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Felsina: scuola di calcio, scuola di vita

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Felsina scuola di calcio, scuola di vita

Il presidente Alberto Verni racconta il progetto nato a Bologna per offrire ai giovani un calcio diverso basato su valori, etica e solidarietà

di Marianna Saguatti e Marco Taddei

Essere educatori, crescere bambini e ragazzi con sani valori etici e solidi princìpi morali e infondere in loro una mentalità sportiva che sia da stimolo ed esempio per affrontare le sfide quotidiane. Il tutto senza dimenticarsi di chi si trova in condizioni di bisogno e di svantaggio. Sono questi i chiari obiettivi di Felsina Calcio, realtà sportiva bolognese nata ufficialmente nel maggio 2017 dall’idea di un gruppo di amici della società civile cittadina presieduto dal presidente Alberto Verni: “Abbiamo scelto di occuparci di giovani perché farlo oggi e farlo bene significa garantirsi un futuro migliore domani, per tutti. Si tratta di un piano ambizioso, destinato a proseguire ed evolversi negli anni, nel quale contiamo di coinvolgere l’intero sistema cittadino”, spiega Verni. Alla base dell’idea di Felsina Calcio c’è la volontà di usare lo sport come mezzo e non come fine, lo sport come veicolo fondamentale di trasmissione di valori e crescita dell’individuo: “Il progetto è nato da una considerazione personale: oggi molti di coloro che sostengono di occuparsi dei giovani tramite lo sport, non riescono a farlo davvero. E allora lo facciamo noi. Formazione, lavoro, territorio, aggregazione, sport, sono temi centrali della vita quotidiana, facce di una stessa medaglia che devono trovare eguale spazio all’interno di Felsina Calcio. Il nostro tridente è formato da ‘Famiglia, Scuola e Squadra’, perché pensiamo sia fondamentale che i ragazzi raggiungano i propri traguardi come persone, come studenti e infine come atleti e chi si occupa quotidianamente di loro deve avere un pensiero e un’azione comune e condivisa. È molto importante instillare in loro la logica del team-building, del sentirsi squadra e per farlo cerchiamo di creare un senso di appartenenza anche nelle famiglie con cui abbiamo iniziato questo percorso”, prosegue Verni. Affinché tutto ciò avvenga, Felsina Calcio mira a insegnare ai giovani, ad esempio, che lo sport (e il calcio in particolare) può essere anche cultura: “Dal momento che ci chiamiamo Felsina abbiamo iniziato a guardare e conoscere da diverse prospettive in primo luogo la nostra città organizzando, per i ragazzi e i loro familiari, visite guidate ai sottotetti della Basilica di San Petronio, con tanto di percorso in terrazza in Piazza Galvani; e a gennaio visiteremo la mostra Revolutjia al MAMbo di Bologna”, perché l’avanguardismo russo ha dipinto lo sport e ha dipinto il calcio. A spingere Verni e i sette soci in questa impresa è una grande passione per i valori più nobili dello sport, come il rispetto per l’avversario e delle regole, la meritocrazia dentro e fuori

dal campo, l’attenzione alle diversità psicofisiche e la solidarietà. “Da noi non esiste selezione e ciò che conta davvero non è solo il risultato finale, ma il percorso fatto insieme per raggiungerlo. Il calcio, spesso male interpretato, è in realtà uno degli sport più belli e adatti a trasmettere i valori etici a cui teniamo maggiormente”, continua il presidente di Felsina Calcio. La filosofia della società, molto legata ai programmi di interscambio culturale che ha attivato con realtà simili alla propria, è ‘Think global’: “Il nostro sito web sarà in cinque lingue, e abbiamo recentemente commissionato una ricerca atta ad approfondire il funzionamento dei modelli stranieri di applicazione del binomio sport-crescita. Da questo punto di vista gli Stati Uniti sono più avanti di noi, con una forte focalizzazione sul concetto di merito e sull’idea che lo sport, come qualsiasi altra cosa, debba essere portato avanti con impegno e determinazione. Convinti di questo, abbiamo ideato tre categorie premiali:

