66 €35,00 (I) - € 55,00 (B/D/E/F/P) - € 59,00 (A/NL) - Chf. 85,00 (CH) - TRIM. March 2015 - ISSN 1120-1975
PRET-A-PORTER A/W 2015 _ 16
COLLEZIONI
PRET-A-PORTER A/W 2015_16
MILANO
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NEW YORK
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COLLEZIONIDONNA FOCUS ON
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HANDBOOK TO RECOGNISE How to contradict a friend while talking about creativity
Maurizio Francesconi Paris Contributing Editor Sketch by Agnese Scolaro, watercolour and pencil mixed tecnique
I’m curious by nature and I really love knowing what the people around me think of some topics or, even better, what they imagine about some question I make. Recently I’ve heard using a lot the word “creativity” and I’ve started thinking about this word and what it means to me. It’s a vague concept, hard to define and often having lots of different meanings. Let’s start from the dictionary: Creativity: the use of imagination or original ideas to create something; inventiveness. At a recent dinner at a friend’s place – a friend that I’d describe very little creativity-inclined – I asked what creaivity meant for him and for the other people invited. The immediate answer came from the host who said: “It’s a too-much-used word hiding the mediocrity of those people who are sure to be creative”. The host is a real fellow to me, a quite difficult person but very intelligent who always gives me new perspectives about anything. After his words I decided to ask what creativity means to the people around me, trying to investigate this attitude as a form of pure expression inflected in every field. I have to say that I have some problems to give a definition of creativity, it is some kind of jumbleletting some people make up ideas going far from the banality around them. I think creativity means being out of constraints and schemes without the need of worthlessoddities. It means having a brain being able to go where other people’s can’t for choice or inability. I then asked the same to some journalists to think things through: here are the answers. Ivan Carvalho, Italian correspondent for the prestigious english magazine Monocle says that “Creativity relates to imagination and no place excels more at creative production than Italy” adds that “It’s no wonder that in this environment Italy’s artisans have thrived. There is so much inspiration right in front of them to stimulate their senses and help them to craft new shapes for a supple leather upper for a gentleman’s brogue or a sinuous line on a evening gown” and “What’s remarkable today is that the artisan workshops/botteghe/laboratori thrive even as the Italian state, no one large entity and very weak, does not provide much support. In spite of this the creative minds of
artisans and designers working with them have managed to realize a wealth of beautifully executed pieces that remain the envy of the world.” Maurizio Ceccato, of the literary masthead Watt, tells us that “If imaginations had a limit or a border we’d be forced to redraw them every time. Our approach to preparing a publication is working with images and words intertwined that ultimately weave each other into a cross stitch embroidery”. Sonia Perfetti, director of Collezioni Haute Couture & Sposa and Collezioni Donna declares that creativity “Is a way of seeing the world, it’s looking at it with the idea that, in spite of everything, nothing is as it seems. It’s a gift, the soul of all creatures on earth. Aren’t a rose and its petals a miracle of creativity? Isn’t the iridescent chameleon a prodigy of evolutionary creativity? Happiness and uneasiness stem from owning it: it’s hard to be creative and quiet. There is something in it that’s moving and needs expression. It’s being in love with beauty in all its forms - reproducing them with words, a paintbrush, a chisel - or just imagining things. It’s sweetness and anxiety, aggression and passion, the essence of our ego, that small self sleeping inside ourselves.” And, lastly, my fellow citizen Alessandro Martini of the local yet global Il Giornale dell’Arte who said that “The concept of creativity seems increasingly connected to that of innovation. The press, politics and economics indicate one or the other as essential engines for economic growth. And indeed a non creative society isn’t innovative and doesn’t grow financially (and, even before, culturally and socially). Creativity has always been a source of change in taste and thus of mind and society development. However, creativity requires time and isn’t often immediately perceived, shared or none the less accepted. Creatives are original and so - by definition - solitary. And, in the best of cases, avant-garde. Creative art can be fully functional for the market, but isn’t necessarily immediately useful for the economy. That’s how things are and should be. Creativity and ideas are more important than money, more indispensable, and in the end even more “profitable”. The idea that my fellow has been contradicted is enough to better sleep. At least tonight.
