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vita industriale
alla guida dell’impresa dal 2019, proprio alle soglie della pandemia. In questi complicati anni, Irene Castelli ha lavorato a un cambiamento capace di preservare i valori storici e l’esperienza dell’azienda, guardando nel contempo al futuro e a nuovi valori. La svolta in atto è resa possibile da un percorso strutturato che ha come obiettivo quello di diventare una “Organizzazione Positiva”. Il percorso ha coinvolto dapprima un gruppo di nove dipendenti, per poi estendersi a tutti. “Sono convinta che le aziende siano strumenti di crescita e formazione, organismi che hanno la responsabilità di evolvere continuamente per il bene comune, andando oltre le logiche del puro profitto. Bancolini Symbol è da sempre conosciuta per la correttezza, la trasparenza e l’affidabilità che ha saputo trasmettere negli anni ai propri dipendenti e al mercato. Quello che mi interessa oggi è generare valore per la collettività attraverso un cambio di sguardo che parta prima di tutto da questi valori e dalle persone che la rappresentano. Ho voluto iniziare un percorso di cambiamento verso un nuovo assetto centrato sull’individuo, sul noi e sull’impatto che ciascuno di noi può portare all’interno e all’esterno dell’organizzazione, un ecosistema volto a creare valore per l’azienda e per il cliente”, continua Castelli.
Le Organizzazioni Positive nascono all’interno della Scienza della Felicità, una recente teorizzazione di un concetto tanto semplice quanto innovativo: la felicità è il punto di partenza e non la meta finale. Tali organizzazioni si basano su precisi pilastri: più positività, meno negatività; più noi, meno io; più essere, meno fare e avere; più disciplina, meno caos.
“La strada intrapresa, che ha portato anche alla formazione e creazione del nuovo ruolo aziendale di ‘Chief Happiness Officer’, sta già dando risultati non solo in termini economici, ma anche di qualità del lavoro: le procedure sono più snelle, i conflitti vengono minimizzati e le decisioni accelerate, c’è maggiore responsabilità individuale e più benessere. Essere figlia di imprenditori ed ‘ereditare’ un’azienda è sicuramente una fortuna, ma bisogna poi saperla guidare in base ai propri valori, renderla parte della propria identità. Le persone in azienda mi seguono, i partner riconoscono e apprezzano il cambiamento, sono soddisfatta e viviamo un momento di entusiasmo contagioso”, conclude Castelli.
AL VIA LA 42a EDIZIONE DI BOLOGNA FESTIVAL
Si rinnova l’appuntamento con Bologna Festival la cui 42a edizione, in programma da aprile a novembre 2023, presenta alcune orchestre europee di spicco con i loro direttori di riferimento, a comporre una programmazione che si articola nel ciclo di incontri di approfondimento culturale ‘Carteggi musicali’, le rassegne ‘Grandi Interpreti’, ‘Talenti’, ‘Il Nuovo l’Antico’, e il ‘Concerto Straordinario’ con Martha Argerich e la Peace Orchestra Project.
Protagonisti del concerto inaugurale, il 2 aprile al Teatro Auditorium Manzoni, Jordi Savall con i suoi complessi Le Concert des Nations e la Capella Reial de Catalunya, in un programma che accosta tre delle numerose intonazioni musicali dello Stabat Mater di Jacopone da Todi. Secondo appuntamento della rassegna Grandi Interpreti il
18 aprile con la pianista canadese Angela Hewitt, mentre il 2 maggio Stefano Bollani improvvisa con la sua travolgente immaginazione sonora su brani classici, jazz o pop. Il mezzosoprano Ann Hallenberg si esibisce il 9 maggio insieme all’ensemble Concerto de’ Cavalieri di Marcello Di Lisa, mentre l’Academy of St Martin in the Fields, che collabora per questa tournée con il pianista coreano Seong-Jin Cho, torna in città il 18 maggio. Il direttore-filologo Philippe Herreweghe con la sua Orchestre des ChampsElysées offre una sorprendente lettura di due capisaldi del repertorio classico con il violoncellista danese Andreas Brantelid. L’8 giugno è il turno di Les Musiciens du Louvre insieme al fondatore e direttore Marc Minkowski. Infine, il 5 novembre, la “Maratona Schumann” che in tre concerti vede impegnati Isabelle Faust (violino), Anne Katharina Schreiber (violino), Antoine Tamestit (viola), Jean-Guihen Queyras (violoncello) e Alexander Melnikov (fortepiano).
Con la rassegna Talenti, dal 13 giugno al 3 luglio, nel Chiostro della Basilica di Santo Stefano l’attenzione si sposta sui nuovi interpreti. Come ogni anno ci sarà l’occasione di ascoltare il vincitore del “Premio Venezia”, assegnato nel 2022 al pianista Nicolò Cafaro. La violinista Giulia Rimonda