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il premio ‘Allo stadio con Banca di Bologna’, un premio legato al rendimento scolastico denominato ‘un 10 in campo’ e infine la borsa di studio ‘And the winner is’. Il primo è un progetto che Felsina Calcio ha avviato nell’ottobre scorso in collaborazione con l’Istituto bancario: ogni mese la società seleziona un’annualità e il miglior bambino del mese nato nell’anno prescelto, segnalato dal mister sulla base di alcuni parametri quali la presenza agli allenamenti, la puntualità, l’educazione, il rispetto delle regole e la capacità di integrazione all’interno gruppo, viene ospitato insieme a un genitore allo stadio per vedere una partita del Bologna. Il premio scolastico è invece dedicato ai giovani che vantano i rendimenti più brillanti, a cui verrà offerta gratuitamente l’iscrizione, kit incluso, a Felsina Calcio per la prossima stagione calcistica, mentre la borsa ‘And the winner is’ consentirà a giugno 2018 ad un ragazzo che abbia superato i 10 anni di età, 94 fare

selezionato in base ad una serie di criteri che riguardano la famiglia, la scuola e il campo, di andare due settimane in Inghilterra a studiare l’inglese nel camp di uno dei migliori club europei, probabilmente il Manchester City. Per fare in modo che il progetto formativo sia condiviso ed efficace la società, che dopo pochi mesi di attività riunisce già 180 ragazzi dai 5 ai 15 anni, ha scelto di coinvolgere più attori, perché agiscano in maniera coordinata: “Abbiamo avviato un proficuo dialogo con la scuola pubblica, tramite l’assessore alla Cultura e vicesindaco Marilena Pillati, e con numerosi dirigenti scolastici di istituti sia pubblici che privati e ci confrontiamo con una serie di altri attori come le istituzioni locali, la Chiesa (siamo ispirati da una matrice cattolica), le imprese del territorio. Sulla scia del convinto sostegno che cerchiamo di dare alla Onlus Ansabbio, che si occupa di star therapy assistendo i bambini (e le loro famiglie) ricoverati presso i reparti di pediatria e pediatria oncologica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, vorremmo inoltre contribuire alla causa di alcune realtà di nostro interesse, tra cui ASSISLA, Onlus che si occupa di malati di Sla ed inoltre un centro per bambini diabetici inaugurato nel 2017 a Bologna. Essendo noi molto focalizzati sul concetto del merito, in questo caso il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri giovani è che c’è una cosa che nella vita non si può meritare ma che arriva come dono del Signore, ed è la salute. La consapevolezza e il rispetto di questo dono, dimostrati attraverso l’impegno dentro e fuori dal campo, sono per noi valori imprescindibili”, sottolinea Verni. Tra i tanti temi cari al Felsina Calcio, poi, c’è quello della riqualificazione del territorio. Prova ne è l’impegno profuso per il rinnovamento degli spazi che ospitano la sede e i campi di gioco della società, in via Calda, a Bologna: “Abbiamo ristrutturato gli spogliatoi e la zona esterna al campo e intendiamo realizzare una club house con l’obiettivo di offrire ai nostri ragazzi e alle loro famiglie un sito di qualità, ospitale ed accogliente”, continua il presidente della società, il cui intero programma è autosostenibile grazie al reinvestimento degli incassi. È per questo che ci rivolgiamo anche alla società civile e alle aziende del territorio alla ricerca di sponsor, non come questuanti ma cercando di comunicare le nostre intenzioni e renderle partecipi della creazione di un importante valore sociale. La disponibilità di strutture, come noto, è un fattore critico: ci rivolgiamo alle Istituzioni ed alla Chiesa nella speranza che provino curiosità ed interesse per il nostro progetto e ci aiutino a risolverlo. Stiamo ricevendo tantissimi consensi, incoraggiamenti, aiuti e due affiancamenti speciali: quello di Sky e quello di Macron che ci consentiranno di pianificare attività ed eventi di rilievo (a carattere sportivo e non) per la nostra città. Vogliamo rappresentare un valido esempio di applicazione quotidiana dei nostri valori: siamo senz’altro una scuola di calcio, ma vogliamo essere anche e soprattutto una scuola di vita”, conclude Verni.

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