con verdure a foglia, generalmente bietole. Altri companatici assai apprezzati sono il pecorino e la finocchiona, un insaccato aromatizzato con semi di finocchio e bagnato con vino rosso. All’Antico Vinaio di via De' Neri si prepara la nota focaccia con salse di verdure, salumi toscani e formaggio: un piatto da provare almeno una volta nella vita. Insomma, a Firenze non mancano le prelibatezze da mangiare in piedi, che non soffrono la mancanza della tavola e rappresentano l’equivalente calorico di un pasto completo. L’ideale per chi ha trascorso la giornata in cantiere.

DOVE MANGIARE Osteria Zio Gigi* Le Mosacce* La Casalinga Trattoria Sostanza All’Antico Vinaio *Sconti speciali per i lavoratori del cantiere

SCHEDA DELL'OPERA Attività Ampliamento del Museo dell’Opera del Duomo (OPA) Persone coinvolte 50 uomini/giorno (di cui 8 operai e 6 tecnici CMB) Provenienza del personale Da tutta Italia (con prevalenza Emilia, Toscana, Campania), da paesi stranieri (con prevalenza Romania e Albania) Costo dell’opera Appalto opere edili/architettoniche, circa 11.000.000 di euro Inizio lavori 3/04/2013 Consegna prevista 31/07/2015

Credits immagini "Stale Bread Soup (Ribollita)" by Amelia Crook. Licensed under CC. https://www.flickr.com/photos/simpleprovisions/9352722799/ "Pianta invito firenze cleaned" by APT - Florence's APT (Azienda di Promozione Turistica). Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/ File:Pianta_invito_firenze_cleaned.jpg#mediaviewer/File:Pianta_invito_firenze_cleaned.jpg


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