Marco Taddei Laura Ansaloni Raffaella Mazzali Marianna Saguatti Generoso Verrusio
vita industriale
3D4MEC RACCONTA L’INNOVATIVA 3D4STEEL “I numeri parlano chiaro. L’industria additiva, specialmente quella che riguarda il metallo, è in crescita esponenziale. Sono fermamente convinto del fatto che nel giro di cinque anni le stampanti 3D saranno diffuse in tutte le aziende meccaniche e che l’additive manufacturing cambierà enormemente i metodi produttivi. Tuttavia, credo si stia percorrendo una strada pericolosa, che rischia di portare questa tecnologia a un punto di non ritorno. Mi riferisco alla sfrenata corsa all’ampliamento delle dimensioni dei piatti di stampa. L’errore più comune è pensare che valga la pena sviluppare componenti di grandi dimensioni con una stampante 3D, quando in realtà è la scelta dei componenti che giustifica una produzione in serie”. Ha le idee chiare in tema di stampa 3D Ivano Corsini, amministratore unico di 3D4MEC, la startup innovativa che ha fondato nel 2016 a Pontecchio Marconi, in provincia di Bologna, insieme a Gabriele Carloni. Autebo e 01Wiring sono i fornitori principali dell’azienda che, grazie a un team composto da dieci persone altamente specializzate, realizza stampanti 3D con tecnologia SLM per polveri metalliche, in particolare acciai. Specializzazione, questa, all’origine del marchio 3D4STEEL. La stampante 3D4STEEL, interamente italiana e personalizzata in base alle esigenze produttive di ogni cliente, sfrutta cinque brevetti esclusivi e nasce con l’intento di
Ivano Corsini, amministratore unico di 3D4MEC
il fornitore che più li soddisfa e, nel caso non l’avessero, procedendo passo passo insieme a loro nell’individuazione della polvere migliore per la produzione desiderata. 3D4STEEL è la prima a offrire una possibilità del genere”, conclude Corsini. La sicurezza garantita dalla stampante è per l’azienda bolognese un altro aspetto estremamente importante; per aumentare ulteriormente quella degli operatori e in generale delle aziende in cui verrà installata la macchina, 3D4STEEL ha sviluppato una procedura certificata per lo smaltimento dei filtri e ottenuto la classificazione di “rifiuto speciale non pericoloso”.
ottimizzare la produzione di piccoli-medi lotti speciali di componenti meccanici in acciaio, trovando nei settori del packaging, della meccanica e dell’alimentare le applicazioni più funzionali. “Nei settori in cui i metodi di produzione tradizionali la fanno ancora da padrone (produzione meccanica e meccatronica in primis) si riscontrano ancora forti resistenze, generate principalmente da dubbi fisiologici quando si parla di una rivoluzione di questa portata. Accadde la stessa cosa, ad esempio, quando si passò dalla progettazione a mano con il tecnigrafo a quella CAD”, racconta ancora Corsini. L’approccio 3D4STEEL trova nella produzione meccanica il suo pane quotidiano. I settori in cui l’acciaio è il materiale più utilizzato sono sicuramente quelli in cui l’adozione della stampante 3D4STEEL porterebbe la massima resa produttiva. La sua promessa è chiara: produrre più velocemente i componenti in acciaio e abbatterne i costi, ove l’aspetto cruciale di un’ottimizzazione della produzione sta nella scelta dei pezzi e nella quantità da produrre. 3D4STEEL consente di utilizzare qualsiasi tipo di polvere di acciaio di qualsiasi produttore, mantenendo la possibilità di modificare sempre i parametri di stampa. “Si tratta di un aspetto fondamentale: 3D4STEEL non vincola in nessun modo i clienti, lasciandoli liberissimi di scegliere
ABK, AL VIA LA QUOTAZIONE IN BORSA Nuovo importante traguardo per Abk Group Industrie Ceramiche, specializzata nel settore del gres porcellanato e nelle superfici per arredamento; l'azienda con sede a Finale Emilia, in provincia di Modena, ha siglato un importante accordo con la società milanese Capital For Progress 2 per arrivare, entro gennaio 2019, alla quotazione sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana, mantenendo tuttavia saldamente il controllo e la gestione in capo ai soci fondatori. L’accordo prevede l’incorporazione di ABK in Cfp 2, che assumerà la denominazione di Abk: l’operazione, e la conseguente quotazione di Abk su AIM, sarà operativa solo a seguito dell’approvazione da parte delle assemblee di Abk e di Cfp2; gli azionisti storici di Abk manterranno post fusione il controllo della società, con una quota che potrà variare dal 61,3% al 70,4%. “Questa operazione è volta a potenziare ulteriormente il percorso di crescita strategica del gruppo, basato sull’ampliamento dei propri prodotti verso nuove funzioni d’uso più vicine all’arredamento e a nuovi canali di vendita”, ha dichiarato con soddisfazione Roberto Fabbri, presidente di Abk. “Abk ha potuto avviare questa nuova sfida”, continua Fabbri, “grazie alla forte componente innovativa e alla propensione alla ricerca che da sempre la caratterizza e che l’ha
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