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REAL CREATIVITY Come imparare a smentire un amico in tema di creatività Sono curioso per natura e mi piace enormemente sapere cosa le altre persone pensino di alcuni argomenti o meglio ancora cosa fantastichino nei confronti di alcune domande che mi pongo. Da un po’ di tempo sento usare in modo quasi eccessivo la parola creatività e ho cominciato a riflettere su questo termine e su cosa significhi per me intimamente. E’ un concetto vago, difficile da definire e che spesso comprende decine di significati diversi tra loro. Partiamo dalla lingua italiana, che mi è sempre di grade aiuto, citando il vocabolario Treccani: creatività: sostantivo femminile - Virtù creativa, capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia. In psicologia, il termine è stato assunto a indicare un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze. Ad una recente cena da un amico che definirei poco incline alla creatività (più per partito preso che per incapacità) ho chiesto cosa fosse per lui e gli altri commensali la creatività, domanda che arrivava dopo una serie di loro considerazioni che definirei eccessivamente superficiali. L’immediata risposta del padrone di casa è stata quantomeno creativa e si è infilata tra il mio cuore (poco creativo purtroppo) e lo stomaco (ancora meno del primo) che si è ritorto al solo ascoltare quelle parole: “Un termine abusato, usato solo per nascondere la mediocrità di coloro che si reputano, appunto, creativi”. Definirei il soggetto in questione un amico fraterno, un personaggio un po’ difficile e dalle grandi sicurezze che però mi apre nuovi squarci ogni volta che apre bocca. E per non smentirsi anche questa volta mi ha aperto un mondo che mi ha portato a chiedere in giro cosa sia la creatività e non per forza nel sistema moda. La domanda riguarda un livello superiore, vuole indagare la creatività come forma di espressione pura e declinabile in ogni ambito. Devo dire che faccio fatica a darne una definizione, questo magma che permette ad alcuni eletti di produrre idee che fuoriescono dall’ordinarietà che ci circonda. La creatività credo significhi essere fuori dalle costrizioni degli schemi ma senza il bisogno di inutili bizzarrie, è la fortuna di avere un cervello che possa andare là dove i cervelli altrui non arrivano per scelta o impossibilità. Ho quindi posto la domanda ad una serie di giornalisti, tanto per chiarirmi le idee: riporto quindi le risposte più stimolanti. Ivan Carvalho, corrispondente dall’Italia per la prestigiosa rivista inglese Monocle, sostiene che “la creatività ha a che fare con l’immaginazione e non esiste luogo al mondo in grado di eccellere in questo campo
quanto l’Italia.” e aggiunge che “non pare strano quindi che la creatività abbia prosperato in questo Paese perché gli artigiani hanno come ispirazione un luogo di fronte a loro che stimola i loro sensi e li aiuta a produrre nuove forme” e chiude dicendo che “nonostante il poco aiuto dello Stato, le menti creative degli artigiani e dei disegnatori che lavorano con loro hanno realizzato pezzi che sono invidiati in tutto il mondo”. Maurizio Ceccato, della testata di letteratura Watt, ci dice che “Se le fantasticazioni avessero un limite o un perimetro bisognerebbe ogni volta ridisegnarle. Lavorare alle immagini che si intrecciano con le parole, in modo che una tessa l’altra in un ricamo punto-croce, è il teorema che intavoliamo quando prepariamo una pubblicazione”. Sonia Perfetti, direttore di Collezioni Haute Couture & Sposa e Collezioni Donna afferma che la creatività “E’ un modo di vedere il mondo, è il guardarlo con l’idea che niente è come sembra, nonostante tutto. E’ un dono, è l’anima di tutte le creature di questa terra. La rosa i suoi petali non sono un miracolo di creatività? Il cangiante camaleonte non è un prodigio di creatività evoluzionistica? Possederla è felicità e tormento, difficile essere creativi e pacatamente tranquilli, dentro c’è qualcosa che si muove e vuole esprimersi. E’ essere innamorati del bello in tutte le sue forme e riprodurle con le parole, i tratti di un pennello, uno scalpello, oppure solamente immaginare cose. E’ dolcezza e ansia, aggressività e passione, è l’essenza del nostro io, di quel piccolo sé che sonnecchia o dorme dentro di noi.” Arriviamo infine al mio concittadino Alessandro Martini del torinese ma globale Il Giornale dell’Arte il quale afferma che “Il concetto di creatività appare sempre più legato a quello di innovazione. Stampa, politica, economia indicano l’una e l’altro quali motori indispensabili della crescita economica. E certo è così: una società non creativa non è innovativa e non cresce economicamente (e, prima ancora, culturalmente e socialmente). La creatività da sempre è motore del cambiamento del gusto e quindi dello sviluppo delle menti e della società. Ma la creatività ha tempi lunghi, non sempre viene immediatamente recepita, né condivisa e tanto meno accettata. Il creativo è originale, e quindi per definizione solitario. È, nei casi migliori, avanguardia. E i modi dell’arte creativa non necessariamente servono nell’immediato all’economia, anche se possono essere pienamente funzionali al mercato. Così è, e così è giusto che sia. La creatività e le idee sono più importanti dei soldi, più indispensabili, e alla fin fine anche più “redditizie” ”. L’idea che il mio fraterno amico sia stato smentito mi basta per dormire meglio. Almeno stanotte.
