Pubblicazione finanziata nell’ambito del PSR 2014-2020 sottomisura 1.2.A progetto id.39308 che prevede la partecipazione comunitaria
VADEMECUM DELLE FATTORIE DIDATTICHE
FATTORIE DIDATTICHE
INDICE
Riferimenti normativi e analisi di contesto
1
La legislazione nelle Marche
2
I corsi di formazione
6
Elenchi regionali delle fattorie didattiche
8
Le fattorie didattiche in Italia: dimensione del fenomeno
9
Aspetti fiscali
12
La sicurezza e le fattorie didattiche
13
Definizioni
14
Il documento di valutazione dei rischi
17
Le fattorie didattiche e l’agricoltura sociale
20
Diamo spazio ai bambini
22
FATTORIE DIDATTICHE RIFERIMENTI NORMATIVI E ANALISI DI CONTESTO Le attività didattiche sono diffuse tra le pratiche multifunzionali, anche grazie all’agriturismo. Il settore delle fattorie didattiche è molto cresciuto negli ultimi anni e, pur essendo ormai noto e riconosciuto, non è regolamentato da legge nazionale. Le attività didattiche all’interno delle aziende agricole trovano fondamento nel Decreto Legislativo n. 228 del 18 maggio 2001 e nell’art. 2135 del Codice Civile. Per lo svolgimento delle attività didattiche è necessario fare riferimento alle singole leggi e norme regionali o provinciali. Il dato delle fattorie didattiche in Italia non è rilevato con continuità, tuttavia esistono fonti differenti (dati censimenti realizzati nel corso di alcuni anni, elenchi regionali, rilevazioni Istat su attività didattiche svolte dagli agriturismi) che consentono di delineare la dimensione del fenomeno. Le attività didattiche, inquadrate dal Decreto Legislativo n. 228 del 18 maggio 2001 e dall’art. 2135 del Codice Civile, sono inoltre ulteriormente rafforzate sia dalla legge nazionale che disciplina l’agriturismo (n. 96 del 20/02/2006) che dalla legge nazionale in materia di agricoltura sociale (n. 141 del 18 agosto 2015).
( foto di: Giovanni Togni)
1
FATTORIE DIDATTICHE LA LEGISLAZIONE NELLE MARCHE D.G.R. 2 ott 2001, n. 2275 Definizione dei criteri di qualità per il riconoscimento di “Fattoria didattica” e approvazione della scheda di presentazione;
L.R. 14 nov 2011, n. 21 Disposizioni regionali in materia di multifunzionalità dell’azienda agricola e diversificazione in agricoltura (Capo I, art. 9) (Fattoria didattica) 1. L'organizzazione della fattoria didattica consente di accogliere presso l'azienda agricola scolaresche o altri ospiti ed è rivolta: a) alla conoscenza del territorio rurale, dell'agricoltura e dei suoi prodotti e in generale del legame esistente fra le tradizioni alimentari gastronomiche e il patrimonio storico-culturale; b) all'educazione al consumo consapevole attraverso la comprensione delle relazioni esistenti fra produzione, consumi alimentari e ambiente, nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile; c) alla conoscenza dei cicli biologici animali e vegetali e dei processi di produzione, trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli in relazione alle attività agricole praticate. 2. Lo svolgimento dell'attività di cui al comma 1 è subordinato alla frequenza di un apposito corso di formazione, secondo le modalità stabilite dal regolamento di cui all'articolo 21.
