CODIVABRI 1973 - 2013
40 ANNI AL SERVIZIO DELL’AGRICOLTURA
ANNO XXX N° 26 EMESSO IL 01 LUGLIO 2015 CLIMA
IL SURRISCALDAMENTO PROVOCA 1 MLD DI DANNI DA NUOVE MALATTIE In Italia i dieci anni più caldi della storia dopo il duemila Non solo nuovi problemi per la salute umaal minimo storico pari ad appena 1/3 di na, ma ammontano a circa un miliardo di quella di 10 anni fa per colpa - precisa la euro i danni alle coltivazioni Made in Italy Coldiretti - del cinipide galligeno del castaprovocati dall’invasioni di parassiti "alieni" gno, il Dryocosmus kuriphilus, proveniente provenienti da altri continenti dalla Cina che provoca che a causa dell’intensificarnella pianta la formazione La conferma della si degli scambi commerciali di galle, cioè ingrossamenti tendenza al sono arrivati in Italia dove delle gemme di varie forme surriscaldamento hanno trovato un habitat e dimensioni contro il quale favorevole a causa dei camanche in Italia viene è stata avviata una capillabiamenti climatici, dalla Drore guerra biologica attrasophila suzukii alla Aetina dal fatto che i 10 anni verso lo sviluppo e accurapiù caldi dal 1880 ad ta diffusione dell’insetto Tumida, dalla Tristeza alla Xylella. E’ quanto emerge da oggi, ben nove sono Torymus sinensis, che è un uno studio della Coldiretti in antagonista naturale, ansuccessivi al 2000 occasione degli “Stati Geneche se ci vorrà molto temrali sui cambiamenti climatici po per ottenere un adeguae sulla difesa del territorio” ai to contenimento. La produquali interviene il presidente Roberto Monzione Made in Italy di miele di acacia, castacalvo. Sotto attacco - sottolinea la Coldiretti gno, di agrumi e mille fiori - sostiene la - ci sono tutte le principali coltivazioni del Coldiretti - è quasi dimezzata nel 2014 anMade in Italy dall’olivo al castagno, dal che per l’arrivo in Italia dell’insetto killer pomodoro agli agrumi, dalla frutta al miele delle api che mangia il miele, il polline e, che hanno subito pesanti ridimensionamenti soprattutto la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l'alveare. Si tratta del coleottero Aethina Tumida della famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla fine degli anni '90 provocando ingenti danni, diretti ed indiretti, poiché a seguito del venir meno delle api sul territorio, si prevedono conseguenze anche per gli agricoltori per la carenza d’impollinazione delle colture agrarie. E se R. MONCALVO gli agrumi della Sicilia sono stati produttivi. “Un positivo passo in avanti è gravemente attaccati dalla Tristearrivato dal via libera della camera al decreza (Citrus Tristeza Virus) che ha to legge agricoltura che il provvedimento fa indebolito oltre il 30 per cento rientrare alcune fitopatie tra gli eventi per i delle coltivazioni, centinaia di migliaia di quali puo’ essere dichiarato lo stato di calapiante di kiwi del Lazio e Piemonte sono mità ai sensi delle norme sul fondo di solistate letteralmente sterminate dalla batteriodarietà nazionale con misure di sostegno in si del kiwi (Pseudomonas syringae pv. Actifavore degli imprenditori agricoli colpiti”, ha nidiae), mentre melo e pero in Emilia- contiaffermato il presidente della Coldiretti Ronua la Coldiretti - sono stati colpiti dal colpo berto Moncalvo nel sottolineare però di fuoco batterico (Erwinia amylovora). Ma “l’importanza di agire nella prevenzione con c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophola ricerca e il contrasto ai cambiamenti clirus ferrugineus originario dell’Asia che ha matici promuovendo modelli di produzione fatto strage di decine di migliaia di palme consumo piu’ sostenibili”, Se la Xylella fastidopo essere comparso in Italia per la prima diosa che sta facendo strage di ulivi nel volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un Salento è proveniente dal Costa Rica, le vero flagello che ha interessato il verde castagne hanno invece già pagato un conto pubblico e privato in Sicilia, Campania, salatissimo con la produzione che è scesa Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise.