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COLLEZIONIDONNA EXHIBITIONS
JEFF KOONS, LA RÉTROSPECTIVE The ordinary celebrated by the eternal present in Paris L’ordinario celebrato dall’eterno presente a Parigi Francesca Montanari Gazing Ball (Ariadne), 2013 Photo : Tom Powel Imaging Monsoon Art Collection © Jeff Koons
The Centre Pompidou stages the first thorough retrospective of Jeff Koons in Europe till the end of April. This unprecedented exhibition allows one to fully appreciate a body of work that marked the contemporary artistic and cultural landscape. No other show has previously united his work in an exhaustive chronological journey covering its entire production. Curated by Scott Rothkopf, the show examines more than three decades of the artist’s work and includes about 120 pieces, some of the most famous and controversial images of our time, along with previews of his new creations. Designed in collaboration with the Whitney Museum of American Art, “Jeff Koons: la rétrospective” invites visitors to look without prejudices at the work of the author of the famous steel bunny, who was described as “the ultimate pop artist” and created works that have become contemporary icons. A product polished and presented with an explicit window display strategy, characterized by an impersonal style that draws on the collective imagination of mass society, from comics to musical legends, always characterised by a simple, naive and direct communication. With its historical and chronological approach, the retrospective highlights the different cycles of the artist’s work: Inflatables, Pre New, The New, Equilibrium, Statuary, Banality, Made in Heaven, Celebration, Easy Fun, Easy Fun Etheral, Popeye, Hulk Elvis, Gazin Ball. From the first pieces that reflect the art of the time in which they were produced, to the current works that implicitly communicate with the history of classical art.
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Il Centre Pompidou mette in scena la prima approfondita retrospettiva dedicata a Jeff Koons in Europa fino alla fine di aprile. Questa mostra senza precedenti permette di apprezzare pienamente un corpo di lavoro che ha segnato il paesaggio artistico e culturale contemporaneo. Nessun’altra mostra ha precedentemente riunito il suo lavoro in un itinerario cronologico esaustivo che copra tutta la sua produzione. Curata da Scott Rothkopf, la rassegna indaga più di tre decenni del lavoro dell’artista e comprende circa 120 opere, alcune delle più famose e al contempo controverse immagini della nostra epoca insieme ad anteprime delle sue nuove creazioni. Ideato in collaborazione con il Whitney Museum of American Art, la mostra “Jeff Koons: la rétrospective” invita i visitatori a porsi con uno sguardo senza pregiudizi di fronte al lavoro dell’autore del famoso coniglietto di inox, descritto come “l’ultimo artista pop” e creatore di opere divenute icone del contemporaneo. Un prodotto levigato e presentato con una strategia di esplicita vetrinizzazione, caratterizzato da uno stile impersonale che attinge all’immaginario collettivo della società di massa, dal fumetto ai miti della musica, qualificato sempre da una comunicazione semplice, ingenua e diretta. La retrospettiva, con il suo approccio storico e cronologico, evidenzia i diversi cicli di lavoro dell’artista: Inflatables, Pre New, The New, Equilibrium, Statuary, Banality, Made in Heaven, Celebration, Easy Fun, Easy Fun Etheral, Popeye, Hulk Elvis, Gazin Ball, dai primi pezzi che riflettono l’arte del tempo in cui sono state prodotte, alle opere attuali che dialogano implicitamente con la storia dell’arte classica.
www.centrepompidou.fr
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COLLEZIONIDONNA EXHIBITIONS
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KARINA BISCH
The versatility of an artist playing with shapes and colours La poliedricità di un’artista tra forme e colori Eleonora Bisi 1. La Moderne, 2013 Hilary Crisp Gallery, London Courtesy of the artist and of Hilary Crisp Gallery © ADAGP, 2015
Until 9 May 2015, the Galerie des Galeries, the cultural space of the Galeries Lafayette Haussmann in Paris, will host Arlequine, the new exhibition of the French artist Karina Bisch, who turns out to be not only a painter but also a sculptor, designer and production designer. In her eclecticism, she can mix different forms of art with creative and unexpected results. The exhibition space is now transformed into a theatre: the actors on the stage are six mannequins whose clothes were made by Karina. These characters are surrounded by walls covered with a 70-meter long black and white canvas to which Bisch devoted three months of work. This opens windows that allow one to admire her colour-dominated paintings: the paintings of the artist display her passion for geometric forms, note that her models and sources of inspiration are Pablo Picasso, Ellsworth Kelly and Sonia Delaunay. The title of the exhibition, Arlequine, stages one of the most famous masks of the Commedia dell’Arte in a female version, with her dress in coloured diamonds. This is the scene that appears to the spectator-visitor, who is an active part of the show. Karina Bisch likes to “play” with materials and techniques, loves to experiment, loves to transform. She examines the historical avant-garde closely and then changes it to adapt it to her needs, her main objective is to integrate the arts to every aspect of life. Her work has been shown not only in Europe, but also in the United States as well as being part of the collection of the Museum of Modern Art in Paris.