REGOLAMENTO REGIONALE 04 novembre 2013, n. 6 Disposizioni in materia di agriturismo in attuazione dell’articolo 21 della legge regionale 14 novembre 2011, n. 21 (disposizioni regionali in materia
2
FATTORIE DIDATTICHE di multifunzionalità dell’azienda agricola e diversificazione in agricoltura) (B.U. 21 novembre 2013, n. 90 ) Art. 7 (Fattorie didattiche) 1. Sono fattorie didattiche le aziende agricole che svolgono le attività didattiche e divulgative rivolte a far conoscere la tradizione e la cultura rurale, secondo quanto previsto dall’articolo 9 della L. R. 21/2011. Obiettivo della fattoria didattica è quello di trasmettere o migliorare, attraverso l’attività agricola, la conoscenza della vita vegetale ed animale, del ciclo delle colture, delle tecniche di allevamento, dei processi di produzione dei prodotti agroalimentari, dell’importanza del suolo e dell’acqua, nonché delle abilità manuali e delle specifiche competenze dell’imprenditore agricolo e del suo fondamentale ruolo sia per quanto riguarda la conservazione dell’ambiente sia dal punto di vista sociale. 2. Le attività di cui al comma 1 sono rivolte a scolaresche o altri ospiti interessati, anche al fine di indirizzare gli utenti verso un consumo consapevole e un comportamento attivo nella salvaguardia dell’ambiente. 3. L’imprenditore agricolo che intende organizzare una fattoria didattica è tenuto a iscriversi nell’apposita sezione dell’elenco regionale degli operatori agrituristici (EROA), prevista dall’articolo 12, comma 1, della L R. 21/2011. L’iscrizione è subordinata alla frequentazione di un corso di formazione, con verifica delle conoscenze acquisite. L’articolazione del percorso formativo è indicata nell’allegato 3 al presente regolamento.
3
FATTORIE DIDATTICHE ALLEGATO 3 (articolo 7) FORMAZIONE PER L’ISCRIZIONE DELLE FATTORIE DIDATTICHE ALLA SEZIONE SPECIALE DELL’ELENCO REGIONALE DEGLI OPERATORI AGRITURISTICI 1. Ai corsi di formazione possono partecipare gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile o altro soggetto che lavora in azienda (coadiuvante familiare o dipendente agricolo). 2. L’attività di formazione per esercitare l’attività di fattoria didattica viene svolta direttamente dall’ASSAM o dagli enti di formazione accreditati sulla base delle disposizioni regionali di settore. In questo caso, i corsi devono essere approvati dalla struttura regionale competente in materia di agricoltura. 3. Gli imprenditori che organizzano le fattorie didattiche già riconosciute ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 2275 del 2 ottobre 2001 devono partecipare al corso di formazione entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento. La struttura regionale competente valuta la possibilità di esenzione ai sensi dell’articolo 16, comma 2, del presente regolamento, sulla base sia del periodo effettivo di attività svolto negli anni precedenti (almeno 15 giornate nel corso degli ultimi tre anni, come risultanti da adeguata documentazione comprovante le reali giornate di attività svolte), sia di eventuali corsi di formazione specifici o per materie analoghe, a cui l’imprenditore agricolo o, altro soggetto che lavora in azienda (familiare o dipendente agricolo), avesse già partecipato. 4. Il corso deve fornire competenze di tipo progettuale e gestionale per l’accoglienza in azienda di scolaresche e visitatori. Deve inoltre fornire gli strumenti per l'analisi del contesto economico, sociale, ambientale, culturale, normativo e fiscale, al fine di individuare e sviluppare al meglio le risorse e le potenzialità dell'azienda e del territorio quale strumento di valorizzazione dell'agricoltura e dei suoi prodotti.
4
FATTORIE DIDATTICHE 5. Il percorso formativo viene articolato sull’approfondimento dei seguenti moduli formativi: a) analisi del contesto di riferimento (normativo, assicurativo, fiscale e sicurezza e norme igieniche), almeno 6 ore; b) elementi di conoscenza su ambiente, territorio, alimentazione e salute, almeno 6 ore; c) rapporto con il mondo della scuola e il progetto didattico, almeno 6 ore; d) laboratorio su percorso didattico e comunicazione, almeno 12 ore. 6. La durata del corso è pari ad almeno 30 ore, con verifica finale. 7. La commissione d’esame è composta da almeno tre componenti individuati tra i docenti/esperti che hanno partecipato alla realizzazione del corso. 8. La prova finale consiste in un colloquio sulle materie oggetto del corso; inoltre il partecipante è tenuto a descrivere il percorso didattico che intende attuare nella propria azienda. Per sostenere la prova il partecipante deve aver frequentato almeno l’80 per cento delle lezioni. A prova finale superata viene rilasciato un attestato di idoneità.
5
FATTORIE DIDATTICHE I CORSI DI FORMAZIONE L’imprenditore agricolo che intende organizzare una fattoria didattica è tenuto a iscriversi nell’apposita sezione dell’elenco regionale degli Operatori Agrituristici. Per l’iscrizione è necessario frequentare un corso di formazione specifico, con verifica delle conoscenze acquisite. Il percorso formativo fornisce competenze di tipo progettuale e gestionale per l’accoglienza di visitatori, soprattutto delle scolaresche e delle famiglie, nell’azienda agricola quale spazio naturale e mezzo efficace per avviare e sviluppare servizi educativi e didattici; nel contempo illustra le modalità per l'analisi conoscitiva del contesto economico, sociale, ambientale, culturale, fiscale e normativo, al fine di individuare e valorizzare al meglio le risorse e le potenzialità dell'azienda e del territorio. Le Fattorie Didattiche rappresentano delle “scuole” sul campo, dei luoghi di vita e di lavoro in cui ci si può approcciare al settore primario, osservando dal vivo una realtà produttiva e sociale, strizzando l’occhio all’aspetto ludico ed informale. Nella nostra Regione già da tempo si è recepita la fondamentale importanza della multifunzionalità in agricoltura e l’agriturismo ne è un esempio eclatante. Tra le varie attività accessorie, collegate all’accoglienza, quella della Fattoria Didattica offre interessanti spunti per una valida integrazione al reddito. Per l’imprenditore agricolo e per chi opera in questo settore, aprire le porte dell’azienda ad una utenza interessata a comprendere e recuperare una cultura apparentemente lontana da quella cittadina, significa poter usufruire di un introito economico ulteriore, sempre legato a quella che è la quotidiana esperienza aziendale, ma che andrebbe, magari, a coprire dei momenti durante l’anno più statici e meno impegnati. Affinché una eventuale decisione organizzativa in questa direzione risulti realmente efficace occorre seguire un percorso formativo, come anche prescrive la normativa, che consenta all’operatore di avere tutti gli strumenti per organizzare e gestire una tale attività.
6
FATTORIE DIDATTICHE
7
FATTORIE DIDATTICHE ELENCHI REGIONALI DELLE FATTORIE DIDATTICHE Molte Regioni, con appositi provvedimenti normativi, hanno istituito un albo/elenco delle fattorie didattiche e/o una carta degli impegni/della qualità. La carta della qualità definisce i requisiti strutturali e funzionali da rispettare da parte delle aziende agricole. Le aziende iscritte all’albo regionale si sottopongono ad una serie di controlli pubblici atti a garantire l’esistenza ed il mantenimento degli standard di qualità.
Nelle Marche https://siar.regione.marche.it/web/public/EroaElenco.aspx L'elenco degli Operatori Agrituristici della Regione Marche contiene, per ognuna delle aziende iscritte, le informazioni riguardanti il numero di certificato emesso dalla Regione e le attività svolte ai sensi della normativa vigente. Esso viene costantemente aggiornato sulla base delle Domande di Iscrizione pervenute e approvate dalla Regione Marche. E’ importante la verifica da parte delle aziende del mantenimento dei requisiti rivolgendosi agli uffici di Coldiretti sul territorio.
8
FATTORIE DIDATTICHE LE FATTORIE DIDATTICHE IN ITALIA: DIMENSIONE DEL FENOMENO Nel 2000 è stato realizzato il primo censimento nazionale delle fattorie didattiche condotto dall’Osservatorio Agroambientale di Cesena, che ha rilevato 276 imprese. Gli aggiornamenti successivi hanno censito 622 imprese nel 2005 e quasi 2.000 nel 2010. L’Istat dal 2010 rileva annualmente le aziende agrituristiche presenti in Italia, distinguendole per tipologia di attività. Le fattorie didattiche iscritte negli elenchi regionali, a novembre 2020, complessivamente risultano essere 3.120, con un incremento, rispetto all’anno precedente, di 110 nuove autorizzazioni. Negli anni abbiamo avuto i seguenti incrementi: +17% nel 2018 rispetto al 2017, +12,3% nel 2019 rispetto al 2018, infine +3,7% nel 2020 rispetto al 2019. Le fattorie didattiche sono costantemente aumentate nel corso degli ultimi anni. Parallelamente all’aumento delle fattorie didattiche, si registra l’aumento delle aziende agrituristiche che svolgono anche attività di fattoria
didattica, pari a 1.715 nel 2019 con una crescita del 13,1% rispetto al 2018, anno in cui si era registrato un leggero calo (Fig. 17).
9
FATTORIE DIDATTICHE
Si tratta in un certo senso di un sotto-insieme, in quanto solo una parte delle oltre tremila fattorie didattiche italiane sono anche agriturismi; le restanti fattorie didattiche, sono aziende agricole autorizzate allo specifico esercizio dell’attività didattica dalle singole regioni. Gli agriturismi autorizzati all’attività didattica nel 2019 rappresentano il 7% del totale degli agriturismi (6,4% l’anno precedente); la percentuale di agriturismi con didattica dal 2010 (anno della prima rilevazione Istat) al 2019 è progressivamente aumentata. Nello stesso periodo gli agriturismi con fattoria didattica sono più che raddoppiati (+128%) mentre il numero delle aziende agrituristiche nel complesso è cresciuto del 23% ( fig. 18).
10
FATTORIE DIDATTICHE Di seguito la distribuzione regionale degli agriturismi con fattoria didattica, nel 2011 (anno della prima rilevazione Istat completa in quasi tutte le regioni) e nell’ultimo biennio rilevato (Tab. 3).
Il 40,2% degli agriturismi con fattoria didattica sono gestiti da donne. Rispetto al 2011, gli agriturismi a gestione femminile sono aumentati del 56% nel complesso e del 53% con fattorie didattiche (Istat, 2020).
11
FATTORIE DIDATTICHE ASPETTI FISCALI La Fattoria Didattica è un’Azienda agricola e/o zootecnica che, oltre a svolgere l’attività tradizionale, consente sia la visita delle proprie strutture e delle risorse aziendali a bambini e studenti di scuole elementari medie e superiori, sia di usufruire di una serie di servizi che vengono offerti alla collettività al fine di promuovere la scoperta e la conoscenza dell’ambiente agricolo, dell’origine degli alimenti, delle tecniche di lavorazione dei prodotti nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Le fatture/ricevute fiscali per i servizi incassati possono essere emesse in esenzione di IVA, con la dicitura “esente IVA ai sensi dell'art. 10 n. 20 del DPR n. 633/72”, quando ricorrono entrambi i seguenti requisiti: le prestazioni hanno natura educativa o didattica, le prestazioni sono rese da soggetti riconosciuti da pubbliche amministrazioni. L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 53 del 15/3/2007, ha fornito alcuni chiarimenti in merito ai due requisiti: il servizio prestato deve rientrare in un programma didattico statale o regionale (ad esempio, concordato con il docente di una scuola pubblica), le aziende devono essere iscritte in appositi albi regionali delle fattorie didattiche. Si ricorda inoltre che l'effettuazione di operazioni esenti IVA rende indetraibile l'IVA sugli acquisti relativi. In mancanza di anche uno solo dei requisiti sopra indicati, il corrispettivo incassato deve essere assoggettato ad IVA del 22%. Per quanto riguarda l'Irpef, la norma di riferimento è quella delle attività connesse di servizi. Se il servizio di attività didattica è reso mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata, si può usufruire della tassazione forfettaria, cioè ai corrispettivi fatturati si applica il coefficiente del 25%, e questo importo rappresenta il reddito tassato. In mancanza dei requisiti di attività connessa, la tassazione è “a bilancio”, cioè è tassata la differenza tra i ricavi ed i costi di competenza.