CINIPIDE DEL CASTAGNO E danni incalcolabili sta anche facendo la Drosophila Suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva soprattutto in Veneto. Siamo di fronte - sostiene la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento che si è accentuata negli ultima anni ma anche con il moltiplicarsi di
Xylella fastidiosa eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ed anche l'aumento dell'incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura. La conferma della tendenza al surriscaldamento anche in Italia viene dal fatto che i 10 anni più caldi dal 1880 ad oggi, ben nove sono successivi al 2000. Dopo il 2014 che è stato l’anno piu’ caldo da quando ono iniziati i rilevamenti - conclude la Coldiretti - c’è il 2003 (+1.37°C), 2007 (+1.33), 2012 (+1.31), 2001 (+1.29), poi il 1994 (+1.11), 2009 (+1.01), 2011 (+0.98), 2000 (+0.92), 2008 (+0.89) secondo l’Isac Cnr.
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Rubrica dell’ufficio tecnico del CODIVABRI - Elaborazioni meteo del Centro operativo ASSOCODIPU di Bari
Bollettino settimanale www.codivabri.it - www.agrometeopuglia.it
METEO INFORMAZIONI Situazione Generale
PRESSIONE ALTA E LIVELLATA SUL NOSTRO PAESE CON CONDIZIONI DI STABILITA' ATMOSFERICA SULLA MAGGIOR PARTE DELLE NOSTRE REGIONI. IL CONNUBIO TRA L'ANTICICLONE DELLE AZZORRE, CHE HA DOMINATO LA SCENA METEOROLOGICA NEGLI ULTIMI GIORNI, E IL SOLIDO PROMONTORIO NORDAFRICANO, DOMINERA' L'AREA DEL MEDITERRANEO CENTRALE ANCHE NEI PROSSIMI GIORNI, RIUSCENDO A LAMBIRE ANCHE IL NORDEUROPA.
Dati registrati dal 22.06 al 28.06.2015 Stazioni
Temperatura
Umidità
Pioggia mm
Min.
Max.
Latiano
8.8
28.4
71
2.0
Brindisi
9.7
30.0
66
0.0
11.2
30.8
64
15.0
Ceglie M.
13.6
26.1
67
5.4
Montalbano
12.9
31.4
59
1.6
Fasano
14.3
30.6
56
2.6
Mesagne
9.7
29.4
73
1.4
Ostuni
10.4
28.2
65
1.8
San Pietro Vernotico
10.6
28.8
71
0.8
San Vito dei N.
9.8
29.6
65
1.2
Torre Santa Susanna
9.0
30.8
59
1.8
Villa Castelli
9.4
28.5
72
2.8
Carovigno
Media
Regione Puglia
ASSO.CO.DI.PU.
OLIVO SITUAZIONE FENOLOGICA - Pre-indurimento del nocciolo. SITUAZIONE FITOSANITARIA – Tignola, lebbra e occhio di pavone. PROGRAMMA DI DIFESA – Nessun trattamento. Suggeriamo di osservare attentamente i propri oliveti e nel caso in cui si notano disseccamenti assimilabili ad eventuali manifestazioni di Xylella fastidiosa, contattare immediatamente i competenti Uffici Provinciali dell’Agricoltura della Regione Puglia (0831544111) o l’Ufficio Tecnico del Condifesa di Brindisi (0831511306). In qualunque situazione è bene eseguire tutte le buone pratiche agricole: potature ordinarie, aratura del terreno, eliminazione delle parti di chioma malate, trattamenti antiparassitari solo quando necessari e con le più opportune sostanze attive. Per contrastare la possibile diffusione della Xylella fastidiosa si consiglia di effettuare tutte le “buone pratiche agronomiche” che limitano la diffusione della “Sputacchina”. In particolare si consiglia di potare in maniera regolare le piante eliminando le parti disseccate ed eliminando le erbe infestanti sia nell’oliveto che lungo i bordi perimetrali con fresature o trinciature. Queste pratiche sono da preferire alla aratura con aratro, soprattutto se l’oliveto da qualche anno è in non coltura in quanto le arature danneggiano il capillizio radicale troppo superficiale.