Fino al 9 maggio 2015 la Galerie des Galeries, lo spazio culturale delle Galeries Lafayette Haussmann a Parigi, ospiterà Arlequine, la nuova mostra dell’artista francese Karina Bisch, che si rivela non solo pittrice, ma anche scultrice, stilista e scenografa. Un eclettismo il suo che combina in modo creativo e inaspettato le diverse forme dell’arte. Lo spazio espositivo viene trasformato in teatro: i protagonisti sul palcoscenico sono sei manichini i cui vestiti sono stati realizzati da Karina stessa. Questi personaggi sono circondati da pareti ricoperte da una tela in bianco e nero lunga 70 metri a cui la Bisch ha dedicato tre mesi di lavoro. Su questa si aprono finestre che permettono di ammirare i suoi dipinti in cui domina il colore: i quadri della pittrice non smentiscono anche la sua passione per le forme geometriche, ricordiamo infatti che i suoi modelli e le sue fonti d’ispirazione sono Pablo Picasso, Ellsworth Kelly e Sonia Delaunay. Il titolo stesso della mostra, Arlequine, mette in scena, al femminile, una delle maschere più famose della Commedia dell’Arte, con il suo vestito a losanghe colorate. Ecco dunque il colpo d’occhio che si presenta allo spettatore-visitatore: lui stesso sarà parte dello spettacolo. Karina Bisch ama “giocare” con i materiali e le tecniche, ama sperimentare, ama trasformare. Esamina da vicino le avanguardie storiche per poi stravolgerle e adattarle ai suoi bisogni, il suo obiettivo principale è quello di integrare l’arte ad ogni aspetto della vita. Le sue opere sono state esposte non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e sono incluse nella collezione del Museo di Arte Moderna di Parigi.
www.galeriedesgaleries.com
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COLLEZIONIDONNA EXHIBITIONS
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THEA PORTER
A major exhibition in London about the work of the fashion designer Un’importante mostra a Londra dedicata alla stilista
Peppe Orrù 1.A model in the window of the shop. She wears a silk chiffon dress with the Iraqi carpet print by Sandra Munro. Greek Street, London, about 1976. Courtesy of the Venetia Porter collection / Image © V&A photographic studio 2.At the press view in July 1971 inside the New York shop a model wears a chiffon jumpsuit made from the same Sheila Hudson fabric with polo players as seen opposite. Courtesy of the Venetia Porter collection / Image © V&A photographic studio
Some time ago Joan Collins unashamedly admitted, “Thea’s are the only clothes I never thrown away”. Just like Elizabeth Taylor, Faye Dunaway, Barbara Streisand and a great number of movie and music stars, Joan Collins was seduced by the rich and decadent originality of Thea Porter’s bohemian chic interpretation of fashion and interior design. And, as a matter of fact, her work is nowadays appreciated by style icons such as Kate Moss, Ashley and Mary-Kate Olsen, Julia Roberts, and Nicole Richie. The Fashion and Textile Museum in London dedicates until May 3rd the first-ever exhibition to a fashion and interior designer who was extremely successful and equally influential for almost two decades thanks to a unique combination of Middle Eastern, Central Asian, and North African influences. The show aims to highlight the importance of her work and to showcase it to the younger generations. Comprising of over 150 exhibits, the retrospective focuses on Thea’s journey from her childhood in Jerusalem, Damascus, and Syria to the arrival to London in 1964 where she set up at first as an interior designer. Her first steps in fashion were focused on menswear and her early designs attracted the attention of many rock stars including the Beatles and Pink Floyd. The other sections on the exhibition focus on her seven key womenswear signature looks - the women’s collection was introduced in 1968 - including the ‘Abaya’ or kaftan, the ‘Gipsy’ dress, the ‘Chazara’ jacket, and the ‘Faye’ dress, trace her evolution from exotic looks to her 1930’s and 1940’s influenced collections and chart the exceptional success of her business. A whole section is dedicated to textiles and fabrics, a key element of Thea’s work.
“Gli unici abiti di cui non mi sono mai disfatta sono quelli di Thea” confessò qualche tempo fa Joan Collins. Come Elizabeth Taylor, Faye Dunaway, Barbara Streisand e un gran numero di star del cinema e della musica, la diva inglese fu sedotta dalla decadente e originale ricchezza di contenuti della interpretazione della moda e del design, squisitamente bohémienne ed estremamente chic di Thea Porter che al giorno d’oggi viene apprezzata da icone di stile come Kate Moss, Ashley e Mary-Kate Olsen, Julia Roberts, Nicole Richie. Il Fashion and Textile Museum a Londra allestisce nelle sue sale fino al 3 maggio la prima mostra dedicata a una stilista e interior designer che riscosse molto successo per quasi due decenni grazie ad un’originalissima combinazione di referenze mediorientali, nordafricane e centro-asiatiche. La mostra si propone di sottolineare l’importanza del suo lavoro soprattutto alle giovani generazioni grazie a una selezione di oltre 150 capi. La retrospettiva traccia il tragitto di Thea dall’infanzia a Gerusalemme, Damasco e in Siria sino all’arrivo a Londra nel 1964 e gli inizi come interior designer. I primi passi di Thea nel mondo della moda sono focalizzati sulla moda uomo: i suoi capi furono indossati da molte rock star tra cui i Beatles e i Pink Floyd. Le altre sezioni della mostra sono focalizzate sui look donna più importanti - il womenswear fu introdotto nel 1968 - tra cui ‘l’Abaya’ o caftano, l’abito ‘Gipsy’, la giacca ‘Chazara’ e l’abito ‘Faye’. Viene inoltre tracciata l’evoluzione stilistica da un look etnico a collezioni influenzate dagli anni 30 e 40. Un’intera sezione è dedicata a stoffe e tessuti, elemento chiave della ricerca stilistica di Thea.
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DKNY
Lacoste
Francesca Liberatore
Lacoste
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RUNNING Lacoste
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Stella Jean
Karen Walker
Just Cavalli
Karen Walker
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BEAUTIFUL STRANGERS Just Cavalli
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Aigner
Nicole Miller
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Emilio Pucci
Aigner
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I LIKE WARM HUGS Fendi
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Alexander Julien David Wang
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Alexander Wang
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Alexander Wang WOMEN IN BLACK Total black at Alexander Wang who translates the single colour choice into garments with the usual sporty features but laden with dark emotions, hovering between punk and conceptual minimalism of Japanese mould. Thin metal chains give a sense of coherence by defining outlines and edges and by brightening up the only apparent flatness of a total black look with technical high performance materials and macro details. A twist for the finale: maxi bomber jackets and parkas with wide hoods as bright as crumpled metal plates.
Nero assoluto sulla passerella di Alexander Wang, che traduce l’omologazione cromatica in capi dalle consuete fisionomie sportive, ma carichi di sentimenti noir, in bilico tra derive punk e minimalismo concettuale di stampo nipponico. Sottili catene metalliche a dare coerenza alla collezione, definendo una bordatura o un profilo e illuminando l’apparente piattezza del total black. Materiali tecnici e performanti, macro dettagli e colpo di scena sul finale: maxi-bomber e parka dall’ampio cappuccio, luminosi come lastre metalliche accartocciate.
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N°21 WHAT WOMEN WANT Uniting the world of American sportswear with that of the beautiful Alida Valli of Luchino Visconti’s Senso is possible, if the creator is Alessandro Dell’Acqua: his new collection is a dialogue between a feminine sensuality and the deep antithesis of a male universe, between precision and casual, technicality and preciousness. Coats made of knitted jacquard that look like eighteenth century tapestry, three-dimensional floral patterns on poplin, gold dresses of baroque embroidery and fur collars matched with a barbed fabric, lace gloves and hoodie jackets: watch out for unexpected twists in this fascinating icon of femininity.
Unire il mondo dello sportswear americano con quello della bellissima Alida Valli di Senso di Luchino Visconti è possibile, se il creatore è Alessandro Dell’Acqua: la sua nuova collezione è un dialogo tra una sensualità tutta femminile e la profonda antitesi di un universo maschile, tra precisione e casual, tecnicità e preziosismi. Cappotti di maglia jacquard come tappezzerie del Settecento, motivi floreali tridimensionali di popeline, abiti dorati dai ricami barocchi e dai colli di pelliccia accostati a un tessuto spinato, guanti di pizzo e hoodie jacket: largo ai tagli imprevisti e ai colpi di scena, per un’icona di femminilità estremante affascinante.
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Gucci
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Gucci GENDERLESS INTUITION Something that has yet to happen, but has already been said. Maybe. A futuristic perspective on the past, interpretation of an ambiguous and possibilistic present. Time contaminations, not exactly decipherable, dictate a path of recovery and reinterpretation of issues related to the past, exonerating it from any nostalgic drift. Alessandro Michele repeats fathomed concepts with the men’s collection, energising them with deeper meanings, giving an interpretation of reality delicately balanced between testimonies and prophecies, man and woman, in the name of freedom of expression.
Qualcosa che deve ancora avvenire, ma è già stato detto. Forse. Un punto di vista futuristico sul passato, chiave di lettura di un presente ambiguo e possibilista. Contaminazioni temporali non esattamente decifrabili dettano un percorso di recupero e rilettura di temi legati al passato, esonerandolo da derive nostalgiche. Alessandro Michele ripete i concetti scandagliati con la collezione uomo, rinvigorendoli di più profondi significati, dando un’interpretazione della realtà in bilico, testimonianze e profezie, uomo e donna, all’insegna della libertà d’espressione.
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COLLEZIONIDONNA FENDI
PREFALL 2015
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All’insegna della freschezza questa splendida collezione siglata Fendi, che utlizza materiali preziosi per creare un’immagine glamour, dall’eleganza estrema, ispirata allo stile bohochic. Effetti di rigature in pelliccia, ma anche intrecci sapienti di chi ha un savoir faire speciale nel DNA. Cappottini dalla linea perfetta e mantelle avvolgenti, immancabile il jeans a trombetta come vuole l’ultima tendenza di stagione.
Fendi Freshness is the name of the game in this splendid collection from Fendi, which uses precious materials to create a glamourous image, of extreme elegance, inspired by the boho-chic style. Fur with striped effects but also those wise textures made by those who have a special savoir faire in their DNA. Coats with perfect tailoring and enveloping capes, the inevitable trumpet flare jeans as per the latest trend of the season.
www.fendi.com
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COLLEZIONIDONNA MARNI
PREFALL 2015
LOOKBOOKS 327
Materiali a contrasto che creano magnifici effetti materici, un senso del colore tattile, quasi pittorico, che si esprime nelle stampe geometriche, con qualche concessione floreale. Focus sul punto vita, strizzato in alti cinturoni che definiscono silhouette composte, ma dai volumi morbidi e disinvolti, come la palette cromatica, che spazia dalle tinte pi첫 vitaminiche dei gialli, rosa, bluette e rossi, alle nuance sature del fango, cammello e verde militare.
Marni Contrasting materials that create magnificent material effects, a tactile, almost pictorial sense of colour, which is expressed in geometric prints, with some floral concessions. The focus is on the waistline, squeezed in high belts defining a composed silhouette, but creating soft and casual volumes. And soft is the colour palette, ranging from vitamin tints of yellow, bluish pinks and reds to the saturated nuances of mud, camel and khaki.
www.marni.com
www.isabelsanchis.com
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COLLEZIONIDONNA
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Post-it
PROTAGONISTS
PICCIONE•PICCIONE A creative and emotional journey carried away by nostalgia for the land of origin, where a drawing becomes an iconographical story suggested by a dreamlike imagination with graphics that take up a symbolic value. Intriguing, evocative and dreamy universes are suggested by printings which, as a focus of the young Sicilian designer’s creativity, rotate on four main themes: red and black of the ladybug, the irregular silhouette of poppy flowers, vegetal camouflage and exocitcism of paisley patterns. Knitwear has an important role both for close-fitting dresses and skirts, and coats, macro cardigans and full cloaks. Corolla skirts are rendered in shantung, flowing evening dresses are made from graceful chiffon, precious and iridescent brocade while Swarovski crystals give a touch of light to printings and precious embroideries. Winner of the tenth edition of “Who Is On Next?”, the scouting project conceived and staged by Altaroma in cooperation with Vogue Italia, the brand Piccione•Piccione is appreciated for its ability to interpret a woman with a contemporary attitude and a very personal taste, besides the sound sensitivity to details and research. Un viaggio creativo ed affettivo sull’onda della nostalgia per la propria terra d’origine, dove il disegno acquista il significato di racconto iconografico suggerito da un immaginario onirico con grafiche che assumono un valore simbolico. Mondi intriganti, evocativi e sognanti sono suggeriti dalle stampe che, al centro della creatività del giovane designer siciliano, ruotano attorno a quattro temi principali: il rosso e nero della coccinella, la silhouette irregolare del papavero, il camouflage vegetale e l’esotismo dei motivi paisley. La maglieria interpreta un ruolo importante sia in abiti e in gonne dalle linee accostate al corpo, che nei capispalla, nei macro cardigan e nelle ampie mantelle. I tessuti sono in shantung per le gonne a corolla, in leggiadro chiffon per fluidi abiti da sera, di prezioso e cangiante broccato mentre cristalli Swarovski donano un tocco di luce a stampe e pregiati ricami. Vincitore della decima edizione di “Who Is On Next?”, il progetto di scouting ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia, al brand Piccione•Piccione è riconosciuta l’abilità di interpretare una donna dall’attitude contemporanea e dal gusto molto personale, oltre alla forte sensibilità per i dettagli e la ricerca. www.piccionepiccione.com