12
FATTORIE DIDATTICHE LA SICUREZZA E LE FATTORIE DIDATTICHE Il D.lgs 81/08 riunisce, in un unico testo, le norme esistenti in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Nello specifico gli obiettivi del T.U. sono riassumibili nei seguenti punti: Valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza. Programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza. Eliminazione/riduzione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite sulla base del progresso tecnico. Idonea scelta delle attrezzature e della definizione dei metodi di produzione. Corretta ed adeguata formazione e informazione dei lavoratori, di coloro che operano negli ambienti di lavoro. Sostituzione di tutto ciò che potrebbe essere pericoloso con ciò che non lo è e che lo è meno. Adozione prioritaria delle misure di prevenzione rispetto a quelle di protezione. Adozione prioritaria delle misure di protezione collettive rispetto a quelle individuali. Controllo sanitario periodico dei lavoratori. Attuazione di misure di emergenza in caso di primo soccorso, lotta antincendio, evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato. Utilizzo di segnali di avvertimento e sicurezza. Svolgimento di una regolare manutenzione di ambienti, attrezzature e impianti.
13
FATTORIE DIDATTICHE DEFINIZIONI PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, per evitare o diminuire i rischi professionali. SALUTE: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. VALUTAZIONE DEI RISCHI: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui si presta la propria attività professionale. La valutazione è finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione per garantire nel tempo e migliorare i livelli di salute e sicurezza. PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danno. RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore od agente oppure alla loro combinazione. PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, per evitare o diminuire i rischi professionali. FORMAZIONE: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori e ad altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili all’acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda ed all’identificazione, alla riduzione ed alla gestione dei rischi. INFORMAZIONE: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili all’identificazione, alla riduzione ed alla gestione dei rischi in ambito lavorativo. ADDESTRAMENTO: complesso delle attività dirette a far apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuali e le procedure di lavoro.
14
FATTORIE DIDATTICHE I SOGGETTI COINVOLTI NEL SISTEMA SICUREZZA LAVORATORE: persona che, indipendentemente contrattuale, svolge un’attività lavorativa.
dalla
tipologia
DATORE DI LAVORO: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore e/o che ha la responsabilità dell’organizzazione stessa. AZIENDA: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato. DIRIGENTE: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa. PREPOSTO: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti dei poteri gerarchici, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando una funzione di potere di iniziativa. R.S.P.P.: il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è designato dal Datore di Lavoro per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi. ADDETTO AL SERVIZIO DI PP: persona in possesso dei requisiti professionali di cui all’art.32, facente parte del Servizio di Prevenzione e Protezione. MEDICO COMPETENTE: medico in possesso dei requisiti formativi e professionali che collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi; è nominato per effettuare sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti a lui connessi. R.L.S.: il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza è persona designata od eletta per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza sul lavoro.
15
FATTORIE DIDATTICHE
16
FATTORIE DIDATTICHE IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui prestano la loro attività, finalizzata a individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione e a elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. La valutazione dei rischi va effettuata anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, essa deve riguardare: tutti i rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori e deve contenere:
una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e salute durante l’attività lavorativa con i criteri adottati per la valutazione; l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione adottati; il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere; l’individuazione del nominativo del RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) , del RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), del MC (Medico Competente); l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.
Il Datore di Lavoro effettua la valutazione ed elabora il DVR in collaborazione con il RSPP e il MC. Le attività sono realizzate previa consultazione del RLS.