FRUTTIFERI SITUAZIONE FENOLOGICA - Ingrossamento frutti - invaiatura/ maturazione varietà medie. SITUAZIONE FITOSANITARIA - Afidi,oidio e tignole. PROGRAMMA DI DIFESA - Il volo delle tignole del pesco (Cidia e Anarsia) è costante, pertanto, tenendo presente la persistenza d'azione del precedente trattamento, è opportuno intervenire con insetticidi specifici come Bacillus t., Metossifenozide, Emamectina, Etofenprox, Spinosad, Indoxacarb, Thiacloprid, Clorantraniliprole, Triflumuron ecc., solo sulle varietà la cui raccolta è programmata per la seconda decade di luglio. Nella scelta dei prodotti preferire quelli che controllano anche gli afidi se nel proprio pescheto si sono manifestate eventuali colonie dell'insetto. Sulle varietà sensibili, in presenza di oidio sugli apici vegetativi o sui frutti, aggiungere un prodotto a base di Bitertanolo, Fluopyram+tebuconazolo, Ciproconazolo, Fenbuconazolo, Miclobutanil, Penconazolo, Propiconazolo, Tebuconazolo, Bupirimate Boscalid+Piraclostrobin Quinoxifen Tetraconazolo. Nelle aziende che utilizzano il metodo della confusione sessuale contro Cidia e Anarsia, non effettuare trattamenti.
VITE SITUAZIONE FENOLOGICA - Chiusura grappolo. SITUAZIONE FITOSANITARIA - Situazione stabile, non si riscontrano nuove Infezioni di peronospora. In alcuni vigneti si notano ancora infezioni di oidio. Si riscontrano, inoltre, infestazioni trascurabili di tignoletta. PROGRAMMA DI DIFESA - Considerato il decorso meteorologico e il bel tempo previsto per i prossimi giorni non si consigliano trattamenti. Per coloro che intendono intervenire contro l’oidio, laddove è necessario soprattutto nei vigneti non sfogliati, ricordiamo che tali interventi a base di zolfo in polvere, nei periodi di piena estate con temperature elevate, possono essere fitotossici (tossici per le piante) generando sulle parti verdi ustioni anche gravi. Pertanto effettuare il trattamento, usando quantità non superiori ai 30 - 40 kg per ettaro, in assenza di vento e nelle ore più fresche della giornata, meglio al mattino onde evitare possibili umidità notturne che potrebbero asportare dal vigneto parte dello zolfo distribuito e ridurne l’efficacia dell’intervento stesso.
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Regione Puglia
Previsioni sulla Puglia
Vigneto, la gestione della chioma Viene effettuata nel periodo primaverile estivo come potatura verde in quanto si svolge prevalentemente sugli organi verdi della vite. Interessa tutte le porzioni vegetative fino a prima della vendemmia con lo scopo di mantenere le dimensioni della chioma, assicurare alla vite non solo una superficie fogliare ampia, ma funzionale, evitare condizioni microclimatiche sfavorevoli intorno ai grappoli, migliorare la penetrazione dei trattamenti e la circolazione delle macchine. Le operazioni di potatura verde sono la spollonatura, la scacchiatura, la sfemminellatura, la legatura dei germogli, la cimatura, la defogliazione ed un eventuale diradamento dei grappoli. La spollonatura consiste nell’eliminazione dei polloni, cioè dei germogli freschi che si sviluppano dal legno vecchio sul fusto della vite da gemme latenti o da vecchie porzioni nodali. L’utilità di tale operazione permette di eliminare organi che altrimenti rendono fitta la chioma prendendo sopravvento. La scacchiatura consiste nella soppressione dei germogli che pur uscendo dal capo a frutto sono sterili e non servono per la potatura dell’anno seguente, soprattutto nelle viti potate lunghe. Lo scopo di questa operazione è quello di evitare che la chioma si infittisca, va effettuata il più presto possibile (a germogliamento ancora in corso) quando i germogli sono ancora teneri. Nei casi di viti troppo deboli che presentano tutti i germogli fertili, per non indebolirle troppo, si elimina qualche germoglio uvifero; viceversa sempre nelle viti deboli con germogli del capo a frutto sterili, vengono eliminati parte di essi per favorire lo sviluppo dei germogli dello sperone e la buona formazione delle loro gemme. Per aiutare la crescita delle barbatelle sono importanti