Bollettino C14M Speciale

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L'assalto del saraceno | Saccheggi, profanazioni, stermini In un clima nichilistico ed etno-masochistico in cui si sono smarriti i punti di riferimento nonché la gerarchia dei valori, a Civitavecchia non manca chi supporta iniziative volte a riproporre la rievocazione dell'assalto del saraceno ovvero il saccheggio avvenuto nel IX secolo nell'Italia centrale soldato anche con massacri e profanazioni. L'iniziativa, già più volte organizzata in passato, ma che per fortuna quest'anno non si è svolta, è tanto più odiosa quanto se si considera che avviene intorno al natale della città, quando si dovrebbe celebrare il fondatore, il sommo imperatore Traiano, e il suo architetto Apollodoro di Damasco, non certo i saccheggiatori. E comunque, se proprio si vuole parlare dei saraceni noi preferiamo ricordare la memoria di chi a questi si oppose con coraggio e onore come il duca Guido I di Spoleto. C14M

i dintorni della città riuscendo a saccheggiare per la seconda volta le basiliche di San Pietro e San Paolo, dopo un primo sacco compiuto nell'830.

“Vivere non necessita. Navigare è necessario”

San Pietro era difesa da una guarnigione di guerrieri franchi, longobardi, sassoni e frisoni che, pur dopo un'accanita resistenza, venne completamente sterminata. Dalle basiliche vennero depredate tutte le suppellettili liturgiche e i paramenti dei presbiteri, furono profanati gli altari e i tabernacoli. [..] Dopo essersi ritirati da Roma, — secondo il racconto del "Chronicon" Benedetto di Sant'Andrea del Soratte (X-XI Secolo) — i saraceni sarebbero stati sconfitti in battaglia dal duca Guido I di Spoleto (805-860), presso Centumcellae e Fondi, riuscendo comunque a guadagnare il mare con il bottino catturato.

Il 25 Agosto dell'846, nel terzo anno di pontificato di papa Sergio II (†847), un gruppo di incursori saraceni saccheggiò le basiliche di San Pietro e San Paolo, a Roma. Nella notte tra il 24 e il 25 Agosto dell'846, — dopo aver attaccato e saccheggiato Centumcellae, Porto e Ostia — gli Ismaeliti si erano spinti fino a Roma: non riuscendo a penetrare all'interno delle Mura Aureliane, le vecchie mura cittadine d'epoca imperiale, depredarono con ferocia

Comitato 14 Maggio

Tra le numerose foto sulla sciagura consumatasi a partire dal 14 Maggio 1943 ad opera degli anglo-americani che abbiamo avuto modo di vedere, quella con la statua di San Francesco ci è sembrata particolarmente significativa al punto da inserirla nel logo del Comitato. La foto stupisce per la quasi totale distruzione che circonda il monumento, che miracolosamente ne è uscito integro, e poi per il grande valore simbolico che esso sta a rappresentare per Civitavecchia. La statua a San Francesco denominata "Poverello d'Assisi" risale a novembre del 1933 ed è opera dello scultore di Allumiere Giuseppe Cozzi. Il monumento, che rappresenta l'eredità spirituale di Civitavecchia può essere visto con fierezza come un vessillo mai catturato dal nemico ma che continua a sventolare sulla Città.

Presenza sui media

Articoli e riflessioni Presentazione mozioni Cura del Monumento alle vittime dei bombardamenti Duca Guido I di Spoleto

comitato14maggio.blogspot.com


Comunicato* | Natale di Civitavecchia | Festa senza il fondatore, ma con il saccheggiatore Il 28 e il 29 luglio l’Amministrazione cittadina, insieme ad alcune associazioni del territorio, hanno organizzato una serie di eventi ed attività per celebrare la ricorrenza del Natale di Civitavecchia, anticipando l’usanza che si era soliti festeggiare il 15 di agosto. Una fondazione quella della nostra città che si deve alla volontà dell’Imperatore romano Traiano, che forte delle campagne condotte in Dacia (101 – 106 d.C.) ha voluto dotare la capitale dell’Impero, Roma, di un porto grande e sicuro, più di quanto non lo fosse quello di Ostia. Ad essere incaricato del compimento di tale importante e delicata missione è stato il più grande architetto di allora, Apollodoro di Damasco. I lavori ebbero inizio nel 107 d.C. con l’edificazione del porto e della città, dando a quest’ultima la ben conosciuta impronta romana, tracciandone innanzitutto il cardo e il decumano, oggi grosso modo Corso Marconi e Corso Centocelle. A fronte delle origini romane di Civitavecchia, grazie alle quali la città oggi si trova sulle mappe, il Comitato 14 Maggio segnala come non sia stato previsto alcun evento o attività volte ad evocare le radici della città e rendere omaggio a chi l’ha fondata e resa grande. Al contrario, leggendo il cartellone degli eventi, notiamo

come, mediante il “Palio Marinaro del Saraceno” ad essere ricordato è chi questa città l’ha saccheggiata e distrutta. Osserviamo una bizzarra analogia etnomasochista, già segnalata in passato, con la statua denominata “Bacio del Mare” o “Resa incondizionata” collocata fino a qualche anno fa nella centralissima marina, evocante chi Civitavecchia l’ha rasa al suolo per il 90% a suon di bombardamenti sui civili e sulle chiese, mentre la statua dell’Optimus Princeps, il fondatore, è stata relegata a svolgere il ruolo di spartitraffico in una rotonda nascosta nel porto.

disimpegnarsi di fronte alle figure Cielo di Giove, e precisamente fra i sei esemplari ed eroiche del proprio spiriti giusti che formano l'occhio della passato. mistica aquila. Per questo il Comitato 14 Maggio, nel Comitato 14 Maggio quadro degli eventi celebrativi della fondazione di Civitavecchia ci tiene a *Comunicato risalente a luglio 2018 ricordare, in controtendenza, la figura dell’Imperatore Traiano, esempio di Uomo e di Condottiero rispettoso dei Mos Maiorum e distintosi per il suo grande senso della Giustizia, tanto che lo stesso Dante lo riporta alla memoria nella Divina Commedia ponendolo in Paradiso, nel

Riteniamo che non si possono avere cittadini responsabili che abbiamo la forza e la gravitas nel loro impegno verso lo Stato e, nel caso in esame verso la propria città, con un’evocazione della storia e degli eventi che nient’altro chiede se non di

Ricostruzione 3D del Porto di Civitavecchia ad opera di Port Mobility

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