La valutazione deve essere rielaborata in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro,
17
FATTORIE DIDATTICHE significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione, a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. Il DVR deve essere custodito presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi. Pur non essendo presente una legislazione specifica di settore sulla sicurezza, si sottolinea l’importanza di attuare misure di tutela di tutti gli attori (operatori del settore ed ospiti). La presenza di persone esterne all’azienda richiede che si effettui un analisi dei rischi aggiuntiva rispetto a quanto stabilito dalle attività normate. Al fine di semplificare il compito all’operatore di fattorie didattiche si riporta di seguito un elenco non esaustivo di quanto dovrebbe essere attuato nelle diverse fasi di svolgimento delle attività al fine di stimolare la riflessione personale dell’operatore stesso. Fase organizzativa:
organizzare le visite con gruppi omogenei ed in numero tale da poter controllare ogni componente; predisporre schede e moduli informativi sui rischi presenti in azienda; predisporre schede e moduli per raccogliere informazioni sui componenti dei gruppi ( es: intolleranze alimentari, allergie ecc); organizzare i percorsi in modo da garantire sempre la copertura dei telefoni cellulari e/o avere sistemi di comunicazione rapida così da poter segnalare eventuali situazioni di emergenza; assicurarsi che durante le attività siano sempre presenti addetti formati al primo soccorso; predisporre cartelli di segnalazione ed informativi sulle misure comportamentali che devono essere messe in atto durante le attività.
18
FATTORIE DIDATTICHE Fase pre-visita:
fornire informazioni sui rischi potenzialmente presenti; fornire informazioni sull’abbigliamento idoneo da indossare ( es: scarpe alte, pantaloni lunghi ecc); informare i gruppi che il rischio zero non esiste e che bisogna tenere conto che sarà sempre presente qualche elemento di incertezza e di imprevedibilità; prima degli ingressi dei gruppi controllare che le strutture alle quali accederanno gli ospiti non presentino criticità palesi; prima degli ingressi dei gruppi ripercorre il percorso individuato per controllare, per quanto possibile, l’assenza di rischi palesi (alveari, consolidamento di percorsi esterni, idonea visibilità dei percorsi individuati ecc); controllare che tutte le attrezzature non necessarie alle attività siano riposte in modo sicuro ed in modo non accessibile agli ospiti; controllare che tutte le attrezzature utilizzate durante le attività siano in buono stato di manutenzione e che non presenti elementi pericolosi non protetti.
Fase di visita:
controllare che durante la visita gli ospiti non accedano a zone a loro vietate; controllare che durante la visita i componenti dei gruppi non utilizzino in modo improprio le attrezzature messe a loro disposizione per lo svolgimento delle attività; controllare che ogni singolo componente del gruppo in visita non assuma comportamenti pericolosi per se e per gli altri ospiti; sensibilizzare gli accompagnatori (es: genitori, insegnanti ecc.) alla collaborazione ed al controllo del gruppo.
19
FATTORIE DIDATTICHE LE FATTORIE DIDATTICHE E L’AGRICOLTURA SOCIALE Le forme di multifunzionalità agricola che vedono lo sviluppo di servizi alla persona, quali le fattorie didattiche e l’agricoltura sociale, sono protagoniste di una crescita importante, sia in termini di offerta (numero di aziende e loro organizzazione), sia di interesse e attenzione da parte della domanda (pubblica e privata) e più in generale della società, per le potenzialità che evidentemente esprimono e lasciano intravedere. Questi percorsi molto spesso affiancano l’agriturismo e ne potenziano l’azione e le ricadute positive nei territori e nelle comunità locali. Mentre l’agriturismo è un comparto ormai maturo e consolidato, dotato di un suo sistema di regole collaudate, i servizi alla persona svolti dalle imprese agricole, seppure nel solco della legge di orientamento e quindi della multifunzionalità agricola, richiedono ancora il completamento del quadro normativo, in particolare nel caso dell’agricoltura sociale, soprattutto a livello regionale e la predisposizione di strumenti per lo sviluppo delle attività (contratti, sistemi di gestione, inquadramento delle questioni fiscali e lavorative). Tuttavia, queste attività sono già presenti nel sistema agricolo italiano e, sebbene nei mesi scorsi si siano trovate anch’esse a dover fare i conti con le misure legate all’emergenza Covid-19, proprio in questi mesi hanno dimostrato la loro forte attualità in termini di possibili risposte ai bisogni delle persone più fragili e/o più direttamente coinvolte e colpite dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, bisogni peraltro non ancora del tutto espressi o in evoluzione. Il Covid- 19 da questo punto di vista è stato un acceleratore, facendo emergere ciò che era latente o solo parzialmente emerso. E così, ad esempio, le fattorie didattiche quest’anno hanno erogato il servizio di centro estivo da giugno a settembre, spesso in collaborazione con enti e terzo settore, riorganizzando l’offerta per piccoli gruppi, adeguando spazi e strutture alle norme e ai protocolli di sicurezza. Il centro estivo che tradizionalmente è un’attività ricreativa ed educativa a contatto con la natura, quest’anno ha assunto nuove e molteplici valenze: il recupero della dimensione educativa, sociale e relazionale da parte dei bambini, interrotta con la “quarantena” e la chiusura delle scuole in presenza; il recupero delle attività all’aria aperta, dell’esercizio fisico, del
20
FATTORIE DIDATTICHE contatto con la natura, anche in questo caso limitato per molti mesi a causa del lockdown; la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro all’interno delle famiglie. Alcune aziende agrituristiche hanno sperimentato l’accoglienza di persone affette da Covid-19 o in uscita da periodi di quarantena obbligatoria, organizzando soggiorni e attività all’aria aperta finalizzate al recupero psico-fisico. L’agricoltura, inoltre, in questi mesi, per il contesto in cui si svolge, è stata vista come una sorta di terapia antistress o anti burnout, o ancora come luogo e attività capace di accogliere e coinvolgere persone in difficoltà economiche o sociali in senso ampio, lasciando intravedere come lo spettro dei bisogni in questi mesi si sia già enormemente ampliato e come la domanda post-Covid e le aspettative verso il mondo agricolo siano mutate con essi.
21
FATTORIE DIDATTICHE DIAMO SPAZIO AI BAMBINI Le Fattorie didattiche propongono percorsi di formazione e educazione che utilizzando l’ambiente, lo spazio aperto e gli elementi naturali, piante e animali, favoriscono uno sviluppo sano di tutte le facoltà psico-motorie, e, attraverso esperienze multisensoriali che stimolano le diverse capacità del bambino, creano le condizioni per un armonico sviluppo psico-fisico. Le Fattorie Didattiche rappresentano oggi il luogo ideale per apprendere a stare insieme in un modo nuovo: i bambini dopo mesi di isolamento in casa, a contatto spesso solo con adulti, hanno bisogno di trovare spazi e educatori che permettano loro di tornare a muoversi, giocare e imparare insieme ai propri coetanei, in un contesto di sicurezza e rispetto delle norme di prevenzione del contagio. Coldiretti Donne Impresa nella fase di ripresa delle attività sociali ed economiche del Paese dopo l’emergenza sanitaria ha promosso il progetto “Diamo Spazio ai bambini” per incentivare la riapertura della Fattorie Didattiche e delle aziende che svolgono attività didattica in funzione di supporto ai bambini, alle famiglie e alle istituzioni. “Imparare facendo”: è questa la visione d’insegnamento promossa dalle Fattorie didattiche di Coldiretti, vere e proprie aule all’aperto in cui le aziende accolgono i bambini e li coinvolgono in azioni pratiche come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Un approccio che, attraverso il gioco, trasmette e diffonde nelle nuove generazioni il rispetto dell’ambiente e l’importanza della campagna con i suoi ritmi e l’alternanza delle stagioni. Le aziende agricole rappresentano lo strumento ideale per permettere ai bambini di riconquistare i propri spazi nel rispetto delle norme di sicurezza, distanza e igiene.
22
FATTORIE DIDATTICHE LE FATTORIE DIDATTICHE IN ITALIA
Bambini informati oggi saranno consumatori consapevoli domani… Fonti : Regione Marche – Coldiretti Donne Impresa “Diamo spazio ai bambini Linee di indirizzo per progetti educativi nelle Fattorie Didattiche” – Rapporto RRN – ISMEA 2020 AGRITURISMO E MULTIFUNZIONALITÀ - SCENARIO E PROSPETTIVE
23