i sostegni. I tutori in canna di Bambù sono ottimi in quanto a fine ciclo non lasciano tracce nel terreno. La sfemminellatura consiste nell’eliminazione di nuovi germogli originatisi da gemme pronte, cioè nella soppressione totale delle femminelle. Queste tre operazioni si effettuano, al più tardi, insieme alla legatura dei germogli, che è svolta per indirizzarli verso l’alto e convogliarli tra le coppie di fili con lo scopo di gestire la forma di allevamento a spalliera, permettere il passaggio delle macchine operatrici, non compromettere l’efficienza dei trattamenti fitosanitari ed evitare ombreggiamenti con ripercussioni negative sulla fotosintesi. Una volta convogliati i germogli nei fili di contenimento si procede alla eventuale legatura manuale o meccanica ai tutori in lamiera nervata; questa operazione si attua con tralci lunghi circa 1 m. La cimatura è una tecnica che permette l’asportazione di un tratto più o meno lungo dei germogli, siano esse femminelle basali che apici vegetativi. Questa pratica ha lo scopo di ridurre la vegetazione e rinnovare la parete fogliare, ottenendo l’emissione di nuove femminelle con la formazione di foglie fotosinteticamente attive nel periodo di maturazione dei grappoli, inoltre riduce l’affastellamento della vegetazione a livello dei grappoli, tende a limitare l’incidenza della muffa
grigia. L’intervento va eseguito entro la fine di giugno, in modo da arrestare l’allungamento del giovane germoglio che avviene a spese delle sostanze di riserva, quindi la cimatura diminuisce il consumo di tali sostanze a vantaggio della produzione, inoltre, deviando l’afflusso di linfa dall’apice ai grappolini, ne migliora l’ingrossamento. La defogliazione consiste nel sopprimere sui germogli fruttiferi un certo numero di
ASSO.CO.DI.PU.
Giovedì 02 - Cielo sereno o poco nuvoloso. Temperatura in lieve aumento specie nei valori massimi. Venti deboli settentrionali o a regime di brezza lungo le coste. Mari poco mossi. Venerdì 03 - Cielo generalmente sereno. Temperatura in aumento nei valori minimi. Venti deboli settentrionali o a regime di brezza lungo le coste. Mari poco mossi o quasi calmi. Sabato 04 - Cielo sereno. Temperatura in aumento specie nei valori minimi. Venti deboli settentrionali o a regime di brezza lungo le coste. Mari poco mossi o quasi calmi. Domenica 05 - Cielo sereno. Temperatura in aumento specie nei valori massimi. Venti deboli settentrionali a regime di brezza lungo le coste. Mari quasi calmi. Tendenza per lunedì 06 e martedì 07 luglio Tempo stabile e soleggiato con temperature in ulteriore aumento.
foglie allo scopo di esporre meglio i grappoli al sole. E’ una pratica che si svolge in prevendemmia per le chiome troppo dense, sul tratto basale della fascia produttiva, per arieggiare ed esporre a radiazione indiretta i grappoli in modo da provocarne un aumento degli zuccheri e della colorazione grazie alla formazione degli antociani; ciò provoca un calo dell’acidità e un migliore stato sanitario delle uve. Le foglie basali eliminate dai singoli tralci durante l’ultimo periodo che preceGiorno
GIOV. 02
Giorno
de la vendemmia non svolgono più un ruolo attivo nei riguardi della maturazione dell’uva e perciò possono essere soppresse; infatti quelle più vecchie di 120 giorni non contribuiscono più all’accumulo degli zuccheri. Il diradamento dei grappoli è una pratica agronomica che prevede l’eliminazione di una quota di grappoli, è eseguita solo manualmente, di solito in invaiatura, avendo cura di eliminare i grappoli più lontani del tralcio. Questa operazione è consigliata per vitigni a maturazione tardiva, a bacca grossa e molto produttivi, è realizzata su vigneti finalizzati a produzioni di pregio e su uve da tavola. I migliori risultati si conseguono nelle annate con andamento climatico avverso, che comporta ritardi nella fase di fioritura, quindi anche dell’allegagione e dell’invaiatura, che ostacolano la fotosintesi, la traslocazione e l’accumulo di carboidrati nel grappolo, consentendo limitate probabilità di una perfetta maturazione dell’uva.