NORISOL FERRARI The designer was born in New York but she is of South-American descent, she has Venezuelan origins. Since she was very young, her free and independent character had the upper hand, and this characteristic will then prove to be essential - as well as her strong personality - to the purposes of success in the fashion system. And the time dedicated to the discovery of the best designers and their dressmaking ability will prove to be determining. On the trail of these artists “know how” Norisol will start travelling across Europe, from Spain to Italy, from England to France to get the opportunity of working with some of the most appreciated talents. Back to the U.S., she will treasure such a huge heritage of experience for the creation of her collections. Each piece designed by her obeys to the rules of high dressmaking, from the choice of the finest materials to an almost engineering construction, through the discovery of the perfect fit for each selected material, according to the rules learned. Upon appointment, it is possible to admire her recent collection in the New York atelier, at Hirshleifers, Saks Fifth Avenue and at Maxfield in Los Angeles, besides it has also be presented in Paris. La stilista nasce a New York ma la sua discendenza è sud americana, le origini sono venezuelane. Fin dalla più giovane età il carattere libero e indipendente avrà il sopravvento, caratteristica che si dimostrerà fondamentale, come pure la sua forte personalità, ai fini del successo alla scalata al mondo fashion. Così come si rivelerà determinante il tempo dedicato alla scoperta dei migliori designer ed alla loro arte sartoriale nella costruzione dei capi. Sulle tracce di questi artisti del “saper fare” Norisol inizierà a viaggiare in Europa, dalla Spagna all’Italia, dall’Inghilterra alla Francia per avere l’opportunità di lavorare con alcuni dei più apprezzati. Ritornata negli Stati Uniti, farà tesoro di questo patrimonio di esperienza per la creazione delle sue collezioni. Ogni capo da lei progettato rispetta le regole della grande sartorialità, dalla scelta dei materiali più fini, alla costruzione quasi ingegneristica, attraverso la scoperta del perfetto fit per ogni materiale prescelto, secondo le regole apprese. Su appuntamento è possibile ammirare la sua recente collezione nell’atelier di New York, al Hirshleifers, presso Saks Fifth Avenue e al Maxfield di Los Angeles, oltre ad essere stata presentata a Parigi. www.norisolferrari.com
www.aziza-zina.ch
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COLLEZIONIDONNA EVENTS
BACK TO THEFUTURE Great debut for the new Krizia: loyal tradition with a fresh oriental flavour Gran debutto per la nuova Krizia: fedele tradizione dal fresco sapore orientale Eleonora Bisi
Space: indefinitely futurist. Time: an unknown tomorrow. The atmosphere of the science fiction film Solaris directed by Tarkovskij in 1972 upsets any reference, but we are in Milan, at the AutumnWinter 2015/16 fashion week, for the presentation of the new collection by Krizia. The Italian fashion house founded by Mariuccia Mandelli and bought last year by the Shenzhen Marisfrolg Fashion Co. of Chinese designer and entrepreneur Zhu Chongyun, is ready for a new beginning, a dimension in the balance between past and future, between iconic elements of the brand and Asian reinterpretation in a modern way. It is a rebirth that can already be seen from the setting: six fiberglass cocoons represent the metamorphosis that makes Krizia more international, in terms of both style and marketability, while maintaining the unique Made in Italy craftsmanship in the production of textiles, a guarantee of excellent quality renowned worldwide. The new Krizia is essential, has clean lines and refined taste: of the tiger, historical symbol of the brand, only the detail of the eye is retained, a mere suggestion on the jacquard of linear coats, becoming now bird now graffiti panther. What matters most is the essence: the woman is boldly feline, drawing an independently minded femininity, strong, modern and decisive. In a balance between female and male elements, between rounded and square silhouettes, between flattened pleats that become high veils that cover the mouth and puffy sleeves, structured bomber jackets, the first collection by the Eastern owner highlights an intrinsic and timeless dignity and elegance.
Spazio: indefinitamente futurista. Tempo: un domani imprecisato. L’atmosfera del film di fantascienza Solaris diretto da Tarkovskij e datato 1972 sconvolge qualsiasi riferimento: ma siamo a Milano, fashion week autunno-inverno 2015/16, presentazione della nuova collezione di Krizia. La maison italiana fondata da Mariuccia Mandelli e rilevata lo scorso anno dalla Shenzhen Marisfrolg Fashion Co della stilista e imprenditrice cinese Zhu Chongyun, è pronta per un nuovo inizio, una dimensione in bilico tra passato e futuro, tra elementi iconici tradizionali del brand e rivisitazione asiatica in chiave moderna. È una rinascita che si percepisce già dalla scenografia: sei cocoon in vetroresina rappresentano quella metamorfosi che rende Krizia ancora più internazionale sia a livello di stile sia a livello di market, mantenendo sempre l’esclusiva artigianalità del Made in Italy nella realizzazione dei tessuti, garanzia di eccellente qualità rinomata in tutto il mondo. La nuova Krizia è essenziale, dalle linee pulite e dal gusto raffinato: della tigre, simbolo storico del brand, conserva solo il dettaglio dell’occhio, una suggestione tratteggiata sul jacquard di cappotti lineari, diventando ora uccello ora graffiti di pantera. Ciò che più conta è l’essenza: è il carattere della donna ad essere arditamente felino, disegnando una femminilità dall’indole indipendente, forte, moderna e decisa. In un equilibrio tra elementi femminili e maschili, tra silhouette arrotondate e altre squadrate, tra plissé appiattiti che diventano veli alti fino a coprire la bocca e bomber dalle maniche gonfie e strutturate, la prima collezione della proprietaria orientale risalta una dignità e un’eleganza intrinseche e senza tempo.
www.krizia.it
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COLLEZIONIDONNA EVENTS
PLATFORM FASHION
Outstanding results for the third edition of the Düsseldorf tradeshow Si è svolta con ottimi risultati la terza edizione della kermesse di Düsseldorf Clelia Zanni Passionata backstage
As usual, Platform Fashion was held in Düsseldorf and its third edition put Passionata and Thomas Rath fashion shows in the spotlight as well as the group exhibition in which the two labels took part, besides presenting Annette Görtz, Barbara Schwarzer and Milian creations on the catwalk: the event was attended by 1500 guests - buyers and the press. Kollektive K – organizing body since its first edition, consisting of a unified and high-skilled group which shares passion and creativity in the conceiving and the perfect success of important events, meeting the customers’ needs in connection with the fashion system – has expressed great satisfaction for the positive outcomes of the show. Jonas Klingenstein and Benjamin Kuchenbäcker, presidents of Kollektive K, have then commented: “The positive results have spurred us to cast the anchor so that the concept of Platform, energetic and winning, can be recognized at national and international level. As a consequence of the strengthening of Düsseldorf’s economic position, the fashion business has involved an increasing number of brands, season after season: such positive feedbacks greatly satisfy us”. Enthusiastic remarks also by Uwe Kerkmann, manager of the body that promotes Düsseldorf’s economic development. Passionata’s catwalk, sharing the catchword “Pink Thriller” was inspired by Hitchcock classics for a refined and ultra-feminine lingerie. Thomas Rath was inspired by Scotland, its line named “Shades of Scotland” presented on the catwalk accurate pieces made from precious fabrics, instilling the great charm of the Northern areas of the United Kingdom.
www.logos.info
Platform Fashion si è svolto come di consueto nella città di Düsseldorf ed è giunto alla sua terza edizione che ha visto come protagoniste le sfilate di Passionata, Thomas Rath e la collettiva alla quale hanno partecipato i due brand, oltre a mostrare in passerella le creazioni di Annette Görtz, Barbara Schwarzer e Milian: all’evento hanno preso parte 1500 invitati tra buyer e stampa. Kollektive K l’ente organizzatore fin dagli esordi, un team affiatato e di grande professionalità che con creatività e passione si dedica all’ideazione e alla perfetta riuscita di grandi eventi, rispondendo alle esigenze di clienti legati al mondo della moda, ha espresso grande soddisfazione di fronte ai risultati positivi della kermesse. Jonas Klingenstein e Benjamin Kuchenbäcker, presidenti di Kollektive K, così hanno commentato: “I riscontri positivi ci hanno stimolato a gettare l’ancora perché il concept di Platform, fresco e accattivante, sia riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Come conseguenza del rafforzamento della posizione economica della città di Düsseldorf, il business della moda ha coinvolto un numero maggiore di brand stagione dopo stagione: tali positivi riscontri ci soddisfano molto”. Commenti entusiastici anche da parte di Uwe Kerkmann, manager dell’ente che promuove lo sviluppo economico di Düsseldorf. La sfilata di Passionata, dal motto “Pink Thriller” si è ispirata ai classici di Hitchcock per una lingerie raffinata e ad alto tasso di femminilità. Thomas Rath si è ispirato alla Scozia, la sua linea dal titolo “Shades of Scotland” ha portato in passerella capi studiati nei dettagli realizzati con tessuti preziosi, infondendo in essi tutto il fascino del nord del Regno Unito.
www.platform-fashion.de
COLLEZIONIDONNA
BARBARA SCHWARZER
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