VEN. 03
Giorno
SAB. 04
Giorno
DOM. 05
Cielo
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News
gricoltura informazione
Le notizie dal mondo agricolo
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Alimentazione
L'Ue diffida l’Italia perchè vieta formaggi senza latte La Commissione Europea ha inviato una diffida all’Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. In pratica l'Unione Europea vuole imporre all'Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere. Lo rende noto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare i contenuti della lettera di costituzione in mora appena inviata dal Segretariato generale della Commissione Europea alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea sull’infrazione n.4170. “Siamo di fronte all’ultimo diktat di una Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncal-
vo. Dal 11 aprile del 1974 con la legge n. 138, l’Italia ha deciso di vietare l’utilizzo di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare ai caseifici situati sul territorio nazionale. Questa misura ha lo scopo di tener alta la qualità delle produzioni casearie italiane salvaguardando le aspettative dei consumatori per quanto concerne l’autenticità e la qualità dei prodotti italiani mediante la qualità delle materie prime. Una scelta che ha garantito fino ad ora il primato della produzione lattiero casearia italiana che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate in quantità del 9,3 per cento nel primo trimestre del
COLTIVARE INFORMATI SUL DIGITALE TERRESTRE
2015. La Commissione Ue con l'avvio della procedura di infrazione ritiene invece che la legge italiana a tutela della qualità della produzioni rappresenti una restrizione alla “libera circolazione delle merci”, essendo la polvere di latte e il latte concentrato prodotti utilizzati in tutta Europa. In altre parole impone un adeguamento al ribasso con una diffida che, se accolta, comporterà uno scadimento della qualità dei formaggi e degli yogurt italiani che metterà a repentaglio la “reputazione” del Made in Italy, ma anche una maggior importazione di polvere di latte e latte concentrato che arriverà da tutto il mondo a costi bassissimi, con conseguenze pesanti sulla tenuta degli allevamenti italiani. Si tratta in realtà solo dell’ultima trovata delle burocrazie dell'Unione Europea da dove sono arrivate incomprensibili decisioni sulla tavola che allontanano cittadini e imprese dall'Europa, dal vino senza uva al cioccolato senza cacao fino alla carne annacquata, ma sul mercato c’è anche il vino zuccherato e quello in polvere mentre circa la metà della spesa è anonima. “Nell'Unione che si disinteressa e temporeggia sull’emergenza immigrati si consentono invece trucchi e inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare, anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare "le alchimie negli ingredienti che hanno snaturato anche gli alimenti più comuni". Si spiega cosi - sottolinea la Coldiretti - la richiesta dell’Unione Europea di utilizzare la polvere di latte al posto del latte, nei formaggi, di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero nei Paesi del Nord Europa o di ottenerlo a partire da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. L’Unione Europea consente anche per alcune categorie di carne la possibilità di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5 per cento, ma per alcuni prodotti (wurstel, mortadella) tale indicazione può essere addirittura elusa e potrebbero essere esclusi dagli obblighi di indicazione della quantità d’acqua, mentre in tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del Parmigiano reggiano e del Grana Padano, cosiddetti “similgrana”, realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine. Una mozzarella su quattro in vendita in Italia - precisa la Coldi-
retti - è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta per effetto della normativa europea. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” previste dalla normativa comunitaria per far conoscere la provenienza delle olive ai consumatori. Storica l’imposizione all’Italia dell’Unione di aprire i propri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao. Quasi la metà della spesa è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga a indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova, ma non per i formaggi, per il miele, ma non per il latte. Il risultato è che gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle.